Il diritto di sognare - Acri
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All’interno gli interventi di:
Concita De Gregorio
Mariella Enoc
Nicola La Gioia
Mario Melazzini
Silvio Orlando
Periodico delle Fondazioni
di origine bancaria
Nov - Dic 2019
Tariffa regime libero 20/D - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma
Nov-Dic 2019
Il diritto di sognare
Fondazioni
Giovani tra desideri
e opportunitàiamo stanchi
S di diventare giovani seri,
o contenti per forza,
o criminali, o nevrotici:
vogliamo ridere, essere innocenti,
aspettare qualcosa dalla vita,
chiedere, ignorare.
Non vogliamo essere subito già così sicuri.
Non vogliamo essere subito
già così senza sogni.
Pier Paolo Pasolini
Lettere Luterane, Garzanti 1976
1Sommario Fondazioni Nov - Dic 2019
Sommario
4 Giorgio Righetti
La categoria giovani esiste solo a Sanremo
Antonio Danieli
Nuovi ecosistemi per favorire il talento
Editoriali
Il vero trofeo sono i miei ragazzi
Intervista a Gianni Maddaloni
6
Fondo contrasto povertà educativa
Giovani, insegnateci a sognare
Intervista a Giuseppe Morandini
Se non avessi fatto l’attore sarei stato un
buon professore
Intervista a Silvia Orlando Il diritto
Minori stranieri al bivio di sognare
Intervista a Emanuela Bonini
I trentenni di oggi vogliono cambiare il
mondo, insieme
Intervista a Concita De Gregorio
Mettiamo a sistema creatività, talento e
conoscenze
Intervista a Davide Dattoli
24 Nicola Lagioia:
Sud custode dell'identità
del Paese
Intervista al direttore
Incontri del Salone del Libro di
Torino
2Sommario
Per una ricerca che guarda alla persona
di Mario Melazzini
Fondazione ANT, ricerca e cure
personalizzate
28
La cura
Ospedale Bambino Gesù, dove un abbraccio
è parte della cura
Intervista a Mariella Enoc
36
Culture
Gli eventi culturali promossi
40
dalle Fondazioni in tutta Italia Territori
Dal dialogo costante
con le comunità
nascono progetti
e sperimentazioni
44
Esperienze
di innovazione sociale:
Storie
48
la voce dei protagonisti R'accolte
L'alazana di Cagnaccio di San Pietro
3Editoriali Fondazioni Nov - Dic 2019
La categoria
giovani esiste solo
a Sanremo
M a, oltre che a Sanremo,
esiste veramente la
“categoria giovani”?
Dovremmo concentrare
i nostri sforzi sulla
La domanda, provocatoria creazione di un
ma non oziosa, nasce dalla con- ecosistema favorevole
statazione che solitamente ci si alla libera circolazione
rivolge ai giovani come fossero dell’immaginazione, che
un blocco sociale, un monolite, consenta l’emersione
come se avessero tutti gli stessi del potenziale che è di Giorgio Righetti
problemi e gli stessi desideri. in ciascun giovane
Direttore Generale Acri
Come se fossero un unico seg-
mento di “mercato” a cui rivol-
gersi a seconda delle esigenze servisse l’iperspecializzazione dall’insopportabile peso dell’e-
(sempre degli adulti) quando si (si veda la proliferazione dei sperienza e dei fallimenti che
tratta di imbonirli, di accapar- master, in un mondo che, vista la vita spesso riserva.
rarsene la compiacenza, oppu- la velocità del cambiamento, I giovani, invece, sono più
re di stigmatizzarne i compor- richiederebbe di concentrare liberi, hanno meno inibizioni,
tamenti. ogni sforzo, più che sulle com- hanno di fronte a loro tante po-
In realtà, esistono tanti gio- petenze specialistiche, sull’in- tenziali strade da percorrere e
vani, che hanno interessi, segnamento di come si impara non hanno perso la capacità di
aspirazioni, desideri, capaci- ad imparare), che servissero sognare.
tà, volontà e impegno diversi. sussidi economici o bonus, che Allora, forse, più che pro-
Ne esistono tanti, così come servisse la “profilazione” (sic!) porre soluzioni per i giovani,
esistono tanti adulti e tanti an- per facilitarne l’immissione sul dovremmo prima di tutto con-
ziani. Quindi, noi adulti, do- mercato del lavoro, che servis- centrare i nostri sforzi sulla
vremmo tenerlo bene a mente sero corsi di specializzazione creazione di un ambiente, di un
quando ci rivolgiamo ai giova- sull’ultima materia di moda (il ecosistema favorevole alla libe-
ni proponendo soluzioni omni- digital marketing oggi, la pro- ra circolazione dell’immagina-
comprensive che, il più delle grammazione in Cobol “ai miei zione, che la stimoli e la colti-
volte, sono viziate dal nostro tempi”). E si potrebbe prose- vi e che consenta l’emersione
modo di interpretare i loro bi- guire a lungo. del potenziale che è in ciascun
sogni e desideri, dai vincoli che Se c’è una cosa che accomu- giovane. E poi, sulla messa a
l’esperienza inevitabilmente na i giovani, ferme restando le disposizione di una molteplici-
ci impone, dalla prevalenza loro diversità, è probabilmente tà di strumenti che li aiutino a
dell’offerta (ciò che sappiamo la capacità di immaginazione, trasformare la loro immagina-
fare) rispetto alla domanda (ciò una risorsa straordinaria che zione e il loro potenziale in un
di cui c’è bisogno). posseggono in quantità e qua- sentiero percorribile.
Con questo approccio ab- lità senza dubbio superiori a Più che soluzioni, dovrem-
biamo immaginato che servis- quella degli adulti, compres- mo semplicemente limitarci a
se l’Università sotto casa, che si come sono, questi ultimi, offrire loro opportunità
4Editoriali
Nuovi ecosistemi
per favorire
il talento
di Antonio Danieli
Direttore Generale e Consigliere di amministrazione
Fondazione Golinelli
V alorizzare il talento è
la leva primaria su cui
agire affinché il Paese
un approccio olistico alla cultura,
valorizzando la bellezza, recupe-
rando un senso etico ed un prin-
università, imprese, istituzioni
finanziarie ed amministrazioni.
