Matrimoni, De Luca cambia idea Ora niente limite di invitati
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Matrimoni, De Luca cambia idea Ora niente limite di invitati di Monica De Santis Marcia indietro di Vincenzo De Luca per quanto concerne le nuove disposizioni in merito ai matrimonio e gli altri ricevimenti. Marcia indietro avvenuta dopo l’incontro di ieri a Palazzo Santa Lucia, con l’Unità di Crisi e i rappresentanti del comparto wedding, i quali hanno segnalato la grave crisi del settore e gli ulteriori danni che l’ordinanza dei giorni scorsi poteva causare. Così De Luca ha annunciato un nuovo protocollo di sicurezza, in relazione alle cerimonie, che sarà più rigoroso e nel contempo darà la possibilità di svolgere le stesse nel mese di ottobre compatibilmente con la situazione epidemiologica della Campania. Il Governatore ha rivisto la sua decisione dopo che un numero considerevole di cerimonie di nozze si sta spostando fuori Campania creando un danno economico non da poco, e al tempo stesso anche un danno sanitario, relativo alla mobilità e alla carenza di controlli. Le associazioni di categoria hanno fatto notare al presidente il rischio per gli stagionali rispetto al conseguimento degli ammortizzatori sociali. Così alla luce di questi fatti si è deciso di consentire con forme di controllo più rigorose rispetto al precedente protocollo, l’organizzazione delle cerimonie di matrimonio senza dare al momento alcuna scadenza, se non quella di un esame periodico, ogni 15 giorni con i rappresentanti del comparto, della situazione epidemiologica. Nella giornata di domani sarà emanata una ordinanza ad hoc, nella quale verrà disposto, tra l’altro, che per ogni cerimonia, gli organizzatori dovranno fornire obbligatoriamente le generalità di due responsabili, uno per le cucine, uno per le sale. Ogni cerimonia dovrà inoltre essere segnalata in anticipo all’Unità di Crisi, che a sua
volta informerà le forze dell’ordine per poter effettuare controlli sull’osservanza dei protocolli già esistenti. A margine della riunione, con un forte richiamo al senso di responsabilità di tutti, si è discusso anche degli assembramenti notturni. I luoghi di aggregazione della movida, in tutta la regione, saranno ancora di più monitorati in questo fine settimana prima di ulteriori drastiche decisioni. REGIONE TROPPO FRAGILE. Sul tema dell’emergenza Covid il Governatore è poi tornato a parlare nella consueta diretta del venerdì. “Ho domandato agli epidemiologi perchè c’è stato questo aumento dei contagi in Campania. La prima valutazione che mi hanno proposto è che nel momento in cui da maggio abbiamo aperto tutto in Italia, la Campania diventa la regione più fragile per una ragione oggettiva, perchè siamo quella con la densità abitativa più alta d’Italia. Altro elemento è che le regioni del nord, in particolare la Lombardia sono uscite dall’emergenza pesante, molto più tardi rispetto alla Campania. Avranno quindi un ritardo di contagio nella ripresa autunnale. Terzo motivo è che noi facciamo in Campania uno screening molto più ampio di quello che prescrive il ministero della Salute. Noi abbiamo ricostruito la catena dei contatti non solo sui familiari, ma anche sugli amici, sui contatti episodici, sui colleghi di lavoro. Anche negli ospedali facciamo dei controlli molto più ampi, su tutti quelli che entrano negli ospedali. Noi dovremmo depurare il dato che diamo al ministero, del 25%”. COMPORTAMENTI IRRESPONSABILI “Una foto che ritrae gli alunni di un liceo di Salerno riuniti in capannelli e senza mascherine. E il video di una festa al centro storico di Napoli, questi sono comportamenti irresponsabili ha detto ancora De Luca – Dopo l’estate, c’è stato il dilagare di comportamenti irresponsabili come se si fosse diffusa l’idea che il Covid non esistesse più. C’è stata l’apertura dell’anno scolastico e si va verso il periodo dell’epidemia influenzale. Due elementi che devono rappresentare una preoccupazione in
