CSV FC - ASSIPROV Sabato, 03 novembre 2018
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CSV FC - ASSIPROV Sabato, 03 novembre 2018 Prime Pagine 03/11/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 1 03/11/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 03/11/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 ambiente e protezione civile 03/11/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 45 Con la mareggiata persa sabbia per 30mila metri cubi 4 02/11/2018 Cesena Today Lupi alle porte delle città, le Guardie 6 02/11/2018 Forli Today Lupi alle porte delle città, le Guardie 8 03/11/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 7 Maltempo e frane Cadono massi sulla Statale 67 10 csv e scenario locale 02/11/2018 Cesena Today FONDAZIONE TITO BALESTRA ONLUS "Canto alla pietra e alla carne" di Gianna e Maria Pina Bentivenga 11 02/11/2018 Cesena Today Lo storico Gian Ruggero Manzoni narra la "Romagna alla Garibaldina" 12 03/11/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 39 I romagnoli tra i Mille di Garibaldi 13 03/11/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 43 I savignanesi della prima guerra mondiale in una mostra di foto 14 03/11/2018 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 43 Un nuovo mezzo per l' assistenza domiciliare dell' Ail 16 03/11/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 49 Una vita per il volontariato: «Alla Pro... 17 volontariato 03/11/2018 Avvenire Pagina 19 LA SOLITUDINE DEL MORENTE E I RISCHI DELLA BONTÀ 19 03/11/2018 Avvenire Pagina 27 «Volontari per il doposcuola Così promuoviamo... 21 03/11/2018 La Repubblica Pagina 21 GIUSEPPE DEL BELLO La ministra: "I miei capelli contro il cancro" 23
3 novembre 2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
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3 novembre 2018 Pagina 45 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) ambiente e protezione civile Con la mareggiata persa sabbia per 30mila metri cubi Colpite le solite zone di ponente, Valverde e Villamarina Le dune hanno tenuto, ma sono state in parte erose CESENATICO A conti fatti gli ultimi turbini marini si sono portati via ben 30mila metri cubi di sabbia. La stima neanche troppo larga è stata fatta è della protezione civile comunale. Se i danni alle infrastrutture e agli impianti e attrezzature balneari non sono stati di maggiore entità è perché le dune lungo la spiaggia e le porte vinciane sul canale hanno di fatto arrestato gli impeti e l' intensità delle mareggiate e del vento. Non altrettanto può dirsi dell' erosione provocato dal mare lungo costa. La sabbia sparita Comunque ci sono 30mila metri cubi di sabbia erosa, inghiottita dal mare dal 27 al 30 ottobre. Nei punti considerati più vulnerabili della spiaggia di Cesenatico. E siamo solo a metà della stagione autunnale. Altre burrasche e mareggiare seguiranno fino a primavera. Ilcalcoloè finanche prudente. A Valverde l' erosione marina si è portata via 15mila metri cubi di sabbia a ponente; nella zona delle colonie, dal "pennellone" perpendicolare la spiaggia che si allunga per un chilometro e mezzo dal canale Tagliata, la sabbia strappata dal mare è superiore ai 10mila metri cubi; men tre dalla parte opposta della costa cesenaticese, a Villamarina, l' erosione ha "strappato" dall' arenile 5mila metri cubi di sabbia. Le dune intaccate Questo per quanto riguarda l' attività erosiva del mare lungo la riva. A ciòva aggiunto e anche questo preoccupa, considerata l' importanza per la difesa dell' abitato, i danni che il forte vento di scirocco e le mareggiate, hanno provocato alle dune protettive, innalzate da poco più di un mese, su tutta la costa. Anche alla base delle dune la sabbia è stata intaccata, per i forti venti e dalla onde che si sono allungate senza trovare ostacolo. Anche qui, le zona evidentemente più colpita dagli smottamenti di sabbia delle du ne, perla fragilità stessa degli arenili, sono le stesse: quelle di Valverde e a nord del porto canale di ponente- zona colonie. Le porte vinciane Intanto se le porte vinciane hanno reso egregiamente il lavoro richiesto, a stoppare l' ingolfata di onde nel porto, il problema restano i sedimenti e la sabbia che lasciati dalla corrente e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 4