Se ormai sono assodate l’im-
possa svilupparsi. Occorre dare cipio di responsabilità nell’agire. portanza dell’orientamento, per
opportunità ai giovani, favoren- Per fare ciò occorrono insegnanti evitare l’abbandono scolastico, e
do la meritocrazia e garantendo e mentori preparati e motivati e l’attenzione nella scelta tra le uni-
in maniera equanime la libertà nuovi luoghi in grado di stimola- versità e l’entrata nel mondo del
a tutti di esprimersi e di giocar- re l’innovazione. lavoro, per contrastare il fenome-
si una propria opportunità nella Sempre più dunque nasce- no dei neet, ora diventa indispen-
vita. Questo obiettivo implica la ranno “opifici”, “factory”, “offi- sabile la creazione di un sistema
necessità di investire nella Scuo- cine”, “granai”, tutti ecosistemi nazionale efficace di supporto
la, nell’Università, nella Ricerca aperti - ma al contempo radicati per l’avvio di nuove realtà im-
ed in meccanismi di formazione nei territori - che adottano reti prenditoriali.
continua per ragazzi, per inse- di relazioni complesse e modelli Il recente ammonimento del
gnanti ed educatori. Non a caso, di funzionamento integrati con Presidente Mattarella in tal sen-
il 25% delle oltre 6.300 fondazio- tutte le fasi di educazione, for- so, con specifico riguardo alla di-
ni italiane investe in totale oltre 1 mazione, ricerca, trasferimento stanza tra la creatività dei nostri
miliardo di euro all’anno in que- tecnologico, incubazione, acce- giovani e la capacità del sistema
sti ambiti. lerazione, investimenti finanziari di valorizzarla e trasformarla in
Oggi occorre determinare i e open innovation. Questi luoghi impresa, è stato molto applaudi-
contenuti formativi necessari ai fungono da acceleratori della to, ma è fondamentale che tutti
giovani del futuro: siamo sulla fa- società: la competizione inter- gli attori si sentano chiamati in
glia di una discontinuità epocale nazionale rende necessari centri causa e si adoperino per questo
e l’accelerazione scientifico-tec- aggreganti e di contaminazione, obiettivo comune; ancora non è
nologica esponenziale rischia di intrisi nel genius loci e distribuiti stata definita una strategia condi-
indurre smarrimento nei giovani, nei territori, in cui si riescono ad visa ed efficace.
togliendo fiducia nel futuro. annullare le distanze tra scuole, L’azione di catalizzatore delle
La formazione deve trasferire fondazioni sui territori può essere
ai ragazzi/e queste attitudini e di esempio per favorire la creazio-
capacità: immaginazione, curio- Occorre dare opportunità ne spontanea di una rete di hub
sità, passione, creatività, corag- ai giovani, favorendo la per l’innovazione - caratterizza-
gio, multidisciplinarità, capacità meritocrazia e garantendo ti dal genius loci e al contempo
di unire il sapere al sapere fare, la libertà a tutti di esprimersi competitivi a livello internaziona-
di gestire l’imprevedibilità, di e di giocarsi una propria le – costituendo de facto l’architet-
governare sistemi complessi, di opportunità nella vita tura su cui costruire un piano stra-
imparare dagli sbagli, di adottare tegico per lo sviluppo del Paese
5Il diritto di sognare
Il diritto di sognare
Desideri, visioni e obiettivi dei giovani italiani
n Italia esiste da al fianco di chi in Italia lavora
I anni una discus-
sione sui cittadi-
ni più giovani.
A chi dovremmo chiedere di
sognare e immaginare il futuro
quotidianamente sul tema e atti-
vando istituzioni e società civile.
Ad esempio, attraverso il Fondo
se non a chi nel mondo del
Si parla dei cervelli in fuga e dei futuro è destinato a vivere? per il contrasto alla povertà educa-
bamboccioni, delle generazio- tiva, da queste ideato e finanziato,
ni private di futuro, dei ragazzi che opera sull’educazione, com-
“choosy” e dei Neet. impresa, serve migliorare il tra- battendo l’abbandono scolastico e
Per affrontare un discorso con sferimento tecnologico, servono proponendo metodi educativi al-
così tante sfaccettature serve i mezzi per creare e mantenere ternativi per recuperare chi fa più
partire da alcuni presupposti; vivi luoghi di aggregazione nelle fatica con i metodi tradizionali.
definire i giovani solo dalla data aree più periferiche. Serve acco- Promuovono progetti di social
di nascita, infatti, rischia di es- gliere i minori non accompa- housing, che offrono servizi abi-
sere riduttivo e di non tenere in gnati e permettergli di portare in tativi a prezzi calmierati per chi
considerazione le loro diversità. Italia le loro esperienze e le loro fatica a permettersi l’acquisto di
“I giovani vogliono stare in terre idee. Serve avere fiducia nel pro- un immobile, ma non può avere
popolate, dove possano giocare prio Paese e nelle possibilità che accesso a case popolari. Porta-
al massimo livello i loro deside- esso offre. no avanti il progetto Funder35,
ri” ha scritto Giovanni Teneggi, L’Italia, oggi, non riesce ancora che offre risorse, competenze
parlando dello spopolamento a soddisfare appieno queste ne- e affiancamento ai giovani che
delle aree interne italiane. Po- cessità. Se guardiamo infatti alla vogliono fare impresa, e Young
trebbe essere questa, allora, una ricchezza media individuale, a Investigator Training Program,
chiave di lettura: chi ha davanti seconda del periodo storico in che favorisce la mobilità dei ri-
a sé buona parte della sua vita cui si è nati, troviamo che la ge- cercatori.
deve poter sognare un cambia- nerazione dei post-1986 risulta Finanziano Never Alone, un’ini-
mento, sviluppare le sue idee, la più povera in assoluto. ziativa che porta avanti progetti
immaginare un ruolo nel mondo La percentuale di giovani tra i per favorire l’autonomia e l’in-
per sé stesso e per la sua gene- 20 e i 34 anni che non studia e clusione dei giovani migranti
razione. D’altro canto, a chi do- non lavora rimane la più alta in non accompagnati, garantendo
vremmo chiedere di sognare e UE (28,9%), superiore di più di il pieno rispetto dei diritti dei
immaginare il futuro se non a 10 punti percentuali alla media minori, per costruire una nuova
chi nel mondo del futuro è desti- europea. Il 66,4% dei giovani cultura dell’accoglienza.
nato a vivere? dai 18 ai 34 anni vivono ancora Si tratta di piccole testimonianza
Per sognare servono degli ele- con almeno un genitore contro di un’Italia che vuole stimolare i
menti imprescindibili come la media europea del 48,1%. propri giovani a sognare, a pro-
un’educazione adeguata e l’ac- Per questo motivo le Fondazioni gettare e a “giocare al massimo
cesso alla casa senza la quale si impegnano quotidianamente livello i loro desideri”, un’Italia
non si può avere una reale indi- con tantissime iniziative, inter- che guarda al futuro e che lo
pendenza. Servono progetti di venendo singolarmente e con vuole costruire insieme ai suoi
affiancamento per chi vuole fare progetti di sistema, mettendosi giovani
7Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019
Gianni Maddaloni: il vero
trofeo sono i miei ragazzi
Il maestro di judo, fra i più famosi al mondo, racconta cosa vuol dire
insegnare e “salvare” a Scampia
L
Foto tratta dal sito ufficiale del CONI www.coni.it
a sua lotta non fini-
sce dove finisce il ta-
tàmi, la sua battaglia
continua anche quando toglie
il judogi, anzi, fuori dalle mura
della palestra è lì che la sfida
diventa ancora più dura. È la
storia di Gianni Maddaloni,
maestro di judo riconosciuto
a livello mondiale per il qua-
le più che le medaglie e i ri-
conoscimenti raggiunti nella
lunghissima carriera sportiva,
contano i successi ottenuti
nell’aiutare gli altri. Classe
’56, nato a Napoli, “‘O Maè”
come lo chiamano i suoi al-
lievi, inizia a dedicarsi al judo
sin dall’infanzia diventando
un campione e riuscendo poi
a trasmettere la sua passio-
ne anche ai figli, dei quali il
più grande, Giuseppe, det-
to “Pino”, ha vinto l’oro nelle
Olimpiadi di Sidney del 2000.
