CSV FC - ASSIPROV Sabato, 03 novembre 2018

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 Sabato, 03 novembre 2018
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 03/11/2018 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)                                                                               1
 03/11/2018 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)                                                                                     2
 03/11/2018 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                                                                    3
ambiente e protezione civile
 03/11/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 45
 Con la mareggiata persa sabbia per 30mila metri cubi                                                                 4
 02/11/2018 Cesena Today
 Lupi alle porte delle città, le Guardie                                                                              6
 02/11/2018 Forli Today
 Lupi alle porte delle città, le Guardie                                                                              8
 03/11/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 7
 Maltempo e frane Cadono massi sulla Statale 67                                                                       10
csv e scenario locale
 02/11/2018 Cesena Today                                                             FONDAZIONE TITO BALESTRA ONLUS
 "Canto alla pietra e alla carne" di Gianna e Maria Pina Bentivenga                                                   11
 02/11/2018 Cesena Today
 Lo storico Gian Ruggero Manzoni narra la "Romagna alla Garibaldina"                                                  12
 03/11/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 39
 I romagnoli tra i Mille di Garibaldi                                                                                 13
 03/11/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 43
 I savignanesi della prima guerra mondiale in una mostra di foto                                                      14
 03/11/2018 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 43
 Un nuovo mezzo per l' assistenza domiciliare dell' Ail                                                               16
 03/11/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 49
 Una vita per il volontariato: «Alla Pro...                                                                           17
volontariato
 03/11/2018 Avvenire Pagina 19
 LA SOLITUDINE DEL MORENTE E I RISCHI DELLA BONTÀ                                                                     19
 03/11/2018 Avvenire Pagina 27
 «Volontari per il doposcuola Così promuoviamo...                                                                     21
 03/11/2018 La Repubblica Pagina 21                                                              GIUSEPPE DEL BELLO
 La ministra: "I miei capelli contro il cancro"                                                                       23
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3 novembre 2018
                  Corriere di Romagna
                   (ed. Forlì-Cesena)
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                  Il Resto del Carlino (ed.
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                  Il Resto del Carlino (ed.
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                                    (ed. Forlì-Cesena)
                                           ambiente e protezione civile

  Con la mareggiata persa sabbia per 30mila metri
  cubi
  Colpite le solite zone di ponente, Valverde e Villamarina Le dune hanno tenuto, ma sono
  state in parte erose

  CESENATICO A conti fatti gli ultimi turbini
  marini si sono portati via ben 30mila metri cubi
  di sabbia. La stima neanche troppo larga è
  stata fatta è della protezione civile comunale.
  Se i danni alle infrastrutture e agli impianti e
  attrezzature balneari non sono stati di
  maggiore entità è perché le dune lungo la
  spiaggia e le porte vinciane sul canale hanno
  di fatto arrestato gli impeti e l' intensità delle
  mareggiate e del vento. Non altrettanto può
  dirsi dell' erosione provocato dal mare lungo
  costa.
  La sabbia sparita Comunque ci sono 30mila
  metri cubi di sabbia erosa, inghiottita dal mare
  dal 27 al 30 ottobre. Nei punti considerati più
  vulnerabili della spiaggia di Cesenatico. E
  siamo solo a metà della stagione autunnale.
  Altre burrasche e mareggiare seguiranno fino
  a primavera. Ilcalcoloè finanche prudente. A
  Valverde l' erosione marina si è portata via
  15mila metri cubi di sabbia a ponente; nella
  zona delle colonie, dal "pennellone"
  perpendicolare la spiaggia che si allunga per
  un chilometro e mezzo dal canale Tagliata, la
  sabbia strappata dal mare è superiore ai
  10mila metri cubi; men tre dalla parte opposta
  della costa cesenaticese, a Villamarina, l'
  erosione ha "strappato" dall' arenile 5mila
  metri cubi di sabbia.
  Le dune intaccate Questo per quanto riguarda
  l' attività erosiva del mare lungo la riva. A ciòva aggiunto e anche questo preoccupa, considerata l'
  importanza per la difesa dell' abitato, i danni che il forte vento di scirocco e le mareggiate, hanno
  provocato alle dune protettive, innalzate da poco più di un mese, su tutta la costa. Anche alla base delle
  dune la sabbia è stata intaccata, per i forti venti e dalla onde che si sono allungate senza trovare
  ostacolo. Anche qui, le zona evidentemente più colpita dagli smottamenti di sabbia delle du ne, perla
  fragilità stessa degli arenili, sono le stesse: quelle di Valverde e a nord del porto canale di ponente-
  zona colonie.
  Le porte vinciane Intanto se le porte vinciane hanno reso egregiamente il lavoro richiesto, a stoppare l'
  ingolfata di onde nel porto, il problema restano i sedimenti e la sabbia che lasciati dalla corrente e

