COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Giovedì, 14 settembre 2017 - Comune San Giovanni in Persiceto
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Giovedì, 14 settembre 2017 Cultura e turismo 14/09/2017 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 60 DARIO GIORDO Quattro comuni aprono gli scrigni e mostrano i loro tesori 1 Sport 13/09/2017 corriere.it ItaliaSerbia è un amarcord di Basket city con Ettore, Sasha, Beli... 3 13/09/2017 corrieredellosport.it EuroBasket 2017: Serbia troppo forte, Italia eliminata 5 13/09/2017 gazzetta.it Basket, quarti: ItaliaSerbia 6783, gli azzurri salutano l' Europeo 6 14/09/2017 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 85 Cavallaro spinge il Faro, Suma tris lancia in orbita l' Anzolavino 8 14/09/2017 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 86 ALESSANDRO GALLO Mezza Serbia è ancora troppo All' Italia non basta il coraggio 9 14/09/2017 La Gazzetta dello Sport Pagina 32 MARIO CANFORA A casa con onore Bogdanovic e Marjanovic spazzano via i sogni azzurri 11 14/09/2017 La Gazzetta dello Sport Pagina 32 Beli non entra mai in ritmo Lucic una spina nel fianco 13 14/09/2017 La Gazzetta dello Sport Pagina 33 VINCENZO DI SCHIAVI Le parole degli azzurri Datome: «Orgoglioso» E Hackett... 14 13/09/2017 lanuovaferrara.it Operazionesalvataggio per i tritoni crestati 16 13/09/2017 tuttosport.com EuroBasket 2017: Serbia troppo forte, Italia eliminata 17 Urbanistica e trasporti 14/09/2017 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 7 VALERIO VARESI Nuove ciclabili arrivano 40 milioni per i collegamenti 18
14 settembre 2017 Pagina 60 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cultura e turismo DOMENICA DELL' ARTE Quattro comuni aprono gli scrigni e mostrano i loro tesori BUDRIO UN GRANDE successo di pubblico ha caratterizzato le prime quattro edizioni della Domenica dell' Arte in Pianura: ecco che per il quinto anniversario, domenica prossima, Emil Banca rilancia e promuove il «Best of», ossia il meglio della domenica dedicata alle iniziative culturali in pianura. Il programma dell' edizione 2017, realizzato con la collaborazione dell' Unione Reno Galliera, l' Accademia di Belle Arti di Bologna, la Confcommercio Ascom e organizzata dal Laboratorio delle Idee, coinvolge i Comuni di Argelato, Bentivoglio, Budrio e Minerbio e prevede un fitto calendario di appuntamenti. AD ARGELATO, dalle 9 alle 11 e dalle 15.30 alle 18 (con visite guidate dalle 10 alle 16), la locale sede dell' Emil Banca aprirà le porte della Quadreria del Ritiro di San Pellegrino di Bologna, raccolta d' arte che comprende circa 140 opere tra dipinti, disegni e sculture risalenti al periodo fra XVI e XIX secolo. Sempre ad Argelato sarà possibile visitare anche Villa Beatrice, edificio della seconda metà del Cinquecento voluta dalla famiglia Marchesi Angelelli. A BENTIVOGLIO apertura congiunta del Castello, del Palazzo Rosso e del mulino Piazzardi, con visite guidate alle 9.30, alle 11.15 e alle 16.30. A San Marino di Bentivoglio sarà invece possibile visitare il museo della Civiltà contadina, con sede nella cornice di Villa Smeraldi, con orari di apertura fra le 16 e le 20 (biglietto ridotto a 2 euro) e visite guidate dalle 16 alle 18 (per i partecipanti alle visite ingresso al museo gratis). OPPORTUNITÀ anche per gli amanti della natura, con l' oasi La Rizza che offre escursioni alla scoperta dell' ex riserva di caccia e di pesca del marchese Piazzardi (due ore circa la durata, partenza alle 10 e alle 16). A BUDRIO porte aperte alla pinacoteca civica Domenico Inzaghi, che ospita una ricca collezione di dipinti e incisioni, con apertura straordinaria dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 (ingresso libero, visite guidate alle 11 e alle 17), mentre alle 10.30 e alle 15.30 sarà possibile prendere parte alla Passeggiata narrante per il centro storico, con l' attrice Angela Malfitano a fare da guida. A MINERBIO apre ai visitatori la celebre Rocca, con visite guidate alle 10 e alle 16.30, col paese che sarà anche animato dalla Sagra settembrina della parrocchia di San Giovanni Battista. Soddisfatto del rinnovo dell' iniziativa il direttor generale di Emil Banca Daniele Ravaglia: «È con questo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 1
