A Camerota volando con Peter Pan - Cronache Salerno
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A Camerota volando con Peter Pan di Olga Chieffi Chi non ha immaginato almeno una volta, guardando fuori dalla finestra, di poter scorgere Peter Pan, Wendy, Gianni e Michele volare oltre la luna? Lo si potrà fare live, giovedì 19 e venerdì 20 agosto nell’arena all’aperto del Teatro Kamaraton di Camerota capoluogo, ove alle ore 21,30, andrà in scena il musical Peter Pan, per la regia di Roberta Nicolella e Lucrezia Pellegrino, che riunisce nei suoi i magici personaggi nati dalla mente di James Matthew Barrie che, con “Peter e Wendy”, nel 1911 ha creato un mito ancora oggi attualissimo capace di toccare tante sfere della nostra società: da quella psicologica a quella filosofica, entrando nel mondo della letteratura e in quello della musica con Edoardo Bennato e il famosissimo album “Sono solo canzonette”, che ha consacrato Peter Pan e tutto il suo mondo nell’olimpo della musica italiana. Gli attori della compagnia amatoriale La Meglio Gioventù, ritornano in scena per l’abituale doppio appuntamento estivo sotto le stelle per riprodurre le magiche atmosfere del romanzo. I personaggi, Wendy cui darà voce Teresa Nicolella e Giglio Tigrato affidato ad Antima Magliano, incanteranno con la loro bontà e generosità, mentre Capitan Uncino (Alessandro Magliano) e Spugna (Andrea Ruocco) sono i cattivi, ma non troppo, della storia, destinati a scontrarsi con il mondo di Peter Pan interpretato da Francesco D’Angelo, eterno fanciullo che si rifiuta di diventare adulto, mentre a completare il cast saranno Amedeo Volpe (John) e Maria Scarpitta (Michael), Enza Del Gaudio (Zia Lucy) e Antima Magliano e Alessandro Magliano, nel ruolo anche dei genitori di Wendy. La fiaba come racconto capace di ironizzare, capace di trasformare anche i personaggi più negativi in personaggi divertenti attraverso l’esasperazione dei difetti visti in
chiave comica. Spugna e tutta la ciurma sono grotteschi nella loro cattiveria, comandati da un pirata egocentrico e narcisista ma a tratti quasi misericordioso. Giacomo Uncino ossessionato dal tempo, rappresentato dal Coccodrillo che un giorno divorò la sua mano insieme ad una sveglia e che inesorabile, con il suo ticchettio, ricorda al Capitano l’incombenza della vecchiaia. Non sono da meno i personaggi femminili: Wendy, Trilly e Giglio Tigrato eternamente innamorate del giovane Peter sono in realtà donne dalla forza incredibile capaci di sacrificare anche se stesse in virtù dei loro ideali. Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere mai, non cresce mai davvero ed è infatti sempre vivente che sia fiaba o realtà. Anticipatore, visionario, dalla verve incontenibile, irriguardoso, Bennato ha messo, con il suo solido Neapolitan Rock, le sue ballate e la bella melodia, alla berlina il potere e le sue manifestazioni. Grandi metafore, oggi ancora valide. Era il 1980 quando un giovane artista napoletano, Edoardo Bennato, pubblicò il suo ultimo album “Sono solo canzonette” e nel lato B della cassetta inserisce alla traccia numero uno una canzone destinata a restare indelebile nella memoria di intere generazioni: “L’isola che non c’è”. Bennato volle trasmettere attraverso questo brano dei valori morali imprescindibili dell’essere umano quali la speranza, il coraggio e il desiderio sconfinato di sognare a cui mai bisogna sottrarsi poiché “Chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle/Forse è ancora più pazzo di te…”Accompagnato dalla sua inseparabile armonica a bocca, il cantautore napoletano con grande maestria cucì su questa canzone leggendaria un arrangiamento perfetto, alternando all’arpeggio di chitarra un assolo di armonica da pelle d’oca. Attraverso la figura di Peter Pan, il bambino che non voleva crescere, Bennato volle forse ritrarre la personalità maledetta dell’artista, desideroso di sfuggire alla realtà ma allo stesso tempo condannato dalla cupa visione materialistica e disincantata della società. Un rimando forse all’Albatros del poeta ottocentesco Charles Baudelaire, il quale paragonava la figura del poeta a quella di un maestoso volatile il quale,
