Psicologi vs parrucchieri: abbiamo un vincitore

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Psicologi vs parrucchieri: abbiamo un vincitore
Psicologi vs parrucchieri:
abbiamo un vincitore
V’ho fregato: questo è l’articolo che racconta la giornata del
9 Novembre a Roma, dove l’ENPAP ha messo intorno al tavolo
investitori, decisori politici, ministri e psicologi per
parlare di come la psicologia fa risparmiare la collettività.

La lotta con i parrucchieri, si sa, continuerà fino al
tramonto dei tempi.

INVESTIMENTI AD IMPATTO SOCIALE: A che punto siamo? Il
connettore implicito delle diverse tavole rotonde era:

 Sappiamo tutti che non esiste l’albero della cuccagna, che
 basta scuoterlo e cascano i soldi: piantiamola di lamentarci
 e ragioniamo sulle soluzioni prima che il welfare scompaia
 del tutto.

Personalmente un sollievo, dopo la sveglia alle 5 del mattino
per arrivare puntuale a Roma, non avrei potuto tollerare una
giornata di fuffose rivendicazioni senza costrutto.

Gli investimenti ad impatto sociale stanno interessando sempre
di più i governi europei: dopo le esperienze inglesi, si è
passati ai primi Social Impact Bond (SIB) finlandesi e allo
stanziamento di un fondo in Portogallo.
Psicologi vs parrucchieri: abbiamo un vincitore
Iniziano ad esserci esperienze anche negli Stati Uniti per
quanto riguarda la recidiva carceraria.

Il problema principale non sembrano essere tanto i soldi,
quanto la prospettiva temporale: quella dei politici va di
elezione in elezione, quella delle politiche sociali non può
essere così contratta.
A questo proposito è stato interessante l’intervento di Giulio
Pasi, Scientific Officer European Commission, sulla necessità
di lavorare sulla policy e persino sulla “narrativa” degli
investimenti ad impatto sociale ai decisori politici.

Stringendo sullo scenario italiano, il grande problema è
sempre rappresentato, oltre che dall’estrema instabilità dei
governi, da un quadro normativo particolarmente intricato, che
rende complessa la costruzione degli strumenti finanziari
adatti per fare in modo che una pubblica amministrazione possa
accantonare le risorse necessarie ad accogliere un SIB.
In questo momento la sperimentazione dei SIB in Italia è più
agevole attraverso istituti privati come le fondazioni
bancarie: in particolare sono in partenza un paio di
sperimentazioni sulla recidiva carceraria in Piemonte.
Psicologi vs parrucchieri: abbiamo un vincitore
SIB E CASSE DI PREVIDENZA. ENPAP con la sua Call for Ideas non
solo ha dato modo a molti psicologi impegnati con le proprie
associazioni e cooperative di ragionare sul senso e sul valore
del proprio lavoro sui territori, ma ha anche dato modo di
valorizzare le esperienze già in essere. Esperienze che senza
un connettore forte, come può essere il nostro ente di
previdenza, sarebbero rimaste isolate e circoscritte.
E’ stato entusiasmante ascoltare le dott.sse Cavallini, De
Bernardis e Lastretti e il Preside della Facoltà di Padova,
Dott. Castelli, vedere, nero su bianco, moltiplicazione dopo
moltiplicazione, come interventi psicologici, dai costi
irrisori, producano, già oggi, cambiamenti nella vita delle
persone e un risparmio nella misura di milioni di euro per i
territori.

Figuriamoci a immaginare le proiezioni sul piano nazionale…

Dal punto di vista degli Enti di Previdenza, l’interesse va
oltre quello degli Psicologi: in Adepp, ossia l’associazione
Psicologi vs parrucchieri: abbiamo un vincitore
che riunisce tutte le casse di previdenza privata in Italia,
esiste una commissione apposita sui SIB, ed Alberto Oliveti,
Presidente di EMPAM (la Cassa dei medici) e di Adepp, con
estremo pragmatismo ha auspicato percorsi di sperimentazione e
progettazione nell’ambito delle cure primarie, per riportare
la cura della salute sui territori e fuori dagli ospedali, che
i LEA, per come sono pensati, esisteranno solo sulla carta
(osservazione sua, non mia, preciso).