13 settembre 2017 corriere.it Sport ItaliaSerbia è un amarcord di Basket city con Ettore, Sasha, Beli e Sale Consolini: «Far parte della Nazionale fa tremare i polsi», a rappresentare in azzurro la Virtus c' è Aradori la sfida ItaliaSerbia è un amarcord di Basket city con Ettore, Sasha, Beli e Sale Consolini: «Far parte della Nazionale fa tremare i polsi», a rappresentare in azzurro la Virtus c' è Aradori Ettore Messina, guida la Nazionale italiana BOLOGNA Ettore Messina contro Aleksandar Djordjevic, il derby di Bologna va in scena anche nei quarti di finale dell' Europeo che mettono di fronte Italia e Serbia a Istanbul. La panchina azzurra ospita l' ex leggenda virtussina, quella serba l' ex play della Fortitudo. La partita di Istanbul regala però tanti altri incroci in salsa bolognese. Sasha Danilovic, dallo scorso dicembre, è il presidente della federazione serba. Proprio a Istanbul, lui e Djordjevic vinsero la Coppa dei Campioni del 1992. Era l' apice delle generazione d' oro del Partizan, dopo quel trionfo le due stelle volarono in Italia prendendo direzioni diverse: Sasha in Virtus e Sale a Milano. GLI AZZURRI Nello staff azzurro, il ruolo di team manager è ricoperto da Roberto Brunamonti. Danilovic non ha mai negato di aver scelto la Virtus per la sua presenza e nelle interviste di questi giorni lo ha ribadito: «Per me è sempre il capitano». Sulla panchina dell' Italia, al fianco di Messina, c' è poi il fido assistente di sempre, Giordano Consolini. Un altro che ha vissuto, nello stesso ruolo, la doppietta scudettoEurolega del 1998 con Danilovic in campo e Messina a dirigere. «Non ci siamo mai persi di vista, Ettore ed io, ma era parecchio che non lavoravamo insieme in questo ambito racconta Consolini al sito Virtus . Un anno fa mi ha chiamato, ed è stato un grande onore per me, così come essere ancora qui nell' ultimo atto di questo lavoro è un orgoglio quasi indicibile. Far parte della Nazionale è qualcosa che "fa tremare vene e polsi", come diceva il poeta. E ritrovarmi con Ettore è stato all' inizio una piacevole sorpresa, perché ormai mi occupavo di altro ma lui ha voluto che lo accompagnassi in questa avventura. Ritrovarci è stato magnifico». V NERE Dall' amarcord della Virtus vincente che fu, a un presente fatto di entusiasmo, come testimoniato dal tutto esaurito della campagna abbonamenti. A rappresentare in azzurro la Segafredo di oggi c' è Pietro Aradori. L' uomo che insieme ad Alessandro Gentile dovrà essere il principale braccio armato della squadra di Ramagli. «Lo conosco davvero da poco, non spetta Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 3
13 settembre 2017 corrieredellosport.it Sport EuroBasket 2017: Serbia troppo forte, Italia eliminata In semifinale va la squadra di Sasha Djordevic, gli Azzurri resistono un quarto e poi cedono a rimbalzo. ROMA Si ferma nei quarti di finale il cammino della Nazionale all' EuroBasket 2017: a Istanbul gli Azzurri sono stati sconfitti dalla Serbia 6783. La squadra di Sasha Djordjevic affronterà venerdì la Russia in semifinale , dall' altra parte del tabellone saranno Slovenia e Spagna a sfidarsi. Per l' Italia il miglior marcatore è stato Marco Belinelli con 18 punti, in doppia cifra anche Gigi Datome (15). Dall' altra parte decisivo Bogdanovic con 22 punti. BUON AVVIO L' Italia è partita con la giusta carica, trovando subito il 50 con la tripla di Datome e il canestro di Nic Melli. Gli Azzurri hanno tenuto bene il campo toccando anche il +4 (1612) col canestro di Belinelli, la Serbia ha reagito quando Djordjevic ha messo in campo