COMUNE DI RUSSI Martedì, 21 maggio 2019
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COMUNE DI RUSSI Martedì, 21 maggio 2019 Prime Pagine 21/05/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 21/05/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 21/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 6 Manuela Perrone «Non solo fondi, l' Europa non lasci soli i comuni» 3 21/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Rifiuti, con i termovalorizzatori meno tasse per 700 milioni 5 21/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 24 Le Regioni possono anche abolire e sostituire il bollo auto 7 21/05/2019 Italia Oggi Pagina 10 GAETANO COSTA La Sardegna riesuma le province 9 21/05/2019 Italia Oggi Pagina 28 ENRICO SANTI Guida con smartphone costosa 11 21/05/2019 Italia Oggi Pagina 33 ANDREA MASCOLINI Sbloccacantieri, rischio di accordi collusivi 13 21/05/2019 Italia Oggi Pagina 33 MATTEO BARBERO 5 per mille ai comuni, così il 2018 15 21/05/2019 Italia Oggi Pagina 33 Tasse auto, regioni libere 16 21/05/2019 Italia Oggi Pagina 43 LETTERA FIRMATA Maturità, la certificazione dei crediti può anche slittare 18
21 maggio 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
21 maggio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
21 maggio 2019 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali INTERVISTAFilippo Nogarin (M5s) . Sindaco di Livorno candidato al Parlamento europeo «Non solo fondi, l' Europa non lasci soli i comuni» ROMA «L' Europa può fare moltissimo per i Comuni: la finanza locale e l o s v i l u p p o economico dei territori oggi si reggono soprattutto sui fondi europei, ma gli enti non vanno lasciati soli come accaduto finora. Le Regioni s o n o s t a t e t r o p p o l e n t e n e l trasferimento delle risorse derivanti dalla progettazione Ue. Bisogna cambiare marcia». Filippo Nogarin (M5S) si candida a Bruxelles dopo 5 anni da sindaco di Livorno. Un' esperienza che definisce «straordinaria». Perché allora ha deciso di correre per l' Europarlamento? Voglio mettere a disposizione l' esperienza maturata nei cinque anni di governo della città. In questo senso non lascio affatto Livorno, ma porto in Europa le esigenze degli enti locali. Che cosa può fare l' Ue, se spesso sono le amministrazioni a non riuscire a spendere i fondi? Può fare tutto. I finanziamenti rilevanti per lo sviluppo economico dei territori arrivano dall' Europa. Nel triennio 2015-2018 Livorno ha intercettato circa 7 milioni di euro di fondi europei, ma i progetti transitano dalle Regioni che hanno erogato al Comune meno di 2 milioni. Noi li abbiamo spesi al 99%, ma non si possono lasciare gli enti locali soli. Se le Regioni sono così lente, bisogna trovare altre vie. Sicuro che la responsabilità sia soltanto delle Regioni? Non si può assolutamente chiedere ai Comuni, impoveriti da anni di tagli e blocco del turnover, di essere anche performanti! Serve un cambio di marcia che permetta all' intero processo di recuperare efficienza. Nel programma M5S è alta l' attenzione all' economia circolare. A Livorno avete risanato l' Aamps, portato la differenziata al 70% e annunciato lo stop all' inceneritore dal 2021. Esiste un "modello Livorno" per i rifiuti? Bisogna distinguere il piano amministrativo e gestionale, che compete alle singole Giunte, da quello ambientale, su cui invece l' Europa può essere decisiva per tutti. A Livorno avevamo ereditato una municipalizzata dei rifiuti gravata da 42 milioni di euro di debiti: grazie al concordato l' abbiamo salvata e riportata in utile. Ma il discorso di politica ambientale è diverso: solo l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 3
