Coronavirus, in Finlandia 155 contagiati: interventi del Governo

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Coronavirus, in Finlandia 155 contagiati: interventi del Governo
Coronavirus, in Finlandia 155
contagiati: interventi del
Governo
L’epidemia è arrivata anche in Finlandia pur se i numeri
sembrano per ora limitati ma bisogna considerare anche le
dimensioni della popolazione, circa 5 milioni e mezzo di
abitanti, quanto il Lazio.

In una riunione del 12 marzo, il governo
finlandese ha discusso dell’epidemia di coronavirus e ha
deciso raccomandazioni
e misure per affrontare la crisi epidemica.
Coronavirus, in Finlandia 155 contagiati: interventi del Governo
Raccomandazioni
del governo per eventi pubblici

Il governo raccomanda che tutti gli eventi
pubblici con più di 500 partecipanti vengano cancellati fino
alla fine di
maggio. Si consiglia inoltre agli organizzatori di altri
eventi di considerare,
in base alle loro valutazioni del rischio, se organizzare
eventi simili. Tutti
i principali seminari ed eventi organizzati dallo Stato
saranno cancellati fino
alla fine di maggio.

Preparazione
finanziaria

Il governo si sta preparando per
affrontare i costi della diffusione del coronavirus attraverso
un bilancio
supplementare.

Raccomandazioni
governative per luoghi di lavoro e contatti stretti

Il governo ha raccomandato ai dipendenti
che rientrano dalle aree colpite dall’epidemia di prendere
accordi insieme al
proprio datore di lavoro per tornare al lavoro dopo un periodo
di assenza (due
settimane). È stato consiglia ai dipendenti di lavorare in
remoto se i loro
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compiti possono essere svolti da casa; consigliato inoltre di
interrompere i
viaggi non essenziali legati al lavoro e di posticipare i
viaggi di vacanza.

È necessario prendere accordi insieme al
fornitore di servizi o al fornitore di servizi di istruzione.

affinché i bambini, i giovani e gli
studenti che rientrano dalle aree colpite dall’epidemia
possano ritornare ai
centri di assistenza e agli istituti di istruzione dopo un
periodo di assenza
(due settimane)

Per ridurre la diffusione dell’infezione,
anche le attività non essenziali, come lo stretto contatto
nelle attività
ricreative e altri momenti di svago, devono essere limitate.
Ciò è
particolarmente importante per proteggere le persone a
rischio. Le persone devono prestare particolare attenzione e
cautela quando hanno a che fare con gruppi a rischio. I gruppi
a rischio
comprendono persone anziane e persone in corso di cura.

Preparazione
al benessere sociale e sanitario

Sono assicurate cure adeguate e di alta
qualità per le persone infette da coronavirus.
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Per quanto riguarda i test del
coronavirus, viene adottata una pratica normale in cui i test
vengano
effettuati sulla base della valutazione e della consultazione
di un medico con
uno specialista in malattie infettive. In questo modo, si può
garantire che i
test siano certamente disponibili per tutti coloro che ne
hanno bisogno.

Turismo
internazionale

È richiesto ai cittadini di controllare e
rispettare le istruzioni di viaggio e una notifica di viaggio
deve essere
comunicata in caso di viaggio assolutamente necessario. Si
prendono prese
misure per garantire che le informazioni di viaggio siano
aggiornate e che gli
Info Point del coronavirus siano estesi alle frontiere
terrestri della
Finlandia.

Le disposizioni
all’aeroporto intercontinentale di Helsinki

Finavia,
la società che gestisce la rete aeroportuale finlandese, ha
informato di aver
già iniziato una pulizia intensiva presso i terminali
all’inizio di febbraio e
di aver reso disponibile il disinfettante per le mani ai
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controlli di sicurezza
e ad altri banchi del servizio clienti. “Stiamo
seguendo la situazione con il coronavirus con molta attenzione
“,
afferma Heini Noronen-Juhola, Vice Presidente, Finavia,
Aeroporto di Helsinki.

Noronen-Juhola
aggiunge che Finavia sta effettuando anche pulizie extra
all’aeroporto. Questo
viene fatto quando c’è un caso di sospetta malattia, per
esempio. Finavia dispone
di un proprio piano di emergenza aggiornato che sarà attuato
insieme alle
autorità e alle compagnie aeree, ove necessario.

“Abbiamo aumentato la quantità di
informazioni relative al coronavirus nei nostri terminali. Il
materiale,
realizzato dall’Istituto finlandese per la salute e il
benessere (THL), si
trova agli accessi e nelle aree di check-in e controllo di
sicurezza. THL ha
incaricato tutti i vettori che operano tra Finlandia, Asia,
Finlandia e Nord
Italia di fornire ai propri passeggeri una spiegazione su come
proteggere dal
virus Le autorità finlandesi comunicano direttamente con i
vettori e Finavia ha
supportato le autorità” continua Noronen-Juhola.

