Tutti in classe al Liceo Artistico

Pagina creata da Serena Di Pietro
 
CONTINUA A LEGGERE
Tutti in                classe           al       Liceo
Artistico
Ha lavorato tutta l’estate Ester Andreola, dirigente
scolastico del Liceo Artistico Sabatini Menna, proprio come i
suoi colleghi degli altri istituti salernitani. Ha lavorato
tutta l’estate per garantire il rientro a scuola di tutti i
suoi alunni. E alla fine ci è riuscita, struttando tutti gli
spazi a sua disposizione e ridistribuendo le aule, la
dirigente scolastica, annuncia che nessuno dei suoi ragazzi
resterà a casa. Dunque tutti in classe dal 14 settembre oppure
dal 24 settembre (dipende da ciò che deciderà che nei prossimi
giorni il governatore Vincenzo De Luca in merito alla data di
inizio del nuovo anno scolastico). “Abbiamo abbattuto delle
pareti per rendere le aule più grandi ed abbiamo cambiato la
disposizione dei laboratori per sfruttura tutti gli spazi più
ampi. Non è stato un lavoro facile, ma alla fine questo ci
permetterà di poter far rientrare a scuola tutti i ragazzi.
Gli studenti devono tornare a scuola, per loro è importante,
hanno sofferto già abbastanza lo scorso anno, adesso devono
riprendere la vita di sempre”. Quindi avete trasferito i
laboratori in quelle che prima erano aule? “Esattamente. Per
garantire il distanziamento tra i ragazzi abbiamo dovuto
effettuare questo cambio. Ovviamente per la nostra scuola
l’uso dei laboratori è indispensabile e quindi, riducendo il
tempo delle lezioni questi potranno essere usati per gruppi.
Mi spiego, quando una classe ha una lezione che di deve tenere
in laboratorio, quella stessa classe sarà divisa in due
gruppi, il primo gruppo andrà in laboratorio con un docente ed
il secondo resterà in classe con un altro docente, e poi si
alterneranno”. Quanto durerà ogni lezione? Abbiamo stabilito
che ogni lezione durerà 45 minuti. Questa riduzione del tempo
delle lezioni mi permette di poter disporre i docenti per le
varie classi anche in coppia, così da poter effettuare le
lezioni nei laboratori, proprio come prima ho spiegato”.
Quindi da che ora a che ora i suoi alunni saranno a scuola?
L’ingresso è previso per le 8,15, ma avendo due dei tre plessi
con un unico ingresso, ovviamente ogni classe avrà il suo
orario d’ingresso per evitare assembramenti davanti la scuola
e nei corridoi. L’uscita è stata fissata per le ore 13. Questo
ovviamente fino a quando permane lo stato di emergenza, ovvero
il 14 ottobre, poi valuteremo cosa fare in base alle decisioni
che prenderà il Governo ed il ministero”. Vi sono arrivati i
banchi monoposto? “Non ancora. Li stiamo aspettando. Quando
arriveranno staremo ancora più sereni. Perchè in alcune classi
siamo riusciti a garantire il distanziamento proprio per un
pelo. Con i banchi monoposto ovviamente ci sarà un po’ di
spazio in più”. I ragazzi dovranno indossare la mascherina?
“Si, fino a quando non si siederanno nel banco e la dovranno
indossare anche tutte le volte che si alzeranno”. Il suo
personale didattico si è sottoposto al test sierologico?
