#iorestoacasa Teho Teardo e la voce di Elio Germano - Il Discorso
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#iorestoacasa con… Teho Teardo e la voce di Elio Germano Stasera 19 marzo alle 21, sulla pagina Facebook del Css il terzo appuntamento di #iosonomecenate avrà come protagonista Teho Teardo assieme alle voci di Elio Germano e Daniele Della Vedova e la potenza civile ed artistica della poesia di Pier Paolo Pasolini. Applicando il decreto #iorestoacasa dal profilo Facebook del CSS Teho Teardo suonerà dei brani in editi dal vivo dal suo studio e sarà accompagnato dalle voci registrate di Elio Germano e Daniele Della Vedova che leggeranno invece in italiano e in friulano una poesia di Pasolini Cjiant da li Ciampanis dal testo quanto mai evocativo che ad un certo punto recita: “non avere paura”. Gli spettatori, rigorosamente da casa possono partecipare gratuitamente ai video in streaming il cui contenuto resterà visibile su Fb e disponibile sul sito cssudine.it e diventare, allo stesso tempo, mecenati grazie allo strumento dell’art bonus predisposto dal MiBact, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Ciò che verrà raccolto sarà destinato dal Css agli artisti stessi e corrisposto interamente in giornate lavotative. Teho Teardo ha fatto sapere che devolverà il compenso e eventuali altre donazioni Art bonus all’associazione Linea d’Ombra che si occupa di aiutare i profughi che dalla linea balcanica arrivano in Italia per ricominciare una nuova vita. Io sono mecenate prevede che gli artisti vengano scritturati per la giornata di lavoro dal CSS mentre gli spettatori tramite l’Art bonus possono effettuare una erogazione tramite bonifico di qualunque cifra a partire da 1 euro e di godere
dei benefici fiscali sottoforma di credito di imposta (recupero del 65% di quanto donato). Il donatore se lo desidera entrerà nell’elenco dei mecenati per l’arte e la cultura pubblicato sul sito Art bonus ove potrà scaricare la ricevuta con l’evidenza della causale Art bonus – ente beneficiario oggetto dell’erogazione. PREMIO LUCHETTA 2020, 17^ EDIZIONE. #PREMIOLUCHETTACONTINUA MA DA REMOTO, LINK FESTIVAL DEL GIORNALISMO SLITTA A DOPO L’ESTATE Gioavva Botteri È Giovanna Botteri, corrispondente RAI da Pechino, la
presidente di Giuria del Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta 2020: già Premio Speciale Luchetta 2015 e in queste settimane presenza quotidiana nelle case degli italiani con l’intenso e drammatico filo diretto che la impegna dalla Cina. Giovanna Botteri è stata per 12 anni corrispondente Rai dall’ufficio di New York e come inviata speciale ha seguito alcuni dei più rilevanti avvenimenti del nostro tempo, dal crollo dell’Unione Sovietica all’inizio dei bombardamenti su Baghdad nel 2003. «Il Premio Luchetta 2020 prosegue – annuncia Giovanna Botteri in un video inviato ai promotori – La Giuria continuerà in questi giorni ad esaminare online, da remoto, i reportage pervenuti per questa 17^ edizione. In questo modo, lavorando da casa, possiamo realmente contribuire a salvare vite umane e a prevenire tanta sofferenza. E in questo modo, come presidente di Giuria, potrò sentirmi anch’io da Pechino più vicina a voi tutti, a Trieste». Per la prima volta, quindi, la Giuria del Premio Luchetta non si ritroverà insieme in seduta plenaria, per la consueta definizione delle Terne finaliste: la decisione, presa in ottemperanza alle misure di contenimento del Covid – 19, introduce quest’anno una inedita modalità di smart working, con i giurati coinvolti nelle fasi di selezione a diverse latitudini, in Italia e all’estero. Dopo aver seguito e raccontato, dal gennaio 2020, la caduta libera della Cina nella voragine del coronavirus, ma anche la faticosa resilienza sino alla ripresa e risalita degli ultimi giorni, Giovanna Botteri – impegnata nelle fasi di preparazione del Premio Luchetta sin dallo scorso dicembre – coordinerà adesso i lavori della Giuria per arrivare alla proclamazione delle Terne finaliste nel mese di aprile. Ancora una volta sarà una straordinaria istantanea del pianeta quella tracciata dai reportage internazionali pervenuti alla Giuria della 17^ edizione, come sempre dedicati alla sensibilizzazione sulle violenze e sopraffazioni subite dalle vittime più indifese, i bambini. Tante corrispondenze, dalle trincee del mondo, legate alle cinque categorie nelle quali è articolato il Premio Luchetta: tv news, tv reportage, fotografia, carta stampata e web per testate italiane e
