N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII - ente baden

Pagina creata da Pietro Palumbo
 
CONTINUA A LEGGERE
N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII - ente baden
BOLLETTINO QUADRIMESTRALE FUORI COMMERCIO DELLA “FONDAZIONE ED ENTE MONS. ANDREA GHETTI-BADEN”
                                                  DESTINATO AI SOCI ED AMICI DELL’ASSOCIAZIONE “ENTE EDUCATIVO MONS. ANDREA GHETTI”

                              N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII

                                                                             può essere così, non deve esistere. Noi cosa possiamo
                                                                             fare, qual'è la nostra posizione, a quale riflessione ci
                                                                             deve portare? Riflettendo a lungo e con molta fatica,
                                                                             mi sono reso conto che proprio in quei recinti, dove
                                                                             migliaia di persone vengono recluse e sono state, isola-
                                                                             te e distanziate dal resto del mondo, perchè profughi,
                                                                             clandestini, rom, appartenenti a un'altra religione, o
                                                                             altre ragioni che, per fortuna oggi si sono molto ridi-
                                                                             mensionate e limitate, lì troviamo e scopriamo la po-
                                                                             vertà, la sofferenza, la solitudine, la ricerca di un aiuto,
                                                                             l'umanità abbandonata e disprezzata. Bene, in tutti
                                                                             questi recinti, in tutte questa gabbie che abbiamo co-
                                                                             struito, dobbiamo scoprire l'uomo, cercare il dialogo,
                                                                             dobbiamo creare un incontro. Solo così troviamo l'al-
                                                                             tro, il nostro prossimo e non soltanto in quei perimetri
                                                                             predeterminati a nostra misura e definiti con recinti
                                                                             che ci fanno comodo.
                                                                             Troppo facile e scontato fare discorsi di questo genere,
                   EDITORIALE                                                stando davanti a un PC, con tutte le comodità e le ric-
                    di Gege Ferrario
                                                                             chezze che ci appartengono. Con una casa ben protetta,
                                                                             una porta che ci dà la libertà di entrare e uscire. Tutto
Le vacanze sono finite, almeno credo, per tutti e spero
                                                                             dato per scontato, tutto ricevuto in dono. Non possia-
bene. Ora, dopo il primo numero di febbraio che parla-
                                                                             mo non guardare, non voler sapere quanta miseria, sof-
va della Rete che “cattura”, quello di giugno che parla-
                                                                             ferenza e solitudine è custodita e vissuta nei recinti di
va sempre della Rete ma quella che “protegge”, siamo
                                                                             certe reti. Infinite sono le giustificazioni che possiamo
arrivati alla Rete che “separa, divide, limita”.
                                                                             portare ma il rimorso di essere complici e non fare nul-
Faccio fatica a parlare di chi separa, divide, isola. Ep-
                                                                             la per chi veramente ci chiede aiuto, è disperato, deve
pure mi rendo conto che in molte circostanze
                                                                             farci riflettere e cercare di alleviare la sofferenza e
questa rete diventa indispensabile, necessaria. Un pol-
                                                                             l'abbandono di chi è prima di tutti “nostro prossimo”.
laio circondato da una rete, protegge le gallina dall'as-
                                                                             Per fortuna ci sono tante persone, associazioni, volon-
salto delle volpi o faine, come un orto non viene bru-
                                                                             tari, opere di aiuto e assistenza, che si dedicano con
cato da animali erbivori, e così via. Mi piace anche
                                                                             generosità e dedizione per alleviare e trovare chi ha
immaginare una rete da tennis o da pallavolo quali o-
                                                                             bisogno.
stacoli che sono posti proprio per essere superati come
                                                                             Io non faccio nulla. Prego e mi sento solidale con loro,
nella nostra vita ci capita di dover superare ostacoli
                                                                             soffro a sapere che tanta gente vive prigioniera e isola-
che ci limitano e ostacolano il nostro procedere.
                                                                             ta, ma questa situazione d'impotenza, mi fa capire la
Non posso invece immaginare una rete di confine,
                                                                             mia piccolezza e nullità.
quella di un campo di concentramento o di isolamento
                                                                             Per questo credo che Dio mi ama e da un senso alla
dei profughi (magari elettrificata), una rete di cinta che
                                                                             mia vita.
separi una proprietà da un'altra.
                                                                             Auguro a tutti voi una buona lettura, speranza, serenità
E' una rete che non mi piace, anche se capisco, in certi
                                                                             e gioia.
casi la sua necessità. Ma una rete che divide, che mi
isola, che mi chiude o al limite che mi protegge e mi
custodisce, non mi lascia libero e sereno.
Gli spazi cintati, li paragono agli spazi di potere, dove
l'accesso è limitato a pochi prescelti a particolari rac-
comandati. La rete di cinta separa anche due amici vi-
cini di casa, costretti a parlarsi attraverso una rete. Non
N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII - ente baden
stri amici e i loro desideri non sono anche i no-
Carissimi lettori,                                         stri? Non sono solo ad essere amato da Dio.
pensiamo di rendervi partecipi del lavoro di               Non sono solo ad essere suo figlio. Quando Dio
redazione, comunicandovi i titoli dei prossimi             rivela la sua paternità non la rivela come un
tre numeri, che abbiamo scelto per il 2021. So-            segreto personale tra lui e me. Non ci fa dire
no tre temi che, legati tra loro, ci permettono di         “Padre mio” ma “Padre nostro”. Ci insegna che
proporvi qualche riflessione con il solo scopo             facciamo parte di una grande comunità, che la
di condividere con voi temi a noi cari. Ci siamo           nostra vita è legata ad altre vite, che non siamo
ispirati alla “Morra Cinese”: CARTA - FOR-                 responsabili del solo nostro destino eterno ma
BICE - SASSO                                               che, sia pure in modo e grado diverso, anche di
   • La Carta, quella bianca per scrivere, comu-           quello di tutta l'umanità. E' per questo che nel
nicare, trasmettere, e quella colorata per confe-          nostro amore di Dio e nell'amore di Dio per
zionare, avvolgere, decorare...                            l'uomo, il prossimo è sempre presente.....…
   • La Forbice, per tagliare i capelli o una stof-
fa per confezionare un vestito, ma anche per
tagliare un nastro e inaugurare una mostra...
   • Il Sasso, da scagliare durante una protesta,
da far rimbalzare sullo specchio di un lago o da
utilizzare per rinforzare una costruzione, come            SCRITTI DI
pietra angolare...                                         BADEN
Così, ci rivolgiamo a voi tutti lettori affinché ci
possiate aiutare con vostri contributi e risonan-
ze sul tema. Bastano poche righe e noi ci senti-
remo più vicini alla vostra partecipazione e
condivisione.
                   La Redazione
                                                           Questo scritto di Baden ripreso da RS Servire,
                                                           1967, n. 11-12 nonostante non faccia alcun ri-
                                                           ferimento al tema di questo numero di Percorsi,
                                                           ripropone il concetto di scelta come accettazio-
       SCRITTI DI VITTORIO                                 ne di qualcosa e rifiuto di qualcos’altro.
Il brano che riportiamo qui di seguito è tratto
da un suggestivo articolo di Vittorio Ghetti, dal          Nello sforzo quotidiano di fare “Del proprio
numero 2 di R-S Servire del 1991. Il titolo è              meglio” si va creando un abito mentale di scelta
“Aprirsi all'amore di Dio”. Lo troviamo molto              tra il bene e il male, tra il facile e il più difficile.
indicato per sottolineare quanto importante sia            “Sei tu che guidi la tua barca” dice lo Scouti-
riconoscere tutto l'amore di Dio verso tutti i             smo al giovane. Pochi metodi pedagogici hanno
nostri fratelli.                                           il coraggio di un linguaggio così concreto, pre-
                                                           ciso; raramente si chiede al giovane una matu-
…..Quando la comunità in un Clan-Fuoco non                 razione personale, una responsabilità. Dal Lu-
è una piccola cerchia di egoismo collettivo, ma            petto, allo Scout al Rover, il giovane si sente
momento di più ampio respiro, parte di un più              “impegnato”: verso se stesso, gli altri, Dio, nel
grande organismo, frazione di Chiesa, cellula di           vincolo di una Promessa e di una Legge.
società, strumento e non fine per una comunio-             È un far prendere coscienza che la vera libertà
ne operante con tutti gli uomini, con le loro sof-         sta nella crescita secondo un ordine, nella ricer-
ferenze e le loro speranze, questa comunità sarà           ca onesta dei fini, nell’impegno personale, nella
allora strumento di un'ascesi nella quale la per-          lealtà. Quando si agisce vi è come giudice solo
cezione e la comprensione dell'amicizia di Dio             Dio e la propria coscienza. Il giovane queste
per l'uomo avrà una posizione dominante.                   cose le sente: egli ama una diversificazione,
E' giunto il momento per accennare al servizio,            senza ombra di superbia, perché sa di avere
cardine e pietra angolare dello spirito della              pronunciato una Promessa, il cui vincolo va
branca rover-scolte. Nella nostra qualità di cre-          oltre la stagione della sua attività associativa.
denti il servizio si identifica con la carità. E' la
carità è l'amore di Dio, conosciuto dalla fede e
amato sopra ogni cosa, per se stesso e non per i
suoi doni o i vantaggi che se ne possono ricava-
re. Chi ama così Dio ama e vuole quello che
Egli vuole. Non amiamo forse gli amici dei no-