“Abbiamo fatto richiesta all’Asl per effettuare 100 test,
stiamo aspettando che ci rispondano”. Ha avuto qualche
richiesta da parte di docenti “fragili” di essere messi in
aspettativa in questo periodo? “No al momento nessuna
richiesta” E per i ragazzi che arriveranno da fuori Salerno…
“Ovviamente, come sempre, nei loro confronti i docenti avranno
un occhio di riguardo, non è certo colpa loro se la situazione
trasporti è ancora più nel caos rispetto a quella della
scuola”

Campania prima regione per
nuovi contagi
E’ la Campania la regione che registra il maggiore aumento
giornaliero di casi di contagio per il Covid, con un
incremento di +270, seguita dalla Lombardia (+235), Lazio
(+156), Emilia Romagna e Veneto (entrambe +109). Si registrano
nuovi casi in tutte le regioni.In tutta la Regione Campania si
registrano 270 contagi nelle ultime 24 ore, di cui 125 casi di
rientro (58 dalla Sardegna e 67 da Paesi esteri). L’Unità di
crisi, sottolineando, che il maggior numero di casi registrati
rispetto alle prime fasi dell’epidemia dipende da un
cambiamento della strategia, “precauzionale”, con “una intensa
attività di screening sul territorio”. Sale a 15 il numero dei
contagi a Caselle in Pittari, nella giornata di ieri sono,
infatti, stati fatti 80 tamponi su persone entrate in contatto
nei giorni scorsi con i primi 12 casi rilevati in un
ristorante della cittadina salernitana da dove è partito il
focolaio. Di questi 80 tamponi analizzati solo 3
fortunatamente sono risultati positivi. Il Laboratorio di
Biologia Molecolare dell’ospedale di Eboli, ha effettuato oggi
oltre 80 tamponi a tutti i contatti tracciati dopo il caso dei
12 positivi dei giorni scorsi. Nonostante la giornata festiva,
il laboratorio ebolitano ha effettuato oggi 300 tamponi,
consentendo la continuazione delle indispensabili attività di
tracciamento volte ad assicurare il contenimento della
diffusione del virus sul territorio salernitano. Intanto il
sindaco di Caselle in Pittari continua ad invitare i suoi
cittadini al rispetto delle regole, ad indossare la mascherina
quando si entra in luoghi chiusi o si sta per strada con altre
persone e a sottoporsi al tampone nel caso abbiamo avuto nei
giorni scorsi dei contatti con una o più persone già risultate
positive. I 3 casi, registrati nella giornata di ieri a
Caselle in Pittari, sommati agli altri rilevati nella nostra
provincia tfanno racciare un bilancio di 10 casi di positività
nell’intera giornata. Quattro i casi registrati a Salerno
città. Si tratta di persone che hanno avuto contatti con
persone risultate positive nei giorni precedenti. Tutte e
quattro le persone sono state sottoposte ad isolamento
domiciliare e anche nel loro caso si sta cercando di risalire
alla catena dei contatti avuti nei giorni scorsi, così da
cercare di evitare la diffusione del virus. Un altro caso di
Covid-19 è stato invece registrato a Fisciano, uno anche a
Baronissi, ed uno a Campagna.

Fasano: “La sottovalutazione
del   rischio   richiama   a
responsabilità precise”
«L’emergenza epidemiologica in Campania sta, purtroppo,
raggiungendo livelli record in negativo. I dati aumentano di
giorno in giorno e la nostra regione è tra le prime in Italia
per numero di contagi». È quanto afferma il deputato di Forza
Italia, Enzo Fasano. «Il dato è allarmante e preoccupa tutti
come cittadini ma anche come rappresentanti delle istituzioni.
È paradossale però che se salgono i contagi in Lombardia la
colpa è di quella Regione e della sua sanità. Se, invece,
salgono i contagi in Campania, come purtroppo sta avvenendo, è
colpa dei cittadini irresponsabili. È evidente che qualcosa
non quadra in questa narrazione. Lo segnalo all’attenzione di
chi pensava che lo sceriffo con il lanciafiamme ci teneva
lontano dal Covid. Siamo purtroppo penetrati in zona rischio
altissima e la sottovalutazione è evidente e richiama a
responsabilità precise», conclude il parlamentare azzurro Enzo
Fasano.

Il         governatore:                      “Stiamo
raddoppiando il numero di
tamponi eseguiti. Un lavoro
essenziale   per   garantire
sicurezza a tutti”
Nuovo intervento del Governato della Regione Campania in
merito al piano di sicurezza messo in atto per la prevenzione
della diffusione del virus Covid-19. Un piano sicurezza che
per De Luca si starivelando di grande efficacia”. “Da quando
con l’ordinanza regionale del 12 agosto la Regione Campania ha
reso obbligatori i tamponi e l’isolamento domiciliare per
tutti i cittadini campani di ritorno dall’estero o da
territori a rischio, prosegue con risultati di grande
efficacia il ‘Piano di sicurezza e prevenzione’. E’ in atto un
filtro fortissimo in aeroporto, nei porti e nei territori.
