Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend

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Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend
Opel Crossland X, per i tuoi
urban weekend

La Opel Crossland X è un crossover che tende molto al SUV
anche se il suo habitat naturale è quello urbano. Dimensioni
compatte ma non troppo, potremmo attribuire quest’auto ad un
segmento B vitaminizzato. E’ l’erede della Meriva, una
monovolume classica, un tipo di carrozzeria sempre meno
richiesto (immatricolazioni calate del 12% rispetto ad un anno
fa). Con questo nuovo modello che ha esordito al recente
salone di Ginevra la casa tedesca di Rüsselsheim regala una
sorella di città alla Mokka X, quest’ultima invece dotata di
spirito più avventuroso in spazi aperti. La Crossland X è
anche la prima Opel costruita attraverso la piattaforma EMP2
del gruppo PSA; il progetto nacque nel 2012, poi come sappiamo
la collaborazione tecnica si è trasformata nella vendita della
marca tedesca da General Motors al gruppo francese,
Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend
ufficializzata poche settimane fa.

DIMENSIONI E DESIGN, SPAZIOSA E VIVACE

La Opel Crossland X è stata brevemente mostrata in forma
statica a Milano. Il suo arrivo nei concessionari italiani è
previsto per giugno. Il prezzo di partenza, per una
motorizzazione a benzina 1.2 da 81 cavalli, sarà di 16.900
euro. Partendo dalle dimensioni, la Crossland X è lunga 4,21
metri (7 cm meno della Mokka X), però dà l’impressione di
essere più grande, grazie alla combinazione di passo lungo e
sbalzi contenuti. Quindi lo spazio interno per i passeggeri
sarà ampio. Anche il bagagliaio ha dimensioni interessanti, un
volume minimo di 520 litri.
Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend
Il design frontale è accattivante e dinamico ma senza
esagerare; questo modello non è stato pensato per la
sportività e nemmeno per escursioni fuoristradistiche, infatti
non dispone di trazione integrale. Dei SUV ha l’aspetto e
l’altezza, quello che poi tutti cercano. La vista di profilo
infonde una forte idea di movimento grazie ai rilievi della
carrozzeria e allo spiovente del tetto, sottolineato dalla
cromatura che percorre tutti i montanti. Più convenzionale la
coda, dove il fascione paracolpi ricorda l’appartenenza
formale al mondo SUV. Il tetto bicolore (disponibile anche
quello panoramico) tiene vivo lo sguardo.

MOTORI E CONNETTIVITA’
Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend
I motori della Opel Crossland X sono naturalmente ancora
quelli della famiglia General Motors. Per quanto riguarda i
propulsori a benzina, si parte dal 1.2 aspirato da 81 cavalli,
poi ci sarà il 1.2 turbo nelle versioni da 110 e 130 cavalli,
il primo offerto anche con cambio ad attrito ridotto per
diminiire i consumi. In gamma anche i turbodiesel 1.6 da 99 e
120 cavalli, il primo anche con la variante dotata di
start/stop.

Per quanto riguarda la connettività, una caratteristica a cui
i clienti attribuiscono un’importanza sempre maggiore,
soprattutto i più giovani, il sistema multimediale Intellilink
consente la duplicazione degli smartphone compatibili con
Apple CarPlay e Android Auto. Il display di tipo touchscreen
ha una diagonale di 7 pollici. Come optional (125 euro), si
può richiedere il dispositivo di ricarica induttiva, cioè
senza fili, per smartphone compatibili.
Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend
Opel Crossland X, per i tuoi urban weekend
Weekend a porte aperte con la
Suzuki S-Cross
Incontrare la Suzuki S-Cross nel weekend di porte aperte di
sabato 18 e domenica 19 marzo. E’ un’occasione per conoscere
meglio il SUV compatto della casa giapponese nella sua nuova
versione.

A SUO AGIO IN FUORISTRADA E IN CITTA’

Una delle caratteristiche principali della Suzuki S-Cross è la
sua versatilità. Sa muoversi bene fuori dall’asfalto per
merito della trazione integrale gestita dal sistema Allgrip,
permette di viaggiare bene anche in città grazie alle sue
dimensioni compatte (Iunghezza di 430 cm); chi non ha
interesse verso il fuoristrada può anche scegliere la versione
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a trazione anteriore. Per quanto riguarda i motori, essi sono
ora tutti turbocompressi. Sono disponibili tre motorizzazioni,
due a benzina ad iniezione diretta e un diesel. Le prime
offrono i Boosterjet 1.0 a tre cilindri da 112 cavalli e il
1.2 a quattro cilindri da 140 cavalli. Il turbodiesel 1.6 ha
una potenza di 120 cavalli. Tutte le versioni della S-Cross si
possono scegliere anche col cambio automatico, per il diesel
c’è quello a doppia frizione. Infine è da sottolineare il
bagagliaio da 430 litri.

ALLESTIMENTI, PREZZI E PROMOZIONI

La Suzuki S-Cross è venduta in tre allestimenti: Easy, Cool e
Top. L’equipaggiamento è corposo anche nella versione
d’ingresso, Easy; essa include fra l’altro climatizzatore, 7
airbag, radio con bluetooth e usb, oltre a CD ed MP3. Nella
versione Cool si aggiungono cerchi in lega da 17 pollici, fari
anteriori full Led, luci posteriori a Led, retrovisori
riscaldati e regolabili elettricamente, vetri posteriori
oscurati, climatizzatore automatico bizona, touchscreen da 7
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pollici e la retrocamera. L’allestimento Top include il cruise
control adattivo, l’assistenza alla frenata d’emergenza, i
sensori di parcheggio anteriori e posteriori.

Fino al 31 marzo è in corso una promozione sulla versione 1.0
Boosterjet Easy a due ruote motrici a 15.690 euro; c’è un
risparmio di 3.300 euro sul prezzo di listino ordinario.

Volvo  XC60: nuova  serie
sempre più tecnologica e
sicura
La Volvo XC60 è arrivata alla seconda generazione, a nove anni
di distanza dal suo esordio nel mercato. Il lussuoso SUV
svedese dalle dimensioni medio-grandi è stato presentato al
salone di Ginevra 2017. Comfort ulteriormente raffinato e
tecnologie di assistenza alla guida e sicurezza
all’avanguardia sono le sue caratteristiche principali.

DESIGN, GRANDE ELEGANZA
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La Volvo XC60 rappresenta da sola il 30% delle vendite totali
della casa svedese, quindi nel progettare il nuovo modello è
stata posta un’attenzione maniacale. Le sue concorrenti
principali sono quelle del segmento D premium ben note:
Mercedes GLC, BMW X3, Audi Q5, Alfa Romeo Stelvio, Jaguar F-
Pace o Jeep Cherokee. Ma andavano mantenute quelle
caratteristiche proprie che ogni cliente Volvo cerca in questi
modelli: lusso negli interni, alto comfort di marcia,
sicurezza al massimo livello.
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Cominciamo però dal design. La nuova XC60 esprime eleganza di
alta classe. All’anteriore spiccano come segno distintivo
della marca i fari con la firma luminosa del martello di Thor,
riprendendo lo stile introdotto dalle cugine maggiori XC90 ed
S90/V90. Il profilo comunica imponenza, senza però diventare
ingombrante (l’auto è lunga 4.688 mm). Le proporzioni della
vettura le regalano un aspetto abbastanza longilineo,
accentuato dalla linea di cintura (il punto in altezza dove
cominciano le superfici vetrate) molto alta. La coda non è
aggressiva e i Led dei fanali ci fanno capire immediatamente,
anche da lontano e al buio, che siamo in presenza di una
Volvo.