Il progetto più importante del-
la carriera di Maddaloni, tutta- così ribattezzato dal fondato- Cosa si aspettano i ragazzi
via, è l’aver fondato l’associa- re, riesce a “strappare” dalla che vengono da lei?
zione “Star Judo Club Napoli”: strada ogni giorno centinaia I ragazzi che vengono da me
una palestra nel cuore di uno di ragazzi, immigrati, figli di hanno bisogno di verità, non
dei quartieri partenopei, spes- detenuti, educandoli ai valori vogliono essere presi in giro. Io
so, suo malgrado, agli onori dello sport e della legalità. «Ai penso che il modo corretto per
della cronaca: Scampia. È a giovani non bisogna mentire, relazionarsi con loro sia esse-
qualche isolato dai palazzi tri- loro si aspettano sempre la ve- re diretti, non fare chiacchie-
stemente conosciuti come “Le rità ed è giusto dirgliela», ini- re inutili. I giovani che sono
Vele” che il “Clan Maddaloni”, zia così la sua intervista. arrivati nella mia palestra da
8Il diritto di sognare
bimbi, soprattutto se prove-
nienti da famiglie in difficol-
tà, malavitose o con problemi Gianni Maddaloni
di vario genere, mi chiamano
“papà”, e cosa ti aspetti da un Gianni Maddaloni è il fondatore della palestra
padre? Aiuto e verità». “Star Judo” nel cuore del quartiere napoletano
di Scampia. Figlio di un pugile, si avvicina al judo
Cosa può offrire lo sport ai grazie ad un maestro che gli insegna disciplina e
ragazzi che hanno poche pos- passione. Campione regionale a squadra nel 1978,
sibilità di riscatto sociale e partecipa alle finali dei campionati italiani negli
poche possibilità economiche? anni 1979 e 1980, classificandosi rispettivamente
Lo sport è portatore di tanti al settimo e al sesto posto. Insegnante tecnico dal
valori e di tanti significati ed è 1982, ha allenato in diverse società della Campania,
il motore per muovere diversi dove ha ottenuto prestigiosi risultati in campo
meccanismi. Nelle scuole pri- nazionale nel settore esordienti e nei Giochi della
marie, per esempio, lo sport gioventù.
può dare ai bambini regole e Oggi Maddaloni è a sua volta maestro e padre
valori. In quartieri come Scam- dei campioni Pino, oro a Sydney nel 2000, Laura,
pia a Napoli, lo Zen a Palermo, tredici volte campionessa d'Italia, Marco, due volte
Corviale a Roma, può rappre- campione europeo, e Bright, due volte campione
sentare un grande sostegno alle d’Italia. Maddaloni dal 2005 porta avanti un progetto
famiglie in cui mancano i geni- sportivo e di vita per togliere i ragazzi più bisognosi
tori e in cui per i più giovani es- dalla strada e dalla morsa della criminalità
sere assorbiti da circoli sbaglia- organizzata, grazie alle attività della sua palestra.
ti è sin troppo facile. Lo sport
è anche lotta all’emarginazione,
soprattutto per i ragazzi diversa-
mente abili perché quando si var-
ca la soglia di una palestra (per nizzata “riconosce” il valore del i loro figli; perché quando un
esempio la mia palestra) si diven- mio lavoro. Ricevo spesso alcu- camorrista va all’interno di un
ta uguali a tutti gli altri. Lo sport ne lettere bagnate di lacrime da carcere capisce tutti gli erro-
abbatte le differenze e insegna parte di camorristi in carcere, ri che ha fatto - in particolare
l’inclusione sociale, demolisce i che mi scrivono quanto sia im- quando gli viene dato il 41 bis -
pregiudizi e aggrega le persone. portante quello che faccio per e si rende conto di aver lasciato
Per esempio, nella mia palestra una famiglia che rimane sola e
ci sono tanti ragazzi immigrati abbandonata. Dalla politica ini-
che, oltre ad essere inseriti senza Lo sport è portatore zialmente ho ricevuto un po’ di
problemi nel gruppo, imparano di tanti valori e di sostegno; ma negli ultimi anni
“un’arte” perché di sport si può tanti significati. questo è venuto meno».
anche vivere. Quindi lo sport, se È il motore che
visto nella giusta dimensione, è muove diversi Come porta avanti la sua
uno strumento formidabile. meccanismi, palestra?
abbatte le L’attività della palestra si so-
Ha trovato ostacoli nel rag- differenze, stiene grazie all’aiuto di al-
giungimento dei suoi obiettivi? insegna l’inclusione cuni piccoli imprenditori del
Sono arrivato a Scampia da pic- sociale, demolisce territorio. Un altro grande
colo, quindi conosco le sue diffi- i pregiudizi e sostegno non economico, ma
coltà. Può sembrare paradossale, aggrega le persone altrettanto importante, lo rice-
ma perfino la criminalità orga- vo dal sistema della Giustizia:
9Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019
Salvatore Maiorano on Unsplash
ci sono funzionari dello Stato noi cerchiamo di insegnare il
che hanno capito come lavoro bene.
Ai miei ragazzi
e sono dalla mia parte.
cerco di insegnare la
La sua vita è piena di suc-
speranza,
Visto tutte queste difficol- cessi: qual è il momento che
perchè è prima di
tà, ai suoi ragazzi riesce a ricorda con più commozione?
tutto con questa
trasmettere il messaggio di Quattordici anni fa ero in un
che si vincono
“sognare in grande” anche ristorante con mia moglie e
le sfide
in un contesto così difficile? vedemmo un bimbo, era nero,
Io due cose so fare: il judo e aveva due anni e girovagava
il sociale. Questi miei sogni li da solo. Ci informammo e sco-
ho sempre coltivati e inseguiti tare i deboli, rispettare le don- primmo che era stato adottato
e oggi mi hanno portato dove ne, rispettare i bambini. Altro da una famiglia che non lo ave-
sono arrivato. Questa speran- elemento fondamentale è “se va più voluto e quindi “restitu-
za cerco di insegnarla ai miei hai, devi dare”, se possiedi devi ito” al mittente. Dunque dissi a
ragazzi, e spero che seguano condividere con gli altri se ne mia moglie: “Prendiamolo con
gli esempi che cerco di dare hai la possibilità. Se entri in noi”. Oggi ha 16 anni, è bellis-
loro. palestra devi attenerti a queste simo ed è stato due volte cam-
regole: puoi essere figlio di un pione d’Italia. Io lo amo, come
C’è un “codice di compor- carabiniere, come figlio di un tutti gli altri miei figli, e la cosa
tamento” nel clan Maddaloni. camorrista, le regole valgono che più adoro di lui è che mi
Ce lo può spiegare? per tutti e le devi seguire. Il chiede sempre: “Papà come
Prima di tutto per entrare nel nostro obiettivo è prima di tut- stai? Tutto bene?”. C’è qualco-
nostro gruppo bisogna rispet- to differenziare bene e male e sa che conta più di questo?