più e che ci devono suggerire di tornare ad avere comportamenti responsabili altrimenti il problema diventa serio. Capiamoci bene se abbiamo gli assembramenti davanti alle scuole e ci sono centinaia di ragazzi senza mascherine, tra due settimane cominceremo a registrare le conseguenze di questi comportamenti. In occasione della festa al centro storico di Napoli abbiamo trovato 30 positivi tra i ragazzi che hanno partecipato a quell’evento. All’Asl Napoli 1 è toccata la ricostruzione dei contatti, oltre un centinaio. Urgono – ha concluso – comportamenti rigorosi come a febbraio, marzo e aprile altrimenti ci facciamo male” “Urge un incontro con De Luca, gli ultimi provvedimenti stanno ammazzando l’economia di tutta la Regione” Non si placono le polemiche legate all’ultima ordinaza del governatore De Luca. Polemiche legate soprattutto alle tante restrizioni emesse nei confronti del settore del wedding che ha già subito grosse perdite durante il periodo del lockdown. Confesercenti Campania scrive alla Regione Campania e, segnatamente, al Governatore Vincenzo De Luca. Nella lettera, scritta congiuntamente da Confesercenti Campania e da Aicast Campania, con le firme dei rispettivi presidenti Vincenzo Schiavo e Antonino Della Notte, c’è la richiesta di «un incontro urgente al fine di presentare alcune proposte per fronteggiare l’emergenza Covid 19 salvaguardando le imprese e
i lavoratori». Nella missiva spedita oggi si legge anche che «l’incontro è necessario per evitare la chiusura delle attività che porterebbero alla cessione di migliaia di imprese del settore della ristorazione, eventi e in generale del comparto turismo e del settore moda». Il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo aggiunge: «Chiediamo un incontro urgente al Governatore – ribadisce – perchè dobbiamo dare assolutamente risposte concrete alle nostre aziende. Gli assembramenti non sono legati alle attività commerciali, ma ad una questione di cultura e di rispetto delle regole. Lo Stato e le Regioni hanno il compito di aumentare i controlli: non possiamo far pesare sulle spalle degli imprenditori l’aumento dei contagi. Le nostre imprese sono in enorme difficoltà, da mesi non incassano introiti sufficienti. In questo momento non è opportuno ledere ulteriormente l’economia della Campania, anche perchè in altre regioni non ci sono queste regole così rigide. Tanti sposi, per esempio, stanno spostando i loro matrimoni verso il Lazio o la Puglia: in questo modo si ammazza ancora di più l’economia della nostra regione e inoltre gli assembramenti ci sarebbero comunque e il problema contagi resterebbe. Il confronto è importante, anche per evitare che una decisione venga presa dall’oggi per il domani: tutto ciò crea ulteriore confusione ed altri danni. L’esempio resta quello dei matrimoni: annullare pochi giorni prima un evento del genere significa azzerare 40-50mila euro di investimento delle famiglie degli sposi, gravando sul loro bilancio e su quello dell’intera filiera legata ai matrimoni» “I mercati non possono
chiudere, noi non siamo untori”. Appello dell’Anva Salerno al governatore De Luca. Il presidente Ciro Pietrofesa chiede un passo indietro della Regione Campania di Erika Noschese “I mercati non possono chiudere”. A lanciare l’appello al governatore De Luca è Ciro Pitrofesa, presidente dell’Anva Salerno che, nei giorni scorsi, ha provveduto a scrivere al presidente di Palazzo Santa Lucia affinchè gli operatori mercatali possano avere la possibilità di continuare a lavorare. I mercatali, di fatto, sono ad oggi quelli più colpiti dall’emergenza Coronavirus: anche dopo il lockdown, per loro la ripresa delle attività è avvenuta lentamente, con una serie di norme da rispettare. Ad oggi, l’ipotesi di una seconda chiusura imposta dai vertici di Palazzo Santa Lucia, come anticipato nei giorni scorsi proprio da De Luca, mette in allarme i mercatali. Da qui l’appello del presidente dell’associazione di categoria Anva Salerno: “Non siamo gli untori del Covid, chiediamo solo di poter lavorare e di non dover subire un’ ulteriore limitazione nel nostro lavoro. Bene le restrizioni e le misure anticovid ma non è pensabile di fermare le attività produttive”. L’ultima ordinanza emessa dal governatore, infatti, conferma la sospensione di sagre e fiere e, in generale, ogni attività o evento in cui svolgimento o fruizione non si svolga in forma statica e con postazioni fisse. “Ancora una volta il commercio su aree pubbliche rimane