21 maggio 2019 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali AMBIENTE Rifiuti, con i termovalorizzatori meno tasse per 700 milioni A Palermo, Napoli, Roma servirebbero inceneritori per 6,3 milioni di tonnellate In Friuli- Venezia Giulia la bolletta è meno pesante grazie a impianti moderni Jacopo Giliberto - Economia ed ecologia sono due declinazioni dello stesso concetto. La discarica fa male non solamente all' ambiente ma anche al portafogli: se i Comuni c h e nascondono la loro spazzatura sotto il tappeto della discarica e dei Tmb i loro rifiuti si dotassero di sistemi moderni di riciclo e di riutilizzo termico della spazzatura, la tassa rifiuti pagata dagli italiani scenderebbe di 700 milioni di euro l' anno. E ci sarebbe un beneficio anche sanitario, come confermano i dati sullo stato di salute degli italiani pubblicati ieri dal dossier del Sole24Ore del Lunedì: i polmoni sono più attossicati dove ci sono le discariche, i Tmb e gli incendi selvaggi della malavita della spazzatura; non dove gli inceneritori completano il riciclo, rimanendo in secondo piano come impianti asserviti al riciclo, che è il vero obiettivo. Intanto il ministro dell' Ambiente, Sergio Costa, ha annunciato a Radio24 lo sblocco di nuove norme "end-of- waste" sul riciclo. Le tasche dei palermitani In ordine di sovraccosto, i più cari sono Palermo (550 euro per tonnellata di rifiuti seppelliti nella discarica monstre di Bellolampo), la Napoli dei treni di spazzatura spediti a caro prezzo in Germania (430 euro), la Roma dell' ipocrisia degli impianti Tmb (406 euro di tassa rifiuti per ogni tonnellata di spazzatura). Le tasche dei friulani Dove invece i rifiuti costano meno? La tassa rifiuti è meno pesante là dove il riciclo è formidabile perché si appoggia a impianti moderni di incenerimento: in Friuli-Venezia Giulia (241 euro), in Emilia-Romagna (267 euro) e in Lombardia (290 euro) ma anche a Bari (la tassa rifiuti è 282 euro la tonnellata). Sono questi alcuni dei dati illustrati ieri all' Università di Milano Bicocca dal Cesisp, il centro di studi economici sui servizi, l' industria e il settore pubblico. Gli inceneritori che mancano Di più. Gli economisti Massimo Beccarello e Giacomo di Foggia hanno provato a calcolare quanti inceneritori servirebbero per portare a livello delle città più ecologiche ed economiche le zone più arretrate che seppelliscono la spazzatura sotto il tappeto della discarica e del Tmb. Ebbene, inseriti i dati nei criteri della scienza econometrica il risultato è che per sbloccare il riciclo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 5
21 maggio 2019 Pagina 24 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali corte costituzionale Le Regioni possono anche abolire e sostituire il bollo auto Maurizio Caprino - Le Regioni possono stabilire liberamente le esenzioni dal bollo auto. Lo ha deciso la Corte costituzionale, con la sentenza 122/2019, depositata ieri. Una pronuncia che sembra in contrasto con la giurisprudenza consolidata della stessa Consulta. E ora potrebbe avviare una stagione di norme regionali agevolative. La questione di legittimità costituzionale che ha portato a una decisione così importante riguardava una legge regionale (in questo caso, l' articolo 7, comma 2 della legge 15/2012 dell' Emilia-Romagna) di esenzione per i veicoli di età compresa fra 20 e 30 anni che obbligava i loro proprietari a iscriverli a un registro storico per farsi riconoscere il beneficio. Una questione posta già tante volte in passato, quando la Consulta aveva sempre concluso in senso limitativo dell' autonomia delle Regioni ( s i v e d a , t r a l e u l t i m e , l a sentenza 209 del 22 novembre 2018, redattore Barbera). Questo orientamento risale alla sentenza 296/2003, che alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione aveva escluso che la tassa automobilistica potesse ritenersi un tributo proprio delle Regioni. Tanto che la legge Finanziaria 2004 - all' articolo 2, comma 222 - aveva dovuto "salvare" le leggi regionali difformi dalla normativa nazionale che erano già in vigore. La giurisprudenza della Consulta non è cambiata sostanzialmente nemmeno dopo il decreto sul federalismo fiscale (il Dlgs 68/2011). Ora però il redattore dell' ultima sentenza, Luca Antonini, parte da questo decreto per aggiungere alla "bocciatura" della norma regionale in discussione (nella parte in cui subordina l' esenzione dal bollo all' iscrizione in uno dei registro storici riconosciuti) una precisazione importante: l' articolo 8 stabilisce che la tassa automobilistica non è né un tributo proprio autonomo delle Regioni né un loro tributo proprio derivato, ma la demanda alle Regioni «entro i limiti massimi di manovrabilità previsti dalla legislazione statale». A questa definizione la sentenza aggiunge il richiamo ad altre norme che toccano l' autonomia tributaria di Province e Regioni (articolo 73 del Dpr 670/1972 modificato nel 2010, articolo 1 del Dlgs 129/2014 sull' attuazione delllo Statuto del Friuli-Venezia Giulia e articolo 5 del Dlgs 184/2017 sull' attuazione dello Statuto della Valle d' Aosta), per notare che anche qui si parla di tributi per i quali lo Stato si limita a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 7