10Il diritto di sognare
Contrastare la povertà educativa per restituire
ai ragazzi la libertà di immaginare il futuro
Giovani e opportunità è un binomio difficile da vivono in condizione di disagio, interessando
immaginare di fronte allo scenario del nostro direttamente circa 8mila organizzazioni, tra
Paese in cui 1,26 milioni di essi vivono in con- Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati. Si
dizione di povertà assoluta. A questi ragazzi è tratta di piccole e grandi esperienze in contesti
preclusa la possibilità di formarsi adeguata- difficili nelle periferie delle nostre metropo-
mente e di scoprire le proprie potenzialità; è li, ma anche in sacche di degrado al centro
negata la facoltà anche solo di immaginare un delle città. Grazie a questi progetti sono nate
futuro di emancipazione per sé e per la propria ludoteche, laboratori di teatro, orti di quartie-
famiglia. Si tratta di un fenomeno che è cre- re, servizi di accompagnamento per i genitori,
sciuto negli ultimi decenni e che può innescare corsi d’italiano per stranieri, attività sportive,
una pericolosa spirale, perché la condizione di programmi di educazione alimentare, solo per
povertà educativa determina fragilità sociale, citare alcune delle numerosissime iniziative
quindi nuova futura povertà. avviate. Sono progetti per contrastare l’ab-
Dal 2016, grazie a un’inedita partnership pub- bandono scolastico, favorire l’integrazione dei
blico-privato sociale, che vede pariteticamen- bambini e delle famiglie, combattere il feno-
te rappresentati Governo, Fondazioni e Terzo meno delle cosiddette “babygang”, offrendo ai
settore, è attivo il Fondo per il contrasto della ragazzi un’alternativa in grado di valorizzare il
povertà educativa minorile, che sta sperimen- loro talento e le loro aspirazioni.
tando formule innovative per rispondere al
fenomeno, coinvolgendo tantissimi
soggetti sui territori. Il Fondo ha, infatti,
stabilito di puntare sulla “comunità
educante”, ovvero coinvolgere tutte le
“agenzie educative”, che, insieme alla
scuola, sono chiamate a occuparsi
Illustrazione di Ilaria Zanellato tratta dal Bilancio di missione dell’impresa sociale Con i bambini
della crescita dei ragazzi: le famiglie,
le organizzazioni del Terzo settore, le
istituzioni. Per questa operazione le
risorse messe a disposizione dalle
Fondazioni di origine bancaria (per le
quali è previsto un apposito credi-
to d’imposta) nel periodo 2016-2021
ammonteranno a circa 600 milioni di
euro. Fino a oggi il Fondo ha attivato
cinque bandi, che hanno seleziona-
to complessivamente 355 progetti
in tutta Italia, per oltre 280 milioni di
euro, tra cui 17 idee progettuali legate
alle iniziative in cofinanziamento con
altri soggetti finanziatori e 6 proget-
ti sostenuti tramite l’iniziativa per le
aree terremotate. I progetti sostenuti
coinvolgono oltre 480mila bambini e
ragazzi, insieme alle loro famiglie, che
11Il diritto sognare Fondazioni Nov - Dic 2019
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Giovani, insegnateci a sognare
Intervista a Giuseppe Morandini, vicepresidente Acri
"S e c’è una cosa della quale i giovani
non hanno bisogno è continuare a
sentirsi dire quello che dovrebbero
gno. E le Fondazioni non fanno altro che accom-
pagnare questo loro percorso, che deve essere
sostenibile nel tempo.
fare”: esordisce così Giuseppe Morandini, vice-
presidente di Acri e presidente Esiste un problema di in-
di Fondazione Friuli, sollecitato gresso nel mondo del lavoro?
sul tema delle opportunità che Dobbiamo fare innanzitutto una
la società italiana sembra non precisazione. Da una parte è
offrire più ai suoi giovani. vero che in Italia non riusciamo
a creare condizioni d’ingresso
Dal suo punto di vista, qual è al mondo del lavoro dei giova-
lo scenario che si trova di fron- ni come altri paesi, perchè ab-
te un ragazzo oggi in Italia? biamo un percorso formativo
I giovani italiani non sono solo che non è pensato per adattarsi
quelli che raccontano abitual- alle reali esigenze del mercato
mente i media. Lavorare in una del lavoro. Dall’altra, però, dob-
Fondazione ci permette di in- biamo registrare che in questo
contrare quotidianamente ra- momento c’è anche una grande
gazzi e ragazze coraggiosi che Giuseppe Morandini, vice- carenza di alcune figure profes-
puntano sull’autoimprendito- presidente Acri e presidente sionali come informatici, su-
rialità per dare forma al loro so- Fondazione Friuli pertecnici e persone in grado di
12Il diritto sognare
È importante trovare equilibrio
#tuttomeritomio
tra formazione e lavoro:
questo aiuterebbe i ragazzi in una Tutti, nell’arco di una vita, si
delicatissima fase di passaggio prefissano degli obiettivi e provano
a raggiungerli. Alcuni dei nostri
concittadini, però, sono costretti,
sin dall’inizio, a porsi obiettivi al
interpretare i big data. Dovremmo quindi trova- di sotto delle loro ambizioni a
re un equilibrio tra formazione e lavoro: questo causa di ostacoli di natura socio-
aiuterebbe i ragazzi in questa delicatissima fase economica, che condizionano i
di passaggio. percorsi scolastici ed universitari di
quei giovani studenti appartenenti
La narrazione imperante sul mondo dei gio- a famiglie in condizioni di disagio.
vani è prevalentemente negativa e caratteriz- #Tuttomeritomio è l’iniziativa
zata da disaffezione e sfiducia nel futuro. La promossa da Fondazione CR
condivide? Firenze e Intesa Sanpaolo, per
rimuovere questi ostacoli per
A questa narrazione rispondiamo con un’altra
permettere a tutti di poter dire
narrazione, che è purtroppo poco rappresenta- “Tutto merito mio”.
ta. Ad esempio, Funder35 è una piccola grande Il progetto – sviluppato assieme
esperienza realizzata dalle Fondazioni di origi- all’Università degli Studi di Firenze,
ne bancaria, che ha accompagnato lo sviluppo l’Ufficio Scolastico Regionale per
di oltre 300 imprese culturali giovanili, che ora la Toscana e in collaborazione
hanno costruito una comunità che condivide le con GLab di Fondazione Golinelli
esperienze in tutto il territorio nazionale. Si trat- – mette a disposizione dei
ta di ragazzi e ragazze che puntano sulla cultura giovani selezionati un tutoraggio
quale chiave per esprimere il loro talento e con- individuale e di gruppo, con esperti
tribuire alla crescita dei loro territori. Ma potrei senior e junior.
citare i casi dei giovani attivi nel mondo della co- Inoltre, ai giovani vengono offerte
le risorse economiche necessarie
operazione o del volontariato, di quelli che vanno
per approfondire tematiche di
a studiare all’estero, dei ricercatori che si perfe- interesse o per specializzarsi. Il
zionano in centri di ricerca stranieri, dei tantissi- contributo per gli studenti delle
mi che accedono al programma Erasmus. Perché scuole secondarie di secondo
travalicare i confini, non è affatto negativo: è una grado va da 3.000 a 3.500 euro per
caratteristica di quest’epoca. L’importante è che anno, per gli studenti universitari
sia garantita a tutti la possibilità di scegliere in il sostegno va da 3.600 a 11.600
base alle proprie inclinazioni e che questa mobi- euro per anno. Gli studenti
lità non sia esclusivamente in uscita. particolarmente meritevoli
potranno partecipare a corsi di
Si può insegnare a sognare in grande? studio intensivi in Italia e all’estero.