Dal punto di vista di un ente di previdenza, che ha come
mission fondativa, quella di dare ai propri iscritti pensioni
dignitose, sarebbe già sufficiente che attraverso i SIB si
ampliassero le possibilità di lavoro e reddito per i propri
iscritti, in modo da aumentare i montanti (e di conseguenza le
pensioni).

GLI PSICOLOGI SONO PRONTI? Alcuni sì, evidentemente. A partire
dai più di 105 colleghi referenti (e relative equipe di
lavoro) che sono stati selezionati nel volume “Investire in
Psicologia”. Sono colleghi che vivono la concretezza del
valore che possono portare col proprio lavoro sui territori e
a persone che non solo hanno difficoltà ad accedere ai
servizi, ma hanno bisogni che mutano in maniera più rapida di
quanto non possa muoversi anche la più efficiente delle
amministrazioni.
E’ pronto l’ENPAP: è stato significativo vedere ieri il CDA al
completo, e ritrovare anche la Dottoressa Laura Recrosio, in
CDA nella passata consigliatura. Perché sui progetti che
valorizzano il lavoro dei colleghi, che accreditano gli
psicologi e la psicologia come motore di cambiamento positivo
e utile per la comunità, nel suo benessere e nella comunità
non si può stare a fare questioni di bottega.
E’ pronta AltraPsicologia: da anni l’associazione è impegnata
a sensibilizzare la comunità professionale e le istituzioni
sugli investimenti ad impatto sociale, anche attraverso gli
Ordini che si trova a governare (Lazio, Marche e Piemonte).

Altri, invece, all’interno della comunità professionale non
sono pronti.

I grandi assenti: i consiglieri ENPAP non afferenti ad AP.
Poi: CNOP e Ordini regionali. Eppure io ricordo che in
campagna elettorale si facevano accorati appelli all’unità,
sull’importanza di far collaborare l’ente di previdenza e gli
Ordini professionali, che tutti insieme si è più forti. Eppure
gli inviti, non solo all’evento, ma a sostenere i progetti dei
colleghi selezionati nella Call sono partiti con ampio
anticipo, prima dell’estate.
Zero risposte.
Non un invito declinato, legittimamente, e magari pure
motivato, come sarebbe almeno cortesia istituzionale fare.

Semplicemente ignorato.

Scrivo queste mie ultime parole da “semplice psicologa”, una
di quelle che, insieme a una cara amica, ha scritto uno dei
progetti selezionati nella Call. Un progetto, il mio come
quello di almeno altri due gruppi di lavoro campani, che forse
avrebbe meritato di essere perlomeno diffuso sul territorio,
sostenuto, presentato a quelle committenze pubbliche che
proprio in questi giorni sono sommersi dagli eventi della
Settimana del Benessere.
Invece i colleghi campani, come quelli di tutto il resto della
penisola, dovranno cavarsela senza il sostegno del proprio
organo di rappresentanza di riferimento.

Sono sicura sapranno consolarsi con le agende.

A fare eccezione, il Presidente dell’Ordine del Piemonte e il
Presidente del Lazio: in OPP stanno studiando forme di
sostegno per l’avvio di un SIB; dell’Ordine Lazio, insieme
all’ASL Roma1 è uno dei progetti selezionati e presentati
durante la giornata dalla dott.ssa Lastretti.

COSA RESTA DI QUESTA GIORNATA? Rubo la metafora a Nicola
Piccinini: è stato come aprire la scatola di un puzzle e
lasciar scivolare fuori i pezzi. Si intuisce l’immagine che
potrebbe emergere, si tratta di trovare il modo di metterli
tutti insieme.

