Tutti in classe al Liceo Artistico
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Tutti in classe al Liceo Artistico Ha lavorato tutta l’estate Ester Andreola, dirigente scolastico del Liceo Artistico Sabatini Menna, proprio come i suoi colleghi degli altri istituti salernitani. Ha lavorato tutta l’estate per garantire il rientro a scuola di tutti i suoi alunni. E alla fine ci è riuscita, struttando tutti gli spazi a sua disposizione e ridistribuendo le aule, la dirigente scolastica, annuncia che nessuno dei suoi ragazzi resterà a casa. Dunque tutti in classe dal 14 settembre oppure dal 24 settembre (dipende da ciò che deciderà che nei prossimi giorni il governatore Vincenzo De Luca in merito alla data di inizio del nuovo anno scolastico). “Abbiamo abbattuto delle pareti per rendere le aule più grandi ed abbiamo cambiato la disposizione dei laboratori per sfruttura tutti gli spazi più ampi. Non è stato un lavoro facile, ma alla fine questo ci permetterà di poter far rientrare a scuola tutti i ragazzi. Gli studenti devono tornare a scuola, per loro è importante, hanno sofferto già abbastanza lo scorso anno, adesso devono riprendere la vita di sempre”. Quindi avete trasferito i laboratori in quelle che prima erano aule? “Esattamente. Per garantire il distanziamento tra i ragazzi abbiamo dovuto effettuare questo cambio. Ovviamente per la nostra scuola l’uso dei laboratori è indispensabile e quindi, riducendo il tempo delle lezioni questi potranno essere usati per gruppi. Mi spiego, quando una classe ha una lezione che di deve tenere in laboratorio, quella stessa classe sarà divisa in due gruppi, il primo gruppo andrà in laboratorio con un docente ed il secondo resterà in classe con un altro docente, e poi si alterneranno”. Quanto durerà ogni lezione? Abbiamo stabilito che ogni lezione durerà 45 minuti. Questa riduzione del tempo delle lezioni mi permette di poter disporre i docenti per le varie classi anche in coppia, così da poter effettuare le lezioni nei laboratori, proprio come prima ho spiegato”.
Quindi da che ora a che ora i suoi alunni saranno a scuola? L’ingresso è previso per le 8,15, ma avendo due dei tre plessi con un unico ingresso, ovviamente ogni classe avrà il suo orario d’ingresso per evitare assembramenti davanti la scuola e nei corridoi. L’uscita è stata fissata per le ore 13. Questo ovviamente fino a quando permane lo stato di emergenza, ovvero il 14 ottobre, poi valuteremo cosa fare in base alle decisioni che prenderà il Governo ed il ministero”. Vi sono arrivati i banchi monoposto? “Non ancora. Li stiamo aspettando. Quando arriveranno staremo ancora più sereni. Perchè in alcune classi siamo riusciti a garantire il distanziamento proprio per un pelo. Con i banchi monoposto ovviamente ci sarà un po’ di spazio in più”. I ragazzi dovranno indossare la mascherina? “Si, fino a quando non si siederanno nel banco e la dovranno indossare anche tutte le volte che si alzeranno”. Il suo personale didattico si è sottoposto al test sierologico? “Abbiamo fatto richiesta all’Asl per effettuare 100 test, stiamo aspettando che ci rispondano”. Ha avuto qualche richiesta da parte di docenti “fragili” di essere messi in aspettativa in questo periodo? “No al momento nessuna richiesta” E per i ragazzi che arriveranno da fuori Salerno… “Ovviamente, come sempre, nei loro confronti i docenti avranno un occhio di riguardo, non è certo colpa loro se la situazione trasporti è ancora più nel caos rispetto a quella della scuola” Campania prima regione per nuovi contagi E’ la Campania la regione che registra il maggiore aumento giornaliero di casi di contagio per il Covid, con un incremento di +270, seguita dalla Lombardia (+235), Lazio