penalizzato, vorremmo partire analizzando quanto scritto in questo punto, parlando delle fiere e sagre. Come è noto a tutti, l’unica Regione in cui i Comuni non hanno autorizzato nessun tipo di manifestazione, sagre o fiere è la Campana; in tutte le altre regioni si sono tenute regolarmente le manifestazioni, fatte in tutta sicurezza ed applicando tutte le misure di contenimento Covid-19. Non siamo a conoscenza di casi di contagio in queste manifestazioni così come non ne riscontriamo nei mercati. Eppure con questo provvedimento, ad essere penalizzati sono gli operatori ambulanti fieristi campani. 9mila attività, imprese a conduzione familiare che da gennaio 2020 non hanno più lavorato ed oggi rivedono inibite le loro aspettative, pur non avendo causato contagi da Coronavirus”, ha scritto Pietrofesa nella lettera indirizzata a De Luca, specificando che “i contagi fin qui avuti in Campania, a nostro avviso, sono riconducibili a rientri da fuori regione e di persone che per loro fortuna hanno potuto fare una vacanza, da discoteche affollate, con una presenza oltre il dovuto di ospiti, da extracomunitari ospitati in varie zone della nostra regione. Fino ad ora non abbiamo sentito o rilevato nessun contagio nei mercati e in quelle poche fiere o manifestazioni autorizzate che hanno rispettato in pieno le misure anti Covid-19, più volte controllate dalle forze dell’ordine che hanno trovato le nostre manifestazioni rispettose di tutti i protocolli per garantire il massimo della sicurezza”. Da qui l’appello: Presidente, il nostro settore è in ginocchio, molte imprese stanno chiudendo o chiuderanno, non possiamo essere noi gli untori di un virus maledetto. Non si può addebitare alle nostre attività la mancanza di controlli sui cittadini che non rispettano le regole. In questo momento sono a rischio ben 30mila imprese ambulanti in Campania. Gli operatori non hanno altre entrate per sostenere economicamente le loro attività. Le nostre aziende di ambulanti producono ricchezza e lavoro non solo per le 30mila imprese (titolari, collaboratori e dipendenti), ma anche per un indotto economico di circa 70mila imprese e mettere a rischio l’azienda-ambulanti costerà alla Campania
ben 80mila posti di lavoro. Chiediamo che i prossimi provvedimenti tengano conto di ciò, diano il ‘via libera’ alle fiere e sagre, alle piccole manifestazioni con tutte le misure di prevenzione Covid-19. In alternativa che si autorizzino i Comuni al rilascio di permessi statici nelle città di origine degli operatori in luoghi più idonei per continuare l’attività ambulante al fine di salvaguardare le imprese e l’economia delle loro famiglie”. Medaglie d’oro per 350 medici salernitani iscritti all’ordine da 40 anni In conformità con le regole anti-Covid 19, si terrà sabato 3 ottobre, con una formula diversa dalla solita, la cerimonia di consegna delle medaglie d’oro agli iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno da 40 anni. Gli iscritti all’Ordine presieduto dal dottore Giovanni D’Angelo e che hanno raggiunto questo traguardo nel 2020, sono 315. Circa cento di loro si recheranno al Saint Joseph Resort di via Salvatore Allende per ricevere il riconoscimento in tempi diversi e nelle due mezze giornate: dalle 10,30 in poi e dalle 15,30 in poi. I medici iscritti all’Ordine da 40 anni sono nati principalmente alla metà degli anni Cinquanta, tutti tra Salerno e la sua provincia, e circa un terzo sono donne. Ecco i nomi. Eugenio Abbro, Bruno Accarino, Maria Accetta, Ferdinando Albano, Luigi Alfano, Mariofranco Amaro, Luigi Amoroso, Vincenzo Andolfi, Michele Annunziato, Salvatore Apicella, Anna Maria Apicella, Giuseppe Apicella, Maria Rosaria Argenzio, Franco Aufiero, Alfonso Avecone, Alfonso Baio, Giovanni Baldi, Gerardo Baldi,
Giuseppe Bamonte, Silvio Barra, Alberto Basso, Vincenzo Benincasa, Pasquale Benvenuto, Giancarlo Bisogno, Fausto Bolinesi, Domenico Costantino Bortone, Angelo Borzacchiello, Pietro Bove, Raffaele Braca, Bruno Brunetti, Enea, Silvio Calenda, Guido Calenda, Francesco Califano, Maria Caliulo, Floriana Calzetta, Vincenzo Cammarano, Giuseppe Canfora, Giuseppe Capece, Lorenzo Capobianco, Giuseppe Capuano, Angela Carbone, Angela Carleo, Pietro Carnicelli, Armando Carpinelli, Michele Carrara, Giuseppe Caruccio, Mario Carugno, Saverio Casella, Renato Caterini, Giuseppe Caturano, Francesco Antonio Cefalo, Maurizio Cerri, Francesco Chiacchiaro, Gerardina Ciaglia, Silvio Cigolari, Luigi Cinquanta, Giuseppe