2 novembre 2018 Cesena Today ambiente e protezione civile Lupi alle porte delle città, le Guardie Ecologiche: "Una corretta informazione per conviverci" "Bisogna essere consapevoli che i lupi ci sono e quindi apprendere quali comportamenti adottare per una convivenza che è possibile" "Bisogna essere consapevoli che i lupi ci sono e quindi apprendere quali comportamenti adottare per una convivenza che è possibile e dimostrabile, da parte di tutti gli utenti del territorio, dagli allevatori di bestiame al singolo cittadino che vive o frequenta un ambiente naturale e rurale dal piano al monte": è l' invito di Massimiliano Bianchi, presidente del Raggruppamento Guardie Ecologiche Volontarie di Cesena. Il tema è tornato di attualità dopo che si sono segnalati episodi di attacchi al bestiame, alla fine di ottobre, in località di collina a ridosso delle città, tanto a Cesena che a Forlì. A Cesena un branco di lupi ha ucciso un cane, un asino e diverse pecore in più attacchi a Montenovo di Montiano, vale a dire a circa 6 chilometri dall' asta della via Emilia . Sul fronte forlivese, si registra un altro attacco a Ravaldino in Monte, nel comune di Forlì, a 9 chilometri dalla via Emilia, ai danni di una capra in un giardino privato . Entrambi gli episodi sono avvenuti non sul crinale, ma in zone di prima collina, antropizzate, per altro in una situazione climatica non rigida (quando cioè i lupi sono spinti più a valle alla ricerca di prede). E mentre gli abitanti di questi territori esternano paure anche solo ad uscire di casa a piedi, in generale ci si interroga quale debba essere il punto di equilibrio tra l' uomo e le sue attività economiche, specialmente nell' allevamento, e il lupo. Per Bianchi, tuttavia, effettuare un censimento dei lupi è difficoltoso e inutile, per via delle aree molto ampie in cui questi si muovono. E prosegue: "Indispensabile è invece lavorare per una corretta informazione pubblica sul fenomeno 'Lupo' attenendosi a ciò che è conosciuto e supportato dai dati. Le "soluzioni finali" a suon di fucilate, indirizzate al lupo, non servono a niente, anzi esistono studi recenti che indicano questo tipo di prassi come uno strumento per accelerare e favorire la dispersione degli individui e la consequenziale colonizzazione di nuove aree con la creazione di nuovi branchi". Precisa Bianchi: "Questo non vuol dire che al lupo deve essere permesso tutto, anzi, gli allevatori, che sono quelli maggiormente danneggiati dal predatore devono essere tutelati economicamente con equi indennizzi, aiutati da una burocrazia veloce e attenta ma allo stesso tempo supportati nell' applicazione di tutte quelle forme di prevenzione, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 6
2 novembre 2018 Forli Today ambiente e protezione civile Lupi alle porte delle città, le Guardie Ecologiche: "Una corretta informazione per conviverci" "Bisogna essere consapevoli che i lupi ci sono e quindi apprendere quali comportamenti adottare per una convivenza che è possibile" "Bisogna essere consapevoli che i lupi ci sono e quindi apprendere quali comportamenti adottare per una convivenza che è possibile e dimostrabile, da parte di tutti gli utenti del territorio, dagli allevatori di bestiame al singolo cittadino che vive o frequenta un ambiente naturale e rurale dal piano al monte": è l' invito di Massimiliano Bianchi, presidente del Raggruppamento Guardie Ecologiche Volontarie di Cesena. Il tema è tornato di attualità dopo che si sono segnalati episodi di attacchi al bestiame, alla fine di ottobre, in località di collina a ridosso delle città, tanto a Cesena che a Forlì. A Cesena un branco di lupi ha ucciso un cane, un asino e diverse pecore in più attacchi a Montenovo di Montiano, vale a dire a circa 6 chilometri dall' asta della via Emilia . Sul fronte forlivese, si registra un altro attacco a Ravaldino in Monte, nel comune di