Finavia
non ha il potere di controllare lo stato di salute dei
passeggeri o di impedire
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l’arrivo di passeggeri o voli in Finlandia. I ministeri e le
autorità decidono
in merito.

Attualmente,
tutte le compagnie aeree che volano direttamente dalla
Finlandia alla Cina e
dalla Finlandia al Nord Italia hanno cancellato tutti o parte
dei loro voli da
febbraio ad aprile. La compagnia di bandiera Finnair ha
modificato il proprio
traffico europeo fino ad aprile a causa degli impatti del
coronavirus
annullando voli nazionali e internazionali: dal 12 marzo sono
stati sospesi i
collegamenti per Roma, dopo quelli per Milano.

Comunicazioni

Il servizio di consulenza nazionale è
ampliato per soddisfare la domanda e il numero di canali di
comunicazione sarà
aumentato. L’Istituto nazionale per la salute e il benessere
(THL) invierà un
pacchetto informativo sul coronavirus a tutte le famiglie in
entrambe le lingue
ufficiali della Finlandia. Le risorse dell’Istituto nazionale
per la salute e
il benessere saranno aumentate per garantire che il lavoro di
esperti possa
essere svolto e che un adeguato orientamento e supporto
possano essere offerti
al pubblico. Viene inoltre introdotta un’applicazione per
smartphone che fornisce
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informazioni al coronavirus al pubblico.

Vaccino
contro il coronavirus

La Finlandia partecipa allo sviluppo del
vaccino contro il coronavirus sostenendo organizzazioni non
profit
internazionali (CEPI, IVI) con un impegno di 5 milioni di
euro.

Preparazione
per possibili misure restrittive più ampie

Il Primo Ministro Marin convocherà una
discussione parlamentare     sulle   misure   da   adottare   per
preparare il paese ad
un’epidemia.

Misure restrittive più ampie richiederanno
l’adozione di leggi di prevenzione (comprese misure
restrittive regionali;
chiusure di scuole, asili nido e università; restrizioni alle
attività del
settore pubblico; chiusure di grandi centri commerciali;
divieti di
circolazione delle navi passeggeri e di trasporto aereo;
divieti di eventi ).
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Coronavirus, in Cina solo 8
nuovi    casi   registrati.
Crescono    i  contagi   in
Germania
La Cina ha annunciato un bollettino da coronavirus relativo
alla giornata di ieri con nuovi minimi assoluti: appena 8
nuovi casi registrati e 7 decessi, che portano il totale a
3.176. La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha riferito
anche che 6 morti fanno capo alla provincia dell’Hubei,
l’epicentro dell’epidemia, e uno a quella dello Shandong.

Sono 1.318 i pazienti dimessi dagli ospedali che portano le
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guarigioni complessive a 64.111, pari a quasi l’80% (79,33%)
degli 80.813 contagi finora accertati.

Il picco in Cina è stato ormai superato, aveva annunciato
ieri Mi Feng, portavoce della Commissione sanitaria nazionale
(Nhc), i nuovi casi stanno diminuendo nel Paese e l’intera
situazione epidemica rimane “a livelli molto bassi”. Mi,
durante il briefing quotidiano, ha ricordato che i nuovi
contagi a Wuhan, focolaio del Covid-19, sono diminuiti fino ad
attestarsi a una singola cifra, con soli 8 casi riportati
ieri. Sette sono poi i casi nel resto della Cina, di cui 6
importati dall’estero come “contagio di ritorno”.

Contagi ai minimi in Corea del Sud, dove ieri si sono
registrati 114 nuovi casi, il livello più basso da più di due
settimane, portando le infezioni da coronavirus a 7.869. Il
dato dimezza i 242 casi di martedì e si colloca sotto i 500 e
oltre della scorsa settimana, grazie al contenimento del
focolaio di Daegu, mentre preoccupano i casi in aumento a
Seul. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention ha
riferito che i morti sono saliti a 66. Seul ha annunciato la
stretta ai controlli su febbre e misure di contenimento per
tutti gli arrivi dall’Europa.

Sono invece oltre 2.000 le persone in Germania contagiate dal
coronavirus, secondo quanto riportano alcuni media tedeschi,
fra cui la Bild, mentre il bollettino ufficiale del ministero
della Salute viene aggiornato più lentamente. I dati della
Johns Hopkins University riferiscono precisamente di 2.078
casi nel Paese. Intanto si registra la quarta vittima: un
67enne del Baden-Wuerttemberg. Secondo il tabloid tedesco,
sono 25 le persone finora guarite.
Coronavirus, in Finlandia 155 contagiati: interventi del Governo
L’Austria ha annunciato la sua prima morte a causa del nuovo
coronavirus. Si tratta di un uomo di 69 anni tornato
dall’Italia e morto a Vienna. Lo ha reso noto l’unità di crisi
della città di Vienna, senza fornire ulteriori dettagli. Il
numero di contaminazioni è stato aggiornato oggi a 302 in
tutta l’Austria.