(+156), Emilia Romagna e Veneto (entrambe +109). Si registrano nuovi casi in tutte le regioni.In tutta la Regione Campania si registrano 270 contagi nelle ultime 24 ore, di cui 125 casi di rientro (58 dalla Sardegna e 67 da Paesi esteri). L’Unità di crisi, sottolineando, che il maggior numero di casi registrati rispetto alle prime fasi dell’epidemia dipende da un cambiamento della strategia, “precauzionale”, con “una intensa attività di screening sul territorio”. Sale a 15 il numero dei contagi a Caselle in Pittari, nella giornata di ieri sono, infatti, stati fatti 80 tamponi su persone entrate in contatto nei giorni scorsi con i primi 12 casi rilevati in un ristorante della cittadina salernitana da dove è partito il focolaio. Di questi 80 tamponi analizzati solo 3 fortunatamente sono risultati positivi. Il Laboratorio di Biologia Molecolare dell’ospedale di Eboli, ha effettuato oggi oltre 80 tamponi a tutti i contatti tracciati dopo il caso dei 12 positivi dei giorni scorsi. Nonostante la giornata festiva, il laboratorio ebolitano ha effettuato oggi 300 tamponi, consentendo la continuazione delle indispensabili attività di tracciamento volte ad assicurare il contenimento della diffusione del virus sul territorio salernitano. Intanto il sindaco di Caselle in Pittari continua ad invitare i suoi cittadini al rispetto delle regole, ad indossare la mascherina quando si entra in luoghi chiusi o si sta per strada con altre persone e a sottoporsi al tampone nel caso abbiamo avuto nei giorni scorsi dei contatti con una o più persone già risultate positive. I 3 casi, registrati nella giornata di ieri a Caselle in Pittari, sommati agli altri rilevati nella nostra provincia tfanno racciare un bilancio di 10 casi di positività nell’intera giornata. Quattro i casi registrati a Salerno città. Si tratta di persone che hanno avuto contatti con persone risultate positive nei giorni precedenti. Tutte e quattro le persone sono state sottoposte ad isolamento domiciliare e anche nel loro caso si sta cercando di risalire alla catena dei contatti avuti nei giorni scorsi, così da cercare di evitare la diffusione del virus. Un altro caso di Covid-19 è stato invece registrato a Fisciano, uno anche a
Baronissi, ed uno a Campagna. Fasano: “La sottovalutazione del rischio richiama a responsabilità precise” «L’emergenza epidemiologica in Campania sta, purtroppo, raggiungendo livelli record in negativo. I dati aumentano di giorno in giorno e la nostra regione è tra le prime in Italia per numero di contagi». È quanto afferma il deputato di Forza Italia, Enzo Fasano. «Il dato è allarmante e preoccupa tutti come cittadini ma anche come rappresentanti delle istituzioni. È paradossale però che se salgono i contagi in Lombardia la colpa è di quella Regione e della sua sanità. Se, invece, salgono i contagi in Campania, come purtroppo sta avvenendo, è colpa dei cittadini irresponsabili. È evidente che qualcosa non quadra in questa narrazione. Lo segnalo all’attenzione di chi pensava che lo sceriffo con il lanciafiamme ci teneva lontano dal Covid. Siamo purtroppo penetrati in zona rischio altissima e la sottovalutazione è evidente e richiama a responsabilità precise», conclude il parlamentare azzurro Enzo Fasano. Il governatore: “Stiamo
raddoppiando il numero di tamponi eseguiti. Un lavoro essenziale per garantire sicurezza a tutti” Nuovo intervento del Governato della Regione Campania in merito al piano di sicurezza messo in atto per la prevenzione della diffusione del virus Covid-19. Un piano sicurezza che per De Luca si starivelando di grande efficacia”. “Da quando con l’ordinanza regionale del 12 agosto la Regione Campania ha reso obbligatori i tamponi e l’isolamento domiciliare per tutti i cittadini campani di ritorno dall’estero o da territori a rischio, prosegue con risultati di grande efficacia il ‘Piano di sicurezza e prevenzione’. E’ in atto un filtro fortissimo in aeroporto, nei porti e nei territori. Occorre continuare così, sino all’esaurimento dell’onda dei