COMUNE DI RUSSI Martedì, 22 gennaio 2019

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COMUNE DI RUSSI Martedì, 22 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI
 Martedì, 22 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI Martedì, 22 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI
                                                     Martedì, 22 gennaio 2019

Prime Pagine
 22/01/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                          1
 22/01/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                         2
Infrastrutture, viabilità, trasporti
 22/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 39
 Treno si dimentica di fermarsi in stazione poi fa retromarcia                                              3
Politica locale
 21/01/2019 Ravenna Today
 Semafori, discariche abusive e mercato coperto: si riunisce il consiglio                                   5
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 22/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4                                             Marco Mobili Marco Rogari
 «Il Tfs porta agli statali 12 miliardi, 5 nel 2019: spinta al Pil...                                       7
 22/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4                                                        M. Mo.M. Rog.
 Riscatto laurea tra gli ultimi nodi per i conti                                                            9
 22/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 25                                                    Marco Panzarella
 Una rete per il controllo di vicinato                                                                      10
 22/01/2019 Italia Oggi Pagina 8                                                       GAETANO COSTA
 Un tesoro nucleare per i comuni                                                                            12
 22/01/2019 Italia Oggi Pagina 32                                               FRANCESCO CERISANO
 Non profit, Ires al 12%                                                                                    14
 22/01/2019 Italia Oggi Pagina 34                                                       DANIELE CIRIOLI
 Sconto fiscale sulla buonuscita                                                                            16
 22/01/2019 Italia Oggi Pagina 37
 Al lavoro sul nuovo patto                                                                                  18
 22/01/2019 Italia Oggi Pagina 40                                                FRANCESCA DE NARDI
 Trattenimento in servizio, il no del Miur...                                                               21
COMUNE DI RUSSI Martedì, 22 gennaio 2019
22 gennaio 2019
                  Corriere di Romagna
                     (ed. Ravenna)
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COMUNE DI RUSSI Martedì, 22 gennaio 2019
22 gennaio 2019
                  Il Resto del Carlino (ed.
                          Ravenna)
                                      Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Martedì, 22 gennaio 2019
22 gennaio 2019
Pagina 39                          Corriere di Romagna
                                   (ed. Ravenna-Imola)
                                          Infrastrutture, viabilità, trasporti

  Treno si dimentica di fermarsi in stazione poi fa
  retromarcia
  Il Frecciabianca passa ma non si arresta: è costretto a tornare indietro per caricare i
  pendolari in attesa

  FAENZA Ancora una fermata "saltata".
  Stavolta è successo alla stazione di Faenza.
  Viaggiatori sotto la pensilina inattesa, display
  che indicano la partenza, annuncio dell'
  altoparlante «è in arrivo sul terzo binario...»,
  ma poi il treno passa e non si ferma.
  Ieri mattina a lasciare di stucco i pendolari
  faentini è stato il Frecciabianca 8804 Ancona -
  Milano delle 7.47. Chi lo doveva prendere non
  voleva crederci, e anche chi doveva scendere.
  Si è cercato di rimediare all' ultimo istante, ma
  il convoglio è arrivato lungo: si è fermato oltre
  la stazione.
  Le testimonianze La "notizia" si è diffusa sui
  social in diretta, con buone dosi di ironia,
  raccontata da chi era presente. Maria Teresa:
  «Simpatico siparietto stamattina,
  Frecciabianca salta la fermata e fa marcia in
  dietro». Sì, perché dopo l' arresto fuori
  stazione il treno è rimasto fermo almeno
  cinque/sei minuti, poi è retrocesso a caricare i
  dimenticati.
  «Alla fine siamo ripartiti con 20 minuti di
  ritardo e arrivati a Bologna, mezzora dopo il
  previsto. Si sono scusati per il disagio» recita
  un altro commento.
  Per retrocedere il Frecciabiancaha dovuto
  attendere le autorizzazioni dalla dirigenza
  centrale operativa: avere cioè la certezza che
  non vi fossero treni dietro. Infatti a quell' ora la
  linea è satura e in stazione a Faenza è arrivato il regionale 11524 sul quale sono saliti molti che avevano
  intenzione di prendere il Frecciabianca.
  Sara: «Anch' io sono salita sul l' 11524: senza annunci non sapevamo cosa fare».
  Sui social c' è anche chi si intende di ferrovie e arriva un tentativo dila spiegazione. Riccardo: «I treni
  per evitare perdite di tempo viaggiano con i segnali sempre verdi, diventano rossi solo quando si
  superano per proteggere la sezione occupata, spetta al macchinista ricordarsi che il suo treno ha la
  fermata. Ora, tenuto conto che a Faenza non tutte le Frecce fermano, può capitare una distrazione: solo
  chi non fa nulla non sbaglia. Non vi è comunque stato pericolo per la sicurezza».
  Il comitato dei pendolari L' occasione èbuona per rincarare le critiche sul servizio offerto in generale.

