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PROCIV -ARCI

                                          N.   63 - NOVEMBRE 2019 - MARZO 2020

                                                  Questo mese è con

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Foto di copertina di: Antonio Marziali

 Do sier
    ICUREZZA         S
                 Periodico di informazione
 su ambiente, protezione civile, società e salute del cittadino
                                                                                                                                SOMMARIO
                                                                                                                                Anno XVI • N. 63
        Con il Patrocinio                                     DOSSIER SICUREZZA                                                 Novembre 2019 • Marzo 2020
                                                         Questo mese è con

         PROCIV-ARCI
 Associazione Nazionale Volontari                         Associazione Volontari del Sangue
     per la Protezione Civile
                                                                                                   3    EDITORIALE
                                                                                                        di Leandro Abeille
Editore               D.D.E. S.r.l.                                                                4    SICUREZZA FISICA
                      Via del Vascello, 35 - 00152 Roma - Tel. 06 85357915                              Difendersi in casa propria senza preoccupazioni
                      Registrazione al Tribunale di Roma n. 139/2004 del 8/4/2004                       di Fabio Andreozzi
Direttore Responsabile:
                                                                                                        e Claudio Pirozzi
Leandro Abeille                                                                                    7    MONDO GPG
Collaboratori:
Fabio Andreozzi, Alessandro Bon, Cesira Cruciani,
                                                                                                        Il futuro delle guardie giurate
Francesca De Biase, Michela Di Gaspare, Jesica Elizabeth Fidati,
                                                                                                        a cura di Michela Di Gaspare
Daniele Garritano, Maria Teresa Lofari, Danila Maffei,
Rosario Orlando, Claudio Pirozzi, Antonio Seraglia, Alessia Trotta
                                                                                                   10   ISTITUZIONI

Progetto grafico e impaginazione:
                                                                                                        Vigili del fuoco: un sogno ed una famiglia
Daniela Ardizzone
                                                                                                        di Cesira Cruciani
E-Mail: redazione@dossiersicurezza.com
                                                                                                   14
Redazione
                                                                                                        COSTUME
Via del Vascello, 35 - 00152 Roma - Tel. 06 58331846
                                                                                                        Le follie dei ricchi americani
E-Mail: redazione@dossiersicurezza.com                                                                  di Francesca De Biase
Amministrazione
Via del Vascello, 35 - 00152 Roma - 06 58331846
                                                                                                   16   INFORMAZIONE REDAZIONALE
E-Mail: segreteria@dossiersicurezza.com
E-Mail: amministrazione@ddeeditrice.it
                                                                                                        Operatori per la sicurezza in pericolo
                                                                                                        di Alessandro Bon e Danila Maffei
Ufficio Abbonamenti - Ufficio Spedizioni - Pubblicità
Per informazioni: tel 06 58331846 - Fax 06 58331846                                                18   INFORMAZIONE REDAZIONALE
E-Mail: direzione@ddeeditrice.it                                                                        Difendersi da un attacco terroristico
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Abilgraph 2.0 Srl. - Via P. Ottoboni, 11 - 00159 Roma
                                                                                                        Intervista a Carlo Biffani

Abbonamenti annuali a dossier sicurezza
                                                                                                   19   SICUREZZA ESTERA
Volontari                                                                       Euro 30                 La Turchia sgomita nel sud del mediterraneo
Studenti, Pensionati                                                            Euro 50
Abbonamento con supplementi                                                     Euro 100
                                                                                                        di Rosario Orlando
Abbonamento Sostenitore                                                         Euro 150
Abbonamento Benemerito ed Estero                                                Euro 200
                                                                                                   21   AUTO DIFESA

Pagamento con Bollettino Postale intestata a:
                                                                                                        Cicalone c’ha ragione! Ovvero quando le arti marziali
D.D.E. srl. – Via del Vascello, 35 – 00152 Roma
                                                                                                        improbabili non servono a nulla
Conto Corrente n. 82118001                                                                              di Daniele Garritano
Causale: Abbonamento Rivista Dossier Sicurezza
                                                                                                   24   SICUREZZA AEREA
L’abbonamento può iniziare da qualunque mese dell’anno. Se non si desidera rinnovare
l’abbonamento alla rivista, per evitare ripetuti solleciti, preghiamo inviarci disdetta scritta.        Ucraine 752: giustiziato.
Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’art.           di C.te Antonio Seraglia
21 della Costituzione che così recita: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, non costituendo, pertanto, tale
collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione
                                                                                                   27   SECURITY CONTRACTORS
autonoma.                                                                                               Le guardie giurate italiane (forse) andranno all’estero.
IVA a carico dell’editore. Legge 154/89, art. 34 Dpr 633 26-10-1972, art. 74, lett. C.                  Siamo pronti?
L’acquirente o cessionario non è’ tenuto alla registrazione della fattura o estratto-conto
e non può esercitare il diritto di detrazione (RM n. 532159 del 14-4-1973).
                                                                                                        di Alessia Trotta
Garanzia di riservatezza per gli abbonati
L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità      29   COSTUME
di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo a: Editrice D. D. E.            I nuovi tessuti ipertech
srl Via del Vascello,35 - 00152 Roma. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico
dell’Editore saranno utilizzate al solo scopo di inviare la rivista o altre comunicazioni               di Jesica Elizabeth Fidati
concernenti l’abbonamento (legge sulla tutela dei dati personali).
                                                                                                   31
Finito di stampare in tipografia a marzo 2020
                                                                                                        L’ANGOLO DEL COACH
                                                                                                        L’importanza del Volontariato
                                                                                                        di Maria Teresa Lofari
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      Associazione Nazionale Volontari per la Protezione Civile

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
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DOSSIER SICUREZZA
                                                                                                                             3

EDITORIALE                                                di Leandro Abeille

 CARI LETTORI
 quello che vi apprestate a leggere è un “Dossier Sicurezza” tutto nuovo. Nuovo il direttore, nuova
 la redazione, nuovi i contenuti che speriamo soddisferanno le vostre esigenze di approfondimento.
 Il nuovo “Dossier Sicurezza” vuole diventare un faro nelle nebbie delle fake news, dell’informazione
 parziale, delle notizie che parlano alla pancia dei lettori ma non dialogano con la loro intelligenza.
 Vogliamo fare un magazine autorevole che vi permetta di capire il mondo che ci circonda, qualche
 articolo vi piacerà molto, qualcun altro un po’ di meno ma di una cosa potete star certi: non vi
 diremo bugie e non faremo sconti a nessuno. Proveremo ad inseguire i fatti, analizzandoli, con gli
 occhi critici di persone esperte nei vari settori di nostra competenza, dandovi una serie di spunti su
 cui riflettere e farvi un’opinione. Parleremo di sicurezza a tuttotondo non dimenticandoci del
 volontariato, che spesso rende più sicure le nostre vite e della sicurezza internazionale che entra
 prepotentemente nella struttura della nostra società. Viviamo tutti in un piccolo mondo, in cui le
 tematiche dell’ambiente, della disabilità e della salute si intersecano con la sicurezza fisica, dei dati
 personali e della prevenzione degli incidenti, dai piccoli infortuni quotidiani, alle grandi stragi sul
 lavoro. Parleremo di tutto questo e di qualcosa in più e – sono sicuro – riusciremo a stimolare la
 vostra curiosità.