                                                       2
N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII - ente baden
BADEN POWELL

           IL NOCCIOLO
         DELLO SCOUTISMO                                 SULLA STRADA
    Da Headquarters Gazette, luglio 1921

Un commissario propose per l'associazione
scout una struttura burocratica e centralizzata.
B.-P., dopo avergli mosso alcune obiezioni pra-
tiche rispose:                                                   LA RETE CHE DIVIDE,
Mio caro, non hai compreso il nocciolo dello                    LA RETE CHE FERISCE:
scoutismo. Noi siamo un Movimento, non u-                        APPUNTI DI VIAGGIO,
n'organizzazione.
Lavoriamo tramite "l'amore e le norme giuridi-                     LEZIONI DI VITA
che". Ecco dove differiamo da tanti altri siste-                         di Davide Caocci
mi: sarà sbagliato, ma questo è il nostro modo
di procedere, e malgrado ciò siamo in qualche            Occhi marroni immobili a scrutare un orizzonte
modo riusciti, nei dodici anni della nostra esi-         quadrettato che la rete metallica sormontata dal
stenza, a raggiungere certi risultati.                   filo spinato deturpava e svuotava di senso.
Sono appena tornato da un vasto giro di visite           Occhi marroni grandi, seri, che però non pote-
allo scoutismo in altre parti del mondo, e ciò           vano più esprimere nulla se non una silenziosa
che ho visto non fa che confermarmi nella con-           e dolorante rassegnazione.
vinzione che se lavoriamo con amore per il ra-           Occhi marroni rigati dal rosso sangue di molti,
gazzo, lealtà verso il Movimento e cameratismo           troppi, amici, parenti, conoscenti, vicini, bo-
gli uni verso gli altri - cioè nello spirito dello       sniaci, serbi, croati, musulmani come lui, orto-
scoutismo - siamo sulla buona strada.                    dossi come il suo amico Yuri, cattolici come
E' vero che molti, come quel mio amico com-              Pavlov il fornaio, o bellamente liberi di non
missario, non hanno ancora compreso il noccio-           credere in nulla se non nell’uomo come Hassan,
lo dello scoutismo, ma d'altra parte molti l'han-        suo nipote.
no compreso e molti ci stanno ora arrivando,             Yuri, Pavlov, Hassan, tutti caduti in quella folle
grazie sopratutto alla diffusione della formazio-        mattanza fratricida che è stato il conflitto nel-
ne capi.                                                 l’ex-Jugoslavia.
Le nostre strutture si basano su un principio di         Quegli occhi erano di Tarik, bosniaco di 73 an-
altissimo valore ideale. Un capo del Movimen-            ni incontrato per caso in un campo profughi al
to mi chiese un giorno una ricompensa tangibi-           confine tra Bosnia e Croazia in una calda estate
le per il lavoro che, mi disse, aveva svolto per         di guerra dei primi anni ‘90.
me nella qualità di capo.                                Io di passaggio, giovane osservatore internazio-
Gli dovetti spiegare un concetto - che egli do-          nale, ricercatore curioso, esploratore a caccia di
vette ammettere, non gli era mai passato per la          avventure; lui blindato, rinchiuso, segregato,
mente prima di allora - cioè che egli lavorava           sospeso in una non-realtà dove le dimensioni di
per il ragazzo non per me.                               spazio e tempo avevano perduto ogni significa-
Lo scoutismo è un suggerimento che è stato               to.
offerto solo a coloro che hanno a cuore gl'inte-         Lo sguardo fisso, per ore, giorni, anni, a tra-
ressi del loro Paese e dei loro simili. Colore che       guardare la rete che delimitava il campo dal
vi si dedicano non sono tra di loro in rapporto          resto del mondo, che doveva proteggere lui e i
di padrone-servitore o ufficiale - soldato, ma           suoi dagli altri, o viceversa.
sono una squadra di patrioti uniti in fraternità         Quella rete che obbligava a vedere la realtà a
da un comune ideale, che è il miglioramento              rombi, primavera, estate, autunno, inverno e poi
del ragazzo.                                             ancora primavera: qualche uccello che si ferma
                                                         curioso, una farfalla che osa violare i perentori
                                                         ordini affissi di non avvicinarsi alla rete, la rug-
                                                         gine che inesorabile procede a segnare il tra-
                                                         scorrere del tempo.
                                                         Oltre a ciò, tutto è immobile. Tarik, seduto da-
                                                         vanti alla sua baracca, due paia di pantaloni,
                                                         due camicie, un paio di scarpe, una giacca pe-
                                                         sante per quando arriva il freddo, una branda
                                                         cigolante, un tavolo zoppicante. La carcassa di
                                                         una vecchia ambulanza della Croce Rossa e

                                                     3
N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII - ente baden
Mezza Luna Rossa internazionale che nessuno                lacrime.
ricorda di aver mai visto funzionare. Le torrette          Avevo centinaia di domande da porre a Tarik
di guardia agli angoli del perimetro, fintamente           ma lo scarso vocabolario che condividevamo e
minacciose, per minacciare, controllare, sorve-            l’enorme pressione emotiva che ci sovrastava
gliare, con questi militari bambini dal casco              consentiva solo un lento e naturale flusso di
azzurro, anch’essi bloccati a venti metri da ter-          pensieri, quasi un piccolo ruscello di montagna
ra, ad inseguire un sogno di gloria o una mezza            alla ricerca di una sua realizzazione, che soddi-
giornata di libera uscita.                                 sfaceva entrambi.
La rete davanti agli occhi di Tarik, mi sono se-           «Tarik in arabo vuole dire anche “stella del
duto anch’io accanto a lui, in silenzio, per ten-          mattino” e indica il pianeta Venere», mi svela
tare di carpire qualche emozione da quel-                  ancora rompendo il silenzio, «La prima luce
l’uomo: solo una graticola che segnava il cielo.           che appare in cielo di notte e l’ultima a rimane-
Eravamo letteralmente in gabbia! Mi sono sen-              re al risveglio. Questo mi ha sempre fatto cre-
tito oppresso, angosciato, finito, il fermo imma-          dere che io avessi una missione speciale nella
gine era troppo forte per me, pur sapendo che io           vita: illuminare il cammino delle persone che
avrei potuto uscire di lì in qualunque momento.            incontravo. Ma da quando è scoppiata questa
Ma da dove? Non c’era alcuna via di fuga. Dal-             folle guerra e abbiamo iniziato a ucciderci co-
la nostra prospettiva la rete era il nostro unico          me bestie, ho smarrito tutto. Fede in Allah, fi-
orizzonte possibile.                                       ducia nei miei simili, speranza nel domani, vo-
Dopo un silenzio che mi sembrò eterno ma ric-              lontà di continuare a vivere».
co di condivisione, Tarik iniziò a parlarmi: «Il           Resto muto. Il cielo si oscura davanti a me e si
mio nome, Tarik, significa “colui che bussa alla           accende solo un piccolo e tremulo punto fiam-
porta”, e nella nostra tradizione se uno bussa             meggiante.
alla porta è per portare buone notizie e, dunque,          «Ecco, forse tu sei il nuovo e ultimo senso da
gli si apre con gioia», poi fece una pausa, «Ma            dare alla mia missione in questa vita: busso alla
qui non ci sono porte alle quali bussare, non ci           porta del tuo cuore, ti porto una notizia, la no-
sono buone notizie da portare, e la gioia ce               stra storia, e mi auguro che questa possa offrirti
l’hanno rubata con la speranza».                           la luce necessaria per rimetterti in cammino
Rimasi interdetto: in poche parole Tarik mi a-             sulla tua strada nel mondo. Se sarà così, non
veva sintetizzato il dramma di un popolo lace-             avrò vissuto invano anche questi ultimi e tristi
rato, di un paese in guerra, di un mondo indiffe-          tempi».
rente. A pochi chilometri da quell’Unione Eu-              Ricevo questo viatico e, prima di poter
ropea che si vantava di essere riuscita a esorciz-         elaborare alcun tipo di risposta, Tarik si alza,
zare le guerre si stava consumando l’ennesimo              pone le sue mani pesanti sul mio capo, recita ad
dilemma tra Caino e Abele.                                 occhi chiusi una benedizione silenziosa e
E qui non c’erano reti televisive internazionali           rientra nella baracca chiudendo la porta dietro
a riprendere e diffondere immagini scioccanti.             di sé.
C’era solo quella sottile e comunque invalicabi-           Prigioniero anch’io tra quella rete che mi
le rete di metallo a marcare il dentro e il fuori:         circondava e la porta serrata, libero e liberato
cicatrice sul volto della terra a segnare un prima         per la forza di quell’incontro, ancor più con-
e un dopo, un già e un non ancora.                         vinto di fare di tutto per lasciare questo mondo
Per Tarik e le migliaia di profughi come lui, un           un po’ migliore di come lo avevo trovato.
universo parallelo da cui non sapevano se e
quando sarebbero usciti, e da cui forse non vo-
levano proprio uscire, terrorizzati da come sta-
va cambiando il mondo di fuori.
Ogni tanto, dall’altra parte della rete, si intrave-
deva un soldato annoiato e ciondolante con il
fucile in spalla e la sigaretta in bocca, o qualche
imprudente ragazzino croato curioso di vedere
come “erano fatti” i profughi: unici segni di
vita oltre la rete.
Ma allora, perché desiderare d’uscire?
Chi lasciava il campo, solitamente non vi face-
va ritorno. Ammalati troppo ammalati, vecchi
troppo vecchi, bambine non più bambine. Se ne
perdevano le tracce e, senza lacrime, si smette-
va di pensare a loro, come non fossero mai esi-
stiti, per risparmiare dolori ed economizzare