purtroppo, non appena smette di volare, appare ridicolo e goffo e deriso dagli uomini. Eppure, la vena artistica di Bennato non si limitò a raccontare la vicenda di Peter Pan solo dal punto di vista del protagonista, bensì realizzò altri incredibili pezzi quali Dopo il liceo che potevo far (ispirata al secondo di Capitan Uncino, Spugna), Nel covo dei pirati (dedicata a Wendy) e Il Rock di Capitan Uncino, scritta in onore dei pirati e del loro comandante, acerrimi nemici dei Bimbi Sperduti, che a Camerota saranno Francesca Ruocco, Benedetta Colacelli , Alessandra Del Gaudio e Tina Berardinelli. In un ironico e divertente pezzo rock, Bennato ripropone il duello tra Peter Pan e il perfido Capitan Uncino dal punto di vista del pirata, il quale racconta tutte le proprie sventure: dalla mano in pasto al coccodrillo alla ciurma di imbranati come Spugna di cui è il capo. Senza ombra di dubbio, la parte più spassosa del brano è il coretto dei pirati che si alterna allo spaventoso monologo di Capitan Uncino: “Io sono il professore della rivoluzione/per scuotere la gente, non bastano i discorsi/ci vogliono le bombe”. Ma la favola resta tale e nelle favole, nelle canzonette c’è qualcosa che ci può educare a volare, a non negarci la possibilità di spazi utopici, di spinte verso l’alto, a orientarci verso l’isola che forse c’è, perché in fondo è il viaggio che fa crescere ciascuno di noi e la meta è solo un punto da cui ripartire, grazie a quella polvere magica che spargeranno i coreografi Alessandra Del Gaudio, Emilia Volpe , Tina Berardinelli e Cristina Pellegrino, il Sound designer Cristian Del Gaudio, le luci di Romeo e Valentino Iannuzzi, le Vocal coach Teresa d’Alessandro ed Antima Magliano, gli scenografi Tommaso del Gaudio, Vincenzo Sgueglia ed Alessandro Magliano e ancora le costumiste e trovarobe Pina Mea, Sabina Valiante e Nicola Napolitano.
Crisi del pomodoro, D’Acunzi accusa gli autisti di Antonio Abate Già dal prossimo autunno il rischio fondato è quello di trovare sugli scaffali dei supermercati i barattoli di conserva di pomodori con il prezzo aumentato. Per le tante famiglie abituate a fare la classica provvista alle porte dell’autunno l’ipotesi di una sensibile ma soprattutto inattesa variazione di costi è davvero seria. La stagione 2021 è stata caratterizzata da una serie di eventi negativi che determineranno un calo della produzione ed un’impennata dei prezzi. Le cosiddette ‘voci’ da smarcare sono tante: le impreviste alluvioni di luglio, la sopraggiunta siccità ed il caldo torrido di questi giorni, la mancanza di manovalanza (soprattutto autotrasportatori), le difficoltà nel reperire le materie prime per la realizzazione dei barattoli e per finire i costi di produzione lievitati del 10 – 15%. Insomma, un quadro problematico che rischia di mandare in malora anche quello fin qui raccolto, con le conseguenze che è facile intuire. I produttori della Campania e soprattutto della Puglia, con l’area di Foggia in testa, stanno pagando un dazio enorme per il calo della produzione che sfiora il 20%, con una perdita che al momento può essere quantificata in circa 10 milioni di euro, secondo una stima della Cia Campania, l’organizzazione di categoria degli agricoltori. E la nostra regione sta per subire un ennesimo danno perchè è in Campania che si registra la presenza della stragrande maggioranza delle aziende che si occupano di lavorare il pomodoro raccolto. Le prime avvisaglie a metà luglio quando alluvioni e grandinate avevano fatto danni sulle molte piante e pomodori in fase di crescita, danneggiandole in modo irrimediabile. A questi eventi climatici inusuali si sono aggiunte poi le altissime temperature dell’ultima decade di luglio e di questo scorcio
