INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto

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INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
INCONTRO
 di   Bonate Sotto   Anno XXX - N° 4 Aprile 2019
                         Mensile della comunità

VEGLIA
  PASQUALE
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
orario delle SS. Messe                                                           in questo numero
e possibilità di Confessioni                                                                                            La parola del Parroco

                                                                                 • E non abbandonarci alla tentazione                    pag.      3
Lunedì..............ore 8.30 - 16.30 - 20.00 (Oratorio)                          • Una Chiesa di pietre vive                             pag.      4

Martedì............ore 8.30 - 16.30 - 20.00 (Chiesa S. Lorenzo)
                                                                                                                         La voce dell’Oratorio
Mercoledì........ore 8.30 - 16.30 - 20.00
                                                                                 •   Animatori CRE 2019                                  pag.      5
Giovedì.............ore 8.30 - 16.30 - 20.00                                     •   Bambini e genitori catechesi Prima Elementare       pag.      5
                                                                                 •   Professione di Fede                                 pag.      6
Venerdì.............ore 8.30 - 16.30 - 20.00                                     •   L’angolo della poesia                               pag.      7
Sabato.............ore 8.30 - 18.00 (prefestiva)
                   Confessioni dalle ore 16.00                                                                            Settore Formazione

Domenica........ore 7.00 - 9.00 - 11.00 - 18.00                                  • La Santità in comunità                                pag.      8
                                                                                 • Dalle ACLI                                            pag.      9
Visita personale
(la chiesa rimane aperta ogni giorno feriale dalle 9.00 alle 11.00)                                                  Settore Famiglia-Scuola
Catechesi del parroco: il martedì ore 8.30
Lectio Divina: ogni lunedì ore 20.45 nella chiesina dell’oratorio                • Famiglia-Scuola, un binomio vincente                  pag. 10
Confessioni: ogni sabato dalle ore 16.00 alle ore 18.00 in chiesa parrocchiale
                                                                                                                                Settore Liturgia

indirizzi e telefoni                                                             • Il sacramento della Riconciliazione                   pag. 12

                                                                                                                   Settore Carità e Missione
Don Federico Brozzoni - Parroco
Via S. Sebastiano, 1            tel. 035 99.10.26                                • La Santa Casa di Loreto:
                                                                                   la casa dei giovani, delle famiglie e dei malati      pag. 13
Don Francesco Sanfilippo - Dir. Oratorio                                         • Dal Centro di Primo Ascolto
Via G. Donizetti, 2                      tel. 035 52.39.44                         e Coinvolgimento Caritas                              pag. 14
    E-mail don Francesco: oratoriobonatesotto@gmail.com                          • Dal Gruppo Missionario                                pag. 16
           E-mail segreteria Oratorio: segret.osg@gmail.com                      • Dall’UNITALSI                                         pag. 17

Don Ettore Ronzoni                                                                                                         Vita della Comunità
Via Ghiaie, 34 - GHIAIE DI BONATE                    tel. 035 61.31.19
                                                                                 • Mons. Valter Pala Parroco di Bonate Sotto             pag. 18
               www.parrocchia-sacrocuore.it                                      • Esercizi Spirituali: 8-12 aprile                      pag. 18
Scuola Materna “Regina Margherita”                                               • 14 aprile: Domenica delle Palme                       pag. 18
Via A. Locatelli, 1            tel. 035 99.10.68                                 • Il Piccolo Resto                                      pag. 19
                                                                                 • 86 Vescovi in 1700 anni di storia
Farmacia Lucini                                      tel. 035 99.10.25             della Diocesi di Bergamo                              pag. 20
Farmacia Dottoresse Criber                           tel. 035 49.42.891          • L’Apostolato della Preghiera                          pag. 21
Ambulanza / Croce ROSSA                              tel. 035 99.44.44
                                                                                                                       Notizie di storia locale
Guardia Medica                                       tel.          035 3535
                                                                                     Appendice - L’Isola Brembana, Bonate Sotto,
                                                                                     tra l’Età Romana e l’Alto Medioevo                  pag. 22
                            COPERTINA:
                  Veglia Pasquale nella Notte Santa
                                                                                                                            La Parola nell’Arte

                                                                                 • Van Gogh e la fede                                    pag. 24
       TERMINE PER CONSEGNA ARTICOLI
        Casa del Parroco entro il 10/05/2019                                                    CPAE Consiglio per gli Affari Economici
       E-mail: redazione.lincontro@gmail.com                                     • Rendiconto economico 2018                             pag. 25

             IL PROSSIMO NUMERO IL 26/05/2019
                                                                                                                               Triduo Pasquale

                                                                                                               Generosità per la parrocchia
             L’INCONTRO DI BONATE SOTTO
  Periodico mensile della comunità di Bonate Sotto. Reg. Trib. di BG n. 11 del
  13.04.1990. Direttore Responsabile: Giovanzana Maria Luisa - Redazione:                                                Nelle nostre famiglie
  Casa Parrocchiale - Via S.Sebastiano, 1 - 24040 Bonate Sotto (BG) - Pubbl.
  in. al 70% - Stampa: Tipografia dell’Isola s.n.c. - Terno d’Isola (BG).
                  ANNO XXX - NUMERO 4 - APRILE 2019                                           Celebrazioni Mariane nel mese di maggio

 2     Aprile 2019
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
LA PAROLA DEL PARROCO

E non abbandonarci
alla tentazione
L   a dizione abituale “non ci indurre in
    tentazione” ci infastidisce un po’. Dio
non può tentare al male. L’apostolo S.
                                               aumentare, sia perché la verità di Dio è
                                               spesso in attesa e sconcertante. Possono
                                               diventare una tentazione il suo modo stes-
Giacomo scrive nella sua Lettera: “Nessu-      so di farsi presente nella vita e il suo modo
no, quando è tentato, dica: sono tentato       di guidare la storia. Quando si incontra Dio       La tentazione morale non
da Dio; perché Dio non tenta nessuno al        ci si accorge che Egli è diverso da come lo        viene da Dio, ma la prova
male” (1, 13).                                 si pensava. Il Vangelo ci ricorda che Gesù,        della fede sì.
Se questa espressione è poco felice e          dopo il Battesimo fu condotto dallo Spirito
probabilmente non è neppure esatta, ha         nel deserto “per essere tentato dal diavo-
bisogno di ulteriore spiegazione. Gli ese-     lo” (Mt 4,1). Dunque la tentazione viene dal
geti spiegano che nel linguaggio semitico      diavolo, ma in un certo senso vi è coinvol-
- cioè quello della Bibbia - l’espressione     to anche lo Spirito. Certo non si dice che
“entrare in tentazione” - non significa sem-   lo Spirito ha tentato Gesù, però si dice che
plicemente “essere esposto alla tentazio-      lo ha condotto nel luogo della tentazione.
ne”, ma “soccombervi”. La domanda del          Si dice spesso che la prova affina lo spirito
Padre nostro può, allora, essere espressa      e purifica la fede. È vero. Tuttavia la prova
in questo modo: “Non abbandonarci alla         è anche pericolosa. Ecco perché abbiamo
tentazione”. Questa formulazione è più         bisogno della potente protezione di Dio. È
consona all’avvertimento di Gesù ai di-        quello che il cristiano chiede nella preghie-
scepoli nel Getzemani: “Vigilate e pregate     ra del Padre nostro. Ci sono prove ecce-
per non entrare in tentazione” (Mt 26, 41).    zionali come le persecuzioni, ma ci sono
È importante un’altra precisazione: nella      anche quelle della quotidianità. C’è l’ansia
lingua greca (quella usata dagli Evange-       per gli affari e l’attrattiva per le ricchezze e
listi) lo stesso termine ha due significati:   il potere; ci sono le prove della monotonia
“tentazione” e “prova”. È chiaro che la ten-   della vita e il logorio del quotidiano. Chi re-
tazione al male non può venire da Dio, ma      cita il Padre nostro affida a Dio anche le
la prova sì. La tentazione morale non viene    proprie paure: la paura della malattia, della
da Dio, ma la prova della fede sì. Anzitutto   sofferenza, della morte…
l’incontro con Dio comporta sempre una         E qui è la stessa fede ad essere messa in          Arcabas, terza tentazione,
prova: sia perché è proprio quando si in-      questione.                                         chiesa di Saint Hughes de
contra Dio che il fascino del male sembra                                        Don Federico     Chartreuse

                                                                                                           Aprile 2019   3
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
LA PAROLA DEL PARROCO