 Usciamo con un po’ di preoccupazione: per il Novel Coronavirus 2019 (2019-nCoV) arrivato in Ita-
 lia anche se sembra che il contenimento stia funzionando; per una situazione politica pronta ad esplo-
 dere da un momento all’altro, con due ex nemici al governo che sembrano diventati inseparabili; per
 i dati sulla produzione industriale che sono in discesa ma che – dicono– sembrano normali in questa
 condizione economica; per l’ondata di odio trasversale e reciproco che sta invadendo la rete e le di-
 chiarazioni verbali nelle piazze anche se sembra che nella vita reale questa violenza non sia agita.
 Troppe apparenze per un paese che nuota nella plastica in mare, distrugge, per malaffare e incapacità,
 banche e linee aeree, non sa decidersi sulla veridicità della shoah e delle foibe, che affoga nella reces-
 sione e nella disoccupazione, tassandosi come nessun altro ed importando manodopera a basso costo.
 Saremmo destinati all’estinzione, se non fosse che l’Italia ha un grande cuore e un gran cervello. Re-
 sistiamo nonostante tutto e storicamente, proprio quando ci danno per spacciati, risorgiamo. L’Italia
 è piena di meraviglie e noi ve le racconteremo ad ogni uscita: stay tuned.

                                                                                  Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
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SICUREZZA FISICA
 4

PROPRIA SENZA
DIFENDERSI IN CASA
PREOCCUPAZIONI
di Fabio Andreozzi (Istruttore di Tiro) e Claudio Pirozzi (Avvocato)

LA DIFESA ABITATIVA
I furti in abitazione non sono una novità degli ultimi 20         spesso, avviene con la presenza, spesso addormentata,
anni, sono da sempre l’incubo dei proprietari, fin dai            dei legittimi occupanti della casa. Siamo passati dall’aver
tempi dei Neanderthal. I ladri prediligono rubare senza           paura di trovare la casa svaligiata a quella di sentire il
la presenza degli occupanti della casa e negli anni pas-          rumore dei ladri. Inoltre, da un ventina d’anni ad oggi,
sati, i furti erano più frequenti durante il periodo estivo,      i “topi d’appartamento” solitari hanno lasciato il campo
quando le città si svuotavano e gli appartamenti rima-            a bande criminali senza scrupoli, accrescendo il senso
nevano incustoditi. Dall’altra parte, le seconde case ve-         di insicurezza nella popolazione.
nivano svaligiate lontano dai periodi di vacanza. Con il          È nata la necessità di attuare la “difesa abitativa”, termine
cambiare della abitudini vacanziere i “topi d’apparta-            tecnico che indica tutte quelle accortezze strutturali e per-
mento” si sono dovuti adattare e il furto, molto più              sonali che ci permettono di difenderci in casa nostra.

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
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SICUREZZA FISICA
                                                                                                                                        5

La difesa abitativa è sostanzialmente inserita dalla legge
13 febbraio 2006, n.59 (art. 1), e modificata dalla Legge        PER L’USO DELLO SPRAY BISOGNA
36/2019 nel comma relativo ai casi di violazione di do-          CONSIDERARE CHE:
micilio cui all‘art. 614 del c.p., comma 1 e 2 che vanno

                                                                 a) la sua efficacia varia in base a determinati fattori tipo:
a modificare l’art. 52 del Codice Penale relativo alla Di-
                                                                     provenienza geografica dell’aggressore, che lo stesso
fesa Legittima, cioè quella facoltà che garantisce a chiun-
                                                                     non siano in preda agli effluvi dell’alcol o sotto
que di difendersi da un’offesa ingiusta, anche nei casi in
                                                                     sostanze stupefacenti;
cui ci si ritrova in casa propria. La legge specifica che, la
                                                                 b) In caso di scontro fisico bisogna tenere conto che lo
violazione di domicilio (ma anche quei luoghi in cui
                                                                     spray ha un raggio d’azione di circa 3 metri, a stretto
viene esercitata un’attività commerciale, professionale o
                                                                     contatto con l’aggressore si viene contaminati dal
imprenditoriale) garantisce la proporzione fra difesa e
offesa, necessaria per esercitare il diritto a difendersi di         liquido e di conseguenza si sperimentano le stesse
cui all’art. 52 C.P.                                                 sensazioni dell’aggressore;
                                                                 c) in ambiente chiuso, come può essere una stanza di
La legge prevede che ci si possa difendere in casa pro-
pria, da un ladro, a patto che:                                      casa, si contamina tutto l’ambiente diventando
1) il soggetto che ha posto in essere la legittima difesa            pericoloso per tutti, anche per le persone che si
    abbia il diritto di trovarsi in quel luogo (è perciò un          dovrebbero difendere, scatenando il panico.
    legittimo occupante);
2) l’incolumità della persona che si difende sia minac-
    ciata, ci sia perciò una mancata desistenza del ladro
    (il quale non lascia tutto e scappa) e minaccia (con le
    parole o con il comportamento) un’aggressione.
3) la legittima difesa sia attuata attraverso un’arma o
    un altro strumento di coercizione legittimamente
    detenuto.
In buona sostanza se alle 4 di mattina ci dovessimo sve-
gliare e scendendo in soggiorno, dovessimo trovare il
ladro che sta rubando l’orribile vassoio in silver plate, re-
galatoci al matrimonio, da anni relegato nella vetrina e
non solo non lo molla ma ci viene incontro per darcelo
sulla testa, potremmo fare uso di un’arma o di altro og-
getto al fine di difenderci.
Se non abbiamo la possibilità o la volontà di utilizzare
un’arma da fuoco o altra arma letale, possiamo fare ri-
corso ad altri sistemi. Il primo più economico è rappre-
sentato dalle cosiddette “armi non letali”, queste hanno
il vantaggio di essere legali, non richiedere alcuna auto-
rizzazione e di evitare le cause civili che spesso sono in-
tentate dei familiari dei ladri che vengono uccisi durante      Lo strumento principe della difesa non letale è lo spray
i furti che stanno perpetrando.                                 al peperoncino a base di Oleoresin Capsicum. Gli spray
                                                                di questo tipo sono venduti ai maggiori di 16 anni, pra-
                                                                ticamente ovunque e nelle più varie fogge, quelli che ri-
                                                                spettano il Decreto Ministeriale del 12 Maggio 2011
                                                                n.103 e cioè:
                                                                a) contengono una miscela non superiore a 20 ml;
                                                                b) contengono una percentuale di oleoresin capsicum
                                                                    disciolto non superiore al 10 per cento, con una con-
                                                                    centrazione massima di capsaicina e capsaicinoidi to-
                                                                    tali pari al 2,5 per cento;
                                                                c) la miscela erogata dal prodotto non contiene so-
                                                                    stanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene
                                                                    o aggressivi chimici;

                                                                                             Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
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SICUREZZA FISICA
 6

d) sono sigillati all’atto della vendita e muniti di un si-
    stema di sicurezza contro l’attivazione accidentale;
e) hanno una gittata utile non superiore a tre metri;
    sono addirittura di libero porto, oltre che detenibili
    in casa.
Questi spray oltre ad essere legali, funzionano molto
bene: provocano immediata irritazione delle mucose
e copiosa lacrimazione, con conseguente immediata
immobilizzazione dell’aggressore.
Valutando le dovute cautele di utilizzo, si può ragione-
volmente affermare che lo spray al peperoncino è un ot-
timo sistema per difenderci dalle aggressioni ed ha il
vantaggio di poter essere utilizzato da chiunque.
Ovviamente, per assicurare la difesa, esistono anche altre
armi (il coltello o il manganello telescopico) o in alcuni
casi, strumenti atti ad offendere (mazza da baseball o la
cara vecchia vanga) che però hanno molti limiti di uti-
lizzo. Per difenderci con questi mezzi:
a) bisogna essere di una certa prestanza fisica e bisogna
conoscere le tecniche di utilizzo a corta e cortissima di-
stanza;
b) si rischia di venire disarmati e così dare un’altra arma
al nostro aggressore
c) invece di fermare un aggressore si rischia di ucciderlo.
Come detto sopra alla base di tutto bisogna ricordare
che se si sopravvive ad una aggressione domestica e si
lesiona l’aggressore, lo stesso o i suoi familiari potreb-
bero intentare una causa civile per lesioni o morte. Se,      tutti gli accorgimenti necessari a tutelare la vita del-
per quanto riguarda la causa penale, chi si è difeso è        l’aggressore, dalla scelta del sistema di difesa meno le-
sufficientemente tutelato, per la possibile causa civile      sivo a parità di efficacia, al chiamare i soccorsi (oltre
chi si è difeso dovrà dimostrare che avrà messo in atto       alle forze di Polizia).
                                                              C’è da considerare che anche i sistemi di difesa passiva
                                                              hanno sempre una grande importanza: la video sorve-
                                                              glianza, una buona porta blindata, la presenza di grate
                                                              metalliche alle finestre, una porta resistente e ben chiusa
                                                              tra la zona giorno e la zona notte, gli allarmi di prossi-
                                                              mità o l’allarme radiocollegato con i servizi di vigilanza,
                                                              sono sempre indispensabili.
                                                              È fondamentale saper usare anche uno strumento di uso
                                                              comune come il telefono, infatti, come annunciava una
                                                              famosa pubblicità di un noto gestore telefonico “una te-
                                                              lefonata allunga la vita”. Gridare che si stanno aller-
                                                              tando le Forze dell’ordine (avviando la chiamata in viva
                                                              voce) appena si avvertono rumori che non sono tipici di
                                                              casa, può far si che l’azione criminosa venga sospesa con
                                                              relativa fuga dei malintenzionati. In base alla confor-
                                                              mazione della casa, della zona abitativa e degli occu-
                                                              panti si può scegliere il sistema di difesa più sicuro.
                                                              Strutturare la difesa fisica dell’abitazione e dei propri fa-
                                                              miliari, con strumentazione tecnologica ed ausili non
                                                              letali può essere un buon modo per sopravvivere fisica-
                                                              mente e giuridicamente ad una brutta nottata.

