Psicologi vs parrucchieri: abbiamo un vincitore
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Psicologi vs parrucchieri: abbiamo un vincitore V’ho fregato: questo è l’articolo che racconta la giornata del 9 Novembre a Roma, dove l’ENPAP ha messo intorno al tavolo investitori, decisori politici, ministri e psicologi per parlare di come la psicologia fa risparmiare la collettività. La lotta con i parrucchieri, si sa, continuerà fino al tramonto dei tempi. INVESTIMENTI AD IMPATTO SOCIALE: A che punto siamo? Il connettore implicito delle diverse tavole rotonde era: Sappiamo tutti che non esiste l’albero della cuccagna, che basta scuoterlo e cascano i soldi: piantiamola di lamentarci e ragioniamo sulle soluzioni prima che il welfare scompaia del tutto. Personalmente un sollievo, dopo la sveglia alle 5 del mattino per arrivare puntuale a Roma, non avrei potuto tollerare una giornata di fuffose rivendicazioni senza costrutto. Gli investimenti ad impatto sociale stanno interessando sempre di più i governi europei: dopo le esperienze inglesi, si è passati ai primi Social Impact Bond (SIB) finlandesi e allo stanziamento di un fondo in Portogallo.
Iniziano ad esserci esperienze anche negli Stati Uniti per quanto riguarda la recidiva carceraria. Il problema principale non sembrano essere tanto i soldi, quanto la prospettiva temporale: quella dei politici va di elezione in elezione, quella delle politiche sociali non può essere così contratta. A questo proposito è stato interessante l’intervento di Giulio Pasi, Scientific Officer European Commission, sulla necessità di lavorare sulla policy e persino sulla “narrativa” degli investimenti ad impatto sociale ai decisori politici. Stringendo sullo scenario italiano, il grande problema è sempre rappresentato, oltre che dall’estrema instabilità dei governi, da un quadro normativo particolarmente intricato, che rende complessa la costruzione degli strumenti finanziari adatti per fare in modo che una pubblica amministrazione possa accantonare le risorse necessarie ad accogliere un SIB. In questo momento la sperimentazione dei SIB in Italia è più agevole attraverso istituti privati come le fondazioni bancarie: in particolare sono in partenza un paio di sperimentazioni sulla recidiva carceraria in Piemonte.
SIB E CASSE DI PREVIDENZA. ENPAP con la sua Call for Ideas non solo ha dato modo a molti psicologi impegnati con le proprie associazioni e cooperative di ragionare sul senso e sul valore del proprio lavoro sui territori, ma ha anche dato modo di valorizzare le esperienze già in essere. Esperienze che senza un connettore forte, come può essere il nostro ente di previdenza, sarebbero rimaste isolate e circoscritte. E’ stato entusiasmante ascoltare le dott.sse Cavallini, De Bernardis e Lastretti e il Preside della Facoltà di Padova, Dott. Castelli, vedere, nero su bianco, moltiplicazione dopo moltiplicazione, come interventi psicologici, dai costi irrisori, producano, già oggi, cambiamenti nella vita delle persone e un risparmio nella misura di milioni di euro per i territori. Figuriamoci a immaginare le proiezioni sul piano nazionale… Dal punto di vista degli Enti di Previdenza, l’interesse va oltre quello degli Psicologi: in Adepp, ossia l’associazione
che riunisce tutte le casse di previdenza privata in Italia, esiste una commissione apposita sui SIB, ed Alberto Oliveti, Presidente di EMPAM (la Cassa dei medici) e di Adepp, con estremo pragmatismo ha auspicato percorsi di sperimentazione e progettazione nell’ambito delle cure primarie, per riportare la cura della salute sui territori e fuori dagli ospedali, che i LEA, per come sono pensati, esisteranno solo sulla carta (osservazione sua, non mia, preciso). Dal punto di vista di un ente di previdenza, che ha come mission fondativa, quella di dare ai propri iscritti pensioni dignitose, sarebbe già sufficiente che attraverso i SIB si ampliassero le possibilità di lavoro e reddito per i propri iscritti, in modo da aumentare i montanti (e di conseguenza le pensioni). GLI PSICOLOGI SONO PRONTI? Alcuni sì, evidentemente. A partire dai più di 105 colleghi referenti (e relative equipe di lavoro) che sono stati selezionati nel volume “Investire in Psicologia”. Sono colleghi che vivono la concretezza del
