Periodico d'informazione parrocchiale - n 3 Ottobre 2019 - Seminiamo sempre e ovunque amore se vogliamo accumulare tesori per il cielo. Beato ...
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Seminiamo sempre e ovunque amore se vogliamo accumulare tesori per il cielo. Beato Giuseppe Nascimbeni Periodico d'informazione parrocchiale - n°3 Ottobre 2019
OTTOBRE 2019 Tre anni con Maria p. 3 Saluto alle Piccole Suore della Sacra Famiglia p. 27 Nutriti dalla bellezza p. 6 Asilo Infantile "La Vittoria" p. 37 La crisi della fede e l’eucarestia p. 8 Scuola dell’Infanzia 500° Madonna della Neve p. 10 “Virginia Romanini” e asilo nido “ il Pulcino” p. 40 Don Gianluca Guana parroco a Berlingo I Pecchio patrizi milanesi e Berlinghetto p. 12 nelle vicende di Adro p. 42 Festa della Madonna Mese di ottobre 2019 del Rosario p. 13 animazione della preghiera del Rosario p. 45 Sagra san Rocco p. 14 Anagrafe Parrocchiale p. 46 AVIS p. 15 Suor Felicetta Mometti Campo estivo p. 16 – profilo p. 49 Luglio: tornei serali p. 17 Pomeriggio avventura p. 18 Storia di una rinascita p. 19 In cammino sulla via Francigena p. 22 I talenti : “tutta la vita” che possiamo ricevere p. 23 Gruppo Antiochia 2018-2019 p. 25 Date degli incontri dei genitori ICFR anno 2019-20 p. 26
Lettera del Parroco TRE ANNI CON MARIA Ottobre per le parrocchie è il mese in cui una chiesa, ma anche di riscoprire il senso inizia l’attività pastorale e così è anche per dell’essere Chiesa; di onorare Dio ed ado- le nostre parrocchie di Adro e Torbiato. rarlo, non solo non bestemmiando il nome Come imposteremo il nostro lavoro, cosa divino, ma anche riscoprendo l’Eucarestia proporre in questo anno pastorale? e vivendo i sacramenti della Grazia; di riat- Una guida per noi può essere il 500° an- tualizzare con umiltà la conversione della niversario della apparizione della Madon- vita e chiedere il perdono dei peccati, segni na della Neve, una ricorrenza che ci ha della misericordia del Padre. visto impegnati nella “Peregrinatio Ma- Questi contenuti del messaggio della Vergi- riae” con la statua della Madonna in visita ne potremo rifletterli ed attuarli meglio nei nelle nostre parrocchie. È stata una bella prossimi tre anni, culminando con la cele- occasione per riscoprire un poco di più la brazione delle Missioni Popolari nel 2021- fede in chiave mariana, con la accoglienza 2022. della Vergine in molte famiglie delle nostre parrocchie ed il concorso di molte persone 2019-2020: Per questo primo anno lo devote, fino al culmine della bellissima e spunto per la riflessione e le iniziative ce partecipatissima S. Messa dell’8 luglio al lo fornisce il nostro vescovo Pierantonio Santuario. con la sua Lettera Pastorale “Nutriti dal- la Bellezza - celebrare l’Eucarestia Per non perdere il senso di questo cinque- oggi”. Perciò ci impegneremo nel risco- centenario propongo allora di approfondi- prire l’Eucarestia meditando la Lettera Pa- re nei prossimi tre anni il messaggio della storale; centrando i Centri di Ascolto sul Vergine al piccolo Giovanni Battista Baioni tema dell’Eucarestia; proponendo l’Adora- quando gli apparve. zione Eucaristica serale settimanale in San “Va a dire a quelli di Adro che dove Rocco aperta a tutti; offrendo occasione di tu mi vedi sia fabbricata una chiesa catechesi per gli adulti sul tema della Mes- e che si emendino di suoi peccati e sa; riscoprendo la centralità del Sacrificio mutino vita in bene vivere, che san- di Gesù sulla croce nella celebrazione litur- tifichino le feste, che non bestemino gica della Messa; visitando qualche luogo il nome santo di Dio, il quale pur- in cui si è verificato un miracolo eucaristico troppo lo calpestano e che si asten- (Bolsena, Lanciano, Siena); ed altre propo- ghino da altri peccati; dì a loro che è ste che dai nostri CPP potranno venire. stata l’Avvocata dei peccatori , Ma- ria Vergine, e per pegno dì oltre che 2020-2021: A partire dall’Eucarestia, far- tutti sanno che tu eri muto, prendi maco di immortalità, ed incontro con la questa pietra e dalla a qualunque la Bellezza celebrata e vissuta, potremo risco- vuol vedere che si muterà di colore prire i temi che la Madonna ci indica per di tempo in tempo e io intanto guar- tornare a “bene vivere”, i temi della conver- derò la tua greggia” sione, del ritorno a Dio, della percezione su di noi dell’amore misericordioso del Padre, In sintesi la Madonna chiese di costruire del riconoscimento e dell’adorazione di 3 Ottobre 2019
Cristo unico Salvatore. Potrà essere l’anno Iniziative minori: ogni stagione potreb- in cui sviluppare temi legati al messaggio be essere caratterizzata da una iniziativa della Divina Misericordia; al sacramento (non necessariamente religiosa, o di soli della Riconciliazione; alla celebrazione dei adulti o di altre categorie di persone) che si Sacramenti della guarigione; alla proposta ripete però anche negli anni successivi nel- di momenti celebrativi che abbiano al cen- lo stesso periodo in autunno, in inverno, in tro la preghiera di intercessione per i mala- primavera, in estate. ti , nel corpo e nello spirito; ed occasioni di incontro con persone che di più sperimen- Nel prossimo Consiglio Pastorale Parroc- tano la sofferenza morale e vivono momen- chiale delle nostre parrocchie di Adro e ti prolungati di tenebra. Altre iniziative che Torbiato proporrò di riflettere su questa abbiano al centro le persone che soffrono proposta e di trarre iniziative volte ad ap- ed il Signore che libera, guarisce, rialza, profondire in questi tre anni l’evento che consola potranno sempre essere accolte. ha caratterizzato questi mesi dell’anno cin- que centenario dell’apparizione. Spero che 2021-2022: Il terzo anno potremo dedi- anche le nostre due parrocchie possano carlo alle Missioni Popolari, una grande rispondere positivamente in vista del pro- opportunità per riscoprire il senso di ap- getto delle Missioni Popolari, che erano già partenenza alla Comunità parrocchiale, nel desiderio di Don Gian Maria, prima che alla Chiesa Universale Pellegrinante, alla fosse nominato a Chiari e che ora cerche- Chiesa Celeste e gloriosa. remo di portare a compimento per il bene delle nostre comunità. Ci risentiremo pre- Uno slogan per i tre anni potrebbe essere: sto. “Tre anni con Maria”; (500 e 20) - La Regina del cielo di incom- Don Francesco. parabil bellezza… gli apparve (500 e 21) - All’Avvocata dei peccatori… lui s’inginocchiò e con tenere lagrime la rin- graziò (500 e 22) - Con uno sguardo di Paradiso… lei lo benedì e sparvegli dagli occhi. Un logo: Si potrebbe caratterizzare il bollettino, la porta della chiesa, l’Oratorio con un logo che metta in evidenza il tema dell’anno. Una celebrazione principale: Un mo- mento particolare dell’anno (un solo mo- mento e non necessariamente apertura o chiusura) potrebbe essere solennizzato soprattutto con una celebrazione liturgica importante ed eventuali altre iniziative lì concentrate, che riflettano il tema dell’an- no. 4
