COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Giovedì, 14 settembre 2017 - Comune San Giovanni in Persiceto

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COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Giovedì, 14 settembre 2017 - Comune San Giovanni in Persiceto
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN
      PERSICETO
     Giovedì, 14 settembre 2017
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Giovedì, 14 settembre 2017 - Comune San Giovanni in Persiceto
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO
                                                      Giovedì, 14 settembre 2017

Cultura e turismo
 14/09/2017 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 60                                DARIO GIORDO
 Quattro comuni aprono gli scrigni e mostrano i loro tesori                                              1
Sport
 13/09/2017 corriere.it
 Italia­Serbia è un amarcord di Basket city con Ettore, Sasha, Beli...                                   3
 13/09/2017 corrieredellosport.it
 EuroBasket 2017: Serbia troppo forte, Italia eliminata                                                  5
 13/09/2017 gazzetta.it
 Basket, quarti: Italia­Serbia 67­83, gli azzurri salutano l' Europeo                                    6
 14/09/2017 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 85
 Cavallaro spinge il Faro, Suma tris lancia in orbita l' Anzolavino                                      8
 14/09/2017 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 86                           ALESSANDRO GALLO
 Mezza Serbia è ancora troppo All' Italia non basta il coraggio                                          9
 14/09/2017 La Gazzetta dello Sport Pagina 32                                         MARIO CANFORA
 A casa con onore Bogdanovic e Marjanovic spazzano via i sogni azzurri                                   11
 14/09/2017 La Gazzetta dello Sport Pagina 32
 Beli non entra mai in ritmo Lucic una spina nel fianco                                                  13
 14/09/2017 La Gazzetta dello Sport Pagina 33                                      VINCENZO DI SCHIAVI
 Le parole degli azzurri Datome: «Orgoglioso» E Hackett...                                               14
 13/09/2017 lanuovaferrara.it
 Operazione­salvataggio per i tritoni crestati                                                           16
 13/09/2017 tuttosport.com
 EuroBasket 2017: Serbia troppo forte, Italia eliminata                                                  17
Urbanistica e trasporti
 14/09/2017 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 7                                       VALERIO VARESI
 Nuove ciclabili arrivano 40 milioni per i collegamenti                                                  18
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  DOMENICA DELL' ARTE

  Quattro comuni aprono gli scrigni e mostrano i loro
  tesori
  BUDRIO ­ UN GRANDE successo di pubblico
  ha caratterizzato le prime quattro edizioni della
  Domenica dell' Arte in Pianura: ecco che per il
  quinto anniversario, domenica prossima, Emil
  Banca rilancia e promuove il «Best of», ossia il
  meglio della domenica dedicata alle iniziative
  culturali in pianura.
  Il programma dell' edizione 2017, realizzato
  con la collaborazione dell' Unione Reno
  Galliera, l' Accademia di Belle Arti di Bologna,
  la Confcommercio Ascom e organizzata dal
  Laboratorio delle Idee, coinvolge i Comuni di
  Argelato, Bentivoglio, Budrio e Minerbio e
  prevede un fitto calendario di appuntamenti.
  AD ARGELATO, dalle 9 alle 11 e dalle 15.30
  alle 18 (con visite guidate dalle 10 alle 16), la
  locale sede dell' Emil Banca aprirà le porte
  della Quadreria del Ritiro di San Pellegrino di
  Bologna, raccolta d' arte che comprende circa
  140 opere tra dipinti, disegni e sculture
  risalenti al periodo fra XVI e XIX secolo.
  Sempre ad Argelato sarà possibile visitare
  anche Villa Beatrice, edificio della seconda
  metà del Cinquecento voluta dalla famiglia
  Marchesi Angelelli.
  A BENTIVOGLIO apertura congiunta del Castello, del Palazzo Rosso e del mulino Piazzardi, con visite
  guidate alle 9.30, alle 11.15 e alle 16.30. A San Marino di Bentivoglio sarà invece possibile visitare il
  museo della Civiltà contadina, con sede nella cornice di Villa Smeraldi, con orari di apertura fra le 16 e
  le 20 (biglietto ridotto a 2 euro) e visite guidate dalle 16 alle 18 (per i partecipanti alle visite ingresso al
  museo gratis).
  OPPORTUNITÀ anche per gli amanti della natura, con l' oasi La Rizza che offre escursioni alla scoperta
  dell' ex riserva di caccia e di pesca del marchese Piazzardi (due ore circa la durata, partenza alle 10 e
  alle 16).
  A BUDRIO porte aperte alla pinacoteca civica Domenico Inzaghi, che ospita una ricca collezione di
  dipinti e incisioni, con apertura straordinaria dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 (ingresso
  libero, visite guidate alle 11 e alle 17), mentre alle 10.30 e alle 15.30 sarà possibile prendere parte alla
  Passeggiata narrante per il centro storico, con l' attrice Angela Malfitano a fare da guida.
  A MINERBIO apre ai visitatori la celebre Rocca, con visite guidate alle 10 e alle 16.30, col paese che
  sarà anche animato dalla Sagra settembrina della parrocchia di San Giovanni Battista.
  Soddisfatto del rinnovo dell' iniziativa il direttor generale di Emil Banca Daniele Ravaglia: «È con questo

