Coronavirus, in Finlandia 155 contagiati: interventi del Governo
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Coronavirus, in Finlandia 155 contagiati: interventi del Governo L’epidemia è arrivata anche in Finlandia pur se i numeri sembrano per ora limitati ma bisogna considerare anche le dimensioni della popolazione, circa 5 milioni e mezzo di abitanti, quanto il Lazio. In una riunione del 12 marzo, il governo finlandese ha discusso dell’epidemia di coronavirus e ha deciso raccomandazioni e misure per affrontare la crisi epidemica.
Raccomandazioni del governo per eventi pubblici Il governo raccomanda che tutti gli eventi pubblici con più di 500 partecipanti vengano cancellati fino alla fine di maggio. Si consiglia inoltre agli organizzatori di altri eventi di considerare, in base alle loro valutazioni del rischio, se organizzare eventi simili. Tutti i principali seminari ed eventi organizzati dallo Stato saranno cancellati fino alla fine di maggio. Preparazione finanziaria Il governo si sta preparando per affrontare i costi della diffusione del coronavirus attraverso un bilancio supplementare. Raccomandazioni governative per luoghi di lavoro e contatti stretti Il governo ha raccomandato ai dipendenti che rientrano dalle aree colpite dall’epidemia di prendere accordi insieme al proprio datore di lavoro per tornare al lavoro dopo un periodo di assenza (due settimane). È stato consiglia ai dipendenti di lavorare in remoto se i loro
compiti possono essere svolti da casa; consigliato inoltre di interrompere i viaggi non essenziali legati al lavoro e di posticipare i viaggi di vacanza. È necessario prendere accordi insieme al fornitore di servizi o al fornitore di servizi di istruzione. affinché i bambini, i giovani e gli studenti che rientrano dalle aree colpite dall’epidemia possano ritornare ai centri di assistenza e agli istituti di istruzione dopo un periodo di assenza (due settimane) Per ridurre la diffusione dell’infezione, anche le attività non essenziali, come lo stretto contatto nelle attività ricreative e altri momenti di svago, devono essere limitate. Ciò è particolarmente importante per proteggere le persone a rischio. Le persone devono prestare particolare attenzione e cautela quando hanno a che fare con gruppi a rischio. I gruppi a rischio comprendono persone anziane e persone in corso di cura. Preparazione al benessere sociale e sanitario Sono assicurate cure adeguate e di alta qualità per le persone infette da coronavirus.
Per quanto riguarda i test del coronavirus, viene adottata una pratica normale in cui i test vengano effettuati sulla base della valutazione e della consultazione di un medico con uno specialista in malattie infettive. In questo modo, si può garantire che i test siano certamente disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno. Turismo internazionale È richiesto ai cittadini di controllare e rispettare le istruzioni di viaggio e una notifica di viaggio deve essere comunicata in caso di viaggio assolutamente necessario. Si prendono prese misure per garantire che le informazioni di viaggio siano aggiornate e che gli Info Point del coronavirus siano estesi alle frontiere terrestri della Finlandia. Le disposizioni all’aeroporto intercontinentale di Helsinki Finavia, la società che gestisce la rete aeroportuale finlandese, ha informato di aver già iniziato una pulizia intensiva presso i terminali all’inizio di febbraio e di aver reso disponibile il disinfettante per le mani ai
controlli di sicurezza e ad altri banchi del servizio clienti. “Stiamo seguendo la situazione con il coronavirus con molta attenzione “, afferma Heini Noronen-Juhola, Vice Presidente, Finavia, Aeroporto di Helsinki. Noronen-Juhola aggiunge che Finavia sta effettuando anche pulizie extra all’aeroporto. Questo viene fatto quando c’è un caso di sospetta malattia, per esempio. Finavia dispone di un proprio piano di emergenza aggiornato che sarà attuato insieme alle autorità e alle compagnie aeree, ove necessario. “Abbiamo aumentato la quantità di informazioni relative al coronavirus nei nostri terminali. Il materiale, realizzato dall’Istituto finlandese per la salute e il benessere (THL), si trova agli accessi e nelle aree di check-in e controllo di sicurezza. THL ha incaricato tutti i vettori che operano tra Finlandia, Asia, Finlandia e Nord Italia di fornire ai propri passeggeri una spiegazione su come proteggere dal virus Le autorità finlandesi comunicano direttamente con i vettori e Finavia ha supportato le autorità” continua Noronen-Juhola. Finavia non ha il potere di controllare lo stato di salute dei passeggeri o di impedire
