Il diritto di sognare - Acri
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All’interno gli interventi di: Concita De Gregorio Mariella Enoc Nicola La Gioia Mario Melazzini Silvio Orlando Periodico delle Fondazioni di origine bancaria Nov - Dic 2019 Tariffa regime libero 20/D - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma Nov-Dic 2019 Il diritto di sognare Fondazioni Giovani tra desideri e opportunità
iamo stanchi S di diventare giovani seri, o contenti per forza, o criminali, o nevrotici: vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare. Non vogliamo essere subito già così sicuri. Non vogliamo essere subito già così senza sogni. Pier Paolo Pasolini Lettere Luterane, Garzanti 1976 1
Sommario Fondazioni Nov - Dic 2019 Sommario 4 Giorgio Righetti La categoria giovani esiste solo a Sanremo Antonio Danieli Nuovi ecosistemi per favorire il talento Editoriali Il vero trofeo sono i miei ragazzi Intervista a Gianni Maddaloni 6 Fondo contrasto povertà educativa Giovani, insegnateci a sognare Intervista a Giuseppe Morandini Se non avessi fatto l’attore sarei stato un buon professore Intervista a Silvia Orlando Il diritto Minori stranieri al bivio di sognare Intervista a Emanuela Bonini I trentenni di oggi vogliono cambiare il mondo, insieme Intervista a Concita De Gregorio Mettiamo a sistema creatività, talento e conoscenze Intervista a Davide Dattoli 24 Nicola Lagioia: Sud custode dell'identità del Paese Intervista al direttore Incontri del Salone del Libro di Torino 2
Sommario Per una ricerca che guarda alla persona di Mario Melazzini Fondazione ANT, ricerca e cure personalizzate 28 La cura Ospedale Bambino Gesù, dove un abbraccio è parte della cura Intervista a Mariella Enoc 36 Culture Gli eventi culturali promossi 40 dalle Fondazioni in tutta Italia Territori Dal dialogo costante con le comunità nascono progetti e sperimentazioni 44 Esperienze di innovazione sociale: Storie 48 la voce dei protagonisti R'accolte L'alazana di Cagnaccio di San Pietro 3
Editoriali Fondazioni Nov - Dic 2019 La categoria giovani esiste solo a Sanremo M a, oltre che a Sanremo, esiste veramente la “categoria giovani”? Dovremmo concentrare i nostri sforzi sulla La domanda, provocatoria creazione di un ma non oziosa, nasce dalla con- ecosistema favorevole statazione che solitamente ci si alla libera circolazione rivolge ai giovani come fossero dell’immaginazione, che un blocco sociale, un monolite, consenta l’emersione come se avessero tutti gli stessi del potenziale che è di Giorgio Righetti problemi e gli stessi desideri. in ciascun giovane Direttore Generale Acri Come se fossero un unico seg- mento di “mercato” a cui rivol- gersi a seconda delle esigenze servisse l’iperspecializzazione dall’insopportabile peso dell’e- (sempre degli adulti) quando si (si veda la proliferazione dei sperienza e dei fallimenti che tratta di imbonirli, di accapar- master, in un mondo che, vista la vita spesso riserva. rarsene la compiacenza, oppu- la velocità del cambiamento, I giovani, invece, sono più re di stigmatizzarne i compor- richiederebbe di concentrare liberi, hanno meno inibizioni, tamenti. ogni sforzo, più che sulle com- hanno di fronte a loro tante po- In realtà, esistono tanti gio- petenze specialistiche, sull’in- tenziali strade da percorrere e vani, che hanno interessi, segnamento di come si impara non hanno perso la capacità di aspirazioni, desideri, capaci- ad imparare), che servissero sognare. tà, volontà e impegno diversi. sussidi economici o bonus, che Allora, forse, più che pro- Ne esistono tanti, così come servisse la “profilazione” (sic!) porre soluzioni per i giovani, esistono tanti adulti e tanti an- per facilitarne l’immissione sul dovremmo prima di tutto con- ziani. Quindi, noi adulti, do- mercato del lavoro, che servis- centrare i nostri sforzi sulla vremmo tenerlo bene a mente sero corsi di specializzazione creazione di un ambiente, di un quando ci rivolgiamo ai giova- sull’ultima materia di moda (il ecosistema favorevole alla libe- ni proponendo soluzioni omni- digital marketing oggi, la pro- ra circolazione dell’immagina- comprensive che, il più delle grammazione in Cobol “ai miei zione, che la stimoli e la colti- volte, sono viziate dal nostro tempi”). E si potrebbe prose- vi e che consenta l’emersione modo di interpretare i loro bi- guire a lungo. del potenziale che è in ciascun sogni e desideri, dai vincoli che Se c’è una cosa che accomu- giovane. E poi, sulla messa a l’esperienza inevitabilmente na i giovani, ferme restando le disposizione di una molteplici- ci impone, dalla prevalenza loro diversità, è probabilmente tà di strumenti che li aiutino a dell’offerta (ciò che sappiamo la capacità di immaginazione, trasformare la loro immagina- fare) rispetto alla domanda (ciò una risorsa straordinaria che zione e il loro potenziale in un di cui c’è bisogno). posseggono in quantità e qua- sentiero percorribile. Con questo approccio ab- lità senza dubbio superiori a Più che soluzioni, dovrem- biamo immaginato che servis- quella degli adulti, compres- mo semplicemente limitarci a se l’Università sotto casa, che si come sono, questi ultimi, offrire loro opportunità 4
Editoriali Nuovi ecosistemi per favorire il talento di Antonio Danieli Direttore Generale e Consigliere di amministrazione Fondazione Golinelli V alorizzare il talento è la leva primaria su cui agire affinché il Paese un approccio olistico alla cultura, valorizzando la bellezza, recupe- rando un senso etico ed un prin- università, imprese, istituzioni finanziarie ed amministrazioni. Se ormai sono assodate l’im- possa svilupparsi. Occorre dare cipio di responsabilità nell’agire. portanza dell’orientamento, per opportunità ai giovani, favoren- Per fare ciò occorrono insegnanti evitare l’abbandono scolastico, e do la meritocrazia e garantendo e mentori preparati e motivati e l’attenzione nella scelta tra le uni- in maniera equanime la libertà nuovi luoghi in grado di stimola- versità e l’entrata nel mondo del a tutti di esprimersi e di giocar- re l’innovazione. lavoro, per contrastare il fenome- si una propria opportunità nella Sempre più dunque nasce- no dei neet, ora diventa indispen- vita. Questo obiettivo implica la ranno “opifici”, “factory”, “offi- sabile la creazione di un sistema necessità di investire nella Scuo- cine”, “granai”, tutti ecosistemi nazionale efficace di supporto la, nell’Università, nella Ricerca aperti - ma al contempo radicati per l’avvio di nuove realtà im- ed in meccanismi di formazione nei territori - che adottano reti prenditoriali. continua per ragazzi, per inse- di relazioni complesse e