Campi Flegrei: inaugurato il percorso Marittimo nelle Aree Marine Protette dell'Ente Parco Regionale
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Campi Flegrei: inaugurato il percorso Marittimo nelle Aree Marine Protette dell’Ente Parco Regionale Si sono tenuti questa mattina, Giovedì 5 Agosto 2021, a Baia (Bacoli –NA) alle ore 12:00, presso il Molo adiacente gli uffici della Capitaneria, alla presenza dell’Assessore del Turismo della Regione Campania, On. Felice Casucci, e del Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, Arch. Francesco Maisto, dei Sindaci e Referenti Istituzionali dell’Area Flegrea, dei vertici della Capitaneria di Porto locale, la conferenza stampa di presentazione del nuovo Percorso nelle Aree Marine Protette del Parco Regionale dei Campi Flegrei, la firma dell’accordo pubblico – privato tra Ente Parco Regionale dei Campi flegrei con la Società N’Ostro Sud e il varo della imbarcazione “IRIS”, nuovissimo modello di imbarcazione progettata e realizzata con fondo trasparente che attiverà una serie di rotte estremamente suggestive che, partendo dall’asse Posillipo – Capo Miseno, raggiungeranno il porto di Napoli e anche l’isola di Procida, in occasione di “Procida Capitale della Cultura 2022”. La Società N’Ostro Sud, armatrice della barca, tra l’altro, ripristinerà per mezzo di
accordi intercorsi con l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei l’intero parco boe che recinta le Aree Marine Protette, attualmente in disuso. Il Percorso nelle Aree Marine protette dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei – ha dichiarato il Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei Francesco Maisto – è per noi un “fiore all’occhiello” delle attività che avevamo posto in essere. Un obbiettivo che ci eravamo prefissati e che diventa finalmente realtà grazie all’ “armonia” e la sinergia che si è creata tra i vari Enti che operano sul territorio flegreo. Ovviamente mi riferisco ai Comuni, al Parco Archeologico dei Campi Flegrei, la Capitaneria di Porto, alle Associazioni e agli operatori economici coinvolti nella filiera turistico – ricettiva dell’area. Con questo progetto, che nasce grazie al supporto della N’Ostro Sud s.r.l., proprietaria della barca IRIS, diamo vita, non solo a dei percorsi escursionistici via mare nelle zone più belle dei Campi Flegrei, ma rendiamo ecosostenibile un turismo che diventa rispettoso per l’ambiente, slow, culturale ed esperienziale che pochi posti del Mondo possono vantare. Non solo, l’utilizzo dell’imbarcazione IRIS , in futuro, servirà a rendere finalmente presente la mobilità mare anche per i privati cittadini che vogliono raggiungere altre mete risparmiando tempo e chiaramente denaro. Non ultimo, l’occhio di riguardo è rivolto a Procida Capitale della Cultura 2021: l’attivazione di questo nostro progetto ambizioso servirà da “volano” per collegare la “perla“ flegrea alla terraferma, rendendo ancor più semplice il soggiorno ai tanti turisti e visitatori che a breve raggiungeranno l’isola.
Campionato parapendio: titolo italiano 2021 non assegnato Il brutto tempo ha funestato lo svolgimento del campionato nazionale di volo in parapendio a partire dal forte vento che ha obbligato gli organizzatori a posticipare di un paio di giorni la prova d’esordio. Per inderogabili questioni di sicurezza si è dovuto dolorosamente rinunciare all’utilizzo del decollo ufficiale a 1584 metri sulle pendici del Monte Caio nel comune di Tizzano val Parma e ripiegare sulla più modesta quota del Monte Ciumè a 750 metri sopra Langhirano. Atterraggi a Torrechiara sotto la collina sulla quale si erge l’omonimo castello in un contesto storico spettacolare soprattutto se visto dal cielo. Grazie alla formula aperta anche ai piloti stranieri in lizza per il Trofeo 100 Laghi, erano presenti un centinaio di piloti provenienti da una dozzina di nazioni oltre che dall’Italia, compresa una sparuta pattuglia di quote rosa che non si è tirata indietro di fronte ai maschietti.La competizione si è svolta solo su tre manches delle sette previste, per lo più ridotte a percorsi minimi rispetto alle potenzialità di mezzi e piloti, rispettivamente 43, 66 e 30 km. Fallita la prospettiva di un quarto volo l’ultimo giorno, non è stato possibile omologare il campionato e assegnare il titolo, come previsto dalle norme FAI, cioè la federazione internazionale, sotto la cui egida si svolgono le
