MONTECCHIO MAGGIORE Martedì, 29 gennaio 2019 - La rete delle biblioteche vicentine

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MONTECCHIO MAGGIORE Martedì, 29 gennaio 2019 - La rete delle biblioteche vicentine
MONTECCHIO MAGGIORE
   Martedì, 29 gennaio 2019
MONTECCHIO MAGGIORE Martedì, 29 gennaio 2019 - La rete delle biblioteche vicentine
MONTECCHIO MAGGIORE
                                                          Martedì, 29 gennaio 2019

Montecchio Maggiore
 29/01/2019 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 11                                  Benedetta Centin
 Picchia l' anziano padre per il gioco «Sono malato, ho bisogno di...                                       1
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 8
 Al via i corsi del Cesar tra nuovi saperi inglese e teatro                                                 3
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 32                                                 DIEGO NERI
 «Ho colpito papà in un raptus: curatemi»                                                                   4
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 32                                                         A.F.
 Ebrei internati, storie di orrori e di coraggio                                                            6
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 32
 LA LITE PER IL DENARO SFOCIATA NEL SANGUE                                                                  7
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 33                                                LUISA NICOLI
 Acqua, una stangata per 15 mila                                                                            8
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 34                                         ARISTIDE CARIOLATO
 Il sindaco Faccio corre per il bis «Ora il nuovo polo...                                                   10
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 34                                         VERONICA MOLINARI
 Strade ghiacciate, paralisi e cadute                                                                       12
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 34                                                        A.C.
 Una nutria sulla strada Si ribalta con l' auto                                                             14
 29/01/2019 Il Giornale Di Vicenza Pagina 50
 Nella "guerra" con Ambra il mio Oliver ha un tocco latino                                                  15
 28/01/2019 ilgazzettino.it                                                                 LUCA POZZA
 Padre in fin di vita, il figlio confessa: «L' ho colpito 4 volte, ma...                                    17
 28/01/2019 Vicenza Today
 Riduce il padre in fin di vita, la confessione: «L' ho colpito 4...                                        18
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Pagina 11                       Corriere del Veneto (ed.
                                        Vicenza)
                                                Montecchio Maggiore

  Picchia l' anziano padre per il gioco «Sono malato,
  ho bisogno di cure»
  «Non volevo» ha detto al giudice. L' uomo resta in carcere, ancora grave il genitore

  VICENZA «Non volevo fare del male a papà,
  mi dispiace, è stato un raptus, ma è colpa del
  gioco, sono malato, ho bisogno di essere
  curato». Si sarebbe giustificato così ieri
  mattina, davanti al giudice, Salvatore Pangallo,
  il 49enne di Montecchio Maggiore portato in
  carcere dai carabinieri venerdì sera, dove, è
  stato disposto, dovrà rimanere. L' uomo,
  disoccupato da qualche anno, risponde di
  tentato omicidio aggravato, per aver ridotto in
  condizioni gravissime l' anziano padre
  Francesco, 89 anni, costretto in sedia a rotelle,
  all' apice dell' ennesima discussione per
  riuscire ad ottenere soldi. Quelli con cui,
  inforcata la porta di casa, il disoccupato era
  andato a giocare alle slot nella vicina sala
  giochi, vincendo una consistente somma, circa
  1500 euro. Rimanendo incollato allo schermo
  della macchinetta per tre quarti d' ora.
  Salvatore Pangallo, assistito dall' avvocato
  Luigi Rizzo, ieri non ha negato le sue
  responsabilità durante l' interrogatorio con il
  giudice Matteo Mantovani che, convalidato il
  fermo, ha disposto appunto che continui a
  rimanere in carcere. Giudice che in un
  prossimo futuro potrebbe anche disporre una
  perizia psichiatrica nella forma dell' incidente
  probatorio, quella che difesa o procura
  chiederanno senza dubbio, per valutare le
  capacità di intendere e volere dell' arrestato, per capire se possa essere malato di ludopatia come
  sostiene lui stesso (ludopatia non certificata finora) e fino a che punto questa possa aver influito nel suo
  comportamento.
  Per un' ora e mezza circa, ieri mattina dalle 9 il detenuto ha raccontato di quel clima teso in casa, nell'
  appartamento di via Beschin in cui viveva da sempre con gli anziani genitori, di come la perdita del
  lavoro da operaio, avvenuta quattro anni fa, avesse ulteriormente deteriorato quella convivenza già
  difficile, assieme al suo vizio di giocare. Che lo aveva portato a chiedere in continuazione soldi ai
  pensionati, in particolare al padre. Il quale gli avrebbe recriminato invece il fatto di non fare nulla per
  trovarsi un nuovo impiego e di non collaborare in alcun modo in casa. La richiesta di una nuova somma
  Salvatore Pangallo l' aveva avanzata anche giovedì mattina della scorsa settimana, e al diniego
  avrebbe agito con grande ferocia, scagliando contro la sedia della cucina al padre, puntando alla testa,