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2 novembre 2018
                                            Cesena Today
                                            ambiente e protezione civile

  Lupi alle porte delle città, le Guardie Ecologiche:
  "Una corretta informazione per conviverci"
  "Bisogna essere consapevoli che i lupi ci sono e quindi apprendere quali comportamenti
  adottare per una convivenza che è possibile"

  "Bisogna essere consapevoli che i lupi ci sono
  e quindi apprendere quali comportamenti
  adottare per una convivenza che è possibile e
  dimostrabile, da parte di tutti gli utenti del
  territorio, dagli allevatori di bestiame al singolo
  cittadino che vive o frequenta un ambiente
  naturale e rurale dal piano al monte": è l' invito
  di Massimiliano Bianchi, presidente del
  Raggruppamento            Guardie      Ecologiche
  Volontarie di Cesena. Il tema è tornato di
  attualità dopo che si sono segnalati episodi di
  attacchi al bestiame, alla fine di ottobre, in
  località di collina a ridosso delle città, tanto a
  Cesena che a Forlì. A Cesena un branco di
  lupi ha ucciso un cane, un asino e diverse
  pecore in più attacchi a Montenovo di
  Montiano, vale a dire a circa 6 chilometri dall'
  asta della via Emilia . Sul fronte forlivese, si
  registra un altro attacco a Ravaldino in Monte,
  nel comune di Forlì, a 9 chilometri dalla via
  Emilia, ai danni di una capra in un giardino
  privato . Entrambi gli episodi sono avvenuti
  non sul crinale, ma in zone di prima collina,
  antropizzate, per altro in una situazione
  climatica non rigida (quando cioè i lupi sono
  spinti più a valle alla ricerca di prede). E
  mentre gli abitanti di questi territori esternano
  paure anche solo ad uscire di casa a piedi, in
  generale ci si interroga quale debba essere il punto di equilibrio tra l' uomo e le sue attività economiche,
  specialmente nell' allevamento, e il lupo. Per Bianchi, tuttavia, effettuare un censimento dei lupi è
  difficoltoso e inutile, per via delle aree molto ampie in cui questi si muovono. E prosegue:
  "Indispensabile è invece lavorare per una corretta informazione pubblica sul fenomeno 'Lupo'
  attenendosi a ciò che è conosciuto e supportato dai dati. Le "soluzioni finali" a suon di fucilate,
  indirizzate al lupo, non servono a niente, anzi esistono studi recenti che indicano questo tipo di prassi
  come uno strumento per accelerare e favorire la dispersione degli individui e la consequenziale
  colonizzazione di nuove aree con la creazione di nuovi branchi". Precisa Bianchi: "Questo non vuol dire
  che al lupo deve essere permesso tutto, anzi, gli allevatori, che sono quelli maggiormente danneggiati
  dal predatore devono essere tutelati economicamente con equi indennizzi, aiutati da una burocrazia
  veloce e attenta ma allo stesso tempo supportati nell' applicazione di tutte quelle forme di prevenzione,

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                                                Forli Today
                                            ambiente e protezione civile

  Lupi alle porte delle città, le Guardie Ecologiche:
  "Una corretta informazione per conviverci"
  "Bisogna essere consapevoli che i lupi ci sono e quindi apprendere quali comportamenti
  adottare per una convivenza che è possibile"