principali competizioni. Sono stati, invece, assegnati i premi per il Trofeo 100 Laghi con la vittoria di un pilota di casa, il giovane Michele Boschi, in odore di maglia azzurra, la nazionale italiana di parapendio campione del mondo in carica. Ha lasciato il secondo posto al veneto Loris Berta e il terzo al polacco Michal Gierlach. Sul podio femminile la francese Sandra Antony, davanti alla milanese Silvia Buzzi Ferraris, pluricampionessa della nazionale, e all’ungherese Katalin Juhasz. Per la classe “sport”, cioè piloti che volano con parapendio meno performanti, al primo posto l’italiano Ionut Ulici davanti al polacco Grzegorz Fiema e Giulio Testolin di Thiene (Vicenza) Infine per la classe “serial” al primo posto il parmigiano Andrea Terenziani, seconda Sandra Antony e terzo Tommaso Carlini di Roma. Organizzazione a cura dell’Aero Club Gaspare Bolla di Parma insieme al Paraclub Monte Caio – Deltaclub Melloni. Patrocini dell’Associazione Pro Schia-Monte Caio, dell’Ente Parchi del Ducato, dell’Unione Montana Appennino Parma Est, della Provincia di Parma e della Regione Emilia Romagna. Gustavo Vitali – Ufficio Stampa FIVL Area Flegrea: Al via il
festival di danza teatro e musica “Antichi Scenari” Da venerdì 30 luglio con lo spettacolo Linea Cocteau –monologo a due voci, al via il festival di danza teatro e musica Antichi Scenari con la direzione artistica di Carmine Borrino e Veronica Grossi. Tra prosa, danza e musica 18 appuntamenti immersi nei siti archeologici e negli scenari naturali dei Campi Flegrei. L’arte in dialogo con la terra del mito per un festival che si auspica di rievocare gli ‘antichi scenari’ a cui il titolo rimanda. Gli appuntamenti proseguiranno per tutti i weekend fino a domenica 19 settembre. Il Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Luna Nuova, con il Patrocinio del Comune di Pozzuoli e del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, con il riconoscimento del Mic. Un Festival a zero impatto ambientale, con gli spettacoli che andranno in scena all’alba e al tramonto, a seconda delle esigenze artistiche dei singoli spettacoli, senza elettricità e tecnologia, affidandosi completamente alla sola forza eloquente degli attori, alla potenza espressiva dei danzatori, al suono non amplificato della musica. I siti che ospiteranno i singoli appuntamenti saranno insieme agli artisti coinvolti i veri protagonisti della manifestazione. Tempio di Serapide, Terme di Baia, Scavi archeologici di Cuma, Tempio di Nettuno, Tempio di Apollo, Oasi Naturalistica di Montenuovo, Belvedere Buona Vista, Lago d’Averno. Un Festival itinerante che ospiterà il teatro all’Oasi Naturalistica di Montenuovo, la danza tra il Tempio di Serapide, l’ Arena urbana/Tempio di Nettuno e gli Scavi Archeologici di Cuma, la musica tra Terme di Baia, Monte di Procida, Arena Urbana /Tempio di Nettuno e il Lago d’Averno. Orari spettacoli: h 19.30, h 06.30 Info e prenotazioni: lunanova.arte@gmail.com
Costo biglietto: posto unico 7 euro > – spiega Carmine Borrino – La condirettrice Veronica Grossi aggiunge >
Pozzuoli: L’Area Archeologica d’epoca romana si arricchisce di un nuovo percorso L’area ampliata del Percorso Archeologico del Rione Terra di Pozzuoli è finalmente aperta dopo l’inaugurazione dei stamane, martedì 27 luglio 2021, alla presenza del sindaco Vincenzo Figliolia, la soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Napoli Teresa Elena Cinquantaquattro e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Da oggi, quindi, alla prima parte già aperta al pubblico si aggiungono i nuovi tratti corrispondenti a due dei principali assi viari della città romana: la parte finale del cardo di via San Procolo, che si ricollega al decumano di via Villanova sul margine del promontorio tufaceo con viste mozzafiato; e il decumano di via Duomo, a Nord della Cattedrale, il cui allineamento è ricalcato esattamente dalla strada moderna che corre di qualche metro più in alto. Completano il percorso il podio in tufo del Capitolium, il principale edificio di culto della colonia romana del 194 avanti Cristo, inglobato nel tempio marmoreo di Augusto sotto
la Cattedrale, e un piccolo ‘Museo dell’opera’ che ne ripercorre la storia. Di seguito le parole del Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia intervenuto stamane all’ inaugurazione insieme al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e della Soprintendente dell’area metropolitana di Napoli Teresa Elena Cinquantaquattro. Libri: “Neapolis – Puteolim” A spasso sui i tornanti della memoria di Marco Molino Opera pubblicata da New Media Press _ Edizioni Flegree A breve disponibile nelle principali librerie e Store online l’ultima fatica letteraria del giornalista Marco Molino:“Neapolis – Puteolim. A spasso sui i tornanti della memoria”. L’opera di Molino, pubblicata dalla Casa editrice New Media Press (Edizioni Flegree), descrive, attraverso un percorso romanzato fatto di nostalgie e flashback – ma anche ironia e spregiudicate incursioni nell’attualità – l’anticavia