In Spagna la ministra per le Pari opportunità, Irene Montero,
è risultata positiva al test. Lo riferiscono i media spagnoli
citando un comunicato del governo. Irene Montero è anche la
compagna del leader di Podemos, Pablo Iglesias, che è stato
posto in isolamento.

Chiusura totale delle scuole di ogni ordine e grado, dei
college e degli asili in Irlanda per cercare di frenare
l’epidemia di coronavirus. Lo ha annunciato da Dublino il
premier Leo Varadkar, a partire da oggi e fino al 29 marzo
prossimo. La stretta è arrivata all’indomani dell’annuncio del
primo caso di morte di un paziente colpito dal virus Covid-19
nella Repubblica, dove il numero dei contagi si avvia verso la
quarantina (oltre 50 sommando l’Irlanda del Nord britannica).
Coronavirus, Cina fuori dal
picco dell’epidemia. Trump
critica l’Europa
Il presidente Trump accusa l’Europa di essere stata lenta a
reagire all’epidemia di coronavirus e blocca per 30 giorni i
viaggi negli Stati Uniti dal Vecchio continente, tranne che
dal Regno Unito.

Il tycoon    ha annunciato altre misure per alleviare la crisi
economica    causata dalla pandemia: ha promesso un’azione di
emergenza   per fornire aiuto finanziario ai lavoratori che sono
ammalati,    in quarantena o che si stanno prendendo cura di
altri contagiati. Intanto c’è il primo caso confermato al
Congresso americano.

Il picco in Cina dell’epidemia del coronavirus è stato ormai
superato: secondo Mi Feng, portavoce della Commissione
sanitaria nazionale, i nuovi casi stanno diminuendo nel Paese
e l’intera situazione epidemica rimane “a livelli molto
bassi”. Mi, durante il briefing quotidiano, ha ricordato che i
nuovi contagi a Wuhan, focolaio del Covid-19, sono diminuiti
fino ad attestarsi a una singola cifra, con soli 8 casi
riportati ieri. Sette sono poi i casi nel resto della Cina, di
cui 6 importati dall’estero come “contagio di ritorno”.

La Corea del Sud ha rilevato ieri 114 nuovi casi di contagio,
il livello più basso da più di due settimane, portando le
infezioni da coronavirus a 7.869.

Coronavirus, Tom Hanks e la
moglie positivi
Tom Hanks e la moglie Rita Wilson sono positivi al
coronavirus. L’attore e la Wilson erano in Australia per la
produzione di un film di Baz Luhrmann su Elvis Presley quando
sono risultati positivi al test. Hanks e la moglie – anche lei
attrice – sono le prime celebrita’ che hanno rivelato di
essere stati colpiti dall’epidemia. “Siamo in isolamento”, ha
detto l’attore: “Vi faremo sapere”.

Emergenza morbillo in Congo:
oltre 6mila decessi in un
anno
Emergenza morbillo in Congo dove in un solo anno si sono già
registrati oltre 6mila decessi.

L’anno
scorso, oltre 18 milioni di bambini di età inferiore ai cinque
anni sono stati
vaccinati per il morbillo in tutta la Repubblica Democratica
del Congo e sono
stati segnalati circa 310 mila casi sospetti. Una seconda fase
di vaccinazioni
è iniziata questa settimana.

I vaccini vengono caricati
su motociclette nei villaggi intorno a Temba, a sei ore di
auto lungo strade
sterrate dalla comunità occidentale di Seke-Banza. Circa 73
mila bambini dai
sei mesi ai 15 anni saranno vaccinati nella provincia centrale
di Kongo come
parte della seconda fase.

La Repubblica Democratica del
Congo ha registrato oltre 335.413 casi sospetti e 6.362
decessi dal primo
gennaio 2019 al 20 febbraio 2020, secondo le statistiche
dell’Oms.

Il
morbillo ha ucciso più dell’epidemia di Ebola dichiarata il
1agosto 2018 nella
parte orientale del Paese, che ha causato 2.264 morti.

Il morbillo è una malattia
altamente contagiosa causata da un virus che attacca
principalmente i bambini.
Le complicanze più gravi comprendono cecità, gonfiore
cerebrale e gravi
infezioni respiratorie.
Gli sforzi per fermare la
diffusione sia dell’ebola che del morbillo nella Repubblica
Democratica del
Congo sono ostacolati dalla mancanza di accesso alle cure,
dalla scarsa
assistenza sanitaria e dai disordini in tutto il Paese,
specialmente
nell’Est.

