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Scuola Paritaria Maria Ausiliatrice Via Dalmazia, 12 Roma WOW Anno XXI Pubblicazione trimestrale Marzo - Aprile 2020 il giornale dei ragazzi di via Dalmazia www. scuolamausiliatriceroma.org
In questo numero 6 Fatti e Mis fatti Australia ancora in 8 Vita di Istituto fiamme Dossier Mascherine per sintomi Erasmus Plus di sinofobia PGS Folgore 15 S cuola S econdaria di secondo grado S cuola S econdaria Humanitas 22 di primo grado in gara Coronavirus Stop Bullying El chico de los pantalones rosa 27 S cuola P rimaria Che bello S cuola lavorare... 31 dell'Infanzia insieme! W Don Bosco Alunno per un giorno
Il giornale dei ragazzi di via Dalmazia Hanno collaborato i giornalisti e le giornaliste della Scuola di Via Dalmazia: allievi dell’Infanzia, della Primaria, della Secondaria di Primo e Secondo Grado con maestre, maestri e professori Siamo fatti di relazione, “persona” vuol dire Come ha fatto Don Bosco ad andare al di Direttore Responsabile infatti realtà aperta a ciò che è altro da sé. là dei modi scostanti di quel ragazzo per Maria Antonia Chinello La relazione ci costituisce e su di essa gio- riuscire a vedere una bellezza, un tesoro chiamo la nostra crescita umana. nascosto, che poteva venire alla luce, come Quest’anno stiamo riflettendo, in partico- di fatto è avvenuto? Autorizzazione Tribunale di Roma lare, sulla santità e ci accorgiamo che, di Ha creduto che ogni giovane, ogni persona, n. 306 del 07/06/2002 fatto, è di relazione che stiamo parlando. è a immagine di Dio e non può non avere bontà e bellezza, anche se sepolta da rab- Nella vita di Don Bosco c’è un racconto, bia e cattive esperienze. che mi ha particolarmente colpito. Un gior- Progetto grafico e no Don Bosco, a Torino, si imbatte con un Ecco la grande potenza della relazione, che impaginazione giovane malvestito e arrogante nell’aspet- può salvare sia chi si lascia incontrare, sia POOYA srl to, tanto da far decidere a chiunque di tirar chi per primo sceglie l’incontro, perché lo www.pooya.it dritto. stana dall’egoismo, dalla paura e lo convin- Don Bosco, invece, lo saluta amorevolmen- ce che sa amare, dare, percorrere l’unica Stampa: te, lo ferma e chiede: “Chi sei tu?” Risposta: strada che rende contenti/e: far di tutto Tipografia Pio XI “Chi sono io? E lei che cosa vuole da me? Chi per vedere felici gli altri. Via Umbertide, 11 Roma è lei?” Don Bosco non si offende e rispon- de: “Lo vedi, sono un prete, che vuole tanto Il tempo liturgico, che stiamo vivendo, ci bene ai giovani, li raduna la domenica in parla di morte e risurrezione, di un dare la un bel luogo, dà loro delle cose buone ed vita per riaverla più piena. essi gli portano molto affetto, io sono don Don Bosco, e prima di lui Gesù, ha detto a Bosco”. chi voleva capire qualcosa di questo miste- Don Bosco si gioca per quello che è, mette ro, che balenava dalla sua persona e dalla Associato all’Uspi in campo la sua identità. A quel punto il gio- sua opera: “Vieni e vedi”. Anche noi possia- Unione Stampa Periodica Italiana vane fa la stessa cosa: “Io sono un povero mo provare, farne esperienza. Solo così ci disoccupato, senza padre e senza madre”. è dato di constatare che non c’è inganno. Dunque un ragazzo che non ha nessun ri- ferimento: non ha famiglia, non ha lavoro, Quando ci stiamo avvicinando all’inverno, non ha nessuno. Da qui la sua rabbia contro l’albero perde foglie, fiori, frutti e resta con tutti. rami freddi e spogli, ma sappiamo che, con Una grossa sfida per Don Bosco, che non la primavera, quello stesso albero sarà rive- scappa ma: “Io ti voglio aiutare, domenica stito a nuovo: ne abbiamo l’esperienza. Così ti aspetto con i miei figli. Poi ti cercherò la- accade nella relazione: l’altro ci può anche Contatti voro e ti farò stare allegro”. spogliare, mortificare, ma se troviamo il Il giovane però lo fissa per qualche istante e coraggio di attraversare questa situazione poi dice: “Non è vero!” di morte, ci ritroveremo persone rinnovate, Ha paura di essere deluso un’altra volta. più vive. Don Bosco non molla, tira fuori dalla tasca E se anche non ci sarà dato di constatare la dieci soldi, li pone nelle mani del giovane e stessa cosa nell’altro, dobbiamo essere cer- insiste: “Sì, sì, è vero, vieni e vedrai”. ti che la relazione non è stata vana, perché Finalmente al giovane cadono le ultime chi semina vita, più vita ritrova. Scuola Paritaria difese e promette di andare all’oratorio. Maria Ausiliatrice La vita di quel giovane si rimetterà in mo- di Sr Franca Ridella Via Dalmazia, 12 vimento: gli è stata aperta una strada di Direttrice Roma speranza.
Fatti & Misfatti 6 Australia, ancora fiamme S ono tre mesi che temperature mai registrate prima, violenta siccità e venti fortissimi hanno portato l’Au- ne chiedendo alla popolazione di la- sciare le zone più colpite. Gli scienziati leggono, in questa relazione, l’effetto migliore dei modi per poter soprav- vivere. Migliaia di attivisti australiani sono scesi nei giorni scorsi in piazza stralia in fiamme. Pochi prendono in principale dei cambiamenti climatici, per manifestare contro i cambiamenti considerazione questa situazione. È sia per l’intensità che per la lunghezza climatici, accusando il governo di non più facile pensare che il problema non di questo periodo, nonché per la pre- aver fatto abbastanza. Fortunatamen- ci riguardi affatto solo perché si tratta cocità del momento in cui si stanno te anche il mondo dei social si è atti- di una zona situata dall’altra parte del verificando. È fondamentale notare vato e sono stati raccolti attraverso le mondo. Invece è una vera catastrofe. che una parte delle accensioni è stata donazioni su facebook circa 30 milioni Secondo l’allarme lanciato dal Wwf causata dall’uomo ma l’altra metà è di euro destinati alla lotta agli incendi, sono morti oltre un miliardo gli anima- stata la diretta conseguenza dei fulmi- una cifra mai raggiunta prima. li, tra cui migliaia di specie protette in- ni, un fenomeno cresciuto in Australia clusi i piccoli e teneri koala. Le autorità centrale a causa della variazione delle Valeria Munafò, australiane hanno fatto di tutto per ar- condizioni climatiche che negli ultimi Quarto Anno ginare gli incendi e ora concentrano gli 100 milioni di anni hanno costretto sforzi per il salvataggio delle vite uma- le piante a evolversi per superarli nel Io sto con Paolo... Noi stiamo con Paolo Il mio corpo una prigione. È questa la malattia che affligge Paolo Palumbo, il ventiduen- pensiero, un’emozione, un’anima che prescindono dal corpo. I grandi cuori e è diventato ne invitato da Amadeus a raccontare la le grandi menti non si lasciano fermare sua storia a Sanremo 2020. da nulla, tanto meno da un corpo che La sua però non è una storia che deve non funziona. Perché il corpo deve es- una prigione suscitare pietà o commiserazione, è sere uno strumento, un sostegno, ma una storia di forza, speranza e amore. non può definire ciò che siamo e ciò Paolo ha infatti dalla sua parte una che possiamo fare o raggiungere nella “splendida famiglia” come la definisce vita. F orse questo è il modo migliore per lui stesso e un fratello che è diventato Con questo articolo, come Paolo nel descrivere una malattia come la le sue braccia e le sue gambe. Attra- suo intervento a Sanremo, voglio ri- SLA, sclerosi laterale amniotrofica. La verso di lui è riuscito ad andare oltre badire che la vita va vissuta in quanto SLA è una malattia neurodegenerati- quella gabbia e a guardare al di là delle dono, e che è possibile trovare una va progressiva del motoneurone che sbarre attraverso un battito di ciglia, propria felicità in qualsiasi condizione causa una graduale atrofia muscolare. l’unico movimento che gli sia rimasto. fisica, perché ciò che veramente conta In parole semplici i muscoli non rispon- Il suo corpo inerte, non più in grado di è lo spirito. Io sto con Paolo e voi? dono più agli impulsi e si arriva a per- sostenerlo, non è riuscito a fermare la dere completamente il controllo del sua voglia di vivere e di seguire i propri Giulia Nobili Benedetti, sogni, perché noi non siamo solo carne Quarto Anno proprio corpo che diventa, appunto, ed ossa, siamo molto di più. Siamo un