      UNA CHIESA DI PIETRE VIVE
      Santo è chi semina pace attorno a sé

    “Dobbiamo essere artigiani della pace, perché costruire la pace è un’arte
    che richiede serenità, creatività, sensibilità e destrezza”. Papa Francesco

    P    arlando degli operatori di pace nell’E-    de il sopravvento, il conflitto tra fratelli si
         sortazione apostolica GAUDETE ET           fa più aspro.
    EXSULTATE papa Francesco si esprime             Ecco allora che a quel punto ho deciso di
    così: “Per noi è molto comune essere cau-       intervenire per attenuare tutti gli “spigoli”
    sa di conflitti o almeno di incomprensioni.      che si frapponevano tra noi. Come dice
    Per esempio, quando sento qualcosa su           papa Francesco ho cercato, anche nel
    qualcuno e vado da un altro e glielo dico;      dubbio, ciò che porta pace.
    e magari faccio una seconda versione un
                                                    Costruire una pace evangelica                     Se nella nostra comu-
    po’ più ampia e la diffondo. E se riesco
                                                    Come dice ancora il papa: “Non è facile           nità abbiamo dubbi
    a fare più danno, sembra che mi procuri
    più soddisfazione. Il mondo delle dicerie,      costruire questa pace evangelica che non          su che cosa si debba
    fatto da gente che si dedica a criticare e a    esclude nessuno, ma che integra anche             fare, «cerchiamo ciò
    distruggere, non costruisce la pace. Que-       quelli che sono un po’ strani, le persone dif-    che porta alla pace»
    sta gente è piuttosto nemica della pace e       ficili e complicate, quelli che chiedono at-      (Rm 14,19)
    in nessun modo beata”.                          tenzione, quelli che sono diversi, chi è mol-
                                                    to colpito dalla vita, chi ha altri interessi”.
    Pace a questa casa!                             Per quanto mi riguarda, io mi porto con-
    Credo non sia necessario allontanarsi           tinuamente nel cuore la meravigliosa pro-
    dalla nostra casa per trovare chi semina        messa che Gesù ha fatto a coloro che si
    zizzania. Spesso è sufficiente guardare         impegnano a seminare pace ovunque:
    dentro le nostre famiglie per trovare tutto     “Sarete chiamati figli di Dio”.
    questo.
    Un detto bergamasco recita così: “Amur                                    Una parrocchiana
    de fradei, amur de cortei”. Infatti troppo
    spesso incomprensioni, conflitti, risenti-
    menti nascono in famiglia perché nessu-
    no ha il coraggio e la voglia di farsi avanti
    per dissipare questi rancori e impegnarsi
    a mettere pace fra i contendenti.
    A questo proposito mi ritrovo alcune vol-
    te a pensare, con un po’ di dispiacere, a
    quanto è successo nella mia famiglia.
    Ognuno credeva di essere nella ragione
    e per questo non voleva ascoltare gli al-
    tri; anzi le parole più cattive, più crudeli
    uscivano dalla bocca di queste persone
    accecate dal risentimento.
    Persone che avevano perso la serenità e
    di conseguenza arrabbiate con il mondo
    intero.
    Specialmente quando vengono a manca-
    re i genitori e l’interesse economico pren-

4    Aprile 2019
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
LA VOCE DELL’ORATORIO

            Animatori CRE 2019

Bambini e genitori catechesi Prima Elementare

                                                Aprile 2019   5
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
LA VOCE DELL’ORATORIO

    Professione di Fede

    G     ruppo, divertimento, sostegno,
          unione e amicizia sono solo
    alcune delle parole che ci sono ve-
    nute in mente sabato sera. Dopo il
    forte momento che abbiamo vis-
    suto davanti a tutta la Comunità,
    abbiamo avuto tempo di ripensare
    ai quattro anni trascorsi insieme: è
    stato un percorso lungo, ma piace-
    vole. Abbiamo discusso di sogni,
    speranze, fede… ci siamo messi in
    gioco e siamo arrivati alla fine.
    Il percorso è cominciato in prima
    superiore, quando avevamo “solo”
    14 anni. Ci incontravamo il sabato
    sera e, a volte, passavamo anche
    la serata insieme. Adesso siamo
    arrivati a 18, gli incontri sono sta-
    ti di mercoledì, ma la nostra voglia
    di andare avanti e condividere mo-
    menti insieme non è cambiata: in-
    fatti, è capitata qualche volta che
    discutessimo l’incontro davanti a
    una pizza o una buona fetta di torta!
    Dobbiamo un enorme grazie ai no-
    stri animatori: come anche loro ci
    hanno ricordato sabato sera, con
    alcuni l’amicizia va avanti non da
    quattro, ma bensì da otto anni! Loro,
    più di altri, sono stati testimoni del
    nostro cambiamento e della nostra
    crescita. Hanno saputo trovare il
    meglio in noi in ogni occasione,
    sono stati nostri amici e consiglieri.

6     Aprile 2019
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
LA VOCE DELL’ORATORIO
Un altro grazie va ai Don che ci hanno accompa-
gnato: a chi ci ha sostenuto all’inizio e a chi ci ha
dato la mano per l’ultimo, grande sforzo.
Un grazie va anche a noi, che, nonostante i diver-
si interessi e le diverse amicizie siamo rimasti un
gruppo unito e solidale.
Speriamo che la nostra Professione di Fede possa
essere un incoraggiamento per gli altri: credere in
Dio e andare in chiesa o in oratorio oggi vuol dire
essere “fuori moda”, ma noi abbiamo capito che
il giudizio degli altri non conta se si è convinti e
soprattutto se fa stare bene!
Grazie a tutta la Comunità che ha partecipato alla
celebrazione di sabato sera!
                                I ragazzi del IV anno

                     L’angolo della poesia

                                                   Pasqua
      Per il mondo ho pregato ieri sera
      che sia una Pasqua di speranza vera
      come il cinguettio degli uccelli che al mattino sono in festa,      della campana mattutina
      che incantati ad ascoltarli si resta.                               che annuncia con allegrezza
                                                                          la gioia della certezza
      La guerra dura da tanto tempo.                                      del vuoto sepolcro
      Signore, dacci una mano                                             perché, Cristo è davvero risorto.
      a far volare le colombe nel vento;
      arrivino non in un animo soltanto                                   Gesù mio tu lo puoi perché sei vero.
      ma, in tutti i cuori umani e sappiano amare tanto.                  Se vuoi, attira i cuori nel tuo impero,
                                                                          di tanta pace e tanto amore
      La pace sia per ogni uomo                                           sia ripieno ogni cuore.
      e tu buon Dio, cammina con lui accanto,
      con mano nella mano conducilo                                       Buona Pasqua!
      sul dritto sentiero dove s’ode il suono                                                       Maria Capelli

                                                                                                           Aprile 2019   7
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
FORMAZIONE

    La Santità in comunità
    Esortazione apostolica sulla chiamata alla santità
    nel mondo contemporaneo