modelli Il recente ammonimento del gnanti ed educatori. Non a caso, di funzionamento integrati con Presidente Mattarella in tal sen- il 25% delle oltre 6.300 fondazio- tutte le fasi di educazione, for- so, con specifico riguardo alla di- ni italiane investe in totale oltre 1 mazione, ricerca, trasferimento stanza tra la creatività dei nostri miliardo di euro all’anno in que- tecnologico, incubazione, acce- giovani e la capacità del sistema sti ambiti. lerazione, investimenti finanziari di valorizzarla e trasformarla in Oggi occorre determinare i e open innovation. Questi luoghi impresa, è stato molto applaudi- contenuti formativi necessari ai fungono da acceleratori della to, ma è fondamentale che tutti giovani del futuro: siamo sulla fa- società: la competizione inter- gli attori si sentano chiamati in glia di una discontinuità epocale nazionale rende necessari centri causa e si adoperino per questo e l’accelerazione scientifico-tec- aggreganti e di contaminazione, obiettivo comune; ancora non è nologica esponenziale rischia di intrisi nel genius loci e distribuiti stata definita una strategia condi- indurre smarrimento nei giovani, nei territori, in cui si riescono ad visa ed efficace. togliendo fiducia nel futuro. annullare le distanze tra scuole, L’azione di catalizzatore delle La formazione deve trasferire fondazioni sui territori può essere ai ragazzi/e queste attitudini e di esempio per favorire la creazio- capacità: immaginazione, curio- Occorre dare opportunità ne spontanea di una rete di hub sità, passione, creatività, corag- ai giovani, favorendo la per l’innovazione - caratterizza- gio, multidisciplinarità, capacità meritocrazia e garantendo ti dal genius loci e al contempo di unire il sapere al sapere fare, la libertà a tutti di esprimersi competitivi a livello internaziona- di gestire l’imprevedibilità, di e di giocarsi una propria le – costituendo de facto l’architet- governare sistemi complessi, di opportunità nella vita tura su cui costruire un piano stra- imparare dagli sbagli, di adottare tegico per lo sviluppo del Paese 5
Il diritto di sognare Il diritto di sognare Desideri, visioni e obiettivi dei giovani italiani n Italia esiste da al fianco di chi in Italia lavora I anni una discus- sione sui cittadi- ni più giovani. A chi dovremmo chiedere di sognare e immaginare il futuro quotidianamente sul tema e atti- vando istituzioni e società civile. Ad esempio, attraverso il Fondo se non a chi nel mondo del Si parla dei cervelli in fuga e dei futuro è destinato a vivere? per il contrasto alla povertà educa- bamboccioni, delle generazio- tiva, da queste ideato e finanziato, ni private di futuro, dei ragazzi che opera sull’educazione, com- “choosy” e dei Neet. impresa, serve migliorare il tra- battendo l’abbandono scolastico e Per affrontare un discorso con sferimento tecnologico, servono proponendo metodi educativi al- così tante sfaccettature serve i mezzi per creare e mantenere ternativi per recuperare chi fa più partire da alcuni presupposti; vivi luoghi di aggregazione nelle fatica con i metodi tradizionali. definire i giovani solo dalla data aree più periferiche. Serve acco- Promuovono progetti di social di nascita, infatti, rischia di es- gliere i minori non accompa- housing, che offrono servizi abi- sere riduttivo e di non tenere in gnati e permettergli di portare in tativi a prezzi calmierati per chi considerazione le loro diversità. Italia le loro esperienze e le loro fatica a permettersi l’acquisto di “I giovani vogliono stare in terre idee. Serve avere fiducia nel pro- un immobile, ma non può avere popolate, dove possano giocare prio Paese e nelle possibilità che accesso a case popolari. Porta- al massimo livello i loro deside- esso offre. no avanti il progetto Funder35, ri” ha scritto Giovanni Teneggi, L’Italia, oggi, non riesce ancora che offre risorse, competenze parlando dello spopolamento a soddisfare appieno queste ne- e affiancamento ai giovani che delle aree interne italiane. Po- cessità. Se guardiamo infatti alla vogliono fare impresa, e Young trebbe essere questa, allora, una ricchezza media individuale, a Investigator Training Program, chiave di lettura: chi ha davanti seconda del periodo storico in che favorisce la mobilità dei ri- a sé buona parte della sua vita cui si è nati, troviamo che la ge- cercatori. deve poter sognare un cambia- nerazione dei post-1986 risulta Finanziano Never Alone, un’ini- mento, sviluppare le sue idee, la più povera in assoluto. ziativa che porta avanti progetti immaginare un ruolo nel mondo La percentuale di giovani tra i per favorire l’autonomia e l’in- per sé stesso e per la sua gene- 20 e i 34 anni che non studia e clusione dei giovani migranti razione. D’altro canto, a chi do- non lavora rimane la più alta in non accompagnati, garantendo vremmo chiedere di sognare e UE (28,9%), superiore di più di il pieno rispetto dei diritti dei immaginare il futuro se non a 10 punti percentuali alla media minori, per costruire una nuova chi nel mondo del futuro è desti- europea. Il 66,4% dei giovani cultura dell’accoglienza. nato a vivere? dai 18 ai 34 anni vivono ancora Si tratta di piccole testimonianza Per sognare servono degli ele- con almeno un genitore contro di un’Italia che vuole stimolare i menti imprescindibili come la media europea del 48,1%. propri giovani a sognare, a pro- un’educazione adeguata e l’ac- Per questo motivo le Fondazioni gettare e a “giocare al massimo cesso alla casa senza la quale si impegnano quotidianamente livello i loro desideri”, un’Italia non si può avere una reale indi- con tantissime iniziative, inter- che guarda al futuro e che lo pendenza. Servono progetti di venendo singolarmente e con vuole costruire insieme ai suoi affiancamento per chi vuole fare progetti di sistema, mettendosi giovani 7
Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019 Gianni Maddaloni: il vero trofeo sono i miei ragazzi Il maestro di judo, fra i più famosi al mondo, racconta cosa vuol dire insegnare e “salvare” a Scampia L Foto tratta dal sito ufficiale del CONI www.coni.it a sua lotta non fini- sce dove finisce il ta- tàmi, la sua battaglia continua anche quando toglie il judogi, anzi, fuori dalle mura della palestra è lì che la sfida diventa ancora più dura. È la storia di Gianni Maddaloni, maestro di judo riconosciuto a livello mondiale per il qua- le più che le medaglie e i ri- conoscimenti raggiunti nella lunghissima carriera sportiva, contano i successi ottenuti nell’aiutare gli altri. Classe ’56, nato a Napoli, “‘O Maè” come lo chiamano i suoi al- lievi, inizia a dedicarsi al judo sin dall’infanzia diventando un campione e riuscendo poi a trasmettere la sua passio- ne anche ai figli, dei quali il più grande, Giuseppe, det- to “Pino”, ha vinto l’oro nelle Olimpiadi di Sidney del 2000. Il progetto più importante del- la carriera di Maddaloni, tutta- così ribattezzato dal fondato- Cosa si aspettano i ragazzi via, è l’aver fondato l’associa- re, riesce a “strappare” dalla che vengono da lei? zione “Star Judo Club Napoli”: strada ogni giorno centinaia I ragazzi che vengono da me una palestra nel cuore di uno di ragazzi, immigrati, figli di hanno bisogno di verità, non dei quartieri partenopei, spes- detenuti, educandoli ai valori vogliono essere presi in giro. Io so, suo malgrado, agli onori dello sport e della legalità. «Ai penso che il modo corretto per della cronaca: Scampia. È a giovani non bisogna mentire, relazionarsi con loro sia esse- qualche isolato dai palazzi tri- loro si aspettano sempre la ve- re diretti, non fare chiacchie- stemente conosciuti come “Le rità ed è giusto dirgliela», ini- re inutili. I giovani che sono Vele” che il “Clan Maddaloni”, zia così la sua intervista. arrivati nella mia palestra da 8
Il diritto di sognare bimbi, soprattutto se prove- nienti da famiglie in difficol- tà, malavitose o con problemi Gianni Maddaloni di vario genere, mi chiamano “papà”, e cosa ti aspetti da un Gianni Maddaloni è il fondatore della palestra padre? Aiuto e verità». “Star Judo” nel cuore del quartiere napoletano di Scampia. Figlio di un pugile, si avvicina al judo Cosa può offrire lo sport ai grazie ad un maestro che gli insegna disciplina e ragazzi che hanno poche pos- passione. Campione regionale a squadra nel 1978, sibilità di riscatto sociale e partecipa alle finali dei campionati italiani negli poche possibilità economiche? anni 1979 e 1980, classificandosi rispettivamente Lo sport è portatore di tanti al settimo e al sesto posto. Insegnante tecnico dal valori e di tanti significati ed è 1982, ha allenato in diverse società della Campania, il motore per muovere diversi dove ha ottenuto prestigiosi risultati in campo meccanismi. Nelle scuole pri- nazionale nel settore esordienti e nei Giochi della marie, per esempio, lo sport gioventù. può dare ai bambini regole e Oggi Maddaloni è a sua volta maestro e padre valori. In quartieri come Scam- dei campioni Pino, oro a Sydney nel 2000, Laura, pia a Napoli, lo Zen a Palermo, tredici volte campionessa d'Italia, Marco, due volte Corviale a Roma, può rappre- campione europeo, e Bright, due volte campione sentare un grande sostegno alle d’Italia. Maddaloni dal 2005 porta avanti un progetto famiglie in cui mancano i geni- sportivo e di vita per togliere i ragazzi più bisognosi tori e in cui per i più giovani es- dalla strada e dalla morsa della criminalità sere assorbiti da circoli sbaglia- organizzata, grazie alle attività della sua palestra. ti è sin troppo facile. Lo sport è anche lotta all’emarginazione, soprattutto per i ragazzi diversa- mente abili perché quando si var- ca la soglia di una palestra (per nizzata “riconosce” il valore del i loro figli; perché quando un esempio la mia palestra) si diven- mio lavoro. Ricevo spesso alcu- camorrista va all’interno di un ta uguali a tutti gli altri. Lo sport ne lettere bagnate di lacrime da carcere capisce tutti gli erro- abbatte le differenze e insegna parte di camorristi in carcere, ri che ha fatto - in particolare l’inclusione sociale, demolisce i che mi scrivono quanto sia im- quando gli viene dato il 41 bis - pregiudizi e aggrega le persone. portante quello che faccio per e si rende conto di aver lasciato Per esempio, nella mia palestra una famiglia che rimane sola e ci sono tanti ragazzi immigrati abbandonata. Dalla politica ini- che, oltre ad essere inseriti senza Lo sport è portatore zialmente ho ricevuto un po’ di problemi nel gruppo, imparano di tanti valori e di sostegno; ma negli ultimi anni “un’arte” perché di sport si può tanti significati. questo è venuto meno». anche vivere. Quindi lo sport, se È il motore che visto nella giusta dimensione, è muove diversi Come porta avanti la sua uno strumento formidabile. meccanismi, palestra? abbatte le L’attività della palestra si so- Ha trovato ostacoli nel rag- differenze, stiene grazie all’aiuto di al- giungimento dei suoi obiettivi? insegna l’inclusione cuni piccoli imprenditori del Sono arrivato a Scampia da pic- sociale, demolisce territorio. Un altro grande colo, quindi conosco le sue diffi- i pregiudizi e sostegno non economico, ma coltà. Può sembrare paradossale, aggrega le persone altrettanto importante, lo rice- ma perfino la criminalità orga- vo dal sistema della Giustizia: 9
Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019 Salvatore Maiorano on Unsplash ci sono funzionari dello Stato noi cerchiamo di insegnare il che hanno capito come lavoro bene. Ai miei ragazzi e sono dalla mia parte. cerco di insegnare la La sua vita è piena di suc- speranza, Visto tutte queste difficol- cessi: qual è il momento che perchè è prima di tà, ai suoi ragazzi riesce a ricorda con più commozione? tutto con questa trasmettere il messaggio di Quattordici anni fa ero in un che si vincono “sognare in grande” anche ristorante con mia moglie e le sfide in un contesto così difficile? vedemmo un bimbo, era nero, Io due cose so fare: il judo e aveva due anni e girovagava il sociale. Questi miei sogni li da solo. Ci informammo e sco- ho sempre coltivati e inseguiti tare i deboli, rispettare le don- primmo che era stato adottato e oggi mi hanno portato dove ne, rispettare i bambini. Altro da una famiglia che non lo ave- sono arrivato. Questa speran- elemento fondamentale è “se va più voluto e quindi “restitu- za cerco di insegnarla ai miei hai, devi dare”, se possiedi devi ito” al mittente. Dunque dissi a ragazzi, e spero che seguano condividere con gli altri se ne mia moglie: “Prendiamolo con gli esempi che cerco di dare hai la possibilità. Se entri in noi”. Oggi ha 16 anni, è bellis- loro. palestra devi attenerti a queste simo ed è stato due volte cam- regole: puoi essere figlio di un pione d’Italia. Io lo amo, come C’è un “codice di compor- carabiniere, come figlio di un tutti gli altri miei figli, e la cosa tamento” nel clan Maddaloni. camorrista, le regole valgono che più adoro di lui è che mi Ce lo può spiegare? per tutti e le devi seguire. Il chiede sempre: “Papà come Prima di tutto per entrare nel nostro obiettivo è prima di tut- stai? Tutto bene?”. C’è qualco- nostro gruppo bisogna rispet- to differenziare bene e male e sa che conta più di questo? 10
