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Scuola Paritaria
   Maria Ausiliatrice
    Via Dalmazia, 12
         Roma

         WOW
        Anno XXI
Pubblicazione trimestrale
  Marzo - Aprile 2020               il giornale dei ragazzi di via Dalmazia

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In questo numero
6    Fatti e Mis fatti
     Australia
     ancora in                8    Vita di Istituto
     fiamme                        Dossier
     Mascherine per sintomi
                                   Erasmus Plus
     di sinofobia
                                   PGS Folgore

15   S cuola S econdaria
     di secondo grado
                                   S cuola S econdaria
     Humanitas                22   di primo grado
     in gara
                                   Coronavirus
     Stop Bullying
                                   El chico de los
                                   pantalones rosa

27   S cuola P rimaria
     Che bello                     S cuola
     lavorare...              31      dell'Infanzia
     insieme!
                                   W Don Bosco
     Alunno per un giorno
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Il giornale dei ragazzi
                                                                                                           di via Dalmazia

                                                                                                             Hanno collaborato

                                                                                                       i giornalisti e le giornaliste della
                                                                                                             Scuola di Via Dalmazia:
                                                                                                      allievi dell’Infanzia, della Primaria,
                                                                                                          della Secondaria di Primo e
                                                                                                         Secondo Grado con maestre,
                                                                                                              maestri e professori

Siamo fatti di relazione, “persona” vuol dire      Come ha fatto Don Bosco ad andare al di                Direttore Responsabile
infatti realtà aperta a ciò che è altro da sé.     là dei modi scostanti di quel ragazzo per               Maria Antonia Chinello
La relazione ci costituisce e su di essa gio-      riuscire a vedere una bellezza, un tesoro
chiamo la nostra crescita umana.                   nascosto, che poteva venire alla luce, come
Quest’anno stiamo riflettendo, in partico-         di fatto è avvenuto?                               Autorizzazione Tribunale di Roma
lare, sulla santità e ci accorgiamo che, di        Ha creduto che ogni giovane, ogni persona,              n. 306 del 07/06/2002
fatto, è di relazione che stiamo parlando.         è a immagine di Dio e non può non avere
                                                   bontà e bellezza, anche se sepolta da rab-
Nella vita di Don Bosco c’è un racconto,           bia e cattive esperienze.
che mi ha particolarmente colpito. Un gior-                                                                  Progetto grafico e
no Don Bosco, a Torino, si imbatte con un          Ecco la grande potenza della relazione, che                 impaginazione
giovane malvestito e arrogante nell’aspet-         può salvare sia chi si lascia incontrare, sia                 POOYA srl
to, tanto da far decidere a chiunque di tirar      chi per primo sceglie l’incontro, perché lo                  www.pooya.it
dritto.                                            stana dall’egoismo, dalla paura e lo convin-
Don Bosco, invece, lo saluta amorevolmen-          ce che sa amare, dare, percorrere l’unica                       Stampa:
te, lo ferma e chiede: “Chi sei tu?” Risposta:     strada che rende contenti/e: far di tutto                   Tipografia Pio XI
“Chi sono io? E lei che cosa vuole da me? Chi      per vedere felici gli altri.                            Via Umbertide, 11 Roma
è lei?” Don Bosco non si offende e rispon-
de: “Lo vedi, sono un prete, che vuole tanto       Il tempo liturgico, che stiamo vivendo, ci
bene ai giovani, li raduna la domenica in          parla di morte e risurrezione, di un dare la
un bel luogo, dà loro delle cose buone ed          vita per riaverla più piena.
essi gli portano molto affetto, io sono don        Don Bosco, e prima di lui Gesù, ha detto a
Bosco”.                                            chi voleva capire qualcosa di questo miste-
Don Bosco si gioca per quello che è, mette         ro, che balenava dalla sua persona e dalla                Associato all’Uspi
in campo la sua identità. A quel punto il gio-     sua opera: “Vieni e vedi”. Anche noi possia-       Unione Stampa Periodica Italiana
vane fa la stessa cosa: “Io sono un povero         mo provare, farne esperienza. Solo così ci
disoccupato, senza padre e senza madre”.           è dato di constatare che non c’è inganno.
Dunque un ragazzo che non ha nessun ri-
ferimento: non ha famiglia, non ha lavoro,         Quando ci stiamo avvicinando all’inverno,
non ha nessuno. Da qui la sua rabbia contro        l’albero perde foglie, fiori, frutti e resta con
tutti.                                             rami freddi e spogli, ma sappiamo che, con
Una grossa sfida per Don Bosco, che non            la primavera, quello stesso albero sarà rive-
scappa ma: “Io ti voglio aiutare, domenica         stito a nuovo: ne abbiamo l’esperienza. Così
ti aspetto con i miei figli. Poi ti cercherò la-   accade nella relazione: l’altro ci può anche                    Contatti
voro e ti farò stare allegro”.                     spogliare, mortificare, ma se troviamo il
Il giovane però lo fissa per qualche istante e     coraggio di attraversare questa situazione
poi dice: “Non è vero!”                            di morte, ci ritroveremo persone rinnovate,
Ha paura di essere deluso un’altra volta.          più vive.
Don Bosco non molla, tira fuori dalla tasca        E se anche non ci sarà dato di constatare la
dieci soldi, li pone nelle mani del giovane e      stessa cosa nell’altro, dobbiamo essere cer-
insiste: “Sì, sì, è vero, vieni e vedrai”.         ti che la relazione non è stata vana, perché
Finalmente al giovane cadono le ultime             chi semina vita, più vita ritrova.                         Scuola Paritaria
difese e promette di andare all’oratorio.                                                                     Maria Ausiliatrice
La vita di quel giovane si rimetterà in mo-                di Sr Franca Ridella                                Via Dalmazia, 12
vimento: gli è stata aperta una strada di                  Direttrice                                               Roma
speranza.
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Buona Pasqua
Non abbiate paura!
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Fatti & Misfatti

       6

                   Australia, ancora fiamme
                   S    ono tre mesi che temperature mai
                        registrate prima, violenta siccità
                   e venti fortissimi hanno portato l’Au-
                                                                 ne chiedendo alla popolazione di la-
                                                                 sciare le zone più colpite. Gli scienziati
                                                                 leggono, in questa relazione, l’effetto
                                                                                                              migliore dei modi per poter soprav-
                                                                                                              vivere. Migliaia di attivisti australiani
                                                                                                              sono scesi nei giorni scorsi in piazza
                   stralia in fiamme. Pochi prendono in          principale dei cambiamenti climatici,        per manifestare contro i cambiamenti
                   considerazione questa situazione. È           sia per l’intensità che per la lunghezza     climatici, accusando il governo di non
                   più facile pensare che il problema non        di questo periodo, nonché per la pre-        aver fatto abbastanza. Fortunatamen-
                   ci riguardi affatto solo perché si tratta     cocità del momento in cui si stanno          te anche il mondo dei social si è atti-
                   di una zona situata dall’altra parte del      verificando. È fondamentale notare           vato e sono stati raccolti attraverso le
                   mondo. Invece è una vera catastrofe.          che una parte delle accensioni è stata       donazioni su facebook circa 30 milioni
                   Secondo l’allarme lanciato dal Wwf            causata dall’uomo ma l’altra metà è          di euro destinati alla lotta agli incendi,
                   sono morti oltre un miliardo gli anima-       stata la diretta conseguenza dei fulmi-      una cifra mai raggiunta prima.
                   li, tra cui migliaia di specie protette in-   ni, un fenomeno cresciuto in Australia
                   clusi i piccoli e teneri koala. Le autorità   centrale a causa della variazione delle              Valeria Munafò,
                   australiane hanno fatto di tutto per ar-      condizioni climatiche che negli ultimi               Quarto Anno
                   ginare gli incendi e ora concentrano gli      100 milioni di anni hanno costretto
                   sforzi per il salvataggio delle vite uma-     le piante a evolversi per superarli nel

                   Io sto con Paolo... Noi stiamo con Paolo
                   Il mio corpo                                  una prigione. È questa la malattia che
                                                                 affligge Paolo Palumbo, il ventiduen-
                                                                                                              pensiero, un’emozione, un’anima che
                                                                                                              prescindono dal corpo. I grandi cuori e

                   è diventato
                                                                 ne invitato da Amadeus a raccontare la       le grandi menti non si lasciano fermare
                                                                 sua storia a Sanremo 2020.                   da nulla, tanto meno da un corpo che
                                                                 La sua però non è una storia che deve        non funziona. Perché il corpo deve es-

                   una prigione
                                                                 suscitare pietà o commiserazione, è          sere uno strumento, un sostegno, ma
                                                                 una storia di forza, speranza e amore.       non può definire ciò che siamo e ciò
                                                                 Paolo ha infatti dalla sua parte una         che possiamo fare o raggiungere nella
                                                                 “splendida famiglia” come la definisce       vita.