valore che possono portare col proprio lavoro sui territori e a persone che non solo hanno difficoltà ad accedere ai servizi, ma hanno bisogni che mutano in maniera più rapida di quanto non possa muoversi anche la più efficiente delle amministrazioni. E’ pronto l’ENPAP: è stato significativo vedere ieri il CDA al completo, e ritrovare anche la Dottoressa Laura Recrosio, in CDA nella passata consigliatura. Perché sui progetti che valorizzano il lavoro dei colleghi, che accreditano gli psicologi e la psicologia come motore di cambiamento positivo e utile per la comunità, nel suo benessere e nella comunità non si può stare a fare questioni di bottega. E’ pronta AltraPsicologia: da anni l’associazione è impegnata a sensibilizzare la comunità professionale e le istituzioni sugli investimenti ad impatto sociale, anche attraverso gli Ordini che si trova a governare (Lazio, Marche e Piemonte). Altri, invece, all’interno della comunità professionale non sono pronti. I grandi assenti: i consiglieri ENPAP non afferenti ad AP. Poi: CNOP e Ordini regionali. Eppure io ricordo che in campagna elettorale si facevano accorati appelli all’unità, sull’importanza di far collaborare l’ente di previdenza e gli Ordini professionali, che tutti insieme si è più forti. Eppure gli inviti, non solo all’evento, ma a sostenere i progetti dei colleghi selezionati nella Call sono partiti con ampio anticipo, prima dell’estate. Zero risposte. Non un invito declinato, legittimamente, e magari pure motivato, come sarebbe almeno cortesia istituzionale fare. Semplicemente ignorato. Scrivo queste mie ultime parole da “semplice psicologa”, una di quelle che, insieme a una cara amica, ha scritto uno dei progetti selezionati nella Call. Un progetto, il mio come quello di almeno altri due gruppi di lavoro campani, che forse
avrebbe meritato di essere perlomeno diffuso sul territorio, sostenuto, presentato a quelle committenze pubbliche che proprio in questi giorni sono sommersi dagli eventi della Settimana del Benessere. Invece i colleghi campani, come quelli di tutto il resto della penisola, dovranno cavarsela senza il sostegno del proprio organo di rappresentanza di riferimento. Sono sicura sapranno consolarsi con le agende. A fare eccezione, il Presidente dell’Ordine del Piemonte e il Presidente del Lazio: in OPP stanno studiando forme di sostegno per l’avvio di un SIB; dell’Ordine Lazio, insieme all’ASL Roma1 è uno dei progetti selezionati e presentati durante la giornata dalla dott.ssa Lastretti. COSA RESTA DI QUESTA GIORNATA? Rubo la metafora a Nicola Piccinini: è stato come aprire la scatola di un puzzle e lasciar scivolare fuori i pezzi. Si intuisce l’immagine che potrebbe emergere, si tratta di trovare il modo di metterli tutti insieme. Ci riusciremo? Come dice Nicola: è un obiettivo sfidante. Ad maiora! La psicologia crea valore: il progetto della Regione
Abruzzo ABRUZZO COME IN INGHILTERRA. Un passo importante è stato fatto per la crescita del ruolo dello psicologo/psicoterapeuta nel settore della prevenzione nel Sistema Sanitario Nazionale. La Quinta Commissione Consiliare “Salute, Sicurezza Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro” della Regione Abruzzo ha infatti approvato una mozione con la quale, accogliendo le proposte provenienti dall’AIAMC-Sezione Abruzzo e la disponibilità di ENPAP, impegna la Giunta Regionale ad istituire un tavolo di lavoro per definire gli assetti operativi e finanziari attraverso i quali realizzare interventi finalizzati alla prevenzione primaria e secondaria del disagio psicologico e dei disturbi d’ansia e depressione. UNA FIGURA PSICOLOGICA DI BASE, PREVENTIVA. La mozione che ora dovrà trovare esito si ispira – per la parte operativa – all’esperienza inglese del progetto IAPT (Improving Access to Psychological Therapy) per cui lo Stato inglese ha deciso, fin dal 2008, di prendere in carico tutti i casi di ansia e depressione nel Paese attraverso protocolli di Psicoterapia evidence based, ritenendo che i benefici economici prodotti dalla Psicoterapia applicata a così ampio raggio siano tali da garantire non solo il recupero delle spese ma anche vantaggio economico per la collettività di diverse decine di miliardi di sterline nel medio periodo. IL RUOLO DI AIAMC ABRUZZO. Questo risultato è frutto dell’impegno diretto della Sezione Abruzzese dell’AIAMC (Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento) e del direttore del Centro di Psicologia Clinica di Pescara, Carlo Di Berardino. IL SOSTEGNO DI ENPAP ALLA SPERIMENTAZIONE. La Regione Abruzzo non possiede strumenti finanziari per sostenere un progetto impegnativo come IAPT, che costa allo Stato inglese circa un miliardo di sterline ed impegna più di 10.000 Psicoterapeuti.
