Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza

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Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
Pasqua
2020

   Di questa notte
   è stato scritto:
   la notte splenderà
   come il giorno
                 (“Exultet”)   n°482
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
VOCE
      AMICA
     N° 1/2020

     Periodico della
 parrocchia di Caorso
      fondato da            Mio figlio
                            mi ha chiesto
mons. Lazzaro Chiappa
  l’8 dicembre 1923
      ANNO 96°
  Numeri usciti 482

  Direttore responsabile
 Don Franco Cattivelli

    Autorizzazione          Un’adolescente e l’emergenza Coronavirus
      Tribunale
     di Piacenza
    del 26.01.2005          “Come posso vivere in questo tempo                      e finché ci stai sotto non pensi ad altro che
        n. 605              senza poter far niente?”, ci chiedeva la                al momento in cui riuscirai a liberartene.
                            nostra primogenita Gemma, la cui vita di                Magari è arrivato il momento in cui è chiesto
         Stampa
 Tipografia La Grafica
                            adolescente normale con la sua routine di               a te e a tutti noi di imparare davvero a stare.
    Piacenza (PC)           scuola, amici, sport, incontri in parrocchia            Stare, senza poter fare niente, ma stare, senza
                            è stata da un giorno all’altro stravolta                fuggire.
       Redazione
                            dall’arrivo di questa epidemia e dalle misure           Ecco che la parola “umiltà” prende una
 Don Franco Cattivelli
   Enrico Francia           di contenimento che ne sono conseguite e                forma più comprensibile. Stare senza poter
    Carlo Livera            che l’hanno di fatto privata di molta parte dei         fare niente, senza la pretesa di cambiare
    Davide Livera           suoi legami.                                            le cose e senza la presunzione di capirle
    Matteo Pavesi
   Valentina Rossi          Le manca tanto la sua quotidianità, quella              o giudicarle, stare e basta. Noi cristiani
    Silvano Bassi           normalità che era così bella e non lo                   crediamo che questa difficoltà che ognuno di
    Paolo Passera           sapevamo. In questo tempo complesso e                   noi e anche l’umanità tutta sta attraversando
   Marco Passera,
  Emanuele Amici
                            stravolto non c’è solo la paura ma anche                è la preparazione a un bene più grande.
                            la nostalgia: il dolore che sentiamo nella              Credi, confida, che Dio in questo tempo
        Fotografie          lontananza da qualcuno. “Sai Gemma - le                 sospeso e carico di ansie e sofferenza non si
   Damiano Mori                                                                     farà scappare l’opportunità di raggiungerci
   Gabriele Fervari
                            abbiamo detto - questo dolore che senti è un
  Arianna Beltrami          dolore buono perché è pieno di significato”.            e di farsi presente accanto a noi. Perché alla
Don Theodore Mulenga        Tutto quello che ti manca è oggi la tua                 fine, ciò che ci attende, la speranza di ogni
      Mulenga               croce, e la croce nessuno la porta volentieri           credente, è la Risurrezione.
                                                                                                                      Valentina Rossi

                               Voce Amica c'è, Voce Amica è vicina ai Caorsani!
                               Cento anni fa, nel primo numero di Voce Amica, mons. Lazzaro Chiappa narrò dell’epidemia di
                               Spagnola che aveva colpito duramente Caorso. Anche oggi, mentre ci troviamo a vivere un tempo
     Progetto Grafico          di prova analogo, con questo numero “speciale” Voce Amica si fa vicina: coraggio! Cristo è risorto.
     Silvia Bodini             È veramente risorto!
                                                                                                                     La redazione
www.parrocchiadicaorso.it
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
Benedetto sia il Signore Nostro Dio per         Di questa notte è stato scritto: la notte
                                                             splenderà come il giorno
tutto il bene e la misericordia che ha per noi.      (Annuncio   pasquale o “Exultet”)

C     on queste parole desidero essere vicino a
      tutta la comunità parrocchiale in questo
tempo speciale che ci è dato di vivere.
                                                    che cambiano e che passano, ma ci sono cose
                                                    che non cambiano e non passano. Dobbiamo
                                                    imparare a porre come fondamento della vita le
E’ un tempo difficile, siamo in una prova seria,    cose certe che rimangono per sempre. Poniamo
stanno venendo meno tante sicurezze. Hanno          Gesù come fondamento della nostra vita, Gesù
il sopravvento sentimenti di paura, ansia e         non cambia, non è soggetto agli eventi del
angoscia. Inoltre siamo separati, non possiamo      tempo e della storia. La Pasqua -passione, morte
incontrarci per pregare insieme, non possiamo       e risurrezione di Gesù- è la vera e unica certezza
celebrare la Messa comunitariamente e               e sicurezza su cui appoggiare e fondare la nostra
sentiamo la mancanza del sostegno della             vita Sempre, nel tempo di Pasqua, ripetiamo
Comunione al Corpo e Sangue di Gesù. Siamo          che realmente Gesù è morto, realmente è
disorientati, ascoltiamo tante parole attraverso    risorto, ha vinto la morte e non muore più, la
la televisione e i telefonini, tanti discorsi, a    morte non ha più potere su di lui, è vivo per
volte anche contraddittori e questo non sempre      sempre. Nella sua morte c’è il perdono delle
porta sollievo, anzi, può far aumentare l’ansia     nostre colpe e nella sua risurrezione c’è la nostra
e la confusione. Certamente è un tempo              giustificazione. Noi come figli di Dio, per la
speciale, un tempo unico, un tempo che ci           fede, prima sacramentalmente e poi realmente
è dato, che non dipende da noi, è un tempo          nella storia della nostra vita, moriamo con
irripetibile e quindi prezioso. Forse non è un      Cristo e risorgiamo con Lui. Partecipiamo della
caso che tutto questo accade in Quaresima,          risurrezione di Cristo, e come la morte non ha
quaranta giorni che portano alla Pasqua.            più potere su di Lui, così anche la nostra morte