                                                       4
N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII - ente baden
CI SONO COSE CHE                                   vesse fatto da barriera all'intemperie. Ma nel
      PASSANO ATTRAVERSO                                   verso sbagliato, che diamine!
                di Antonio Marini                          Dannata rete, pensa tra se. Lei, proprio lei, che
                                                           lui tanto aveva fatto per averla. Lui che l'aveva
Il signor Brando sta guardando sconsolato il               tanto cercata e fatta montare a sua spese, perché
suo giardino.                                              ci fosse una delimitazione chiara e precisa tra
Un giardino di dimensioni modeste, ben inteso.             lui e il resto dei giardini vicini. Perché fidarsi è
Il classico appezzamento rettangolare che fa da            bene ma gli spazi vanno sempre delimitati, se-
appendice a una villetta monofamiliare. Ma pur             condo il signor Brando, così da evitare proble-
sempre il suo giardino, a cui ha dedicato amore            mi in futuro. Che non si sa mai.
e cura ogni weekend in cui riusciva a scappare             Sta di fatto che quella rete pare proprio averlo
dal trambusto della città, per trovare la pace lì          tradito. Come se avesse fatto da imbuto e attira-
tra le sue piante.                                         to tutta la grandine del temporale su di lui.
Un prato all'inglese, aiuole piene di fiori colora-        Incredibile.
ti a delimitarne i contorni, qualche arbusto rigo-         Forse in futuro avrebbe dovuto chiudere tutto in
glioso e come sfondo pochi alberi da frutto e un           una rete. Una di quelle belle reti antigrandine.
acero rosso, che è la sua grande passione.                 Così da prendere adeguati provvedimenti per
Ma ora di quel giardino non c'è più traccia. Tut-          impedire che la cosa si ripetesse.
to distrutto, pensa. Per colpa di un'improvvisa e          Sarebbe bello. Così nulla avrebbe toccato la sue
malaugurata gradinata.                                     piante. I suoi frutti non sarebbero caduti se non
Ora, agli occhi di chiunque non fosse il signor            nel suo giardino, nessun parassita malevole,
Brando e la sua spiccata propensione per il                nessuna intrusione con il mondo esterno. La sua
drammatico, il danno effettivamente parrebbe               zona di relax e comfort rispettata e lontana dal
poca cosa. Si certo, moltissime foglie cadute a            mondo esterno, cinta da una rete a maglie stret-
terra, un po' di frutti rovinati e le sue amate rose       tissime che non fa passare nulla.
avevano perso tutti i petali. Ma nulla di irrecu-          Un sogno, forse.
perabile insomma, sopratutto nulla a cui uno               Ci sarebbe da sistemare, incominciare almeno a
scafato giardiniere non sia abituato..                     raccogliere le foglie. Ma il signor Brando non
Ma gli occhi del signor Brando vagano persi,               c'è la fa. L'entropia ha vinto oggi. Si vedrà do-
cercando di non farsi sommergere dalla sensa-              mani.
zione di abbandono ad un destino ineluttabile
che porterà a null'altro che all'insorgere del ca-         Il signor Brando si è alzato di buona lena. E'
os.                                                        pronto ad affrontare il suo giardino e quindi il
Perché il suo amore per il giardinaggio, nasce si          resto del mondo.
da una passione per il bello e per la natura, ma           Grande è il suo stupore quando davanti alla
sopratutto proprio perché questa natura, tramite           porta d'ingresso trova un cesto con dentro delle
un costante operato, può essere direzionata e              mele. Le mele di uno dei suoi alberi. Ne è sicu-
guidata secondo una direzione precisa. Possibil-           ro. Tra le mele un foglietto.
mente proprio quella che immagina il signor                "Queste sono le sue mele, che devono essere
Brando. Insomma in barba all'entropia dell'uni-            cadute ieri durante il temporale. Sono tutte un
verso, nel suo giardino le cose vanno e cresco-            po' rovinate ma di sicuro si possono ancora
no, compatibilmente con il possibile, secondo              mangiare. A presto."
la volontà del signor Brando. O almeno lui ha              La firma della sua vicina. Quella a sinistra per
la vana pretesa che così possa essere.                     la precisione.
Ma nulla può contro la decisione di un clima               Il signor Brando rimane un attimo interdetto.
sempre più bizzarro a scatenarsi come meglio               Poi agisce.
creda.                                                     La sua vicina appena tornerà dalla passeggiata
Il suo sconforto sarebbe totale, se non ci fosse           mattutina, troverà il cesto e le mele del signor
una cosa che ha dell'incredibile. Il mal tempo             Brando, accompagnate da un semplice bigliet-
pare essersela presa solo con il suo giardino e            to. "Queste mele saranno molto meglio trasfor-
non con quelli dei sui vicini.                             mate da lei nella sua famosa marmellata. Ne
Sconcertato si avvicina alla rete che delimita la          faccia buon uso."
sua proprietà con quella di destra. Niente. Giu-           A discapito di quante reti mettiamo attorno a
sto qualche segno di disordine, un rametto                 noi, un bel gesto riesce ancora a passare attra-
spezzato, ma le petunie del suo vicino sono an-            verso le maglie.
cora sfacciatamente intonse.
Assurdo. Come se la rete che lui ora sta toccan-
do, una classica rete di filo verde metallico, a-