  "Bisogna essere consapevoli che i lupi ci sono
  e quindi apprendere quali comportamenti
  adottare per una convivenza che è possibile e
  dimostrabile, da parte di tutti gli utenti del
  territorio, dagli allevatori di bestiame al singolo
  cittadino che vive o frequenta un ambiente
  naturale e rurale dal piano al monte": è l' invito
  di Massimiliano Bianchi, presidente del
  Raggruppamento            Guardie      Ecologiche
  Volontarie di Cesena. Il tema è tornato di
  attualità dopo che si sono segnalati episodi di
  attacchi al bestiame, alla fine di ottobre, in
  località di collina a ridosso delle città, tanto a
  Cesena che a Forlì. A Cesena un branco di
  lupi ha ucciso un cane, un asino e diverse
  pecore in più attacchi a Montenovo di
  Montiano, vale a dire a circa 6 chilometri dall'
  asta della via Emilia . Sul fronte forlivese, si
  registra un altro attacco a Ravaldino in Monte,
  nel comune di Forlì, a 9 chilometri dalla via
  Emilia, ai danni di una capra in un giardino
  privato . Entrambi gli episodi sono avvenuti
  non sul crinale, ma in zone di prima collina,
  antropizzate, per altro in una situazione
  climatica non rigida (quando cioè i lupi sono
  spinti più a valle alla ricerca di prede). E
  mentre gli abitanti di questi territori esternano
  paure anche solo ad uscire di casa a piedi, in
  generale ci si interroga quale debba essere il punto di equilibrio tra l' uomo e le sue attività economiche,
  specialmente nell' allevamento, e il lupo. Per Bianchi, tuttavia, effettuare un censimento dei lupi è
  difficoltoso e inutile, per via delle aree molto ampie in cui questi si muovono. E prosegue:
  "Indispensabile è invece lavorare per una corretta informazione pubblica sul fenomeno 'Lupo'
  attenendosi a ciò che è conosciuto e supportato dai dati. Le "soluzioni finali" a suon di fucilate,
  indirizzate al lupo, non servono a niente, anzi esistono studi recenti che indicano questo tipo di prassi
  come uno strumento per accelerare e favorire la dispersione degli individui e la consequenziale
  colonizzazione di nuove aree con la creazione di nuovi branchi". Precisa Bianchi: "Questo non vuol dire
  che al lupo deve essere permesso tutto, anzi, gli allevatori, che sono quelli maggiormente danneggiati
  dal predatore devono essere tutelati economicamente con equi indennizzi, aiutati da una burocrazia
  veloce e attenta ma allo stesso tempo supportati nell' applicazione di tutte quelle forme di prevenzione,

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2 novembre 2018
                                                  Forli Today
3 novembre 2018
Pagina 7                           Corriere di Romagna
                                    (ed. Forlì-Cesena)
                                            ambiente e protezione civile

  Maltempo e frane Cadono massi sulla Statale 67
  La parete ha ceduto ieri mattina in località Bocconi A Bertinoro allarme per un cornicione
  pericolante

  PORTICO La pioggia e il vento di questi giorni,
  seppur non di grande intensità, hanno creato i
  primi disagi in diverse località del Forlivese.
  Bocconi Un movimento franoso si è staccato
  ieri mattina poco dopo le 10 da una parete
  rocciosa al chilometro 152+100 della strada
  statale 67, in località Bocconi. Alcuni massi
  sono caduti sulla carreggiata, per fortuna
  senza coinvolgere mezzi in transito. Testimone
  un automobilista che a distanza ha visto il
  cedimento della parete rocciosa. Sul posto
  sono intervenuti Anas, Vigili del Fuoco,
  Soccorso alpino e Polizia stradale di Forlì,
  distaccamento di Rocca San Casciano, per
  spo stare i massi e ripristinare la cirstemata
  con un senso unico alternato.
  Bertinoro Ieri mattina allarme in piazza Novelli,
  a Bertinoro, per un cornicione segnalato
  pericolante.
  Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco per
  verificare l' allarme e poi mettere in sicurezza l'
  area circostante. Ieri pomeriggio anche la
  Protezione civile è stata impegnata per questo
  tipo di intervento. Nei giorni scorsi, a causa del
  forte vento, alcuni alberi erano caduti, sempre
  nel comune di Bertinoro, in via Alessandrini,
  via Tessello e via Consolare. Le forti raffiche di
  qualche notte fa hanno fatto anche cadere un
  palo della segnaletica che ha colpito un' auto
  in sosta, per fortuna senza ferire nessuno.
  Meldola hanno segnalato che in via Primo Maggio, dal civico 62 al 70, ognivolta che si verifica un evento
  atmosferico di pioggia o grandine si creano adiacenti alle abitazioni dei veri e propri laghi che mettono a
  rischio anche la circolazione stradale. Gli abitanti si sono rivolti all' associazione meldolese Etica&Mente
  che si occupa dei disagi degli abitanti sollecitando la necessaria sicurezza e confronti pubblici con gli
  amministratori per migliorare i servizi ai cittadini. Secondo l' associazione «la mancata potatura e pulizia
  della scarpata (terra e alberi) che si trova prima dei due scoli presenti provoca, in un primo momento, l'
  ostruzione di quella piccola poi della grata fognaria, causando l' allagamento della strada e della
  proprietà con danni materiali alla struttura della casa e ai muri di cinta».