Marjanovic: l' ex centro degli Spurs ha segnato punti importanti e liberato spazi nell' area per i compagni, che hanno trovato il sorpasso a fine primo quarto (1718). A metà secondo quarto la Serbia ha trovato il primo miniallungo (32 25) continuando a cercare Marjonovic e poi col contropiede di Jovic. La tripla di Macvan è valsa il +11 (2738), dall' altra parte è stato Burns a tenere vivi gli Azzurri con la tripla e poi con l' assist di Datome (3338). All' intervallo lungo si è andati sul 3344 per la Serbia (1527 il parziale del secondo quarto), infallibile dalla lunetta (16/16) e capace di dominare a rimbalzo nelle due metà campo (227). IL BREAK In apertura di terzo quarto, anche senza Marjanovic, la Serbia ha allungato ulteriormente (5237) sciorinando una pallacanestro essenziale ed efficace. Il gioco da tre punti di Belinelli ci ha riavvicinato e poi Biligha e Aradori hanno messo i canestri del 8. Bogdanovic dalla lunetta ha tranquillizzato Djordjevic sul finire del terzo quarto (4859), la Serbia è tornata sul +13 a metà quarto periodo (5467) ma immediata è arrivata la tripla di Belinelli e poi il canestro di Datome (5967). Nel finale sono stati i 5 punti di un immenso Bogdanovic a scavare il solco tra le due squadre. Serbia in semifinale, Italia a casa ma con onore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 5
13 settembre 2017 gazzetta.it Sport Basket, quarti: ItaliaSerbia 6783, gli azzurri salutano l' Europeo Gli uomini di Djordjevic implacabili in difesa e infallibili in fase offensiva. L' avventura della squadra di Messina si ferma ai quarti: scavato un solco di 10 punti nel secondo parziale, Bogdanovic e compagni non si fanno riprendere più e sfideranno venerdì la Russia in semifinale 13 settembre 2017 ISTANBUL (Tur) ITALIA SERBIA 6783 (1718, 3344; 4859) Il podio può attendere. L' Italia cade per il terzo Europeo consecutivo ai quarti di finale, stavolta sotto i colpi della Serbia (8367), che ci massacra a rimbalzo (4419), scavando il fosso nel secondo quarto per poi gestire in scioltezza, pilotata dal quel gran fenomeno che è Bogdan Bogdanovic (22 punti, 6 rimbalzi e 4 assist). Restiamo ai bordi delle prime otto perché questo è il nostro reale valore, mentre una generazione di azzurri va verso il tramonto. Datome, Belinelli, Hackett, Cusin e Gallinari che qui non c' è. Chissà se li rivedremo tra quattro anni. Difficile, anche se un altro obiettivo incombe: le qualificazioni al Mondiale 2019 in Cina. Da domani quindi bisogna cominciare a lavorare seriamente a un ricambio che ancora non si vede. Questo è il vero problema. parziale decisivo Tagliare ossigeno ai lunghi vuol dire una difesa con cambi continui e il duo CusinMelli a far diga sul perimetro. E' questo il piano partita. La Serbia ci casca e va sotto 72. Djordjevic cambia in fretta: dentro Marjanovic visto che Kuzmic non ci capisce granché e l' Italia comincia a caricarsi di falli anche per le chiamate assillanti dell' arbitro giapponese, tale Takaki Kato. Cusin va a sedere con 2 falli, altrettanti ne ha Filloy, 9 sono quelli fischiati all' Italia e 10/10 ai liberi li fa la Serbia contro il 2/3 azzurro. Tutto normale? No, ma siamo in partita. Questo conta. Anche se Cusin ci e si complica la vita con un terzo fallo di frustrazione dopo un sottomano sbagliato. Entra Burns. Nel modo giusto firmando il 2 (2224) al 12'. Poi perdiamo un po' il filo del match concedendo troppo contropiede: quando Jovic stampa il +7 (3225), Messina chiama timeout, ma sotto canestro al Serbia comincia a scavare un fosso: 197 il saldo dei rimbalzi, il che vuol diri troppi secondi tiri che i serbi fatturano portandosi a +11 (3827). infallibili Anche a far fallo è tutto inutile, dalla lunetta i nostri avversari non sbagliano un colpo: 16/16 e +11 (4433) all' intervallo. Poi ci sgonfiamo anche là davanti, spadellando triple (0/7), dando ai serbi l' assist per un contropiede sanginuoso. Lucic firma il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 6