di agosto con danni aggiuntivi sulle piante. Il caldo torrido e l’assenza di acqua hanno provocato uno shock termico ed idrico dai guasti irrimediabili. Per questo la stessa Cia ha chiesto al Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di attivare interventi mirati per gli agricoltori come fatto l’anno scorso in occasione degli effetti della pandemia su tutta la filiera. Un fatto ancora più assurdo se si considera che difficilmente si raggiungeranno le quantità prodotte del 2020, nonostante quest’anno il Centro Sud, complessivamente, abbia fatto registrare un aumento del 14% delle superfici coltivate a pomodoro, col dato assoluto che si attesta a 32.540 ettari. La questione è che gli effetti sono amplificati anche da non meno gravi problemi di natura logistica, ovvero dalla crisi dell’autostraporto e la reperibilità delle materie prime come la banda stagnata per realizzare i barattoli. E’ quasi surreale che non si trovi chi trasferisca il pomodoro dalla sede di coltura a quella della lavorazione. E quel poco che si è salvato nei campi rischia di finire che marcisca nei depositi o, peggio ancora, bruci sulle piante. «Stiamo lavorando a pieno ritmo – afferma Pasquale D’Acunzi dell’azienda conserve alimentari Fratelli D’Acunzi che produce a marchio “La Carmela” – ma la verità è che non si riesce a fare fronte al trasporto dei pomodori che rischiano di restare sui campi a marcire, non si trovano gli autisti e spesso la motivazione, dobbiamo dircelo, sta pure nel reddito di cittadinanza. Poi bisogna aggiungere anche che ci sono i tempi di carico e viaggio che vengono conteggiati allo stesso modo e questo incide non poco su tempi e costi. E’ stato chiesto anche al ministero di intervenire e regolare meglio la questione ma fino ad ora tutto resta ancora così. E’ assurdo che a decidere la sorte del pomodoro siano gli autisti» Anche la difficoltà di reperire la materia prima per i barattoli sta influenzando la produzione: «Della carenza di banda stagnata sapevamo già da tempo ed abbiamo cercato di organizzarci. Ma se sgarri nella produzione ed hai necessità di ulteriori barattoli li paghi cari e non con tempi certi». Per D’Acunzi a mettere in difficoltà l’industria conserviera campana non è la
concorrenza cinese, come si dice in giro, ma gli aumenti delle varie voci che compongono i costi di produzione: «Sono i fattori di costo a determinare i prezzi. Se si tiene conto che l’energia è raddoppiata, il gas è arrivato a tre volte tanto, lo smaltimento del CO² a due volte. Mettiamoci anche gli aumenti dei prezzi per lo scatolame ed il quadro è fatto. Solo il pomodoro, per ora, non ha avuto nessun sbalzo di quotazione. Speriamo sia così anche in futuro». Resta il fatto che in Italia, la campagna di produzione dell’estate dell’anno scorso si chiuse con un incremento (+8% rispetto al 2019) dei quantitativi conferiti all’industria conserviera nazionale. Nel 2020 furono conferiti all’industria circa 5,16 milioni di tonnellate di pomodoro fresco. Un risultato che difficilmente verrà realizzato nel 2021. Su Priscilla Salerno passa la linea Casciello, il nuovo Psi lascia Si spacca subito la triade Forza Italia, Udc e Nuovo Psi che ieri sera si è riunita per stabilire le quote dei candidati nelle liste. Il pomo della discordia la candidatura di Priscilla Salerno sostenuta da Gaetano Amatruda per il Nuovo Psi. Casciello ha ribadito nella riunione la propria posizione contraria: “Non è una questione politica ma di elettorato – spiega Casciello che poi ha abbandonato la riunione che è stata aggiornata a domani. La frattura si è poi consumata, visto che il no di Casciello che ha minacciato di non presentare candidati, quando Amatruda ha dichiarato che i suoi quattro candidati, tra cui Priscilla Salerno e l’avvocato Mammone, sarebero stati inseriti in una lista civica di Sarno.