                                                       5
N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII - ente baden
RETI E CRIVELLI
                 di Lucio Iacono

La rete che divide si può considerare da diverse
angolazioni: da quelle tangibili, materiali che
sono oggetti veri e propri a quelle ideali, puri
costrutti di pensiero ma sempre per separare e
dividere.                                                                      MASCI
La prima cosa che mi viene in mente pensando
ad una rete che divide è il vecchio setaccio:              E' arrivato settembre e anche il MASCI Lom-
questo utensile, che forse i meno giovani ricor-           bardia cerca di "ri-partire". Un verbo che a noi
deranno, era formato da un anello di legno con             scout evoca significati ben più profondi che
attaccata sotto una maglia di filo di ferro di va-         negli altri! Durante gli scorsi mesi diverse Co-
ria grandezza. Lo scopo era quello di lasciar              munità di Adulti Scout hanno collaborato con
passare solo le parti più piccole e trattenere le          le Amministrazioni locali, la Protezione civile e
più grandi e l’uso più diffuso era in cucina per           le Parrocchie per gestire buoni spesa, li distri-
separare la farina dai grumi e dai corpi estranei.         buzione di mascherine (arrivando anche a pro-
I setacci, il cui nome nei tempi passati era an-           durne con le proprie mani), a gestire la logistica
che “crivelli” non servono solo per la farina,             e la sicurezza nei mercati rionali o di paese e
ma vengono usati ovunque sia necessario sepa-              alle Sante Messe. Adesso, seppur con la dovuta
rare parti mescolate alla rinfusa a seconda delle          attenzione alle norme, le comunità tornano a
dimensioni: un telaio con una rete a maglie del-           riunirsi "in presenza" e non solo via rete come
le dimensioni opportune fatto vibrare eseguirà             fatto fino ad ora e si danno l'appuntamento alla
facilmente il suo lavoro.                                  Assemblea Regionale a Monza il 18 ottobre per
Ci sono pervenute notizie di setacci fin                   votare le nuove Linee Programmatiche 2020-
dall’antichità: nella Bibbia si parla della mas-           2023 ed eleggere un nuovo Segretario Regiona-
saia che setaccia la farina prima di impastarla            le visto che chi scrive finisce i suoi sei anni di
per fare il pane e il matematico greco Eratoste-           onorato (speriamo!) servizio.Il grande evento -
ne cercando un metodo per individuare i nume-              la Prima Route Regionale del Masci Lombar-
ri primi ne aveva escogitato uno che funzionava            dia - che è saltata lo scorso giugno a causa del
come un setaccio scartando via via i numeri                COVID-19 è stata riprogrammata per giugno
multipli dei numeri primi già trovati: è quello            2021 e sarà straordinaria! Colgo l'occasione per
che ancora oggi conosciamo come il Crivello di             salutare tutti i lettori e augurare loro buona stra-
Eratostene.                                                da e buona vita!
Il meccanismo di separare le parti più piccole                                                Giorgio Frigerio
da quelle più grosse funziona anche nell’infi-                  Segretario Regionale del MASCI lombardo.
nitamente piccolo: le membrane per la distilla-
zione dell’acqua di mare funzionano sullo stes-
so principio: lasciano passare le molecole di
acqua allo stato di vapore e trattengono quelle
di sale, più grosse e pesanti. Il vapore viene poi
condensato in acqua pura e il sale eliminato.
E come non pensare alle mascherine che ci han-
no accompagnato in questi tempi di COVID?
Il loro scopo è di lasciare passare l’aria da re-
spirare e di filtrare, separare e trattenere le pic-                 TRACCE DELL’AGI
colissime goccioline di saliva che emettiamo               Il 22 febbraio siamo riuscite a festeggiare la
starnutendo, tossendo o anche solo parlano ed              Giornata del Pensiero proprio appena prima di
evitare che restando sospese nell’aria vengano             essere obbligate a “chiuderci in casa” ed abbia-
in contatto con altre persone trasmettendo loro            mo lanciato il tema dell’anno: “la luce”.
l’eventuale carica virale.                                 Ma non poteva certo essere una pandemia a
                                                           fermare il nostro desiderio di continuare il cam-
                                                           mino della luce: non potendo incontrarci di per-
                                                           sona, l’abbiamo fatto in modo virtuale!
                                                           Prima di tutto abbiamo continuato a “raccon-
                                                           tarci” con le risonanze dell’uscita, attraverso un
                                                           libretto che ha raccolto pensieri, riflessioni, e-
                                                           sperienze, immagini che hanno aiutato a vivere
                                                           in modo più lieve e luminoso il periodo difficile

                                                       6
N. 79 OTTOBRE 2020/XXVII - ente baden
del lockdown.                                              virtuale”: sogno, illusione, o possibilità reale
Poi, il 20 giugno abbiamo fatto l’”uscita virtua-          per “vecchie guide giovani”? Le risonanze in
le” a cui hanno partecipato circa 40 persone.              un prossimo resoconto…..
Ciascuna ha ricevuto un libretto con la proposta
di una serie di attività per tutta la giornata. Se-
condo le situazioni ognuna poteva svolgerle
sola o, meglio ancora, ritrovandosi in due o tre
secondo le possibilità.
La giornata è iniziata con un incontro su zoom:
per qualcuna è stata la prima volta nell’utilizzo          NOTIZIE DAL
di questo strumento, ma ancora una volta si è              MONDO SCOUT
dimostrata la ”forza” di queste “vecchie guide”:           a cura di Antonio Marini
ci siamo viste, salutate, augurate buona giornata
e poi… via al lavoro.
Prima di tutto l’incontro è cominciato con una
preghiera, l’ascolto della Parola”, una riflessio-         Disposizioni di come prendersi cura dello svol-
ne su Cristo “luce” del mondo e luce nostra;               gimento delle attività, continuando l’esperienza
ognuna era invitata a continuare, comunicando              comunitaria dello scautismo. Invito alla creati-
poi le sue risonanze nello scambio immediato,              vità.
se possibile, o comunicandole per scritto.
Poi una serie di pensieri, accompagnati da frasi           5 marzo 2020
di scrittori, pensatori, poeti ha aperto la fantasia       Cari capi e care capo,
a interpretazioni personali, immaginazioni, rac-           il proliferare di casi di contagio da coronavirus
conti: potevano così nascere una storia persona-           su tutto il territorio nazionale e le disposizioni
le o inventata, il dialogo con una candela, un             del Presidente del Consiglio dei Ministri ci im-
elettricista, un pittore, pensieri a briglia sciol-        pongono di tornare a scrivervi.
ta…..                                                       In alcune aree le nostre attività si sono interrot-
Ed eccoci a mezzogiorno: la proposta prevede-              te da più di dieci giorni e sentiamo che questa
va che ognuna preparasse un primo con sugo e               situazione genera delle problematicità, che mai
un dolce utilizzando ciò che trovava in casa e             avremmo potuto immaginare.
nel minimo tempo possibile; comunicando poi                La scorsa settimana ci sentivamo chiamati ad
la ricetta del sugo e del dolce in modo che un             un “grosso sforzo di responsabilità collettiva”.
“ricettario comunitario” testimoniasse la creati-          Ora come scout e guide abbiamo il compito di
vità di ciascuna.                                          tradurla in ogni singolo territorio a vantaggio di
Ed eccoci alle 14, virtualmente, davanti alla              tutte le reti sociali a cui apparteniamo.
Chiesa di San Pietro in Gessate, una delle 7 A-            Siamo chiamati nella lealtà e fedeltà a quanto il
bazie di Milano che non avevamo ancora visita-             decreto emanato il 04.03.2020 ci chiede di fare,
to, dopo essere state a Morimondo, Chiaravalle,            a prenderci cura dei nostri lupetti, coccinelle,
Viboldone, Mirasole, S. Maria di Calvenzano.               esploratori, guide, rover e scolte, continuando
Il libretto proponeva la storia e un itinerario di         con creatività a proporre loro l’esperienza co-
visita, ma anche un link dal quale era possibile           munitaria dello scautismo.
seguire la visita su youtube accompagnate da               Siamo chiamati ad esprimere, attraverso questa
una guida; al termine della visita una sfida: 20           cura, il nostro desiderio di contribuire alla co-
domande sull’Abazia che permettevano di met-               struzione di un mondo sempre più giusto e u-
tere alla prova la nostra capacità di attenzione e         mano.
di memorizzazione, anche questo attraverso un              Siamo chiamati a vivere con il sorriso questo
gioco on line. E alla fine la classifica!                  tempo, perché in Gesù Cristo Dio ci invita a
La giornata sta per finire: alle 16 eccoci ancora          riconoscere in una situazione di grave difficol-
collegati con zoom!                                        tà, non un problema da risolvere, ma un’op-
Insieme concludiamo con la Preghiera della                 portunità per amare di più, prendendoci cura di
Guida, rinnoviamo la Promessa e cantiamo                   chi ha bisogno.
“Vergine di luce”!                                         Siamo chiamati ad assumerci delle responsabi-
Nel giro di qualche settimana quasi tutte condi-           lità che hanno un grosso impatto sociale e asso-
vidono le loro riflessioni, pensieri, invenzioni,          ciativo: da sempre abbiamo posto la centralità
ricette, impressioni… un mare di risonanze che             nella Comunità capi e crediamo che ogni livello
prendono corpo in un secondo libretto che nel              e ogni Comunità capi, nella propria autonomia
giro di un mese raggiunge tutte e diventa una              decisionale, siano chiamati a mettere in atto le
ricchezza da sfruttare nel periodo estivo.                 disposizioni presenti nel Decreto del Presidente
Visto il risultato, si sta organizzando una “route         del Consiglio dei Ministri sopra citato, relativa-
                                                           mente alle attività che vengono proposte fino al
                                                           3 aprile p.v.