I giovani lo sanno fare molto meglio di noi. Quel-
lo che possiamo fare è lasciarli liberi di sognare
e di ricercare loro stessi la strada per dare corpo
a questi desideri. Perchè la richiesta più grande
che viene dal mondo dei giovani è quella di poter
essere messi alla prova. La grande responsabili-
tà che ha la nostra generazione è contribuire con
generosità affinchè si creino queste condizioni di
ricambio e perchè i giovani possano esprimere
appieno il loro potenziale
13Foto di Gianmarco Chieregato
I volti della sostenibilità Fondazioni Nov - Dic 2019
H a vinto due David di
Donatello, due Nastri
d'argento, un Globo
d'oro e due Ciak d'Oro. In una
carriera di oltre trent’anni Silvio
Orlando, classe ’57, è oggi uno
dei volti più rappresentativi del
cinema d'autore italiano contem-
poraneo. Voce bassa, recitazione
sobria, ma estremamente versati-
le, l’attore di origini napoletane ha
iniziato calcando la scena teatrale
partenopea per poi arrivare al ci-
nema grazie al regista Gabriele
Salvadores che gli offrì un piccolo
ruolo in Kamikazen - Ultima notte
a Milano (1987). Da allora non si è
più fermato.
La sua carriera è stata di
grande successo, ha lavorato
con tanti registi famosi ma
soprattutto ha interpretato
moltissimi ruoli. Dei perso-
naggi che ha rappresentato
ce n’è uno in particolare che
ricorda con affetto?
C’è un personaggio che mi ri-
mane nel cuore a distanza di
tanto tempo ed è il professor
Vivaldi del film “La scuola”
di Daniele Luchetti. Natural-
mente, l’affetto nei confronti
di questo ruolo è dettato an-
che dal fatto che è stato il mio
primo grande successo e il
professor Vivaldi in qualche
modo, è stato anche amato da
tanti. Inoltre, il film di Luchetti
è stato un progetto partito da
me, quindi è un personaggio
che sento fortemente apparte-
nermi. Poi, è chiaro, ho inter-
pretato tanti ruoli e in qualche
modo sono affezionato a tut-
ti, dal primo fino ad arrivare
all’ultimo il cardinale Angelo
Voiello nella serie “The New
Pope” di Paolo Sorrentino.
14Il diritto di sognare
Se non avessi fatto l’attore
sarei stato un buon professore
Intervista a Silvio Orlando
“La scuola” di Luchetti met- a interpretare questo ruolo in anche essere un’arma a doppio
te al centro una generazione di più pellicole? Se non avesse fat- taglio: per esempio, può rappre-
professori e studenti degli anni to l’attore avrebbe voluto vestire sentare un limite per un attore che
Novanta. Oggi la scuola è cam- i panni di un educatore? si crede troppo bravo, oppure per
biata? Probabilmente, antropologicamen- soddisfare il talento si segue un
Io credo che la differenza sostan- te questa funzione mi si addice. percorso che non è sempre detto
ziale sia che all’epoca si viveva Il ruolo di educatore mi è sempre riesca a prendere forma. Inoltre,
ancora il sogno di una scuola stato consono ed è per questo che è importante non confondere il
concepita come missione sociale ci sono “inciampato” così di fre- talento con la passione, si tratta
e anche politica in senso alto. La quente. Va anche detto che chia- di due cose ben distinte: se c’è la
scuola possedeva una funzione ramente in Italia, nel mondo dello passione, ma non c’è talento, si ri-
prioritaria che era quella di dimi- spettacolo, quando si ha succes- schia di incaponirsi su un percor-
nuire la forbice sociale, riuscire a so con un personaggio, si tende so di vita non idoneo alle proprie
dare opportunità a tutti compre- a riproporlo e quindi i panni del capacità.
si i meno fortunati e a consenti- professore hanno vestito una bel-
re l’aggregazione sotto lo stesso la fetta della mia carriera. In ogni “Rispetto e teatro” è il dialogo
tetto di persone di livelli sociali caso, anche quando non ho inter- che ha messo in scena di recente
diversi (ovviamente mi riferisco pretato il docente, ma l’intellet- al teatro La Pergola nell’ambito
alla scuola pubblica). Oggi mi tuale meridionale alle prese con del ciclo d’incontri “Sulla scia
sembra che con il cambiamento le problematiche del mondo (altro dei giorni”, organizzato dalla
delle condizioni politiche e eco- ruolo costante nella mia carriera), Fondazione CR Firenze. Cosa
nomiche, i quartieri si siano con- la scuola rimaneva sempre sullo vuol dire rispetto?
notati più in maniera decisa per sfondo. Ho partecipato con molto piace-
somigliare alla classe sociale che re a questa iniziativa. La parola
li abita; allo stesso modo le scuole Se dovesse dare un consiglio a rispetto mi piace molto perché ri-
riflettono il quartiere in cui sono un giovane che vuole intrapren- tengo che sia collocata vicino alla
inserite e ripropongono l’orga- dere la carriera teatrale o cine- parola dignità, che è una delle mie
nigramma e la struttura sociale matografica cosa gli direbbe? parole favorite. Penso che l’essere
di quella determinata zona. Per All’inizio della mia carriera crede- umano non debba mai scendere
questo, probabilmente, quelle vo molto nel talento, ovviamente sotto la soglia della dignità, dun-
speranze che la nostra genera- ancora ci credo, tuttavia oggi mi que si tratta di una parola che rap-
zione investiva nella scuola pub- rendo conto di dare la priorità al presenta un faro, una linea guida.
blica dell’epoca, oggi fanno più lavoro. Il talento delle volte può Rispetto e dignità sono fondamen-
fatica a esistere. tali per chiunque ed è solo tenen-
do ben presenti questi principi di
“La scuola” non è l’unico film Rispetto e dignità: vita che occorre fare spesso un
in cui ha interpretato il ruolo due parole bilancio con sé stessi e capire di
del professore, ce ne sono altri meravigliose che giorno in giorno se il proprio per-
come “Il Portaborse” sempre di dovrebbero guidare corso sia rispondente all’identità e
Luchetti, “Il papà di Giovanna” l'agire umano ai valori che ci caratterizzano
di Pupi Avati. Come si è trovato
15Gli italiani e la povertà
educativa minorile
Indagine dell’Istituto Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito
del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile
Gli italiani che hanno sentito
parlare di povertà educativa
43%
Sì
No 32%
Sì, ma non sanno esattamente
di cosa si tratti
25%
Pensando ai bambini e agli adolescenti in Italia,
le maggiori preoccupazioni sono:
66 61 56 53
Dipendenza da Episodi di bullismo Crescente diffusione Scarso apprendimento
smartphone e tablet o violenza della droga scolastico
52 47 46 28 21
Crescente aggressività Impoverimento Consumo Disuguaglianza Ludopatia,
nei comportamenti del linguaggio di alcol nelle opportunità dipendenza dal giocoQualità della vita dei minori.