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21 gennaio 2019
                                         Ravenna Today
                                                     Politica locale

  Semafori, discariche abusive e mercato coperto: si
  riunisce il consiglio
  Il programma è lo stesso della precedente seduta, rinviata per consentire l'
  espletamento prioritario degli impegni di sindaco e giunta a causa del terremoto del 15
  gennaio

  1 Lista per Ravenna: "Il comune inciampa sul
  degrado da radici" 2 Ancisi: "Porto infangato,
  la battaglia vincente di Lista per Ravenna" 3
  Lugo, il candidato Solaroli: "Dal Pd nessuna
  parola contro chi delinque" 4 Riqualificazione
  dei giardini Speyer, Tritto (FI): "Interventi
  tempestivi avrebbero fatto risparmiare"
  Martedì 22 gennaio alle 16 si riunisce il
  consiglio comunale, visibile anche attraverso
  internet in diretta streaming sul sito del
  Comune e sulla pagina Facebook Comune di
  Ravenna. Il programma è lo stesso della
  precedente seduta, rinviata per consentire l'
  espletamento prioritario degli impegni di
  sindaco e giunta a causa del terremoto del 15
  gennaio. A inizio seduta la presidente Livia
  Molducci indicherà l' elenco delle
  interrogazioni che non hanno ricevuto risposta
  nei termini. A seguire l' assessora Valentina
  Morigi darà comunicazione delle delibere di
  giunta ex art. 175, c. 5 ter, del Tuel e art. 11,
  comma 2, regolamento di contabilità. 2°
  semestre 2018. Successivamente saranno
  trattati i seguenti question time: "Discarica
  abusiva di rifiuti sotto l' incontrollato ponte
  Grattacoppa" presentato da Alvaro Ancisi
  (Lista per Ravenna), "Sull' urgenza di
  eseguire, da parte di Anas, la linea di
  mezzaria e la linea longitudinale di demarcazione della carreggiata di via Trieste" presentato da
  Veronica Verlicchi (La Pigna), "Sirio red semaforo via Berlinguer: come verrà gestito il traffico
  scolastico?" presentato da Samantha Tardi (CambiRà), "Se l' Autorità portuale viene considerata
  'impresa commerciale' dalla Commissione europea ci sono i soldi del progettone?" presentato da
  Massimo Manzoli (Ravenna in comune), "Cme, Coop Alleanza e Comune di Ravenna: quali garanzie
  sui tempi di riapertura del mercato coperto?" presentato da Alberto Ancarani (Forza Italia). L' assessore
  Gianandrea Baroncini risponderà alle interrogazioni di Daniele Perini (Ama Ravenna) su: "Decreto di
  Genova: un attentato alla salute dei campi e uno schiaffo alla nostra comunità" e di Marco Maiolini ed
  Emanuele Panizza (Gruppo misto) su "Effetti della centrale biomasse di Russi a Ravenna". L' assessore
  Giacomo Costantini risponderà alle seguenti interrogazioni: "Richiesta valutazione turistica seguendo il
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COMUNE DI RUSSI Martedì, 22 gennaio 2019
22 gennaio 2019
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  INTERVISTAMassimo Garavaglia . Il sottosegretario leghista al Mefspiega l' impatto dell'
  operazione sull' anticipo