Occorre continuare così, sino all’esaurimento dell’onda dei
rientri, in maniera capillare e quasi ossessiva il lavoro di
individuazione dei contagi da importazione e dei contatti
diretti e indiretti. Ogni contagiato che individuiamo oggi
significa dieci in meno tra un mese. Stiamo raddoppiando anche
il numero dei tamponi eseguiti. E’ un lavoro essenziale per
garantire il permanere delle condizioni di sicurezza e
serenità conquistate nei mesi scorsi, prima delle aperture
generalizzate in tutta Italia. Ringrazio per l’impegno
eccezionale il personale sanitario, il personale dei
laboratori e dell’Istituto Zooprofilattico, per lo sforzo
enorme messo in atto già da inizio agosto. Invito i nostri
concittadini provenienti da fuori regione a segnalarsi
tempestivamente alle Asl di appartenenza, rimanendo nelle
proprie abitazioni, fino all’esecuzione del tampone e alla
notifica del risultato. E’ importante per la sicurezza loro,
delle loro famiglie, e delle nostre comunità”. Come noto, la
Regione Campania, nella prima fase Covid-19, ha adottato
strategie caratterizzate ad una attenta analisi previsionale
finalizzate ad arginare l’infezione che unitamente al lockdown
hanno caratterizzato questa Regione come una di quelle con la
più bassa diffusione ed incidenza di infezione da Sars-Cov-2
tra la popolazione. In questa seconda fase, che origina dalla
riapertura delle attività e delle frontiere e dal rientro
dalle vacanze, la strategia si è caratterizzata con un
approccio non solo finalizzato a prevedere e contenere, ma
soprattutto ad identificare precocemente asintomatici infetti,
per fermare la trasmissione dell’infezione. Tale strategia
precauzionale, identificando precocemente con una delle più
intense attività di screening sul territorio mai realizzate,
consente di confinare rapidamente positivi al Covid19,
evitando così una ulteriore diffusione dell’infezione, con
possibili ripercussioni su una possibile fase di recrudescenza
autunnale dell’infezione stessa. L’attuale attività di
screening sui rientri risulta indispensabile nell’ottica di
una strategia di contenimento dell’infezione. E intanto nella
giornata di sabato sono stati riscontrati 270 casi di
positività su 6.729 tamponi eseguiti, facendo così salire a
6.882 il numero di positivi dall’inizio della pandemia. di
questi 125 casi erano di rientro dalle vacanze. 58 le persone
positive di rientro dalla Sardegna e 67 quelle invece
risultate positive al rientro da un viaggio fatto all’estero.
16 invece le persone risultate guarite nella giornata sempre
di sabato.

Il parco Diecimare diventerà
un polo attrattivo per il
turismo
Opportuno allora andare indietro e ripercorrere i cinque anni
della gestione Servalli, per cercare di focalizzare su ciò che
non è stato mantenuto, ciò che è stato programmato e
rispettato, su ciò che gli è stato avverso nel percorso del
suo mandato. Uno dei punti cardine nel programma presentato
agli elettori, nel 2015, verteva introno alla destinazione del
Palaeventi: cosa non farebbe, se potesse andare indietro nel
tempo? “Un passo che non compirei, l’aver accorpato i due
problemi, insoluti negli anni, quello del completamento
dell’opera e l’altro, della gestione, in un’unica gara per
consegnare alla città un immobile che da fiore all’occhiello
era diventata un’opera incompiuta, sottraendo spazi vitali per
la popolazione; motivo per cui la gara è andata deserta,
nonostante avessi indirizzato i fondi destinati al parcheggio
di piazza S. Francesco, proprio per rendere operativo il
palazzetto dello sport, chiamato, dai più, ”Palaeventi” per
sottolinearne la molteplicità di utilizzo.” E’ delle ultime
ore del suo iter amministrativo, l’aver incaricato un tecnico
per la sistemazione della parte impiantistica: “ Proprio così,
ed è nelle mie intenzioni, come, spero, anche di chi potrebbe
sostituirmi alla guida della città, dare la possibilità di
ultimare la realizzazione del manufatto, e per la quale, come
già sottolineato, esistono i fondi necessari: checchè si
vociferi, e non con cognizione di causa, potrà ospitare
concerti, non da stadio, contando circa milleottocento posti a
sedere, dando l’opportunità per spettacoli teatrali,
garantendo cinquecento posti, e, non disdegnando di offrire
agli sport, definiti minori ma che tali non sono, quali
scherma, danza, gli spazi per poter esercitare queste
discipline.” E per Piazza S. Francesco, fondi off-limits?
