Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione

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Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
Anno 96° - n. 9 - Novembre 2017
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Dl 353/2003 (conv. in legge n° 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 CMP Roma - Romanina Aut. C/15/2010

                                                                                                                                                                 Oblati di San Giuseppe Missionari
                                                                                                                                                               con coraggio in Prima Evangelizzazione
                                                                                                                                                               IL BINOCOLO   Carisma e spiritualità OSJ in Italia. Ripartire da San Giuseppe
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
Spirito e vita: la visita ai confratelli del Mozambico

        Dal 5 al 15 settembre scorso ho realizzato la visita ai confratelli della Mis-
    sione del Mozambico insieme al provinciale del Brasile p. Antonio De Moura
    Neto. Siamo stati accolti, come sempre, da grande e cordiale fraternità. Rin-
    grazio Dio per la vita religiosa dei confratelli e per l’apostolato che svolgono in
    questa impegnativa Missione africana. Voglio condividere con voi alcune cose
    importanti..
        I confratelli missionari sono cinque: due brasiliani, due peruviani e un nige-
    riano. Vivono in due comunità religiose: tre in Tete (periferia della cittá, sede
    della Diocesi) e due in Marara (zona rurale). Sono ben voluti e stimati dalla           Padre Michele Piscopo
    gente, dai missionari di altre Congregazioni e dal clero diocesano. Il vescovo li       padre generale osj
    apprezza molto ed ha dato loro incarichi a livello diocesano: p. Angelo Roma-
    no, superiore della Missione, è direttore della Caritas; p. Devanil Ferreira è il
    responsabile della pastorale vocazionale; p. Edenilson Alves è l’assistente spirituale dei religiosi giovani; p. Solomon
    Obiuto è il cappellano dei cattolici anglofoni. Ognuno di loro è al servizio della diocesi con generosità.

        Pastorale vocazionale e pre-seminario
        Anche se siamo in Mozambico da soli tre anni, i nostri confratelli hanno iniziato subito a parlare di vocazione alla vita
    religiosa e sacerdotale. Attualmente stanno seguendo quattro buoni ragazzi (stanno finendo la scuola dell’obbligo) nel
    loro discernimento vocazionale e si spera in una buona perseveranza. Se tutto va bene, i quattro il prossimo febbraio
    inizieranno il pre-seminario. I confratelli stanno preparando un piccolo e umile ambiente per accogliere questi ragazzi e
    iniziare con loro il cammino della formazione. L’iter formativo in Mozambico prevede queste tappe: il pre-seminario, che
    si farà nella nostra Comunità di Tete e potrà durare da uno a due anni (secondo la preparazione di ognuno); gli studi
    filosofici, nella città di Nampula (in tutto il Mozambico ci sono solo due centri di studio per i seminaristi). La sfida che ci
    attende il prossimo anno è costruire un piccolo seminario a Nampula. Poi per il noviziato e la teologia andranno nella
    nostra provincia del Brasile. Speriamo nella benedizione del Signore e nella semina del Vangelo che i nostri confratelli
    fanno soprattutto con la loro testimonianza.

        Apostolato missionario parrocchiale
        Abbiamo per ora due parrocchie: una nella zona periferica della città di Tete e l’altra nella zona rurale di Marara. La
    parrocchia di San Giuseppe in Tete è viva e la partecipazione dei fedeli è entusiasta nonostante la povertà della zona. I
    cristiani cattolici sono molto fervorosi e ben organizzati in gruppi. Le liturgie si svolgono in lingua portoghese (lingua uffi-
    ciale) e in nyungwe, la lingua parlata dalla gente semplice). I nostri confratelli leggono con padronanza la lingua locale,
    mentre per le omelie si servono ancora dei traduttori. È bello vedere come i nostri stanno trasmettendo alla gente, a
    poco a poco, la nostra spiritualità giuseppino marelliana. Viene data molta attenzione alla pastorale giovanile e alla cate-
    chesi. La nostra chiesa parrocchiale è stata scelta dal Vescovo come sede della cappellania dei cattolici di lingua inglese
    e il confratello padre Solomon lavora con entusiasmo tra i cristiani anglofoni. La parrocchia dell‘Immacolata Concezione
    in Marara, in zona rurale, è senza luce elettrica e senza strade asfaltate; è composta da vari villaggi, alcuni distanti e
    raggiungibili solo a piedi (anche 7 ore di cammino). Il nostro apostolato, sia in Tete che in Marara, è di prima evange-
    lizzazione e non sono poche le sfide che i nostri confratelli devono affrontare, ma sempre con la gioia di diffondere il
    Vangelo del Signore Gesù.

2       Apostolato missionario sociale
        I nostri confratelli sono coscienti che l’Evangeliz-
    zazione e la Promozione Umana sono le due dimen-
    sioni apostoliche della vita cristiana. Nella Parroc-
    chia di Tete, già dall’anno scorso si è dato vita alla
    “Escolinha de São José Marello” (piccola scuola
    San Giuseppe Marello): abbiamo iniziato con 40
    bambini provenienti da “famiglie difficili”; ora sono
    arrivati a 90. I bambini imparano a socializzare, a
    leggere e a scrivere. Imparano l´igiene, si alimen-
    tano, trovano la possibilità di giocare come dovreb-
    bero fare tutti i bambini del mondo, ricevono vesti-
    ti e scarpe... Che allegria dà al cuore vedere questi
                                                               OBLATI  IN MOZAMBICO CON IL    SUPERIORE   GENERALE    MICHELE PISCOPO - AL CENTRO -
    bambini felici.                                            DA SINISTRA P. GIANCARLO, P.   ANGEL; DA   DESTRA P.   NETO PROVINCIALE DEL BRASILE,
        Nella Parrocchia rurale di Marara i nostri missio-     P. DEVANIL.
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
nari hanno scavato due pozzi artesiani, portando l’acqua
                                                                 vicino alla gente, favorendo così una vita più umana, mag-
                                                                 gior igiene, e incentivando gli orti familiari. Dopo tante
                                                                 pratiche burocratiche, il Governo ha restituito alla Chiesa
                                                                 la Scuola fondata dai primi missionari Gesuiti, che era
                                                                 stata espropriata e saccheggiata durante la guerra civile.
                                                                 La scuola superiore (circa 1.000 alunni) è della Parrocchia,
                                                                 anche se siamo ancora pienamente autonomi nella sua
                                                                 organizzazione. Si spera che con il prossimo anno scola-
                                                                 stico (febbraio 2018) i nostri potranno avere piena auto-
                                                                 nomia nella direzione del centro di studi. Gli sforzi dei con-
                                                                 fratelli ora sono orientati a migliorare le condizioni di vita
                                                                 dei due “collegi” (maschile e femminile), dove dal lunedì al
                                                                 venerdì vivono più di 200 studenti provenienti da villaggi
UNA MAESTRA DELLA "ESCOLINHA S. JOSÉ" DI TETE, MOZAMBICO, CON UN
                                                                 lontani. È una grande opportunità che i confratelli hanno di
ALUNNO.
                                                                 svolgere l’apostolato giovanile: educazione morale, religio-
                                                                 sa, socializzazione, igiene, studio... Attraverso la scuola e
i collegi possiamo vivere il nostro Carisma apostolico, e prodigarci per l’educazione dei giovani.

    Missionari laici brasiliani
    Quest’anno abbiamo iniziato una nuova esperienza: due signore provenienti dal Brasile, impegnate nelle nostre par-
rocchie, sono venute a fare una esperienza missionaria. Una si è fermata due mesi; l’altra si fermerà sei mesi. Nel dia-
logo che ho avuto con loro mi ha colpito la loro gioia e la soddisfazione di collaborare all’opera di evangelizzazione e pro-
mozione umana degli Oblati. Ricche della nostra spiritualità (appresa e vissuta nelle nostre parrocchie brasiliane), si sono
adoperate per conoscere la realtà concreta della gente e stare vicine alle famiglie e alle giovani. La loro presenza è molto
utile e giova a loro e alla gente mozambicana. Nella nostra Provincia del Brasile altri laici si stanno preparando a vivere
questa esperienza, che non è riservata solo ai brasiliani: chiunque che si senta unito agli Oblati può vivere questa espe-
rienza e rendersi utile a questa popolazione.