    N    oi siamo comunità ed in comu-
         nità, anche se a volte non per-
    cepiamo questa consapevolezza
                                                   della comunità si organizzano per
                                                   prendersi cura gli uni degli altri cer-
                                                                                                       ma della fraternità, nel gruppo di
                                                                                                       preghiera, in chiesa, ma anche nella
                                                   cando di tessere una rete di contatti               propria stanza, nel bus e ovunque.
    di essere parte viva ed essenziale             attraverso la quale tutti i compo-                  Papa Francesco c’insegna che la
    della stessa.                                  nenti non si sentano soli e abban-                  preghiera è ciò che ci fa ben spe-
    Essere comunità significa far parte            donati.                                             rare a continuare sulla strada della
    di un gruppo di persone che con-               A questo scopo esistono diversi                     santità: * “Quando senti la tentazio-
    dividono non solo l’origine geo-               gruppi che operano all’interno del-                 ne di invischiarti nella tua debolezza,
    grafica, ma ideali, comportamenti,             la comunità ognuno dei quali ana-                   alza gli occhi al Crocefisso e digli:”
    interessi, abitudini. Siamo infatti            lizzano ed agiscono allo scopo di                   Signore, io sono un poveretto, ma
    noi stessi comunità in quanto no-              aiutare e/o migliorare le esigenze                  tu puoi compiere il miracolo di ren-
    nostante i cambiamenti inevitabili             dei membri della comunità parten-                   dermi un poco migliore” (Ge, 15). *
    che ci circondano, cerchiamo di                do sin dai primi anni di vita fino alla             La santificazione quindi è un cam-
    mantenere le nostre tradizioni ed i            persona matura e anziana.                           mino comunitario a cui siamo invi-
    nostri valori in cui crediamo. Se ri-          Non possiamo essere santi da soli.                  tati tutti a parteciparvi e a sorreg-
    maniamo isolati, le insidie e le ten-          La santità è di tutti noi, insieme; è la            gerci a vicenda attraverso momenti
    tazioni del mondo attuale egoista ci           nostra meta anche se a volte ci sco-                di condivisione fraterna di solida-
    potrebbero fagocitare e potremmo               raggiamo e pensiamo di non esser-                   rietà e di preghiera.
    cadere facilmente in una triste so-            ne all’altezza. Sicuramente con le                  Nella vita di comunità contano
    litudine che ci separa ed allontana            sole nostre forze non siamo capaci!                 anche i piccoli gesti come il dirsi
    dalla realtà. La vita comunitaria in-          Papa Francesco ci fa capire che Dio                 permesso, grazie, scusa, e il tutto
    vece arricchisce ogni membro che               non ci vuole “super eroi” ma con il                 trova il suo punto di convergenza
    ne fa parte.                                   dono della Grazia, possiamo essere                  nel prendersi cura gli uni degli altri.
    * “La vita comunitaria, in famiglia, in        forti e capire che la santità è anche               Così la comunità è espressione del
    parrocchia, nella comunità religiosa           per noi.                                            desiderio di Gesù: che “tutti siano
    o in qualunque altra, è fatta di tanti         Tutto questo lo possiamo scoprire                   una sola cosa; come tu Padre, sei in
    piccoli dettagli quotidiani…”. *               attraverso la preghiera che ci aiuta                me e io in te” (Gv. 17,21).
    Far parte di una comunità cristiana            ad avvicinarci a Dio. La preghiera
    ci impegna a creare e a supportare             è nostro sostegno. Si può pregare                   * Rif. Gaudete et exultate
    luoghi e spazi nei quali si possono            ovunque ed in qualsiasi momento:                    - Papa Francesco -
    condividere momenti di preghiera               si prega quando ci si alza, prima di
    e di riflessione insieme. I membri              mangiare, prima delle riunioni, pri-                                     Giuseppina Besana

                                          Trentini Roberto
                             Amministrazioni condominiali ed immobiliari
                                              24040 Bonate Sotto (BG) - Via Marco Polo, 2
                              Tel. 035 6011510 - Fax. 035 993531 - E-mail: roberto.trentini.amm@gmail.com
                      ANACI n. 12247 professione esercitata ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 (G.U. n 22 del 26-1-2013)

8     Aprile 2019
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
FORMAZIONE

Dalle ACLI

La cittadinanza ai minori
di origine straniera
Trascrivo questo interessante articolo pubblicato su Famiglia Cristiana del 31 marzo 2019 dal titolo “Quel milione
di italiani di fatto, ma non di diritto”. Scritto dal Presidente delle Acli Nazionale Roberto Rossini. La tragedia
sventata da Ramy e Adam ripropone l’attualità della campagna proposta dell’associazione cattolica a sostegno
dello Ius soli.

M    i sento italiano al cento per
     cento. L’ultimo a pronun-
ciare questa frase è stato Moise
Kean che, per chi non seguisse il
calcio neanche quando gioca la
Nazionale, è un giovane attaccan-
te della Juventus, nato a Vercelli
da genitori immigrati dalla Costa
D’Avorio 30 anni fa.
Moise ha segnato un gol al suo
esordio in maglia azzurra in Italia
– Finlandia del 23 marzo scorso,
match valido per le qualificazioni
a Euro2020.                            prevede infatti che si diventi cit-      necessari a un adulto immigrato
Prima di lui anche Alessandro          tadini italiani per Ius sanguinis        che voglia fare richiesta di citta-
Mahmoud, sollevando la palma           oppure per naturalizzazione che,         dinanza. Nel corso del dibattito
d’oro del festival di Sanremo, ha      nel caso in cui si nasca da genitori     parlamentare si è aggiunto poi il
detto di essere italianissimo, lui     non italiani, è una richiesta che si     principio dello Ius culturae, cioè il
nato a Milano 26 anni fa da mam-       può fare solo dopo i diciott’anni.       riconoscimento di cittadinanza ai
ma sarda e papà egiziano.              Come Acli, insieme ad altre asso-        minori di 12 anni arrivati nel nostro
Ma forse quello che più ha col-        ciazioni, negli anni passati siamo       territorio o nati in Italia da genito-
pito noi italiani “brava gente” è      scesi in campo con la campagna           ri stranieri, a patto che abbiano
stata la storia di Ramy e Adam,        “L’Italia sono anch’io” per chie-        compiuto in una struttura scola-
due ragazzini di 13 e 12 anni che      dere la modifica di questa norma,        stica del nostro Paese un ciclo di
il 20 marzo sono stati ostaggio        introducendo di fatto uno Ius soli       almeno 5 anni.
con una cinquantina di compa-          per i nuovi nati: tutti i bambini nati   Si tratta di un compromesso che
gni di scuola nel bus guidato da       in Italia sono italiani, con l’unica     però ha il merito di introdurre la
Oussey-nou Sy e che, con la loro       regola di avere almeno uno dei           necessità di un percorso di forma-
chiamata ai carabinieri, hanno         due genitori residente nel nostro        zione e di piena integrazione nel
sventato una possibile strage. I       territorio per almeno un anno.           nostro Paese. Crediamo sia giun-
loro genitori sono emigrati in Ita-    Nella legge di iniziativa popolare       to il momento di riaprire il dibat-
lia dopo il 2000, dunque Ramy e        che abbiamo depositato alla Ca-          tito, non solo sui media, ma so-
Adam sono nati in Italia, ma anco-     mera il 7 marzo 2012 c’era anche         prattutto in Parlamento, affinché
ra non possono definirsi ufficial-     la richiesta di modificare il princi-    venga riconosciuta la cittadinanza
mente cittadini italiani, anche se     pio di naturalizzazione, portando        a circa un milione di bambini e
già si sentono tali.                   a 5 (invece degli attuali 10) gli anni   ragazzi, italiani di fatto ma non di
L’attuale legge, la 91 del 1992,       di permanenza nel nostro Paese           diritto.

                                                                                                          Aprile 2019    9
INCONTRO di Bonate Sotto - VEGLIA - Parrocchia Sacro Cuore Bonate Sotto
FAMIGLIA - SCUOLA