Cioffi, Francesco Colace, Giorgio Colarieti, Roberto Coletta, Giuseppe Comodo, Generoso Conforti, Liberato Corrado, Giulio Corrivetti, Nicola Raffaele Coviello, Romeo Cozzitorto, Ferdinando Crescenzi, Luigi Cretella, Giovanni Cuomo, Vincenzo D’acunti, Elena D’acunto, Raffaela D’acunzi, Nicola D’agostino, Amavila Antonietta D’agosto, Sabato D’agosto, Luigi D’alesio, Vincenzo D’alessandro, Maria D’alessandro,, Nazario D’alessio, Angelo D’ambrosio, Pasqualina D’ambrosio, Salvatore D’angelo, Massimo D’aniello, Ester D’arienzo, Vincenza De Bartolomeis, Paola De Bellis, Gennaro De Caro, Maria Angela De Caro, Vincenzo De Caro, Maria Teresa De Donato, Pietro Giuseppe De Donato, Generoso De Feo, Pantaleo De Luca, Antonio De Luna, Ida De Marinis, Eduardo De Martino, Anna De Martino, Pasquale De Martino, Anna Maria De Martino, Luisa De Nardo, Sergio De Paola, Rita Della Corte, Concetta Dello Ioio, Giovanna Di Buono, Vincenzo Giuseppe Di Crescenzo, Antonio Di Feo, Gerardo Di Filippo, Rita Di Filippo, Walter Di Filippo, Nicola Di Fiore, Enrico Di Gaeta, Giuseppe Di Giovanni, Mariaconcetta Di Loreto, Libera Di Marco, Maria Grazia Di Nardi, Pietro Di Sarno, Mariano Di Trolio, Lucia Discepolo, Andrea Donato, Lucia Esposito, Antonello Esposito, Rosalia Esposito, Natalina Ferraioli, Tarcisio Ferrara, Domenico Ferrentino, Rossana Fezza, Luigi Finamore, Sergio Foccillo, Renato Fontanella, Mario Forlenza, Francesco Antonio Gerardo Formicola, Carmine Fortunato, Gemma Francese, Maria
Gagliardo, Ciro Gallo, Felicia Gallo, Domenico Gatto, Filippo Gatto, Angelo Gerbasio, Carmine Gigantino, Ludovico Gigantino, Antonio Giordano, Renato Giordano, Pietro Giordano, Pierino Aurelio Glielmi, Anna Granato, Pietro Greco, Giovanni Greco, Giovanni Grimaldi, Nicola Guariglia, Mario Guariglia, Annamaria Gugliucci, Franco Guida, Gerardo Guzzi, Lucia Iallonardo, Leopoldo Iannelli, Pasquale Iannuzzi, Felicia Iannuzzi, Gaetano Imbimbo, Maria Cristina Ingenito, Maria Inglima, Marco Ingrosso, Emilio Iuliano, Giovanni Iuliano, Vincenzo Iuliano, Gerardo Iuliano, Giuseppe La Marca, Silvana Lai, Maria Lanzara, Alfonso Laudato, Antonio Lettieri, Teresa Libero Mangieri, Aniello Liccardi, Vincenzo Liguori, Vladimir Arcangelo Carmine Lomolino, Francesco Longo, Antonio Lucchetti, Gennaro Luongo, Luigi Lupo, Salvatore Maiorino, Aldo Adriano Maiorino, Cosimo Maiorino, Panfilo Maiurano, Ugo Majoli, Giancarlo Manzolillo, Gian Carlo Marano, Antonio Mariniello, Riccardo Marmo, Vincenzo Marmo, Antonio Martorelli, Giuseppe Mastroroberto, Oronzio Mauro, Teresa Medici, Alfonso Medugno, Andrea Memoli, Giuseppe Menna, Massimo Merciai, Domenico Migliorino, Mario Minervini, Anna Maria Minichino, Gelsomino Mirra, Bartolomeo Molinaro, Gaetano Montalbano, Antonio Morlicchio, Marisa Stefania Motolese, Rosa Anna Murino, Michele Arcangelo Mussari, Francesco Musumeci, Domenico Napoli, Nelson Napolitano, Anna Maria Nasti, Franz Nicodemo, Andrea Niglio, Luigi Nocera, Angelo Notari, Silvana Onorato, Vincenza Orazzo, Alessandro Padulo, Carmine Pagano, Giuseppe Palumbo, Maria Pia Panza, Rocco Parrella, Angelo Pecora, Bernardino Pecoraro, Filomena Pennasilico, Stefano Pepe, Vincenzo Perrone, Antonino Pessolano, Alfonso Petrosino, Maria Petrosino, Clara Pezzulo, Emilio Picciotti, Efrem Piermatteo, Rocco Pietrofeso, Vincenzo Pindozzi, Renato Pinto, Gaetano Pinto, Maria Luigia Carmela Pisani, Maria Grazia Pisapia, Alberto Pontecorvo, Leonardo Pontrandolfi, Concetta Proto, Nicola Demetrio Pugliese, Abdul Hamid Rahal, Francesco Ramunni, Tommaso Realfonso, Alessandro Renna, Maria Rescinito, Genny Rinaldi, Carmela Rispoli, Antonio Rizzo, Maria Rosaria Rocco, Filippo Romaniello, Alfonso Romano, Sebastiano Romanzi,