Forlì, a 9 chilometri dalla via Emilia, ai danni di una capra in un giardino privato . Entrambi gli episodi sono avvenuti non sul crinale, ma in zone di prima collina, antropizzate, per altro in una situazione climatica non rigida (quando cioè i lupi sono spinti più a valle alla ricerca di prede). E mentre gli abitanti di questi territori esternano paure anche solo ad uscire di casa a piedi, in generale ci si interroga quale debba essere il punto di equilibrio tra l' uomo e le sue attività economiche, specialmente nell' allevamento, e il lupo. Per Bianchi, tuttavia, effettuare un censimento dei lupi è difficoltoso e inutile, per via delle aree molto ampie in cui questi si muovono. E prosegue: "Indispensabile è invece lavorare per una corretta informazione pubblica sul fenomeno 'Lupo' attenendosi a ciò che è conosciuto e supportato dai dati. Le "soluzioni finali" a suon di fucilate, indirizzate al lupo, non servono a niente, anzi esistono studi recenti che indicano questo tipo di prassi come uno strumento per accelerare e favorire la dispersione degli individui e la consequenziale colonizzazione di nuove aree con la creazione di nuovi branchi". Precisa Bianchi: "Questo non vuol dire che al lupo deve essere permesso tutto, anzi, gli allevatori, che sono quelli maggiormente danneggiati dal predatore devono essere tutelati economicamente con equi indennizzi, aiutati da una burocrazia veloce e attenta ma allo stesso tempo supportati nell' applicazione di tutte quelle forme di prevenzione, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 8
2 novembre 2018 Forli Today
3 novembre 2018 Pagina 7 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) ambiente e protezione civile Maltempo e frane Cadono massi sulla Statale 67 La parete ha ceduto ieri mattina in località Bocconi A Bertinoro allarme per un cornicione pericolante PORTICO La pioggia e il vento di questi giorni, seppur non di grande intensità, hanno creato i primi disagi in diverse località del Forlivese. Bocconi Un movimento franoso si è staccato ieri mattina poco dopo le 10 da una parete rocciosa al chilometro 152+100 della strada statale 67, in località Bocconi. Alcuni massi sono caduti sulla carreggiata, per fortuna senza coinvolgere mezzi in transito. Testimone un automobilista che a distanza ha visto il cedimento della parete rocciosa. Sul posto sono intervenuti Anas, Vigili del Fuoco, Soccorso alpino e Polizia stradale di Forlì, distaccamento di Rocca San Casciano, per spo stare i massi e ripristinare la cirstemata con un senso unico alternato. Bertinoro Ieri mattina allarme in piazza Novelli, a Bertinoro, per un cornicione segnalato pericolante. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco per verificare l' allarme e poi mettere in sicurezza l' area circostante. Ieri pomeriggio anche la Protezione civile è stata impegnata per questo tipo di intervento. Nei giorni scorsi, a causa del forte vento, alcuni alberi erano caduti, sempre nel comune di Bertinoro, in via Alessandrini, via Tessello e via Consolare. Le forti raffiche di qualche notte fa hanno fatto anche cadere un palo della segnaletica che ha colpito un' auto in sosta, per fortuna senza ferire nessuno. Meldola hanno segnalato che in via Primo Maggio, dal civico 62 al 70, ognivolta che si verifica un evento atmosferico di pioggia o grandine si creano adiacenti alle abitazioni dei veri e propri laghi che mettono a rischio anche la circolazione stradale. Gli abitanti si sono rivolti all' associazione meldolese Etica&Mente che si occupa dei disagi degli abitanti sollecitando la necessaria sicurezza e confronti pubblici con gli amministratori per migliorare i servizi ai cittadini. Secondo l' associazione «la mancata potatura e pulizia della scarpata (terra e alberi) che si trova prima dei due scoli presenti provoca, in un primo momento, l' ostruzione di quella piccola poi della grata fognaria, causando l' allagamento della strada e della proprietà con danni materiali alla struttura della casa e ai muri di cinta». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 10