                                                                                                      Editoriale
La Quaresima è il segno sacramentale della          non ha più potere su quelli che appartengono
nostra conversione (così dice la preghiera          a Lui. Il virus non può uccidere Gesù. Se noi
colletta della prima Domenica di Quaresima),        abbiamo dentro la vita di Gesù il virus non la
al termine c’è la Pasqua che è la vittoria della    può uccidere, nessuna realtà umana e temporale
vita sulla morte, è la vita eterna. Certamente      ce la può togliere. Dio non cambia, Gesù Cristo
abbiamo bisogno di convertirci per prepararci       ha vinto la morte, è certo e definitivo, è la nostra
alla Pasqua, a risorgere con Gesù. E’ un tempo      sicurezza, Gesù dal cielo ci dona il suo Spirito
in cui ci sono tolte tante false sicurezze. Come    di risorto. E’ necessario più che mai ritornare
Gesù che è stato condotto nel deserto dallo         a Dio, pentirci della nostra superbia e presunta
Spirito, privato di ogni sicurezza materiale        autosufficienza. E’ necessario riscoprire la
per essere, dopo quaranta giorni, tentato dal       preghiera come arma potente contro tutti i
diavolo, così forse anche per noi, in questo        mali, prima contro i mali dell’anima e poi anche
tempo particolare e difficile ci sono tolte tante   contro i mali del Corpo. Usiamo anche le armi
sicurezze, perché alla fine con Gesù diciamo        dell’elemosina e del digiuno. Mettiamo la vita
che “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni      di Cristo dentro di noi, chiediamolo a Dio con
parola che esce dalla bocca di Dio”, e anche “Il    insistenza. Preghiamo con il Santo Rosario,
Signore, tuo Dio, adorerai: a lui solo renderai     preghiamo in particolare per coloro che sono
culto”. E’ vero, ci stiamo scoprendo molto          più direttamente impegnati nell’emergenza, per
piccoli, precari. Appare chiaro che non siamo       i medici e gli infermieri, verso i quali abbiamo
così potenti come pensavamo, non abbiamo            un debito grandissimo, preghiamo anche per
il potere di cambiare le cose come vorremmo,        i defunti e per i loro famigliari. Noi a Caorso
e forse ancora di più stiamo scoprendo che la       abbiamo la protezione della Vergine Maria
vita dell’uomo non si fonda sull’economia e sul     Assunta in cielo. Abbiamo anche San Rocco,
denaro. Dobbiamo, obbligati, necessariamente,       Nostro Patrono, protettore potente contro la
riconoscere che non siamo Dio. Forse tutto          peste e tutte le epidemie, ricordiamoci anche
questo ci aiuta ad uscite dall’incubo di            di lui, invochiamolo come nostro intercessore
onnipotenza, dal delirio di crederci dio, di        presso il Padre. Preghiamo gli uni per gli altri.
voler costruire un mondo senza l’Unico e            Dio abbia misericordia di noi, ascolti le nostre
Vero Dio. Questo Coronavirus colpisce il            preghiere e faccia cessare il flagello di questa
corpo, ma non può colpire l’anima, ci sono          epidemia. A tutti un sincero augurio di Buona
realtà passeggere e realtà eterne. Ci sono cose     Pasqua di Risurrezione.

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Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
Le piante della Bibbia:
    Il mirto e la mirra
    Pro vepribus ascendet cupressus, et pro urtica crescet myrtus;
    et erit Domino in gloriam (Nova Vulgata Is 55, 13)

    et apertis thesauris suis, obtulerunt ei munera, aurum et tus et
    myrrham (Nova Vulgata Mt 2, 11)

    D     ue arbusti apparentemente senza
          legame, due specie botanicamente
    lontane e con impieghi diversi. Questo sono
                                                      mitologia il carattere sempreverde del mirto
                                                      è stato attribuito alle sue lunghe radici
                                                      capaci di trovare acqua a grandi profondità.
    il mirto e la pianta che produce la mirra.        La pianta era usata a scopo decorativo
    Eppure vedremo come, in un’ora tanto buia         per le siepi e i giardini dei palazzi, i suoi
    della storia, abbiano avuto bisogno l’uno         rami profumati e dal carattere aromatico
    dell’altra.                                       erano considerati beneaugurali nei riti di
                                                      fidanzamento, le essenze derivate da fiori e
    Mirto comune (Myrtus communis L.)                 bacche servivano come rimedi di vario tipo.
    Nativo delle regioni orientali del                Nella tradizione ebraica, il mirto è una delle
    Mediterraneo, in particolare nelle umide          “quattro specie” di piante che compongono il
    pianure sulle rive del fiume Giordano, nella      Lulav che gli israeliti usano nel primo giorno
    valle di Dan, in alta Galilea, in Golan e         della festa delle Capanne (Nee 8, 15; cfr. Voce
    talvolta sul Monte Carmelo, il mirto è un         Amica n.478), e simboleggia la rinascita
    arbusto che raggiunge i 2 metri di altezza, con   della creazione legata all’imminente periodo
    fitte ramificazioni ricoperte di foglie opposte   delle piogge autunnali. E’ citato con lo stesso
    dalla forma ovata di 3-5 cm. I suoi fiori         significato anche in Isaia, al tempo in cui il
    appaiono d’estate, hanno una corolla bianca       Signore ricondurrà il suo popolo dall’esilio
    con cinque lobi e tanti stami ben visibili;       a ricostruire il tempio di Gerusalemme e
    i frutti sono bacche bluastre. Nell’antica        a manifestare la sua sovranità sull’uomo e