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                                          Cesena Today
                                               csv e scenario locale

  "Canto alla pietra e alla carne" di Gianna e Maria
  Pina Bentivenga
  Giunge il secondo incontro autunnale della
  rassegna "Le Ali della Libellula" 2018 con l'
  inaugurazione della mostra di Gianna
  Bentivenga e Maria Pina Bentivenga "Canto
  alla pietra e alla carne - Incipit, percorso
  artistico - antropologico per la parola e il
  segno: disegno - calcografia - libro d' artista".
  L' evento si tiene sabato 10 novembre, alle ore
  18, nella Sala dell' Arengo del Castello
  Malatestiano di Longiano, sede della
  Fondazione Tito Balestra Onlus. P e r l '
  occasione Gianna Bentivenga, Maria Pina
  Bentivenga e Umberto Giovannini
  converseranno sul progetto "Canto alla pietra
  e alla carne". Verrà presentata alla Fondazione
  Tito Balestra la prima tappa del progetto a cui
  Gianna Bentivenga e Maria Pina Bentivenga
  stanno lavorando seguendo due percorsi
  paralleli. Saranno esposti una serie di disegni,
  di calcografie e di libri d' artista realizzati negli
  ultimi due anni tra Roma e la Romagna. L'
  idea di Canto alla pietra e alla carne, nasce
  assieme a Gianna Bentivenga e Maria Pina
  Bentivenga a Roma nel 2016 mentre
  lavoravano alle ultime serie di calcografie e
  disegni in cui emergono violenti gli echi di un
  mondo arcaico e allo stesso tempo il pressare
  di una nevrosi segnica metropolitana. Il
  progetto, sviluppato in gran parte presso l' Opificio della Rosa di Morciano di Romagna, curato da
  Umberto Giovannini, è basato su luoghi geografici vissuti, sulla loro percezione letteraria, poetica,
  iconografica. La mostra resta aperta fino al 6 gennaio 2019.

                                                                   FONDAZIONE TITO BALESTRA ONLUS

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                                             Cesena Today
                                                  csv e scenario locale

  Lo storico Gian Ruggero Manzoni narra la
  "Romagna alla Garibaldina"
  E' dedicato ai Romagnoli che parteciparono
  all' impresa dei Mille il libro "Romagna alla
  Garibaldina" (Il Ponte Vecchio editore) che lo
  storico Gian Ruggero Manzoni presenterà
  sabato 3 novembre alle 17.00 nell' Aula Magna
  della Biblioteca Malatestiana. Ad introdurre l'
  autore, sarà l' editore Marzio Casalini.
  "Romagna alla Garibaldina" è il risultato di una
  straordinaria ricerca compiuta da Gian
  Ruggero Manzoni intorno ai Romagnoli che
  corsero alle armi al richiamo di Garibaldi nel
  tempo dei Mille. Dopo aver scavato negli
  archivi di Torino, Genova e Roma alla ricerca
  di nomi, origini, mestieri, famiglie e destini, lo
  storico ha ricostruito l' anagrafe dei volontari
  garibaldini romagnoli inquadrati nel cosiddetto
  Esercito Meridionale. Oltre a rappresentare un
  preziosissimo elenco di garibaldini romagnoli,
  il libro contiene anche un vasto e
  documentatissimo saggio sull' impresa
  garibaldina nel Regno delle Due Sicilie. Come
  si legge nel colophon "Nel nostro
  generalizzato oblio della storia, non vi è spazio
  per gli umili eroi che pur lasciarono la loro vita
  (il lavoro, la famiglia, la casa, gli affetti) per
  correre alle armi. Di essi, solitamente, non
  resta una traccia, un nome, come se non
  fossero mai esistiti: richiamarli per nome, per
  luoghi, per origini familiari significa emendare una colpa della storia, ridare loro vita, confermare che
  essi vissero e che si alimentarono di istanze ideali, di progetti, di attese". Poeta, narratore, pittore e
  teorico d' arte, Gian Ruggero Manzoni nasce nel 1957 a San Lorenzo di Lugo (RA), dove tuttora risiede.
  Fin da giovanissimo s' interessa di ebraismo, storia delle religioni, filosofia, linguaggi espressivi
  emergenti e di tut to ciò che è Romagna. È stato redattore delle riviste «Cervo Volante», diretta da
  Achille Bonito Oliva ed Edoardo Sangui neti, e «Il Semplice», edita da Feltrinelli, e ha diretto la rivista d'
  arte e let teratura «Origini». Nel 1984 e nel 1986 ha partecipato alla Biennale di Venezia sia come artista
  sia come curatore di mostre. Ha pubblicato oltre 45 libri (per Feltrinelli, Il Saggiatore, Diabasis, Raffaelli,
  il Girasole e Maggioli) e ha al suo attivo oltre 60 mostre visive. I suoi libri sono tradotti in varie lingue.
  Nel 2004 ha vinto il premio Serantini con il romanzo "Il morbo", mentre con "Acufeni" è stato tra i sette
  selezionati per la finale del Premio Viareggio-Repaci narrativa 2015. Con Il Ponte Vecchio, ha
  pubblicato "Bri ganti. Saracca & Archibugio" e "La Torre".