                                                       7
Il Comitato Regionale Allargato AGESCI Lom-
Siamo consapevoli che tutti noi curiamo ogni              bardia propone una ripresa in sicurezza delle
nostra attività nei minimi dettagli per il bene           attività dal titolo:”Nuovamente Noi”
dei ragazzi e che mai metteremmo a repentaglio
la loro salute: ecco perché ci appelliamo ad o-           - L’Agesci Lombardia, in ottica di riapertura
gnuno di voi, alle Comunità capi e ai Comitati            delle attività associative, e per affrontare le sfi-
di cui fate parte. A voi sono affidati i ragazzi e        de lanciate dall’emergenza attuale, ha deciso di
le ragazze e voi siete chiamati ad essere respon-         creare delle Fucine di Idee che possano essere
sabili delle scelte che li e ci riguardano.               momento formativo e di confronto tra tutti i
Pensando ai nostri lupetti, coccinelle, esplorato-        capi della regione.
ri, guide, rover e scolte bisognosi di incontrarsi        In un programma di cinque incontri su piatta-
ed incontrarci in questo tempo di isolamento              forma online, qui di seguito la finalità che si
sociale, ci dona speranza sapere di poter conta-          vuole raggiungere:
re sulla creatività che lo scautismo ed il guidi-         “Siamo ormai prossimi all’inizio di un nuovo
smo da sempre ci permettono di attivare. Grazie           anno scout, che chiede di rinnovare l’impegno
a questa nostra tradizione educativa le Comuni-           educativo ai nostri gruppi.
tà capi, insieme alle proprie Zone e Regioni              Quest’anno siamo chiamati a farlo in un conte-
sapranno trovare le modalità più opportune per            sto nuovo, per dinamiche e relazioni, sia per i
continuare a vivere come una comunità, trovan-            nostri ragazzi sia per i Capi delle nostre Comu-
do creativamente il modo di coltivare contatti            nità Capi.
significativi e di accompagnare tutti e ciascuno          Abbiamo perciò pensato che in questo tempo di
con fiducia e speranza in questo tempo dove il            ripresa possa essere utile e significativo avviare
tessuto sociale si sta disgregando.                       un confronto tra i Capi Gruppo, vecchi e nuovi,
I nostri ragazzi hanno bisogno di noi, gli ultimi         della nostra regione per provare a scambiarsi
presenti nei nostri territori hanno bisogno del           idee, trovare soluzioni a nodi critici emersi in
nostro sostegno, la comunità umana attorno a              questo tempo e rileggere insieme la proposta
noi ha bisogno di cortesia e gentilezza, il Si-           educativa all’interno delle unità.
gnore Dio ha bisogno di noi, affinché tutto que-          Non è un momento in cui qualcuno ha da dire
sto si realizzi e la speranza prevalga sulla dispe-       qualcosa in particolare: ma dei momenti in cui
razione.                                                  ognuno potrà portare il proprio contributo per
Sappiamo che farete tutto il possibile per conti-         far nascere idee da far circolare all’interno della
nuare a sperare e a immaginare “ciò che splen-            nostra regione nel paio d’ore di tempo che o-
de dietro le nuvole più nere.”                            gnuno vorrà/potrà dedicare a questa opportuni-
                                                          tà.“
             Donatella Mela e Fabrizio Coccetti           -In seguito al ritorno alle attività educative esti-
                La Capo Guida e il Capo Scout             ve, l’Agesci Lombardia ha stabilito i protocolli
                                                          e riferimenti normativi e tecnici per una ripresa
           Barbara Battilana e Vincenzo Piccolo           in sicurezza della proposta educativa scout,
              Presidenti del Comitato nazionale           chiamandola #NuovamenteNoi
                                                          L’intenzione è stata di preparare i documenti
                        p. Roberto Del Riccio sj          adeguati per accompagnare le scelte che, le Co-
               Assistente ecclesiastico generale.         munità Capi, saranno chiamate a fare per rico-
                                                          minciare ad incontrare i propri ragazzi. L’invito
                                                          è stato di pensare ad una graduale ripartenza
                                                          delle attività in presenza così da leggere al me-
                                                          glio le esigenze e metterle in relazione alla fat-
                                                          tibilità delle proposte, avendo molta cura e ri-
                                                          spetto delle sensibilità di ogni capo di Co.Ca.
                                                          L’augurio è che ogni Comunità Capi possa tro-
                                                          vare un equilibrio tra il “fare tutto a tutti i costi”
                                                          e il “non fare niente”, nella certezza che il ritro-
                                                          varsi con i propri ragazzi sarà già la più bella
                                                          delle emozioni. È un momento di grande re-
                                                          sponsabilità per ciascuno di noi, in cui dovremo
                                                          porre attenzione al rispetto dei protocolli di pre-
                                                          venzione, ma è anche un momento che si può
                                                          trasformare in una bella occasione educativa.
                                                          In un contesto delicato e fortemente impegnati-
                                                          vo questo è il messaggio lasciato a tutti i Capi