straniere. Gli obiettivi e le finalità del Premio si coniugano con lo spirito umanitario che anima l’attività della Fondazione Luchetta, nata all’indomani della tragedia di Mostar nel gennaio ’94 – quando perdevano la vita i giornalisti Rai Marco Luchetta, Alessandro Sasha Ota e Dario D’Angelo – e dei tragici fatti di Mogadiscio nei quali veniva ucciso il telecineoperatore triestino Miran Hrovatin, inviato in Somalia con la giornalista Ilaria Alpi. Istituito dalla Fondazione Luchetta con la RAI, organizzato da Prandicom, il Premio è coordinato dalla curatrice Francesca Fresa con il Segretario Generale della Giuria Giovanni Marzini, che annunciano un’importante variazione di calendario legata alla 7^ edizione di Link, Festival del Giornalismo: «in conseguenza della pandemia in corso non sarà evidentemente possibile onorare le date 7/10 maggio, originariamente previste per il festival – spiegano – Link Festival 2020 è quindi rimandato dopo l’estate, con l’obiettivo di rinnovare l’appuntamento nella centralissima Piazza Unità, dove contiamo di riallestire la Fincantieri Newsroom secondo una calendarizzazione sinergica agli altri grandi eventi culturali del Friuli Venezia Giulia, in stretto raccordo con i partners istituzionali e privati. La 7^ edizione di Link riprenderà il format collaudato di “presa diretta” con la notizia, attraverso un intenso programma di talk, incontri, dialoghi e interviste d’autore». Info e dettagli sul sito www.premioluchetta.com www.fondazioneluchetta.eu Enrico Liotti
INVITO DEL SINDACO di NOVARA Alessandro Canelli alla grande distribuzione presente nel comune A seguito delle numerose segnalazioni pervenute dal mondo delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione, il Sindaco di Novara Alessandro Canelli precisa quanto segue: “In questi giorni di grande emergenza sanitaria, mentre tutti stanno cercando di fare uno sforzo per assicurare la salute dei cittadini, non dobbiamo mai dimenticarci della salute di coloro che in questo momento sono sul fronte per garantire i servizi essenziali e i rifornimenti per le famiglie costrette a casa. Raccolgo l’appello di decine di lavoratrici e lavoratori della grande distribuzione e delle organizzazioni sindacali e invito, nonostante il DPCM non lo preveda espressamente, tutte le catene della grande distribuzione presenti in città ad uniformarsi a quelle che già l’hanno fatto, prevedendo autonomamente: – le chiusure domenicali delle strutture di vendita – l’apertura dei centri vendita per 12 ore max al giorno (dalle 8 alle 20) – un contingentamento degli ingressi ai centri più prudente e precauzionale – la predisposizione della prova della temperature corporea a distanza sia ai lavoratori e lavoratrici ad inizio turno sia dei clienti in entrata, inibendo l’accesso a coloro che registreranno temperature superiori ai 37,5°
– l’innalzamento dei livelli di tutela dei propri dipendenti attraverso operazioni straordinarie di igienizzazione dei locali interno e la messa a disposizione di adeguati dispositivi di protezione individuale. Allo stesso tempo, invito tutti i cittadini a recarsi al supermercato solo se necessario, approvvigionandosi di generi di prima necessità per un periodo quanto più lungo possibile in modo tale da non recarsi quotidianamente, o quasi, a fare la spesa. Peraltro, mi sono già confrontato con il Viceprefetto Claudio Ventrice il quale mi conferma che, su questo tema, domani ha convocato un Comitato ordine e Sicurezza Pubblico. In questo momento, tutti devono fare la loro parte, con un occhio di riguardo nei confronti di coloro che stanno lavorando in condizioni psicologiche ed emotive molto dure”. MASSIMO RANIERI – Il concerto del 17 marzo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine spostato al 31 luglio al Castello di Udine IL CONCERTO DI MASSIMO RANIERI PREVISTO PER IL 17 MARZO AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE, A SEGUITO DELLE MISURE SPECIALI ATTUATE PER CONTENERE IL CORONAVIRUS, VIENE SPOSTATO AL 31 LUGLIO AL CASTELLO DI UDINE I BIGLIETTI GIÁ ACQUISTATI RIMANGONO VALIDI PER LA NUOVA DATA