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Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
Sana Pianta
sul mondo: “Invece di spini cresceranno            trifoliate-ovate e producono infiorescenze
cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti;     giallo-arancio alla fine della stagione piovosa
ciò sarà a gloria del Signore, con un segno        e poi piccole bacche rosse simili a olive. Gli
eterno che non sarà distrutto” (Is 55, 13). In     steli e i rami profumati trasudano gocce
antichità il mirto veniva impiegato nei rituali,   di resina oleosa aromatica sia in modo
a scopo decorativo nell’arte e simbolico nella     spontaneo da fessure della corteccia sia
mitologia (associato alle divinità femminili       quando questa viene incisa manualmente.
Astarte in Babilonia e Afrodite in Grecia).        Tale linfa si secca e solidifica assumendo
Talmente noto alle popolazioni di Terra            l’aspetto della resina grigiastra o bruno-
Santa da venir usato, all’epoca e ancora oggi,     giallastra detta mirra.
come nome proprio sia maschile (Assa)              Nel Nuovo Testamento la mirra è associata
che femminile (Hadassah). Alcuni autori            agli avvenimenti della nascita e della passione
ritengono che il nome generico derivi dal          di Cristo. Fu infatti uno dei doni che gli
greco ‘myron’, che significa mirra, a causa        uomini saggi dall’Est offrirono al santo
dell’intenso profumo dolciastro degli oli          bambino (Mt 2, 11), mentre nel suo vangelo
contenuti nelle sue foglie.                        Marco annota che fu offerta a Gesù mescolata

Mirra (Commiphora myrrha Nees)
Le Scritture descrivono la mirra come la
resina più preziosa e popolare, ingrediente
usato tanto per la cosmesi quanto per gli
unguenti santi (Es 30, 23; Sal 45, 8; Ct 5, 5).
Richiesta per preparare profumi e impiegata
in medicina, gli antichi egizi usavano la
mirra nei rituali di sepoltura dei morti
e come incenso nei loro templi. Era poi
uno dei prodotti più richiesti negli scambi
commerciali con i grandi imperi d’Oriente
(cfr. Ap 18, 13). La parola ebraica ‘Mor’ è la
traduzione più corretta per mirra, e indica
le piante del genere Commiphora native
di Arabia, Etiopia e Somalia. Il vocabolo è
collegato alla terminologia semitica ‘mrr’,
con il significato di amaro, da cui l’aramaico
‘murr’ e l’arabo ‘mur’. Si tratta di arbusti
spinosi, ramificati e nodosi che crescono
su terreno roccioso; hanno piccole foglie

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Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
con vino prima di essere crocifisso (15, 23).     diversamente da altri miracoli nei quali Dio
    Infine Nicodemo ne portò in gran quantità,        si manifesta e opera apertamente come nella
    quasi cento libbre in miscela con aloe, per       liberazione dall'Egitto. E’ però anche questa
    preparare il corpo di Gesù alla sepoltura (cfr.   la Pasqua che il Signore prepara: passare dal
    Gv 19, 39-40).                                    lutto e dalle tenebre alla luce ed alla gioia. I
                                                      Giudei potrebbero mettere le mani sui beni
    Oltre all’assonanza fra nomi antichi e l’uso      dei nemici ma, siano ricchi o poveri, essi non
    nella preparazione di aromi e unguenti, il        saccheggiano. Purim diventò così una festa
    legame che congiunge mirto e mirra ci è           in cui si deve pensare anche agli altri, una
    svelato attraverso un episodio fondamentale       festa di fraternità specialmente per i poveri.
    della Rivelazione: la storia di Ester regina.     Il ringraziamento al Signore della “sorte” che
    Essa ci mostra come il Signore sia capace di      ci ha preparato nel suo disegno di salvezza
    cambiare le sorti del suo popolo, e ancora        ci aiuta a imparare a vivere nella precarietà.
    oggi è usanza per gli Ebrei fare memoria          Tutto nella vicenda della regina Ester (e di
    del miracolo che portò alla loro salvezza dal     Maria di Nazareth, BOX 2) è stato opera di
    progetto di sterminio, e apparentemente           Dio. Occorre annunciarlo al mondo, perché
    senza via di scampo, tramato dal perfido          anche per noi, “Chiunque invocherà il nome
    Aman (BOX 1). La salvezza del popolo              del Signore sarà salvato” (Rom 10, 13).
    avviene in modo nascosto e discreto,                                                Enrico Francia