Neapolis-Puteolim per colles che dal capoluogo partenopeo andava a Pozzuoli ed era, per l’epoca, la strada più comoda che univa la città partenopea con l’area flegrea. “Molino è giornalista, – scrive Ciro Biondi nella prefazione – ma con questo libro diventa uno scrittore che ci accompagna in un racconto singolare che dura venticinque secoli. Un viaggio onirico tra passato e presente. Quasi una ricerca dell’anima sospesa tra due città unite da antichi sentieri di fango e storia. Napoli e Pozzuoli sono intimamente legate ma diverse. Eppure nessuna delle due può fare a meno dell’altra senza perdere la sua identità. L’autore quasi si trasforma in un antico sacerdote. Evoca, indica, suggerisce, abbozza. E dà via libera all’immaginazione in questo pellegrinaggio tra la sacralità del passato e l’illusione della modernità. Questo libro è un’esperienza per iniziati che hanno il cuore e le menti aperte, ansia di conoscere, voglia e forza di scavare tra pietre e polvere, cemento e asfalto. Così una strada può diventare l’ingresso in un’altra dimensione. Così il passato si sovrappone al presente. Così la mente viaggia avanti e indietro nel tempo e nello spazio. Marco Molino con “Neapolis – Puteolim. A spasso sui tornanti della memoria” ci accompagna in un insolito itinerario”. L’AUTORE – Marco Molino è un giornalista freelance nato nel 1968 a Napoli. Attualmente scrive per le pagine culturali del Corriere del Mezzogiorno (dorso regionale del Corriere della Sera), occupandosi spesso anche di cronaca, tematiche sociali, gestione del patrimonio storico e questioni ambientali. Temi che in passato ha approfondito anche per Il Sole 24 Ore e per altri quotidiani. Collabora ed ha collaborato inoltre con numerosi periodici e con pubblicazioni online. Sul sito Informazionimarittime.com si occupa di shipping e cultura marinara. Per i suoi articoli sul territorio flegreo, ha ricevuto nel 2020 il premio giornalistico “Campania Terra Felix” e il premio letterario “Publio Virgilio Marone”. Ha pubblicato nel 2019 il libro d’interviste “Voci sul mare” (Martin Eden) e nel 2015
“Cortocircuito mediterraneo”, reportage narrativo edito da Polidoro. Nel 2017 ha scritto un racconto per l’antologia “Vite mediterranee” (Rogiosi). È anche foto e video reporter. Gli scatti raccolti nella mostra “L’Onda di Pietra – The Wave of Stone”, tenuta nel 2014 a Procida nell’ambito del convegno annuale di archeologia subacquea organizzato dall’Università “L’Orientale”, sono stati premiati con il Mare Nostrum Award, concorso giornalistico presieduto da Folco Quilici e Mimmo Iodice. Autore: Marco Molino Prefazione: Ciro Biondi Collana: Archeo Editore: New Media Press _ Edizioni Flegree edizione 2021 ISBN: 978-88-944921-3-2 Pagine: 96 Formato: brossura € 10,00
La canonizzazione del Beato Don Giustino Maria Russolillo. Dopo 1700 anni la diocesi di Pozzuoli vedrà canonizzato un nuovo Santo: Don Giustino sacerdote e fondatore della Società delle Divine Vocazioni (anche noti come Vocazionisti), della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni, e delle Apostole della santificazione universale. Venerdì 9 luglio 2021, alle ore 11.00, presso l’Antisala dei Baroni, nel suggestivo Complesso monumentale di Castel Nuovo, sarà presentato il percorso di canonizzazione del Beato Don Giustino Maria Russolillo, che è anche stato un autore molto proficuo e uno stimato predicatore di esercizi spirituali per religiosi e laici, parroco nella Parrocchia di San Giorgio Martire in Pianura di Napoli dal 20 settembre 1920 al 2 agosto 1955. Nato a Pianura, terzo di dieci figli, Giustino Maria Russolillo venne ordinato sacerdote il 20 settembre del 1913