Mascherine per sintomi di sinofobia Fatti & Misfatti N elle ultime settimane “infode- mia” e psicosi stanno viaggiando su binari paralleli nella popolazione giustifica di certo la discriminazione: essa piuttosto rivela un aspetto pre- occupante del nostro attuale tessuto trova in difficoltà e trascurandone la dignità, diritto inalienabile. La campa- na d’allarme dovrebbe dunque suona- mondiale che segue l’evolversi del- sociale, di spinta alla chiusura e all’i- re non tanto per il virus, quanto per un la diffusione del coronavirus e sono solamento con il solo obiettivo di pro- mascherato pregiudizio latente che lo purtroppo ormai all’ordine del giorno teggere sé stessi, disinteressandosi prende come pretesto. frequenti episodi di discriminazione completamente del prossimo che si e intolleranza. Grande responsabilità Lucrezia Valletta, in questo, deriva certamente anche Quarto Anno dal modo con cui si sta trattando l’e- pidemia sui mass media, come la sua strumentalizzazione mediante la pub- blicazione di fake news piuttosto che 7 campagne di corretta informazione sul virus. Sono la disinformazione, l’i- gnoranza e la superficialità che con- tribuiscono ad accrescere questo dif- fuso stato di timore, ma la paura non La piaga del femminicidio G ià solo a Gennaio, 12 sono state le vittime: 12 persone uccise es- “Tieni le mani in cui il corpo partecipa […] ma in sé stes- so, per sé stesso, con sé stesso, sem- senzialmente solo per essere donne. Davanti a questi dati allarmanti, ci do- tasca, e se le tiri fuori plice, eterno”: Platone nel Simposio si esprime in questo modo in merito al vremmo chiedere perché nonostante è per una carezza”: concetto di bello, che supera la dimen- il progresso dell’uomo su tanti fronti, sione corporea del volto, delle mani, o facciamo passi indietro su questo, che bellezza, il miglior di qualsiasi parte del corpo, ed è qual- è uno dei più importanti. Cosa manca? cosa di più, è semplice ed eterno. Forse la sensibilizzazione al tema? Ep- antidoto contro la Semplice ed eterna è anche la bellezza pure, non mancano le segnalazioni per l’emergenza, come quella del Pg della violenza di Gessica Notaro, la quale, al di là di un volto segnato dalle cicatrici, vanta Cassazione, Giovanni Salvi. È qualco- una bellezza struggente, che come af- sa di più profondo di ciò, è nel nostro ferma lei stessa, “sta nell’energia che modo di pensare e di vivere: è quel Il 10 Gennaio del 2017 Gessica Notaro emaniamo e che mettiamo in quello “ma come era vestita?” che ci spunta è stata sfregiata con l’acido da Edson che facciamo”. La bellezza diventa in testa quando sentiamo di uno stu- Tavares, l’ex fidanzato. A distanza di tre dunque forza, ma allo stesso tempo pro. Non si parla solo di un punto di anni dall’avvenimento, dopo numerosi delicatezza: “tieni le mani in tasca, che vista maschile ma purtroppo anche interventi chirurgici, la ragazza sta ac- se le tiri fuori non fai la differenza, e se femminile, siamo tutti sempre pronti quisendo un volto nuovo. In occasione le tiri fuori è per una carezza” recita la a screditare il valore della donna. Per della prima serata del Festival di San- canzone. Ma c’è di più: la bellezza, ca- sradicare un problema tale, c’è biso- remo Gessica Notaro è salita sul palco pace di sopprimere tutto ciò che è de- gno quindi di partire da noi, perché la dell’Ariston cantando insieme ad Anto- teriore, educa alla dolcezza, è un’arma cultura del femminicidio la generiamo nio Maggio “La faccia e il cuore”, brano vincente contro la violenza… lo stesso noi. La soluzione, però, c’è ed è alla che racconta l’aggressione di cui è stata Dostoevskij scrive: “la bellezza salverà portata di ognuno: considerare le don- vittima. il mondo”. ne valide in sé e per sé anche senza un uomo accanto. “Né il bello si mostrerà a lui sotto for- Alessandro Andreucci, ma di un volto, neppure come delle Quarto Anno mani, né come alcun altra delle parti di Sara Alfieri, Quarto Anno
DOSSIER ERASMUS+ Erasmus Vita di Istituto Un viaggio su ponti che portano lontano. E ra il 2016 quando il nostro primo gruppo di docenti si incontrava sotto l’uomo vitruviano dell’aeroporto roma- no di Fiumicino per imbarcarsi nella pri- 8 ma avventura Erasmus Plus. Dopo quat- tro anni si sono susseguite ben cinque esperienze di formazione in mobilità per docenti e studenti grazie al finanziamen- to dell’Unione Europea, nell’ambito del programma Erasmus Plus. L’anno scolastico 2019-2020 è stato per l’Istituto di via Dalmazia l’anno dei due viaggi Erasmus Plus nei mesi di Ottobre e Novembre: un’esperienza di formazione sulla metodologia del Service Learning a Barcellona, presso le scuole della Rete Spagnola di Apprendimento e Servizio (www.aprendisajeservicio.net), seguita da una seconda esperienza per lo scam- bio formativo di un gruppo di nostri alun- ni con gli alunni della rete di scuole di Do- ver, “Kent Catholic Schools’ Partnership” vice Learning, che la rete di scuole catala- na, o interagire con alunni di 4° Liceo che (www.kcsp.co.uk). ne porta avanti da diversi anni: si tratta di costruivano un servizio di approfondi- Come nelle esperienze precedente- una metodologia che impegna gli alunni mento e recupero nello studio per i pro- mente maturate, i docenti partecipanti in attività di apprendimento tali da pro- pri compagni di scuola più piccoli. rappresentavano le varie componenti durre una ricaduta sociale effettivamen- L’esperienza Erasmus di Barcellona ha del nostro istituto, dalla scuola primaria te rispondente a bisogni del territorio e arricchito l’esperienza dei docenti di via al Liceo. Nella formazione a Barcellona al contempo valutabile grazie a concreti Dalmazia di buone pratiche da attuare il gruppo di 12 docenti è stato accom- prodotti e risultati di apprendimento. presso la nostra scuola per coinvolge- pagnato dallo staff direttivo dell’opera Per i nostri docenti è stato suggestivo re colleghi e alunni in attività formative – Direttrice e Presidi – e si è vissuto un seguire gli alunni di 3ª elementare impe- innovative e solidali, ma soprattutto tali percorso di scoperta delle attività di Ser- gnati nel raccogliere narrazioni storiche da far sentire tutti appartenenti all’inte- dagli anziani di un quartiere di Barcello- ra famiglia dell’Istituto di via Dalmazia,