Per questo la Commissione Consiliare ha accolto la disponibilità dell’ENPAP a sostenere con strumenti finanziari simili ai Social Impact Bond (anch’essi sperimentati con successo in Gran Bretagna) la sperimentazione di un progetto che incrementi la presenza di Psicologi negli interventi di prevenzione di base e a tutti i livelli. I SOCIAL IMPACT BOND: LO PSICOLOGO FA RISPARMIARE. ENPAP, infatti, è impegnato da tempo nello sviluppo di strumenti finanziari attraverso i quali sostenere l’incremento degli interventi di Psicologia in Italia. La possibilità che ha l’Ente di previdenza è proprio quella di investire risorse in progetti di prevenzione e miglioramento della qualità di vita dei cittadini che diano effetti economici misurabili (riduzione dei costi diretti e indiretti per lo Stato): in questo modo i risparmi generati possono essere utilizzati per ripagare il finanziamento iniziale ed estendere progressivamente l’ampiezza dell’intervento. Su questo tipo di interventi ENPAP ha pubblicato da poco un libro (“Investire in Psicologia: come gli Psicologi fanno risparmiare la collettività”) che verrà presentato alle istituzioni Italiane nel corso di un convegno a Roma, il prossimo 9 novembre. IL PRIMO PASSO VERSO L’INNOVAZIONE. A breve il tavolo tecnico di Regione Abruzzo ed ENPAP avvierà la definizione di tutti gli aspetti di questo progetto, che apre scenari di estremo interesse per lo sviluppo della Psicologia professionale in Italia: il successo delle sperimentazioni aprirà le porte ad innovazioni normative per le quali stiamo lavorando da anni, portando gli Psicologi ad avere un ruolo di primissimo piano nel miglioramento della qualità di vita delle persone e nell’efficientamento della spesa pubblica per la salute e il welfare. IL RUOLO DELL’AIAMC. L’iniziativa di interlocuzione politica assunta dall’AIAMC-Sezione Abruzzo è stata fortemente sostenuta dal Direttivo nazionale AIAMC (presieduto dal Prof.
