La misericordia salvezza del mondo - Il Vescovado
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P AGINA 1 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Per una Chiesa Viva A NNO XVI - N. 4 – M AGGIO 2020 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO WWW . CHIESARAVELLO . IT WWW . RAVELLOINFESTA . IT WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM La misericordia salvezza del mondo «La misericordia non abbandona chi ri- Ferruccio Parazzoli fa dire al protagoni- compiuto il passo più lungo di tutti, ha mane indietro» ha ricordato il Papa sta: «Ancora un po’ di pazienza, Signore, vinto la morte, è davvero irraggiungibile nell’omelia di domenica durante la messa lo so che arrivavo sempre in ritardo». Il eppure decide di tornare a riprendersi i celebrata nella chiesa di Santo Spirito in ritmo di Gesù in effetti è difficile da man- suoi, i “fratelli” come li chiama (e solo Sassia, Santuario della Divina Misericor- tenere, anche perché è spiazzante, para- dopo la resurrezione usa questo termi- dia. Si potrebbe aggiungere: la miseri- dossale, e sfugge sempre alle tentazioni ne), e va proprio da quelli che pochi gior- cordia è ciò che ci rende umani. Se in ni prima lo avevano abbandonato, un gruppo di animali che migrano uno rinnegato, tradito. Scelta sorpren- si ferma perché stanco, malato, az- dente. Nel mondo sportivo si dice zoppato, gli altri non lo aspettano, spesso “squadra che vince non si non se ne curano, lo abbandonano. cambia”, Gesù invece rovescia la Diversamente gli esseri umani. In logica: non si cambia proprio la quel momento, quando qualcuno squadra che perde. È a questa squa- cade, irrompe qualcosa, nell’animo e dra che bisogna dare fiducia, tra- nelle azioni, che suona a un tempo smettere speranza. umano e più che umano e che impri- E così torna proprio dai suoi, non li me alla catena dei fatti naturali un’al- abbandona. E se per caso anche uno tra direzione, un’altra dimensione. solo manca all’appello, torna appo- Accade che ci si ferma per aspettare sta per lui, l’ultima pecorella smar- l’altro. Questa “cosa”, umana e più rita, Tommaso a cui lascia toccare che umana, è la misericordia, che le ferite, “feritoie di speranza”, ed è mostra dell’uomo un volto più gran- proprio sua, ricorda il Papa, «la de, un volto divino. Nei racconti dei confessione di fede più semplice e Vangeli praticamente in ogni pagina si più bella»: «Mio Signore, mio può vedere questo volto che è il volto Dio». di Cristo, vero Dio e vero uomo, che È per questa cura così attenta da mostra gli uomini di che “pasta” sono parte del loro pastore, per questo fatti, la sua, anche se spesso se lo di- amore paziente e misericordioso menticano. Gesù nel Vangelo per lo del maestro che i discepoli potran- più cammina, con un ritmo urgente, no fare poi quello che hanno fatto incalzante, si sposta di città in città dal giorno di Pentecoste in poi: per predicare (su questo aspetto è ripartire di slancio ed evangelizzare esemplare il film di Pasolini ispirato al ideologiche andando sempre “altrove”, il mondo con un coraggio e una gioia testo di Matteo) e molti cercano di stare come è scritto all’inizio del Vangelo di invincibile nel cuore. Questo è il punto al suo passo, ma non ce la fanno: arranca- Marco; però, sempre, se vede che una essenziale del cristianesimo: il nesso in- no o, peggio, cercano di superarlo imbri- delle sue pecorelle perde la strada, si scindibile tra l’amore ricevuto e quello gliandolo nei loro piccoli progetti di po- ferma e torna indietro a recuperarla. È donato, la corrispondenza tra le due mi- tere. Nell’incipit di Simone Bariona, il quello che succede nei racconti dei Van- sure, quel rimettere agli altri i debiti bel racconto dedicato ai ricordi di san geli del periodo di Pasqua, relativi alle perché i nostri debiti sono stati rimessi. Pietro da anziano, lo scrittore italiano apparizioni del Risorto. Gesù infatti ha Continua a pagina 2
