Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend
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Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend La Opel Crossland X è un crossover che tende molto al SUV anche se il suo habitat naturale è quello urbano. Dimensioni compatte ma non troppo, potremmo attribuire quest’auto ad un segmento B vitaminizzato. E’ l’erede della Meriva, una monovolume classica, un tipo di carrozzeria sempre meno richiesto (immatricolazioni calate del 12% rispetto ad un anno fa). Con questo nuovo modello che ha esordito al recente salone di Ginevra la casa tedesca di Rüsselsheim regala una sorella di città alla Mokka X, quest’ultima invece dotata di spirito più avventuroso in spazi aperti. La Crossland X è anche la prima Opel costruita attraverso la piattaforma EMP2 del gruppo PSA; il progetto nacque nel 2012, poi come sappiamo la collaborazione tecnica si è trasformata nella vendita della marca tedesca da General Motors al gruppo francese,
ufficializzata poche settimane fa. DIMENSIONI E DESIGN, SPAZIOSA E VIVACE La Opel Crossland X è stata brevemente mostrata in forma statica a Milano. Il suo arrivo nei concessionari italiani è previsto per giugno. Il prezzo di partenza, per una motorizzazione a benzina 1.2 da 81 cavalli, sarà di 16.900 euro. Partendo dalle dimensioni, la Crossland X è lunga 4,21 metri (7 cm meno della Mokka X), però dà l’impressione di essere più grande, grazie alla combinazione di passo lungo e sbalzi contenuti. Quindi lo spazio interno per i passeggeri sarà ampio. Anche il bagagliaio ha dimensioni interessanti, un volume minimo di 520 litri.
Il design frontale è accattivante e dinamico ma senza esagerare; questo modello non è stato pensato per la sportività e nemmeno per escursioni fuoristradistiche, infatti non dispone di trazione integrale. Dei SUV ha l’aspetto e l’altezza, quello che poi tutti cercano. La vista di profilo infonde una forte idea di movimento grazie ai rilievi della carrozzeria e allo spiovente del tetto, sottolineato dalla cromatura che percorre tutti i montanti. Più convenzionale la coda, dove il fascione paracolpi ricorda l’appartenenza formale al mondo SUV. Il tetto bicolore (disponibile anche quello panoramico) tiene vivo lo sguardo. MOTORI E CONNETTIVITA’
I motori della Opel Crossland X sono naturalmente ancora quelli della famiglia General Motors. Per quanto riguarda i propulsori a benzina, si parte dal 1.2 aspirato da 81 cavalli, poi ci sarà il 1.2 turbo nelle versioni da 110 e 130 cavalli, il primo offerto anche con cambio ad attrito ridotto per diminiire i consumi. In gamma anche i turbodiesel 1.6 da 99 e 120 cavalli, il primo anche con la variante dotata di start/stop. Per quanto riguarda la connettività, una caratteristica a cui i clienti attribuiscono un’importanza sempre maggiore, soprattutto i più giovani, il sistema multimediale Intellilink consente la duplicazione degli smartphone compatibili con Apple CarPlay e Android Auto. Il display di tipo touchscreen ha una diagonale di 7 pollici. Come optional (125 euro), si può richiedere il dispositivo di ricarica induttiva, cioè senza fili, per smartphone compatibili.
Weekend a porte aperte con la Suzuki S-Cross Incontrare la Suzuki S-Cross nel weekend di porte aperte di sabato 18 e domenica 19 marzo. E’ un’occasione per conoscere meglio il SUV compatto della casa giapponese nella sua nuova versione. A SUO AGIO IN FUORISTRADA E IN CITTA’ Una delle caratteristiche principali della Suzuki S-Cross è la sua versatilità. Sa muoversi bene fuori dall’asfalto per merito della trazione integrale gestita dal sistema Allgrip, permette di viaggiare bene anche in città grazie alle sue dimensioni compatte (Iunghezza di 430 cm); chi non ha interesse verso il fuoristrada può anche scegliere la versione
a trazione anteriore. Per quanto riguarda i motori, essi sono ora tutti turbocompressi. Sono disponibili tre motorizzazioni, due a benzina ad iniezione diretta e un diesel. Le prime offrono i Boosterjet 1.0 a tre cilindri da 112 cavalli e il 1.2 a quattro cilindri da 140 cavalli. Il turbodiesel 1.6 ha una potenza di 120 cavalli. Tutte le versioni della S-Cross si possono scegliere anche col cambio automatico, per il diesel c’è quello a doppia frizione. Infine è da sottolineare il bagagliaio da 430 litri. ALLESTIMENTI, PREZZI E PROMOZIONI La Suzuki S-Cross è venduta in tre allestimenti: Easy, Cool e Top. L’equipaggiamento è corposo anche nella versione d’ingresso, Easy; essa include fra l’altro climatizzatore, 7 airbag, radio con bluetooth e usb, oltre a CD ed MP3. Nella versione Cool si aggiungono cerchi in lega da 17 pollici, fari anteriori full Led, luci posteriori a Led, retrovisori riscaldati e regolabili elettricamente, vetri posteriori oscurati, climatizzatore automatico bizona, touchscreen da 7
pollici e la retrocamera. L’allestimento Top include il cruise control adattivo, l’assistenza alla frenata d’emergenza, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Fino al 31 marzo è in corso una promozione sulla versione 1.0 Boosterjet Easy a due ruote motrici a 15.690 euro; c’è un risparmio di 3.300 euro sul prezzo di listino ordinario. Volvo XC60: nuova serie sempre più tecnologica e sicura La Volvo XC60 è arrivata alla seconda generazione, a nove anni di distanza dal suo esordio nel mercato. Il lussuoso SUV svedese dalle dimensioni medio-grandi è stato presentato al salone di Ginevra 2017. Comfort ulteriormente raffinato e tecnologie di assistenza alla guida e sicurezza all’avanguardia sono le sue caratteristiche principali. DESIGN, GRANDE ELEGANZA
La Volvo XC60 rappresenta da sola il 30% delle vendite totali della casa svedese, quindi nel progettare il nuovo modello è stata posta un’attenzione maniacale. Le sue concorrenti principali sono quelle del segmento D premium ben note: Mercedes GLC, BMW X3, Audi Q5, Alfa Romeo Stelvio, Jaguar F- Pace o Jeep Cherokee. Ma andavano mantenute quelle caratteristiche proprie che ogni cliente Volvo cerca in questi modelli: lusso negli interni, alto comfort di marcia, sicurezza al massimo livello.