                                                      8
scout che ci pare opportuno riportare:                   tare in sicurezza le proposte per questa estate“
“Cari capi è venuto il momento di andare fuori!                 Il Comitato Regionale Allargato AGESCI
In questi mesi abbiamo custodito le relazioni                                                  Lombardia
esplorando nuovi scenari che la situazione di
emergenza progressivamente ci offriva. Quello
trascorso è stato un tempo denso di esperienze:
ciascuno ha però vissuto la sua, e la condivi-
sione, seppur tramite i social, è stata in tante          ATTIVITÀ DURANTE IL COVID
occasioni, timida e limitata. Non abbiamo quel
trascorso di vita comunitaria che è tipica di noi        Dopo le proposte e le normative della AGESCI,
scout. Ora torneremo ad incontrarci, a giocare,          vi riportiamo una testimonianza importante di
a vivere avventure, a camminare e pregare.               una Route vissuta in sicurezza e con l'entusia-
Impareremo ad abitare il tempo e lo spazio che           smo e lo spirito di comunità e fraternità che
hanno acquistato nuove fisionomie. Dobbiamo              caratterizza il metodo Scout.
partire dai ragazzi che ci sono affidati, dalle          La testimonianza è di Alice Bondurri del
loro storie, dalle emozioni che hanno provato e          “CRITICAL CLAN” del Milano 99
dalle esperienze che hanno vissuto, costruendo           Vivere il clan in quarantena è stato molto diffi-
contesti favorevoli per permettergli di raccon-          cile. Inizialmente eravamo propositivi e dina-
tarsi. Occorre recuperare spazi di reale prota-          mici, poi con il tempo la riunione online è di-
gonismo dei ragazzi in cui possano, partendo             ventata sempre più complicata da gestire e sem-
dai loro sogni, continuare a costruire la loro           pre meno stimolante. Con l’avvicinarsi del-
storia. In questo contesto è importante la vita          l’estate, quindi, abbiamo iniziato a chiederci
all’aperto che ci insegna il senso dell’essen-           cosa sarebbe stato della route. Per noi la route è
ziale e della semplicità, ci permette di essere          sempre un momento molto atteso, perché è pro-
persone autentiche che colgono i propri limiti e         prio in route che si riesce a vivere la carta di
la necessità di aiuto e rispetto reciproco tra noi       clan in maniera forte, profonda e piena; inoltre,
e con tutto il creato. Le Comunità Capi sono             dopo quei tre mesi di quarantena, per molti di
chiamate a leggere i nuovi contesti che si stan-         noi la route era sentita come un bisogno,
no delineando e che impongono una forte ri-              un’esigenza, una necessità.
flessione circa le riposte che si vorranno dare.         Dunque, quando la situazione ha iniziato a sta-
Saranno sentieri nuovi, diversi a seconda della          bilizzarsi e ci è stato detto che sarebbe stato
storia del Gruppo, dei Ragazzi e dei Capi che            possibile organizzare una route o qualcosa di
lo compongono, delle famiglie, del contesto              simile seguendo delle norme ben precise, è ini-
territoriale e sociale, sentieri da affrontare in-       ziato un grande dibattito.
sieme con coraggio, speranza, passione. Siamo            La domanda che ci siamo posti e che ha deter-
chiamati ad essere responsabili, e cioè a saper          minato la scelta di alcuni di noi, è stata se fosse
offrire risposte di senso quando saremo inter-           davvero necessario fare questa route e se farla
pellati e a rendere conto delle nostre scelte e          fosse una decisione coerente con la nostra scel-
azioni. I Capi Gruppo, più che mai, dovranno             ta politica.
essere i custodi dei processi attraverso i quali         In realtà non siamo riusciti a darci una risposta
comprendere la realtà per la costruzione condi-          definitiva; abbiamo però scelto di organizzare
visa di nuovi percorsi educativi. Come Capi              una route e di viverla come un momento di pro-
dovremo prepararci di conseguenza ad affron-             va e di confronto diretto con una serie di norme
tare le nuove sfide educative, ripensando a co-          con cui eravamo consapevoli di dover convive-
me utilizzare gli strumenti del metodo in ragio-         re anche in futuro, cosa che effettivamente è
ne del mutato contesto. Diventa pertanto essen-          avvenuta. Si potrebbe dire che la nostra è stata
ziale proseguire la propria formazione perma-            una decisione proiettata verso una convivenza
nente attraverso le occasioni offerte dal-               con la situazione di emergenza. Questo non si-
l’associazione, ma anche tramite altri spunti e          gnifica che abbiamo ignorato la domanda che ci
riflessioni. Con questo spirito, le Branche Re-          eravamo posti, ma abbiamo deciso di dare una
gionali vi invieranno alcuni pensieri per stimo-         risposta mettendoci in gioco e soprattutto alla
lare la costruzione delle proposte educative. Il         prova.
comitato regionale, le branche e i settori, si           A questo punto abbiamo dovuto decidere come
pongono a supporto e in ascolto di tutti i capi,         organizzarci, cercando di metterci nella miglio-
per condividere pensieri, proposte e domande.            re condizione possibile per poter rispettare tutte
Il supporto sarà inoltre presente anche nella            le regole, in particolare quelle più faticose, co-
gestione degli aspetti di prevenzione che sono           me dover avere una tenda a testa, cosa che ha
previsti dalle normative nazionali e regionali.          giustamente spaventato moltissimo chi già fa
Insieme a questa lettera vi inviamo anche tutta          fatica normalmente.
la documentazione necessaria per poter proget-

                                                     9
Anche su questo tema abbiamo discusso per un                modo migliore per arrivare ad un atteggiamento
po', ma alla fine la scelta migliore ci è sembrata          che sia del tutto coerente e rispettoso di queste
preparare una route come gli anni precedenti                norme sia l’abitudine e la consapevolezza.
ma riducendo il numero di giorni, cercando del-             Dunque, in quest’ottica, probabilmente la route
le tappe non troppo lunghe ma non per questo                che abbiamo fatto ha avuto il faticoso compito
poco stimolanti e facendo particolare attenzione            di farci capire tutto ciò, di spingerci a fare me-
a trovare grandi spazi per dormire che potesse-             glio per quest’anno e soprattutto di dimostrarci
ro accogliere 18 tende. In più, ovviamente, ciA             che è possibile organizzare delle attività che
siamo dichiarati pronti ad annullare tutto in ca-           non perdano il loro valore, il loro significato e
so di un peggioramento della situazione.                    la loro conformità con lo spirito scout e che allo
Alla fine, siamo riusciti a partire, e siamo stati          stesso tempo non mettano a rischio la nostra
in Valmalenco dal 3 al 7 agosto. Il percorso è              sicurezza e la nostra salute e quella di chi ci sta
risultato molto bello e adatto per la situazione.           vicino.
Le nostre tappe non sono mai durate più di tre
ore; abbiamo fatto molte pause a causa del peso
degli zaini, ma siamo riusciti a goderci il pae-
saggio e a vivere con serenità i momenti di co-
munità come i pasti o le varie attività.
Sicuramente il fatto di essere all’aria aperta ci
ha aiutati a rispettare le norme riguardanti il             IN BIBLIOTECA
distanziamento e a rimanere in sicurezza,                   di Carla Bianchi Iacono
d’altra parte, però, talvolta ci ha portati ad esse-
re meno prudenti, proprio perché ci sentivamo
più sicuri. Nonostante tutto, però, siamo riusciti
a rispettare questo tipo di norme.
Per quanto riguarda le tende, punto su cui tutti
                                                            Il libro del cuore – incontrare Davide
avevamo moltissimi dubbi, non abbiamo ri-
                                                            di Luca Fallica monaco di Dumenza, edizioni
scontrato alcun tipo di problema, anzi alcuni di
                                                            Terra Santa, Milano, 2020
noi hanno rivalutato l’idea di dormire da soli,
sfruttandola come un momento personale. Inol-
                                                            Luca Antonio Fallica è un monaco benedettino
tre la riduzione del tempo dedicato al cammino,
                                                            che dal 1989 con altri fratelli ha dato inizio alla
ha bilanciato il peso tanto elevato dello zaino, e
                                                            Comunità Monastica Ss.Trinità e che dal 2005
in ogni caso, nei tratti più ostici o in casi di in-
                                                            è insediata a Dumenza, in provincia di Varese,
fortuni, qualcuno si è offerto di portare una o
                                                            e fa parte della Diocesi di Milano.
due tende in più.
                                                            La recensione del libro di fratel Luca è una pro-
Il punto più ostico è stata l’impossibilità di con-
                                                            va un poco ambiziosa per le mie capacità di
dividere. Può sembrare una cosa banale, ma ci
                                                            interpretazione della Bibbia perché non sono
siamo resi conto che la route è fatta anche di
                                                            una biblista; ho letto il vecchio e il nuovo Te-
tutti quei piccoli gesti che ci mettono in relazio-
                                                            stamento e ho seguito le Lectio tenute dai mo-
ne tra di noi come il prestarsi un oggetto nel
                                                            naci benedettini per qualche anno quando la
momento del bisogno, l’assaggiare il piatto di
                                                            loro Comunità si trovava a Vertemate a pochi
qualcun altro, lo scambiarsi un sorso d’acqua
                                                            chilometri da Milano.
dopo una lunga salita. Inizialmente è stato mol-
                                                            Davide è certo il personaggio della Bibbia più
to difficile perché abbiamo dovuto rinunciare a
                                                            conosciuto anche perché di lui è stata fatta
degli atteggiamenti ormai naturali, ma poco alla
                                                            “tanta pubblicità”, detto con il gergo attuale; il
volta siamo riusciti a farci sempre più attenzio-
                                                            cinema, l’arte, la letteratura ci hanno fatto co-
ne. Ovviamente non siamo stati perfetti, anche
                                                            noscere la sua poliedrica e complessa personali-
perché la maggior parte di noi si è trovata a do-
                                                            tà. Il coraggioso condottiero che porta il popolo
ver seguire queste norme per la prima volta, e
                                                            di Israele a sbaragliare i nemici e a unificare
dunque la mancanza di esercizio e di abitudine
                                                            tutte le tribù sparse; la saggezza del re, l’astuzia
ha preso il sopravvento.
                                                            del conquistatore di Gerusalemme e non ultimo
Abbiamo molto da imparare e sicuramente
                                                            l’autore di stupende opere poetiche, salmi e inni
quest’anno ci metterà a dura prova, ma nel
                                                            senza dimenticare però i suoi non pochi ele-
complesso siamo molto contenti di essere riu-
                                                            menti di debolezza.
sciti a vivere questa esperienza per noi così im-
                                                            La costruzione del libro si dipana tra la storia
portante e parte integrante del nostro percorso
                                                            degli eventi attraverso l’interpretazione dei ver-
di rover e scolte, nonostante tutto.
                                                            setti biblici inerenti al soggetto del sottotitolo
Speriamo davvero che sia stata un buon eserci-
                                                            “Incontrare Davide”, i riferimenti e le similitu-
zio per quest’anno, ma pensiamo anche che il