nella Cattedrale di Pozzuoli e, come dice il nome della sua opera, si spese a servizio delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, di cui sentì fin da giovanissimo il valore inestimabile per la Chiesa. Fatti Santo era l’invito con cui si accomiatava. Dopo essere passato per numerose prove e incomprensioni in vita, ora sarà canonizzato. Un percorso lungo di cui parleranno figure autorevoli, con il padre generale, Padre Antonio Rafael do Nascimento, e la Madre generale, Suor Chiara Stella Vitale, infatti, sarà presente anche il Postulatore della causa di canonizzazione, Padre Giacomo Capraro e il Presidente della Commissione Centrale per la Canonizzazione Don Salvatore Musella. A comunicare il percorso verso l’onore degli altari, l’Ufficio Stampa che, selezionato dal Comitato ad hoc, ha come responsabile Claudio Ciotola. Con lui, una nutrita squadra di operatori della comunicazione: Ciro Biondi, Antonio Di Maio, Rosaria Morra, Mario Orlando, Gianni Palmers, Luigi Panico, Martina Chiaese, Musolino Fabiana, don Ciro Sarnataro e Suor Teresa Soria. Patrocinato dal Comune di Napoli e dalla Regione Campania, l’evento coinvolge come media partner Radio Amore, il quotidiano Roma, l’emittente tv Capri Event, l’Osservatorio flegreo, Qui Campi Flegrei, il Corriere di Pianura e il Centro Studi sul Giornalismo “Franco Mancusi”. Sara’ trasmesso sul canale Facebook https://www.facebook.com/Vocazionisti- nel-mondo-113932673354916/
Napoli: A Castel Nuovo presentazione del percorso di canonizzazione del Beato Don Giustino Maria Russolillo
Venerdì 9 luglio 2021, alle ore 11.00, presso l’Antisala dei Baroni, nel suggestivo Complesso monumentale di Castel Nuovo, sarà presentato il percorso di canonizzazione del Beato Don Giustino Maria Russolillo. Dopo 1700 anni la diocesi di Pozzuoli vedrà canonizzato un nuovo Santo. Don Giustino sacerdote e fondatore della Società delle Divine Vocazioni (anche noti come Vocazionisti), della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni, e delle Apostole della santificazione universale. Nato a Pianura, terzo di dieci figli, Giustino Maria Russolillo viene ordinato sacerdote il 20 settembre del 1913 nella Cattedrale di Pozzuoli e, come dice il nome della sua opera, si spese a servizio delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, di cui sentì fin da giovanissimo il valore inestimabile per la Chiesa, Fatti Santo, infatti, era l’invito con cui si accomiatava. Dopo essere passato per numerose prove e incomprensioni in vita, ora sarà canonizzato. Un percorso lungo di cui parleranno figure autorevoli, con il padre generale, Padre Antonio Rafael do Nascimento, e la Madre generale, Suor Chiara Stella Vitale, infatti, sarà presente anche il Postulatore della causa di canonizzazione, padre Giacomo Capraro e il Presidente della Commissione Centrale per la Canonizzazione Don Salvatore Musella. A comunicare il percorso verso l’onore degli altari, l’Ufficio Stampa che, selezionato dal Comitato ad hoc, ha come responsabile Claudio Ciotola. Con lui, una nutrita squadra di operatori della comunicazione: Ciro Biondi, Antonio Di Maio, Rosaria Morra, Mario Orlando, Gianni Palmers, Luigi Panico, Martina Chiaese, Musolino Fabiana, don Ciro Sarnataro e Suor Teresa Soria. Patrocinato dal Comune di Napoli e dalla Regione Campania, l’evento coinvolge come media partner Radio Amore, il quotidiano Roma, l’emittente tv Capri Event, l’Osservatorio flegreo, Qui Campi Flegrei, il Corriere di Pianura e il Centro Studi sul Giornalismo “Franco Mancusi”.
Sara’ trasmesso sul canale Facebook https://www.facebook.com/- Vocazionisti-nel-mondo-113932673354916/ “AMAZONIANO il nuovo HERO”, esce su Amazon il libro dell’artista Laura Mega “AMAZONIANO il nuovo HERO” è il libro scritto e illustrato da Laura Mega, autoprodotto con Amazon e acquistabile sul sito Amazon in formato ebook e cartaceo al prezzo di 13, 50 euro, dallo scorso 22 giugno. L’artista italiana Laura Mega, in attesa del rinnovo di visto per tornare nella sua amata New York, bloccata a Roma nell’anno della pandemia, decide di impiegarsi come magazziniera in un centro Amazon. Da questa insolita esperienza, ne ricava un progetto artistico, che diventa un libro illustrato con i suoi stessi disegni e un’azione performativa che passa dal self-publishing attraverso la stessa azienda di e-commerce
statunitense. Laura Mega (sotto lo pseudonimo di Elena, la protagonista nel libro) racconta, in chiave ironica, la sua avventura nel magazzino Amazon di Passo Corese in provincia di Rieti. Dopo 13 anni vissuti a New York, Elena, un’artista italiana rimasta bloccata a Roma per un timbro sbagliato sul passaporto, trova lavoro presso Amazon. Il contratto inizia nel periodo natalizio con un turno di notte… Tra parole scritte e pagine illustrate, il racconto del nuovo lavoro da magazziniera si alterna al ricordo nostalgico da artista nella Grande Mela, e alla sorpresa di trovarsi a interagire con le vite degli EROI che scorrono nel magazzino Amazon, in cui l’autrice consente al lettore di entrare da un punto di vista privilegiato, attraverso il suo sguardo ironico e senza pregiudizio. Pur non essendo l’unico libro in commercio sul tema Amazon, “AMAZONIANO il nuovo HERO” si distingue per il suo proposito. La scelta di autoprodurre il libro proprio attraverso Amazon, conferma l’ironia dell’artista-autrice, che ama servirsi dei paradossi e ribaltare gli stereotipi. Ogni acquisto del libro da parte di un cliente accende, infatti, la catena di montaggio del magazzino mettendo in atto un’azione ripetuta in loop:
Amazon produce, stampa e vende il libro sull’amazoniano, l’amazoniano preleva il libro dagli scaffali e lo confeziona all’interno del magazzino Amazon, concludendo l’intera operazione con la spedizione al cliente che ha acquistato sul sito Amazon. Una ripetizione ossessiva in parte quasi alienante, come il lavoro dell’eroe amazoniano. “AMAZONIANO il nuovo HERO” è un libro di 128 pagine autoprodotto con Amazon e in vendita sul sito Amazon su territorio nazionale (.it) e internazionale. Laura Mega è un’artista visiva e scrittrice che lavora, da anni, tra New York e Roma. Co-fondatrice di “LAZZARO_art doesn’t sleep”, un progetto artistico nato, lo scorso anno, durante il periodo di lockdown. Ha pubblicato con Edizioni Pulcinoelefante e ha scritto brevi racconti sulla rivista letteraria americana The Opiate. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Roma e ha frequentato l’Università dell’Immagine – Scuola sui cinque sensi creata dal fotografo Fabrizio Ferri, a Milano. Ha esposto la sua arte a livello internazionale e, attualmente, è rappresentata dalla Ivy Brown Gallery di New York.
“Nei nostri sogni”, una storia soprannaturale e dalle tematiche sociali nel libro della Capobianco Sarà presentato mercoledì 7 luglio, ore 18.30, in Piazza Dante presso il caffè bistrot letterario “Il Tempo del Vino e delle Rose il volume “Nei nostri sogni”, il libro dell’esordiente Antonella Capobianco. Antonella Capobianco, appassionata di letteratura e arte è napoletana d’origine ma ha vissuto a Torre del Greco fin da piccola. “Nei nostri Sogni” è la sua prima fatica letteraria, pubblicata da PAV Edizioni nel 2021 e affronta tematiche sociali come omofobia e coming out familiari attraverso una vicenda soprannaturale. “Che stupidi che siamo: quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati. Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno“. Il discorso che Stefano Accorsi ci regalava 20 anni fa nel bel
film di Ferzan Ozpetek, “Le fate ignoranti”, si presta bene a raccontare la vicenda di Emma, protagonista del libro di Antonella Capobianco, già disponibile nelle librerie (su ordinazione), nonché acquistabile su Amazon. Il romanzo, pubblicato da PAV Edizioni quest’anno, sarà presentato alla stampa e al pubblico mercoledì 7 luglio dalle 18.30 in Piazza Dante 44, a Napoli, presso il caffè letterario e bistrot “Il Tempo del Vino e delle Rose”, nel corso di un incontro dibattito – moderato dal giornalista Renato Aiello – cui prenderà parte l’autrice insieme ai seguenti relatori: Antonello Sannino, Segretario Antinoo Arcigay Napoli; l’avvocato Alessia Schisano; la psicologa Daniela Barberio; l’attrice Liliana Palermo, cui saranno affidate le letture di alcuni passaggi del testo. Nella prima fatica letteraria della napoletana Capobianco, esordiente assoluta con una grande passione per l’arte e per la scrittura, le tematiche come la morte, le attese e le occasioni mancate della vita passano attraverso la lente dell’elemento soprannaturale, e a tratti anche del paranormale, per approdare nell’attualità con cui ci confrontiamo sempre più spesso: quella dell’incomunicabilità tra genitori e figli, del coming out in famiglia e della triste piaga dell’omofobia. I sogni diventano pertanto, al di là di ogni credo spirituale e religioso, lo strumento attraverso cui Emma continua a comunicare con uno dei suoi due figli, a causa della perdita improvvisa che sconvolge totalmente il suo nucleo familiare. Un evento inatteso che mette in moto anche scoperte decisive e svela i segreti meglio nascosti tra i suoi cari, perfetti sconosciuti l’uno per l’altro. L’assenza di comunicazione nell’era dell’interconnessione e della convivenza forzata (causa pandemia) è il paradosso più grande mai vissuto nella nostra società, che si dichiara aperta e cosmopolita sulla carta, per poi dare filo da torcere alle diversità di genere, di orientamento sessuale e persino culturale, con l’episodio della giovane Adila, nata e