Saggino insieme allo stesso Di Berardino, componente del Direttivo nazionale). Lo stesso direttivo, in una nota, declina i suoi impegni per il futuro di tutta la categoria: intensificare una rete di rapporti professionali e facilitare una presenza più fattiva dell’ approccio “evidence based” in tutti i settori del SSN soprattutto in quello della prevenzione; rilanciare il lavoro già Iniziato in passato sulla Medicina Comportamentale con le sue varie possibili integrazioni nella cura dei disturbi psicosomatici e da stress. Un approccio riconosciuto efficacie dall’OMS in quanto in grado di garantire validi risultati, e di conseguenza un rapporto più costruttivo con la classe medica; proporre altre iniziative, soprattutto nel settore della prevenzione e della promozione del benessere psicofisico che, se opportunamente diffuse a livello nazionale, potranno rappresentare un primo passo verso una riqualificazione e diffusione più incisiva del ruolo dello psicologo, resa possibile grazie alla collaborazione, iniziata da tempo dall’AIAMC con l’ENPAP, che ha assunto un ruolo fondamentale come ente patrocinatore. Di Berardino, in una sua nota personale, afferma: Riteniamo che il programma presentato dalla nostra associazione rappresenti un punto di partenza necessario per promuovere un cambiamento di portata storica per l’affermazione di tutte le scuole che hanno avviato un necessario processo di riqualificazione basato su una metodologia “evidence based”. Questa trasformazione renderà possibile acquisire un ruolo di guida nel settore della “prevenzione” nel SSN che ci vede impegnati in prima linea, con obiettivi e risultati tangibili, come è già avvenuto con
successo in Inghilterra, nel prevenire il danno e dimostrare che è possibile ridurre la spesa sanitaria ed ottenere un miglioramento del benessere collettivo”. In valore di questa iniziativa, per il futuro della Psicologia Professionale, è davvero potenzialmente enorme. Il suo buon esito può offrire nuove e grandi opportunità lavorative ai colleghi. Ne seguiremo quindi attentamente gli sviluppi. ENPAP 2017-2021: dritti per la nostra strada. Riprendo a scrivere sul sito di AltraPsicologia dopo due mesi di interruzione. Un pausa necessaria di riflessione dopo le elezioni ENPAP, per sedimentare alcuni pensieri. PRIMA DI TUTTO: GRAZIE! A tutti voi, che ci avete dato fiducia e consegnato un risultato elettorale limpido, privo di dubbi. Con più del 70% dei consensi ad AltraPsicologia e una partecipazione al voto importante soprattutto al sud, queste elezioni segnano una pietra miliare nella storia della professione. Un risultato che premia AltraPsicologia, ma soprattutto segna il tramonto delle raccolte-voti clientelari, dei brogli da repubblica delle banane, e riconosce il valore del lavoro fatto alla luce del sole. Un risultato elettorale forgiato dal confronto pubblico costante con i colleghi.
Ho avuto anche la soddisfazione personale di essere per la seconda volta il candidato più votato d’Italia, e quindi devo un doppio ringraziamento: in AltraPsicologia lavoriamo insieme, come gruppo, e così continueremo. Ma sicuramente c’è chi ha riconosciuto nel mio lavoro qualcosa di speciale. Non posso che impegnarmi a continuare così, come fatto finora insieme ai colleghi di AP e con Felice Torricelli in particolare, con cui continueremo a condividere il governo di ENPAP nei prossimi 4 anni. TRE CEPPI VIRALI. Fatte queste premesse positive, passo alle questioni critiche. Ho isolato in queste elezioni tre ceppi virali su cui dobbiamo mantenerci vigili: (1) IMPROVVISAZIONE e PRESSAPOCHISMO. Le candidature di liste last-minute mi hanno impressionato: l’aggregazione improvvisata di colleghi che mai si sono occupati di ENPAP e previdenza, ad un mese dalle elezioni e con programmi vacui, è stata portata quasi come un valore aggiunto. Noi siamo di altro avviso: è solo in gruppo, con una logica stabile di collaborazione e impegno e la condivisione di una vision, che si può gestire ENPAP e gli Ordini in modo efficiente e in ottica di lungo periodo. Forse non ci si rende pienamente conto che l’Ente di Previdenza di categoria non è una giostra che si ferma ogni quattro anni per fare scendere o salire la gente, ma un dispositivo-chiave per la tutela nostra e delle nostre famiglie. Il ricambio politico non può essere inteso come roulette elettorale. Va invece gestito con responsabilità in un processo continuo di maturazione di nuove persone. Cosa che nei fatti non sta avvenendo. Prova ne è che il livello di dibattito fra opposti schieramenti in queste elezioni è stato avvilente: non si è potuto confrontarsi nel merito sui temi
più rilevanti: pensioni, welfare, investimenti. Fortunatamente i colleghi hanno saputo riconoscere il valore. Grazie certamente al confronto aperto, che nell’era dei social è impietoso e genera distorsioni ma anche meccanismi selettivi virtuosi. (2) PSEUDO-VERITA’. La trasparenza è un patrimonio di civiltà, che AltraPsicologia ha sempre perseguito anche molto concretamente negli enti che ha governato. ENPAP è stato un modello su questo, che la stampa nazionale ha portato come caso esemplare anche per gli altri enti di previdenza. La trasparenza serve per mettere sul tavolo le cose importanti e poterle discutere, avendo tutti un set di informazioni a disposizione. Ogni uso diverso da questo è improprio. Ebbene, le informazioni civiche rese pubbliche per trasparenza, sono state usate a sproposito in campagna elettorale. Non sono servite per approfondire e impostare proposte politiche sui temi più importanti, ma per fare gossip in stile Novella 2000. Filtrate e distorte per creare pseudo- verità. Le pseudo-verità, le post-verità o semplicemente le cazzate sparate ad arte sono un male in sé, perché generano incertezza e impediscono alle persone di fare scelte consapevoli. Ma hanno un ulteriore effetto deleterio: distraggono dai temi importanti. (3) OCCULTAMENTO DI TEMI IMPORTANTI. I temi importanti per ENPAP sono pensioni, welfare e investimenti. Se ne sarebbe dovuto discutere in campagna elettorale. Era l’occasione per raccogliere insieme l’orientamento della comunità professionale. L’occasione per un confronto aperto. Come AltraPsicologia abbiamo lanciato questi argomenti più volte e le liste concorrenti non li hanno colti, hanno preferito cincischiare sui compensi economici dei consiglieri.