Gennaro Romei, Antonio Romiti, Luigi Rosolia, Alessandro Rubino, Giovanni Russo, Giulio Russo, Fausto Russo, Maria Russo, Adriana Russo, Antonio Russo, Vincenzo Sabatino, Gaetano Salsano, Francesco Salzano, Aniello Salzano, Paolo Sambroia, Silvio Sanseviero, Aniello Sansone, Pasquale Santimone, Antonio Santoro, Michele Saracino, Vita Maria Schirone, Eleonora Sergio, Rosa Serio, Pasquale Siani, Alfonso Siani, Fedora Sibilia, Aurelio Sica, Antonio Sica, Otello Silvestri, Franco Smaldone, Cesare Sormani, Vincenzo Spatuzzi, Raffaele Spera, Cesare Speranza, Alfonso Tarquini, Gaetana Francesca Tedesco, Renato Tozzi, Alfonso Tramontano, Franca Trucillo, Francesco Turturiello, Antonio Vaccaro, Raffaele Vecchi, Enrico Vecchio, Antonio Vecchio, Ettore Vece, Franco Vicinanza, Raffaele Villani, Palmino Villani, Carmine Viscido, Antonio Visco, Vincenzo Visconti, Nicola Maria Vitola, Carmine Viviano, Carmela Raffaella Volpe, Giulio Voto, Giuseppe Vuolo, Fernando Zara, Alberto Zinno, Gerardo Zoppi. Vogliamo continuare insieme a te. Tornano le Giornate Nazionali UILDM dal 5 all’11 ottobre 2020 Dal 5 all’11 ottobre 2020 torna la Giornata Nazionale UILDM promossa dall’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. Lo slogan che accompagna la Giornata – Vogliamo continuare insieme a te – quest’anno assume un valore particolare. Il 2020 è stato un anno molto difficile: l’emergenza sanitaria causata dal Covid19 ha messo, e continua a mettere a dura prova i volontari Uildm, che sono rimasti a fianco dei malati
di distrofia e delle loro famiglie. La Giornata Nazionale torna per far sì che le Sezioni Uildm continuino a essere punto di riferimento per i malati in tutta Italia e per scongiurare il rischio della loro chiusura. Dal 5 al 11 ottobre i volontari delle 66 Sezioni Uildm in Italia distribuiranno 15.000 confezioni di pregiata miscela di caffè Chicco D’Oro 100% Arabica macinato per moka. Dal 1949 la torrefazione Chicco D’Oro è una realtà consolidata in Svizzera, Italia, Germania, Austria e in altri paesi. Il caffè si trova in una latta di alluminio da collezione, personalizzata con un’illustrazione dedicata a Uildm del fumettista Tino Adamo, uno degli autori di Bonelli Kids della storica casa editrice Bonelli. Il caffè di Uildm è disponibile con un’offerta minima di 10 euro a confezione nelle sedi delle Sezioni locali Uildm, oppure online con un ordine sul sito giornatanazionale.uildm.org. Ogni anno i 9.195 volontari Uildm percorrono 648.000 km, le 66 Sezioni locali Uildm offrono 4.487 consulenze mediche e 16.322 ore di riabilitazione neuromotoria e respiratoria. Si tratta di tanti piccoli gesti, semplici come un caffè bevuto insieme, ma che significano futuro per chi ha una patologia neuromuscolare e le famiglie coinvolte. Sono risposte concrete che Uildm, da 60 anni, offre ogni giorno a chi convive con una distrofia. Le distrofie e le altre malattie neuromuscolari sono circa 200 patologie ereditarie di origine genetica che in Italia colpiscono circa 40.000 persone. Sono malattie degenerative che hanno un grande impatto sulla vita di chi ne è colpito. Proprio per chi ha una malattia neuromuscolare, Uildm vuole continuare a essere un punto di riferimento e a garantire questi servizi essenziali. Dal 1 al 18 ottobre inviando un Sms o chiamando da rete fissa il numero 45581 sarà possibile sostenere i servizi che Uildm offre ai propri soci e utenti con distrofie e altre malattie neuromuscolari. È possibile inviare un Sms per donare 2 euro o chiamare da rete fissa per donare 5 o 10 euro. A partire dal 4 ottobre 2020 lo spot realizzato per la Giornata Nazionale Uildm andrà in onda sulle reti La7 e La7d, la piattaforma Discovery Italia, i canali Sky, insieme a molte altre reti e
radio a livello nazionale e locale. Nasce il comitato nazionale per le Denominazioni Comunali di Erika Noschese Nasce il comitato nazionale per la De.Co. Quattordici esperti hanno voluto lanciare un manifesto per il corretto utilizzo delle Denominazioni Comunali, secondo i principi del fondatore Luigi Veronelli Le Denominazioni Comunali tornano alla ribalta grazie all’iniziativa di un gruppo di esperti nel settore agroalimentare che hanno stilato e sottoscritto un manifesto in dieci punti per favorire la corretta applicazione di questo strumento di valorizzazione. Le De.Co. rappresentano infatti un’occasione per sviluppare il marketing territoriale in quei Comuni che intendono legare il proprio nome a un prodotto identitario che caratterizza il lavoro e le tradizioni di una comunità. Fu Luigi Veronelli, giornalista e scrittore, ad intuire il valore di questo strumento che avrebbe rafforzato la coscienza di ciò che merita salvare e rilanciare, fra i prodotti, ma anche fra le ricette di un dato Comune, per consegnarli alle generazioni future. Il manifesto, articolato in 10 punti, dà dunque l’avvio ad un’azione di sensibilizzazione per dire una parola chiara sull’opportunità di procedere alla delibera comunale di adozione della De.Co. Dopo la sottoscrizione del Manifesto da parte di Roberto Astuni, Milena Cecchetto, Serenella Cicchellero, Roberto De Donno, Antonio Di Lorenzo, Gianfranco Ferrigno, Angelo Irienti, Domenico Maraglino, Paolo Massobrio, Marina Moioli, Vladimiro Riva, Gian Arturo Rota, Bruno Sganga, Nino Sutera, si attende ora l’adesione da parte dei sindaci del vari Comuni
