Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita

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Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita
Magazine semestrale • Anno XVIII • Numero 1 • Giugno 2016
Autoriz.Tribunale di Milano n.106 del 21/02/2006 – Stampe Periodiche

                                                                       Chi difende i miei diritti?
                                                                           I nostri nuovi        I disegni dei           Dall’India
                                                                       progetti in Italia     piccoli siriani         al Perù, come
                                                                       per sostenere          in fuga dalla           interveniamo
                                                                       le famiglie che        guerra diventano        per il benessere
                                                                       vivono in povertà      una mostra              dei bambini
Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita
Quella domanda che
bussa alla nostra porta
                      “Chi difende i miei diritti?” è il
                      quesito che ci introduce nel nuovo
                      Nel Giardino del Re e che ci guida
                      nei progetti che anche quest’anno
                      abbiamo potuto dedicare a migliaia
                      di bambini e ragazzi. Per loro, infat-
                      ti, protezione, salute, educazione
e sviluppo sono spesso un miraggio, una speranza affi-
data a un gesto d’amore che li raggiunge ma purtroppo
non ancora a un diritto riconosciuto e tutelato.

È un anno che ricorderemo anche noi, in Italia e in Europa,
poiché quella stessa domanda ha bussato in modo fragro-
roso alla nostra porta sotto forma di drammi umani: quelli
di centinaia di migliaia di famiglie italiane con minori che
si sono impoverite, quello vissuto dal milione di profughi
che hanno raggiunto il Vecchio continente scappando da
guerre, sfruttamento e violenze, e quelli causati dai cam-
biamenti climatici, ambito in cui forse abbiamo iniziato a
comprendere che siamo vicini al punto di non ritorno. E,
come sempre, le ferite sono tanto più profonde quanto
cresce il numero di bambini coinvolti: i più poveri tra i
poveri, i più vulnerabili tra gli esuli, coloro che ereditano
un mondo sulla soglia del collasso ambientale.

Per la Fondazione è stato un anno dedicato alla matu-
razione: il 18° compleanno della nostra organizzazione
appena festeggiato ci ha fatto comprendere di avere
un ruolo importante nello scenario mondiale, che siamo
chiamati a intensificare la nostra proposta educativa
per spingere bambini e ragazzi in condizione di svan-
taggio a trasformare il disagio in consapevolezza, e
la consapevolezza in una nuova forza. Per affermare
responsabilità, abbattere i muri, promuovere pace e
solidarietà, stare con ciò che veramente conta.

La domanda che oggi bussa alla porta de L’Albero della
Vita ci trova pronti, persino di fronte alle gravi istanze
del nostro tempo, e ci richiede una nuova forte spinta
a crescere, ci rivela il bisogno di raccogliere tanto soste-
gno, grandi risorse per moltiplicarci, realizzare interventi
ancora più incisivi e offrire opportunità ai bambini nei
contesti di maggior degrado.

Ai tantissimi che anche quest’anno ci hanno sostenuto,
oltre al ringraziamento più profondo, va l’invito a farsi più
vicini, a venire a toccare con le loro mani e vedere con i
loro occhi il nostro lavoro e, prima ancora, ad ascoltare
la voce che ci chiama ad agire per promuovere dignità,
crescita, valore nella vita di migliaia di bambini.

					 Con affetto
     Ivano Abbruzzi
               Presidente Fondazione L’Albero della Vita
Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita
WWW.ALBERODELLAVITA.ORG

Sommario
Giugno 2016

 2         RICERCA POVERTÀ
      Un’indagine sulle famiglie
      povere nel nostro Paese

 4          VARCARE LA SOGLIA
      Concluso a Palermo
      il corso pre-parto

 5         BAMBINE
      Un importante progetto
      europeo contro le MGF

 6         AFFIDO FAMILIARE
      Tanto amore e voglia
      di mettersi in gioco

 7          PROFUGHI
      I disegni dei piccoli siriani
      diventano una mostra

 8          EDUCAZIONE
      Come contrastiamo               17      SOSTENIBILITÀ                       20         INCONTRI
      l’abbandono scolastico
                                       KENYA: ottimi risultati                         La visita speciale di Suor
                                       in terra Samburu                                Marcella nei nostri uffici
10          EVENTI
      Cene di beneficenza             18         PROTEZIONE                       22          SOSTEGNO A DISTANZA
      e feste di compleanno                 INDIA: un importante                       Gli ultimi aggiornamenti
                                            centro che cura i disabili                 da Haiti e dall’India
 11         INIZIATIVE
      Gli accordi con le aziende      19          LASCITI                         24         ASSISTENZA
      danno buoni frutti                    Una scelta d’amore per                     PERÙ: portiamo la
                                            le prossime generazioni                    salute a chi non ne ha
12          ACCOGLIENZA
      Dalla comunità a una
      famiglia tutta per loro
                                      Nel Giardino del Re                              Direttore responsabile:
                                      Anno 18 • n. 1 • Giugno 2016                     Fulvia Degl’Innocenti

14           I NUMERI                 Magazine semestrale - Registrazione
                                      Tribunale di Milano n° 106 del 21/02/2006
                                                                                       Progetto editoriale:
                                                                                       L’Albero della Vita onlus
      I progetti della Fondazione                                                      Realizzazione editoriale:
      in Italia e nel Mondo           Fondazione L’Albero della Vita Onlus             Alessandro Giulio Midlarz
                                      Sede nazionale: Via Vittor Pisani, 13, 20124     Progetto grafico e impaginazione:
                                                                                       Giovanna La Feltra
16        EMERGENZE                   Milano - Tel. 02 90751517
                                      info.fondazione@alberodellavita.org
                                                                                       Stampa: GRAPHICSCALVE SpA
      NEPAL: in aiuto delle                                                            Iconografia: archivio FADV
                                      www.alberodellavita.org                          Copertina: foto Shutterstock
      comunità dopo il sisma

                                                                                                 Fondazione L’Albero della Vita | 1
Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita
PROGETTI IN ITALIA

       RICERCA POVERTÀ

  Voglia di riscatto
   Una importante indagine fortemente voluta
   dalla Fondazione in sette grandi città italiane
   porta alla luce le problematiche ma soprattutto
   le risorse delle famiglie in difficoltà economiche

  M        agnus gubernator et scisso
           navigat velo, “un timoniere
   di valore continua a navigare
                                         quotidiane ma, allo stesso tempo,
                                         grandi potenzialità e una voglia
                                         di riscatto forse inattesa. “Siamo
   anche con la vela a brandel-          partiti da una considerazione:
   li”. In questa celebre massima        perché tutti gli studi del settore ci
   di Seneca c’è molto del senso         dicono che in Italia le famiglie po-
   della ricerca “Io non mi arrendo –    vere hanno pochissime possibilità
   Bambini e famiglie in lotta contro    di uscire dalla loro condizione                     contro una media continen-
   la povertà”, promossa da L’Al-        e, invece, in molti Paesi europei                   tale del 34,4. In effetti gli aiuti
   bero della Vita e realizzata dalla    l’aiuto è più efficace?”, racconta                  economici delle istituzioni,
   Fondazione Emanuela Zancan. È         Alessandra Pavani, Responsabile                     che pure svolgono un ruolo
   un’approfondita indagine sulla        Ricerca e Advocacy de L’Albero                      importante, sono necessari
   povertà delle famiglie con figli      della Vita. Secondo l’ISTAT, infatti,               ma non in grado di cambiare la
   minorenni che vivono in 7 grandi      nel nostro Paese i trasferimen-                     sostanza delle cose. La pover-
   città italiane, da cui emergono       ti sociali riducono il rischio di                   tà “italiana” diventa, infatti, un
   tutti i loro problemi e le ansie      povertà di circa il 20 per cento,                   problema anche esistenziale che
                                                                                                                                    La ricerca
                                                                                                                                    realizzata in
     PROBLEMI PRESENTATI DALLE FAMIGLIE (valori percentuali sul totale delle famiglie)
                                                                                                                                    collaborazione
                                                                                                                                    con la Fondazione
                                                                                                                                    Emanuela Zancan

      Un prezioso strumento per le istituzioni
      Lo scorso ottobre la ricerca è stata presentata in Parlamento a politici e associazioni

                                                                        È     stata la Nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei
                                                                              Deputati a ospitare, lo scorso 27 ottobre, la presentazione della
                                                                        nostra ricerca alle istituzioni e al terzo settore. Presenti numerose fi-
                                                                        gure di spicco, a partire, tra gli altri, dalle Onorevoli Michela Brambilla
                                                                        e Sandra Zampa, rispettivamente Presidente e vice-Presidente della
                                                                        Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, ma anche
                                                                        Raffaele Tangorra, Direttore Direzione Generale per l’Inclusione e
                                                                        le Politiche Sociali al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e
                                                                        Vincenzo Spadafora, in quel momento Autorità Garante per l’Infanzia
                                                                        e l’Adolescenza. Tutti gli interventi hanno evidenziato come le con-
                                                                        clusioni della ricerca potranno essere utilizzate nella messa a punto
                                                                        di strumenti legislativi ad hoc di contrasto alla povertà. Il nostro
                                                                        presidente, Ivano Abbruzzi, ha voluto sottolineare come “l’esperienza
                                                     Alessandro Lisci

                                                                        della Fondazione con le famiglie in condizione di povertà e fragilità
                                                                        conferma in pieno le indicazioni emerse dalla ricerca: per migliorare
                                                                        le azioni di lotta al disagio economico e sociale serve ripartire dall’a-
                                                                        scolto delle persone tramite operatori sociali pronti a valorizzarle”.