NUTRITI DALLA BELLEZZA La lettera del vescovo per il nuovo anno pastorale Il nostro vescovo, mons. Pierantonio Tre- molada, introduce il nuovo anno pastorale con la sua seconda lettera indirizzata al po- polo di Dio della diocesi di Brescia, una let- tera che ha come tema l’Eucarestia, fonte e culmine della vita cristiana. “Sono convinto che nel cuore della missio- ne della Chiesa ci sia l’Eucarestia… un nu- cleo incandescente, una sorgente zampil- lante, una realtà misteriosa che permette alla Chiesa di essere veramente se stessa per il bene del mondo”. Così si esprime il vescovo manifestando il profondo desi- derio di far percepire alla sua comunità la bellezza di questa grande verità della fede cristiana. Due sono le motivazioni che lo hanno por- tato a scrivere questa lettera. La prima è la constatazione del generale calo della parte- derivano tutte le celebrazioni della Chiesa. cipazione all’Eucarestia domenicale nelle Celebrando l’Eucarestia si fa esperienza nostre parrocchie. Perché questa disaffe- dell’amore vittorioso di Cristo risorto e zione crescente? Perché quanto appariva dell’unica Bellezza capace di salvare il normale, giusto e doveroso sembra non mondo. esserlo più? Perché risulta così difficile, L’Eucarestia ed il mondo: L’Eucarestia non solo per i ragazzi, ma anche a giovani e non termina con il saluto finale, ma chiede adulti prendere la libera e convinta decisio- che il rito continui nelle pieghe della vita ne di partecipare alla S. Messa? Così nella con la testimonianza di coloro che si sono lettera il vescovo cerca di proporre risposte nutriti dal Corpo e Sangue di Cristo. Si trat- che partano dalla riscoperta del valore, del- ta di portare Gesù nella storia e iniziare a la grandezza e della bellezza dell’Eucarestia costruire spazi e segni della civiltà nuova celebrata e vissuta nella verità del suo con- fondata sulla carità. tenuto: Gesù Cristo nostro Signore. L’Eucarestia come Sacramento: L’Eu- Il ricordo del quinto centenario della costi- carestia non è solo rievocare un evento del tuzione della Compagnia dei custodi delle passato per non dimenticarlo, ma è fare Santa Croci è la seconda motivazione della esperienza perenne dell’evento che ne sta lettera. Del sacrifico della croce l’Eucarestia alla base: la passione, morte e resurrezione è memoriale ed il vescovo intende con un di Gesù. Celebrando l’Eucarestia ciascuno anno giubilare straordinario riaffermare di noi viene immerso nella morte redentri- che è nell’Eucarestia, il sacramento dell’al- ce del Figlio e ne esce rinnovato profonda- tare, il cuore pulsante della chiesa, popolo mente nella vita e nella fede. di Dio in cammino. L’Eucarestia e la Chiesa: Fortissimo è il Nella lettera vari sono gli aspetti che il ve- legame tra il popolo di Dio e questo Sacra- scovo mette il luce. mento di unità. L’Eucarestia fa la Chiesa e L’Eucarestia come liturgia: L’Eu- la Chiesa vive di Eucarestia, così che essa carestia è il vertice, la sorgente da cui stessa si comprende per ciò che è e si rende 6
più chiaro il modo in cui vivere il cammino dall’essere solo un giorno di riposo, diventa di santità a cui ogni cristiano è chiamato. un giorno di comunione, un giorno di unità L’Eucarestia celebrata: L’Eucarestia è in Cristo, un giorno in cui si vive la gioia di un rito che si deve celebrare nella fede, in sentirsi fratelli. modo degno, così da rendere sempre lode L’icona della Trinità di Rublev: La e onore al Signore. Il bene celebrare non è lettera si conclude con una meditazione solo una questione estetica, una osservanza sull’icona della Trinità di Andrej Rublev corretta delle rubriche. Il bene celebrare è al centro della quale è presente una coppa lasciarsi coinvolgere dalla dinamica santifi- che richiama sia il sacrificio del Figlio sul cante dell’Eucarestia, è l’entrare nel miste- Calvario, sia l’Eucarestia che permetterà di ro di Cristo ed essere abbracciati da esso. riviverlo nella forma del memoriale liturgi- L’arte di celebrare allora non è un aspetto co. Attraverso l’icona di Rublev possiamo particolare della liturgia che riguarda il sa- cogliere che l’orizzonte ultimo della cele- cerdote, ma è un sentire di mente, anima, brazione eucaristica è sempre la comunio- cuore, e spirito che coinvolge tutti i com- ne d’amore, che rinvia al sacrificio d’amore ponenti dell’assemblea liturgica, nella qua- di Gesù sul Calvario, ma anche al Mistero le chi partecipa all’Eucarestia, ognuno nel originario dell’amore tra il Padre, il Figlio e suo ruolo, viene colpito, attirato, consolato, lo Spirito Santo. raggiunto dalla Bellezza. Queste cose ci invita il vescovo a riscoprire L’Eucarestia e il Giorno del Signo- perché partecipando all’Eucarestia ognuno re: L’Eucarestia è strettamente legata alla si lasci avvolgere dalla Bellezza. domenica, il giorno del Signore, il giorno della festa, il giorno della resurrezione. La Sintesi da un articolo tratto da CONTOMELA. domenica, nutrita dal Pane del cielo, lungi 30 GIUGNO 2019 - PELLEGRINAGGIO A TORRECHIARA (PR) 7 Ottobre 2019
LA CRISI DELLA FEDE E L’EUCARESTIA Se il vescovo Pierantonio ha scelto il tema dell’Eucarestia per questo anno pastorale 2019-2020 vuol dire che anche lui ha no- tato il grave problema legato alla parteci- pazione alla S. Messa. Non si partecipa più alla Messa domenicale e tanti sembrano i motivi, ma fondamentalmente perché c’è una gravissima ignoranza su cosa sia l’Eu- carestia, determinata da una profonda cri- si di fede, in molti modi constatabile. Non solo ragazzi e giovani, ma anche moltissimi adulti non sanno che l’Eucarestia è il Corpo ed il Sangue di Cristo. Non pochi credono che la comunione sia la presenza “simbo- lica” del Signore nel pane consacrato che il sacerdote distribuisce. Se è così la celebra- zione dell’Eucarestia è ridotta a banale as- semblea fatta di persone che vi partecipano quando si sentono, che vanno a ricevere la comunione, simbolica e non reale presenza senza più distinzione di ruoli; dove gli at- di Gesù, senza alcuna attenzione alla pro- teggiamenti, i gesti, le azioni, sono esegui- pria condizione di fede e senza discerni- ti secondo il proprio gusto e il sentire del mento sul proprio comportamento morale. momento; dove la sciatteria di sacerdoti e fedeli ha ridotto a banalità il Mistero più LE CAUSE? sacro della presenza del Signore tra noi. Le cause di questa drammatica situazione DI CHI LA COLPA? potranno essere molteplici, ma certamen- te due sono chiare, entrambe dipendenti Una responsabilità di tutta questa disaffe- da