sti, e non da visitatori, nelle lezioni e nei laboratori presso le scuole inglesi che ci hanno ospitato. L’azione progettuale avrà il suo nuovo step formativo a Roma, Vita di Istituto nei giorni dal 24 al 28 Febbraio, con l’ar- rivo di un gruppo di studenti delle stesse scuole del Kent nel nostro Istituto. Sarà per la scuola un’occasione di formazione internazionale nel clima di festa e acco- glienza con cui vogliamo sempre vivere le esperienze formative di valore. I percorsi di formazione Erasmus Plus, che hanno visto protagonisti docenti e alunni dell’Istituto Maria Ausiliatrice nel presente anno scolastico, alimentano il respiro educativo della scuola con il 9 soffio del vento della Storia. Il viaggio a Barcellona ha fatto incontrare i parteci- panti con i fermenti e le speranze che in questo momento pervadono, oltre che le strade delle città catalane, i cuori del più che al singolo grado scolastico. Il za dei docenti all’Istituto, in modo che popolo spagnolo, che con passione dise- confronto con i colleghi un’organizza- ricadano sugli alunni i benefici di tutto gna il senso della sua presenza unitaria zione scolastica come quella spagnola ciò, ma la seconda esperienza, a Dover, nell’Europa di oggi e del futuro. Il viaggio ha inoltre permesso al nostro staff di ha coinvolto gli alunni direttamente in a Dover, città simbolo dell’incontro fra scoprire quanto i valori umani e cristia- prima persona. Infatti un gruppo di 22 l’isola d’Inghilterra e il continente euro- ni, che la nostra scuola promuove, siano alunni del nostro istituto - 6 alunni di peo, nei tempi incerti della Brexit, ha fat- importanti per far crescere i nostri alunni scuola primaria, 6 di scuola media, 10 to percepire che l’Europa è, più che un’e- come ragazzi e ragazze che riconoscono del Liceo - accompagnati da 4 docenti e spressione politica, una casa comune, in nell’Europa e nelle sue istituzioni la casa dalla Preside del Liceo e dal Preside della cui uomini e donne di oggi e di domani comune in cui crescere e realizzare un’e- scuola Media hanno visitato per cinque vogliono far incontrare valori e cultura sistenza felice. giorni tre scuole del Kent, fra Dover e condivisi per aprirsi al mondo e percor- Il viaggio a Barcellona ha potenziato la Folkestone, nel mese di Novembre. Gli rere ponti ideali che superano, grazie alla motivazione e il senso di appartenen- alunni sono stati coinvolti da protagoni- speranza, le sfide del presente. Cos’è Erasmus Plus E rasmus Plus è il programma europeo che favorisce lo scambio e la forma- zione in mobilità di studenti, giovani lavo- zione per l’innovazione nell’educazione e lo sviluppo di progetti innovativi di colla- borazione fra settori transettoriali della tività Educative) per il finanziamento di un progetto di formazione del persona- le scolastico sulle discipline STEM e sulla ratori in formazione, docenti nell’ambito scuola, dell’università e del mondo del prevenzione del bullismo, in Spagna e in dell’Unione Europea e dei paesi aderenti lavoro e dell’impresa. Irlanda. al programma. Il programma Erasmus L’Istituto Maria Ausiliatrice ha presentato Plus raccoglie e comprende, dal 2014, candidature per il finanziamento di atti- In Italia i finanziamenti erogati dalla le attività già curate da precedenti pro- vità formative nel programma Erasmus Commissione Europea e il supporto alle grammi formativi dell’Unione Europea Plus dal Gennaio 2015. I progetti forma- scuole per lo sviluppo delle candidature noti con i nomi di programma Erasmus, tivi per lo staff scolastico sono stati siste- e dei progetti Erasmus Plus sono coordi- Comenius, Socrates, Grundtvig. maticamente valutati dalla Commissione nati dall’Agenzia Nazionale Erasmus Plus Il programma prevede il finanziamento, Valutatrice come meritevoli di finanzia- – INDIRE (www.INDIRE.it). da parte della Commissione Europea, di mento. Si elencano i progetti attuati ne- progetti finalizzati o allo scambio di buo- gli anni: I principali benefici che l’Istituto Maria ne pratiche o allo sviluppo di innovazio- Io imparo tu insegni, tu insegni e io impa- Ausiliatrice ha tratto, negli ultimi anni, ne. I beneficiari delle attività finanziate ro (2016 Market Harborough, UK) dalla partecipazione ai progetti Erasmus possono essere istituzioni formative (es.: Flipped learning e didattica laboratoriale riguardano: lo sviluppo delle competen- scuole, università, Piccole Medie Impre- (2017 – Helsinki, FI) ze di progettazione e rendicontazione se) o singoli cittadini europei o di paesi Encountering across Europe (2018 – Do- del proprio staff, la capacità di operare aderenti al programma. ver, UK) e pensare l’educazione in continuità tra Le attività formative del Programma Era- Service Learning: a way to build bridges i vari gradi dell’Istituto, l’ampliamen- smus Plus si articolano, per la scuola, in towards an empowered life (2019 – Bar- to del knowhow didattico dei docenti due fondamentali Azioni Chiave: Azione celona, SP) a confronto con le buone prassi delle Chiave 1 (KA101), che finanzia proget- scuole europee, lo sviluppo di didattica ti di formazione in mobilità per il solo Per la tornata 2020 l’Istituto ha presen- innovativa sia nell’ambito delle relazioni staff scolastico; Azione Chiave 2 (KA229, tato candidatura come capofila di un interpersonali che dell’uso di tecnologie KA201), che finanzia progetti di scambio consorzio nazionale di scuole associate digitali. di buone pratiche fra scuole o di forma- alla FIDAE (Federazione di Istituti di At-
DOSSIER ERASMUS+ Diario di viaggio Vita di Istituto D all’11 al 15 novembre, come alunni di Terza Media, abbiamo partecipa- to all’esperienza formativa organizzata ol St. Edmund. I ragazzi ci hanno ac- colto con alcuni sketch divertenti e un tour della scuola dove abbiamo dalla scuola grazie ad un finanziamento svolto anche con loro varie attivi- europeo “Erasmus Plus”. È stata un’espe- tà; molte di queste erano legate rienza davvero formativa a livello didat- alla salvaguardia dell’ambiente, tico ed un viaggio che ci ha permesso di un tema molto importante in 10 interagire con nuove culture e conoscer- questi ultimi anni. Il pomerig- ne le particolarità. gio siamo andati a visitare la Il Lunedì mattina ci siamo trovati tutti cittadina di Canterbury am- all’aeroporto di Fiumicino, pronti per par- mirando la cattedrale e i ti- tire. Dopo il lungo viaggio, siamo arrivati pici negozi inglesi. a Dover dove, ammirando la magnifica Giovedì siamo andati un’in- costa illuminata dalla luna, ci siamo siste- tera giornata nella famosa città di mati nelle camere d’hotel per la notte. Londra, visitando i più importanti mo- chie- Il giorno seguente, dopo una tipica co- numenti che la costituiscono, come: Bu- ravamo del lazione inglese, ci siamo trovati insieme ckingam Palace, dove risiede la famiglia più o del meno in at- alla nostra guida, Mrs. Carmela, e siamo reale, il famoso Big Bang, Westminster tesa della partenza. andati a visitare la scuola elementare St. Abbey e la via di Picadilly Circus con i suoi Atterrati in Italia siamo usciti dall’aero- Richard, dove i bambini ci hanno accolti importanti negozi. porto dove ci aspettavano ansiosi i nostri con colorate bandierine e spettacoli, se- L’ultimo giorno abbiamo visitato la scuo- cari. gno di benvenuto. Dividendoci in gruppi la elementare Stella Maris. I bambini ci È stata un’esperienza fantastica, all’in- da tre per ogni classe, abbiamo svolto hanno accolto con varie canzoni e giochi segna del divertimento e del potenzia- insieme ai bambini inglesi varie attività in cortile a cui abbiamo partecipato an- mento della lingua. Molti ragazzi di Do- formative ma divertenti. che noi. ver conosciuti durante il viaggio ci sono Dopo un pranzo offerto dalla scuola, Qualche ora dopo ci siamo recati