Usare Google al meglio - Paolo Attivissimo Trucchi e chicche del motore di ricerca

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Usare Google al meglio - Paolo Attivissimo Trucchi e chicche del motore di ricerca
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         Paolo Attivissimo

 Usare Google
   al meglio

            Trucchi e chicche
          del motore di ricerca
        più popolare del mondo

           Edizione 2012/11/07

L‘edizione digitale aggiornata di questa guida
             è disponibile presso
           http://disinformatico.info
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Indice
1. Cos'è Google?..........................................................................3
2. Le regole di base....................................................................7
3. Personalizzare Google.........................................................11
4. Ricerche semplici..................................................................15
5. Ricerche avanzate.................................................................17
6. Ricerca per immagini...........................................................27
7. Altri usi di Google.................................................................29
8. Google mobile......................................................................31
9. E per finire.............................................................................33
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1.  Cos'è  Google?  –  3

1. Cos'è Google?

Non è Internet
Può sembrare banale chiedersi che cos'è Google. Lo sanno tutti; o
almeno così sembra: è un sito Internet per cercare informazioni. Ma c'è
una porzione crescente degli utenti di Internet che non ha mai visto
com'era Internet prima di Google e che confonde i due concetti.
Se avete mai visto qualcuno accedere a un sito digitandone il nome
nella casella di ricerca di Google invece di scriverlo nella barra degli
indirizzi del programma di navigazione (Internet Explorer, Firefox,
Safari e simili), avete visto uno di questi utenti confusi. Non fategliene
una colpa: nessuno gli ha insegnato come usare Internet, e comunque
il metodo non sarà elegante, ma funziona.
Internet è una rete mondiale di computer contenenti informazioni
d'ogni sorta; Google è un sistema per cercare all'interno di questa rete
d'informazioni. In gergo tecnico, è un motore di ricerca. Se Internet
fosse una biblioteca, Google sarebbe il suo bibliotecario, che conosce
a menadito la posizione e il contenuto di ogni libro e sa consigliarvi
cosa leggere molto meglio di qualunque semplice schedario di titoli e
autori.
Anche se oggi può sembrare strano e forse anche assurdo, c'era un
tempo in cui Internet non aveva un bibliotecario. Le informazioni
erano sparse un po' ovunque, senza particolare criterio: l'unico modo
per trovarle era affidarsi alle conoscenze degli altri utenti, che erano
un motore di ricerca umano. Ci si scambiava elenchi di siti utili,
organizzati per argomenti.
Da questi elenchi nacquero i primi indici: siti che catalogavano
Internet per argomenti. Gli indici venivano gestiti manualmente, ma
ben presto ci si rese conto che neppure un esercito di addetti
all'aggiornamento sarebbe riuscito a tener testa alla crescita esplosiva
di Internet nei primi anni Novanta del secolo scorso. I siti nascevano e
morivano freneticamente e le informazioni cambiavano indirizzo
continuamente. Ci voleva un altro sistema.
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4  –  Usare  Google  al  meglio

Breve storia di Google
Nel 1996 due studenti dell'Università di Stanford, Larry Page e Sergey
Brin, hanno l'idea di usare un sistema automatico che faccia tre cose:
     •    leggere periodicamente tutte le pagine di Internet;
     •    memorizzare in un grande elenco quali parole sono
          contenute in ciascuna pagina e quali altre pagine citano (cioè
          sono collegate o linkate) una data pagina;
     •    offrire all'utente un elenco, generato sul momento, delle
          pagine che contengono le parole immesse dall'utente stesso,
          ordinate in base alla quantità e qualità delle citazioni di quelle
          pagine da parte di altre pagine.
Il segreto, insomma, è l'automazione: l'esplorazione di Internet viene
svolta da un programma automatico (crawler, in gergo), non da uno
stuolo di lavoratori, e la valutazione dell'importanza o pertinenza di
una pagina viene fatta, sempre in modo automatico, guardando quali
e quante altre pagine citano la pagina in questione. Più una pagina è
citata (linkata), più è considerata importante. Ci sono anche altri fattori
da considerare, ma questo è il principio di base.
Questo criterio è grosso modo lo stesso usato dalle pubblicazioni
scientifiche: più un articolo viene citato in altre pubblicazioni, più
viene valutato positivamente. Una citazione in una rivista prestigiosa,
inoltre, vale di più di una citazione in una pubblicazione di basso
rango.
Quest'idea viene brevettata (brevetto statunitense numero 6285999) e
diventa la base del successo dell'invenzione di Page e Brin, che però
non si chiama Google, ma Backrub: letteralmente significa “massaggio
alla schiena”, ma è un gioco di parole sul fatto che il sistema usa i link
a ritroso (i backlink). Il nome Google arriverà dopo, nel 1997, e per un
po' di tempo sfoggerà un punto esclamativo (Figura 1).
Il nome definitivo deriva da una storpiatura di “googol”, un termine che
indica il numero composto da 1 seguito da cento zeri, a indicare la
grande quantità di informazioni che il motore di ricerca avrebbe
fornito.
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1.  Cos'è  Google?  –  5

                Figura 1. La pagina iniziale di Google nel 1998.