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                                                                                                                                     7

GUARDIE GIURATE
IL FUTURO DELLE

di Michela Di Gaspare

INTERVISTA A SALVATORE FIORENTINO

Status giuridico, formazione, competenze e differenze
con gli operatori fiduciari. Qual è oggi la situazione pro-
fessionale delle GPG, anche considerando le recenti di-
sposizioni governative che ne prevedono l’autonomia
professionale? Lo abbiamo chiesto a Salvatore Fioren-
tino, Direttore della Linea Security Solutions di Coop-
service, cercando di fare chiarezza su un settore che
conta più di 60mila lavoratori e che gioca, ormai, un
ruolo cruciale anche per la sicurezza pubblica.

Qual è la qualifica giuridica attribuita alle Guardie
Particolari Giurate?
Circa la qualifica giuridica delle Guardie Particolari
Giurate, negli anni passati la Giurisprudenza e gli stu-
diosi del Diritto non hanno mai avuto orientamenti            Salvatore Fiorentino,
                                                              Direttore della Linea Security Solutions di Coopservice
uniformi. Il Legislatore è finalmente intervenuto a

                                                                                          Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
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 8

chiarire tale questione tramite il Decreto Legge 8           rio del contratto, di opporsi ad iniziative illecite poste
Aprile 2008 nr. 59, che ha modificato l’art. 138             in essere nei confronti dei beni oggetto di tutela, sarà
T.U.L.P.S., aggiungendo alla lettera d) la norma se-         necessario utilizzare Guardie Particolari Giurate e non
condo cui: «salvo quanto diversamente previsto, le           portieri. Specialmente, le modalità di conduzione del
Guardie Particolari Giurate nell’esercizio delle fun-        servizio da parte dei portieri non dovranno prevedere
zioni di custodia e vigilanza dei beni mobili ed im-         modalità operative di contrasto attivo degli illeciti,
mobili cui sono destinate rivestono la qualità di            ma funzioni di mera “custodia passiva”. Il concetto,
incaricati di un pubblico servizio». In primo luogo oc-      da un punto di vista teorico, è sufficientemente lim-
corre precisare, come richiamato dalla norma sopra ri-       pido, ma i suoi risvolti dal punto di vista operativo
portata, che la legge limita i compiti di vigilanza delle    possono non essere così lineari, tenuto anche conto
Guardie Giurate ai soli beni patrimoniali mobili ed          del fatto che, laddove si verifichi una situazione di ef-
immobili, mentre vieta loro di vigilare sulla sicurezza      fettiva aggressione al bene tutelato da un portiere,
delle persone fisiche, in quanto considerata attività di     questi, privo di adeguato equipaggiamento e prepa-
esclusiva competenza dello Stato. È tuttavia da speci-       razione sarà sottoposto a rischi proporzionali più ele-
ficare che, nell’ambito delle sue funzioni e nell’orario     vati rispetto ad una guardia giurata. Una adeguata
di servizio, la Guardia Giurata ha un’investitura am-        sensibilizzazione sotto questo profilo può indurre (in
ministrativa (il decreto prefettizio), che le riconosce      considerazione degli elevati rischi economici che
una qualifica giuridica superiore a quella del privato       comporta l’eventualità di un infortunio) ad una più
cittadino e che può appunto identificarsi nella qua-         attenta opera di individuazione dei servizi che si pre-
lità di incaricato di pubblico servizio. È in base a tale    stano effettivamente ad essere svolti da operatori privi
qualifica che la Guardia Giurata esercita poteri che at-     della qualifica di Guardia Particolare Giurata.
tengono alla potestà statuale (tutela dei beni patri-
moniali dei singoli e della collettività), e che pone in     Gli operatori fiduciari, oggi, costituiscono una mi-
essere atti certificativi (redazione dei verbali di servi-   naccia per le GPG?
zio facenti fede fino a prova contraria).                    Se le norme che regolano il settore vengono rispettate
                                                             da tutti no, in quanto sono due ambiti nettamente
Che differenza intercorre tra GPG e operatori fi-            distinti, anche se complementari tra di loro. Occorre
duciari?                                                     tuttavia precisare che negli ultimi anni abbiamo assi-
Per rispondere a questa domanda, occorre evidenziare         stito a un progressivo spostamento della domanda di
una serie di aspetti, relativi ai diversi profili e compe-   sicurezza a favore di servizi non armati e a discapito di
tenze che ricoprono i portieri e le Guardie Particolari      servizi di presidio fisso con Guardia Giurata, per una
Giurate: tutte le volte in cui è richiesta dal commit-       serie di fattori, tra i quali la necessità di contenere i
tente una “difesa attiva” (es. evento criminoso in atto)     costi da parte delle aziende e la rapida evoluzione tec-
dei beni sottoposti a vigilanza e custodia e, dunque, è      nologica che nel nostro settore consente oggi perfo-
demandato all’operatore quale contenuto obbligato-           mance del tutto inimmaginabili fino a 10 anni fa.
                                                             Questi fatti però, non devono fuorviarci perché è in-
                                                             negabile che di fronte a una reale minaccia, l’inter-
                                                             vento della Guardia Giurata costituisce e costituirà
                                                             sempre un elemento essenziale ed irrinunciabile per
                                                             completare le diverse contromisure finalizzate a con-
                                                             tenere e/o interrompere l’azione criminosa in atto.

                                                             Quanto è importante una adeguata formazione
                                                             delle GPG per una maggiore efficacia operativa?
                                                             È assolutamente fondamentale! Non solo per ottem-
                                                             perare ad un preciso obbligo normativo previsto dal
                                                             DM 269/2010 emendato con il DM 56/2015, ma
                                                             anche per garantire efficienza operativa ed efficacia
                                                             degli interventi. In particolare, viene ribadito che fino
                                                             all’emanazione del decreto del Ministero dell’Interno
                                                             riguardante l’individuazione dei requisiti minimi pro-
                                                             fessionali e di formazione previsto dall’art. 138,

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
MONDO GFG
                                                                                                                                   9

                                                            norme che regolano il settore della vigilanza privata e
                                                            questa circolare, le associazioni datoriali di categoria,
                                                            hanno richiesto un incontro con il Ministero dell’In-
                                                            terno.