l’arrivo di passeggeri o voli in Finlandia. I ministeri e le autorità decidono in merito. Attualmente, tutte le compagnie aeree che volano direttamente dalla Finlandia alla Cina e dalla Finlandia al Nord Italia hanno cancellato tutti o parte dei loro voli da febbraio ad aprile. La compagnia di bandiera Finnair ha modificato il proprio traffico europeo fino ad aprile a causa degli impatti del coronavirus annullando voli nazionali e internazionali: dal 12 marzo sono stati sospesi i collegamenti per Roma, dopo quelli per Milano. Comunicazioni Il servizio di consulenza nazionale è ampliato per soddisfare la domanda e il numero di canali di comunicazione sarà aumentato. L’Istituto nazionale per la salute e il benessere (THL) invierà un pacchetto informativo sul coronavirus a tutte le famiglie in entrambe le lingue ufficiali della Finlandia. Le risorse dell’Istituto nazionale per la salute e il benessere saranno aumentate per garantire che il lavoro di esperti possa essere svolto e che un adeguato orientamento e supporto possano essere offerti al pubblico. Viene inoltre introdotta un’applicazione per smartphone che fornisce
informazioni al coronavirus al pubblico. Vaccino contro il coronavirus La Finlandia partecipa allo sviluppo del vaccino contro il coronavirus sostenendo organizzazioni non profit internazionali (CEPI, IVI) con un impegno di 5 milioni di euro. Preparazione per possibili misure restrittive più ampie Il Primo Ministro Marin convocherà una discussione parlamentare sulle misure da adottare per preparare il paese ad un’epidemia. Misure restrittive più ampie richiederanno l’adozione di leggi di prevenzione (comprese misure restrittive regionali; chiusure di scuole, asili nido e università; restrizioni alle attività del settore pubblico; chiusure di grandi centri commerciali; divieti di circolazione delle navi passeggeri e di trasporto aereo; divieti di eventi ).
Coronavirus, in Cina solo 8 nuovi casi registrati. Crescono i contagi in Germania La Cina ha annunciato un bollettino da coronavirus relativo alla giornata di ieri con nuovi minimi assoluti: appena 8 nuovi casi registrati e 7 decessi, che portano il totale a 3.176. La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha riferito anche che 6 morti fanno capo alla provincia dell’Hubei, l’epicentro dell’epidemia, e uno a quella dello Shandong. Sono 1.318 i pazienti dimessi dagli ospedali che portano le
guarigioni complessive a 64.111, pari a quasi l’80% (79,33%) degli 80.813 contagi finora accertati. Il picco in Cina è stato ormai superato, aveva annunciato ieri Mi Feng, portavoce della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), i nuovi casi stanno diminuendo nel Paese e l’intera situazione epidemica rimane “a livelli molto bassi”. Mi, durante il briefing quotidiano, ha ricordato che i nuovi contagi a Wuhan, focolaio del Covid-19, sono diminuiti fino ad attestarsi a una singola cifra, con soli 8 casi riportati ieri. Sette sono poi i casi nel resto della Cina, di cui 6 importati dall’estero come “contagio di ritorno”. Contagi ai minimi in Corea del Sud, dove ieri si sono registrati 114 nuovi casi, il livello più basso da più di due settimane, portando le infezioni da coronavirus a 7.869. Il dato dimezza i 242 casi di martedì e si colloca sotto i 500 e oltre della scorsa settimana, grazie al contenimento del focolaio di Daegu, mentre preoccupano i casi in aumento a Seul. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention ha riferito che i morti sono saliti a 66. Seul ha annunciato la stretta ai controlli su febbre e misure di contenimento per tutti gli arrivi dall’Europa. Sono invece oltre 2.000 le persone in Germania contagiate dal coronavirus, secondo quanto riportano alcuni media tedeschi, fra cui la Bild, mentre il bollettino ufficiale del ministero della Salute viene aggiornato più lentamente. I dati della Johns Hopkins University riferiscono precisamente di 2.078 casi nel Paese. Intanto si registra la quarta vittima: un 67enne del Baden-Wuerttemberg. Secondo il tabloid tedesco, sono 25 le persone finora guarite.