Operazione che pare destinata a naufragare perchè lo stesso Sarno, che poi ha raggiunto la riunione ha dichiarato che le sue liste sono al completo. Senza dimenticare, anche in questo caso, il no secco di Salvatore Memoli. Allariunione erano presenti per Forza Italia Enzo Fasano Guido Milanese, ma ancora assenti Lello Ciccone che si è fatto rappresentare da Luca Esposito e Marzia Ferraioli. Per l’Udc, assente Mario Polichetti perchè fuori Salerno erano presenti Enzo Casola e Giovanni Basso, e Luigi Baviera per i totiani. La riunione, che si è svolta al POlo nautico, è stata aggiornata a stasera dopo il forfait di Amatruda. Infine il consigliere regionale dell’Udc Falanga sta trattando con Ernesto Sica. Voci di corridoio dicono che l’ex sindaco vorrebbe allestire la lista della’Udc. Fabiani prova a convincere Musacchio e tratta Rodrigues SALERNO – Il giorno di Simy. Oggi dovrebbe, meglio usare il condizionale, arrivare la tanto attesa fumata bianca. L’ostacolo della Fiorentina sta rallentando un’operazione che la Salernitana ha già chiuso. L’accordo con il Crotone c’è, col giocatore anche. Restano da definire solo gli ultimi dettagli e poi finalmente terminerà la telenovela di quest’estate 2021. Il silenzio e il ritardo che circondano l’operazione però fanno capire che non tutti i dettagli siano stati limati. Ed infatti, la Salernitana, in ogni caso, continua a monitorare a 360° il mercato degli attaccanti. Fabiani tenta il colpo grosso con Gerson Rodrigues centrocampista della Dinamo Kiev. Il Genoa ha dato un ultimatum a Lammers dell’Atalanta su cui si è inserito in maniera prepotente il Verona. I granata restano lì in agguato,
così come per Piccoli, sempre dell’Atalanta, che Gasperini vorrebbe tenere in rosa ma su cui forte c’è lo Spezia. Il nome nuovo accostato alla Salernitana è quello di Ounas del Napoli, l’anno scorso in forza al Crotone. Il giocatore vorrebbe restare a Napoli e sta facendo di tutto per convincere Spalletti . Il Napoli sarebbe contrario al prestito e vorrebbe cederlo nel caso solo a titolo definitivo a cifre obiettivamente improponibili per le casse granata. In ogni caso il club granata ha fatto un sondaggio anche perché la trattativa con la Sampdoria per Caprari non si è ancora sbloccata anche perché il giocatore preferirebbe la soluzione più vicina rappresentata dallo Spezia. Il club blucerchiato vorrebbe inserire anche Chabot che però non entusiasma Castori che spinge per Gagliolo, senza aver perso la speranza di poter arrivare a Caceres. Intanto Fabiani prova a convincere Musacchio, ex difensore del Milan svincolato. Oltre Monza e Parma anche lo Spezia ha sondato l’esterno ex Juventus e Fiorentina che ha preso qualche giorno di tempo per sciogliere definitivamente le riserve. Sempre in difesa è spuntata l’ipotesi Tonelli mentre è sempre viva la pista che porta a Bani del Genoa. A centrocampo con Leris della Sampdoria e Grassi del Parma sullo sfondo, la Salernitana segue con attenzione l’evolversi della vicenda Mancosu. Il giocatore ma soprattutto il suo agente sono ai ferri corti con il Lecce e con il ds Corvino. L’addio è inevitabile, anche perché Mancosu è appetito in Serie A. Il calciatore ha una clausola rescissoria di 2,5 milioni ma vista la situazione potrebbe liberarsi per una cifra intorno al milione. Si è mossa la Spal, oltre la Salernitana mentre il calciatore preferirebbe accasarsi al Cagliari che al momento non ha però mosso passi ufficiali. L’ex Chievo Viviani, classe 2000, può rappresentare un’alternativa anche se Castori ha chiesto un calciatore già pronto per la massima serie. Per quanto riguarda il mercato in uscita, la Salernitana ha congelato almeno fino al match di Bologna la partenza di Schiavone. Senza Di Tacchio squalificato, Castori contro i felsinei non vuole ritrovarsi con le scelte obbligate e con un organico carente dal punto di