                   F  orse questo è il modo migliore per         lui stesso e un fratello che è diventato     Con questo articolo, come Paolo nel
                      descrivere una malattia come la            le sue braccia e le sue gambe. Attra-        suo intervento a Sanremo, voglio ri-
                   SLA, sclerosi laterale amniotrofica. La       verso di lui è riuscito ad andare oltre      badire che la vita va vissuta in quanto
                   SLA è una malattia neurodegenerati-           quella gabbia e a guardare al di là delle    dono, e che è possibile trovare una
                   va progressiva del motoneurone che            sbarre attraverso un battito di ciglia,      propria felicità in qualsiasi condizione
                   causa una graduale atrofia muscolare.         l’unico movimento che gli sia rimasto.       fisica, perché ciò che veramente conta
                   In parole semplici i muscoli non rispon-      Il suo corpo inerte, non più in grado di     è lo spirito. Io sto con Paolo e voi?
                   dono più agli impulsi e si arriva a per-      sostenerlo, non è riuscito a fermare la
                   dere completamente il controllo del           sua voglia di vivere e di seguire i propri           Giulia Nobili Benedetti,
                                                                 sogni, perché noi non siamo solo carne               Quarto Anno
                   proprio corpo che diventa, appunto,
                                                                 ed ossa, siamo molto di più. Siamo un
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Mascherine per sintomi di sinofobia

                                                                                                                                       Fatti & Misfatti
N   elle ultime settimane “infode-
    mia” e psicosi stanno viaggiando
su binari paralleli nella popolazione
                                           giustifica di certo la discriminazione:
                                           essa piuttosto rivela un aspetto pre-
                                           occupante del nostro attuale tessuto
                                                                                        trova in difficoltà e trascurandone la
                                                                                        dignità, diritto inalienabile. La campa-
                                                                                        na d’allarme dovrebbe dunque suona-
mondiale che segue l’evolversi del-        sociale, di spinta alla chiusura e all’i-    re non tanto per il virus, quanto per un
la diffusione del coronavirus e sono       solamento con il solo obiettivo di pro-      mascherato pregiudizio latente che lo
purtroppo ormai all’ordine del giorno      teggere sé stessi, disinteressandosi         prende come pretesto.
frequenti episodi di discriminazione       completamente del prossimo che si
e intolleranza. Grande responsabilità                                                           Lucrezia Valletta,
in questo, deriva certamente anche                                                              Quarto Anno
dal modo con cui si sta trattando l’e-
pidemia sui mass media, come la sua
strumentalizzazione mediante la pub-
blicazione di fake news piuttosto che                                                                                                         7
campagne di corretta informazione
sul virus. Sono la disinformazione, l’i-
gnoranza e la superficialità che con-
tribuiscono ad accrescere questo dif-
fuso stato di timore, ma la paura non

La piaga del femminicidio
G    ià solo a Gennaio, 12 sono state
     le vittime: 12 persone uccise es-
                                           “Tieni le mani in                            cui il corpo partecipa […] ma in sé stes-
                                                                                        so, per sé stesso, con sé stesso, sem-
senzialmente solo per essere donne.
Davanti a questi dati allarmanti, ci do-
                                           tasca, e se le tiri fuori                    plice, eterno”: Platone nel Simposio si
                                                                                        esprime in questo modo in merito al
vremmo chiedere perché nonostante          è per una carezza”:                          concetto di bello, che supera la dimen-
il progresso dell’uomo su tanti fronti,                                                 sione corporea del volto, delle mani, o
facciamo passi indietro su questo, che     bellezza, il miglior                         di qualsiasi parte del corpo, ed è qual-
è uno dei più importanti. Cosa manca?                                                   cosa di più, è semplice ed eterno.
Forse la sensibilizzazione al tema? Ep-    antidoto contro la                           Semplice ed eterna è anche la bellezza
pure, non mancano le segnalazioni per
l’emergenza, come quella del Pg della      violenza                                     di Gessica Notaro, la quale, al di là di
                                                                                        un volto segnato dalle cicatrici, vanta
Cassazione, Giovanni Salvi. È qualco-                                                   una bellezza struggente, che come af-
sa di più profondo di ciò, è nel nostro                                                 ferma lei stessa, “sta nell’energia che
modo di pensare e di vivere: è quel        Il 10 Gennaio del 2017 Gessica Notaro        emaniamo e che mettiamo in quello
“ma come era vestita?” che ci spunta       è stata sfregiata con l’acido da Edson       che facciamo”. La bellezza diventa
in testa quando sentiamo di uno stu-       Tavares, l’ex fidanzato. A distanza di tre   dunque forza, ma allo stesso tempo
pro. Non si parla solo di un punto di      anni dall’avvenimento, dopo numerosi         delicatezza: “tieni le mani in tasca, che
vista maschile ma purtroppo anche          interventi chirurgici, la ragazza sta ac-    se le tiri fuori non fai la differenza, e se
femminile, siamo tutti sempre pronti       quisendo un volto nuovo. In occasione        le tiri fuori è per una carezza” recita la
a screditare il valore della donna. Per    della prima serata del Festival di San-      canzone. Ma c’è di più: la bellezza, ca-
sradicare un problema tale, c’è biso-      remo Gessica Notaro è salita sul palco       pace di sopprimere tutto ciò che è de-
gno quindi di partire da noi, perché la    dell’Ariston cantando insieme ad Anto-       teriore, educa alla dolcezza, è un’arma
cultura del femminicidio la generiamo      nio Maggio “La faccia e il cuore”, brano     vincente contro la violenza… lo stesso
noi. La soluzione, però, c’è ed è alla     che racconta l’aggressione di cui è stata    Dostoevskij scrive: “la bellezza salverà
portata di ognuno: considerare le don-     vittima.                                     il mondo”.
ne valide in sé e per sé anche senza un
uomo accanto.                              “Né il bello si mostrerà a lui sotto for-            Alessandro Andreucci,
                                           ma di un volto, neppure come delle                   Quarto Anno
                                           mani, né come alcun altra delle parti di
       Sara Alfieri, Quarto Anno
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DOSSIER ERASMUS+
                   Erasmus
Vita di Istituto

                   Un viaggio su ponti che portano lontano.
                   E   ra il 2016 quando il nostro primo
                       gruppo di docenti si incontrava sotto
                   l’uomo vitruviano dell’aeroporto roma-
                   no di Fiumicino per imbarcarsi nella pri-
       8           ma avventura Erasmus Plus. Dopo quat-
                   tro anni si sono susseguite ben cinque
                   esperienze di formazione in mobilità per
                   docenti e studenti grazie al finanziamen-
                   to dell’Unione Europea, nell’ambito del
                   programma Erasmus Plus.
                   L’anno scolastico 2019-2020 è stato per
                   l’Istituto di via Dalmazia l’anno dei due
                   viaggi Erasmus Plus nei mesi di Ottobre e
                   Novembre: un’esperienza di formazione
                   sulla metodologia del Service Learning
                   a Barcellona, presso le scuole della Rete
                   Spagnola di Apprendimento e Servizio
                   (www.aprendisajeservicio.net), seguita
                   da una seconda esperienza per lo scam-
                   bio formativo di un gruppo di nostri alun-
                   ni con gli alunni della rete di scuole di Do-
                   ver, “Kent Catholic Schools’ Partnership”       vice Learning, che la rete di scuole catala-    na, o interagire con alunni di 4° Liceo che
                   (www.kcsp.co.uk).                               ne porta avanti da diversi anni: si tratta di   costruivano un servizio di approfondi-
                   Come nelle esperienze precedente-               una metodologia che impegna gli alunni          mento e recupero nello studio per i pro-
                   mente maturate, i docenti partecipanti          in attività di apprendimento tali da pro-       pri compagni di scuola più piccoli.
                   rappresentavano le varie componenti             durre una ricaduta sociale effettivamen-        L’esperienza Erasmus di Barcellona ha
                   del nostro istituto, dalla scuola primaria      te rispondente a bisogni del territorio e       arricchito l’esperienza dei docenti di via
                   al Liceo. Nella formazione a Barcellona         al contempo valutabile grazie a concreti        Dalmazia di buone pratiche da attuare
                   il gruppo di 12 docenti è stato accom-          prodotti e risultati di apprendimento.          presso la nostra scuola per coinvolge-
                   pagnato dallo staff direttivo dell’opera        Per i nostri docenti è stato suggestivo         re colleghi e alunni in attività formative
                   – Direttrice e Presidi – e si è vissuto un      seguire gli alunni di 3ª elementare impe-       innovative e solidali, ma soprattutto tali
                   percorso di scoperta delle attività di Ser-     gnati nel raccogliere narrazioni storiche       da far sentire tutti appartenenti all’inte-
                                                                   dagli anziani di un quartiere di Barcello-      ra famiglia dell’Istituto di via Dalmazia,
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sti, e non da visitatori, nelle lezioni e nei
                                                                                                laboratori presso le scuole inglesi che
                                                                                                ci hanno ospitato. L’azione progettuale
                                                                                                avrà il suo nuovo step formativo a Roma,

                                                                                                                                                Vita di Istituto
                                                                                                nei giorni dal 24 al 28 Febbraio, con l’ar-
                                                                                                rivo di un gruppo di studenti delle stesse
                                                                                                scuole del Kent nel nostro Istituto. Sarà
                                                                                                per la scuola un’occasione di formazione
                                                                                                internazionale nel clima di festa e acco-
                                                                                                glienza con cui vogliamo sempre vivere
                                                                                                le esperienze formative di valore.