                                                            Nella circolare è specificato che l’autonomia delle
                                                            GPG «introdurrà significative novità nel com-
                                                            plesso sistema di governance del settore della sicu-
                                                            rezza privata». A suo parere, questa decisione
                                                            rappresenta una conquista per tanti lavoratori o un
                                                            fattore di rischio?
                                                            A mio giudizio rappresenta sicuramente un fattore di
                                                            rischio, soprattutto perché lavorare all’interno di una
                                                            organizzazione così articolata, come quella di un isti-
                                                            tuto di vigilanza, offre maggiori garanzie per operare
                                                            in sicurezza. Penso inoltre che potrebbero esserci ri-
                                                            cadute negative, sempre in termini rischio, anche nei
                                                            confronti delle comunità, qualora venissero affidati
                                                            servizi di sicurezza su vasta scala a lavoratori autonomi
                                                            privi di una adeguata organizzazione aziendale come
                                                            appunto quella degli istituti di vigilanza.

                                                            Quale sarà il futuro delle GPG?
comma 2, del T.U.L.P.S. (di cui tutti stiamo aspet-         Penso che il futuro delle GPG sarà sempre più al cen-
tando l’emanazione, a seguito di diversi tavoli di con-     tro dell’attenzione delle comunità e che diventerà
fronto tra il Ministero dell’Interno e le Associazioni      “strategico” per garantire la sicurezza del sistema Paese
datoriali della vigilanza privata), da adottarsi con le     nel suo complesso. Tutto ciò per una serie di fattori
modalità indicate dal Regolamento di esecuzione,            quali: carenza di personale pubblico per controllare
l’Istituto di Vigilanza cura la preparazione teorica e      la sicurezza di obiettivi ad alto rischio come aeroporti,
l’addestramento dei dipendenti Guardie Giurate,             stazioni, porti, ecc., già oggi vigilati da guardie giurate
prima della loro immissione in servizi operativi, or-       in virtù di leggi speciali che prevedono una forma-
ganizzando corsi di formazione teorico-pratici della        zione aggiuntiva, rispetto a quella già prevista dal
durata di almeno 48 ore. I corsi di formazione si arti-     DM269/10; necessità di aumentare la sicurezza del
colano in lezioni teoriche e pratiche.                      territorio attraverso un più capillare presidio dello
                                                            stesso, con la collaborazione tra Forze dell’Ordine e
Con la controversa circolare del 17 ottobre scorso,         guardie giurate mediante l’ormai collaudato sistema
il Consiglio di Stato inaugura l’era delle GPG au-          dei protocolli Mille occhi sulle città, siglati tra le Pre-
tonome. Il nuovo inquadramento professionale to-            fetture delle varie province italiane e gli istituti di vi-
glierà lavoro (e clienti) agli istituti di vigilanza?       gilanza presenti sui territori; rapida evoluzione
Penso di no, anche perché la tipologia di servizi è li-     tecnologica e disponibilità da parte degli istituti di vi-
mitata al presidio fisso e al pattugliamento. Occorre       gilanza di apprestamenti di sicurezza sempre più sofi-
considerare, inoltre, che esiste una sostanziale diffe-     sticati e performanti con soluzioni sempre più
renza come condizioni di lavoro tra le guardie giurate      personalizzate per le diverse tipologie di clienti: que-
che operano alle dipendenze di un istituto di vigilanza     sta disponibilità di tecnologie, impossibile per i vari
che deve in ogni caso dotarsi di una serie di appresta-     organi dello Stato a tutti i livelli, porterà giocoforza
menti tecnologici, fisici e procedurali tali da garantire   ad una sempre più stretta collaborazione tra Pubblico
il controllo e la sicurezza del proprio personale che       e Privato per conseguire obiettivi comuni, legati da
opera sul territorio e le guardie giurate che opereranno    una parte alla sicurezza del territorio e delle persone
in totale autonomia e completamente prive degli ap-         (di competenza dello Stato) e dall’altra alla sicurezza
prestamenti tecnico organizzativi appena richiamati.        dei beni mobili e immobili dei clienti degli istituti di
Per cercare di chiarire meglio questo evidente contra-      vigilanza.
sto tra gli aggiornamenti dell’ultimo decennio delle

                                                                                        Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
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                                                      VIGILI
                                                  UN SOGNO
                                                 DEL FUOCO:
                                             ED UNA FAMIGLIA
Foto di di: Antonio Marziali
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                                                                                                                                   11

di Cesira Cruciani

I PIÙ AMATI DAGLI ITALIANI

Il loro nome istituzionale è Vigili del fuoco, ma per tutti   La storia dei Vigili del
sono i pompieri: sondaggi alla mano, sono i più amati         Fuoco è una storia an-
dagli italiani.                                               tica, perché antichi
In situazione difficile come un’alluvione, la ricerca di      sono l’uomo ed il
persone, incendi, calamità o per il banale gatto sul tetto    fuoco, antiche sono le
che non vuole scendere, sia giorno o notte, sia Natale,       calamità naturali, an-
Pasqua o Ferragosto, si richiedono soccorsi e interventi,     tico, di conseguenza, è
ed arrivano loro i Vigili del fuoco, con il pesante mezzo     il bisogno di difesa
rosso, con lampeggianti e sirene in azione, sempre            contro la minaccia
pronti a mettere a rischio la loro vita per gli altri.        degli elementi avversi.
La loro notevole sicurezza e freddezza nell’agire, la com-    Il senso della prote-
plicità d’intesa tra colleghi, fa sì che niente e nessuna     zione è nato con
avversità rallenti la loro missione; pur non sapendo cosa     l’uomo ed è stata que-
può capitare. Salvare vite è il lavoro quotidiano, ap-        sta necessità una delle
prezzati non solo per la loro efficienza, ma anche per        prime manifestazioni
come si prendono cura di chi è in difficoltà, spesso ol-      della società umana,
trepassano ciò che dovere e ragione imporrebbero.             sin dalle origini della sua primordiale organizzazione.
                                                              Tacito negli “Annalis” riporta che l‘istituzione delle
                                                              prime milizie organizzate per lo spegnimento degli in-
                                                              cendi risale al 289 prima della nascita di Cristo.
                                                              L’imperatore Augusto istituì un vero e proprio corpo,
                                                              composto di 600 schiavi, preposti alla vigilanza notturna
                                                              e all’estinzione degli incendi, sotto il comando di un
                                                              “Prefectus Vigilum”, con criteri organizzativi e funzionali
                                                              di notevole interesse tecnico. Con la caduta dell’Impero
                                                              il servizio dei Vigilum seguì le sorti di Roma, degradan-
                                                              dosi nel tempo fino a scomparire definitivamente.
                                                              La situazione in materia di servizio antincendio, anche

                                                                                          Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
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dopo l’unità d’Italia, era disastrosa i dispositivi di pre-
venzione incendi erano rudimentali e la difesa contro il
fuoco, su gran parte del territorio nazionale, era com-
pletamente disorganizzata. I pochi Corpi pompieristici
locali, a carattere volontario, erano organizzati con con-
cezioni e ordinamenti antiquati e tutto il complesso an-
tincendio italiano era insufficiente. Solo le grandi città
come Roma, Torino, Milano e Napoli, potevano ri-
spondere alle esigenze di un’efficace difesa antincendio.
È con il Regio Decreto del 27 febbraio 1939 che, il
Corpo dei pompieri assume la denominazione di
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La vecchia pa-

                                                              rola “pompieri”, troppo simile a quella usata dagli
                                                              odiati francesi, è abolita.
                                                              Vengono edificate tra il 1940 ed il 1941 le Scuole Cen-
                                                              trali Antincendi, struttura destinata a formare il perso-
                                                              nale del nascente Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco,
                                                              nella convinzione che proprio la formazione fosse il
                                                              primo aspetto da curare con attenzione, per garantire la
                                                              realizzazione di un’organizzazione finalmente uniforme
                                                              e moderna, al passo con lo sviluppo del Paese.
                                                              Da allora, e per decenni, le Scuole Centrali Antincendi
                                                              hanno formato intere generazioni di Vigili del Fuoco
                                                              neo assunti che, prima di prima di essere inviati presso
                                                              i Comandi Provinciali, svolgono un corso di formazione
                                                              professionale della durata di 1 anno.