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                                     (ed. Forlì-Cesena)
                                                  csv e scenario locale

  I romagnoli tra i Mille di Garibaldi
  CESENA È dedicato ai romagnoli che
  parteciparono all' impresa dei Mille il libro
  "Romagna alla Garibaldina" (Il Ponte Vecchio
  editore) che lo storico Gian Ruggero Manzoni
  presenterà alle 17 nell' Aula Magna della
  Biblioteca Malatestiana. Ad introdurre l' autore,
  sarà l' editore Marzio Casalini.
  «Romagna alla Garibaldina" è il risultato di
  una straordinaria ricerca compiuta da Gian
  Ruggero Manzoni intorno ai Romagnoli che
  corsero alle armi al richiamo di Garibaldi nel
  tempo dei Mille. Dopo aver scavato negli
  archivi di Torino, Genova e Roma alla ricerca
  di nomi, origini, mestieri, famiglie e destini, lo
  storico ha ricostruito l' anagrafe dei volontari
  garibaldini romagnoli inquadrati nel cosiddetto
  Esercito Meridionale. Oltre a rappresentare un
  preziosissimo elenco di garibaldini romagnoli,
  il libro contiene anche un vasto e
  documentatissimo saggio sull' impresa
  garibaldina nel Regno delle Due Sicilie».
  Poeta, narratore, pittore e teorico d' arte, Gian
  Ruggero Manzoni nasce nel 1957 a San
  Lorenzo di Lugo, dove tuttora risiede.

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                                                   csv e scenario locale

  I savignanesi della prima guerra mondiale in una
  mostra di foto
  SAVIGNANO Immagini e testimonianze dell'
  epoca per celebrare domani anche a
  Savignano la giornata dell' unità nazionale e
  delle forze armate, nel ricordo del sacrificio
  degli italiani che nella Prima Guerra Mondiale
  combatterono per la riunificazione e l'
  indipendenza della nazione.
  Domani la cerimonia avrà inizio alle 10.30 con
  la celebrazione della Messa alla Collegiata di
  Santa Lucia. Poi il corteo in piazza Borghesi,
  per posare la corona d' alloro al monumento
  dei caduti con l' intervento del sindaco Filippo
  Giovannini. Alle 12 ci si sposterà poi a Palazzo
  Martuzzi, per tagliare il nastro alla mostra
  fotografica e documentaria "Savignanesi nella
  Grande Guerra" allestita al foyer della Sala
  Allende.
  La mostra è costituita da una selezione di
  materiali originali provenienti dal fondo di
  fotografie e cartoline storiche conservato nella
  biblioteca di Palazzo Vendemini e dall' archivio
  storico comunale, organizzati in un percorso
  cronologico e tematico. Sono ritratti in divisa
  savignanesi, immagini di operazioni, armi e
  attrezzature militari, di luoghi e di edifici
  devastati; lettere e cartoline inviate dal fronte;
  piccoli oggetti recu perati nelle trincee e sui
  luoghi di battaglia. Sono le testimonianze di
  sopravvissuti e caduti - ben 76 su 250
  richiamati - e del loro sacrificio. Si tratta per
  molta parte di stampe fotografiche originali o riprodotte, in cui prevalgono ritratti in posa in divisa
  militare di singoli o gruppi di combattenti, ma anche dei luoghi delle operazioni militari, di armi e
  attrezzature militari, di territori e edifici danneggiati e distrutti. Una ampia sezione è dedicata dalla
  galleria dei ritratti, per lo più in posa, eseguiti in studio in divisa militare, a figura intera e a mezzo busto.
  Alcuni sono anonimi, la maggior parte hao nome e cognome del militare in quanto spediti come
  cartoline a familiari.
  Nel conflitto hanno perso la vita in battaglia 76 savignanesi, alcuni dei quali volontari. Tra i 76 caduti
  sono annoverati 8 ufficiali e 5 sottoufficiali: frai decorati di medaglia al valor militare ci sono il sergente
  aviatore Alessandro Oliveti, il tenente di fanteria Mario Fantozzi , il capitano degli alpini Mario Seganti
  (tutti e tre medaglia d' argento), il sottotenente aviatore Vittorio Bianchi e il soldato di fanteria Giuseppe
  Barberini (entrambi medaglia di bronzo).
  La mostra sarà poi visitabile nel pomeriggio di domenica 4 dalle 15 alle 18.30 e nel weekend
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                                       Cesena)
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  LOTTA ALLE LEUCEMIE DONAZIONE DELLA FONDAZIONE BARTOLINI ALL'
  ASSOCIAZIONE PROVINCIALE