    In conclusione
    Ho affidato i nostri confratelli missionari alla materna intercessione della Vergine Addolorata, Madre della nostra Con-
gregazione, perché guidi ognuno di loro nel cammino della perfezione. Ho chiesto a san Giuseppe che li protegga con il
suo manto paterno, perché cerchino sempre di fare gli “interessi di Gesù”. Ho implorato il nostro Santo Fondatore che li
aiuti a vivere con integrità la loro vita religiosa e apostolica. E infine ho chiesto al nostro Confratello, il Servo di Dio
padre Giuseppe Calvi, che li orienti nella dedizione a Dio e ai fratelli.
    Il Signore sta benedicendo la nostra presenza in questa terra africana. Ma questa missione ha bisogno di aiuti e di
missionari che vogliano vivere la loro vita religiosa e apostolica in questa terra benedetta da Dio. Faccio appello ai tutti
i confratelli perché rispondano all’invito e possano essere missionari in Mozambico.
    Come non essere orgogliosi di essere Oblati di San Giuseppe?

                                       Abbonati a Joseph                                                                          3
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
La Carità insieme non avrà mai fine
                      Il Paradiso è l’abbraccio con Dio Amore infinito
        «Paradiso» è una delle ultime parole pronunciate da Gesù sulla
    croce, rivolto al buon ladrone. Fermiamoci un momento su quella
    scena. Sulla croce, Gesù non è solo. Accanto a Lui, a destra e a sini-
    stra, ci sono due malfattori. Forse, passando davanti a quelle tre croci
    issate sul Golgota, qualcuno tirò un sospiro di sollievo, pensando che
    finalmente veniva fatta giustizia mettendo a morte gente così.
        Accanto a Gesù c’è anche un reo confesso: uno che riconosce di
    aver meritato quel terribile supplizio. Lo chiamiamo il “buon ladrone”, il
    quale, opponendosi all’altro, dice: noi riceviamo quello che abbiamo
    meritato per le nostre azioni (cfr Lc 23,41).
        Gesù giunge all’estremo della sua incarnazione, della sua solidarie-
    tà con noi peccatori. Lì si realizza quanto il profeta Isaia aveva detto del
    Servo sofferente: «E’ stato annoverato tra gli empi» (53,12;
                                                                                            COME È IL PARADISO? IL FUOCO PROVIENE DAL SENO DEL
    cfr Lc 22,37).
                                                                                            PADRE CON IL FIGLIO - "FUOCO SONO VENUTO A PORTARE
        È là, sul Calvario, che Gesù ha l’ultimo appuntamento con un pecca-                 SULLA TERRA" (LC 12) - E LO SPIRITO SANTO - "LINGUE
    tore, per spalancare anche a lui le porte del suo Regno. Questo è inte-                 DI FUOCO" (AT 2).
    ressante: è l’unica volta che la parola “paradiso” compare nei vangeli.
    Gesù lo promette a un “povero diavolo” che sul legno della croce ha avuto il coraggio di rivolgergli la più umile delle
    richieste: «Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» (Lc 23,42). Non aveva opere di bene da far valere, non aveva
    niente, ma si affida a Gesù, che riconosce come innocente, buono, così diverso da lui (v. 41). È stata sufficiente quella
    parola di umile pentimento, per toccare il cuore di Gesù.
        Il buon ladrone ci ricorda la nostra vera condizione davanti a Dio: che noi siamo suoi figli, che Lui prova compassio-
    ne per noi, che Lui è disarmato ogni volta che gli manifestiamo la nostalgia del suo amore. Nelle camere di tanti ospe-
    dali o nelle celle delle prigioni questo miracolo si ripete innumerevoli volte: non c’è persona, per quanto abbia vissuto
    male, a cui resti solo la disperazione e sia proibita la grazia. Davanti a Dio ci presentiamo tutti a mani vuote, un po’
    come il pubblicano della parabola che si era fermato a pregare in fondo al tempio (cfr Lc 18,13). E ogni volta che un
    uomo, facendo l’ultimo esame di coscienza della sua vita, scopre che gli ammanchi superano di parecchio le opere di
    bene, non deve scoraggiarsi, ma affidarsi alla misericordia di Dio. E questo ci dà speranza, questo ci apre il cuore!
        Dio è Padre, e fino all’ultimo aspetta il nostro ritorno. E al figlio prodigo ritornato, che incomincia a confessare le sue
    colpe, il padre chiude la bocca con un abbraccio (cfr Lc 15,20). Questo è Dio: così ci ama!
        Il paradiso non è un luogo da favola, e nemmeno un giardino incantato. Il paradiso è l’abbraccio con Dio, Amore infi-
    nito, e ci entriamo grazie a Gesù, che è morto in croce per noi. Dove c’è Gesù, c’è la misericordia e la felicità; senza di
    Lui c’è il freddo e la tenebra. Nell’ora della morte, il cristiano ripete a Gesù: “Ricordati di me”. E se anche non ci fosse
    più nessuno che si ricorda di noi, Gesù è lì, accanto a noi. Vuole portarci nel posto più bello che esiste. Ci vuole porta-
    re là con quel poco o tanto di bene che c’è stato nella nostra vita, perché nulla vada perduto di ciò che Lui aveva già
    redento. E nella casa del Padre porterà anche tutto ciò che in noi ha ancora bisogno di riscatto: le mancanze e gli sba-
    gli di un’intera vita. È questa la meta della nostra esistenza: che tutto si compia, e venga trasformato in amore.
        Se crediamo questo, la morte smette di farci paura, e possiamo anche sperare di partire da questo mondo in manie-
4                                                                                   ra serena, con tanta fiducia. Chi ha conosciuto Gesù,
                                                                                    non teme più nulla. E potremo ripetere anche noi le
                                                                                    parole del vecchio Simeone, anche lui benedetto
                                                                                    dall’incontro con Cristo, dopo un’intera vita consu-
                                                                                    mata nell’attesa: «Ora lascia, o Signore, che il tuo
                                                                                    servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i
                                                                                    miei occhi hanno visto la tua salvezza» (Lc 2,29-30).
                                                                                        E in quell’istante, finalmente, non avremo più
                                                                                    bisogno di nulla, non vedremo più in maniera confu-
                                                                                    sa. Non piangeremo più inutilmente, perché tutto è
                                                                                    passato; anche le profezie, anche la conoscenza. Ma
                                                                                    l’amore no, quello rimane. Perché «la carità non
                                                                                    avrà mai fine» (cfr 1 Cor 13,8)
    I SANTUARI SONO PUNTI DI LUCE, FINESTRE DI PARADISO DOVE LA GENTE È FELICE: QUI                                        Papa Francesco,
    NEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLO STERPETO A BARLETTA.                                      udienza    generale     del 25   ottobre 2017
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
In copertina:                               Periodico della famiglia
Direzione                                                           Il Superiore generale                                giuseppina marelliana
                                                                       P. Michele Piscopo                                (Oblati e Oblate
Corso Alfieri 384 - 14100 Asti                         con i più giovani della chiesa par-                               di San Giuseppe e Laici
Direttore responsabile                                   rocchiale di Tete, Mozambico,
                                                                       10 settembre 2017                                 Giuseppini Marelliani)
Luigi Bellone
Editore                                            Anno 96 n. 9                    Nov. 2017
                                                                                                                         sommario
Casa Generalizia della Congregazione               Spirito e vita: la visita ai confratelli del Mozambico                                               2
degli Oblati di San Giuseppe                       di padre Michele Piscopo osj
Via Boccea 364 - 00167 Roma
tel. 06 660486519 • fax 06 66016623                Il paradiso è l’abbraccio con Dio Amore infinito                                                     4
                                                   di Papa Francesco
Direttore editoriale
Guido Miglietta                                        Oblati di S. Giuseppe oggi in Italia con il nostro carisma e spiritualità                        6
guidomiglietta@yahoo.es                            di padre Michele Piscopo osj