Coronavirus:          Malta,
Thailandia e Maldive chiudono
all’Italia
Turisti italiani ancora nel mirino dei Paesi stranieri per il
rischio Coronavirus: dopo Phuket, in Thailandia, anche Penang,
in Malesia, ha negato l’attracco alla nave da crociera Costa
Fortuna. La nave con a bordo 173 connazionali, tutti in buona
salute, sta facendo ora rotta verso Singapore. Sotto
osservazione in particolare 64 passeggeri, quelli che hanno
trascorso le ultime due settimane in Italia. “La situazione
sanitaria a bordo – precisa Costa in una nota – non presenta
alcuna criticità e non ci sono casi sospetti fra gli ospiti
italiani o di altre nazionalità. Costa Crociere e’ ovviamente
rammaricata per questa decisione inattesa che richiede una
ulteriore modifica all’itinerario della nave”. La società
sottolinea infine come “in uno scenario in continua
evoluzione, la tutela della salute e della sicurezza dei
propri ospiti e’ una priorità assoluta”.

Ieri sera, le Maldive, “nell’ambito delle misure adottate per
la prevenzione del contagio da Covid-19, hanno annunciato il
divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti dall’Italia
a partire dalla mezzanotte di sabato 7 marzo”. E’ quanto si
legge sul sito Viaggiare Sicuri curato dalla Farnesina. Le
autorità locali, secondo quanto riferito, “hanno disposto
inoltre il divieto di sbarco per le navi da crociera”.

Paura rientrata invece a Napoli dove un’altra motonave, la
Majestic della compagnia Gnv, con a bordo 125 persone tra
equipaggio e operai, è da un paio di giorni ancorata nel porto
del capoluogo partenopeo. A bordo ci sono nove marinai entrati
in contatto con un collega tunisino risultato positivo al
virus nel corso di un viaggio tra Genova e Tunisi. Le autorità
sanitarie li hanno sottoposti a controlli escludendo la
presenza di sintomi da Covid 19. Sono stati tuttavia
sottoposti in via precauzionale a isolamento per i prossimi
dieci giorni.Via libera degli uffici sanitari, invece, per gli
oltre cento componenti dell’equipaggio che potranno lasciare
la nave. “I nove membri dell’equipaggio della Gnv Majestic
stanno bene, non hanno sintomi, sono solo in isolamento
precauzionale”, afferma Antonio Salzano, capo dell’ufficio
Sanità Marittima di Napoli. “Non hanno sintomi e al momento
non gli abbiamo fatto il tampone. Li abbiamo messi in
isolamento per precauzione”. Per la nave – si precisa dalla
compagnia armatrice, la Gnv con sede a Genova – la sosta a
Napoli era già prevista per consentire ordinari lavori di
manutenzione. Motivo per cui non si può parlare tecnicamente
di blocco.

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha annunciato
“controlli sanitari mirati” al confine con l’Italia. Inoltre,
saranno interrotti i voli diretti dall’Austria verso gli
aeroporti di Milano e Bologna. “La situazione è peggiorata in
Iran, in Corea del Sud e in alcune regioni dell’Italia”, ha
detto Kurz in una conferenza stampa. I controlli medici per le
persone che entrano in Austria saranno effettuati su ordine
dell’autorità sanitaria. Saranno stabiliti eventuali contatti
con malati covid-19 e sarà rilevata la temperatura corporea.
“Se necessario, tali misure saranno attuate dalla polizia con
mezzi coercitivi”, in base al regolamento del ministero,
scrive l’agenzia Apa.

Alla Costa Mediterranea a cui è stato impedito dal Madagascar
lo scalo previsto a Nosy Be, è stato vietato l’attracco anche
dalle Seychelles. “Non ci sono casi sospetti tra i passeggeri
e i membri dell’equipaggio”. La Thailandia ha imposto
restrizioni a causa del coronavirus allo sbarco di italiani
che siano stati nel nostro Paese negli ultimi 14 giorni. La
nave è ripartita verso la Malesia. In una nota Costa Crociere
si dice rammaricata dall’improvviso cambiamento di itinerario
e conferma che la sicurezza dei propri ospiti e membri
dell’equipaggio è una assoluta priorità.

Le navi si confermano possibili focolai del virus: le autorità
egiziane hanno annunciato di aver individuato 12 casi di
coronavirus tra le persone (tutti egiziani) a bordo di una
delle navi che effettuano crociere sul Nilo.

In Liguria intanto sono iniziate le operazioni di
trasferimento dei 65 membri dell’equipaggio della motonave
della Gnv Rhapsody che da alcuni giorni sono in isolamento
fiduciario obbligatorio a bordo. I marittimi andranno in due
strutture genovesi individuate dalla Protezione Civile e dalla
Task Force sanitaria per l’emergenza Coronavirus.