Le opportunità del contesto sono adeguate? Sì No Valori %
Strutture sportive
44 56
e palestre
Scuole 41 59
Occasioni cultirali
40 60
e per il tempo libero
Servizi sanitari 39 61
Spazi verdi attrezzati 38 62
Cinema e teatri 33 67
Libreri e biblioteche 32 68
Asili nido e strutture
31 69
per l’infanzia
Qualità dell’aria 30 70
Trasporto pubblico 29 71
Servizi sociali 22 78
20% Abbastanza
Quanto ritiene 9% Poco
importanti le azioni
di contrasto alla
83%
3% per niente
povertà educativa 5% Non sa
per lo sviluppo Importanza attribuita
dagli italiani al contrasto
del Paese? della povertà educativa
63% Molto
Fonte: Istituto DemopolisIl diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019
Minori stranieri al bivio
L'analisi della ricerca di Fondazione Ismu
I n Italia dal 2014 al 2018
sono arrivati 70.547
minori stranieri non
idee e nuove visioni. Agevolare la
transizione all’età adulta dei mi-
nori stranieri non accompagnati
punto di vista biologico, psico-
logico e sociale. Allo stesso tem-
po, il concetto e l’esperienza di
accompagnati, ragazzi e ragaz- è doveroso per il rispetto dei di- adolescenza possano divergere
ze che hanno lasciato il paese ritti dell’uomo ed è fondamenta- anche ampiamente tra culture e
di origine affrontando spesso le per costruire una società più all’interno delle stesse, con va-
pericoli, detenzione, violenza, coesa, anche nella sua diversità. riazioni significative riguardo
sfruttamento e abusi. La ricerca Ne abbiamo parlato con Ema- l’età in cui si è ancora conside-
“A un bivio”, curata dalla Fon- nuela Bonini, sociologa ricerca- rati “bambini” o si è trattati da
dazione Ismu, affronta il diffici- trice e project manager presso la “adolescenti” e “giovani adulti”.
le tema della transizione all’età Fondazione Ismu.
adulta dei minori. Lo fa parten- Un capitolo della ricerca è
do da elementi apparentemente dedicato alle aspettative, desi-
semplici come le aspettative e In Italia dal 2014 al 2018 deri e futuro dei minori stra-
i desideri di questi ragazzi che, sono arrivati 70.547 nieri non accompagnati: quali
come i loro coetanei di tutto il minori stranieri non sono a suo avviso le risposte più
mondo, aspirano a migliorare le accompagnati interessanti su questo tema?
loro condizioni e a lasciare un Nella scrittura del Rapporto e
segno. Non sono solo guerre e nell’analisi delle interviste ab-
povertà a spingere questi ragazzi biamo deciso di partire proprio
a lasciare il proprio paese ma, a La ricerca è incentrata sul dalle aspettative dei minori, que-
volte, è anche la ricerca di mag- concetto di triplice-transizione: sto per mettere al centro i desi-
giori opportunità, alla pari delle cosa significa e cosa evidenzia deri dei ragazzi e delle ragazze
centinaia di migliaia di ragazzi questo approccio? che sono costrette a partire per
europei che partono ogni anno I ragazzi e le ragazze stranieri ragioni economiche o di salva-
per studiare o lavorare. Permet- non accompagnati vivono una guardia della propria incolumità.
tere a chi arriva di realizzare i condizione di “triplice transi- Dietro questi motivi ci sono an-
propri sogni è un elemento cru- zione”: la transizione dall’a- che aspirazioni che giocano un
ciale per creare integrazione; ma dolescenza all’età adulta che ruolo importante nei percorsi di
non solo: arricchisce chi ospi- accomuna ogni essere umano; questi giovani. Talvolta si tratta
ta di nuovi punti di vista, nuove la transizione legata alla migra- di desideri ben definiti e chiari
zione che li porta al distacco dal come «trovare un’opportunità
proprio contesto di origine e al per una vita migliore» o la ne-
doversi costruire una nuova vita cessità di fuggire da un contesto
in un contesto culturale e socia- violento. Altre volte i ragazzi non
le diverso; infine, la transizione hanno avuto il tempo di matura-
riguardante il superamento dei re un desiderio preciso e questo
traumi vissuti prima, durante o può rappresentare un ostacolo
dopo il viaggio compiuto, con alla realizzazione di un percorso.
l’attivazione di fattori di resilien- Per molti questa rappresenta una
za che li conducano a generare possibilità di costruirsi un futuro
una situazione di nuovo o ritro- in Italia, di imparare un lavoro
vato benessere individuale. La specifico o un mestiere, per le
transizione all’età adulta, come ragazze in particolare il lavoro è
Emanuela Bonini, sociologa e per tutti gli adolescenti, rappre- visto come opportunità non im-
ricercatrice Fondazione Ismu senta un periodo complesso dal maginata. Inoltre, alcuni di loro
18Il diritto di sognare
sperano di poter utilizzare un stati individuati nelle lente e popolazione residente e i propri
giorno il bagaglio acquisito nel complesse procedure per l’ot- pari, per valorizzare i rapporti
paese di origine. tenimento dei documenti, unite formali e informali che nella ri-
agli eventuali intoppi burocrati- cerca hanno rappresentato un
Cosa funziona già bene in ci, nella finestra di tempo a di- elemento positivo nella transi-
Italia riguardo l’integrazione sposizione che la maggior parte zione all'età adulta e combattere
dei minori stranieri non ac- dei MSNA ha, in ragione dell'età i fenomeni di discriminazione,
compagnati? al loro arrivo (16-17 anni) e nel- razzismo e xenofobia. Serve, inol-
Nel sistema di accoglienza italia- la difficoltà a ottenere un con- tre, continuare a sperimentare
no ci sono molti elementi positivi tratto di lavoro regolare. Emer- – documentando, monitorando e
che possono rappresentare dei gono inoltre limiti nell’azione valutando – interventi innovativi
fattori di successo nel percorso informativa e orientativa, in me- e alternativi per giovani migranti
dei MSNA, spesso però questi rito alle loro possibilità, anche e rifugiati neomaggiorenni come
non sono messi a sistema. Il si- nell’accesso al mercato del la- ad esempio le soluzioni abitative
stema di accoglienza offre una voro e della casa, rappresentano di semi-autonomia, di carattere
serie di garanzie ai minori soli, familiare o comunitario, nonché
ma la ricerca ha evidenziato che le azioni volte alla partecipazione
non tutte le esperienze di acco- La scuola e la formazione quali quelle effettuate nei centri
glienza sono uguali, indubbia- professionale rappresentano di aggregazione di vario titolo.