all’ae- rimasti a cuore e li aspettiamo con ansia nel pomeriggio siamo andati a visitare roporto di Londra aspettando il volo per a febbraio nella nostra scuola. le imponenti scogliere bianche di Dover, Roma. Il morale era allegro per la soddi- abbiamo comprato qualche souvenir e sfazione di aver partecipato ad una così infine abbiamo partecipato alla celebra- bella esperienza di viaggio, nonostante Sofia Marciano e Flavia Gentile zione eucaristica in Inglese presso la par- provassimo un velo di tristezza al pensiero rocchia della locale comunità cattolica. di dover ripartire. Nell’attesa visitavamo Mercoledì abbiamo visitato l’Hight Scho- i numerosi negozi dell’aeroporto e chiac- Il sistema scolastico inglese V isitando numerose scuole inglesi abbiamo potuto osservare le varie differenze presenti tra il nostro sistema programma italiano. L’orario scolastico, a differenza di quello italiano, ha un mag- giore quantitativo di ore a scuola, inter- scolastico e quello inglese. In Inghilter- vallate però da più frequenti pause in cui ra i ragazzi che frequentano l’academy i ragazzi consumano i loro pasti acquista- (corrispondente alla nostra scuola su- bili all’interno della scuola, anche se una periore) hanno una maggiore libertà di buona parte degli studenti preferisce scelta nelle materie e nei corsi da segui- portare il cibo da casa. Un altro particola- re, che servono ad avviare gli alunni al re distintivo delle scuole inglesi è l’utiliz- mondo del lavoro e a potenziare le loro zo da parte dei ragazzi di una divisa scola- abilità scolastiche. La libertà dei ragazzi stica che viene indossata costantemente è anche presente negli spostamenti che durante l’orario delle lezioni. Un aspetto avvengono nell’istituto, permettendogli che viene molto curato da parte del si- una maggiore socializzazione con i loro stema scolastico inglese è quello di uno coetanei nei cambi da un’aula all’altra. sviluppo dei ragazzi nei campi artistici e Questo sistema però non presenta solo laboratoriali come per esempio teatro, aspetti positivi, infatti a nostro giudizio arte, musica e danza. c’è il rischio che la formazione dei ragazzi abbia delle lacune culturali dovute al fat- to che i corsi non prevedono lo studio di Chiara Manzi e Giorgio Maria Papa tutte le importanti materie presenti nel
Intervista alla Preside del Liceo, Suor Paola Murru Vita di Istituto B uongiorno sr. Paola, abbiamo tra- scorso assieme i giorni del viaggio Erasmus Plus a Dover, con un gruppo dai nostri alcuni aspetti culturali in uno scambio reciproco. di alunni composto da ragazzi di scuola Come è stata la sua prima esperienza primaria, media e liceo. Che cosa pensa Erasmus? possa insegnarci questa esperienza? SUOR PAOLA: La mia prima espe- SUOR PAOLA: E’ un’esperienza a 360 rienza Erasmus risale a quando si gradi perché ti mette a confronto con chiamava Comenius, quindi parlo di 11 un’altra realtà e permette a voi stu- più di vent‘anni fa. Feci uno scambio denti di mettervi in gioco, anche se i con una scuola spagnola e tedesca; progetti Erasmus riguardano soprat- l’argomento di studio principale era il tutto i docenti che ne sono entusiasti totalitarismo, la riflessione si soffermò perché gli permette di interagire con anche sulla diffusione del Fascismo in la scuola, soprattutto cattolica, dove Europa e ho trovato queste esperien- si riesce a integrare valori a livello sco- ze sempre molto arricchenti. lastico. Per voi ragazzi è un’esperienza culturale ricca che fa scoprire come i Ci saranno in futuro altre esperienze si- valori che noi vi insegniamo siano vis- mili a quella di Dover? suti in altri ambienti. SUOR PAOLA: Sicuramente sì, infatti la scuola, dal 24 al 28 Febbraio, ospiterà Che cosa si potrebbe aggiungere al siste- i ragazzi di Dover, poi ad Aprile verran- ma scolastico italiano, prendendo spun- no dei ragazzi polacchi assieme ai loro to da quello inglese? professori, anche se lo scambio sarà SUOR PAOLA: Sicuramente noi ab- solo per i docenti. Dopo le attività per biamo rispetto a loro tutto l’aspetto i docenti, per l’anno prossimo contia- di riflessione e di approfondimento mo di fare esperienze che coinvolgano di contenuti. Noi del liceo facciamo nuovamente gli studenti come quella molte esperienze di mobilità all‘este- di Dover. ro: mandiamo spesso i nostri ragazzi a fare esperienze fuori, quindi diciamo Lorenzo Bonini e Chiara Manzi che gli studenti inglesi apprendono UK on the go A ssieme ai miei compagni di scuola Media, Primaria e Liceo, anch’io ho partecipato allo scambio con gli nato nel preservare lingua e tradizioni con un forte senso di comunità cultu- rale, in particolare nelle grandi città; studenti di Dover nell’ambito del pro- il secondo sentimento è l’amore per gramma Erasmus Plus. Nonostante la l’Italia vissuto da chi vorrebbe esservi fibrillazione da Brexit il volo per Lon- nato – gli inglesi che annualmente visi- dra era pieno di ‘europei’ pronti ad tano la penisola – e affolla ristoranti e immergersi nel fumo di Londra, con il mostre dedicate all’Italia. Ma forse var- tricolore sempre ben in evidenza! Chi rebbe la pena concludere riflettendo per lavoro – finanza, energia, cucina – sul fatto che non possiamo, né dobbia- chi per studiare, molti sono gli italiani mo, ridurre il nostro Paese al trinomio a trovare nel Regno Unito una via d’u- pizza, pasta & mandolino. Dobbiamo scita da un’Italia a volte poco generosa valorizzare invece le eccellenze nazio- per chi cerca lavoro o un mercato cer- nali a tutto tondo, assicurando ai gio- to in cui portare la nostra italianità. vani la concreta possibilità di studiare Ma Inghilterra, Scozia, Galles… hanno e lavorare creando le basi per una ri- sempre qualcosa in più del Bel Paese? nascita italiana in chiave locale e inter- Personalmente, anche se solo per po- nazionale. chi giorni, ho toccato con mano due sentimenti vivissimi: il primo è l’amore Giorgio Papa per il nostro Paese declinato da chi vi è
DOSSIER ERASMUS+ Intervista ai ragazzi della Vita di Istituto Primaria sul viaggio Erasmus 12 In questo articolo noi ragazzi delle scuole medie abbiamo intervistato i ragazzi della scuola primaria che han- Dover, ci hanno lasciato senza fiato. Cosa avete trovato nelle scuole inglesi no partecipato allo scambio culturale che vi piacerebbe integrare nel sistema con le scuole di dover, dall’11 al 16 italiano? novembre 2019, chiedendogli le loro GURPPO PRIMARIA: Abbiamo trovato impressioni su questa esperienza. nell’ orario scolastico una maggiore libertà data ai ragazzi rendendoli più Buongiorno amici, eccoci finalmente autonomi: piacerebbe anche a noi vi- a ricordare insieme con piacere i giorni vere la giornata con quel tipo di orga- trascorsi in Inghilterra per il viaggio Era- nizzazione. Abbiamo anche notato che smus Plus del nostro Istituto. Sapreste i ragazzi hanno più spazi di ritrovo che raccontarci che cosa vi ha colpito delle vorremmo introdurre in Italia. Anche la città d‘arte visitate? presenza di numerosi progetti di coo- GRUPPO PRIMARIA: Abbiamo trovato perative learning ci è piaciuta. fantastico l’intreccio fra la cultura an- glosassone, con lo sviluppo tecnologi- Cosa vorresti aggiungere nelle scuole in- co come nel caso di Londra, dove spic- glesi che è presente nel sistema italiano? cava la skyline dei grattacieli interrotta GRUPPO PRIMARIA: Abbiamo riscon- dagli antichi palazzi londinesi. Anche trato che comunque la nostra prepara- le bellezze