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
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                                                                 Marco racconta quel sogno di bambino, il desiderio di
                                                                 diventare vigile del fuoco, di aiutare la gente in diffi-
                                                                 coltà, di indossare la divisa con orgoglio e di ottenere
                                                                 quel distintivo: “Non mi sento un eroe, mi sento una per-
                                                                 sona che spera di avere l’opportunità di salvare altra
                                                                 gente” – Marco era consapevole dei grandi rischi della
                                                                 sua professione, tanto che il suo messaggio termina con
                                                                 una frase che sembra una dedica a chi è rimasto –“Se
                                                                 un giorno non dovessi più tornare, racconta a tutti del mio
                                                                 amore esagerato per questa divisa. Racconta a tutti che ero
                                                                 riuscito a diventare ciò che sognavo da bambino. Racconta
                                                                 di quanto ero felice ad avere fratelli al posto di semplici
                                                                 colleghi. Racconta a tutti che ero e sarò per sempre… sem-
                                                                 plicemente… un Vigile del Fuoco”.
Durante questo periodo di formazione i futuri Vigili del         Tanti i Vigili del Fuoco che hanno pagato con la loro
fuoco, oltre alle nozioni teoriche di base di fisica e chi-      vita il loro impegno “altruista”, soprattutto in una so-
mica, imparano a conoscere e ad utilizzare corretta-             cietà che non riesce a pagarli il giusto, hanno salutato i
mente attrezzature e dispositivi di protezione                   propri cari, mogli e figli, per andare in “servizio” e non
individuale, effettuano esercitazioni pratiche e simula-         sono più tornati. Un Vigile del fuoco, infatti, non va a
zioni di interventi, combinando l’utilizzo di mezzi ed           lavoro, va in servizio a disposizione dei cittadini: guai ad
attrezzature per imparare ad operare in sicurezza.               augurare loro “buon lavoro”.
Alla cerimonia di giuramento degli allievi Vigili del            “All’interno della squadra preposta alla partenza si condi-
Fuoco che, con grande impegno e determinazione                   vidono spesso emozioni e gioie, ansia e rabbia, tutto come
hanno superato il corso di formazione, l’emozione e              in una famiglia. Spesso nell’attesa, si discute del più e del
l’entusiasmo di chi ha rincorso quel sogno divenuto              meno, dallo sport alla politica, a volte con discussioni ac-
realtà è contagioso. Un sogno di bambino realizzato              cese, ma quando suona il campanello e si sale sul mezzo di
prima con la scelta del servizio militare nei Vigili del         soccorso hai già dimenticato tutto, c’è la squadra: l’uno per
Fuoco e poi coltivato con i richiami in servizio da di-          l’altro” – dice un caposquadra anziano. Annuiscono i
scontinuo, nella speranza di una stabilizzazione che             più giovani e non solo in segno di rispetto per il “capo-
spesso tarda ad arrivare.                                        famiglia”.
Il video messaggio, divenuto testamento, per i tragici           Sono “vigili” di tutto ciò che può mettere a rischio la
eventi che hanno coinvolto Marco Triches, il vigile del          sicurezza della collettività. Sono i nostri Angeli con gli
fuoco trentottenne, morto con altri due colleghi nel-            stivali: vi auguriamo buon servizio.
l’esplosione di una cascina disabitata a Quargnento in
provincia di Alessandria, spiega meglio di qualsiasi di-
scorso di circostanza quanto è viva la passione dei nostri
Vigili del Fuoco. Il filmato, registrato per gli allievi della
Scuola di Formazione Operativa dei Vigili del Fuoco di
Montelibretti, è stato reso pubblico dagli stessi Vigili del
Fuoco che hanno così voluto onorare la memoria del
collega scomparso, mentre adempiva il suo dovere.

                                                                                              Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
COSTUME
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DEI RICCHI
LE FOLLIE
AMERICANI

di Francesca De Biase

CENA NELLA CAPPELLA SISTINA

Le cronache dei tabloid ci hanno abituato a leggere le         L’ultima follia/furbata commerciale della candela “This
stranezze delle star americane: Michael Jackson, diven-        Smells Like My Vagina” di Gwyneth Paltrow già sold out
tato bianco e semi-plastico, dormiva in una camera iper-       e che ora si può acquistare solo in lista d’attesa. Il nome
barica per rallentare il suo invecchiamento anche se poi       di una Star e la follia delle persone possono essere una
non ci è mai arrivato alla vecchiaia.                          combinazione esplosiva ed sono tra i migliori incentivi
Russel Crowe, che pare fatichi a usare l’acqua e sapone        di marketing per un qualsiasi prodotto.
per lavarsi, come altri suoi colleghi (tra cui spiccano i      Stranezze che sembrerebbero appartenere solo alle Stars,
nomi di Brad Pitt e Johnny Deep), da costringere staff         come simbolo di particolarità del loro status di “dei del-
e amici a stare sotto vento quando li si incontra anche        l’Olimpo di Hollywood”, ma questo non è solo un loro
se, a dire la verità, molte di noi si armerebbero di pinza     privilegio: tutti i “ricchi” hanno le loro stranezze o per
al naso e respiratore pur di vivere accanto a loro: felici e   alcuni “particolari stili di vita”. Sarà la convinzione che
asfissiate.                                                    il loro stato privilegiato possa permettere tutto o quasi,
Paris Hilton conserverebbe le sue borse di pelle in fri-       basta solo pagare, che gli si concede anche l’osare di
gorifero, per non farle rovinare, assegnando la loro cura      chiedere l’impossibile.
a un povero addetto il cui unico scopo di vita è con-          Come quella volta, che sicuramente non è stata l’unica,
trollare la temperatura del frigo che non cambi, pena il       in cui un facoltoso imprenditore americano chiese, du-
licenziamento in tronco.                                       rante un viaggio con sosta a Roma, se si potesse assi-

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
COSTUME
                                                                                                                                    15

stere, con tutta la sua famiglia, a una messa in Vaticano,
celebrata privatamente da un vescovo – uno qualunque,
non importava chi – l’importante era il titolo di vescovo.
Fin qui sembra quasi tutto normale, se non a scoprire
che il ricco signore e la sua famiglia erano ebrei.
Un altro “riccone” chiese se potesse dormire nella stanza
del Papa, naturalmente per pochi giorni, il giusto per
affacciarsi al balcone del suo ufficio e salutare le folle.
Per compensare il Papa, si era offerto di pagargli il mi-
gliore Hotel di Roma, la Penthouse da 22.000 euro a
notte con tutti annessi e connessi, più il disturbo per il
suo soggiorno in Vaticano.
Inutile dire che nessuno dei due ha potuto avere ciò che
avevano chiesto ma pare che il Vaticano e il Papa, sono
una grande “attrazione” per ricchi (americani e non) e
tali richieste non saranno sicuramente le ultime. Sarebbe
curioso scoprire, se la stessa audacia nel chiedere l’im-
possibile vi sia anche con i capi di altre religioni e quali
siano le reazioni di questi ultimi.
È pur vero che su alcune richieste, impossibili per i co-
muni mortali, sono esaudibili per i più facoltosi: come
la visita privata dei Musei Vaticani con annessa cappella
Sistina senza le quotidiane orde di visitatori. Natural-       Sistina o visitare le stanze segrete del musei vaticani. Il
mente, dietro (altro) lauto compenso, si può anche sor-        costo ovviamente è commisurato al servizio: una cena
seggiare un aperitivo o cenare nei saloni dei Musei            (di cui si ha notizia) è costata 5.000 euro a persona, mu-
Vaticani. Si differenziano i modi di fare per ottenere         sica inclusa.
questi privilegi, i russi, elargendo cifre molto alte, cer-    A volte però la maleducazione non è compensata dai
cano le vie più veloci e non sempre rispettose dei rego-       soldi. Mitico l’autista (ncc) che dopo giorni di flatu-
lamenti, mentre gli americani più abituati alle regole         lenze, di un ricco urologo americano, nella sua Merce-
(sebbene ricchi), trattano direttamente con Tour Ope-          des, ha deciso di far scendere il facoltoso scostumato
rator che vendono questo tipo di servizi.                      evocando tutti i suoi pessimi antenati e parenti, la-
Non di rado, negli States, si vedono pubblicità di agen-       sciando a piedi e stupito il dottore, nel bel mezzo di un
zie che dichiarano di poter far pranzare nella Cappella        trasferimento da una città all’altra d’Italia.