Cominciamo però dal design. La nuova XC60 esprime eleganza di alta classe. All’anteriore spiccano come segno distintivo della marca i fari con la firma luminosa del martello di Thor, riprendendo lo stile introdotto dalle cugine maggiori XC90 ed S90/V90. Il profilo comunica imponenza, senza però diventare ingombrante (l’auto è lunga 4.688 mm). Le proporzioni della vettura le regalano un aspetto abbastanza longilineo, accentuato dalla linea di cintura (il punto in altezza dove cominciano le superfici vetrate) molto alta. La coda non è aggressiva e i Led dei fanali ci fanno capire immediatamente, anche da lontano e al buio, che siamo in presenza di una Volvo. INTERNI, LUSSO E PRATICITA’
Entriamo nell’abitacolo e troviamo interni molto vicini a quelli della più grande XC90. Le rifiniture in legno opaco sono estremamente piacevoli ed eleganti, l’ergonomia dei sedili è di livello eccellente, il grande tablet centrale incorpora le funzioni multimediali e di comunicazione che tutti cercano, non ne manca nessuna. C’è anche il tetto panoramico. Il bagagliaio è molto spazioso e notiamo la finezza del comando elettrico per abbattere i sedili posteriori direttamente sul bordo del vano bagagli. TECNOLOGIA, SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
La sicurezza è primaria nelle Volvo, fin dalla sua fondazione nel lontano 1929. La nuova XC60 incorpora tutti quei sistemi di assistenza di cui oggi si sente parlare sempre più spesso. Mettiamo in evidenza l’assistenza alla sterzata, per aiutare il conducente a scartare un ostacolo improvviso in situazioni di emergenza; inoltre il sistema di rientro in corsia aiuta ad evitare la collisione frontale, correggendo automaticamente la sterzata e riportando la vettura nella corsia; poi, come optional, c’è l’avanzato sistema di guida semi-autonoma Pilot Assist. Esso può gestire sterzo e freni fino alla velocità di 130 Km/h su strade dotate di segnaletica ben definita, quindi prevalentemente le autostrade. MECCANICA, MOTORI POTENTI
La Volvo XC60 è massiccia, il suo peso varia da 1.926 a 2.174 Kg. Servono quindi motori potenti. Sono tutti 2.0 a quattro cilindri sovralimentati. I due propulsori a benzina vanno da 254 a 320 cavalli, i due diesel da 190 a 253 cavalli. C’è poi l’ibrida plug-in da 407 cavalli. Il cambio è sempre automatico ad otto rapporti, la trazione è sempre integrale. La produzione della Volvo XC60 verrà avviata ad aprile. Salone di Ginevra 2017: i SUV più attesi Il salone di Ginevra 2017 presenta una folta pattuglia di SUV e crossover. Modelli medi e grandi, a prezzi ragionevoli o lussuosi, ce n’è per tutti i gusti. Nella nostra carrellata
mostriamo i più attesi. ALFA ROMEO STELVIO E JEEP COMPASS Partiamo dalle novità del gruppo FCA. Dopo le tante anteprime e l’ingresso nei concessionari italiani, arriva il momento del battesimo ufficiale europeo per Alfa Romeo Stelvio, mostrata a Ginevra nella sua intera gamma. Si è detto tanto sul primo SUV col marchio del biscione (rileggete qui la nostra prova); un modello certamente premium che mette al primo piano le caratteristiche sportive, senza però rinunciare a comfort e spazio in abbondanza.
Restando relativamente in casa, arriva l’anteprima europea anche per la nuova serie della Jeep Compass. Dimensioni medie, nel line-up del marchio americano (o italo-americano) va a collocarsi tra Renegade e Cherokee. Anche questo modello è già ordinabile in Italia, tra l’altro viene data una Renegade in uso fino all’arrivo dell’esemplare acquistato. Chiamandosi Jeep, la Compass privilegia le doti offroad, però gli interni sono molto completi e curati, inoltre il design è stato ampiamente rinnovato, allineandolo agli altri modelli della casa, soprattutto vicino alla Cherokee. FRANCESI: DS 7 CROSSBACK E RENAULT CAPTUR
La DS 7 Crossback rappresenta un momento importante per il marchio francese, perché è il suo primo SUV. Design che trasmette imponenza nonostante le dimensioni medie, a partire dal frontale, dove il simbolo delle DS Wings viene notevolmente allungato. Le linee mostrano spigoli, per accentuare il lato offroad. Da quanto si è visto finora, gli interni rispettano la ricercatezza degli altri modelli della casa, sottolineando il disegno a “cinturino di orologio” al centro dei sedili in pelle, ormai marchio di fabbrica di tutte le DS. Tanta tecnologia, i motori più potenti di PSA e, dal 2019, anche una versione ibrida plug-in. La Renault Captur invece arriva al restyling di metà carriera. Il crossover compatto che sta riscuotendo un eccellente successo commerciale, soprattutto in Europa, si rifà il trucco aggiornando il design e soprattutto l’apparato tecnologico. Avrà ora le luci diurne a Led con firma luminosa a forma di C integrate nel paraurti e nei fanali posteriori, avvicinandosi al look dela Kadjar. Ci saranno anche nuovi colori
disponibili, sia per carrozzeria che negli interni. IL VENTO DEL NORD: RANGE ROVER VELAR, VOLVO XC60 E AUDI RSQ5 La Land Rover spinge sempre più forte sui SUV e allarga la propria gamma presentando la Range Rover Velar. Tanto lusso in dimensioni medio-grandi (4,80 metri di lunghezza). Condivide la piattaforma con la cugina Jaguar F-Pace. La Velar si colloca a metà strada fra Sport ed Evoque. E’ già ordinabile in Italia, i prezzi vanno da 58.800 a 111.700 euro. Il design è quello che va per la maggiore, cioè il SUV-coupé. Il frontale somiglia a quello delle altre Range, mentre dietro le differenze sono marcate. Dal Regno Unito alla Svezia, dove troviamo la Volvo XC60. SUV di segmento D, quindi dimensioni medio-grandi. Si distingue per un pieno di tecnologia, sistemi di assistenza che si spingono nella direzione della guida autonoma. Scendiamo in Germania, dove troviamo un modello cattivissimo: Audi RSQ5.
