CSV FC - Assiprov domenica, 16 febbraio 2020
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CSV FC - Assiprov domenica, 16 febbraio 2020 Prime Pagine 16/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 3 Prima pagina del 16/02/2020 16/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 4 Prima pagina del 16/02/2020 16/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 5 Prima pagina del 16/02/2020 ambiente e protezione civile 16/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 18 6 Appalti ad aziende senza patente antimafia Sisma, per le 'casette' ci sono 35 indagati csv e scenario locale 15/02/2020 Forli Today 7 Giovani da tutt' Europa a Forlì per confrontarsi sul volontariato e la cultura 16/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 35 Elide Giordani 9 «Non autosufficienti, servono nuove risposte» 16/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 34 Elide Giordani 11 Cura degli anziani, l' emergenza del futuro volontariato 16/02/2020 Avvenire Pagina 15 13 Firmato contratto Uneba per il Terzo settore Riguarda oltre 1.000 Enti e 70mila lavoratori 16/02/2020 Avvenire (Diocesane) Pagina 32 14 missione. Inizia oggi la nuova formazione per giovani volontari 16/02/2020 Avvenire (Diocesane) Pagina 36 DI FRANCESCO SANTORO 15 Come sale della terra accanto ai più fragili 16/02/2020 Avvenire (Diocesane) Pagina 51 16 Volontari sanitari sabato a Monza 16/02/2020 Avvenire (Diocesane) Pagina 85 FRANCESCO CASONI 17 «Accoglienza per dare dignità alle persone» 16/02/2020 Corriere della Sera Pagina 6 G. M. F. 18 Disabili, appello alla Regione: «La Sla chiede 24 ore di cure» 16/02/2020 La Repubblica Pagina 9 a.z 19 "Le realtà non profit sono tagliate fuori ma così muore un modello che funziona"
[ § 1 § ] domenica 16 febbraio 2020 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 3
[ § 2 § ] domenica 16 febbraio 2020 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 3 § ] domenica 16 febbraio 2020 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 1 5 4 2 6 5 2 1 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 18 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) ambiente e protezione civile Ancona, verso il processo Appalti ad aziende senza patente antimafia Sisma, per le 'casette' ci sono 35 indagati Chiuse le indagini, coinvolti il Consorzio Arcale oltre a dirigenti di Regione e Erap Chiuse le indagini su appalti e subappalti delle Sae, la casette per i terremotati, nelle Marche. Il sostituto procuratore di Ancona Irene Bilotta ha inviato il relativo avviso a 35 indagati (20 persone e 15 aziende). Tra gli indagati ci sono anche dirigenti e funzionari regionali e dell' Erap, imprenditori e reti di imprese. Abuso d' ufficio, truffa e falso i reati ipotizzati. Nei lavori sarebbero state impiegate anche ditte non in possesso della certificazione antimafia: un impedimento bypassato con certificazioni rilasciate dagli uffici della Regione Marche che gli inquirenti ritengono false. Già dal 2018 l' autorità nazionale anticorruzione aveva segnalato la mancanza della certificazione antimafia in 11 aziende appaltatrici, nelle cui visure camerali figurerebbero solo i codici fiscali, e i rapporti di alcune ditte operative nella costruzione delle casette con ambienti legati alla 'ndrangheta. Tra gli indagati il dirigente della protezione civile delle Marche Davide Piccinini (in quanto soggetto attuatore), e il presidente del Consorzio Arcale Giorgio Gervasi. Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha espresso «vicinanza» a Piccinini e ai colleghi della struttura regionale coinvolti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 5 4 2 6 5 2 0 § ] sabato 15 febbraio 2020 Forli Today csv e scenario locale Giovani da tutt' Europa a Forlì per confrontarsi sul volontariato e la cultura "I Can Volunteer" è stato quindi il motore che ha portato giovani ed associazioni da tutta Europa ancora una volta a Forlì (Città Universitaria, d' Arte e Cultura) Si è concluso, con il "Youth Exchange", la seconda ed ultima sessione prevista dal progetto europeo "I can volunteer", del Centro Diego Fabbri, grazie al quale una trentina di giovani europei, hanno avuto modo di incontrarsi, a Forlì, per una settimana e formarsi riguardo i diversi aspetti del volontariato e della solidarietà, con particolare riferimento alle azioni in campo culturale (quali l' accessibilità alla cultura da parte di tutti e per tutti). "I can volunteer" è un progetto europeo di due sessioni, rivolte ad uno scambio e ad una formazione per operatori giovanili nel campo del volontariato e della cultura che vede il Centro Diego Fabbri come leader partner. Co-finanziato all' interno del programma Erasmus + il progetto ha l' obiettivo di migliorare le competenze dei giovani, anche in campo culturale, affrontando le nuove sfide, per dare un sostegno efficace alle organizzazioni e ai target group a cui esse si rivolgono e allo stesso tempo stimolare, rafforzare e consolidare il piacere del servizio donato all' intera collettività. Il progetto è partito lo scorso novembre alla Fabbrica delle Candele, punto focale della aggregazione e creatività giovanile della nostra città, con una sessione sulle nuove competenze nell' ambito del volontariato e cultura. I giovani partecipanti sono stati coinvolti in incontri, seminari, visite, lezioni ed esperienze "sul campo", per consentire loro di far fronte alle esigenze delle persone svantaggiate e delle persone con minori opportunità. Fornire una maggiore conoscenza della mission - del volontario in generale e delle varie organizzazioni di appartenenza dei partner, nello specifico e stimolare un maggiore interesse nell' impegno sociale, nella solidarietà e nel volontariato sono tra i temi affrontati. I ragazzi, provenienti, oltre che dall' Italia, da Slovenia, Polonia, Romania e Croazia, sono stati messi in contatto diretto con operatori del settore ed associazioni e onlus del territorio, come il "Comitato Per La Lotta Contro La Fame Nel Mondo" e l' Emporio Solidale di Caritas. Hanno incontrato i componenti del gruppo teatrale "Il Dirigibile", composto da pazienti e assistenti del Centro Diurno Psichiatrico di Forlì - Ausl della Romagna, ascoltando con interesse la loro storia e apprendendo della loro prolifica attività teatrale. È stato inoltre illustrato, o meglio, "fatto vivere" ai partecipanti il progetto "Teatro. No Limits" del Centro Diego Fabbri: i ragazzi hanno vissuto l' esperienza della barriera del buio, per capire e provare in prima persona l' esperienza dell' audiodescrizione. Non poteva mancare la visita al "Centro Pace" e al "Punto Europa", presso il Campus di Forlì; qui alcuni studenti universitari hanno tenuto una lezione sulle opportunità del volontariato e i possibili sviluppi, paralleli e futuri. Un contributo fondamentale all' intero Progetto è stato fornito da Assiprov Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Forlì-Cesena, con incontri e lezioni che hanno permesso ai nostri Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 5 4 2 6 5 2 0 § ] sabato 15 febbraio 2020 Forli Today csv e scenario locale ospiti di approfondire diverse dinamiche del III settore. I ragazzi hanno accolto con entusiasmo anche l' esperienza teatrale loro proposta: divisi in 4 gruppi, hanno avuto il compito di "costruire" una piccola performance di improvvisazione, dal titolo "Io sono volontario e tu?". Ciò che è emerso è un piccolo video che ha aiutato in primis i ragazzi a lavorare insieme ma soprattutto uno "spot" per il volontariato e la solidarietà. "I Can Volunteer" è stato quindi il motore che ha portato giovani ed associazioni da tutta Europa ancora una volta a Forlì (Città Universitaria, d' Arte e Cultura). Un' esperienza che ha messo in evidenza la fitta rete