INTERNI, LUSSO E PRATICITA’
Entriamo nell’abitacolo e troviamo interni molto vicini a
quelli della più grande XC90. Le rifiniture in legno opaco
sono estremamente piacevoli ed eleganti, l’ergonomia dei
sedili è di livello eccellente, il grande tablet centrale
incorpora le funzioni multimediali e di comunicazione che
tutti cercano, non ne manca nessuna. C’è anche il tetto
panoramico. Il bagagliaio è molto spazioso e notiamo la
finezza del comando elettrico per abbattere i sedili
posteriori direttamente sul bordo del vano bagagli.

TECNOLOGIA, SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
La sicurezza è primaria nelle Volvo, fin dalla sua fondazione
nel lontano 1929. La nuova XC60 incorpora tutti quei sistemi
di assistenza di cui oggi si sente parlare sempre più spesso.
Mettiamo in evidenza l’assistenza alla sterzata, per aiutare
il conducente a scartare un ostacolo improvviso in situazioni
di emergenza; inoltre il sistema di rientro in corsia aiuta ad
evitare la collisione frontale, correggendo automaticamente la
sterzata e riportando la vettura nella corsia; poi, come
optional, c’è l’avanzato sistema di guida semi-autonoma Pilot
Assist. Esso può gestire sterzo e freni fino alla velocità di
130 Km/h su strade dotate di segnaletica ben definita, quindi
prevalentemente le autostrade.

MECCANICA, MOTORI POTENTI
La Volvo XC60 è massiccia, il suo peso varia da 1.926 a 2.174
Kg. Servono quindi motori potenti. Sono tutti 2.0 a quattro
cilindri sovralimentati. I due propulsori a benzina vanno da
254 a 320 cavalli, i due diesel da 190 a 253 cavalli. C’è poi
l’ibrida plug-in da 407 cavalli. Il cambio è sempre automatico
ad otto rapporti, la trazione è sempre integrale. La
produzione della Volvo XC60 verrà avviata ad aprile.

Salone di Ginevra 2017: i SUV
più attesi
Il salone di Ginevra 2017 presenta una folta pattuglia di SUV
e crossover. Modelli medi e grandi, a prezzi ragionevoli o
lussuosi, ce n’è per tutti i gusti. Nella nostra carrellata
mostriamo i più attesi.

ALFA ROMEO STELVIO E JEEP COMPASS

Partiamo dalle novità del gruppo FCA. Dopo le tante anteprime
e l’ingresso nei concessionari italiani, arriva il momento del
battesimo ufficiale europeo per Alfa Romeo Stelvio, mostrata a
Ginevra nella sua intera gamma. Si è detto tanto sul primo SUV
col marchio del biscione (rileggete qui la nostra prova); un
modello certamente premium che mette al primo piano le
caratteristiche sportive, senza però rinunciare a comfort e
spazio in abbondanza.
Restando relativamente in casa, arriva l’anteprima europea
anche per la nuova serie della Jeep Compass. Dimensioni medie,
nel line-up del marchio americano (o italo-americano) va a
collocarsi tra Renegade e Cherokee. Anche questo modello è già
ordinabile in Italia, tra l’altro viene data una Renegade in
uso fino all’arrivo dell’esemplare acquistato. Chiamandosi
Jeep, la Compass privilegia le doti offroad, però gli interni
sono molto completi e curati, inoltre il design è stato
ampiamente rinnovato, allineandolo agli altri modelli della
casa, soprattutto vicino alla Cherokee.

FRANCESI: DS 7 CROSSBACK E RENAULT CAPTUR
La DS 7 Crossback rappresenta un momento importante per il
marchio francese, perché è il suo primo SUV. Design che
trasmette imponenza nonostante le dimensioni medie, a partire
dal frontale, dove il simbolo delle DS Wings viene
notevolmente allungato. Le linee mostrano spigoli, per
accentuare il lato offroad. Da quanto si è visto finora, gli
interni rispettano la ricercatezza degli altri modelli della
casa, sottolineando il disegno a “cinturino di orologio” al
centro dei sedili in pelle, ormai marchio di fabbrica di tutte
le DS. Tanta tecnologia, i motori più potenti di PSA e, dal
2019, anche una versione ibrida plug-in.

La Renault Captur invece arriva al restyling di metà carriera.
Il crossover compatto che sta riscuotendo un eccellente
successo commerciale, soprattutto in Europa, si rifà il trucco
aggiornando il design e soprattutto l’apparato tecnologico.
Avrà ora le luci diurne a Led con firma luminosa a forma di C
integrate nel paraurti e nei fanali posteriori, avvicinandosi
al look dela Kadjar. Ci saranno anche nuovi colori
disponibili, sia per carrozzeria che negli interni.

IL VENTO DEL NORD: RANGE ROVER VELAR, VOLVO XC60 E AUDI
RSQ5

La Land Rover spinge sempre più forte sui SUV e allarga la
propria gamma presentando la Range Rover Velar. Tanto lusso in
dimensioni medio-grandi (4,80 metri di lunghezza). Condivide
la piattaforma con la cugina Jaguar F-Pace. La Velar si
colloca a metà strada fra Sport ed Evoque. E’ già ordinabile
in Italia, i prezzi vanno da 58.800 a 111.700 euro. Il design
è quello che va per la maggiore, cioè il SUV-coupé. Il
frontale somiglia a quello delle altre Range, mentre dietro le
differenze sono marcate.

Dal Regno Unito alla Svezia, dove troviamo la Volvo XC60. SUV
di segmento D, quindi dimensioni medio-grandi. Si distingue
per un pieno di tecnologia, sistemi di assistenza che si
spingono nella direzione della guida autonoma. Scendiamo in
Germania, dove troviamo un modello cattivissimo: Audi RSQ5.
Rispetto alla già esuberante SQ5 vediamo una variante del
motore 3.0 V6 a benzina che arriva a 450 cavalli, oltre a
dettagli estetici specifici per il modello.

DAL GIAPPONE: MAZDA CX-5, SUBARU XV E NISSAN QASHQAI

Soffia forte il vento dal Sol levante. La Mazda CX-5 si
presenta a Ginevra in anteprima europea. Il design vede un
frontale con una calandra molto generosa a cui fanno contrasto
i fari molto sottili; la coda cambia poco, in particolare
fanali e paraurti. Esordisce un nuovo colore per la
carrozzeria, un rosso chiamato Soul Red Crystal. Tecnologia
sofisticata, come l’head-up display integrato nel parabrezza.
Telaio più rigido, tenuta di strada migliorata.

La Subaru XV esordisce in Svizzera nel suo modello 2017. Il
design, basandoci sul concept di un anno fa, rende il SUV
compatto della casa delle Pleiadi ancora più dinamico e
preannuncia interessanti cambiamenti per la sua nuova
generazione. Infine la regina dei crossover, la Nissan
Qashqai, giunge al momento del restyling, sempre macinando
vendite impressionanti. Il design non muterà in modo
sostanziali, mentre verranno installati sistemi di assistenza
alla guida molto avanzati.