Google non è Internet (di nuovo)
Capire le basi del funzionamento di Internet è importante per poterne
sfruttare le potenzialità e conoscerne i limiti. Per esempio, Google
cataloga automaticamente tutte le pagine di Internet che riesce a
leggere, ma questo non significa che può catalogare tutta Internet.
Esistono infatti zone di Internet alle quali Google non può arrivare: per
esempio le aree protette da password dei siti delle aziende, degli
ospedali e delle banche.
In altre parole, Google non vede tutta Internet, ma soltanto la sua
parte pubblicamente accessibile. Inoltre esiste un codice speciale
(robots.txt) che un sito, pur essendo pubblicamente accessibile, può
includere per dire a Google di non catalogarlo.
Anche se è vero che se un sito non è reperibile tramite Google è come
se non esistesse, resta il fatto che esiste una parte notevole di Internet
che è inaccessibile a Google (il cosiddetto deep Web o dark Web, ossia
“Web profondo” o “Web oscuro”) e contiene una vasta quantità
d'informazioni di ogni genere. Per questa zona oscura di Internet
occorrono strumenti particolari che sono al di fuori del tema di questa
guida. Per queste ragioni non bisogna cadere nell'equivoco di pensare
che Google e Internet siano la stessa cosa.
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6  –  Usare  Google  al  meglio
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2.  Le  regole  di  base  –  7

2. Le regole di base

Il funzionamento di base di Google è semplice: si va al sito
www.google.com (o www.google.it, www.google.ch o altri ancora; non
c'è differenza nei risultati, ma soltanto nella lingua del testo) e si digita
la parola o le parole sulle quali si cercano informazioni.
In alternativa, si digitano le parole nella casella di ricerca del proprio
browser, che poi le passa a Google. Il risultato è lo stesso con entrambi
i metodi.

Maiuscolo e minuscolo sono uguali
Google non fa distinzioni fra maiuscolo e minuscolo (con pochissime
eccezioni), per cui cercare George Clooney o george clooney oppure
cercare il cavaliere o il Cavaliere produce lo stesso risultato con
entrambe le grafie. Quindi non preoccupatevi, per esempio, di scrivere
in maiuscolo i nomi propri di persone o di luoghi o i titoli dei film.

La punteggiatura non conta
Nelle normali ricerche di testo, virgole, punti e virgola, due punti,
parentesi, segni di percentuale, accenti e altri caratteri vengono
ignorati. Potete quindi ometterli tranquillamente o lasciarli se per
esempio incollate in Google un brano di testo che volete cercare: per
Google, tre civette sul comò e tre civette sul como sono la stessa cosa.

L'ortografia non è indispensabile
Non preoccupatevi se non vi ricordate, per esempio, come si scrive
esattamente il nome dell'attore che ha interpretato I segreti di
Brokeback Mountain (Jake Gilenhal, Gyllenhall o Gyllenhaal?), o se siete
incerti se si scriva beneficienza oppure beneficenza: Google ha un
sistema di correzione ortografica piuttosto sveglio, che propone
automaticamente (in alcuni casi già dopo che avete digitato nella
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casella di ricerca soltanto le prime lettere) la grafia più comune di una
data parola o frase ed è in grado quasi sempre di indovinare le vostre
reali intenzioni, come mostrato in Figura 2.
Attenzione, però, alle parole che si scrivono in modo simile ma hanno
significati molto diversi: cercare consiglio è diverso da cercare coniglio
e Google potrebbe avere difficoltà a capire se siete a caccia di roditori
o di suggerimenti.

  Figura 2. Google indovina chi stiamo cercando e la grafia corretta del suo nome.

Fate ricerche semplici e descrittive
Di solito non c'è bisogno di digitare tante parole per ottenere il
risultato desiderato: ne bastano una o due, a patto che siano ben
scelte e che descrivano con precisione l'argomento. Inoltre Google
ignora le parole troppo comuni, come di, con, e, il e simili, per cui è
superfluo digitarle.
Per esempio, se siete a caccia di auto, non è necessario scrivere sto
cercando un'auto: basta scrivere auto, che è la parola-chiave della
ricerca. Allo stesso modo, per la stessa ricerca non vi conviene scrivere
macchine, perché il termine ha molti significati: meglio automobili.
Un altro esempio: se cercate informazioni sul mal di testa, non scrivete
2.  Le  regole  di  base  –  9

in Google mi fa male la testa: l'espressione contiene molte parole che
verranno ignorate e altre che sono troppo vaghe. È molto più efficace
immettere semplicemente le parole cefalea oppure emicrania, che
sono vocaboli di terminologia medica e quindi vi porteranno più
probabilmente a siti medici escludendo i siti generici.

Una scelta importante: ricerca con o senza
account?
Google è un servizio gratuito aperto a ogni utente di Internet, ma è
anche possibile (ma non obbligatorio) iscriversi a Google per ricevere
una gamma di servizi più ampia, con ricerche più sofisticate e
personalizzate, caselle di mail gratuite e altro ancora.
Iscriversi significa creare presso Google un account, ossia una identità.
Il procedimento è gratuito e richiede solo la scelta di un nome utente
(non è necessario che sia il vostro nome anagrafico: può essere
benissimo uno pseudonimo) e di una password (il codice segreto che
farà da chiave per consentire solo a voi di accedere all'account). Gli
altri dati che vengono richiesti sono facoltativi. Un account si crea
visitando la pagina iniziale di Google e cliccando su Accedi.
Iscriversi, però, significa anche dare a Google la possibilità di tracciare
approfonditamente le vostre ricerche. Se accedete a Google usando
un account, Google ricorda tutto quello che è stato cercato da
quell'account. e lo associa a quell'account nei propri archivi. Questo
consente a Google di creare un profilo molto preciso degli
orientamenti, dei gusti e degli interessi professionali o privati di una
persona.
Valutate attentamente se desiderate regalare queste informazioni
personali a Google e tenete presente che usare uno pseudonimo
nell'account non vi fornisce un vero anonimato se poi usate Google
come casella di mail, perché nella mail finirete per immettere tutti i
nomi dei vostri amici o colleghi e quindi dedurre la vostra reale
identità sarà molto facile, sia per Google, sia per gli altri.
Inoltre Google effettua comunque un tracciamento, anche se molto
più limitato, anche se si accede a Google senza usare un account: lo fa
tramite un cookie, un identificativo che viene registrato
automaticamente nel computer dell'utente per memorizzare alcune
preferenze. Questo vuol dire che Google traccia il singolo computer
anziché l'utente. Il cookie può essere cancellato usando l'apposita
funzione del browser; la cancellazione interrompe il tracciamento, ma
10  –  Usare  Google  al  meglio