  Un nuovo mezzo per l' assistenza domiciliare dell' Ail
  È UNA Dacia Lodgy comoda, spaziosa e,
  soprattutto, molto utile quella che la
  Fondazione Bartolini di Bologna ha donato alla
  sezione provinciale dell' Ail (Associazione
  italiana contro leucemie, linfomi e mieloma). Il
  mezzo è già stato destinato al trasporto dei
  medici impegnati nel Servizio di assistenza
  domiciliare ematologica nel Forlivese e nel
  Cesenate, interamente finanziato dall' Ail con
  un contributo annuo di oltre 70mila euro. L'
  auto porta sulle fiancate l' indicazione specifica
  della propria destinazione, a beneficio di
  quanti la vedessero sulle strade della
  provincia. A Cesena, - sul cui territorio prima è
  stato attivato nel 2005 il servizio medico di
  assistenza domiciliare ematologica decentrata
  e poi, dal 2011, quello attuale - si alterneranno
  le tre dottoresse attualmente in forza: Silvia
  Baroni, Valeria Armenti e Chiara Farnedi (nella
  foto insieme al presidente di Ail Forlì-Cesena
  Onlus, d o t t o r L u c i a n o G u a r d i g n i ) .
  Complessivamente in provincia nel 2017 sono
  stati assistiti 80 pazienti, con circa 490
  trasfusioni di globuli rossi e 80 di piastrine.
  «La collaborazione dell' ospedale 'Bufalini' di Cesena, al quale siamo riconoscenti - scrive l'
  associazione in una nota - ci permette, poi, di avere un parcheggio protetto cui fare riferimento per la
  sistemazione dell' auto. Un grazie di cuore, infine, alla Fondazione Bartolini nella persona del suo
  segretario generale Alberto Lenzi che ha sposato in pieno la causa della nostra associazione».

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  Una vita per il volontariato: «Alla Pro loco da 50
  anni»
  La presidente Marchi lascia: «Spazio ai giovani»

  «SONO nella Pro loco da oltre 50 anni, è ora
  di lasciare per dare spazio ai giovani».
  Susanna Marchi, detta Susy, 66 anni, sposata
  con Giuliano Pierotti, madre di Gian Maria e
  Cristian e nonna di Nicole, si può dire che sia
  nata nella Pro loco di Tredozio, rifondata dalla
  'Vis in Fide' nel 1963 da Libero Bandini (poi
  sindaco del paese per diversi mandati). Un
  centinaio di soci compongono l' associazione,
  in piena attività in questi giorni per organizzare
  la Sagra del Bartolaccio, in programma
  domenica 4 e 11 novembre.

  Susanna, come spiega oltre 50 anni di
  volontariato nella Pro loco, di cui gli ultimi
  25 da presidente?
  «Sono cresciuta nell' associazione guidata fin
  dalla fondazione. Bandini spronava i giovani a
  dedicarsi al paese, ad amarlo e a fare tutto ciò
  che lo rende bello e attraente.
  Diceva sempre: 'Il paese si regge sul
  volontariato della gente'. Ho capito che aveva
  ragione».

  Quando scade il suo mandato?
  «A fine anno. Speriamo che ci sia un gruppo di giovani a sostituire non solo me, ma anche il consiglio
  direttivo. Noi vecchi daremo una mano. Quello che potevamo dare l' abbiamo già dato».

  In tanti anni di lavoro, qual è stata la più grande soddisfazione?
  «Avere lavorato sempre con collaboratori speciali, a iniziare da Libero e, fra quelli che non ci sono più,
  Pina Visani e Carla Peroni, le azdòre che avevano riscoperto le antiche ricette delle nonne. Poi le viventi
  Mafalda Malavolti, Rosa Visani e Orfeo Malavolti, colonne della cucina per feste e sagre».