naturalistiche, diverse dal zione scolastica dà sicuramente mag- contenuti storici e teorici rispetto a nostro territorio, come le scogliere di giore spazio all’approfondimento dei quella dei ragazzi inglesi e che il fatto di indossare la divisa rende i ragazzi più omologati. Cosa ti porti dietro da questo viaggio? GRUPPO PRIMARIA: Siamo tornati da questo viaggio più consapevoli che, anche se appartenenti a culture diver- se, noi ragazzi abbiamo elementi che ci accomunano abbattendo le barriere della lingua e della diversità. Nel viaggio siete stati accompagnati da ragazzi più grandi della nostra scuola, tra cui noi stessi che siamo qui ad inter- vistarvi. Come vi siete relazionati con i ragazzi più grandi che vi hanno accom- pagnato? GRUPPO PRIMARIA: I grandi sono sta- ti degli ottimi compagni di viaggio, ci hanno aiutato con la lingua inglese e ci hanno facilitato la relazione con altri ragazzi inglesi: è stata l’occasione per stringere nuove amicizie. Vi piacerebbe ripetere questa esperienza con altri progetti Erasmus? GRUPPO PRIMARIA: Certamente, ma- gari in luoghi diversi per conoscere nuove culture. Sofia Marciano e Flavia Gentile
Progetto Erasmus in tempi di Brexit in Vita di Istituto Inghilterra I l programma Erasmus, acronimo di EuRopean Community Action Sche- me for the Mobility of University Stu- vani una forte preoccupazione. Tanti sono infatti i ragazzi che ogni anno studiano nel Regno Unito grazie al pro- dents, è un programma di mobilità stu- gramma Erasmus Plus. 13 dentesca dell’Unione Europea, creato L’effetto della Brexit sull’Erasmus an- nel 1987. Nel 2014 è nato un nuovo cora non è del tutto certo. Inizialmen- progetto chiamato Erasmus Plus, il ter- te sembrava che in seguito all’uscita mine racchiude al suo interno la plura- dall’Unione Europea avrebbe abban- lità di progetti educativi, ovvero tutti donato il programma Erasmus, fortu- i programmi di scambi interculturali natamente le cose sembrano non es- sostenuti dall’Unione Europea. sere esattamente cosi. Credo fortemente in questi tipi di Sembra infatti che tutto continuerà scambi, possono infatti essere occa- non solo per chi già è inserito nel pro- sioni uniche per entrare a far parte di gramma: scuole di altri paesi che portano inevi- “The UK will continue to partecipe in tabilmente ad un arricchimento cultu- the current Erasmus + and European rale e linguistico, a sviluppare quelle Solidarity Corps (ESC) programmes“ competenze necessarie per sentirsi ...confidando in questo comunicato davvero cittadino europeo. Inoltre la degli ultimi giorni. crescita personale che ogni ragazzo Il ricordo che porto in me è e sarà forte si porta in valigia al ritorno da questi tanto quanto l’auspicio che settembre viaggi non è davvero trascurabile. 2020 non si presenti con una gran- Questi miei pensieri hanno trovato de opportunità in meno per tutti gli massimo riscontro in occasione della studenti Europei e Inglesi: perdere il mia esperienza di “partenariato” all’in- Regno Unito nel programma Erasmus terno di un programma Erasmus Plus sarebbe davvero una grande perdita. a Dover. Poter, seppure per un breve periodo, Flaminia Santuari calarmi nei panni della vita tipica di uno studente inglese è stata un’espe- rienza indimenticabile. Sono esperienze talmente significative che dalla loro nascita hanno coinvolto migliaia di ragazzi e questo numero è sempre in aumento. Quest’anno dal fatidico giorno del voto della Brexit, si è diffusa tra i gio-
PGS FOLGORE LA FOLGORE C’È… E VALE! Vita di Istituto N eanche il tempo di ingoiare l’ul- tima fetta di pandoro e l’ultimo morso di torrone, di lasciarsi alle spal- le luci colorate e i lenti e sereni ritmi delle vacanze di Natale, che la PGS Fol- gore volley si è ritrovata immersa nei Campionati! Le nostre “implacabili” U13 hanno gio- 14 cato e vinto 3 partite su 3 del campio- nato CSI dimostrando di avere grinta e carattere: sotto la guida dal nostro in- sostituibile capitano Greta(Consorti), anche se con un organico ridotto dall’influenza, la squadra ha potu- to contare sull’apporto validissimo di due “piccoline” del minivolley che malgrado la poca dimestichezza con il campo più grande e la formula di gio- co diversa hanno affrontato la sfida a testa alta, facendo vedere, qualora ce ne fosse bisogno che partecipazione, allenamento e determinazione, fanno la differenza! strette a confrontarsi con l’ansia della Flavia Zuccoli in collaborazione con la Campionato iniziato anche per le pic- competizione sono le ragazze della onlus “Caleidoscopio” di servire ad una colissime atlete del minivolley che neo formata categoria Open che vede mensa dei poveri! quest’anno fanno del numero la pro- in campo anche tutte le nostre allena- Insomma una stagione che si prospet- pria forza! Le sole 4 “vecchiette” redu- trici! ta piena di divertimento e di volley e ci dall’anno scorso hanno saputo acco- Ma in attesa dell’inizio (oramai a bre- che, se ci sarà possibilità, verrà con- gliere e dare il giusto esempio ai nuovi ve) anche del loro campionato, sono clusa con una bella partecipazione arrivati. Nella prima tappa del campio- state ben felici di partecipare alle va- alla manifestazione nazionale, magari nato che si è svolta nella palestra della rie iniziative sportive e non che si sono insieme ai nostri amici del Basket, per società “Salgen” si sono presentate al prospettate in questi mesi: dalla parte- tifarci e gioire gli uni per gli altri…per- completo partendo con il piede giusto cipazione alle finals di Beach Volley al ché PGS Folgore significa prima di tut- in prospettiva futura! Foro Italico alle partite di serie A1 ma- to famiglia #familyfirst Le uniche che ancora non sono co- schile a Latina alla bella iniziativa pro- mossa dalla nostra responsabile, Suor
Per educare un figlio occorre un intero villaggio Liceo (Proverbio africano) C ari genitori, dopo avere festeggiato insieme il no- stro D. Bosco, fondatore e modello servare le regole. I giovani non le amano e spesso neppure noi adulti, ma affinchè non ci sia anarchia ma armonia ed ordine, rego- mo più a stare fuori da questo vortice, da questo sistema che diviene non solo ingiu- sto e surreale ma poco etico poichè toglie il 15 della nostra pedagogia salesiana, e avere le come puntualità , uso improprio a scuola valore al tempo, al sacrificio , alla conqui- chiuso contemporaneamente il quadrime- del cellulare, entrate e uscite fuori orario, sta e alla persona. stre sento la necessità di condividere con non solo vanno regolamentate ma la non La confusione che ne consegue è che si voi alcune riflessioni. osservanza di esse deve essere sanzionata pensa che tutto ci sia dovuto sopratutto se Nella lettura e interpretazione della realtà e dobbiamo in questo essere concordi. di mezzo in qualche modo c’è del denaro o giovanile spesso anche noi ci appropriamo Secondo valore: il sostegno reciproco e vi- una retta da pagare. della frase attribuita a Cicerone “Mala cendevole; niente è più diseducativo di una Insegniamo perciò ai nostri ragazzi che al- tempora currunt”, in realtà sappiamo bene critica tra adulti su una decisione assunta. cune cose non si acquistano ma si conqui- che ogni epoca ha avuto le sue luci e le sue Affinchè il valore che deve esser comunica- stano come: la fiducia, il senso del dovere, ombre e che i giovani sono sempre stati, a to venga compreso e fatto proprio non lo l’autocontrollo, la buona educazione, il ri- causa