    Festa delle “Sorti favorevoli”
                                                             Ogni anno le famiglie ebree vivono una
                                                             festa speciale, piena di allegria che ha al
                                                             centro il Libro di Ester. E’ la storia di Purim
                                                             (che significa “sorti”), accaduta circa 2.500
                                                             anni fa, quando Assuero (Serse il Grande,
                                                             re di Persia e di Media), regnava su ben 127
                                                             province. Ripudiata la prima moglie per
                                                             un suo capriccio, furono convocate le più
                                                             belle ragazze del paese e fra queste fu scelta
                                                             l’ebrea Ester, nipote di Mardocheo, “un uomo
                                                             ragguardevole, che prestava servizio alla
                                                             corte del re e proveniva dal gruppo degli
                                                             esuli che Nabucodonosor, re di Babilonia,
         "Hamantashen" (orecchie di Aman),                   aveva deportato da Gerusalemme” (Est 1,

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                                                             1). Il primo ministro Aman, indignatosi
         dolci tipici di Purim                               contro Mardocheo che disobbediva ai suoi
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
a partire da sinistra:
       “Compianto sul Cristo morto” Pietro di Cristoforo
       Vannucci detto il Perugino, 1495
       olio su tavola (220x195 cm), Galleria Palatina,
       Firenze.
       “Ester e Assuero” Giovanni Francesco Barbieri
       detto il Guercino, 1639
       olio su tavola (158x214 cm), University of
       Michigan, Ann Arbor, USA

                                                           Ester figura di Maria
       La storia si svolge al tempo dell’Esilio,                  completamente i Giudei. “Diecimila talenti”
       quando il Tempio è distrutto, Gerusalemme                  diventerà così una cifra proverbiale: anche
       in rovina e Dio sembra nascosto. Ester e                   Gesù da buon ebreo, vivendo nella Santa
       Mardocheo accettano la sfida della fede e                  Famiglia di Nazareth, dopo aver celebrato
       restano fedeli al Signore. I saggi spiegano                per tanti anni la festa di Purim, fa uso di

                                                                                                                 Sana Pianta
       che Mardocheo significa ‘mirra pura’: come                 questo detto nelle sue parabole (Mt 18, 21-
       il più prezioso degli aromi, Mardocheo                     35). Il Talmud scorge uno stretto rapporto
       era il più giusto della sua generazione.                   tra il tema del Dio nascosto, che si eclissa,
       Ester veniva chiamata dai persiani ‘Istar’                 e l’etimologia del nome Ester, che significa
       (stella, dea della luna e della bellezza) o                “nascosta”. Come Ester intercede presso il
       ‘Hadassah’ (mirto profumato). San Benedetto                re nell’ora più buia della prova, così Maria
       predicava: “Se togli Maria, che è la stella del            è “Consolatrice degli afflitti” e “Aiuto dei
       mare grande e immenso, che cosa rimane                     cristiani”. Proprio per questo giorno Ester è
       se non una nebbia e l’ombra di morte e                     diventata regina, per intercedere per il suo
       fittissime tenebre?” Mentre Assuero ha                     popolo. Dal cuore di tutti esce la supplica
       fermato la ricostruzione del tempio, Dio va                al Signore, perché Egli gradisce un cuore
       preparando una costruzione nuova, fatta di                 contrito e umiliato. Così, nonostante tutta
       pietre spirituali: Maria “Arca dell’Alleanza”              l’astuzia usata, Aman è sconfitto dall’umiltà
       e “Tempio dello Spirito Santo”. Mardocheo                  di Ester; al posto di Mardocheo sarà lui ad
       poi sogna una grande battaglia e la salvezza               essere impiccato all’altissimo palo che aveva
       venire da una piccola fonte di acqua pura e                innalzato.
       noi sappiamo che il segno della pienezza dei               La chiesa cattolica fa memoria di Ester il 1°
       tempi è la Vergine madre. Il perfido Aman è                di luglio, mese in cui ricorriamo a Maria
       discendente degli Amaleciti (antico popolo                 Nostra Signora del Monte Carmelo, tra i
       del Negev considerato simbolo del male) e                  cui appellativi troviamo: “Stella del mare”,
       per gelosia offre al re una montagna d’argento             “Splendore del cielo” e “Signora del suffragio”.
       in cambio del permesso di distruggere

ordini, chiese ed ottenne dal re che tutti gli              Perché ci mascheriamo da stranieri? E perché
ebrei fossero uccisi. Tirato a sorte (‘pur’) il             l’empio Aman ci odiava così tanto?” Il giorno
giorno, lo sterminio si sarebbe consumato il                13 è digiuno in ricordo di quanto fatto da
14 del mese di Adar. Allora Ester, dopo un                  Ester; a Purim si devono fare doni, inviare
digiuno di tre giorni, supplicò il re di salvare            cibi ai bisognosi e partecipare a un banchetto.
il suo popolo e lei stessa perché ebrea. Così               Durante Purim (impropriamente chiamato il
le trame di Aman vennero svelate e le sorti                 carnevale ebraico) il mascherarsi sottolinea
del popolo capovolte. Allora la regina inviò                il ruolo nascosto che Dio ha avuto nella
una lettera in tutte le provincie del regno per             vicenda. Inoltre, la ricorrenza è strettamente
raccontare il miracolo, e da quel giorno il                 legata al “Giorno dell’espiazione” non solo
rotolo (‘Meghillà’) di Ester viene letto in tutte           per il nome (il plurale di Kippur in ebraico è
le sinagoghe nel giorno di Purim. Assistere                 ‘kippurim’, ovvero “Come Purim”), ma anche
alla lettura è uno dei precetti della festa e               perché entrambe le solennità si riferiscono a
i bambini non mancano di fare domande:                      un cambiamento di sorte: a Purim è l’azione