                                                                                           Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
INFORMAZIONE REDAZIONALE
                                                                                                                           16

INFORMAZIONE REDAZIONALE                                              di Alessandro Bon e Danila Maffei

    OPERATORI PER LA SICUREZZA
    IN PERICOLO
    Per capire se il materiale di prote-
    zione, fornito agli operatori per la
    sicurezza, sia più o meno idoneo,
    va innanzitutto commensurato
    alla tipologia di minaccia a cui ci
    si contrappone. I Dispositivi di
    Autotutela forniti a tutti coloro
    che si occupano di sicurezza ur-
    bana, dai militari di Strade Si-
    cure, agli operatori delle varie
    forze di Polizia per finire con le
    Guardie Particolari Giurate, sem-
    brano efficaci per difendersi dalle
    armi da fuoco (anche se non da
                                               distruttivi, utilizzano armi non da     che chi è preposto alla sicurezza
    tutti i calibri) e piuttosto insuffi-
                                               fuoco.                                  altrui farà sempre fatica a preve-
    cienti per evitare aggressioni, con
                                               Il problema delle armi improprie,       nire tale atrocità.
    oggetti da punta e da taglio, sia
                                               soprattutto quegli strumenti da         Quindi affrontare un aggressore
    convenzionali (es. coltelli a scatto,
                                               punta e da taglio, che, pur po-         armato di coltello o altra tipolo-
    butterfly etc.) sia improvvisati
                                               tendo occasionalmente servire al-       gia di oggetto affilato e/o appun-
    (punteruoli, bottiglie rotte etc.).
                                               l’offesa, hanno una specifica e         tito è sicuramente una situazione
    È opinione comune, quando si
                                               diversa destinazione, come, ad          in cui nessuno vorrebbe trovarsi e
    parla di armi, pensare alle armi da
                                               esempio, gli strumenti da lavoro,       non esistono garanzie di sorta se
    fuoco e che, queste, siano quelle
                                               e quelli destinati ad uso dome-         si armati di pistola, figurarsi se si
    maggiormente utilizzate nelle ag-
                                               stico, agricolo, scientifico, spor-     è disarmati (o non è legalmente
    gressioni. Non è così. L‘utilizzo di
                                               tivo, industriale e simili              possibile usare l’arma da fuoco) e
    strumenti armi non da fuoco (o
                                               (punteruoli, cacciaviti, bisturi, ta-   senza adeguate protezioni.
    di “strumenti atti ad offendere”
                                               glierini, ecc.) sono comunemente        Gli attacchi con armi non da
    anche conosciuti come “armi im-
                                               acquistabili e disponibili. Non è       fuoco possono essere perpetrati
    proprie”) sta diventando sempre
                                               pensabile impedire alle persone di      da individui altamente addestrati,
    di più un problema reale. Queste
                                               utilizzare il cutter o entrare nel      i quali, tendono ad attingere in-
    armi sono davvero “egalitarie”
                                               negozio di ferramenta ed afferrare      tenzionalmente un’area vulnera-
    sono usate da tutti senza distin-
                                               un cacciavite: dall’utilizzo del        bile per inabilitare la persona, o
    zione di età, etnia, lingua, cultura
                                               cutter o dall’afferrare un caccia-      da persone “comuni” che invece
    o paese. I violenti, gli arrabbiati,
                                               vite, lo sfregiare i colleghi o bu-     tenderanno invece a tagliare com-
    gli estremisti, che siano dediti al-
                                               care passanti a caso, il passo è        pulsivamente gli arti in un at-
    l’utilizzo di droghe, o vogliano
                                               breve. Se uno ha la seria inten-        tacco frenetico. In entrambi i casi
    emulare qualcuno visto sui social
                                               zione di arrecare danno, usando         i danni alle vittime sono rilevanti.
    media, o ancora siano malati
                                               degli oggetti di utilizzo quoti-        In commercio esistono indu-
    mentali, per agire i loro propositi
                                               diano, è scontato - se non certo -      menti di protezione ed autotu-

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
INFORMAZIONE REDAZIONALE
                                                                                                                                  17

tela resistenti al taglio e alla per-   basa sull’attività di prevenzione e      31/12/1994), secondo le moda-
forazione (più o meno costosi ed        protezione. Questo concetto              lità previste dal D.L. 475/92.
efficaci) la cui funzione chiave è      svela una scala di priorità, sotto-      In ambito security (prevenzione
quella di ridurre efficacemente il      lineata anche dalla norma                degli atti illeciti intenzionali)
rischio di lacerazioni e proteggere     (D.Lgs. 81/2008): quando i ri-           sono disponibili i Dispositivi di
le arterie principali, ci sono in-      schi non possono essere evitati o        Autoprotezione come i Giubbotti
fatti delle aree del corpo che sono     sufficientemente ridotti da mi-          Anti-Proiettile e le protezioni per
più vulnerabili di altre e che ven-     sure tecniche di prevenzione, da         Ordine Pubblico e questi, ai sensi
gono ricercate ed attinte dagli ag-     mezzi di protezione collettiva, da       dell’art 74 comma 2 del D.Lgs
gressori. Un sondaggio effettuato       misure, metodi o procedimenti            81/2008, non sono considerati
dal Dipartimento di Ingegneria e        di organizzazione del lavoro, de-        Dispositivi di Protezione Indivi-
Scienza Applicata della Cranfield       vono essere impiegati i Disposi-         duali e di conseguenza, sono ob-
University - Regno Unito, ha evi-       tivi di Protezione Individuale. I        bligatori solo se previsti da altre
denziato che il 63% delle ferite        Dispositivi di Protezione Indivi-        norme e non in un quadro gene-
attribuibili a armi da taglio sulla     duale sono “qualsiasi attrezzatura       rale di protezione del lavoratore.
base dei dati dei ricoveri ospeda-      destinata ad essere indossata e te-      Al fine di aumentare la prote-
lieri, sono dovute a lacerazione e      nuta dal lavoratore allo scopo di        zione, in un quadro generale di
non a penetrazione. Questo vuol         proteggerlo contro uno o più rischi      minimizzazione dei ferimenti (e
dire che la vittima viene inabili-      suscettibili di minacciarne la sicu-     delle uccisioni) degli operatori di
tata o muore per dissanguamento         rezza o la salute durante il lavoro,     security pubblici e privati, sa-
in un tempo più o meno lungo,           nonché ogni complemento o acces-         rebbe molto importante che il le-
rimanendo alla mercé dell’ag-           sorio destinato a tale scopo“. L’effi-   gislatore in primis e il datore di
gressore.                               cacia protettiva dei D.P.I. deve         lavoro successivamente, si adope-
In ambito safety (prevenzione           essere certificata dalla ditta pro-      rassero a rendere obbligatorio
degli incidenti), la tutela della sa-   duttrice con l’apposizione della         l’uso degli strumenti di autotutela
lute dei lavoratori dal rischio si      marcatura CE (obbligatoria dal           nelle funzioni preposte, conside-
                                                                                 randoli alla stregua di un D.P.I.:
                                                                                 un passo molto importante verso
                                                                                 una maggior tutela di chi si oc-
                                                                                 cupa di proteggere giornalmente
                                                                                 la sicurezza altrui.
                                                                                 Sono disponibili sul mercato
                                                                                 varie tipologie di protezioni che
                                                                                 possono aiutare gli operatori per
                                                                                 la sicurezza ad espletare il proprio
                                                                                 lavoro e tutti quanti posso salvare
                                                                                 delle vite. Tutto sta alla capacità
                                                                                 del datore di lavoro e del singolo
                                                                                 a comprenderne la necessità.
                                                                                 Ci sono uomini e donne là fuori
                                                                                 che hanno fatto una scelta pro-
                                                                                 fessionale nella loro vita: quella di
                                                                                 proteggere altri esseri umani,
                                                                                 strutture, luoghi, eventi e infra-
                                                                                 strutture. Questi individui hanno
                                                                                 il diritto morale e legale di essere
                                                                                 adeguatamente equipaggiati con
                                                                                 indumenti protettivi appropriati,
                                                                                 anche quando la legge non lo pre-
                                                                                 vede espressamente.