vista numerico, visto il periodo dell’anno. Firenze e Giannetti che continuano ad allenarsi in separata sede attendono notizie ma soprattutto offerte. Per il centrocampista c’è l’ipotesi Pescara, mentre per l’attaccante non ci sono offerte. Cava, «Una città di oltre 50 mila abitanti meritava ben altra guida» di Pina Ferro «Una città di oltre 50 mila abitanti meritava ben altra guida. Il sindaco Servalli e la sua di giunta, secondo Il mio parere, stanno fallendo sotto tutti i punti di vista. Io sono presente sul territorio, parlo con la gente, discuto e sento. Oggi sono in diversi che non voterebbero più per Servalli. La città, e lo dico con convinzione, è abbandonata a sé stessa, molto più sporca di prima, non vi è manutenzione. Ho contestato, ho proposto, intervenendo energicamente in Consiglio Comunale. alcune soluzioni e qualcosa sono riuscito ad ottenerle. Ho sollecitato interventi adeguati, da farsi sulle frazioni, ma non mi sono giunti segnali di buona volontà». A sostenerlo è il consigliere comunale e capogruppo de “La Fratellanza”, Luigi Petrone il quale sottolinea che:«Il fallimento di Servalli è tutto racchiuso nel bilancio consuntivo 2020 con un disavanzo di 12 milioni di euro. Stiamo ancora aspettando, fuori termine, la delibera di approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 e di poter leggere il parere rilasciato dall’Organo di Revisione.
Siamo fortemente critici e formuliamo un giudizio, complessivamente negativo, sull’operato dell’attuale Giunta Comunale. Riassumo schematicamente i principali elementi su cui si basa questo giudizio negativo: latitano le realizzazioni (almeno quelle che starebbero a cuore di tanti cittadini); la città appare sempre meno vivibile (traffico, parcheggi, cura dell’ambiente, ecc.); crescono le imposte (in una misura particolarmente vistosa); appaiono mal utilizzate le risorse a disposizione (non soltanto quelle finanziarie, beninteso); si è deciso di vendere parte del patrimonio comunale per fare cassa; è disastrosa la situazione degli impianti sportivi; si è proseguita la politica degli “annunci” in materia di recupero dei “contenitori storici” è diminuita la capacità d’intervento dell’amministrazione in materia di servizi sociali; infine, ultima in elenco ma prioritaria per importanza, la corretta e chiara elaborazione del Puc. Ma al peggio non c’è mai fine». Cosa poteva essere fatto in questo periodo di Covid e non è stato fatto per i cavesi? «Il covid-19 ci ha fatto aprire gli occhi, non solo sulla pochezza e fragilità dell’uomo di fronte alla natura. Le istituzioni hanno emanato disposizioni estremamente restrittive che hanno avuto una ricaduta in termini economici molto pesante su quasi tutti i settori della nostra città. A Cava, nonostante le roboanti dichiarazioni di Servalli, effettuate nel corso del Consiglio Comunale del 21 gennaio 2021, l’Amministrazione riuscì, solo dopo un mese, a rendere idonei, presso l’attuale sede della Protezione Civile ex Circoscrizione, i locali da utilizzare per la campagna vaccinale dei nostri concittadini. Per colpa della inettitudine dell’amministrazione, la campagna vaccinale a Cava iniziò con grave ritardo. Grazie alla loro manifesta incapacità, l’ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni non fu inserito tra quelli in cui si effettuavano le vaccinazioni degli over 80. I cittadini ultra 80enni cavesi furono invitati a recarsi a Salerno per la somministrazione del vaccino.