il successivo uso di Google crea un nuovo cookie che fa riprendere il
tracciamento. In un modo o nell'altro, insomma, paghiamo il servizio
gratuito di Google sotto forma di cessione di dati più o meno
personali.
In ogni caso, per venire incontro a chi ha queste legittime esigenze di
privacy, quasi tutte le tecniche di ricerca descritte in questa guida
sono utilizzabili anche senza avere un account Google.

Distinguere fra pubblicità e risultati
Le schermate di risultati di Google contengono sia i risultati veri e
propri, sia inserzioni pubblicitarie basate sulle parole che avete
immesso (gli inserzionisti pagano Google per apparire in cima ai
risultati quando un utente digita certe parole). Le inserzioni si
distinguono perché hanno uno sfondo colorato diversamente dai
risultati (Figura 3).

  Figura 3. Una ricerca di Windows 7 mostra inserzioni (in alto, su sfondo di colore
                      differente) e risultati (su sfondo bianco).
3.  Personalizzare  Google  –  11

3. Personalizzare Google

Il modo in cui Google cerca in Internet e vi presenta i risultati può
essere regolato con molte opzioni per adattarlo alle vostre esigenze.
Vediamole brevemente insieme, per ottenere risultati più veloci e
precisi ma anche per evitare situazioni potenzialmente dannosi o
imbarazzanti.

Preferenze anche senza account
Il funzionamento di Google può essere personalizzato parzialmente
anche senza possedere un account su Google: basta andare a
http://google.com/preferences e impostare i vari valori. Ricordate di
cliccare su Salva quando avete terminato l'impostazione.
Queste preferenze resteranno memorizzate nel vostro computer
anche dopo la fine della consultazione di Google. La prossima volta
che accederete a Google, il sito si ricorderà le preferenze che avete
impostato.
Come accennato nel capitolo precedente, Google si ricorda di queste
preferenze tramite un cookie (file memorizzato sul computer). Se usate
un altro computer o se cancellate il cookie, Google non ricorderà
queste impostazioni.

Preferenze universalmente disponibili
Le preferenze descritte in questa sezione sono soltanto quelle più
significative accessibili anche senza avere un account. Chi ha un
account Google e lo usa per effettuare ricerche ha molte più opzioni,
ma quelle fondamentali sono disponibili a tutti.

Filtri SafeSearch (censura)
Fra le sue preferenze, Google offre la possibilità di tentare di bloccare
immagini e video di natura sessuale esplicita. Il filtro non è perfetto
12  –  Usare  Google  al  meglio

ma è meglio di niente, soprattutto se si stanno effettuando ricerche
sul posto di lavoro o in presenza di minori o altre persone sensibili.
La differenza fra SafeSearch attivato e disattivato è facilmente
verificabile immettendo termini anatomici relativi alla sessualità (per
esempio vagina): quando SafeSearch è attivato, le immagini proposte
saranno di natura prevalentemente medica, mentre quando è
disattivato le immagini includeranno più facilmente foto di natura
erotica o pornografica.
Se aprite un account su Google diventa possibile bloccare le
modifiche all'impostazione di SafeSearch. Questo è utile, per esempio,
se create un account che verrà usato da un minore.

Previsioni Google Instant (completamento
automatico)
Se avete una connessione veloce a Internet potete usare il
completamento automatico: in altre parole, man mano che scrivete le
lettere iniziali delle parole che volete cercare, Google tenta di
indovinare le lettere successive e propone già dei possibili risultati di
ricerca.
Questa funzione velocizza molto le ricerche, ma comporta un flusso di
dati molto maggiore fra voi e Google, per cui può essere opportuno
disattivarla se avete una connessione a Internet molto lenta oppure se
pagate per ogni bit che scambiate (per esempio su una connessione
tramite telefono cellulare). Inoltre l'attivazione del completamento
automatico impedisce di usare il pulsante Mi sento fortunato di
Google.
Per contro, Google Instant si rivela molto prezioso nel rispondere ai
quiz. Per esempio, se scrivete in Google Georges de Mestral ha
inventato, Google sa come completare la frase.

Lingue
Qui potete personalizzare la lingua in cui si esprimerà Google e le
eventuali altre lingue nelle quali vi interessa ricevere risultati. Per
esempio, se scegliete Italiano Google vi mostrerà principalmente
risultati di siti scritti in italiano; se attivate anche altre lingue, nei
risultati verrà data preferenza ai siti scritti in quelle lingue.
Se sapete più di una lingua oppure volete una panoramica più ampia
3.  Personalizzare  Google  –  13

su un argomento, attivate tutte le lingue che ritenete pertinenti e siete
in grado di gestire. Il numero massimo è otto.