cresciuta in Italia ma di origine pakistana, esemplare nelle sue contraddizioni. Omosessualità, omofobia (nella seconda parte del libro un attacco ci ricorda che il virus dell’odio in Italia è quello che circola più di tutti), e il tema dei nuovi italiani si intrecciano alle visioni oniriche e alla vita ultraterrena della giovane madre Emma, impegnata nella prova più difficile di tutte: guidare gli uomini della sua vita verso un’elaborazione del lutto e il superamento delle sfide più gravi con tutto l’amore materno possibile. L’appuntamento letterario del 7 luglio prossimo, che si svolgerà nella piena osservanza delle norme anti covid-19 di distanziamento sociale e soprattutto all’aperto, offrirà quindi spunti interessanti per dibattere delle problematiche che ci riguardano ogni giorno (i casi di raid omofobi, bullismo e violenza familiare fisica e psicologica su chi vuole vivere all’occidentale, purtroppo, fanno spesso capolino sulle prime pagine e nelle homepage dei siti di informazione). “Nei Nostri Sogni” è un viaggio nell’elaborazione di un lutto, la rappresentazione dell’amore materno al suo apice, quell’affetto inscindibile che lega ogni madre ai suoi figli anche dopo la morte, che li guida, li segue, tra sogno e realtà, mondo dei vivi e regno dei morti. Il soprannaturale è un tema essenziale dell’opera prima di Antonella Capobianco, insieme alla scoperta da parte di un genitore dell’omosessualità del proprio figlio e, purtroppo, alla piaga dell’omofobia, vero nervo scoperto del nostro paese. E se le differenze di genere e di orientamento costringeranno tutti a fare i conti con sé stessi e con le persone più care, quelle tra culture diverse, tra italiani e nuovi italiani spingono a una riflessione sui tempi attuali e sul futuro che ci attende in un paese sempre più cosmopolita.
Il 7 luglio l’autrice sarà disponibile per interviste e per scambiare riflessioni e pensieri sui temi delicati e sensibili della sua opera prima con tutti gli operatori dell’informazione, giornalisti, blogger e con chiunque fosse interessato a trascorrere un momento culturale davanti a un buon calice di vino. La Cona dei Lani, da Sant’Eligio al Mercato al Museo di San Martino. Martedì 29 giugno alla Certosa e Museo di San Martino sarà presentata e inaugurata la nuova sezione espositiva dedicata alla Cona dei Lani, proveniente dalla chiesa di Sant’Eligio al Mercato. Dopo un lungo intervento di recupero e restauro, la Direzione regionale Musei Campania presenta al pubblico, in un’ambiente appositamente allestito nel Museo di San Martino, un insieme monumentale di opere in terracotta che facevano parte della ricca decorazione della distrutta cappella dei Lani nella
chiesa di Sant’Eligio al Mercato. L’intervento, avviato più di vent’anni fa grazie alla lungimiranza dell’allora soprintendente Nicola Spinosa, in seguito all’identificazione nel 1998 dei frammenti nei depositi di Palazzo Reale da parte di Pierluigi Leone de Castris, è stato completato grazie a un finanziamento programmato nel 2018 dal Segretariato regionale del MIC diretto all’epoca da Mariella Utili e oggi da Salvatore Buonomo. La Cona dei Lani si può ritenere il più imponente complesso fittile policromo del Rinascimento meridionale, che, persa irrimediabilmente la sua collocazione originaria, viene restituito alla fruizione grazie a quest’ultimo intervento di restauro e musealizzazione, diretto prima da Ida Maietta e poi da Rita Pastorelli con Lidia Del Duca. Il restauro è stato eseguito dal consorzio R.O.M.A con la direzione tecnica di Giuseppe Giordano. Il progetto di allestimento nel Museo di San Martino diretto da Francesco Delizia, si deve a Cassandra Lo Gatto e Ludovica Giusti, che ha anche diretto i lavori (allestimento: Project e D’Alessandro costruzioni s.r.l.). L’opera è una testimonianza eccezionale della fase cinquecentesca della chiesa angioina di Sant’Eligio, distrutta dai bombardamenti del 1943 ed identificata, ancora tra le macerie, da Gennaro Borrelli alla metà degli anni Settanta del secolo scorso come opera di Domenico Napoletano, autore di formazione lombarda, citato dalle fonti e tra i protagonisti della composita cultura napoletana tardorinascimentale. Le