Occorreva invece intervenire con forza, per tutelare i più fragili e i più colpiti da questa epidemia. Occorreva limitarne il più possibile i disagi dei nostri anziani. Bisognava anche chiedere la presenza dell’Esercito sul territorio di Cava, per accelerare la logistica con presidi mobili. Importante rimane il ruolo delle famiglie nella gestione dell’emergenza scolastica. Occorre istaurare una collaborazione attiva tra “scuola e famiglie”, che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia, nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva. Particolare attenzione deve essere rivolta ai referenti scolastici per Covid-19 che vanno adeguatamente istruiti e inseriti in una rete con le altre figure analoghe. In ogni scuola devono svolgere un ruolo di interfaccia con l’Asl e le famiglie». Pulizia piazza San Francesco, c’è chi rimpiange la sua presenza di un tempo … «Il santuario è un punto di riferimento per tutta la comunità cavese. A suo tempo, non ho fatto nulla di straordinario. Ho curato, sotto l’aspetto organizzativo, il flusso del turismo- religioso ed ho evitato il degrado della piazza San Francesco, chiedendo e ottenendo la manutenzione dal Comune. In molte circostanze, con l’aiuto di alcuni fedeli, ho curato il verde e le fioriere presenti sul sacrato. Ho cercato poi il confronto con i giovani che stazionavano e stazionano, tutt’ora, sul sacrato il sabato sera. Mi sono dibattuto con loro, tra il massimalismo e l’interpretazione “morbida”, tra la scelta dell’educazione sistematica e quella della presenza nei luoghi, tra una certa interpretazione della prevenzione e i progetti di recupero, tra la considerazione delle nuove forme di marginalità e rischio». Ospedale di Cava verso quale futuro? «Il nuovo ospedale per la città di Cava de’ Tirreni è un progetto ambizioso, che ho portato all’attenzione della cittadinanza. Insieme all’architetto Vincenzo Sorrentino, ho
proposto, la costruzione di un presidio ospedaliero nella zona Asi della frazione Santa Lucia, rispolverando un vecchio progetto del sindaco Eugenio Abbro. Il 17 giugno u.s., l’idea del nuovo nosocomio cavese è arrivata in Consiglio comunale ed è stata approvata dall’Assise cittadina. Un piccolo passo per la realizzazione del progetto che, nasce anche per fronteggiare la difficile situazione dell’attuale ospedale cavese, il “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”. La situazione dell’attuale ospedale è drammatica. Tra qualche anno, obbligatoriamente per legge, l’attuale ospedale di Cava de’ Tirreni, non avrà più la struttura con i requisiti minimi e dovrà chiudere definitivamente. Vogliamo prevedere il futuro? Quello che ci interessa è che tutta la città, attraverso i consiglieri, vuole andare dalla Regione per il nuovo ospedale. Un anno fa non si parlava del nuovo ospedale. Per progettare la chiesa mi ci sono voluti 15 anni. Tre volte a settimana bisognava andare alla sovrintendenza, quindi è un iter molto lungo. Noi siamo qui per raccogliere la volontà popolare. Se tutti quanti portiamo avanti l’idea del popolo cavese alla Regione, il nuovo ospedale ci sarà! L’ospedale è il fiore all’occhiello per tutti quanti noi. Non è la volontà della Fratellanza, ma la volontà comune di tutti i cittadini cavesi!» A Cava ci si lamenta dell’assenza degli spazi verdi a sufficienza per i bambini. Cosa proponete? «In città vi sono alcuni Parchi Giochi con spazio verde in completo stato di degrado e abbandono. Si tratta delle pochissime strutture comunali sparse un po’ per della città, dove quotidianamente si ritrovano i bambini che dovrebbero poter giocare in sicurezza, ma qualcosa negli anni è cambiato, trasformando i luoghi in parchi fantasma. il gruppo de La Fratellanza, ha più volte fatto richiesta all’Amministrazione Comunale di “adottare provvedimenti urgenti per la manutenzione” ottenendo, in alcuni casi, solo