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14 settembre 2017
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13 settembre 2017
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  Italia­Serbia è un amarcord di Basket city con Ettore,
  Sasha, Beli e Sale
  Consolini: «Far parte della Nazionale fa tremare i polsi», a rappresentare in azzurro la
  Virtus c' è Aradori

  la sfida Italia­Serbia è un amarcord di Basket
  city con Ettore, Sasha, Beli e Sale Consolini:
  «Far parte della Nazionale fa tremare i polsi»,
  a rappresentare in azzurro la Virtus c' è
  Aradori Ettore Messina, guida la Nazionale
  italiana BOLOGNA ­ Ettore Messina contro
  Aleksandar Djordjevic, il derby di Bologna va
  in scena anche nei quarti di finale dell'
  Europeo che mettono di fronte Italia e Serbia a
  Istanbul. La panchina azzurra ospita l' ex
  leggenda virtussina, quella serba l' ex play
  della Fortitudo. La partita di Istanbul regala
  però tanti altri incroci in salsa bolognese.
  Sasha Danilovic, dallo scorso dicembre, è il
  presidente della federazione serba. Proprio a
  Istanbul, lui e Djordjevic vinsero la Coppa dei
  Campioni del 1992. Era l' apice delle
  generazione d' oro del Partizan, dopo quel
  trionfo le due stelle volarono in Italia
  prendendo direzioni diverse: Sasha in Virtus e
  Sale a Milano. GLI AZZURRI ­ Nello staff
  azzurro, il ruolo di team manager è ricoperto
  da Roberto Brunamonti. Danilovic non ha mai
  negato di aver scelto la Virtus per la sua
  presenza e nelle interviste di questi giorni lo
  ha ribadito: «Per me è sempre il capitano».
  Sulla panchina dell' Italia, al fianco di Messina,
  c' è poi il fido assistente di sempre, Giordano
  Consolini. Un altro che ha vissuto, nello stesso ruolo, la doppietta scudetto­Eurolega del 1998 con
  Danilovic in campo e Messina a dirigere. «Non ci siamo mai persi di vista, Ettore ed io, ma era
  parecchio che non lavoravamo insieme in questo ambito ­ racconta Consolini al sito Virtus ­. Un anno fa
  mi ha chiamato, ed è stato un grande onore per me, così come essere ancora qui nell' ultimo atto di
  questo lavoro è un orgoglio quasi indicibile. Far parte della Nazionale è qualcosa che "fa tremare vene e
  polsi", come diceva il poeta. E ritrovarmi con Ettore è stato all' inizio una piacevole sorpresa, perché
  ormai mi occupavo di altro ma lui ha voluto che lo accompagnassi in questa avventura. Ritrovarci è
  stato magnifico». V NERE ­ Dall' amarcord della Virtus vincente che fu, a un presente fatto di
  entusiasmo, come testimoniato dal tutto esaurito della campagna abbonamenti. A rappresentare in
  azzurro la Segafredo di oggi c' è Pietro Aradori. L' uomo che insieme ad Alessandro Gentile dovrà
  essere il principale braccio armato della squadra di Ramagli. «Lo conosco davvero da poco, non spetta

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13 settembre 2017
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COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Giovedì, 14 settembre 2017 - Comune San Giovanni in Persiceto
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  EuroBasket 2017: Serbia troppo forte, Italia eliminata
  In semifinale va la squadra di Sasha Djordevic, gli Azzurri resistono un quarto e poi
  cedono a rimbalzo.