Il concerto di Massimo Ranieri al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, originariamente previsto per il 17 marzo, in seguito al Decreto Ministeriale per fronteggiare l’emergenza sanitaria del Coronavirus, viene spostato a venerdì 31 luglio al Castello di Udine. I biglietti già acquistati rimarranno validi per la nuova data. Nella nuova location dello spettacolo verranno mantenuti settore e numerazione dei biglietti già acquistati, mentre una nuova disponibilità di tagliandi sarà in vendita sul circuito Ticketone nei prossimi giorni. È possibile rivendere i biglietti acquistati utilizzando la piattaforma Fansale di TicketOne. Il nuovo appuntamento con “Sogno e son desto 500 volte” di Massimo Ranieri in Friuli Venezia Giulia è inserito nella rassegna “Udine Vola 2020” e nel calendario di eventi di “Udine Estate”. Tutte le informazioni su www.azalea.it e www.ticketone.it. A 66 anni e dopo aver venduto oltre 14 milioni di dischi nel mondo, la carriera di Ranieri non conosce sosta; nei prossimi mesi l’artista porterà avanti diversi progetti paralleli, con un’incessante attività live. Dopo 500 straordinarie repliche
in tutta Italia, “Sogno e son desto 500 volte”, lo spettacolo di e con Massimo Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce, si rinnova e si conferma. Resta immutata la formula vincente, con Ranieri interprete dei suoi grandi successi musicali, ma sempre attore e narratore. In questa nuova versione senza perdere di vista il gusto irrinunciabile della tradizione umoristica napoletana e dei colpi di teatro, naturalmente non mancheranno le sorprese. Ma stavolta, soprattutto, Ranieri sarà sè stesso ancora di più. In scena ci sarà un Massimo al 100%, che offrirà al suo pubblico tutto il meglio del suo repertorio più amato e più prestigioso. In “Sogno e Son Desto 500 volte”, Massimo Ranieri sarà protagonista, con la sua consueta classe, di un viaggio affettuoso, spettacolare e sorridente, attraverso grandi canzoni e racconti particolari. I protagonisti, ancora una volta, non saranno i vincitori o le imprese degli eroi, ma i sognatori e la vita di tutti noi, un grande abbraccio con il pubblico per un messaggio di gioia, pace e amore. Sul palcoscenico Ranieri sarà impegnato nel duplice ruolo di attore e cantante, nel portare in scena il teatro umoristico di Nino Taranto e Giorgio Gaber e nell’interpretare, oltre ai suoi successi evergreen divenuti la colonna sonora della vita di milioni di persone, anche il grande repertorio della canzone napoletana. A completare uno spettacolo travolgente anche brani dei più celebri cantautori italiani e internazionali: da Fabrizio De Andrè a Violeta Parra, da Francesco De Gregori a Luigi Tenco, da Lucio Battisti a Pino Daniele, da Charles Aznavour a Domenico Modugno. E.L.
”Fuga dal pianeta terra” scritta da Bobby Solo e cantata dal cantante Friulano Angelo Seretti Una canzone interpretata dal cantante Friulano Angelo Seretti aveva previsto alcuni mesi fa l’epidemia che ci affligge. Con la canzone ”Fuga dal pianeta terra”scritta da Bobby Solo il cantante Friulano aveva stranamente previsto in tempi ancora non sospetti le conseguenze di un’epidemia lanciando però anche un messaggio di speranza. Angelo Seretti è un cantante Friulano che si esibisce sia in Italia che all’estero,canta infatti in 5 lingue. Le canzoni da lui interpretate sono state trasmesse da molte radio anche fuori dai confini nazionali. Alcuni mesi fa ha lanciato un brano dal ritmo vivace scritto da Bobby Solo ed Andrea Bellentani . La canzone è una garbata denuncia socio-ambientalistica dove non mancano i riferimenti ai virus che stanno dando molti pensieri proprio in questi giorni a tutta la popolazione mondiale. Condensa i temi sociali cui tutti siamo continuamente bombardati dalla sovra-informazione, tanto da voler “scappare”..anche se, in realtà, ci esorta a prenderci cura della Terra, nel senso più ampio del termine: non solo ecologia, ma anche e soprattutto “sociologia”, intesa come fare attenzione a corsi e ricorsi della storia, del costume e della società..”civile”. .. Il bellissimo brano è naturalmente ispirato ad un successo di Bobby Solo (testo di Andrea Bellentani), con cui Angelo ha un rapporto di stretta collaborazione ma soprattutto di grandissima amicizia e stima, tanto che i musicisti del brano sono quelli della sua band: Marco Quagliozzi, il leggendario tastierista, alla chitarra la giovane principessa delle corde