Rispetto alla già esuberante SQ5 vediamo una variante del motore 3.0 V6 a benzina che arriva a 450 cavalli, oltre a dettagli estetici specifici per il modello. DAL GIAPPONE: MAZDA CX-5, SUBARU XV E NISSAN QASHQAI Soffia forte il vento dal Sol levante. La Mazda CX-5 si presenta a Ginevra in anteprima europea. Il design vede un frontale con una calandra molto generosa a cui fanno contrasto i fari molto sottili; la coda cambia poco, in particolare fanali e paraurti. Esordisce un nuovo colore per la carrozzeria, un rosso chiamato Soul Red Crystal. Tecnologia sofisticata, come l’head-up display integrato nel parabrezza. Telaio più rigido, tenuta di strada migliorata. La Subaru XV esordisce in Svizzera nel suo modello 2017. Il design, basandoci sul concept di un anno fa, rende il SUV compatto della casa delle Pleiadi ancora più dinamico e preannuncia interessanti cambiamenti per la sua nuova generazione. Infine la regina dei crossover, la Nissan
Qashqai, giunge al momento del restyling, sempre macinando vendite impressionanti. Il design non muterà in modo sostanziali, mentre verranno installati sistemi di assistenza alla guida molto avanzati. Weekend al passo del Tonale con la Subaru Snow Drive Experience: primo giorno, i SUV Un weekend sul passo del Tonale in compagnia di tutte le Subaru. Decisamente da ricordare. Era un’occasione un po’ speciale, l’hanno chiamata Subaru Snow Drive Experience. Il nome dice tutto: provare sulle condizioni estreme della neve l’eccellente performance delle vetture che portano il marchio delle Pleiadi. L’elemento cardine (ma non l’unico) alla base di tali caratteristiche è la trazione integrale simmetrica di Subaru. Una tecnologia che nel 2017 compie 45 anni, festeggiati nel migliore dei modi. La prima giornata è dedicata ai SUV Outback, Forester e XV, tre arrampicatori coi fiocchi che poco hanno da invidiare ai fuoristrada propriamente detti. Nella seconda giornata ci concentreremo sulle sportive WRX STI, BRZ e Levorg; sempre con l’aiuto degli istruttori della Subaru Driving School. Seguiteci in questa prova. LA CORNICE – LE NEVI DEL PASSO DEL TONALE
Non dobbiamo certo essere noi ad illustrare le particolarità di questo scenario. Si tratta di una delle località turistiche più rinomate del nord Italia. Il passo del Tonale, a Ponte di Legno, rappresenta l’esatto confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige. Un luogo che per molti secoli ha rappresentato la porta verso le Alpi centrali. Una strada costruita dalle legioni romane per sedare una rivolta gallica, poi utilizzata per sfruttare le miniere di sale di quella che oggi conosciamo come Salisburgo; teatro di scontri delle guerre d’indipendenza e della prima guerra mondiale. Ma oggi è il turismo a contare. L’ideale per chi ama la neve, perché c’è n’è tanta, dappertutto. Strutture alberghiere, ristoranti, stazioni sciistiche, impianti di risalita: tutto quello che serve per trascorrere un weekend (o più, naturalmente) dedicandosi al proprio sport invernale preferito. LA TRAZIONE INTEGRALE PERMANENTE E IL MOTORE BOXER SUBARU
La Subaru ha fatto del proprio sistema di trazione integrale permanente una bandiera. Tutti gli appassionati sportivi ricordano i trionfi nel campionato mondiale rally negli anni ’90 con la Impreza, vincitrice di tre titoli mondiali piloti e tre costruttori. Ma si parte da molto più lontano, dal 1972, quando la casa giapponese decise di fabbricare automobili adatte a viaggiare su ogni tipo di superficie e in ogni condizione. Nel corso degli anni l’evoluzione tecnica ha permesso di arrivare alle complesse soluzioni attuali, basate sul differenziale centrale autobloccante controllato da un sofisticato sistema di gestione elettronica. A seconda del tipo di veicolo e di cambio, Subaru offre tre tipi diversi di configurazione che permettono le migliori prestazioni, intese come sicurezza di marcia combinata alla piacevolezza nella guida. L’altro elemento fondamentale della meccanica Subaru è il motore boxer. Tale soluzione è stata inizialmente scelta per compensare il problema del baricentro alto nei modelli adatti
all’uso in fuoristrada, i quali devono avere un’altezza da terra maggiore per superare asperità del terreno e pendenze accentuate. Lo schema a cilindri orizzontali contrapposti del boxer abbassa il baricentro della vettura, attenuandone in modo considerevole il rollio in curva, migliorando quindi la tenuta di strada. Vantaggi che vengono mantenuti anche nei modelli normali, come berline e station wagon. Inoltre la collocazione di tutti organi meccanici è tale per cui il peso è equamente suddiviso al 50% tra il lato sinistro e destro della vettura. Da qui il termine Symmetrical AWD, brevetto Subaru. X-MODE E HILL DESCENT CONTROL: CONTROLLO TOTALE IN PENDENZA Poco oltre il passo del Tonale, in territorio del Trentino, c’è una zona sterrata che si addentra in un ampio bosco, in mezzo a sempreverdi di ogni tipo. D’inverno la zona verde diventa molto bianca, perché ovviamente nevica. Ci siamo passati a bordo dei SUV giapponesi. Poiché su fondo innevato
(o molto fangoso) le situazioni più critiche sono sempre le forti pendenze, i sistemi X-Mode e Hill Descent Control (HDC) di Subaru Outback e Subaru Forester offrono un aiuto molto prezioso. E’ sufficiente premere un pulsante quando la velocità è inferiore a 20 Km/h; l’elettronica allora prende il comando, ripartendo la coppia nella quantità giusta ad ogni singola ruota e frenandola nel modo opportuno quando serve. In salita l’X-Mode regala quella precisione nel dosaggio dell’acceleratore che è difficilissima da ottenere, così il nostro SUV riesce a superare forti salite sul viscido dove generalmente servono marce ridotte e ruote tassellate. Per quanto riguarda la discesa, quando l’HDC è inserito l’auto procede da sola, si possono tranquillamente lasciare i pedali; le discese più ripide vengono controllate nella massima sicurezza, mantenendo sempre una velocità minima ma costante. VERMIGLIO, LA PORTA DELLA VAL DI SOLE Dal lato del Trentino, il passo del Tonale è delimitato dalla Val di Sole. L’ultimo comune che s’incontra è Vermiglio. In
inverno questa località è il paradiso degli sciatori. Ci sono attrezzature e piste per lo sci alpino ma anche percorsi battuti per lo sci di fondo, adatti sia ai principianti che agli esperti. D’estate il luogo è un buon punto di partenza per escursioni verso la Presanella. Molto apprezzati anche i laghetti nei pressi del torrente Vermigliana. Chi ama saperne di più sulla storia locale può visitare il museo della Guerra bianca e Forte Strino. E per mangiare? Le possibilità sono certamente molte. Noi abbiamo scelto il ristorante dell’hotel La Mirandola, proprio ad un passo dal… passo. E’ una dimora storica. Infatti il locale deriva da un antico ospizio medievale, la volta in pietra è molto suggestiva e ricorda epoche molto antiche. Si tratta di un’osteria tipica. Qui si mangia bene, autentici piatti locali della tradizione trentina (con ingredienti di provenienza locale). Volendo, ci sono anche menu internazionali. Ma noi italiani sappiamo bene che la cucina migliore al mondo è certamente la nostra (Info: Dimora storica La Mirandola – Località Ospizio, 3 – Passo del Tonale – 38029 Vermiglio TN – Tel. 0364.903933 – email: info@lamirandolahotel.it – web: www.lamirandolahotel.it). SUBARU OUTBACK, AMMIRAGLIA SUV CHE SA FARE IL FUORISTRADA
Il Subaru Outback è l’ammiraglia della casa giapponese, un SUV di dimensioni medio-grandi. Il design è imponente senza tuttavia apparire ingombrante. I Led frontali visulizzano una firma luminosa che ricorda lo sguardo di un falco. La griglia anteriore ha alette mobili per agevolare il raffreddamento del motore o diminuire la resistenza aerodinamica; il profilo ha una linea che comunica importanza e capacità di andare ovunque, così come la coda. Dentro il comfort è elevato, l’ambiente è lussuoso: l’avevamo ricordato che Subaru è un marchio premium? C’è tanta tecnologia dove serve, nei sistemi di sicurezza. Infotainment e comunicazione offrono tutto il necessario ma non sono invadenti, non ci sono miriadi di comandi e gadget alla moda che creano solo confusione. Perché in Subaru non dimenticano che l’automobile si guida. Chi vuole solo un telefonino su ruote non ha che da rivolgersi altrove, le alternative sono fin troppe. Subaru Outback è quasi un fuoristrada classico, nel senso che