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  CONFARTIGIANATO

  Al via i corsi del Cesar tra nuovi saperi inglese e
  teatro
  Più che nozioni competenze, esperienza unita
  a nuovi saperi. È questo il senso del progetto
  "Soft e hard skills: elementi essenziali del
  cambiamento e della crescita professionale"
  messo in campo dal Cesar, ente di formazione
  di Confartigianato Vicenza. I corsi, gratuiti
  grazie al sostegno del Fondo Sociale Europeo,
  si rivolgono ai dipendenti delle imprese da
  febbraio a maggio, con durata variabile dalle 8
  alle 20 ore. I partecipanti possono scegliere se
  frequentare gli incontri nella sede del Cesar a
  Vicenza e in quelle territoriali di
  Confartigianato, l' orario è sempre serale.
  Si parte a febbraio con "La gestione del
  cambiamento": si svolgerà nella sede Cesar
  (lunedì 4 e 11) e nei mandamenti di Malo e
  Marostica (martedì 12 e 19). "La
  comunicazione efficace evitando distorsioni e
  dispersioni", sono i temi del secondo corso:
  incontri nella sede del Cesar (lunedì 18 e 25
  febbraio, 4 marzo), nei mandamenti di Malo e
  Marostica (martedì 26 febbraio, il 5 e 12
  marzo).
  Tra i tanti corsi anche l' inglese: 20 ore nelle
  s e d i d i Montecchio Maggiore, Noventa,
  Arzignano, Lonigo, Thiene, Schio, Bassano.
  Fino anche al teatro d' impresa. Info: 0444/168576, 0444/168586.

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  MONTECCHIO/1. Ieri mattina in cella il disoccupato accusato di tentato omicidio dell' anziano
  genitore ha confessato parlando a lungo al giudice durante l' interrogatorio

  «Ho colpito papà in un raptus: curatemi»
  «Sono dispiaciuto, non volevo fargli del male, non so cos' ho fatto» L' arresto è
  convalidato, rimane in carcere. Il padre resta grave