Posizione
A Google fa molto comodo sapere dove siete: questo gli permette di
vendere meglio le informazioni di ricerca degli utenti, perché sa in che
zona del mondo si trova chi fa determinate ricerche e quindi può
produrre una mappa degli argomenti o prodotti ritenuti interessanti
in un'area geografica specifica: una risorsa preziosa per chi fa
marketing.
Al tempo stesso, indicare a Google la vostra posizione geografica
permette a Google di proporvi risultati più pertinenti al luogo in cui vi
trovate: per esempio, se cercate ristoranti oppure orari del cinema e
avete detto a Google dove vi trovate, i risultati della ricerca saranno
riferiti alle vostre vicinanze.
Sta a voi decidere se dare a Google quest'informazione: tenete
presente che in ogni caso Google tenta di localizzarvi sulla base
dell'indirizzo IP del vostro computer, ma a volte questo tentativo
genera risultati completamente errati e ingannevoli, causando
confusione ed equivoci.

Preferenze riservate agli account
Le preferenze che seguono sono accessibili soltanto se usate un
account Google.

Blocco di risultati indesiderati (censura)
In questa impostazione potete immettere i nomi dei siti (fino a 500)
dai quali non volete che Google visualizzi i risultati quando effettuate
una ricerca. In questo modo potete, per esempio, escludere siti
pubblicitari, pornografici o ideologicamente inaccettabili.
Il blocco vale solo per le vostre ricerche, non per quelle degli altri
utenti di Internet, ma comunque Google tiene conto collettivamente
dei blocchi scelti dagli utenti per valutare l'importanza di un sito.
Se vi pentite di aver bloccato un sito potete sempre cambiare idea.
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Cronologia Web (archivio delle ricerche effettuate)
Qui potete scegliere se permettere a Google di archiviare le ricerche
che avete effettuato usando il vostro account Google. La cronologia
delle ricerche è molto utile per ritrovare una ricerca effettuata in
passato che aveva dato risultati interessanti: invece di tentare di
ricostruirla, potete semplicemente ripescarla già pronta dalla
cronologia.
L'archiviazione della cronologia è attivata automaticamente quando
aprite un account; se volete disattivarla o sospenderla dovete
cambiare quest'impostazione. È anche possibile cancellare dalla
cronologia eventuali risultati che non desiderate archiviare.
L'accesso diretto alla gestione della cronologia è presso
http://google.com/history.
4.  Ricerche  semplici  –  15

4. Ricerche semplici

In questo capitolo cominciamo a esplorare le funzioni di base della
ricerca in Google. Anche sono tecniche facili da realizzare, offrono
miglioramenti notevoli rispetto alla ricerca pura e semplice.

Cercare tutte le parole o solo alcune
Se non date istruzioni diverse, Google presume che vogliate ottenere
un elenco delle pagine di Internet che contengono da qualche parte
tutte le parole che avete digitato. Provate, per esempio, a digitare in
Google ristorante vegetariano lugano.
Se invece volete che i risultati contengano almeno una delle parole
che avete digitato, allora dovete chiederlo esplicitamente a Google
immettendo la parola OR in maiuscolo (è uno dei pochissimi casi in
cui Google distingue fra maiuscole e minuscole). Per esempio,
ristorante viareggio OR lucca elenca le pagine di Internet che
contengono la parola ristorante e una o l'altra delle parole viareggio e
lucca. Questo vi permette di definire una o più località nelle quali
cercate un ristorante.

Virgolette importanti
Se racchiudete delle parole fra virgolette, Google restituisce un elenco
di risultati nei quali quelle parole compaiono una dopo l'altra e
nell'esatta sequenza (esclusa la punteggiatura, come già descritto).
Questa è una tecnica di ricerca estremamente potente: per esempio,
consente di trovare l'origine di citazioni letterarie o musicali, di trovare
informazioni su modelli specifici di prodotti oppure di cercare le
menzioni del vostro nome e cognome e scoprire cosa si dice di voi o
dei vostri eventuali omonimi.
Ci si può anche divertire a cercare errori ricorrenti: per esempio,
cercare coniglio di amministrazione (con coniglio al posto di consiglio)
senza virgolette porta ad alcuni risultati contenenti la frase esatta ma
16  –  Usare  Google  al  meglio

anche a molte pagine che contengono solo le parole coniglio e
amministrazione in contesti separati. Se volete un elenco composto
esclusivamente da siti che hanno scritto questo refuso dovete usare le
virgolette: “coniglio di amministrazione”.

Escludere una parola
Si può anche chiedere a Google di elencare soltanto le pagine che
non contengono una determinata parola o espressione: basta usare il
segno meno.
Per esempio, se cercate informazioni sulla salsa (in senso
gastronomico) e volete escludere i siti che parlano del ballo omonimo,
allora potete immettere in Google
                       salsa -ballo -danza -dance -tanz

Dizionario veloce
Se vi serve una definizione veloce di un vocabolo, immettetelo in
Google preceduto dalla parola define: (con il due punti e senza spazi,
per esempio define:usucapione). Di solito viene proposta una voce di
Wikipedia.