2 novembre 2018 Cesena Today csv e scenario locale "Canto alla pietra e alla carne" di Gianna e Maria Pina Bentivenga Giunge il secondo incontro autunnale della rassegna "Le Ali della Libellula" 2018 con l' inaugurazione della mostra di Gianna Bentivenga e Maria Pina Bentivenga "Canto alla pietra e alla carne - Incipit, percorso artistico - antropologico per la parola e il segno: disegno - calcografia - libro d' artista". L' evento si tiene sabato 10 novembre, alle ore 18, nella Sala dell' Arengo del Castello Malatestiano di Longiano, sede della Fondazione Tito Balestra Onlus. P e r l ' occasione Gianna Bentivenga, Maria Pina Bentivenga e Umberto Giovannini converseranno sul progetto "Canto alla pietra e alla carne". Verrà presentata alla Fondazione Tito Balestra la prima tappa del progetto a cui Gianna Bentivenga e Maria Pina Bentivenga stanno lavorando seguendo due percorsi paralleli. Saranno esposti una serie di disegni, di calcografie e di libri d' artista realizzati negli ultimi due anni tra Roma e la Romagna. L' idea di Canto alla pietra e alla carne, nasce assieme a Gianna Bentivenga e Maria Pina Bentivenga a Roma nel 2016 mentre lavoravano alle ultime serie di calcografie e disegni in cui emergono violenti gli echi di un mondo arcaico e allo stesso tempo il pressare di una nevrosi segnica metropolitana. Il progetto, sviluppato in gran parte presso l' Opificio della Rosa di Morciano di Romagna, curato da Umberto Giovannini, è basato su luoghi geografici vissuti, sulla loro percezione letteraria, poetica, iconografica. La mostra resta aperta fino al 6 gennaio 2019. FONDAZIONE TITO BALESTRA ONLUS Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 11
2 novembre 2018 Cesena Today csv e scenario locale Lo storico Gian Ruggero Manzoni narra la "Romagna alla Garibaldina" E' dedicato ai Romagnoli che parteciparono all' impresa dei Mille il libro "Romagna alla Garibaldina" (Il Ponte Vecchio editore) che lo storico Gian Ruggero Manzoni presenterà sabato 3 novembre alle 17.00 nell' Aula Magna della Biblioteca Malatestiana. Ad introdurre l' autore, sarà l' editore Marzio Casalini. "Romagna alla Garibaldina" è il risultato di una straordinaria ricerca compiuta da Gian Ruggero Manzoni intorno ai Romagnoli che corsero alle armi al richiamo di Garibaldi nel tempo dei Mille. Dopo aver scavato negli archivi di Torino, Genova e Roma alla ricerca di nomi, origini, mestieri, famiglie e destini, lo storico ha ricostruito l' anagrafe dei volontari garibaldini romagnoli inquadrati nel cosiddetto Esercito Meridionale. Oltre a rappresentare un preziosissimo elenco di garibaldini romagnoli, il libro contiene anche un vasto e documentatissimo saggio sull' impresa garibaldina nel Regno delle Due Sicilie. Come si legge nel colophon "Nel nostro generalizzato oblio della storia, non vi è spazio per gli umili eroi che pur lasciarono la loro vita (il lavoro, la famiglia, la casa, gli affetti) per correre alle armi. Di essi, solitamente, non resta una traccia, un nome, come se non fossero mai esistiti: richiamarli per nome, per luoghi, per origini familiari significa emendare una colpa della storia, ridare loro vita, confermare che essi vissero e che si alimentarono di istanze ideali, di progetti, di attese". Poeta, narratore, pittore e teorico d' arte, Gian Ruggero Manzoni nasce nel 1957 a San Lorenzo di Lugo (RA), dove tuttora risiede. Fin da giovanissimo s' interessa di ebraismo, storia delle religioni, filosofia, linguaggi espressivi emergenti e di tut to ciò che è Romagna. È stato redattore delle riviste «Cervo Volante», diretta da Achille Bonito Oliva ed Edoardo Sangui neti, e «Il Semplice», edita da Feltrinelli, e ha diretto la rivista d' arte e let teratura «Origini». Nel 1984 e nel 1986 ha partecipato alla Biennale di Venezia sia come artista sia come curatore di mostre. Ha pubblicato oltre 45 libri (per Feltrinelli, Il Saggiatore, Diabasis, Raffaelli, il Girasole e Maggioli) e ha al suo attivo oltre 60 mostre visive. I suoi libri sono tradotti in varie lingue. Nel 2004 ha vinto il premio Serantini con il romanzo "Il morbo", mentre con "Acufeni" è stato tra i sette selezionati per la finale del Premio Viareggio-Repaci narrativa 2015. Con Il Ponte Vecchio, ha pubblicato "Bri ganti. Saracca & Archibugio" e "La Torre". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 12