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                                                    Le famiglie ci parlano
                                                    I problemi                                    Le risorse per la famiglia

                                                    •   “Dopo la maternità pensavo di
                                                    rientrare al lavoro come domestica
                                                                                                  •   “Sono stata aiutata dai genito-
                                                                                                  ri, adesso io aiuto loro, con quel
                                                    ma mi hanno detto che preferivano             poco che ho perché non posso
                                                    trovare una senza figli e senza               permettermi di più. Ci diamo
                                                    impegni familiari. Ora ho ricevuto la         forza a vicenda”. Angelica
                                                    lettera perché da un anno non pago
                                                    l’affitto e a breve dovrò andare in
                                                                                                  •   “Mi sono inventata un lavoro che è
                                Beatrice Lencioni

                                                    tribunale. Adesso ho paura”. Antonella        quello di impagliare... ho fatto dei volan-
                                                                                                  tini e cerco di pubblicizzarmi... è il lavoro
                                                    •  “Mio marito si è ammalato e at-
                                                    tende un trapianto... Prima lavorava,
                                                                                                  di mia nonna e ogni tanto qualcuno mi
                                                                                                  cerca. Mi piace tantissimo, lo faccio in
riduce le possibilità e, quel che                   adesso non più e riceve l’invalidità.         casa e seguo mio figlio nei compiti. A
è peggio, si trasmette di gene-                     Non riusciamo a mantenerci. Io cerco          volte mi chiedo se ne vale la pena, ma
razione in generazione, compro-                     di prendermi cura di me per avere             ora vale la pena tutto”. Maruska
mettendo nei bambini la capacità                    un sorriso bello per i miei figli, ma
di aspirare, di trovare la strada                   facciamo fatica”. Pina                        Le risorse per la collettività
per realizzarsi.

Il bisogno di orientarsi
                                                    Gli aiuti ricevuti                            •  “Il comune non poteva pagare le
                                                                                                  pulizie della scuola, ci siamo radunate,
Come agire, dunque, per arre-
stare questo circolo vizioso?                       •  “Io sono a casa dall’inizio di gennaio.
                                                    La mia ditta ha chiuso il 31 di dicembre
                                                                                                  tutte le mamme, e abbiamo pulito
                                                                                                  le aule... ed è stata una bellissima
“Una volta sondati problemi ed                      però grazie alle persone che sono             esperienza, perché abbiamo visto che
esigenze, abbiamo chiesto alle                      qui ho aiuti, il pacco ogni 15 giorni. Mi     possiamo fare delle cose belle”. Anna
famiglie quali capacità avesse-
                                                                                                  •
                                                    danno il pacco per il bambino, pasta,
ro per far fronte alle difficoltà”,                 olio, riso, latte, mi danno di tutto ogni        “A un ragazzo ho detto ‘Invece che
spiega Pavani. “Molte sono rima-                    15 giorni e poi mi hanno fatto anche          chiedere soldi vieni appresso a me che
ste spiazzate, in quanto abituate                   la domanda di richiesta per l’aiuto alle      qualche lavoro lo facciamo insieme’.
a sentirsi approcciare in termini                   famiglie in difficoltà”. Antonio              Noi non proteggiamo solo i nostri figli.
di ‘quale problema avete’ non di                                                                  Per come sono fatto io... Io sono nato
‘come provate a risolverlo’. Eb-
bene, la grande maggioranza ci
                                                    •  “Per me gli aiuti migliori non sono
                                                    soldi ma lo sport per i figli, pagare i li-
                                                                                                  senza padre in un paese fuori Napoli. I
                                                                                                  bambini non li lasciamo andare in giro
ha raccontato di come si ricono-                    bri, invogliarli ad andare a scuola”. Sara    da soli senza un occhio nostro”. Ciro
sca delle doti che mette in gioco
a beneficio della propria famiglia
e della collettività”. Nel corso
                                                    Gli aiuti non ricevuti                        •  “Ho una grande voglia di riscatto.
                                                                                                  Mi attivo per la comunità che mi ospi-
di tre mesi, i ricercatori hanno
intervistato 277 nuclei familiari                   •  “Ci spetterebbero diversi sussidi
                                                    che ho chiesto ai servizi sociali, ma
                                                                                                  ta, faccio l’orto con le altre famiglie
                                                                                                  accolte. Cerco di fare il massimo con il
distribuiti in tutta la Penisola,                   mi rimandano a internet che non               poco che ho”. Yossouf
da Milano a Palermo. Dai dati                       possiedo. Inoltre, ho un Isee molto
elaborati è emersa una tendenza                     basso, ma per 50 euro esco dalla
significativa: più che i beni mate-                 categoria che riceve contributi. Tante
riali, la gente che vive un disagio                 volte non mangiamo per far mangiare
cerca servizi di assistenza, di                     i bambini”. Giuseppe
sostegno e di orientamento. In
particolare, chi ha figli ha voglia
di lottare e sviluppa inaspettate
                                                    •  “Quello che mi è mancato è
                                                    stato questo... la persona che mi
capacità. “Io non mi arrendo”                       dava sostegno, ascolto... una per-
diventa quindi il messaggio                         sona di cui fidarsi e parlare... se lei       PRESENZA DI RISORSE POSITIVE
chiave trasmesso dalle famiglie e                   mi dice ‘Non ti preoccupare’, già             DA IMPIEGARE “PER LA FAMIGLIA”
rappresenta il punto di partenza                    per me è una cosa grande, è come              E “PER LA COLLETTIVITÀ” (valori
per attuare delle azioni concrete                   se lei mi dà forza...” Fayola                 percentuali sul totale delle famiglie)
di lotta alla povertà.

                                                                                                                    Fondazione L’Albero della Vita | 3
Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita
PROGETTI IN ITALIA

       EMERGENZA POVERTÀ MINORILE

   Non è mai
   troppo tardi
   Si è concluso con risultati
   molto positivi il nostro
   primo corso pre-parto
   organizzato a Palermo

  C    umuli di immondizie, carcas-
       se annerite di auto date alle
   fiamme, liquami maleodoranti
                                                                             spiega Giuseppe Di
                                                                             Rienzo, responsabile
                                                                            del progetto in Sicilia.
                                                                                                          Le famiglie
   che invadono le strade dopo
   ogni temporale. Benvenuti allo
                                                                           “Abbiamo presto scoper-
                                                                          to che scioglieva il latte in
                                                                                                          messe in rete
   Zen 2, quartiere popolare di Pa-                                      polvere nell’acqua fredda        Varcare la soglia è
   lermo e grande utopia urbanisti-                                     e che quindi si formavano         attivo anche a Milano