“Mi sento fortunato”
La ricerca più semplice in assoluto è quella associata al pulsante “Mi
sento fortunato” nella pagina iniziale di Google. Con le connessioni
veloci questo pulsante è inaccessibile perché viene scavalcato dal
completamento automatico, ma potete usarlo se disattivate il
completamento (nelle preferenze di Google) oppure se ponete il
cursore sopra il primo suggerimento di completamento : questo fa
comparire un link etichettato appunto “Mi sento fortunato”.
Non è particolarmente significativo: è un residuo delle primissime
versioni di Google (era già presente nella sua schermata nel 1998) e
porta direttamente al sito corrispondente al prima voce dell'elenco di
risultati (escluse le inserzioni pubblicitarie.
5.  Ricerche  avanzate  –  17

5. Ricerche avanzate

Le opzioni che avete visto nel capitolo precedente possono essere
combinate tra loro e con quelle descritte in questo capitolo per
ottenere ricerche estremamente precise e potenti. In alcuni casi
consentono di viaggiare indietro nel tempo, di effettuare
perlustrazioni e perquisizioni di siti a distanza e di rilevare falle di
sicurezza informatica. Qui sono elencate le opzioni avanzate principali.

Ricerca all'interno di un sito specifico
Se volete delimitare una ricerca al contenuto di un singolo sito, per
esempio per cercare negli archivi di un giornale online, potete usare il
parametro site: seguito dal nome del sito. Per esempio,
                            “ferrari F340" site:rsi.ch
chiede a Google di elencare tutte le pagine del sito Rsi.ch che
contengono le parole ferrari e F340 in sequenza.

             Figura 4. Ricerca selettiva all'interno di un singolo sito.
18  –  Usare  Google  al  meglio

È importante che dopo il due punti non ci siano spazi ed è sufficiente
indicare il nome di dominio generico del sito (in questo caso, rsi.ch,
senza www o info o altri prefissi).

Ricerca in un gruppo di siti circoscritto
Se usate un account Google potete anche effettuare ricerche
esclusivamente all'interno di una serie predefinita di siti. Questo è
particolarmente utile quando conoscete un gruppo di siti affidabili su
un tema molto popolare e volete escludere tutti gli altri siti che
parlano dello stesso tema in modo inattendibile.
Per creare questo tipo di ricerca (definito Ricerca personalizzata da
Google) si va all'indirizzo http://google.com/cse e si digita un elenco
dei siti ai quali si vuole limitare la ricerca; poi si assegna un nome alla
ricerca stessa. Fatto questo, per usare questa ricerca personalizzata
basta tornare a google.com/cse e selezionare la ricerca in questione. In
alternativa si può aggiungere la ricerca personalizzata alla propria
pagina iniziale di Google o a un blog o a un sito Web.

Ricerca di un tipo specifico di file
Google non esplora soltanto le pagine Web dei siti, ma anche i
documenti contenuti nei siti stessi. È quindi possibile chiedere a
Google di elencare i documenti di un certo tipo (per esempio
presentazioni PowerPoint, testi Word e altri) che contengono una
parola o un gruppo di parole.
Per delimitare in questo modo la ricerca si usa il termine filetype:, che
in inglese significa “tipo di file” e va scritto con il due punti e senza
lasciare spazi dopo il due punti. Questo termine è combinabile con gli
altri già visti. Per esempio:
                         "steve jobs" site:microsoft.com
elenca le oltre 21.000 citazioni di Steve Jobs, scomparso leader della
Apple, all'interno del sito di Microsoft, mentre
                  "steve jobs" site:microsoft.com filetype:ppt
elenca il singolo file PowerPoint presente sul sito di Microsoft nel
quale compare il nome di Jobs. Questi sono alcuni dei tipi di file
riconosciuti: Word (doc o docx), PDF (pdf), PowerPoint (ppt), Excel (xls),
OpenOffice e LibreOffice (odt per testo, ods per fogli di calcolo, odp
5.  Ricerche  avanzate  –  19

per presentazioni), fumetti digitali (cbr), libri digitali (epub), immagini
(jpg, jpeg, tiff, png).

Ricerca all'interno del titolo e dei link
Se scrivete intitle: prima delle parole che volete cercare, chiedete a
Google di limitare i risultati alle pagine il cui titolo contiene almeno
una delle parole in questione (oppure tutte le parole, se specificate
allintitle:). Per titolo s'intende la dicitura che compare in alto, nella
finestra del browser, quando viene visualizzata una pagina (Figura 5).
Questo titolo non coincide necessariamente con quello dell'articolo
nel testo (anche se quasi sempre sono uguali).

L'utilità principale di questo tipo di ricerca è che cercare le parole
soltanto all'interno dei titoli, invece che in tutto il testo, di solito
restituisce risultati più pertinenti. Ma c'è anche un altro vantaggio:
dato che alcuni dei titoli di queste pagine sono generati
automaticamente e sono standardizzati, è sufficiente conoscerli per
rivelare eventuali aree non adeguatamente protette del proprio sito
Internet o di siti altrui.
Per esempio, digitare
20  –  Usare  Google  al  meglio

                           allintitle: index of passwd
rivela un numero notevole di siti Web che probabilmente stanno
proteggendo adeguatamente alcuni file importanti per la sicurezza e
digitare
                  allintitle: network camera networkcamera
restituisce un elenco di telecamere di sorveglianza accessibili via
Internet, in molti casi a insaputa dei proprietari.
Potete effettuare lo stesso tipo di ricerca all'interno degli URL (gli
indirizzi dei singoli elementi di una pagina Web o di un sito Internet)
usando inurl: oppure allinurl: rispettivamente per cercare almeno una
parola di quelle indicate oppure tutte le parole. Per esempio:
                              allinurl: sottotitoli faq
permette di trovare gli indirizzi che contengono le parole sottotitoli e
faq (faq è un'abbreviazione che significa “domande più frequenti”).
Anche in questo caso potete scoprire falle di sicurezza, come le
telecamere di sorveglianza accessibili e addirittura comandabili via
Internet:
                   inurl:indexframe.shtml axis video server