Intanto il Governo di Malta ha negato l’attracco a una nave da
crociera MSC Opera con a bordo duemila passeggeri. Lo rende
noto il Times of Malta. Le autorità maltesi hanno negato
l’autorizzazione a seguito di una protesta pubblica sui timori
di infezione da coronavirus dopo l’allarme lanciato da un
media locale su un ex passeggero austriaco sbarcato nei giorni
scorsi e successivamente trovato positivo al Covid-19. Per
Mcs, che ha deciso di modificare l’itinerario, “la verifica
dei documenti sanitari della nave fatta dalle autorità
maltesi” aveva confermato l’assenza di casi a bordo.

La nave da crociera Grand Princess proveniente dalle Hawaii è
bloccata nel porto di San Francisco dopo che alcuni passeggeri
e membri dell’equipaggio hanno mostrato sintomi del
coronavirus. Le autorità hanno ritardato il rientro nel porto
per effettuare i test sulle persone sospettate di avere
contratto il virus
Deputato Pettarin: “Tutti
s’impegnino per revocare al
dittatore         jugoslavo
l’onorificenza OMRI”
di Alessandro Butticé

«È tristissimo continuare a leggere il nome di Tito ogni volta
che, da Gorizia e da Nova Gorica, si volge lo sguardo verso il
Monte Sabotino. Il mio è un appello a tutti, comprese le
Autorità Democratiche Europee ed in particolare le istituzioni
italiane e slovene, affinché si impegnino a far cancellare la
scritta “Tito” che campeggia lungo il versante del monte
Sabotino, sostanzialmente a cavallo dell’ex confine tra Italia
e Slovenia. ». Con questo post su Facebook, Guido Pettarin
(FI) deputato eletto a Gorizia e friulano doc, dichiara la sua
guerra alla scritta, che descrive anacronistica e contro la
storia, che campeggia sul versante sloveno goriziano,
inneggiante al leader e tiranno jugoslavo Josip Broz, meglio
noto come Maresciallo Tito.

«Non è la prima volta che chiediamo giustizia per la memoria
delle vittime di Tito, e già oltre un anno e mezzo fa, insieme
al collega De Carlo (FdI) e altri, abbiamo presentato una
proposta di legge per revocare le onorificenze a Tito; ma al
momento non è stata ancora inserita nel calendario dei lavori
di Camera e Senato. Italia e Slovenia, due paesi che si
riconoscono nello spirito di pace europeo, devono collaborare
affinché al più presto si giunga a rimuovere la scritta dal
Sabotino, offensiva per la memoria delle vittime della atroce
dittatura Titina », conclude Pettarin il suo appello social.
Abbiamo voluto intervistare Guido Pettarin, appassionato di
storia del Friuli, e che, prima di essere eletto alla Camera
dei deputati con Forza Italia, è stato un valente giurista ed
avvocato, ed anche un ufficiale della Guardia di Finanza.
D. Onorevole Pettarin, perché questa proposta di legge?
R. Perché è intollerabile che Tito, macchiatosi del sangue
degli infoibati e della tragedia dell’esodo istriano fiumano e
dalmata, possa ancora essere indicato come Cavaliere di gran
croce con gran cordone, la massima onorificenza dell’OMRI
(ndr, Ordine al Merito della Repubblica Italiana). Il rispetto
della storia e dei morti e del dolore di centinaia di migliaia
di persone impone questo gesto di giustizia.

D. Dell’appoggio di quali forze politiche potrà contare la sua
proposta?
R. Confido sia appoggiata da tutto l’arco costituzionale. La
proposta di legge porta la firma di Colleghi di Fratelli
d’Italia, che hanno avuto l’iniziativa, e la mia.
D. Quali tempi si prevedono per l’approvazione e quali gli
ostacoli da superare?
R. Non sono in grado di prevedere la tempistica. Spero però
che la sensibilità di tutti porti ad accelerare i tempi e mi
permetto di prefigurare l’obiettivo dell’approvazione entro la
fine della legislatura, perché non si debba ricominciare da
capo nella legislatura successiva.

D. Come possono le Istituzioni UE, cui lei si è pure rivolto,
per aiutare la realizzazione della sua proposta?
R. L’appello è a tutte le Autorità Democratiche Europee,
affinché aiutino il progetto non permettendo che i crimini
della dittatura Titina siano dimenticati e supportando ogni
azione tesa alla conservazione della memoria. Ricordare e
raccontare, perché non succeda mai più.

D. Perché solo negli ultimi anni questa pagina della storia
italiana é venuta alla ribalta dell’opinione pubblica?
R. La tragedia delle foibe è rimasta nascosta per decenni,
sotto ad un velo pernicioso imposto da una malintesa Ragion di
Stato. Tito, il dittatore non allineato, veniva blandito. La
storia fa però giustizia e, finalmente, dopo la caduta del
muro di Berlino e l’abbattimento della barriera di Gorizia la
verità è venuta alla luce e, finalmente, possiamo a testa alta
ricordare i nostri morti e portare un fiore sugli orrendi
abissi in cui vennero precipitati.