P AGINA 2 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua dalla prima pagina Bella ed efficace l’immagine evocata dal Maria Madre e modello della Chiesa Papa, dei cristalli: «fragili e preziosi al tempo stesso. E se, come il cristallo, siamo trasparenti di fronte a Lui, la sua luce, la luce della misericordia, brilla in noi e, attraverso di noi, nel mondo». Non si tratta solo di una bella immagine, né di una storia di venti secoli fa, ma di quello che accade oggi, ogni giorno e, soprattutto, deve accadere domani. Se è vero che «la misericordia non abbandona chi rimane indietro», il Papa ci esorta a vivere di conseguenza: «Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indie- tro [...] In quella comunità, dopo la risur- rezione di Gesù, uno solo era rimasto indietro e gli altri lo aspettarono. Oggi Il ruolo di Maria come modello e Madre Prefazio della B. Vergine III sembra il contrario: una piccola parte della Chiesa è ampliamente sviluppato dal di Pietro Sorci dell’umanità è andata avanti, mentre la VIII della costituzione dogmatica Lumen Paolo VI dichiarò: «Considerando gli maggioranza è rimasta indietro». La vi- Gentium del Concilio Vaticano II sulla stretti rapporti con cui sono collegati tra sione lucida, profetica, di Papa Francesco Chiesa. loro Maria e la Chiesa, a gloria della Bea- avverte il rischio più grande che attraver- A conclusione dell’esposizione della parte ta Vergine e a nostra consolazione dichia- sa tutto il mondo oggi, nel momento in avuta da Maria nel mistero di Cristo, essa riamo Maria Santissima Madre della cui si può cominciare a immaginare una afferma: «Maria per il dono e l’ufficio Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, ripresa dalla terribile emergenza sanita- della divina maternità che la unisce col sia dei fedeli che dei Pastori, che la chia- ria: il rischio di una ripartenza a due velo- Figlio redentore, e per le sue singolari mano Madre amatissima; e stabiliamo che cità. Ma tornare indietro al mondo grazie e funzioni, è intimamente congiun- con questo titolo tutto il popolo cristiano com’era prima della pandemia, non solo ta con la Chiesa: la madre di Dio è figura d’ora in poi tributi ancor più onore alla non è possibile ma non sarebbe giusto, della Chiesa, come già insegnava Madre di Dio e le rivolga suppliche». Nel quel mondo non era giusto. Nel mondo sant’Ambrogio, nell’ordine cioè della 1980 la Congregazione per il Culto divi- di ieri infatti hanno spesso prevalso gli fede, della carità e della perfetta unione no diede facoltà di inserire il titolo nelle «interessi di parte» e questo ha inquinato con Cristo» (LG 63). litanie lauretane. Infine l’11 febbraio la politica, quella «forma alta di carità» Ella perciò «costituisce l’immagine e 2018 papa Francesco, «considerando secondo l’espressione di Paolo VI citata l’inizio della Chiesa che dovrà avere il attentamente quanto la promozione di dal Papa nelle intenzioni della messa di suo compimento nell’età futura» (LG questa devozione possa favorire la cresci- lunedì 20 da Casa Santa Marta, ora invece 68). ta del senso materno della Chiesa nei i partiti politici «cerchino insieme il bene Fu Paolo VI, il 21 novembre 1964, a Pastori, nei religiosi e nei fedeli, come del paese e non il bene del proprio parti- conclusione della terza sessione del Con- anche della genuina pietà mariana», ha to». Oggi si apre davanti a noi il mondo cilio, ad attribuire a Maria il titolo di istituito la memoria della Beata Vergine di domani e allora, ci esorta il Papa, che Madre della Chiesa. In occasione della Maria Madre della Chiesa assegnandola al sia davvero “nuovo”, un mondo di resur- promulgazione della costituzione Lumen lunedì dopo Pentecoste. Il tema del rap- rezione dopo la morte: «Cogliamo questa Gentium, fondandosi sul Vangelo di Gio- porto di esemplarità tra Maria e la Chiesa prova come un’opportunità per prepara- vanni 19,25, in cui Gesù morente sulla comunque nella liturgia non è limitato re il domani di tutti. Perché senza una croce affida alla Madre sua il discepolo alla celebrazione della memoria di Maria visione d’insieme non ci sarà futuro per amato – sulla scia di sant’Agostino che Madre della Chiesa. Come afferma Paolo nessuno. Oggi l’amore disarmato e disar- afferma che Maria è madre delle membra VI nell’esortazione apostolica Marialis mante di Gesù risuscita il cuore del disce- di Cristo, perché ha cooperato con la sua cultus del 2 febbraio 1974, «il tema Ma- polo. Anche noi, come l’apostolo Tom- carità alla rinascita dei fedeli nella Chiesa, ria-Chiesa è stato introdotto nei testi del maso, accogliamo la misericordia, salvez- e di san Leone Magno, secondo il quale la Messale con varietà di aspetti, come vari za del mondo. E usiamo misericordia a nascita del Capo è anche la nascita del e molteplici sono i rapporti che inter- chi è più debole: solo così ricostruiremo Corpo, e perciò Maria è al contempo corrono tra la Madre di Cristo e la Chie- un mondo nuovo». madre di Cristo, Figlio di Dio, e madre sa. Tali testi, infatti, nella Concezione Andre Di Monda delle membra del suo corpo mistico, cioè immacolata della Vergine ravvisano l’e- OR Settimanale del 23 Aprile della Chiesa.