  Com' era la Pro loco 50 anni fa?
  «Iniziammo nel 1963 con la Sagra e Palio dell' Uovo per Pasqua, che ancora continua. Io sono coinvolta
  direttamente nel rione Nuovo.
  Non avevamo niente, neppure un tegame. Ora abbiamo un' attrezzatura completa, per sistemare la
  quale abbiamo comprato cinque anni fa un magazzino, insieme al campo sportivo».

  Vi occupate anche di cultura?
  «Sì, da 35 anni. Per esempio presentiamo annualmente uno spettacolo di cabaret, coinvolgendo una
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  ELZEVIRO

  LA SOLITUDINE DEL MORENTE E I RISCHI DELLA
  BONTÀ
  Dispiace a chi scrive che l' ultima occasione di
  aver a che fare con Luca Rastello, scrittore e
  giornalista, sia stata per criticare un suo libro, I
  buoni, in cui metteva alla berlina il mondo del
  volontariato e s e l a p r e n d e v a p i u t t o s t o
  apertamente con l' associazione Libera e don
  Luigi Ciotti, con cui aveva per anni collaborato.
  Allora, era il 2014, sempre su queste pagine fu
  inevitabile reagire alle sue affermazioni, che
  rischiavano, in parte di colpire nel segno
  denunciando alcune derive dell' arcipelago del
  bene (autocompiacimento e autoreferenzialità,
  pretesa di salvare il mondo, chiusura verso chi
  non fa parte del gruppo, eccetera), ma poi
  finivano per denigrare complessivamente una
  realtà altamente positiva per il nostro Paese. E
  chissà se Luca Rastello scriverebbe ancora
  quel libro, nel clima di razzismo e
  antisemitismo che pare prevalere oggi? Ma
  ora torniamo a parlare di Rastello, che ci ha
  lasciato tre anni fa a causa di una grave
  malattia, per un libro postumo in cui racconta
  la sua preparazione alla morte. Dopodomani
  non ci sarà. Sull' esperienza delle cose ultime
  è il titolo del volume edito da Chiarelettere
  (pagine 306, euro 16,90) a cura della moglie
  Monica Bardi. Si tratta di un testo incompiuto, su cui lungamente aveva lavorato mentre era in ospedale.
  È un romanzo in forma di saggio sul mondo dei sani e dei malati, cui s' aggiungono riflessioni di
  carattere letterario e filosofico, che spaziano dalla figura di Antigone a Mandel' tam, Buber e Sterne. Il
  volume si apre con il testo "Del morire" e si conclude con una lettera appassionata alle due figlie, letta il
  giorno del suo funerale, l' 8 luglio del 2015. Quella sulla morte è una meditazione lucida e senza sconti
  che prende avvio da una citazione di Rilke: «O Signore, da' a ciascuno la propria morte, / un morire che
  sia veramente scaturito da questa vita, / dove trovò amore, senso, angoscia». Rastello vuole dirci che la
  morte è il sigillo di una biografia ormai compiuta e «aiuta a prendere coscienza della gratuità e della
  stranezza profonda della vita, che passerebbero inosservate se non ci fosse, precisamente, la morte».
  Ma la morte resta anche un buco nero e in realtà è impossibile prepararsi a essa, come volevano i
  filosofi antichi. È sempre un fatto improvviso anche quando siamo stati avvisati. Ecco perché nel libro si
  esprime contrarietà verso il testamento biologico. Ma Rastello mette alla berlina tutto il sistema che
  gestisce la morte, a livello giuridico e sanitario, con le sue regole e i suoi riti spersonalizzati, in una
  società che rimuove l' esperienza del morire. C' è un' industria della morte che mostra tutti i suoi limiti:

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  Ibva.