d’Italia, ma anche di altre personalità del mondo politico, economico e culturale per favorire la valorizzazione e quindi la salvaguardia di quella straordinaria ricchezza agroalimentare del nostro Paese, declinata in migliaia di esempi, molto spesso virtuosi e forse dimenticati. Nello specifico, per gli esperti le De.Co sono uno struemento valido per consentire ai sindaci di dare valore all’identità territoriale e storica di specifici prodotti, piatti-ricette o tradizioni del proprio Comune; sono un censimento di origine con uno specifico valore storico e culturale, in particolare per quei tanti prodotti agroalimentari che non rientrano, per motivi diversi, in altre form; e di valorizzazione; rappresentano identità ed espressione di valori e tradizioni attestati attraverso una semplice delibera comunale del Sindaco, che certifica la provenienza specificatamente territoriale di ogni prodotto, piatto o sapere di quella peculiare terra; rendono lustro al Comune di appartenenza; o. hanno un carattere eticamente rispettoso sia della natura, sia dei diritti dei lavoratori artigianali e contadini, in quanto annoverano il prodotto alla propria terra, ossia allo specifico Comune, in cui esso viene da sempre generato con quelle peculiarità. Il fattore propulsivo delle De.Co. si pone in grado di smuovere un certo interesse economico-sociale intorno alla considerevole ricchezza e varietà di elementi culturali, di usanze e tradizioni attualmente ancora in vigore negli oltre 8.000 Comuni italiani. È, dunque, chiara e determinata volontà del Comitato creare una fitta rete di sinergie tra territori, al fine di incentivare al meglio l’istituzione delle De.Co. così da ottimizzare un costante scambio d’informazioni, suggerimenti e proposte operative. Il Comitato intende spronare i Comuni ad istituire le De.Co., promuovendo leggi regionali in conformità coi principi delle De.Co. ed attivandosi per costituire un gruppo trasversale di parlamentari disposti a farsi promotori della validità della prestigiosa intuizione di Luigi Veronelli in quanto a promozione, sostenibilità e sviluppo identitario dei luoghi, ragion per cui ritiene utile estendere il progetto De.Co. a
tutta la rete di ristoratori e produttori locali che, individualmente o con specifiche associazioni, usano prodotti De.Co. per promuovere una specifica azione di sensibilizzazione e conoscenza rivolta al consumatore finale. Il comitato si fa carico di individuare e promuovere contatti finalizzati col mondo dell’informazione, istituendo uno specifico gruppo operativo mirato a tale compito, oltre ad organizzare esclusive “giornate De.Co.”, con la collaborazione di tutti i Comuni che le hanno designate, coinvolgendo istituzioni, associazioni e vari protagonisti che ne hanno condiviso la promozione e la valorizzazione. Scendo dal treno per riprendermi la vita Un grande romanzo postumo, classificatosi al primo posto assoluto al Concorso letterario nazionale “Autori Italiani” edizione 2019. L’opera “Scendo dal treno per riprendermi la vita” edita dalla CSA Editrice, è stata scritta dal sarnese Carmelo Atonna, morto nel 1996. Nel volume si raccontano gli anni dopo il sessantotto che sono stati una fucina di speranza per un’intera generazione. L’autore racconta le manifestazioni di piazza e gli avvenimenti tragici legati all’eversione politica. Delinea con contorni netti la figura tipica del brigatista rosso: idealista, di estrazione borghese, che vuole cambiare il mondo ma rimane invischiato nella spirale dell’odio. Il romanzo vede il protagonista, un manager quarantenne, liberarsi dalla quotidianità della vita borghese, stanco di un’esistenza sprecata che non trova nessun riferimento con le necessità intime ed esistenziali. Due incontri determinanti lo porteranno a recuperare i valori della vita: quello con Don Ciro e quello con la giovane Erika.