  «Il Tfs porta agli statali 12 miliardi, 5 nel 2019: spinta
  al Pil dello 0,2%»
  ROMA «Uno stimolo all' economia pari a più di
  0,2 punti di Pil nel 2019» che si va ad
  aggiungere «agli effetti pro-crescita della
  manovra». È il sottosegretario leghista, e
  viceministro di fatto, dell' Economia, Massimo
  Garavaglia, a spiegare l' impatto dell'
  operazione sull' anticipo, con prestito bancario,
  fino a 30mila euro delle liquidazioni (Tfs) degli
  statali «per tutti i pensionamenti» nel pubblico
  impiego, che rappresenta uno dei pilastri del
  decreto varato dal Governo. Un capitolo quello
  delle pensioni che vale ora 4,6 miliardi per il
  2019: ai 3,9 miliardi destinati a «quota 100» si
  sono aggiunti altri 800 milioni per altre misure:
  proroga di Ape socia e Opzione donna e
  interventi per i "precoci". Sul Tfs «abbiamo
  messo a punto un meccanismo che possa
  immettere liquidità per quasi 5 miliardi già nel
  2019», sottolinea Garavaglia nello svelare i
  numeri nascosti del provvedimento.
  «Tale importo arriva a quasi 12 miliardi di euro
  nel triennio 2019-2021», aggiunge. «Siamo
  partiti da un obiettivo: i dipendenti pubblici
  hanno subito una grossa penalizzazione dalle
  misure introdotte dai governi precedenti,
  compresa la legge Fornero. Era necessario -
  afferma - trovare una soluzione da affiancare alla possibilità di accedere alla pensione con "quota 100" e
  abbiamo pensato che sarebbe stato giusto mitigare il differimento del Tfs, mettendo nelle tasche degli
  italiani una cifra ragionevole pari a 30mila euro». Con questo intervento, tra l' altro, il Governo conta di
  uscire dall' angolo in cui rischiava di trovarsi con un' eventuale pronuncia sfavorevole della Consulta
  sulle liquidazioni degli statali.
  A chi gli fa notare che con il tetto a 30mila euro solo una fetta minoritaria di statali sarebbe interessata
  dal meccanismo dell' anticipo con prestito bancario, Garavaglia risponde sempre facendo leva sui
  numeri: «Secondo i dati Inps l' importo medio pro-capite di Tfs è di circa 76 mila euro. Pertanto, i 30mila
  euro rappresentano circa il 40% dell' ammontare complessivamente spettante». Una soglia destinata a
  salire durante il cammino parlamentare del decreto: «stiamo già studiando il modo per aumentare l'
  importo dell' anticipo del Tfs da erogare sempre in una logica di sostenibilità per il sistema bancario». L'
  intervento è stato messo a punto anche attraverso «un' interlocuzione continua» con l' Abi. «Siamo
  riusciti a negoziare con l' Associazione bancaria italiana, che ringrazio per la collaborazione - sottolinea

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22 gennaio 2019
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  RELAZIONE TECNICA E RITOCCHI al decreto legge

  Riscatto laurea tra gli ultimi nodi per i conti
  roma Una quadratura del cerchio non facile da
  trovare. È sullo scoglio coperture che ha
  rallentato la sua corsa il maxi-decreto su
  pensioni e reddito di cittadinanza. Che tra oggi
  e domani dovrebbe essere pubblicato sulla
  «Gazzetta ufficiale» dopo aver ricevuto il visto
  della Ragioneria e il sigillo del Capo dello
  Stato. Anche ieri i tecnici hanno proseguito con
  il lavoro di limatura. Sciolto il nodo dell'
  anticipo del Tfs sugli statali si è presentato
  quello del riscatto della laurea. Il decreto, al
  momento, concede questa possibilità agli
  «under 45» non chiarendo se le annualità
  recuperate (fino a un massimo di 5) possono
  concorrere anche al calcolo dell' importo dell'
  assegno oltre che "dell' anzianità" maturata.
  Con il trascorrere delle ore è salita la spinta
  per eliminare (o alzare) la soglia dei 45 anni e
  per rendere automatico e sicuro il concorso
  del riscatto (sul versante dei contributi versati)
  sull' ammontare del trattamento.
  Tanto che i tecnici avrebbero valutato delle
  correzioni in extremis quanto meno per la
  parte relativa alla ricaduta del riscatto sul
  valore dell' assegno da erogare.
  Che, anche nel caso in cui restasse fuori dalla
  versione finale del Dl, verrà recuperata durante l' iter parlamentare del testo (si parte dal Senato)
  insieme ai ritocchi su tetto di età, innalzamento della soglia del Tfs da anticipare con il prestito bancario
  e sulla dote per gli assegni di disabilità.
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  SICUREZZA PARTECIPATA