  «Non so cosa mi sia successo in quel
  momento. Ho avuto un raptus. Con mio padre
  abbiamo discusso e litigato tante volte, ma non
  gli avevo mai fatto del male. Sono sconvolto,
  addolorato per quello che ho fatto,
  enormemente dispiaciuto». Salvatore
  Pangallo, 49 anni, ieri mattina ha parlato per
  quasi un' ora e mezza davanti al giudice
  Matteo Mantovani in carcere. Ha risposto alle
  domande confessando di aver colpito l'
  anziano genitore per 3-4 volte con una sedia
  prima di allontanarsi da casa. Ora il padre,
  Francesco, 89 anni, che già era in sedia a
  rotelle, lotta fra la vita e la morte in ospedale.
  Ha subito traumi molto gravi e la prognosi
  rimane riservata. Il giudice ha convalidato le
  manette e, visti gli elementi emersi finora, ha
  firmato l' ordinanza di custodia cautelare in
  carcere per tentato omicidio aggravato.
  Pangallo, assistito dall' avv.
  Luigi Rizzo, ha ammesso le sue responsabilità
  precisando di non aver mai voluto far del male
  al genitore. «Ero fuori di me», ha spiegato,
  ricordando che poi ha vagato per il paese, con
  il cellulare spento e i vestiti macchiati di
  sangue. Era stato poi fermato dai carabinieri in
  un bar del paese; dopo aver ferito il genitore, era andato subito a giocare alle macchinette, vittima di
  una possibile forma di ludopatia che fra l' altro era all' origine delle frequenti discussioni con il padre, al
  quale chiedeva soldi di continuo.
  Che poi, pur disoccupato da anni, spendeva per giocare al bar.
  «Il mio assistito è un uomo distrutto, che evidenzia un disagio famigliare, fisico e psichico evidente», ha
  commentato brevemente il difensore, che chiederà alla procura - le indagini dei carabinieri del nucleo
  investivo sono coordinate dal pubblico ministero Serena Chimichi - di accertare le condizioni di salute
  dell' indagato, nella forma dell' incidente probatorio. L' obiettivo fra l' altro è comprendere se Pangallo
  era in grado di intendere e volere al momento della violenta aggressione, avvenuta nell' appartamento
  di famiglia in via Beschin a Montecchio Maggiore.
  In queste ore, i detective guidati dal tenente colonnello Giuseppe Bertoli stanno raccogliendo alcune
  testimonianze per fare piena chiarezza. «Litigavano spesso. Avevano battibecchi di continuo.
  Salvatore chiedeva i soldi e Francesco non voleva darglieli, perché non era d' accordo con il suo tipo di
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  MONTECCHIO/2. Domani sera in sala civica

  Ebrei internati, storie di orrori e di coraggio
  Gli ebrei di Montecchio Maggiore, internati
  durante la seconda guerra mondiale. In
  occasione del Giorno della Memoria la sezione
  locale dell' Anpi, in collaborazione e con il
  patrocinio comunale, ha organizzato una
  serata dal titolo "Vite in fuga. Gli ebrei internati
  a Montecchio 1941-1943". L' incontro è in
  programma domani, alle 20.30 in sala civica
  corte delle Filande.
  Relatori della serata saranno Paolo Tagini,
  studioso di storia contemporanea e autore di
  un saggio sugli ebrei internati in provincia di
  Vicenza, e Luciano Chilese, presidente
  emerito dell' Anpi castellana e studioso di
  storia locale. Introdurrà la conferenza Michele
  Santuliana, attuale presidente della sezione di
  Montecchio d e l l ' a s s o c i a z i o n e n a z i o n a l e
  artigiani d' Italia.
  L' obiettivo che si propone questa serata è far
  luce su uno spaccato storico locale in ricordo
  di un periodo particolarmente oscuro della
  storia del secolo scorso, che ha visto i diritti
  umani calpestati dalla Shoah, dalle leggi
  razziali, dalla persecuzione italiana dei
  cittadini ebrei, e tanti italiani che hanno subìto
  la deportazione, la prigionia, la morte.
  Ma sarà anche l' occasione per raccontare di chi, pur in campi e schieramenti diversi, si è opposto al
  progetto di sterminio e, anche mettendo a rischio la propria vita, ha salvato altre vite e protetto i
  perseguitati. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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  LA LITE PER IL DENARO SFOCIATA NEL SANGUE
  Francesco Pangallo, 89 anni, è stato ritrovato
  in un lago di sangue attorno alle 11 di giovedì.
  A lanciare l' allarme è stata la moglie,
  Giuseppe Morabito, quando è tornata a casa
  dal supermercato. Salvatore Pangallo è uscito
  subito dopo e si è diretto alla sala slot Admiral
  a Montecchio, dove è rimasto per circa 45
  minuti. Dopodiché ha preso un treno per
  Verona, dove ha trascorso la notte, e il
  pomeriggio successivo è stato rintracciato da
  una pattuglia dei carabinieri nelle vicinanze
  della caserma della tenenza di Montecchio.
  Pangallo è stato quindi portato al comando
  provinciale di via Muggia. Qui ha parlato con i
  militari del nucleo investigativo per circa due
  ore e ha ammesso di aver perso il controllo e
  colpito il padre più volte con una sedia.
  Dopodiché è stato portato al carcere Del Papa
  a San Pio X con l' accusa di tentato omicidio
  aggravato. Per i carabinieri il movente sarebbe
  legato a ragioni economiche perché Salvatore
  chiedeva spesso soldi ai genitori per giocare
  alle slot machines.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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  ARZIGNANO. Cambiati i criteri di calcolo dei consumi e nella bolletta di gennaio è stato
  aggiunto il conguaglio per il 2018