  ROMA ­ Si ferma nei quarti di finale il
  cammino della Nazionale all' EuroBasket
  2017: a Istanbul gli Azzurri sono stati sconfitti
  dalla Serbia 67­83. La squadra di Sasha
  Djordjevic affronterà venerdì la Russia in
  semifinale , dall' altra parte del tabellone
  saranno Slovenia e Spagna a sfidarsi. Per l'
  Italia il miglior marcatore è stato Marco
  Belinelli con 18 punti, in doppia cifra anche
  Gigi Datome (15). Dall' altra parte decisivo
  Bogdanovic con 22 punti. BUON AVVIO ­ L'
  Italia è partita con la giusta carica, trovando
  subito il 5­0 con la tripla di Datome e il
  canestro di Nic Melli. Gli Azzurri hanno tenuto
  bene il campo toccando anche il +4 (16­12) col
  canestro di Belinelli, la Serbia ha reagito
  quando Djordjevic ha messo in campo
  Marjanovic: l' ex centro degli Spurs ha segnato
  punti importanti e liberato spazi nell' area per i
  compagni, che hanno trovato il sorpasso a fine
  primo quarto (17­18). A metà secondo quarto
  la Serbia ha trovato il primo mini­allungo (32­
  25) continuando a cercare Marjonovic e poi col
  contropiede di Jovic. La tripla di Macvan è
  valsa il +11 (27­38), dall' altra parte è stato
  Burns a tenere vivi gli Azzurri con la tripla e
  poi con l' assist di Datome (33­38). All'
  intervallo lungo si è andati sul 33­44 per la
  Serbia (15­27 il parziale del secondo quarto), infallibile dalla lunetta (16/16) e capace di dominare a
  rimbalzo nelle due metà campo (22­7). IL BREAK ­ In apertura di terzo quarto, anche senza Marjanovic,
  la Serbia ha allungato ulteriormente (52­37) sciorinando una pallacanestro essenziale ed efficace. Il
  gioco da tre punti di Belinelli ci ha riavvicinato e poi Biligha e Aradori hanno messo i canestri del ­8.
  Bogdanovic dalla lunetta ha tranquillizzato Djordjevic sul finire del terzo quarto (48­59), la Serbia è
  tornata sul +13 a metà quarto periodo (54­67) ma immediata è arrivata la tripla di Belinelli e poi il
  canestro di Datome (59­67). Nel finale sono stati i 5 punti di un immenso Bogdanovic a scavare il solco
  tra le due squadre. Serbia in semifinale, Italia a casa ma con onore.

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  Basket, quarti: Italia­Serbia 67­83, gli azzurri
  salutano l' Europeo
  Gli uomini di Djordjevic implacabili in difesa e infallibili in fase offensiva. L' avventura
  della squadra di Messina si ferma ai quarti: scavato un solco di 10 punti nel secondo
  parziale, Bogdanovic e compagni non si fanno riprendere più e sfideranno venerdì la
  Russia in semifinale

  13 settembre 2017 ­ ISTANBUL (Tur) ITALIA­
  SERBIA 67­83 (17­18, 33­44; 48­59) Il podio
  può attendere. L' Italia cade per il terzo
  Europeo consecutivo ai quarti di finale,
  stavolta sotto i colpi della Serbia (83­67), che
  ci massacra a rimbalzo (44­19), scavando il
  fosso nel secondo quarto per poi gestire in
  scioltezza, pilotata dal quel gran fenomeno
  che è Bogdan Bogdanovic (22 punti, 6 rimbalzi
  e 4 assist). Restiamo ai bordi delle prime otto
  perché questo è il nostro reale valore, mentre
  una generazione di azzurri va verso il
  tramonto. Datome, Belinelli, Hackett, Cusin e
  Gallinari che qui non c' è. Chissà se li
  rivedremo tra quattro anni. Difficile, anche se
  un altro obiettivo incombe: le qualificazioni al
  Mondiale 2019 in Cina. Da domani quindi
  bisogna cominciare a lavorare seriamente a un
  ricambio che ancora non si vede. Questo è il
  vero problema. parziale decisivo ­ Tagliare
  ossigeno ai lunghi vuol dire una difesa con
  cambi continui e il duo Cusin­Melli a far diga
  sul perimetro. E' questo il piano partita. La
  Serbia ci casca e va sotto 7­2. Djordjevic
  cambia in fretta: dentro Marjanovic visto che
  Kuzmic non ci capisce granché e l' Italia
  comincia a caricarsi di falli anche per le
  chiamate assillanti dell' arbitro giapponese,
  tale Takaki Kato. Cusin va a sedere con 2 falli, altrettanti ne ha Filloy, 9 sono quelli fischiati all' Italia e
  10/10 ai liberi li fa la Serbia contro il 2/3 azzurro. Tutto normale? No, ma siamo in partita. Questo conta.
  Anche se Cusin ci e si complica la vita con un terzo fallo di frustrazione dopo un sottomano sbagliato.
  Entra Burns. Nel modo giusto firmando il ­2 (22­24) al 12'. Poi perdiamo un po' il filo del match
  concedendo troppo contropiede: quando Jovic stampa il +7 (32­25), Messina chiama timeout, ma sotto
  canestro al Serbia comincia a scavare un fosso: 19­7 il saldo dei rimbalzi, il che vuol diri troppi secondi
  tiri che i serbi fatturano portandosi a +11 (38­27). infallibili ­ Anche a far fallo è tutto inutile, dalla lunetta i
  nostri avversari non sbagliano un colpo: 16/16 e +11 (44­33) all' intervallo. Poi ci sgonfiamo anche là
  davanti, spadellando triple (0/7), dando ai serbi l' assist per un contropiede sanginuoso. Lucic firma il
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  Coppa Promozione Borgo Panigale senza freni, Valsanterno eliminata. Medicina Fossatone
  promosso per i gol segnati