rientri, in maniera capillare e quasi ossessiva il lavoro di individuazione dei contagi da importazione e dei contatti diretti e indiretti. Ogni contagiato che individuiamo oggi significa dieci in meno tra un mese. Stiamo raddoppiando anche il numero dei tamponi eseguiti. E’ un lavoro essenziale per garantire il permanere delle condizioni di sicurezza e serenità conquistate nei mesi scorsi, prima delle aperture generalizzate in tutta Italia. Ringrazio per l’impegno eccezionale il personale sanitario, il personale dei laboratori e dell’Istituto Zooprofilattico, per lo sforzo enorme messo in atto già da inizio agosto. Invito i nostri concittadini provenienti da fuori regione a segnalarsi tempestivamente alle Asl di appartenenza, rimanendo nelle proprie abitazioni, fino all’esecuzione del tampone e alla notifica del risultato. E’ importante per la sicurezza loro, delle loro famiglie, e delle nostre comunità”. Come noto, la Regione Campania, nella prima fase Covid-19, ha adottato
strategie caratterizzate ad una attenta analisi previsionale finalizzate ad arginare l’infezione che unitamente al lockdown hanno caratterizzato questa Regione come una di quelle con la più bassa diffusione ed incidenza di infezione da Sars-Cov-2 tra la popolazione. In questa seconda fase, che origina dalla riapertura delle attività e delle frontiere e dal rientro dalle vacanze, la strategia si è caratterizzata con un approccio non solo finalizzato a prevedere e contenere, ma soprattutto ad identificare precocemente asintomatici infetti, per fermare la trasmissione dell’infezione. Tale strategia precauzionale, identificando precocemente con una delle più intense attività di screening sul territorio mai realizzate, consente di confinare rapidamente positivi al Covid19, evitando così una ulteriore diffusione dell’infezione, con possibili ripercussioni su una possibile fase di recrudescenza autunnale dell’infezione stessa. L’attuale attività di screening sui rientri risulta indispensabile nell’ottica di una strategia di contenimento dell’infezione. E intanto nella giornata di sabato sono stati riscontrati 270 casi di positività su 6.729 tamponi eseguiti, facendo così salire a 6.882 il numero di positivi dall’inizio della pandemia. di questi 125 casi erano di rientro dalle vacanze. 58 le persone positive di rientro dalla Sardegna e 67 quelle invece risultate positive al rientro da un viaggio fatto all’estero. 16 invece le persone risultate guarite nella giornata sempre di sabato. Il parco Diecimare diventerà un polo attrattivo per il
turismo Opportuno allora andare indietro e ripercorrere i cinque anni della gestione Servalli, per cercare di focalizzare su ciò che non è stato mantenuto, ciò che è stato programmato e rispettato, su ciò che gli è stato avverso nel percorso del suo mandato. Uno dei punti cardine nel programma presentato agli elettori, nel 2015, verteva introno alla destinazione del Palaeventi: cosa non farebbe, se potesse andare indietro nel tempo? “Un passo che non compirei, l’aver accorpato i due problemi, insoluti negli anni, quello del completamento dell’opera e l’altro, della gestione, in un’unica gara per consegnare alla città un immobile che da fiore all’occhiello era diventata un’opera incompiuta, sottraendo spazi vitali per la popolazione; motivo per cui la gara è andata deserta, nonostante avessi indirizzato i fondi destinati al parcheggio di piazza S. Francesco, proprio per rendere operativo il palazzetto dello sport, chiamato, dai più, ”Palaeventi” per sottolinearne la molteplicità di utilizzo.” E’ delle ultime ore del suo iter amministrativo, l’aver incaricato un tecnico per la sistemazione della parte impiantistica: “ Proprio così, ed è nelle mie intenzioni, come, spero, anche di chi potrebbe sostituirmi alla guida della città, dare la possibilità di ultimare la realizzazione del manufatto, e