Ci riusciremo?

Come dice Nicola: è un obiettivo sfidante.

Ad maiora!

La psicologia crea valore: il
progetto    della    Regione
Abruzzo
ABRUZZO COME IN INGHILTERRA. Un passo importante è stato fatto
per la crescita del ruolo dello psicologo/psicoterapeuta nel
settore della prevenzione nel Sistema Sanitario Nazionale. La
Quinta Commissione Consiliare “Salute, Sicurezza Sociale,
Cultura, Formazione e Lavoro” della Regione Abruzzo ha infatti
approvato una mozione con la quale, accogliendo le proposte
provenienti dall’AIAMC-Sezione Abruzzo e la disponibilità di
ENPAP, impegna la Giunta Regionale ad istituire un tavolo di
lavoro per definire gli assetti operativi e finanziari
attraverso i quali realizzare interventi finalizzati alla
prevenzione primaria e secondaria del disagio psicologico e
dei disturbi d’ansia e depressione.

UNA FIGURA PSICOLOGICA DI BASE, PREVENTIVA. La mozione che ora
dovrà trovare esito si ispira – per la parte operativa –
all’esperienza inglese del progetto IAPT (Improving Access to
Psychological Therapy) per cui lo Stato inglese ha deciso, fin
dal 2008, di prendere in carico tutti i casi di ansia e
depressione nel Paese attraverso protocolli di Psicoterapia
evidence based, ritenendo che i benefici economici prodotti
dalla Psicoterapia applicata a così ampio raggio siano tali da
garantire non solo il recupero delle spese ma anche vantaggio
economico per la collettività di diverse decine di miliardi di
sterline nel medio periodo.

IL RUOLO DI AIAMC ABRUZZO. Questo risultato è frutto
dell’impegno diretto della Sezione Abruzzese dell’AIAMC
(Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del
Comportamento) e del direttore del Centro di Psicologia
Clinica di Pescara, Carlo Di Berardino.

IL SOSTEGNO DI ENPAP ALLA SPERIMENTAZIONE. La Regione Abruzzo
non possiede strumenti finanziari per sostenere un progetto
impegnativo come IAPT, che costa allo Stato inglese circa un
miliardo di sterline ed impegna più di 10.000 Psicoterapeuti.
Per questo la Commissione Consiliare ha accolto la
disponibilità dell’ENPAP a sostenere con strumenti finanziari
simili ai Social Impact Bond (anch’essi sperimentati con
successo in Gran Bretagna) la sperimentazione di un progetto
che incrementi la presenza di Psicologi negli interventi di
prevenzione di base e a tutti i livelli.

I SOCIAL IMPACT BOND: LO PSICOLOGO FA RISPARMIARE. ENPAP,
infatti, è impegnato da tempo nello sviluppo di strumenti
finanziari attraverso i quali sostenere l’incremento degli
interventi di Psicologia in Italia. La possibilità che ha
l’Ente di previdenza è proprio quella di investire risorse in
progetti di prevenzione e miglioramento della qualità di vita
dei cittadini che diano effetti economici misurabili
(riduzione dei costi diretti e indiretti per lo Stato): in
questo modo i risparmi generati possono essere utilizzati per
ripagare il finanziamento iniziale ed estendere
progressivamente l’ampiezza dell’intervento.
Su questo tipo di interventi ENPAP ha pubblicato da poco un
libro (“Investire in Psicologia: come gli Psicologi fanno
risparmiare la collettività”) che verrà presentato alle
istituzioni Italiane nel corso di un convegno a Roma, il
prossimo 9 novembre.

IL PRIMO PASSO VERSO L’INNOVAZIONE. A breve il tavolo tecnico
di Regione Abruzzo ed ENPAP avvierà la definizione di tutti
gli aspetti di questo progetto, che apre scenari di estremo
interesse per lo sviluppo della Psicologia professionale in
Italia: il successo delle sperimentazioni aprirà le porte ad
innovazioni normative per le quali stiamo lavorando da anni,
portando gli Psicologi ad avere un ruolo di primissimo piano
nel miglioramento della qualità di vita delle persone e
nell’efficientamento della spesa pubblica per la salute e il
welfare.