P AGINA 3 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA sordio della Chiesa, sposa senza macchia Chiesa, che di Cristo è il corpo, e sarà si era messa in viaggio per portare il lieto di Cristo, nell’Assunzione riconoscono chiamata a sua volta, a somiglianza di Ma- annuncio della venuta del Salvatore al l’inizio già compiuto e l’immagine di ciò ria, a concepire con la sua fede e l’annun- precursore Giovanni e alla madre che lo che, per la Chiesa tutta quanta, deve cio del Vangelo, e a dare alla luce, per portava in grembo, immediatamente in- compiersi ancora; nel mistero della ma- opera dello Spirito Santo, con il sacra- traprendono il viaggio per le strade del ternità la confessano madre del Capo e mento del battesimo, i figli di Dio. mondo per portare il Vangelo sino ai con- delle membra: santa Madre di Dio, dun- Ai piedi della croce accolse come figli fini della terra, prefigurando la missione que, e provvida Madre della Chiesa. tutti gli uomini A conclusione della vita della Chiesa. Assunta alla gloria del cielo, Quando poi la Liturgia rivolge il suo pubblica troviamo Maria ai piedi della accompagna con materno amore la Chiesa sguardo sia alla Chiesa primitiva che a croce unita alla passione del suo figlio e L’ultimo atto della vicenda di Maria è la quella contemporanea, ritrova puntual- all’offerta del suo sacrificio. Con questa sua glorificazione in anima e corpo con mente Maria: là, come presenza l’assunzione in cielo, accolta dal suo orante insieme con gli Apostoli; qui Figlio tra il coro festoso degli angeli. come presenza operante insieme con Con l’assunzione ella, a somiglianza la quale la Chiesa vuol vivere il mi- di Cristo, non si è separata dalla stero di Cristo: “fa’ che la tua santa Chiesa pellegrina: l’accompagna con Chiesa, associata con lei (Maria) alla materno amore, partecipe delle passione del Cristo, partecipi alla gioie, delle preoccupazioni e delle gloria della risurrezione”; e come sofferenze dei suoi figli. Intercede voce di lode insieme con la quale per essi, fa loro coraggio e indica a vuole glorificare Dio: “per magnifi- tutti gli uomini la meta del pellegri- care con lei (Maria) il tuo santo no- naggio terreno, dicendo a tutti che, me”; e, poiché la liturgia è culto che come lei, una donna della nostra richiede una condotta coerente di carne e del nostro sangue, anche noi vita, essa supplica di tradurre il culto possiamo raggiungerla. Davvero alla Vergine in concreto e sofferto Maria è «innanzi al peregrinante amore per la Chiesa, come mirabil- popolo di Dio segno di sicura spe- mente propone l’orazione dopo la ranza e di consolazione, fino a quan- Comunione del 15 settembre: do non verrà il giorno del Signo- “perché, nella memoria della beata re» (LG 68), e, per questo, oggetto Vergine addolorata, completiamo in dell’incessante e universale rendi- noi, per la santa Chiesa, ciò che mento di grazie della Chiesa. Assun- manca alla passione di Cristo». Il ta alla gloria del cielo, accompagna prefazio Il prefazio che qui commen- con materno amore la Chiesa. L’ul- tiamo fu composto per la Messa vo- timo atto della vicenda di Maria è la tiva della beata Vergine Maria Madre sua glorificazione in anima e corpo della Chiesa istituita nel 1975, a conclu- partecipazione ella diviene madre dell’u- con l’assunzione in cielo, accolta dal suo sione dell’assemblea del sinodo dei vesco- manità redenta dal suo Figlio, come indi- Figlio tra il coro festoso degli angeli. Con vi sulla riconciliazione. Esso, sulla scorta ca Gesù stesso nel momento supremo l’assunzione ella, a somiglianza di Cristo, di Lumen Gentium 56-59, percorre le consegnandole, nel discepolo amato, tutti non si è separata dalla Chiesa pellegrina: tappe fondamentali del mistero di Maria gli