ne ha le capacità offroad e le misure sono quelle giuste. Non vogliamo tediarvi con i dati su altezza da terra (200 mm), angoli d’attacco e d’uscita, angoli di rampa: sono quelli giusti. Anche marciando in mezzo a neve alta non abbiamo avuto il minimo problema. Questo SUV sa andare dappertutto nella massima sicurezza e con autorità; però si resta decisamente comodi. Spazio interno enorme, compreso il bagagliaio (1.840 litri di volume massimo). Il modello 2017 di Outback ha motori 2.0 turbodiesel da 150 cavalli e 2.5 aspirato a benzina da 175 cavalli, ovviamente entrambi boxer. Il cambio automatico CVT Lineartronic consente di procedere nella massima scioltezza. Della trazione integrale Symmetrical AWD abbiamo già parlato. Tre allestimenti per il diesel: Free, Style e Unlimited, prezzi rispettivamente di 37.990, 39.990 e 43.990 euro. La versione a benzina è venduta solo in allestimento Unlimited a 41.990 euro. SUBARU FORESTER, CATTIVO E ACCATTIVANTE Possiamo considerare il Subaru Forester come un modello
storico, nel senso che viene prodotto dal 1997. Ma è modernissimo. Il modello 2017 di questo SUV di medie dimensioni viene incontro alle tendenze moderne di design, quindi un look un po’ più aggressivo e dall’aspetto di chi sa il fatto suo. Non mancano i cerchi bicolore alluminio/nero da 17 pollici (18 negli allestimenti superiori). Gli interni offrono sempre il massimo comfort e quella cura per i dettagli da sempre vanto della casa giapponese. La tecnologia è di prim’ordine, troppa per riassumerla qui. Al primo posto ovviamente, come per gli altri modelli, c’è la sicurezza: attiva grazie agli innumerevoli sistemi elettronici e meccanici e passiva in virtù della robustezza e rigidità della struttura. Come l’Outback, il SUV Subaru Forester affronta i percorsi in fuoristrada con una padronanza che non ha nulla da invidiare ai veicoli specifici ed estremi (e scomodi). I motori boxer a quattro cilindri 2.0 sono disponibili in due versioni a benzina (anche a gas) e una diesel. Abbiamo l’aspirato a benzina 2.0i da 150 cavalli, il 2.0XT turbo da 241 cavalli, poi il turbodiesel 2.0d da 150 cavalli. Cambio manuale o automatico CVT Lineartronic. Allestimenti e prezzi: 2.0i Style, cambio manuale, 29.990 euro (32.030 a gas); 2.0i Unlimited, cambio automatico, 35.990 euro (38.030 a gas); 2.0XT, cambio automatico, 41.990 euro. Poi 2.0d Style, manuale, 31.990 euro; 2.0d Sport Style, manuale, 33.590 euro; 2.0d Sport Unlimited, automatico, 40.590 euro. SUBARU XV, SUV CITTADINO CHE AMA LA MONTAGNA
Il SUV compatto Subaru XV si allinea al modello 2017 e accentua la propria immagine di auto dal design allo stesso tempo sportivo ed elegante. Progettato per divincolarsi senza problemi negli ambienti urbani, il Subaru XV non dimentica a quale famiglia appartiene e sa comportarsi bene anche sugli sterrati e in montagna, sempre grazie all’accoppiata trazione integrale permanente e motore boxer. La nostra prova in slalom sulla neve ci ha convinti della sua eccellenza anche in queste condizioni difficili. Per quanto riguarda la sicurezza, oltre a tutti gli altri sistemi che abbiamo descritto per gli altri modelli, il SUV XV ha un occhio di riguardo verso pedoni e ciclisti: infatti la zona anteriore della vettura è ad alto assorbimento d’energia da impatto, per ridurre al minimo le lesioni. Gli interni sono tipici Subaru, cioè molto eleganti. I motori, naturalmente tutti quattro cilindri boxer: 1.6I a benzina, aspirato da 115 cavalli; 2.0I a benzina, aspirato da 150 cavalli; 2.0d turbodiesel da 150 cavalli. Passiamo ad allestimenti e prezzi. Il 1.6I con cambio manuale a 5 marce o
automatico Lineartronic, anche a doppia alimentazione benzina/gas, è offerto nelle versioni Free e Style, prezzi da 19.990 a 26.590 euro. Il 2.0I, solo con cambio automatico, disponibile anche a gas, offre Style e Unlimited, da 26.990 a 33.090 euro. Infine il 20d, solo con cambio manuale a 6 marce, nei tre allestimenti va da 24.990 a 31.990 euro. La nostra prima giornata sulle nevi del passo del Tonale con la Subaru Snow Drive Experience è terminata. La seconda giornata sarà dedicata al divertimento sportivo con le potenti WRX STI, Levorg e BRZ. DS 7 Crossback: il SUV per la donna chic e avventurosa Eccolo, il SUV della DS Automobiles; è la DS 7 Crossback e fa il suo esordio in Europa in questo periodo, al salone di Ginevra 2017. Un’auto che può fare breccia nel cuore delle donne chic alle quali ogni tanto piace anche un po’ d’avventura fuori città. DESIGN ALLA MODA E SOFISTICATO
Perché la DS 7 Crossback può piacere anche alle donne? Innanzitutto per il suo design. Attira l’attenzione e si fa guardare, partendo dalla zona anteriore dove troviamo una versione allungata delle DS Wings, il marchio di fabbrica di questo brand, l’elemento che caratterizza il suo family feeling. Poiché la DS 7 Crossback è un SUV, quindi accentua la sua dimensione verticale, allo stesso modo le “ali” di DS modificano le loro proporzioni. Poi i fari full Led, ispirati molto da vicino al concept elettrico E-Tense, “fissano” chi la guarda in modo quasi magnetico. E’ movimentata, questa macchina; gli spigoli ai lati del frontale proseguono verso la fiancata, regalandole quella sensazione di robustezza tipica dei SUV, ma senza mai trascurare l’eleganza. Il disegno dei cerchi in lega aggiunge un carattere dinamico. La coda è pulita, abbastanza arrotondata, gentile ma allo stesso tempo decisa come una vera signora. INTERNI FUTURISTICI E CHIC
Gli interni della DS 7 Crossback guardano decisamente al futuro; definirli moderni è riduttivo. Salta immediatamente all’occhio l’enorme display centrale da 12 pollici che racchiude tutti i comandi e le funzioni multimediali e di comunicazione. Un secondo display della stessa dimensione sostituisce l’antico cruscotto con le relative informazioni primarie. Lasciamo descrivere la qualità degli interni a Thierry Metroz, il direttore del design di DS Automobiles: “Ogni DS riflette le specifiche esigenze di ogni cliente e offre soluzioni uniche, frutto delle migliori competenze. I designer, gli ingegneri, gli artigiani hanno messo tutta la loro esperienza nella realizzazione degli interni utilizzando materiali pregiati, con un rigore tutto artigianale. Ogni materiale, ogni dettaglio dimostra l’ispirazione Haute Couture: alta qualità e sensualità, fin nei minimi dettagli“. Il discorso è chiaro. La DS 7 Crossback accoglie i suoi passeggeri in un ambiente dalla qualità elevatissima e altamente
personalizzabile, come un abito su misura. D’alta moda, ovviamente. TECNOLOGIA D’AVANGUARDIA Cominciamo dal DS Connected Pilot. E’ un sistema avanzato di guida assistita. Consente di mantenere l’auto in traiettoria alla velocità preimpostata (lavorando parallelamente al cruise control adattivo), agendo su sterzo, acceleratore e freniattivo fino a 180 Km/h. Idem il DS Park Pilot, l’auto parcheggia da sola, in parallelo o a pettine, senza dover azionare manualmente volante e pedali. E c’è molto altro ancora, compresa una telecamera ad infrarossi per rilevare ostacoli sulla strada anche di notte, fino a 100 metri di distanza. MOTORI E DIMENSIONI
La DS 7 Crossback è un SUV di dimensioni medie, le seguenti: lunghezza 4,57 metri, altezza 1,62 metri, larghezza 1,89 metri. Il bagagliaio ha una capacità di 555 litri. I motori sono tra i più aggiornati ed efficienti del gruppo PSA. Troviamo motorizzazioni a benzina da 130, 180 e 225 cavalli, oltre a due diesel da 130 e 180 cavalli. Nel 2019 arriverà anche una versione ibrida plug-in da 300 cavalli. Commercializzazione in primavera. Alfa Romeo Stelvio, la nostra prova: seconda parte, stile
sportivo tra le nevi Nella prima parte del weekend in compagnia della nuova Alfa Romeo Stelvio ci siamo soffermati sulla nostra prova di questo eccellente SUV sportivo, dove abbiamo potuto ammirare le sue doti nella guida ad alto tasso di divertimento. In questa seconda giornata invece ne evidenzieremo l’aspetto turistico, attraverso informazioni più specifiche. Inquadreremo la Stelvio per l’appunto come auto da weekend, naturalmente premium, molto premium. Quindi quale cornice migliore se non un percorso che lambisce il Parco nazionale dello Stelvio? UN VIAGGIO TRA ENGADINA E VALTELLINA A seconda del periodo stagionale e delle condizioni climatiche il passo dello Stelvio viene aperto o meno al traffico. Quando il tempo lo permette, si tratta di un tracciato che può certamente esaltare la sportività del SUV Alfa Romeo Stelvio, perché quest’auto si guida proprio come se non fosse un SUV.