                                                       10
versione ?
                                                            Certamente le situazioni sopra riportate hanno
dini con Gesù e le citazioni di biblisti che han-           fatto parte e continueranno a far parte delle
no scritto di re Davide: il cardinal Carlo Maria            tristi categorie della vita, espressione della in-
Martini, Bruna Costacurta, Rosanna Virgili dal              capacità di restituire al prossimo tutto l’amore,
Pra.                                                        tutta la carità di cui siamo ospiti, testimoni (a
L’introduzione inizia con un versetto (1 Sam                malincuore si spera) di un umanesimo evangeli-
13,14) “Il Signore si è già scelto un uomo se-              co incompiuto , non portato a termine ma al
condo il suo cuore e gli comanderà di essere                tempo stesso animati dalla speranza di volerlo
capo del suo popolo”; con queste parole il pro-             portare a compimento. Così scrive Benedetto
feta Samuele comunica al primo re d’Israele,                XVI nell’enciclica Deus Caritas Est: “Non c’è
Saul, che Dio ha scelto al suo posto un altro               nessun ordinamento statale giusto che possa
capo per il suo popolo;                                     essere rendere superfluo il servizio del-
la scelta secondo il cuore di Dio sta nella diffe-          l’amore… ci sarà sempre sofferenza che neces-
renza fra il diverso modo di vedere: “gli uomini            sita di consolazione o di aiuto”. Forse la diffe-
vedono secondo gli occhi; ma il Signore vede                renza cristiana è proprio il superamento, sep-
secondo il cuore”.                                          pur legittimo, di un “troppo umano” ottimismo
Il capitolo che riguarda la vittoria del “pic-              o di un sorridente “andrà tutto bene”: “non con-
colo”pastore contro il gigante Golia, che è                 formatevi a questo mondo” (Rm, 12,2), e la
l’inizio della vicenda di Davide, si articola in            testimonianza di una speranza radicata nel-
cinque scene, come le chiama l’autore: la lettu-            l’umanesimo evangelico. La carità-amore ap-
ra di queste pagine ci fa immaginare davvero di             partiene alla natura della Chiesa e non ci è con-
assistere a una rappresentazione teatrale.                  sentito tradirLa.“Chi non ama il fratello che
Davide compie molte cose buone, grazie al Dio               vede, non può amare Dio che non vede” (I Gv
che lo ha scelto e gli ha permesso di compierle,            4,20).
ma non solo; Davide incontra il peccato, grave,             Questo significa, come scrive Luciano Mani-
poiché manda a morire scientemente molti in-                cardi in La fatica della Carità ed. Qiqajon , che
nocenti.                                                    la carità deve essere non solo di gesti ma anche
Attraverso il percorso della redenzione che av-             di parole. “ deve essere profetica ed evangelica.
viene con fatica e con dolore, Davide, ricono-              Capace dello sdegno e dell’invettiva profetica
scendo il suo peccato consente al perdono di                renderà più eloquente ogni gesto di carità”.
Dio di operare efficacemente nella sua vita per             Del resto anche nel documento dei vescovi ita-
trasformarla. Un versetto dei tanti Salmi com-              liani “Evangelizzazione e testimonianza della
posti da Davide ne confermano il cambiamento:               carità” veniva affermato “la carità cristiana ha
“Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in               in se stessa una grande forza evangelizzatrice”,
me uno spirito saldo”.                                      è parola potente, capace di trafiggere i cuori.
L’argomentazione dell’autore è che, se Davide               Quale traccia dunque seguire in un cammino
è un uomo scelto da Dio perché è “secondo il                che ci aiuti a comprendere e applicare nelle o-
suo cuore”, e il titolo di merito non è mai stato           pere e nello spirito la carità cristiana ? La ri-
attribuito ad altri nelle Scritture, allora conosce-        sposta ci è data proprio dal saggio di Manicardi
re Davide, ci avvicina al cuore stesso di Dio, ce           che si chiede : perché non tentare oggi una ri-
ne fa conoscere e incontrare qualche tratto.                lettura della tradizione delle 14 Opere di Mise-
                                                            ricordia ? la risposta che ci da è molto saggia e
                                                            articolata:” volgersi verso il passato per trovare
                                                            indicazioni ispirazioni per l’oggi è una via da
                                                            percorrere in tempi come i nostri in cui viviamo
                                                            una situazione di smarrimento… chiamati a
PER LA GIOIA                                                ricostruire una grammatica dell’umano e delle
                                                            relazioni interpersonali, sociali e politiche …
DELLA MENTE
                                                            abbiamo bisogno di ritrovare l’essenziale e di-
di Roberto Dionigi
                                                            scernere l’irrinunciabile della fede”.
                                                            Il riesaminare individualmente e comunitaria-
                                                            mente le 14 opere di misericordia aiuta a risco-
                                                            prire in particolare nei laici e nel cosiddetto
Se è vero, ed è purtroppo vero, che stiamo vi-
                                                            mondo del volontariato il significato e l’esi-
vendo i giorni “cattivi” della pandemia, della
                                                            genza della responsabilità individuale, così in-
malattia e della sofferenza, della solitudine ,
                                                            fatti scrive l’autore: “le istituzioni caritative
dell’abbandono, e per molti della brutta morte
                                                            mostreranno dunque la loro vitalità se, con il
non è forse il momento di manifestare proprio
                                                            loro servizio continuo ed efficace, non solo non
in questa circostanza la differenza cristiana?
                                                            susciteranno atteggiamenti di deresponsabiliz-
innanzi tutto riscoprendola nella nostra coscien-
                                                            zazione da parte dei singoli cristiani, ma se, al
za provando a viverla come momento di con-
                                                            contrario sapranno sensibilizzare alla responsa-
                                                       11
bilità caritativa i singoli, le comunità cristiane e
la società”.                                                specialmente nel periodo che stiamo vivendo:
Una riflessione questa che porta al cuore del               “Ci manca il tempo per pensare, per riflettere,
significato del ruolo del laico nella vita eccle-           per una distensione nella serenità. L'uomo mo-
siale ma in particolare al significato che dà al            derno è malato perché lo sospinge una tensione
suo impegno di servizio nel volontariato: un                nervosa continua e assillante. Abbiamo pro-
impegno che si coniuga con l’assunzione di una              lungato il giorno oltre il tramonto: abbiamo
responsabilità.                                             cancellato la notte - sonno e riposo - prose-
Ma siamo idonei a farci carico di questa re-                guendo sotto fasci di luce artificiale il nostro
sponsabilità? dobbiamo farci autocritica? E’                lavoro. L'uomo moderno ha perduto il silen-
forse stata forse carente la promozione del lai-            zio: tutto è rumore, tutto si svolge nel rumore:
cato in ambito ecclesiale assegnando ad esso un             negli uffici, nelle officine, sulle strade, così la
ruolo di diretta responsabilità? Questa promo-              musica sincopate della radio, il ritmo serrato di
zione ha raggiunto la massa dei fedeli o è rima-            un commento cinematografico. Non si parla, si
sta appannaggio d’una piccola élite?                        urla.     Bisogna avere il coraggio di rompere
Scriveva il Padre conciliare Edoardo F. Pironio             questa cerchia inesorabile: dobbiamo evadere.
in “I laici nella trasformazione del mondo” edi-            Abbiamo sete di silenzio, di pace, di serenità.
zione a.v.e. : “Forse, a volte, non abbiamo sa-             Abbiamo bisogno di un clima che ci permetta di
puto aiutarli a scoprire il loro vero posto nella           riscoprire l'essenza delle cose, al di là delle
realtà storica, non abbiamo saputo impegnarli a             apparenze, per poter riprendere a vivere da
costituire il regno di Dio nel temporale. Forse             uomini. Evadere. Là dove il sentiero si perde,
abbiamo temuto che con le loro opzioni com-                 nello spazio segnato dal bosco, pianto una ten-
promettessero tutta la chiesa . Ci sono state e-            da. Solo con me stesso. La foglia secca si
sperienze dolorose, ma ci è mancato coraggio e              spezza, scricchiola sotto il mio piede, un uccel-
soprattutto, fiducia nelle Spirito Santo”.                  lo saetta nel cielo. Solo: al tramonto le ombre
Dubbi che ancora oggi non sono stati sciolti (il            si allungano: disteso per terra, guardo sopra di
testo è dell’1989 !) ma che se affrontati segne-            me: si accendono le prime stelle. Oltre il profi-
rebbero una nuova stagione nella Chiesa.                    lo delle piante, una gamma di colori, vette che
                                                            si tingono di tonalità degradanti. Guardo e
                                                            ascolto. E' pace, è infinita tranquillità. E'
                                                            gioia di riscoprire il mio mondo interiore....... "
                                                            Un pensiero particolare è stato rivolto a Vitto-
                                                            rio Ghetti, visto che - a causa del lock-down -
                                                            non si è potuta tenere la tradizionale celebrazio-
RACCONTIAMOCI                                               ne del 28 giugno. La giornata si è conclusa
                                                            con la visita al cimitero, per salutare Gianni
                                                            Cucchiani.
                                                            Buona Strada!
                                                                                               Claudio Gibelli
                     ENTE