21 maggio 2019 Pagina 24 Il Sole 24 Ore
21 maggio 2019 Pagina 10 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il governatore Solinas, eletto con la Lega, vuole ripristinarle con il voto dei cittadini La Sardegna riesuma le province Mentre a Roma è terreno di scontro tra Lega e M5s Scontro di Provincia. «Vogliamo dare un servizio ai cittadini e se Comuni e Regioni non ce la fanno servono le Province», dice Matteo Salvini. «Le Province sono uno spreco ed è inutile ammalarsi di amarcord per farle ritornare, chi le vuole si trovi un altro alleato», replica Luigi Di Maio. E mentre a Palazzo Chigi si evidenzia l' ennesima differenza di vedute tra Lega e M5s, il governatore di centrodestra della Sardegna, Christian Solinas, è pronto ad avviare l' iter per la reintroduzione delle Province nell' isola. Con l' elezione diretta dei cittadini. Nel 2016, due anni dopo l' entrata in vigore della legge Delrio che ha trasformato le Province i n enti di secondo livello col voto riservato agli amministratori, i l consiglio regionale della Sardegna aveva approvato la riforma degli enti locali. E le Province, da otto, erano state ridotte a quattro. Il provvedimento della massima assemblea sarda aveva cancellato le Province del Sulcis, del Medio Campidano, dell' Ogliastra e della Gallura. Il territorio sardo era stato suddiviso nelle restanti e attuali quattro macroaree: Sud Sardegna, Nuoro, Oristano e Sassari, oltre alla Città metropolitana di Cagliari. Lo scorso gennaio, alcuni esponenti del Pd, all' epoca forza di maggioranza, avevano proposto il ripristino della Provincia di Gallura. Tra i dem, però, c' era chi aveva invocato la reintroduzione di tutti e quattro gli enti eliminati dalla riforma. La discussione si era interrotta per le elezioni regionali del 24 febbraio. Quando Solinas, segretario del Partito sardo d' Azione sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d' Italia, ha sconfitto il centrosinistra. La reintroduzione delle Province, ora, è tornata d' attualità. Ed è tra le dichiarazioni programmatiche del nuovo governatore. «Quale ente intermedio tra Comuni e Regione dobbiamo ripristinare le Province, dotandole di legittimazione popolare diretta, con risorse e funzioni ben precise», ha spiegato Solinas, che intende ridare alle Province l' esclusivo ruolo intermediario tra Comuni e Regione. «Esistono delle funzioni che nessuno svolge», ha aggiunto il governatore. «La viabilità provinciale esiste, gli istituti secondari hanno bisogno di manutenzione. In termine di costi c' è un personale che si occupa di questi problemi. Bisogna inventarsi un' architettura istituzionale semplice». Solinas, per la reintroduzione delle Province, potrebbe cercare un sostegno bipartisan tra le sigle della maggioranza di centrodestra e quelle della minoranza. Una prima proposta di legge, in tal senso, è Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 9
21 maggio 2019 Pagina 10 Italia Oggi
21 maggio 2019 Pagina 28 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CODICE DELLA STRADA/ Testo unificato della riforma in commissione alla Camera Guida con smartphone costosa Fino a due mesi di patente sospesa e 422 di multa Inasprimento delle sanzioni (422 euro di multa e fino a due mesi di patente sospesa) per chi guida con smartphone e tablet. Barre di arresto avanzate per i ciclisti alle intersezioni semaforizzate. Stalli di sosta riservati alle donne in stato di gravidanza munite di uno speciale permesso rosa. Maggiore sicurezza nelle strade limitrofe alle scuole. Sono queste alcune delle modifiche del codice della strada previste dal disegno di legge di riforma nel testo unificato elaborato dal comitato ristretto e adottato