Ricerca all'indietro nel tempo
È possibile usare Google per andare indietro nel tempo a vedere
com'era una pagina nel recente passato, grazie alla funzione cache:,
che visualizza la copia d'archivio di una pagina Web fatta da Google.
Quando Google esplora Internet, infatti, archivia temporaneamente
una copia di ciascuna pagina esplorata. Quest'archivio è denominato
cache (si pronuncia come in francese, ca-sh).
La copia in cache è particolarmente preziosa per le indagini
giornalistiche o tecniche (informatica forense) per recuperare pagine
che sono state modificate, cancellate oppure oscurate perché
configurano reati o causano imbarazzi o scandali.
L'uso di questa funzione è molto semplice: si scrive cache: seguito
(senza spazi dopo il due punti) dall'indirizzo esatto della pagina di cui
si vuole vedere la copia d'archivio. Per fare un esempio pratico, può
succedere che un sito Web in cerca di facili scoop pubblichi poco
responsabilmente delle istruzioni che spiegano come violare la
sicurezza informatica di una grande azienda, in modo da attirare
5.  Ricerche  avanzate  –  21

l'attenzione del pubblico ma anche dell'azienda stessa e indurla a
correggere la falla di sicurezza. Capita che poi subentri la prudenza e i
gestori del sito decidano di cancellare le istruzioni controverse.

Figura 6. Una pagina di Internet che spiegava come rubare un account Apple, dopo la
      rimozione delle istruzioni dettagliate che erano nel riquadro grigio in alto.

L'indirizzo della pagina Web mostrata in Figura 6 è:
http://www.shootitlive.com/2012/10/hackers-can-steal-your-appleid-in-10-s/
Per vedere la copia di questa pagina fatta da Google basta anteporre a
quest'indirizzo la parola cache: senza spazi.
cache:http://www.shootitlive.com/2012/10/hackers-can-steal-your-appleid-in-10-s/
Se siamo fortunati, Google ha archiviato la pagina prima che venissero
rimosse le istruzioni e quindi possiamo vederla com'era in origine
(Figura 7).
22  –  Usare  Google  al  meglio

  Figura 7. La copia cache della pagina della figura precedente contiene ancora le
                                 istruzioni originali.

La banda grigia in alto è aggiunta da Google e riporta la data e l'ora di
registrazione di questa copia.
Per ricerche cronologiche più approfondite si può anche consultare il
sito Archive.org, che conserva copie multiple delle pagine di Internet
anche a distanza di vari anni dalla loro pubblicazione iniziale..

Visitare un sito per procura
La cache di Google può essere usata in molti modi: due dei più
interessanti sono l'aggiramento delle limitazioni di navigazione e
l'ispezione di siti senza lasciare tracce.
Può succedere che un sito sia bloccato da filtri domestici, aziendali o
nazionali per varie ragioni: ma Google non viene quasi mai bloccato,
5.  Ricerche  avanzate  –  23

per cui è possibile visitare almeno parzialmente molti siti guardando
la loro cache in Google. Dal punto di vista dei filtri, l'utente ha visitato
Google, che non è bloccato, per cui i filtri non intervengono.
In altre circostanze può essere necessario esaminare il contenuto di un
sito in modo discreto e sicuro, senza che il sito in questione sia
informato della visita o possa tentare di infettare il computer del
visitatore. Anche in questo caso si può ricorrere alla copia cache, che
Google visualizza all'utente senza che il sito se ne possa accorgere.
Due dei tanti scenari nei quali si usa questa tecnica sono la
consultazione di un sito considerato pericoloso a causa di virus
informatici o di un sito che ha attivato dei blocchi che respingono i
visitatori provenienti da specifici indirizzi di Internet (per esempio, un
sito di criminali informatici che blocca le visite provenienti dai
computer degli investigatori).

Ricerca nei siti di notizie
Un altro modo nel quale si possono ottenere ricerche più mirate è
l'uso di Google News (presso http://news.google.com). Tramite i
pulsanti di questa sezione di Google potete scegliere il paese del
quale volete consultare i siti di notizie (giornali e blog di spicco) e
costruirvi una sorta di giornale online su misura.
Per questa sezione valgono tutte le parole-chiave viste finora, con un
paio di aggiunte.
La parola source:, ossia “fonte”, permette di limitare l'ambito di una
ricerca in Google News a una testata specifica, anche di un paese
diverso da quello che avete predefinito. Per esempio:
                      roger federer source:ticinonline
limita al sito di notizie Ticinonline la ricerca di notizie sul tennista.
La parola location:, invece, permette di circoscrivere la ricerca a tutte le
testate di un singolo paese (anche diverso da quello predefinito). Per
esempio:
                      terremoto Aquila location:italy
                     “william shatner" location:canada
24  –  Usare  Google  al  meglio

Ricerca avanzata facilitata
Molte delle modalità di ricerca descritte in questo capitolo e nel
precedente sono accessibili anche senza ricordarsi le singole parole
chiave andando alla pagina http://www.google.com/advanced_search,
che contiene una serie di caselle nelle quali si possono specificare i
vari ambiti e criteri di ricerca (Figura 8).