  Acqua, una stangata per 15 mila
  Penalizzati maggiormente i nuclei di una o due persone con aumento di circa 35 euro
  dopo l' obbligo imposto dall' autorità competente

  Luisa Nicoli Bollette dell'acqua in aumento per
  le famiglie con uno o duecomponenti. L'Arera,
  Autorità di regolazione energia reti e ambiente,
  ha introdotto in Italia nuovi criteri di calcolo
  sulle tariffe da applicare dall'1 gennaio 2018.
  E così anchele famiglie dei dieci comuni di
  Acque del Chiampo si sono ritrovate in questi
  giorni a ricevere bollette con il conguaglio
  relativo all'intero 2018. Con aumenti in media
  di 30-35 euro l'anno sulla base dei nuovi criteri
  e degli scaglioni fissati in tutta Italia.
  Per Acque del Chiampo, su 29.100 utenze
  domestiche, l'aumento è per 15.500 nuclei
  familiari: il 53,26%.
  «Per una famiglia con tre componenti invece, e
  ne abbiamo 5.900, gli importi restano
  praticamente gli stessi - precisa il direttore di
  Acque del Chiampo Alberto Piccoli -. Per
  famiglie da tre persone in su, in totale 7.699
  utenze, gli importi si riducono». Per un nucleo
  di due persone con il sistema precedente
  bolletta da 61 euro a marzo, da 140 a
  settembre e di 44 euro a dicembre cambia
  rispettivamente così: 69 euro, 163 e 46.
  Incremento totale: 33 euro annui.
  «L'obiettivo dell'autorità nazionale è di
  agevolare le famiglie con più componenti - spiega il consigliere delegato di Acque del Chiampo Andrea
  Pellizzari -. Prima c'era una quota base di consumi d'acqua per utenza, indipendentemente dal numero
  di persone, e un solo componente si trovava ad avere, a tariffa limitata, una disponibilità d'acqua
  notevole. Ora la quota a tariffa agevolata, ovvero 18,25 metri cubi d'acqua a 0,363 euro a metro cubo,
  viene concessa a persona. Il provvedimento di Arera vale per tutto il territorio nazionale. Da applicare
  dall'1 gennaio 2018».
  I primi giorni, dall'arrivo delle bollette nelle case, sono stati caldi per Acque del Chiampo, con molte
  persone agli sportelli e numerose telefonate. «Dovendo applicare alla prima fatturazione utile il
  conguaglio, le utenze si sono ritrovate caricate a gennaio 2019 l'importo di un anno intero - continua
  Pellizzari -.
  Lo abbiamo spiegato alle famiglie e c'è un nota informativa sul nostro sito. Ci sono anche migliaia di
  utenze che pagano meno però. Acque del Chiampo non ha aumentato le tariffe e non ricava un euro in
  più da tutto questo».
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  TRISSINO. Il primo cittadino uscente tra il nodo-Miteni, il nuovo palasport e le sfide del futuro

  Il sindaco Faccio corre per il bis «Ora il nuovo polo
  scolastico»
  «Bello lavorare per il paese: il mio cellulare resta sul sito del Comune»

  Lo incontriamo sulla scalinata del municipio,
  mentre sta parlando con un cittadino, qualche
  altro attende per scambiare una parola. «A
  inizio mandato ho fatto una promessa di
  metodo - dice il sindaco Davide Faccio -:
  essere a disposizione in modo diretto, e così
  ho fatto. Il mio numero di cellulare è in
  evidenza sul sito del Comune, è ancora lì e
  tutti mi possono chiamare. E continuerò a
  farlo, se sarò eletto».