                                                                                                          N
   ca finita male. Questo panorama,                                    i grumi. Il vero problema                 el capoluogo lombardo
   desolante per gli occhi e delete-                                  è che quella madre aveva                   lavoriamo con fami-
   rio per la psiche, è il compagno                                  già tre figli e che nessuno le       glie di immigrati cui, oltre a
   di vita di 20mila persone che                               aveva mai spiegato nulla”. Con il          fornire aiuti materiali, diamo
   faticano, non solo a parole, ad                             laboratorio Per.D.I.A.NA. la Fon-          la possibilità di partecipa-
   arrivare a fine mese. Qui L’Al-                             dazione ha quindi dato il via a un         re a tante attività: incontri
   bero della Vita è presente con                              ciclo di incontri con pedagogisti          educativi per mamme e
   molte iniziative che fanno capo                             e ostetriche che hanno raccon-             neonati, laboratori artistici,
   a “Varcare la soglia”, il nostro                            tato alle donne in gravidanza gli          una festa di compleanno per
   programma che combatte la po-                               aspetti fisiologici del parto, gli         ogni bambino coinvolto nel
   vertà minorile e aiuta le famiglie                          sviluppi psicologici della materni-        progetto e molte iniziati-
   a sviluppare nuove capacità.                                tà, l’allattamento, oltre a insegna-       ve per mettere in rete le
                                                               re loro gli esercizi di rilassamento.      famiglie. Nelle cene etniche
                                                                                                          o nelle giornate del baratto,
                                                               L’esperienza di Elena                      le famiglie hanno cominciato
                                                               “All’inizio ero titubante, ma poi è        a interagire, a solidarizzare,
                                                               stata un’esperienza unica”, rac-           come vivessero davvero
                                                               conta Elena, giovane di 24 anni            all’interno di una comunità.
                                                               che vive in una piccola casa con           Così può capitare che, se
                                                               altri tredici familiari. “Le cose che      una mamma scoppia a
                                                               ho imparato mi hanno aiutato               piangere perché una delle
                                                                  tanto durante e anche dopo              sue figlie deve essere ope-
   Vincere l’ignoranza
   In un luogo dove le ragazze
                                                120                  il mio difficile parto, visto
                                                                        che mio figlio è nato con
                                                                                                          rata e non può permettersi
                                             FAMIGLIE                                                     una babysitter, un’altra
   non vanno al consultorio                                              un’insufficienza respira-        mamma si offra di occuparsi
   pubblico per non essere              I beneficiari dei diversi         toria. Tra noi, mamme e         dell’altra figlia. Storie di vita
   giudicate male dalla gente,          progetti del programma            operatrici, si è creata una
                                        VARCARE LA SOGLIA                                                 reale, storie che varcano la
   grazie al passaparola e                                                solidarietà bellissima. E       soglia della povertà.
   al nostro partner locale,
   l’Associazione Bayty Baytik,
                                               400                       io che diffidavo della gen-
                                                                        te del quartiere... Mi hanno
                                              BAMBINI
   siamo riusciti a organizzare                                      anche donato culla, vestitini,
   un corso pre-parto per quindici                                scarpette...”. E ora che tutti i
   donne. “L’idea del corso ci è ve-                           bimbi stanno bene, Elena e le al-
   nuta dopo aver conosciuto una                               tre neo-mamme ci hanno chiesto
   mamma preoccupata perché la                                 a gran voce di organizzare un
   sua bambina rigurgitava sempre                              corso post-partum. È il segnale
   il latte. Pensava fosse malata”,                            che qualcosa sta cambiando.

4 | Fondazione L’Albero della Vita
Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita
WWW.ALBERODELLAVITA.ORG

    PROTEZIONE

Salviamo le bambine

                                                                                 Alessandro G. Midlarz
È cominciato un importante progetto promosso dalla
nostra Fondazione e cofinanziato dall’Unione Europea
contro la pratica delle mutilazioni genitali femminili

“H     anno deciso mia madre e
       mia nonna di farmi ‘taglia-
re’. Mi tenevano ferma a terra
                                          rerà con partner di altri cinque
                                          Paesi (Spagna, Portogallo, Paesi
                                          Bassi, Regno Unito e Austria).
                                                                                                         stante le MGF costituiscano
                                                                                                         una violenza al corpo e ai
                                                                                                         diritti dell’infanzia, serve
mentre il ‘dottore’ del villaggio         “Di recente abbiamo riunito i loro                             la consapevolezza che,
mi operava in mezzo alle gambe.           rappresentanti nei nostri uffici per                           nei Paesi in cui vengono
Avevo solo 5 anni ma ricordo              definire le linee guida e diventare                            praticate, sono radica-
molto bene quel giorno. Oltre al          operativi”, spiega Maria Ales-                                 te nelle tradizioni, per
dolore, non potevo nemmeno                sandra Giannelli, responsabile di                              ragioni sociologiche, reli-
bere per evitare di fare la pipì.         progetto per la Fondazione, che                                giose e culturali, che por-
Avrebbe potuto infettare la               sottolinea come “l’età media cui                               tano alla convinzione, anche
ferita”. I crudeli ricordi di Amina,      le bambine subiscono le MGF si                                 nelle stesse donne, che sia una
venticinquenne nata e cresciuta           sta abbassando. Di solito vengo-                               pratica d’iniziazione necessaria,
in Somalia, sono gli stessi vissuti       no mutilate durante un viaggio                                 che serva per dimostrare
da milioni di ragazze in tutto il         nei loro Paesi d’origine, quando                               la propria verginità e quindi            Co-finanziato
continente nero. Quello delle mu-         sono piccole, addirittura in età                               per farsi sposare oppure            dal Programma Diritti,
tilazioni genitali femminili (MGF),       prescolare, così che non ricordino                             che favorisca la fertilità.       Uguaglianza e Cittadinanza
infatti, è un fenomeno complesso          e non raccontino nulla quando                                                                       dell’Unione Europea
e dai numeri allarmanti, diffuso in       andranno in classe”.                                           Cambio di attitudine
oltre 20 Paesi africani e me-                                                                            Il progetto CHAT, che durerà
diorientali e spesso mantenuto            I rischi per la salute                                         sino all’inizio del 2018, si terrà in
anche nelle comunità di migranti          La nefasta sigla MGF include                                   Lombardia e punterà a indivi-
di quei Paesi che si stabiliscono         tutte le procedure che comporta-                               duare e formare 20 persone
nel nostro continente, dove si sti-       no la rimozione parziale o totale                              delle comunità a rischio affinché
ma che ogni anno siano 180mila            dei genitali femminili esterni per                             diventino “agenti di cambiamen-
le bambine a rischio. Proprio per         ragioni non mediche. La pratica                                to”. “Cercheremo di coinvolgere
cercare di prevenire e contra-            è cruenta e le bambine che la                                  figure che abbiano un’influenza
stare questa pratica in Europa,           subiscono, di solito tra i 4 e i 14                            significativa sulle proprie co-
L’Albero della Vita ha promosso e         anni, devono fare i conti con gravi                            munità, includendo gli uomini”,
avviato il progetto CHAT – Chan-          rischi per la salute: l’operazione,                            racconta Giannelli. “Ci rivolgere-
ging Attitude. Fostering dialogue         che di norma avviene in ambien-                                mo a ragazzi di origine straniera:
to prevent FGM, cofinanziato              te casalingo e con attrezzature                                alle coppie appena sposate e a
dall’Unione Europea, in cui lavo-         non sterili, provoca emorragie                                 quelle che stanno per avere figli,
                                          e infezioni acute e croniche.                                  ma anche a medici, a qualche
                                          A lungo termine le rende più                                   leader religioso, a giornalisti e
                                          vulnerabili alle malattie sessuali,                            blogger”. Il progetto si propone,
                                          può creare problemi durante la                                 inoltre, di coinvolgere il settore
                                          gravidanza e aumenta il rischio                                privato italiano nella campagna
                                          di mortalità materna durante il                                di sensibilizzazione. Il messaggio
                                          parto. Per non parlare delle con-                              da diffondere è forte e chiaro:
                                          seguenze psicologiche. Ma nono-                                basta violenza sulle bambine.

   I NUMERI                      2.700
                                       I soggetti coinvolti
                                                              180MILA
                                                                Le bambine a rischio
                                                                                                                             30 MILIONI
                                                                                                                               Le bambine a rischio nei pros-
                                       dal progetto CHAT        in Europa ogni anno                                            simi 10 anni in tutto il mondo
                                 180MILA                      500MILA                                                        200 MILIONI
                                       I beneficiari finali     Donne, presenti in Europa,                                     Bambine, ragazze e donne nel
                                       del progetto CHAT        che hanno subito MGF                                           mondo che hanno subito MGF

                                                                                                                                     Fondazione L’Albero della Vita | 5
Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita
PROGETTI IN ITALIA

       MINORI FUORI FAMIGLIA

   Una nuova opportunità                                                                          Punti di riferimento
                                                                                                  Sono solo due delle decine di
                                                                                                  storie che potremmo raccon-
                                                                                                  tare sulla base della nostra
   Cosa c’è dietro la decisione di prendere in affido un bambino cui è                            esperienza diretta in questo
   mancata una famiglia? Tanto amore e la voglia di mettersi in gioco                             ambito. Il progetto Affido
                                                                                                  Eterofamiliare de L’Albero