In redazione                                           Il XII Simposio Internazionale su San Giuseppe                                                   8
Agostino Meloni, Allen Cartagena,                  di padre Tullio Locatelli csi
Dinora Alvarenga, Francesco Verroca,                   Giuseppe vero e legittimo padre di Cristo                                                       11
Francielly Hellena Camilo, Giuseppe                di padre Antonio Vieira sj
Piscopo, Luis Chavez, Marianna Cortel-
lino, Michael Odubela                              Semi di Spiritualità Giuseppina                                                                14-19
                                                   del Centro Internazionale Giuseppino Marelliano
Hanno collaborato
Hanno collaborato: Alessia Francucci,              Prodotti artigianali da Pomabamba. Avviamo un commercio equo 15-17
Centro Internazionale Giuseppino                   L’artista De Rubeis alla Biennale di Venezia                                                        19
Marelliano, Dante Grimaldi, Ferdinan-              di Dante Grimaldi
do Pentrella, Francesco Russo, Franco
Careglio, Michele Piscopo, Severino                A Roma NEXT STOP… STILE per animatori di oratorio                                                   20
Dalmaso, Tullio Locatelli                          diAlessia Francucci

                                                   Il 40° anniversario del nuovo Santuario dello Sterpeto                                              22
Impaginazione                                      di padre Ferdinando Pentrella osj
Graphid - Castelnuovo di Porto (Rm)
                                                   Padre Galler e Padre Lusso: due missionari tanto diversi ma tanto simili                            25
Stampa                                             di padre Severino Dalmaso osj
Tipografia Città Nuova
via Pieve Torina, 55 - 00156 Roma                  I lavori di restauro della chiesa di S. Rocco a Asti                                                26
                                                   Umile e generoso Padre Francesco Marletto                                                           27
Registrazione                                      di padre Francesco Russo osj
Presso il Tribunale di Asti n. 12
del 4 luglio 1948                                  I santi di Papa Francesco                                                                          28
                                                   di padre Franco Careglio ofm conv.
       Associato all’Unione Stampa                 Dialogando con gli amici                                                                           29
       Periodica Italiana                          di padre Guido MIglietta
Notificazione                                      Presentiamo due film                                                                                30
I dati e gli indirizzi per l’invio della rivista
Joseph sono gestiti unicamente dall’ammi-          La missione del Mozambico in crescita                                                               31
nistrazione del giornale. Nel rispetto della
legge 675/96, i dati personali dei nostri                          Sante Messe perpetue per vivi e defunti.
abbonati non saranno oggetto di comunica-                                                                                                                     5
                                                    Sante Messe perpetue per vivi e defunti. Per aderire a questa opportunità, che consente la quotidi-
zione o diffusione a terzi se non per ciò che       ana celebrazione della santa Messa, basta versare la quota che si crede conveniente utilizzando il
riguarda la spedizione della rivista o inizia-      c.c.p. 120147 intestato a Periodico Joseph Direzione, Via Boccea 364 – 00167 Roma.
tive da essa promosse. Si potranno chiede-
                                                    Questo fondo non può essere utilizzato o destinato ad altro scopo e gli inte-ressi maturati annual-
re in ogni momento modifiche, aggiorna-
menti, cancellazioni.
                                                    mente servono per celebrare,durante l’anno, tante altre sante Messe sia nel santuario san Giuseppe
                                                    in Asti che nei vari santuari tenuti dalla congregazione, anche in terra di missione. All’atto dell’is-
Chiuso in redazione il 23 ottobre 2017              crizione verrà inviata una conferma di adesione.

                   Preghiera per la canonizzazione del Servo di Dio padre Giuseppe Calvi OSJ
                   Glorifica, oh Signore, il Tuo servo padre Giuseppe Calvi che con la parola, con l’esempio e la carità pastorale in favo-
                   re dei malati zelò la gloria di Dio e la salvezza delle anime.
                   Inviare le segnalazioni di grazie ottenute per l’intercessione del Servo di Dio Padre Giuseppe Calvi osj a padre
                   Alberto Santiago osj postulatore generale degli Oblati di San Giuseppe. Indirizzo: Via Boccea 364, 00167 ROMA –
                   Italia. Email: postulazione@osjcuria.org
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
IL BINOCOLO                             Per coordinare meglio la nostra presenza religiosa e pastorale

         Oblati di S, Giuseppe oggi in Italia
         con il nostro carisma e spiritualità
        Alla luce della nostra Spiritualità e             nianza di comunione fraterna che            modo … è accettare di sopportare il
    del nostro Carisma apostolico voglia-                 diventi attraente e luminosa. Che           conflitto, risolverlo e trasformarlo in
    mo riflettere sulla nostra presenza in                tutti possano ammirare come si pren-        un anello di collegamento di un nuovo
    Italia, a partire dalle quattro realtà                de cura gli uni degli altri, come vi        processo». L’unità è superiore al con-
    giuridiche nostre: Curia Generalizia                  incoraggiate mutuamente e come vi           flitto e la solidarietà diventa uno stile
    tre comunità; Provincia San Giuseppe                  accompagnate: “Da questo sapranno           di costruzione della storia …
    Marello dieci comunità; Provincia                     che siete miei discepoli se avete                La realtà è più importante del-
    Santa Famiglia otto comunità; Pro-                    amore gli uni per gli altri” (Gv            l’idea (n. 231). : «La realtà semplice-
    vincia St Thomas (India) 3 comunità,                  13,15)».                                    mente è, l’idea si elabora. Tra le due
    Curia generalizia 3 comunità. sono 24                      Papa Francesco parla di quattro        si deve instaurare un dialogo costan-
    le nostre Comunità (Rettorie) in terri-               principi che sono un riferimento per la     te, evitando che l’idea finisca per
    torio italiano. Siamo Oblati di San                   interpretazione e la valutazione dei        separarci dalla realtà. È pericoloso
    Giuseppe a servizio di 15 diocesi o                   fenomeni sociali, ma anche per la           vivere nel regno della sola parola,
    chiese locali italiane, ed operiamo                   costruzione di un popolo in cui le dif-     dell’immagine, del sofisma. Da qui si
    pastoralmente in una nazione che ha                   ferenze si armonizzano all’interno di       desume che occorre postulare un
    una forte presenza di Chiesa e di                     un progetto comune:                         terzo principio: la realtà è superiore
    ambiti parrocchiali.                                       il tempo è superiore allo spa-         all’idea. …L’idea – le rielaborazioni
        Dobbiamo riflettere insieme, con                  zio (n. 222): «questo principio per-        concettuali – è in funzione del coglie-
    quella semplicità e schiettezza che ci                mette di lavorare a lunga scadenza          re, comprendere e dirigere la realtà».
    aiuti a cercare insieme, in atteggia-                 senza l’ossessione dei risultati imme-           Il tutto è superiore alla parte.
    mento sinodale, la risposta alla                      diati». Il «dare priorità al tempo signi-   (n. 234): il modello di riferimento «è
    domanda: 1) “Come curare gli inte-                    fica occuparci di iniziare processi più     il poliedro che riflette la confluenza di
    ressi di Gesù oggi in Italia secondo la               che di possedere spazi».                    tutte le parzialità che in esso manten-
    nostra tradizione carismatica?; 2)                         L’unità prevale sul conflitto (n.      gono la loro originalità».
    Come armonizzare le iniziative reli-                  226). Saper stare di fronte al conflit-          Siamo chiamati ad essere oggi
    giose e pastorali?; 3) Quale concerta-                to sapendo che «alcuni semplicemen-         “audaci e creativi” (EG 33) La nostra
    zione vivere?”.                                       te lo guardano e vanno avanti come          realtà in Italia oggi è questa: diverse
        Alla luce della Esortazione Aposto-               se nulla fosse … Altri entrano nel con-     comunità al nord e al centro e al sud
    lica Evangelii Gaudium, che ci orienta                flitto in modo tale che ne rimangono        e in un’isola della Penisola che devo-
    sul nostro essere Profeti nell’Italia di              prigionieri, perdono l’orizzonte, pro-      no poter trovare una modalità di col-
    oggi, Papa Francesco al numero 98 di                  iettano sulle istituzioni le proprie con-   legamento e coordinamento pastora-
    questo documento scrive: «Desidero                    fusioni e insoddisfazioni e così l’unità    le.
    chiedere specialmente una testimo-                    diventa impossibile. Vi è un terzo               Innanzitutto dobbiamo rispettare