Il diritto di sognare Contrastare la povertà educativa per restituire ai ragazzi la libertà di immaginare il futuro Giovani e opportunità è un binomio difficile da vivono in condizione di disagio, interessando immaginare di fronte allo scenario del nostro direttamente circa 8mila organizzazioni, tra Paese in cui 1,26 milioni di essi vivono in con- Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati. Si dizione di povertà assoluta. A questi ragazzi è tratta di piccole e grandi esperienze in contesti preclusa la possibilità di formarsi adeguata- difficili nelle periferie delle nostre metropo- mente e di scoprire le proprie potenzialità; è li, ma anche in sacche di degrado al centro negata la facoltà anche solo di immaginare un delle città. Grazie a questi progetti sono nate futuro di emancipazione per sé e per la propria ludoteche, laboratori di teatro, orti di quartie- famiglia. Si tratta di un fenomeno che è cre- re, servizi di accompagnamento per i genitori, sciuto negli ultimi decenni e che può innescare corsi d’italiano per stranieri, attività sportive, una pericolosa spirale, perché la condizione di programmi di educazione alimentare, solo per povertà educativa determina fragilità sociale, citare alcune delle numerosissime iniziative quindi nuova futura povertà. avviate. Sono progetti per contrastare l’ab- Dal 2016, grazie a un’inedita partnership pub- bandono scolastico, favorire l’integrazione dei blico-privato sociale, che vede pariteticamen- bambini e delle famiglie, combattere il feno- te rappresentati Governo, Fondazioni e Terzo meno delle cosiddette “babygang”, offrendo ai settore, è attivo il Fondo per il contrasto della ragazzi un’alternativa in grado di valorizzare il povertà educativa minorile, che sta sperimen- loro talento e le loro aspirazioni. tando formule innovative per rispondere al fenomeno, coinvolgendo tantissimi soggetti sui territori. Il Fondo ha, infatti, stabilito di puntare sulla “comunità educante”, ovvero coinvolgere tutte le “agenzie educative”, che, insieme alla scuola, sono chiamate a occuparsi Illustrazione di Ilaria Zanellato tratta dal Bilancio di missione dell’impresa sociale Con i bambini della crescita dei ragazzi: le famiglie, le organizzazioni del Terzo settore, le istituzioni. Per questa operazione le risorse messe a disposizione dalle Fondazioni di origine bancaria (per le quali è previsto un apposito credi- to d’imposta) nel periodo 2016-2021 ammonteranno a circa 600 milioni di euro. Fino a oggi il Fondo ha attivato cinque bandi, che hanno seleziona- to complessivamente 355 progetti in tutta Italia, per oltre 280 milioni di euro, tra cui 17 idee progettuali legate alle iniziative in cofinanziamento con altri soggetti finanziatori e 6 proget- ti sostenuti tramite l’iniziativa per le aree terremotate. I progetti sostenuti coinvolgono oltre 480mila bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, che 11
Il diritto sognare Fondazioni Nov - Dic 2019 Photo by Maxime Bhm on Unsplash Giovani, insegnateci a sognare Intervista a Giuseppe Morandini, vicepresidente Acri "S e c’è una cosa della quale i giovani non hanno bisogno è continuare a sentirsi dire quello che dovrebbero gno. E le Fondazioni non fanno altro che accom- pagnare questo loro percorso, che deve essere sostenibile nel tempo. fare”: esordisce così Giuseppe Morandini, vice- presidente di Acri e presidente Esiste un problema di in- di Fondazione Friuli, sollecitato gresso nel mondo del lavoro? sul tema delle opportunità che Dobbiamo fare innanzitutto una la società italiana sembra non precisazione. Da una parte è offrire più ai suoi giovani. vero che in Italia non riusciamo a creare condizioni d’ingresso Dal suo punto di vista, qual è al mondo del lavoro dei giova- lo scenario che si trova di fron- ni come altri paesi, perchè ab- te un ragazzo oggi in Italia? biamo un percorso formativo I giovani italiani non sono solo che non è pensato per adattarsi quelli che raccontano abitual- alle reali esigenze del mercato mente i media. Lavorare in una del lavoro. Dall’altra, però, dob- Fondazione ci permette di in- biamo registrare che in questo contrare quotidianamente ra- momento c’è anche una grande gazzi e ragazze coraggiosi che Giuseppe Morandini, vice- carenza di alcune figure profes- puntano sull’autoimprendito- presidente Acri e presidente sionali come informatici, su- rialità per dare forma al loro so- Fondazione Friuli pertecnici e persone in grado di 12
Il diritto sognare È importante trovare equilibrio #tuttomeritomio tra formazione e lavoro: questo aiuterebbe i ragazzi in una Tutti, nell’arco di una vita, si delicatissima fase di passaggio prefissano degli obiettivi e provano a raggiungerli. Alcuni dei nostri concittadini, però, sono costretti, sin dall’inizio, a porsi obiettivi al interpretare i big data. Dovremmo quindi trova- di sotto delle loro ambizioni a re un equilibrio tra formazione e lavoro: questo causa di ostacoli di natura socio- aiuterebbe i ragazzi in questa delicatissima fase economica, che condizionano i di passaggio. percorsi scolastici ed universitari di quei giovani studenti appartenenti La narrazione imperante sul mondo dei gio- a famiglie in condizioni di disagio. vani è prevalentemente negativa e caratteriz- #Tuttomeritomio è l’iniziativa zata da disaffezione e sfiducia nel futuro. La promossa da Fondazione CR condivide? Firenze e Intesa Sanpaolo, per rimuovere questi ostacoli per A questa narrazione rispondiamo con un’altra permettere a tutti di poter dire narrazione, che è purtroppo poco rappresenta- “Tutto merito mio”. ta. Ad esempio, Funder35 è una piccola grande Il progetto – sviluppato assieme esperienza realizzata dalle Fondazioni di origi- all’Università degli Studi di Firenze, ne bancaria, che ha accompagnato lo sviluppo l’Ufficio Scolastico Regionale per di oltre 300 imprese culturali giovanili, che ora la Toscana e in collaborazione hanno costruito una comunità che condivide le con GLab di Fondazione Golinelli esperienze in tutto il territorio nazionale. Si trat- – mette a disposizione dei ta di ragazzi e ragazze che puntano sulla cultura giovani selezionati un tutoraggio quale chiave per esprimere il loro talento e con- individuale e di gruppo, con esperti tribuire alla crescita dei loro territori. Ma potrei senior e junior. citare i casi dei giovani attivi nel mondo della co- Inoltre, ai giovani vengono offerte le risorse economiche necessarie operazione o del volontariato, di quelli che vanno per approfondire tematiche di a studiare all’estero, dei ricercatori che si perfe- interesse o per specializzarsi. Il zionano in centri di ricerca stranieri, dei tantissi- contributo per gli studenti delle mi