  «Volontari per il doposcuola Così promuoviamo
  cittadinanza»
  L' appello: nuove forze per affiancare i nostri
  ragazzi «Negli ultimi due anni abbiamo visto
  crescere, fra gli iscritti ai nostri doposcuola, i
  ragazzi con certificazione di disabilità. Li
  mandano le famiglie ma anche le scuole, che
  hanno poche risorse e fanno sempre più fatica
  a seguire questi ragazzi come meritano. Così
  si chiede al terzo settore e al volontariato d i
  farsene carico. E, in questo modo, di
  promuovere cittadinanza: perché aiutare
  questi ragazzi a non restare indietro oggi e a
  non diventare gli esclusi di domani, è un altro
  modo per costruire integrazione e
  cittadinanza. Ma per fare questo abbiamo
  bisogno di più volontari». Va al cuore delle
  questioni Agostino Frigerio, direttore dell'
  Istituto Beata Vergine Addolorata (Ibva),
  storica associazione laica di ispirazione
  cristiana, nata ai primi dell' 800, che opera a
  favore di minori e famiglie italiane e straniere
  con una molteplicità di servizi e iniziative nella
  sede di via Calatafimi. Fra questi il
  doposcuola, rivolto ai ragazzi delle medie, che
  si tiene il martedì e il giovedì dalle 15,30 alle
  17,30 e lo «Spazio studio», per quelli delle
  superiori, che si svolge il lunedì e il mercoledì
  negli stessi orari. «Perché il servizio sia efficace, puntiamo alla continuità di relazione e al rapporto uno-
  a-uno fra ragazzi e volontari. Di fronte a esigenze come quelle degli iscritti disabili - prosegue Frigerio -
  offriamo ai volontari un cammino di formazione per crescere sul piano delle motivazioni, delle relazioni e
  della didattica».
  Il doposcuola targato Ibva si rivolge da sempre e soprattutto ai figli di famiglie di origine straniera. Come
  si spiega l' aumento di iscritti con certificazione di disabilità? «Da un lato l' affinarsi delle capacità di
  diagnosi, dall' altro la crescita di situazioni di disagio di diversa natura, che le famiglie e la scuola non
  riescono ad affrontare: tutto questo porta all' aumento di un' utenza nella quale si intrecciano problemi
  sul piano dell' apprendimento, del comportamento, della relazione e della comunicazione - risponde il
  direttore -. Talvolta i ragazzi con disabilità certificata vengono da famiglie di origine straniera. Questo
  dice una consapevolezza dei genitori che esprime, a ben vedere, un' integrazione nei nostri processi
  educativi e sociali, un' adesione ai nostri 'format'».
  L' appello ai nuovi volontari vale per tutte le iniziative dell' Ibva (info: 02.49524600).
  Come Solidando, l' emporio solidale dove famiglie in difficoltà possono fare la spesa. Fra il maggio

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  Il caso La francese Marlène Schiappa

  La ministra: "I miei capelli contro il cancro"
  Serviranno a realizzare parrucche per chi fa chemio In Italia lo fanno già in tante. Anche
  delle bambine

  Qualche giorno fa la ministra francese alle Pari
  Opportunità, Marlène Schiappa, ha invitato i
  suoi follower a fare come lei: un taglio secco ai
  capelli, per aiutare a realizzare parrucche per
  le donne malate o in chemioterapia, che
  spesso non possono permettersele. Insieme
  alla ministra anche la sorella Carla. E
  indicazioni pratiche.
  Per poterli donare, i capelli devono essere
  lunghi almeno 25 centimetri: il minimo per
  ottenere ciocche idonee a realizzare una
  parrucca naturale. Dopo il taglio devono poi
  essere spediti a un' associazione perché li
  ricomponga, realizzando parrucche da
  destinare a donne malate di cancro. «Il prezzo
  da pagare per chi soffre di un tumore va ben
  oltre le stesse terapie - si legge nel post della
  ministra - per esempio, succede a chi perde i
  capelli con il trattamento e non può comprare
  una parrucca, anche se lo desidera». Sono
  bastate poche parole, forse anche perché
  postate da un ministro, per far registrare
  centinaia di consensi. E di richieste di
  spiegazioni. Sul come procedere, su quali
  aziende contattare e sulle istruzioni di
  confezionamento e spedizione.
  "Solidhair" in Francia e "Coupe d' eclat" in
  Belgio, risponde subito Schiappa. Ma di ditte specializzate e disponibili ce ne sono ovunque, perché l'
  iniziativa di Marlène non è la prima del genere. Un anno fa [/RETROCAP5] Salute raccontò la storia di
  Emmina, una bimba di Roma che la mamma argentina seppe convincere a donare i suoi lunghi capelli
  a una coetanea, Belen, che viveva dall' altra parte dell' Oceano, a Buenos Aires, e che li aveva persi per
  una grave malattia.
  Non fu facile, per una bimba che con quei capelli lunghi si sentiva più "principessa". Quel gesto di
  solidarietà ha fatto poi tanti proseliti, complice la rete.
  In Puglia, ad Acquaviva delle Fonti (www.bancadeicapelli.it), in Sicilia e, man mano, in tante altre
  regioni. Il web è una fucina di informazioni. Così come i siti delle associazioni, come
  unangelopercapello.it, una no-profit a sostegno dei pazienti oncologici.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA La ministra Marlène Schiappa.

                                                                                              GIUSEPPE DEL BELLO
                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                      Continua -->   23
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