L’Austria ha annunciato la sua prima morte a causa del nuovo coronavirus. Si tratta di un uomo di 69 anni tornato dall’Italia e morto a Vienna. Lo ha reso noto l’unità di crisi della città di Vienna, senza fornire ulteriori dettagli. Il numero di contaminazioni è stato aggiornato oggi a 302 in tutta l’Austria. In Spagna la ministra per le Pari opportunità, Irene Montero, è risultata positiva al test. Lo riferiscono i media spagnoli citando un comunicato del governo. Irene Montero è anche la compagna del leader di Podemos, Pablo Iglesias, che è stato posto in isolamento. Chiusura totale delle scuole di ogni ordine e grado, dei college e degli asili in Irlanda per cercare di frenare l’epidemia di coronavirus. Lo ha annunciato da Dublino il premier Leo Varadkar, a partire da oggi e fino al 29 marzo prossimo. La stretta è arrivata all’indomani dell’annuncio del primo caso di morte di un paziente colpito dal virus Covid-19 nella Repubblica, dove il numero dei contagi si avvia verso la quarantina (oltre 50 sommando l’Irlanda del Nord britannica).
Coronavirus, Cina fuori dal picco dell’epidemia. Trump critica l’Europa Il presidente Trump accusa l’Europa di essere stata lenta a reagire all’epidemia di coronavirus e blocca per 30 giorni i viaggi negli Stati Uniti dal Vecchio continente, tranne che dal Regno Unito. Il tycoon ha annunciato altre misure per alleviare la crisi economica causata dalla pandemia: ha promesso un’azione di emergenza per fornire aiuto finanziario ai lavoratori che sono ammalati, in quarantena o che si stanno prendendo cura di altri contagiati. Intanto c’è il primo caso confermato al Congresso americano. Il picco in Cina dell’epidemia del coronavirus è stato ormai superato: secondo Mi Feng, portavoce della Commissione sanitaria nazionale, i nuovi casi stanno diminuendo nel Paese e l’intera situazione epidemica rimane “a livelli molto
bassi”. Mi, durante il briefing quotidiano, ha ricordato che i nuovi contagi a Wuhan, focolaio del Covid-19, sono diminuiti fino ad attestarsi a una singola cifra, con soli 8 casi riportati ieri. Sette sono poi i casi nel resto della Cina, di cui 6 importati dall’estero come “contagio di ritorno”. La Corea del Sud ha rilevato ieri 114 nuovi casi di contagio, il livello più basso da più di due settimane, portando le infezioni da coronavirus a 7.869. Coronavirus, Tom Hanks e la
moglie positivi Tom Hanks e la moglie Rita Wilson sono positivi al coronavirus. L’attore e la Wilson erano in Australia per la produzione di un film di Baz Luhrmann su Elvis Presley quando sono risultati positivi al test. Hanks e la moglie – anche lei attrice – sono le prime celebrita’ che hanno rivelato di essere stati colpiti dall’epidemia. “Siamo in isolamento”, ha detto l’attore: “Vi faremo sapere”. Emergenza morbillo in Congo: oltre 6mila decessi in un anno Emergenza morbillo in Congo dove in un solo anno si sono già registrati oltre 6mila decessi. L’anno scorso, oltre 18 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni sono stati vaccinati per il morbillo in tutta la Repubblica Democratica
del Congo e sono stati segnalati circa 310 mila casi sospetti. Una seconda fase di vaccinazioni è iniziata questa settimana. I vaccini vengono caricati su motociclette nei villaggi intorno a Temba, a sei ore di auto lungo strade sterrate dalla comunità occidentale di Seke-Banza. Circa 73 mila bambini dai sei mesi ai 15 anni saranno vaccinati nella provincia centrale di Kongo come parte della seconda fase. La Repubblica Democratica del Congo ha registrato oltre 335.413 casi sospetti e 6.362 decessi dal primo gennaio 2019 al 20 febbraio 2020, secondo le statistiche dell’Oms. Il morbillo ha ucciso più dell’epidemia di Ebola dichiarata il 1agosto 2018 nella parte orientale del Paese, che ha causato 2.264 morti. Il morbillo è una malattia altamente contagiosa causata da un virus che attacca principalmente i bambini. Le complicanze più gravi comprendono cecità, gonfiore cerebrale e gravi infezioni respiratorie.