profonda crisi di fede. La prima è una zione dall’Eucarestia non è solo della gente catechesi che, nella debolezza di conoscen- ignorante della fede e distratta dalle cose ze di catechisti improvvisati, ha trasmesso del mondo. Molto della colpa ce l’hanno an- solo l’idea dell’Eucarestia come banchetto che i pastori, sacerdoti e vescovi che si sono di festa, che non ha nulla di sacro, ma è solo mostrati più attenti a questioni di giustizia ricordo di un bel momento di Gesù con i sociale e ai problemi dell’immigrazione, suoi amici. Così facendo si è omesso di in- alle proprie comodità, piuttosto che porre segnare che ciò che avviene sull’altare ad attenzione alla fuga inarrestabile dall’Eu- ogni Messa è la ripresentazione dell’unico carestia, che dovrebbe essere proprio il sacrificio di Cristo Dio sul Calvario. Ne vie- fondamento del “fare” di tante persone de- ne fuori una liturgia desacralizzata, dove il dite al volontariato e ai problemi sociali. sacerdote viene percepito non più come co- lui che agisce in nome e persona di Cristo, QUALI SOLUZIONI A QUESTI PRO- ma come uno tra i tanti, più simpatico se si BLEMI? comporta come un intrattenitore piuttosto che come sacerdote che offre il sacrifico; Certamente il problema è sotto gli occhi di dove tutti si sentono di “dire e fare” tutto tutti ma le soluzioni non sono così evidenti. 8
Anzi c’è quasi una separazione netta tra co- • L’eliminazione di monizioni loro che auspicano come soluzione un pro- e commenti che sovraccari- gresso ancora più spinto nella celebrazione cano inutilmente di parole la dell’Eucarestia così che sia più coinvolgen- celebrazione e distraggono te, allegra, esultante, senza troppi lacci e dal seguire con attenzione la laccioli, un po’ nello stile di tante comunità liturgia che di per sé già parla protestanti evangeliche. E poi ci sono co- con l’azione. loro che auspicano il ritorno ad una fedeltà • Usare in circostanze impor- nella celebrazione più legata alle pratiche tanti e solenni la lingua lati- della Grande Tradizione cristiana, ricor- na, lingua liturgica mai eli- dando che nel passato anche se il popo- minata, lingua del Mistero, lo non era molto istruito e non conosceva lingua universale della chie- tutto dell’Eucarestia, tuttavia sapeva bene sa. cosa era veramente l’Eucarestia perché ve- • Compiere con dignità i gesti deva il sacro nella solennità della celebra- liturgici e pronunciare con zione liturgica. decoro le parole della cele- brazione rispettando quel- CHE FARE ORA? le del sacerdote distinte da quelle del popolo. • Un’idea sarebbe quella di tornare a • Nell’omelia attenersi alla Pa- parlare anche nelle nostre chiese di rola di Dio, commentata evi- “Sacro”, una parola troppo dimenti- tando mescolanza con altri cata, derisa, banalizzata perché tut- contenuti profani, opinioni to si è appiattito nel presente e non personali, e scadimenti del si riesce più ad alzare lo sguardo in linguaggio in forme troppo alto, al mistero divino. elevate o più spesso, troppo • Si potrebbe tornare ad insegnare la banali. retta fede, lasciando perdere teorie • Distribuire e ricevere l’Euca- teologiche ed opinioni che sono tali restia sulla lingua e non sulle e non sono la vera e sicura dottrina mani, come segno di rispetto della Chiesa di sempre. e riverenza verso il Corpo di • Sarebbe necessario ripartire dalla Cristo, osservando il precetto Parola di Dio, interpretata alla luce dell’ora di digiuno. della Tradizione viva della Chiesa e • Riscoprire i tempi di silen- commentata dal Catechismo della zio dopo la comunione per Chiesa Cattolica, fondamenti sicuri rimarcare che si è ricevuto il per ogni itinerario di fede e di cele- Corpo e Sangue di Cristo e il brazione liturgica autentica. bisogno di adorare e ringra- • Si potrebbero riportare alla visibilità ziare il Signore che è venuto di tutto il popolo di Dio segni ed at- in noi. teggiamenti celebrativi che manife- stino meglio la sacralità delle azioni Altro si potrebbe fare ancora. Forse qual- liturgiche dell’Eucarestia: cosa di queste note potremmo mettere in • la celebrazione della Messa atto in questo anno pastorale per dare ono- “ad orientem” cioè con l’o- re all’Eucarestia e come dice il vescovo Pie- rientamento del sacerdote e rantonio, lasciarci nutrire dalla Bellezza. dei fedeli alla croce, perché tutti dal sacrificio di Cristo siamo stati salvati. DON FRANCESCO 9 Ottobre 2019
11 Ottobre 2019
DON GIANLUCA GUANA PARROCO A BERLINGO E BERLINGHETTO Sabato 14 e domenica 15 settembre 2019 don Gianluca Guana, nostro curato ad Adro dal 2001 (appena ordinato sacer- dote) al 2008, ha fatto l’ingresso come parroco nelle comunità di Ber- lingo e di Berlinghetto, dopo essere stato curato a Salò per sette anni e prima ancora a Carpe- nedolo per altri quattro anni. Mons Bruno Foresti celebra in S. Maria in Favento 12 settembre 2019 12
La Comunità Parrocchiale SS. Faustino e Giovita in Torbiato per l’inizio del nuovo Anno Pastorale 2019- 2020 invita alla FESTA della MADONNA del ROSARIO MARTEDI 1 OTTOBRE Confessioni dei ragazzi delle MEDIE di Adro e Torbiato presso il Santuario alle ore 15.30. MERCOLEDI 2 OTTOBRE Confessioni dei ragazzi delle ELEMENTARI di Adro e Torbiato presso il Santuario alle ore 16,30 GIOVEDI 3 OTTOBRE Ore 20.00 S. Messa presso la Chiesa della Visitazione della B.V. Maria. VENERDI 4 OTTOBRE Ore 20.00 S. Messa sempre alla Chiesetta. Apertura stand gastronomico e spumanteria in Oratorio e Serata Musicale SABATO 5 OTTOBRE Ore 16,00: Confessioni per adulti presso la Chiesa della Visitazione della B.V. Maria. Ore 17,30 S. Messa solenne e Processione con la statua della Madonna partendo dalla Chiesa della Visitazione. Al termine apertura stand gastronomico a spumanteria in Oratorio, e Serata Musicale DOMENICA 6 OTTOBRE Ore 10,00 S. Messa solenne della Madonna del Rosario Ore 16,00 Canto dei Vespri e Benedizione Eucaristica Ore 19,00 apertura stand gastronomico. Ore 20,30 Grande Tombolata in Oratorio. DURANTE I GIORNI DELLA FESTA SARÀ ALLESTITA LA PESCA DI BENEFICENZA ALL’INTERNO DEL BAR IN CANONICA MOSTRA FOTOGRAFICA DEI 500 ANNI DELL’APPARIZIONE DI MARIA SANTISSIMA, E QUADRI DEI MISTERI DEL ROSARIO 13 9 Ottobre 2019
S. MESSA CATECHISTI E COLLABORATORI giugno 2019 Buona la partecipazione anche quest’anno alla Sagra San Rocco con la tradizionale proces- sione e sempre apprezzati il rinfresco e l’estrazione dei premi della lotteria. Con i proventi delle Sagre San Rocco l’ Associazione ha acquistato quest’anno gli inginoc- chiatoi sui banchi della chiesetta e provveduto ad effettuare alcuni interventi di risanamen- to murario. 14