  L    e prime settimane sono
       sempre le più delicate. C’è
   chi è avvolto dall’insicurezza
                                                                                                  della Vita si occupa di dare
                                                                                                  una famiglia amorevole (cop-
                                                                                                  pia sposata o non, con figli
   e rimugina chiedendosi se ha                                                                   o senza, anche una persona
   fatto il passo più lungo della                                                                 singola) a bambini che arriva-
   gamba, quanto meno finché i                                                                    no da famiglie problematiche,
   nostri educatori non riescono                                                                  vittime di abusi e maltratta-
   a rassicurarlo e a togliergli                                                                  menti, oppure di grave incuria.
   il senso di colpa per tutto                                                                    Il tribunale, infatti, ha deciso
   quello che ancora non fun-                                                                     per il loro bene di allontanarli
   ziona. Ma c’è anche chi, fin da                                                                per un periodo dai genitori
   subito, non sente nemmeno                                                                      naturali, mentre quest’ultimi
   l’ombra del dubbio e, anzi,                                                                    lavorano su se stessi per risol-
   ostenta la consapevolezza di           cuori a due splendide sorelli-      Gli educatori       vere i loro problemi. I genitori
   aver fatto la scelta migliore,         ne di 11 e 13 anni provenienti      de L’Albero della   affidatari diventano così un
   quella di regalare un’opportu-         dal Congo. O come quella di         Vita sostengono     punto di riferimento impor-
   nità per una vita migliore.            Franco e Milena, che da due         tutte le famiglie   tante per i bambini che hanno
                                          anni hanno in affido Marco,         affidatarie anche   bisogno della presenza e della
   La motivazione                                                             a domicilio
                                          il più grande di tre fratellini                         guida dell’adulto, di sviluppare
   La verità è che non esiste un          che oggi vivono in famiglie                             le proprie potenzialità, per di-
   modo del tutto giusto né uno           diverse. Marco ha un ritardo                            ventare grandi. I bambini pos-
   completamente sbagliato per            cognitivo e del linguaggio                              sono vivere in un’altra famiglia,
   prendere in affido tempo-              ma questo suo problema                                  ma mantenere comunque il
   raneo una giovane creatura.            non ha impedito alla coppia                             legame con i propri genitori,
   Potremmo riassumere il tutto           di innamorarsene e di vivere                            da cui, sarebbe auspicabile,
   a una questione di motiva-             con grande gioia e capacità                             potranno un giorno ritornare.
   zione e amore. Come quella             un progetto di vita con lui.                            A oggi il Progetto Affido della
   di Anna e Riccardo, i quali,           Oggi, periodicamente, si in-                            Fondazione ha preparato più
   dopo tre figli naturali che ora        contrano con gli altri genitori                         di 170 famiglie a essere prota-
   hanno 4, 6 e 8 anni, hanno             affidatari perché i fratellini si                       goniste consapevoli di questa
   aperto la porta della loro             frequentino e passino insie-                            grande scelta d’amore e ha
   casa e, soprattutto, i loro            me del tempo di qualità.                                attivato oltre 100 affidi.

       Livio: una scelta per crescere
      A    10 anni Thomas è entrato in comunità perché la
           sua mamma aveva molti problemi e non poteva più
      prendersi cura di lui in modo adeguato. Dopo 4 anni
                                                                      D: Quali difficoltà hai incontrato all’inizio?
                                                                      R: Pensavo di non fare le cose giuste, di non avere pote-
                                                                      re. Gli operatori de L’Albero della Vita sono stati decisivi
      ha incontrato Livio, un uomo single che lo ha preso in          nel farmi sentire a posto. Vengono a trovarci ogni mese.
      affido e che ci racconta la sua esperienza.                     D: Che rapporto hai con Thomas?
                                                                      R: Scherziamo molto. Ogni tanto litighiamo e mi capita
      D: Come hai conosciuto il nostro progetto sull’affido?          di sgridarlo, specie per questioni scolastiche, ma cerco
      R: Avevo ricevuto una lettera della Fondazione su dei           di non soffocarlo e ho imparato a dargli fiducia.
      bambini afgani cui serviva un affido familiare. D’istinto       D: Cosa ti ha insegnato questa esperienza?
      ho mandato una mail e da lì è cominciato un percorso.           R: Che l’altro non è una cosa tua. Forse con un figlio na-
      D: Qual è stata la molla decisiva?                              turale è diverso ma a me l’affido ha insegnato a “sentire”
      R: Io non ho mai voluto sposarmi, ho sempre evitato le          che ogni individuo è diverso e a essere più indulgente.
      responsabilità. Poi, a un certo punto, ho sentito l’esigen-
      za di radicarmi, di prendermi un impegno importante.             PER SAPERNE DI PIÙ
                                                                       Telefona al 331-3316525 o scrivi a affido@alberodellavita.org

6 | Fondazione L’Albero della Vita
Chi difende i miei diritti? - Fondazione L'Albero della Vita
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    MIGRAZIONE

In viaggio verso il futuro
In mostra i disegni dei piccoli siriani in transito in Italia: un modo
emozionante e immediato per raccontarne paure e speranze

N    on esistono filtri negli occhi
     di un bambino, figuriamoci
in uno che scappa dalla guerra.
Ogni immagine che “ruba” alla
realtà è una pennellata indele-
bile sul suo animo candido, un
tratto di matita colorata su un
foglio bianco. Ecco perché la
nostra Fondazione ha raccolto                                                                   scuola a Damasco e io avevo
alcuni dei disegni più signifi-                                                                 paura. Tutti gridavano e c’era il
cativi e toccanti realizzati dai                                                                fumo… Non si vedeva nulla. Io mi
bambini e dai ragazzi siriani che                                                               sono salvata ma alcuni miei ami-
sono transitati a Milano e che                                                                  ci non sono riusciti a scappare”.
abbiamo assistito nell’ambito                                                                   O quelle dell’undicenne Giamil:
del progetto “Emergenza Siria”.                                                                 “Il viaggio in barca è stato molto
Ne è nata la mostra “In viaggio         e con i pennarelli una lingua        Così un bambino    brutto. Ho visto persone morire
                    verso il futu-      sincera e disarmante e, grazie       ha disegnato la    ed eravamo senza acqua e
                     ro”, realizzata    alle didascalie inserite lungo il    sua traversata     senza cibo, ma dato che io sono
                                                                             nel Mediterraneo
                      con la colla-     percorso espositivo, emoziona-                          piccolo avevo sempre qualcosa.
                      borazione         no anche con le parole. Come                            Ero spaventa-
                       dell’Univer-     quelle di Lina, 8 anni: “Avevano                        to e triste”. O,
                        sità Cattoli-   colpito con un missile la mia                           ancora, quelle
                         ca e con il                                                            gonfie di speran-
                         patrocinio                                                             za di Nur, 14 anni:
                   del Comu-
                   ne di Milano
                                          Oltre 10mila                                          “Il mio cuore batte
                                                                                                per la mia terra,
                   e andata in
                   scena tra il 30
                                          bambini assistiti                                     per tutti i miei ami-
                                                                                                ci che sono ancora
                                                                                                                         igliano  Gh

                   gennaio e il 7         Il bilancio dei primi due anni del                    là e che un giorno
                                                                                                                           Cinzia

                   febbraio negli                                                               spero di rivedere… Il
                                          nostro progetto Emergenza Siria
                   spazi dell’ex                                                                mio cuore batte per i miei nonni,
                   Fornace del                                                                  per la gente del mio quartie-
                   capoluogo
                   lombardo.
                                         D     all’ottobre 2013 a oggi L’Albero della
                                               Vita ha assistito oltre 10mila bambini e
                                          le loro famiglie che sono transitate nell’hub
                                                                                                re e per tutte le persone che,
                                                                                                come me, sperano di vedere la
                                                                                                pace”. Sono solo poche righe,
                                          della Stazione Centrale e in due centri di
Emozioni forti                                                                                  frasi semplici e immediate che i
                                          accoglienza di Milano. Il nostro obiettivo
È un viaggio immaginario diviso                                                                 piccoli siriani ci hanno regalato
                                          è offrire loro un “luogo sicuro”, uno spazio
in quattro aree tematiche: i                                                                    durante la loro permanenza in
                                          dove i piccoli profughi, vulnerabili perché
ricordi della propria casa e degli                                                              Italia ma sono sufficienti per
                                          stremati dal viaggio e da tutti i propri rife-
amici perduti, i momenti terribili                                                              ricordarci, se mai ce ne fosse
                                          rimenti ambientali e culturali, percepiscano
delle bombe, la drammatica                                                                               bisogno, che i primi ad
                                          un’accoglienza incondizionata e abbiano
avventura della traversata                                                                                               accusare
                                          la possibilità di riconquistare una pausa di
nel Mediterraneo stipati in un                                                                                             le conse-
                                          normalità e rigenerazione. Con le attività
barcone, il sapore agrodolce                                                                                               guenze
                                          promosse dai nostri operatori, con i giochi
              dell’accoglienza in                                                                                         di una
                                          e con tutte le attenzioni di cui ha bisogno,
                        un mon-                                                                                          crisi o di un
                                          ogni bambino può capire di essere una
                        do nuovo.                                                                                        conflitto in-
                                          persona importante e che si trova in un
                       I piccoli                                                                                        ternazionale
                                          posto felice. Dove può ritrovare quel senso
                      profughi                                                                                         sono sempre
                                          di sicurezza che gli permetta di affrontare
                     parlano con                                                                                      i più indifesi:
                                          le sue paure e le sue difficoltà.
                    le matite                                                                                        i bambini.