di associazioni cittadine e lo spirito Volontaristico e della Cultura, permeato nella storia della città mercuriale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 5 4 2 6 5 2 2 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 35 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) csv e scenario locale «Non autosufficienti, servono nuove risposte» L' assessora Labruzzo riconosce che non tutte le richieste trovano posto: «Manteniamo gli anziani nel contesto familiare» Elide Giordani di Elide Giordani Da una parte le esigenze (tante) dall' altra le risposte (pronte ma non sempre esaurienti sul fronte delle risorse). Sono gli estremi della galassia dei bisogni della popolazione anziana: in crescita, più vecchia, più fragile, meno autonoma. Condizioni che esigono strutture e investimenti. Carmelina Labruzzo, assessora per i Servizi per le persone e le famiglie, a quanto ammontano le risorse che l' Unione dei Comuni metta disposizione degli anziani? «Più della metà degli oltre 45 milioni di spesa dell' Unione dei Comuni per la salute e il benessere sociale (in cui sono comprese anche le compartecipazione degli utenti) va al settore anziani. C i s o n o i f o n d i p e r l a n o n autosufficienza del Comune e dell' Asl. Chiaramente il tema anziani è una priorità, è su questo fronte dunque che vengono investite buona parte delle risorse.». Quanti sono gli anziani seguiti attualmente nel nostro territorio? «Secondo i dati del 2018 le persone seguite in Unione sono 5.162, di cui 2.254 anziani. Le persone seguite a Cesena sono 4.388, di cui 1.904 anziani». Quante sono le persone in lista d' attesa per un posto nelle strutture per anziani? «Sono molte. E' vero però che ci sono in alternativa altre strutture di accoglienza. Per chi soffre di problematiche lievi ci sono le comunità alloggio e le case famiglia che rappresentano risposte importanti e di livello qualitativo ed assistenziale alto. Non a caso sono sottoposte ad un controllo rigido da parte dell' Asl e del Comune che ne ha anche chiuse una, proprio appena dopo il nostro insediamento». E per i non autosufficienti? «Nelle nove strutture che operano sul nostro territorio, di cui tre a gestione pubblica (Don Baronio, Roverella e Barocci), i posti accreditati sono 520. Le nove realtà, in effetti, non rispondono a tutte le richieste che, invece, vanno tenute in considerazione e per le quali va pensata una risposta, ma la realizzazione di una nuova residenza per anziani oggi non è scontata». Nessuna possibilità futura, dunque? «Guardando avanti si potrebbe ipotizzare un riuso del Bufalini, ma non è certo una soluzione prospettabile Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 5 4 2 6 5 2 2 § ] domenica 16 febbraio 2020 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) csv e scenario locale a breve. Ma sono tante oggi le azioni in favore degli anziani sul nostro territorio. Alle case di riposo arrivano le situazioni molto gravi, quando è possibile si cerca di mantenere gli anziani nei loro contesti familiari». Attraverso specifici progetti? «Si, per esempio attraverso il progetto 'Affetti speciali' nato dalla volontà dell' Asl e dei Comuni del Distretto Valle Savio per aiutare la comunità a prendersi cura dei suoi anziani fragili e di sostenerne le domiciliarità. In sostanza si presta aiuto a loro, ai familiari e alle assistenti domiciliari, sia in termini informativi, che di accompagnamento. Il servizio, piuttosto articolato, prevede un punto d' appoggio al lavoro di cura per il quale sono previsti pacchetti informativi attraverso appositi corsi. 