per la quale, come già sottolineato, esistono i fondi necessari: checchè si vociferi, e non con cognizione di causa, potrà ospitare concerti, non da stadio, contando circa milleottocento posti a sedere, dando l’opportunità per spettacoli teatrali, garantendo cinquecento posti, e, non disdegnando di offrire agli sport, definiti minori ma che tali non sono, quali scherma, danza, gli spazi per poter esercitare queste discipline.” E per Piazza S. Francesco, fondi off-limits? “Siamo in grado di recuperare dei contributi da altre sovvenzioni, ed il progetto prevede, una volta che sono operative ( altra opera, il cui nastro è stato tagliato, con fascia tricolore, dallo stesso Servalli) le rampe che
collegano la S.S. 18 bypassando buona parte del centro cittadino, di realizzare un percorso che girerebbe intorno al santuario di S. Francesco e S. Antonio, eliminando la viabilità, oggi, simbolo di intasamento del traffico, di collegamento tra Via Biblioteca Avallone e la Statale, determinando un’intera zona pedonale antistante la chiesa.” Veniamo alla composizione delle numerose liste che la sostengono, e più di una persona mormora che si è circondato di soggetti provenienti da aree molto lontane dal suo pensiero politico, cosa risponde? “ Alcuni di loro, nonostante fossero seduti sul banchi dell’opposizione, in occasioni di decisioni fondamentali per la crescita della città, non hanno esitato, in disaccordo con quanto imposto dal partito di appartenenza, a votare in favore di delibere proposte dalla maggioranza, segno che hanno dimostrato di condividere non solo quello fatto ma anche ciò che proporremo con la nascente amministrazione; aggiungo che sono persone serie e non mostrerebbero alcun passo indietro per tornare da dove sono venuti.” Alcuni mesi addietro tutti, o quasi, avrebbero scommesso sulla sua rielezione, al primo turno, oggi pare che qualche candidatura abbia rimesso in gioco questa possibilità: “ Pensando che cinque anni addietro i candidati a Sindaco erano ben dieci, mentre oggi siamo fermi a sette, vorrebbe significare che c’è stato un ridimensionamento nella domanda di proporsi alla città, ma gli oltre trecento aspiranti determineranno una notevole dispersione di voti, per cui, nonostante mi auguri di terminare ogni competizione, la sera del 21 settembre, ho anch’io la sensazione che occorreranno altri quindici giorni per stabilire chi dovrà sedersi sullo scranno più alto.” Visto quanto accaduto con il Palazzetto dello sport, su cosa garantirebbe, al cento per cento, di eseguire, con lei Sindaco? “ Ridare funzionalità al Parco Diecimare, definita non a caso, oasi, per farne oggetto di meta turistica, messa in sicurezza dei plessi scolastici, realizzazione scuola di Passiano, riordino della viabilità, e tanto tanto altro….” Chissà se proverà a mettere la mano sul fuoco e non bruciarsela
Ruggi al collasso, aumentano in maniera esponenziale gli accessi per traumi dovuti ad incidenti stradali “Tra emergenza Covid ed emergenza estiva è estremamente difficile lavorare”. A parlare così il dottor Mauro Nese,primario del reparto di ortopedia e traumatologia secondo cui, in queste settimane, sono aumentati in maniera esponenziale gli accessi al nosocomio locale per traumi dovuti ad incidenti stradali. Dottore, complice anche l’emergenza Covid quanto è difficile ora lavorare in ospedale? “In questo momento, tra emergenza Covid ed emergenza estiva le garantisco che da 0 a 10 è difficile 10. Questo per farle capire la difficoltà, tra personale che necessariamente deve andare un po’ in ferie; il numero delle persone traumatizzate io non me lo ricordo. Sono circa 30 anni che lavoro al Ruggi come primario, lo scorso anno pure ho fatto l’emergenza estiva, ma quest’anno il numero dei traumatizzati è esponenziale proprio, ne fai 3 e ne arrivano 5 per farle capire”. Da cosa può dipendere, secondo