Sabato 1 agosto, cento persone si sono riunite
sulla piazza di CODERA per ricordare Baden,
quaranta anni dopo la sua Partenza.
S. Messa all’aperto, per evitare l’eccessivo as-
sembramento, seguita da un cerchio di gioia.
Durante questo evento, caldeggiato anche da
alcuni valligiani, numerose sono state le testi-
monianze sul “Vescovo di Codera” - alcune
raccontate con commozione, altre spiritose, co-
me si può bene immaginare - inframmezzate da
canti scout.
Questi mesi, vissuti nell’incertezza del momen-
to e nella speranza del domani, sono serviti per
“fare il punto” e ripensare al nostro futuro, da
parte di tutti.
A questo proposito, come spesso accade, Baden
ci viene in aiuto con le sue riflessioni, tuttora
fresche ed attuali.
Il suo pensiero che vi riportiamo, scritto nel
lontano 1959, si può riferire a ciascuno di noi,

                                                       12
FONDAZIONE                                  munsciùr che tanto ha rappresentato per la val-
                                                           le. Siamo tornati in Valle il 26-27 settembre per
Siamo ancora (e non è detto che sia finita …) in           il primo anniversario della morte di Gianni
una fase di notevole incertezza sulla ripresa (o           Cucchiani, uno dei “padri fondatori”. Con
sulla gestione emergenziale, che comunque in               quanto stiamo facendo – che non sarà molto ma
qualche misura proseguirà) delle attività della            non è certo poco – riteniamo di onorare degna-
Fondazione soprattutto nelle basi, come accen-             mente la memoria dei fratelli scout che hanno
nato nell’ultimo articolo.                                 fortemente voluto e concretamente aiutato i pri-
L’estate trascorsa ha permesso di limitare i dan-          mi passi della Fondazione
ni e soprattutto di gestire con attenzione e con il        Quest’anno ricordiamo anche i 20 anni dalla
dovuto rigore un protocollo di sicurezza anti-             morte di Vittorio Ghetti, primo Presidente e a
Covid19 con i Gruppi che, nonostante la pande-             lungo Presidente Onorario della Fondazione, e
mia, si sono organizzati con tutte le precauzioni          in questi giorni il secondo anniversario della
di legge per svolgere campi e routes nelle no-             Partenza di don Giovanni Barbareschi, secondo
stre basi, condividendo il progetto, le regole e i         Presidente Onorario: il 28 ottobre in S. Simpli-
percorsi pensati con e per loro (grazie al prezio-         ciano don Giuseppe Grampa presenterà la rac-
so lavoro di alcuni Custodi, che come “guru” e             colta da lui curata delle “lezioni” di don Gio-
“tutor” hanno gestito assieme ai Capi la logisti-          vanni alla Scuola della Parola per i giovani,
ca, gli itinerari e la preparazione delle routes).         voluta dal Card. Martini.
Da quanto abbiamo visto siamo stati fra i pochi            Guardando al futuro, vogliamo anche ricordare
che hanno fatto rispettare l’obbligo (di legge             che dall’attività estiva della base di Sorico, gra-
regionale9 di far pervenire all’ATS ed al Co-              zie ai gruppi-custodi ed al Parroco don Tiziano,
mune la segnalazione della propria presenza in             sta nascendo un nuovo Gruppo Scout “Alto La-
zona, raccogliendo per ciascuna unità di pas-              rio”, che raccoglierà nuovi scout in una zona
saggio il progetto del campo/route; alcune ATS             finora non “coperta” associativamente, coordi-
hanno effettuato controlli e l’essere stati trovati        nandosi con il gruppo di Morbegno: al Gruppo
in regola non è un sospiro di sollievo per esser-          buona strada che comincia, per la Fondazione
cela cavata, ma la pacata coscienza dell’aver              un’esperienza nuova e molto motivante in pro-
fatto bene il nostro dovere di cittadini prima             spettiva futura.
ancora che di educatori. Abbiamo chiesto a tut-
te le unità di essere autosufficienti per attrezza-        Diversi impegni ci attendono in questi mesi di
tura, viveri, stoviglie e pentolame; abbiamo               fine 2020 – sperando che per il resto non sorga-
scaglionato le presenze in modo da prevenire               no troppi problemi e l’attività, sia pure nel con-
sovrapposizioni di gruppi e fissato limiti di nu-          testo del new normal compatibile con il persi-
mero (15 persone Capi compresi), con obbligo               stere della pandemia, possa proseguire anche se
di pernottamento in tende singole, ripari o                su scala ridotta. In primo luogo la formalizza-
all’addiaccio (non nelle case, riservate ai e ge-          zione degli accordi relativi agli affitti (attivi e
stite dai custodi, che sono “tabù” a tutti gli ef-         passivi) con le controparti e, soprattutto in via
fetti per il resto del mondo).                             Burigozzo, il completamento delle sistemazioni
Abbiamo detto di no, motivatamente e coeren-               dell’area scout (facilitato nei mesi scorsi dai
temente, ad iniziative estemporanee e di indivi-           lavori di ristrutturazione dell’ostello). Nelle
dui che, facendo vacanza per loro conto, pensa-            singole basi si procede “passo dopo passo”, se-
vano di poter usufruire delle basi, in particolare         condo le circostanze locali, per consentire fin-
in val Codera: la responsabilità dei custodi pre-          ché la stagione lo consente il mantenimento dei
senti e la ovvia scelta non-violenta (la violenza          programmi e protocolli adottati in estate. Sarà
l’abbiamo subita se mai noi con il non-rispetto            certo più difficile la stagione invernale, posto
delle regole fissate) hanno consentito di gestire          che gli spazi interni delle basi non permettono
nei limiti della civiltà e/o dell’amicizia (di fra-        di ospitare se non poche persone (e i custodi di
ternità scout non si può più parlare, per tempo            turno). Sul piano delle operazioni straordinarie,
trascorso rispetto alla militanza delle persone e          acquisito l’immobile di Sesto S. Giovanni, stia-
nel merito dei loro comportamenti) situazioni,             mo procedendo per accelerare l’acquisto (e in-
per fortuna poche, di soggetti fedeli … a se               tanto rinnovare il comodato) della base di Mon-
stessi e ribelli a tutto il resto.                         za, già finanziata, e per stipulare il rogito della
Abbiamo ricordato il 40° anniversario del ritor-           casa Romilda (per la quale il Comitato Romilda
no di Baden alla casa del Padre, trovandoci il 1°          ha trasferito tutte le somme raccolte, che copro-
agosto a Codera con un certo numero di perso-              no l’acquisto e larga parte dei lavori: questa è
ne (con mascherina) in piazza per la concele-              l’occasione per ringraziare pubblicamente le
brazione della S. Messa (don Alberto, don Pao-             persone che, su impulso di Gianni Cucchiani,
lo e don Tiziano) e per un momento condiviso               hanno costituito ed animato il Comitato).
con gli abitanti della valle che hanno aggiunto            A fine anno diverse iniziative, condivise con
ai nostri i loro ricordi, spontanei e toccanti, del        l’editoriale diocesana ITL, ricorderanno Baden

                                                      13
Puoi anche leggere