una superficiale pulizia dei luoghi. Una volta questi Parchi erano un punto di attrazione anche per le famiglie, mentre oggi versano nell’incuria più totale. A preoccupare è soprattutto il pessimo stato di manutenzione dei giochi utilizzati dai bambini che, rischiano di farsi male. La sicurezza deve essere al primo posto, purtroppo però l’Amministrazione Comunale continua a prediligere altre situazioni. Così, è stato inevitabile richiedere formalmente un intervento urgente. Ovviamente, la richiesta nasce soprattutto in seguito alle numerose segnalazioni e lamentele palesate dai cittadini. Attendiamo speranzosi. Cosa proponiamo? A Cava manca un Parco Inclusivo (accessibile ai diversamente abili). Abbiamo in mente un progetto per la realizzazione di un nuovo Parco Inclusivo attrezzato con ludoteca e aree gioco per i più piccini. I bambini non accedono ai giochi tutti nello stesso modo ma tutti hanno il diritto di poter giocare. Giostrine senza barriere si devono integrare con arredi e le pavimentazioni devono essere facilmente percorribili con un passeggino o una carrozzina (sedia a rotelle)». M5S, Conte a Salerno giovedì incontra candidati amministrative “Siamo davvero felici che il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte abbia deciso di venire a Salerno già nella mattinata del 19 agosto. Faremo una passeggiata in città e poi ci sarà un incontro con i candidati e i simpatizzanti.
Riteniamo sia partito davvero un nuovo corso e che questa sia la strada migliore. Il neo Presidente vuole infatti costruire da subito un legame forte con i territori.” Così in una nota congiunta i parlamentari salernitani Andrea Cioffi, Nicola Provenza e Angelo Tofalo. “Abbiamo lavorato per mesi, nonostante le tante difficoltà, alla realizzazione di un patto civico per la nostra Città, un patto aperto a tutte le migliori energie della nostra comunità. Oggi – si legge ancora nel comunicato – facciamo parte di un’ampia coalizione di 8 liste che ha trovato nella Preside del Liceo Statale Alfano I, Elisabetta Barone, la sintesi di questa alleanza civica. Il nostro obiettivo è riprogettare la città di Salerno che oggi è completamente abbandonata al suo declino. Vogliamo far tornare al voto quei 30000 salernitani che da tempo non partecipano più alla vita politica della città. La presenza del presidente Conte porterà nuova linfa e coinvolgerà tante persone vogliose di attuare un reale cambiamento”. Hot music con la Skizzekea Band La coinvolgente formazione salernitana infiammerà stasera il lungomare di Capitello d’Ispani, con il suo mix di musica che spazia dalla dance anni ’70 ai successi di Renato Carosone e Renzo Arbore Di OLGA CHIEFFI Il dopo-Ferragosto dell’ Oasi dell’ ozio creativo, il cartellone estivo varato dalla nuova amministrazione del Comune di Ispani, guidato da Francesco Giudice, sarà ancora
più caldo. Infatti, stasera, a partire dalle ore 21,30, i giardini di Capitello, ridente frazioncina marina, saranno letteralmente infiammati dalla musica degli Skizzikea Band, che schiera Tony Musante voce e chitarra, Massimo Ariano al sassofono tenore, Dario Brogna alla batteria e Alessandro Sergio al basso. Gli Skizzekea Band sono una band esplosiva capace di infiammare gli animi degli spettatori con suoni e sound mediterranei e alla cui presenza il tempo trascorre sempre troppo rapidamente. La Band nasce nel 2004 ed è un progetto proveniente dalle varie esperienze musicali, dei componenti. La loro caratteristica musicale è sfruttare i temi più conosciuti del pop-jazz, unito ad un repertorio classico italiano o napoletano. La fusione di suoni e ritmiche quali brani di Renato Carosone rivisitati in stile Renzo Arbore e brani di autori internazionali, fanno sì che la Band si caratterizzi e si distingua nel panorama musicale. Il particolare più estroso è certamente la voce di Tony Musante che riesce a coinvolgere il pubblico in modo quasi teatrale, un linguaggio, il suo, che non ha come scopo principale una rivendicazione culturale di tipo intellettuale, ma è principalmente