uomini per la cui redenzione egli offre l’accompagna con materno amore, parte- che la associano a Cristo e alla Chiesa. se stesso, e consegnando lei agli uomini cipe delle gioie, delle preoccupazioni e Molto opportunamente esso è stato inse- come madre (Gv 19,26-27). Il nome di delle sofferenze dei suoi figli. Intercede rito tra i prefazi comuni della beata Vergi- «donna» con cui Gesù si rivolge a lei non per essi, fa loro coraggio e indica a tutti ne. All’annuncio dell’angelo accolse nel costituisce una presa di distanza, ma come gli uomini la meta del pellegrinaggio ter- cuore immacolato il tuo Verbo Nell’an- alle nozze di Cana (cf. Gv 2,4), suona reno, dicendo a tutti che, come lei, una nunciazione, con il suo sì pronunciato in riconoscimento in lei della nuova Eva, donna della nostra carne e del nostro san- nome del resto di Israele e dell’intera madre dei viventi. Immagine e modello gue, anche noi possiamo raggiungerla. umanità che attendeva il compimento della Chiesa orante Troviamo ancora Ma- Davvero Maria è «innanzi al peregrinante dell’antica promessa, Maria concepisce ria, dopo l’Ascensione, in preghiera insie- popolo di Dio segno di sicura speranza e verginalmente nel grembo il Figlio di me agli apostoli in attesa della Pentecoste di consolazione, fino a quando non verrà Dio, Verbo eterno, per mezzo del quale (cf. At 1,12-14), quando gli apostoli sa- il giorno del Signore» (LG 68), e, per tutte le cose furono fatte, e, dopo averlo ranno rivestiti dall’alto di quella stessa questo, oggetto dell’incessante e univer- portato in grembo per nove mesi, rima- potenza che aveva adombrato lei al mo- sale rendimento di grazie della Chiesa. nendo vergine, dona alla luce il Salvatore mento dell’incarnazione. Infiammati dal Fonte: del mondo. Concependo e dando alla luce fuoco dello Spirito Santo, essi, a imitazio- “La vita in Cristo e nella Chiesa” il Cristo, Maria ha segnato gli inizi della ne di lei, che subito dopo l’annunciazione Maggio 2020
P AGINA 4 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Riscoprire la bellezza del Rosario in casa Un’esortazione a «riscoprire la bellezza di di vista spirituale». Da qui l’invito a rin- particolare intensità il suo amore e la pregare il Rosario a casa», approfittando novare la pia pratica «insieme, oppure sua devozione alla Vergine Maria. È di «questo tempo di isolamento sociale personalmente», scegliendo «a seconda tradizione, in questo mese, pregare il dovuto» alle misure per contrastare il delle situazioni» e «valorizzando entrambe Rosario a casa, in famiglia. covid-19, è stata rivolta da Papa France- le possibilità». Perché, ha aggiunto, essa è Una dimensione, quella domestica, sco attraverso una lettera ai fedeli di tutto semplice ed è facile reperire, anche in che le restrizioni della pandemia ci il mondo. Diffusa nella mattina di sabato internet, «buoni schemi da seguire» per 25 aprile, a pochi giorni dall’inizio del ricorrervi. Nella stessa giornata il vescovo hanno “costretto” a valorizzare, anche mese di maggio, tradizionalmente dedica- di Roma ha come di consueto celebrato la dal punto di vista spirituale. to alla Vergine Maria, la missiva del Pon- messa del mattino nella cappella di Casa Perciò ho pensato di proporre a tutti tefice è accompagnata da due preghiere Santa Marta, dedicandola nella circostanza di riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare in- sieme, oppure per- sonalmente; sce- gliete voi a secon- da delle situazioni, valorizzando en- trambe le possibili- tà. Ma in ogni caso c’è un segreto per far- lo: la semplicità; ed è facile trovare, anche in internet, dei buoni schemi di preghiera da seguire. Inoltre, vi offro i alla Madonna. «Che potrete recitare — alle «persone che svolgono servizi