IL RUOLO DELL’AIAMC. L’iniziativa di interlocuzione politica
assunta dall’AIAMC-Sezione Abruzzo è stata fortemente
sostenuta dal Direttivo nazionale AIAMC (presieduto dal Prof.
Saggino insieme allo stesso Di Berardino, componente del
Direttivo nazionale).

Lo stesso direttivo, in una nota, declina i suoi impegni per
il futuro di tutta la categoria:

     intensificare una rete di rapporti professionali e
     facilitare una presenza più fattiva dell’ approccio
     “evidence based” in tutti i settori del SSN soprattutto
     in quello della prevenzione;
     rilanciare il lavoro già Iniziato in passato sulla
     Medicina Comportamentale con le sue varie possibili
     integrazioni nella cura dei disturbi psicosomatici e da
     stress. Un approccio riconosciuto efficacie dall’OMS in
     quanto in grado di garantire validi risultati, e di
     conseguenza un rapporto più costruttivo con la classe
     medica;
     proporre altre iniziative, soprattutto nel settore della
     prevenzione e della promozione del benessere
      psicofisico che, se opportunamente diffuse a livello
     nazionale, potranno rappresentare un primo passo verso
     una riqualificazione e diffusione più incisiva del ruolo
     dello psicologo,       resa possibile      grazie alla
     collaborazione, iniziata da tempo dall’AIAMC con
     l’ENPAP, che ha assunto un ruolo fondamentale come ente
     patrocinatore.

Di Berardino, in una sua nota personale, afferma:

 Riteniamo che il programma presentato dalla nostra
 associazione rappresenti un punto di partenza necessario per
 promuovere un cambiamento di portata storica per
 l’affermazione di tutte le     scuole che hanno avviato un
 necessario processo di riqualificazione basato su una
 metodologia “evidence based”. Questa trasformazione renderà
 possibile acquisire un ruolo di guida nel settore della
 “prevenzione” nel SSN che ci vede impegnati in prima linea,
 con obiettivi e risultati tangibili, come è già avvenuto con
successo in Inghilterra, nel prevenire il danno e dimostrare
 che è possibile ridurre la spesa sanitaria ed ottenere un
 miglioramento del benessere collettivo”.

In valore di questa iniziativa, per il futuro della Psicologia
Professionale, è davvero potenzialmente enorme.

Il suo buon esito può offrire nuove e grandi opportunità
lavorative ai colleghi. Ne seguiremo quindi attentamente gli
sviluppi.

ENPAP 2017-2021: dritti per
la nostra strada.
Riprendo a scrivere sul sito di AltraPsicologia dopo due mesi
di interruzione. Un pausa necessaria di riflessione dopo le
elezioni ENPAP, per sedimentare alcuni pensieri.

PRIMA DI TUTTO: GRAZIE!

A tutti voi, che ci avete dato fiducia e consegnato un
risultato elettorale limpido, privo di dubbi. Con più del 70%
dei consensi ad AltraPsicologia e una partecipazione al voto
importante soprattutto al sud, queste elezioni segnano una
pietra miliare nella storia della professione.

Un risultato che premia AltraPsicologia, ma soprattutto segna
il tramonto delle raccolte-voti clientelari, dei brogli da
repubblica delle banane, e riconosce il valore del lavoro
fatto alla luce del sole.

Un risultato elettorale forgiato dal confronto pubblico
costante con i colleghi.
Ho avuto anche la soddisfazione personale di essere per la
seconda volta il candidato più votato d’Italia, e quindi devo
un doppio ringraziamento: in AltraPsicologia lavoriamo
insieme, come gruppo, e così continueremo. Ma sicuramente c’è
chi ha riconosciuto nel mio lavoro qualcosa di speciale. Non
posso che impegnarmi a continuare così, come fatto finora
insieme ai colleghi di AP e con Felice Torricelli in
particolare, con cui continueremo a condividere il governo di
ENPAP nei prossimi 4 anni.