6

     MOMENTI  DELL'INCONTRO DI FORMAZIONE PERMA-
     NENTE NELLA CASA GENERALIZIA DI ROMA PER TUTTI
     GLI OBLATI DI S. GIUSEPPE IN ITALIA DISTRIBUITI IN
     DUE TURNI: IL 18-19 OTTOBRE E IL 24-25 OTTO-
     BRE. NELLA FOTO IN BASSO A SINISTRA LA CONFE-
     RENZA DEL SUPERIORE GENERALE P. PISCOPO.
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
sione per ciò che è vero e bello o
                                                                                        se piuttosto non siamo in uno sta-
                                                                                        dio cronico di apatia spirituale e
                                                                                        pastorale.
                                                                                            Trasfigurare. Una liturgia che sia
                                                                                        capace di introdurre al mistero, non
                                                                                        rumorosa e avulsa dalla vita della
                                                                                        gente. L’invito di Papa Francesco ad
                                                                                        una “chiesa in uscita” Non c’è con-
                                                                                        trapposizione tra la chiesa in preghie-
                                                                                        ra (liturgia, sacramenti, ecc…) e la
                                                                                        chiesa in uscita (carità, periferie,
                                                                                        ecc…). Qui si può anche riflettere
                                                                                        sulla capacità di vedere oltre i limiti
                                                                                        umani delle persone con cui ci rela-
                                                                                        zioniamo.
le autonomie, e nel rispetto delle         viene invitata a incamminarsi, comin-           È bello e giusto riscoprire e sotto-
diverse realtà dobbiamo trovare una        ciando con un esame di coscienza“.          lineare nella nostra Spiritualità una
modalità di coordinamento e leggere            Uscire. È uno stile più che un “far     parola che caratterizza quello che
il nostro presente nell’ambito della       cose”, vecchie o nuove che siano; un        fece il nostro Protettore San Giusep-
storia e della Storia di Salvezza. Que-    tornare all’essenziale, Gesù Cristo,        pe: “Custodire”. La nostra vita di
sto vuol dire il rispetto di una realtà    facendo un falò dei nostri divani in        Oblati, nella sequela di Cristo, attra-
esistente e della dimensione del           quei salotti esclusivi che molte par-       verso l’imitazione di Giuseppe di
poliedro.                                  rocchie sono diventate. Riflettiamo         Nazareth deve procedere nella
    Nelle ricerca della volontà di Dio     anche sullo stile dell’uscire per anda-     dimensione del “custodire”. Nel docu-
in Italia, dobbiamo procedere sia          re incontro agli altri anche all’interno    mento preparatorio alla XV Assem-
come religiosi che come pastori            delle nostre comunità religiose (per        blea Generale Ordinaria del Sinodo
(cfr. discorso di Papa Francesco           esempio condividendo le idee, i pro-        dei Vescovi viene richiamata questa
nell’incontro con i sacerdoti e i reli-    getti, evitando di monopolizzare il         vocazione della Chiesa alla “custodia”
giosi della Diocesi di Bologna).           pensiero o la pastorale, ecc…)              facendo riferimento alle parole del
Come religiosi dare testimonianza              Annunciare. Non esiste gioia che        Papa nell’omelia dell’inizio del suo
di povertà, in una identità di frater-     non senta il bisogno di essere condi-       pontificato: “Prendersi cura, il custo-
nità che esprime la sinodalità in          visa. Mettere al centro il Vangelo con      dire chiede bontà, chiede di essere
ogni comunità. La dimensione di            linguaggi diretti e chiari, con creativi-   vissuto con tenerezza. Nei Vangeli,
una fraternità serena, gioiosa, lon-       tà, credibilità e formazione cristiana      san Giuseppe appare come un uomo
tana dal chiacchiericcio, dalla criti-     perché il cuore, pur grande, non            forte, coraggioso, lavoratore, ma nel
ca amara, che non coltiva lo scon-         basta. La riflessione può portarci          suo animo emerge una grande tene-
forto, il pessimismo ma che testi-         anche a chiederci quanta coerenza c’è       rezza, che non è la virtù del debole,
monia la speranza, anche se nella          nei nostri comportamenti rispetto a         anzi, al contrario, denota fortezza
povertà di forse, di mezzi e che           ciò che annunciamo (e per cui ci            d’animo e capacità di attenzione, di
confida nell’aiuto che viene dal           siamo consacrati!) e quanta convin-         compassione, di vera apertura all’al-
Signore, vicini alla carne sofferente      zione mettiamo nei nostri percorsi          tro, capacità di amore” (Omelia del
di Cristo senza gelosie. Sapendo           formativi (interni ed esterni, ovvero       19 marzo 2013). Questo ci interpella,
che “la vita consacrata è uno              nelle proposte di Provincia e nelle         particolarmente come Oblati, perché          7
schiaffo alla mondanità spiritua-          attività pastorali).                        ci richiama la realtà di san Giuseppe.
le”.Come pastori nella capacità di             Abitare. Richiamo alla traspa-              È bello e giusto riflettere sulla mis-
saper stare, non solo personalmen-         renza dei comportamenti e all’uso           sione che Papa Francesco ha dato a
te ma anche comunitariamente               in specie dei beni. Si può provoca-         noi religiosi: “Svegliate il mondo”.
davanti al popolo, in mezzo e dietro       re una riflessione sul voto di pover-       Noi, che siamo parte del Popolo di
al gregge.                                 tà e gestione dei beni, come uno            Dio, siamo coinvolti in un processo
    Il segretario generale della CEI       dei comportamenti che dovrebbe              ecclesiale e sociale che richiede lo
Mons. Nunzio Galantino, nel Conve-         maggiormente essere impregnato              sforzo di assumere una nuova menta-
gno Ecclesiale di Firenze (novembre        di trasparenza, per essere di buona         lità che ci faccia operare in un proces-
2015) affermava: “Le cinque vie, cioè      testimonianza al popolo di Dio              so di rigenerazione, in una dimensio-
i cinque verbi dell’Evangelii Gaudium,         Educare. Evitare i rischi opposti       ne profetica, e di tenere sempre “sve-
Uscire, Annunciare, Abitare, Educare,      dell’attivismo e dell’intellettuali-        glio” il mondo che ci circonda.
Trasfigurare sono le cinque vie lungo      smo. Chiediamoci se siamo capaci                      Padre Michele Piscopo osj
le quali la comunità ecclesiale italiana   di “tirare fuori” (e-ducere) la pas-                          Superiore Generale
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
IL BINOCOLO                          A Puimisson, Montpellier in Francia dal 25 al 30 settembre

    Ripartiamo da S. Giuseppe: il dodicesimo
     Simposio Internazionale di Giosefologia
                                                                                                  IN  ALTO, LA PRESENTAZIONE DEI RESPONSABILI DEI
                                                                                                    VARI CENTRI STUDI SU SAN GIUSEPPE LA SERA DI
                                                                                               LUNEDÌ 25 SETTEMBRE. AL CENTRO P. ALBERTO SAN-
                                                                                                 TIAGO OSJ DIRETTORE DEL MOVIMENTO GIUSEPPINO.