D. Non rischia questa proposta di legge di compromettere i
rapporti di buon vicinato con la Slovenia?
R. Certo che no. La Slovenia è uno stato moderno europeo e
democratico, che non teme la storia e rifugge dagli orrori
della dittatura Titina che tanto sangue sloveno ha versato.
D. Perché vorrebbe che venga ritirata la decorazione di
Cavaliere di Gran Croce con Gran Cordone concessa a Tito nel
1969?
R. Perché non posso onorare le vittime di Tito e nel contempo
tollerare che il Dittatore sia rivestito dalla più alta
onorificenza della Repubblica italiana. È una questione di
rispetto, di onore e di giustizia.

D. Quali saranno i suoi passi ulteriori?
R. Non cesseremo di richiamare e sollecitate, non smetteremo
di ricordare e condannare; saremo la coscienza dolente del
nostro Paese sino a che questo atto di somma giustizia non
verrà compiuto. L’onorificenza a Tito offende la nostra
storia, il nome di Tito sul fianco del Sabotino a Gorizia
offende il sangue versato dagli infoibati.
Coronavirus,   atterrato  a
Londra aereo da Wuhan con 8
italiani a bordo
Un aereo proveniente da Wuhan con a bordo 200 persone, fra cui
otto italiani, evacuate dalla Cina in seguito alla diffusione
del Coronavirus, è atterrato in Inghilterra, presso la base
Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire. Tra loro non ci sarà il
17enne studente di Grado che è ancora alle prese con la
febbre. I nostri connazionali saranno poi trasferiti in
Italia, a Pratica di Mare, con un volo militare.

Salgono a 811 le vittime in Cina del coronavirus, che ha
contagiato oltre 37 mila persone.

E’ risultato negativo il test sulla donna in quarantena alla
Cecchigola trasferita ieri allo Spallanzani. La donna
presentava solo la congiuntivite.

Non si placano invece le polemiche sulla circolare del
ministero della Salute per le scuole per i bambini che
rientrano dalla Cina. Monitoraggio con “permanenza volontaria
a casa” per la “puntuale verifica della febbre e dei sintomi
tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV” rivolto a bambini e
studenti, di ogni nazionalità, che nei 14 giorni precedenti il
loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina
interessate dall’epidemia. Lo prevede l’aggiornamento da parte
del ministero della Salute della circolare per le scuole
ispirata “al principio di massima precauzione”. Le assenze
sono giustificate. Il ministro dell’istruzione Luciana
Azzolina in un’intervista su La Stampa chiarisce che saranno i
medici a decidere se gli studenti rientrati dalla Cina debbano
restare a casa o tornare in classe. E chiarisce che non
saranno presidi o genitori a dover decidere, perché ci sarà un
monitoraggio quotidiano degli studenti rientrati fatto dalle
Asl di riferimento.

Non cambia intanto la linea che riguarda lo stop ai voli per e
dalla Cina. Lo sottolinea dalle colonne del Corriere il
ministro della Salute Roberto Speranza: le relazioni
diplomatiche sono rilevanti e le questioni economiche
fondamentali, spiega, ma il diritto alla salute è più
importante ancora. E aggiunge che l’allarmismo è sbagliato, ma
si deve tenere una soglia di attenzione molto alta.

Prima   vittima   straniera   del   coronavirus.   E’   un   60enne
americano deceduto in un ospedale di Wuhan. La conferma è
arrivata dall’ambasciata statunitense a Pechino. Sempre a
Wuhan c’è anche la morte sospetta di un giapponese, potrebbe
trattarsi sempre di coronavirus.Il numero delle vittime sale a
725, con i contagiati che sfiorano i 35.000. 5 nuovi casi
confermati in Francia, sono cittadini britannici; altri tre
casi sulla nave da crociera all’ancora in Giappone, a bordo
della quale ci sono anche 35 italiani. “Sta bene” il
connazionale ricoverato allo Spallanzani. Hong Kong intanto
impone la quarantena per chi entra. Convocata per il 13
febbraio a Bruxelles una riunione dei ministri della Salute
Ue.

E’ stata convocata per il 13 febbraio a Bruxelles, su
richiesta dell’Italia, la riunione dei ministri della Salute
dell’Unione Europea. Lo ha annunciato questa mattina il
ministro della Salute, Roberto Speranza, alla task force sul
Coronavirus 2019-nCov.
Cinque nuovi casi di persone colpite dal coronavirus sono
stati confermati in Francia. Le loro condizioni non sono
gravi, ha precisato la ministra della Salute Agnes Buzyn nel
dare la notizia. Si tratta di quattro adulti e di un bambino.
Salgono così a 11 in casi in Francia. Solo uno di questi
pazienti è in condizioni critiche. I cinque nuovi casi sono
stati registrati tutti in Savoia, regione ai confini con
l’Italia. Lo ha detto la ministra della Salute francese Agnes
Buzyn, citata da Guardian, precisando che si tratta di
cittadini britannici entrati in contatto con una persona –
sempre di nazionalità britannica – che era stata da poco a
Singapore. E in Alta Savoia, sono state chiuse due scuole
frequentate da un bambino britannico di nove anni che è uno
dei cinque nuovi casi di Coronavirus annunciati oggi dalle
autorità francesi, per essere sottoposte a test e verifiche.