ricerche storico artistiche propedeutiche a questo cantiere sono state avviate fin dalle prime fasi da Maria Ida Catalano che le ha continuate anche in quest’ultimo segmento, prestando al progetto la sua consulenza scientifica. I grandi frammenti vennero ritrovati per la prima volta durante i lavori del dopoguerra. Erano stati sepolti sotto il pavimento della Cappella dei Lani (bucceri o macellai), che in origine accoglieva la straordinaria impresa decorativa. L’interramento fu eseguito nel Settecento, quando la chiesa venne sottoposta ad un lavoro di modernizzazione. Dopo la scoperta, i magnifici pezzi superstiti della decorazione distrutta –teste, mezzi busti, qualche figura intera ed una grande quantità di elementi architettonici e ornamentali – furono indiscriminatamente accumulati e divisi tra diversi depositi cittadini, ed in sostanza dimenticati fino al recente recupero. Nel corso del complesso restauro ed assemblaggio moderno, dal puzzle dei frammenti sono state ricomposte numeroso figure di Sibillee Profeti, il Cristo Redentore, la scena dell’Adorazione del Bambino, quella del coro di angeli musicanti, oltre al recupero della Vergine e della predella con le Storie ed il martirio di San Ciriaco. Già agli inizi di questa lunga avventura si erano potute ritrovare la firma e la data incise nella terra ancora cruda (Do)minici/(opu)s/(MD)XVII, che avevano potuto confermare le notizie tramandate dalle fonti. L’intervento di pulitura ha poi reso leggibili le superfici e i segni di lavorazione delle terrecotte, facendo emergere l’azzurro e l’oro dei frammenti architettonici. Inoltre, il ritrovamento di piccole parti di colore originale, restituisce ai monumentali pezzi il senso della loro preziosità, mentre l’allestimento su fondi e basi dai toni chiari accompagna in maniera sobria e raffinata la
lettura dell’opera, restituita nella sua complessità di insieme maestoso ma mutilo. Non si è inteso, infatti, tentare alcuna ricomposizione della Cona che arricchiva la perduta cappella dei Lani, tra le imprese decorative più singolari del primo cinquecento napoletano, data la assenza di tante parti, ma presentare nella maniera più eloquente ed al contempo coerente i maestosi frammenti. L’esposizione permanente aggiunge ulteriore valore alle collezioni del Museo nazionale di San Martino, che fa capo alla Direzione regionale Musei Campania diretta da Marta Ragozzino, che tradizionalmente accoglie sculture provenienti da edifici religiosi e civili della città. Nel presentare l’intenso lavoro compiuto, sono di accompagnamento brevi testi ragionati, a cura di Brunella Velardi, e un video originale di Marco e Matteo Pedicini che evoca l’intera vicenda. I tanti dati conoscitivi emersi durante il cantiere messi così in evidenza stimolano il pubblico verso riflessioni tecniche, formali, spingendolo a cogliere problematiche iconografiche ed ipotesi ricostruttive. Ai visitatori si sono offerti saperi diversi, risultato del confronto tra architetti, storici dell’arte, restauratori, diagnosti, grafici, fotografi, tutti coinvolti a completare la singolare impresa. L’intervento di restauro e l’allestimento, finanziati dal Segretariato regionale per la Campania e frutto del lavoro congiunto con la Direzione regionale Musei Campania, saranno presentati alla stampa nell’ambito di una anteprima nella Sala della Cona dei Lani della Certosa di San Martino martedì 29 giugno alle ore 11.00. Alle ore 18.00 nel Chiostro dei procuratori si terrà la conferenza inaugurale. Interverranno: Salvatore Buonomo, Segretario Regionale MIC per la CampaniaMarta Ragazzino, Direttore
Regionale Musei della Campania; Francesco Delizia, Direttore della Certosa e Museo di San Martino; Pierluigi Leone de Castris, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli; Maria Ida Catalano, Università della Tuscia, direttore scientifico degli interventi di restauro. Che dialogheranno su tutta la vicenda storica, critica, di cantiere e allestimento. Sezione Narcotici Napoli, il nuovo libro di Guglielmo Moschetti
A breve disponibile nelle principali librerie e Store online l’ultima fatica letteraria di Guglielmo Moschetti “Sezione Narcotici Napoli” (Cronache della mia storia di Poliziotto). L’Opera di Moschetti, pubblicata dalla Casa editrice New Media Press _ Edizioni Flegree, non può essere considerata solo un lavoro autobiografico per l’attività investigativa dell’autore nella Sezione Narcotici di Napoli, ma uno “spaccato” sulle vicende criminali che hanno attanagliato Napoli e la Campania. Guglielmo Moschetti ha fatto dell’impegno la sua “cifra” personale, coniugandolo al sentimento di riscatto e al bisogno di sapersi utile e partecipante a un’ottima causa. La sua narrazione si snoda dai primi anni di vita all’emozione per la prima divisa, dal primo giorno di lavoro ufficiale al desiderio di agire in totale autonomia, fino ai giorni del riposo e della riflessione. E nel mezzo di questo percorso di vita, gli episodi sorprendenti, emozionanti, incoscienti, istruttivi e indimenticabili di una carriera al servizio della collettività, nelle file della Polizia di Stato. Entrando nello specifico, il testo è un grande affresco della più cruenta realtà lavorativa nel panorama degli anni ’80-’90, periodo di grandi