che accedono al programma Erasmus. Perché scuole secondarie di secondo travalicare i confini, non è affatto negativo: è una grado va da 3.000 a 3.500 euro per caratteristica di quest’epoca. L’importante è che anno, per gli studenti universitari sia garantita a tutti la possibilità di scegliere in il sostegno va da 3.600 a 11.600 base alle proprie inclinazioni e che questa mobi- euro per anno. Gli studenti lità non sia esclusivamente in uscita. particolarmente meritevoli potranno partecipare a corsi di Si può insegnare a sognare in grande? studio intensivi in Italia e all’estero. I giovani lo sanno fare molto meglio di noi. Quel- lo che possiamo fare è lasciarli liberi di sognare e di ricercare loro stessi la strada per dare corpo a questi desideri. Perchè la richiesta più grande che viene dal mondo dei giovani è quella di poter essere messi alla prova. La grande responsabili- tà che ha la nostra generazione è contribuire con generosità affinchè si creino queste condizioni di ricambio e perchè i giovani possano esprimere appieno il loro potenziale 13
Foto di Gianmarco Chieregato I volti della sostenibilità Fondazioni Nov - Dic 2019 H a vinto due David di Donatello, due Nastri d'argento, un Globo d'oro e due Ciak d'Oro. In una carriera di oltre trent’anni Silvio Orlando, classe ’57, è oggi uno dei volti più rappresentativi del cinema d'autore italiano contem- poraneo. Voce bassa, recitazione sobria, ma estremamente versati- le, l’attore di origini napoletane ha iniziato calcando la scena teatrale partenopea per poi arrivare al ci- nema grazie al regista Gabriele Salvadores che gli offrì un piccolo ruolo in Kamikazen - Ultima notte a Milano (1987). Da allora non si è più fermato. La sua carriera è stata di grande successo, ha lavorato con tanti registi famosi ma soprattutto ha interpretato moltissimi ruoli. Dei perso- naggi che ha rappresentato ce n’è uno in particolare che ricorda con affetto? C’è un personaggio che mi ri- mane nel cuore a distanza di tanto tempo ed è il professor Vivaldi del film “La scuola” di Daniele Luchetti. Natural- mente, l’affetto nei confronti di questo ruolo è dettato an- che dal fatto che è stato il mio primo grande successo e il professor Vivaldi in qualche modo, è stato anche amato da tanti. Inoltre, il film di Luchetti è stato un progetto partito da me, quindi è un personaggio che sento fortemente apparte- nermi. Poi, è chiaro, ho inter- pretato tanti ruoli e in qualche modo sono affezionato a tut- ti, dal primo fino ad arrivare all’ultimo il cardinale Angelo Voiello nella serie “The New Pope” di Paolo Sorrentino. 14
Il diritto di sognare Se non avessi fatto l’attore sarei stato un buon professore Intervista a Silvio Orlando “La scuola” di Luchetti met- a interpretare questo ruolo in anche essere un’arma a doppio te al centro una generazione di più pellicole? Se non avesse fat- taglio: per esempio, può rappre- professori e studenti degli anni to l’attore avrebbe voluto vestire sentare un limite per un attore che Novanta. Oggi la scuola è cam- i panni di un educatore? si crede troppo bravo, oppure per biata? Probabilmente, antropologicamen- soddisfare il talento si segue un Io credo che la differenza sostan- te questa funzione mi si addice. percorso che non è sempre detto ziale sia che all’epoca si viveva Il ruolo di educatore mi è sempre riesca a prendere forma. Inoltre, ancora il sogno di una scuola stato consono ed è per questo che è importante non confondere il concepita come missione sociale ci sono “inciampato” così di fre- talento con la passione, si tratta e anche politica in senso alto. La quente. Va anche detto che chia- di due cose ben distinte: se c’è la scuola possedeva una funzione ramente in Italia, nel mondo dello passione, ma non c’è talento, si ri- prioritaria che era quella di dimi- spettacolo, quando si ha succes- schia di incaponirsi su un percor- nuire la forbice sociale, riuscire a so con un personaggio, si tende so di vita non idoneo alle proprie dare opportunità a tutti compre- a riproporlo e quindi i panni del capacità. si i meno fortunati e a consenti- professore hanno vestito una bel- re l’aggregazione sotto lo stesso la fetta della mia carriera. In ogni “Rispetto e teatro” è il dialogo tetto di persone di livelli sociali caso, anche quando non ho inter- che ha messo in scena di recente diversi (ovviamente mi riferisco pretato il docente, ma l’intellet- al teatro La Pergola nell’ambito alla scuola pubblica). Oggi mi tuale meridionale alle prese con del ciclo d’incontri “Sulla scia sembra che con il cambiamento le problematiche del mondo (altro dei giorni”, organizzato dalla delle condizioni politiche e eco- ruolo costante nella mia carriera), Fondazione CR Firenze. Cosa nomiche, i quartieri si siano con- la scuola rimaneva sempre sullo vuol dire rispetto? notati più in maniera decisa per sfondo. Ho partecipato con molto piace- somigliare alla classe sociale che re a questa iniziativa. La parola li abita; allo stesso modo le scuole Se dovesse dare un consiglio a rispetto mi piace molto perché ri- riflettono il quartiere in cui sono un giovane che vuole intrapren- tengo che sia collocata vicino alla inserite e ripropongono l’orga- dere la carriera teatrale o cine- parola dignità, che è una delle mie nigramma e la struttura sociale matografica cosa gli direbbe? parole favorite. Penso che l’essere di quella determinata zona. Per All’inizio della mia carriera crede- umano non debba mai scendere questo, probabilmente, quelle vo molto nel talento, ovviamente sotto la soglia della dignità, dun- speranze che la nostra genera- ancora ci credo, tuttavia oggi mi que si tratta di una parola che rap- zione investiva nella scuola pub- rendo conto di dare la priorità al presenta un faro, una linea guida. blica dell’epoca, oggi fanno più lavoro. Il talento delle volte può Rispetto e dignità sono fondamen- fatica a esistere. tali per chiunque ed è solo tenen- do ben presenti questi principi di “La scuola” non è l’unico film Rispetto e dignità: vita che occorre fare spesso un in cui ha interpretato il ruolo due parole bilancio con sé stessi e capire di del professore, ce ne sono altri meravigliose che giorno in giorno se il proprio per- come “Il Portaborse” sempre di dovrebbero guidare corso sia rispondente all’identità e Luchetti, “Il papà di Giovanna” l'agire umano ai valori che ci caratterizzano di Pupi Avati. Come si è trovato 15