Un’occasione perduta. Pazienza. Attendo di vedere quanti rinunceranno al compenso da consigliere dopo aver diffuso proclami di ogni sorta. Ora noi andremo avanti ad occuparci di pensioni, welfare e investimenti avendo come unici interlocutori i colleghi iscritti ENPAP. Non ci sentiremo vincolati ad alcuna necessità di confronto con altri gruppi, perché l’occasione c’è stata in campagna elettorale e non è stata sfruttata correttamente. Anzi, direi che è stata sfruttata anche scorrettamente. ENPAP, OGGI E DOMANI. Ci aspettano sfide difficili su pensioni, contributi, welfare, investimenti. Andremo dritti per la nostra strada, insieme ai colleghi. ENPAP non è un ‘convento ricco con frati poveri’: custodisce (e non possiede) solo il denaro necessario per coprire le pensioni future, le spese di gestione e il welfare. Non può raccogliere altro e non crea magicamente pensioni e welfare dal nulla: le costruisce a partire dai contributi di tutti noi. Le uniche due magie di ENPAP sono (1) la moltiplicazione dei contributi per la pensione per 1,5-1,75 volte in 40 anni, e solo se viene mantenuto costantemente un buon sistema di investimento (2) la moltiplicazione del potere d’acquisto dei contributi per il welfare, e solo se le forme di assistenza vengono continuamente gestite e aggiornate. ENPAP è semplicemente uno strumento nelle mani della comunità professionale. Possiamo renderlo molto sofisticato ed efficiente, ma non possiamo pensare che arrivi sostituirsi a noi nel programmare i nostri piani di risparmio personale, come fosse la versione cibernetica di una Grande Madre ancestrale. Un pezzo del lavoro deve farlo ciascuno di noi, e per farlo serve consapevolezza.
E questa è la grande sfida che alla fine mi sento di raccogliere: abbiamo la reale opportunità di migliorare la nostra vita con scelte efficaci, ma dobbiamo essere consapevoli e questa consapevolezza deve essere diffusa a livello di comunità professionale. Oggi, con gli strumenti web, i social network e le decine di incontri di persona che organizzeremo, la diffusione di consapevolezza e il confronto aperto sono possibili ad un livello senza precedenti. A tutti noi l’augurio di saper cogliere e usare al meglio queste opportunità. Grazie per il vostro enorme e affettuoso sostegno. ENPAP 2017-2021: Uno sguardo sul futuro. Con la riunione del Consiglio di Indirizzo Generale del 29 aprile si è praticamente concluso il mandato 2013-2017 degli Organi dell’ENPAP. È stato un mandato di sostanziale rifondazione del nostro Ente di Previdenza: sul piano formale, rinnovando i suoi regolamenti principali; sul piano sostanziale riformulando profondamente, con l’organizzazione e l’efficienza interna, la stessa la visione del mandato sociale dell’ENPAP. I numeri, freddamente, dicono che: siamo passati da meno di 42.000 iscritti registrati nel bilancio approvato nella primavera del 2013 a circa 55.000 oggi (+ 30%);
il patrimonio amministrato è cresciuto da 800 milioni di euro (2013) a circa un miliardo e duecento milioni di euro (+50%); il risultato positivo di gestione è cresciuto da 8,7 milioni di euro a quasi 30 milioni nel 2016 (+240%); gli stanziamenti per le forme di solidarietà ed assistenza sono oggi oltre 16 milioni; le maternità erogate annualmente quasi 2.000; i giorni di malattia ogni anno indennizzati dall’Ente oltre 22.000. In questi quattro anni è stato trasformato radicalmente l’impianto complessivo dell’ENPAP. Eviterò di essere eccessivamente pedante e rimando, per la sintesi delle principali riforme varate in questo periodo, al “Report di mandato” pubblicato sul sito di ENPAP. Userò solo un pezzettino dello spazio che mi è concesso