  Allora si ricandida in maggio?
  Sì. A chi mi chiede se rifarei il sindaco, dico
  sempre: sì e per tutta la vita. Perché per me è
  stata una delle cose più belle, dopo essere
  diventato padre.

  Cosa le piace ricordare dei cinque anni che
  volgono al termine?
  Innanzitutto, l' apertura dell' ufficio anagrafe al
  sabato per agevolare il servizio a chi lavora; lo
  "sportello-lavoro", punto di incontro fra chi
  cerca lavoro e chi lo può offrire.
  In opere pubbliche sono stati investiti 10
  milioni di euro: per la sicurezza dei cittadini, la
  rotatoria del Jolly sulla strada provinciale 246;
  la sostituzione di 700 vecchi lampioni con lampade a led; l' estensione dell' impianto di
  videosorveglianza; la sistemazione delle strade collinari per avvicinare le contrade alla pianura; per lo
  sport, praticato in paese da oltre 2 000 persone, il pala Angelo Sinico; per la sicurezza del territorio, gli
  scolmatori in via Verona e Antonio Lora.

  Ha qualche rimpianto?
  Veri rimpianti non ne ho, anche se sono consapevole che si deve sempre migliorare quando si
  amministra, cercherò di farlo se sarò rieletto.
  In questi anni ho cercato di migliorare la qualità della vita, il lavoro fatto è sotto gli occhi di tutti. Se c' è
  un rammarico? Il paese è stato investito da un grosso problema ambientale, rappresentato dalla Miteni,
  sono stato chiamato a prendere decisioni importanti per la salvaguardia della salute dei cittadini all'
  interno delle commissioni regionali e provinciali.

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29 gennaio 2019
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                                                Montecchio Maggiore

  MALTEMPO. Il piano neve era scattato già domenica con 60 tonnellate di sale, ma non ha
  evitato i disagi. La rabbia si riversa sui social network

  Strade ghiacciate, paralisi e cadute
  Traffico in tilt con code in zona industriale per un camion slittato Picco di accessi al
  pronto soccorso

  La città si è svegliata scivolando su una lastra
  di ghiaccio.
  Code interminabili in destra Agno e gessi al
  pronto soccorso. Le strade, ieri mattina,
  somigliavano a una pista da bob. Da nord a
  sud seguendo i confini comunali gli
  automobilisti hanno dovuto fare i conti con
  strade e marciapiedi impraticabili.
  I disagi si sono fatti sentire quasi fino a
  Castelgomberto con incolonnamenti e
  rallentamenti sulla destra Agno, l' arteria
  alternativa alla provinciale 246 e indicata come
  deviazione consigliata dopo l' apertura del
  cantiere per la realizzazione del rondò in via
  Monte Ortigara a Spagnago.
  Nelle prime ore della mattina, infatti, un mezzo
  pesante è slittato sul ghiaccio mettendosi di
  traverso nella rotatoria della zona industriale di
  Piana, impedendo l' immissione di chi
  proveniva da via Maestri del Lavoro. Di fatto le
  colonne di auto, sia in direzione Vicenza che in
  entrata in città, hanno mandato in tilt la viabilità
  di mezza vallata all' ora di punta. Chi
  scendeva dalla frazione di Piana è stato
  costretto a salire fino alla rotonda di Ponte dei
  Nori per entrare in via Gasdotto e dirigersi
  verso sud, mentre i mezzi pesanti faticavano ad affrontare la salita per immettersi da Cornedo nella
  rotonda. Il ritorno alla normalità c' è stato solo verso le 9.
  Il ghiaccio non ha risparmiato alcuna zona: da San Quirico passando per Novale, per Oltre Agno, Ponte
  dei Nori, Piana, Castello, Cerealto, Campotamaso e Massignani, senza dimenticare il centro storico. E
  le vittime non sono mancate. Dall' Ulss 8 "Berica" hanno fatto sapere che «in mattinata c' è stata un'
  affluenza importante al pronto soccorso. Gli accessi per traumi e fratture sono stati una decina, alcuni
  dirottati a Montecchio Maggiore». Tenuto conto che gli accessi medi in un giorno sono circa 50, ieri il
  20% è stato per scivoloni sul ghiaccio.
  La situazione si è "sciolta" solo con l' innalzamento delle temperature delle ore centrali e il passaggio
  dei mezzi spargisale e ghiaino. «Il primo intervento effettuato domenica pomeriggio ha riguardato il
  trattamento con sale e ghiaino sull' intera rete viaria principale, circa 107 chilometri - spiegano dal
  Comune-.
  In serata è stato attivato anche un servizio di sgombero con i mezzi nelle zone alte del territorio». Nella
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29 gennaio 2019
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                                                 Montecchio Maggiore