                                                                                                       Fondazione L’Albero della Vita | 7
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PROGETTI IN ITALIA

       EDUCAZIONE E DISPERSIONE SCOLASTICA

  Professori
  per un giorno
  I nostri ragazzi del progetto di animazione
  sociale sono entrati all’Università di Bari
  per insegnare ai grandi l’arte del gioco

  D     a “monelli” a “professori”
        il passo può essere breve.
   Solo qualche mese fa i dodi-
                                          lunga chiacchierata, siamo riu-
                                          sciti a coinvolgerli nel progetto
                                          “Storie in gioco”, grazie al quale
                                                                                 imparano a utilizzare dei giochi
                                                                                 di strada che sono stati riscoper-
                                                                                 ti, come bigliodromi, biliardi di
   cenni Ciro, Antonio e Nicola           il nostro partner, la Fondazio-        ogni tipo, lanci di precisione, la-
   erano considerati i peggiori del-      ne Giovanni Paolo II, forma alle       birinti e scivoli speciali, e, durante
   le loro rispettive classi, quanto      tecniche dell’animazione sociale       alcune delle loro ore scolastiche,
   meno nelle rare occasioni in cui       40 ragazzi che minacciano di           tramite un piccolo furgoncino
   a scuola ci andavano davvero. E        abbandonare il loro percorso di        chiamato Ludobus li portano in
   ora, invece, eccoli qui, addirittu-    studi. L’obiettivo è usare il gioco    altre scuole, li scaricano, li mon-
   ra in Università a fare lezione a      come strumento educativo, per          tano e insegnano ad altri piccoli
   studenti ben più grandi di loro.       aiutare i giovani a valorizzare le     studenti a utilizzarli.
   Com’è possibile? Ma facciamo           proprie capacità, perché si impe-
   un passo indietro...                   gnino per migliorarsi. “Lavoriamo      Una sfida importante
                                          sulle regole, sulla collaborazione,    “L’aspetto interessante non è
   Animazione sociale                     sul rispetto”, spiega Francesco        solo la spiegazione del gioco.
   Tempo fa il loro istituto, una         Salvatore, responsabile dei pro-       Loro conducono tutto il gruppo,
   media del quartiere San Paolo          getti della Fondazione contro la       lo accolgono con una presen-
   di Bari, ci aveva segnalato che        dispersione scolastica. “Tutto ciò     tazione – spiega Salvatore - poi
   questi tre ragazzini non fre-          porta i ragazzi a sviluppare una       dividono i bambini in piccoli
   quentavano con regolarità le           serie di competenze trasversali        gruppi e li fanno giocare. I nostri
   lezioni ed erano a forte rischio       che potranno riutilizzare in futu-     educatori sono solo di supporto,
   di lasciare la scuola. Dopo una        ro”. Nella pratica questi ragazzi      i protagonisti sono loro”. Di solito

  A Reggio si studia in lingua madre
   La Fondazione combatte l’abbandono scolastico con progetti innovativi

   L   ’abbandono scolastico è un fenomeno grave,
       una vera e propria malattia sociale. In alcuni
   Paesi, come l’Australia, per combatterlo i dirigenti
                                                              Il valore della mediazione
                                                              Oltre che a Bari, L’Albero della Vita opera anche
                                                              a Napoli, a Reggio Calabria e a Reggio Emilia. Nel
   scolastici contattano direttamente le forze dell’or-       capoluogo emiliano, per esempio, siamo al terzo
   dine quando un alunno non si presenta a scuola             anno di “Tutor in lingua madre”, un progetto con-
   senza avvisare. Perché tanta “durezza”? Le ricer-          dotto con il Centro Interculturale Mondoinsieme,
   che confermano che esiste una relazione diretta            che interviene in aiuto degli studenti stranieri in
   tra i giovani che lasciano anzitempo i banchi e il         difficoltà con gli studi poiché, percentuali alla mano,
   bullismo, la devianza, persino la criminalità. In Italia   questi sono molto più numerosi dei coetanei italia-
   è un problema diffuso soprattutto al Sud ed è              ni. Per agevolarli la Fondazione si serve appunto di
   certamente un tema caro alla nostra Fondazione,            tutor a loro volta stranieri, ben integrati e capaci di
   tanto che per affrontarlo abbiamo quattro proget-          svolgere attività di mediazione interculturale e di
   ti attivi sul territorio, ognuno con il proprio approc-    far fruttare la vicinanza linguistica. È un progetto
   cio peculiare ma sempre secondo delle linee guida          innovativo, cui si è interessata anche l’Università di
   comuni, quelle per cui ogni bambino, ogni ragazzo,         Modena e Reggio, e funziona bene: finora abbiamo
   deve essere il protagonista del proprio sviluppo.          sostenuto 120 ragazzi grazie a una trentina di tutor.

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                                        i ragazzi che partecipano al pro-      Antonio e Nicola e si sono fatti
                                        getto fanno attività nelle scuole      guidare alla scoperta dei giochi di
                                        elementari o in altre medie ma,        strada. A fine giornata, negli oc-
                                        di recente, è stata offerta loro la    chi dei tre ex discoli si riusciva a
                                        possibilità di confrontarsi con una    percepire una strana luce. Era un
                                        realtà più impegnativa, quella         misto di orgoglio e soddisfazione
                                        dell’Università di Bari. Ad acco-      per aver tenuto con successo la
                                        glierli c’erano gli studenti della     loro prima lezione a degli adulti.
                                        Facoltà di Scienze dell’Educazio-      Insomma, come in una bella
                                        ne che hanno ascoltato con gran-       fiaba, a furia di giocare i monelli
                                        de interesse le spiegazioni di Ciro,   sono diventati insegnanti.

Istituito il comitato dei portavoce
Le ultime news dal nostro programma educativo Pianeta Nuovo

U    n bambino consapevole dei propri diritti sarà
     un cittadino più evoluto, capace di appassio-
narsi alla sua esistenza e di attivarsi per migliorare i
                                                            superiori che hanno deciso di pro-
                                                            seguire questo percorso con i nostri
                                                            educatori. “Gli incontri sono comin-
suoi contesti di vita. Questo concetto è uno dei per-       ciati”, spiega Laura Bartoletti, respon-
ni su cui ruotano gli interventi e le attività de L’Albe-   sabile del programma. “Gli studenti,
ro della Vita. Ecco perché nel 2006 la Fondazione           su base volontaria e in ore extra-
ha istituito il programma Pianeta Nuovo, grazie al          scolastiche, partecipano a workshop tematici in
quale ha sviluppato, a Roma e in alcune province            cui invitiamo a parlare degli esperti, con i quali i
calabresi, una lunga serie di iniziative che compren-       ragazzi approfondiscono, per esempio, temi come
dono laboratori educativi, percorsi di formazione           la cittadinanza attiva o l’emergenza sociale nelle
ed eventi che hanno coinvolto 20mila ragazzi delle          periferie”. Dopo ogni workshop è prevista un’espe-
scuole elementari, medie e superiori. Al centro del         rienza pratica, una visita a realtà sociali del territo-
progetto c’è sempre l’educazione ai diritti umani,          rio. “Andremo in una casa-famiglia, conosceremo i
specie quelli dell’infanzia e dell’adolescenza.             ragazzi del circo sociale a Scampia ed entreremo
                                                            in una ONG che si occupa di migranti”, conclude
Incontri e visite sociali                                   Bartoletti. “Ma saremo pronti ad accogliere le idee
La novità più recente che giunge dall’universo Pia-         dei ragazzi” perché il vero obiettivo è costituire un
neta Nuovo è l’istituzione di un comitato di giovani        gruppo attivo e propositivo, che i ragazzi cominci-
portavoce dei diritti, ovvero di ragazzi delle scuole       no a occuparsi in prima persona del loro futuro”.