Weekend al passo del Tonale
con la Subaru Snow Drive
Experience: primo giorno, i
SUV
Un weekend sul passo del Tonale in compagnia di tutte le
Subaru. Decisamente da ricordare. Era un’occasione un po’
speciale, l’hanno chiamata Subaru Snow Drive Experience. Il
nome dice tutto: provare sulle condizioni estreme della neve
l’eccellente performance delle vetture che portano il marchio
delle Pleiadi. L’elemento cardine (ma non l’unico) alla base
di tali caratteristiche è la trazione integrale simmetrica di
Subaru. Una tecnologia che nel 2017 compie 45 anni,
festeggiati nel migliore dei modi. La prima giornata è
dedicata ai SUV Outback, Forester e XV, tre arrampicatori coi
fiocchi che poco hanno da invidiare ai fuoristrada
propriamente detti. Nella seconda giornata ci concentreremo
sulle sportive WRX STI, BRZ e Levorg; sempre con l’aiuto degli
istruttori della Subaru Driving School. Seguiteci in questa
prova.

LA CORNICE – LE NEVI DEL PASSO DEL TONALE
Non dobbiamo certo essere noi ad illustrare le particolarità
di questo scenario. Si tratta di una delle località turistiche
più rinomate del nord Italia. Il passo del Tonale, a Ponte di
Legno, rappresenta l’esatto confine tra Lombardia e Trentino
Alto Adige. Un luogo che per molti secoli ha rappresentato la
porta verso le Alpi centrali. Una strada costruita dalle
legioni romane per sedare una rivolta gallica, poi utilizzata
per sfruttare le miniere di sale di quella che oggi conosciamo
come Salisburgo; teatro di scontri delle guerre d’indipendenza
e della prima guerra mondiale. Ma oggi è il turismo a contare.
L’ideale per chi ama la neve, perché c’è n’è tanta,
dappertutto. Strutture alberghiere, ristoranti, stazioni
sciistiche, impianti di risalita: tutto quello che serve per
trascorrere un weekend (o più, naturalmente) dedicandosi al
proprio sport invernale preferito.

LA TRAZIONE INTEGRALE PERMANENTE E IL MOTORE BOXER
SUBARU
La Subaru ha fatto del proprio sistema di trazione integrale
permanente una bandiera. Tutti gli appassionati sportivi
ricordano i trionfi nel campionato mondiale rally negli anni
’90 con la Impreza, vincitrice di tre titoli mondiali piloti e
tre costruttori. Ma si parte da molto più lontano, dal 1972,
quando la casa giapponese decise di fabbricare automobili
adatte a viaggiare su ogni tipo di superficie e in ogni
condizione. Nel corso degli anni l’evoluzione tecnica ha
permesso di arrivare alle complesse soluzioni attuali, basate
sul differenziale centrale autobloccante controllato da un
sofisticato sistema di gestione elettronica. A seconda del
tipo di veicolo e di cambio, Subaru offre tre tipi diversi di
configurazione che permettono le migliori prestazioni, intese
come sicurezza di marcia combinata alla piacevolezza nella
guida.

L’altro elemento fondamentale della meccanica Subaru è il
motore boxer. Tale soluzione è stata inizialmente scelta per
compensare il problema del baricentro alto nei modelli adatti
all’uso in fuoristrada, i quali devono avere un’altezza da
terra maggiore per superare asperità del terreno e pendenze
accentuate. Lo schema a cilindri orizzontali contrapposti del
boxer abbassa il baricentro della vettura, attenuandone in
modo considerevole il rollio in curva, migliorando quindi la
tenuta di strada. Vantaggi che vengono mantenuti anche nei
modelli normali, come berline e station wagon. Inoltre la
collocazione di tutti organi meccanici è tale per cui il peso
è equamente suddiviso al 50% tra il lato sinistro e destro
della vettura. Da qui il termine Symmetrical AWD, brevetto
Subaru.

X-MODE E HILL DESCENT CONTROL: CONTROLLO TOTALE IN
PENDENZA

Poco oltre il passo del Tonale, in territorio del Trentino,
c’è una zona sterrata che si addentra in un ampio bosco, in
mezzo a sempreverdi di ogni tipo. D’inverno la zona verde
diventa molto bianca, perché ovviamente nevica. Ci siamo
passati a bordo dei SUV giapponesi. Poiché su fondo innevato
(o molto fangoso) le situazioni più critiche sono sempre le
forti pendenze, i sistemi X-Mode e Hill Descent Control (HDC)
di Subaru Outback e Subaru Forester offrono un aiuto molto
prezioso. E’ sufficiente premere un pulsante quando la
velocità è inferiore a 20 Km/h; l’elettronica allora prende il
comando, ripartendo la coppia nella quantità giusta ad ogni
singola ruota e frenandola nel modo opportuno quando serve. In
salita l’X-Mode regala quella precisione nel dosaggio
dell’acceleratore che è difficilissima da ottenere, così il
nostro SUV riesce a superare forti salite sul viscido dove
generalmente servono marce ridotte e ruote tassellate. Per
quanto riguarda la discesa, quando l’HDC è inserito l’auto
procede da sola, si possono tranquillamente lasciare i pedali;
le discese più ripide vengono controllate nella massima
sicurezza, mantenendo sempre una velocità minima ma costante.

VERMIGLIO, LA PORTA DELLA VAL DI SOLE

Dal lato del Trentino, il passo del Tonale è delimitato dalla
Val di Sole. L’ultimo comune che s’incontra è Vermiglio. In
inverno questa località è il paradiso degli sciatori. Ci sono
attrezzature e piste per lo sci alpino ma anche percorsi
battuti per lo sci di fondo, adatti sia ai principianti che
agli esperti. D’estate il luogo è un buon punto di partenza
per escursioni verso la Presanella. Molto apprezzati anche i
laghetti nei pressi del torrente Vermigliana. Chi ama saperne
di più sulla storia locale può visitare il museo della Guerra
bianca e Forte Strino.

E per mangiare? Le possibilità sono certamente molte. Noi
abbiamo scelto il ristorante dell’hotel La Mirandola, proprio
ad un passo dal… passo. E’ una dimora storica. Infatti il
locale deriva da un antico ospizio medievale, la volta in
pietra è molto suggestiva e ricorda epoche molto antiche. Si
tratta di un’osteria tipica. Qui si mangia bene, autentici
piatti locali della tradizione trentina (con ingredienti di
provenienza locale). Volendo, ci sono anche menu
internazionali. Ma noi italiani sappiamo bene che la cucina
migliore al mondo è certamente la nostra (Info: Dimora storica
La Mirandola – Località Ospizio, 3 – Passo del Tonale – 38029
Vermiglio      TN    –   Tel.     0364.903933      –    email:
info@lamirandolahotel.it – web: www.lamirandolahotel.it).

SUBARU OUTBACK,      AMMIRAGLIA     SUV   CHE   SA   FARE   IL
FUORISTRADA
Il Subaru Outback è l’ammiraglia della casa giapponese, un SUV
di dimensioni medio-grandi. Il design è imponente senza
tuttavia apparire ingombrante. I Led frontali visulizzano una
firma luminosa che ricorda lo sguardo di un falco. La griglia
anteriore ha alette mobili per agevolare il raffreddamento del
motore o diminuire la resistenza aerodinamica; il profilo ha
una linea che comunica importanza e capacità di andare
ovunque, così come la coda. Dentro il comfort è elevato,
l’ambiente è lussuoso: l’avevamo ricordato che Subaru è un
marchio premium?

C’è tanta tecnologia dove serve, nei sistemi di sicurezza.
Infotainment e comunicazione offrono tutto il necessario ma
non sono invadenti, non ci sono miriadi di comandi e gadget
alla moda che creano solo confusione. Perché in Subaru non
dimenticano che l’automobile si guida. Chi vuole solo un
telefonino su ruote non ha che da rivolgersi altrove, le
alternative sono fin troppe.