                                                                                                I percorsi di formazione Erasmus Plus,
                                                                                                  che hanno visto protagonisti docenti e
                                                                                                alunni dell’Istituto Maria Ausiliatrice nel
                                                                                                presente anno scolastico, alimentano
                                                                                                il respiro educativo della scuola con il               9
                                                                                                soffio del vento della Storia. Il viaggio a
                                                                                                Barcellona ha fatto incontrare i parteci-
                                                                                                panti con i fermenti e le speranze che in
                                                                                                questo momento pervadono, oltre che
                                                                                                le strade delle città catalane, i cuori del
più che al singolo grado scolastico. Il        za dei docenti all’Istituto, in modo che         popolo spagnolo, che con passione dise-
confronto con i colleghi un’organizza-         ricadano sugli alunni i benefici di tutto        gna il senso della sua presenza unitaria
zione scolastica come quella spagnola          ciò, ma la seconda esperienza, a Dover,          nell’Europa di oggi e del futuro. Il viaggio
ha inoltre permesso al nostro staff di         ha coinvolto gli alunni direttamente in          a Dover, città simbolo dell’incontro fra
scoprire quanto i valori umani e cristia-      prima persona. Infatti un gruppo di 22           l’isola d’Inghilterra e il continente euro-
ni, che la nostra scuola promuove, siano       alunni del nostro istituto - 6 alunni di         peo, nei tempi incerti della Brexit, ha fat-
importanti per far crescere i nostri alunni    scuola primaria, 6 di scuola media, 10           to percepire che l’Europa è, più che un’e-
come ragazzi e ragazze che riconoscono         del Liceo - accompagnati da 4 docenti e          spressione politica, una casa comune, in
nell’Europa e nelle sue istituzioni la casa    dalla Preside del Liceo e dal Preside della      cui uomini e donne di oggi e di domani
comune in cui crescere e realizzare un’e-      scuola Media hanno visitato per cinque           vogliono far incontrare valori e cultura
sistenza felice.                               giorni tre scuole del Kent, fra Dover e          condivisi per aprirsi al mondo e percor-
Il viaggio a Barcellona ha potenziato la       Folkestone, nel mese di Novembre. Gli            rere ponti ideali che superano, grazie alla
motivazione e il senso di appartenen-          alunni sono stati coinvolti da protagoni-        speranza, le sfide del presente.

Cos’è Erasmus Plus
E   rasmus Plus è il programma europeo
    che favorisce lo scambio e la forma-
zione in mobilità di studenti, giovani lavo-
                                               zione per l’innovazione nell’educazione e
                                               lo sviluppo di progetti innovativi di colla-
                                               borazione fra settori transettoriali della
                                                                                                tività Educative) per il finanziamento di
                                                                                                un progetto di formazione del persona-
                                                                                                le scolastico sulle discipline STEM e sulla
ratori in formazione, docenti nell’ambito      scuola, dell’università e del mondo del          prevenzione del bullismo, in Spagna e in
dell’Unione Europea e dei paesi aderenti       lavoro e dell’impresa.                           Irlanda.
al programma. Il programma Erasmus             L’Istituto Maria Ausiliatrice ha presentato
Plus raccoglie e comprende, dal 2014,          candidature per il finanziamento di atti-        In Italia i finanziamenti erogati dalla
le attività già curate da precedenti pro-      vità formative nel programma Erasmus             Commissione Europea e il supporto alle
grammi formativi dell’Unione Europea           Plus dal Gennaio 2015. I progetti forma-         scuole per lo sviluppo delle candidature
noti con i nomi di programma Erasmus,          tivi per lo staff scolastico sono stati siste-   e dei progetti Erasmus Plus sono coordi-
Comenius, Socrates, Grundtvig.                 maticamente valutati dalla Commissione           nati dall’Agenzia Nazionale Erasmus Plus
Il programma prevede il finanziamento,         Valutatrice come meritevoli di finanzia-         – INDIRE (www.INDIRE.it).
da parte della Commissione Europea, di         mento. Si elencano i progetti attuati ne-
progetti finalizzati o allo scambio di buo-    gli anni:                                        I principali benefici che l’Istituto Maria
ne pratiche o allo sviluppo di innovazio-      Io imparo tu insegni, tu insegni e io impa-      Ausiliatrice ha tratto, negli ultimi anni,
ne. I beneficiari delle attività finanziate    ro (2016 Market Harborough, UK)                  dalla partecipazione ai progetti Erasmus
possono essere istituzioni formative (es.:     Flipped learning e didattica laboratoriale       riguardano: lo sviluppo delle competen-
scuole, università, Piccole Medie Impre-       (2017 – Helsinki, FI)                            ze di progettazione e rendicontazione
se) o singoli cittadini europei o di paesi     Encountering across Europe (2018 – Do-           del proprio staff, la capacità di operare
aderenti al programma.                         ver, UK)                                         e pensare l’educazione in continuità tra
Le attività formative del Programma Era-       Service Learning: a way to build bridges         i vari gradi dell’Istituto, l’ampliamen-
smus Plus si articolano, per la scuola, in     towards an empowered life (2019 – Bar-           to del knowhow didattico dei docenti
due fondamentali Azioni Chiave: Azione         celona, SP)                                      a confronto con le buone prassi delle
Chiave 1 (KA101), che finanzia proget-                                                          scuole europee, lo sviluppo di didattica
ti di formazione in mobilità per il solo       Per la tornata 2020 l’Istituto ha presen-        innovativa sia nell’ambito delle relazioni
staff scolastico; Azione Chiave 2 (KA229,      tato candidatura come capofila di un             interpersonali che dell’uso di tecnologie
KA201), che finanzia progetti di scambio       consorzio nazionale di scuole associate          digitali.
di buone pratiche fra scuole o di forma-       alla FIDAE (Federazione di Istituti di At-
www. scuolamausiliatriceroma.org - il giornale dei ragazzi di via Dalmazia - Scuola Maria Ausiliatrice | Roma
DOSSIER ERASMUS+
                   Diario di viaggio
Vita di Istituto