3 novembre 2018 Pagina 39 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale I romagnoli tra i Mille di Garibaldi CESENA È dedicato ai romagnoli che parteciparono all' impresa dei Mille il libro "Romagna alla Garibaldina" (Il Ponte Vecchio editore) che lo storico Gian Ruggero Manzoni presenterà alle 17 nell' Aula Magna della Biblioteca Malatestiana. Ad introdurre l' autore, sarà l' editore Marzio Casalini. «Romagna alla Garibaldina" è il risultato di una straordinaria ricerca compiuta da Gian Ruggero Manzoni intorno ai Romagnoli che corsero alle armi al richiamo di Garibaldi nel tempo dei Mille. Dopo aver scavato negli archivi di Torino, Genova e Roma alla ricerca di nomi, origini, mestieri, famiglie e destini, lo storico ha ricostruito l' anagrafe dei volontari garibaldini romagnoli inquadrati nel cosiddetto Esercito Meridionale. Oltre a rappresentare un preziosissimo elenco di garibaldini romagnoli, il libro contiene anche un vasto e documentatissimo saggio sull' impresa garibaldina nel Regno delle Due Sicilie». Poeta, narratore, pittore e teorico d' arte, Gian Ruggero Manzoni nasce nel 1957 a San Lorenzo di Lugo, dove tuttora risiede. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 13
3 novembre 2018 Pagina 43 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale I savignanesi della prima guerra mondiale in una mostra di foto SAVIGNANO Immagini e testimonianze dell' epoca per celebrare domani anche a Savignano la giornata dell' unità nazionale e delle forze armate, nel ricordo del sacrificio degli italiani che nella Prima Guerra Mondiale combatterono per la riunificazione e l' indipendenza della nazione. Domani la cerimonia avrà inizio alle 10.30 con la celebrazione della Messa alla Collegiata di Santa Lucia. Poi il corteo in piazza Borghesi, per posare la corona d' alloro al monumento dei caduti con l' intervento del sindaco Filippo Giovannini. Alle 12 ci si sposterà poi a Palazzo Martuzzi, per tagliare il nastro alla mostra fotografica e documentaria "Savignanesi nella Grande Guerra" allestita al foyer della Sala Allende. La mostra è costituita da una selezione di materiali originali provenienti dal fondo di fotografie e cartoline storiche conservato nella biblioteca di Palazzo Vendemini e dall' archivio storico comunale, organizzati in un percorso cronologico e tematico. Sono ritratti in divisa savignanesi, immagini di operazioni, armi e attrezzature militari, di luoghi e di edifici devastati; lettere e cartoline inviate dal fronte; piccoli oggetti recu perati nelle trincee e sui luoghi di battaglia. Sono le testimonianze di sopravvissuti e caduti - ben 76 su 250 richiamati - e del loro sacrificio. Si tratta per molta parte di stampe fotografiche originali o riprodotte, in cui prevalgono ritratti in posa in divisa militare di singoli o gruppi di combattenti, ma anche dei luoghi delle operazioni militari, di armi e attrezzature militari, di territori e edifici danneggiati e distrutti. Una ampia sezione è dedicata dalla galleria dei ritratti, per lo più in posa, eseguiti in studio in divisa militare, a figura intera e a mezzo busto. Alcuni sono anonimi, la maggior parte hao nome e cognome del militare in quanto spediti come cartoline a familiari. Nel conflitto hanno perso la vita in battaglia 76 savignanesi, alcuni dei quali volontari. Tra i 76 caduti sono annoverati 8 ufficiali e 5 sottoufficiali: frai decorati di medaglia al valor militare ci sono il sergente aviatore Alessandro Oliveti, il tenente di fanteria Mario Fantozzi , il capitano degli alpini Mario Seganti (tutti e tre medaglia d' argento), il sottotenente aviatore Vittorio Bianchi e il soldato di fanteria Giuseppe Barberini (entrambi medaglia di bronzo). La mostra sarà poi visitabile nel pomeriggio di domenica 4 dalle 15 alle 18.30 e nel weekend Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 14