  Cavallaro spinge il Faro, Suma tris lancia in orbita l'
  Anzolavino
  Persiceto 2 A n z o l a v i n o 6 P E R S I C E T O :
  Bentivogli, Molinari, Cristoni (40' st Santinami),
  Serra, Novelli, Mascagni, Pugliese (10' st
  Comani), Ginesi (30' st Cesari), Tuccio,
  Bagnoni (1' st Marchesi), Farinu (1' st Cotti). A
  disp. Ortensi, Assouan. All. Barbieri.
  ANZOLAVINO: Becchimanzi, Faddi (22' st
  Minghetti), Migliacci, Barbieri, Giuliani (39' st
  Gherardi), Ferriero, Mazzetti (10' st Fantasia),
  Grosso (15' st Gilli), Farneti, Suma, Costantini
  (31' st D' Apice). A disp. Tartaruga, Paone. All.
  Colantuono.
  Arbitro: Vitaliano di Reggio Emilia.
  Reti: 3' pt Ginesi rig., 26' pt Suma, 30' pt
  Suma, 36' pt Tuccio; 5' st Suma, 15' st Giuliani,
  27' st Farneti rig., 40' st Barbieri.
  Note: espulso Molinari 42' pt.
  Classifica: Anzolavino 6, Persiceto 3, Ravarino
  0.

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  Mezza Serbia è ancora troppo All' Italia non basta il
  coraggio
  Difesa e dominio ai rimbalzi (44­19): la squadra di Djordjevic in semifinale

  Serbia 83 Italia 67 SERBIA: Jovic 6,
  Bogdanovic 22, Lucic 11, Bircevic, Kuzmic 9,
  Marjanovic 10, Macvan 13, Micic 2,
  Milosavljevic 10, Stimac, Guduric, Lazic ne.
  All. Djordjevic. ITALIA: Hackett 5,Belinelli 18,
  Datome 15, Melli 7, Cusin 2, Biligha 4, Filloy 3,
  Aradori 4, Baldi Rossi, Burns 9, Abass,
  Cinciarini ne. All. Messina. Arbitri: Bulto
  (Spagna), Jasevicius (Lituania), Kato
  (Giappone). Note: parziali 18­17; 44­33; 59­
  48.Tiri da due: Serbia 24/38; Italia 14/29. Tiri
  da tre: 3/17; 8/29. Tiri liberi: 26/29; 15/16.
  Rimbalzi: 44; 19. Alessandro Gallo Istanbul
  SERVIVA la partita perfetta: gli azzurri ci
  hanno prima creduto, poi provato contro una
  Serbia che, pur dovendo rinunciare a sette
  stelle ­ un nome su tutti? Teodosic ­ è più forte
  dell' Italia. Per la terza edizione consecutiva
  usciamo ai quarti: eliminati nel 2013 e nel 2015
  dalla Lituania, fatti fuori dalla Serbia, ieri.
  La differenza di centimetri, alla fine, è quasi
  imbarazzante. Il gigante Marjanovic, movenze
  forse poco aggraziate, ma talento e cervello
  fino, ci mette in crisi da subito.
  Messina le prova tutte: prima lo stopper designato, Cusin, poi l' esuberanza di Biligha e infine la faccia
  tosta di Burns. Pur cambiando i fattori, purtroppo, non cambia il risultato: ogni tocco del gigante è letale,
  perché costringe gli azzurri ai raddoppi, ma lui è bravo a scaricare ai compagni, accarezzando il
  pallone quasi fosse un' arancia.
  IMPIETOSO, all' intervallo, il divario a rimbalzo: 22 per i serbi, solo 7 per l' Italia (ancora più marcata la
  differenza alla fine, 44­19), che pure parte bene, con un 5­0 firmato Melli e Datome. Ancora vantaggio
  sul 7­2, poi Djordjevic gioca la carta del gigante, la difesa azzurra fatica. Italia avanti fino al 17­16, poi c'
  è tanta Serbia. Melli ci dà il 20 pari, una tripla di Hackett, al 13' l' ultimo contatto ravvicinato, 26­25.
  L' Italia fatica in attacco, perché in difesa è costretta agli straordinari. I serbi si confermano cinici e
  volano a +11, 38­27. Due triple in fila di Burns e Datome ci rianimano, 38­33, ma il rompicapo è sempre
  nella nostra area: chi ferma Marjanovic?
  REBUS IRRISOLTO, Bogdanovic e compagni affondano il coltello nella piaga, perché ai liberi, per di
  più, non sbagliano un colpo.
  Proviamo a riaprirla nel terzo quarto: sul 54­46 firmato da Aradori, al 27', recuperiamo palla, ma viene
  fischiato un tecnico a Messina (se sono Europei, perché un arbitro giapponese dove la tradizione dei
  canestri non è poi così fondata?).