Carmelo Atonna, nasce a Sarno il 2 novembre del 1935, compie i primi studi classici nel Seminario di Nola, completandoli al Liceo Classico “Tito Lucrezio Caro” di Sarno. Pur prediligendo le discipline letterarie, si lascia trasportare dalla passione dell’oratoria forense verso gli studi giuridici, conseguendo la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli. Dal 1962 esercita a Milano in modo eccellente la professione di penalista. Fortemente ispirato ai valori del cristianesimo, diviene illuminato seminatore di pensiero e di idee. Dagli anni ’70 – ’80 completa la prima opera in prosa, “Scendo dal treno per riprendermi la vita” romanzo filosofico nel quale affronta i problemi sociologici e politici degli ultimi decenni del secolo scorso, prospettandoli nel futuro. È sua convinzione che l’uomo moderno, privo di direzione, possa trovare nello specchio della storia l’orientamento della sua esistenza. Restano due romanzi postumi incompiuti, trascritti e terminati dalla moglie Emma Bosso Atonna: “Il dono dell’anima” e “La coscienza di Luca”. Agostino Gallozzi: “Una biglietteria all’interno del porto commerciale di Salerno” Il porto commerciale di Salerno continua a subire trasformazioni per essere pienamente operativo. Il rappresentante della Salerno Container terminal Spa Agostino Gallozzi ha infatti chiesto all’amministrazione comunale di Salerno di indire una Conferenza dei Servizi per chiedere per avviare il procedimento di provvedimento unico per la realizzazione di un blocco uffici/bilietteria mediante l’installazione di un container a servizio dell’attività
produttiva Sct Spa in un’area interna al porto commerciale di Salerno. Secondo il vigente Piano Urbanistico Comunale l’area interessata dall’opera in oggetto ricade in una zona omogenea di tipo F: attrezzature portuali – nautiche. L’area del porto di Salerno è caratterizzata da una serie di infrastrutture strettamente collegate alle attività portuali: operazioni di carico, scarico, trasbordo, deposito e movimentazione in genere delle merci e di ogni altro materiale, operazioni complementari ed accessorie svolte nell’ambito portuale, operazioni di manutenzione e riparazione dei mezzi impiegati e l’intervento in questione dovrebbe essere realizzato all’interno dell’area portuale. Il prefabbricato serve a consentire un più agevole e rapido afflusso di viaggiatori che non sosteranno all’interno del porto così da evitare di intralciare le operazioni portuali. La struttura prefabbricata ad unico livello sarà costituita da un modulo uffici con relative bagni. er.no Blitz nelle strutture che accolgono animali, associazioni presentano esposto in prefettura di Erika Noschese Verificare la legittimità delle operazioni che hanno svolto le forze dell’ordine rispetto alle associazioni e i volontari che operano nella provincia di Salerno. E’, in sintesi, il contenuto dell’esposto presentato al prefetto di Salerno da Paolo Bernini, presidente dell’associazione Dpa onlus. In questi giorni, infatti, numerosi sono stati i provvedimenti da parte dei sindaci della
provincia di Salerno che hanno dato mandato alle forze dell’ordine di procedere allo sgombero di strutture ospitanti animali abbandonati. L’esposto presentato dall’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle al prefetto di Salerno raggruppa tutte le associazioni salernitane e volontari: Lega nazionale difesa del Cane sezione di Salerno, associazione Zoofila nocerina, Balzoo banco zoologico alimentare della sezione di Salerno, Asd La casa di Pluto, Amici di Pluto, Anna Pia Sacco, Valentina Abbruzzese. Nell’esposto presentato al prefetto Bernini sottolinea come il blocco dell’Asl e di conseguenza delle sterilizzazioni hanno causato una crescita esponenziale del numero delle cucciolate nel periodo del lockdown, che associato al blocco delle adozioni, rendeva necessario che le associazioni ed i volontari provvedessero al recupero di molti più animali, a differenza che in una condizione di normalità; le associazioni hanno coordinato le attività di concerto con gli Uffici delle Prefetture delle diverse province e con la Regione, affinchè gli organi di Polizia collaborassero con le associazioni territoriali. L’elevato numero di randagi hanno reso necessaria la collaborazione di volontari freelance che si sono occupati degli animali, il più delle volte affidati a loro, o direttamente segnalati, dalla polizia municipale di competenza o dalle forze dell’ordine. Operazione, questa, necessaeia in quanto i canili privati non avevano più i requisiti necessari per ospitare i cani ma nonostante il blocco dei nuovi ingressi gli enti hanno continuato a mantenere e nelle strutture convenzionate gli animali che si trovavano già ricoverati, pagando quelle strutture anche se non idonee. Bernini, nell’esposto, parla di una “vera e propria persecuzione” nei confronti dei volontari, sttraverso controlli a tappeto da parte del Noe e delle Asl “che con dei veri e proprio blitz si recano in strutture segnalate da anonimi, contestando illeciti amministrativi ed invitando i volontari a “liberarsi degli animali”, smantellando cucce e tettoie di riparo, in mancanza prospettando pesanti sanzioni pecuniarie”. “È chiaro che la vicenda assume connotati surreali se si pensa che questa associazione si è più volte