come testo base per l' esame della commissione trasporti della Camera. Guida con smartphone & c. Durante la marcia il conducente non potrà far uso di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l' allontanamento delle mani dal volante. In caso di violazione, oltre alla sanzione pecuniaria di 422 euro scatterà la sospensione della patente di guida da sette giorni a due mesi. In caso di recidiva nel biennio la sanzione pecuniaria sale a 644, con la sospensione della patente di guida da uno a tre mesi. Biciclette. Nelle intersezioni semaforizzate, previa valutazione delle condizioni di sicurezza, sulla soglia dell' intersezione potrà essere realizzata la «casa avanzata», estesa a tutta la larghezza della carreggiata o della semi- carreggiata. Si tratta della linea di arresto per le biciclette in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per tutti gli altri veicoli. La casa avanzata potrà essere realizzata lungo le strade con velocità massima uguale o inferiore a 50 km/h, anche se fornite di più corsie per senso di marcia, e sarà posta a una distanza pari almeno a 3 metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare. Inoltre, previa valutazione delle condizioni di sicurezza, la circolazione delle biciclette potrà essere consentita anche sulle strade o corsie riservate alla circolazione dei veicoli adibiti a servizi pubblici di trasporto. Permessi rosa. Potranno essere riservati stalli per la sosta dei veicoli delle donne in stato di gravidanza o con un bambino di età non superiore a due anni, munite di contrassegno speciale, denominato «permesso rosa». Viabilità alle scuole. Nelle strade limitrofe alle scuole i Comuni dovranno provvedere a stabilire limitazioni alla circolazione stradale almeno negli orari di attività didattica e di ingresso e uscita degli alunni, adottando almeno una delle seguenti misure: fissazione di un limite massimo di velocità pari a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 11
21 maggio 2019 Pagina 28 Italia Oggi
21 maggio 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali le osservazioni dell' Anac sul decreto legge Sbloccacantieri, rischio di accordi collusivi Rischio di accordi collusivi in gara con il divieto di subappalto al concorrente che ha partecipato alla gara; effetti di farraginosità delle procedure con l' adozione della procedura aperta oltre i 200 mila euro; quadro normativo confuso con il regolamento che lascia in vigore alcune linee guida; negativa l' estensione a 15 anni del periodo documentabile per la qualificazione delle imprese. Sono queste le osservazioni principali contenute nel documento emesso dall' Anac sul decreto legge 18 aprile 2019 n. 32 «sblocca cantieri» che, preliminarmente evidenzia il serio rischio che «al continuo mutamento delle norme di settore, consegua un non corretto esercizio dell' azione amministrativa nel settore contrattuale pubblico». Il suggerimento è quello di prestare particolare attenzione al coordinamento generale della materia, limitando gli interventi urgenti su materie critiche (perché complesse o perché hanno grande impatto sul mercato). Sul ritorno al regolamento «unico» le censure dell' Anac relative alla fase transitoria, dovrebbero essere superate da alcune proposte emendative cui sta lavorando il Governo, ma rimangono le perplessità sul fatto che il regolamento emanando «cristallizza» le linee guida emanate e non consente una loro modifica. Da qui deriva, ad avviso dell' Anac, un «quadro normativo confuso e poco chiaro, con evidenti difficoltà applicative delle disposizioni del Codice e delle correlate linee guida da parte degli operatori del settore, vanificando di fatto le finalità di semplificazione e speditezza dell' azione amministrativa». Incoerente, dice l' Anac, è poi la scelta di introdurre nuove linee guida sui requisiti aggiuntivi per le imprese in concordato, visto che tutta la disciplina attuativa del codice dovrebbe finire nel regolamento; per questo l' Anac ritiene «necessaria una attenta riflessione sulle possibili conseguenze derivanti da una previsione, come quella dell' art. 216, comma 27-octies del Codice». Alta nota dolente è la nuova regolamentazione delle procedure «sotto soglia» per la quale viene evidenziato che le modifiche apportate «rischiano di non centrare gli obiettivi di snellimento e semplificazione che la novella si prefigge». In particolare prevedere procedure aperte sopra i 200 mila euro è cosa che crea «complessità legate alla gestione di procedure molto partecipate»; inoltre gli effetti acceleratori della preferenza accordata al criterio del prezzo più basso «potrebbero rivelarsi di scarso rilievo in quanto impattanti su una percentuale non significativa di affidamenti e potrebbero essere in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 13