                   D    all’11 al 15 novembre, come alunni
                        di Terza Media, abbiamo partecipa-
                   to all’esperienza formativa organizzata
                                                                  ol St. Edmund. I ragazzi ci hanno ac-
                                                                  colto con alcuni sketch divertenti e
                                                                  un tour della scuola dove abbiamo
                   dalla scuola grazie ad un finanziamento        svolto anche con loro varie attivi-
                   europeo “Erasmus Plus”. È stata un’espe-       tà; molte di queste erano legate
                   rienza davvero formativa a livello didat-      alla salvaguardia dell’ambiente,
                   tico ed un viaggio che ci ha permesso di       un tema molto importante in
     10            interagire con nuove culture e conoscer-       questi ultimi anni. Il pomerig-
                   ne le particolarità.                           gio siamo andati a visitare la
                   Il Lunedì mattina ci siamo trovati tutti       cittadina di Canterbury am-
                   all’aeroporto di Fiumicino, pronti per par-    mirando la cattedrale e i ti-
                   tire. Dopo il lungo viaggio, siamo arrivati    pici negozi inglesi.
                   a Dover dove, ammirando la magnifica           Giovedì siamo andati un’in-
                   costa illuminata dalla luna, ci siamo siste-   tera giornata nella famosa città di
                   mati nelle camere d’hotel per la notte.        Londra, visitando i più importanti mo-          chie-
                   Il giorno seguente, dopo una tipica co-        numenti che la costituiscono, come: Bu-         ravamo del
                   lazione inglese, ci siamo trovati insieme      ckingam Palace, dove risiede la famiglia        più o del meno in at-
                   alla nostra guida, Mrs. Carmela, e siamo       reale, il famoso Big Bang, Westminster          tesa della partenza.
                   andati a visitare la scuola elementare St.     Abbey e la via di Picadilly Circus con i suoi   Atterrati in Italia siamo usciti dall’aero-
                   Richard, dove i bambini ci hanno accolti       importanti negozi.                              porto dove ci aspettavano ansiosi i nostri
                   con colorate bandierine e spettacoli, se-      L’ultimo giorno abbiamo visitato la scuo-       cari.
                   gno di benvenuto. Dividendoci in gruppi        la elementare Stella Maris. I bambini ci        È stata un’esperienza fantastica, all’in-
                   da tre per ogni classe, abbiamo svolto         hanno accolto con varie canzoni e giochi        segna del divertimento e del potenzia-
                   insieme ai bambini inglesi varie attività      in cortile a cui abbiamo partecipato an-        mento della lingua. Molti ragazzi di Do-
                   formative ma divertenti.                       che noi.                                        ver conosciuti durante il viaggio ci sono
                   Dopo un pranzo offerto dalla scuola,           Qualche ora dopo ci siamo recati all’ae-        rimasti a cuore e li aspettiamo con ansia
                   nel pomeriggio siamo andati a visitare         roporto di Londra aspettando il volo per        a febbraio nella nostra scuola.
                   le imponenti scogliere bianche di Dover,       Roma. Il morale era allegro per la soddi-
                   abbiamo comprato qualche souvenir e            sfazione di aver partecipato ad una così
                   infine abbiamo partecipato alla celebra-       bella esperienza di viaggio, nonostante                 Sofia Marciano e Flavia Gentile
                   zione eucaristica in Inglese presso la par-    provassimo un velo di tristezza al pensiero
                   rocchia della locale comunità cattolica.       di dover ripartire. Nell’attesa visitavamo
                   Mercoledì abbiamo visitato l’Hight Scho-       i numerosi negozi dell’aeroporto e chiac-

                                Il sistema scolastico inglese
                                                                  V    isitando numerose scuole inglesi
                                                                       abbiamo potuto osservare le varie
                                                                  differenze presenti tra il nostro sistema
                                                                                                                  programma italiano. L’orario scolastico, a
                                                                                                                  differenza di quello italiano, ha un mag-
                                                                                                                  giore quantitativo di ore a scuola, inter-
                                                                  scolastico e quello inglese. In Inghilter-      vallate però da più frequenti pause in cui
                                                                  ra i ragazzi che frequentano l’academy          i ragazzi consumano i loro pasti acquista-
                                                                  (corrispondente alla nostra scuola su-          bili all’interno della scuola, anche se una
                                                                  periore) hanno una maggiore libertà di          buona parte degli studenti preferisce
                                                                  scelta nelle materie e nei corsi da segui-      portare il cibo da casa. Un altro particola-
                                                                  re, che servono ad avviare gli alunni al        re distintivo delle scuole inglesi è l’utiliz-
                                                                  mondo del lavoro e a potenziare le loro         zo da parte dei ragazzi di una divisa scola-
                                                                  abilità scolastiche. La libertà dei ragazzi     stica che viene indossata costantemente
                                                                  è anche presente negli spostamenti che          durante l’orario delle lezioni. Un aspetto
                                                                  avvengono nell’istituto, permettendogli         che viene molto curato da parte del si-
                                                                  una maggiore socializzazione con i loro         stema scolastico inglese è quello di uno
                                                                  coetanei nei cambi da un’aula all’altra.        sviluppo dei ragazzi nei campi artistici e
                                                                  Questo sistema però non presenta solo           laboratoriali come per esempio teatro,
                                                                  aspetti positivi, infatti a nostro giudizio     arte, musica e danza.
                                                                  c’è il rischio che la formazione dei ragazzi
                                                                  abbia delle lacune culturali dovute al fat-
                                                                  to che i corsi non prevedono lo studio di               Chiara Manzi e Giorgio Maria Papa
                                                                  tutte le importanti materie presenti nel
Intervista alla Preside del
Liceo, Suor Paola Murru

                                                                                                                                        Vita di Istituto
B   uongiorno sr. Paola, abbiamo tra-
    scorso assieme i giorni del viaggio
Erasmus Plus a Dover, con un gruppo
                                              dai nostri alcuni aspetti culturali in uno
                                              scambio reciproco.

di alunni composto da ragazzi di scuola       Come è stata la sua prima esperienza
primaria, media e liceo. Che cosa pensa       Erasmus?
possa insegnarci questa esperienza?           SUOR PAOLA: La mia prima espe-
SUOR PAOLA: E’ un’esperienza a 360            rienza Erasmus risale a quando si
gradi perché ti mette a confronto con         chiamava Comenius, quindi parlo di                                                              11
un’altra realtà e permette a voi stu-         più di vent‘anni fa. Feci uno scambio
denti di mettervi in gioco, anche se i        con una scuola spagnola e tedesca;
progetti Erasmus riguardano soprat-           l’argomento di studio principale era il
tutto i docenti che ne sono entusiasti        totalitarismo, la riflessione si soffermò
perché gli permette di interagire con         anche sulla diffusione del Fascismo in
la scuola, soprattutto cattolica, dove        Europa e ho trovato queste esperien-
si riesce a integrare valori a livello sco-   ze sempre molto arricchenti.
lastico. Per voi ragazzi è un’esperienza
culturale ricca che fa scoprire come i        Ci saranno in futuro altre esperienze si-
valori che noi vi insegniamo siano vis-       mili a quella di Dover?
suti in altri ambienti.                       SUOR PAOLA: Sicuramente sì, infatti la
                                              scuola, dal 24 al 28 Febbraio, ospiterà
Che cosa si potrebbe aggiungere al siste-     i ragazzi di Dover, poi ad Aprile verran-
ma scolastico italiano, prendendo spun-       no dei ragazzi polacchi assieme ai loro
to da quello inglese?                         professori, anche se lo scambio sarà
SUOR PAOLA: Sicuramente noi ab-               solo per i docenti. Dopo le attività per
biamo rispetto a loro tutto l’aspetto         i docenti, per l’anno prossimo contia-
di riflessione e di approfondimento           mo di fare esperienze che coinvolgano
di contenuti. Noi del liceo facciamo          nuovamente gli studenti come quella
molte esperienze di mobilità all‘este-        di Dover.
ro: mandiamo spesso i nostri ragazzi a
fare esperienze fuori, quindi diciamo                 Lorenzo Bonini e Chiara Manzi
che gli studenti inglesi apprendono

                                              UK on the go
                                              A    ssieme ai miei compagni di scuola
                                                   Media, Primaria e Liceo, anch’io
                                              ho partecipato allo scambio con gli
                                                                                           nato nel preservare lingua e tradizioni
                                                                                           con un forte senso di comunità cultu-
                                                                                           rale, in particolare nelle grandi città;
                                              studenti di Dover nell’ambito del pro-       il secondo sentimento è l’amore per
                                              gramma Erasmus Plus. Nonostante la           l’Italia vissuto da chi vorrebbe esservi
                                              fibrillazione da Brexit il volo per Lon-     nato – gli inglesi che annualmente visi-
                                              dra era pieno di ‘europei’ pronti ad         tano la penisola – e affolla ristoranti e
                                              immergersi nel fumo di Londra, con il        mostre dedicate all’Italia. Ma forse var-
                                              tricolore sempre ben in evidenza! Chi        rebbe la pena concludere riflettendo
                                              per lavoro – finanza, energia, cucina –      sul fatto che non possiamo, né dobbia-
                                              chi per studiare, molti sono gli italiani    mo, ridurre il nostro Paese al trinomio
                                              a trovare nel Regno Unito una via d’u-       pizza, pasta & mandolino. Dobbiamo
                                              scita da un’Italia a volte poco generosa     valorizzare invece le eccellenze nazio-
                                              per chi cerca lavoro o un mercato cer-       nali a tutto tondo, assicurando ai gio-
                                              to in cui portare la nostra italianità.      vani la concreta possibilità di studiare
                                              Ma Inghilterra, Scozia, Galles… hanno        e lavorare creando le basi per una ri-
                                              sempre qualcosa in più del Bel Paese?        nascita italiana in chiave locale e inter-
                                              Personalmente, anche se solo per po-         nazionale.
                                              chi giorni, ho toccato con mano due
                                              sentimenti vivissimi: il primo è l’amore             Giorgio Papa
                                              per il nostro Paese declinato da chi vi è
DOSSIER ERASMUS+
                   Intervista ai ragazzi della
Vita di Istituto

                   Primaria sul
                   viaggio Erasmus
      12
                   In questo articolo noi ragazzi delle
                    scuole medie abbiamo intervistato i
                   ragazzi della scuola primaria che han-
                                                                  Dover, ci hanno lasciato senza fiato.