TRE CEPPI VIRALI.

Fatte queste premesse positive, passo alle questioni critiche.
Ho isolato in queste elezioni tre ceppi virali su cui dobbiamo
mantenerci vigili:

(1) IMPROVVISAZIONE e PRESSAPOCHISMO. Le candidature di liste
last-minute mi hanno impressionato: l’aggregazione
improvvisata di colleghi che mai si sono occupati di ENPAP e
previdenza, ad un mese dalle elezioni e con programmi vacui, è
stata portata quasi come un valore aggiunto.

Noi siamo di altro avviso: è solo in gruppo, con una logica
stabile di collaborazione e impegno e la condivisione di una
vision, che si può gestire ENPAP e gli Ordini in modo
efficiente e in ottica di lungo periodo.

Forse non ci si rende pienamente conto che l’Ente di
Previdenza di categoria non è una giostra che si ferma ogni
quattro anni per fare scendere o salire la gente, ma un
dispositivo-chiave per la tutela nostra e delle nostre
famiglie.

Il ricambio politico non può essere inteso come roulette
elettorale. Va invece gestito con responsabilità in un
processo continuo di maturazione di nuove persone. Cosa che
nei fatti non sta avvenendo. Prova ne è che il livello di
dibattito fra opposti schieramenti in queste elezioni è stato
avvilente: non si è potuto confrontarsi nel merito sui temi
più rilevanti: pensioni, welfare, investimenti.

Fortunatamente i colleghi hanno saputo riconoscere il valore.
Grazie certamente al confronto aperto, che nell’era dei social
è impietoso e genera distorsioni ma anche meccanismi selettivi
virtuosi.

(2) PSEUDO-VERITA’. La trasparenza è un patrimonio di civiltà,
che AltraPsicologia ha sempre perseguito anche molto
concretamente negli enti che ha governato. ENPAP è stato un
modello su questo, che la stampa nazionale ha portato come
caso esemplare anche per gli altri enti di previdenza.

La trasparenza serve per mettere sul tavolo le cose importanti
e poterle discutere, avendo tutti un set di informazioni a
disposizione. Ogni uso diverso da questo è improprio.

Ebbene, le informazioni civiche rese pubbliche per
trasparenza, sono state usate a sproposito in campagna
elettorale. Non sono servite per approfondire e impostare
proposte politiche sui temi più importanti, ma per fare gossip
in stile Novella 2000. Filtrate e distorte per creare pseudo-
verità.

Le pseudo-verità, le post-verità o semplicemente le cazzate
sparate ad arte sono un male in sé, perché generano incertezza
e impediscono alle persone di fare scelte consapevoli. Ma
hanno un ulteriore effetto deleterio: distraggono dai temi
importanti.

(3) OCCULTAMENTO DI TEMI IMPORTANTI. I temi importanti per
ENPAP sono pensioni, welfare e investimenti. Se ne sarebbe
dovuto discutere in campagna elettorale. Era l’occasione per
raccogliere    insieme   l’orientamento    della   comunità
professionale. L’occasione per un confronto aperto.

Come AltraPsicologia abbiamo lanciato questi argomenti più
volte e le liste concorrenti non li hanno colti, hanno
preferito cincischiare sui compensi economici dei consiglieri.
Un’occasione perduta. Pazienza. Attendo di vedere quanti
rinunceranno al compenso da consigliere dopo aver diffuso
proclami di ogni sorta.

Ora noi andremo avanti ad occuparci di pensioni, welfare e
investimenti avendo come unici interlocutori i colleghi
iscritti ENPAP. Non ci sentiremo vincolati ad alcuna necessità
di confronto con altri gruppi, perché l’occasione c’è stata in
campagna elettorale e non è stata sfruttata correttamente.
Anzi, direi che è stata sfruttata anche scorrettamente.