'Affetti speciali' prevede anche servizi di telesoccorso e teleassistenza. Poi ci sono i centri diurni, nei quali l' anziano viene accolto per la giornata e la sera torna a casa propria: qui i posti accreditati sono 82 di cui 64 convenzionati. Infine ci sono i 'Posti di sollievo', punti di riferimento delle famiglie che hanno necessità o desiderio di assentarsi per un periodo di tempo determinato e non sanno chi possa accogliere il proprio anziano. Qui la disponibilità non è molto alta ma l' anziano può essere ospitato in struttura». Cosa succede nel caso in cui l' anziano non possa provvedere al costo, pur convenzionato, del servizio? «In alcuni casi può provvedere l' Unione in base alle risorse disponibili, valutando caso per caso». C ' è collaborazione con i privati nella soluzione delle problematiche relative agli anziani? «Ci sono delle partnership, ossia c' è una realtà che risponde generosamente, cito tra le altre la disponibilità del Rotary e dell' Associazione Casa Insieme». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 5 4 2 6 5 2 3 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 34 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) csv e scenario locale Cura degli anziani, l' emergenza del futuro Calo della popolazione e invecchiamento mettono il problema ai primi posti delle preoccupazioni dei cesenati Elide Giordani di Elide Giordani Benché non sembri far difetto a Cesena l' attenzione verso la popolazione anziana che vive con gravi difficoltà il peso degli anni e la solitudine che spesso assedia chi è andato oltre le 80, 90, 100 primavere lasciando per strada familiari e amici, il sindacato Cisl - a margine del sondaggio che delinea le priorità dei cesenati - chiede piani di sostegno agli anziani non autosufficienti. E' tra questi, infatti, che si annidano le emergenze, tanto più che l' esercito dei capelli bianchi ingrossa ogni anno le proprie fila, si allontana ulteriormente il confine del fine vita (oltre 6 mila in città i grandi anziani) e aumenta il numero delle persone che perdono la capacità di badare a se stesse. E' una condizione di estrema fragilità quella di un anziano non autosufficiente, un presupposto capace di negare dignità all' esistenza e di stravolgere il ritmo di vita e di lavoro di parenti e familiari. Consentire ad un anziano solo ed ammalato di poter vivere la vecchiaia al meglio di ciò che consente la sua condizione oggettiva è sinonimo di civiltà e non si può dire che non ci siano a Cesena le strutture e le politiche rivolte gli anziani. Ma sono sufficienti? Quante sono le persone in lista d' attesa per un posto nelle 9 strutture per anziani attive nel distretto Cesena - Valle Savio (Nuovo Roverella, Violante Malatesta, Don Baronio, Lieto Soggiorno, La Meridiana, Maria Fantini, Casa Insieme, Francesco Barocci, Camilla Spighi)? E ancora, quanto si fa perché gli anziani possano restare, accuditi secondo le esigenze, nel proprio ambiente familiare? A quanto ammontano le risorse pubbliche a loro destinate? Come ci si organizza nei confronti di un futuro che appare sempre più popolato di anziani e povero di giovani sui quali si dovrebbero innestare politiche di sviluppo? Ci sono abbastanza risorse per tutti? Quanto incidono la solidarietà e il welfare privato? L' ultimo «bollettino» anagrafico cesenate evidenzia, intanto, che al 1° gennaio 2019, il 25 per cento dei cesenati aveva un' età di 65 anni (quasi 24.000 persone su 97.000). Di questi il 14 per cento - ossia 13 mila persone - superava i 75 anni. Di queste una su 10 è a rischio di ammalarsi di patologie invalidanti. Lo stesso bollettino mostrava come fossero ben 26 (6 in più rispetto all' anno precedente) i cittadini cesenati che al 31 dicembre avevano raggiunto e superato la soglia dei cento anni d' età, di questi 5 erano maschi e 21 femmine. Già in questi anni ciò ha richiesto un maggior impegno di risorse umane ed economiche per rivedere il sistema del welfare. I dati del nostro Comune relativi alla fine del 2019 evidenziano un indice di vecchiaia ampiamente superiore a quello nazionale (168,9). Ciò dà luogo ad un fenomeno che pone una pesante ipoteca sulla disponibilità delle risorse: ossia, nella nostra realtà, ad ogni 100 giovani che accedono al mondo del lavoro altre Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 5 4 2 6 5 2 3 § ] domenica 16 febbraio 2020 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) csv e scenario locale 203 persone ne escono col risultato che mancano i contributi per lo stato sociale. Nonostante ciò nel nostro territorio operano da anni un «Centro risorse anziani» che funge da sportello informativo per numerosi quesiti, sei «Punti anziani» (San Mauro in Valle, Villa Chiaviche, Ronta, Fiorita, Case Finali, S,Vittore) e dieci «Sportelli di comunità» (S. Egidio, Case Finali, Oltre Savio, Ponte Abbadesse, S. Carlo, Borello, Tessello, Piavola, Linaro, Montiano). Infine è attivo un progetto «Affetti speciali», nato con l' obiettivo di essere vicino agli anziani fragili e prevenire le situazioni di non autosufficienza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 5 4 2 6 5 2 7 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 15 Avvenire volontariato SERVIZI ALLA PERSONA Firmato contratto Uneba per il Terzo settore Riguarda oltre 1.000 Enti e 70mila lavoratori Uneba e i sindacati Fp Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Fisascat- Cisl e Uil-Tucs hanno firmato il nuovo contratto nazionale di lavoro Uneba. Si tratta del testo concordato a dicembre. Pur riferendosi formalmente al triennio giuridico 2017/2019, il contratto entra in vigore dal 1 gennaio 2020 ed è applicato a circa 70 mila lavoratori. Uneba da 70 anni è un' associazione del settore sociosanitario, educativo, sociale, assistenziale, dei servizi alla persona. Con oltre 1.000 enti associati, quasi tutti non profit di radici cristiane, Uneba è una protagonista del Terzo Settore in tutta Italia. Il contratto Uneba è applicabile a tutti gli enti del Terzo Settore e all' interno del nuovo testo c' è anche l' accordo sulle modalità per arrivare all' applicazione uniforme del solo contratto Uneba negli enti in cui si applicano contratti diversi a diversi gruppi di dipendenti. Oltre all' aggiornamento in funzione delle nuove norme, il rinnovo del contratto ha portato anche alcune novità a partire dalla busta paga con incrementi per il livello 4S di 20 euro sul salario tabellare al 1/01/2020 e 30 euro sul salario tabellare al 1/12/2020. Per gli altri livelli gli aumenti sono riparametrati, cioè in proporzione pari a quelli del livello 4S. A questi si aggiunge l' Elemento di Garanzia, affidato alla contrattazione territoriale. RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 5 4 2 6 5 2 8 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 32 Avvenire (Diocesane) volontariato il corso missione. Inizia oggi la nuova formazione per giovani volontari Con un primo incontro di presentazione, oggi pomeriggio dalle 18 alle 20 nelle sale del Centro missionario diocesano in via Anfiteatro romano, ad Albano Laziale, prende il via un nuovo corso per giovani che intendono partecipare alle attività della missione nella diocesi sorella di Makeni, in Sierra Leone. Il corso è a cura dei Giovani costruttori per l' umanità, dell' Ufficio missionario diocesano e della onlus "Ponte di umanità" e si articola in cinque appuntamenti: oltre all' incontro odierno, sono infatti previsti quattro weekend formativi nei giorni 14 e 15 marzo, 18 e 19 aprile, 15, 16 e 17 maggio e 6 e 7 giugno. «Il corso - spiegano i Giovani costruttori per l' umanità - è stato realizzato al fine di essere una guida nel percorso di educazione alla mondialità, nell' avvicinamento al volontariato e nella formazione di un gruppo di giovani missionari per il servizio di volontariato presso la diocesi di Makeni in Sierra Leone. In ciascuno di questi incontri - vengono trattate ed approfondite tematiche ritenute fondamentali alla formazione dei giovani nel contesto del volontariato. Oltre agli incontri veri e propri, la formazione del