         A SINISTRA P. TRACISIO STRAMARE OSJ, FONDATORE DEL MOVI-    salvezza per cogliere             Ecco la cronaca delle conferen-
         MENTO GIUSEPPINO E PROMOTORE DEI SIMPOSI INTERNAZIONALI,    fino in fondo la figura      ze
         MERCOLEDÌ 27 HA SVOLTO IL TEMA: "SAN GIUSEPPE NELL'ECO-
                                                                     e la missione di san             Il 26 settembre, martedì, Fr. Elia
         NOMIA DELLA SALVEZZA": A DESTRA FR. ELIA AYROULET FSJ
                                                                     Giuseppe.        Molto       Ayroulet ha affrontato il tema di come
                                                                     significativi i riferi-      san Giuseppe ha realizzato il suo
        Il monastero di San Giuseppe di             menti all’attualità: la famiglia, il          compito di educatore. Il relatore si è
    Puimisson, nella diocesi e provincia di         matrimonio, l’educazione, la paterni-         soffermato soprattutto sulla educa-
    Montepellier, Francia, ha ospitato              tà, la figura del credente di fronte a        zione come frutto di una paternità,
    quest’anno il XII Simposio di giosefo-          Dio.                                          che nell’educare genera ad una vita
    logia, che ha visto circa duecento par-             La mattina si svolgevano le confe-        piena, consapevole della propria
    tecipanti, in rappresentanza di una             renze, otto in tutto; il pomeriggio gli       vocazione, capace di affrontare una
    quindicina di Centri Studi su san Giu-          ateliers, 24 - 6 ogni pomeriggio, in          missione. Interessante l’insistenza
    seppe, specie europei e latinoameri-            contemporanea tre alla volta - con i          fatta nel rapporto tra Maria e Giusep-
8   cani. Lo hanno organizzato i fratelli e         temi più diversi ma sempre in riferi-         pe nei riguardi di Gesù: Maria è letta
    le sorelle della Famiglia di San Giu-           mento a san Giuseppe: spiegazioni di          soprattutto come la madre del Verbo
    seppe, nuova forma di vita religiosa            devozioni, santuari, tema iconografi-         divino, colei che ha dato “la carne alla
    monastica nata poco più di 30 anni or           co, proposte di spiritualità di perso-        Parola”; san Giuseppe è colui che nel
    sono, presente a Lione e nel mona-              naggi importanti nella storia della gio-      servizio educativo “dà la parola alla
    stero di Puimisson a Mont Rouge.                sefologia. Le liturgie nella chiesa           Carne”: san Giuseppe è stato educa-
        Una bella esperienza di comunio-            abbaziale del monastero erano molto           tore nella totalità della umanità di
    ne nel nome di san Giuseppe: giorni             curate dalla - la Famiglia di San Giu-        Gesù che accanto a lui acquistava la
    ricchi di riflessione e di preghiera e          seppe - secondo uno stile celebrativo         parola umana. Molti poi gli accosta-
    per maturare incontri e conoscenze.             sobrio e solenne. La sera di martedì          menti all’attualità specie in quella
    Si è parlato di san Giuseppe tenendo            25 settembre l’arcivescovo di Mon-            prospettiva di far trasparire il Padre
    presente la Sacra Scrittura; gli oriz-          tpellier mons. Pierre-Marie Joseph            vivendo come padre il proprio servizio
    zonti del discorso sono stati la totali-        Carré ha presieduto la concelebrazio-         educativo.
    tà del mistero dell’incarnazione, la            ne che ha inaugurato i lavori.                    La seconda conferenza, tenuta dal
    visione globale dell’economia della                                                           vescovo di Blois, mons. Jeanne-Pierre
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
fondamentale per accettare Gesù in
                                                                                               tale dinastia davidica e dunque quale
                                                                                               messia. Gesù, Cristo, Signore, certo
                                                                                               indicano la stessa persona, ma sono
                                                                                               nomi che corrispondono ai diversi
                                                                                               aspetti della realtà dell’incarnazione e
                                                                                               della sua rivelazione al mondo.
                                                                                                    Il cardinal Philippe Barbarin, arci-
                                                                                               vescovo di Lione nella sua relazione
                                                                                               ha voluto evidenziare come nel Van-
                                                                                               gelo ci siano espressioni di Gesù che
                                                                                               possono essere considerate frutto
                                                                                               degli anni della vita trascorsa a Naza-
                                                                                               reth accanto a Giuseppe e Maria. Il
                                                                                               cardinale è partito da una considera-
 P: JULIO CESAR PADILLA                                                                        zione: quanto si rivela nel figlio è
 MISIONERO DE SAN JOSÈ DI                                                                      stato appreso dal padre, per cui l’in-
 CITTÀ DEL GUATEMALA, P.                                                                       flusso di Giuseppe su Gesù va colto
 ALBERTO SANTIAGO OSJ, P.
 GUIDO MIGLIETTA OSJ                                                                           anche nel Gesù ormai annunciatore e
                                                                                               predicatore sulle strade della Palesti-
                                                                                               na.
Batut, è stata una interessante lettu-               seppe, ma per lasciarci guidare da             La mancata presenza per motivi di
ra della figura di Giuseppe alla luce                san Giuseppe a conoscere profonda-        salute di mons. André-Joseph Léo-
della kenosi di Gesù, della sua                      mente il mistero di Gesù.                 nard arcivescovo emerito di Brussels,
Pasqua, del suo essere padre senza                       Nella giornata di mercoledì 27        nella mattinata di giovedì 28 set-
essere possessore. L’accostamento                    settembre, molto seguita ed applau-       tembre ha permesso a P. Joseph-
della missione di Giuseppe alla tema-                dita la conferenza di p. Tarcisio Stra-   Maria Verlinde, fondatore della comu-
tica della offerta paterna e sacerdota-              mare, storico presidente del Movi-        nità monastica di presentare una
le presente nel mistero di Cristo, fa di             mento Giuseppino, grande animatore        relazione quanto puntuale e appro-
questa relazione una interessante let-               e coordinatore. “San Giuseppe nel-        fondita sul tema del matrimonio di
tura del senso cristologico del celiba-              l’economia della salvezza”, il titolo     Maria e Giuseppe. Il tema si potrebbe
to sacerdotale, anche alla luce della                della relazione che ha voluto puntua-     raccogliere attorno ad un duplice slo-
paternità di cui parla san Paolo rife-               lizzare una corretta lettura del testo    gan: “la spiritualizzazione della carne,
rendosi alle chiese da lui fondate.                  di Matteo specificando il senso della     l’incarnazione dello spirito”. Diversi i
Infine: non solo uno studio per cono-                preoccupazione di dire che Giuseppe       riferimenti biblici a San Paolo in tema
scere cosa il vangelo dice di san Giu-               è della stirpe di Davide, elemento        di matrimonio e alla enciclica di papa

                                                                                                                                           9

 IL MONASTERO IN COSTRUZIONE   DELLA FAMIGLIA DI   SAN GIUSEPPE   A   MONT
 ROUGE, PUIMISSON, FRANCIA,
Oblati di San Giuseppe Missionari con coraggio in Prima Evangelizzazione
ta una relazione di carattere storico          Fratel Dominique Joseph, della
                                                   da parte del professor Paul Payan,         comunità monastica che ha ospitato il
                                                   dell’università di Avignone. “La pro-      simposio e uno dei principali organiz-
                                                   mozione della devozione a san Giu-         zatori, ha trattato il tema “La ferita di
                                                   seppe in Francia alla fine del Medio       san Giuseppe”: diversi momenti della
                                                   Evo”. Il professore ha messo in luce       storia biblica ci fanno meglio capire
                                                   l’opera dei frati francescani, la pre-     che “l’uomo perfetto è quello ferito da
                                                   senza e l’importanza di Gerson, e l’in-    Dio”. Lo stesso Gesù risorto si farà
                                                   treccio tra devozione a san Giuseppe       riconoscere tramite le sue ferite; il
                                                   e il grande scisma che si stava allora     rapporto con l’altro è segnato da una
                                                   consumando in occidente, con la pre-       ferita perché sempre portatore di una
                                                   senza di due pontefici. Di fronte a        differenza, un’alterità mai riducibile
                                                   questa divisione la presentazione di       anche nelle unioni più perfette, come
                                                   san Giuseppe quale uomo giusto e           quella di Giuseppe e Maria e della
                                                   ubbidente assumeva anche valenze           paternità di Giuseppe che vive questa
                                                   politiche, dovendo scegliere a chi         esperienza di “ferimento” con il suo
                                                   offrire la propria obbedienza ecclesia-    nascondimento.
                                                   le e politica.                                 Sabato 30 settembre in matti-
      PADRE LUIGI TESTA OSJ IL 26 SETTEMBRE PRE-       Il giorno di venerdì 29 settem-        nata la sessione conclusiva ha rac-
       SENTA L'ATELIER SUL TEMA: "L'ASSOCIAZIONE
                                                   bre la conferenza del professor Phi-       colto una serie significativa di inter-
             SAN GIUSEPPE IMPRENDITORE".
                                                   lippe Lefebvre, domenicano, dal titolo     venti, anche da parte dei laici pre-
                                                   “Giuseppe e Maria, dal ripudio alle        senti, segno di una attenzione e
                                                   nozze” ha aperto i lavori. Il relatore     partecipazione oltre ogni aspettati-
     Benedetto XVI Deus Caritas est nella          ha ripercorso il cammino che ci pre-       va. È stata letta la petizione inviata
     quale il papa parla del rapporto e            senta il Vangelo di Matteo, attraverso     al Santo Padre ringraziando per
     della distinzione tra “eros” e “agape”.       i testi che ci parlano di san Giuseppe     aver fatto inserire il nome di san
     Un discorso, quindi, che nel matrimo-         e del suo legame con Maria, acco-          Giuseppe nelle Preghiere Eucaristi-
     nio di Giuseppe e Maria trova tanti           stando a essi testi e personaggi del-      che; si è avanzata la richiesta di
     spunti di riflessione per vivere come         l’Antico Testamento, che parlano di        ripristinare per tutta la Chiesa la
     coppia cristiana. Amarsi nell’intimità        una relazione che viene a crearsi tra      Festa dei Santi Sposi il 23 gennaio
     di una vita spirituale forte, nell’ubbi-      uomo e donna, in vista di un matri-        e di rivedere, nelle litanie dei santi,
     dienza a Dio, nella consapevolezza            monio, anche alle volte attraverso vie     la collocazione di san Giuseppe per-
     che l’amore tra sposo e sposa può             misteriose. Si pensi a esempio alla        ché sia invocato subito dopo la sua
     essere riflesso dell’amore di Dio verso       vicenda narrata nel libro di Rut. In       sposa.
     ogni uomo; coltivare l’aspetto oriz-          queste storie allontanamento e ripu-           Il prossimo Simposio previsto nel-
     zontale e quello trascendentale del           dio, accoglienza e incontro, si alter-     l’anno 2021 sarà celebrato in Guate-
     volersi bene, sono stati alcuni dei           nano spesso in una “danza” che in          mala presso i Missionari di San Giu-
     passaggi della relazione.                     genere, secondo i piani di Dio, porta-     seppe.
         È poi seguita nella stessa mattina-       no alla formazione di una coppia.                                P.Tullio Locatelli csi