ENPAP, OGGI E DOMANI.

Ci aspettano sfide difficili su pensioni, contributi, welfare,
investimenti.
Andremo dritti per la nostra strada, insieme ai colleghi.

ENPAP non è un ‘convento ricco con frati poveri’: custodisce
(e non possiede) solo il denaro necessario per coprire le
pensioni future, le spese di gestione e il welfare. Non può
raccogliere altro e non crea magicamente pensioni e welfare
dal nulla: le costruisce a partire dai contributi di tutti
noi.

Le uniche due magie di ENPAP sono (1) la moltiplicazione dei
contributi per la pensione per 1,5-1,75 volte in 40 anni, e
solo se viene mantenuto costantemente un buon sistema di
investimento (2) la moltiplicazione del potere d’acquisto dei
contributi per il welfare, e solo se le forme di assistenza
vengono continuamente gestite e aggiornate.

ENPAP è semplicemente uno strumento nelle mani della comunità
professionale. Possiamo renderlo molto sofisticato ed
efficiente, ma non possiamo pensare che arrivi sostituirsi a
noi nel programmare i nostri piani di risparmio personale,
come fosse la versione cibernetica di una Grande Madre
ancestrale. Un pezzo del lavoro deve farlo ciascuno di noi, e
per farlo serve consapevolezza.
E questa è la grande sfida che alla fine mi sento di
raccogliere: abbiamo la reale opportunità di migliorare la
nostra vita con scelte efficaci, ma dobbiamo essere
consapevoli e questa consapevolezza deve essere diffusa a
livello di comunità professionale. Oggi, con gli strumenti
web, i social network e le decine di incontri di persona che
organizzeremo, la diffusione di consapevolezza e il confronto
aperto sono possibili ad un livello senza precedenti.

A tutti noi l’augurio di saper cogliere e
usare al meglio queste opportunità.
Grazie per il vostro enorme e affettuoso
sostegno.

ENPAP 2017-2021: Uno sguardo
sul futuro.
Con la riunione del Consiglio di Indirizzo Generale del 29
aprile si è praticamente concluso il mandato 2013-2017 degli
Organi dell’ENPAP.

È stato un mandato di sostanziale rifondazione del nostro Ente
di Previdenza: sul piano formale, rinnovando i suoi
regolamenti principali; sul piano sostanziale riformulando
profondamente, con l’organizzazione e l’efficienza interna, la
stessa la visione del mandato sociale dell’ENPAP.

I numeri, freddamente, dicono che:

     siamo passati da meno di 42.000 iscritti registrati nel
     bilancio approvato nella primavera del 2013 a circa
     55.000 oggi (+ 30%);
il patrimonio amministrato è cresciuto da 800 milioni di
     euro (2013) a circa un miliardo e duecento milioni di
     euro (+50%);
     il risultato positivo di gestione è cresciuto da 8,7
     milioni di euro a quasi 30 milioni nel 2016 (+240%);
     gli stanziamenti per le forme di solidarietà ed
     assistenza sono oggi oltre 16 milioni;
     le maternità erogate annualmente quasi 2.000;
     i giorni di malattia ogni anno indennizzati dall’Ente
     oltre 22.000.

In questi quattro anni è stato trasformato radicalmente
l’impianto complessivo dell’ENPAP. Eviterò di essere
eccessivamente pedante e rimando, per la sintesi delle
principali riforme varate in questo periodo, al “Report di
mandato” pubblicato sul sito di ENPAP.