                                                                  Cosa avete trovato nelle scuole inglesi
                   no partecipato allo scambio culturale          che vi piacerebbe integrare nel sistema
                   con le scuole di dover, dall’11 al 16          italiano?
                   novembre 2019, chiedendogli le loro            GURPPO PRIMARIA: Abbiamo trovato
                   impressioni su questa esperienza.              nell’ orario scolastico una maggiore
                                                                  libertà data ai ragazzi rendendoli più
                   Buongiorno amici, eccoci finalmente            autonomi: piacerebbe anche a noi vi-
                   a ricordare insieme con piacere i giorni       vere la giornata con quel tipo di orga-
                   trascorsi in Inghilterra per il viaggio Era-   nizzazione. Abbiamo anche notato che
                   smus Plus del nostro Istituto. Sapreste        i ragazzi hanno più spazi di ritrovo che
                   raccontarci che cosa vi ha colpito delle       vorremmo introdurre in Italia. Anche la
                   città d‘arte visitate?                         presenza di numerosi progetti di coo-
                   GRUPPO PRIMARIA: Abbiamo trovato               perative learning ci è piaciuta.
                   fantastico l’intreccio fra la cultura an-
                   glosassone, con lo sviluppo tecnologi-         Cosa vorresti aggiungere nelle scuole in-
                   co come nel caso di Londra, dove spic-         glesi che è presente nel sistema italiano?
                   cava la skyline dei grattacieli interrotta     GRUPPO PRIMARIA: Abbiamo riscon-
                   dagli antichi palazzi londinesi. Anche         trato che comunque la nostra prepara-
                   le bellezze naturalistiche, diverse dal        zione scolastica dà sicuramente mag-         contenuti storici e teorici rispetto a
                   nostro territorio, come le scogliere di        giore spazio all’approfondimento dei         quella dei ragazzi inglesi e che il fatto
                                                                                                               di indossare la divisa rende i ragazzi più
                                                                                                               omologati.

                                                                                                               Cosa ti porti dietro da questo viaggio?
                                                                                                               GRUPPO PRIMARIA: Siamo tornati da
                                                                                                               questo viaggio più consapevoli che,
                                                                                                               anche se appartenenti a culture diver-
                                                                                                               se, noi ragazzi abbiamo elementi che
                                                                                                               ci accomunano abbattendo le barriere
                                                                                                               della lingua e della diversità.

                                                                                                               Nel viaggio siete stati accompagnati da
                                                                                                               ragazzi più grandi della nostra scuola,
                                                                                                               tra cui noi stessi che siamo qui ad inter-
                                                                                                               vistarvi. Come vi siete relazionati con i
                                                                                                               ragazzi più grandi che vi hanno accom-
                                                                                                               pagnato?
                                                                                                               GRUPPO PRIMARIA: I grandi sono sta-
                                                                                                               ti degli ottimi compagni di viaggio, ci
                                                                                                               hanno aiutato con la lingua inglese e
                                                                                                               ci hanno facilitato la relazione con altri
                                                                                                               ragazzi inglesi: è stata l’occasione per
                                                                                                               stringere nuove amicizie.

                                                                                                               Vi piacerebbe ripetere questa esperienza
                                                                                                               con altri progetti Erasmus?
                                                                                                               GRUPPO PRIMARIA: Certamente, ma-
                                                                                                               gari in luoghi diversi per conoscere
                                                                                                               nuove culture.

                                                                                                                       Sofia Marciano e Flavia Gentile
Progetto Erasmus
in tempi di Brexit in

                                                                                         Vita di Istituto
Inghilterra
I l programma Erasmus, acronimo di
  EuRopean Community Action Sche-
me for the Mobility of University Stu-
                                             vani una forte preoccupazione. Tanti
                                             sono infatti i ragazzi che ogni anno
                                             studiano nel Regno Unito grazie al pro-
dents, è un programma di mobilità stu-       gramma Erasmus Plus.                             13
dentesca dell’Unione Europea, creato         L’effetto della Brexit sull’Erasmus an-
nel 1987. Nel 2014 è nato un nuovo           cora non è del tutto certo. Inizialmen-
progetto chiamato Erasmus Plus, il ter-      te sembrava che in seguito all’uscita
mine racchiude al suo interno la plura-      dall’Unione Europea avrebbe abban-
lità di progetti educativi, ovvero tutti     donato il programma Erasmus, fortu-
i programmi di scambi interculturali         natamente le cose sembrano non es-
sostenuti dall’Unione Europea.               sere esattamente cosi.
Credo fortemente in questi tipi di           Sembra infatti che tutto continuerà
scambi, possono infatti essere occa-         non solo per chi già è inserito nel pro-
sioni uniche per entrare a far parte di      gramma:
scuole di altri paesi che portano inevi-     “The UK will continue to partecipe in
tabilmente ad un arricchimento cultu-        the current Erasmus + and European
rale e linguistico, a sviluppare quelle      Solidarity Corps (ESC) programmes“
competenze necessarie per sentirsi           ...confidando in questo comunicato
davvero cittadino europeo. Inoltre la        degli ultimi giorni.
crescita personale che ogni ragazzo          Il ricordo che porto in me è e sarà forte
si porta in valigia al ritorno da questi     tanto quanto l’auspicio che settembre
viaggi non è davvero trascurabile.           2020 non si presenti con una gran-
Questi miei pensieri hanno trovato           de opportunità in meno per tutti gli
massimo riscontro in occasione della         studenti Europei e Inglesi: perdere il
mia esperienza di “partenariato” all’in-     Regno Unito nel programma Erasmus
terno di un programma Erasmus Plus           sarebbe davvero una grande perdita.
a Dover.
Poter, seppure per un breve periodo,                Flaminia Santuari
calarmi nei panni della vita tipica di
uno studente inglese è stata un’espe-
rienza indimenticabile.
Sono esperienze talmente significative
che dalla loro nascita hanno coinvolto
migliaia di ragazzi e questo numero è
sempre in aumento.
Quest’anno dal fatidico giorno del
voto della Brexit, si è diffusa tra i gio-
PGS FOLGORE
                   LA FOLGORE C’È… E VALE!
Vita di Istituto

                   N   eanche il tempo di ingoiare l’ul-
                       tima fetta di pandoro e l’ultimo
                   morso di torrone, di lasciarsi alle spal-
                   le luci colorate e i lenti e sereni ritmi
                   delle vacanze di Natale, che la PGS Fol-
                   gore volley si è ritrovata immersa nei
                   Campionati!
                   Le nostre “implacabili” U13 hanno gio-
     14            cato e vinto 3 partite su 3 del campio-
                   nato CSI dimostrando di avere grinta e
                   carattere: sotto la guida dal nostro in-
                   sostituibile capitano Greta(Consorti),
                   anche se con un organico ridotto
                   dall’influenza, la squadra ha potu-
                   to contare sull’apporto validissimo
                   di due “piccoline” del minivolley che
                   malgrado la poca dimestichezza con il
                   campo più grande e la formula di gio-
                   co diversa hanno affrontato la sfida a
                   testa alta, facendo vedere, qualora ce
                   ne fosse bisogno che partecipazione,
                   allenamento e determinazione, fanno
                   la differenza!                              strette a confrontarsi con l’ansia della     Flavia Zuccoli in collaborazione con la
                   Campionato iniziato anche per le pic-       competizione sono le ragazze della           onlus “Caleidoscopio” di servire ad una
                   colissime atlete del minivolley che         neo formata categoria Open che vede          mensa dei poveri!
                   quest’anno fanno del numero la pro-         in campo anche tutte le nostre allena-       Insomma una stagione che si prospet-
                   pria forza! Le sole 4 “vecchiette” redu-    trici!                                       ta piena di divertimento e di volley e
                   ci dall’anno scorso hanno saputo acco-      Ma in attesa dell’inizio (oramai a bre-      che, se ci sarà possibilità, verrà con-
                   gliere e dare il giusto esempio ai nuovi    ve) anche del loro campionato, sono          clusa con una bella partecipazione
                   arrivati. Nella prima tappa del campio-     state ben felici di partecipare alle va-     alla manifestazione nazionale, magari
                   nato che si è svolta nella palestra della   rie iniziative sportive e non che si sono    insieme ai nostri amici del Basket, per
                   società “Salgen” si sono presentate al      prospettate in questi mesi: dalla parte-     tifarci e gioire gli uni per gli altri…per-
                   completo partendo con il piede giusto       cipazione alle finals di Beach Volley al     ché PGS Folgore significa prima di tut-
                   in prospettiva futura!                      Foro Italico alle partite di serie A1 ma-    to famiglia #familyfirst
                   Le uniche che ancora non sono co-           schile a Latina alla bella iniziativa pro-
                                                               mossa dalla nostra responsabile, Suor
Per educare
                                                un figlio occorre
                                                un intero villaggio