Subaru Outback è quasi un fuoristrada classico, nel senso che
ne ha le capacità offroad e le misure sono quelle giuste. Non
vogliamo tediarvi con i dati su altezza da terra (200 mm),
angoli d’attacco e d’uscita, angoli di rampa: sono quelli
giusti. Anche marciando in mezzo a neve alta non abbiamo avuto
il minimo problema. Questo SUV sa andare dappertutto nella
massima sicurezza e con autorità; però si resta decisamente
comodi. Spazio interno enorme, compreso il bagagliaio (1.840
litri di volume massimo). Il modello 2017 di Outback ha motori
2.0 turbodiesel da 150 cavalli e 2.5 aspirato a benzina da 175
cavalli, ovviamente entrambi boxer. Il cambio automatico CVT
Lineartronic consente di procedere nella massima scioltezza.
Della trazione integrale Symmetrical AWD abbiamo già parlato.
Tre allestimenti per il diesel: Free, Style e Unlimited,
prezzi rispettivamente di 37.990, 39.990 e 43.990 euro. La
versione a benzina è venduta solo in allestimento Unlimited a
41.990 euro.

SUBARU FORESTER, CATTIVO E ACCATTIVANTE

Possiamo considerare il Subaru Forester come un modello
storico, nel senso che viene prodotto dal 1997. Ma è
modernissimo. Il modello 2017 di questo SUV di medie
dimensioni viene incontro alle tendenze moderne di design,
quindi un look un po’ più aggressivo e dall’aspetto di chi sa
il fatto suo. Non mancano i cerchi bicolore alluminio/nero da
17 pollici (18 negli allestimenti superiori). Gli interni
offrono sempre il massimo comfort e quella cura per i dettagli
da sempre vanto della casa giapponese. La tecnologia è di
prim’ordine, troppa per riassumerla qui. Al primo posto
ovviamente, come per gli altri modelli, c’è la sicurezza:
attiva grazie agli innumerevoli sistemi elettronici e
meccanici e passiva in virtù della robustezza e rigidità della
struttura.

Come l’Outback, il SUV Subaru Forester affronta i percorsi in
fuoristrada con una padronanza che non ha nulla da invidiare
ai veicoli specifici ed estremi (e scomodi). I motori boxer a
quattro cilindri 2.0 sono disponibili in due versioni a
benzina (anche a gas) e una diesel. Abbiamo l’aspirato a
benzina 2.0i da 150 cavalli, il 2.0XT turbo da 241 cavalli,
poi il turbodiesel 2.0d da 150 cavalli. Cambio manuale o
automatico CVT Lineartronic.

Allestimenti e prezzi: 2.0i Style, cambio manuale, 29.990 euro
(32.030 a gas); 2.0i Unlimited, cambio automatico, 35.990 euro
(38.030 a gas); 2.0XT, cambio automatico, 41.990 euro. Poi
2.0d Style, manuale, 31.990 euro; 2.0d Sport Style, manuale,
33.590 euro; 2.0d Sport Unlimited, automatico, 40.590 euro.

SUBARU XV, SUV CITTADINO CHE AMA LA MONTAGNA
Il SUV compatto Subaru XV si allinea al modello 2017 e
accentua la propria immagine di auto dal design allo stesso
tempo sportivo ed elegante. Progettato per divincolarsi senza
problemi negli ambienti urbani, il Subaru XV non dimentica a
quale famiglia appartiene e sa comportarsi bene anche sugli
sterrati e in montagna, sempre grazie all’accoppiata trazione
integrale permanente e motore boxer. La nostra prova in slalom
sulla neve ci ha convinti della sua eccellenza anche in queste
condizioni difficili. Per quanto riguarda la sicurezza, oltre
a tutti gli altri sistemi che abbiamo descritto per gli altri
modelli, il SUV XV ha un occhio di riguardo verso pedoni e
ciclisti: infatti la zona anteriore della vettura è ad alto
assorbimento d’energia da impatto, per ridurre al minimo le
lesioni. Gli interni sono tipici Subaru, cioè molto eleganti.

I motori, naturalmente tutti quattro cilindri boxer: 1.6I a
benzina, aspirato da 115 cavalli; 2.0I a benzina, aspirato da
150 cavalli; 2.0d turbodiesel da 150 cavalli. Passiamo ad
allestimenti e prezzi. Il 1.6I con cambio manuale a 5 marce o
automatico Lineartronic, anche a doppia alimentazione
benzina/gas, è offerto nelle versioni Free e Style, prezzi da
19.990 a 26.590 euro. Il 2.0I, solo con cambio automatico,
disponibile anche a gas, offre Style e Unlimited, da 26.990 a
33.090 euro. Infine il 20d, solo con cambio manuale a 6 marce,
nei tre allestimenti va da 24.990 a 31.990 euro.

La nostra prima giornata sulle nevi del passo del Tonale con
la Subaru Snow Drive Experience è terminata. La seconda
giornata sarà dedicata al divertimento sportivo con le potenti
WRX STI, Levorg e BRZ.

DS 7 Crossback: il SUV per la
donna chic e avventurosa
Eccolo, il SUV della DS Automobiles; è la DS 7 Crossback e fa
il suo esordio in Europa in questo periodo, al salone di
Ginevra 2017. Un’auto che può fare breccia nel cuore delle
donne chic alle quali ogni tanto piace anche un po’
d’avventura fuori città.

DESIGN ALLA MODA E SOFISTICATO
Perché la DS 7 Crossback può piacere anche alle donne?
Innanzitutto per il suo design. Attira l’attenzione e si fa
guardare, partendo dalla zona anteriore dove troviamo una
versione allungata delle DS Wings, il marchio di fabbrica di
questo brand, l’elemento che caratterizza il suo family
feeling. Poiché la DS 7 Crossback è un SUV, quindi accentua la
sua dimensione verticale, allo stesso modo le “ali” di DS
modificano le loro proporzioni. Poi i fari full Led, ispirati
molto da vicino al concept elettrico E-Tense, “fissano” chi la
guarda in modo quasi magnetico. E’ movimentata, questa
macchina; gli spigoli ai lati del frontale proseguono verso la
fiancata, regalandole quella sensazione di robustezza tipica
dei SUV, ma senza mai trascurare l’eleganza. Il disegno dei
cerchi in lega aggiunge un carattere dinamico. La coda è
pulita, abbastanza arrotondata, gentile ma allo stesso tempo
decisa come una vera signora.

INTERNI FUTURISTICI E CHIC
Gli interni della DS 7 Crossback guardano decisamente al
futuro; definirli moderni è riduttivo. Salta immediatamente
all’occhio l’enorme display centrale da 12 pollici che
racchiude tutti i comandi e le funzioni multimediali e di
comunicazione. Un secondo display della stessa dimensione
sostituisce l’antico cruscotto con le relative informazioni
primarie.

Lasciamo descrivere la qualità degli interni a Thierry Metroz,
il direttore del design di DS Automobiles: “Ogni DS riflette
le specifiche esigenze di ogni cliente e offre soluzioni
uniche, frutto delle migliori competenze. I designer, gli
ingegneri, gli artigiani hanno messo tutta la loro esperienza
nella realizzazione degli interni utilizzando materiali
pregiati, con un rigore tutto artigianale. Ogni materiale,
ogni dettaglio dimostra l’ispirazione Haute Couture: alta
qualità e sensualità, fin nei minimi dettagli“. Il discorso è
chiaro. La DS 7 Crossback accoglie i suoi passeggeri in un
ambiente    dalla   qualità    elevatissima     e  altamente
personalizzabile, come un abito su misura. D’alta moda,
ovviamente.