         P. ANGELO CATAPANO, GIUSEPPINO DEL
        MURIALDO PRESENTA L'ATELIER SUL TEMA:
10            "SAN GIUSEPPE IN ITALIA"

                                                                                      TRA I PARTECIPANTI INTERNAZIONALI DEL SIMPOSIO, FR.
                                                                                      LINO DA CAMPO - A DESTRA -, SUPERIORE GENERALE
                                                                                      EMERITO DEI FRÈRES DE LA SAINTE FAMILLE DE BELLEY
IL BINOCOLO                      Dai sermoni del P. Antonio Vieira sj (1608-1697)

                    Giuseppe vero e legittimo
                         padre di Cristo
     5. Fin qui non appare la mia con-
seguenza, perché ho ancora un dub-
bio da chiarire. Faccio osservare che
l’evangelista non dice solo: dalla
quale è nato Gesù – ma aggiunge:
detto il Cristo. – Per dichiarare che
Gesù era figlio della Vergine Maria, e
che la Vergine Maria era sua madre,
era sufficiente dire dalla quale è nato
Gesù – che era il suo stesso nome.
Così lo aveva chiamato l’angelo alla
Vergine, prima che fosse concepito: e
gli porrai nome Gesù (Lc 1,31) – così,
dopo concepito, disse anche a san
Giuseppe, con le stesse parole: gli
porrai nome Gesù (Mt 1,21). – E, infi-
ne, il giorno della circoncisione, che
avveniva insieme con l’imposizione
dei nomi: gli fu posto nome Gesù (Lc
2,21). – Ecco, se il suo nome proprio          MODESTO FAUSTINI, IL   SOGNO DI   SAN GIUSEPPE, CAPPELLA   DI   SAN GIUSEPPE, LORETO, 1890
era Gesù, perché l’evangelista san
Matteo gli aggiunge quello di Cristo:      seppe, successore ed erede legittimo               – Allora, se l’evangelista fu così preci-
detto il Cristo? – Anche qui è neces-      dello scettro di Davide – come dicono              so nel dichiarare il nome della provin-
saria la sega, e dividere e distinguere    gli autori seri, e si deduce in modo               cia, della città, dell’uomo e della ver-
in Gesù l’essere Gesù e l’essere Cri-      efficace dallo stesso testo – questa è             gine, e al nome dell’uomo aggiunse
sto; e, allo stesso modo, nella Vergi-     la ragione forzosa per cui si è reso               quello della famiglia e della discen-
ne l’essere figlia di Davide e l’essere    necessario il vero e legittimo matri-              denza, perché non lo aggiunse anche
sposa di Giuseppe, perché per Cristo       monio tra Giuseppe e Maria, affinché               al nome della Vergine? L’uomo e la
essere Gesù, è sufficiente essere          Cristo, come prole dello stesso matri-             Vergine erano entrambi della famiglia
figlio di Maria: Maria dalla quale è       monio, potesse essere l’erede di Giu-              di Davide: perché non dichiarò subito
nato Gesù (Mt 1,16) – ma per Gesù          seppe, come è stato: Gesù Nazareno                 che la Vergine era anche della stessa
essere il Cristo è necessario che Maria    Re dei Giudei (Gv 19,19): il re, e per             famiglia? Dico di più: dovendo nomi-
sia sposa di Giuseppe. – Chiariamo         il matrimonio di Nazaret. Ne conse-                nare la famiglia di un solo dei contra-
ciò che si nasconde in questa notevo-      gue che, così come lo stesso Cristo, in            enti, questa doveva essere quella
le complicazione. Cristo significa         forza e come effetto del matrimonio                della Vergine, e non quella dell’uomo,
unto; ed egli fu unto non solo re, ma,     di sua madre, ebbe legittimo diritto               perché solo la Vergine doveva essere
in particolare, re del regno e dello       filiale di ereditare da Giuseppe, come             la Madre del Figlio annunciato, e non         11
scettro di Davide, il quale perciò, fra    suo figlio, così Giuseppe reciproca-               l’uomo: io non conosco uomo (Lc
tanti altri re di questa genealogia, è     mente ebbe il diritto paterno,                     1,34). – Domando allora ancora una
l’unico che viene chiamato re (Mt          anch‘esso legittimo, di farlo suo                  volta: se l’uomo non doveva aver
1,6). – La successione e l’eredità di      erede, in quanto padre.                            parte nel figlio, e tutto doveva prove-
questo regno è stato lo scopo princi-           Diamo ora la parola all’evangelista           nire dalla Vergine, perché nomina la
pale e il motivo della genealogia scrit-   Luca, e metta mirabilmente il sigillo a            famiglia dell’uomo, e non quella della
ta dall’evangelista san Matteo, non        questa conclusione. Luca introduce                 Vergine? Perché tanto importava a
solo del Figlio di Davide Gesù, ma del     l’annuncio dell’angelo alla Vergine con            Luca, per il seguito della sua narrazio-
Figlio di Davide Gesù e Cristo insie-      questi termini formali: fu inviato l’an-           ne, nominare l’una, come omettere
me: Libro della generatione di Gesù        gelo Gabriele da Dio a una città della             l‘altra. E qual è stato il risultato? Il
Cristo, figlio di Davide. – E siccome      Galilea, di nome Nazareth, a una ver-              Signore Dio gli darà il trono di Davide
questa successione ed eredità non          gine sposata a un uomo di nome Giu-                suo padre (Lc 1,32). – L‘angelo dove-
appartenevano alla persona della           seppe, della casa di Davide, e il nome             va dire alla Vergine (e lo disse) che al
Vergine Maria, ma a quella di san Giu-     della Vergine era Maria (Lc 1,26-27).              figlio annunciato Dio avrebbe dato il
trono e lo scettro di Davide suo           ne di genitori, lo stesso evangelista li
     padre; e dal momento che tale scet-        nomina distinti e divisi ciascuno con
     tro e la sua eredità appartenevano al      il suo nome proprio di padre e             SAN GIUSEPPE E GESÙ BAMBINO, VETRATA DELLA
     Cristo, non perché discendente della       madre, con questa distinzione e pro-         CHIESA DI MARIAHILF DI VIENNA (AUSTRIA)
     Vergine, ma per la discendenza dal-        prietà, quando riferisce che, ascol-
     l’uomo, che era Giuseppe: Virum            tando Simeone, si stupivano di ciò
     Mariae (il marito di Maria) – perciò       che profetizzava su quel Bambino: E
     solo al nome di Giuseppe aggiunge          il padre e la madre di Gesù restava-
     quello della famiglia di Davide: di        no meravigliati di quanto si diceva di
     nome Giuseppe, della casa di Davide.       lui (Lc 2,33). – Ora domando, e ci sia
     – Come se dicesse: Il figlio dev’esse-     chi mi risponda: Quando gli evange-
     re dalla Madre, ma lo scettro dev’es-      listi chiamano l’uno e l’altro “sposo”,
     sere dal Padre; il Figlio dev’essere       o in comune “genitori“, o in partico-
     dalla Vergine, ma lo scettro dev’esse-     lare chiamano Giuseppe “padre“ e
     re dall’uomo; perché per l’eredità del-    Maria “madre“ di Cristo, in quale
     l’uomo – Virum Mariae, il Figlio di        senso parlavano? Forse nel senso
     Maria non sarà solo Gesù, che signifi-     ordinario in cui il popolo, ignorante
     ca Salvatore, ma anche Cristo, che         del mistero, reputava Giuseppe
     significa re: Gesù detto il Cristo. Que-   come padre di Cristo: e da tutti si
     sto è quanto voleva dimostrare Mat-        credeva fosse figlio di Giuseppe (Lc
     teo nel suo libro, quando ha detto:        3,23) – e a torto gli davano questo        parte nel concepimento del figlio: il
     Libro delle generationi – non solo di      nome? No affatto, perché in tal caso       figlio sapeva che era tutto e solo di
     Gesù, ma di Cristo, figlio di Davide.      gli evangelisti direbbero non solo una     sua Madre; la Madre sapeva che Gesù
         6. Qui si dovrebbe notare che nes-     falsità – e ciò non può essere – ma        era stato concepito dallo Spirito
     sun evangelista dice esplicitamente        anche un‘ingiuria alla Vergine, al         Santo. Ma se la Madre stessa, parlan-
     che la Vergine era discendente di          Figlio, allo Sposo, e alla stessa verità   do con il proprio Figlio, chiama Giu-
     Davide, e tutti invece molto espressa-     del Vangelo. È giusto, quindi, e certis-   seppe suo padre: tuo padre! – che
     mente e a più riprese lo ripetono di       simo che il senso in cui gli evangelisti   vuol dire? Vuol dire che san Giusep-
     Giuseppe, perché a lui apparteneva         parlavano era quello vero e proprio,       pe, pur senza concorrere alla genera-
     giustamente il diritto ereditario e        conforme alla realtà di ciò che le loro    zione naturale di Cristo, né aver
     legittimo al regno di Davide. Ma           parole significavano. E così come          avuto parte in essa, non soltanto
     lasciato questo argomento, andiamo         queste parole erano proprie, giuste e      poteva essere, ma era di fatto legitti-
     alle testimonianze degli stessi evan-      vere quando definivano Giuseppe suo        mo e vero padre dello stesso Cristo.
     gelisti, nelle quali con evidenza si       padre, allo stesso modo Giuseppe era            7. Per rimuovere eventuali dubbi o
     prova che il gloriosissimo Giuseppe è      proprio, giusto e vero padre di Cristo.    scrupoli che possano verificarsi circa
     vero e legittimo padre di Cristo.               Abbiamo ancora un’altra testimo-      questa verità, prendiamo la pialla, e