                                                                                                                                                  Liceo
                                                (Proverbio africano)

C   ari genitori,
     dopo avere festeggiato insieme il no-
     stro D. Bosco, fondatore e modello
                                                servare le regole. I giovani non le amano e
                                                spesso neppure noi adulti, ma affinchè non
                                                ci sia anarchia ma armonia ed ordine, rego-
                                                                                                  mo più a stare fuori da questo vortice, da
                                                                                                  questo sistema che diviene non solo ingiu-
                                                                                                  sto e surreale ma poco etico poichè toglie il
                                                                                                                                                   15

della nostra pedagogia salesiana, e avere       le come puntualità , uso improprio a scuola       valore al tempo, al sacrificio , alla conqui-
chiuso contemporaneamente il quadrime-          del cellulare, entrate e uscite fuori orario,     sta e alla persona.
stre sento la necessità di condividere con      non solo vanno regolamentate ma la non            La confusione che ne consegue è che si
voi alcune riflessioni.                         osservanza di esse deve essere sanzionata         pensa che tutto ci sia dovuto sopratutto se
Nella lettura e interpretazione della realtà    e dobbiamo in questo essere concordi.             di mezzo in qualche modo c’è del denaro o
giovanile spesso anche noi ci appropriamo       Secondo valore: il sostegno reciproco e vi-       una retta da pagare.
della frase attribuita a Cicerone “Mala         cendevole; niente è più diseducativo di una       Insegniamo perciò ai nostri ragazzi che al-
tempora currunt”, in realtà sappiamo bene       critica tra adulti su una decisione assunta.      cune cose non si acquistano ma si conqui-
che ogni epoca ha avuto le sue luci e le sue    Affinchè il valore che deve esser comunica-       stano come: la fiducia, il senso del dovere,
ombre e che i giovani sono sempre stati, a      to venga compreso e fatto proprio non lo          l’autocontrollo, la buona educazione, il ri-
causa della loro inesperienza e a volte in-     si può mettere in discussione in nome della       spetto , le competenze e il voto che sia di
consapevolezza, oggetto di preoccupazio-        buona fede dei nostri ragazzi.                    condotta o di profitto.
ne per le generazioni adulte.                   Il valore è valore a livello intrinseco e non     Chi mi conosce da anni sa che non amo
Più che mai oggi però è necessario, al fine     può essere negoziato.                             le metafore, pertanto ribadisco con chia-
di non creare frammentarietà educativa          Terzo valore: il sacrificio e la conquista, due   rezza la necessità di lavorare nello stesso
e di non far prevalere il metodo dei talk       valori che non vanno molto di moda oggi           villaggio citato dal proverbio africano e per
show televisivi, evitando che il codice as-     tra i ragazzi. La velocità digitale, il mondo     la stessa causa: l’educazione e la crescita
sunto sia quello di “MARIA“ non l’Ausilia-      di Amazon, il just eat e l’intelligenza arti-     integrale di quei figli che avete scelto di
trice ma, ahimè, la De Filippi, richiarirci e   ficiale ci hanno liberati dall’ansia dell’atte-   affidarci ogni mattina.
rinegoziare, Noi Educatori e Voi, genitori,     sa, ma hanno creato tanta confusione nei          Con cordialità e stima.
alcuni valori.                                  nostri adolescenti; l’idea che viene sposa-
Per educare buoni Cristiani e onesti cittadi-   ta è che tutto si può comprare e lo si può                La vostra Preside
ni dobbiamo infatti unire le forze.             comprare subito, tutto lo si può e lo si deve             Sr Paola
Primo valore di cui riappropriarci: far os-     avere subito. Anche noi adulti non riuscia-

Notte della classicità
Q    uesta è la parola che abbiamo pre-
     so come principale riferimento.
Affermava Publio Terenzio Afro ‘Homo
                                                logie, miti, ma il vero topos era ‘Cos’è
                                                che definiamo realmente mostro?’.
                                                L’ultima parte della serata è stata ca-
sum, humani nihil a me alienum puto’            ratterizzata dalla presenza di tavole
‘Sono un essere umano, niente di ciò            rotonde: pensieri, opinioni, conside-
ch’è umano ritengo estraneo a me’. La           razioni hanno reso la notte del liceo
sera del 25 gennaio, grazie all’organiz-        classico ancora più magica ed unica.
zazione dei rappresentanti del liceo            I vari professori si sono messi in gioco
classico, per la prima volta all’Istituto       realizzando dei veri e propri dibattiti
Maria Ausiliatrice è stata realizzata la        che ruotassero attorno alle corrispet-
tanto acclamata Notte della Classicità.         tive materie. Dunque una notte un po’
Agamennone, le Ninfe, corone d’allo-            diversa in cui personaggi quali Edipo
ro ovunque, pepli: una notte all’inse-          e Cicerone sono stati reinterpretati e
gna dell’antico mondo greco e latino.           attualizzati secondo il pensiero del XXI
Il tutto si è svolto a partire dalle ore        secolo.
8:30 fino quasi a 00:00. Inoltre la par-
tecipazione di Igor Buglioni ha reso la                  Eleonora Rhodio,
serata ancora più particolare: etimo-                    Quarto Anno
Humanitas in gara
        H    umanitas: è facile che i pensieri cor-
             rano da autori classici come Terenzio,
        passino ad Enea, ed arrivino ai più mo-
        derni autori dell’Umanesimo; la verità è
        che, mai come ora, sarebbe utile appro-
Liceo

        fondire quanto una parola così semplice
        possa racchiudere. Forse proprio spinta
        da questo interesse, ho scelto di parteci-
        pare al Concorso Letterario organizzato
        dalla scuola, che aveva come traccia prin-
        cipale questo argomento. Un’esperienza
 16     che, nonostante all’inizio mi trovasse
        diffidente, si è rivelata un’occasione pia-
        cevole. Seduta, sola con la mia penna,
        senza la pressione scolastica che, vuoi o
        non vuoi, ti pone di fronte ad un’immi-
        nente valutazione, è stato facile lasciarsi
        andare a pensieri forse fin troppo filoso-
        fici.Per concludere, l’uomo ha da sempre
        bisogno di parlare di sé, anzi, direbbe Pa-
        scal, come potrebbe parlare d’altro sen-
        za prima conoscersi. La questione che vo-
        glio lasciarvi è: innata curiosità, bisogno
        primario, o semplice narcisismo ?