14 settembre 2017 Pagina 85 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Coppa Promozione Borgo Panigale senza freni, Valsanterno eliminata. Medicina Fossatone promosso per i gol segnati Cavallaro spinge il Faro, Suma tris lancia in orbita l' Anzolavino Persiceto 2 A n z o l a v i n o 6 P E R S I C E T O : Bentivogli, Molinari, Cristoni (40' st Santinami), Serra, Novelli, Mascagni, Pugliese (10' st Comani), Ginesi (30' st Cesari), Tuccio, Bagnoni (1' st Marchesi), Farinu (1' st Cotti). A disp. Ortensi, Assouan. All. Barbieri. ANZOLAVINO: Becchimanzi, Faddi (22' st Minghetti), Migliacci, Barbieri, Giuliani (39' st Gherardi), Ferriero, Mazzetti (10' st Fantasia), Grosso (15' st Gilli), Farneti, Suma, Costantini (31' st D' Apice). A disp. Tartaruga, Paone. All. Colantuono. Arbitro: Vitaliano di Reggio Emilia. Reti: 3' pt Ginesi rig., 26' pt Suma, 30' pt Suma, 36' pt Tuccio; 5' st Suma, 15' st Giuliani, 27' st Farneti rig., 40' st Barbieri. Note: espulso Molinari 42' pt. Classifica: Anzolavino 6, Persiceto 3, Ravarino 0. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 8
14 settembre 2017 Pagina 86 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Mezza Serbia è ancora troppo All' Italia non basta il coraggio Difesa e dominio ai rimbalzi (4419): la squadra di Djordjevic in semifinale Serbia 83 Italia 67 SERBIA: Jovic 6, Bogdanovic 22, Lucic 11, Bircevic, Kuzmic 9, Marjanovic 10, Macvan 13, Micic 2, Milosavljevic 10, Stimac, Guduric, Lazic ne. All. Djordjevic. ITALIA: Hackett 5,Belinelli 18, Datome 15, Melli 7, Cusin 2, Biligha 4, Filloy 3, Aradori 4, Baldi Rossi, Burns 9, Abass, Cinciarini ne. All. Messina. Arbitri: Bulto (Spagna), Jasevicius (Lituania), Kato (Giappone). Note: parziali 1817; 4433; 59 48.Tiri da due: Serbia 24/38; Italia 14/29. Tiri da tre: 3/17; 8/29. Tiri liberi: 26/29; 15/16. Rimbalzi: 44; 19. Alessandro Gallo Istanbul SERVIVA la partita perfetta: gli azzurri ci hanno prima creduto, poi provato contro una Serbia che, pur dovendo rinunciare a sette stelle un nome su tutti? Teodosic è più forte dell' Italia. Per la terza edizione consecutiva usciamo ai quarti: eliminati nel 2013 e nel 2015 dalla Lituania, fatti fuori dalla Serbia, ieri. La differenza di centimetri, alla fine, è quasi imbarazzante. Il gigante Marjanovic, movenze forse poco aggraziate, ma talento e cervello fino, ci mette in crisi da subito. Messina le prova tutte: prima lo stopper designato, Cusin, poi l' esuberanza di Biligha e infine la faccia tosta di Burns. Pur cambiando i fattori, purtroppo, non cambia il risultato: ogni tocco del gigante è letale, perché costringe gli azzurri ai raddoppi, ma lui è bravo a scaricare ai compagni, accarezzando il pallone quasi fosse un' arancia. IMPIETOSO, all' intervallo, il divario a rimbalzo: 22 per i serbi, solo 7 per l' Italia (ancora più marcata la differenza alla fine, 4419), che pure parte bene, con un 50 firmato Melli e Datome. Ancora vantaggio sul 72, poi Djordjevic gioca la carta del gigante, la difesa azzurra fatica. Italia avanti fino al 1716, poi c' è tanta Serbia. Melli ci dà il 20 pari, una tripla di Hackett, al 13' l' ultimo contatto ravvicinato, 2625. L' Italia fatica in attacco, perché in difesa è costretta agli straordinari. I serbi si confermano cinici e volano a +11, 3827. Due triple in fila di Burns e Datome ci rianimano, 3833, ma il rompicapo è sempre nella nostra area: chi ferma Marjanovic? REBUS IRRISOLTO, Bogdanovic e compagni affondano il coltello nella piaga, perché ai liberi, per di più, non sbagliano un colpo. Proviamo a riaprirla nel terzo quarto: sul 5446 firmato da Aradori, al 27', recuperiamo palla, ma viene fischiato un tecnico a Messina (se sono Europei, perché un arbitro giapponese dove la tradizione dei canestri non è poi così fondata?). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 9
14 settembre 2017 Pagina 86 Il Resto del Carlino (ed.