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  A casa con onore Bogdanovic e Marjanovic
  spazzano via i sogni azzurri
  Nella gara d' addio di Messina, l' Italia resta in partita sino al 35', poi crolla e la Serbia
  dilaga. Decisivo il ­25 a rimbalzo

  Maledetti quarti di finale. Per la terza volta di fila l' Italia si ferma
  a un gradino da una semifinale che avrebbe comunque avuto
  del clamoroso. La Serbia si è dimostrata più forte, lunga,
  pesante e anche più adatta a questo tipo di gare dove è
  fondamentale avere (soprattutto) solida esperienza
  internazionale, mentre la nostra Nazionale si è presentata al
  confronto con 5 giocatori sotto le 25 presenze. E la notte di
  Istanbul, così, non si colora a festa anche se l' edizione 2017
  dell' Europeo non può considerarsi da buttare per gli azzurri,
  arrivati già a Tel Aviv con un mare di dubbi, scoppole notevoli (­
  20 dal Belgio e ­25 dalla Francia nel torneo di Tolosa) ma la
  consapevolezza di potersi spingere fino in Turchia con le valigie
  cariche di sogni e speranze. Di sicuro, scorrendo gli albi d' oro
  delle varie manifestazioni internazionali, il quadro è impietoso e
  merita serie riflessioni e cambiamenti radicali del sistema di
  campionati e settori giovanili, perché se è vero, come sostiene il
  presidente federale Petrucci, che la Nazionale è il traino del
  movimento, allora siamo rovinati.
  Non ci mettiamo una medaglia al collo dall' argento olimpico di
  Atene 2004, l' ultima volta che siamo saliti sul podio a un
  Europeo risale all' edizione 2003 (bronzo), non andiamo al
  Mondiale dal 2006. Qualcosa cambierà e anche abbastanza
  presto, almeno questa è l' intenzione del numero uno federale.
  LIMITI Ettore Messina, alla vigilia, aveva detto che avrebbe
  voluto evitare di fare la stessa fine della Juventus in Champions
  League contro il Real Madrid, arrivata a Cardiff convinta di poter
  reggere il confronto alla pari per poi naufragare nella ripresa. I
  punti di forza della Serbia erano chiari, così come i limiti
  nostrani. Evitare di andarsi a cercare guai in area contro Kuzmic
  e Marjanovic è stato il primo monito di Messina. Il gap nelle voci
  statistiche, d' altronde, era evidente: la Serbia tirava meglio da
  2, nei liberi e prendeva più rimbalzi. L' unica voce positiva era
  nel tiro da 3, ed è da qui che l' Italia avrebbe dovuto costruire la
  speranza di reggere l' urto serbo. Venendo meno proprio quello,
  nonostante una buonissima partenza e un 1° quarto di grande
  sostanza e fatica, il castello è crollato. Esagerata, la differenza a
  rimbalzo, diventata a dir poco imbarazzante: 22­7 all' intervallo
  lungo, 38­28 nel terzo quarto, 44­19 alla fine con ben 17
  offensivi. Il tutto, con estrema facilità, se vogliamo anche senza

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  le pagelledi canf.