  Una rete per il controllo di vicinato
  L' Ancdv organizza gruppi di cittadini per l' allerta in caso di situazioni anomale

  Una rete che nelle intenzioni è slegata da
  partiti e fazioni politiche, composta da volontari
  provenienti da ambienti e professioni differenti,
  riuniti da un obiettivo condiviso: lavorare
  insieme per la comunità e g a r a n t i r e l a
  "sicurezza partecipata". L' Associazione
  nazionale controllo di vicinato (Ancdv, sul web
  www.ancdv.it) è nata nel maggio del 2018 sulla
  scia di esperienze simili sperimentate in
  passato negli Stati Uniti e in alcuni Paesi
  europei. Lo scopo è supportare le
  amministrazioni locali, l e a s s o c i a z i o n i e i
  privati cittadini attraverso incontri che
  informino sulla prevenzione passiva.
  Quasi immediato il rimando alle note "ronde di
  cittadini", ma stavolta c' è una struttura
  complessa, che può contare su una sede
  centrale a Roma e referenti presenti su tutto il
  territorio nazionale. Inoltre, l' Associazione
  organizza con cadenza annuale un congresso
  nazionale aperto ai soci, che ne finanziano l'
  attività attraverso il pagamento di una quota
  annuale. E che ogni cinque anni hanno la
  possibilità di essere eletti tra i membri del
  Consiglio direttivo, che a sua volta designa al
  proprio interno presidente, vicepresidente,
  tesoriere e segretario.
  Il modus operandi di chi aderisce a questo progetto è semplice: in ogni provincia è presente un
  referente che coordina le attività del gruppo.
  Non si tratta, come avviene con le ronde, di presidiare il territorio ma di segnalare eventuali situazioni di
  pericolo a carabinieri e polizia, condividendo qualche riga di testo su un gruppo Whatsapp dedicato. Si
  pensi, per esempio, a un tentativo di furto in abitazione. Il vicino che sospetta della presenza di ladri,
  oltre a contattare le forze dell' ordine può digitare un messaggio sullo smartphone e avvisare in tempo
  reale il gruppo di cui potrebbe far parte anche il proprietario dell' appartamento. La sorveglianza diffusa
  può anche riguardare uno o più quartieri, con i residenti che si trasformano in sentinelle pronte a
  comunicare movimenti sospetti o situazioni di potenziale pericolo.
  L' Associazione può contare su un comitato scientifico composto da professionisti esperti in svariate
  discipline. Insieme ad altre diciannove associazioni l' Ancdv aderisce all' European Neighbourhood
  Watch Association.
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Il governo ha stanziato oltre 14 milioni per i territori con centrali e depositi di scorie

  Un tesoro nucleare per i comuni
  Il record nel Vercellese con 6,1 mln. Da investire per l' ambiente