La festa per il 65° anniversario del- la sezione di Adro-Erbusco è iniziata sabato 31 agosto in oratorio con la con- segne di tante benemerenze agli Avisi- ni, sempre generosi verso i più bisognosi. Poi è continuata domenica 1 settembre con il corteo dalla Sede in via Cairoli al Monu- ciale all’Oratorio F. Redolfi di Adro. In tutti mento dell’Avis, recentemente risistema- questi anni tanta strada è stata percorsa e to, per la benedizione da parte del parro- oggi la sezione conta 350 donatori per un to- co, don Francesco. A seguire una sosta al tale di circa 600 donazioni l’anno, effettuate monumento dei Caduti e poi la S. Messa nella moderna ed accogliente Sede Adrense. in chiesa parrocchiale. A rendere solenne Donare il sangue è un gesto concreto di la giornata c’era il Corpo Bandistico “G. solidarietà e di amore, è dare una par- Puccini”, le rappresentanze di tante sezioni te di sé a qualcuno che sta soffrendo. Avis della provincia, le associazioni e natu- Per chi volesse informazioni può recar- ralmente gli Avisini. si nella sede di via Cairoli 29 nei giorni di Sabato 23 e domenica 24 novembre La “due giorni” si è conclusa con il pranzo so- 2019 dalle ore 7,30 alle ore 10,30. 15 Ottobre 2019
CAMPO ESTIVO Si è svolto anche quest'anno l'ormai im- mancabile campo estivo aperto ai ragazzi dalla quinta elementare alla prima superiore. Luogo di "villeggiatura": casa parrocchiale di Malonno. Tra giochi e attività, gite in treno e passeggiate, abbiamo trascorso insie- me alcuni giorni all'in- segna del divertimento e dell'allegria. Giorni di stacco dalla quotidianità e dunque "straordinari", con la speranza che possano entrare nell'ordinarietà di tutti i giorni. Giorni anche di crescita, vissuti nello scambio reciproco che si fa dono e arricchisce. Un grazie a tutti i ragazzi che hanno partecipato e a chi ha aiutato, anche da "dietro le quin- te", nella realizzazione di quest'esperienza! 16
LUGLIO: TORNEI SERALI In questa caldissima estate, per le sere del 10, 11 e 12 lu- glio, i campi dell’Oratorio p. Redolfi si sono animati per il doppio torneo parallelo calcio- pallavolo. Le squadre si sono confrontate sul campo in avvincenti sfide durante del- le belle serate. Palla al centro, fischio dell’arbitro, … tutto è andato per il meglio. Crediamo che tutti abbiano avuto modo di divertirsi e mettersi in gioco sportivamente. Per gli spettatori che si dividevano fra le partite di calcio e quel- le di pallavolo, la serata era piuttosto calda, così i ragazzi organizzatori hanno pensato di allestire un piccolo chiosco volante con bibite e frutta, che speriamo sia stato gradito da giocatori e tifosi. Grande afflusso di pubblico, … più o meno, dai! Sì, ma gli organizzatori sono soddisfatti e feli- ci che tutte le squadre siano state corrette e abbiano dato il meglio. Ci basta. I risultati finali sono stati salutati da applausi e ovazioni dei presenti. Sappiamo che tutti sono ansiosi di sapere come sono terminate le aspre battaglie sportive, e noi, per non scontentare nessuno, vi riportiamo nel dettaglio ogni cosa. Ecco i vincitori! TORNEO DI CALCIO: primi classificati – Quelli del gazebo secondi classificati – Leotto terzi classificati – 10 fac TORNEO DI PALLAVOLO: primi classificati – Team eno secondi classificati – Leotto terzi classificati – H2O Tutti premiati da don Angelo, naturalmente. Non ci resta che dirvi che, se ve li siete persi, è un vero pec- cato. Da giocatori o da spettatori, avete perso l’occasione di passare delle serate divertenti. Il nostro consiglio è di organizzarvi per l’anno prossimo. Vi aspettiamo! 17 Ottobre 2019
Pomeriggio Avventura La proposta? Un pomeriggio speciale, sicu- ramente diverso dal solito con un obiettivo particolare: scalare il monte Alto e… chia- ramente divertirsi insieme facendolo. Una proposta che non è passata inosserva- ta e che ha raccolto un bel gruppo di scala- tori composto da 17 ragazzi di un po’ tut- te le età accompagnati dal nostro curato. Siamo partiti, chi sicuro di farcela e chi un po’ meno, alle 14:30 ed abbiamo iniziato a salire il nostro caro monte insieme. Dopo un primo momento di scalata abbiamo fat- to una tappa, forse la più attesa dai ragazzi, la tappa gioco: il gruppo si è diviso in due continuare. Così abbiamo ripreso la scalata squadre che si sono affrontate in due par- e proprio quando ormai mancava poco per tite senza esclusione di colpi a “Generale”. raggiungere la cima è accaduto l’inevitabi- Inutile dire che il terreno di gioco ha reso il le: una bella pioggia estiva. Non importa match ancora più entusiasmante. Il tempo perché coperti con k-way, teli e quello che però stringeva e non solo quello dell’orolo- siamo riusciti a recuperare dai nostri zaini, gio: le nuvole si sono mostrate un po’ ostili abbiamo raggiunto comunque la vetta dove al nostro procedere ma abbiamo deciso di abbiamo fatto un’altra sosta, questa volta per riprendere le forze con una bella me- renda godendoci il panorama. Nel frattem- po la pioggia lentamente se ne è andata ed abbiamo iniziato la discesa. Anche qui ab- biamo fatto una tappa obbligatoria: abbia- mo visto il “fòs de la laga” ed ascoltato al- cune strambe leggende al riguardo, ma alla svelta, perché era ora di scendere e la no- stra tabella di marcia non si poteva accan- tonare. Arrivati in oratorio ci siamo tirati insieme ed abbiamo partecipato alla messa prefestiva delle 18.00, dove don Angelo du- rante ha voluto lanciarci uno spunto per ri- flettere. Il cammino che abbiamo fatto oggi è un po’ come la nostra vita: a volte si gioca sotto il sole, a volte piove, a volte siamo più carichi, a volte invece si va in salita e siamo stanchi; l’importante è tenere presente la meta e darci supporto l’un l’altro perché è così che si riesce a superare ogni difficoltà ed a trionfare sulla vetta! 18
STORIA DI UNA RINASCITA Il trauma Il primo contatto con la pornografia l’ho avu- to a undici anni, a metà Anni 70, attraverso riviste (non esisteva il web) trovate vicino casa, una villetta isolata ai margini di un bosco. Le immagini scatenarono subito in me un’eccitazione che mi obbligò a ricercar- le nelle settimane e anni seguenti (era una zona che ora capisco essere stata teatro di incontri di sesso causale o venduto), con una insolito “dormire sempre” durante omelie e frequenza variabile ma una progressione co- incontri comunitari. Nel 2012, ormai diven- stante per oltre 30 anni: sulle tv private dei tato dirigente di una multinazionale - viag- primi Anni 80 con i film piccanti, e più tar- giavo e viaggio ancora adesso, soprattutto in di hard-core trasmessi di notte in chiaro da Medioriente - una sera la prima cosa che feci qualche tv privata, quindi i film a pagamento entrando nella camera di un hotel fu di apri- negli hotel. E neppure il matrimonio con una re il pc per l’abituale ricerca di immagini che, donna splendida a cui non avevo taciuto il inesorabilmente, si