battuta con gli enti affinchè si effettuassero controlli nei canili convenzionati, segnalati e non a norma e dove si consumano spesso fenomeni di maltrattamento nei confronti degli animali; – Si precisa che le predette associazioni hanno ripetutamente denunciato le condizioni nelle quali vengono detenuti i cani randagi nei diversi canili, tutti fuori norma o addirittura abusivi e comunque non conformi alle normative Regionali e Statali (si pensi al Canile di Torre Annunziata, al Canile di Sarno, al Canile di Brusciano, Canile Iguazu, Canile di Luogosano; Canile di Torre Orsaia) – ha scritto ancora Bernini – Le Asl veterinarie di competenza hanno sempre mostrato un atteggiamento di acquiescenza nei confronti dei canili – nonostante le numerose segnalazioni – con riluttanza ad intervenire anche di fronte ad evidenti irregolarità. Oggi invece si assiste ad un gioco al massacro nei confronti delle associazioni e dei volontari a cui le forze dell’ordine e le Asl si stanno prestando, su anonime segnalazioni, favorendo solo il business dei canili e di quelli che guadagnano sulla pelle degli animali”. Nell’esposto Bernini accusa i canili di prendere soldi pubblici, pur non rispettando “alcuna condizione minima di igiene, tutela e cura degli animali e che sono una condanna all’ergastolo per quei cani che vi finiscono dentro in quanto – pur di non perderne la diaria – nessun gestore – a differenza dei volontari – promuove o ne favorisce le adozioni, mentre dall’altro lato si assiste ad un’azione di capillare smembramento delle attività delle associazioni da parte di Asl e Noe che puniscono e perseguitano volontari che rendono un servizio gratuito agli enti, alle comunità e agli animali”. Da qui la richiesta di verificare la legittimità delle operazioni svolte dalle forze dell’Ordine rispetto alle Associazioni ed ai volontari operanti nella provincia di Salerno; la legittimità delle convenzioni dei Comuni con i canili privati nonché implementare i controlli delle Asl e delle forze dell’Ordine in quelle strutture, che vengono segnalate come non a norma; verificare e promuovere un costante controllo degli Enti nelle strutture convenzionate ove spesso i cani vengono abbandonati a se stessi; verificare
e promuovere la costante verifica da parte delle Asl sulla salute degli animali nei canili, sulle loro sterilizzazioni e sul pagamento delle diarie da parte degli enti attraverso un costante monitoraggio e censimento degli animali ricoverati nelle strutture; invitare Asl e forze dell’Ordine ad una collaborazione fattiva con le associazioni di volontariato che gratuitamente si prendono cura di cani e gatti randagi a proprie totali spese; promuovere un tavolo tecnico fra rappresentanti degli Enti, delle Associazioni, delle Asl e delle forze dell’Ordine affinchè ci sia un coordinamento sulle modalità di ricovero dei cani e dei gatti randagi, atteso il permanere dei provvedimenti di sequestro di molti canili convenzionati, richiamando gli Enti ad una politica delle sterilizzazioni e ad una maggiore cura dei soldi pubblici. Boom di contagi nell’Agro: 12 a Scafati, 10 a Sarno, 3 a Pagani e Angri Crescono ogni giorno i numeri di contagio a Salerno e provincia. La situazione più preoccupante si sta registrando soprattutto nell’agro nocerino sarnese. Secondo i dati forniti dall’Asl di Salerno nella sola giornata di ieri sono stati registrati 43 casi di Covid -19. Di questi ben 12 nella sola città di Scafati ed altri 10 nella città di Sarno, ed ancora tre casi ad Angri e 3 a Pagani. Numeri elevati che ovviamente creano allarme e panico tra la popolazione e che spingono i sindaci dei comuni interessati a lanciare nuovi appelli alla popolazione affinchè vengano rispettate tutte le norme di sicurezza in materia di Covid. Gli altri casi sono stati registrati 2 a Salerno città e 2 a Camerota; 1 per ognuno dei
seguenti comuni: Cava, Altavilla, Ogliastro, Roccapiemonte, Nocera inferiore, Nocera Superiore, Sant’Arsenio, Altavilla Silentina, Vibonati, Pontecagnano e San Valentino torio.
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