Silvia Zaniboni, e menzione speciale ad Andrea Faggiani alla batteria, avvocato e giramondo con la passione della musica. Il brano è stato inciso negli studi Master Studio Audio & Video Recording di Udine. Una chicca il video (disponibile su Youtube) che è una vera opera di assemblaggio storico. Il tutto è stato inciso alla fine dell’anno scorso e quasi subito è anche arrivato un grande riconoscimento da aggiungere al proprio carnet per il cantante friulano, che in poche settimane, ha raggiunto il primo posto della classifica europea dedicata alla musica indipendente. Tutto questo senza l’appoggio di nessun produttore! La European Indie Chart è una classifica particolarmente ambita dagli interpreti non supportati da major discografiche, perchè è realizzata esclusivamente in base al gradimento degli ascoltatori di più di 100 stazioni radio FM e una ventina di web radio europee, inclusa qualcuna che trasmette anche negli USA e in Canada. “Sono fiducioso per il futuro e presto la situazione migliorerà ma nel frattempo seguiamo i consigli degli esperti stando in casa e dedicandoci alle nostre famiglie e alle nostre passioni ..” ci dice Angelo. “Tutti quelli che mi conoscono sanno che la musica per me è una passione, nonostante cerchi di soddisfarla con un certo perfezionismo. Tanto è che sono già al ‘lavoro’ su altri progetti che mi vedono anche come autore. A prestissimo altre novità!” https://www.youtube.com/watch?v=6lbpBtsXxho Da lunedì ‘Restiamo a casa live – Aspettando Arte per la libertà’ “RESTIAMO A CASA LIVE – ASPETTANDO ARTE PER LA LIBERTÀ”: OGNI GIORNO ALLE 15 UN ARTISTA DEL FESTIVAL IN DIRETTA SOCIAL
CALENDARIO DELLE PRIME DUE SETTIMANE Lunedì 16 Marzo – Riccardo Noury – Portavoce Amnesty International Italia Martedì 17 Marzo – Chiara Patronella – Musicista Mercoledì 18 Marzo – Carolì – Street artist Giovedì 19 Marzo – Eleonora Betti – Musicista Venerdì 20 Marzo – Jessica Ferro – Street artist Sabato 21 Marzo – Elisa Erin Bonomo – Musicista Domenica 22 Marzo – Alessandra Carloni – Street artist Lunedì 23 Marzo – Carlo Valente – Musicista Martedì 24 Marzo – Gianluca dei Grace N kaos – Musicista Mercoledì 25 Marzo – Violetta Carpino – Street artist Giovedì 26 Marzo – Marco Cortesi – Attore Venerdì 27 Marzo – Guido e Jacopo dei Marmaja – Musicista Sabato 28 Marzo – Centocanesio – Street artist Domenica 29 Marzo – Michele Mud – Musicista A partire da lunedì 16 marzo tutti i giorni alle ore 15 in diretta dai social un appuntamento con un artista. È questa l’iniziativa promossa da “Arte per la Libertà, il festival della creatività per i diritti umani”, nato dall’unione di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” e “DeltArte – il Delta della Creatività”, un’anima più musicale e una più artistica. Il festival avrebbe dovuto prendere avvio a fine marzo, come sempre in provincia di Rovigo, ma è stato rimandato a causa della situazione sanitaria nazionale. Aderendo con convinzione alla campagna #iorestoacasa nasce così il minifestival on line “Restiamo a casa Live – Aspettando Arte per la Libertà”: #restiamoacasalive. Con un pensiero anche a chi a casa non ci può stare perché una casa non ce l’ha: #vorreirestareacasa. Un tema forte che incrocia diritto alla salute e diritto all’alloggio. “Restiamo a casa Live – Aspettando Arte per la Libertà” ha un calendario giornaliero che proporrà performance in diretta streaming sui social network legati al festival. Perché, come affermano Michele
Lionello e Melania Ruggini, i due direttori artistici, “il nostro festival, e in più in generale la cultura del nostro Paese, non deve fermarsi proprio ora e deve innanzitutto cercare di regalare emozioni autentiche e momenti di spensieratezza a tutti.” Ogni giorno dai profili social (Facebook, Instagram e Twitter) di Arte per la Libertà,Voci per la Libertà e Deltarte, si collegheranno musicisti, cantanti, street artist, pittori e pittrici, attori e attrici, per condividere un pezzo del loro tempo ed esprimersi nel loro linguaggio artistico. Il primo appuntamento sarà con il Portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, che parlerà del rapporto tra arte e diritti umani e del profondo legame tra “Voci per la libertà” ed Amnesty International; a seguire alcuni degli artisti che negli ultimi anni sono stati protagonisti del festival. La prima settimana sarà tutta al femminile con Chiara Patronella, Carolì. Eleonora Betti, Jessica Ferro, Elisa Erin Bonomo ed Alessandra Carloni. Nella seconda