Gli sforzi per fermare la diffusione sia dell’ebola che del morbillo nella Repubblica Democratica del Congo sono ostacolati dalla mancanza di accesso alle cure, dalla scarsa assistenza sanitaria e dai disordini in tutto il Paese, specialmente nell’Est. Coronavirus: Malta, Thailandia e Maldive chiudono all’Italia Turisti italiani ancora nel mirino dei Paesi stranieri per il rischio Coronavirus: dopo Phuket, in Thailandia, anche Penang, in Malesia, ha negato l’attracco alla nave da crociera Costa
Fortuna. La nave con a bordo 173 connazionali, tutti in buona salute, sta facendo ora rotta verso Singapore. Sotto osservazione in particolare 64 passeggeri, quelli che hanno trascorso le ultime due settimane in Italia. “La situazione sanitaria a bordo – precisa Costa in una nota – non presenta alcuna criticità e non ci sono casi sospetti fra gli ospiti italiani o di altre nazionalità. Costa Crociere e’ ovviamente rammaricata per questa decisione inattesa che richiede una ulteriore modifica all’itinerario della nave”. La società sottolinea infine come “in uno scenario in continua evoluzione, la tutela della salute e della sicurezza dei propri ospiti e’ una priorità assoluta”. Ieri sera, le Maldive, “nell’ambito delle misure adottate per la prevenzione del contagio da Covid-19, hanno annunciato il divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti dall’Italia a partire dalla mezzanotte di sabato 7 marzo”. E’ quanto si legge sul sito Viaggiare Sicuri curato dalla Farnesina. Le autorità locali, secondo quanto riferito, “hanno disposto inoltre il divieto di sbarco per le navi da crociera”. Paura rientrata invece a Napoli dove un’altra motonave, la Majestic della compagnia Gnv, con a bordo 125 persone tra equipaggio e operai, è da un paio di giorni ancorata nel porto del capoluogo partenopeo. A bordo ci sono nove marinai entrati in contatto con un collega tunisino risultato positivo al virus nel corso di un viaggio tra Genova e Tunisi. Le autorità sanitarie li hanno sottoposti a controlli escludendo la presenza di sintomi da Covid 19. Sono stati tuttavia sottoposti in via precauzionale a isolamento per i prossimi dieci giorni.Via libera degli uffici sanitari, invece, per gli oltre cento componenti dell’equipaggio che potranno lasciare la nave. “I nove membri dell’equipaggio della Gnv Majestic stanno bene, non hanno sintomi, sono solo in isolamento precauzionale”, afferma Antonio Salzano, capo dell’ufficio
Sanità Marittima di Napoli. “Non hanno sintomi e al momento non gli abbiamo fatto il tampone. Li abbiamo messi in isolamento per precauzione”. Per la nave – si precisa dalla compagnia armatrice, la Gnv con sede a Genova – la sosta a Napoli era già prevista per consentire ordinari lavori di manutenzione. Motivo per cui non si può parlare tecnicamente di blocco. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha annunciato “controlli sanitari mirati” al confine con l’Italia. Inoltre, saranno interrotti i voli diretti dall’Austria verso gli aeroporti di Milano e Bologna. “La situazione è peggiorata in Iran, in Corea del Sud e in alcune regioni dell’Italia”, ha detto Kurz in una conferenza stampa. I controlli medici per le persone che entrano in Austria saranno effettuati su ordine dell’autorità sanitaria. Saranno stabiliti eventuali contatti con malati covid-19 e sarà rilevata la temperatura corporea. “Se necessario, tali misure saranno attuate dalla polizia con mezzi coercitivi”, in base al regolamento del ministero, scrive l’agenzia Apa. Alla Costa Mediterranea a cui è stato impedito dal Madagascar lo scalo previsto a Nosy Be, è stato vietato l’attracco anche dalle Seychelles. “Non ci sono casi sospetti tra i passeggeri e i membri dell’equipaggio”. La Thailandia ha imposto restrizioni a causa del coronavirus allo sbarco di italiani che siano stati nel nostro Paese negli ultimi 14 giorni. La nave è ripartita verso la Malesia. In una nota Costa Crociere si dice rammaricata dall’improvviso cambiamento di itinerario e conferma che la sicurezza dei propri ospiti e membri dell’equipaggio è una assoluta priorità. Le navi si confermano possibili focolai del virus: le autorità egiziane hanno annunciato di aver individuato 12 casi di