fune- testi di due preghiere alla Madonna, ha suggerito — al termine del Rosario e bri. che potrete recitare al termine del che io stesso reciterò», ha assicurato, È tanto doloroso, tanto triste quello che Rosario, e che io stesso reciterò nel «spiritualmente unito a voi». fanno, e sentono il dolore di questa pan- mese di maggio, spiritualmente unito Delle due orazioni mariane, la seconda è demia così vicino» ha spiegato. Quindi a voi. Le allego a questa lettera così inedita, mentre la prima è contenuta nel all’omelia ha parlato dalla festa liturgica di che vengano messe a disposizione di videomessaggio di Francesco in occasione san Marco, «uno dei quattro evangelisti, tutti. della messa del cardinale vicario Angelo molto vicino all’apostolo Pietro». Il suo Cari fratelli e sorelle, contemplare De Donatis, per la Giornata diocesana di Vangelo, ha fatto notare, «è stato il primo insieme il volto di Cristo con il cuore preghiera e di digiuno, celebrata al san- a essere scritto. È semplice, uno stile di Maria, nostra Madre, ci renderà tuario romano del Divino Amore l’11 semplice, molto vicino». Da qui la racco- marzo scorso, agli inizi della diffusione mandazione del Papa: «prendetelo in ma- ancora più uniti come famiglia spiri- del contagio da coronavirus. no e leggetelo. Non è lungo». tuale e ci aiuterà a superare questa A maggio, ha ricordato il Papa, «il popolo prova. Io pregherò per voi, special- di Dio esprime con particolare intensità il LETTERA DEL SANTO PADRE mente per i più sofferenti, e voi, per suo amore e la sua devozione alla Vergi- FRANCESCO A TUTTI I FEDELI PER favore, pregate per me. Vi ringrazio e ne», con la tradizione di pregare il Rosa- IL MESE DI MAGGIO 2020 di cuore vi benedico. rio in famiglia. «Una dimensione, quella Roma, San Giovanni in Laterano, domestica — ha osservato — che le re- Cari fratelli e sorelle, 25 aprile 2020 strizioni della pandemia ci hanno è ormai vicino il mese di maggio, nel Festa di San Marco Evangelista “costretto” a valorizzare, anche dal punto quale il popolo di Dio esprime con Papa Francesco
P AGINA 5 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Preghiere a Maria 57ª Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni ro incerto e per le conseguenze sull’eco- 3 maggio 2020 nomia e sul lavoro. Madre di Dio e Ma- dre nostra, implora per noi da Dio, Padre Per un orizzonte nuovo di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di spe- Un giornale aveva questo titolo: «La ranza e di pace. Come a Cana, intervieni Messa è finita». Si parlava del tramon- presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli to della figura del prete. «Fu inventato di confortare le famiglie dei malati e delle dal concilio di Trento, ora rischia vittime e di aprire il loro cuore alla fidu- disparire. Non ci sono solo le voca- cia. Proteggi i medici, gli infermieri, il zioni in calo, è il ruolo del sacerdote personale sanitario, i volontari che in a declinare. Tra burocrazia e solitudi- questo periodo di emergenza sono in ne». Certo, se guardiamo i numeri, è prima linea e mettono la loro vita a ri- innegabile che ci sia un calo delle schio per salvare altre vite. Accompagna vocazioni sacerdotali. Ma — come di- la loro eroica fatica e dona loro forza, ceva Sant’Annibale Di Francia — Dio, 1. bontà e salute. Sii accanto a coloro che che ha detto «sarò con voi fino alla O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro notte e giorno assistono i malati e ai sa- fine del mondo», non si può smentire. cammino come segno di salvezza e di cerdoti che, con sollecitudine pastorale e Ecco, allora, il significato della Gior- speranza. impegno evangelico, cercano di aiutare e nata mondiale di preghiera per le