“Siamo in grado di recuperare dei contributi da altre
sovvenzioni, ed il progetto prevede, una volta che sono
operative ( altra opera, il cui nastro è stato tagliato, con
fascia tricolore, dallo stesso Servalli) le rampe che
collegano la S.S. 18 bypassando buona parte del centro
cittadino, di realizzare un percorso che girerebbe intorno al
santuario di S. Francesco e S. Antonio, eliminando la
viabilità, oggi, simbolo di intasamento del traffico, di
collegamento tra Via Biblioteca Avallone e la Statale,
determinando un’intera zona pedonale antistante la chiesa.”
Veniamo alla composizione delle numerose liste che la
sostengono, e più di una persona mormora che si è circondato
di soggetti provenienti da aree molto lontane dal suo pensiero
politico, cosa risponde? “ Alcuni di loro, nonostante fossero
seduti sul banchi dell’opposizione, in occasioni di decisioni
fondamentali per la crescita della città, non hanno esitato,
in disaccordo con quanto imposto dal partito di appartenenza,
a votare in favore di delibere proposte dalla maggioranza,
segno che hanno dimostrato di condividere non solo quello
fatto ma anche ciò che proporremo con la nascente
amministrazione; aggiungo che sono persone serie e non
mostrerebbero alcun passo indietro per tornare da dove sono
venuti.” Alcuni mesi addietro tutti, o quasi, avrebbero
scommesso sulla sua rielezione, al primo turno, oggi pare che
qualche candidatura abbia rimesso in gioco questa possibilità:
“ Pensando che cinque anni addietro i candidati a Sindaco
erano ben dieci, mentre oggi siamo fermi a sette, vorrebbe
significare che c’è stato un ridimensionamento nella domanda
di proporsi alla città, ma gli oltre trecento aspiranti
determineranno una notevole dispersione di voti, per cui,
nonostante mi auguri di terminare ogni competizione, la sera
del 21 settembre, ho anch’io la sensazione che occorreranno
altri quindici giorni per stabilire chi dovrà sedersi sullo
scranno più alto.” Visto quanto accaduto con il Palazzetto
dello sport, su cosa garantirebbe, al cento per cento, di
eseguire, con lei Sindaco? “ Ridare funzionalità al Parco
Diecimare, definita non a caso, oasi, per farne oggetto di
meta turistica, messa in sicurezza dei plessi scolastici,
realizzazione scuola di Passiano, riordino della viabilità, e
tanto tanto altro….” Chissà se proverà a mettere la mano sul
fuoco e non bruciarsela
Ruggi al collasso, aumentano
in maniera esponenziale gli
accessi per traumi dovuti ad
incidenti stradali
“Tra emergenza Covid ed emergenza estiva è estremamente
difficile lavorare”. A parlare così il dottor Mauro
Nese,primario del reparto di ortopedia e traumatologia secondo
cui, in queste settimane, sono aumentati in maniera
esponenziale gli accessi al nosocomio locale per traumi dovuti
ad incidenti stradali. Dottore, complice anche l’emergenza
Covid quanto è difficile ora lavorare in ospedale? “In questo
momento, tra emergenza Covid ed emergenza estiva le garantisco
che da 0 a 10 è difficile 10. Questo per farle capire la
difficoltà, tra personale che necessariamente deve andare un
po’ in ferie; il numero delle persone traumatizzate io non me
lo ricordo. Sono circa 30 anni che lavoro al Ruggi come
primario, lo scorso anno pure ho fatto l’emergenza estiva, ma
quest’anno il numero dei traumatizzati è esponenziale proprio,
ne fai 3 e ne arrivano 5 per farle capire”. Da cosa può
dipendere, secondo lei, questo aumento? “Io penso, la frenesia
delle persone: sono diventate frenetiche; la parola giusta è
la frenesia. Poi, penso anche un’altra cosa: lo stazionamento
delle persone, forse si sono allontanate meno. Nel senso, c’è
stato, soprattutto dall’hinterland napoletano che è la zona
più popolosa, si è riversata più nel salernitano piuttosto che
andare in altre località turistiche. Questa può essere
un’altra spiegazione. Poi, ci sono i locali: magari non si
sono spostati, hanno fatto un turismo di zona e non un turismo
extra regionale. L’afflusso è stato importante e questo si
riflette, chiaramente, anche sull’incidente stradale”. Si
riesce comunque a fronteggiare quest’emergenza o il Ruggi è
ancora una volta in affanno? “Io posso dirle che la difficoltà
è oggettiva. La carenza maggiore che c’è riguarda il personale
perchè comunque sono sempre in carenza di medici nonché di
personale infermieristico. Facciamo sempre salti mortali. La
carenza maggiore è questa, poi c’è quella strutturale ma,
voglio dire, parliamo di un ospedale che è così dal 1954,
quindi non è che lo cambi dall’oggi al domani; è un fatto
strutturale ma quello che si avverte oggi maggiormente è una
difficoltà legata alla poca possibilità di fare turnazione
perchè numericamente siamo pochi”. Dottore lei prima ha
parlato di una maggiore frenesia, secondo lei è una
conseguenza del lockdown? “Credo ci sia come fatto psichico.