     Famiglia-Scuola,
     un binomio
     vincente
     N    elle pagine riservate al Setto-     con modi di fare che richiedono          Una continuità didattica
          re Famiglia-Scuola abbiamo          collaborazione, pazienza o dispo-        Ecco perché non mancano, duran-
     dato ampio spazio, negli ultimi          nibilità all’aiuto.                      te l’anno, incontri tra le insegnanti
     anni, al ruolo che la famiglia rive-                                              della scuola dell’infanzia e le inse-
     ste nell’educazione del bambino.         Incontrare altri adulti                  gnanti di scuola primaria per ga-
     Abbiamo pure sottolineato l’im-          Le insegnanti, la coordinatrice, il      rantire il più possibile un’efficace
     portanza dei nonni che, oltre ad         personale ausiliario, altri papà e       continuità didattico-educativa.
     essere dei factotum sostituendosi        mamme che possono avere carat-
     ai genitori sempre più impegna-          teristiche anche assai diverse da        Orgogliosi della nostra Scuola
     ti nel lavoro, offrono loro un van-      quelle dei genitori.                     dell’Infanzia
     taggio economico e un contribu-                                                   La Scuola Materna Regina Mar-
     to culturale di prim’ordine. Infatti     Un ambiente diverso                      gherita di Bonate Sotto rispecchia
     possiamo considerare i nonni del-        Frequentando la scuola dell’infan-       i fondamenti appena descritti, ma
     le memorie storiche e biblioteche        zia i bambini hanno la possibilità       nel contempo vuole dare rilievo
     ambulanti. Tuttavia non spetta ai        di incontrare e vivere un ambiente       alla responsabilità genitoriale e
     nonni sostituirsi ai genitori nel l’e-   diverso rispetto alla loro casa, ap-     all’ispirazione cristiana della Scuo-
     ducazione dei nipoti.                    positamente pensato per loro.            la. Per questo il Consiglio di Am-
                                                                                       ministrazione ha pensato di ripro-
     L’importanza della Scuola d’in-          Un ambiente educativo                    durre nel giardino della scuola una
     fanzia                                   La scuola dell’infanzia è un luogo       grande immagine della famiglia di
     Fatta questa doverosa premessa è         in cui i bambini possono divertirsi      Nazareth.
     opportuno chiarire che se la fami-       e svolgere attività finalizzate a fa-    È stato scelto un soggetto propo-
     glia è la sede primaria dell’educa-      vorire lo sviluppo delle abilità mo-     sto dall’artista Valentina Persico e
     zione dei bambini è altrettanto fon-     torie, della fantasia, del linguaggio,   chiesto ad una scuola di Gerico, in
     damentale definire che la Scuola         del ragionamento, della compren-         Palestina, di realizzare un grande
     dell’infanzia è un aiuto prezioso        sione dei rapporti spaziali/tempo-       mosaico.
     per sviluppare in modo globale ed        rali/causali, della motricità fine,      È un’immagine carica di significati
     equilibrato la personalità dei bam-      della simbolizzazione, oltre che         semplici ma profondi.
     bini.                                    promuovere la socializzazione.           Quest’opera richiede un impegno
     A sostegno di quanto abbiamo ap-         L’ambiente della scuola dell’infan-      finanziario non indifferente. Per
     pena detto vogliamo elencare al-         zia è un luogo educativo in quanto       questo motivo chiediamo il soste-
     cuni dei motivi per cui è opportuno      in esso il bambino si sviluppa in        gno economico della nostra co-
     che tutti i bambini frequentino la       modo integrale ed armonico, tro-         munità che certamente risponderà
     Scuola dell’infanzia.                    va le prime risposte alla voglia di      alla grande come ha sempre fatto
                                              imparare, di stare con gli altri, di     dimostrando tanta generosità.
     Incontrare e conoscere altri bam-        comunicare e di partecipare. La          Nella pagina a fianco presentiamo
     bini della stessa età, non in modo       scuola dell’infanzia prepara il bam-     il bozzetto del mosaico che è già in
     fuggevole, ma in modo durevole.          bino alla scuola primaria e fornisce     fase di realizzazione.
     Ciò permette di prendere coscien-        i “prerequisiti” che avranno poi un
     za che esistono anche gli altri, con     ruolo essenziale per gli apprendi-
     diritti che vanno rispettati, con dif-   menti che il bambino affronterà nel
     ferenze corporee e di carattere,         successivo grado scolastico.                                Mariapia & Ivano

10     Aprile 2019
Fondazione Scuola Materna
                                 Regina Margherita
                                        Schola magistra vitae

              “Come tessere di un mosaico,
                poste una accanto all’altra,
             e uniche nella forma e nei colori,
            noi siamo stati creati per dare vita
              al magnifico progetto di Dio”

Questo ci ha dato lo spunto per realiz-
zare un grande mosaico (210x140 cm)
da collocare nella Scuola Materna
Regina Margherita di Bonate Sotto.
Esso darà valore e qualità ad un pro-
getto educativo che ha come obiettivo
la crescita, la socializzazione e lo svilup-
po della personalità dei nostri bambini.

Donando anche 1 € si può contribuire a portare a termine questo mosaico, realizzato da
GERICO MOSAIC CENTER con pietra di Gerico e tessere in pasta vitrea. Le donazioni
possono essere fatte presso la Casa Parrocchiale, la Scuola Materna e il bar dell’Oratorio.
LITURGIA

     Il sacramento della
     Riconciliazione
     L’attuale rito della Penitenza
     (prima parte)

     I l Concilio Vaticano II ha apportato
       revisioni e adattamenti al rito del-
     la Penitenza, cercando di rendere
                                                 quello del saluto di accoglienza:
                                                 “Quando il penitente si presenta per
                                                 fare la sua confessione, il sacerdo-
                                                                                            testi sono riportati nello stesso libro
                                                                                            del rituale della Penitenza, quasi
                                                                                            tutti dal Nuovo Testamento.
     questo sempre più adeguato alle             te lo accoglie con bontà e lo saluta
     necessità dei penitenti e delle sin-        con parole affabili e cordiali”. (n. 41)   Confessione sincera e attenta del
     gole condizioni di popolo e di cul-                                                    penitente dei propri peccati.
     tura.                                       Il segno di croce.                         Come afferma la rubrica “il sacerdo-
     La forma privilegiata della confes-                                                    te aiuta, se necessario, il penitente
     sione dei peccati e dell’assoluzione        L’esortazione del sacerdote alla           a fare una confessione integra, gli
     è certamente quella individuale, che        fiducia in Dio.                            rivolge consigli adatti e lo esorta alla
     il rito prevede e raccomanda come           Questa si può esprimere con alcune         contrizione dei suoi peccati... Gli
     ordinaria.                                  formule riportate nello stesso testo       propone quindi un esercizio peni-
                                                 del rito. La più conosciuta e adope-       tenziale, e il penitente lo accetta in
     Il rito della riconciliazione dei singoli   rata è la seguente:                        soddisfazione dei suoi peccati e per
     penitenti, che è quello usuale ordi-        “Il Signore sia nel tuo cuore perché       l’emendamento della sua vita. Il sa-
     nario, prevede alcuni passi che qua-        tu possa pentirti e confessare umil-       cerdote procuri di adattarsi in tutto,
     si universalmente vengono ignorati          mente i tuoi peccati”.                     sia nelle parole che nei consigli, alla
     o poco considerati dai confessori.          “Amen”.                                    condizione del penitente”. (n. 44)
     Come si potrà notare essi costitu-
     iscono un rito che ha qualcosa di           Lettura della Parola di Dio.               Atto di dolore.
     simile a quello della celebrazione          Anche se raramente si segue questa
     della Santa Messa:                          usanza, secondo l’opportunità il sa-       Assoluzione del sacerdote.
                                                 cerdote può leggere un passo della
     Il saluto del celebrante.                   Scrittura allusivo alla situazione e al    Rendimento di grazie e congedo
     Il primo atto che precede anche il          tema della misericordia di Dio e alla      del penitente.
     segno di croce dovrebbe essere              volontà di riconciliazione (n. 43). I      Si svolge attraverso la recita finale
                                                                                            di una formula da parte del sacer-
                                                                                            dote: “Lodiamo il Signore perché è
                                                                                            buono”.
                                                                                            Il penitente risponde: “Eterna è la
                                                                                            sua misericordia”.
                                                                                            Il sacerdote riprende: “Il Signore
                                                                                            ha perdonato i tuoi peccati, vai in
                                                                                            pace.”

                                                                                            La forma della confessione singo-
                                                                                            lare dei peccati ha l’aspetto di una
                                                                                            reale celebrazione e soprattutto
                                                                                            con una nota pastorale del 1996
                                                                                            l’episcopato italiano ribadisce l’im-
                                                                                            portanza delle sue tappe nella loro
                                                                                            progressione e totalità.

                                                                                                                          Eleonora

12       Aprile 2019
CARITÀ E MISSIONE

La Santa Casa di Loreto:
la casa dei giovani,
delle famiglie e dei malati
Entriamo nel mese che la tradizione dedica alla nostra Madre Celeste.
Lo iniziamo guidati dalle parole che papa Francesco ha pronunciato nella sua recente visita a Loreto