Purtroppo nei giorni in cui ci siamo trovati noi da quelle parti, durante la prova stampa internazionale, il passo era chiuso. Ma le alternative sono state ugualmente interessanti. La base era la prestigiosa località turistica in territorio svizzero Saint Moritz. Da lì siamo partiti verso Livigno facendo il giro da nord, rientrando in Italia attraversando il tunnel della Schera. Da quel punto abbiamo costeggiato il lago di Livigno, fino ad arrivare all’omonima e altrettanto nota località turistica dell’Alta Valtellina, che costituisce il confine sud-ovest del Parco nazionale dello Stelvio. Mantenendo la stessa direttrice abbiamo riattraversato il confine per raggiungere il passo del Bernina, un’altro percorso tortuoso perfetto per divertirsi sulla “nostra” Stelvio. Infine è cominciata la discesa per tornare in Engadina e a Saint Moritz, dove abbiamo terminato il viaggio. ALFA ROMEO STELVIO, DESIGN SPORTIVO
Una Alfa Romeo non è solo piacere di guida ma anche design di notevole bellezza. Poiché questa casa, benché possedesse una lunga storia, non aveva mai prodotto un SUV, la sfida per il team incaricato di disegnare la Stelvio era piuttosto delicata. Tuttavia si disponeva di un eccellente punto di partenza, l’architettura Giorgio da cui è nata anche la Giulia. Questo ha consentito di mantenere le dimensioni piuttosto compatte (468 cm di lunghezza, non molti per un segmento D con tale carrozzeria), elemento cruciale per ottenere sportività. La parola d’ordine data ai designer era: semplicità. Niente artifici, linee pulite, nella migliore tradizione stilistica Alfa. L’elemento di riconoscibilità è insito nella storia stessa del marchio, il celebre trilobo (lo scudetto centrale affiancato da due elementi orizzontali in basso, ai giorni nostri formati dalle prese d’aria). All’anteriore la Stelvio ricorda la Giulia ma non è identica. Cambia anche la firma luminosa applicata alle luci diurne a Led integrate nei gruppi ottici dei proiettori a bi-xeno. La fiancata fa apparire la vettura più lunga di quanto non sia, grazie agli sbalzi molto corti, e questo la rende slanciata. Le superfici sono curvate in modo da accentuare i contrasti tra le zone illuminate e quelle che restano in ombra. La coda tronca infine esalta la sportività, accentuata dallo spoiler e dai doppi terminali di scarico dalla forma circolare.
Gli interni sfoggiano un’ampia cura. Le superfici hanno la giusta morbidezza al tatto, la pelle è di buona qualità anche nell’allestimento Super. La versione a benzina da noi provata includeva anche gli inserti optional in vero legno, molto eleganti, così come i sedili in pelle pieno fiore. Massima attenzione per il guidatore, a cominciare dal volante, dove i comandi inseriti nelle razze sono solo quelli che effettivamente servono, senza inutili orpelli che fanno solo distrarre dalla guida. Ma il rivestimento in pelle è molto lussuoso; il volante stesso è di dimensioni compatte, finalmente. Spicca il pulsante di accensione sotto la razza di sinistra, come la Giulia. I paddles del cambio automatico sono molto grandi e fissati al piantone, da vera sportiva. Il quadro comandi comprende i due classici strumenti circolari e un display centrale che replica anche le indicazioni del navigatore. Nella parte centrale della plancia il display multimediale da 6,5 pollici integra l’Alfa Connect con navigazione TomTom. Tutto il sistema è comandato tramite una comoda manopola sul tunnel centrale, una soluzione certamente
più precisa rispetto al touchscreen, almeno nelle funzioni da controllare durante la guida. Infine i sedili posteriori sono decisamente comodi e spaziosi, anche per persone alte e grosse. Ci si può stare ragionevolmente in cinque ma in quattro è un gran viaggiare. Il bagagliaio è sufficientemente profondo e il piano di carico piatto facilita le operazioni. Azionamento elettrico del portellone a pulsante. PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO, SAINT MORITZ E LIVIGNO Si scia d’inverno, si fanno grandi escursioni d’estate. In ogni stagione questa zona è spettacolare, sia coperta di neve che verdeggiante. Il Parco nazionale dello Stelvio si estende nella zona nord-est delle Alpi fra Lombardia e Trentino Alto Adige. Istituito nel 1935, copre una superficie protetta di 130.700 ettari. Il suo territorio si trova per tre quarti oltre i 2.000 metri; il suo punto più alto è la cima dell’Ortles, a 3.905 metri di quota. Nonostante le basse
temperature e i forti venti, c’è una notevole ricchezza di piante. Anche la fauna è ricca, si contano oltre 260 specie, fra le quali aquila reale, cervo, stambecco, marmotta ed ermellino. Scendendo verso la Valtellina, Livigno è rinomata per il suo turismo e le interessanti possibilità commerciali, favorite dallo status extradoganale. Il nostro viaggio si è compiuto dove è partito, in territorio svizzero, a Saint Moritz, che non ha bisogno di presentazioni. Abbiamo cenato al Kulm Country Club, parte del complesso del lussuoso Kulm Hotel; qui opera lo chef Nenad Mlinarevic, due stelle sulla Guida Michelin. Cucina moderna e particolare, ma anche piatti di sapore più tradizionale, il tutto unito a tipici e rassicuranti vini valtellinesi (info: Kulm Hotel, via Veglia 18, Saint Moritz; Tel. +41.818368000; email: info@kulm.com). ALFA ROMEO STELVIO – SCHEDA TECNICA E PREZZI