14 settembre 2017 Pagina 32 La Gazzetta dello Sport Sport A casa con onore Bogdanovic e Marjanovic spazzano via i sogni azzurri Nella gara d' addio di Messina, l' Italia resta in partita sino al 35', poi crolla e la Serbia dilaga. Decisivo il 25 a rimbalzo Maledetti quarti di finale. Per la terza volta di fila l' Italia si ferma a un gradino da una semifinale che avrebbe comunque avuto del clamoroso. La Serbia si è dimostrata più forte, lunga, pesante e anche più adatta a questo tipo di gare dove è fondamentale avere (soprattutto) solida esperienza internazionale, mentre la nostra Nazionale si è presentata al confronto con 5 giocatori sotto le 25 presenze. E la notte di Istanbul, così, non si colora a festa anche se l' edizione 2017 dell' Europeo non può considerarsi da buttare per gli azzurri, arrivati già a Tel Aviv con un mare di dubbi, scoppole notevoli ( 20 dal Belgio e 25 dalla Francia nel torneo di Tolosa) ma la consapevolezza di potersi spingere fino in Turchia con le valigie cariche di sogni e speranze. Di sicuro, scorrendo gli albi d' oro delle varie manifestazioni internazionali, il quadro è impietoso e merita serie riflessioni e cambiamenti radicali del sistema di campionati e settori giovanili, perché se è vero, come sostiene il presidente federale Petrucci, che la Nazionale è il traino del movimento, allora siamo rovinati. Non ci mettiamo una medaglia al collo dall' argento olimpico di Atene 2004, l' ultima volta che siamo saliti sul podio a un Europeo risale all' edizione 2003 (bronzo), non andiamo al Mondiale dal 2006. Qualcosa cambierà e anche abbastanza presto, almeno questa è l' intenzione del numero uno federale. LIMITI Ettore Messina, alla vigilia, aveva detto che avrebbe voluto evitare di fare la stessa fine della Juventus in Champions League contro il Real Madrid, arrivata a Cardiff convinta di poter reggere il confronto alla pari per poi naufragare nella ripresa. I punti di forza della Serbia erano chiari, così come i limiti nostrani. Evitare di andarsi a cercare guai in area contro Kuzmic e Marjanovic è stato il primo monito di Messina. Il gap nelle voci statistiche, d' altronde, era evidente: la Serbia tirava meglio da 2, nei liberi e prendeva più rimbalzi. L' unica voce positiva era nel tiro da 3, ed è da qui che l' Italia avrebbe dovuto costruire la speranza di reggere l' urto serbo. Venendo meno proprio quello, nonostante una buonissima partenza e un 1° quarto di grande sostanza e fatica, il castello è crollato. Esagerata, la differenza a rimbalzo, diventata a dir poco imbarazzante: 227 all' intervallo lungo, 3828 nel terzo quarto, 4419 alla fine con ben 17 offensivi. Il tutto, con estrema facilità, se vogliamo anche senza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 11
14 settembre 2017 Pagina 32 La Gazzetta dello Sport
14 settembre 2017 Pagina 32 La Gazzetta dello Sport Sport le pagelledi canf. Beli non entra mai in ritmo Lucic una spina nel fianco HACKETT 5,5 In difficoltà contro Jovic, in attacco cerca spazi per i compagni con poco successo. BELINELLI 4,5 Non entra mai in ritmo, fatica a costruirsi tiri decenti: va al riposo lungo con 1/6 dai 6.75, finirà con 2/11. Rimpingua il bottino solo nel finale. ARADORI 5 Pochi spazi per tirare, in difesa fa quel che può, ma non riesce a emergere. FILLOY 5 Comincia con una entratatiro maldestra per evitare Marjanovic, mette una tripla ma a questi livelli fa molta fatica. BILIGHA 5,5 Entra per mettere un freno allo strapotere serbo, ma è come scalare una montagna: una stoppata su Micic ma nessun rimbalzo dopo 20', un buon tapin nella ripresa, tanta volontà. MELLI 