scontri tra i camorristi campani: la struttura di tutti i clan dei quartieri napoletani, la Nuova famiglia, contro l’emergente struttura dell’hinterland periferico, la Nuova camorra organizzata capeggiata da Raffaele Cutolo, la cui smania di sovrapporsi ai suddetti clan ha determinato la morte di centinaia di “soldati” sul campo. L’attività dell’autore è andata a inserirsi in questo contesto di altissimo profilo delinquenziale senza alcuna formazione pregressa, senza strategie d’azione e senza neanche le semplici nozioni utili ad espletare una giornata lavorativa di base. L’autore racconta come i personaggi avvicendatisi nella sua vita lavorativa, superiori diretti, ex marescialli,
ufficiali, funzionari, non gli abbiano mai trasmesso le metodologie chiave per lo svolgimento del lavoro, e anche per questo i successi conseguiti appaiono ancor più sorprendenti e superiori a ogni aspettativa. L’autore si è trovato coinvolto in decine di episodi, anche di natura violenta, volti a fronteggiare personaggi e “famiglie” quali il Clan Bocchetti, Contini (O’ romano), Di Lauro (Ciruzz o’ milionario), Frezziero, Giuliano, Licciardi (Gennaro A’ Scigna), Lo Russo (I Capitoni), Mallardo, Mallo, Mariano (I Picuozz), Mazzarella, Piccirillo, Pirozzi, Tolomelli e quello dei Vastarella. Riflettendo sulle figure positive e propositive incontrate, il racconto si sofferma anche sulle gioie, sui pochi ma davvero autentici legami d’amicizia, sugli avanzamenti di carriera e i riconoscimenti, sulla spinta a volere sempre di più, a crescere fino a trovare uno spazio tutto per sé, così da poter mettere in pratica in totale autonomia quanto appreso, nel nome di un nuovo rischio, ma anche dell’impegno che ha contraddistinto l’intera vita dell’autore. L’AUTORE – Guglielmo Moschetti si avvicina alla scrittura principalmente per motivi di lavoro, producendo piccoli manuali di prima consultazione riguardanti il settore degli Istituti di Vigilanza (Guardie Giurate), dell’Investigatore Privato e quello della Droga con il pseudonimo: Mino Schettimo. Una precauzione perché dipendente della Polizia di Stato. Successivamente si dedica alla narrativa di genere pubblicando “Max Giallo Napoletano – 18 23 22 -” , riproponendolo in una nuova versione come “Thriller Napoletano – 18 23 22 -” e “Io Silano… Chi sono?”. “Sezione Narcotici Napoli” è il suo terzo lavoro e riassume l’attività investigativa svolta in Polizia. Autore: Guglielmo Moschetti Editore: New Media Press _ Edizioni Flegree
Data di Pubblicazione: 2021 ISBN: 978-88-944921-6-3 Pagine: 268 Formato: brossura € 15,00 Turismo e Servizi Srl tra i Partner del Progetto “Active” Fulvio Ferrigno nominato Vicepresidente del Progetto di destination management “Campi Flegrei Active” Il soggetto giuridico costituito sotto forma di rete di imprese coordinerà ed implementerà le attività di marketing territoriale flegree Ufficializzate ieri, 16 Giugno 2021, a Palazzo Migliaresi (Rione Terra – Pozzuoli), durante l’evento di presentazione alla stampa, le cariche del Direttivo Progetto Destination Management “Campi Flegrei Active” ideato e coordinato da
Federalberghi Campi Flegrei. Fulvio Ferrigno, imprenditore, amministratore della dinamica Turismo e Servizi Srl “Percorsi Flegrei”, con sede a Pozzuoli, società delegata dal Comune di Pozzuoli alla gestione dello storico Percorso Archeologico sotterraneo del Rione Terra , è stato nominato Vicepresidente dell’Assise. Roberto Laringe (Presidente di Federalberghi Campi Flegrei) assume la Presidenza, Gennaro Martusciello (Imprenditore del settore alberghiero, proprietario dell’Hotel “Gli Dei” Pozzuoli) assume la carica di Consigliere. Il Progetto “Campi Flegrei Active” nasce dall’esigenza di coordinare tutte le imprese e i soggetti attivi nel turismo flegreo per valorizzare e promuovere al meglio un’area unica al mondo per la sua storia e le sue caratteristiche. Più di 50 operatori turistici dell’accoglienza, associazioni e imprese che operano nell’ambito del turismo esperienziale hanno deciso di fare squadra per dare forza e sinergia alla promozione del territorio e per sfruttare le nuove opportunità legate alla ripresa del turismo e alle nuove frontiere del turismo 2.0, attraverso incisive operazioni di marketing territoriale e creando una Piattaforma web di prenotazione dedicata alla promozione del territorio che svilupperà un importante supporto alla digitalizzazione dotando ogni singola attività di un account di prenotazioni online. https://www.campiflegreiactive.it/ dal 21 Giugno prossimo online.
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