sarebbe conclusa con un problema, senza però arrivare – né io né lei - orgasmo solitario. a capirne la portata e poi la nascita dei nostri figli, quattro maschi, mise fine al problema, Matura la consapevolezza della di- tra fasi alterne. Tutto questo mentre vivevo pendenza la fede cattolica, la preghiera, i sacramenti, l’impegno in parrocchia e in un movimento Ma quella sera pensai: “Se Internet mi porta ecclesiale, certo in cuore della bontà di quan- dannazione magari mi può anche aiutare”: to vivevo e allo stesso tempo sentendomi navigando trovai vari siti web – tutti in ingle- profondamente peccatore in ambito sessua- se, in italiano non c’era allora praticamente le. nulla – a parte qualche sito di Evangelici o dei Testimoni di Geova –che parlava di que- Il danno sto come un problema e non come un inno- cuo passatempo per adulti. Per la prima volta Nel 2000 inizia la diffusione di Internet, che leggevo che la pornografia associata all’auto- rende la pornografia accessibile senza sfor- erotismo è una droga, molti davano una spe- zi 24 ore su 24: ne usufruisco molto spesso ranza di recupero e guarigione, spiegando mentre viaggio per lavoro e a volte segreta- metodi e portando testimonianze. Mi colpì il mente anche tra le mura di casa. Quell’agire sito di un terapeuta di nome Peter Kleponis, che aveva inquinato per anni il rapporto co- con il quale mi misi in contatto, scoprendo niugale, i rapporti con i figli e a volte provo- che trattava pazienti anche via Skype (lo fa cato periodi di distacco dalla preghiera e dai ancora). Le sessioni furono fondamentali sacramenti – pur rimanendo un ”attivo pra- per capire che per me la pornografia era di- ticante” ha conseguenze sempre più evidenti ventata una dipendenza e per mettere in atto in quegli ambiti, con tensioni in famiglia e un un programma di recupero che rapidamente 19 Ottobre 2019
mi portò alla sobrietà, ma fu una sobrietà da la tradizionale preghiera di liberazione avevo “stringi i denti” e il recupero pieno di sensi di trovata in casa. colpa e di vergogna e in fondo alla mente il desiderio di tornare a provare quelle sensa- L’irrompere della Grazia zioni. Non avrei mai immaginato di comuni- care quello di cui ora scrivo a nessuno se non Una mattina d’estate – mentre ero per la- come confidenza al coniuge, al confessore o voro in una grande città del Medio Oriente tutt’al più a un terapeuta. per un paio di settimane - mia moglie che mi raggiunge per un fine settimana. Ricevo una La ricaduta telefonata da Veronika, conosciuta qualche mese prima durante un viaggio di lavoro gra- Così dopo meno di un anno – iniziando da zie a frate Anthony, un francescano. Mi spie- qualche lettura “piccante”, poi immagini di ga che se voglio possiamo andare alla conclu- corpi, poi … le sessioni di pornografia rico- sione di un ritiro proprio con frate Anthony, minciano e invadono anche la casa quan- “ma sappi che è in un seminario di perdono e do mia moglie non è presente e soprattutto guarigione, magari non sei abituato a queste invadono la mente, perché inizio a pensare cose”. che “tutto sommato lo fanno tutti” e poi “che Dopo un’ora e mezza ci troviamo in una pic- male c’è a provare piacere da solo?”. Presto cola parrocchia con una trentina di uomini e vado oltre, penso: “potrei provare davvero e donne, giovani, adulti e di mezza età, da poco, non da solo qualcosa di nuovo e eccitante”. qualcuno ancora catecumeno. Ci si riunisce Una parte di me ormai considera quei gesti in chiesa inizia una preghiera di lode comu- normali, desiderabili, lascia che avvengano. nitaria, poi un momento d’insegnamento, su Una parte di me li rifiuta con la testa, ma è Nicodemo e il “rinascere dall’alto”. Alla fine spaventata dall’incapacità anzi dall’impo- i presenti si mettono in fila per ricevere da tenza a prendere il controllo e il cuore è con- due sacerdoti la preghiera di effusione dello fuso. Questo nonostante la vita cristiana, la Spirito Santo. Cosa facciamo? Mia moglie e parrocchia, i sacramenti. La confessione non io ci guardiamo negli occhi e, silenziosamen- giova, anche se spesso confesso il peccato, te, decidiamo di metterci in fila anche noi. in fondo quell’ambito lo gestisco io, non in- Cosa succede? Niente, nessun effetto specia- vito Gesù lì dentro, sono affari miei. Troppo le. Ma il giorno dopo mi sveglio con in mente sporchi. poche, precise parole: “Ecco io faccio nuove tutte le cose”. Ammissione della impotenza e che la Qualche giorno dopo quelle parole balena- vita è diventata ingestibile te nella mia mente, avviene la guarigione, durante la confessione più strana della mia In quel 2014 – spaventato e spaccato da una vita: inizia con frate Anthony che prega su di frattura tra ciò che penso e ciò che vivo nel- me, poi in pochi minuti faccio una revisione la carne - comincio a fare tre gesti sempli- della mia vita e - quando arrivo al “peccato cissimi: pregare la mattina in ginocchio un che trascino fin da bambino senza averlo mai semplice Padre Nostro, poi recitare alcune vinto e ho iniziato a pregare san Michele” - volte al giorno, quando l’animo è sereno e cado a terra in lacrime, senza forze eppure non quando la tentazione ha già preso il so- pienamente cosciente di quello che sta acca- pravvento, la preghiera “Oh Gesù d’amore dendo. Le lacrime diventano consolazione e acceso … con Tua Santa Grazia …”. E infine pace profonda perché mi sento figlio amato, invocare san Michele, una cui immagine con incontrato dentro il peccato che mi sembra- 20
va avermi separato da Lui. E invece Lui è smo compulsivo, con me stesso, e poi vista sceso lì giù, fino nel fondo delle mie paludi e come accettabile e desiderabile dentro la vita mi ha raccolto. Mi ha liberato attraverso il coniugale, volere alimentare la propria lus- sacramento quando mi sono sentito impo- suria ed essere oggetto di lussuria. tente, debole e mi sono arreso a Lui, allora Quella liberazione e guarigione istantanea e sono divenuto forte in Lui. La confessione completa, cosa che il tempo ha confermato, riprende, frate Anthony mi ricorda come le in giorno alla volta, è stato il seme, il primo letture della Santa Messa del giorno prima passo di un cammino, di un lento e regolare (Isaia 38), a cui avevo partecipato, parlano lavoro per dissodare e preparare un terreno del Signore che guarisce e può far tornare in- in cui quel seme potesse germogliare, radi- dietro il tempo. carsi, mettere foglie e portare frutti. Le sem- Entrato in chiesa alle otto di mattina col sole, plici preghiere in ginocchio sono diventate quando esco dopo un’ora e mezza un tem- quotidiano dialogo con il Signore e cammino porale improvviso mi lava da cima a fondo. di fede rinnovato, ricevendo il Battesimo nel- Mi piace considerare