                                                                                         Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
INFORMAZIONE REDAZIONALE
                                                                                                                         18

INFORMAZIONE REDAZIONALE                                              Intervista a Carlo Biffani

     DIFENDERSI DA
     UN ATTACCO
     TERRORISTICO

    I segnali dell’interesse dei terrori-      Sono esagerazioni
    sti verso l’Italia, seppur non pub-        fatta per creare al-
    blicizzati al pari delle canzoni di        larmismo o esiste
    Sanremo, sono visibili e tangibili.        davvero un reale
    Non solo gli accenni sull’Italia nei       pericolo di attacchi
    proclami dei terroristi ex Isis ma         terroristici in Ita-
    segnali che allarmano l’intelli-           lia?
    gence e gli addetti ai lavori.
                                               Esiste eccome! E per
    Se le nostre forze di sicurezza            una serie di fattori
    siano o meno preparate ad af-              prima di tutto il caos
    frontare un attacco terroristico           libico. C’è da conside-                Dobbiamo aver paura dei ter-
    non è dato saperlo, lo speriamo            rare che da Raqqa e Mosul, ad          roristi?
    ma ce ne accorgeremo ad attacco            esempio sono spariti nel nulla oltre
    avvenuto. Sulla nostra prepara-            10000 combattenti dello sconfitto      In termini generali non dobbiamo
    zione personale, rispetto a un at-         Daesh. Nessuno sa di preciso dove      temere tanto i terroristi, quanto la
    tacco      terroristico,     siamo         sono andati, con maggiori proba-       nostra incapacità ad affrontarli.
    piuttosto certi: è piuttosto scarsa.       bilità si sono posizionati tra il
    A darci una mano ci ho pensato,            Mali il Burkina Faso e di là un        Ma come può l’uomo della
    per primo in Europa, proprio un            numero imprecisato è andato in         strada fare la differenza in un
    italiano, Carlo Biffani, fondatore         Libia. I porti di arrivo per chi       attacco terroristico?
    e direttore generale di Security           parte dalla Libia sono perlopiù in     Sicuramente cavandosela, cioè non
    Consulting Group, impegnato                Italia.                                morendo. La storia degli attacchi
    da oltre 20 anni, a livello nazio-                                                terroristici in Europa è piena di
    nale ed internazionale, in attività        Va bene, però attentati in Italia
                                               non ne hanno mai fatti...              persone comuni che, in qualche
    di Risk Assessement e Risk miti-                                                  modo, hanno reagito e sono so-
    gation, per conto di aziende ed                                                   pravvissute ed altre che non lo
                                               Vero, ma ci sono evidenze anche
    enti, autore del libro “Difendersi                                                hanno fatto e sono morte. Esistono
                                               processuali che ci hanno provato è
    da un attacco terroristico” edito                                                 poche, semplici, attenzioni che pos-
                                               piuttosto seriamente. Daesh ha
    da Male edizioni.                                                                 sono salvarci la vita, in caso di un
                                               perso la capacità militare simme-
    Lo incontriamo al margine di un            trica non certo la capacità e so-      attentato terroristico e sono quelle
    omonimo corso di antiterrori-              prattutto la volontà di portare        che descrivo il mio libro e nei miei
    smo, da lui condotto.                      attacchi asimmetrici.                  corsi.

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
LA TURCHIA SGOMITA NEL
                                                                                                              SICUREZZA ESTERA
                                                                                                                                      19

SUD DEL MEDITERRANEO
di Rosario Orlando

 IL NUOVO RUOLO DELL’IMPERO OTTOMANO

In molti hanno recentemente manifestato “stupore” re-            munizioni dalla Libia alla Siria, passando prima dal
lativamente all’invio di truppe, più o meno regolari o           porto turco di Iskenderun per poi rientrare a Bengasi il
inquadrate, da parte della Turchia in territorio libico.         3 settembre dello stesso anno. Gli ispettori ONU, con-
Stupore a dire il vero storicamente ingiustificato ed in-        tattate le autorità marittime turche, apprenderanno
giustificabile, atteso che il territorio cirenaico fu, dagli     dalle stesse che la Al Entisar sarebbe stata in Turchia ca-
italiani, ottenuto a seguito della guerra italo-turca da cui     ricata di “aiuti umanitari” e scopriranno anche che nes-
conseguì lo sfaldamento dell’impero Ottomano.                    suno di questi fantomatici aiuti è stato notato in
Le mire espansionistiche turche non sono, in verità, mai         banchina, per di più nessuna ispezione è stata dai tur-
state tanto sottaciute nemmeno dal novello Sultano Er-           chi effettuata sugli stessi e sulla nave, durante le opera-
dogan ed è attualità lo sconfinamento in territorio si-          zioni di carico. Gli ispettori dal “manifesto di carico”
riano con la scusa di “limitare” e “ridurre” la portata del      (ovvero dal documento internazionalmente richiesto
secolare vicino scomodo, conosciuto da tutti come l’ete-         per accompagnare i beni viaggianti per mare n.d.r.) an-
reo Kurdistan.                                                   noteranno che la stessa avrebbe trasportato abiti, scarpe,
Nonostante l’escalation di questi ultimi tempi, è sfug-          indumenti vari, medicine, strumenti medici, etc.
gita (più o meno opportunamente) una velina di qual-             Il trasporto era organizzato da I.H.H. Humanitarian
che tempo fa, che ha addirittura fatto rizzare i capelli         Relief Foundation, una Organizzazione islamica con
anche ai componenti il consiglio di sicurezza O.N.U.             base in Turchia. Nell’occasione gli ispettori ONU
ed ai suoi ispettori: la notizia è riconducibile alla nave li-   hanno ricevuto perfino conferma dalla sede della IHH
bica Al Entisar.                                                 di Bengasi sulla consistenza del carico in viaggio e l’as-
L’Al Entisar è immatricolata come unità da pesca pro-            sicurazione circa l’impossibilità che armi di qualsiasi
fessionale nel registro navale di Bengasi con codice IMO         specie potessero essere trasportate sulla stessa.
8904044 (il “numero di telaio” delle navi n.d.r.) e nel          Verrà successivamente scoperto che le centinaia di fucili
mese di settembre 2012 viene inviata, carica di armi e           d’assalto AK103 di fabbricazione sovietica, tutti rigo-

                                                                                             Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
SICUREZZA ESTERA
 20

rosamente senza matri-
cola, come nella prassi
delle più famose famiglie
criminali, avevano viag-
giato dalla Libia alla Siria,
per poi finire nelle mani
dei combattenti anti-
Assad.