                                                                                                                     7
“Perché questa festa? Cosa vuol dire Purim?                 umana a fare la differenza mentre a Kippur
Perché proprio un mese prima di Pasqua?                     opera il verdetto divino.
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
La missione di don
    Theodore in Italia
    “Mi sono sentito presbitero della Chiesa Universale”

    D     on Theodore, amministratore
          parrocchiale a Polignano e San Pietro in
    Cerro, ha terminato il suo tempo di missione
                                                     per dirmi che mi avrebbe mandato in Italia.
                                                     Ho accettato subito, senza sapere dove
                                                     sarei stato mandato, né quale sarebbe stato
    in Italia. Lo abbiamo incontrato, prima          il mio incarico. Siamo preti per la Chiesa
    dell’esplosione della pandemia, per farci        Universale, in obbedienza al nostro Vescovo,
    raccontare la sua esperienza.                    quindi non ho avuto alcun dubbio e ho
    Pubblichiamo il testo di questa breve            accettato. Così nell’ottobre del 2010 sono
    intervista, aspettando insieme a don             arrivato a Muradolo, dove ho incontrato don
    Theodore la fine di questa emergenza e di        Roger e don Jean de Dieu.
    questo tempo così particolare. Come lui
    stesso ha detto, abbiamo la possibilità di       Qual è stato il tuo compito, una volta
    incontrare Dio anche (e soprattutto) nelle       arrivato a Muradolo?
    situazioni che non abbiamo programmato.          Inizialmente sono stato mandato qui per
                                                     motivi pastorali, dovevo sostituire don Roger
    Don Theodore, raccontaci come sei arrivato       che sarebbe tornato alla diocesi di Kabinda.
    in Italia                                        Ho svolto quattro anni di pastorale, ma avevo
    Sono stato ordinato presbitero nel 2006 e        tanto tempo che potevo dedicare allo studio.
    sono rimasto nella mia diocesi, a Kabinda        Allora la diocesi mi ha mandato a Verona al
    in Congo, per undici mesi. Successivamente       centro CUM della CEI, un centro missionario
    sono stato nominato formatore ed economo         nazionale dove i missionari vengono accolti
    del seminario regionale; questo mandato          e preparati per la pastorale o gli studi.
    dura cinque anni e pensavo che sarei rimasto     Quando sono tornato, sono stato presentato
    per tutta la durata del mandato, per acquisire   alle parrocchie di Polignano e San Pietro in
    competenze ed esperienze nuove. Dopo tre         Cerro; queste parrocchie erano amministrate
    anni però il mio Vescovo mi ha convocato         dai Padri Sacramentini che stavano a

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Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
Cortemaggiore e che in quel periodo stavano      programmato, per me è stato così. Sono
lasciando la nostra comunità.                    rimasto molto edificato dall’accoglienza
Nel frattempo mi sono iscritto all’Università    calorosa che ho ricevuto, anche da persone
Cattolica a Piacenza dove ho preso a laurea      che non frequentano la Chiesa, ma che nel
triennale in scienze dell’educazione e poi       tempo sono diventati grandi amici. Mi sono
all’Università Cattolica di Milano, dove sto     sentito sacerdote della Chiesa Universale;
concludendo la laurea magistrale in Scienze      il prete deve essere tale ovunque, senza
Pedagogiche.                                     frontiere. Ho notato alcune diversità nei
                                                 modi di celebrare, nei ritmi, nei tempi, ma ho
Adesso per te è finito il tempo di missione e    imparato ad accettare queste diversità.
tornerai a Kabinda                               Anche le dimensioni delle comunità
La convenzione tra le diocesi di Kabinda e       parrocchiali mi hanno aiutato, ho avuto
di Piacenza-Bobbio prevede mandati per           modo di entrare molto bene nella vita delle
la pastorale di tre anni, rinnovabili per due    persone. Nella diocesi di Kabinda i territori
volte, quindi io ho terminato anche i due        parrocchiali sono molto più ampi, l’intera
tempi di rinnovo. Tornerò nella diocesi          diocesi conta un milione di anime, non
di Kabinda, ma anche in questo caso non          sempre è possibile conoscere così bene i
so quale sarà il mio compito, mi metterò         fedeli. Ho avuto un battesimo molto forte
a completa disposizione delle autorità           per quanto riguarda la lingua italiana, ma
diocesane. Sono pronto a obbedire e              anche in questo l’accoglienza mi ha aiutato;
affrontare qualunque realtà mi sarà chiesto di   ascoltare e parlare con i fedeli, con gli amici,

                                                                                                Intervista
guidare.                                         con chi mi aiutava ogni giorno, mi ha
                                                 permesso di imparare l’italiano senza mai
Come è stata la tua esperienza qui in Italia?    studiarlo, senza frequentare lezioni o corsi.
Questo tempo in Italia è stato un tempo di       Credo che questo legame tra le diocesi di
grazia. Sono convinto che tutti noi abbiamo      Kabinda e Piacenza-Bobbio sia una grande
la possibilità di incontrare Dio attraverso      ricchezza per entrambe.
persone o esperienze che non abbiamo                                                 Matteo Pavesi