quel temporale come lo Spirito Santo in quel modo fantasioso. sigillo e segno tangibile di quanto accaduto Ho scoperto anche che è necessario un lavo- nella mia anima e soprattutto nella mia men- ro quotidiano – come insegnano i gruppi dei te perché è accaduta davvero una guarigione “Dodici Passi” - per vincere la lussuria, cre- dei circuiti neurologici. Il tempo per me è re- scere nell’amore e permanere nella sobrietà trocesso di 30 anni, la mente è stata ripulita e sessuale portando a mia volta un messaggio purificata da quel trauma vissuto a dieci anni di speranza a chi è ancora nella dipendenza. che ha provocato una schiavitù spirituale e Tutto questo mi è accaduto ed ora ho ritro- corporale. vato la pace. Il recupero e la guarigione Luca Marelli Un trauma da bambino, poi la curiosità, poi Luca Marelli, classe 1963, ingegnere, è un piacere ricercato ripetutamente per tan- un dirigente aziendale, sposato e padre di ti anni, tutto ciò mi aveva portato a lascar- quattro figli. Ha vissuto in prima persona la mi dominare dalla lussuria, parola desueta drammatica esperienza della pornodipen- e poco capita: desiderio disordinato di pos- denza e della rinascita spirituale. Nel 2017 sedere quello che può solo essere donato e fonda insieme ad un gruppo di amici l’asso- ricevuto in dono. La lussuria nell’autoeroti- ciazione PURI di CUORE. 21 Ottobre 2019
IN CAMMINO SULLA VIA FRANCIGENA Da Lucca a Siena: un centinaio di km per cin- que giorni di cammino (e qualche breve tratto in pulmino!). Sembrava un ostacolo insormon- tabile, pensavamo che ci saremmo arrese dopo il primo giorno… e invece la sorpresa: ogni mat- tina nuova energia e più motivazione. Tra tipici paesaggi toscani e caratteristici paesi abbiamo assaporato ogni momento, in solitudine e in compagnia, cogliendo l’occasione per riflette- re e riscoprirci, oltre che per rafforzare legami e crearne di nuovi. La condivisione e il soste- gno reciproco hanno infatti reso la fatica più sopportabile e hanno arricchito ciascuno. La meta stabilita, sempre davanti ai nostri occhi, ci spronava a non mollare e a tenere fisso l’o- biettivo, che non si è ridotto al raggiungimento della città di Siena, ma si è trasformato anche in una quotidiana sfida personale, in un mettersi costantemente in gioco. Il cammino è così di- ventato metafora della vita. Alessia e Aurora 22
I TALENTI : “TUTTA LA VITA” CHE POSSIAMO RICEVERE «assenza» di Dio è buona, garantisce la no- “Non possiedo nessun talento. Non voglio stra libertà. Tornerà, ma nel frattempo la crogiolarmi nell’autocommiserazione, è sua presenza è nei beni. così. Io non ho niente da dare». È uno dei temi ricorrenti nelle lettere dei ragazzi. Il racconto continua così: «A uno diede cin- que talenti, a un altro due, a un altro uno, Uno dei motivi dell’insoddisfazione a ciascuno secondo la sua capacità, e par- cronica di oggi è frutto dell’imma- tì». Il passo è decisivo: i talenti non ginario della felicità come successo. coincidono con le capacità, ma sono Ma la vita non ha valore per la pre- dei beni affidati in base ad esse, a cia- stazione, bensì per la presenza: nulla scuno viene dato il massimo. La capacità di e nessuno appare invano. un boccale di birra è diversa da quella di un bicchiere da liquore, ma se vengono col- Originariamente la parola talento indica- mati sono pieni entrambi. I talenti sono va la bilancia e per estensione un’unità di quindi «tutta la vita» che possiamo misura di peso/valore dell’oro. E perché ricevere in base alla nostra «capaci- allora la usiamo tutti i giorni? È diventata tà». proverbiale grazie alla parabola di Cristo raccolta da Matteo nel suo Vangelo. Ai tempi di Cristo un talento era una cifra esorbitante: 35 chili d’oro (oggi 1,2 milio- Parabola (da «lanciare attorno» e da cui il ni di euro). Questo significa che a ciascuno nostro «parola») è un racconto che prova a viene affidato qualcosa di grandioso, né al definire qualcosa di così denso che si può di sopra né al di sotto delle proprie possibi- farlo solo con il linguaggio metaforico, e in lità e nel rispetto delle differenze: un dono questo caso il tema scottante è il giudizio inatteso che chiama all’avventura. divino. Comincia con un padrone che par- te. La fiducia nell’uomo è totale: una certa O ci si impegna da protagonisti per ampliare la vita che ci tocca o la si sotter- ra. Sappiamo come finisce: il padrone torna «dopo molto tempo» (la durata della vita) e premia chi ha moltiplicato. Chi ha saputo ampliare una piccola parte del patrimonio della vita lo riceve tut- to intero: diventa padrone. Invece l’antieroe si giustifi- 23 Ottobre 2019
ca, il pigro non prende posizione, sotterra chi e da dare: il segreto è rimanere la vita, che gli viene tolta perché non l’ha aperti per riceverlo, ogni giorno, e mai vissuta. prender posizione per moltiplicarlo, costi quel che costi. Solo così, nel po- Il talento è allora la vita stessa nel ema di ogni vita, tutto diventa vero, suo darsi: l’uomo è vivo se rimane tutto viene alla luce. aperto, riceve tutta la vita che può Stralci da un articolo di Alessandro D’A- venia dal titolo “Per me è un no!” e la moltiplica. Come? Attraverso la creatività, dote di tutti gli artisti del quotidiano: siamo fatti per creare con la materia che riceviamo. Creare ha la stessa radice di cresce- re: crea chi fa crescere la vita, cioè chi ama. I talenti di un docente sono le vite degli alunni: da ricevere e moltiplicare, non sotterrare. I talenti di un padre sono i figli, il talento di un marito è la moglie. Il talento di un artista è un dolore da trasformare in bellezza. Insomma il talento è tutto ciò che riceviamo ogni gior- no, sta a noi decidere se diventare protago- nisti (accettare e moltiplicare) o indifferen- Il talento va sognato, desiderato, ricerca- ti (sotterrare). Inoltre i talenti, mentre to, inseguito, accolto … e coltivato, per- proviamo ad accrescerli, fanno cre- ché nel momento in cui accresce ci possa scere le nostre capacità: se accresci, far crescere. Ecco perché per noi è una cresci. vera gioia poter augurare a due membri del nostro gruppo, Leonardo e Michela Mente chi dice di non avere talenti: è un ta- (che stanno per iniziare un’esperienza for- lento il lunedì, un amico, un film, persino mativa presso un’accademia per musical), un dolore o una crisi, perché tutto è vitale. “tutta la vita” che potranno ricevere per Vivere non è ingabbiare la vita in schemi e poter realizzare il loro sogno. pretese, ma scegliere che posizione prende- re rispetto a ciò che ci viene incontro: rice- Un grossissimo vere e moltiplicare, rischiando, o sotterrare “in bocca al lupo, ragazzi !” per paura o comodità. dai vostri amici della Compagnia don Orione C’è sempre qualcosa di cui essere ric- 24