                Margherita Salvati,
                Quarto Anno

        La parola alla vincitrice del concorso,
        Valeria Bresciani del Quarto Linguistico
        A    Gennaio a scuola si è tenuto un Con-
             corso Letterario sul tema dell’Huma-
        nitas. Il tema era legato alla Notte della
                                                       aveva avuto lo stesso problema nostro.
                                                       Quello di trovarsi perso, senza punti di
                                                       riferimento in un mondo che stava avan-
                                                                                                      Nel mio tema ho citato Isaak Heinemann,
                                                                                                      un filologo e professore, che diede diver-
                                                                                                      se definizioni al termine di Humanitas. Il
        Classicità, un evento del Liceo Classico in    zando a un passo troppo rapido. È come         primo era legato alla filantropia, ovvero
        cui i professori e gli alunni hanno tenuto     se all’improvviso si fosse svegliato e si      un amore reciproco tra gli uomini. Il se-
        interventi e lezioni su vari temi.             fosse reso conto di quanto si fosse al-        condo, più comune come interpreta-
        Per il mio eleaborato io mi sono ispirata      lontanato dai valori e dagli ideali di una     zione, era l’Humanitas intesa come una
        alle diverse interpretazioni dell’Huma-        volta. Fu proprio questo risveglio che lo      buona educazione a cui si aggiunge la
        nitas, da quella rinascimentale a quella       fece riprendere la classicità, che poi ven-    cultura ereditata dal passato. L’ultima
        moderna. La traccia ci chiedeva di con-        ne adattata ai tempi moderni. L’uomo           interpretazione era una basata sull’este-
        siderare come l’Humanitas ci potesse           rinascimentale si guardò indietro e tornò      tica che rende l’uomo che la possiede un
        salvare dal processo di disumanizzazione       all’armonia e alla semplicità dell’antichità   individuo distinto e raffinato.
        moderna. Per processo di disumaniz-            per cercare l’equilibrio che aveva perso       Per la mia tesi, io ho preso tutte queste
        zazione io ho inteso l’aumento dell’uso        nel corso dei secoli.                          definizioni e ho parlato dell’importanza
        della tecnologia e l’allontanamento dai        Per questo la mia tesi si è basata proprio     di ciascuna di loro. Infatti, è solo mischian-
        nostri valori e dalla nostra cultura. Tra le   sul fatto che noi dobbiamo fare esatta-        dole che possiamo avere una definizione
        fonti a noi date vi era un articolo di gior-   mente come ha fatto l’uomo rinascimen-         completa di Humanitas. Ed è proprio
        nale che parlava proprio di questo feno-       tale. Ci dobbiamo guardare indietro per        questa Humanitas che ci salverà dalla di-
        meno e di come i bambini del futuro non        riprendere la semplicità e l’armonia di        sumanizzazione di oggi. È solo questione
        sfoglieranno mai più le pagine di un libro.    una volta. In tempi come questi, è facile      di trovare un po’ di spazio, qualche oret-
        Questa espressione mi ha colpito parti-        lasciarsi trascinare dalla velocità del tem-   ta al giorno, per dedicarsi alla propria
        colarmente e mi ha ispirata a scrivere su      po. Tutto è velocizzato, dalla comunica-       cultura. Basta andare in una biblioteca,
        come noi non riusciamo più a leggere o a       zione al lavoro e perfino al cibo. Abbiamo     ascoltare chi sa qualcosa in più o girare
        dedicare del tempo alla nostra mente e         perso quell’ideale di ozio, un tempo dedi-     semplicemente per la bellissima città in
        al nostro benessere.                           cato solo a noi stessi e alla nostra mente.    cui ci troviamo. Noi siamo fortunati per-
        Mentre scrivevo ho fatto un collegamen-        Quando mai abbiamo il tempo di sfoglia-        ché viviamo nel cuore dell’antichità, ed
        to con qualcosa che ho studiato in questi      re un libro? Quando ci capita di trovarci in   è proprio per questo che ci dobbiamo
        ultimi due anni: il Rinascimento. Mi sono      mezzo alla natura senza secondi fini, ma       guardare indietro qualche volta.
        resa conto che l’uomo rinascimentale           semplicemente per goderla?
IO SO PERDONARE PERSINO TE
Stop bullying

                                                                                                                                                 Liceo
La storia che ho
raccontato è la mia storia,
finita bene.
Penso che i bulli abbiano                                                                                                                         17
qualcosa alle spalle, un
segreto o qualsiasi altra
cosa che li imbarazza
o spaventa e abbiano
bisogno di sentirsi più
forti degli altri per poter
sopravvivere in questo
mondo che è una giungla,
dove chi è trasgressivo,
bello e popolare vive
mentre chi è diverso
perisce di scherni e di
oscenità che non voglio
nemmeno raccontare.

F  u quel giorno che capii che era Marco
   la vittima e non il carnefice. Torniamo
indietro nel tempo di molti anni, tornia-
                                                 co Alessandro. È cominciato tutto alla
                                                 nascita infatti siamo nati lo stesso giorno
                                                 dello stesso anno e siamo sempre stati
                                                                                                 inventandosi scuse sul fatto che non era
                                                                                                 in classe, lì per lì risi pure un pochino poi
                                                                                                 se ne andò facendomi un sorriso ma non
mo al nostro primo incontro cioè in cul-         vicini di casa. Lo odiavo, odiavo tutto di      un sorriso di quelli “adesso sono cavoli
la all’ospedale. E sì, siamo nati lo stesso      lui, tutti gli dicevano:” che bello questo      tuoi e sei finito”, era un sorriso dolce e
giorno io e Marco e penso che già da             bambino! Ma che bei capelli! Che belle          affettuoso che nemmeno mia madre mi
allora mi odiasse perché non appena mi           queste lentiggini!” e a me niente; persino      aveva mai fatto. Quel giorno non lo presi
misero nella culla vicino a lui iniziò a pian-   i miei genitori dicevano che ero brutto.        in giro e di conseguenza neanche gli altri
gere come uno che subisse atroci soffe-          Poi l’avevo ritrovato persino a scuola nel-     perché ero io che comandavo. Mi dimen-
renze. Un po’ di anni dopo ci ritroviamo         la mia stessa classe, mamma mia quanto          ticai presto dell’accaduto e tornai a odiar-
alle elementari insieme: lui era sempre          lo odiavo! Avevo intenzione di togliergli       lo come sempre ma un giorno uno degli
meglio di me, lui era amato e io non ave-        tutti e alla fine c’ ero riuscito. Lo avevo     ultimi giorni di scuola lo stavo picchiando
vo amici, lui era sempre giustificato e io       lasciato da solo e mi sentivo bene per-         quando mi disse una cosa: “io posso per-
venivo accusato per ogni singola cosa.           ché adesso anche lui era triste come me.        donare persino te che mi hai reso questi
Gli anni peggiori della mia vita furono          Quando lo insultavo mi sentivo potente          anni un inferno”. Rimasi senza parole e
quelli tra la terza e la quarta elementare       perché gli altri erano dalla mia parte ed       capii che lui non aveva mai fatto niente
e forse anche un po’ la quinta. Scoprii di       ero io il più forte non lui, almeno a scuo-     per difendersi: si lasciava picchiare e ogni
essere disgrafico e tutti ma proprio tutti       la. A casa invece erano stufi di me e non       volta mormorava qualcosa. Poi continuò
iniziarono a prendermi in giro e so che          mi volevano e una volta li ho sentiti litiga-   dicendo: “dai arrenditi, basta odio, ba-
adesso non mi crederete ma giuro che             re e papà diede uno schiaffo alla mam-          sta botte, lasciami”. Non lo lasciai finire
mi picchiavano quasi ogni giorno. L’unica        ma. Io avevo visto tutto e anche papà mi        che iniziai a piangere come un bambino
persona che mi ascoltava veramente era           aveva visto. Il giorno dopo arrivai a scuo-     chiedendo scusa e lui mi abbracciò di-
il mio vero amico Maurizio. Il momento           la con un livido molto grande sull’occhio       cendomi che andava tutto bene che mi
migliore della mia vita fu quando feci           e Alessandro, sì proprio Alessandro si          perdonava. Adesso siamo buoni amici e
pace con Marco (ma purtroppo fu tanto            preoccupò per me e, senza parlarmi, mi          ci sosteniamo l’un l’altro nei momenti più
tempo dopo). Ma non è mica finita qui            portò nell’ infermeria della scuola e dopo      difficili.
la storia, adesso vi racconto l’altro pun-       aver chiamato l’infermiera scolastica gli
to di vista quello di Marco.                     disse che avevo un dolore all’occhio. Io                Alessandro Settimj,
Ciao io sono Marco e vi voglio raccontare        non dissi niente, ero sbalordito e lo guar-             Primo anno
la storia dell’amicizia tra me e il mio ami-     davo mentre parlava con l’infermiera
Quando ci regalarono una scuola
        La compagnia teatrale
        Dieghesis torna al Liceo
        Maria Ausiliatrice.