21 maggio 2019 Pagina 33 Italia Oggi
21 maggio 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali diffusi elenchi 5 per mille ai comuni, così il 2018 Cinque per mille ai comuni, il ministero dell' interno ha diffuso gli elenchi delle assegnazioni operate nel 2019 a favore dei sindaci. Tutti i contribuenti possono, in sede di compilazione delle loro denunce dei redditi (modello Unico, Cud, o Modello 730), scegliere di destinare il 5 per mille dell' Irpef al proprio comune di residenza, che dovrà utilizzare queste risorse per lo svolgimento di attività sociali. Questa scelta non si sostituisce a quella della destinazione dell' 8 per mille dell' Irpef allo Stato o alla Chiesa cattolica o alle altre confessioni religiose; è semplicemente aggiuntiva e serve ad aiutare il Comune a essere più vicino ai suoi cittadini più bisognosi. Le somme erogate a titolo di 5 per mille devono essere utilizzate dagli enti beneficiari entro un anno dalla data di ricezione delle stesse, il quale decorre, convenzionalmente, dal secondo mese dell' avvenuta erogazione dell' importo, mentre il controllo può essere eseguito dopo il quattordicesimo mese. Non contano gli anni d' imposta, ma vale il principio di cassa, facendo riferimento unicamente a g l i e l e n c h i d e i pagamenti pubblicati s u l s i t o w e b d e l l a Direzione centrale della Finanza locale. A consuntivo deve essere fornito un rendiconto debitamente compilato e sottoscritto dai responsabili del Servizio finanziario, dei Servizi sociali e dall' Organo di revisione economico finanziario, nonché ogni altro elemento utile pertinente alla gestione delle risorse attribuite (es: eventuali contratti stipulati o accordi raggiunti con cooperative o associazioni, fatture dei fornitori, mandati di pagamento ecc.). Al riguardo, si rammenta che, mentre i comuni destinatari di assegni superiori a 20.000,00 sono obbligati a trasmettere il rendiconto e la relazione illustrativa, con procedura telematica, direttamente al Viminale, quelli che ricevono contributi inferiori sono tenuti, invece, a utilizzare modelli cartacei conservando l' intera documentazione agli atti del proprio ufficio per non meno di dieci anni. Sempre ieri il Ministero ha reso noti anche gli importi del concorso alla finanza pubblica degli enti di area vasta della Sardegna. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 15
21 maggio 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Una decisa apertura all' autonomia in una sentenza della Consulta Tasse auto, regioni libere Le amministrazioni possono dare esenzioni FRANCA FACCINI - Via libera alle esenzioni regionali in materia di tassa auto: si tratta di un tributo proprio derivato «particolare» per il quale è riconosciuto alle Regioni un più ampio margine di autonomia rispetto agli altri tributi. Una decisa apertura all' autonomia delle regioni viene dalla sentenza della Corte costituzionale n. 122 del 20 maggio 2019 che pur dichiarando l' illegittimità costituzionale di una norma regionale che subordinava l' esenzione dalla tassa automobilistica dei veicoli «di particolare interesse storico e collezionistico» di anzianità tra i 20 e i 30 anni all' iscrizione dei registri dell' Automobil club storico italiano (Asi) o della Federazione motociclistica italiana (Fmi), in quanto non prevista dalla legge statale, ha tuttavia ammesso che la regione possa ampliare l' ambito di esenzione estendendola al più generale insieme dei veicoli di interesse storico o collezionistico, richiedendo per questi l' iscrizione nei suddetti registri. La Corte è stata, dunque, chiamata