coronavirus tra le persone (tutti egiziani) a bordo di una delle navi che effettuano crociere sul Nilo. In Liguria intanto sono iniziate le operazioni di trasferimento dei 65 membri dell’equipaggio della motonave della Gnv Rhapsody che da alcuni giorni sono in isolamento fiduciario obbligatorio a bordo. I marittimi andranno in due strutture genovesi individuate dalla Protezione Civile e dalla Task Force sanitaria per l’emergenza Coronavirus. Intanto il Governo di Malta ha negato l’attracco a una nave da crociera MSC Opera con a bordo duemila passeggeri. Lo rende noto il Times of Malta. Le autorità maltesi hanno negato l’autorizzazione a seguito di una protesta pubblica sui timori di infezione da coronavirus dopo l’allarme lanciato da un media locale su un ex passeggero austriaco sbarcato nei giorni scorsi e successivamente trovato positivo al Covid-19. Per Mcs, che ha deciso di modificare l’itinerario, “la verifica dei documenti sanitari della nave fatta dalle autorità maltesi” aveva confermato l’assenza di casi a bordo. La nave da crociera Grand Princess proveniente dalle Hawaii è bloccata nel porto di San Francisco dopo che alcuni passeggeri e membri dell’equipaggio hanno mostrato sintomi del coronavirus. Le autorità hanno ritardato il rientro nel porto per effettuare i test sulle persone sospettate di avere contratto il virus
Deputato Pettarin: “Tutti s’impegnino per revocare al dittatore jugoslavo l’onorificenza OMRI” di Alessandro Butticé «È tristissimo continuare a leggere il nome di Tito ogni volta che, da Gorizia e da Nova Gorica, si volge lo sguardo verso il Monte Sabotino. Il mio è un appello a tutti, comprese le Autorità Democratiche Europee ed in particolare le istituzioni italiane e slovene, affinché si impegnino a far cancellare la scritta “Tito” che campeggia lungo il versante del monte Sabotino, sostanzialmente a cavallo dell’ex confine tra Italia e Slovenia. ». Con questo post su Facebook, Guido Pettarin (FI) deputato eletto a Gorizia e friulano doc, dichiara la sua
guerra alla scritta, che descrive anacronistica e contro la storia, che campeggia sul versante sloveno goriziano, inneggiante al leader e tiranno jugoslavo Josip Broz, meglio noto come Maresciallo Tito. «Non è la prima volta che chiediamo giustizia per la memoria delle vittime di Tito, e già oltre un anno e mezzo fa, insieme al collega De Carlo (FdI) e altri, abbiamo presentato una proposta di legge per revocare le onorificenze a Tito; ma al momento non è stata ancora inserita nel calendario dei lavori di Camera e Senato. Italia e Slovenia, due paesi che si riconoscono nello spirito di pace europeo, devono collaborare affinché al più presto si giunga a rimuovere la scritta dal Sabotino, offensiva per la memoria delle vittime della atroce dittatura Titina », conclude Pettarin il suo appello social. Abbiamo voluto intervistare Guido Pettarin, appassionato di storia del Friuli, e che, prima di essere eletto alla Camera dei deputati con Forza Italia, è stato un valente giurista ed avvocato, ed anche un ufficiale della Guardia di Finanza. D. Onorevole Pettarin, perché questa proposta di legge? R. Perché è intollerabile che Tito, macchiatosi del sangue degli infoibati e della tragedia dell’esodo istriano fiumano e dalmata, possa ancora essere indicato come Cavaliere di gran croce con gran cordone, la massima onorificenza dell’OMRI (ndr, Ordine al Merito della Repubblica Italiana). Il rispetto della storia e dei morti e del dolore di centinaia di migliaia di persone impone questo gesto di giustizia. D. Dell’appoggio di quali forze politiche potrà contare la sua proposta? R. Confido sia appoggiata da tutto l’arco costituzionale. La proposta di legge porta la firma di Colleghi di Fratelli d’Italia, che hanno avuto l’iniziativa, e la mia.
D. Quali tempi si prevedono per l’approvazione e quali gli ostacoli da superare? R. Non sono in grado di prevedere la tempistica. Spero però che la sensibilità di tutti porti ad accelerare i tempi e mi permetto di prefigurare l’obiettivo dell’approvazione entro la fine della legislatura, perché non si debba ricominciare da capo nella legislatura successiva. D. Come possono le Istituzioni UE, cui lei si è pure rivolto, per aiutare la realizzazione della sua proposta? R. L’appello è a tutte le Autorità Democratiche Europee, affinché aiutino il progetto non permettendo che i crimini della dittatura Titina siano dimenticati e supportando ogni azione tesa alla conservazione della memoria. Ricordare e raccontare, perché non succeda mai più. D. Perché solo negli ultimi anni questa pagina della storia italiana é venuta alla ribalta dell’opinione pubblica? R. La tragedia delle foibe è rimasta nascosta per decenni, sotto ad un velo pernicioso imposto da una malintesa Ragion di Stato. Tito, il dittatore non allineato, veniva blandito. La storia fa però giustizia e, finalmente, dopo la caduta del muro di Berlino e l’abbattimento della barriera di Gorizia la verità è venuta alla luce e, finalmente, possiamo a testa alta ricordare i nostri morti e portare un fiore sugli orrendi abissi in cui vennero precipitati. D. Non rischia questa proposta di legge di compromettere i rapporti di buon vicinato con la Slovenia? R. Certo che no. La Slovenia è uno stato moderno europeo e democratico, che non teme la storia e rifugge dagli orrori della dittatura Titina che tanto sangue sloveno ha versato.