della loro inesperienza e a volte in- si può mettere in discussione in nome della spetto , le competenze e il voto che sia di consapevolezza, oggetto di preoccupazio- buona fede dei nostri ragazzi. condotta o di profitto. ne per le generazioni adulte. Il valore è valore a livello intrinseco e non Chi mi conosce da anni sa che non amo Più che mai oggi però è necessario, al fine può essere negoziato. le metafore, pertanto ribadisco con chia- di non creare frammentarietà educativa Terzo valore: il sacrificio e la conquista, due rezza la necessità di lavorare nello stesso e di non far prevalere il metodo dei talk valori che non vanno molto di moda oggi villaggio citato dal proverbio africano e per show televisivi, evitando che il codice as- tra i ragazzi. La velocità digitale, il mondo la stessa causa: l’educazione e la crescita sunto sia quello di “MARIA“ non l’Ausilia- di Amazon, il just eat e l’intelligenza arti- integrale di quei figli che avete scelto di trice ma, ahimè, la De Filippi, richiarirci e ficiale ci hanno liberati dall’ansia dell’atte- affidarci ogni mattina. rinegoziare, Noi Educatori e Voi, genitori, sa, ma hanno creato tanta confusione nei Con cordialità e stima. alcuni valori. nostri adolescenti; l’idea che viene sposa- Per educare buoni Cristiani e onesti cittadi- ta è che tutto si può comprare e lo si può La vostra Preside ni dobbiamo infatti unire le forze. comprare subito, tutto lo si può e lo si deve Sr Paola Primo valore di cui riappropriarci: far os- avere subito. Anche noi adulti non riuscia- Notte della classicità Q uesta è la parola che abbiamo pre- so come principale riferimento. Affermava Publio Terenzio Afro ‘Homo logie, miti, ma il vero topos era ‘Cos’è che definiamo realmente mostro?’. L’ultima parte della serata è stata ca- sum, humani nihil a me alienum puto’ ratterizzata dalla presenza di tavole ‘Sono un essere umano, niente di ciò rotonde: pensieri, opinioni, conside- ch’è umano ritengo estraneo a me’. La razioni hanno reso la notte del liceo sera del 25 gennaio, grazie all’organiz- classico ancora più magica ed unica. zazione dei rappresentanti del liceo I vari professori si sono messi in gioco classico, per la prima volta all’Istituto realizzando dei veri e propri dibattiti Maria Ausiliatrice è stata realizzata la che ruotassero attorno alle corrispet- tanto acclamata Notte della Classicità. tive materie. Dunque una notte un po’ Agamennone, le Ninfe, corone d’allo- diversa in cui personaggi quali Edipo ro ovunque, pepli: una notte all’inse- e Cicerone sono stati reinterpretati e gna dell’antico mondo greco e latino. attualizzati secondo il pensiero del XXI Il tutto si è svolto a partire dalle ore secolo. 8:30 fino quasi a 00:00. Inoltre la par- tecipazione di Igor Buglioni ha reso la Eleonora Rhodio, serata ancora più particolare: etimo- Quarto Anno
Humanitas in gara H umanitas: è facile che i pensieri cor- rano da autori classici come Terenzio, passino ad Enea, ed arrivino ai più mo- derni autori dell’Umanesimo; la verità è che, mai come ora, sarebbe utile appro- Liceo fondire quanto una parola così semplice possa racchiudere. Forse proprio spinta da questo interesse, ho scelto di parteci- pare al Concorso Letterario organizzato dalla scuola, che aveva come traccia prin- cipale questo argomento. Un’esperienza 16 che, nonostante all’inizio mi trovasse diffidente, si è rivelata un’occasione pia- cevole. Seduta, sola con la mia penna, senza la pressione scolastica che, vuoi o non vuoi, ti pone di fronte ad un’immi- nente valutazione, è stato facile lasciarsi andare a pensieri forse fin troppo filoso- fici.Per concludere, l’uomo ha da sempre bisogno di parlare di sé, anzi, direbbe Pa- scal, come potrebbe parlare d’altro sen- za prima conoscersi. La questione che vo- glio lasciarvi è: innata curiosità, bisogno primario, o semplice narcisismo ? Margherita Salvati, Quarto Anno La parola alla vincitrice del concorso, Valeria Bresciani del Quarto Linguistico A Gennaio a scuola si è tenuto un Con- corso Letterario sul tema dell’Huma- nitas. Il tema era legato alla Notte della aveva avuto lo stesso problema nostro. Quello di trovarsi perso, senza punti di riferimento in un mondo che stava avan- Nel mio tema ho citato Isaak Heinemann, un filologo e professore, che diede diver- se definizioni al termine di Humanitas. Il Classicità, un evento del Liceo Classico in zando a un passo troppo rapido. È come primo era legato alla filantropia, ovvero cui i professori e gli alunni hanno tenuto se all’improvviso si fosse svegliato e si un amore reciproco tra gli uomini. Il se- interventi e lezioni su vari temi. fosse reso conto di quanto si fosse al- condo, più comune come interpreta- Per il mio eleaborato io mi sono ispirata lontanato dai valori e dagli ideali di una zione, era l’Humanitas intesa come una alle diverse interpretazioni dell’Huma- volta. Fu proprio questo risveglio che lo buona educazione a cui si aggiunge la nitas, da quella rinascimentale a quella fece riprendere la classicità, che poi ven- cultura ereditata dal passato. L’ultima moderna. La traccia ci chiedeva di con- ne adattata ai tempi moderni. L’uomo interpretazione era una basata sull’este- siderare come l’Humanitas ci potesse rinascimentale si guardò indietro e tornò tica che rende l’uomo che la possiede un salvare dal processo di disumanizzazione all’armonia e alla semplicità dell’antichità individuo distinto e raffinato. moderna. Per processo di disumaniz- per cercare l’equilibrio che aveva perso Per la mia tesi, io ho preso tutte queste zazione io ho inteso l’aumento dell’uso nel corso dei secoli. definizioni e ho parlato dell’importanza della tecnologia e l’allontanamento dai Per questo la mia tesi si è basata proprio di ciascuna di loro. Infatti, è solo mischian- nostri valori e dalla nostra cultura. Tra le sul fatto che noi dobbiamo fare esatta- dole che possiamo avere una definizione fonti a noi date vi era un articolo di gior- mente come ha fatto l’uomo rinascimen- completa di Humanitas. Ed è proprio nale che parlava proprio di questo feno- tale. Ci dobbiamo guardare indietro per questa Humanitas che ci salverà dalla di- meno e di come i bambini del futuro non riprendere la semplicità e l’armonia di sumanizzazione di oggi. È solo questione sfoglieranno mai più le pagine di un libro. una volta. In tempi come questi, è facile di trovare un po’ di spazio, qualche oret- Questa espressione mi ha colpito parti- lasciarsi trascinare dalla velocità del tem- ta al giorno, per dedicarsi alla propria colarmente e mi ha ispirata a scrivere su po. Tutto è velocizzato, dalla comunica- cultura. Basta andare in una biblioteca, come noi non riusciamo più a leggere o a zione al lavoro e perfino al cibo. Abbiamo ascoltare chi sa qualcosa in più o girare dedicare del tempo alla nostra mente e perso quell’ideale di ozio, un tempo dedi- semplicemente per la bellissima città in al nostro benessere. cato solo a noi stessi e alla nostra mente. cui ci troviamo. Noi siamo fortunati per- Mentre scrivevo ho fatto un collegamen- Quando mai abbiamo il tempo di sfoglia- ché viviamo nel cuore dell’antichità, ed to con qualcosa che ho studiato in questi re un libro? Quando ci capita di trovarci in è proprio per questo che ci dobbiamo ultimi due anni: il Rinascimento. Mi sono mezzo alla natura senza secondi fini, ma guardare indietro qualche volta. resa conto che l’uomo rinascimentale semplicemente per goderla?