  L' atomo vale ancora. Precisamente,
  14.620.928 euro. Il governo gialloverde, alla
  fine di dicembre, ha stabilito la somma dei
  contributi previsti per il 2016 a favore dei siti
  che ospitano centrali nucleari e impianti del
  ciclo del combustibile.
  La ripartizione, dopo la pubblicazione delle
  linee guida, è stata effettuata. Il record dei
  finanziamenti è andato al Vercellese, la zona
  del Piemonte che riceverà un tesoretto di 6,1
  milioni per la presenza dell' Eurex e deposito
  Avogadro di Saluggia e della centrale Enrico
  Fermi di Trino.
  Col referendum del 1987 l' Italia ha detto no all'
  uso dell' energia atomica. Posizione ribadita
  con la consultazione del 2011. Lo Stato ha
  affidato il dossier del nucleare a Sogin, la
  società incaricata dello smantellamento degli
  impianti italiani e della gestione dei rifiuti
  radioattivi.
  I Comuni e le Province che ospitano le quattro
  centrali, Vercelli in Piemonte, Piacenza in
  Emilia Romagna, Latina nel Lazio e Caserta in
  Campania, oltre a quelli che custodiscono i
  depositi di scorie radiottative, percepiscono
  una sorta di indennizzo. Che lo Stato, nella
  delibera del Cipe pubblicata in Gazzetta
  Ufficiale n. 301 del 29 dicembre 2018, ha
  quantificato nei 14,6 milioni.
  I fondi, come ogni anno, sono stati ripartiti sulla base di tre componenti. La prima: «La radioattività
  presente nelle strutture stesse dell' impianto, in forma di attivazione e di contaminazione, che potrà
  essere eliminata al termine delle procedure di disattivazione dell' impianto stesso».
  La seconda: «I rifiuti radioattivi presenti prodotti dal pregresso esercizio dell' impianto o comunque
  immagazzinati al suo interno». La terza: «Il combustibile nucleare fresco e, soprattutto, irraggiato
  eventualmente presente».
  I Comuni e l e Province del Vercellese, con 6,1 milioni sugli oltre 14 totali, saranno quelli che
  incasseranno di più. Secondo l' edizione locale della Stampa, la presenza dell' impianto Eurex a
  Saluggia, un centro di 4 mila abitanti, vale il 31% del riparto complessivo: il comitato interministeriale ha
  stanziato 4,5 milioni di euro, dei quali 2,2 al Comune e 1,1 alla Provincia di Vercelli. La centrale Enrico
  Fermi di Trino, che conta oltre 7 mila abitanti, con 1,5 milioni vale il 10,7% dell' importo totale erogato
  dal ministero: il Comune di Trino beneficerà di 787 mila euro, mentre nelle casse della Provincia di
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22 gennaio 2019
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  La modifica nel dl semplificazioni. Riforma appalti con ddl parlamentare

  Non profit, Ires al 12%
  Garavaglia: correzione subito, trovati i fondi

  L' Ires sul Terzo settore tornerà al 12%. Le
  risorse per scongiurare l' aumento dell'
  aliquota al 24% (disposto dalla legge di
  bilancio e che ha provocato una levata di scudi
  da parte delle organizzazioni non profit) sono
  state trovate e la correzione arriverà con il
  decreto legge semplificazioni all' esame del
  Senato. Ad annunciarlo il sottosegretario all'
  economia Massimo Garavaglia, secondo cui
  per finanziare il dietrofront serviranno 118,7
  milioni per il 2019 e 160 milioni a regime.
  La correzione sarà inserita subito nel dl all'
  esame di palazzo Madama, senza attendere l'
  approdo in parlamento del cosiddetto
  «decretone» (su reddito di cittadinanza e
  quota 100) anch' esso candidato a «ospitare»
  l' emendamento sul non profit. Un' ipotesi,
  quest' ultima, avanzata in un primo momento
  dal sottosegretario al lavoro Claudio Durigon,
  ma poi abbandonata anche per evitare
  polemiche con il Pd che con il capogruppo a
  palazzo Madama, Andrea Marcucci, ha
  accusato il governo di bluffare sul non profit:
  «C' è l' emendamento del Pd al decreto
  semplificazioni, per ora accantonato: vanno
  trovate subito le risorse e la maggioranza deve
  approvarlo. Siamo al paradosso: il M5S si
  vanta di avere abolito la povertà, e nello stesso
  tempo raddoppia le tasse a chi concretamente aiuta a contrastare la povertà».
  Ieri le commissioni riunite affari costituzionali e lavori pubblici di palazzo Madama sono entrate nel vivo
  dei lavori, ma a causa del ritardo della commissione bilancio nel licenziare i pareri sulle coperture,
  appare probabile uno slittamento dell' approdo in aula del decreto previsto per oggi.
  Nel provvedimento non troveranno posto le modifiche al codice appalti, destinate a confluire in un
  disegno di legge di iniziativa parlamentare su cui la maggioranza inizierà a lavorare «nelle prossime
  settimane». Ad annunciarlo è stato il capogruppo M5S in Senato, Stefano Patuanelli. «L' intenzione di
  governo e maggioranza è a favore di una legge delega sul codice degli appalti», ha detto. Tuttavia,
  considerando le difficoltà del settore, uno dei più colpiti dalla crisi, «non si possono aspettare i tempi
  lunghi della legge delega». Di qui la proposta di lavorare immediatamente nelle commissioni per
  mettere a punto un ddl di iniziativa parlamentare con le semplificazioni più urgenti.
  Nel decreto non troverà posto anche la sanatoria dei canoni demaniali oggetto di contenzioso. La Lega
  ha infatti ritirato l' emendamento al decreto che disponeva la sospensione fino al 29 novembre 2020 dei
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  La misura introdotta dal dl su Rdc e quota 100 per chi va in pensione da quest' anno