5 Parte tonico anche perché Messina gli riserva subito le prime opzioni in attacco, mentre dietro cerca di difendere al massimo. Sparisce nella ripresa. CUSIN 4 Disastroso: 2 falli dopo 5'50, il 3° dopo 2' del 2° quarto in maniera ingenua dopo aver sbagliato un canestro da 2 cm. Marjanovic è troppo per lui. BALDI ROSSI N.G. Tre minuti per provare a fare qualcosa. BURNS 6 È lui che cerca di dare la sveglia alla squadra con una energia pazzesca, merita la sufficienza e segna pure: 9 punti in 9'. ALL. MESSINA 6,5 Prepara la partita da par suo, ma i suoi giocatori non potevano certo mettere peso e crescere all' improvviso... Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 13
14 settembre 2017 Pagina 33 La Gazzetta dello Sport Sport il post partita Le parole degli azzurri Datome: «Orgoglioso» E Hackett rilancia: «Il ciclo non è chiuso» Il capitano adesso si prenderà una pausa, Daniel salutail c.t.: «Lo ringrazio per tutto quello che ci ha insegnato» Alcuni azzurri inforcano il tunnel a testa bassa. A caldo brucia, è comprensibile. Ma i volti che poi riemergono dalla pancia della Sinan Erdem dicono ben altro. «Orgogliosi di quello abbiamo fatto». E, soprattutto, «non finisce qui». Il ciclo non è chiuso. Lo sussurrano in molti e suona come una promessa. ASINI Abbiamo volteggiato sull' illusione della semifinale come falene attorno a un lume, poi la Serbia ci ha riportato sulla terra. «Forti, fortissimi, ma noi siamo stati un po' asini spiega Daniel Hackett . Sapevamo della loro bravura a rimbalzo e ne abbiamo concessi otto offensivi nel primo tempo. Lì dovevamo fare di più, anche se a volte contro di loro sembra di sbattere contro un muro». «Non erano dei marziani aggiunge capitan Datome ma avevano qualcosa in più. Nessuno parte battuto e noi eravamo convinti di potercela giocare ma quando vieni dominato in questo modo a rimbalzo diventa impossibile poter vincere». Celebrato il valore dell' avversario «parliamo di un livello altissimo», spiega Datome, lo sguardo diventa fiero quando il ragionamento scivola sul bilancio di questa avventura: «Uscire per la terza volta ai quarti mi rode continua il capitano azzurro ma a mente fredda ricorderò con orgoglio questo Europeo. Mi dispiace salutare questi ragazzi». Daniel Hackett gli va dietro: «Orgoglio è proprio la parola giusta. Metà squadra era all' esordio e abbiamo tenuto testa ad avversari più forti di noi. Ringrazio anche chi ci ha insegnato questa pallacanestro». ADDII Il pensiero vira sull' addio di Messina. «Grazie è il minimo riprende Datome perché ci ha portato fin qui. Per l' esperienza e la conoscenza che ci ha trasmesso. Da capitano do il benvenuto a Meo Sacchetti. Esordirà quest' inverno in modo un po' strano senza tanti giocatori per cui gli faccio un grande in bocca al lupo. Con la Nazionale ci rivedremo più avanti, la prossima estate intendo staccare la spina. Dopo 17 anni penso di meritarmelo». Chi potrebbe staccare definitivamente è Marco Belinelli. «Non mi permetto di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 14
14 settembre 2017 Pagina 33 La Gazzetta dello Sport