3 novembre 2018 Pagina 43 Corriere di Romagna
3 novembre 2018 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) csv e scenario locale LOTTA ALLE LEUCEMIE DONAZIONE DELLA FONDAZIONE BARTOLINI ALL' ASSOCIAZIONE PROVINCIALE Un nuovo mezzo per l' assistenza domiciliare dell' Ail È UNA Dacia Lodgy comoda, spaziosa e, soprattutto, molto utile quella che la Fondazione Bartolini di Bologna ha donato alla sezione provinciale dell' Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma). Il mezzo è già stato destinato al trasporto dei medici impegnati nel Servizio di assistenza domiciliare ematologica nel Forlivese e nel Cesenate, interamente finanziato dall' Ail con un contributo annuo di oltre 70mila euro. L' auto porta sulle fiancate l' indicazione specifica della propria destinazione, a beneficio di quanti la vedessero sulle strade della provincia. A Cesena, - sul cui territorio prima è stato attivato nel 2005 il servizio medico di assistenza domiciliare ematologica decentrata e poi, dal 2011, quello attuale - si alterneranno le tre dottoresse attualmente in forza: Silvia Baroni, Valeria Armenti e Chiara Farnedi (nella foto insieme al presidente di Ail Forlì-Cesena Onlus, d o t t o r L u c i a n o G u a r d i g n i ) . Complessivamente in provincia nel 2017 sono stati assistiti 80 pazienti, con circa 490 trasfusioni di globuli rossi e 80 di piastrine. «La collaborazione dell' ospedale 'Bufalini' di Cesena, al quale siamo riconoscenti - scrive l' associazione in una nota - ci permette, poi, di avere un parcheggio protetto cui fare riferimento per la sistemazione dell' auto. Un grazie di cuore, infine, alla Fondazione Bartolini nella persona del suo segretario generale Alberto Lenzi che ha sposato in pieno la causa della nostra associazione». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 16
3 novembre 2018 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale Una vita per il volontariato: «Alla Pro loco da 50 anni» La presidente Marchi lascia: «Spazio ai giovani» «SONO nella Pro loco da oltre 50 anni, è ora di lasciare per dare spazio ai giovani». Susanna Marchi, detta Susy, 66 anni, sposata con Giuliano Pierotti, madre di Gian Maria e Cristian e nonna di Nicole, si può dire che sia nata nella Pro loco di Tredozio, rifondata dalla 'Vis in Fide' nel 1963 da Libero Bandini (poi sindaco del paese per diversi mandati). Un centinaio di soci compongono l' associazione, in piena attività in questi giorni per organizzare la Sagra del Bartolaccio, in programma domenica 4 e 11 novembre. Susanna, come spiega oltre 50 anni di volontariato nella Pro loco, di cui gli ultimi 25 da presidente? «Sono cresciuta nell' associazione guidata fin dalla fondazione. Bandini spronava i giovani a dedicarsi al paese, ad amarlo e a fare tutto ciò che lo rende bello e attraente. Diceva sempre: 'Il paese si regge sul volontariato della gente'. Ho capito che aveva ragione». Quando scade il suo mandato? «A fine anno. Speriamo che ci sia un gruppo di giovani a sostituire non solo me, ma anche il consiglio direttivo. Noi vecchi daremo una mano. Quello che potevamo dare l' abbiamo già dato». In tanti anni di lavoro, qual è stata la più grande soddisfazione? «Avere lavorato sempre con collaboratori speciali, a iniziare da Libero e, fra quelli che non ci sono più, Pina Visani e Carla Peroni, le azdòre che avevano riscoperto le antiche ricette delle nonne. Poi le viventi Mafalda Malavolti, Rosa Visani e Orfeo Malavolti, colonne della cucina per feste e sagre». Com' era la Pro loco 50 anni fa? «Iniziammo nel 1963 con la Sagra e Palio dell' Uovo per Pasqua, che ancora continua. Io sono coinvolta direttamente nel rione Nuovo. Non avevamo niente, neppure un tegame. Ora abbiamo un' attrezzatura completa, per sistemare la quale abbiamo comprato cinque anni fa un magazzino, insieme al campo sportivo». Vi occupate anche di cultura? «Sì, da 35 anni. Per esempio presentiamo annualmente uno spettacolo di cabaret, coinvolgendo una Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 17
3 novembre 2018 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed.