per uno stringatissimo elenco dei cambiamenti più strutturali: la trasparenza e l’accountability sono state adottate come modello complessivo di gestione: con la pubblicazione di tutti i dati di rilievo sul sito, attivazione delle procedure per la prevenzione dei reati, l’approvazione del codice etico, la pubblicazione e l’aggiornamento della Carta dei Servizi; l’approvazione del Regolamento per la Gestione del Patrimonio e degli Investimenti e la successiva strutturazione di tutte le procedure conseguenti hanno consentito di mettere in sicurezza i nostri risparmi, recuperando risorse significative per le future pensioni; la riforma del Regolamento di Previdenza ha consentito di riversare sui conti individuale di ognuno di noi e quindi alle nostre pensioni i rendimenti effettivamente conseguiti dagli investimenti (anche quest’anno il rendimento dei risparmi pensionistici di ognuno di noi sarà di più del 3%);
la riforma del Regolamento Elettorale, con l’introduzione del voto elettronico, ha permesso l’aumento della partecipazione e la riduzione drastica dei costi (da 1,1 milioni a meno di 200mila euro); il microcredito, con l’accesso garantito al credito fino a 100.000 euro, consente ora a tutti di avviare i propri progetti per la professione; la formazione sulle competenze per la progettazione di carriera e l’accesso ai finanziamenti è arrivata in quasi venti città e raggiunto circa duemila Colleghi; i servizi per sostenere lo sviluppo (le consulenze fiscali , il social network interno, la ricerca di mercato, il progetto “Investire in Psicologia”) hanno consentito di facilitare il lavoro, creare occasioni e reti di scambio; la riorganizzazione delle prestazioni sanitarie – sia assicurative con l’inserimento del pacchetto maternità, che dirette con l’ampiamento delle coperture in caso di malattia – hanno dato protezione concreta nei momenti di maggior fragilità; le nuove risorse per la solidarietà – con i contributi in stato di bisogno, i contributi per i familiari disabili – danno ora supporto nelle circostanze più sfavorevoli per i professionisti; La grande spinta all’innovazione efficiente che l’ENPAP ha espresso in questi anni ha trovato spessissimo eco nella stampa nazionale, che ha preso a parlare della nostra professione in toni finalmente favorevoli e confortanti. Le elezioni hanno visto ampiamente riconosciuto l’intenso lavoro di AltraPsicologia: anche con la forza eclatante dei numeri – Zanon, con oltre 8.500 voti, è il candidato più votato di sempre in una elezione degli Psicologi ma tutti i candidati di AP hanno conseguito voti pari a quasi quattro volte quelli ottenuti dai rappresentanti dei gruppi inseguitori – è stato riconosciuto il valore che, in questo
primo mandato alla guida dell’ENPAP, il progetto collettivo di AltraPsicologia ha portato alla professione. Ora si parte con un nuovo mandato e questo progetto collettivo avrà la possibilità di darsi continuità. Il 12 e 13 maggio si insedieranno gli Organi che gestiranno l’ENPAP fino al 2021: saranno anni cruciali perché le sfide che attendono la nostra professione mettono oggi in discussione equilibri che – per quanto sofferti – hanno comunque strutturato a lungo il nostro modo di essere Psicologi. Abbiamo la possibilità, con i prossimi quattro anni, di consolidare e di rendere non più reversibili le realizzazioni di questo primo periodo. E abbiamo l’obbligo di proseguire nel cambiamento per mettere tutti gli Psicologi in condizione di