mente quando questa funziona per i ragazzi e le ragazze Bisogna continuare a fornire as-
gioca un ruolo determinante nel una tappa fondamentale del sistenza, accompagnamento e
percorso di transizione ed inse- supporto ai neomaggiorenni con
proprio percorso di inclusione
rimento sociale del minore. La attenzione ai portatori di bisogni
scuola e la formazione professio- specifici, inclusi i sopravvissuti
nale rappresentano per i ragazzi alla violenza sessuale e di genere
e le ragazze una tappa fonda- un ostacolo aggiuntivo nei per- attraverso la gestione di servizi
mentale del proprio percorso di corsi di autonomia e inclusione specializzati, in collaborazione
inclusione, sulla quale vogliono sociale e incidono sul benessere con le autorità pubbliche. Infine,
investire. Le relazioni formali e personale dei minori e neomag- promuovere e potenziare la par-
informali – sia con gli adulti sia giorenni stranieri. tecipazione di giovani migranti
con i pari – rappresentano un e rifugiati – favorendo anche l’in-
sostegno importante per i loro Cosa può fare la società civile clusione attiva delle ragazze – ad
percorsi, in particolare il ruolo per contribuire all’integrazione associazioni al fine di contribuire
dell’educatore o educatrice della dei minori stranieri? attivamente alla società, difende-
struttura di accoglienza e quello Per prima cosa continuare e au- re i propri diritti e far sentire la
dei tutori volontari è riconosciu- mentare le possibilità di incontro propria voce ed opinione influen-
to come centrale. Abbiamo rile- e scambio tra i giovani migranti do sulle decisioni in merito alle
vato esperienze positive anche e rifugiati neomaggiorenni, la politiche che li riguardano
rispetto all’autonomia abitativa,
nelle quali emerge l’importanza
di soluzioni di passaggio, come
l'accoglienza in contesti familiari
o di semi-autonomia supervisio-
nata e supportata.
Su quali aspetti è necessario
lavorare maggiormente?
Il primo elemento di attenzione
riguarda la possibilità di mette-
re a sistema le buone pratiche
di accoglienza e di inserimento
dei minori. In particolare, i fatto-
ri che ostacolano la transizione
alla vita adulta dei MSNA sono
19Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019
I trentenni di oggi vogliono
cambiare il mondo, insieme
Intervista a Concita De Gregorio
C oncita De Gregorio è una
giornalista e una scrit-
trice. Il suo ultimo libro
ne, sei fortunato, pensa agli altri che
non hanno neanche questo”. Non
parlo di sindacalizzazione, perché
miope. Se ignoriamo chi ha meno
di trent'anni, automaticamente lo
stiamo privando di tutele, così se ti
si intitola “In tempo di la storia dei sindacati in Italia è una assumono tu devi gratitudine a chi
guerra” e racconta la storia di Mar- storia particolare, però qui parliamo ha scelto proprio te a chi ti mette
co, ragazzo trentenne “soldato di di diritti di base dei lavoratori. Non alla prova, però non ti puoi rivolgere
una guerra invisibile”, e di tutti i ra- puoi assumere un ragazzo formato, ai tuoi coetanei perché se fallisci ti
gazzi della sua generazione pieni di dandogli 800 euro al mese, e poi in- sostituiscono. È un sistema fondato
energie e di voglia di cambiare, ma trodurlo in un regime quasi di schia- sulla divisione degli uguali.
privati di un esercito e di uno spazio. vitù.
Una storia che racconta un percor- Oltre al lavoro, ci sono altre
so e ci insegna che c’è sempre una Questo ha contribuito a far per- componenti che hanno contribu-
strada da intraprendere e un luogo dere un senso di comunità? ito a creare questa sensazione di
dove andare. Si è creato un sistema nel quale il solitudine e smarrimento?
mio vicino è il mio nemico, se io La presenza della rete è stata impor-
Le è capitato di incontrare mol- non accetto determinate condizioni tante. Se guardiamo le grandi fasi,
ti “Marco” negli ultimi anni? le accetterà un altro che prenderà abbiamo questa generazione digita-
Sì, moltissimi. Prima di risponde- il mio posto. Così non può esserci le che sta arrivando oggi all’età adul-
re però è importante partire da un comunità, fratellanza. Questo è un ta, sono i trentenni di oggi che han-
presupposto fondamentale: le cose sistema impostato sull’individua- no avuto una crescita molto segnata
accadono in seguito a processi che lismo, sulla rivalità, impossibile da dalla presenza della rete. Le rela-
prendono tempo. Io ascolto voci e scindere dal sistema economico che zioni online sono reali, non voglio
storie da trent’anni ormai e credo lo ha creato. Se guardiamo alla poli- negarlo, ci sono interazioni vere ma
di aver imparato a capire lo spirito tica, ci si rivolge molto ai pensionati manca la dimensione fisica. Lo ab-
del momento. È il mio lavoro e da perché rappresentano una grande biamo detto spesso in passato, ma
tanti anni ho vari “sensori”: uno è la fetta di elettorato, non dico che sia ora abbiamo davanti l’esito del pro-
rubrica su Repubblica, dove ricevo sbagliato però così è una politica cesso. Siamo di fronte a una genera-
centinaia di lettere al giorno, poi la zione che da 15 anni è in rete e ora
radio con il programma “Cactus - arriva all’età adulta essendo cresciu-
Basta poca acqua”, dove porto avan- ta nella rete. Ci sono anche relazioni
ti un dialogo costante con gli ascol- reali, Marco ne ha con la sorella con
tatori, e infine attraverso i blog come l’amico Diego e con le ragazze, ma
“Cosa pensano le ragazze”, dove mi sono comunità piccole, persone re-
scrivono molti giovani, di cui molti ali della tua vita però con “gli altri”,
non sono più in Italia. Negli ultimi il mondo fuori, la società, non c’è
due anni la generazione che adesso un contatto fisico, non c’è un luogo
ne compie 30 ha cominciato a farsi fisico. D’altro canto, questa genera-
più presente e viva. Io ho notato una zione mi sembra la prima a mostra-
ricorrenza di temi e racconti con re un’insofferenza verso il virtuale
aneddoti simili. Sul tema del lavo- e il bisogno di ricominciare a fare
ro mi arrivano moltissime storie, i le cose fisicamente, cose di senso,
contratti precari, i pagamenti con i qualcosa di “giusto”. Da qualche
voucher, gli orari lunghissimi senza anno ascolto moltissime testimo-
pause. Tutto questo con una narrati- nianze di ragazzi che si impegnano
va che dice a questi lavoratori sem- Concita De Gregorio, giornalista, nel volontariato, nelle battaglie co-
pre più privati di diritti: “Sei giova- scrittrice e conduttrice muni, nelle ONG (con capitane delle
20Il diritto di sognare
I giovani oggi
hanno urgenza
di ritrovarsi,
condividere la loro
idea di mondo
Larisa Birta on Unsplash
navi trentenni ma non solo questo). le passioni comuni. Nessuno na- Se dovessimo iniziare oggi un
Oggi vediamo i ragazzi dei Friday sce cinico o individualista, è nella processo per permettere ai gio-
for Future, ma questa generazione natura dell’uomo quella di affac- vani di apportare il cambiamento
di giovani ha già da tempo mostrato ciarsi alla vita e avere voglia di fare che sognano, da dove dovremmo
interesse, impegno e una coscien- anche solo un centimetro di strada cominciare?