                                                                                                     9
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno - Pasqua - Parrocchia di Caorso - Piacenza
Insieme a Pietro “gettiamo in
     Te ogni preoccupazione, per-
     ché Tu hai cura di noi”
     La preghiera del Papa in una piazza S. Pietro vuota
     e bagnata dalla pioggia.
     Tanti di noi ricordano le folle che attor-      Ecco il testo della meditazione del Papa sul
     niavano il Santo Padre con chiassoso            brano di Vangelo di Marco in cui Gesù placa il
     entusiasmo nelle Giornate Mondiali della        mare in tempesta (Mc 4, 35-41).
     Gioventù, tutti abbiamo negli occhi piazza
                                                     «Venuta la sera» (Mc 4,35). Così inizia il
     San Pietro affollata per le grandi cele-
                                                     Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settimane
     brazioni e gli incontri di preghiera. Ma        sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si
     la sera del 27 marzo, sul sagrato della         sono addensate sulle nostre piazze, strade e
     Basilica Vaticana il Papa era fisicamente       città; si sono impadronite delle nostre vite
     solo per compiere un atto di affidamento        riempiendo tutto di un silenzio assordante e
     a Maria in questo tempo di pandemia da          di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa
     Coronavirus. Accanto a Francesco l’icona        al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte
     mariana Salus Populi Romani della Basili-       nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo
     ca di Santa Maria Maggiore e il Crocifisso      trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli
                                                     del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista
     dei Miracoli di san Marcello al Corso, per
                                                     da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci
     la cui intercessione venne sconfitta la pe-     siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca,
     ste nel 1500. Dopo l’ascolto del Vangelo,       tutti fragili e disorientati, ma nello stesso
     la supplica davanti al Santissimo Sacra-        tempo importanti e necessari, tutti chiamati a
     mento, la benedizione eucaristica “Urbi et      remare insieme, tutti bisognosi di confortarci
     Orbi” con la possibilità di ricevere l’indul-   a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti.
     genza plenaria.                                 Come quei discepoli, che parlano a una sola

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voce e nell’angoscia dicono: «Siamo perduti»        allo scoperto tutti i propositi di “imballare”
(v. 38), così anche noi ci siamo accorti che        e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima
non possiamo andare avanti ciascuno per             dei nostri popoli; tutti quei tentativi di
conto suo, ma solo insieme.                         anestetizzare con abitudini apparentemente
È facile ritrovarci in questo racconto. Quello      “salvatrici”, incapaci di fare appello alle
che risulta difficile è capire l’atteggiamento di   nostre radici e di evocare la memoria dei
Gesù. Mentre i discepoli sono naturalmente          nostri anziani, privandoci così dell’immunità

                                                                                                  Urbi et Orbi
allarmati e disperati, Egli sta a poppa,            necessaria per far fronte all’avversità.
proprio nella parte della barca che per             Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli
prima va a fondo. E che cosa fa? Nonostante         stereotipi con cui mascheravamo i nostri
il trambusto, dorme sereno, fiducioso nel           “ego” sempre preoccupati della propria
Padre – è l’unica volta in cui nel Vangelo          immagine; ed è rimasta scoperta, ancora
vediamo Gesù che dorme –. Quando poi                una volta, quella (benedetta) appartenenza
viene svegliato, dopo aver calmato il vento         comune alla quale non possiamo sottrarci:
e le acque, si rivolge ai discepoli in tono di      l’appartenenza come fratelli.
rimprovero: «Perché avete paura? Non avete          «Perché avete paura? Non avete ancora
ancora fede?» (v. 40).                              fede?». Signore, la tua Parola stasera ci
Cerchiamo di comprendere. In che cosa               colpisce e ci riguarda, tutti. In questo nostro
consiste la mancanza di fede dei discepoli,         mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati
che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi       avanti a tutta velocità, sentendoci forti e
non avevano smesso di credere in Lui, infatti       capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo
lo invocano. Ma vediamo come lo invocano:           lasciati assorbire dalle cose e frastornare
«Maestro, non t’importa che siamo perduti?»         dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti
(v. 38). Non t’importa: pensano che Gesù si         ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di
disinteressi di loro, che non si curi di loro.      fronte a guerre e ingiustizie planetarie,
Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle        non abbiamo ascoltato il grido dei poveri,
cose che fa più male è quando ci sentiamo           e del nostro pianeta gravemente malato.
dire: “Non t’importa di me?”. È una frase che       Abbiamo proseguito imperterriti, pensando
ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà          di rimanere sempre sani in un mondo
scosso anche Gesù. Perché a nessuno più             malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti
che a Lui importa di noi. Infatti, una volta        imploriamo: “Svegliati Signore!”.
invocato, salva i suoi discepoli sfiduciati.        «Perché avete paura? Non avete ancora
La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità       fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un
e lascia scoperte quelle false e superflue          appello alla fede. Che non è tanto credere
sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre       che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te.
agende, i nostri progetti, le nostre abitudini      In questa Quaresima risuona il tuo appello
e priorità. Ci dimostra come abbiamo                urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con
lasciato addormentato e abbandonato ciò             tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere
che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra       questo tempo di prova come un tempo di
vita e alla nostra comunità. La tempesta pone       scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del