C’è questa voglia sfrenata di liberarsi di paure, angosce.
Chiaramente non faccio lo psicologo ma si avverte, trovi gente
ovunque. Capita di andare in giro per Salerno ed è piena di
gente, non c’è neanche la possibilità di parcheggiare o di
muoversi. Si vede che c’è questa voglia di vivere oltre il
consentito. Ma è complicato perchè più gente esce e più gente
si fa male, è direttamente proporzionale.

Il   partito   Repubblicano
Italiano   in   campo   alle
prossime elezioni regionali.
Guida la lista Francesco
Plaitano
Partito Repubblicano Italiano scende in campo alle prossime
elezioni regionali, a sostegno del presidente uscente Vincenzo
De Luca. A guidare la lista, in provincia di Salerno, l’ex
candidato sindaco di San Magno Piemonte Francesco Plaitano,
attuale presidente nazionale e dirigente in provincia di
Salerno. “Ancora una volta abbiamo deciso di metterci la
faccia in una tornata elettorale di importanza fondamentale
per tutti -ha dichiarato Plaitano – Saremo presenti in quattro
province: Salerno, Avellino, Caserta e Napoli e la nostra
lista è la numero 3 collegata a De Luca presidente”. Perché il
partito Repubblicano Italiano scende in campo in questa
tornata elettorale? “Il partito Repubblicano scende in campo,
come avvenuto già nel 2004 e nel 2008 per continuare la sua
esperienza politica. è importante sottolineare che il nostro
statuto prevede la libertà di scelta e così abbiamo fatto:
abbiamo scelto di stare accanto a De Luca perché lui è la
politica del fare, non delle chiacchiere. Ha fatto tanto per
la regione Campania. Ho scelto l’uomo dei fatti, a dispetto
dei candidati di destra che si fanno vedere solo in campagna
elettorale per poi sparire, senza dar credito alle istanze dei
cittadini. Cosa hanno fatto per i cittadini Salernitani i
nostri parlamentari? Ve lo dico io assolutamente nulla”. Cosa
si aspetta da questa competizione elettorale? “Sicuramente ci
aspettiamo un risultato discreto. Noi ci saremo in 4 province
e siamo sicuri di prendere almeno un consigliere”. Da dove
bisognerebbe ripartire secondo lei? “Sicuramente dal lavoro,
fattore determinante per tutta la regione Campania soprattutto
per i giovani di oggi. A livello nazionale noi abbiamo fatto
un grande lavoro, così come in Emilia Romagna. Noi abbiamo
tenuto un consiglio nazionale in cui è stato deciso che il
partito Repubblicano ha facoltà di scegliere: in ciascuna
regione potranno decidere se stare a destra o a sinistra, su
questo non abbiamo mai dato una linea guida generale. Tutto
varia in base alle regioni e al lavoro che pensiamo di dover
fare. Ribadisco che in provincia di Salerno la Destra nulla ha
fatto per aiutare i cittadini, subito dopo le elezioni sono
spariti dalla scena a dispetto del presidente De Luca che ha
fatto un importante lavoro per tutta la Campania, ottenendo
risultati non da poco conto”. Crede che De Luca abbia gestito
bene questa emergenza Covid? “Assolutamente sì. De Luca ha
saputo gestire l’emergenza nel migliore dei modi e siamo certi
che continuerà a farlo. In politica occorre metterci la
faccia, assumersi le responsabilità e il presidente lo ha
sempre fatto, senza mai tirarsi indietro. De Luca è un
politico di razza e a Salerno, quando è stato sindaco, ha
stravolto la città e anche a Palazzo Santa Lucia ha ottenuto
risultati importanti”.