lei, questo aumento? “Io penso, la frenesia delle persone: sono diventate frenetiche; la parola giusta è la frenesia. Poi, penso anche un’altra cosa: lo stazionamento delle persone, forse si sono allontanate meno. Nel senso, c’è stato, soprattutto dall’hinterland napoletano che è la zona più popolosa, si è riversata più nel salernitano piuttosto che andare in altre località turistiche. Questa può essere un’altra spiegazione. Poi, ci sono i locali: magari non si sono spostati, hanno fatto un turismo di zona e non un turismo extra regionale. L’afflusso è stato importante e questo si riflette, chiaramente, anche sull’incidente stradale”. Si
riesce comunque a fronteggiare quest’emergenza o il Ruggi è ancora una volta in affanno? “Io posso dirle che la difficoltà è oggettiva. La carenza maggiore che c’è riguarda il personale perchè comunque sono sempre in carenza di medici nonché di personale infermieristico. Facciamo sempre salti mortali. La carenza maggiore è questa, poi c’è quella strutturale ma, voglio dire, parliamo di un ospedale che è così dal 1954, quindi non è che lo cambi dall’oggi al domani; è un fatto strutturale ma quello che si avverte oggi maggiormente è una difficoltà legata alla poca possibilità di fare turnazione perchè numericamente siamo pochi”. Dottore lei prima ha parlato di una maggiore frenesia, secondo lei è una conseguenza del lockdown? “Credo ci sia come fatto psichico. C’è questa voglia sfrenata di liberarsi di paure, angosce. Chiaramente non faccio lo psicologo ma si avverte, trovi gente ovunque. Capita di andare in giro per Salerno ed è piena di gente, non c’è neanche la possibilità di parcheggiare o di muoversi. Si vede che c’è questa voglia di vivere oltre il consentito. Ma è complicato perchè più gente esce e più gente si fa male, è direttamente proporzionale. Il partito Repubblicano Italiano in campo alle prossime elezioni regionali. Guida la lista Francesco Plaitano Partito Repubblicano Italiano scende in campo alle prossime elezioni regionali, a sostegno del presidente uscente Vincenzo
De Luca. A guidare la lista, in provincia di Salerno, l’ex candidato sindaco di San Magno Piemonte Francesco Plaitano, attuale presidente nazionale e dirigente in provincia di Salerno. “Ancora una volta abbiamo deciso di metterci la faccia in una tornata elettorale di importanza fondamentale per tutti -ha dichiarato Plaitano – Saremo presenti in quattro province: Salerno, Avellino, Caserta e Napoli e la nostra lista è la numero 3 collegata a De Luca presidente”. Perché il partito Repubblicano Italiano scende in campo in questa tornata elettorale? “Il partito Repubblicano scende in campo, come avvenuto già nel 2004 e nel 2008 per continuare la sua esperienza politica. è importante sottolineare che il nostro statuto prevede la libertà di scelta e così abbiamo fatto: abbiamo scelto di stare accanto a De Luca perché lui è la politica del fare, non delle chiacchiere. Ha fatto tanto per la regione Campania. Ho scelto l’uomo dei fatti, a dispetto dei candidati di destra che si fanno vedere solo in campagna elettorale per poi sparire, senza dar credito alle istanze dei cittadini. Cosa hanno fatto per i cittadini Salernitani i nostri parlamentari? Ve lo dico io assolutamente nulla”. Cosa si aspetta da questa competizione elettorale? “Sicuramente ci aspettiamo un risultato discreto. Noi ci saremo in 4 province e siamo sicuri di prendere almeno un consigliere”. Da dove bisognerebbe ripartire secondo lei? “Sicuramente dal lavoro, fattore determinante per tutta la regione Campania soprattutto per i giovani di oggi. A livello nazionale noi abbiamo fatto un grande lavoro, così come in Emilia Romagna. Noi abbiamo tenuto un consiglio nazionale in cui è stato deciso che il partito Repubblicano ha facoltà di scegliere: in ciascuna regione potranno decidere se stare a destra o a sinistra, su questo non abbiamo mai dato una linea guida generale. Tutto varia in base alle regioni e al lavoro che pensiamo di dover fare. Ribadisco che in provincia di Salerno la Destra nulla ha fatto per aiutare i cittadini, subito dopo le elezioni sono spariti dalla scena a dispetto del presidente De Luca che ha fatto un importante lavoro per tutta la Campania, ottenendo risultati non da poco conto”. Crede che De Luca abbia gestito