TECNOLOGIA D’AVANGUARDIA

Cominciamo dal DS Connected Pilot. E’ un sistema avanzato di
guida assistita. Consente di mantenere l’auto in traiettoria
alla velocità preimpostata (lavorando parallelamente al cruise
control adattivo), agendo su sterzo, acceleratore e
freniattivo fino a 180 Km/h. Idem il DS Park Pilot, l’auto
parcheggia da sola, in parallelo o a pettine, senza dover
azionare manualmente volante e pedali. E c’è molto altro
ancora, compresa una telecamera ad infrarossi per rilevare
ostacoli sulla strada anche di notte, fino a 100 metri di
distanza.

MOTORI E DIMENSIONI
La DS 7 Crossback è un SUV di dimensioni medie, le seguenti:
lunghezza 4,57 metri, altezza 1,62 metri, larghezza 1,89
metri. Il bagagliaio ha una capacità di 555 litri. I motori
sono tra i più aggiornati ed efficienti del gruppo PSA.
Troviamo motorizzazioni a benzina da 130, 180 e 225 cavalli,
oltre a due diesel da 130 e 180 cavalli. Nel 2019 arriverà
anche una versione ibrida plug-in        da   300   cavalli.
Commercializzazione in primavera.

Alfa Romeo Stelvio, la nostra
prova: seconda parte, stile
sportivo tra le nevi
Nella prima parte del weekend in compagnia della nuova Alfa
Romeo Stelvio ci siamo soffermati sulla nostra prova di questo
eccellente SUV sportivo, dove abbiamo potuto ammirare le sue
doti nella guida ad alto tasso di divertimento. In questa
seconda giornata invece ne evidenzieremo l’aspetto turistico,
attraverso informazioni più specifiche. Inquadreremo la
Stelvio per l’appunto come auto da weekend, naturalmente
premium, molto premium. Quindi quale cornice migliore se non
un percorso che lambisce il Parco nazionale dello Stelvio?

UN VIAGGIO TRA ENGADINA E VALTELLINA

A seconda del periodo stagionale e delle condizioni climatiche
il passo dello Stelvio viene aperto o meno al traffico. Quando
il tempo lo permette, si tratta di un tracciato che può
certamente esaltare la sportività del SUV Alfa Romeo Stelvio,
perché quest’auto si guida proprio come se non fosse un SUV.
Purtroppo nei giorni in cui ci siamo trovati noi da quelle
parti, durante la prova stampa internazionale, il passo era
chiuso. Ma le alternative sono state ugualmente interessanti.
La base era la prestigiosa località turistica in territorio
svizzero Saint Moritz. Da lì siamo partiti verso Livigno
facendo il giro da nord, rientrando in Italia attraversando il
tunnel della Schera.

Da quel punto abbiamo costeggiato il lago di Livigno, fino ad
arrivare all’omonima e altrettanto nota località turistica
dell’Alta Valtellina, che costituisce il confine sud-ovest del
Parco nazionale dello Stelvio. Mantenendo la stessa direttrice
abbiamo riattraversato il confine per raggiungere il passo del
Bernina, un’altro percorso tortuoso perfetto per divertirsi
sulla “nostra” Stelvio. Infine è cominciata la discesa per
tornare in Engadina e a Saint Moritz, dove abbiamo terminato
il viaggio.

ALFA ROMEO STELVIO, DESIGN SPORTIVO
Una Alfa Romeo non è solo piacere di guida ma anche design di
notevole bellezza. Poiché questa casa, benché possedesse una
lunga storia, non aveva mai prodotto un SUV, la sfida per il
team incaricato di disegnare la Stelvio era piuttosto
delicata. Tuttavia si disponeva di un eccellente punto di
partenza, l’architettura Giorgio da cui è nata anche la
Giulia. Questo ha consentito di mantenere le dimensioni
piuttosto compatte (468 cm di lunghezza, non molti per un
segmento D con tale carrozzeria), elemento cruciale per
ottenere sportività. La parola d’ordine data ai designer era:
semplicità. Niente artifici, linee pulite, nella migliore
tradizione stilistica Alfa. L’elemento di riconoscibilità è
insito nella storia stessa del marchio, il celebre trilobo (lo
scudetto centrale affiancato da due elementi orizzontali in
basso, ai giorni nostri formati dalle prese d’aria).
All’anteriore la Stelvio ricorda la Giulia ma non è identica.
Cambia anche la firma luminosa applicata alle luci diurne a
Led integrate nei gruppi ottici dei proiettori a bi-xeno.

La fiancata fa apparire la vettura più lunga di quanto non
sia, grazie agli sbalzi molto corti, e questo la rende
slanciata. Le superfici sono curvate in modo da accentuare i
contrasti tra le zone illuminate e quelle che restano in
ombra. La coda tronca infine esalta la sportività, accentuata
dallo spoiler e dai doppi terminali di scarico dalla forma
circolare.
Gli interni sfoggiano un’ampia cura. Le superfici hanno la
giusta morbidezza al tatto, la pelle è di buona qualità anche
nell’allestimento Super. La versione a benzina da noi provata
includeva anche gli inserti optional in vero legno, molto
eleganti, così come i sedili in pelle pieno fiore. Massima
attenzione per il guidatore, a cominciare dal volante, dove i
comandi inseriti nelle razze sono solo quelli che
effettivamente servono, senza inutili orpelli che fanno solo
distrarre dalla guida. Ma il rivestimento in pelle è molto
lussuoso; il volante stesso è di dimensioni compatte,
finalmente. Spicca il pulsante di accensione sotto la razza di
sinistra, come la Giulia. I paddles del cambio automatico sono
molto grandi e fissati al piantone, da vera sportiva. Il
quadro comandi comprende i due classici strumenti circolari e
un display centrale che replica anche le indicazioni del
navigatore. Nella parte centrale della plancia il display
multimediale da 6,5 pollici integra l’Alfa Connect con
navigazione TomTom. Tutto il sistema è comandato tramite una
comoda manopola sul tunnel centrale, una soluzione certamente
più precisa rispetto al touchscreen, almeno nelle funzioni da
controllare durante la guida.

Infine i sedili posteriori sono decisamente comodi e spaziosi,
anche per persone alte e grosse. Ci si può stare
ragionevolmente in cinque ma in quattro è un gran viaggiare.
Il bagagliaio è sufficientemente profondo e il piano di carico
piatto facilita le operazioni. Azionamento elettrico del
portellone a pulsante.

PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO, SAINT MORITZ E LIVIGNO

Si scia d’inverno, si fanno grandi escursioni d’estate. In
ogni stagione questa zona è spettacolare, sia coperta di neve
che verdeggiante. Il Parco nazionale dello Stelvio si estende
nella zona nord-est delle Alpi fra Lombardia e Trentino Alto
Adige. Istituito nel 1935, copre una superficie protetta di
130.700 ettari. Il suo territorio si trova per tre quarti
oltre i 2.000 metri; il suo punto più alto è la cima
dell’Ortles, a 3.905 metri di quota. Nonostante le basse
temperature e i forti venti, c’è una notevole ricchezza di
piante. Anche la fauna è ricca, si contano oltre 260 specie,
fra le quali aquila reale, cervo, stambecco, marmotta ed
ermellino.