La politica implementata da
De Luca e Iervolino sta
generando stipendi precari
Il barricadero della sanità verso il consiglio regionale.
Rolando Scotillo scende in campo: l’uomo della corsie, dei
cortei e delle battaglie sanitarie tra carta bollata e
denunce. Oltre che sul badge dell’ospedale Maria SS.
Addolorata di Eboli, il tuo nome si trova in molti fascicoli
della Procura. Tante le denunce contro una sanità
commissionata alla politica, ora decidi di scendere in campo e
diventare un politico, perché? «La spinta maggiore ad un
impegno pubblico è arrivata dalla consapevolezza che se si
vogliono cambiare le cose bisogna essere presenti nei luoghi
dove le decisioni vengono assunte. Le proteste e le
contestazioni servono ad accendere i riflettori sulle cose
poco chiare che da anni avvengono nella sanità campana ma,
soprattutto, salernitana. Una volta attenzione le situazioni
poco chiare se non si ha un riscontro ai livelli istituzionali
poco o nulla si riesce a fare. Questo sarà il mio obiettivo:
dare ascolto e realizzazione alle richieste che arrivano dal
basso, dalla gente, dagli operatori sanitari. La mitica figura
dell’infermiere tutto fare con turni estenuanti è scomparsa
lasciando il posto ai professionisti della corsia Negli anni
la riqualificazione degli operatori sanitari sembra essere
avvenuta solo nel nome. Forse anni fa il semplice infermiere
era più rispettato e riconosciuto dai vertici aziendali.
Troppi, forse tutti, dimenticano che gli operatori sanitari
sono l’anello di congiunzione tra i pazienti i medici e la
burocrazia che attanaglia ormai la sanità. Da anni si combatte
contro la carenza cronica di personale infermieristico ma nel
concreto nessuno ci mette mano». Il tuo slogan è “cambiamo la
Campania, cambiamo la sanità, tradotto in termini concreti La
politica implementata da De Luca e da Iervolino sta generando
solo stipendi precari (circa 700 euro al mese), condizioni di
lavoro da schiavi ed un pessimo servizio, sempre più ultimi
anche sul lavoro. Liste di attesa per prime visite e
diagnostica strumentale, assenza di percorsi di diagnosi e
cura. E’ possibile ipotizzare l’azzeramento delle liste di
attesa? Se si vuole si può rendendo la politica strumento
della sanità e non la sanità pubblica strumento elettorale».
Un libro dei sogni? «No proposte concrete e realizzabili che
produrrebbero anche risparmio. Alcune sono: la centralità del
Distretto Sanitario e percorso unico di ingresso alle
prestazioni sanitarie specialistiche, apertura h 12 degli
ambulatori specialistici e sinergia con il settore accreditato
a completamento dell’offerta sanitaria. Orientamento alla
diagnostica strumentale, sempre in sinergia con il privato
accreditato, ed agli ambulatori di II° livello ed al percorso
ed alla rete sanitaria di presa in carico dell’utente fino
alla dimissione protetta in un’ottica di soddisfacimento dei
fabbisogni e non al disorientamento come spesso capita per i
tagli lineari operati da questa Regione, sempre più ultima».
Vulnerabilità      sismica:
controlli in 13 istituti di
Nocera
A due settimane dall’inizio dell’anno scolastico il comune di
Nocera Inferiore è stato tra i pochi in Campania ad eseguire
lo studio delle vulnerabilità sismiche sugli edifici
scolastici di proprietà. I finanziamenti ottenuti hanno
interessato ben 13 istituti del comune dell’agro nocerino
sarnese. Sono stati valutati i risultati, che saranno
pubblicati in base alla programmazione degli interventi da
attuare. Per alcuni plessi, come la scuola di Via Grimaldi non
saranno necessari interventi, in quanto i risultati si
dimostrano soddisfacenti. Alla scuola Marconi invece, dove
sono emerse criticità dei carichi verticali, si è prontamente
elaborato un progetto di adeguamento dell’istituto che si
speri venga realizzato in tempi brevi. I lavori sono stati
affidati ed oggi in fase di completamento. Altra valutazione è
stata fatta per la scuola in via Gramsci dove, anche se
l’analisi strutturale ha portato un risultato soddisfacente,
per le verifiche statiche si è ottenuto un finanziamento per
l’adeguamento sismico della struttura. La convenzione con la
Regione Campania è stata recentemente firmata dal Comune di
Nocera Inferiore. Quest’ultima ha inserito il finanziamento
nel programma triennale e dunque compatibilmente con il piano
d’intervento per l’emergenza Covid, sarà predisposta l’opera.