3 novembre 2018 Pagina 19 Avvenire volontariato ELZEVIRO LA SOLITUDINE DEL MORENTE E I RISCHI DELLA BONTÀ Dispiace a chi scrive che l' ultima occasione di aver a che fare con Luca Rastello, scrittore e giornalista, sia stata per criticare un suo libro, I buoni, in cui metteva alla berlina il mondo del volontariato e s e l a p r e n d e v a p i u t t o s t o apertamente con l' associazione Libera e don Luigi Ciotti, con cui aveva per anni collaborato. Allora, era il 2014, sempre su queste pagine fu inevitabile reagire alle sue affermazioni, che rischiavano, in parte di colpire nel segno denunciando alcune derive dell' arcipelago del bene (autocompiacimento e autoreferenzialità, pretesa di salvare il mondo, chiusura verso chi non fa parte del gruppo, eccetera), ma poi finivano per denigrare complessivamente una realtà altamente positiva per il nostro Paese. E chissà se Luca Rastello scriverebbe ancora quel libro, nel clima di razzismo e antisemitismo che pare prevalere oggi? Ma ora torniamo a parlare di Rastello, che ci ha lasciato tre anni fa a causa di una grave malattia, per un libro postumo in cui racconta la sua preparazione alla morte. Dopodomani non ci sarà. Sull' esperienza delle cose ultime è il titolo del volume edito da Chiarelettere (pagine 306, euro 16,90) a cura della moglie Monica Bardi. Si tratta di un testo incompiuto, su cui lungamente aveva lavorato mentre era in ospedale. È un romanzo in forma di saggio sul mondo dei sani e dei malati, cui s' aggiungono riflessioni di carattere letterario e filosofico, che spaziano dalla figura di Antigone a Mandel' tam, Buber e Sterne. Il volume si apre con il testo "Del morire" e si conclude con una lettera appassionata alle due figlie, letta il giorno del suo funerale, l' 8 luglio del 2015. Quella sulla morte è una meditazione lucida e senza sconti che prende avvio da una citazione di Rilke: «O Signore, da' a ciascuno la propria morte, / un morire che sia veramente scaturito da questa vita, / dove trovò amore, senso, angoscia». Rastello vuole dirci che la morte è il sigillo di una biografia ormai compiuta e «aiuta a prendere coscienza della gratuità e della stranezza profonda della vita, che passerebbero inosservate se non ci fosse, precisamente, la morte». Ma la morte resta anche un buco nero e in realtà è impossibile prepararsi a essa, come volevano i filosofi antichi. È sempre un fatto improvviso anche quando siamo stati avvisati. Ecco perché nel libro si esprime contrarietà verso il testamento biologico. Ma Rastello mette alla berlina tutto il sistema che gestisce la morte, a livello giuridico e sanitario, con le sue regole e i suoi riti spersonalizzati, in una società che rimuove l' esperienza del morire. C' è un' industria della morte che mostra tutti i suoi limiti: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
3 novembre 2018 Pagina 19 Avvenire
3 novembre 2018 Pagina 27 Avvenire volontariato Ibva. «Volontari per il doposcuola Così promuoviamo cittadinanza» L' appello: nuove forze per affiancare i nostri ragazzi «Negli ultimi due anni abbiamo visto crescere, fra gli iscritti ai nostri doposcuola, i ragazzi con certificazione di disabilità. Li mandano le famiglie ma anche le scuole, che hanno poche risorse e fanno sempre più fatica a seguire questi ragazzi come meritano. Così si chiede al terzo settore e al volontariato d i farsene carico. E, in questo modo, di promuovere cittadinanza: perché aiutare questi ragazzi a non restare indietro oggi e a non diventare gli esclusi di domani, è un altro modo per costruire integrazione e cittadinanza. Ma per fare questo abbiamo bisogno di più volontari». Va al cuore delle questioni Agostino Frigerio, direttore dell' Istituto Beata Vergine Addolorata (Ibva), storica associazione laica di ispirazione cristiana, nata ai primi dell' 800, che opera a favore di minori e famiglie italiane e straniere con una molteplicità di servizi e iniziative nella sede di via Calatafimi. Fra questi il doposcuola, rivolto ai ragazzi delle medie, che