13 settembre 2017 lanuovaferrara.it Sport Operazionesalvataggio per i tritoni crestati Gli esemplari saranno portati in un' oasi protetta FERRARA. Durante i lavori di demolizione e riqualificazione del palazzo degli specchi sono stati rinvenuti numerosi esemplari di tritone crestato italiano. Al contrario di quanto si pensa, i tritoni crestati trovati nei sotterranei del palazzo, circa un centinaio, fanno parte della fauna della nostra regione e sono una specie a rischio a causa di diversi fattori che si sono venuti a creare sia in Emilia Romagna che nel resto d' Italia. Infatti, l' anfibio, necessita di essere trasportato in luoghi più adatti alla sua vita. A coordinare i lavori di trasporto dei tritoni in un luogo sicuro è Stefano Mazzotti , direttore del Museo civico di storia naturale di Ferrara. «Questo anfibio ha bisogno di un ambiente adatto alla sua vita, spiega il direttore ed essendo un animale che cambia caratteristiche morfologiche in base alle fasi della sua vita, in un contesto simile non riesce a vivere. Questi animali nel nostro territorio rischierebbero di venire spazzati via. Nella fase in cui vivono nell' acqua a causa dell' inquinamento. Nella fase in cui vivono a terra a causa di altri animali che se ne ciberebbero, come il gambero della Louisiana, molto presente nelle nostre zone, che farebbe una strage di questi anfibi». I tritoni rinvenuti a palazzo degli specchi, saranno trasportati in un' area di riequilibrio geologico, chiamata "La bora", a San Giovanni i n Persiceto, dove si trovano appositi stagni che garantiranno la salvaguardia di questi esemplari, evitandogli una scomparsa pressoché certa. «Abbiamo dato delle direttive precise, prosegue Mazzotti vogliamo salvare questi esemplari che anche la Comunità Europea considera specie da monitorare. Entro mer5coledì 13 o giovedì 14 settembre contiamo di trasferirli tutti».ù Il tritone crestato italiano prende il suo nome dalla curiosa caratteristica del maschio di avere una cresta, appunto, lungo tutto il corpo nella fase di riproduzione, che coincide con la fase acquatica, ed assume colori molto vivaci. «E' molto importante che vengano messe al sicuro queste specie così particolari, conclude il direttore e ce l' abbiamo fatta grazie ad Arpae, che mi ha voluto come consulente, e a tutte le persone che si sono mosse per metterle in salvo. Appena avremo completato lo spostamento degli anfibi, sarà possibile osservarli direttamente a San Giovanni in Persiceto, negli stagni dove verranno adeguatamente liberati». Samuele Melloni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 16
13 settembre 2017 tuttosport.com Sport EuroBasket 2017: Serbia troppo forte, Italia eliminata ROMA Si ferma nei quarti di finale il cammino della Nazionale all' EuroBasket 2017: a Istanbul gli Azzurri sono stati sconfitti dalla Serbia 6783. La squadra di Sasha Djordjevic affronterà venerdì la Russia in semifinale, dall' altra parte del tabellone saranno Slovenia e Spagna a sfidarsi. Per l' Italia il miglior marcatore è stato Marco Belinelli con 18 punti, in doppia cifra anche Gigi Datome (15). Dall' altra parte decisivo Bogdanovic con 22 punti. BUON AVVIO L' Italia è partita con la giusta carica, trovando subito il 50 con la tripla di Datome e il canestro di Nic Melli. Gli Azzurri hanno tenuto bene il campo toccando anche il +4 (1612) col canestro di Belinelli, la Serbia ha reagito quando Djordjevic ha messo in campo Marjanovic: l' ex centro degli Spurs ha segnato punti importanti e liberato spazi nell' area per i compagni, che hanno trovato il sorpasso a fine primo quarto (1718). A metà secondo quarto la Serbia ha trovato il primo miniallungo (32 25) continuando a cercare Marjonovic e poi col contropiede di Jovic. La tripla di Macvan è valsa il +11 (2738), dall' altra parte è stato Burns a tenere vivi gli Azzurri con la tripla e poi con l' assist di Datome (3338). All' intervallo lungo si è andati sul 3344 per la Serbia (1527 il parziale del secondo quarto), infallibile dalla lunetta (16/16) e capace di dominare a rimbalzo nelle due metà campo (227). IL BREAK In apertura di terzo quarto, anche