Ricerca nelle pubblicazioni accademiche
Visitando http://scholar.google.com accedete alla sezione di Google
dedicata alla ricerca all'interno delle riviste scientifiche e più in
generale accademiche e alla ricerca nei brevetti.
La ricerca può essere ordinata per data e limitata a periodi temporali
specifici o a singole riviste oppure può essere basata sul nome
dell'autore accedendo alla pagina di opzioni avanzate
5.  Ricerche  avanzate  –  25

http://scholar.google.com/advanced_scholar_search.

Ricerca nei libri
Google ha raccolto le scansioni di un numero enorme di libri e riviste
di ogni lingua ed epoca: sono accessibili visitando il sito
http://books.google.com. In molti casi possono essere visualizzati oltre
che cercati in base alle parole chiave e alla data.
26  –  Usare  Google  al  meglio
6.  Ricerca  per  immagini  –  27

6. Ricerca per immagini

Finora avete visto come cercare parole in Google e avete visto che i
risultati delle ricerche di parole includono anche immagini e video. Ma
come si fa quando al posto delle parole da immettere in Google c'è
un'immagine di cui si vuol sapere la natura o l'origine?
La risposta è, per fortuna, molto semplice. Se si va alla pagina iniziale
di Google e si clicca su Immagini nella barra nera in alto, compare
l'icona di una fotocamera nella casella di ricerca (Figura 9).

             Figura 9. L'icona della fotocamera in Google Immagini.

Se l'immagine che vi interessa sottoporre a Google è sul vostro
computer, potete semplicemente trascinarla sull'icona della
fotocamera per trasmetterla al motore di ricerca.
Se invece l'immagine risiede da qualche parte su Internet, potete
copiarne l'indirizzo (URL) facendo su di essa un clic destro, che
normalmente fa comparire un menu contestuale che include una
dicitura del tipo “Copia indirizzo immagine”. Poi incollate questo
indirizzo nella casella di ricerca di Google, e Google va a prendersela e
la analizza.
28  –  Usare  Google  al  meglio

L'analisi delle immagini da parte Google ha varie sezioni (Figura 10):
     •    le eventuali altre copie identiche dell'immagine in varie
          grandezze;
     •    la propria interpretazione testuale dell'immagine;
     •    le immagini simili a quella immessa;
     •    le pagine di Internet che contengono copie identiche
          dell'immagine immessa.

La colonna laterale della schermata di Google offre altre opzioni molto
potenti: cliccando sulla voce Visivamente simili viene offerto di cercare
immagini simili a colori o in bianco e nero oppure ordinate per
soggetto o per pertinenza, mentre cliccando sulle voci Ultima ora,
Ultime 24 ore e simili Google propone immagini ordinate in base alla
data di pubblicazione. Questo è particolarmente utile per sapere dove
è stata pubblicata inizialmente una certa immagine.
7.  Altri  usi  di  Google  –  29

7. Altri usi di Google

Meteorologia
Digitando meteo oppure weather prima del nome di una località,
Google visualizza graficamente le condizioni e le previsioni
meteorologiche della località (Figura 11).

Calcoli
Potete digitare in Google calcoli anche piuttosto complessi, con
potenze, radici, parentesi e percentuali e ottenere il risultato. Le radici
quadrate si esprimono scrivendo sqrt() e inserendo il radicando tra le
parentesi; le potenze si esprimono usando il simbolo ^ oppure due
asterischi prima dell'esponente (per esempio 228 verrà immesso come
2**28).
30  –  Usare  Google  al  meglio

Conversioni di misure, valute e orari
È possibile usare Google per effettuare conversioni da piedi a metri, da
pollici a centimetri, da chilometri ad anni luce, da libbre a
chilogrammi, da libbre per pollice quadrato a bar e altre ancora a
patto di conoscere le abbreviazioni inglesi delle unità. Per esempio,
120 kg in lb converte chili in libbre e 32 ft in inches vi dice quanti pollici
ci sono in 32 piedi.
Se conoscete le abbreviazioni delle valute, potete chiedere a Google
di convertirvi un importo da una moneta a un'altra semplicemente
digitando, per esempio, 3221 eur in chf. Per molte valute viene
riconosciuto anche il nome esteso in italiano.
Per sapere che ore sono in questo momento in una data località,
scrivete in Google time in seguito dal nome della località.

Traduzioni
Presso http://translate.google.com potete chiedere a Google di
tradurre un testo oppure un'intera pagina Web da una lingua a
un'altra. Cliccando sull'icona dell'altoparlante, una voce sintetica legge
il testo nelle varie lingue.
Per farsi tradurre un testo è sufficiente immetterlo nella casella della
lingua di partenza, specificare in che lingua è scritto il testo (oppure
affidarsi al rilevamento automatico di Google) e poi indicare quale
lingua di destinazione si desidera.
Per la traduzione di una pagina Web si immette, al posto del testo,
l'indirizzo della pagina stessa.