IO SO PERDONARE PERSINO TE Stop bullying Liceo La storia che ho raccontato è la mia storia, finita bene. Penso che i bulli abbiano 17 qualcosa alle spalle, un segreto o qualsiasi altra cosa che li imbarazza o spaventa e abbiano bisogno di sentirsi più forti degli altri per poter sopravvivere in questo mondo che è una giungla, dove chi è trasgressivo, bello e popolare vive mentre chi è diverso perisce di scherni e di oscenità che non voglio nemmeno raccontare. F u quel giorno che capii che era Marco la vittima e non il carnefice. Torniamo indietro nel tempo di molti anni, tornia- co Alessandro. È cominciato tutto alla nascita infatti siamo nati lo stesso giorno dello stesso anno e siamo sempre stati inventandosi scuse sul fatto che non era in classe, lì per lì risi pure un pochino poi se ne andò facendomi un sorriso ma non mo al nostro primo incontro cioè in cul- vicini di casa. Lo odiavo, odiavo tutto di un sorriso di quelli “adesso sono cavoli la all’ospedale. E sì, siamo nati lo stesso lui, tutti gli dicevano:” che bello questo tuoi e sei finito”, era un sorriso dolce e giorno io e Marco e penso che già da bambino! Ma che bei capelli! Che belle affettuoso che nemmeno mia madre mi allora mi odiasse perché non appena mi queste lentiggini!” e a me niente; persino aveva mai fatto. Quel giorno non lo presi misero nella culla vicino a lui iniziò a pian- i miei genitori dicevano che ero brutto. in giro e di conseguenza neanche gli altri gere come uno che subisse atroci soffe- Poi l’avevo ritrovato persino a scuola nel- perché ero io che comandavo. Mi dimen- renze. Un po’ di anni dopo ci ritroviamo la mia stessa classe, mamma mia quanto ticai presto dell’accaduto e tornai a odiar- alle elementari insieme: lui era sempre lo odiavo! Avevo intenzione di togliergli lo come sempre ma un giorno uno degli meglio di me, lui era amato e io non ave- tutti e alla fine c’ ero riuscito. Lo avevo ultimi giorni di scuola lo stavo picchiando vo amici, lui era sempre giustificato e io lasciato da solo e mi sentivo bene per- quando mi disse una cosa: “io posso per- venivo accusato per ogni singola cosa. ché adesso anche lui era triste come me. donare persino te che mi hai reso questi Gli anni peggiori della mia vita furono Quando lo insultavo mi sentivo potente anni un inferno”. Rimasi senza parole e quelli tra la terza e la quarta elementare perché gli altri erano dalla mia parte ed capii che lui non aveva mai fatto niente e forse anche un po’ la quinta. Scoprii di ero io il più forte non lui, almeno a scuo- per difendersi: si lasciava picchiare e ogni essere disgrafico e tutti ma proprio tutti la. A casa invece erano stufi di me e non volta mormorava qualcosa. Poi continuò iniziarono a prendermi in giro e so che mi volevano e una volta li ho sentiti litiga- dicendo: “dai arrenditi, basta odio, ba- adesso non mi crederete ma giuro che re e papà diede uno schiaffo alla mam- sta botte, lasciami”. Non lo lasciai finire mi picchiavano quasi ogni giorno. L’unica ma. Io avevo visto tutto e anche papà mi che iniziai a piangere come un bambino persona che mi ascoltava veramente era aveva visto. Il giorno dopo arrivai a scuo- chiedendo scusa e lui mi abbracciò di- il mio vero amico Maurizio. Il momento la con un livido molto grande sull’occhio cendomi che andava tutto bene che mi migliore della mia vita fu quando feci e Alessandro, sì proprio Alessandro si perdonava. Adesso siamo buoni amici e pace con Marco (ma purtroppo fu tanto preoccupò per me e, senza parlarmi, mi ci sosteniamo l’un l’altro nei momenti più tempo dopo). Ma non è mica finita qui portò nell’ infermeria della scuola e dopo difficili. la storia, adesso vi racconto l’altro pun- aver chiamato l’infermiera scolastica gli to di vista quello di Marco. disse che avevo un dolore all’occhio. Io Alessandro Settimj, Ciao io sono Marco e vi voglio raccontare non dissi niente, ero sbalordito e lo guar- Primo anno la storia dell’amicizia tra me e il mio ami- davo mentre parlava con l’infermiera
Quando ci regalarono una scuola La compagnia teatrale Dieghesis torna al Liceo Maria Ausiliatrice. L o scorso 27 gennaio, in occasione del- Liceo la “Giornata della Memoria”, la nostra scuola ha accolto in teatro un’esibizione di due attori appartenenti alla compa- gnia artistica ‘‘Dieghesis’. La performan- ce, intitolata “Quando ci regalarono una 18 scuola” mostra al pubblico, attraverso gli occhi di una madre, la reazione di una fa- miglia ebraica nel momento in cui nell’I- talia fascista venne vietato agli studenti ebrei di frequentare le scuole a causa del- le leggi razziali del 1938 e, attraverso gli occhi di un professore, un sentimento di difesa verso l’insegnamento e le difficol- tà affrontate per garantire una parvenza di normalità scolastica ai giovani improv- visamente emarginati perché ebrei. No- nostante fosse difficile immaginare gli ambienti in cui era ambientata la storia, per rendere lo spettacolo interattivo, meno pesante e per accorciare le distan- ze, sul palco, seduti affianco agli attori, c‘erano alcuni ragazzi dei quinti anni e sotto le nostre poltrone erano stati posti tre fogli rappresentanti documenti reali dell’epoca, quali una pagella e due pagi- ne di giornale, in modo che l’esibizione risultasse più realistica. Questo spetta- colo è stata l’ennesima dimostrazione di quanto l’Olocausto abbia costituito una vergognosa ed indelebile pagina della storia dell’umanità ed è importante ri- cordare alle future generazioni e a chi lo vorrebbe dimenticare che, come disse Anna Frank “A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato Don Bosco: un Santo per la vita e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita del- la verità, della giustizia e di Dio”. Il 31 gennaio è una data molto impor- tante per il calendario salesiano, infatti come da tradizione si festeggia Don Bo- pre nel cuore) mi hanno trasmesso l’e- sempio e il rispetto dell’insegnamento di Don Bosco, fondato sul principio di Sofia Pellegrino, sco. Questo giorno, per me e per tutti gli diventare “buona ed onesta cittadina”. Secondo anno studenti “veterani” e non, è un appunta- Spero che tutti noi ragazzi della Scuola ri- mento immancabile. La festa si è svolta usciremo in questo traguardo non certo con la consueta celebrazione eucaristica facile, ma sicuramente raggiungibile con e la distribuzione della merenda a base tanto impegno, apertura e amore verso di pane e salame, offerta dalla scuola gli altri. È bello pensare che, anche se proprio come Don Bosco faceva con i frequento questa scuola da anni e mol- suoi ragazzi. Conosco così bene la storia te cose sono cambiate, questa festa sia di Don Bosco, i suoi sentimenti, tutto il rimasta sempre così sentita e onorata da bene che ha fatto per i ragazzi bisogno- parte di noi tutti allo stesso tempo come si di affetto e di aiuto, la sua generosità sia confortante avere lo sguardo dolce di e dolcezza, allo stesso tempo anche la Don Bosco in cortile, sembra ci sorrida e rigorosità e l’educazione che predicava, ci ricordi che lui è lì pronto sempre a pro- infatti a volte che ho quasi la percezione teggerci ma anche a ricordarci il valore di averlo conosciuto e ascoltato come dell’amicizia e della bontà verso gli altri. se fosse stato un mio insegnante, a di- mostrazione che tuttavia vive tra noi e ci Lavinia Albero, protegge. Da sempre tutti gli insegnanti Secondo anno della scuola (il cui ricordo porterò sem-