  Sconto fiscale sulla buonuscita
  Fino a 50 mila euro taglio tra l' 1,5 e il 7,5%di Irpef

  Buonuscita più pesante ai dipendenti pubblici
  in pensione da quest' anno. Intascano, infatti,
  tra l' 1,5 e il 7,5% in più, sotto forma di minori
  tasse pagate (Irpef), rispettivamente qualora
  gli sia liquidata dopo un anno o a distanza di
  cinque anni dal fine servizio. Lo sconto si
  applica fino a un importo massimo di 50 mila
  euro di buonuscita, cosicché il guadagno
  massimo oscilla tra i 750 euro e 3.750 euro per
  chi incassi una buonuscita non inferiore a 50
  mila euro a distanza di un anno ovvero di
  cinque anni dalla cessazione dal servizio. È
  quanto prevede la bozza di decreto legge su
  RdC e quota 100, che introduce, inoltre, un
  finanziamento a garanzia pubblica p e r
  richiedere l' anticipo di un importo massimo di
  30 mila euro di buonuscita, limitatamente ai
  dipendenti pubblici che usufruiranno di quota
  100.
  Meno tasse, buonuscita più ricca. La prima
  novità è prevista dall' art. 24 della bozza di
  decreto legge (che nell' ultima versione è
  arrivato a 33 articoli) e concerne una modifica
  della tassazione d e l l e i n d e n n i t à d i f i n e
  servizio, mediante l' introduzione di una
  riduzione dell' aliquota Irpef determinata
  s e c o n d o i c r i t e r i c . d . d e l l a «tassazione
  separata» (art. 19 dpr n.
  917/1986). In particolare, l' aliquota Irpef è ridotta di: a) 1,5 punti percentuali per le indennità corrisposte
  decorsi 12 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro; b) 3 punti percentuali per le indennità
  corrisposte decorsi 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro; c) 4,5 punti percentuali per le
  indennità corrisposte decorsi 36 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro; d) 6 punti percentuali per
  le indennità corrisposte decorsi 48 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro; e) 7,5 punti percentuali
  per le indennità corrisposte decorsi 60 mesi o più dalla cessazione del rapporto di lavoro.
  Per com' è scritta la norma, lo sconto fiscale dovrebbe valere per «tutte» le indennità tassate in base all'
  art.
  19, comma 2-bis, del dpr n.
  917/1986 e non solo per le buonuscite dei dipendenti pubblici. In altre parole, dovrebbe applicarsi
  anche al Tfr dei dipendenti privati.
  L' esclusione di quest' ultimi, tuttavia, scaturisce dalla previsione che lo sconto è «condizionato» all'
  erogazione dell' indennità (buonuscita, Tfr, Tfs ecc.): si applica solo se l' erogazione non è
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  Resoconto e conclusioni del IX Congresso nazionale della Confsal