Un cittadino giapponese è morto per quella che si sospetta
essere un’infezione da coronavirus in un ospedale di Wuhan,
città cinese epicentro dell’epidemia. Lo rende noto il
ministero degli Esteri giapponese. Le autorità sanitarie
cinesi, citate da Tokyo, ritengono probabile che si tratti di
coronavirus perché l’uomo, sulla sessantina, è stato
sopraffatto da una polmonite virale acuta. Tuttavia, fa sapere
il governo nipponico, per ora è difficile stabilirlo in modo
definitivo”. Il Giappone ha registrato 25 casi d’infezione,
oltre ai 64 che erano a bordo della nave da crociera
all’ancora a Yokohama e sono ora ricoverati.
Il coronavirus fa crollare le
borse cinesi
Le Borse cinesi crollano alla prova dei mercati dopo la lunga
pausa del Capodanno lunare, quando la corsa dell’epidemia è
ancora sostenuta e i decessi hanno superato quelli della Sars
del 2003.

I listini, tra Shanghai e Shenzhen, hanno mandato in fumo 420
miliardi di dollari in termini di capitalizzazione: Shanghai
ha perso il 7,72%, Shenzhen il’8,41%.
Ma i mercati europei tengono

Chiusura in rialzo per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha
guadagnato lo 0,96% a 23.460 punti.

Bene anche le altre borse europee. Parigi ha guadagnato lo
0,45% a 5.832 punti, Francoforte lo 0,49% a 13.045 punti e
Londra lo 0,55% a 7.326 punti.

Petrolio in forte calo con il coronavirus

Il petrolio crolla a New York, dove il Wti perde il 3,12% e
scende sotto i 50 dollari al barile per la prima volta da
oltre un anno.
Anche il Brent affonda e segna i minimi degli ultimi 13 mesi,
con le quotazioni che perdono il 3,4% a 54,70 dollari al
barile.
Londra,            attentato
terroristico:     accoltella
passanti   in   strada.   La
polizia lo uccide
Un uomo ha accoltellato più perone a Londra prima di essere
ucciso dalla polizia che ha parlato di “atto di terrorismo”.
L’uomo è stato ucciso dal fuoco di agenti di polizia dopo aver
accoltellato e ferito alcune persone, riferisce Scotland Yard,
definendo l’episodio un atto di terrorismo. Alcuni testimoni
parlano di almeno 3 feriti, ma non ci sono conferme ufficiali.

A differenza di altri attacchi analoghi recenti, l’ultimo da
parte di un militante jihadista vicino a London Bridge a fine
2019, questa volta l’episodio è avvenuto in un’area periferica
della città, ma comunque affollata. Per l’esattezza nella
principale strada dei negozi del quartiere, lungo Streatham
High Street.

Indossava qualcosa di simile a un gilet-bomba, forse falso,
l’uomo che oggi è tornato a seminare il terrore a Londra
accoltellando alcune persone nella zona di Streatham, a sud
della capitale britannica. Lo riportano testimoni citati da
Sky New. Lo stesso era capitato a fine 2019, quando l’ex
detenuto jihadista Usman Khan – indossando un giubbotto
esplosivo poi rivelatosi finto – aveva compiuto un attacco
nell’area di London Bridge uccidendo due giovani. Anche Khan,
come l’aggressore di oggi, era stato poi freddato dal fuoco
della polizia.

Circolano già decine di video su Twitter postati da testimoni
che hanno assistito all’attacco con coltello a Streatham,
nella parte sud di Londra.

Nei video si vedono persone a terra, assistite da altri
passanti, e la polizia che apre il fuoco contro l’autore
dell’attacco. Nella zona si vede un grande dispiegamento di
mezzi della polizia e ambulanze.
Bye bye Europa: la Brexit è
realtà
La Gran Bretagna saluta l’Ue e
la Manica torna a essere un confine europeo, fra il continente
e l’isola. E’ bastato lo scoccare di un
secondo, segnato dal countdown sulla facciata di Downing
Street e sulle bianche
scogliere di Dover, a chiudere una pagina di storia durata
quasi mezzo secolo,
dal ’73 a oggi: quella del matrimonio, d’interesse eppure non
privo di frutti,
di Londra con Bruxelles.