GRUPPO ANTIOCHIA 2018-2019 Oratori di Adro e Torbiato Ne condividiamo alcuni: Allegria, preghiera e Santa Comunione sono i nostri sostegni una maniera efficacissima per predicare: il buon esempio per fare del bene bisogna avere un po’ di coraggio se il denaro vale molto, la preghiera ot- tiene tutto A conclusione dell’anno catechistico e dopo i bei discorsi senza l’esempio non valgo- che i ragazzi hanno ricevuto i Sacramenti no nulla della Cresima e dell’Eucarestia, giovedì 6 l’educazione è cosa di cuore giugno ci siamo recati in pellegrinaggio a fede e preghiera : ecco le nostre armi, il Colle don Bosco e a Valdocco-Torino alla nostro sostegno scoperta di un grande santo: don Giovan- la prima virtù di un giovane è l’obbedien- ni Bosco. Il padre salesiano ci ha fatto da za al padre e alla madre guida nel visitare i luoghi, ma sopratutto non siamo soli: Dio è con noi ci ha “raccontato” questo grande sacerdo- lasciamoci sempre guidare dalla carità te. A conclusione della giornata ognuno oltre al pregare bisogna operare ha ricevuto su un biglietto colorato una frase, un insegnamento, una riflessione di I catechisti e gli animatori don Bosco, da far nostra nella nostra vita. 25 Ottobre 2019
DATE DEGLI INCONTRI DEI GENITORI ICFR anno 2019-20 Gli incontri si tengono presso il salone dell’Oratorio di Adro con i sacerdoti nelle domeniche qui sotto indicate, con inizio alle ore 15,00 e termine alle ore 16,30. GRUPPO BETLEMME - I anno Devono essere presenti anche i bambini, che saranno seguiti dagli animatori. 20 ottobre 17 novembre 19 gennaio 16 febbraio Data da destinarsi (S. Messa con Ammissione al Catechismo e festa) GRUPPO NAZARET - II anno 27 ottobre 24 novembre 26 gennaio 8 marzo GRUPPO CAFARNAO - III anno 3 novembre 1 dicembre 2 febbraio 22 marzo GRUPPO GERUSALEMME - IV anno 6 ottobre 10 novembre 12 gennaio 8 marzo GRUPPO EMMAUS - V anno 13 ottobre 8 dicembre 9 febbraio 29 marzo Ricordiamo che gli incontri sono necessari perché anche il Cammino dei ragazzi possa continuare. I genitori che già stanno seguendo il cammino e hanno altri figli che iniziano il Catechismo quest’anno non sono tenuti a “ricominciare” il percorso. GRUPPO ANTIOCHIA - VI Anno Gli incontri si terranno alle ore 20.30 nel salone dell’Oratorio di Adro Giovedì 24 ottobre Giovedì 21 novembre Giovedì 23 gennaio Giovedì 20 febbraio 26
Saluto alle Piccole Suore della Sacra Famiglia SALUTO DI DON FRANCESCO richieste così piene di paure, angosce e spe- OMELIA ranze. Così il Dio che parla si fa Dio che anche ascolta gli uomini e soccorre. Ecco Oggi la nostra chiesa è piena perché è una allora: la nostra realtà è che spesso siamo domenica speciale, una domenica di senti- quella pecorella che vaga senza meta, quel- menti e ricordi belli e gioiosi, anche se ve- la moneta preziosa che si perde, quel figlio lati di una certa tristezza perché salutiamo prodigo che rovina se stesso. Eppure quel le nostre suore, che lasciano Adro. Lascia- Padre, in Gesù ci viene a recuperare, si fa moci però condurre dalla Parola di Dio che disposto ad ascoltare, offre un consiglio che sempre illumina e chiarisce il senso della illumina la vita ed impedisce in chi lo ascol- storia e del nostro destino. ta di perderla; anzi aiuta a guadagnare la Ben tre parabole nel vangelo Gesù raccon- vita che non finisce mai: il Paradiso. ta oggi per mettere in risalto la gioia di Dio In questa opera misericordiosa verso i suoi nel perdonare, riaccogliere, ridare vita nuo- figli il Signore si serve anche di collabora- va. Perché Gesù le racconta? Lo fa per ri- tori umani. Sono coloro che a vario titolo si spondere a scribi e farisei, sempre diffiden- consacrano al servizio di Dio e della Chiesa ti e pronti a criticarlo, soprattutto perché si e tra costoro ci sono anche le nostre Picco- fa vicino ai peccatori. Il suo intento però è le Suore della Sacra Famiglia, fondate dal molto nobile ed in linea con la volontà del Beato Giuseppe Nascimbeni e da Madre Padre: ritrovare chi si era allontanato; ri- Maria Domenica Mantovani, di cui fanno accogliere chi sembrava perduto; gioire per parte anche Suor Lilialma e Suor Giustina chi ritorna in comunione nella grande fa- che oggi salutiamo. miglia dei figli di Dio. Emerge allora chiaro Tanto hanno fatto le Piccole Suore della l’insegnamento che ci viene offerto: Dio si Sacra Famiglia nella Casa di Riposo e nella muove per primo alla ricerca di chi si era scuola materna di Adro fin da quando sono disperso; Dio invita con insistenza al ri- arrivate. E tanto avete fatto anche voi Suor torno; Dio allarga le braccia ed apre la sua Lilialma e suor Giustina. E riprendendo il casa condividendo la gioia sua di Padre, un Vangelo posso dire che con voi suore Dio si Padre che ama e vuole con sé i suoi figli. è avvicinato agli uomini. Voi lo avete por- Perché ciò avvenga il Padre non si rispar- tato con le vostre persone, con le vostre fa- mia e mette in campo addirittura il Figlio tiche, col vostro carisma, con il vostro stile suo. Nel Figlio il Padre si avvicina ai suoi pastorale. Con voi suore Dio ha ascoltato figli. In Gesù che si incarna l’amore del Pa- gli uomini. Nei pianti dei bambini dell’asi- dre si incarna in questa umanità; nell’Em- lo, nelle preoccupazioni delle mamme che manuele, il Dio con noi, l’amore di Dio vi hanno aperto il cuore, nelle fatiche di entra nella storia, posa gli occhi su di noi, tanti papà che anche per la scuola mater- tocca le nostre miserie, si fa consolazione e na hanno dato tempo e servizio gratuito; speranza per gli sfiduciati, e ci salva. Que- nelle aspirazioni di tanti ragazzi e giovani sta vicinanza di Gesù si fa Parola di amore, incontrati nell’oratorio, nelle malinconie una Parola che ci invita a lasciarci inne- dei nonni che aspettavano una vostra visi- stare nella stessa vita del Figlio di Dio e a ta, nel soffrire dei malati e nel respiro dei lasciare che la Grazia sua diventi come tra- morenti consolati nell’ultimo passaggio. sfusione d’amore e riempia la vita nostra di Con voi suore Dio ha parlato agli uomini: nuova linfa. nel sorriso offerto senza chiedere nella in In Gesù, Dio Padre amorevole, non solo cambio, nel consiglio prudente donato, nel parla, ma anche presta ascolto alle nostre gesto semplice e generoso dell’amicizia,