                                                                                                      11
nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa    si misura il vero sviluppo dei nostri popoli,
     conta e che cosa passa, di separare ciò che        scopriamo e sperimentiamo la preghiera
     è necessario da ciò che non lo è. È il tempo       sacerdotale di Gesù: «che tutti siano una
     di reimpostare la rotta della vita verso di Te,    cosa sola» (Gv 17,21). Quanta gente esercita
     Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare    ogni giorno pazienza e infonde speranza,
     a tanti compagni di viaggio esemplari,             avendo cura di non seminare panico ma
     che, nella paura, hanno reagito donando la         corresponsabilità. Quanti padri, madri,
     propria vita. È la forza operante dello Spirito    nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri
     riversata e plasmata in coraggiose e generose      bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come
     dedizioni. È la vita dello Spirito capace di       affrontare e attraversare una crisi riadattando
     riscattare, di valorizzare e di mostrare come      abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la
     le nostre vite sono tessute e sostenute da         preghiera. Quante persone pregano, offrono e
     persone comuni – solitamente dimenticate           intercedono per il bene di tutti. La preghiera
     – che non compaiono nei titoli dei giornali        e il servizio silenzioso: sono le nostre armi
     e delle riviste né nelle grandi passerelle         vincenti.
     dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno          «Perché avete paura? Non avete ancora
     scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della      fede?». L’inizio della fede è saperci bisognosi
     nostra storia: medici, infermiere e infermieri,    di salvezza. Non siamo autosufficienti, da
     addetti dei supermercati, addetti alle pulizie,    soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del
     badanti, trasportatori, forze dell’ordine,         Signore come gli antichi naviganti delle stelle.
     volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti   Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite.
     altri che hanno compreso che nessuno si            Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le
     salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove       vinca. Come i discepoli sperimenteremo che,

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con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché       di possesso per dare spazio alla creatività che
questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto    solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa
quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli   trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti
porta il sereno nelle nostre tempeste, perché      possano sentirsi chiamati e permettere
con Dio la vita non muore mai.                     nuove forme di ospitalità, di fraternità,
Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra   di solidarietà. Nella sua croce siamo stati
tempesta, ci invita a risvegliare e attivare       salvati per accogliere la speranza e lasciare
la solidarietà e la speranza capaci di dare        che sia essa a rafforzare e sostenere tutte le
solidità, sostegno e significato a queste ore      misure e le strade possibili che ci possono
in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si      aiutare a custodirci e custodire. Abbracciare
risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra    il Signore per abbracciare la speranza: ecco
fede pasquale. Abbiamo un’ancora: nella            la forza della fede, che libera dalla paura e dà
sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un          speranza.
timone: nella sua croce siamo stati riscattati.    «Perché avete paura? Non avete ancora
Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo        fede?». Cari fratelli e sorelle, da questo luogo,
stati risanati e abbracciati affinché niente e     che racconta la fede rocciosa di Pietro,

                                                                                                   Urbi et Orbi
nessuno ci separi dal suo amore redentore.         stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per
In mezzo all’isolamento nel quale stiamo           l’intercessione della Madonna, salute del
patendo la mancanza degli affetti e degli          suo popolo, stella del mare in tempesta. Da
incontri, sperimentando la mancanza di tante       questo colonnato che abbraccia Roma e il
cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio       mondo scenda su di voi, come un abbraccio
che ci salva: è risorto e vive accanto a noi.      consolante, la benedizione di Dio. Signore,
Il Signore ci interpella dalla sua croce a         benedici il mondo, dona salute ai corpi e
ritrovare la vita che ci attende, a guardare       conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere
verso coloro che ci reclamano, a rafforzare,       paura. Ma la nostra fede è debole e siamo
riconoscere e incentivare la grazia che ci         timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in
abita. Non spegniamo la fiammella smorta           balia della tempesta. Ripeti ancora: «Voi non
(cfr Is 42,3), che mai si ammala, e lasciamo       abbiate paura» (Mt 28,5). E noi, insieme a
che riaccenda la speranza.                         Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione,
Abbracciare la sua croce significa trovare il      perché Tu hai cura di noi” (cfr 1 Pt 5,7).
coraggio di abbracciare tutte le contrarietà
del tempo presente, abbandonando per un                                                   Copyright
momento il nostro affanno di onnipotenza e                        Testo: Libreria Editrice Vaticana
                                                    Foto: Quotidiano AVVENIRE, Agenzia ANSA,
                                                                                Agenzia REUTERS

                                                                                                       13
Sempre insieme
     Vacanza invernale in rifugio nell'alta Val Nure

     S   ulle colline piacentine, alta Val Nure,
         sopra Ferriere e sopra Santo Stefano
     d’Aveto, sulla cima del monte Crociglia, c’è
                                                        una delle uscite all’interno delle vacanzina
                                                        invernale proposta dalla parrocchia. Oltre al
                                                        monte Crociglia, i ragazzi hanno raggiunto
     una statua, la statua di San Raffaele. Esposta     la cima del monte Roncalla (mt 1.683), Il
     al vento freddo di quelle altezze (mt 1.543),      Groppo Rosso, la Ciapa Liscia, attraversando
     dalla vetta la statua domina sulle valli e sulla   la Valle Tribolata e percorrendo i sentieri
     pianura e dalla vetta ammira un bellissimo         della zona.
     panorama, con lo sguardo a cercare prima il        Il gruppo della nostra parrocchia ha occupato
     Monviso e poi il Monte Rosa all’interno di         in autogestione la struttura del rifugio
     tutto l’arco alpino.                               GAEP di Selva di Ferriere; camminate ed
     Guidati da Don Franco e da un gruppo di            escursioni, ma anche giochi, divertimento,
     educatori, i ragazzi della nostra parrocchia       lavori in rifugio, momenti di preghiera e un
     si sono spinti sulla vetta del monte fino alla     momento di riflessione sulle dipendenze e
     statua di San Raffaele. Fatica e salita, ma il     sull’affettività.
     panorama in cima regala emozioni, stupisce         Con loro sempre presenti Annamaria e Gigi,
     e può intimorire, piccolo esempio della            impeccabili per colazione, pranzo e cena.
     grandezza dell’opera di Dio.
     L’escursione sul monte Crociglia è stata solo                                       Silvano Bassi