L  e parole dell’angelo Gabriele a
   Maria: «Rallegrati, piena di gra-
zia», risuonano in modo singolare
in questo Santuario, luogo privi-
legiato per contemplare il mistero
dell’Incarnazione del Figlio di Dio.
Qui, infatti, sono custodite le mura
che, secondo la tradizione, pro-
vengono da Nazaret, dove la Ver-
gine Santa pronunciò il suo “sì”,
diventando la madre di Gesù. Da
quando quella che è denominata
la “casa di Maria” è diventata pre-
senza venerata e amata su questo
colle, la Madre di Dio non cessa di
ottenere benefici spirituali in coloro
che, con fede e devozione, vengo-
no qui a sostare in preghiera.
In quest’oasi di silenzio e di pietà,    La Casa di Maria è la casa dei ma-     centro dell’opera di Cristo, perché
vengono tanti, dall’Italia e da ogni     lati. Qui trovano accoglienza quanti   condividete e portate in maniera
parte del mondo, per attingere for-      soffrono nel corpo e nello spirito,    più concreta dietro a Lui la croce
za e speranza. Penso in particolare      e la Madre porta a tutti la miseri-    di ogni giorno. La vostra sofferenza
ai giovani, alle famiglie, ai malati.    cordia del Signore di generazione      può diventare una collaborazione
La Santa Casa è la casa dei gio-         in generazione. La malattia ferisce    decisiva per l’avvento del Regno
vani, perché qui la Vergine Maria,       la famiglia e i malati devono esse-    di Dio.
la giovane piena di grazia, continua     re accolti dentro la famiglia. Per     La Vergine Santa aiuti tutti, spe-
a parlare alle nuove generazioni,        favore, non cadiamo in quella cul-     cialmente i giovani, a percorrere il
accompagnando ciascuno nella ri-         tura dello scarto che viene propo-     cammino della pace e della frater-
cerca della propria vocazione.           sta dalle molteplici colonizzazioni    nità fondate sull’accoglienza e sul
La Casa di Maria è anche la casa         ideologiche che oggi ci attaccano.     perdono, sul rispetto dell’altro e
della famiglia. Nella delicata situa-    La casa e la famiglia sono la prima    sull’amore che è dono di sé. La no-
zione del mondo odierno, la famiglia     cura del malato nell’amarlo, soste-    stra Madre, stella luminosa di gio-
fondata sul matrimonio tra un uomo       nerlo, incoraggiarlo e prendersene     ia e di serenità, doni alle famiglie,
e una donna assume un’importanza         cura. Ecco perché il santuario della   santuari dell’amore, la benedizione
e una missione essenziali. È neces-      Santa Casa è simbolo di ogni casa      e la gioia della vita. Maria, sorgente
sario riscoprire il disegno tracciato    accogliente e santuario degli am-      di ogni consolazione, porti aiuto e
da Dio per la famiglia, per ribadir-     malati. Da qui invio ad essi, tutti,   conforto a quanti sono nella prova.
ne la grandezza e l’insostituibilità a   ovunque nel mondo, un pensiero
servizio della vita e della società.     affettuoso e dico loro: voi siete al                                 Alfredo

                                                                                                          Aprile 2019    13
CARITÀ E MISSIONE

     Dal Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento Caritas

     Le migrazioni dei poveri
     e la risposta cristiana ad essa.
     Non chiamiamoli clandestini
     “Essere cristiani vuol dire guardare in faccia questi nostri fratelli”

     U    n tema di grandissima attualità.
          È sufficiente guardare il luogo
     ed il tempo per leggerci ciò che po-
     trebbe accadere oggi dentro le pro-
     blematiche in cui ci troviamo. Come
     descrivere la condizione dei pove-
     ri: disoccupazione, fame, miseria
     sottolineando ciò che forse oggi ci
     fa più paura che “hanno una gran
     voglia di vivere e di lottare”. Per
     che cosa? Una vita diversa. Quale
     risposta “virtuosa” della Chiesa: an-
     dare incontro alle famiglie che vivo-
     no in queste situazioni senza enfasi
     e senza allarmismi. Per un povero è
     meglio un lavoro, anche il più umi-
     le, dell’elemosina. Certamente fino
     a quando si trova nel bisogno, con
     l’aiuto che gli è necessario per un
     cammino d’insieme fino a che avrà
     superato tutti gli ostacoli ed ha ca-    non per augurarlo a nessuno, ma        essere dovuto anche agli effetti tar-
     pito che può farcela da solo. A chi      nel dire che ogni giorno è un dono     divi della colonizzazione, è spiegato
     il compito di difendere il diritto dei   quando ci sentiamo autosufficienti     dalla ricerca di beni essenziali e uni-
     poveri ad avere ciò che è necessa-       perché riusciamo a rispondere a noi    versali come la tutela della vita, la
     rio per una vita dignitosa? Come         stessi. Non ci stupisce, quindi oggi   libertà, la sicurezza, il futuro, i diritti
     praticare la fraternità tante vol-       con il mescolamento di tante per-      di ciascuno e di tutti.
     te sbandierata descritta nella sua       sone sperimentiamo dei problemi
     enunciazione?                            che sono nuovi o meglio assumono       Per capire meglio queste realtà
                                              un connotato planetario. E pensare     vicine a noi ed anche quelle lon-
     Non può essere fondata sulla scel-       quindi al tema dello sradicamento      tane che ben conosciamo, quale
     ta di povertà e sulla rinuncia a se      da una parte all’altra della nazio-    riflessione possiamo fare partendo
     stessi, che significano abbando-         ne o del globo è sempre un rischio     dalle nostre identità che diventano
     no fiducioso perché l’altro possa        non calcolato. L’esodo di individui,   sempre più fragili e instabili in una
     sollevarsi e percorrere la propria       famiglie e popoli che dura mesi ed     società orfana di solide certezze
     strada della vita. Come non pen-         anni, in fuga dalla guerra, da una     ma anche ricca di grandiose pro-
     sare alla precarietà che può essere      condizione di vita che è pericolo      messe dovute alla modernità e di-
     di tutti e la possiamo incontrare in     stesso alla vita, in particolare per   sancorata ormai da presupposti fer-
     ogni momento della vita. Questo          i bambini e per i piccoli e che può    mi. Si potrebbe fare una profonda

14     Aprile 2019
CARITÀ E MISSIONE
analisi sugli scarti della modernità       samente vissuti come esperienze          vederle. Si parla degli scarti o de-
per ancorarci alle radici che era-         provvisorie e precarie. Tutto inizia e   gli scartati dell’umanità: i rifugiati,
no rappresentate da fondamentali           finisce in un tempo breve, in cui è      i dannati della terra, gli stranieri, i
“luoghi”, pubblici e privati, materia-     difficile identificarsi con qualcosa e   profughi, gli ultimi su cui altri ultimi
li e simbolici in cui vi erano spazi,      con qualcuno, stringere un legame,       scatenano ansie e paure. Per non
presenze, che organizzavano la vita        sposare in pianta stabile un idea-       parlare degli insoddisfatti su cui al-
quotidiana. Ciò che ha influito mol-        le, fare un percorso, un’esperienza      tri insoddisfatti riversano le proprie
to, in maniera più profonda, è stato       sociale, avere memoria, poterla tra-     frustrazioni. I poveri su cui altri po-
il lavoro, la cui esperienza nella sua     smettere, contare sugli eredi.           veri scaricano le responsabilità di
trasformazione ha portato ad una                                                    un malessere che ha delle cause
organizzazione talvolta totalizzan-        Il tempo della modernità è quello        strutturali. E poi altri che si sento-
te, riducendo il sostegno reciproco        in cui tutto sembra avvolto nell’in-     no interpreti di una pseudocultura
e portando la comunità dall’essere         certezza e nella incompiutezza. E        liberalista che ha messo in com-
coesa al diventare frammentaria e          di conseguenza nella paura, nella        petizione la morale e l’efficienza.
isolata, e quindi debole e solitaria.      chiusura pregiudiziale del nuovo e       Certamente a modo loro per propa-
Come si animano le nostre comu-            del diverso, nel sospetto dell’altro,    ganda e fine di tornaconto. Invece
nità? Le vediamo vive, attente. Ab-        in cui nostro malgrado siamo co-         se governate da sagge politiche di
biamo troppo pochi segnali. Ci ac-         stretti a vivere percependolo come       previsione, di ospitalità e di coo-
contentiamo delle occasioni in cui         minaccioso. Di fronte alla paura, as-    perazione internazionale, possono
sono gli stessi bambini, ragazzi,gio-      sumiamo strategie difensive inca-        essere straordinarie occasioni per
vani perché coinvolti nella loro for-      paci di collocare e leggere le attuali   ridefinire l’identità sociale e indivi-
mazione? Infine il sistema di prote-       migrazioni nel contesto dei profon-      duale, per una identità più forte nel
zione dello Stato sociale, concetto        di mutamenti del pianeta globale.        suo essere aperta e negoziale e più
sempre più incerto ed evanescente          Come non citare dei movimenti dei        umile nel suo essere accogliente e
è sottoposto a continue rinegozia-         capitali, delle nuove forme di co-       solidale per prendere sulle spalle i
zioni. Mancano di sicurezza perfino        lonialismo e di sfruttamento eco-        destini del mondo.
le aggregazioni familiari e gli affetti,   nomico, delle disuguaglianze chia-
sulla cui durata non c’è più nessu-        mandole tradizionali e delle nuove                 Gli operatori del centro di
na certezza, e che vengono diffu-          povertà. Non andiamo lontani per            ascolto e coinvolgimento Caritas

                                                                          di Boroni A. & C.
          • Pulizia fosse biologiche e pozzi • Trasporto e smaltimento rifiuti speciali
                     • Stasamento tubazioni e fognature con alta pressione

                  AUT. REG. MI 002660 PRONTO INTERVENTO
           BONATE SOPRA (BG) Via Roma, 17/D - Fax 035/9000099 - Tel. 035/4942600 - Cell. 335/8136832

       Onoranze                                                                                Cell. 347 5284907
                                                                                               Cell. 339 6541920

       funebri
                                                                                              www.ricciardiecorna.it

                                                                                              BONATE SOTTO (BG)
                                                                                                Via XXV Aprile

                                                                                         SERVIZIO AMBULANZA
                                                                                         SEMPRE DISPONIBILE

                                                                                                                 Aprile 2019   15
CARITÀ E MISSIONE

     Dal Gruppo Missionario

     Gli auguri dei missionari
     Pubblichiamo le lettere di augurio e di ringraziamento dei missionari che abbiamo sostenuto in questi anni.