La Brexit diventa realtà nella
notte,
l’Union Jack e la bandiera azzurra con le stelle europee si
separano, ammainate
nei rispettivi palazzi del potere, fra i festeggiamenti
colorati, a tratti
rabbiosi, e il boato del popolo euroscettico riunito in folla
a Londra; e le
recriminazioni, il rammarico, il dolore di chi questo epilogo
non avrebbe
voluto: nel Regno come altrove. Il suggello del Brexit Day è
arrivato dall’uomo
che in questi mesi è riuscito far saltare il banco e a mettere
fine allo
stallo, dopo aver già condotto in prima fila la campagna pro
Leave del
referendum del giugno 2016: Boris Johnson, controverso, ma
vincente nell’ora
destinata a segnarne l’eredità e in attesa del giudizio dei
posteri. In un
messaggio alla nazione il primo ministro Tory ha fatto sfoggio
di ottimismo e
richiamato all’unità un Paese profondamente lacerato, anche se
in maggioranza
forse sollevato dalla sensazione di aver dato almeno un primo
taglio alle
incertezze. Ha definito questo passaggio – comunque epocale –
“l’alba di
una nuova era”, che “non segna una fine, ma un inizio”.

Ha rivendicato l’addio come “una scelta sana e
democratica” sancita “due volte dal giudizio del popolo”,
tanto
nel 2016 quanto alle elezioni del dicembre scorso. E ha
esaltato le speranze di
un rinnovato slancio all’interno, di un ruolo europeo e
globale
“indipendente” del Regno, ma anche di una “cooperazione
amichevole” di buon vicinato con gli ex partner dell’Ue. In un
contesto
nel quale ha spronato i compatrioti a “scatenare il
potenziale” d’una
nazione che fu impero, a credere nel cambiamento come alla
chance di un
“clamoroso successo”. Non senza insistere sulla convinzione
che la
direzione intrapresa dal club europeo, pur “con tutte le sue
ammirevoli
qualità”, non fosse più adatta al destino britannico. Parole
accompagnate
da toni di comprensione verso “il senso di ansia e
smarrimento” di
quella metà del Paese che alla Brexit ha guardato come a un
errore storico o a
un azzardo. E dall’impegno del governo a cercare la strada per
ricondurre ora
il Regno “all’unità” in modo da poter guardare avanti
“insieme”.

Le incognite del
futuro restano d’altronde numerose e tutte da affrontare. A
iniziare dal
cruciale negoziato, da chiudere nei soli 11 mesi di
transizione che Londra
intende concedersi sino al 31 dicembre 2020 sulle relazioni
post divorzio –
commerciali in primis – con i 27; e dalle scommesse sulle
parallele intese di
libero scambio auspicate con gli Usa e con altre potenze
terze. Senza contare
le promesse sul controllo dell’immigrazione, sugli
investimenti in
infrastrutture e servizi, sull’alleggerimento delle disparità
a beneficio di
aree depresse come il nord dell’Inghilterra, dove l’esecutivo
ha tenuto nel
Brexit Day un consiglio dei ministri simbolico
nell’euroscettica Sunderland.
Traguardi da conciliare con le stime affannate del Pil e con
non poche
contraddizioni interne. Contraddizioni che oggi si sono
riflesse nelle piazze
di Londra e non solo. Dove sono scesi dapprima, fra rimpianti
e lacrime,
gruppetti di remainer non pentiti, rappresentanza di una fetta
ampia di Paese
che continua a masticare amaro, rispecchiandosi nel “cuore
spezzato”
del sindaco laburista della capitale, Sadiq Khan, nonostante
l’invito di chi –
come Tony Blair o Gina Miller – li invita a riconoscere la
realtà d’una
battaglia perduta per diversi anni a venire. Poi i sostenitori
della Brexit,
molti provenienti da fuori Londra, e arringati dalle parole
del pioniere Nigel
Farage, radunatisi a decine di migliaia in serata fino a
riempire Westminster
Square, in barba alla pioggia, per far sventolare – tra
fuochi, brindisi, inni
e comizi – bandiere e simboli nazional-patriottici. E
contraddizioni che non
smettono di agitare le nazioni del ‘no’: l’Irlanda del Nord,
dove ha rifatto
capolino una linea di frontiera pur invisibile con Dublino; e
soprattutto la
Scozia, dove la piazza di Edimburgo ha risposto a quella di
Londra e la first
minister indipendentista Nicola Sturgeon è tornata a invocare
l’obiettivo di un
secondo referendum secessionista.
Intanto da Bruxelles
e dalle varie capitali continentali, la consapevolezza del
momento
“storico” si è unita ad accenti di “tristezza”, talora
d’allarme, nelle voci dei leader: da Giuseppe Conte a Emmanuel
Macron, passando
per il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, e per il
commissario
Paolo Gentiloni. Mentre Ursula von der Leyen, presidente della
Commissione, ha
tenuto a lasciare aperta la porta al “miglior partenariato
possibile”
con il Regno che va via, ma ricordando che nessun accordo
potrà mai essere come
“la membership”. E dicendosi certa che non sarà “lo splendido
isolamento” la soluzione ai problemi del domani.
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