Gli italiani e la povertà educativa minorile Indagine dell’Istituto Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile Gli italiani che hanno sentito parlare di povertà educativa 43% Sì No 32% Sì, ma non sanno esattamente di cosa si tratti 25% Pensando ai bambini e agli adolescenti in Italia, le maggiori preoccupazioni sono: 66 61 56 53 Dipendenza da Episodi di bullismo Crescente diffusione Scarso apprendimento smartphone e tablet o violenza della droga scolastico 52 47 46 28 21 Crescente aggressività Impoverimento Consumo Disuguaglianza Ludopatia, nei comportamenti del linguaggio di alcol nelle opportunità dipendenza dal gioco
Qualità della vita dei minori. Le opportunità del contesto sono adeguate? Sì No Valori % Strutture sportive 44 56 e palestre Scuole 41 59 Occasioni cultirali 40 60 e per il tempo libero Servizi sanitari 39 61 Spazi verdi attrezzati 38 62 Cinema e teatri 33 67 Libreri e biblioteche 32 68 Asili nido e strutture 31 69 per l’infanzia Qualità dell’aria 30 70 Trasporto pubblico 29 71 Servizi sociali 22 78 20% Abbastanza Quanto ritiene 9% Poco importanti le azioni di contrasto alla 83% 3% per niente povertà educativa 5% Non sa per lo sviluppo Importanza attribuita dagli italiani al contrasto del Paese? della povertà educativa 63% Molto Fonte: Istituto Demopolis
Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019 Minori stranieri al bivio L'analisi della ricerca di Fondazione Ismu I n Italia dal 2014 al 2018 sono arrivati 70.547 minori stranieri non idee e nuove visioni. Agevolare la transizione all’età adulta dei mi- nori stranieri non accompagnati punto di vista biologico, psico- logico e sociale. Allo stesso tem- po, il concetto e l’esperienza di accompagnati, ragazzi e ragaz- è doveroso per il rispetto dei di- adolescenza possano divergere ze che hanno lasciato il paese ritti dell’uomo ed è fondamenta- anche ampiamente tra culture e di origine affrontando spesso le per costruire una società più all’interno delle stesse, con va- pericoli, detenzione, violenza, coesa, anche nella sua diversità. riazioni significative riguardo sfruttamento e abusi. La ricerca Ne abbiamo parlato con Ema- l’età in cui si è ancora conside- “A un bivio”, curata dalla Fon- nuela Bonini, sociologa ricerca- rati “bambini” o si è trattati da dazione Ismu, affronta il diffici- trice e project manager presso la “adolescenti” e “giovani adulti”. le tema della transizione all’età Fondazione Ismu. adulta dei minori. Lo fa parten- Un capitolo della ricerca è do da elementi apparentemente dedicato alle aspettative, desi- semplici come le aspettative e In Italia dal 2014 al 2018 deri e futuro dei minori stra- i desideri di questi ragazzi che, sono arrivati 70.547 nieri non accompagnati: quali come i loro coetanei di tutto il minori stranieri non sono a suo avviso le risposte più mondo, aspirano a migliorare le accompagnati interessanti su questo tema? loro condizioni e a lasciare un Nella scrittura del Rapporto e segno. Non sono solo guerre e nell’analisi delle interviste ab- povertà a spingere questi ragazzi biamo deciso di partire proprio a lasciare il proprio paese ma, a La ricerca è incentrata sul dalle aspettative dei minori, que- volte, è anche la ricerca di mag- concetto di triplice-transizione: sto per mettere al centro i desi- giori opportunità, alla pari delle cosa significa e cosa evidenzia deri dei ragazzi e delle ragazze centinaia di migliaia di ragazzi questo approccio? che sono costrette a partire per europei che partono ogni anno I ragazzi e le ragazze stranieri ragioni economiche o di salva- per studiare o lavorare. Permet- non accompagnati vivono una guardia della propria incolumità. tere a chi arriva di realizzare i condizione di “triplice transi- Dietro questi motivi ci sono an- propri sogni è un elemento cru- zione”: la transizione dall’a- che aspirazioni che giocano un ciale per creare integrazione; ma dolescenza all’età adulta che ruolo importante nei percorsi di non solo: arricchisce chi ospi- accomuna ogni essere umano; questi giovani. Talvolta si tratta ta di nuovi punti di vista, nuove la transizione legata alla migra- di desideri ben definiti e chiari zione che li porta al distacco dal come «trovare un’opportunità proprio contesto di origine e al per una vita migliore» o la ne- doversi costruire una nuova vita cessità di fuggire da un contesto in un contesto culturale e socia- violento. Altre volte i ragazzi non le diverso; infine, la transizione hanno avuto il tempo di matura- riguardante il superamento dei re un desiderio preciso e questo traumi vissuti prima, durante o può rappresentare un ostacolo dopo il viaggio compiuto, con alla realizzazione di un percorso. l’attivazione di fattori di resilien- Per molti questa rappresenta una za che li conducano a generare possibilità di costruirsi un futuro una situazione di nuovo o ritro- in Italia, di imparare un lavoro vato benessere individuale. La specifico o un mestiere, per le transizione all’età adulta, come ragazze in particolare il lavoro è Emanuela Bonini, sociologa e per tutti gli adolescenti, rappre- visto come opportunità non im- ricercatrice Fondazione Ismu senta un periodo complesso dal maginata. Inoltre, alcuni di loro 18
Il diritto di sognare sperano di poter utilizzare un stati individuati nelle lente e popolazione residente e i propri giorno il bagaglio acquisito nel complesse procedure per l’ot- pari, per valorizzare i rapporti paese di origine. tenimento dei documenti, unite formali e informali che nella ri- agli eventuali intoppi burocrati- cerca hanno rappresentato un Cosa funziona già bene in ci, nella finestra di tempo a di- elemento positivo nella transi- Italia riguardo l’integrazione sposizione che la maggior parte zione all'età adulta e combattere dei minori stranieri non ac- dei MSNA ha, in ragione dell'età i fenomeni di discriminazione, compagnati? al loro arrivo (16-17 anni) e nel- razzismo e xenofobia. Serve, inol- Nel sistema di accoglienza italia- la difficoltà a ottenere un con- tre, continuare a sperimentare no ci sono molti elementi positivi tratto di lavoro regolare. Emer- – documentando, monitorando e che possono rappresentare dei gono inoltre limiti nell’azione valutando – interventi innovativi fattori di successo nel percorso informativa e orientativa, in me- e alternativi per giovani migranti dei MSNA, spesso però questi rito alle loro possibilità, anche e rifugiati neomaggiorenni come non sono messi a sistema. Il si- nell’accesso al mercato del la- ad esempio le soluzioni abitative stema di accoglienza offre una voro e della casa, rappresentano di semi-autonomia, di carattere serie di garanzie ai minori soli, familiare o comunitario, nonché ma la ricerca ha evidenziato che le azioni volte alla partecipazione non tutte le esperienze di acco- La scuola e la formazione quali quelle