                                                            Da studentessa a tutor
                                                            Tra loro c’è anche Jirou, nata in Cina 17 anni fa e ar-
                                                            rivata in Italia ancora bambina. Tre anni fa è entrata
                                                            nel progetto in qualità di beneficiaria e, grazie a
                                                            Wan, la sua tutor del primo anno, è riuscita a mi-
                                                            gliorare la sua competenza dell’italiano concluden-
                                                            do l’anno scolastico senza essere rimandata. Dopo
                                                            due anni la sua padronanza della lingua era già
                                                            ottima e non aveva più bisogno di assistenza, però
                                                            in quel periodo nel progetto non vi era nemmeno
                                                            un tutor madrelingua cinese e così la Fondazione
                                                            ha proposto a Jirou di passare dall’altra parte della
                                                            cattedra. Ora la giovane segue con profitto tre
                                                            studenti che stanno vivendo quello che lei ha già
                                                            vissuto e li accompagna in questa strada con lo
                                                            stesso sorriso che l’ha sempre contraddistinta.

                                                                                                           Fondazione L’Albero della Vita | 9
PROGETTI IN ITALIA

        EVENTI

       Una cena

                                                                                                                                                  Stefano Carboni
    per i bambini
    Cronaca di una serata speciale fra musica, parole e tante emozioni

   L    a prima cena di gala del-
        la storia de L’Albero della
    Vita ha regalato emozioni forti.
                                           con entusiasmo le nostre inizia-
                                           tive (un grazie in particolare a
                                           Global Kids Fund e Cargeas). Visi
                                                                                   Oltre cento
                                                                                   sostenitori hanno
                                                                                   partecipato alla
    L’emozione per il significato          allegri e voglia di esserci. Voglia     prima cena di
    dell’evento accompagnata da            di partecipare anche da parte di        gala organizzata
                                                                                   dalla Fondazione
    quel pizzico di paura, tipico di       chi è lontano ma che per motivi
    chi non è abituato a quel genere
    di serate. Ed è così che la nostra
                                           logistici o di salute non può rag-
                                           giungere il capoluogo lombardo.                               Porte aperte
    Fondazione si è messa il vestito       Ma si sa, la vicinanza a un pro-                              Grazie di cuore a tutti i
    buono per raccogliere fondi per        getto non si misura in chilometri,                            sostenitori che durante
    la nuova casa di ZeroSei. Non          bensì nei gesti che ogni giorno i                             l’Open Day dello scorso
    abbiamo scelto una data a caso         nostri sostenitori ci dimostrano                              aprile sono venuti a tro-

                                                                                        “
    ma il 20 Novembre, ovvero la           con affetto.                                                  varci nella sede milanese
    giornata internazionale per i dirit-                                                    A            de L’Albero della Vita.
    ti dell’infanzia e dell’adolescenza.   Il piacere della condivisione                                 Hanno potuto conosce-
                                                                                    novembre
    Per gli oltre cento partecipanti       La serata è trascorsa in modo                                 re e toccare con mano
    l’appuntamento era presso il           molto piacevole. Un piccolo ape-         è prevista           quello che facciamo, in
    prestigioso Hotel Melià a Milano:      ritivo di benvenuto per rompere                               Italia e nel mondo, a tu-
                                                                                   la seconda
    nuovi sostenitori accanto ai fe-       il ghiaccio e stringere mani. Poi                             tela dei bambini e degli
    deli da sempre, amici di vecchia       tutti attorno ai tavoli rotondi,         edizione:            adolescenti.
    data insieme a novelli compagni        addobbati a festa, a raccontarsi il
                                                                                    partecipa

                                                                                                ”
    di viaggio e ad aziende che ci         perché di una scelta, fra un buon
    supportano e che abbracciano           boccone, cui lo chef Gaetano            anche tu!           Simonato ha dato un tocco di
                                                                                                       prestigio, e un brindisi dal gusto
                                                                                                       particolare. A un emozionatis-
      La nostra festa in famiglia                                                                      simo Ivano Abbruzzi, il nostro
                                                                                                       presidente, è spettato il compito
                                                                                                       di ringraziare i partecipanti e di
      Per celebrare i 18 anni di attività della Fondazione ci                                          spiegare cosa volesse dire essere
      siamo dati appuntamento nel tendone di un circo vero                                             lì e cosa significasse essere da 18
                                                                                                       anni al fianco dei bambini. Le pa-

      È   stata l’occasione ideale per ritrovarci tutti insieme in modo informale, per rac-            role di Lara, responsabile di Zero-
          contarci cosa abbiamo fatto finora e per festeggiare un compleanno importante                Sei, ci hanno portato ancor più in
      della nostra Fondazione. Lo scorso dicembre, infatti, i nostri dipendenti, gli opera-            quel mondo fatto di cure e atten-
      tori, gli educatori, i volontari e i beneficiari, con le rispettive famiglie, e le famiglie      zioni e sono state ben rappresen-
      affidatarie sono accorsi al Piccolo Circo dei Sogni di Paride Orfei, nell’hinterland             tate da una compagnia teatrale,
      milanese, per celebrare i 18 anni de L’Albero della Vita. È stata una festa in piena             che ha fatto battere forte mani e
      regola, rallegrata dagli spettacoli degli artisti circensi e dai maestri di giocoleria           cuore. A Tania Zamparo, la bella
      chiamati a intrattenere i bambini. Ma non sono mancati i momenti più “intimi”, in                madrina, il compito di unire in un
                                    cui abbiamo proiettato dei brevi                                   modo elegante i vari momenti
                                    video realizzati nell’ambito dei                                   della serata. Il finale è fra i sorrisi,
                                    diversi progetti cosicché potesse                                  che accompagnano l’estrazione
                                    conoscersi meglio anche chi vive                                   dei biglietti vincenti della lotteria
                                    e lavora in città diverse. In fondo,                               (i premi di grande fattura sono
                                    ci è sempre piaciuto un prover-                                    stati gentilmente donati da azien-
                                    bio africano... “se le formiche si                                 de partner), e gli occhi lucidi nel
                                    mettono d’accordo, possono                                         rivedere le immagini in musica di
                                    spostare un elefante”.                                             un video che racconta un Albero
                                                                                                       della Vita: il nostro.

10 | Fondazione L’Albero della Vita
WWW.ALBERODELLAVITA.ORG

    INIZIATIVE

Un dialogo che funziona                                                                       clienti e dipendenti), Fonda-
                                                                                              zione Mediolanum aggiungerà
                                                                                              un’ulteriore somma fino a
                                                                                              30mila euro e il totale sarà sud-
I progetti di collaborazione                                                                  diviso in parti uguali tra L’Albero
della Fondazione con le                                                                               della Vita e altre due
aziende si moltiplicano                                                                               associazioni del settore
                                                                                                      che partecipano all’inizia-
e danno buoni frutti                                                                                 tiva. L’obiettivo finale della
                                                                                                     raccolta fondi è aiutare

S  ono sempre più numerose
   le imprese in cui troviamo
una grande disponibilità a
                                                                                                     415 bambini in condizione
                                                                                                    di povertà ad avere pasti
                                                                                                    adeguati e luoghi sicuri in
mettersi in gioco e con le quali                                                                   cui vivere e crescere lontani
raggiungiamo degli accordi per                                                                     dall’emarginazione sociale.
sostenere i nostri progetti. Per
esempio, è attualmente in corso                                                                  Regali e volontariato
un’importante iniziativa con-                                                                     Tra le altre iniziative riguar-
tro la povertà minorile in Italia:                                                                danti le aziende, nel perio-
“Bambini oltre la soglia”                                                                        do delle feste natalizie ha
                                                                                                 riscosso un buon successo la