ancora una volta ad operare il confronto tra le fattispecie normative delineate dalla legge regionale da un lato e dalla legge statale allora vigente, vale a dire l' abrogato comma 3 dell' art. 63 della legge n. 342 del 2000, che prevedeva l' esenzione dalla tassa automobilistica per i veicoli di «particolare» interesse storico e collezionistico «individuati, con propria determinazione dall' Asi e, per i motoveicoli, dalla Fmi. Nel caso in esame, però, la partita non si è risolta a totale vantaggio dello Stato, in quanto la Corte dopo aver ammesso che la legge regionale víola gli artt. 117, secondo comma, lettera e), Cost. , per lesione della competenza statale esclusiva sul «sistema tributario [] dello Stato», e 119, secondo comma, Cost., si è soffermata ad analizzare la natura della tassa auto. E «anche al fine di evitare effetti che potrebbero amplificare, nella perdurante inattuazione della legge 5 maggio 2009, n. 42, la compressione dell' autonomia finanziaria delle Regioni e degli enti locali», ha offerto una nuova lettura dell' art. 8 del dlgs n. 68 del 2011 che al comma 2 stabilisce che «fermi restando i limiti massimi di manovrabilità previsti dalla legislazione statale, le regioni disciplinano la tassa automobilistica regionale». Già nella sentenza n. 288 del 2012 la Consulta aveva precisato che dalla formulazione della norma poteva desumersi non già la natura di tributo proprio della tassa automobilistica regionale, ma solo la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 16
21 maggio 2019 Pagina 33 Italia Oggi
21 maggio 2019 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' ESPERTO RISPONDE/Il caso di un dirigente che ha concesso più tempo agli alunni Maturità, la certificazione dei crediti può anche slittare Il termine fissato al 15 di maggio è infatti ordinatorio Il termine per la presentazione della documentazione relativa alla certificazione dei crediti formativi degli studenti per l' esame di Stato 2019, secondo la prassi, deve essere presentata dai candidati, sia interni che esterni, entro il 15 maggio, ma nella mia scuola il dirigente scolastico ha inviato una circolare in data 15 maggio con la quale invita gli alunni a consegnare tale documentazione entro il 24 maggio 2019. Gradirei conoscere gli estremi precisi della norma, se conosciuti, che stabilisce il termine per la consegna da parte degli alunni. Il Tar Lazio, con la sentenza 246/2018 del 21/3/2018, ha spiegato che «quando la legge fissa un termine esso si presume ordinatorio in assenza di espressa previsione normativa decadenziale». Nella normativa che reca i termini per gli adempienti relativi agli esami di stato non sono previsti termini perentori, atteso che i relativi adempimenti sono finalizzati alla implementazione del diritto allo studio, diritto costituzionalmente tutelato. Conseguentemente, la decisione del dirigente scolastico di prorogare il termine di cui all' articolo 5, comma 2, del dpr 23 luglio 1998, n. 323 dal 15 al 24 maggio è da considerarsi legittima. Antimo Di Geronimo Sono stato assente per malattia e la scuola mi ha applicato una trattenuta. Ho chiesto informazioni e mi è stato detto che è previsto dalla legge. A me sembra che una legge che preveda una riduzione di retribuzione per chi si ammala non dovrebbe essere compatibile con la Costituzione. Esistono i termini per fare ricorso. La questione della trattenuta sulle assenze per malattia, introdotta dall' art. 71 del dl 112/2008, che si applica solo ai dipendenti pubblici, è già passata indenne al vaglio della Corte costituzionale. Il Giudice delle leggi, con una sentenza depositata il 10 marzo 2012 (n. 120), ha stabilito che tale norma risulta informata al principio di buona amministrazione di cui all' articolo 97 della Costituzione perché scoraggia l' assenteismo «con la forza deterrente della penalizzazione economica». Ho appena ricevuto la notifica del punteggio della domanda di trasferimento e non mi è stato riconosciuto il punteggio di continuità del primo anno di ruolo. Vorrei sapere se è corretto e qual è la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
21 maggio 2019 Pagina 43 Italia Oggi
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