Userò solo un pezzettino dello spazio che mi è concesso per
uno stringatissimo elenco dei cambiamenti più strutturali:

     la trasparenza e l’accountability sono state adottate
     come modello complessivo di gestione: con la
     pubblicazione di tutti i dati di rilievo sul sito,
     attivazione delle procedure per la prevenzione dei
     reati, l’approvazione del codice etico, la pubblicazione
     e l’aggiornamento della Carta dei Servizi;
     l’approvazione del Regolamento per la Gestione del
     Patrimonio e degli Investimenti e la successiva
     strutturazione di tutte le procedure conseguenti hanno
     consentito di mettere in sicurezza i nostri risparmi,
     recuperando risorse significative per le future
     pensioni;
     la riforma del Regolamento di Previdenza ha consentito
     di riversare sui conti individuale di ognuno di noi e
     quindi alle nostre pensioni i rendimenti effettivamente
     conseguiti dagli investimenti (anche quest’anno il
     rendimento dei risparmi pensionistici di ognuno di noi
     sarà di più del 3%);
la riforma del Regolamento Elettorale, con
     l’introduzione del voto elettronico, ha permesso
     l’aumento della partecipazione e la riduzione drastica
     dei costi (da 1,1 milioni a meno di 200mila euro);
     il microcredito, con l’accesso garantito al credito fino
     a 100.000 euro, consente ora a tutti di avviare i propri
     progetti per la professione;
     la formazione sulle competenze per la progettazione di
     carriera e l’accesso ai finanziamenti è arrivata in
     quasi venti città e raggiunto circa duemila Colleghi;
     i servizi per sostenere lo sviluppo (le consulenze
     fiscali , il social network interno, la ricerca di
     mercato, il progetto “Investire in Psicologia”) hanno
     consentito di facilitare il lavoro, creare occasioni e
     reti di scambio;
     la riorganizzazione delle prestazioni sanitarie – sia
     assicurative con l’inserimento del pacchetto maternità,
     che dirette con l’ampiamento delle coperture in caso di
     malattia – hanno dato protezione concreta nei momenti di
     maggior fragilità;
     le nuove risorse per la solidarietà – con i contributi
     in stato di bisogno, i contributi per i familiari
     disabili – danno ora supporto nelle circostanze più
     sfavorevoli per i professionisti;
     La grande spinta all’innovazione efficiente che l’ENPAP
     ha espresso in questi anni ha trovato spessissimo eco
     nella stampa nazionale, che ha preso a parlare della
     nostra professione in toni finalmente favorevoli e
     confortanti.

Le elezioni hanno visto ampiamente riconosciuto l’intenso
lavoro di AltraPsicologia: anche con la forza eclatante dei
numeri – Zanon, con oltre 8.500 voti, è il candidato più
votato di sempre in una elezione degli Psicologi ma tutti i
candidati di AP hanno conseguito voti pari a quasi quattro
volte quelli ottenuti dai rappresentanti dei gruppi
inseguitori – è stato riconosciuto il valore che, in questo
primo mandato alla guida dell’ENPAP, il progetto collettivo di
AltraPsicologia ha portato alla professione.

Ora si parte con un nuovo mandato e questo progetto collettivo
avrà la possibilità di darsi continuità.

Il 12 e 13 maggio si insedieranno gli Organi che gestiranno
l’ENPAP fino al 2021: saranno anni cruciali perché le sfide
che attendono la nostra professione mettono oggi in
discussione equilibri che – per quanto sofferti – hanno
comunque strutturato a lungo il nostro modo di essere
Psicologi.

Abbiamo la possibilità, con i prossimi quattro anni, di
consolidare e di rendere non più reversibili le realizzazioni
di questo primo periodo. E abbiamo l’obbligo di proseguire nel
cambiamento per mettere tutti gli Psicologi in condizione di
affrontare con qualche certezza in più le sfide che attendono
la professione nei prossimi anni.

Nel corso degli incontri con cui, negli ultimi anni, abbiamo
raggiunto decine di città in tutt’Italia abbiamo interagito
dal vivo con migliaia di colleghi ed abbiamo raccolto tutti i
loro feedback, ascoltato tutte le segnalazioni, i commenti, le
domande, le preoccupazioni, le proposte che sono arrivate.