uno strumento di espressione efficace, autentico e diretto che nasce nel contesto urbano e diventa un elemento di riconoscimento fondamentale nella produzione artistica della band, attraverso termini e suoni a volte ‘mascherati’ o ‘mimetizzati’ che diventano simbolo di riconoscimento di una sorta di ‘appartenenza’, che però nasce come conseguenza logica di un retaggio riflesso nel quotidiano, immediato, comprensibile e altamente comunicativo. La loro musica nasce dall’esigenza di creare un sound innovativo finalizzato alla rielaborazione dei classici napoletani e non solo, con la tecnica del mash-up: gli Skizzekea, infatti, uniscono la tradizione napoletana alle hit internazionali, attraverso un crossover di stili che va dal pop, all’house, hip hop, funky, raggaeton ed electro pop, dando vita ad un new neapolitan Style. Una formazione che pur provenendo da diverse realtà musicali, ha creato tra i componenti, sinergia ed empatia, grazie non solo dalla
continua frequentazione ma soprattutto dalla performance, condita “napoletanità” che li contraddistingue. Passione, talento e indiscutibile professionalità, per l’esigenza di creare qualcosa di nuovo, innovativo, attingendo alle nostre tradizioni musicali, per dare nuova luce alle sonorità partenopee che in modo naturale si fondono con i ritmi del mondo, dando così voce alle mille sfumature della musica internazionale, mantenendo nel loro cuore il calore del sud e quella viscerale passionalità che viene espressa da ognuno a seconda della propria linea stilistica, creando una moltitudine di stilemi che ricordano tutto il mondo, varie epoche e sensazioni proiettati da quattro anime napoletane. Ritrovato sugli scogli del Masuccio salernitano un uomo privo di vita Ritrovato sugli scogli del Masuccio salernitano un uomo privo di vita. Sul posto i vigili del fuoco e i volontari dell’Humanitas Migliorano le condizioni di Enzo Faccenda Sta meglio dopo una serie di accertamenti e di esami l’ex arbitro salernitano Enzo Faccenda, ricoverato d’urgenza al
Ruggi dopo aver accusato un malore tra sabato e domenica E’ morto l’ingegnere Vincenzo Ilardi Si è spento all’età di 83 anni l’ing. Vincenzo Ilardi. Nato a Napoli il 19 luglio 1938, vissuto in numerose città italiane al seguito del padre funzionario di Prefettura, fu da giovane cadetto dell’Accademia Militare di Modena. Congedatosi con il ruolo di capitano del Genio Militare, si laureò in Ingegneria Civile all’Università degli Studi di Roma. Si trasferì a Salerno dove divenne uno degli ingegneri più apprezzati lavorando in tutta la provincia ed espandendo le sue attività a livello nazionale. La sua firma figura in opere infrastrutturali ed edilizie di rilievo strategico. Fu professore di Topografia negli Istituti tecnici ed assistente alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli. E’ stato artefice di numerose iniziative imprenditoriali nel settore edilizio e del turismo, trasformando, tra l’altro, il vecchio scasso di Pastena nel moderno Hotel Polo Nautico che oggi accoglie migliaia di turisti italiani e stranieri. Suo il sogno, che ha affidato alle generazioni future, di realizzare nella zona orientale un porto turistico ed una grande piazza per i cittadini salernitani. Più volte componente della Giunta dell’Associazione degli Industriali di Salerno, membro del collegio dei Probi Viri della medesima Associazione, già componente del Consiglio di Amministrazione dell’Universita’ di Salerno, Vice Presidente del gruppo terziario avanzato e del BIC Campania Sud, membro di consigli di amministrazione di società pubbliche e private.
Lascia due figli, Antonio ed Angelo, impegnati nelle aziende di famiglia. La salma giungerà presso la nuova parrocchia di San Felice e Santa Maria Madre della Chiesa in via Roberto Virtuoso n 3 Torrione Alto Salerno (Parco del Galiziano) domani 18 agosto 2021 alle ore 11 dove si celebrerà il rito funebre.
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