Avvisi
Google Alerts (http://alerts.google.com) permette di ricevere un avviso
via mail quando Google trova una nuova citazione di una parola o
frase che avete specificato: è molto utile per seguire le novità su un
tema o su un personaggio famoso. Nella mail di avviso c'è il link alle
citazioni trovate. Il modo migliore per sperimentarlo è creare un
avviso per il proprio nome e cognome tra virgolette, in modo da
essere allertati quando qualcuno parla di noi.
8.  Google  mobile  –  31

8. Google mobile

Ci sarebbero ancora moltissimi altri servizi di Google, come Maps,
Reader, Earth, Mail, e Docs, ma esulano dal tema principale di questo
libro, che è la ricerca di informazioni. Tuttavia c'è un aspetto di Google
che vale la pena di segnalare in fatto di ricerca: l'uso di Google sui
dispositivi mobili.
Continua a crescere il numero di smartphone (telefoni cellulari evoluti)
e di tablet (computer a comando tattile, privi di tastiera) capaci di
collegarsi a Internet e quindi di accedere a Google. La differenza di
questi dispositivi rispetto ai computer tradizionali (e anche rispetto ai
computer portatili) è duplice: hanno una fotocamera o telecamera
integrata e hanno un sensore di posizione (accelerometro, bussola e
GPS) che permettono a Google di offrire servizi nuovi.
Per esempio, esiste un'applicazione per dispositivi mobili denominata
Google Goggles che consente di scattare una foto a un oggetto (una
copertina di libro, una locandina di un film e molto altro), mandare la
foto a Google e fargliela analizzare immediatamente. Google
riconosce moltissimi oggetti e permette di avere informazioni
complementari su di essi in pochissimo tempo (Figura 12).

Il fatto che il tablet o telefonino sanno dove si trovano e qual è il loro
32  –  Usare  Google  al  meglio

orientamento in ogni istante permette di mandare queste
informazioni a Google, che le usa per suggerire risultati pertinenti alla
posizione geografica (“pizzeria nelle mie vicinanze”).
La connessione a Internet, inoltre, rende possibile il comando vocale:
nelle versioni di Google per dispositivi mobili (e nel browser Chrome
per computer) c'è l'icona che apre il microfono e permette di
immettere le parole da cercare usando semplicemente la voce. L'audio
della voce viene registrato e trasmesso al volo via Internet a Google,
che lo decodifica e produce la risposta. Per ora, però, questa funzione
capisce solo l'inglese.
9.  E  per  finire...  –  33

9. E per finire...

Google ha anche un lato giocoso e umoristico: dopo tutte queste
spiegazioni tecniche, magari può far piacere qualche chicca per usare
questo motore di ricerca in maniera poco seria ma ricreativa.
Questi aspetti non funzionano con tutti i browser e vanno e vengono
secondo l'umore dei gestori di Google, quindi se volete stupire gli
amici o i colleghi verificate che funzionino sul vostro computer e siano
ancora attivi prima di presentarli.

Google per alieni e non solo
Fra le lingue nelle quali potete visualizzare le schermate e i messaggi
di Google (sotto google.com/preferences?hl=it#languages) ci sono
anche il Klingon (la lingua di una delle razze aliene di Star Trek), il Bork!
Bork!Bork! (la lingua parlata in originale dal cuoco del Muppet Show),
l'Hacker (la grafia mista di lettere e numeri usata da alcuni informatici),
il latino, il piratese e l'Elmer Fudd (l'inglese storpiato usato da Taddeo,
il personaggio dei cartoni animati della Warner Bros.).
Se invece scrivete nella pagina iniziale di Google la frase inglese the
answer to the ultimate question of life the universe and everything (“la
risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto
quanto”), Google fa comparire una calcolatrice che visualizza il
numero 42: è una citazione tratta dalla Guida Galattica per
autostoppisti di Douglas Adams.
Cercando zerg rush, invece, la O di Google si moltiplica e inizia a girare
per la finestra del browser, distruggendone il contenuto: è una
citazione dal gioco Star Craft.

Google va in tilt, cade e fa le giravolte
Se digitate tilt o askew (“storto” in inglese) nella pagina iniziale di
Google, l'intera pagina di risultati s'inclina leggermente, con un effetto
piuttosto comico.
34  –  Usare  Google  al  meglio

Scrivendo google gravity e cliccando su “Mi sento fortunato” (se il
completamento automatico è disattivato; se non lo è, mettete il
cursore sopra il primo suggerimento di completamento e cliccate sulla
dicitura “Mi sento fortunato” che compare), la schermata di Google si
anima, si frantuma e cade rovinosamente verso la base della finestra
del browser.
Se invece digitate do a barrel roll (significa “esegui un avvitamento
orizzontale” o “tonneau a botte”in gergo aeronautico), la pagina di
risultati ruota su se stessa fino a fare un giro completo.

Collezione d'arte nascosta
Ogni tanto, in occasione di eventi o ricorrenze particolarmente
importanti, il logo di Google cambia e assume forme che richiamano
l'evento posto in evidenza: queste variazioni sul logo si chiamano
Google Doodle. Per accedere alla raccolta completa di questi disegni
ricchi di citazioni e dettagli basta cliccare ripetutamente su "Mi sento
fortunato" nella pagina iniziale di Google senza immettere nulla nella
casella di ricerca.

Attenti a Chuck Norris
Se scrivete in Google find chuck norris e scegliete “Mi sento fortunato”,
compare una schermata di Google nella quale campeggia un avviso
(in inglese): “Google non cerca Chuck Norris perché sa che non sei tu a
trovare Chuck Norris: è lui che trova te”. È un riferimento alle battute,
molto diffuse su Internet, che esagerano i poteri dell'attore noto per le
sue scene di arti marziali.
In realtà non si tratta di una chicca di Google in senso stretto, ma di un
sito esterno che ha trovato la maniera di essere il primo risultato
quando gli utenti digitano find chuck norris e cliccano su “Mi sento
fortunato”. Il sito, Nochucknorris.com, copia la grafica di Google per
creare l'illusione che sia Google a rifiutarsi di cercare Chuck Norris. I
responsabili di Google trovano divertente l'idea e quindi tollerano
l'uso della loro grafica.
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