nell’invito a seguire Gesù che dispensa feli- va donata e posta nelle mani del buon Dio. cità laddove molti non cercano più. Per non avere mai preteso ringraziamenti Ora voi lasciate il nostro paese per un’altra ma, semmai, grazie da Dio. Dio infatti spar- destinazione. Cosa farete, quale sarà il vo- ge le sue grazie su coloro che sanno tenere stro posto, quale servizio vi sarà richiesto? le mani e il cuore a colui che tutto ha po- Il vostro fondatore alle sue suore diceva: sto e creato. La vostra presenza, che negli “Amate soprattutto i poveri; date prefe- anni è cambiata e si è trasformata, aveva il renza ai più sporchi e bisognosi; seminate desiderio di invitarci ad alzare lo sguardo sempre e dovunque amore se volete accu- ai cieli, a colui che tutto può. Certo, a volte mulare tesori in cielo” Un messaggio sem- troppo preoccupati delle cose della terra, ce pre valido ed attuale per tutti. Possa il vo- ne siamo dimenticati o non curati. Ma vor- stro beato fondatore aiutarvi a viverlo come remmo lasciarci restituendo a voi la con- lui ovunque adesso voi dobbiate andare. E sapevolezza che il dito da voi puntato era non avendo altre parole più appropriate verso il cielo e verso Altro. per salutarvi, a nome della nostra parroc- Conosciamo e immaginiamo la vostra fati- chia tutta, dico ad ognuna di voi Grazie, ca nel lasciare questa comunità o comun- Grazie, Grazie. que nel ripartire ancora una volta da capo. Immaginiamo anche la fatica nell’aver Don Francesco chiuso la vostra comunità religiosa presen- te in Adro. Chiediamo solo, a colui che ci ha SALUTO creati, che vi accompagni e vi benedica nei DEL CONSIGLIO PASTORALE giorni futuri. Grazie e che il Signore vi benedica per il Carissime Suor Lilialma e Suor Giustina bene che avete fatto tra noi! la voce che ora sentite leggere questo salu- Grazie e conservateci sempre nel vostro to vuole essere la voce della comunità par- cuore! rocchiale di Adro ed il contenuto di queste Grazie per la vostra semplicità e ricchezza! poche parole vuole essere “semplicemente” un grazie. SALUTO Abbiamo infatti il desiderio che si levi una DELLA SCUOLA MATERNA voce sola e che poco abbia da esclamare se LA VITTORIA non riconoscenza che parte dal cuore. Un grazie che, con grande dispiacere, ri- Carissime Suor Lilialma e Suor Giustina, conosciamo non essere stato sempre detto Sono sicura che quanto vi dirò rispecchia nei 116 anni della vostra presenza ad Adro. il pensiero di tutti quanti, in questi anni, Quanto è facile dare per scontato il bene hanno avuto la fortuna di incontrarvi e di che si riceve, dimostrandosi ciechi! vedere quanto impegno e dedizione avete La presenza delle Piccole Suore della Sacra sempre messo nella nostra scuola dell’in- Famiglia di Nazareth per noi è stata una fanzia “La Vittoria”. pagina non piccola e non trascurabile della Impegno che avete svolto con grande dol- nostra storia di cui anche voi avete scritto cezza, disponibilità, entusiasmo e, allo tante preziose righe. stesso modo, con estrema fermezza. Righe scritte con parole e gesti. Le decine e decine di bambini che hanno Righe scritte con silenzio e preghiera. frequentato la nostra scuola in questi anni, Righe scritte con l’inchiostro di Dio! ora sono cresciuti ma vi ricordano sempre Di che cosa allora vi possiamo ringrazia- con grande affetto. re? Semplicemente per essere state sempre Ai bambini invece che stanno frequentan- presenti. do ora le nostre sezioni oggi spetta il triste Per aver abitato il nostro paese, condiviso compito di ringraziarvi e salutarvi. gioia e dolore, fatiche e speranze. Per averci Alla loro maniera, la più pura, la più sem- ricordato che la vita non ci appartiene, ma plice, la più bella.
Anche noi adulti vorremmo ringraziarvi e trofio si occupò di nove fanciulle mentre i salutarvi. ragazzi vennero affidati ad altre strutture Innanzitutto ringraziarvi: quello che avete fuori Adro. fatto in tutti questi anni non si può sinte- Nel 1926, sempre con l’assistenza delle tizzare in due righe, come pure non si può suore iniziò la colonia elioterapica, attiva esprimere la nostra immensa gratitudine in estate nel prato antistante l’Ospedale. nei vostri confronti. Consisteva nella cura del sole, esercizi gin- Quindi ci limiteremo a dirvi tutti insieme nici, giochi, preghiere e bagno nella piscina una sola parola, che viene dal cuore: GRA- in cemento. ZIE! Nel 1935 l’asilo ospitava 130 bambini dei E poi i saluti. quali solo 40 potevano pagare la retta men- Il dizionario alla voce “arrivederci” indica: sile di lire 7,20. Disponeva di un ampio sa- “espressione di saluto fra persone che si se- lone per l’attività educativa, un corridoio parano con la certezza o speranza di rive- per la refezione, una cucina e un cortile. Il dersi”. riscaldamento era con una stufa a legna e Questa è la nostra speranza e con questo l’assistenza era affidata a quattro suore del- augurio vi vogliamo salutare. le quali una si occupava anche della cucina. Arrivederci Suor Giustina e Suor Lilialma! Il pranzo consisteva in una minestra qua- si sempre di riso cotto con burro o lardo e SALUTO qualche volta con patate e residui di carne DELLA CASA DI RIPOSO provenienti dalle macellerie del paese. Si pranzava alle 12 in punto con scodelle in Anche la Casa di Riposo desidera esprime- alluminio su panchette poste nel corridoio. re un pensiero di riconoscenza alle Piccole Dal 1903 a oggi sono state ad Adro circa Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di 230 suore, di cui 17 native di Adro, delle Brenzone con uno sguardo al passato per quali 100 all’asilo e 130 all’Ospedale, oggi affrontare il futuro con fiducia ma senza di- R.S.A. menticarci come eravamo. È evidente che sono state una presenza viva Diversamente da oggi, ai primi dell’Otto- nella nostra comunità per 115 anni, una cento non esistevano né un sistema previ- presenza che l’evoluzione della società ora denziale né servizi sociali perché lo Stato non consente più ma che non possiamo e non disponeva delle risorse economiche non dobbiamo dimenticare. necessarie. Rivolgo pertanto a nome dell’R.S.A. un I poveri pertanto si rivolgevano alle Società sentito grazie alle 230 suore che in tutti di Mutuo Soccorso per ricevere il contribu- questi anni si sono avvicendate alla scuo- to giornaliero mentre la comunità cristiana la materna, all’Ospedale ed all’R.S.A. ; e mi si fece carico di promuovere e gestire scuo- sia consentito, a titolo personale, un caro le materne, orfanatrofi e ospizi. ricordo alla memoria delle suore che ho Le Piccole Suore della Sacra Famiglia avuto modo di frequentare e che porterò giungono ad Adro nel 1903 e si occupano sempre nel cuore: suor Gina, suor Valenti- dell’asilo, della catechesi alle fanciulle e dei na e suor Francescalina. malati. All’Ospedale Delbarba Maselli Dan- dolo arrivano nel 1909. Terminata la Prima Guerra Mondiale, con delibera del 12 dicembre 1918, l’Ammini- strazione Comunale stanziò lire 1.000 per l’istituzione di un orfanatrofio per i figli dei caduti con sede nell’asilo che venne affidato alla Congregazione di Carità come l’Ospe- dale e fu denominato “La Vittoria” in me- moria della vittoria della guerra. L’orfana-
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