Service learning sempre work in progress L La povertà, purtroppo, è sempre più presente nella nostra società. Spesso per fretta o per semplicità si sottovaluta lità e curano gratuitamente chi ne ha necessità. Dopo la visita abbiamo iniziato a porci domande su cosa potesse essere la: la farmacia di corso Trieste infatti possiede un contenitore anonimo per la raccolta di farmaci da donare alla Cari- Liceo il problema pensando che non ci riguardi davvero utile per questi indigenti oltre tas, a cui nessuno di noi aveva mai fatto affatto. Eppure è presente nella nostra a coperte e cibo, che la scuola fornisce caso. Quindi per il ‘service learning’ ab- città, dietro/vicino le nostre case. Ne ab- già di sua iniziativa. Ci siamo chiesti come biamo organizzato il progetto Raccolta biamo avuto la conferma durante il ritiro potessero superare influenze e dolori Farmaci, ci siamo suddivisi in gruppi, uno di Natale visitando la casa di Accoglien- queste persone che a mala pena riesco- di informazione, uno di raccolta e uno di za Santa Giacinta, gestita della Caritas, no a sopravvivere. E quindi facendo an- controllo in modo che tutti potessimo situata presso la Casilina. All’interno in- che riferimento all’obiettivo numero 3 partecipare e soprattutto contribuire 19 fatti abbiamo visto un ‘Emporio’ dove le dell’Agenda 2030 per lo sviluppo soste- attivamente. Insomma è fondamentale persone più povere possono acquistare, nibile, che prevede di assicurare la salute che i giovani siano parte attiva e non in- attraverso un sistema di punti assegna- e il benessere per tutti e per tutte le età, differenti ai bisogni della comunità e di to dalle parrocchie, cibo e beni di prima noi, quarto scientifico, abbiamo deciso di chi è meno fortunato; nel nostro piccolo necessità indispensabili per la sopravvi- impegnarci nella raccolta e donazione di tutti possiamo dare un grande contribu- venza. Abbiamo poi notato che oltre gli farmaci, spesso dimenticati ed abbando- to. appartamenti residenziali c’è un centro nati nelle nostre case. In realtà lo spunto odontoiatrico dove medici dentisti met- è arrivato anche dalla casuale scoperta Valeria Munafò, tono a disposizione la loro professiona- fatta proprio di fronte alla nostra scuo- Quarto Anno L Chiara a storia di Chiara Corbella è una storia come una festa... Chiara alla fine del fu- impietosa, a tratti crudele, sincera e nerale dirà: “IL Signore ha voluto donarci Corbella toccante. Questa storia è stata ed è d’e- dei figli speciali, ma ci ha chiesto di ac- sempio per me e per molte altre persone compagnarli soltanto fino alla nascita, ci che sono riuscite ad aprire il proprio cuo- ha permesso di abbracciarli, battezzarli e testimone re e che hanno accettato, un passo alla consegnarli nelle mani del Padre in una volta, la propria croce. Chiara si sposa il serenità e in una gioia sconvolgente”. 21 settembre del 2008 con Enrico Petril- Pochi mesi dopo Chiara aspetta unì’altro di fede lo e tornati dal viaggio di nozze, scopre bambino e dalle ecografie si scopre che di essere incinta, le ecografie però mo- è completamente sano, una settimana strano una grave malformazione. I due dopo aver scoperto di essere incinta, la dei giorni decidono di portare avanti la gravidanza, ragazza si accorge però di una lesione ma dopo pochi mesi iniziano i primi pro- alla lingua col fondato sospetto che si nostri blemi fisici: la pancia diventa sempre più tratti di un tumore. Poche settimane grande a causa dell’acido che si stava for- dopo affronta durante la gravidanza la mando. Portano a termine la gravidanza prima delle due fasi di un intervento per e decidono di chiamare la bambina Ma- asportare la massa tumorale sulla lingua. ria Grazia Letizia che nasce il 10 giugno Per la seconda fase occorrerà aspetta- 2009. Resterà in vita, nelle braccia della re che Francesco sia nato: Chiara infatti madre, per poco più di mezz’ora. Il fu- sceglie di rimandare la chemioterapia nerale viene vissuto con la stessa pace per non far male al bambino che porta che ha accompagnato i mesi di attesa in grembo. Francesco Petrillo nasce il 30 per la nascita e durante la messa Enrico maggio 2011. Il 3 giugno, con lo stesso dirà: “ Quello che noi abbiamo imparato ricovero del parto, Chiara affronta la è che Dio non ci ha mai delusi, la nostra seconda fase dell’intervento e tornata preghiera è stata quella di non possede- a casa comincia la chemioterapia ma or- re la vita di Maria, ma di accompagnarla mai il tumore si è già esteso fino a rag- fino a dove potevamo. Sono veramente giungere i linfonodi, i polmoni, il fegato molto orgoglioso di mia figlia perché lei e perfino l’occhio destro. Scoprì purtrop- è nata pronta! In fondo lo scopo della po che era ormai una malata terminale. nostra vita qual è se non quello di incon- Chiara muore a mezzogiorno del 13 giu- trare Gesù Cristo prima o poi? Mi chiedo gno 2012, dopo aver salutato uno a uno i quale sia la sfortuna, perché lei già sta parenti e i suoi amici più cari e dopo aver là!” Qualche mese dopo chiara è nuova- detto a ognuno di loro: “Ti voglio bene”. mente incinta. Anche a questo bambino, Chiara ha saputo testimoniare la bellezza a cui verrà dato il nome di Davide Giovan- che si nasconde dietro a ogni sofferenza ni, viene però diagnosticata una grave e che la vita è più forte della morte. malformazione, e come la sorella mori- rà poco dopo essere nato, il 24 giugno Martina Carucci, 2010. Anche il suo funerale sarà vissuto Primo anno
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