Cominciamo non dai motori ma dall’apparato tecnologico. La sicurezza è primaria nell’Alfa Romeo Stelvio e i sistemi sono stati scelti per assistere il guidatore ma non invadere le sue prerogative. Troviamo quindi l’Integrated Brake System (IBS), dove il controllo di stabilità è unito all’impianto frenante; ciò garantisce una risposta velocissima ed una frenata perfetta: da 100 a 0 Km/h in 37,5 metri. Ricordiamo che negli anni ’80 la Ferrari F40 frenava in 37 metri, ed era la regina delle supercar. Troviamo poi il Forward Collision Warning e l’Autonomous Emergency Brake con riconoscimento pedone. Basandosi su un radar ed una telecamera frontale, rilevano la presenza di ostacoli in traiettoria e avvisano in caso di rischio di collisione imminente. Se non c’è reazione da parte del guidatore, l’AEB frena automaticamente. E’ in grado di arrestare la vettura da solo fino a 65 Km/h. Non mancano l’avviso di invasione corsia e il monitoraggio dell’angolo cieco, così come l’avviso di traffico in attraversamento al
posteriore durante le manovre. C’è anche il Cruise Control attivo, per mantenere automaticamente una distanza di sicurezza preimpostata. Arriviamo al cuore della macchina: il motore. I propulsori della Stelvio, condivisi con la Giulia, sono a quattro cilindri e interamente in alluminio. Attualmente ne sono disponibili in listino due. Il turbodiesel 2.2 (2.143 cc) da 210 cavalli ha una coppia massima di ben 470 Newton metri a 1.750 giri. La potenza massima viene raggiunta a 3.750 giri. Accelerazione 0-100 in 6,6 secondi e velocità massima di 215 Km/h. Consumi dichiarati nel ciclo combinato di 4,8 l/100 Km, 4,4 nell’extraurbano e 5,5 in città. Il motore a benzina 2.0 turbo ha 280 cavalli a 5.250 giri e una coppia massima di 400 Nm a 2.250 giri. Accelerazione 0-100 in 5,7 secondi e 230 Km/h di velocità massima. Consumi su misto, extraurbano e città di 7, 5,9 e 8,9 l/100 Km. Nel corso dell’anno entreranno in gamma anche un turbodiesel da 180 cavalli (a trazione posteriore) e un motore a benzina da 200 cavalli, cilindrate invariate. Alla
fine del 2017 chiuderà in bellezza la Stelvio Quadrifoglio col V6 2.9 biturbo da 510 cavalli. Completano il tutto, nell’intera gamma, il cambio automatico ad 8 rapporti e la trazione integrale Q4 (sempre posteriore in condizioni normali e spostata elettronicamente sull’anteriore fino al 50% a seconda delle esigenze di aderenza). Un occhio alle dimensioni: lunghezza 4.687 mm, passo 2.818 mm, altezza 1.671 mm, peso 1.660 Kg. Il bagagliaio ha un volume di carico di 525 litri. Ricapitoliamo infine gli allestimenti attualmente in listino dell’Alfa Romeo Stelvio. La versione a benzina da 280 cavalli è disponibile in allestimento Super al prezzo chiavi in mano di 52.800 euro. La First Edition, più accessoriata, costa 57.300 euro. La versione diesel 210 cavalli parte dall’allestimento Business a 50.800 euro; Super a 51.250 euro; Executive a 54.000 euro.
Alfa Romeo Stelvio, la nostra prova: prima parte, il SUV che si guida come un’Alfa Fate largo, è arrivata l’Alfa Romeo Stelvio. Abbiamo provato il primo SUV prodotto dal biscione in un weekend assolutamente premium nei luoghi in cui quest’auto è spiritualmente nata (per via del nome, naturalmente), cioè la zona tra Parco nazionale dello Stelvio, Livigno e Saint Moritz. Un tuffo nell’autentica tradizione Alfa Romeo, la magia del piacere di guidare, la libertà e la soddisfazione di decidere noi quello che deve fare la macchina e non il contrario. In questa prima parte racconteremo le nostre impressioni al volante di questa favolosa auto. Nella seconda parte ci concentreremo invece sui dettagli più tecnici, per approfondire cosa fa di questo SUV un avversario decisamente temibile per gli attori più affermati di questo segmento. STELVIO, UNA VERA ALFA ROMEO
Rubiamo spudoratamente le parole di una canzone di Lucio Battisti: tu chiamale, se vuoi, emozioni. Perché alla fine si tratta proprio di questo, emozioni. Non solo perché lo dice uno slogan pubblicitario; ma perché questa parola riassume alla perfezione il complesso lavoro di ingegneri, disegnatori, manager, funzionari del marketing, press office, impiegati e operai. Circa tre anni per il progetto che ha dato vita all’Alfa Romeo Stelvio. Intendiamoci: questo SUV incorpora tanta sostanza tecnica e parecchia tecnologia avanzata. Anche i modelli della concorrenza sono tecnologicamente sofisticati e meccanicamente perfetti; la differenza nel caso dell’auto italiana è però data dall’approccio, dalla filosofia. Lo staff Alfa lo ha ripetuto più volte: nelle fasi iniziali del progetto è stato messo in chiaro a caratteri cubitali che la Stelvio avrebbe dovuto essere prima di tutto un’Alfa Romeo, poi anche un SUV.
E allora? Cosa ci sarà mai di così speciale? Mettiamola in altri termini. Passa la stessa differenza tra ascoltare lo stesso brano musicale inciso su un disco oppure eseguito dal vivo: è tutta un’altra cosa e se non la si prova direttamente non si può comprendere. Nella sua lunga storia di 107 anni, ogni modello ben riuscito sul cui frontale campeggiava lo stemma dei Visconti ha offerto a chi lo guidava sensazioni particolari; un rumore singolare, prestazioni brillanti, una tenuta di strada assoluta. Caratteristiche comuni a tante altre auto, ovviamente; ma era l’alchimia dell’insieme a fare la differenza, a creare qualcosa di unico, magari comprendendo anche i difetti, i quali facevano parte del suo fascino.