si tiene il martedì e il giovedì dalle 15,30 alle 17,30 e lo «Spazio studio», per quelli delle superiori, che si svolge il lunedì e il mercoledì negli stessi orari. «Perché il servizio sia efficace, puntiamo alla continuità di relazione e al rapporto uno- a-uno fra ragazzi e volontari. Di fronte a esigenze come quelle degli iscritti disabili - prosegue Frigerio - offriamo ai volontari un cammino di formazione per crescere sul piano delle motivazioni, delle relazioni e della didattica». Il doposcuola targato Ibva si rivolge da sempre e soprattutto ai figli di famiglie di origine straniera. Come si spiega l' aumento di iscritti con certificazione di disabilità? «Da un lato l' affinarsi delle capacità di diagnosi, dall' altro la crescita di situazioni di disagio di diversa natura, che le famiglie e la scuola non riescono ad affrontare: tutto questo porta all' aumento di un' utenza nella quale si intrecciano problemi sul piano dell' apprendimento, del comportamento, della relazione e della comunicazione - risponde il direttore -. Talvolta i ragazzi con disabilità certificata vengono da famiglie di origine straniera. Questo dice una consapevolezza dei genitori che esprime, a ben vedere, un' integrazione nei nostri processi educativi e sociali, un' adesione ai nostri 'format'». L' appello ai nuovi volontari vale per tutte le iniziative dell' Ibva (info: 02.49524600). Come Solidando, l' emporio solidale dove famiglie in difficoltà possono fare la spesa. Fra il maggio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 21
3 novembre 2018 Pagina 27 Avvenire
3 novembre 2018 Pagina 21 La Repubblica volontariato Il caso La francese Marlène Schiappa La ministra: "I miei capelli contro il cancro" Serviranno a realizzare parrucche per chi fa chemio In Italia lo fanno già in tante. Anche delle bambine Qualche giorno fa la ministra francese alle Pari Opportunità, Marlène Schiappa, ha invitato i suoi follower a fare come lei: un taglio secco ai capelli, per aiutare a realizzare parrucche per le donne malate o in chemioterapia, che spesso non possono permettersele. Insieme alla ministra anche la sorella Carla. E indicazioni pratiche. Per poterli donare, i capelli devono essere lunghi almeno 25 centimetri: il minimo per ottenere ciocche idonee a realizzare una parrucca naturale. Dopo il taglio devono poi essere spediti a un' associazione perché li ricomponga, realizzando parrucche da destinare a donne malate di cancro. «Il prezzo da pagare per chi soffre di un tumore va ben oltre le stesse terapie - si legge nel post della ministra - per esempio, succede a chi perde i capelli con il trattamento e non può comprare una parrucca, anche se lo desidera». Sono bastate poche parole, forse anche perché postate da un ministro, per far registrare centinaia di consensi. E di richieste di spiegazioni. Sul come procedere, su quali aziende contattare e sulle istruzioni di confezionamento e spedizione. "Solidhair" in Francia e "Coupe d' eclat" in Belgio, risponde subito Schiappa. Ma di ditte specializzate e disponibili ce ne sono ovunque, perché l' iniziativa di Marlène non è la prima del genere. Un anno fa [/RETROCAP5] Salute raccontò la storia di Emmina, una bimba di Roma che la mamma argentina seppe convincere a donare i suoi lunghi capelli a una coetanea, Belen, che viveva dall' altra parte dell' Oceano, a Buenos Aires, e che li aveva persi per una grave malattia. Non fu facile, per una bimba che con quei capelli lunghi si sentiva più "principessa". Quel gesto di solidarietà ha fatto poi tanti proseliti, complice la rete. In Puglia, ad Acquaviva delle Fonti (www.bancadeicapelli.it), in Sicilia e, man mano, in tante altre regioni. Il web è una fucina di informazioni. Così come i siti delle associazioni, come unangelopercapello.it, una no-profit a sostegno dei pazienti oncologici. © RIPRODUZIONE RISERVATA La ministra Marlène Schiappa. GIUSEPPE DEL BELLO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 23
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