         Quando la Vergine Santissima e il      nianza più qualificata, non della veri-    facciamo spianato e liscio ogni motivo
     suo sposo san Giuseppe portarono           tà, che non può essere maggiore, ma        di difficoltà o di ammirazione su que-
     Cristo Bambino al Tempio di Gerusa-        superiore senza confronto in autorità      sta grande questione. San Matteo ha
     lemme per essere presentato, secon-        e dignità. Quando la Vergine Santissi-     iniziato la genealogia di Cristo da
     do la legge, dice l’evangelista che lo     ma Signora nostra e san Giuseppe,          Davide e da Abramo: Figlio di Davide,
     introdussero “i suoi genitori“: quando     dopo aver perso il fanciullo di dodici     figlio di Abramo (Mt 1,1). – Io andrò
     i genitori vi portarono il bambino         anni, lo trovarono nel Tempio, gli         a cercare la sua prima origine molto
12   Gesù (Lc 2,27). – E quando dice che        disse la Madre Santissima con parole       più in alto. Questa parola paternitas,
     ogni anno a Pasqua ritornavano al          molto sue: Figlio, che è questo che ci     che è la paternità da cui deriva l’es-
     Tempio, li chiama per la seconda           hai fatto? Eccoci qua, tuo padre e io,     sere e prende significato il nome di
     volta “suoi genitori“: E i suoi genitori   da tempo in cerca di te con grande         padre, solo una volta si trova in tutta
     andavano ogni anno a Gerusalemme           dolore (Lc 2,48). – In modo che dalla      la Scrittura, nel terzo capitolo della
     per la solennità della Pasqua (Lc          stessa bocca della Madre di Cristo         Lettera agli Efesini: Prostrato ginoc-
     2,41). – E dopo, quando aveva dodi-        Giuseppe è proclamato padre di Cri-        chioni, – dice san Paolo – rendo gra-
     ci anni, nello stesso giorno in cui lo     sto: tuo padre e io. – Dove va notato      zie al Padre del Signore nostro Gesù
     persero e non trovavano, per la terza      che i tre, tra i quali si dava questa      Cristo, da cui deriva ogni paternità del
     volta torna a chiamarli con lo stesso      conversazione, Gesù Maria e Giusep-        cielo e della terra (Ef 3,14s). – Di
     nome “suoi genitori“: il fanciullo Gesù    pe, sapevano il mistero e il segreto       modo che la fonte primaria e origina-
     rimase in Gerusalemme, né si avvide-       dell’Incarnazione di Cristo, di modo       ria, da cui emana ogni paternità e
     ro i suoi genitori (Lc 2,43). – Volendo    che non c’era bisogno di usare meta-       ogni essere padre in tutte le creature,
     approfondire, i due santissimi coniugi     fore, finzioni o cautele: Giuseppe         è il Padre Eterno. L‘Apostolo dice:
     sin qui compresi sotto il nome comu-       sapeva di non aver avuto alcuna            ogni paternità – perché le paternità
che Dio fece e può fare, non sono sol-          questo impossibile. Torniamo al testo       monio della Vergine Maria con san
tanto una, ma molte, tutte legittime e          di san Paolo, con ciò che ha di più         Giuseppe. E perché? Perché essere
vere, ognuna nel suo genere. La                 ammirevole: dal quale proviene ogni         Figlio di Maria, è essere Figlio della
prima e naturale fu quella di Adamo e           paternità nei Cieli e in terra (Ef 3,15).   sposa, che è una persona sola, ed è
i suoi figli. La seconda è quella legale        – L’apostolo dice che dal Padre Eterno      la madre; ma essere figlio del matri-
della vecchia legge, dove il fratello           deriva ogni paternità, in cielo e in        monio, che è composto dalla sposa e
morto senza figli era padre legale del          terra. Ma in cielo può esserci paterni-     dallo sposo, è essere figlio di due per-
figlio nato da suo fratello. La terza è         tà? Le parole ogni ed dal quale esclu-      sone, e queste sono la madre (Maria)
quella adottiva, con la quale Dio ci ha         dono la paternità del Padre Eterno;         e il padre, Giuseppe.
reso figli suoi, e noi lo chiamiamo             dunque in cielo restano solo gli ange-          Questa è la ragione ovvia e mani-
veramente Padre nostro: Abba –                  li, che non sono capaci di generazio-       festa nel testo sacro, per cui Luca,
Papà – (Rm 8,15). La quarta è quella            ne. Allora, se gli angeli non sono          prima del concepimento di Cristo, e
della generazione spirituale, della             capaci di generazione, com‘è che san        Matteo, dopo il parto, notano entram-
quale propriamente parlava san                  Paolo suppone paternità in loro? Il         bi che prima che (Gesù) fosse nato e
Paolo, dichiarando ai Corinzi: sono io          come lo sa Dio, e poteva saperlo            concepito, le nozze di Maria e Giusep-
che vi ho generati in Cristo Gesù               anche san Paolo che andò in cielo.          pe erano già state celebrate. Luca: A
mediante il Vangelo (1Cor 4,15).                Quello che ci interessa è che i vergini     una vergine sposata a un uomo, di
     Riguardo alle paternità che Dio            sono come gli angeli; e in un matri-        nome Giuseppe (Lc 1,27). – E Mat-
può fare, è sufficiente ciò che disse           monio così angelico come quello di          teo: Giuseppe, sposo di Maria, della
san Giovanni Battista, quando,                  Giuseppe e Maria, in cui entrambi           quale è nato Gesù (Mt 1,16) – Per-
mostrando le pietre del Giordano                erano vergini, è cosa ammirevole ma         ché, se fosse stato concepito prima
dove battezzava, disse: Dio ha il               non impossibile che ci sia una pater-       del matrimonio, allora sarebbe figlio
potere di far nascere da queste pietre          nità, per la quale san Giuseppe sia         soltanto di Maria; ma, dopo il matri-
dei figli ad Abramo (Mt 3, 9). – La             padre, e con la quale egli fu il padre      monio, come prole dello stesso matri-
parola Abrahae, nel testo originale è           di Cristo.                                  monio, è figlio di entrambi. La stessa
al dativo. E se da una pietra Dio può                Al fine di vedere quanto era vera,     verità tornò ad affermare sant’Agosti-
far nascere dei figli e rendere padre           legittima, propria e vicina alla pater-     no in un altro passo, come se facesse
Abramo – come era il caso di Giusep-            nità naturale la paternità di San Giu-      il commento a quanto già aveva
pe – perché non potrebbe farlo padre            seppe, ascoltiamo il grande luminare        detto. Dà la ragione per cui san Mat-
del figlio di una vergine? Dio è solito         della Chiesa, Sant’Agostino: Tutti i        teo dedusse la genealogia di Cristo
fare i matrimoni servendosi di donne            beni del matrimonio sono presenti nei       partendo da san Giuseppe e fino a
feconde, come nel caso di Adamo con             genitori di Cristo1. – E, nominandoli       san Giuseppe: Perché non era lecito
Eva; lo ha fatto spesso anche con               subito, dice: la prole, la fedeltà, e il    separare Giuseppe dal matrimonio di
donne sterili, come nel caso di Abra-           sacramento. – Dichiara quale è la           Maria per il solo fatto che Cristo fosse
mo con Sara, o di Zaccaria con Elisa-           prole, cioè il figlio di questo matrimo-    stato concepito in modo verginale2,
betta; e perché non lo potrebbe fare            nio di Giuseppe e Maria: La prole –         perché, sebbene entrambi fossero
una volta con una donna vergine,                dice il Santo – è il Signore Gesù Cri-      vergini, a entrambi, senza alcun con-
come nel caso della Vergine Maria con           sto. Fate attenzione a ciò che Agosti-      tatto carnale, poteva nascere un
lo sposo Giuseppe? La prima paterni-            no dice e a ciò che non dice. Non dice      Figlio, come infatti nacque Cristo, non
tà è naturale; la seconda è miracolo-           che il Signore Gesù Cristo è prole e        solo a Maria, ma a Maria e a Giusep-
sa; la terza è al di sopra di tutta la          Figlio della Vergine Maria, ma che è        pe: Soprattutto perché anche a loro
natura e di ogni miracolo, ma non per           prole e Figlio delle nozze e del matri-     poteva essere un Figlio senza alcun
                                                                                             legame carnale, che sono per gene-
                                                                                             rare figli deve essere applicato. –       13
                                                                                             Dove si deve prestare molta attenzio-
                                                                                             ne a quella grande parola: essere
                                                                                             nato a loro: non solo alla Sposa, ma
                                                                                             a entrambi gli sposi; non solo a lei
                                                                                             Maria, dalla quale è nato – ma anche
                                                                                             a lui, Giuseppe, con il quale era spo-
                                                                                             sata.