 Metti                                                                                           nostra proposta del “catalo-
                                                                                                go personalizzato”: prodotti

 un sorriso                                                                                     selezionati e con il marchio de
                                                                                               L’Albero della Vita, dal panet-

 nella spesa                                                                                   tone ai biglietti d’auguri, che le
                                                                                              aziende potevano acquistare
 La nostra colletta                                                                           come piccoli cadeau oppure
                                     (www.fondazionemedio-                                    per realizzare i classici omaggi
 alimentare pensata
                                     lanum.it/iniziativa/bambini-ol-                          per dipendenti e fornitori. Nel
 a misura di bebè                    tre-la-soglia) è il nome della                           prossimo futuro, invece, spicca-
                                     campagna, lanciata a gennaio                              no le giornate di volontariato
 L    o scorso autunno ab-
      biamo organizzato una
 colletta alimentare in sei
                                     e attiva fino a giugno, che
                                     stiamo intraprendendo
                                                                           Un grazie
                                                                         particolare a
                                                                                                  aziendale che faremo con i
                                                                                                     dipendenti di Ubi Banca
 supermercati Simply con il          con Fondazione Medio-             HDI Assicurazioni SPA          nell’ambito del progetto
 prezioso ausilio dei volonta-       lanum per raccogliere           Akzo Nobel Coatings SPA          “un giorno in dono”: tra la
 ri della società informatica        fondi da destinare alle         LR Global Kids Fund E.V.         fine di maggio e giugno,
 Dassault Systèmes. Abbiamo          attività di “Varcare la so-      che da anni sostengono          infatti, alcuni impiegati
 chiesto ai clienti che stavano      glia”, il nostro progetto di    i nostri progetti di amore      della  banca  si offriranno
 per fare la spesa di regalarci      contrasto alla povertà delle          per i bambini            volontari e per due giorna-
 dei prodotti inseriti in una        famiglie con figli minorenni.                               te lavorative parteciperanno
 lista “a misura di bebè”: bi-       Al ricavato della campagna,                              alle attività dei nostri progetti.
 scotti, marmellate, pannolini,      articolata tramite diversi canali                        In parallelo, l’azienda farà una
 prodotti per l’igiene dei bam-      (internet, eventi, raccolta con                          donazione per ogni dipendente
 bini e della casa.                                                                           partecipante. L’iniziativa è già
 Alla fine della                                                                              stata sperimentata con ottimi
 giornata tutte le                                                                            risultati lo scorso anno, quando
 buste genero-                                                                                tre gruppi di bancari hanno pre-
 samente donate                                                                               stato il loro tempo aiutando a
 dai clienti sono                                                                             sistemare il giardino della nostra
 state portate alla                                                                           comunità La Bussola, facendo
 nostra comunità                                                                              attività con i ragazzi inseriti nel
 ZeroSei, come                                                                                programma contro la dispersio-
 aiuto concreto                                                                               ne scolastica a Bari e suppor-
 nella gestione                                                                               tando le ospiti che vivono negli
                  Daniele Maio

 delle spese                                                                                  appartamenti de La Rondine, il
 quotidiane.                                                                                  nostro progetto di autonomia
                                                                                              per donne in difficoltà.

                                                                                                     Fondazione L’Albero della Vita | 11
PROGETTI IN ITALIA

        MINORI FUORI FAMIGLIA

   Storie a lieto fine
   Per diversi bambini accolti dalle nostre comunità
   siamo riusciti a trovare una nuova casa in famiglia

   T   rasformare il disagio in
       un’opportunità è uno degli
   impegni più sentiti nelle persone
                                        del Tribunale dei minori, torna a
                                        casa o viene affidato a una nuova
                                        famiglia, le nostre educatrici or-
   che lavorano per la nostra Fonda-    ganizzano per lui una “festa del
   zione. Ecco perché ogni volta che    ciao ciao”: prima che il piccolo
   uno dei piccoli ospiti di ZeroSei,   vada via riceve una scatola con
   la comunità-alloggio di Milano       le foto, gli oggetti e i ricordi più                             ha ricevuto la graditissima visita
   che accoglie bimbi da zero a sei
   anni abbandonati o allontanati
   dalle loro famiglie per decisione
                                        belli del periodo trascorso con
                                        gli altri bimbi, a testimonianza
                                        di un passaggio di crescita e di
                                                                                      “  Ogni
                                                                                     volta che
                                                                                                         di alcune mamme blogger che,
                                                                                                         tramite i loro siti internet, hanno
                                                                                                         contribuito a fare conoscere il
                                        miglioramento.
                                                                                      uno dei            progetto de L’Albero della Vita e
                                                                                      piccoli            si sono molto commosse nell’a-

      Inaugurati                        Preziosi parenti
                                        “Nelle ultime settimane abbiamo
                                                                                   ospiti va via
                                                                                   le educatrici
                                                                                                         scoltare le storie dei piccoli.

      i nidi di                         organizzato due feste per salutare
                                        Marco e Daniele che hanno trova-
                                                                                   organizzano
                                                                                     una festa
                                                                                                         Progetti sinergici
                                                                                                         Ottime notizie giungono anche

      rondine                                                                                   ”
                                        to una nuova famiglia”, racconta                                 da un’altra comunità de L’Albero
                                        Lara Sgobbi, responsabile delle
                                                                                     per lui             della Vita, la Bussola. Anche qui
      Sono stati assegnati i            strutture di accoglienza. “In parti-                             di recente alcuni ospiti hanno
      primi alloggi per mamme           colare, Daniele è stato affidato a                               trovato dei genitori pronti ad
      con bimbi in difficoltà           degli zii che hanno superato con                                 accoglierli. “Per fortuna sempre

      È   cominciato il progetto
          “Nidi di Rondine” che
                                        successo il percorso di valutazio-
                                        ne all’idoneità dei servizi sociali,
                                        permettendogli così di mantenere
                                                                                    “    Uno dei
                                                                                      ragazzi è
                                                                                                         più percorsi si ‘concludono’ con
                                                                                                         un trasferimento in famiglia” - rac-
                                                                                                         conta Sgobbi - “anche grazie al
      ha come obiettivo quello di                                                      rimasto
                                        almeno in parte un attaccamento                                  nostro Progetto Affido che li ‘tra-
      fornire un alloggio a mamme
                                        alla famiglia originaria”. I parenti       nello stesso          ghetta’ dalla comunità alla casa
      con bambini che non hanno                                                    paese e così
                                        del piccolo, infatti, pur vivendo in                             della nuova famiglia affidataria”.
      una rete familiare di suppor-
                                        una città lontana hanno compre-               manterrà           E così negli ultimi mesi ben 5 dei
      to e che si trovano in condi-
      zioni di disagio economico e
                                        so che avrebbero potuto rappre-              tutti i suoi        10 ragazzi della comunità hanno
                                        sentare una risorsa per lui e si               punti di          seguito questo percorso. “Uno

                                                                                                  ”
      sociale. I primi appartamenti
                                        sono impegnati a fondo per farlo                                 di loro è rimasto addirittura nello
      messi a disposizione dal                                                     riferimento
                                        sentire desiderato, andandolo                                    stesso paese e manterrà i suoi
      progetto, realizzato grazie al
                                        a trovare spesso, finché hanno                                   punti di riferimento, la scuola e
      contributo di Fondazione Ca-
                                        potuto portarlo a casa propria.                                  lo sport: la transizione alla nuova
      riplo, sono stati destinati ad
                                        Intanto, la comunità di ZeroSei                                  realtà sarà più dolce”.
      Amelia e Lelia, due mamme
      che hanno alle spalle storie
      di abusi e violenze. I nostri
      educatori forniranno loro un
                                         Le nostre case di accoglienza
      sostegno e un monitoraggio
                                          da 0 a 6 anni              da 3 a 12 anni             da 6 a 18 anni           da 16 a 21 anni
      ancora per un breve periodo,
      prima che madri e figli “spic-     ZEROSEI                     LA BUSSOLA                 LA FENICE                GIOVANI
      chino il volo” e comincino a       èMilano                     èPavia                     èOristano                IN CRESCITA
      gestirsi in autonomia.             Accoglie fino a 9           Ospita fino a 10           Accoglie fino a 10       èPalermo
                                         bambini da 0 a 6            bambini da 3 a 12          minori da 6 a 18 anni,   Ospita fino a 7
                                         anni, soddisfacendo         anni all’interno di un     con finalità volte a     ragazzi da 16 a 21
     con il contributo di                i loro bisogni primari      luogo rassicurante e       normalizzare la loro     anni, generalmente
                                         e offrendo supporto         ricco di stimoli. Le at-   vita e a sviluppare      stranieri, con finalità
                                         psicologico utile a far-    tività tengono conto       le doti personali ver-   educative e funzio-
                                         gli ritrovare la serenità   del progetto di vita       so una progressiva       nali all’inserimento
                                         e la fiducia nell’adulto.   che li accompagnerà.       autonomia.               nel tessuto sociale.

12 | Fondazione L’Albero della Vita
SICUREZZA ALIMENTARE
PROGETTI NEL MONDO

        LA FONDAZIONE IN CIFRE

                     Italia
                   Da Milano a Palermo, i nostri operatori lavorano su tutto il territorio per difen-
                   dere il benessere e i diritti dei bambini e dei ragazzi: contrastiamo l’abbandono
                   scolastico con diversi progetti avviati nelle periferie disagiate di molte città.
                 Gestiamo case di accoglienza e ci occupiamo dei servizi di affido eterofamiliare.
               Di recente stiamo intensificando il nostro impegno per potenziare un programma di
          contrasto alla povertà e di supporto alle famiglie con figli minorenni in difficoltà econo-
   miche. Infine, abbiamo promosso e avviato un importante progetto cofinanziato dall’Unione
   Europea contro le mutilazioni genitali femminili nelle comunità di origine straniera.