Quella netta impressione di avere per le mani non un semplice oggetto meccanico ma una forma di vita; un animale non necessariamente selvaggio ma sempre in grado di regalarti momenti emozionanti di libertà, spensieratezza e gioia di vivere. La guida per la guida. Sono esistite tante auto migliori di un’Alfa Romeo: più veloci, più eleganti, più comode o sofisticate. Ma una vera Alfa ha sempre un’anima; una forte personalità che ti attira a lei irrimediabilmente. La Stelvio è una vera Alfa? Accidenti, se lo è. Ripercorriamo la nostra prova per spiegare meglio tale affermazione. UN SUV CHE SI GUIDA COME UNA BERLINA
Circondati dalle nevi dei Grigioni e della Valtellina, abbiamo guidato l’Alfa Romeo Stelvio sia nella versione 2.2 turbodiesel da 210 cavalli che in quella col 2.0 turbo a benzina da 280 cavalli, entrambe nell’allestimento Super. Cominciamo dalle caratteristiche comuni. Ci accorgiamo di essere in un SUV perché per entrare saliamo invece di scendere, perché dietro abbiamo un ottimo spazio per viaggiare nel massimo comfort anche a lungo, perché la nostra visuale è più alta. Ma per quanto riguarda la guida pura, ci dimentichiamo subito che si tratta di un veicolo rialzato. La Stelvio si guida in tutto e per tutto come una berlina. L’equilibrio delle masse, lo straordinario sterzo diretto, la sofisticata trazione integrale che resta posteriore fino a che non serve veramente, i freni maledettamente robusti anche dopo ripetuti sforzi in breve arco di tempo. Ma soprattutto la bontà delle sospensioni ci fa credere di essere quasi a bordo della Giulia, cioè di una berlina sportiva. La Stelvio ha un rollio veramente ridotto; in altre parole, in curva si corica pochissimo, a tutto vantaggio della stabilità. Sia nelle curve
veloci ad ampio raggio che nei secchi tornanti di montagna, non c’è una sbavatura. Non si sentono gli oltre 1.600 Kg di peso, non si sente l’altezza di 1.671 millimetri, tutto sommato non si sente nemmeno la larghezza di 1.903 mm. Lo sterzo è da sogno. Direttissimo, si potrebbe dire. Piccoli movimenti e la macchina è già nella curva, dove e come l’abbiamo impostata noi, agilmente e senza incertezze. Il cambio automatico ad 8 rapporti è semplicemente una favola; ricordiamo che non si tratta del DCT a doppia frizione montato sulla Giulietta ma di un cambio a convertitore di coppia sviluppato appositamente per Giulia e Stelvio. Volendo, si potrebbe lasciarlo fare impostando il selettore Alfa DNA nelle modalità Natural o Advanced Efficiency, ottima per ridurre i consumi; tuttavia, parliamoci chiaro, c’è più gusto a usarlo manualmente. Impostiamo in Dynamic e si apre un mondo nuovo. Le cambiate sono assolutamente fulminee e assecondano alla perfezione la curva di coppia del motore; in altre parole, tirano fuori il meglio dal propulsore. E poi le palette al
volante (paddles), enormi, in alluminio e fisse al piantone, sono da sportiva pura. Veniamo ai motori. Il diesel ha dalla sua il vantaggio di una coppia molto elevata, superiore a quella del benzina nonostante i 70 cavalli in meno. Questo si sente particolarmente nello spunto a bassi regimi, tuttavia l’usabilità non è limitata, perché i rapporti del cambio sono calibrati alla perfezione. Aggiungiamo un consumo per forza di cose più ridotto, ideale per la marcia costante in autostrada, quando ci si vuole rilassare. Ma il divertimento è sempre “in agguato” anche a gasolio. Schiacciate l’acceleratore e vedrete. Passando invece sulla Stelvio a benzina, siamo entrati in un parco divertimenti. Un elemento sopra tutti gli altri: il suono del motore. E’ un rombo il cui “timbro di voce” ci riporta in un lampo alle Alfa di una volta. Una sinfonia di cilindri, una suite di pistoni, un’orchestra di cavalli selvaggi. Più volte durante la prova ci divertivamo come bambini a scalare le marce anche quando non serviva, per il solo gusto di sentire il motore salire di giri. Ma a parte questo, la Stelvio da 280 cavalli è un fulmine di guerra. Una vera auto per divertirsi. Una vera Alfa Romeo. Per i progettisti la missione è compiuta. Alfa Romeo Stelvio: finalmente è arrivata da noi L’Alfa Romeo Stelvio è finalmente tra noi, in Italia. E noi andiamo a provarla per voi. Mentre partiamo per andarla a provare e dirvi come va la Stelvio (l’auto) sullo Stelvio (il
passo), potrete fare anche voi un test drive. Infatti è arrivato anche il momento del weekend di porte aperte. Infatti il 25 e 26 febbraio i concessionari Alfa Romeo mostreranno e faranno provare ai potenziali clienti il nuovo SUV col marchio del biscione, il primo nella storia di questa casa. FIRST EDITION AL WEEKEND DI PORTE APERTE La versione di Alfa Romeo Stelvio che i visitatori dei concessionari potranno provare il 25 e 25 febbraio nel weekend di porte aperte sarà la First Edition. Vale a dire quella con motore a benzina 2.0 turbo a quattro cilindri da 280 cavalli. Oltre a doti meccaniche di eccellenza, l’equipaggiamento è decisamente di alto livello. Ad esempio i cerchi in lega da 20 pollici, i fari bi-xeno, i i vetri oscurati, le pinze freno colorate, le cornici dei cristalli cromate.
Lo stesso trattamento lussuoso e sportivo si trova negli interni: rivestimento dei sedili in pelle pieno fiore, i sedili stessi a regolazione elettrica e riscaldati, levette al volante in alluminio per comandare il cambio automatico ad 8 marce, volante sportivo e tagliato, inserti della plancia in vero legno, navigatore 3D di ultima generazione su display da 8,8 pollici, poi la radio digitale. LISTINO PREZZI: LA STELVIO COME LA VOLETE VOI
L’Alfa Romeo Stelvio First Edition ha un prezzo di listino chiavi in mano di 57.300 euro. Ma la gamma non finisce certo qui, perché la fabbrica di Cassino sta lavorando a pieno ritmo per sfornare tanti esemplari di questo SUV. Per la stessa motorizzazione a benzina è ordinabile anche l’allestimento Super, che costa 52.800 euro. Qui i sedili sono in rivestimento misto tessuto/pelle, i cerchi sono da 18 pollici, il navigatore non è di serie.
Naturalmente è disponibile anche la motorizzazione diesel che in un mercato come il nostro sarà la più richiesta. Il motore è il 2.2 a quattro cilindri da 210 cavalli, sempre con cambio automatico ad 8 rapporti. Viene offerta in tre allestimenti: Super, Business ed Executive. I rispettivi prezzi di listino sono 50.800, 51.250 e 54.000 euro. Il livello di partenza Business offre di serie sedili in tessuto nero, cerchi da 17 pollici, Alfa Connect su display da 6,5 pollici con navigatore (non 3D) e parecchi sistemi di sicurezza attiva. Insomma, non resta che andare a provarla. Mini Countryman: il SUV che
piace alle donne Sono ormai molto lontani i tempi in cui la Mini era una piccola utilitaria da città. Oggi la Mini dell’era BMW è diventata grande, molto grande, dalle molteplici personalità. C’è la sportività spinta delle varie versioni John Cooper Works; ma c’è anche l’elemento dell’avventura con stile rappresentato dalla nuova Mini Countryman, la cui presentazione alla stampa italiana è appena avvenuta. Questa vettura è un SUV, senza mezzi termini, però resta sempre compatta e dotata di stile che punta allo chic, una caratteristica appetibile anche per il pubblico femminile. Talmente appetibile che la Mini è risultata l’auto preferita dalle donne, nel sondaggio da noi condotto presso i lettori del canale Auto Donna sul nostro portale weekendpremium.it e sul nostro profilo Facebook. Per un weekend in campagna o per lo shopping in città, la Countryman mantiene una certa eleganza che attira l’attenzione. DESIGN E INTERNI – LA MINI ATTIRA L’ATTENZIONE
Se passasse inosservata non sarebbe una Mini. Si tratta di un carattere genetico impresso nel DNA di tutte le auto che portano questo nome, a partire dalla capostipite del 1959 disegnata dal geniale Sir Alec Issigonis. La Mini Countryman 2017 mostra l’aria di famiglia sebbene si differenzi in tutto il resto, d’altra parte sono trascorsi 58 anni. Il suo design è studiato per farsi notare. I proiettori ovaleggianti, i gruppi ottici posteriori verticali, gli indicatori di direzione a forma di freccia (letteralmente) e incorniciati, gli inserti in alluminio satinato accanto ad elementi argentati.