  Beli non entra mai in ritmo Lucic una spina nel fianco
  HACKETT 5,5 In difficoltà contro Jovic, in
  attacco cerca spazi per i compagni con poco
  successo.
  BELINELLI 4,5 Non entra mai in ritmo, fatica a
  costruirsi tiri decenti: va al riposo lungo con
  1/6 dai 6.75, finirà con 2/11. Rimpingua il
  bottino solo nel finale.
  ARADORI 5 Pochi spazi per tirare, in difesa fa
  quel che può, ma non riesce a emergere.
  FILLOY 5 Comincia con una entrata­tiro
  maldestra per evitare Marjanovic, mette una
  tripla ma a questi livelli fa molta fatica.
  BILIGHA 5,5 Entra per mettere un freno allo
  strapotere serbo, ma è come scalare una
  montagna: una stoppata su Micic ma nessun
  rimbalzo dopo 20', un buon tap­in nella
  ripresa, tanta volontà.
  MELLI 5 Parte tonico anche perché Messina gli
  riserva subito le prime opzioni in attacco,
  mentre dietro cerca di difendere al massimo.
  Sparisce nella ripresa.
  CUSIN 4 Disastroso: 2 falli dopo 5'50, il 3°
  dopo 2' del 2° quarto in maniera ingenua dopo
  aver sbagliato un canestro da 2 cm.
  Marjanovic è troppo per lui.
  BALDI ROSSI N.G. Tre minuti per provare a
  fare qualcosa.
  BURNS 6 È lui che cerca di dare la sveglia
  alla squadra con una energia pazzesca, merita
  la sufficienza e segna pure: 9 punti in 9'.
  ALL. MESSINA 6,5 Prepara la partita da par suo, ma i suoi giocatori non potevano certo mettere peso e
  crescere all' improvviso...

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  il post partita

  Le parole degli azzurri Datome: «Orgoglioso» E
  Hackett rilancia: «Il ciclo non è chiuso»
  Il capitano adesso si prenderà una pausa, Daniel salutail c.t.: «Lo ringrazio per tutto
  quello che ci ha insegnato»

  Alcuni azzurri inforcano il tunnel a testa bassa.
  A caldo brucia, è comprensibile. Ma i volti che
  poi riemergono dalla pancia della Sinan
  Erdem dicono ben altro. «Orgogliosi di quello
  abbiamo fatto». E, soprattutto, «non finisce
  qui». Il ciclo non è chiuso. Lo sussurrano in
  molti e suona come una promessa.
  ASINI Abbiamo volteggiato sull' illusione della
  semifinale come falene attorno a un lume, poi
  la Serbia ci ha riportato sulla terra. «Forti,
  fortissimi, ma noi siamo stati un po' asini ­
  spiega Daniel Hackett ­. Sapevamo della loro
  bravura a rimbalzo e ne abbiamo concessi otto
  offensivi nel primo tempo. Lì dovevamo fare di
  più, anche se a volte contro di loro sembra di
  sbattere contro un muro». «Non erano dei
  marziani ­ aggiunge capitan Datome ­ ma
  avevano qualcosa in più. Nessuno parte
  battuto e noi eravamo convinti di potercela
  giocare ma quando vieni dominato in questo
  modo a rimbalzo diventa impossibile poter
  vincere». Celebrato il valore dell' avversario
  «parliamo di un livello altissimo», spiega
  Datome, lo sguardo diventa fiero quando il
  ragionamento scivola sul bilancio di questa
  avventura: «Uscire per la terza volta ai quarti
  mi rode ­ continua il capitano azzurro ­ ma a
  mente fredda ricorderò con orgoglio questo
  Europeo. Mi dispiace salutare questi ragazzi».
  Daniel Hackett gli va dietro: «Orgoglio è proprio la parola giusta. Metà squadra era all' esordio e
  abbiamo tenuto testa ad avversari più forti di noi.
  Ringrazio anche chi ci ha insegnato questa pallacanestro».
  ADDII Il pensiero vira sull' addio di Messina. «Grazie è il minimo ­ riprende Datome ­ perché ci ha
  portato fin qui. Per l' esperienza e la conoscenza che ci ha trasmesso. Da capitano do il benvenuto a
  Meo Sacchetti. Esordirà quest' inverno in modo un po' strano senza tanti giocatori per cui gli faccio un
  grande in bocca al lupo.
  Con la Nazionale ci rivedremo più avanti, la prossima estate intendo staccare la spina. Dopo 17 anni
  penso di meritarmelo». Chi potrebbe staccare definitivamente è Marco Belinelli. «Non mi permetto di
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  Operazione­salvataggio per i tritoni crestati
  Gli esemplari saranno portati in un' oasi protetta