   8.850 beneficiari
   Numero progetti: 29
   Costo totale: 1.492.133 euro

                                                     Haiti
                                                     Sosteniamo la casa di accoglienza,

   Perù
                                                     la scuola e la clinica pediatrica gestiti
                                                     dalla Fraternità Missionaria Francescana.
                                                     Si trovano all’interno di Waf Jeremie,
   Ci occupiamo di sicurezza alimen-
                                                     una delle baraccopoli più povere e pericolo-
   tare e promuoviamo lo sviluppo so-
                                                     se della capitale. Di recente abbiamo anche
   stenibile delle comunità andine della
                                                     attivato dei corsi per la formazione del per-
   regione di Pamparomas attraverso
                                                     sonale che segue i bambini.
   la produzione e la promozione di un
   lupino locale. Operiamo anche nella
   zona amazzonica di Loreto con
   progetti di assistenza sanitaria.                 16.390 beneficiari
                                                     Numero progetti:5
                                                     Costo totale: 72.009 euro

   3.103 beneficiari
   Numero progetti:       4
   Costo totale:

   228.340 euro

                  TOTALE BENEFICIARI:             TOTALE PROGETTI:                   TOTALE COSTI:

                  150.980                         62                                 € 2.691.596
                                                                                     Dati dal Bilancio Sociale 2015

14 | Fondazione L’Albero della Vita
WWW.ALBERODELLAVITA.ORG

Europa
Proseguono i nostri progetti per difendere i diritti delle famiglie cosiddette “transnazionali”, ovvero quel-
le che si sono formate in seguito alla massiccia migrazione in altri Paesi di genitori in cerca di lavoro. In
particolare abbiamo sviluppato un programma ad hoc di formazione per assistere questo tipo di famiglie.

2.725 beneficiari
Numero progetti:2                                            Nepal
Costo totale: 61.794 euro
                                                             Siamo intervenuti nel Paese asiatico due mesi
                                                             dopo il terribile terremoto che lo ha colpito
                                                             nel 2015. Abbiamo portato assistenza
India                                                        psicologica, didattica e sanitaria a migliaia
                                                             di bambini e alle loro famiglie. Dopo aver
È il Paese in cui contia-                                    coinvolto le scuole del distretto di Lalitpur,
mo il maggior numero                                         ora ci stiamo spostando in quello di Kavre,
di progetti: gli ambiti                                      anch’esso duramente colpito dal sisma.
spaziano dall’educa-
zione alla salute, dalla
protezione allo svilup-
po. Oltre a occuparci della                                   4.239 beneficiari
formazione e della nutrizione dei                             Numero progetti:1
                                                              Costo totale: 30.000 euro
bambini e della valorizzazione del
ruolo delle donne, diamo risalto
alla sensibilizzazione delle comunità su
tematiche delicate come il traffico di mi-
nori e le spose-bambine. Inoltre, abbiamo
attivato un paio di progetti in Myanmar
sulla protezione minori e sulla riabilitazio-
ne delle scuole. Di recente siamo presenti
anche nel vicino Bangladesh per favorire
                                                              Kenya
                                                              Negli slum della capitale
lo sviluppo delle comunità locali.
                                                              Nairobi siamo attivi con proget-
                                                              ti a salvaguardia della salute di
                                                              madri e neonati, di educazione
96.373 beneficiari                                            civica e sessuale, di contrasto

Numero progetti:17                                            alla povertà e alla malnutrizione:
                                                              abbiamo, infatti, sviluppato gli orti
Costo totale: 540.865 euro                                    urbani per la sussistenza delle comunità
                                                              delle baraccopoli. Operiamo anche con
                                                              il governo kenyota per la protezione e
                                                              l’accoglienza dei minori di strada. Nella
                                                              regione Samburu, a nord del Paese, ci oc-
                                                              cupiamo di sviluppo rurale e agro-pastora-
                                                              le e di sicurezza alimentare.

                                                              19.300 beneficiari
                                                              Numero progetti:4
                                                              Costo totale: 266.455 euro

                                                                                          Fondazione L’Albero della Vita | 15
PROGETTI NEL MONDO

        EMERGENZE

                                                                                                         tanti insegnanti hanno perso tutto
                                                                                                         e non si recano al lavoro, i ragazzi
                                                                                                         non hanno più nemmeno i libri
                                                                                                         per studiare. Insieme al nostro
                                                                                                         partner Nepal Don Bosco Society
                                                                                                         decidiamo quindi di metterci su-
                                                                                                         bito al lavoro per fornire supporto
                                                                                                         psicologico, distribuire materiale
                                                                                                         didattico e creare spazi per tute-
                                                                                                         lare i bambini, in molti casi provati
                                                                                                         dalla perdita dei genitori, da rischi
                                                                                                         di violenza, abuso e sfruttamento.
                                                                                                         Coinvolgiamo 16 scuole del terri-
                                                                                                         torio, distribuiamo 1.000 kit con
                                                                                                         zaini, penne e quaderni e assistia-
                                                                                                         mo gli insegnanti affinché tornino
                                                                                                         ai loro istituti: in poche settimane
                                                                                                         oltre 4.200 bambini possono

                 A scuola dopo il sisma
                                                                                                         ricominciare le lezioni. Ma non ci
   NEPAL                                                                                                 dimentichiamo che per i più pic-
                                                                                                         coli lo svago è una componente
                                                                                                         educativa imprescindibile e così
   Siamo intervenuti nel Paese asiatico, colpito lo scorso anno                                          organizziamo tornei di calcio e di
   da un terremoto devastante, per aiutare oltre 4mila bambini                                           pallavolo e portiamo giocattoli di
                                                                                                         vario tipo e per tutte le età.

   25      aprile 2015: mezzogiorno
           è passato da pochi minuti
   quando, all’improvviso, la terra
                                                                                                         Un occhio alla salute
                                                                                                         Il nostro progetto prevede anche
   nepalese comincia a tremare. Per                                                                      una componente sanitaria e lan-
   novanta interminabili secondi dal-                                                                    ciamo una campagna di valuta-
   le viscere della Terra sgorga un                                                                      zione dello stato nutrizionale dei
   boato terrificante e incontenibile.                                                                   bambini, trovandone oltre 1.000
                                          Nirmal Dulal

   Le strade si squarciano, i palazzi                                                                    in condizioni precarie: i nostri
   si sbriciolano, i ponti crollano. È                                                                   operatori portano allora bevande
   il terremoto più forte degli ultimi                                                                   energetiche, biscotti, latte, verdu-
   80 anni in questa parte dell’Asia             colpiti dal sisma, nella zona della   Gli effetti del   re di stagione, riso, lenticchie. In-
   e i numeri sono drammatici:                   capitale Katmandu. Dal giorno         forte terremoto   fine, puntiamo sulla promozione
   8mila morti e 21mila feriti.                  della catastrofe la loro vita ha      in Nepal          delle buone pratiche, da adottare
   Luglio 2015: nemmeno ottan-                   subito una brusca interruzione e                        per prevenire malattie diffuse, e
   ta giorni dopo, L’Albero della                molti sono ancora sotto choc. Tra                       distribuiamo centinaia di kit di
   Vita comincia un progetto per                 le tante conseguenze c’è anche la                       primo soccorso e di prodotti per
   assistere i bambini che vivono                sospensione dell’istruzione: molte                      l’igiene come saponi e lozioni
   nel distretto di Lalitpur, tra i più          scuole sono state danneggiate,                          antisettiche e di farmaci generici.

         Il nostro intervento prosegue                                                          ha spiegato Ivano Abbruzzi, presidente
                                                                                                de L’Albero della Vita durante la sua vi-
                                                                                                sita in Nepal - privilegiamo l’educazio-

        I nostro progetto nella zona di Lalitpur
          si è appena concluso ma il nostro in-
        tervento in Nepal continua. Da qualche
                                                                                                ne e la partecipazione dei bambini nei
                                                                                                processi di cambiamento. Ho visitato le
                                                                                                campagne dove, già prima del terre-
        settimana, infatti, abbiamo spostato le                                                 moto, le famiglie vivevano con poche
        nostre attenzioni su un altro distretto,                                                manciate di mais raccolte nei campi. In
        quello di Kavre, dove ci stiamo prodi-                                                  futuro cercheremo di dare loro più aiu-
        gando per aiutare le comunità locali,                                                   to, fornendo strumenti e opportunità
        anch’esse duramente colpite dal sisma                                                   per cominciare attività, specie in ambi-
        di aprile. “Ogni volta che interveniamo                                                 to agricolo, mantenendo la protezione
        in un Paese colpito da un’emergenza -                                                   dei bambini come assoluta priorità”.

16 | Fondazione L’Albero della Vita
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