settimana Carlo Valente, Grace N kaos, Violetta Carpino, Marco Cortesi, Marmaja, Centocanesio e Michele Mud. A seguire altri artisti per uscire dalla quarantena e ricominciare ad incontrarsi. Tutti i giorni alle ore 15.00 in diretta su: www.facebook.com/- arteperlaliberta/ – www.facebook.com/- vocixlaliberta – www.facebook.com/Deltarte/ www.instagram.com/- vociperlaliberta/ – www.instagram.com/deltarte/https://twitter.com/- vocixlaliberta – https://twitter.com/DeltArte #restiamoacasalive #aspettandoarteperlalibertà #iorestoacasa #noirestiamoacasa #vxl2020 #axl2020 #deltarte2020 #laculturanonsiferma #lamusicanonsiferma #iosuonodacasa #nutriamolarte #nutriamolamusica #iostoacasaconaxl #iostoacasaconvxl #iostoacasacondeltarte #aspettandoilfestival #aspettandoaxl #aspettandodeltarte #aspettandovxl #diretta #streaming #vorreirestareacasa #dirittiumani #andràtuttobene —–
ufficio stampa: Monferr’Autore #iorestoacasa… Con gli artisti da domani sulla pagina fb del CSS Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia #iorestoacasa con…gli artisti. Inaugura domani sabato 14 marzo ore 21 #iosonoMecenate lo speciale format di visioni in diretta sulla pagina Facebook del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e di successivi streaming in differita. La prima puntata di #iorestoacasa con… permette agli spettatori digitali di partecipare a “distanza” al teatro – canzone dell’attrice e cantante Nicoletta Oscuro e del chitarrista Matteo Sgobino. “Vogliamo invitarvi a casa – dichiarano i due artisti – per trascorrere una serata insieme e attraverso la musica, il canto, la poesia, le parole dei grandi autori e le nostre riflessioni, stringerci in un abbraccio. Proviamo a proporvi un esercizio di immaginazione e di speranza e lo faremo con i mezzi che abbiamo, con il nostro lavoro artistico, perché, come direbbe Tonino Guerra “… se volgiamo che il mondo vada avanti dobbiamo tenerci per mano… “anche adesso che non ci possiamo toccare”
Al progetto #iosonoMecenate hanno già aderito: Marta Cuscunà (17 marzo), Teho Teardo con la voce di Elio Germano e Daniele Della Vedova (19 marzo), Teatro Incerto/Claudio Moretti, Fabiano Fantini, Elvio Scruzzi (21 marzo), Ksenija Martinovic (24 marzo), Roberto Anglisani (26 marzo), Fabrizio Arcuri (28 marzo), Claudio Moretti (31 marzo), teatrino del Rifo / Manuel Buttus e Roberta Colacino (2 aprile), Nicoletta Tari con Filippo Ieraci (4 aprile), Paolo Fagiolo con Alan Malusà Magno e Federico Petrei (9 aprile), Matteo Bevilacqua (11 aprile), Francesco Collavino, Giuliano Scarpinato, Gabriele Benedetti, Rita Maffei, Fabrizio Pallara, Massimo Somaglino e molti altri se ne aggiungeranno nelle prossime ore. #iosonoMecenate è un’iniziativa nata dalla volontà di sostenere anche economicamente gli artisti e che darà la possibilità al CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia , come centro di produzione teatrale, ma anche a comuni cittadini, a privati, aziende, associazioni, di dare un importante contributo diventando “mecenati” grazie allo strumento dell’Art bonus predisposto dal MiBACT Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
L’Art bonus consente a soggetti privati di effettuare erogazioni liberali in denaro per il sostegno alla cultura e al tempo stesso di godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta. Il donatore (se lo desidera) entrerà nell’elenco dei Mecenati per l’Arte e la Cultura pubblicato sul sito Art bonus, dove potrà scaricare la ricevuta con l’evidenza della causale “Art bonus – Ente Beneficiario – Oggetto dell’erogazione” necessaria per l’ottenimento dell’agevolazione fiscale. Il singolo versamento potrà essere di qualunque cifra a partire da 1 euro e l’erogazione liberale potrà essere recuperata nell’ordine del 65% a titolo di credito di imposta. Va segnalato che anche la Regione Friuli Venezia Giulia (seconda regione in Italia) ha deciso di sostenere il mecenatismo culturale attivando dallo scorso anno un suo Art bonus regionale con la possibilità di erogazioni più cospicue. #Iorestoacasa con… prevede che gli artisti vengano scritturati per la giornata di lavoro dal CSS, mentre gli spettatori potranno fruire gratuitamente delle dirette online e degli streaming in differita, ma soprattutto potranno diventare “mecenati” e fare il loro Art bonus con una erogazione tramite bonifico, versamento postale, carta di credito e altre modalità previste. Quanto raccolto verrà destinato dal CSS agli artisti stessi e corrisposto interamente in giornate lavorative. Tutte le istruzioni e informazioni sono online alla pagina http://www.cssudine.it/stagione-iosonomecenate/2019