volontario è completata dall' invio settimanale di una scheda via email, che contiene di volta in volta una serie di domande relative ai temi che poi verranno trattati negli incontri». A settembre, è previsto un incontro durante il quale verrà organizzato operativamente il viaggio, a cui prenderanno parte i giovani partecipanti alla formazione, mentre un ultimo incontro di verifica verrà organizzato dopo il viaggio: «La grande eco che ha avuto la proposta - concludono i Giovani costruttori - ha portato alla partenza del primo corso volontari nel 2010 e negli anni più di 40 giovani hanno vissuto l' esperienza della missione in Africa». (A.Pao. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 5 4 2 6 5 2 6 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 36 Avvenire (Diocesane) volontariato Come sale della terra accanto ai più fragili DI FRANCESCO SANTORO l tema scelto per la Giornata mondiale dei malati di quest'anno era Venite a me, voi che siete stanchi e oppressi. Ed è così che tutti si sono raccolti intorno alla Parola di Dio, in occasione delle due celebrazioni che il vescovo Ambrogio Spreafico ha presieduto a Frosinone. Nel pomeriggio di domenica scorsa, 9 febbraio, c'è stata l'iniziativa che ha coinvolto le associazioni di volontariato che nel territorio diocesano si occupano di disabilità: il gruppo Peter Pan di Castro dei Volsci, costituito ormai da oltre vent'anni, Siloe e la sottosezione Unitalsi di Frosinone. Il ritrovo per i volontari, i disabili ed i fedeli è stato davanti la statua di padre Pio che si trova a ridosso della chiesa di Santa Maria Goretti, nel quartiere di Selva Piana : da lì è partita la fiaccolata aux flambeux e don Giuseppe Sperduti, assistente spirituale della Siloe, durante il tragitto ha sottolineato come in quel momento quel luogo rappresentasse la grotta di Massabielle, dove nel 1858 la Vergine Maria apparve alla piccola Bernadette. I canti mariani hanno accompagnato la fiaccolata fino all'ingresso della vicina chiesa parrocchiale, a piazzale Europa, dove il vescovo Ambrogio Spreafico ha presieduto la celebrazione eucaristica. Alla Messa hanno partecipato moltissimi fedeli, testimoniando l'attaccameno della città di IFrosinone alla Madonna di Lourdes. Nella sua omelia il presule, ha detto tra l'altro: «Noi viviamo in un mondo particolarmente e profondamente difficile perché vogliamo affermare noi stessi e il nostro io. La preghiera è una grande forza; noi dobbiamo amare e dobbiamo guardare il mondo con uno sguardo amorevole con attenzione verso gli altri, con simpatia, con amicizia e agendo insieme: questo è essere cristiani. Siamo luce per il mondo: lo dobbiamo essere per chi incontriamo ogni giorno e chi ci incontra deve percepire dal nostro volto la forza dell'amore di Dio». Il presule ha continuato facendo riferimento alle parole del Vangelo della domenica: «Noi cristiani siamo il sale della terra, siamo la lampada che fa luce e che non viene messa sotto il moggio ma sul candelabro» Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 5 4 2 6 5 2 9 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 51 Avvenire (Diocesane) volontariato Volontari sanitari sabato a Monza La commissione decanale di Pastorale sanitaria del Decanato di Monza propone sabato 22 febbraio dalle 9.30 alle 12.30 nella Rsa San Pietro (viale Cesare Battisti, 86 - Monza) un incontro sul tema «L' avete fatto a me» (Mt 25,40). Questo appuntamento di formazione e di confronto è dedicato a tutti coloro che svolgono un servizio di volontariato accanto agli ammalati e agli anziani, per riflettere insieme su cosa significa essere cristiani e volontari nelle case e strutture sanitarie, anche in quei contesti dove la fede non è patrimonio comune. Interverranno uno psicologo (Andrea Cirincione), una volontaria (Rosaria Nobili), un medico (Giovanni Nervetti) e un sacerdote (don Enrico Tagliabue). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 5 4 2 6 5 2 5 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 85 Avvenire (Diocesane) volontariato «Accoglienza per dare dignità alle persone» FRANCESCO CASONI DI FRANCESCO CASONI C' è un ragazzo con problemi di droga. La dipendenza lo porta a lasciare la scuola, a consumare tutti i risparmi e infine a ricorrere ad ogni espediente per procurarsi le dosi, fino a rubare ai genitori. Allontanato di casa, finisce a vivere in una cabina telefonica. Finché un giorno, quando ha toccato il fondo, trova la forza di rialzarsi e qualcuno disponibile ad accoglierlo in una nuova casa. La casa è quella di Portaverta, l' associazione che da oltre trent' anni offre un posto in cui vivere a chi è in difficoltà, ma soprattutto uno spazio in cui cercare di ricostruire la propria esistenza andata in pezzi. Persone senza casa, carcerati, ragazzi con problemi di dipendenze, alcolisti, gli ultimi della società sono accolti nella casa di campagna in via Forlanini, a poca distanza dal centro storico di Rovigo. «L' accoglienza viene concordata con chi si rivolge a noi, cercando di capire quali sono i suoi problemi, poiché spesso i problemi sono più di uno - spiega Emanuele Grigolato -. Insieme si cerca di concordare una modalità di uscita dalla situazione, in collaborazione con i servizi sociali e altre associazioni». Emanuele Grigolato è ospite della nuova puntata di "Radio Volontariato", il programma a cura del Centro servizi volontariato di Rovigo, in onda su Radio Kolbe. È lui a raccontare la storia di questo ragazzo, che a Portaverta ha trovato aiuto per affrontare i suoi problemi di dipendenza e oggi, anni dopo, sta finalmente ricostruendo la sua vita, ha riallacciato i legami con i genitori, ha ripreso a lavorare, sta dando vita ad una nuova famiglia. Il senso dell' agire dei volontari è in storie come questa. Ma anche nel bilancio di un anno di attività, il 2019, che li ha visti ospitare 16 persone, per la maggior parte uomini e in 4 casi donne, di età media intorno ai 40 anni, e incontrare 115 persone bisognose di aiuti materiali o altri servizi. Oltre all' accoglienza residenziale, è attivo una volta a settimana un servizio docce per chi non ha altra possibilità. Indispensabili per ottenere questi risultati sono i volontari, che gestiscono tutte le attività della casa, dall' accoglienza degli ospiti alle attività nell' orto e in giardino, alternandosi a seconda delle disponibilità, sia di giorno, che di notte. Volontari di cui Portaverta ha bisogno per consentire ancora di trovare accoglienza a chi busserà alla loro porta. Chi volesse conoscerli o dare una mano, può visitare il loro sito www.portaverta.it o contattarli allo 0425.22583. Ospite dell' ultima puntata di Radio Volontariato è stato Emanuele Grigolato, che ha illustrato le attività della comunità Portaverta di Rovigo La casa di Portaverta in via Forlanini a Rovigo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 5 4 2 6 5 3 0 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 6 Corriere della Sera volontariato Disabili, appello alla Regione: «La Sla chiede 24 ore di cure» Le famiglie: non tagliate il sostegno a chi assiste un malato. Bolognini: iter in corso per la delibera G. M. F. Nuovo appello alla Regione contro i tagli per i disabili gravi e gravissimi, alla vigilia del ritorno in commissione e in consiglio regionale della contestata delibera del 23 dicembre, ovvero il Piano triennale regionale per la non autosufficienza, che portava da 900 a 400 euro (o da 600 a 400) il contributo minimo (il cosiddetto «buono misura B1») per i caregiver , i familiari che si prendono cura a tempo pieno di loro. Una riforma bloccata venti giorni dopo da franchi tiratori in Consiglio regionale: una parte della maggioranza, infatti, aveva votato a scrutinio segreto insieme all' opposizione una mozione bipartisan