senza Marjanovic, la Serbia ha allungato ulteriormente (5237) sciorinando una pallacanestro essenziale ed efficace. Il gioco da tre punti di Belinelli ci ha riavvicinato e poi Biligha e Aradori hanno messo i canestri del 8. Bogdanovic dalla lunetta ha tranquillizzato Djordjevic sul finire del terzo quarto (4859), la Serbia è tornata sul +13 a metà quarto periodo (5467) ma immediata è arrivata la tripla di Belinelli e poi il canestro di Datome (5967). Nel finale sono stati i 5 punti di un immenso Bogdanovic a scavare il solco tra le due squadre. Serbia in semifinale, Italia a casa ma con onore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 17
14 settembre 2017 Pagina 7 La Repubblica (ed. Bologna) Urbanistica e trasporti Nuove ciclabili arrivano 40 milioni per i collegamenti Fondi statali per mettere in rete i comuni metropolitani Saranno riqualificate anche le aree delle stazioni Sfm VALERIO VARESI «MENO confini, meno muri, più connessioni» dice il vice presidente della Città metropolitana Daniele Manca riassumendo lo spirito dei 29 progetti, tra piste ciclabili, riqualificazioni di aree ferroviarie e ristrutturazioni di edifici poi donati alla collettività, presentati ieri. Per essi sono disponibili 40 milioni del programma di intervento per la riqualificazione urbana varato dal Governo nel 2016. La Città metropolitana ha ottenuto il finanziamento dopo aver presentato un programma unico per tutto il territorio che sarà così «ricucito» attraverso il miglioramento di molte infrastrutture. L' esempio è "il sistema ciclopedonale dell' Unione RenoGalliera", una rete di piste ciclabili che collega a sud Trebbo di Reno e Castel Maggiore con Galliera, Pieve di Cento, San Pietro in Casale e Castello d' Argile a nord passando per San Giorgio in piano, Argelato, Bentivoglio, Funo e l' Interporto. In questo itinerario di quasi 40 chilometri, per il quale verranno spesi 10 milioni, sono compresi i siti produttivi in modo che, come ha detto la presidente dell' Unione Reno Galliera Belinda Gottardi, «chi vorrà andare al lavoro in bicicletta potrà farlo in sicurezza essendo la maggior parte delle piste in sede protetta». Tutti i progetti saranno presentati il 2 ottobre già in veste esecutiva ed entro febbraio dovrebbero essere assegnati i lavori previa gara. Alla fine del prossimo anno, tutti o la maggior parte dei progetti dovrebbe essere realizzata. La rete ciclabile sarà collegata al Sistema ferroviario metropolitano ed è per questo che anche le sue stazioni e le aree intorno a esse saranno oggetto di riqualificazione come nei casi di Zola Predosa, di Imola, di Budrio, di Medicina e di San Giovanni in Persiceto. In quest' ultimo centro vecchi edifici delle Ferrovie saranno rimessi a nuovo per ospitare attività sociali. A Sala Bolognese è stato approvato il progetto esecutivo, con avvio dei lavori entro il mese, per il nuovo asse urbano di via don Minzoni. A Marzabotto verrà ristrutturata la "Casa della cultura e della memoria" la quale verrà inclusa nella ciclovia europea "EuroVelo7". Al tempo stesso, l' incremento della strada della bici consentirà un più agevole collegamento con l' asse ciclabile trasversale della via Emilia e gli assi trasversali che percorrono le valli del Reno e del Santerno nonché il tracciato del canale Navile. Si tratta di un primo assaggio del "Piano urbano della mobilità sostenibile" (Pums) che include i collegamenti mediante mezzi non inquinanti con aree produttive come quella del Bargellino a Calderara Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 18
14 settembre 2017 Pagina 7 La Repubblica (ed.
Puoi anche leggere