Scendendo verso la Valtellina, Livigno è rinomata per il suo
turismo e le interessanti possibilità commerciali, favorite
dallo status extradoganale. Il nostro viaggio si è compiuto
dove è partito, in territorio svizzero, a Saint Moritz, che
non ha bisogno di presentazioni. Abbiamo cenato al Kulm
Country Club, parte del complesso del lussuoso Kulm Hotel; qui
opera lo chef Nenad Mlinarevic, due stelle sulla Guida
Michelin. Cucina moderna e particolare, ma anche piatti di
sapore più tradizionale, il tutto unito a tipici e
rassicuranti vini valtellinesi (info: Kulm Hotel, via Veglia
18, Saint Moritz; Tel. +41.818368000; email: info@kulm.com).

ALFA ROMEO STELVIO – SCHEDA TECNICA      E PREZZI
Cominciamo non dai motori ma dall’apparato tecnologico. La
sicurezza è primaria nell’Alfa Romeo Stelvio e i sistemi sono
stati scelti per assistere il guidatore ma non invadere le sue
prerogative. Troviamo quindi l’Integrated Brake System (IBS),
dove il controllo di stabilità è unito all’impianto frenante;
ciò garantisce una risposta velocissima ed una frenata
perfetta: da 100 a 0 Km/h in 37,5 metri. Ricordiamo che negli
anni ’80 la Ferrari F40 frenava in 37 metri, ed era la regina
delle supercar.

Troviamo poi il Forward Collision Warning e l’Autonomous
Emergency Brake con riconoscimento pedone. Basandosi su un
radar ed una telecamera frontale, rilevano la presenza di
ostacoli in traiettoria e avvisano in caso di rischio di
collisione imminente. Se non c’è reazione da parte del
guidatore, l’AEB frena automaticamente. E’ in grado di
arrestare la vettura da solo fino a 65 Km/h. Non mancano
l’avviso di invasione corsia e il monitoraggio dell’angolo
cieco, così come l’avviso di traffico in attraversamento al
posteriore durante le manovre. C’è anche il Cruise Control
attivo, per mantenere automaticamente una distanza di
sicurezza preimpostata.

Arriviamo al cuore della macchina: il motore. I propulsori
della Stelvio, condivisi con la Giulia, sono a quattro
cilindri e interamente in alluminio. Attualmente ne sono
disponibili in listino due. Il turbodiesel 2.2 (2.143 cc) da
210 cavalli ha una coppia massima di ben 470 Newton metri a
1.750 giri. La potenza massima viene raggiunta a 3.750 giri.
Accelerazione 0-100 in 6,6 secondi e velocità massima di 215
Km/h. Consumi dichiarati nel ciclo combinato di 4,8 l/100 Km,
4,4 nell’extraurbano e 5,5 in città. Il motore a benzina 2.0
turbo ha 280 cavalli a 5.250 giri e una coppia massima di 400
Nm a 2.250 giri. Accelerazione 0-100 in 5,7 secondi e 230 Km/h
di velocità massima. Consumi su misto, extraurbano e città di
7, 5,9 e 8,9 l/100 Km. Nel corso dell’anno entreranno in gamma
anche un turbodiesel da 180 cavalli (a trazione posteriore) e
un motore a benzina da 200 cavalli, cilindrate invariate. Alla
fine del 2017 chiuderà in bellezza la Stelvio Quadrifoglio col
V6 2.9 biturbo da 510 cavalli.

Completano il tutto, nell’intera gamma, il cambio automatico
ad 8 rapporti e la trazione integrale Q4 (sempre posteriore in
condizioni normali e spostata elettronicamente sull’anteriore
fino al 50% a seconda delle esigenze di aderenza). Un occhio
alle dimensioni: lunghezza 4.687 mm, passo 2.818 mm, altezza
1.671 mm, peso 1.660 Kg. Il bagagliaio ha un volume di carico
di 525 litri.

Ricapitoliamo infine gli allestimenti attualmente in listino
dell’Alfa Romeo Stelvio. La versione a benzina da 280 cavalli
è disponibile in allestimento Super al prezzo chiavi in mano
di 52.800 euro. La First Edition, più accessoriata, costa
57.300 euro. La versione diesel 210 cavalli parte
dall’allestimento Business a 50.800 euro; Super a 51.250 euro;
Executive a 54.000 euro.
Alfa Romeo Stelvio, la nostra
prova: prima parte, il SUV
che si guida come un’Alfa
Fate largo, è arrivata l’Alfa Romeo Stelvio. Abbiamo provato
il primo SUV prodotto dal biscione in un weekend assolutamente
premium nei luoghi in cui quest’auto è spiritualmente nata
(per via del nome, naturalmente), cioè la zona tra Parco
nazionale dello Stelvio, Livigno e Saint Moritz. Un tuffo
nell’autentica tradizione Alfa Romeo, la magia del piacere di
guidare, la libertà e la soddisfazione di decidere noi quello
che deve fare la macchina e non il contrario. In questa prima
parte racconteremo le nostre impressioni al volante di questa
favolosa auto. Nella seconda parte ci concentreremo invece sui
dettagli più tecnici, per approfondire cosa fa di questo SUV
un avversario decisamente temibile per gli attori più
affermati di questo segmento.

STELVIO, UNA VERA ALFA ROMEO
Rubiamo spudoratamente le parole di una canzone di Lucio
Battisti: tu chiamale, se vuoi, emozioni. Perché alla fine si
tratta proprio di questo, emozioni. Non solo perché lo dice
uno slogan pubblicitario; ma perché questa parola riassume
alla perfezione il complesso lavoro di ingegneri, disegnatori,
manager, funzionari del marketing, press office, impiegati e
operai. Circa tre anni per il progetto che ha dato vita
all’Alfa Romeo Stelvio.

Intendiamoci: questo SUV incorpora tanta sostanza tecnica e
parecchia tecnologia avanzata. Anche i modelli della
concorrenza sono tecnologicamente sofisticati e meccanicamente
perfetti; la differenza nel caso dell’auto italiana è però
data dall’approccio, dalla filosofia. Lo staff Alfa lo ha
ripetuto più volte: nelle fasi iniziali del progetto è stato
messo in chiaro a caratteri cubitali che la Stelvio avrebbe
dovuto essere prima di tutto un’Alfa Romeo, poi anche un SUV.
E allora? Cosa ci sarà mai di così speciale? Mettiamola in
altri termini. Passa la stessa differenza tra ascoltare lo
stesso brano musicale inciso su un disco oppure eseguito dal
vivo: è tutta un’altra cosa e se non la si prova direttamente
non si può comprendere. Nella sua lunga storia di 107 anni,
ogni modello ben riuscito sul cui frontale campeggiava lo
stemma dei Visconti ha offerto a chi lo guidava sensazioni
particolari; un rumore singolare, prestazioni brillanti, una
tenuta di strada assoluta. Caratteristiche comuni a tante
altre auto, ovviamente; ma era l’alchimia dell’insieme a fare
la differenza, a creare qualcosa di unico, magari comprendendo
anche i difetti, i quali facevano parte del suo fascino.
Quella netta impressione di avere per le mani non un semplice
oggetto meccanico ma una forma di vita; un animale non
necessariamente selvaggio ma sempre in grado di regalarti
momenti emozionanti di libertà, spensieratezza e gioia di
vivere. La guida per la guida. Sono esistite tante auto
migliori di un’Alfa Romeo: più veloci, più eleganti, più
comode o sofisticate. Ma una vera Alfa ha sempre un’anima; una
forte personalità che ti attira a lei irrimediabilmente. La
Stelvio è una vera Alfa? Accidenti, se lo è. Ripercorriamo la
nostra prova per spiegare meglio tale affermazione.