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VISITA DEI MAGI
                                               06 GENNAIO 2020

26 Dicembre 2019
Festa degli anniversari di matrimonio

                                                                                                                          Rinati a Vita Vera
Anna Antozzi        Bruna Rapalli       Francesca Pavesi    Giovanna Bonvini      Maria Rubini        Ferruccio Tinelli
    Ved. Rosi       24 dicembre 2019    02 gennaio 2020       10 gennaio 2020     ved. Maldotti        31 gennaio 2020
18 dicembre 2019                                                                  16 gennaio 2020

Gino Magistrali     Maria Magnani        Clara Piovani        Angelo Tinelli     Giuseppe Maffini    Giovanni Subacchi
 03 febbraio 2020   ved Maradini           ved. Idri          11 febbraio 2020    18 febbraio 2020     28 febbraio 2020
                     09 febbraio 2020    10 febbraio 2020

                                                                                                                          15
Anno 2000.
                                                                                                                                       Gruppo di giovani caorsani in
                                                                                                                                       Pellegrinaggio in Terra Santa
                                                                                                                                       per l'incontro con
                                                                                                                                       Papa Giovanni Paolo II

                                                                                                                                      BACHECA                    A ASSUN
                                                                                                                                                                          TA E
                                                                                                                                                         TA MARI
                                                                                                                                      NO
                                                                                                                                    URR TACCEHIA DI SAN      DELL’AM
                                                                                                                                                                     ICIZIA
                   PARROCCH                                                                                            M A RI A ASS
                                                                                                                                 PA                  I CA SA
                            IA DI SANTA                                                                            NTA                IAOLO ANSP
                     CIRCOLO AN         MARIA ASSU                                                       HIA DI SA          L’AMICCIIZRC
                                                                                                                                                     CAORSO
                                SPI CASA DE         NTA E                                        PARROCC NSPI CASA DEL
                                                                                                           A

                                                                                                                                                                                      I
                                                                                                   CIRCOLO

                                                                                                                          RAGAZZ
                                            LL’AMICIZIA                                                          CAORSO
                                 CAORSO

                                                                                                                  A P E R
                                                                                                    A       ESTIV
                                                                              VACANZ                                                     ( TN)
                                                                                                                    rida
                                                                                                     a     Fo l g a

                             dal 22 al 26 lu
                                               glio
                   CAMPO EST
                              per i giovani
                                                   IVO
                                                                                                                                        20
                             a BAGOLINO
                                                                                                           L 19 LU   GLIO, 20
                                                                                                  DA L 9 A
                                             (BS)                                                                                             i ragazzi
                                                                                                                                                        della
                                                                                                                                     2020 per             che
                                                                                                                            a estiva            Mengon,
                                                                                                                  la vacanz            famiglia
                                                                                                                                       nizza               de   lla                  gran
                                                                                                                           izia” orga                razione de           patia, con
                                                                                                               dell’Amic                 ile collabo lti con squisita sim
                                                                                         o A. N .S .P.I “Casa      nt  a”, co n la gent
                                                                                                                                            m pre acco
                                                                               Il circol                aria Assu                e ci ha se
                                                                                           ia “S. M                   arida e ch
                                                                                Parrocch                  iol di Folg
                                                                                              otel Kapr
                                                                                gestisce l’h n vera amicizia.
                                                                                            e co
                                                                                 cordialità
                                                                                                                    re.
                                                                                                      a   elementa
                                                                                            I: dalla 5                                                                                         e arredate
                                                                                 - PER CH                                                                                           coglienti
                                                                                                                                                                      camere ac o di Folgarida.
                                                                                                                                                        re, dotato di            l bo sc
                                                                                                                                         ne fa m ig lia               et ai e de                 e, e offre
                                                                                                                             conduzio                       ndide ab                  dal titolar
                                                                                                                 3 stelle a                    sulle sple ito direttamente
                                                                                               IO L è un hotel             in o, co n veduta       o,   è se gu
                                                                                   IL KAPR                              nt                       sc
                                                                                                            o stile tre               se nel bo
                                                                                                con il tipic e vetrate immer              liana in ge
                                                                                                                                                         nere.
                                                                                    in legno                 su
                                                                                                  e, con le                   dizione ita
         - PER CHI                                                                   Il ristorant ità, locali e della tra
                                                                                                   al
                                                                                      piatti di qu
   PER TUTTI                                        - DOVE
              I RAGAZZI
        LE RAGAZZ        E
                    E                        Malga BROM
     DAI 13 ANNI                      Strada Provin        INETTO,
                  IN SU.                           ciale 669 Valle                                                                                   PRIOL
                                                 Bagolino (BS)
                                                                   Dorizzo,                                                           Hotel KA          5 Folgarid
                                                                                                                                                                   a (TN)
                                                                                                                                 M arge ni , 10 – 3802 apriol@virgilio.it
                                          www.malgabr                                                                   Via dei          e-  m ai l: hotelk
                                                     ominetto.org                                                               .986101
                                                                                                                      Tel: 0463

                                                    SEGRETERIA PARROCCHIALE
                                                                   TEL. E FAX 0523.821098
                                  www.parrocchiadicaorso.it - segreteria@parrocchiadicaorso.it
n°480
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