che chiedeva che i tagli fossero bloccati. Tuttavia, denunciano alcune associazioni di malati gravissimi, «Non è chiaro se il contributo per i caregiver sia stato ripristinato alle stesse condizioni o con ulteriori paletti per restringere la platea. Questa insicurezza destabilizza le famiglie», dice Marina Mercurio, rappresentante di due associazioni che si occupano di malati di sclerosi laterale amiotrofica (Sla), Viva la vita onlus e Conslancio. I pazienti affetti da sla sono circa 700 in Lombardia. «È una malattia degenerativa che porta velocemente a un ultimo stadio in cui i malati sono persone completamente paralizzate, tracheotomizzate, e hanno bisogno di assistenza per 24. Ci sono giorni in cui un malato di Sla deve essere costantemente assistito nella respirazione». Nel 2018 le famiglie ricevevano 1.000 euro al mese, scesi a 900 l' anno scorso, poi il tentativo di modifica. «Inoltre alle famiglie con Isee sotto i 20 mila euro veniva dato anche un assegno da 1.100 euro per l' assunzione di assistenti-badanti per un tot di ore la settimana - spiega la signora Mercurio -. Con la riforma la cumulabilità delle due misure viene vietata e al suo posto è proposto un voucher per assumere un operatore socio-sanitario (Oss), che per questa tipologia di malati non serve a niente, perché non potrebbe fare certe manovre come l' aspirazione». La Regione, quindi «non dovrebbe dimenticare che questi contributi sono un salvagente per queste famiglie». A far crescere le polemiche, anche l' assenza dell' assessore alle Politiche sociali Stefano Bolognini, mercoledì scorso, alla Commissione sanità convocata sul tema. Ma lui spiega: «La delibera andrà in Commissione sanità martedì e successivamente sottoposta all' approvazione della giunta». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 5 4 2 6 5 2 4 § ] domenica 16 febbraio 2020 Pagina 9 La Repubblica volontariato L' intervista a Schiavone, presidente Ics "Le realtà non profit sono tagliate fuori ma così muore un modello che funziona" a.z Trieste e il Friuli Venezia Giulia. Se c' è una regione in Italia che ha sperimentato con successo il modello dell' accoglienza diffusa è qui, ma adesso i 1.000 posti in 150 appartamenti sono a rischio. Gianfranco Schiavone, lei è presidente del Consorzio italiano di solidarietà (Ics) che qui gestisce 700 migranti. Avete aderito ai nuovi bandi? «Impossibile aderire alle nuove condizioni. Abbiamo risposto presentando una proposta inammissibile, al rialzo, e abbiamo impugnato i bandi contestando il capitolato e la mancata istruttoria da parte della prefettura che lo ha applicato pur sapendo che quei costi non sono congrui». Quali costi non riuscite più a sostenere con l' abbassamento dei rimborsi pro-capite? «Innanzitutto gli affitti degli appartamenti, costi sottostimati, inferiori ai prezzi di mercato. Così come inferiori sono i costi per i contratti degli operatori sociali, in violazione dei contratti di lavoro. Con il nuovo capitolato l' accoglienza diffusa in case e non in aree demaniali più o meno gigantesche è un' impresa economicamente impossibile». Tranne che per i grandi centri. «Certo, abbassando al massimo i costi e fornendo un servizio pessimo gli enti profit ottengono un utile anche piccolissimo ma significativo con un numero elevato di ospiti». È la fine dell' integrazione? «I nuovi bandi che non prevedono servizi dedicati ai vulnerabili, un numero congruo di operatori e mediatori culturali e le attività di integrazione violano la direttiva europea sull' accoglienza». Abbandonerete questi mille migranti che avete ospitato? «Siamo in regime di proroga e aspettiamo l' esito del ricorso. Se ci metteranno in condizione di svolgere un servizio lo faremo, diversamente qualcuno si assumerà la responsabilità». - a.z. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
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