Arriva l’operazione 1Euro Promotion per sostenere artisti e scrittori Finalmente una buona notizia per gli amici artisti. Grazie al contributo di privati, addetti ai lavori e sostenitori dell’Arte, della Musica e della Cultura, è stato possibile fare partire l’operazione 1EURO PROMOTION. In cosa consiste? Nella possibilità di aver garantiti 3 mesi di promozione a un euro al giorno (praticamente 90,00 euro + IVA per tre mesi!!!) per il tuo prodotto. Hai un album? Un singolo? Un videoclip? Un romanzo? Ecco una bella occasione da non perdere. In tanti stanno cercando di far sì che il sistema resista, non muoia, causa questa infernale maledizione che sta colpendo il mondo, la vita, la nostra già complessa e inquieta quotidianità. Per informazioni scrivete a 1europromotion@gmail.com. #lamusicauccidelamorte #iorestoacasa The Grudge: la recensione del reboot di Nicolas Pesce, ultimo capitolo della saga nata con Ju-on
Tutto ebbe origine nel 2000, quando uscì Ju-on, di Takashi Shimizu. Un film a basso budget, destinato al solo mercato home-video, che diede origine a una saga di film dell’orrore, creando il mito di Kayako Saeki. Questo personaggio incarna uno stereotipo del folklore giapponese, l’onryō, una sorta di fantasma, di solito di sesso femminile, che vaga sulla terra in cerca di vendetta. La pellicola ottenne un successo inaspettato, tanto che ne venne fatta nello stesso anno una versione per il cinema, seguita da un sequel, Ju-on 2, e nel 2004 da un remake americano, The Grudge, seguito da diversi altri sequel. Il reboot di Nicolas Pesce, prodotto da Sam Raimi, potrebbe in realtà anche essere considerato un sequel, ed è l’ultimo capitolo di questa saga, uscito vent’anni dopo l’originale Ju-on, in piena emergenza Coronavirus.
La storia incomincia quando Fiona Landers lascia la sua casa a Tokyo, per trasferirsi in una piccola cittadina della provincia americana, in Pennsylvania, al numero civico 44 di Rayburn Drive. Lei non ne è consapevole, ma si porta dietro la maledizione che aveva dimora nella sua abitazione orientale, che la spinge a massacrare figlia e marito, prima di suicidarsi. Ma la maledizione continua a infestare la casa, colpendo inesorabilmente chiunque vi metta piede. Il nome del film da cui la saga si è originata, Ju- on, in giapponese significa rancore (grudge in inglese), e allude a un’altra credenza locale, per cui se uno muore in preda a una furia cieca, accumula energia negativa nel luogo ove avviene il fattaccio, che ne rimane contaminato per sempre, dando origine a una maledizione. Una maledizione che si diffonde come un virus, seminando orrore e morti atroci. Tutti i film della serie ruotano attorno a questa credenza popolare giapponese, dimostrando per l’ennesima volta l’inestricabile intreccio tra cinema, cultura e società. The Grudge: una storia che si dipana su diversi piani temporali La storia è ambientata tra il 2004 e il 2006, e scorre su tre piani temporali principali. La protagonista del film può essere considerata la detective Muldoon, interpretata dalla brava Andrea Riseborough, che si trova a indagare su un misterioso incidente, nel quale ha perso la vita una donna legata ai terribili eventi in Rayburn Drive. Parallelamente si possono seguire i tragici fatti accaduti nella casa infestata, che ha ereditato la maledizione di Kayako Saeki, travasatasi nel corpo
di Fiona Landers. Assistiamo quindi alla mattanza dei coniugi Peter e Nina Spencer, titolari di un’agenzia immobiliare che cerca di mettere in vendita la casa al numero 44 di Rayburn Drive, che stanno attraversando una crisi coniugale legata alla difficile gravidanza di Nina. I loro problemi troveranno un tragico epilogo. Il terzo piano temporale descrive i tragici fatti accaduti alla famiglia Matheson, formata da due anziani, che si trovano a dovere affrontare una tragica situazione: lei è una malata terminale, e il suo consorte pensa bene di chiamare un persona esperta in eutanasia per aiutare la moglie ad andarsene senza soffrire. Il demone che possiede la casa ha però un’idea diversa su come gestire la faccenda, che terminerà in un lago di sangue. Le tre