                                                                                                Note:
                                                                                                1 Agostino, De nuptiis et con-
                                                                                             cupiscentia, l.1, n.11.
                    SAN GIUSEPPE   DI   BELMONTE-PERNAMBUCO (BRASILE)                           2 Ibidem.
SeMI DI SPIrItuALItà GIuSePPINA
                             Pubblicazione Mensile
                del Centro Internazionale Giuseppino-Marelliano
                                                     Novembre 2017

        1. Accoglienza                          E per aiutarci a riflettere, il Papa
        2. Preghiera iniziale                chiede: “E come lo ha fatto cresce-
        3. Tema del mese:                    re? In sapienza, età e grazia. E
                                             possiamo cercare di usare precisa-
        San Giuseppe, il padre che ha        mente queste tre parole - sapien-
     scelto l’ambiente migliore              za, età e grazia - come base per la
        per l’educazione di suo figlio       nostra riflessione.”

         La crescita di Gesù «in sapien-         Per comprendere meglio come
     za, in età e in grazia» (Lc 2,52)       San Giuseppe ha svolto la sua mis-
     avvenne nell’ambito della sacra         sione di proteggere e accompagna-
     Famiglia sotto gli occhi di Giusep-     re Gesù nella sua crescita, vediamo       usare precisamente queste tre
     pe, che aveva l’alto compito di         le parole di Papa Francesco:              parole - sapienza, età e grazia -
     «allevare», ossia di nutrire, di ves-                                             come base per la nostra riflessio-
     tire e di istruire Gesù nella legge e      “Oggi, 19 marzo (2014), cele-          ne.”
     in un mestiere, in conformità ai        briamo la festa solenne di san Giu-
     doveri assegnati al padre.              seppe, Sposo di Maria e Patrono               Parlando della crescita di Gesù
                                             della Chiesa universale. Dedichia-        in “età”, Papa Francesco spiega che
       (Papa Giovanni Paolo         II   -   mo dunque questa catechesi a lui,         la missione di Giuseppe, insieme a
     Redemptoris Custos, 16)                 che merita tutta la nostra riconos-       Maria, era molto più grande che
                                             cenza e la nostra devozione per           provvedere alla protezione fisica di
         La cura di Gesù e la cura degli     come ha saputo custodire la Vergi-        Gesù contro la violenza e la perse-
     interessi di Gesù sono due caratte-     ne Santa e il Figlio Gesù. L’essere       cuzione contro il popolo. esistenti
     ristiche marcanti della vita e della    custode è la caratteristica di Giu-       all’epoca. La sfida per Giuseppe e
     missione di San Giuseppe, entram-       seppe: è la sua grande missione,          per Maria era molto più grande di
     be eseguite accanto a Maria, sua        essere custode, come io ricordava         questo.
     amata Sposa.                            precisamente un anno fa.
                                                                                           Nonostante l’ambiente ostile e
         “Giuseppe fu il primo a curare          “Oggi vorrei riprendere il tema       la necessità di farlo nel nascondi-
14   gli interessi di Gesù. Lo allevò fin    della custodia secondo una pros-          mento di un povero villaggio,
     da fanciullo, lo protesse nella gio-    pettiva particolare: la prospettiva       sprovvisto di risorse accademiche,
     ventù e compì per lui la missione di    educativa. Guardiamo a Giuseppe           la missione della Coppia Santa
     padre nei primi trent´anni della        come il modello dell’educatore, che       richiedeva preparare Gesù per la
     sua vita terrena.”                      custodisce e accompagna Gesù nel          sua missione, ciò che includeva
                                             suo cammino di crescita «in               l’educazione     psicologica,     cioè
         (São Giuseppe Marello)              sapienza, età e grazia», come dice        conoscere la cultura del suo popolo
         Papa Francesco chiarisce che        il Vangelo di Luca (2,52). Lui non        e le sue tradizioni; educarlo nella
     questa è stata la missione principa-    era il padre di Gesù: il padre di         lettura, nella riflessione, nell’eser-
     le di San Giuseppe: la crescita di      Gesù era Dio, ma lui faceva da            cizio di una professione. Ascoltiamo
     Gesù. “Lui non era il padre di Gesù:    papà a Gesù, faceva da padre a            Papa Francesco:
     il padre di Gesù era Dio, ma lui        Gesù per farlo crescere. E come lo
     faceva da papà a Gesù, faceva da        ha fatto crescere? In sapienza, età          “Partiamo dall’età, che è la
     padre a Gesù per farlo crescere.”       e grazia. E possiamo cercare di           dimensione più naturale, la crescita
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