  FERRARA. Durante i lavori di demolizione e
  riqualificazione del palazzo degli specchi sono
  stati rinvenuti numerosi esemplari di tritone
  crestato italiano. Al contrario di quanto si
  pensa, i tritoni crestati trovati nei sotterranei
  del palazzo, circa un centinaio, fanno parte
  della fauna della nostra regione e sono una
  specie a rischio a causa di diversi fattori che si
  sono venuti a creare sia in Emilia Romagna
  che nel resto d' Italia. Infatti, l' anfibio,
  necessita di essere trasportato in luoghi più
  adatti alla sua vita. A coordinare i lavori di
  trasporto dei tritoni in un luogo sicuro è
  Stefano Mazzotti , direttore del Museo civico di
  storia naturale di Ferrara. «Questo anfibio ha
  bisogno di un ambiente adatto alla sua vita, ­
  spiega il direttore ­ ed essendo un animale che
  cambia caratteristiche morfologiche in base
  alle fasi della sua vita, in un contesto simile
  non riesce a vivere. Questi animali nel nostro
  territorio rischierebbero di venire spazzati via.
  Nella fase in cui vivono nell' acqua a causa
  dell' inquinamento. Nella fase in cui vivono a
  terra a causa di altri animali che se ne
  ciberebbero, come il gambero della Louisiana,
  molto presente nelle nostre zone, che farebbe
  una strage di questi anfibi». I tritoni rinvenuti a
  palazzo degli specchi, saranno trasportati in
  un' area di riequilibrio geologico, chiamata "La bora", a San Giovanni i n Persiceto, dove si trovano
  appositi stagni che garantiranno la salvaguardia di questi esemplari, evitandogli una scomparsa
  pressoché certa. «Abbiamo dato delle direttive precise, ­ prosegue Mazzotti ­ vogliamo salvare questi
  esemplari che anche la Comunità Europea considera specie da monitorare. Entro mer5coledì 13 o
  giovedì 14 settembre contiamo di trasferirli tutti».ù Il tritone crestato italiano prende il suo nome dalla
  curiosa caratteristica del maschio di avere una cresta, appunto, lungo tutto il corpo nella fase di
  riproduzione, che coincide con la fase acquatica, ed assume colori molto vivaci. «E' molto importante
  che vengano messe al sicuro queste specie così particolari, ­ conclude il direttore ­ e ce l' abbiamo fatta
  grazie ad Arpae, che mi ha voluto come consulente, e a tutte le persone che si sono mosse per metterle
  in salvo. Appena avremo completato lo spostamento degli anfibi, sarà possibile osservarli direttamente
  a San Giovanni in Persiceto, negli stagni dove verranno adeguatamente liberati». Samuele Melloni.

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13 settembre 2017
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  EuroBasket 2017: Serbia troppo forte, Italia eliminata
  ROMA ­ Si ferma nei quarti di finale il
  cammino della Nazionale all' EuroBasket
  2017: a Istanbul gli Azzurri sono stati sconfitti
  dalla Serbia 67­83. La squadra di Sasha
  Djordjevic affronterà venerdì la Russia in
  semifinale, dall' altra parte del tabellone
  saranno Slovenia e Spagna a sfidarsi. Per l'
  Italia il miglior marcatore è stato Marco
  Belinelli con 18 punti, in doppia cifra anche
  Gigi Datome (15). Dall' altra parte decisivo
  Bogdanovic con 22 punti. BUON AVVIO ­ L'
  Italia è partita con la giusta carica, trovando
  subito il 5­0 con la tripla di Datome e il
  canestro di Nic Melli. Gli Azzurri hanno tenuto
  bene il campo toccando anche il +4 (16­12) col
  canestro di Belinelli, la Serbia ha reagito
  quando Djordjevic ha messo in campo
  Marjanovic: l' ex centro degli Spurs ha segnato
  punti importanti e liberato spazi nell' area per i
  compagni, che hanno trovato il sorpasso a fine
  primo quarto (17­18). A metà secondo quarto
  la Serbia ha trovato il primo mini­allungo (32­
  25) continuando a cercare Marjonovic e poi col
  contropiede di Jovic. La tripla di Macvan è
  valsa il +11 (27­38), dall' altra parte è stato
  Burns a tenere vivi gli Azzurri con la tripla e
  poi con l' assist di Datome (33­38). All'
  intervallo lungo si è andati sul 33­44 per la
  Serbia (15­27 il parziale del secondo quarto), infallibile dalla lunetta (16/16) e capace di dominare a
  rimbalzo nelle due metà campo (22­7). IL BREAK ­ In apertura di terzo quarto, anche senza Marjanovic,
  la Serbia ha allungato ulteriormente (52­37) sciorinando una pallacanestro essenziale ed efficace. Il
  gioco da tre punti di Belinelli ci ha riavvicinato e poi Biligha e Aradori hanno messo i canestri del ­8.
  Bogdanovic dalla lunetta ha tranquillizzato Djordjevic sul finire del terzo quarto (48­59), la Serbia è
  tornata sul +13 a metà quarto periodo (54­67) ma immediata è arrivata la tripla di Belinelli e poi il
  canestro di Datome (59­67). Nel finale sono stati i 5 punti di un immenso Bogdanovic a scavare il solco
  tra le due squadre. Serbia in semifinale, Italia a casa ma con onore.