Dal 2018, dopo la sua
uscita dalla Conferenza di
Palermo, la Turchia pare
preparasse qualcosa di
molto grosso in Libia. È
del 7 novembre 2019 la
notizia con cui viene stig-
matizzata, in 85 pagine di
rapporto ONU, la respon-
sabilità turca, giordana e
degli Emirati Arabi Uniti con cui viene ufficialmente       della capitale Tripoli, a sequestrare una nave che di-
dichiarato che dal 2011 quei paesi hanno violato in con-    chiarava di trasportare materiale da costruzione in 40
tinuazione l’embargo sancito con le risoluzioni ONU,        container, ma che in realtà nascondeva diverse tonnel-
continuando a rifornire di armi le fazioni libiche anti     late di armi. La nave sarebbe poi salpata il 25 novembre
Haftar.                                                     2019 dal porto di Mersin, nel sud della Turchia e
Il 23 dicembre 2019 viene sequestrato dal sedicente         avrebbe fatto scalo in diversi porti turchi, fino a quando
esercito nazionale libico un cargo battente bandiera di     ha raggiunto il porto di Ambarli, nella regione occi-
Grenada, con equipaggio turco, al largo della città di      dentale di Istanbul. Gli ufficiali libici avrebbero rinve-
Derna, stracarico di armi.                                  nuto più di due milioni di shot gun 9 mm, circa tremila
Qualche giorno dopo si viene a sapere di un boeing 747      pistole 9 mm e 120 Beretta, quattrocento fucili da cac-
non tracciato, che dall’aeroporto di Sabiha Gokcen, il      cia e quasi 5 milioni tra proiettili e munizioni. Il carico
secondo scalo di Istanbul, è decollato alla volta di Tri-   sarebbe stato di origine turca, prodotto dalla società
poli, carico di “non si sa cosa”.                           turca Zoraki e dai sistemi di difesa Retay”.
Non tardano le autorità del porto di Al-Khamis, ad est      Nel dicembre 2019 le autorità aeroportuali di Alessan-
                                                            dria d’Egitto, hanno fermato un passeggero proveniente
                                                            da Istanbul su un volo della Turkish Airlines per Burj Al
                                                            Arab, atterrato al Cairo. L’uomo nascondeva, nel suo
                                                            bagaglio a mano, 4 orologi con macchina fotografica,
                                                            diverse schede di memoria, 5 accendini su cui era stata
                                                            montata una videocamera e memoria USB. Strumenti
                                                            utilizzati dagli 007 turchi.
                                                            La potenza turca si muove anche nel Mediterraneo
                                                            verso l’Europa, la Grecia, che nelle ultime settimane ha
                                                            fatto molte pressioni, denunciando l’invasione delle
                                                            acque territoriali da parte di Ankara e da tempo mette
                                                            in guardia sulla crescente aggressività della Turchia nel
                                                            Mediterraneo. La Guardia costiera ellenica, infatti, ha
                                                            operato una serie di sequestri di armi e di munizioni ed
                                                            altri interventi in cui è palese la posizione della Turchia
                                                            nello scacchiere libico e mediterraneo.
                                                            Probabilmente l’esclamazione “Mamma li turchi” che
                                                            fino a qualche anno fa non faceva più paura, attual-
                                                            mente, inizia a trovare una buona collocazione.

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
CICALONE C’HA RAGIONE!
                                                                                                                    AUTODIFESA
                                                                                                                                  21

IMPROBABILI NON SERVONO A NULLA
OVVERO QUANDO LE ARTI MARZIALI

di Daniele Garritano

QUANDO LA KRAV MAGIA NON FUNZIONA

La paura di essere aggrediti è geneticamente intrinseca
nell’uomo: imparare a difendersi, col passare del tempo,
è diventato di fondamentale importanza. Nel tempo
sono nati e si sono modificati vari metodi e tecniche di
difesa personale. Le arti da combattimento attraversano
i secoli e i continenti, ad oggi, il progresso e il nostro
modello di società ci permettono di acquistare - veloce-
mente - qualunque servizio, compresa la possibilità di
difenderci.
Girando per i social, vari annunci promettono di inse-
gnarci il “metodo definitivo” per assicurarci la difesa con-
tro qualsiasi aggressione, poco importa se si è sovrappeso,
per nulla allenati e non si è abituati a “menare le mani”.
Molti pseudo maestri in tenuta simil-militare ci inse-
gneranno che, in poche settimane, diventeremo dei no-
velli Bruce Lee. Sarà davvero così?
Abbiamo chiesto di rispondere alle nostre domande a            Simone Cicalone, pugile, ex kickboxer agonista, esperto
                                                               di difesa personale, youtuber che, con sagacia, ironizza
                                                               su quelle persone che si vendono come grandi maestri,
                                                               i quali, promettono di insegnare tecniche segrete mil-
                                                               lenarie o nuove rivoluzionarie arti marziali ma che,
                                                               troppo spesso, si rilevano essere venditori di fumo.
                                                               Dopo averlo apprezzato su scuoladibotte.com, lo in-
                                                               contriamo dal vivo.

                                                               Per le persone che ancora non la conoscono, chi è
                                                               “Cicalone”? come si presenterebbe?
                                                               Cicalone è un personaggio che rispecchia molto Si-
                                                               mone ma che spesso vuole esagerare i concetti e le idee
                                                               di Simone per arrivare alle masse. Si presenta come
                                                               una versione politicamente scorretta, a cavallo tra un
                                                               giustiziere e un predicatore.

                                                                                         Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019 / Mar. 2020
AUTODIFESA
 22

Perché ha intrapreso questo percorso di divulga-
zione?
Il progetto “Scuola di botte”, nacque per divulgare l’idea
che le cosiddette “botte” non sono il male della nostra
società, anzi mettono a nudo gli aspetti migliori delle
persone, perché solo dopo aver combattuto con una per-
sona potrai rispettarla veramente.

Molti ragazzi, ma anche persone adulte, iniziano a
praticare le arti marziali o corsi di difesa personale
un po’ spinti dalla cosiddetta cultura pop (vedi
manga/anime giapponesi) ma anche per imparare a
difendersi veramente (come chi è vittima di bullismo
ad esempio).
Praticano, anche con un certo impegno, ma succede
che subendo un’ag-
gressione      spesso                                                    marziali teorico-spirituali. La vera sicurezza
hanno la peggio.                                                         (ma non la certezza) fisica l’avranno solo
Perché?                                                                  quelle persone che hanno faticato così tanto
Difendersi non è una                                                     da essere fisicamente temprati e superiori alla
cosa che si impara                                                       media delle altre che incontreranno. In pra-
con i corsi di difesa                                                    tica, un pugile o un lottatore che si allena -
personale, né con arti                                                   tutti i giorni - con avversari non
                                                                         collaborativi, che cercano di sottometterlo,
                                                                         ha una marcia in più, anche nel rapporto
                                                                         con le persone nella vita reale.

                                                                          Cosa succede durante un’aggressione?
                                                                          Come si dovrebbe reagire?
A SCUOLA DI BOTTE                                                         Le aggressioni andrebbero sempre evitate:
                                                                          spesso ostentare sicurezza ti evita buona
                                                             parte delle aggressioni. Ovviamente, come nel mondo
                                                             animale, il predatore prende sempre di mira la preda
                                                             apparentemente più debole, chi fa sport da combatti-
                                                             mento, in maniera seria, è come se avesse un’aura in-
                                                             torno e allontana buona parte degli aggressori, perché
                                                             potrebbe rappresentare un problema. Successivamente,
                                                             la parte atletica permette di evitare lo scontro sia fug-
                                                             gendo, sia tenendo a distanza l’aggressore, con pochi
                                                             colpi ben assestati. Diverso il discorso per aggressori
                                                             multipli o armati, dove si consiglia la fuga o la resa alle
                                                             loro condizioni.

                                                             Cosa vendono questi cosiddetti istruttori/maestri di
                                                             arti marziali?
                                                             Arte Marziale può volere dire tutto e niente, nel senso
                                                             che chiunque può inventare un sistema, un’arte mar-
                                                             ziale o un metodo di combattimento, giudicarli spesso
                                                             è semplice per chi ha dimestichezza, meno per chi si ap-
                                                             proccia per la prima volta e gli vengono promessi mari
                                                             e monti senza fatica.

Dossier Sicurezza • n. 63 Nov. 2019/Mar.2020
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