  CASTELGOMBERTO

  Una nutria sulla strada Si ribalta con l' auto
  Galeotta fu la nutria. D' istinto per evitare l'
  animale, sbanda con l' automobile, che si
  capovolge più volte sul prato adiacente.
  Distrutta l' auto, solo un piccolo trauma per la
  conducente. È successo ieri notte a una
  ventenne residente a Castelgomberto lungo la
  strada provinciale "Peschiera dei Muzzi". A
  circa duecento metri dall' incrocio per l' abitato
  di Valdimolino, la giovane, che alla guida della
  Fiat Bravo proveniva da Sovizzo, all'
  improvviso si è vista davanti l' animale e d'
  istinto ha tentato di evitarlo. L' auto è sbandata
  sul campo adiacente la carreggiata e si è
  capovolta più volte, prima di finire la corsa
  accanto ad un terreno arato. La donna è uscita
  dal mezzo pressochè incolume se si eccettua
  un trauma superficiale alla fronte. ©
  RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                A.C.

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  MATTEO CREMON oggi e domani al TCVI

  Nella "guerra" con Ambra il mio Oliver ha un tocco
  latino
  Già sold out il doppio appuntamento al Teatro
  Comunale di Vicenza, oggi e domani sempre
  alle 20.45, con "La guerra dei Roses",
  spettacolo già applauditissimo in giro per l'
  Italia, che vedrà sulla scena Ambra Angiolini e
  il vicentino Matteo Cremon, diretti da Filippo
  Dini e affiancati da Massimo Cagnina ed
  Emanuela Guaiana.
  Tratto dal romanzo del 1981 di Warren Adler,
  divenuto anche film nel 1989 per la regia di
  Danny De Vito, con Michael Douglas e
  Katheleen Turner, la graffiante commedia "La
  guerra dei Roses" racconta l' escalation
  distruttiva del rapporto tra Oliver, rampante
  uomo d' affari, e la moglie Barbara, donna che
  ha avuto un ruolo fondamentale nell'
  affermazione del marito, ma rinunciando a se
  stessa.
  In attesa di assistere al sottile gioco al
  massacro dei Roses, abbiamo scambiato
  qualche battuta con Matteo Cremon, 38 anni,
  nato a Montecchio Maggiore, cresciuto a
  Creazzo e oggi residente a Vicenza,
  emozionatissimo per quello che sarà il suo
  debutto sul grande palcoscenico cittadino.
  Insomma, il momento tanto atteso è arrivato.
  Sì, e devo dire che sono veramente emozionato.
  Certo, non è la prima volta che recito in un teatro vicentino, ma tenevo moltissimo ad esibirmi al
  Comunale: e ora, finalmente, ci sono arrivato.
  E ci arriva vestendo i panni di un personaggio che, attraverso il cinema, ha lasciato il segno nel
  pubblico...
  Mi sono affidato molto al regista Filippo Dini, senza pensare al film, e cercando di portare qualcosa di
  personale. Mi è stato detto che il mio Oliver ha una certa veracità latina, un temperamento un po' più
  sanguigno rispetto a quello che può dargli un attore americano.