D. Perché vorrebbe che venga ritirata la decorazione di Cavaliere di Gran Croce con Gran Cordone concessa a Tito nel 1969? R. Perché non posso onorare le vittime di Tito e nel contempo tollerare che il Dittatore sia rivestito dalla più alta onorificenza della Repubblica italiana. È una questione di rispetto, di onore e di giustizia. D. Quali saranno i suoi passi ulteriori? R. Non cesseremo di richiamare e sollecitate, non smetteremo di ricordare e condannare; saremo la coscienza dolente del nostro Paese sino a che questo atto di somma giustizia non verrà compiuto. L’onorificenza a Tito offende la nostra storia, il nome di Tito sul fianco del Sabotino a Gorizia offende il sangue versato dagli infoibati.
Coronavirus, atterrato a Londra aereo da Wuhan con 8 italiani a bordo Un aereo proveniente da Wuhan con a bordo 200 persone, fra cui otto italiani, evacuate dalla Cina in seguito alla diffusione del Coronavirus, è atterrato in Inghilterra, presso la base Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire. Tra loro non ci sarà il 17enne studente di Grado che è ancora alle prese con la febbre. I nostri connazionali saranno poi trasferiti in Italia, a Pratica di Mare, con un volo militare. Salgono a 811 le vittime in Cina del coronavirus, che ha contagiato oltre 37 mila persone. E’ risultato negativo il test sulla donna in quarantena alla Cecchigola trasferita ieri allo Spallanzani. La donna presentava solo la congiuntivite. Non si placano invece le polemiche sulla circolare del ministero della Salute per le scuole per i bambini che rientrano dalla Cina. Monitoraggio con “permanenza volontaria a casa” per la “puntuale verifica della febbre e dei sintomi tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV” rivolto a bambini e studenti, di ogni nazionalità, che nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia. Lo prevede l’aggiornamento da parte del ministero della Salute della circolare per le scuole ispirata “al principio di massima precauzione”. Le assenze sono giustificate. Il ministro dell’istruzione Luciana Azzolina in un’intervista su La Stampa chiarisce che saranno i
medici a decidere se gli studenti rientrati dalla Cina debbano restare a casa o tornare in classe. E chiarisce che non saranno presidi o genitori a dover decidere, perché ci sarà un monitoraggio quotidiano degli studenti rientrati fatto dalle Asl di riferimento. Non cambia intanto la linea che riguarda lo stop ai voli per e dalla Cina. Lo sottolinea dalle colonne del Corriere il ministro della Salute Roberto Speranza: le relazioni diplomatiche sono rilevanti e le questioni economiche fondamentali, spiega, ma il diritto alla salute è più importante ancora. E aggiunge che l’allarmismo è sbagliato, ma si deve tenere una soglia di attenzione molto alta. Prima vittima straniera del coronavirus. E’ un 60enne americano deceduto in un ospedale di Wuhan. La conferma è arrivata dall’ambasciata statunitense a Pechino. Sempre a Wuhan c’è anche la morte sospetta di un giapponese, potrebbe trattarsi sempre di coronavirus.Il numero delle vittime sale a 725, con i contagiati che sfiorano i 35.000. 5 nuovi casi confermati in Francia, sono cittadini britannici; altri tre casi sulla nave da crociera all’ancora in Giappone, a bordo della quale ci sono anche 35 italiani. “Sta bene” il connazionale ricoverato allo Spallanzani. Hong Kong intanto impone la quarantena per chi entra. Convocata per il 13 febbraio a Bruxelles una riunione dei ministri della Salute Ue. E’ stata convocata per il 13 febbraio a Bruxelles, su richiesta dell’Italia, la riunione dei ministri della Salute dell’Unione Europea. Lo ha annunciato questa mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla task force sul Coronavirus 2019-nCov.