Anche gli interni riflettono l’originalità, a partire dall’ormai tradizionale ma sempre personalissima strumentazione multimediale circolare al centro; però le bocchette di areazione ai suoi lati hanno cambiato forma e posizione: sono rettangolari e un po’ più in basso rispetto alla serie precedente, dove ricordavano un po’ troppo il Topolino disneyano. Ora una serie di Led sull’anello esterno si adatta ai vari comandi e regala una certa atmosfera all’abitacolo; insieme alla luce ambientale a Led fa parte del pacchetto Mini Excitement. Chi vuole può scegliere anche l’impianto audio Harman Kardon. Chiaramente il display è di tipo tuchscreen, diagonale 8.8 pollici. Importante la funzione di connettività Mini Connected, un vero e proprio assistente personale di mobilità, come lo definisce la casa. Permette di collegare senza interruzione la vettura a dispositivi come l’iPhone o l’Apple Watch. Le applicazioni e i servizi sono numerosi. La Mini è un modello premium, quindi si trovano rivestimenti
pregiati e le combinazioni di colori sono alquanto vivaci. Il tutto conferisce un’eleganza particolare, certamente non convenzionale. Chi desidera dare un tocco più personale ha la possibilità dell’optional Mini Yours Interior Styles, offerto in tre varianti, dove si può colorare l’ambiente interno come se fosse un vestito. Anche le combinazioni con le tinte della carrozzeria sono parecchio personalizzabili. Non viene dimenticata la praticità, grazie a molti vani portaoggetti. COMPATTA MA SPAZIOSA La Mini Countryman vuole sì essere un’auto divertente ma anche un modello per la famiglia. Lo spazio interno è quindi importante. L’abitacolo è aumentato nelle sue dimensioni. Per la zona posteriore la casa britannica assicura uno spazio per tre veri posti. Anche le portiere posteriori (la Countryman ha quattro porte, non dimentichiamolo) offrono un raggio di apertura ampliato rispetto alla serie precedente, per salire e scendere più agevolmente. La posizione di guida rialzata, dopotutto siamo in un SUV, permette un’ottima visibilità,
aiutata da montanti abbastanza sottili che non ostruiscono la visuale. Come optional si può anche scegliere la regolazione elettrica dei sedili anteriori con memoria per il lato guida. La Mini Countryman offre un bagagliaio decisamente generoso; il suo volume è aumentato di 220 litri, ora va da 450 a 1.390 litri totali. Il divanetto posteriore è regolabile di 13 cm in avanti, mentre lo schienale ribaltabile è divisibile nelle proporzioni 40-20-40. E’ regolabile anche la sua inclinazione. Come optional c’è l’attivazione elettrica del portellone. Per un weekend in campagna, la Countryman offre in optional la Picnic Bench. Si tratta di una superficie di appoggio variabile che fuoriesce dal bagagliaio e offre posto a due persone. MECCANICA – SICUREZZA E PRATICITA’ La versione S è la più sportiva, dove l’accento è posto sul divertimento alla guida. Ma la Mini Countryman sa essere anche un’auto per viaggiare ovunque in scioltezza e comfort. Per le
località più immerse nella natura è disponibile su tutti i modelli la trazione integrale ALL4, efficiente grazie alla sua leggerezza e capace di garantire stabilità, quindi sicurezza, anche nelle condizioni ambientali più avverse grazie al controllo elettronico. L’abbondante potenza anche nella versione base permette di marciare anche a pieno carico senza fatica, cioè mantenendo il motore a giri bassi, cosa che fa consumare e inquinare meno. Al momento del lancio commerciale a febbraio la gamma Mini Countryman offrirà quattro motorizzazioni, tutte turbocompresse. Le due a benzina vedono un motore a tre cilindri 1.5 da 136 cavalli e un quattro cilindri 2.0 da 192 cavalli. Il motore diesel 2.0 è proposto nelle configurazioni da 150 e 190 cavalli. Oltre al cambio manuale a sei marce si può scegliere l’automatico a sei oppure otto rapporti. Successivamente arriverà anche una versione ibrida plug-in da 224 cavalli complessivi, dove si potrà marciare in modalità solo elettrica fino alla velocità di 125 Km/h. Chiudiamo con i sistemi elettronici di sicurezza e assistenza alla guida. Troviamo l’assistenza alla frenata d’emergenza, integrabile con la frenata automatica e rilevamento pedoni, la telecamera di retromarcia, l’assistente al parcheggio e la regolazione della velocità tramite telecamera, che riconosce i segnali stradali. Citroën C-Aircross Concept: il futuro dei SUV alla
francese Qualcuno avrà certamente notato che la nuova Citroën C3 ha un’estetica che richiama l’aspetto di un SUV, pur non disponendo di un assetto rialzato. Era quindi solo questione di tempo prima che dall’immagine si passasse ai fatti. Al salone di Ginevra 2017 verrà presentato in anteprima mondiale il prototipo Citroën C-Aircross Concept. Senza mezzi termini, rappresenta la base per la prossima serie di SUV compatti del marchio francese. Parliamo quindi dei segmenti B e C, utilitarie e medie. UN VERO SUV CHE PARTE DALLA C3 Il design di C-Aircross rivela in modo alquanto evidente, si potrebbe dire spiccicato, la parentela con la Citroën C3 di nuova generazione, soprattutto nel frontale. A ciò si aggiungono le caratteristiche tipiche dei SUV: marcata altezza
da terra, paracolpi imponenti che suggeriscono attitudine anche al fuoristrada impegnativo. Ma poiché si tratta pur sempre di una Citroën, deve esserci qualcosa che sfugge alle convenzioni. In questo caso lo notiamo proprio nei fascioni che circondano la base della carrozzeria. Come a sottolineare la vocazione per i terreni difficili, i paracolpi sono “mimetici”: sono infatti rivestiti con un tema “camouflage”. Salta certamente all’occhio anche il disegno dei cerchioni (da 18 pollici), a dir poco originale. Le superfici vetrate sono ampie e in particolare i finestrini laterali sono decorati e retroilluminati, a formare una grande C. Lo stile è indubbiamente deciso. Nel complesso il C-Aircross è compatto ma non striminzito, a giudicare dalle dimensioni: lunghezza 4,15 metri, larghezza 1,74 m, altezza 1,63 m. Le forme sono frutto anche di un attento studio aerodinamico, per ottimizzare l’efficienza nella resistenza all’avanzamento.
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