  Come descriverebbe Oliver?
  A suo modo è un personaggio "puro", convinto di aver sempre agito per il bene della coppia, agguerrito
  nel lavoro e protettivo in casa.
  Dentro è un bambino, con le sue passioni per giochi da grande, come le macchine sportive, e
  convintissimo che lui e Barbara abbiano raggiunto uno status invidiabile, un equilibrio perfetto: così,

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29 gennaio 2019
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28 gennaio 2019
                                           ilgazzettino.it
                                              Montecchio Maggiore

  Padre in fin di vita, il figlio confessa: «L' ho colpito 4
  volte, ma sono malato»
  di Luca Pozza MONTECCHIO MAGGIORE -
  Ha ammesso le proprie responsabilità
  Salvatore Pangallo, il 49enne che nella
  mattinata di giovedì scorso ha aggredito il
  padre di 89 anni, colpendolo per almeno
  quattro volte con una sedia della cucina , all'
  interno della loro abitazione (l' uomo infatti vive
  con i genitori) di Montecchio Maggiore,
  riducendolo in fin di vita, con l' anziano che
  ancora lotta tra la vita e la morte nella sala di
  rianimazione dell' ospedale San Bortolo di
  Vicenza. Oggi, nel casa circondariale di
  Vicenza, è avvenuto l' interrogatorio di
  garanzia davanti al giudice, Matteo Mantovani,
  che è durato circa un' ora e un quarto:
  Salvatore, che deve rispondere di tentato
  omicidio , ha confermato le sue colpe, peraltro
  già ammesse ai carabinieri, nel momento in
  cui l' uomo è stato arrestato, nella tarda serata
  di venerdì, dopo una fuga durata circa 36 ore,
  in cui si è spostato anche fuori provincia. Il
  49enne, accompagnato dal suo legale, l'
  avvocato Luigi Rizzo, ha però fatto presente al
  giudice, che dovrà decidere per la convalida
  del fermo, di essere« malato e psichicamente
  sofferente ». Lo stesso Salvatore avrebbe
  ammesso che il motivo del litigio
  riguarderebbe una questione economica,
  probabilmente quei 300 euro che lo stesso avrebbe poi rubato dalla casa per poi dileguarsi. Con quei
  soldi sarebbe poi andato a giocare inuna sala scommesse di Montecchio (dove avrebbe vinto una cifra
  ingente, oltre 1.500 euro) per poi recarsi successivamente in treno nel Veronese, dove ha trascorso la
  notte tra giovedì e venerdì. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                                             LUCA POZZA

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                                                                                                           17
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                                             Vicenza Today
                                                  Montecchio Maggiore

  Riduce il padre in fin di vita, la confessione: «L' ho
  colpito 4 volte ma sono malato»
  Nell' interrogatorio di garanzia di fronte al giudice Salvatore Pangallo ha confermato di
  aver colpito il genitore in uno scatto d' ira. Come attenuante ha però sottolineato il fatto
  di essere "psichicamente sofferente"

  Ha colpito con una sedia il padre per ben
  quattro volte per poi andare a giocare alle slot
  dove, peraltro, ha vinto una somma
  consistente, 1700 euro. L' interrogatorio di
  garanzia del 49enne Salvatore Pangallo
  davanti al giudice lunedì mattina è durato poco
  più di un' ora e ha portato l' uomo ad
  confermare le sue colpe - già ammesse ai
  carabinieri - sull' episodio dello scorso giovedì
  i n v i a B e s c h i n a Montecchio Maggiore.
  Pangallo, arrestato dai militari per tentato
  omicidio nella tarda serata di venerdì, ha
  aggredito il padre 89enne, riducendolo in fin di
  vita - l' anziano si trova ancora in rianimazione
  al San Bortolo - proprio per motivi legati al
  vizio del gioco. Il 49enne, attraverso i suoi
  avvocati, ha però fatto presente al giudice, che
  dovrà decidere per la convalida del fermo, di
  essere "psichicamente sofferente". Il genitore,
  costretto in una sedia a rotelle, avrebbe subito
  l' ira del figlio per questioni di soldi . Pangallo
  avrebbe rubato 300 euro in contanti dalla casa
  famigliare per poi andare a giocare in una sala
  scommesse di Montecchio e successivamente
  recarsi in treno nel Veronese. Le manette
  erano scattate al suo ritorno nel Vicentino.

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