Cinque nuovi casi di persone colpite dal coronavirus sono stati confermati in Francia. Le loro condizioni non sono gravi, ha precisato la ministra della Salute Agnes Buzyn nel dare la notizia. Si tratta di quattro adulti e di un bambino. Salgono così a 11 in casi in Francia. Solo uno di questi pazienti è in condizioni critiche. I cinque nuovi casi sono stati registrati tutti in Savoia, regione ai confini con l’Italia. Lo ha detto la ministra della Salute francese Agnes Buzyn, citata da Guardian, precisando che si tratta di cittadini britannici entrati in contatto con una persona – sempre di nazionalità britannica – che era stata da poco a Singapore. E in Alta Savoia, sono state chiuse due scuole frequentate da un bambino britannico di nove anni che è uno dei cinque nuovi casi di Coronavirus annunciati oggi dalle autorità francesi, per essere sottoposte a test e verifiche. Un cittadino giapponese è morto per quella che si sospetta essere un’infezione da coronavirus in un ospedale di Wuhan, città cinese epicentro dell’epidemia. Lo rende noto il ministero degli Esteri giapponese. Le autorità sanitarie cinesi, citate da Tokyo, ritengono probabile che si tratti di coronavirus perché l’uomo, sulla sessantina, è stato sopraffatto da una polmonite virale acuta. Tuttavia, fa sapere il governo nipponico, per ora è difficile stabilirlo in modo definitivo”. Il Giappone ha registrato 25 casi d’infezione, oltre ai 64 che erano a bordo della nave da crociera all’ancora a Yokohama e sono ora ricoverati.
Il coronavirus fa crollare le borse cinesi Le Borse cinesi crollano alla prova dei mercati dopo la lunga pausa del Capodanno lunare, quando la corsa dell’epidemia è ancora sostenuta e i decessi hanno superato quelli della Sars del 2003. I listini, tra Shanghai e Shenzhen, hanno mandato in fumo 420 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione: Shanghai ha perso il 7,72%, Shenzhen il’8,41%.
Ma i mercati europei tengono Chiusura in rialzo per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,96% a 23.460 punti. Bene anche le altre borse europee. Parigi ha guadagnato lo 0,45% a 5.832 punti, Francoforte lo 0,49% a 13.045 punti e Londra lo 0,55% a 7.326 punti. Petrolio in forte calo con il coronavirus Il petrolio crolla a New York, dove il Wti perde il 3,12% e scende sotto i 50 dollari al barile per la prima volta da oltre un anno. Anche il Brent affonda e segna i minimi degli ultimi 13 mesi, con le quotazioni che perdono il 3,4% a 54,70 dollari al barile.
Londra, attentato terroristico: accoltella passanti in strada. La polizia lo uccide Un uomo ha accoltellato più perone a Londra prima di essere ucciso dalla polizia che ha parlato di “atto di terrorismo”. L’uomo è stato ucciso dal fuoco di agenti di polizia dopo aver accoltellato e ferito alcune persone, riferisce Scotland Yard, definendo l’episodio un atto di terrorismo. Alcuni testimoni parlano di almeno 3 feriti, ma non ci sono conferme ufficiali. A differenza di altri attacchi analoghi recenti, l’ultimo da parte di un militante jihadista vicino a London Bridge a fine 2019, questa volta l’episodio è avvenuto in un’area periferica della città, ma comunque affollata. Per l’esattezza nella principale strada dei negozi del quartiere, lungo Streatham
High Street. Indossava qualcosa di simile a un gilet-bomba, forse falso, l’uomo che oggi è tornato a seminare il terrore a Londra accoltellando alcune persone nella zona di Streatham, a sud della capitale britannica. Lo riportano testimoni citati da Sky New. Lo stesso era capitato a fine 2019, quando l’ex detenuto jihadista Usman Khan – indossando un giubbotto esplosivo poi rivelatosi finto – aveva compiuto un attacco nell’area di London Bridge uccidendo due giovani. Anche Khan, come l’aggressore di oggi, era stato poi freddato dal fuoco della polizia. Circolano già decine di video su Twitter postati da testimoni che hanno assistito all’attacco con coltello a Streatham, nella parte sud di Londra. Nei video si vedono persone a terra, assistite da altri passanti, e la polizia che apre il fuoco contro l’autore dell’attacco. Nella zona si vede un grande dispiegamento di mezzi della polizia e ambulanze.