        Caro gruppo missionario
            vengo a voi con la nostra più viva riconoscenza per l’aiuto che ci avete mandato per il riso dei nostri bambini.
        Il Signore vi ricompensi e vi doni quanto di bene desiderate. Ora è stato eletto in nuovo presidente: si spera che
        qualche cosa possa cambiare a favore dei poveri per le tante promesse che ha fatto.
        Siamo già al tempo dei cicloni e forti piogge, quindi ci sono allagamenti ovunque e il caro vita aumenta ogni gior-
        no. Grazie ancora a voi che nonostante la lontananza pensate a noi è per noi una vera Provvidenza: tante gocce
        assieme riempiono i secchi!
        Vi salutiamo assieme ai nostri bambini e vi assicuriamo la nostra preghiera. Buona Pasqua!
                                                           Con affetto e stima Suor Anselmina - Antatanarivo, Madagascar

        Cari amici e benefattori desidero raggiungervi
        con questo scritto per presentarvi il mio saluto
        di pace e bene.
        Vi comunico che mi trovo in Italia da alcuni mesi,
        per una complicazione che ho avuto dopo l’in-
        tervento all’occhio, in questo periodo mi trovo
        a Verona. Ho saputo tramite suor Carmela che
        avete inviato l’offerta in Ciad e in questo momen-
        to sento il dovere di ringraziarvi per la vostra ge-
        nerosità. La vostra bontà operosa è edificante e
        mi porta a lodare e benedire il Signore per tutto
        quello che compie in voi con lo spirito di lode
        e preghiera. Chiedo al Signore di colmarvi della
        sua grazia e del suo amore.
        Cordialmente vi saluto nel nome del Signore ri-
        sorto per noi.
                                         Sr Imelda - Verona

        Cari amici del Gruppo Missionario della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù in Bonate Sotto
            Grazie mille per il vostro amorevole contributo (come fate ogni anno) verso le nostra Missione!
        Sono alla fine riuscita a scoprire chi è questo “donatore nascosto” e ora voglio solo esprimere la nostra gratitudine
        a voi e per il vostro aiuto.
        Abbiamo 120 bambini in carico provenienti da vari luoghi e la maggior parte di loro sono bambini provenienti dalle
        tribù delle colline. Sono bambini vivaci e felici che studiano, hanno dai 4 ai 12 anni, tra maschi e femmine. Molto
        presto questo anno scolastico finirà e ora i bambini si stanno preparando per il loro ultimo esame dell’anno. Pre-
        ghiamo per tutti i nostri benefattori (che conosciamo o no) e sicuramente voi siete nelle nostre preghiere. Penso
        voi abbiate avuto familiarità (la conoscevate, avevate affetto) con Sr. Elisa Cavagna e adesso che è andata alla sua
        “ricompensa” celeste sono certa ci e vi stia aiutando (intercedendo da lassù) in questa missione. Possa intercedere
        per ognuno di voi!
        Ringraziandovi tutti ancora una volta, con amore e preghiere
                                                                                                      Sr. Pauline - Thailandia

                                                                                                                       Ermanno

16    Aprile 2019
CARITÀ E MISSIONE

Dall’UNITALSI

Il santuario della
Madonna dello Zuccarello
di Nembro
Quest’anno ci poniamo come pellegrini nella terra bergamasca per incontrare
la Vergine Maria nei santuari a lei dedicati

Isolato, in mezzo ai monti che si
 ergono appena dietro Nembro, il
Santuario della Madonna dello
Zuccarello è una di quelle mete
che non puoi lasciarti sfuggire se
passi dalla Valle Seriana.
Da qui, tutta la vallata ti si apre da-
vanti agli occhi, regalando un’im-
pareggiabile vista; alle spalle, i
maestosi monti donano un senso
di protezione e di grandezza che è
difficile dimenticare nel tempo.
Su questo monte si ergeva il castello
della nobile famiglia Vitalba: per vo-
lontà di Bernardo Vitalba, nel 1347,      divenne di proprietà della Fabbrice-       sono stati realizzati dal nembrese
venne fondata la chiesa che rima-         ria della Parrocchia di Nembro. La         Giovanni Rodigari, coadiuvato da
se, fino al XIX secolo di proprietà       chiesa si erge a sud est, ha un por-       Vanni Rossi, nel XX secolo; sono
dei Vitalba. Solo nel 1847, la chiesa     ticato aperto, composto da 5 arcate        stati restaurati nel 2005.
                                          a sesto acuto che gravano su grossi        Per arrivare alla chiesa è possibi-
                                          pilastri in muratura. Al centro della      le seguire un’antica mulattiera con
                                          facciata c’è il portico a sesto acu-       quindici tribuline con i misteri del
                                          to che funge da portone principale         Rosario, a cui si aggiunge a com-
                                          della chiesa.                              pletamento l’opera di Giovanni Ar-
                                          All’interno, la chiesa ha una sola na-     drizzo sui Misteri della Luce presen-
                                          vata, con due archi a sesto acuto;         te nel piazzale del Santuario.
                                          fra le opere d’arte presenti, si ricordi   L’8 agosto è festa al Santuario: pri-
                                          la Madonna con Bambino del 1512            ma della ricorrenza, si tiene la no-
                                          (cappella a sinistra, in corrisponden-     vena di celebrazioni che, fedele alla
                                          za degli stipiti dell’arcata), la Fuga     tradizione, tiene la prima messa alle
                                          in Egitto di Francesco Muzio (sulla        6,30. In passato, prima del turno in
                                          sinistra dell’abside), Natività di Enea    fabbrica, gli operai e operaie si re-
                                          Salmeggia, detto il Talpino (cappel-       cavano in pellegrinaggio al Santua-
                                          la a destra, in corrispondenza degli       rio, lungo la mulattiera, recitando i
                                          stipiti dell’arcata), Madonna Addolo-      misteri del Rosario: per questo, la
                                          rata del 1533 (sull’altare maggiore). Il   prima messa è così presto.
                                          santuario ospitava la tela della Pietà
                                          (attribuita a Giovan Battista Moroni),     Alla prossima.
                                          recentemente rubata. Gli affreschi                                       Gianni

                                                                                                              Aprile 2019    17
VITA DELLA COMUNITÀ

     Mons. Valter Pala
     Parroco di Bonate Sotto
     Il Vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi ha designato parroco di Bo-
      nate Sotto mons. Valter Pala, che farà il suo ingresso solenne in occasione della
     festa patronale della “Seconda di ottobre” (13 ottobre), festa della Madonna del
     Rosario.

     Mons. Valter Pala è nato il 23 novembre 1956 a Bergamo, della parrocchia di Le-
     vate.
     È stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1981. Licenziato in Sacra Teologia e stu-
     dente a Roma dal 1981 al 1982. Vicerettore nel Collegio San Alessandro dal 1982
     al 1988; coadiutore festivo a S. Paolo d’Argon dal 1982 al 1984; a Villasola dal
     1984 al 1988 e quindi vicario Parrocchiale a Villasola dal 1988 al 1992. Insegnante
     e Padre Spirituale nel Seminario di Siena dal 1992 al 1998; direttore dell’Ufficio Arte
     Sacra e Beni Culturali della Diocesi di Siena dal 1995 al 2010; Canonico onorario
     della Cattedrale di Siena dal 1998; Prevosto di S. Maria Assunta in San Gimignano
     dal 1998 al 2010; Prevosto di Sant’Alessandro della Croce (città di Bergamo) dal
     2010 e rettore della Cappella Vescovile di S. Maria e S. Marco sempre dal 2010.
     Attualmente risiede all’oratorio in Santa Elisabetta 4 a Bergamo, mancando il cu-
     rato dal 2015.