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                                                Urbanistica e trasporti

  Nuove ciclabili arrivano 40 milioni per i collegamenti
  Fondi statali per mettere in rete i comuni metropolitani Saranno riqualificate anche le
  aree delle stazioni Sfm

  VALERIO VARESI «MENO confini, meno muri,
  più connessioni» dice il vice presidente della
  Città metropolitana Daniele Manca
  riassumendo lo spirito dei 29 progetti, tra piste
  ciclabili, riqualificazioni di aree ferroviarie e
  ristrutturazioni di edifici poi donati alla
  collettività, presentati ieri. Per essi sono
  disponibili 40 milioni del programma di
  intervento per la riqualificazione urbana varato
  dal Governo nel 2016. La Città metropolitana
  ha ottenuto il finanziamento dopo aver
  presentato un programma unico per tutto il
  territorio che sarà così «ricucito» attraverso il
  miglioramento di molte infrastrutture. L'
  esempio è "il sistema ciclopedonale dell'
  Unione Reno­Galliera", una rete di piste
  ciclabili che collega a sud Trebbo di Reno e
  Castel Maggiore con Galliera, Pieve di Cento,
  San Pietro in Casale e Castello d' Argile a
  nord passando per San Giorgio in piano,
  Argelato, Bentivoglio, Funo e l' Interporto. In
  questo itinerario di quasi 40 chilometri, per il
  quale verranno spesi 10 milioni, sono
  compresi i siti produttivi in modo che, come ha
  detto la presidente dell' Unione Reno Galliera
  Belinda Gottardi, «chi vorrà andare al lavoro in
  bicicletta potrà farlo in sicurezza essendo la
  maggior parte delle piste in sede protetta».
  Tutti i progetti saranno presentati il 2 ottobre già in veste esecutiva ed entro febbraio dovrebbero essere
  assegnati i lavori previa gara. Alla fine del prossimo anno, tutti o la maggior parte dei progetti dovrebbe
  essere realizzata. La rete ciclabile sarà collegata al Sistema ferroviario metropolitano ed è per questo
  che anche le sue stazioni e le aree intorno a esse saranno oggetto di riqualificazione come nei casi di
  Zola Predosa, di Imola, di Budrio, di Medicina e di San Giovanni in Persiceto. In quest' ultimo centro
  vecchi edifici delle Ferrovie saranno rimessi a nuovo per ospitare attività sociali. A Sala Bolognese è
  stato approvato il progetto esecutivo, con avvio dei lavori entro il mese, per il nuovo asse urbano di via
  don Minzoni. A Marzabotto verrà ristrutturata la "Casa della cultura e della memoria" la quale verrà
  inclusa nella ciclovia europea "EuroVelo7". Al tempo stesso, l' incremento della strada della bici
  consentirà un più agevole collegamento con l' asse ciclabile trasversale della via Emilia e gli assi
  trasversali che percorrono le valli del Reno e del Santerno nonché il tracciato del canale Navile.
  Si tratta di un primo assaggio del "Piano urbano della mobilità sostenibile" (Pums) che include i
  collegamenti mediante mezzi non inquinanti con aree produttive come quella del Bargellino a Calderara
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