effettuate nei centri glienza sono uguali, indubbia- professionale rappresentano di aggregazione di vario titolo. mente quando questa funziona per i ragazzi e le ragazze Bisogna continuare a fornire as- gioca un ruolo determinante nel una tappa fondamentale del sistenza, accompagnamento e percorso di transizione ed inse- supporto ai neomaggiorenni con proprio percorso di inclusione rimento sociale del minore. La attenzione ai portatori di bisogni scuola e la formazione professio- specifici, inclusi i sopravvissuti nale rappresentano per i ragazzi alla violenza sessuale e di genere e le ragazze una tappa fonda- un ostacolo aggiuntivo nei per- attraverso la gestione di servizi mentale del proprio percorso di corsi di autonomia e inclusione specializzati, in collaborazione inclusione, sulla quale vogliono sociale e incidono sul benessere con le autorità pubbliche. Infine, investire. Le relazioni formali e personale dei minori e neomag- promuovere e potenziare la par- informali – sia con gli adulti sia giorenni stranieri. tecipazione di giovani migranti con i pari – rappresentano un e rifugiati – favorendo anche l’in- sostegno importante per i loro Cosa può fare la società civile clusione attiva delle ragazze – ad percorsi, in particolare il ruolo per contribuire all’integrazione associazioni al fine di contribuire dell’educatore o educatrice della dei minori stranieri? attivamente alla società, difende- struttura di accoglienza e quello Per prima cosa continuare e au- re i propri diritti e far sentire la dei tutori volontari è riconosciu- mentare le possibilità di incontro propria voce ed opinione influen- to come centrale. Abbiamo rile- e scambio tra i giovani migranti do sulle decisioni in merito alle vato esperienze positive anche e rifugiati neomaggiorenni, la politiche che li riguardano rispetto all’autonomia abitativa, nelle quali emerge l’importanza di soluzioni di passaggio, come l'accoglienza in contesti familiari o di semi-autonomia supervisio- nata e supportata. Su quali aspetti è necessario lavorare maggiormente? Il primo elemento di attenzione riguarda la possibilità di mette- re a sistema le buone pratiche di accoglienza e di inserimento dei minori. In particolare, i fatto- ri che ostacolano la transizione alla vita adulta dei MSNA sono 19
Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019 I trentenni di oggi vogliono cambiare il mondo, insieme Intervista a Concita De Gregorio C oncita De Gregorio è una giornalista e una scrit- trice. Il suo ultimo libro ne, sei fortunato, pensa agli altri che non hanno neanche questo”. Non parlo di sindacalizzazione, perché miope. Se ignoriamo chi ha meno di trent'anni, automaticamente lo stiamo privando di tutele, così se ti si intitola “In tempo di la storia dei sindacati in Italia è una assumono tu devi gratitudine a chi guerra” e racconta la storia di Mar- storia particolare, però qui parliamo ha scelto proprio te a chi ti mette co, ragazzo trentenne “soldato di di diritti di base dei lavoratori. Non alla prova, però non ti puoi rivolgere una guerra invisibile”, e di tutti i ra- puoi assumere un ragazzo formato, ai tuoi coetanei perché se fallisci ti gazzi della sua generazione pieni di dandogli 800 euro al mese, e poi in- sostituiscono. È un sistema fondato energie e di voglia di cambiare, ma trodurlo in un regime quasi di schia- sulla divisione degli uguali. privati di un esercito e di uno spazio. vitù. Una storia che racconta un percor- Oltre al lavoro, ci sono altre so e ci insegna che c’è sempre una Questo ha contribuito a far per- componenti che hanno contribu- strada da intraprendere e un luogo dere un senso di comunità? ito a creare questa sensazione di dove andare. Si è creato un sistema nel quale il solitudine e smarrimento? mio vicino è il mio nemico, se io La presenza della rete è stata impor- Le è capitato di incontrare mol- non accetto determinate condizioni tante. Se guardiamo le grandi fasi, ti “Marco” negli ultimi anni? le accetterà un altro che prenderà abbiamo questa generazione digita- Sì, moltissimi. Prima di risponde- il mio posto. Così non può esserci le che sta arrivando oggi all’età adul- re però è importante partire da un comunità, fratellanza. Questo è un ta, sono i trentenni di oggi che han- presupposto fondamentale: le cose sistema impostato sull’individua- no avuto una crescita molto segnata accadono in seguito a processi che lismo, sulla rivalità, impossibile da dalla presenza della rete. Le rela- prendono tempo. Io ascolto voci e scindere dal sistema economico che zioni online sono reali, non voglio storie da trent’anni ormai e credo lo ha creato. Se guardiamo alla poli- negarlo, ci sono interazioni vere ma di aver imparato a capire lo spirito tica, ci si rivolge molto ai pensionati manca la dimensione fisica. Lo ab- del momento. È il mio lavoro e da perché rappresentano una grande biamo detto spesso in passato, ma tanti anni ho vari “sensori”: uno è la fetta di elettorato, non dico che sia ora abbiamo davanti l’esito del pro- rubrica su Repubblica, dove ricevo sbagliato però così è una politica cesso. Siamo di fronte a una genera- centinaia di lettere al giorno, poi la zione che da 15 anni è in rete e ora radio con il programma “Cactus - arriva all’età adulta essendo cresciu- Basta poca acqua”, dove porto avan- ta nella rete. Ci sono anche relazioni ti un dialogo costante con gli ascol- reali, Marco ne ha con la sorella con tatori, e infine attraverso i blog come l’amico Diego e con le ragazze, ma “Cosa pensano le ragazze”, dove mi sono comunità piccole, persone re- scrivono molti giovani, di cui molti ali della tua vita però con “gli altri”, non sono più in Italia. Negli ultimi il mondo fuori, la società, non c’è due anni la generazione che adesso un contatto fisico, non c’è un luogo ne compie 30 ha cominciato a farsi fisico. D’altro canto, questa genera- più presente e viva. Io ho notato una zione mi sembra la prima a mostra- ricorrenza di temi e racconti con re un’insofferenza verso il virtuale aneddoti simili. Sul tema del lavo- e il bisogno di ricominciare a fare ro mi arrivano moltissime storie, i le cose fisicamente, cose di senso, contratti precari, i pagamenti con i qualcosa di “giusto”. Da qualche voucher, gli orari lunghissimi senza anno ascolto moltissime testimo- pause. Tutto questo con una narrati- nianze di ragazzi che si impegnano va che dice a questi lavoratori sem- Concita De Gregorio, giornalista, nel volontariato, nelle battaglie co- pre più privati di diritti: “Sei giova- scrittrice e conduttrice muni, nelle ONG (con capitane delle 20