za ecologica di rispetto del pianeta, per cambiare le cose per sé stessi e Ecco, noi abbiamo spostato lo spa-
consapevolezza sull’alimentazione, per gli altri. Se non si trova un po- zio del sogno alla startup, alla picco-
sui materiali inquinanti o riciclabili, sto sorge frustrazione: “Avete chiu- la impresa individuale, alla “tua idea
che oggi è molto viva, molto di più so tutte le strade” dice Marco nel geniale” e alla “tua capacità di esse-
delle generazioni precedenti. C’è libro. Però, continuo a dire, non è re imprenditore di te stesso”. Così si
una rete immensa di ragazzi che, successo tutto in un istante, anche è passati dal sogno condiviso all’o-
nel tempo libero dal lavoro flessibile la scuola è cambiata tantissimo da biettivo di avere un puro tornaconto
di cui parlavamo prima, si impegna- quando eravamo un modello nel personale, individuale. Dobbiamo
no per fare cose insieme agli altri. mondo. Forse c’era anche un ec- ripartire dal nostro istinto di fare le
Mi sembra ci sia oggi un’urgenza di cesso di “democratizzazione” negli cose insieme e da una generazione
ritrovarsi e condividere questa idea anni Settanta e Ottanta, però quella che sta lentamente tornando a sta-
di mondo. Anche un po’ risarcitoria scuola ci ha educato a stare insie- re insieme nei luoghi. Prendiamo
rispetto al destino individuale e di me, avevamo laboratori, seminari. il movimento delle sardine: non so
solitudine che ha colpito ciascuno. Oggi ci sono i test Invalsi a crocet- se porteranno qualcosa, ma intanto
te, fai da solo e da solo rispondi del segnala un bisogno di occupare uno
I luoghi, lo spazio fisico, biso- tuo compito. Noi avevamo i lavori spazio fisico, uno spazio “nostro”
gna ripartire da qui per ricreare di gruppo, non è che studiavamo dove entrano persone che la pensa-
un senso di comunità? di meno, però studiavamo in grup- no allo stesso modo, che vogliono far
Sono anni che il tema della comu- po. Questo non l’ho visto più. Io ho sentire la loro voce. È vero che è un
nità è stato diserbato, non è stato quattro figli, e ho visto che siamo movimento di opposizione, nello sti-
coltivato, anche questo è l’esito di passati dagli esami collettivi ai test le un po’ del tempo, però già lo stare
un processo. Quando partecipa- Invalsi. Ovviamente, non voglio insieme è proposta. Le sardine non
vo ai talk show televisivi chiedevo generalizzare, ma questa è una for- sono un movimento politico, ma un
“Questa cultura dell’Io dove ci por- ma di cultura che mette la persona movimento che riempie uno spazio
terà?”. Mi davano della buonista, singola sola al centro della scena. fisico, che riprende chi si sente solo
ora abbiamo i risultati. Se perdi i Esclude la scelta del fare insieme e lo porta in piazza. Ora c’è il biso-
luoghi della comunità, non c'è più per fare meglio che per me è stata gno, il desiderio di fare le cose
lo spazio per coltivare le ragioni e formazione. insieme
21Il diritto di sognare Fondazioni Nov - Dic 2019
Mettiamo a sistema creatività,
talento e conoscenze
Intervista a Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden
U no spazio dove condividere idee, sogni
e professionalità. Si chiama Talent Gar-
den ed è una “Innovation School” nata
dall’idea di un giovanissimo imprenditore italiano,
Davide Dattoli, di recente indicato da Forbes fra i 30
“under 30” più influenti d’Europa. Si tratta di una
piattaforma europea di spazi di coworking e forma-
zione per l’innovazione digitale e ad oggi è presen-
te in otto Paesi in Europa con 23 Campus. L’ultimo
spazio è nato a Roma nel quartiere Ostiense e conta
5mila metri quadri di superficie, 300 postazioni per
un investimento di 3 milioni di euro. «Un laborato-
rio di idee, dove il confronto tra professionalità di-
verse e complementari permette continui scambi
di informazioni, esperienze e anche la creazione
di progetti di business», racconta Dattoli in questa Davide Dattoli, fondatore di
intervista. Talent Garden
Un’idea imprenditoriale che è diventata un necessario imparare a mettere a sistema creatività,
successo: come è nata l’idea di Talent Garden e talento e conoscenze. Dobbiamo imparare a fare
come funziona? sistema, quindi non solo a livello locale, ma anche
Talent Garden è nato dalla necessità concreta di un a livello europeo, dando vita a progetti esportabili
gruppo di amici alla ricerca di uno spazio di lavoro e scalabili. Lo spirito della nostra “proposition” è
condiviso, uno spazio fisico in grado di fornire l’ha- proprio questo: i membri dei nostri campus, ovun-
bitat naturale per migliorare le proprie competen- que si trovino, Albania, Austria, Danimarca Irlanda,
ze. Gli abitanti di Talent Garden non condividono Italia, Lituania, Romania, o Spagna, fanno parte di
solo delle scrivanie, il cuore del nostro coworking un’unica community, dove trovano terreno fertile
sta nella possibilità di creare intorno allo spazio/uf- per fare innovazione in modo concreto.
ficio una rete di persone, una community professio-
nale fatta di talenti dello stesso settore. Nel suo percorso ha incontrato interlocutori
che hanno creduto nella sua idea e l'hanno aiu-
Lei è riuscito a mettere le basi per costruire un tata a realizzarla?
suo sogno e allo stesso tempo Talent Garden vuo- Ho certamente incontrato imprenditori lungimi-
le supportare talenti. Quindi è possibile in Italia ranti, che si sono appassionati al progetto sin dalle
realizzare i propri sogni? prime battute e che hanno permesso la sua realiz-
L’Italia è un paese dal potenziale incredibile, anche zazione in tempi strettissimi. Talent Garden fa leva
nell’ambito dell’innovazione tecnologica, ma abbia- su partnership locali in grado di abilitare nuovi
mo a che fare con un ecosistema molto complesso, network, per esempio a Dublino abbiamo una col-
dove fare è certamente più complicato rispetto ad laborazione con Dublin City University, a Roma con
altri ambienti. Credo che, soprattutto in Italia, sia Poste Italiane, a Torino con Fondazione Agnelli e
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