                                              Esercizi Spirituali: 8-12 aprile

                                           14 aprile: Domenica delle Palme

18       Aprile 2019
VITA DELLA COMUNITÀ

Un’esperienza che continua

Il Piccolo Resto
Sintesi di “Trova il centro dentro di te”
di Anselm Grün e Clemens Bittlinger (10ª puntata)

Amore

“N      essuno ha un amore più grande
        di questo: dare la vita per i pro-
pri amici” (Gv.15,13). Gli avvenimenti
                                             spiacevoli, con i suoi successi e i fal-
                                             limenti, con le virtù e i peccati. Nella
                                             croce di Gesù ciò che maggiormente
                                                                                         verbo amare è sempre tradotto con il
                                                                                         verbo dare, non sentire o emozionar-
                                                                                         si, ma dare. Quasi un affare di mani,
del Venerdì Santo danno concretezza          risplende non è il peccato dell’uomo,       di pane, di acqua, di veste, di tem-
a queste parole che Gesù ha pronun-          ma l’amore di Dio senza misura. Per-        po donato, di porte varcate, di strade
ciato negli ultimi giorni della sua vita     ciò il Venerdì Santo non dovrebbe es-       condivise. Dare la vita, cioè tutto, per-
terrena. Insieme alla sua passione e         sere vissuto solo come memoria della        ché l’unica misura dell’amore è amare
morte ricordiamo e celebriamo la vita        passione e morte di Gesù, ma anche          senza misura.
donata, contempliamo l’amore estre-          come giorno dell’amore manifestato          Sperimentando allora l’amore di Dio
mo di Colui che non ha cercato di sal-       nella sua pienezza.                         che avvolge tutta la nostra persona,
varsi, ma per noi ha messo in gioco          Per questo, dall’alto della croce, Gesù     possiamo comprendere la condizione
la sua vita, fino a morire sulla croce.      non ha bisogno della nostra compas-         che Gesù ci indica per stare dentro
Da qui, con le braccia spalancate,           sione, ma vorrebbe piuttosto attirar-       questo amore: “Se osserverete i miei
abbraccia ognuno di noi, con tutte le        ci ad amare come Lui ci ha amati. E         comandamenti…” (Gv. 15,10).
sue contraddizioni, con i pregi e i di-      la misura assoluta di questo amore          Che non sono solo il decalogo, ma
fetti, con le parti sane e quelle malate,    è contenuta in un verbo brevissimo,         prima ancora il modo di agire del Pa-
con le vicende ben vissute e quelle          che spiega tutto: dare. Nel Vangelo il      dre.

Passione

N    ei Vangeli che narrano la sepoltu-
     ra di Gesù si legge che le donne,
sue seguaci, dopo aver osservato
                                             per ciò che avremmo voluto e non è
                                             stato, il senso di vuoto, i rimpianti, la
                                             sensazione di non riuscire ad andare
                                                                                         nel pianto, facendo ciò che è neces-
                                                                                         sario fare e lasciarci avvolgere dalla
                                                                                         sofferenza un poco alla volta, ci aiuta
come il suo corpo veniva deposto             avanti, si espandono dentro di noi e ci     a sopportare il dolore e ad accettare
in un sepolcro scavato nella roccia,         paralizzano. Allora ci rifugiamo nelle      e vivere fino in fondo il tempo del lut-
tornano indietro e cominciano a pre-         cose da fare, cerchiamo di rimanere         to, perché solo così si può avere con-
parare gli unguenti per l’imbalsama-         occupati per non lasciarci sopraffare       solazione. Le persone che invece ri-
zione del defunto. Queste donne, nel         da questi sentimenti, da questo do-         muovono il dolore rimangono prive di
loro immenso dolore per la perdita           lore dal quale si vorrebbe fuggire. Ma      consolazione e difficilmente potranno
di Gesù, si danno da fare in modo            quando non lo si può fare rimangono         poi comprendere quello degli altri.
da non dare troppo spazio alla di-           solo due possibilità: o rimuoverlo o        Scriveva Etty Hillesum dal campo di
sperazione. È bene aver qualcosa di          farsene una ragione. Forse il non im-       concentramento di Auschwitz: “Il do-
sensato da fare, che tenga occupata          mergersi totalmente e per prima cosa        lore ha sempre preteso il suo posto e
la mente, ma alla fine sono obbliga-                                                     i suoi diritti, in una forma o nell’altra.
te comunque a vivere l’inattività del                                                    Quel che conta è il modo con cui lo
sabato, durante il quale era proibito                                                    si sopporta e se si è in grado di inte-
svolgere qualsiasi lavoro. Quando si                                                     grarlo nella propria vita e, insieme, di
fa esperienza della perdita di una per-                                                  accettare ugualmente la vita”. Accet-
sona cara o si attraversano momen-                                                       tare quindi la vita, con le sue perdite e
ti di grande difficoltà e sofferenza, è                                                  le sue sofferenze, confidando sempre
come se vivessimo anche noi il Sa-                                                       in quello che Gesù ci ha detto: “Beati
bato Santo, il giorno peggiore, privo                                                    quelli che sono nel pianto, perché sa-
di consolazione e speranza, il giorno                                                    ranno consolati” (Mt 5,4).
della nostra passione. La delusione                                                                                     Vannalisa

                                                                                                                      Aprile 2019     19
VITA DELLA COMUNITÀ

     86 vescovi in 1700 anni di storia
     della Diocesi di Bergamo
     a cura di Liliana e Vico Roberti

     A     bbiamo notato che la Chie-
           sa bergamasca nel corso del
     1700 aveva raggiunto una ben
                                             me di coscienza, due volte la me-
                                             ditazione, preparando ogni sera
                                             gli impegni per il giorno dopo,
     precisa fisionomia che si esprime-      mentre confessione e comunione
     va in costumi ed istituzioni conso-     erano fissate ogni 15 giorni e nel-
     lidati e diventati ormai un “modus      le festività più importanti (Zanchi
     vivendi” (Zanchi G. Storia religiosa    G.). Fu proprio a causa di queste
     della Lombardia). Anche il nostro       belle regole che il nuovo vescovo
     seminario aveva preso un assetto        Marco Molino fece allontanare
     definitivo tanto dal lato formativo     dal Seminario gli allievi poco bril-
     che da quello culturale, anche per      lanti nello studio e dal comporta-
     merito delle cattedre aggiunte in       mento non irreprensibile, convinto
     quei decenni.                           com’era che si dovesse puntare
     Si vide così crescere il numero         sulla qualità dei chierici e non sul            Vescovo Marco Molino
     degli alunni esterni, (i forensi) che   loro numero!
     ben presto frequentarono lì le le-      Marco Molino fu il 73º vescovo
     zioni di scienze, abbandonando          della nostra diocesi, anche lui        Movimenti e Nuove teorie: in Fran-
     le altre scuole private. Insieme        veneto e di nobile famiglia, im-       cia gli Enciclopedisti e i Gianse-
     all’organizzazione degli studi, la      parentato con generali d’armata,       nisti, in Germania ed in Austria il
     vita disciplinare e spirituale dei      procuratori, senatori e cardinali.     Febronianismo (apertamente an-
     seminaristi era stata riformulata       Al momento della nomina da par-        tipapale) e il Giuseppinismo, che
     dal Vescovo Ruzzini durante il suo      te di papa Clemente XIV nel 1773,      pretendeva di asservire la Chiesa
     mandato con un regolamento che          era Abate del monastero di Pado-       allo Stato e di legiferare in materia
     restò in auge fino ai primi anni del    va della congregazione Benedet-        religiosa, l’Illuminismo, laico, tol-
     1900: ogni giorno i chierici dove-      tina Cassinese, dove era entrato       lerante e contrario ai privilegi Cle-
     vano ascoltare la messa, recitare       giovanissimo e che dichiarò di la-     ricali. Inoltre in Olanda si tenne un
     l’ufficio della Madonna, fare l’esa-    sciare a malincuore. Persona pia,      Sinodo illecito, in Polonia la Chie-
                                             umile e molto volonterosa, dopo        sa locale minacciò di staccarsi da
                                             un solo anno di governo si am-         Roma mentre in Portogallo, Fran-
                                             malò seriamente per morire, sen-       cia, Spagna, nel Regno di Napoli,
                                             za mai essersi ripreso, già all’ini-   a Malta e nel Ducato di Parma si
                                             zio del 1777.                          cacciavano i Gesuiti che il Ponte-
                                             Di quegli anni gli storici segnala-    fice decise appunto di sciogliere
                                             no lo stato di generale ribellione     per evitare uno scisma e un irre-
                                             e fermento contro la Chiesa, ser-      parabile frattura con quelle mo-
                                             peggiante in tutta l’Europa, catto-    narchie. E arrivò il momento del
                                             lica e protestante. All’elezione del   vescovo Gianpaolo Dolfin. Nel
                                             vescovo Molino aveva raggiunto         suo lunghissimo episcopato ber-
                                             picchi elevatissimi tanto che il       gamasco (1777-1819) è racchiusa
                                             Papa, per evitare guai peggiori, fu    una serie di eventi unici: fu l’ultimo
                                             costretto a sciogliere la Compa-       vescovo veneto di Bergamo, l’ulti-
                                             gnia di Gesù. Nel XVIII secolo in-     mo nominato sotto il dominio della
            Vescovo Gianpaolo Dolfin         fatti fu un continuo susseguirsi di    Serenissima, il primo vescovo del