Il diritto di sognare I giovani oggi hanno urgenza di ritrovarsi, condividere la loro idea di mondo Larisa Birta on Unsplash navi trentenni ma non solo questo). le passioni comuni. Nessuno na- Se dovessimo iniziare oggi un Oggi vediamo i ragazzi dei Friday sce cinico o individualista, è nella processo per permettere ai gio- for Future, ma questa generazione natura dell’uomo quella di affac- vani di apportare il cambiamento di giovani ha già da tempo mostrato ciarsi alla vita e avere voglia di fare che sognano, da dove dovremmo interesse, impegno e una coscien- anche solo un centimetro di strada cominciare? za ecologica di rispetto del pianeta, per cambiare le cose per sé stessi e Ecco, noi abbiamo spostato lo spa- consapevolezza sull’alimentazione, per gli altri. Se non si trova un po- zio del sogno alla startup, alla picco- sui materiali inquinanti o riciclabili, sto sorge frustrazione: “Avete chiu- la impresa individuale, alla “tua idea che oggi è molto viva, molto di più so tutte le strade” dice Marco nel geniale” e alla “tua capacità di esse- delle generazioni precedenti. C’è libro. Però, continuo a dire, non è re imprenditore di te stesso”. Così si una rete immensa di ragazzi che, successo tutto in un istante, anche è passati dal sogno condiviso all’o- nel tempo libero dal lavoro flessibile la scuola è cambiata tantissimo da biettivo di avere un puro tornaconto di cui parlavamo prima, si impegna- quando eravamo un modello nel personale, individuale. Dobbiamo no per fare cose insieme agli altri. mondo. Forse c’era anche un ec- ripartire dal nostro istinto di fare le Mi sembra ci sia oggi un’urgenza di cesso di “democratizzazione” negli cose insieme e da una generazione ritrovarsi e condividere questa idea anni Settanta e Ottanta, però quella che sta lentamente tornando a sta- di mondo. Anche un po’ risarcitoria scuola ci ha educato a stare insie- re insieme nei luoghi. Prendiamo rispetto al destino individuale e di me, avevamo laboratori, seminari. il movimento delle sardine: non so solitudine che ha colpito ciascuno. Oggi ci sono i test Invalsi a crocet- se porteranno qualcosa, ma intanto te, fai da solo e da solo rispondi del segnala un bisogno di occupare uno I luoghi, lo spazio fisico, biso- tuo compito. Noi avevamo i lavori spazio fisico, uno spazio “nostro” gna ripartire da qui per ricreare di gruppo, non è che studiavamo dove entrano persone che la pensa- un senso di comunità? di meno, però studiavamo in grup- no allo stesso modo, che vogliono far Sono anni che il tema della comu- po. Questo non l’ho visto più. Io ho sentire la loro voce. È vero che è un nità è stato diserbato, non è stato quattro figli, e ho visto che siamo movimento di opposizione, nello sti- coltivato, anche questo è l’esito di passati dagli esami collettivi ai test le un po’ del tempo, però già lo stare un processo. Quando partecipa- Invalsi. Ovviamente, non voglio insieme è proposta. Le sardine non vo ai talk show televisivi chiedevo generalizzare, ma questa è una for- sono un movimento politico, ma un “Questa cultura dell’Io dove ci por- ma di cultura che mette la persona movimento che riempie uno spazio terà?”. Mi davano della buonista, singola sola al centro della scena. fisico, che riprende chi si sente solo ora abbiamo i risultati. Se perdi i Esclude la scelta del fare insieme e lo porta in piazza. Ora c’è il biso- luoghi della comunità, non c'è più per fare meglio che per me è stata gno, il desiderio di fare le cose lo spazio per coltivare le ragioni e formazione. insieme 21
Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019 Mettiamo a sistema creatività, talento e conoscenze Intervista a Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden U no spazio dove condividere idee, sogni e professionalità. Si chiama Talent Gar- den ed è una “Innovation School” nata dall’idea di un giovanissimo imprenditore italiano, Davide Dattoli, di recente indicato da Forbes fra i 30 “under 30” più influenti d’Europa. Si tratta di una piattaforma europea di spazi di coworking e forma- zione per l’innovazione digitale e ad oggi è presen- te in otto Paesi in Europa con 23 Campus. L’ultimo spazio è nato a Roma nel quartiere Ostiense e conta 5mila metri quadri di superficie, 300 postazioni per un investimento di 3 milioni di euro. «Un laborato- rio di idee, dove il confronto tra professionalità di- verse e complementari permette continui scambi di informazioni, esperienze e anche la creazione di progetti di business», racconta Dattoli in questa Davide Dattoli, fondatore di intervista. Talent Garden Un’idea imprenditoriale che è diventata un necessario imparare a mettere a sistema creatività, successo: come è nata l’idea di Talent Garden e talento e conoscenze. Dobbiamo imparare a fare come funziona? sistema, quindi non solo a livello locale, ma anche Talent Garden è nato dalla necessità concreta di un a livello europeo, dando vita a progetti esportabili gruppo di amici alla ricerca di uno spazio di lavoro e scalabili. Lo spirito della nostra “proposition” è condiviso, uno spazio fisico in grado di fornire l’ha- proprio questo: i membri dei nostri campus, ovun- bitat naturale per migliorare le proprie competen- que si trovino, Albania, Austria, Danimarca Irlanda, ze. Gli abitanti di Talent Garden non condividono Italia, Lituania, Romania, o Spagna, fanno parte di solo delle scrivanie, il cuore del nostro coworking un’unica community, dove trovano terreno fertile sta nella possibilità di creare intorno allo spazio/uf- per fare innovazione in modo concreto. ficio una rete di persone, una community professio- nale fatta di talenti dello stesso settore. Nel suo percorso ha incontrato interlocutori che hanno creduto nella sua idea e l'hanno aiu- Lei è riuscito a mettere le basi per costruire un tata a realizzarla? suo sogno e allo stesso tempo Talent Garden vuo- Ho certamente incontrato imprenditori lungimi- le supportare talenti. Quindi è possibile in Italia ranti, che si sono appassionati al progetto sin dalle realizzare i propri sogni? prime battute e che hanno permesso la sua realiz- L’Italia è un paese dal potenziale incredibile, anche zazione in tempi strettissimi. Talent Garden fa leva nell’ambito dell’innovazione tecnologica, ma abbia- su partnership locali in grado di abilitare nuovi mo a che fare con un ecosistema molto complesso, network, per esempio a Dublino abbiamo una col- dove fare è certamente più complicato rispetto ad laborazione con Dublin City University, a Roma con altri ambienti. Credo che, soprattutto in Italia, sia Poste Italiane, a Torino con Fondazione Agnelli e 22
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