        L  o scorso 27 gennaio, in occasione del-
Liceo

           la “Giornata della Memoria”, la nostra
        scuola ha accolto in teatro un’esibizione
        di due attori appartenenti alla compa-
        gnia artistica ‘‘Dieghesis’. La performan-
        ce, intitolata “Quando ci regalarono una
 18     scuola” mostra al pubblico, attraverso gli
        occhi di una madre, la reazione di una fa-
        miglia ebraica nel momento in cui nell’I-
        talia fascista venne vietato agli studenti
        ebrei di frequentare le scuole a causa del-
        le leggi razziali del 1938 e, attraverso gli
        occhi di un professore, un sentimento di
        difesa verso l’insegnamento e le difficol-
        tà affrontate per garantire una parvenza
        di normalità scolastica ai giovani improv-
        visamente emarginati perché ebrei. No-
        nostante fosse difficile immaginare gli
        ambienti in cui era ambientata la storia,
        per rendere lo spettacolo interattivo,
        meno pesante e per accorciare le distan-
        ze, sul palco, seduti affianco agli attori,
        c‘erano alcuni ragazzi dei quinti anni e
        sotto le nostre poltrone erano stati posti
        tre fogli rappresentanti documenti reali
        dell’epoca, quali una pagella e due pagi-
        ne di giornale, in modo che l’esibizione
        risultasse più realistica. Questo spetta-
        colo è stata l’ennesima dimostrazione di
        quanto l’Olocausto abbia costituito una
        vergognosa ed indelebile pagina della
        storia dell’umanità ed è importante ri-
        cordare alle future generazioni e a chi lo
        vorrebbe dimenticare che, come disse
        Anna Frank “A noi giovani costa doppia
        fatica mantenere le nostre opinioni in un
        tempo in cui ogni idealismo è annientato        Don Bosco: un Santo per la vita
        e distrutto, in cui gli uomini si mostrano
        dal loro lato peggiore, in cui si dubita del-
        la verità, della giustizia e di Dio”.           Il 31 gennaio è una data molto impor-
                                                         tante per il calendario salesiano, infatti
                                                        come da tradizione si festeggia Don Bo-
                                                                                                      pre nel cuore) mi hanno trasmesso l’e-
                                                                                                      sempio e il rispetto dell’insegnamento
                                                                                                      di Don Bosco, fondato sul principio di
                Sofia Pellegrino,                       sco. Questo giorno, per me e per tutti gli    diventare “buona ed onesta cittadina”.
                Secondo anno                            studenti “veterani” e non, è un appunta-      Spero che tutti noi ragazzi della Scuola ri-
                                                        mento immancabile. La festa si è svolta       usciremo in questo traguardo non certo
                                                        con la consueta celebrazione eucaristica      facile, ma sicuramente raggiungibile con
                                                        e la distribuzione della merenda a base       tanto impegno, apertura e amore verso
                                                        di pane e salame, offerta dalla scuola        gli altri. È bello pensare che, anche se
                                                        proprio come Don Bosco faceva con i           frequento questa scuola da anni e mol-
                                                        suoi ragazzi. Conosco così bene la storia     te cose sono cambiate, questa festa sia
                                                        di Don Bosco, i suoi sentimenti, tutto il     rimasta sempre così sentita e onorata da
                                                        bene che ha fatto per i ragazzi bisogno-      parte di noi tutti allo stesso tempo come
                                                        si di affetto e di aiuto, la sua generosità   sia confortante avere lo sguardo dolce di
                                                        e dolcezza, allo stesso tempo anche la        Don Bosco in cortile, sembra ci sorrida e
                                                        rigorosità e l’educazione che predicava,      ci ricordi che lui è lì pronto sempre a pro-
                                                        infatti a volte che ho quasi la percezione    teggerci ma anche a ricordarci il valore
                                                        di averlo conosciuto e ascoltato come         dell’amicizia e della bontà verso gli altri.
                                                        se fosse stato un mio insegnante, a di-
                                                        mostrazione che tuttavia vive tra noi e ci            Lavinia Albero,
                                                        protegge. Da sempre tutti gli insegnanti              Secondo anno
                                                        della scuola (il cui ricordo porterò sem-
Service learning
sempre work in progress
L   La povertà, purtroppo, è sempre più
    presente nella nostra società. Spesso
per fretta o per semplicità si sottovaluta
                                              lità e curano gratuitamente chi ne ha
                                              necessità. Dopo la visita abbiamo iniziato
                                              a porci domande su cosa potesse essere
                                                                                             la: la farmacia di corso Trieste infatti
                                                                                             possiede un contenitore anonimo per
                                                                                             la raccolta di farmaci da donare alla Cari-

                                                                                                                                           Liceo
il problema pensando che non ci riguardi      davvero utile per questi indigenti oltre       tas, a cui nessuno di noi aveva mai fatto
affatto. Eppure è presente nella nostra       a coperte e cibo, che la scuola fornisce       caso. Quindi per il ‘service learning’ ab-
città, dietro/vicino le nostre case. Ne ab-   già di sua iniziativa. Ci siamo chiesti come   biamo organizzato il progetto Raccolta
biamo avuto la conferma durante il ritiro     potessero superare influenze e dolori          Farmaci, ci siamo suddivisi in gruppi, uno
di Natale visitando la casa di Accoglien-     queste persone che a mala pena riesco-         di informazione, uno di raccolta e uno di
za Santa Giacinta, gestita della Caritas,     no a sopravvivere. E quindi facendo an-        controllo in modo che tutti potessimo
situata presso la Casilina. All’interno in-   che riferimento all’obiettivo numero 3         partecipare e soprattutto contribuire          19
fatti abbiamo visto un ‘Emporio’ dove le      dell’Agenda 2030 per lo sviluppo soste-        attivamente. Insomma è fondamentale
persone più povere possono acquistare,        nibile, che prevede di assicurare la salute    che i giovani siano parte attiva e non in-
attraverso un sistema di punti assegna-       e il benessere per tutti e per tutte le età,   differenti ai bisogni della comunità e di
to dalle parrocchie, cibo e beni di prima     noi, quarto scientifico, abbiamo deciso di     chi è meno fortunato; nel nostro piccolo
necessità indispensabili per la sopravvi-     impegnarci nella raccolta e donazione di       tutti possiamo dare un grande contribu-
venza. Abbiamo poi notato che oltre gli       farmaci, spesso dimenticati ed abbando-        to.
appartamenti residenziali c’è un centro       nati nelle nostre case. In realtà lo spunto
odontoiatrico dove medici dentisti met-       è arrivato anche dalla casuale scoperta                Valeria Munafò,
tono a disposizione la loro professiona-      fatta proprio di fronte alla nostra scuo-              Quarto Anno

L                                                                                                  Chiara
   a storia di Chiara Corbella è una storia   come una festa... Chiara alla fine del fu-
   impietosa, a tratti crudele, sincera e     nerale dirà: “IL Signore ha voluto donarci

                                                                                                  Corbella
toccante. Questa storia è stata ed è d’e-     dei figli speciali, ma ci ha chiesto di ac-
sempio per me e per molte altre persone       compagnarli soltanto fino alla nascita, ci
che sono riuscite ad aprire il proprio cuo-   ha permesso di abbracciarli, battezzarli e

                                                                                                testimone
re e che hanno accettato, un passo alla       consegnarli nelle mani del Padre in una
volta, la propria croce. Chiara si sposa il   serenità e in una gioia sconvolgente”.
21 settembre del 2008 con Enrico Petril-      Pochi mesi dopo Chiara aspetta unì’altro

                                                                                                   di fede
lo e tornati dal viaggio di nozze, scopre     bambino e dalle ecografie si scopre che
di essere incinta, le ecografie però mo-      è completamente sano, una settimana
strano una grave malformazione. I due         dopo aver scoperto di essere incinta, la

                                                                                                 dei giorni
decidono di portare avanti la gravidanza,     ragazza si accorge però di una lesione
ma dopo pochi mesi iniziano i primi pro-      alla lingua col fondato sospetto che si

                                                                                                     nostri
blemi fisici: la pancia diventa sempre più    tratti di un tumore. Poche settimane
grande a causa dell’acido che si stava for-   dopo affronta durante la gravidanza la
mando. Portano a termine la gravidanza        prima delle due fasi di un intervento per
e decidono di chiamare la bambina Ma-         asportare la massa tumorale sulla lingua.
ria Grazia Letizia che nasce il 10 giugno     Per la seconda fase occorrerà aspetta-
2009. Resterà in vita, nelle braccia della    re che Francesco sia nato: Chiara infatti
madre, per poco più di mezz’ora. Il fu-       sceglie di rimandare la chemioterapia
nerale viene vissuto con la stessa pace       per non far male al bambino che porta
che ha accompagnato i mesi di attesa          in grembo. Francesco Petrillo nasce il 30
per la nascita e durante la messa Enrico      maggio 2011. Il 3 giugno, con lo stesso
dirà: “ Quello che noi abbiamo imparato       ricovero del parto, Chiara affronta la
è che Dio non ci ha mai delusi, la nostra     seconda fase dell’intervento e tornata
preghiera è stata quella di non possede-      a casa comincia la chemioterapia ma or-
re la vita di Maria, ma di accompagnarla      mai il tumore si è già esteso fino a rag-
fino a dove potevamo. Sono veramente          giungere i linfonodi, i polmoni, il fegato
molto orgoglioso di mia figlia perché lei     e perfino l’occhio destro. Scoprì purtrop-
è nata pronta! In fondo lo scopo della        po che era ormai una malata terminale.
nostra vita qual è se non quello di incon-    Chiara muore a mezzogiorno del 13 giu-
trare Gesù Cristo prima o poi? Mi chiedo      gno 2012, dopo aver salutato uno a uno i
quale sia la sfortuna, perché lei già sta     parenti e i suoi amici più cari e dopo aver
là!” Qualche mese dopo chiara è nuova-        detto a ognuno di loro: “Ti voglio bene”.
mente incinta. Anche a questo bambino,        Chiara ha saputo testimoniare la bellezza
a cui verrà dato il nome di Davide Giovan-    che si nasconde dietro a ogni sofferenza
ni, viene però diagnosticata una grave        e che la vita è più forte della morte.
malformazione, e come la sorella mori-
rà poco dopo essere nato, il 24 giugno                Martina Carucci,
2010. Anche il suo funerale sarà vissuto              Primo anno
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