20    Aprile 2019
VITA DELLA COMUNITÀ
diciannovesimo secolo e il primo          di Napoleone si spense definiti-          ranee, stimolò il clero alla discipli-
dell’Età contemporanea. Nel 1781          vamente ed a Gianpaolo Dolfin,            na, richiamando le regole dei suoi
Dolfin introdusse nel calendario          ormai settantottenne, restavano           predecessori. Durante la carestia
liturgico la festa del S. Cuore di        solo pochi anni di episcopato che         del 1816 si prodigò con successo
Gesù, diffondendone il culto e la         furono operosi e tranquilli, anche        affinché i ricchi si facessero carico
devozione in tutta la nostra Dio-         perché nonostante tutto, grazie           dei più poveri e nel 1819 iniziò la
cesi. Alla fine della Repubblica          alla Fede del popolo e alla pre-          costruzione del nuovo seminario
Serenissima, determinata dall’ar-         senza nel clero di fulgidi perso-         sul colle di san Giovanni. Morì se-
rivo delle truppe Napoleoniche nel        naggi (mons. Marco Celio Passi,           renamente a 83 anni: di lui molti
1797, il nostro Vescovo tenne con         Giuseppe Benaglio e Luigi Mozzi),         storici dissero che non ebbe l’ani-
il nuovo regime un atteggiamento          la nostra Diocesi si era mantenu-         mo adeguato per le circostanze in
giudicato dagli storici troppo ac-        ta su ottimi livelli e sempre fedele      cui dovette operare.
condiscendente e fu sottoposto            al Papa (quindi con tutti i presup-
ad un umiliante processo all’ar-          posti per una pronta ripresa dopo                               RIFERIMENTI:
rivo nel 1799 degli Austro-Russi.         l’interludio Napoleonico). Il Dolfin                               don Zanchi,
Egli si mostrò poi più cauto sotto        si spese per guidarla attivamente:                      don Lorenzo Dentella,
il restaurato regime Napoleonico.         scrisse numerose lettere pastora-                     archivi Eco di Bergamo,
Ma nel maggio del 1814 l’astro            li, riordinò e rilanciò le Vicarie fo-                         Fabio Pasquale.

   L’Apostolato della Preghiera
   Rete Mondiale di Preghiera del Papa
   Intenzioni del mese di Maggio
   Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre Tua e della Chiesa, in unio-
   ne al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei
   peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria di Dio nostro Padre. Amen.

   Intenzione del Papa per l’evangelizzazione:
   Perché, mediante l’impegno dei propri membri, la Chiesa in Africa sia fermento di unità fra i popoli, segno di
   speranza per questo continente.

   Intenzione dei Vescovi:
   Per tutte le mamme, perché come Maria, discepola esemplare, ascoltino e custodiscano nel cuore tutte le
   parole del Figlio di Dio.

   Per il clero:
   Cuore di Gesù e Cuore Immacolato di Maria, riempite del Vostro Amore il cuore di ogni sacerdote, che diventi
   canale di Grazia per tanti.

                                                                   BONATE SOTTO (BG) - Tel. 035.991025
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NOTIZIE DI STORIA LOCALE
        a cura di Alberto Pendeggia

        Appendice

        L’Isola Brembana, Bonate Sotto,
        tra l’Età Romana e l’Alto Medioevo
        XIV parte

        Il territorio dell’Isola Brembana
         non ebbe particolari mutazioni,
        dopo la caduta dell’Impero Roma-
                                                         ne da parte dei Bizantini, grandi
                                                         sconvolgimenti furono invece du-
                                                         rante la guerra greco-gotica, alla
                                                                                                        le piccole giurisdizioni delle fami-
                                                                                                        glie feudali come gli Ambiveri, i da
                                                                                                        Bonate, i Brembati, i da Calusco,
        no d’Occidente, nonostante le in-                quale seguì l’invasione del Longo-             i da Carvico, i Mapelli, i Vavassori
        vasioni barbariche, ne da parte di               bardi nel 568. I Longobardi si sono            di Medolago, i Prezzati, i da Villa,
        Odoacre, ne dai goti di Teodorico,               organizzati sul territorio creando             i Solza” 2.
                                                         “arimmanie e fare”. Le “arimannie”             Verso il 1230 veniva ristrutturata
                                                         presso i Longobardi erano terre                l’organizzazione civile del territorio
                                                         concesse dal re agli arimanni, i               bergamasco, il Comune di Ber-
                                                         quali erano uomini liberi che com-             gamo divise il territorio “in quat-
                                                         battevano nelle guerre, ottenendo              tro grandi distretti amministrativi
                                                         come ricompensa terre e titoli ere-            denominati “facte” che compren-
                                                         ditari. Le “fare” invece erano or-             devano aree molto ampie” 3. Ogni
                                                         ganizzazioni di carattere sociale e            distretto prendeva nome di quattro
                                                         militari, esse erano costituite dalla          porte della città di Bergamo, ab-
                                                         aggregazione di gruppi omogenei                biamo così: la Facta della porta di
                                                         e compatti di famiglie. Inoltre il ter-        S. Alessandro - la Facta della porta
                                                         ritorio era suddiviso in distretti che         di S. Andrea - la Facta di porta S.
                                                         diverse volte coincidevano con i               Lorenzo - la Facta di porta S. Ste-
                                                         “pagi” romani, erano circoscrizio-             fano” 4.
                                                         ni territoriali denominati “sculda-            Nei Statuti di Bergamo riferibile
                                                         sci”, a capo dei quali, con autorità           all’anno 1331, nella breve espe-
                                                         civile e militare, dipendeva da un             rienza monarchica come Signo-
                                                         “gastaldo” funzionario della corte             re di Bergamo, del re Giovanni di
                                                         regia, le loro funzioni durarono in-           Boemia, “… non aveva lasciato
                                                         torno al X secolo 1.                           margini di autonomia ai centri, ru-
                                                         “In epoca successiva l’organiz-                rali, organizzati in forme signorili o
                                                         zazione fu sostanzialmente basa-               comunali” 5 per cui le circoscrizio-
                                                         ta sulle Castellanie e sulle Corti,            ni comunali erano ancora quelle
                                                         complessi produttivi ed in un certo            del periodo precedente, i Comuni
                                                         periodo istituzionale. Nella zona              dell’Isola Brembana facevano par-
                                                         dell’Isola non abbiamo notizia di              te della Facta di S. Alessandro e di
Veduta di angoli caratteristici del centro storico       una Corte. Prevalsero grossomodo               quella di S. Stefano.

        1
            Gabriele Medolago: “La Comunità civile dell’Isola Brembana - Circoscrizioni civili fra I e XXI secolo” - Tratto da “L’Insula” - Rassegna
            di studi sull’Isola Brembana - Anno I N.1 - Gennaio-Dicembre 2005, pag. 10
        2
            Gabriele Medolago, op. cit. pag. 10.
        3
            Ibid.
        4
            Atlante Storico del Territorio Bergamasco - Geografia delle Circoscrizioni comunali e sovra comunali dalla fine del XIV - Paolo Oscar
            - Oreste Belotti - Monumenta Bergomensia LXX, pag. 421.

   22       Aprile 2019
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