bene questa emergenza Covid? “Assolutamente sì. De Luca ha saputo gestire l’emergenza nel migliore dei modi e siamo certi che continuerà a farlo. In politica occorre metterci la faccia, assumersi le responsabilità e il presidente lo ha sempre fatto, senza mai tirarsi indietro. De Luca è un politico di razza e a Salerno, quando è stato sindaco, ha stravolto la città e anche a Palazzo Santa Lucia ha ottenuto risultati importanti”. La politica implementata da De Luca e Iervolino sta generando stipendi precari Il barricadero della sanità verso il consiglio regionale. Rolando Scotillo scende in campo: l’uomo della corsie, dei cortei e delle battaglie sanitarie tra carta bollata e denunce. Oltre che sul badge dell’ospedale Maria SS. Addolorata di Eboli, il tuo nome si trova in molti fascicoli della Procura. Tante le denunce contro una sanità commissionata alla politica, ora decidi di scendere in campo e diventare un politico, perché? «La spinta maggiore ad un impegno pubblico è arrivata dalla consapevolezza che se si vogliono cambiare le cose bisogna essere presenti nei luoghi dove le decisioni vengono assunte. Le proteste e le contestazioni servono ad accendere i riflettori sulle cose poco chiare che da anni avvengono nella sanità campana ma, soprattutto, salernitana. Una volta attenzione le situazioni poco chiare se non si ha un riscontro ai livelli istituzionali poco o nulla si riesce a fare. Questo sarà il mio obiettivo: dare ascolto e realizzazione alle richieste che arrivano dal basso, dalla gente, dagli operatori sanitari. La mitica figura
dell’infermiere tutto fare con turni estenuanti è scomparsa lasciando il posto ai professionisti della corsia Negli anni la riqualificazione degli operatori sanitari sembra essere avvenuta solo nel nome. Forse anni fa il semplice infermiere era più rispettato e riconosciuto dai vertici aziendali. Troppi, forse tutti, dimenticano che gli operatori sanitari sono l’anello di congiunzione tra i pazienti i medici e la burocrazia che attanaglia ormai la sanità. Da anni si combatte contro la carenza cronica di personale infermieristico ma nel concreto nessuno ci mette mano». Il tuo slogan è “cambiamo la Campania, cambiamo la sanità, tradotto in termini concreti La politica implementata da De Luca e da Iervolino sta generando solo stipendi precari (circa 700 euro al mese), condizioni di lavoro da schiavi ed un pessimo servizio, sempre più ultimi anche sul lavoro. Liste di attesa per prime visite e diagnostica strumentale, assenza di percorsi di diagnosi e cura. E’ possibile ipotizzare l’azzeramento delle liste di attesa? Se si vuole si può rendendo la politica strumento della sanità e non la sanità pubblica strumento elettorale». Un libro dei sogni? «No proposte concrete e realizzabili che produrrebbero anche risparmio. Alcune sono: la centralità del Distretto Sanitario e percorso unico di ingresso alle prestazioni sanitarie specialistiche, apertura h 12 degli ambulatori specialistici e sinergia con il settore accreditato a completamento dell’offerta sanitaria. Orientamento alla diagnostica strumentale, sempre in sinergia con il privato accreditato, ed agli ambulatori di II° livello ed al percorso ed alla rete sanitaria di presa in carico dell’utente fino alla dimissione protetta in un’ottica di soddisfacimento dei fabbisogni e non al disorientamento come spesso capita per i tagli lineari operati da questa Regione, sempre più ultima».