UN SUV CHE SI GUIDA COME UNA BERLINA
Circondati dalle nevi dei Grigioni e della Valtellina, abbiamo
guidato l’Alfa Romeo Stelvio sia nella versione 2.2
turbodiesel da 210 cavalli che in quella col 2.0 turbo a
benzina da 280 cavalli, entrambe nell’allestimento Super.
Cominciamo dalle caratteristiche comuni. Ci accorgiamo di
essere in un SUV perché per entrare saliamo invece di
scendere, perché dietro abbiamo un ottimo spazio per viaggiare
nel massimo comfort anche a lungo, perché la nostra visuale è
più alta. Ma per quanto riguarda la guida pura, ci
dimentichiamo subito che si tratta di un veicolo rialzato. La
Stelvio si guida in tutto e per tutto come una berlina.
L’equilibrio delle masse, lo straordinario sterzo diretto, la
sofisticata trazione integrale che resta posteriore fino a che
non serve veramente, i freni maledettamente robusti anche dopo
ripetuti sforzi in breve arco di tempo. Ma soprattutto la
bontà delle sospensioni ci fa credere di essere quasi a bordo
della Giulia, cioè di una berlina sportiva. La Stelvio ha un
rollio veramente ridotto; in altre parole, in curva si corica
pochissimo, a tutto vantaggio della stabilità. Sia nelle curve
veloci ad ampio raggio che nei secchi tornanti di montagna,
non c’è una sbavatura. Non si sentono gli oltre 1.600 Kg di
peso, non si sente l’altezza di 1.671 millimetri, tutto
sommato non si sente nemmeno la larghezza di 1.903 mm. Lo
sterzo è da sogno. Direttissimo, si potrebbe dire. Piccoli
movimenti e la macchina è già nella curva, dove e come
l’abbiamo impostata noi, agilmente e senza incertezze.

Il cambio automatico ad 8 rapporti è semplicemente una favola;
ricordiamo che non si tratta del DCT a doppia frizione montato
sulla Giulietta ma di un cambio a convertitore di coppia
sviluppato appositamente per Giulia e Stelvio. Volendo, si
potrebbe lasciarlo fare impostando il selettore Alfa DNA nelle
modalità Natural o Advanced Efficiency, ottima per ridurre i
consumi; tuttavia, parliamoci chiaro, c’è più gusto a usarlo
manualmente. Impostiamo in Dynamic e si apre un mondo nuovo.
Le cambiate sono assolutamente fulminee e assecondano alla
perfezione la curva di coppia del motore; in altre parole,
tirano fuori il meglio dal propulsore. E poi le palette al
volante (paddles), enormi, in alluminio e fisse al piantone,
sono da sportiva pura.

Veniamo ai motori. Il diesel ha dalla sua il vantaggio di una
coppia molto elevata, superiore a quella del benzina
nonostante i 70 cavalli in meno. Questo si sente
particolarmente nello spunto a bassi regimi, tuttavia
l’usabilità non è limitata, perché i rapporti del cambio sono
calibrati alla perfezione. Aggiungiamo un consumo per forza di
cose più ridotto, ideale per la marcia costante in autostrada,
quando ci si vuole rilassare. Ma il divertimento è sempre “in
agguato” anche a gasolio. Schiacciate l’acceleratore e
vedrete.

Passando invece sulla Stelvio a benzina, siamo entrati in un
parco divertimenti. Un elemento sopra tutti gli altri: il
suono del motore. E’ un rombo il cui “timbro di voce” ci
riporta in un lampo alle Alfa di una volta. Una sinfonia di
cilindri, una suite di pistoni, un’orchestra di cavalli
selvaggi. Più volte durante la prova ci divertivamo come
bambini a scalare le marce anche quando non serviva, per il
solo gusto di sentire il motore salire di giri. Ma a parte
questo, la Stelvio da 280 cavalli è un fulmine di guerra. Una
vera auto per divertirsi. Una vera Alfa Romeo. Per i
progettisti la missione è compiuta.

Alfa      Romeo      Stelvio:
finalmente è arrivata da noi
L’Alfa Romeo Stelvio è finalmente tra noi, in Italia. E noi
andiamo a provarla per voi. Mentre partiamo per andarla a
provare e dirvi come va la Stelvio (l’auto) sullo Stelvio (il
passo), potrete fare anche voi un test drive. Infatti è
arrivato anche il momento del weekend di porte aperte. Infatti
il 25 e 26 febbraio i concessionari Alfa Romeo mostreranno e
faranno provare ai potenziali clienti il nuovo SUV col marchio
del biscione, il primo nella storia di questa casa.

FIRST EDITION AL WEEKEND DI PORTE APERTE

La versione di Alfa Romeo Stelvio che i visitatori dei
concessionari potranno provare il 25 e 25 febbraio nel weekend
di porte aperte sarà la First Edition. Vale a dire quella con
motore a benzina 2.0 turbo a quattro cilindri da 280 cavalli.
Oltre a doti meccaniche di eccellenza, l’equipaggiamento è
decisamente di alto livello. Ad esempio i cerchi in lega da 20
pollici, i fari bi-xeno, i i vetri oscurati, le pinze freno
colorate, le cornici dei cristalli cromate.
Lo stesso trattamento lussuoso e sportivo si trova negli
interni: rivestimento dei sedili in pelle pieno fiore, i
sedili stessi a regolazione elettrica e riscaldati, levette al
volante in alluminio per comandare il cambio automatico ad 8
marce, volante sportivo e tagliato, inserti della plancia in
vero legno, navigatore 3D di ultima generazione su display da
8,8 pollici, poi la radio digitale.

LISTINO PREZZI: LA STELVIO COME LA VOLETE VOI
L’Alfa Romeo Stelvio First Edition ha un prezzo di listino
chiavi in mano di 57.300 euro. Ma la gamma non finisce certo
qui, perché la fabbrica di Cassino sta lavorando a pieno ritmo
per sfornare tanti esemplari di questo SUV. Per la stessa
motorizzazione a benzina è ordinabile anche l’allestimento
Super, che costa 52.800 euro. Qui i sedili sono in
rivestimento misto tessuto/pelle, i cerchi sono da 18 pollici,
il navigatore non è di serie.
Naturalmente è disponibile anche la motorizzazione diesel che
in un mercato come il nostro sarà la più richiesta. Il motore
è il 2.2 a quattro cilindri da 210 cavalli, sempre con cambio
automatico ad 8 rapporti. Viene offerta in tre allestimenti:
Super, Business ed Executive. I rispettivi prezzi di listino
sono 50.800, 51.250 e 54.000 euro. Il livello di partenza
Business offre di serie sedili in tessuto nero, cerchi da 17
pollici, Alfa Connect su display da 6,5 pollici con navigatore
(non 3D) e parecchi sistemi di sicurezza attiva. Insomma, non
resta che andare a provarla.

Mini Countryman: il SUV che
piace alle donne
Sono ormai molto lontani i tempi in cui la Mini era una
piccola utilitaria da città. Oggi la Mini dell’era BMW è
diventata grande, molto grande, dalle molteplici personalità.
C’è la sportività spinta delle varie versioni John Cooper
Works; ma c’è anche l’elemento dell’avventura con stile
rappresentato dalla nuova Mini Countryman, la cui
presentazione alla stampa italiana è appena avvenuta. Questa
vettura è un SUV, senza mezzi termini, però resta sempre
compatta e dotata di stile che punta allo chic, una
caratteristica appetibile anche per il pubblico femminile.
Talmente appetibile che la Mini è risultata l’auto preferita
dalle donne, nel sondaggio da noi condotto presso i lettori
del canale Auto Donna sul nostro portale weekendpremium.it e
sul nostro profilo Facebook. Per un weekend in campagna o per
lo shopping in città, la Countryman mantiene una certa
eleganza che attira l’attenzione.