Bye bye Europa: la Brexit è realtà La Gran Bretagna saluta l’Ue e la Manica torna a essere un confine europeo, fra il continente e l’isola. E’ bastato lo scoccare di un secondo, segnato dal countdown sulla facciata di Downing Street e sulle bianche scogliere di Dover, a chiudere una pagina di storia durata quasi mezzo secolo, dal ’73 a oggi: quella del matrimonio, d’interesse eppure non privo di frutti, di Londra con Bruxelles. La Brexit diventa realtà nella notte,
l’Union Jack e la bandiera azzurra con le stelle europee si separano, ammainate nei rispettivi palazzi del potere, fra i festeggiamenti colorati, a tratti rabbiosi, e il boato del popolo euroscettico riunito in folla a Londra; e le recriminazioni, il rammarico, il dolore di chi questo epilogo non avrebbe voluto: nel Regno come altrove. Il suggello del Brexit Day è arrivato dall’uomo che in questi mesi è riuscito far saltare il banco e a mettere fine allo stallo, dopo aver già condotto in prima fila la campagna pro Leave del referendum del giugno 2016: Boris Johnson, controverso, ma vincente nell’ora destinata a segnarne l’eredità e in attesa del giudizio dei posteri. In un messaggio alla nazione il primo ministro Tory ha fatto sfoggio di ottimismo e richiamato all’unità un Paese profondamente lacerato, anche se in maggioranza forse sollevato dalla sensazione di aver dato almeno un primo taglio alle incertezze. Ha definito questo passaggio – comunque epocale – “l’alba di una nuova era”, che “non segna una fine, ma un inizio”. Ha rivendicato l’addio come “una scelta sana e democratica” sancita “due volte dal giudizio del popolo”, tanto nel 2016 quanto alle elezioni del dicembre scorso. E ha esaltato le speranze di un rinnovato slancio all’interno, di un ruolo europeo e globale “indipendente” del Regno, ma anche di una “cooperazione
amichevole” di buon vicinato con gli ex partner dell’Ue. In un contesto nel quale ha spronato i compatrioti a “scatenare il potenziale” d’una nazione che fu impero, a credere nel cambiamento come alla chance di un “clamoroso successo”. Non senza insistere sulla convinzione che la direzione intrapresa dal club europeo, pur “con tutte le sue ammirevoli qualità”, non fosse più adatta al destino britannico. Parole accompagnate da toni di comprensione verso “il senso di ansia e smarrimento” di quella metà del Paese che alla Brexit ha guardato come a un errore storico o a un azzardo. E dall’impegno del governo a cercare la strada per ricondurre ora il Regno “all’unità” in modo da poter guardare avanti “insieme”. Le incognite del futuro restano d’altronde numerose e tutte da affrontare. A iniziare dal cruciale negoziato, da chiudere nei soli 11 mesi di transizione che Londra intende concedersi sino al 31 dicembre 2020 sulle relazioni post divorzio – commerciali in primis – con i 27; e dalle scommesse sulle parallele intese di libero scambio auspicate con gli Usa e con altre potenze terze. Senza contare le promesse sul controllo dell’immigrazione, sugli investimenti in infrastrutture e servizi, sull’alleggerimento delle disparità a beneficio di
aree depresse come il nord dell’Inghilterra, dove l’esecutivo ha tenuto nel Brexit Day un consiglio dei ministri simbolico nell’euroscettica Sunderland. Traguardi da conciliare con le stime affannate del Pil e con non poche contraddizioni interne. Contraddizioni che oggi si sono riflesse nelle piazze di Londra e non solo. Dove sono scesi dapprima, fra rimpianti e lacrime, gruppetti di remainer non pentiti, rappresentanza di una fetta ampia di Paese che continua a masticare amaro, rispecchiandosi nel “cuore spezzato” del sindaco laburista della capitale, Sadiq Khan, nonostante l’invito di chi – come Tony Blair o Gina Miller – li invita a riconoscere la realtà d’una battaglia perduta per diversi anni a venire. Poi i sostenitori della Brexit, molti provenienti da fuori Londra, e arringati dalle parole del pioniere Nigel Farage, radunatisi a decine di migliaia in serata fino a riempire Westminster Square, in barba alla pioggia, per far sventolare – tra fuochi, brindisi, inni e comizi – bandiere e simboli nazional-patriottici. E contraddizioni che non smettono di agitare le nazioni del ‘no’: l’Irlanda del Nord, dove ha rifatto capolino una linea di frontiera pur invisibile con Dublino; e soprattutto la Scozia, dove la piazza di Edimburgo ha risposto a quella di Londra e la first minister indipendentista Nicola Sturgeon è tornata a invocare l’obiettivo di un secondo referendum secessionista.
Intanto da Bruxelles e dalle varie capitali continentali, la consapevolezza del momento “storico” si è unita ad accenti di “tristezza”, talora d’allarme, nelle voci dei leader: da Giuseppe Conte a Emmanuel Macron, passando per il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, e per il commissario Paolo Gentiloni. Mentre Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, ha tenuto a lasciare aperta la porta al “miglior partenariato possibile” con il Regno che va via, ma ricordando che nessun accordo potrà mai essere come “la membership”. E dicendosi certa che non sarà “lo splendido isolamento” la soluzione ai problemi del domani.
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