storie si intrecciano, mantenendo sullo sfondo il massacro della famiglia di Fiona Landers, suicidatasi tagliandosi la gola dopo avere barbaramente massacrato la sua famigliola. Insomma, il film è un’ordalia di mattanze che si intersecano, e seguirle in parallelo non è facile per uno spettatore, anche perché il numero dei personaggi coinvolti è esorbitante. The Grudge: un reboot non all’altezza dei primi film della saga L’affollamento di personaggi che si contendono la scena non permette certo di approfondire il loro spessore psicologico, anche perché vengono in genere macellati vivi prima che si possa creare qualche empatia con loro. Da questo punto di vista, le morti atroci che si susseguono lungo la storia alle volte sembrano fuori
luogo, sia perché troppo prevedibili, sia perché spezzano la narrazione, rendendo difficile la comprensione del racconto, che salta continuamente tra un piano temporale e l’altro. Fiona Sanders, è bene sottolinearlo chiaramente, non è in grado di sostituire con efficacia l’originale Kayako Saeki, diventata ormai una icona del genere horror. Pensare di fare un reboot eliminando quella che è diventata la bandiera della saga, che probabilmente è rimasta scolpita nell’immaginario collettivo occidentale proprio in quanto appartenete a una altra cultura, che utilizza un repertorio iconico differente dal nostro, è forse uno degli errori più grossi fatti nel concepire questa pellicola. Nel film sono ovviamente presenti delle scene che citano la versione originale, come la comparsa dello spettro ai piedi del letto o la vasca da bagno riempita con acqua scura, da cui emerge l’entità malefica. Lungi dal ricreare l’effetto delle scene originali, in questo reboot diventano dei sbiaditi déjà-vu, destinati a rendere più prevedibili delle scene che dovrebbero invece sorprendere e terrorizzare lo spettatore. Che dopo un po’ può anche cominciare a sbadigliare, dal momento che seguire l’intreccio delle storie che si intersecano richiede un impegno cognitivo non indifferente. Visto che il film non ripaga lo sforzo, non proponendo nulla di nuovo e originale, è molto probabile che lo spettatore dopo una mezz’oretta cominci a pensare alla lista della spesa. Peccato, anche perché la recitazione è di buon livello, in particolare quella della protagonista,
l’attrice britannica Andrea Riseborough, e quella di Demian Bichir, che interpreta il suo collega, Goodman. Personaggio, quest’ultimo, detto per inciso, al quale si fatica a trovare una funzione narrativa. Il The Grudge di Nicolas Pesce è l’ennesima testimonianza di quanto la moda di riciclare continuamente i miti cinematografici del passato sia spesso un’operazione destinata a lasciare lo spettatore con l’amaro in bocca, anche se il produttore può assaporare un discreto successo al botteghino. Tra l’altro Sam Raimi si è anche risparmiato la fatica di aggiungere un numero alla fine del titolo, cosa che creerà qualche problema a chi deve, o vuole, tenere la contabilità dei film di questa saga. Ma forse è meglio così: di questa pellicola tra un mese non si ricorderà più nessuno, e forse non vale la pena distinguere tra i vari sequel, reboot, cross-over, spin-off e chi più ne ha più ne metta. Film che, inspiegabilmente, continuano a dare spesso molte soddisfazioni economiche ai loro produttori. Misteri del cinema. Teatro in emergenza : grave crisi del settore!! Per la grave situazione creata da questa emergenza pubblichiamo volentieri il pensiero del direttore della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Napoli
Se le restrizioni imposte sono dettate dalla necessità di salvaguardare la salute pubblica, valore essenziale e di indiscutibile priorità, noi gente di teatro, nel comprendere la difficoltà del momento, non possiamo dimenticare quanto tutto questo si tramuti in incubo per coloro che – e sono la maggior parte – vivono nella precarietà e anzi hanno fin qui fatto della precarietà stessa, se non un punto di forza (se mai fosse possibile), certamente uno stile di vita. In questo momento tanti colleghi senza lavoro e senza alcuna protezione si trovano in serie, serissime difficoltà e senza una possibilità di previsione sui tempi per l’uscita dall’incubo. Andrebbe riformulato tutto il settore e pensiamo ci sia una questione: garantire i lavoratori dello spettacolo che in situazioni come queste dovrebbero poter contare su