  Al lavoro sul nuovo patto
  Servono politiche di sostegno per le imprese

  «La crisi è strutturale: serve un nuovo patto
  sociale per lo sviluppo». Questo il messaggio
  di Angelo Raffaele Margiotta riconfermato
  segretario generale.
  Un patto sociale per il lavoro e per lo sviluppo
  che coinvolga tutti, facendo fronte a una crisi
  strutturale che rischia di diventare endemica.
  È questa la proposta lanciata il 15 gennaio
  scorso da Margiotta nell' ambito del IX
  Congresso nazionale della Confsal, di cui è
  stato riconfermato segretario generale.
  «Il patto sociale per lo sviluppo», ha spiegato
  Margiotta, «è il percorso che la nostra
  confederazione vuole perseguire. Lo sviluppo
  è una questione centrale per tutti.
  L' andamento delle ore lavorate ogni anno la
  dice lunga sulle difficoltà che stiamo
  attraversando: purtroppo quella ripresa vista
  negli scorsi anni si è fermata nel 2018. Le ore
  lavorate non raggiungono i 44 miliardi, oltre il
  15% per cento in meno del 2008. Le ore
  lavorate coincidono con il tasso di
  disoccupazione e ci dicono che il sistema
  economico in Italia è enormemente più debole
  di 10 anni fa. Siamo al termine di una
  congiuntura favorevole, ma la crisi non è
  congiunturale, è strutturale.
  Stiamo scivolando su un piano inclinato. L'
  Italia rischia molto».
  Un congresso che ha coinvolto oltre mille delegati, pieno di spunti e contributi derivanti dai numerosi
  interventi. Le proposte della Confsal sono diverse: «Sono necessarie», secondo Margiotta, «politiche di
  sostegno per la famiglia e per le imprese virtuose che intendano investire nell' innovazione e nella
  crescita retributiva e professionale dei lavoratori. Ed è di interesse generale salvaguardare anche le
  imprese in crisi che vogliono risollevarsi, mediante una politica solidale che conservi occupazione,
  salari e ricchezza collettiva.
  Poniamo poi la massima attenzione a temi quali la riforma del sistema pensionistico, con l' introduzione
  di un vero metodo contributivo e la revisione dei requisiti per l' accesso alla pensione, la qualità e l'
  efficienza della pubblica amministrazione, soprattutto mediante la valorizzazione dei pubblici
  dipendenti, la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con la previsione di apposite sanzioni
  sociali per ogni omissione in materia di prevenzione, la formazione professionale, anche attraverso il
  meccanismo della formazione continua e della certificazione delle competenze».
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  duro richiamo del tribunale di pistoia

  Trattenimento in servizio, il no del Miur va motivato
  Per poter accogliere o meno le domande di
  «trattenimento in servizio» dei dipendenti e x
  art. 72 comma 11 d.l. 112/2008 è necessaria
  una motivazione o un atto organizzativo di
  portata generale volto a stabilire principi e
  criteri da adottare di fronte a tali richieste.
  Questo è quanto ha voluto precisare il
  Tribunale di Pistoia con la sentenza n.
  368/2018. Nel caso in esame una dipendente,
  in possesso dell' anzianità contributiva
  massima, aveva esercitato la sua facoltà di
  chiedere di restare in                servizio. L '
  amministrazione scolastica aveva, invece,
  risolto arbitrariamente il rapporto di lavoro,
  senza motivare il rifiuto alla richiesta di
  proroga.
  La dipendente si era così rivolta al giudice del
  lavoro il quale ha accolto il ricorso e
  condannato il Miur al pagamento delle
  differenze tra quanto percepito a titolo di
  pensione e quello che sarebbe spettato a titolo
  stipendiale. Se è vero, infatti, che l'
  amministrazione ha una facoltà e non l' obbligo
  di accogliere le domande di trattenimento in
  servizio dei dipendenti ex art. 72 comma 11
  d.l. 112/2008 conv. con modifiche con legge
  133/2008, è altresì vero che tale facoltà, per
  risultare legittima, deve essere esercitata
  motivatamente. Sarà necessaria, quindi, una giustificazione che faccia riferimento alla particolare
  esigenza professionale acquisita dal dipendente in determinati e specifici ambiti e all' efficiente aumento
  dei servizi. Tale motivazione sarà ancora più imprescindibile dove manchi un atto organizzativo di
  portata generale volto a stabilire principi e parametri da utilizzare di fronte alle domande.
  Solo in tal modo potrà dirsi «salvaguardato il controllo di legalità sulla appropriatezza della facoltà di
  risoluzione esercitata, rispetto alla finalità di riorganizzazione perseguita nell' ambito di politiche del
  lavoro».
  Nel caso in esame, invece, l' amministrazione scolastica non ha minimamente fatto applicazione di tali
  principi in quanto si è limitata solo a richiamare la normativa ritenendo di non essere subordinata ad
  alcun vincolo o condizione. La risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro è da considerarsi, pertanto,
  illegittima in quanto contraria ai principi di buona fede e correttezza tra i contraenti, di buon andamento
  di imparzialità della p.a. e di non discriminazione tra i dipendenti.
  © Riproduzione riservata.

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