Vulnerabilità sismica: controlli in 13 istituti di Nocera A due settimane dall’inizio dell’anno scolastico il comune di Nocera Inferiore è stato tra i pochi in Campania ad eseguire lo studio delle vulnerabilità sismiche sugli edifici scolastici di proprietà. I finanziamenti ottenuti hanno interessato ben 13 istituti del comune dell’agro nocerino sarnese. Sono stati valutati i risultati, che saranno pubblicati in base alla programmazione degli interventi da attuare. Per alcuni plessi, come la scuola di Via Grimaldi non saranno necessari interventi, in quanto i risultati si dimostrano soddisfacenti. Alla scuola Marconi invece, dove sono emerse criticità dei carichi verticali, si è prontamente elaborato un progetto di adeguamento dell’istituto che si speri venga realizzato in tempi brevi. I lavori sono stati affidati ed oggi in fase di completamento. Altra valutazione è stata fatta per la scuola in via Gramsci dove, anche se l’analisi strutturale ha portato un risultato soddisfacente, per le verifiche statiche si è ottenuto un finanziamento per l’adeguamento sismico della struttura. La convenzione con la Regione Campania è stata recentemente firmata dal Comune di Nocera Inferiore. Quest’ultima ha inserito il finanziamento nel programma triennale e dunque compatibilmente con il piano d’intervento per l’emergenza Covid, sarà predisposta l’opera. L’Amministrazione comunale unitamente all’ufficio tecnico e alle Dirigenti scolastiche hanno lavorato senza sosta durante tutto il periodo estivo. Oltre ai fondi comunali sono stati investiti i finanziamenti ministeriali stanziati per l’emergenza Covid. Gli interventi necessari alla messa in sicurezza e di adeguamento alla normativa, sono iniziati grazie all’ opera di programmazione dell’Amministrazione Torquato che fin dall’inizio del mandato ha deciso di
investire sull’edilizia scolastica. Si continua ancora a lavorare sul fronte scuole. Lo dimostra l’ultimo avviso ricevuto dal Ministero dell’Istruzione il 19 agosto al quale il comune di Nocera Inferiore ha partecipato per ottenere risorse per affitti e acquisto , leasing o noleggio di strutture temporanee. In settimana, si svolgerà l’ennesimo confronto tra Amministrazione Comunale e Dirigenti scolastici per confrontarsi sulle attività messe in atto. Intervento eccezionale al Ruggi, “così abbiamo salvato la vita dell’uomo” di Erika Noschese Una tecnica all’avanguardia per salvare la vita di un uomo. Eccezionale intervento chirurgico quello tenutosi venerdì scorso presso l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona. Il 43enne V.P., in seguito ad un grave incidente sul lavoro, ha riportato lo scoppio della vertebra L2 con disturbi della sensibilità agli inferiori. Trasferito presso il nosocomio locale ha subito un intervento durato 7 ore con tecnica innovativa ed all’ avanguardia, consistente in un tempo laterale, in cui si è reso necessario ricostruire completamente il corpo vertebrale, ed un tempo posteriore per stabilizzare la colonna. “Il corpo era completamente frantumato, in mille pezzetti, a vetrino d’orologio per intenderci, ed essendo una persona giovane, attivo, in forza, dovevamo dargli il massimo della funzionalità, considerando l’attività lavorativa”, ha spiegato il dottor Mauro Nese, primario del reparto di ortopedia e traumatologia del Ruggi d’Aragona. L’incidente ha interessato, seppur parzialmente, la
zona midollare “e abbiamo fatto questo intervento che è consistito nel togliere tutti i pezzetti del corpo che si era frantumato e sostituirlo con un corpo artificiale, facendo sia un accesso laterale perchè di solito non è previsto per le fratture poco instabili sia un accesso posteriore: quindi aprendolo due volte, sia di lato attraverso il torace e dietro, attraverso direttamente la colonna”. Tutto ciò è stato possibile grazie alla presenza di uno dei migliori chirurghi vertebrali d’Italia, il dottore Luigi Caruso che opera nella Divisione di OrtoTraumatologia diretta dal dottor Mauro Nese, per l’appunto, il cui apporto in sala operatoria è stato fondamentale, unitamente allo strumentista Giovanni Attianese, e a Mario Silvestri, Giovanni De Chiara, Gennaro Ricco coordinati dall’anestesista Antonio Romanelli. L’equipe guidata dal Primario ha reso possibile un intervento di questo tipo in piena emergenza estiva. Il paziente sta benissimo e ha recuperato in pieno ogni funzionalità. Un intervento del tutto eccezionale nonostante le varie problematiche che, ancora oggi, accompagnano il nosocomio locale. “E’destruendo sotto tutti i punti di vista: l’organizzazione, il farlo, l’approccio ma c’è stata la collaborazione di tutti per questo abbiamo potuto farlo”, ha aggiunto il primario del reparto di ortotraumatologia.
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