L’Amministrazione comunale unitamente all’ufficio tecnico e
alle Dirigenti scolastiche hanno lavorato senza sosta durante
tutto il periodo estivo. Oltre ai fondi comunali sono stati
investiti i finanziamenti ministeriali stanziati per
l’emergenza Covid. Gli interventi necessari alla messa in
sicurezza e di adeguamento alla normativa, sono iniziati
grazie all’ opera di programmazione dell’Amministrazione
Torquato che fin dall’inizio del mandato ha deciso di
investire sull’edilizia scolastica. Si continua ancora a
lavorare sul fronte scuole. Lo dimostra l’ultimo avviso
ricevuto dal Ministero dell’Istruzione il 19 agosto al quale
il comune di Nocera Inferiore ha partecipato per ottenere
risorse per affitti e acquisto , leasing o noleggio di
strutture temporanee. In settimana, si svolgerà l’ennesimo
confronto tra Amministrazione Comunale e Dirigenti scolastici
per confrontarsi sulle attività messe in atto.

Intervento eccezionale al
Ruggi, “così abbiamo salvato
la vita dell’uomo”
di Erika Noschese
Una tecnica all’avanguardia per salvare la vita di un uomo.
Eccezionale intervento chirurgico quello tenutosi venerdì
scorso presso l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi
d’Aragona. Il 43enne V.P., in seguito ad un grave incidente
sul lavoro, ha riportato lo scoppio della vertebra L2 con
disturbi della sensibilità agli inferiori. Trasferito presso
il nosocomio locale ha subito un intervento durato 7 ore con
tecnica innovativa ed all’ avanguardia, consistente in un
tempo laterale, in cui si è reso necessario ricostruire
completamente il corpo vertebrale, ed un tempo posteriore per
stabilizzare la colonna. “Il corpo era completamente
frantumato, in mille pezzetti, a vetrino d’orologio per
intenderci, ed essendo una persona giovane, attivo, in forza,
dovevamo dargli il massimo della funzionalità, considerando
 l’attività lavorativa”, ha spiegato il dottor Mauro Nese,
primario del reparto di ortopedia e traumatologia del Ruggi
d’Aragona. L’incidente ha interessato, seppur parzialmente, la
zona midollare “e abbiamo fatto questo intervento che è
consistito nel togliere tutti i pezzetti del corpo che si era
frantumato e sostituirlo con un corpo artificiale, facendo sia
un accesso laterale perchè di solito non è previsto per le
fratture poco instabili sia un accesso posteriore: quindi
aprendolo due volte, sia di lato attraverso il torace e
dietro, attraverso direttamente la colonna”. Tutto ciò è stato
possibile grazie alla presenza di uno dei migliori chirurghi
vertebrali d’Italia, il dottore Luigi Caruso che opera nella
Divisione di OrtoTraumatologia diretta dal dottor Mauro Nese,
per l’appunto, il cui apporto in sala operatoria è stato
fondamentale, unitamente allo strumentista Giovanni Attianese,
e a Mario Silvestri, Giovanni De Chiara, Gennaro Ricco
coordinati dall’anestesista Antonio Romanelli. L’equipe
guidata dal Primario ha reso possibile un intervento di questo
tipo in piena emergenza estiva. Il paziente sta benissimo e ha
recuperato in pieno ogni funzionalità. Un intervento del tutto
eccezionale nonostante le varie problematiche che, ancora
oggi, accompagnano il nosocomio locale. “E’destruendo sotto
tutti i punti di vista: l’organizzazione, il farlo,
l’approccio ma c’è stata la collaborazione di tutti per questo
abbiamo potuto farlo”, ha aggiunto il primario del reparto di
ortotraumatologia.
Puoi anche leggere