uno stipendio minimo, di dignità. Adesso il tema è soprattutto trovare come proteggere i più deboli di una categoria già debole e precaria per suo statuto. Il pensiero va molto concretamente ad alcuni colleghi docenti, giovani e meno giovani, che non hanno spettacoli perché saltati e non hanno produttori alle spalle, e che dunque le prove erano pagate attraverso gli incassi previsti o i ben ridotti cachet quando va bene, e non hanno ora nessun introito attraverso l’insegnamento, la trasmissione della loro arte. Semplicemente, drammaticamente fermi. Anzi fermi non lo sono perché non lo sono mai stati e di certo stanno provando nuovi spettacoli. Ma molti di loro non possono contare su depositi o prestiti bancari per sopravvivere a questo momento. In altri paesi sarà certo sempre dura, ma questa protezione garantita in una qualche forma differenziata esiste… In questo caso inoltre si tratta di stato di emergenza e si dovrebbe poter coprire almeno il mancato guadagno attraverso semplici verifiche. Credo che da artisti dovremmo approfittare per imparare da questa esperienza e reimpostare tutto il settore e non lasciare indietro nessuno, garantendo un salario minimo almeno in questo tempo di calamità.
Molti ricordano in questi giorni quanto sia fondamentale la Sanità Pubblica e non sia stata una buona idea risparmiare su essa. Noi crediamo che alla sanità dei corpi debba essere affiancata la Sanitas dell’anima della cultura e della bellezza attraverso teatro musica danza etc. etc. perché garantiscono la sopravvivenza della parte specificatamente umana dell’umanità…. Dobbiamo ora agire assieme e pensare sia all’adesso con interventi urgenti e mirati sia al dopo. Non possiamo aspettarci che un giorno si dirà: “pericolo scampato, ne siamo fuori ” e tutti di corsa torneranno a teatro. Ci vorrà tempo per ricostruire e ricucire, per ristabilire un rapporto che questa interruzione ha fatto crollare rivelandosi terremoto dell’anima oltre che epidemia, o pandemia se sarà definita tale. Se questa Quaresima pare essere tremendamente assimilata a quelle dei secoli passati in cui gli attori non potevano lavorare e che vedevano come portatrice di miseria (aborrendo il colore viola) è il momento per riflettere e creare condizioni più umane e solidali … È urgente e necessaria una seria riflessione per queste categorie così a rischio e attivare delle protezioni che invece sono presenti in altri paesi a diversi livelli tutelando ad esempio il lavoro a intermittenza. La nostra solidarietà va a tutti i colleghi e colleghe e amici che vedono annullati gli impegni e sono rimandati a casa, alle associazioni culturali, alle compagnie, ai gruppi alle organizzazioni e ai singoli attori registi danzatori musicisti e lavoratori tutti delle arti performative. Il nostro pensiero attuale e il lavoro che proseguiamo alacremente con contatti quotidiani e continue rimodulazioni dei programmi accademici è volto a garantire che nulla verrà perso e recupereremo ogni docente facendo tutto il possibile e oltre… Ma intanto in questa difficile contingenza vogliamo esprimere vicinanza ai tanti colleghi e alle colleghe affinché non si sentano soli. Rivolgiamo un appello alle autorità – Stato,
Regione e Comuni – perché non facciano mancare il loro pieno appoggio a categorie che operano per la qualità della vita, per donare bellezza, per stimolare la coscienza critica. Un segnale di incoraggiamento che osserviamo sta nei nostri allievi della Nico Pepe, che oltre al lavoro giornaliero che svolgono isolatamente con la nostra guida a distanza, hanno organizzato in totale autonomia una serie di interventi attraverso letture e azioni di “pronto intervento per la salute dell’anima” effettuate nel pieno rispetto delle norme di restrizione e a distanza di sicurezza, convinti che la poesia, il sorriso attraverso il gesto e la parola che si fanno arte e cultura, siano azioni vitali e necessarie. Siamo solidali e vicini ai cittadini e alle cittadine, che ci seguono e sostengono nelle tante occasioni di incontro che abbiamo proposto e che continueremo a proporre e li assicuriamo che non vediamo l’ora di ritornare a incontrarli per proseguire, forse con maggior consapevolezza, il magnifico dialogo finora intessuto. Claudio de Maglio Direttore della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe
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