DESIGN E INTERNI – LA MINI ATTIRA L’ATTENZIONE
Se passasse inosservata non sarebbe una Mini. Si tratta di un
carattere genetico impresso nel DNA di tutte le auto che
portano questo nome, a partire dalla capostipite del 1959
disegnata dal geniale Sir Alec Issigonis. La Mini Countryman
2017 mostra l’aria di famiglia sebbene si differenzi in tutto
il resto, d’altra parte sono trascorsi 58 anni. Il suo design
è studiato per farsi notare. I proiettori ovaleggianti, i
gruppi ottici posteriori verticali, gli indicatori di
direzione a forma di freccia (letteralmente) e incorniciati,
gli inserti in alluminio satinato accanto ad elementi
argentati.
Anche gli interni riflettono l’originalità, a partire
dall’ormai  tradizionale   ma sempre   personalissima
strumentazione multimediale circolare al centro; però le
bocchette di areazione ai suoi lati hanno cambiato forma e
posizione: sono rettangolari e un po’ più in basso rispetto
alla serie precedente, dove ricordavano un po’ troppo il
Topolino disneyano. Ora una serie di Led sull’anello esterno
si adatta ai vari comandi e regala una certa atmosfera
all’abitacolo; insieme alla luce ambientale a Led fa parte del
pacchetto Mini Excitement. Chi vuole può scegliere anche
l’impianto audio Harman Kardon. Chiaramente il display è di
tipo tuchscreen, diagonale 8.8 pollici. Importante la funzione
di connettività Mini Connected, un vero e proprio assistente
personale di mobilità, come lo definisce la casa. Permette di
collegare senza interruzione la vettura a dispositivi come
l’iPhone o l’Apple Watch. Le applicazioni e i servizi sono
numerosi.

La Mini è un modello premium, quindi si trovano rivestimenti
pregiati e le combinazioni di colori sono alquanto vivaci. Il
tutto conferisce un’eleganza particolare, certamente non
convenzionale. Chi desidera dare un tocco più personale ha la
possibilità dell’optional Mini Yours Interior Styles, offerto
in tre varianti, dove si può colorare l’ambiente interno come
se fosse un vestito. Anche le combinazioni con le tinte della
carrozzeria sono parecchio personalizzabili. Non viene
dimenticata la praticità, grazie a molti vani portaoggetti.

COMPATTA MA SPAZIOSA

La Mini Countryman vuole sì essere un’auto divertente ma anche
un modello per la famiglia. Lo spazio interno è quindi
importante. L’abitacolo è aumentato nelle sue dimensioni. Per
la zona posteriore la casa britannica assicura uno spazio per
tre veri posti. Anche le portiere posteriori (la Countryman ha
quattro porte, non dimentichiamolo) offrono un raggio di
apertura ampliato rispetto alla serie precedente, per salire e
scendere più agevolmente. La posizione di guida rialzata,
dopotutto siamo in un SUV, permette un’ottima visibilità,
aiutata da montanti abbastanza sottili che non ostruiscono la
visuale. Come optional si può anche scegliere la regolazione
elettrica dei sedili anteriori con memoria per il lato guida.

La Mini Countryman offre un bagagliaio decisamente generoso;
il suo volume è aumentato di 220 litri, ora va da 450 a 1.390
litri totali. Il divanetto posteriore è regolabile di 13 cm in
avanti, mentre lo schienale ribaltabile è divisibile nelle
proporzioni 40-20-40. E’ regolabile anche la sua inclinazione.
Come optional c’è l’attivazione elettrica del portellone. Per
un weekend in campagna, la Countryman offre in optional la
Picnic Bench. Si tratta di una superficie di appoggio
variabile che fuoriesce dal bagagliaio e offre posto a due
persone.

MECCANICA – SICUREZZA E PRATICITA’

La versione S è la più sportiva, dove l’accento è posto sul
divertimento alla guida. Ma la Mini Countryman sa essere anche
un’auto per viaggiare ovunque in scioltezza e comfort. Per le
località più immerse nella natura è disponibile su tutti i
modelli la trazione integrale ALL4, efficiente grazie alla sua
leggerezza e capace di garantire stabilità, quindi sicurezza,
anche nelle condizioni ambientali più avverse grazie al
controllo elettronico. L’abbondante potenza anche nella
versione base permette di marciare anche a pieno carico senza
fatica, cioè mantenendo il motore a giri bassi, cosa che fa
consumare e inquinare meno.

Al momento del lancio commerciale a febbraio la gamma Mini
Countryman    offrirà    quattro   motorizzazioni,     tutte
turbocompresse. Le due a benzina vedono un motore a tre
cilindri 1.5 da 136 cavalli e un quattro cilindri 2.0 da 192
cavalli. Il motore diesel 2.0 è proposto nelle configurazioni
da 150 e 190 cavalli. Oltre al cambio manuale a sei marce si
può scegliere l’automatico a sei oppure otto rapporti.
Successivamente arriverà anche una versione ibrida plug-in da
224 cavalli complessivi, dove si potrà marciare in modalità
solo elettrica fino alla velocità di 125 Km/h.

Chiudiamo con i sistemi elettronici di sicurezza e assistenza
alla guida. Troviamo l’assistenza alla frenata d’emergenza,
integrabile con la frenata automatica e rilevamento pedoni, la
telecamera di retromarcia, l’assistente al parcheggio e la
regolazione della velocità tramite telecamera, che riconosce i
segnali stradali.

Citroën C-Aircross Concept:
il  futuro  dei   SUV  alla
francese
Qualcuno avrà certamente notato che la nuova Citroën C3 ha
un’estetica che richiama l’aspetto di un SUV, pur non
disponendo di un assetto rialzato. Era quindi solo questione
di tempo prima che dall’immagine si passasse ai fatti. Al
salone di Ginevra 2017 verrà presentato in anteprima mondiale
il prototipo Citroën C-Aircross Concept. Senza mezzi termini,
rappresenta la base per la prossima serie di SUV compatti del
marchio francese. Parliamo quindi dei segmenti B e C,
utilitarie e medie.

UN VERO SUV CHE PARTE DALLA C3

Il design di C-Aircross rivela in modo alquanto evidente, si
potrebbe dire spiccicato, la parentela con la Citroën C3 di
nuova generazione, soprattutto nel frontale. A ciò si
aggiungono le caratteristiche tipiche dei SUV: marcata altezza
da terra, paracolpi imponenti che suggeriscono attitudine
anche al fuoristrada impegnativo.

Ma poiché si tratta pur sempre di una Citroën, deve esserci
qualcosa che sfugge alle convenzioni. In questo caso lo
notiamo proprio nei fascioni che circondano la base della
carrozzeria. Come a sottolineare la vocazione per i terreni
difficili, i paracolpi sono “mimetici”: sono infatti rivestiti
con un tema “camouflage”. Salta certamente all’occhio anche il
disegno dei cerchioni (da 18 pollici), a dir poco originale.
Le superfici vetrate sono ampie e in particolare i finestrini
laterali sono decorati e retroilluminati, a formare una grande
C. Lo stile è indubbiamente deciso.

Nel complesso il C-Aircross è compatto ma non striminzito, a
giudicare dalle dimensioni: lunghezza 4,15 metri, larghezza
1,74 m, altezza 1,63 m. Le forme sono frutto anche di un
attento studio aerodinamico, per ottimizzare l’efficienza
nella resistenza all’avanzamento.
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