affrontare con qualche certezza in più le sfide che attendono la professione nei prossimi anni. Nel corso degli incontri con cui, negli ultimi anni, abbiamo raggiunto decine di città in tutt’Italia abbiamo interagito dal vivo con migliaia di colleghi ed abbiamo raccolto tutti i loro feedback, ascoltato tutte le segnalazioni, i commenti, le domande, le preoccupazioni, le proposte che sono arrivate. Fin dall’inizio dell’avventura di AltraPsicologia (nel 2005) ed ancora di più dall’avvio del primo mandato in ENPAP abbiamo presidiato i social network, risposto alle email, ascoltato le telefonate e abbiamo potuto cogliere i dubbi, le ansie, le speranze di quelli che oggi sono 55.000 professionisti e delle loro famiglie. Abbiamo commissionato e letto indagini di mercato, ne abbiamo studiato i dati ed indagato le implicazioni per il futuro; abbiamo incontrato i rappresentanti della politica nazionale e gli stakeholder principali della nostra professione; abbiamo maturato esperienza nei rapporti con la burocrazia italiana e con la finanza, più e meno etica, a livello internazionale… Da tutto questo abbiamo tratto ed elaborato le priorità che AltraPsicologia ha proposto per il governo dell’ENPAP nel prossimo quadriennio. Ripartiamo da questa conoscenza, da questa disponibilità all’ascolto ed alla condivisione per concretizzare il progetto collettivo di AltraPsicologia per l’ENPAP fin dai primi passi della consigliatura che sta per cominciare. Occorrerà, infatti, intervenire rapidamente per dare agli Psicologi strumenti nuovi ed efficaci per sostenere la capacità di valorizzazione e di programmazione a medio e lungo termine di coloro che vivono di libera professione. Nei prossimi anni, oltre a quella pensionistica , si consumeranno altre sfide cruciali, per il posizionamento degli Psicologi professionisti nella società italiana: ENPAP sarà il
loro alleato concreto nello sforzo, che tocca ad ognuno, per essere al passo con i bisogni emergenti e con il rinnovato mandato sociale che il Paese va proponendo nei nostri confronti. ENPAP: Benvenuti al Sud Le elezioni ENPAP del 2017 hanno decretato l’Italia Unita. Unita sotto il segno di AltraPsicologia. Da Nord a Sud, senza lasciare spazio ad equivoci, gli psicologi e le psicologhe hanno scelto il governo di AltraPsicologia. Ce l’aspettavamo? Senza false ipocrisie, diciamo di Sì. Di certo le proporzioni con cui questo è avvenuto sono andate ben al di là di ogni nostra più rosea aspettativa. Tutto questo ci inorgoglisce e ci investe di grandi responsabilità, perché si sa…da grandi poteri derivano grandi responsabilità! Una riflessione più attenta merita il risultato del SUD. Quel SUD che, in occasione delle scorse elezioni (appena 4 anni fa), riuscì ad avere solo due rappresentati di AP, elette per il rotto della cuffia, le ultime due del gruppo. Quel SUD sempre più restio ai cambiamenti. Quel SUD del tanto non cambia niente. Quel SUD dei “presunti brogli elettorali”; Quel Sud in cui un Ordine regionale porta in tribunale una sua iscritta con la richiesta di €200.000, colpevole di aver informato i colleghi sugli esiti di un ricorso sui “presunti brogli elettorali”
Quel SUD… Ebbene: in occasione di queste elezioni, quel SUD – che io profondamente amo – ha deciso. Ha deciso di uscire dall’immobilismo. Ha deciso di attivarsi. Ha deciso che “non è vero che tanto non cambia niente”! La percentuale più alta dei votanti è stata al SUD, proprio in quel SUD. Ed è sempre in quel SUD che AP, per la prima volta, è stata eletta in maggioranza assoluta. La sfida che ora ci attende è ardua, ma il processo di cambiamento è in atto ed inarrestabile. Oggi AP ha un volàno in più con quel SUD coeso e pronto a mettersi in gioco per il miglioramento della comunità professionale. A questo punto non rimane che augurare, BUON LAVORO A NOI!
Puoi anche leggere