Fin dall’inizio dell’avventura di AltraPsicologia (nel 2005)
ed ancora di più dall’avvio del primo mandato in ENPAP abbiamo
presidiato i social network, risposto alle email, ascoltato le
telefonate e abbiamo potuto cogliere i dubbi, le ansie, le
speranze di quelli che oggi sono 55.000 professionisti e delle
loro famiglie.

Abbiamo commissionato e letto indagini di mercato, ne abbiamo
studiato i dati ed indagato le implicazioni per il futuro;
abbiamo incontrato i rappresentanti della politica nazionale e
gli stakeholder principali della nostra professione; abbiamo
maturato esperienza nei rapporti con la burocrazia italiana e
con la finanza, più e meno etica, a livello internazionale…

Da tutto questo abbiamo tratto ed elaborato le priorità che
AltraPsicologia ha proposto per il governo dell’ENPAP nel
prossimo quadriennio. Ripartiamo da questa conoscenza, da
questa disponibilità all’ascolto ed alla condivisione per
concretizzare il progetto collettivo di AltraPsicologia per
l’ENPAP fin dai primi passi della consigliatura che sta per
cominciare.

Occorrerà, infatti, intervenire rapidamente per dare agli
Psicologi strumenti nuovi ed efficaci per sostenere la
capacità di valorizzazione e di programmazione a medio e lungo
termine di coloro che vivono di libera professione.

Nei prossimi anni, oltre a quella pensionistica , si
consumeranno altre sfide cruciali, per il posizionamento degli
Psicologi professionisti nella società italiana: ENPAP sarà il
loro alleato concreto nello sforzo, che tocca ad ognuno, per
essere al passo con i bisogni emergenti e con il rinnovato
mandato sociale che il Paese va proponendo nei nostri
confronti.

ENPAP: Benvenuti al Sud
Le elezioni ENPAP del 2017 hanno decretato l’Italia Unita.
Unita sotto il segno di AltraPsicologia.

Da Nord a Sud, senza lasciare spazio ad equivoci, gli
psicologi e le psicologhe hanno scelto il governo di
AltraPsicologia.

Ce l’aspettavamo? Senza false ipocrisie, diciamo di Sì.

Di certo le proporzioni con cui questo è avvenuto sono andate
ben al di là di ogni nostra più rosea aspettativa.       Tutto
questo ci inorgoglisce e ci investe di grandi responsabilità,
perché si sa…da grandi poteri derivano grandi responsabilità!

Una riflessione più attenta merita il risultato del SUD.

Quel SUD che, in occasione delle scorse elezioni (appena 4
anni fa), riuscì ad avere solo due rappresentati di AP, elette
per il rotto della cuffia, le ultime due del gruppo.

Quel SUD sempre più restio ai cambiamenti.
Quel SUD del tanto non cambia niente.
Quel SUD dei “presunti brogli elettorali”;

Quel Sud in cui un Ordine regionale porta in tribunale una sua
iscritta con la richiesta di €200.000, colpevole di aver
informato i colleghi sugli esiti di un ricorso sui “presunti
brogli elettorali”
Quel SUD…
Ebbene: in occasione di queste elezioni, quel SUD – che io
profondamente amo – ha deciso.
Ha deciso di uscire dall’immobilismo.
Ha deciso di attivarsi.
Ha deciso che “non è vero che tanto non cambia niente”!

La percentuale più alta dei votanti è stata al SUD, proprio in
quel SUD. Ed è sempre in quel SUD che AP, per la prima volta,
è stata eletta in maggioranza assoluta.

La sfida che ora ci attende è ardua, ma il processo di
cambiamento è in atto ed inarrestabile. Oggi AP ha un volàno
in più con quel SUD coeso e pronto a mettersi in gioco per il
miglioramento della comunità professionale.

A questo punto non rimane che augurare, BUON LAVORO A NOI!
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