vo- Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, sostenere tutti. Vergine Santa, illumina le cazioni, che oggi celebriamo. È un’oc- che presso la croce sei stata associata al menti degli uomini e delle donne di casione per chiedere a Dio il dono di dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua scienza, perché trovino giuste soluzioni vocazioni sante, per il sacerdozio, per fede. per vincere questo virus. Assisti i Re- la vita missionaria e per la vita religio- Tu, Salvezza del popolo romano, sai di sponsabili delle Nazioni, perché operino sa. Ma anche perché ogni cristiano che cosa abbiamo bisogno e siamo certi con saggezza, sollecitudine e generosità, riscopra la propria vocazione testimone che provvederai perché, come a Cana di soccorrendo quanti mancano del necessa- coerente del Vangelo. La crisi delle Galilea, possa tornare la gioia e la festa rio per vivere, programmando soluzioni vocazioni si vince proprio così: con dopo questo momento di prova. sociali ed economiche con lungimiranza e la preghiera fiduciosa al Padrone della Aiutaci, Madre del Divino Amore, a con- con spirito di solidarietà. Maria Santissi- messe, che non lasci mancare operai formarci al volere del Padre e a fare ciò ma, tocca le coscienze perché le ingenti generosi che dedichino la propria vita che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le somme usate per accrescere e perfeziona- per il servizio del Vangelo. nostre sofferenze e si è caricato dei nostri re gli armamenti siano invece destinate a E quando nella vita di qualche sacerdo- dolori per condurci, attraverso la croce, promuovere adeguati studi per prevenire te o consacrato si scopre debolezza, alla gioia della risurrezione. Amen. simili catastrofi in futuro. uno scandalo, una contro-testimonianza, Madre amatissima, fa’ crescere nel mon- è proprio allora che la nostra preghie- 2. do il senso di appartenenza ad un’unica ra deve diventare più forte. Perché la «Sotto la tua protezione cerchiamo rifu- grande famiglia, nella consapevolezza del vita di chi ha scelto di seguire Cristo gio, Santa Madre di Dio». legame che tutti unisce, perché con spiri- sia sempre più conforme a quella del Nella presente situazione drammatica, to fraterno e solidale veniamo in aiuto buon Pastore. Contro la tentazione carica di sofferenze e di angosce che atta- alle tante povertà e situazioni di miseria. dello scoraggiamento, continuiamo a nagliano il mondo intero, ricorriamo a Incoraggia la fermezza nella fede, la per- pregare il Signore perché ci dia sacer- Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cer- severanza nel servire, la costanza nel pre- doti innamorati di Dio, del Vangelo, chiamo rifugio sotto la tua protezione. gare. O Maria, Consolatrice degli afflitti, della Chiesa, dei fratelli. Chiediamo O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottie- sacerdoti, missionari, religiosi, suore, misericordiosi in questa pandemia del ni che Dio intervenga con la sua mano capaci di essere in mezzo a noi segno coronavirus, e conforta quanti sono smar- onnipotente a liberarci da questa terribile vivo dell'amore misericordioso di Dio. riti e piangenti per i loro cari morti, se- epidemia, cosicché la vita possa riprende- Per tornare al titolo del giornale «La polti a volte in un modo che ferisce l’ani- re in serenità il suo corso normale. Messa è finita»? No: la Messa non è ma. Sostieni quanti sono angosciati per le Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro finita perché è impegnata la Parola di persone ammalate alle quali, per impedi- cammino come segno di salvezza e di Dio. E ci sarà sempre giovane che re il contagio, non possono stare vicini. speranza, o clemente, o pia, o dolce Ver- si apre al dono d’amore per un oriz- Infondi fiducia in chi è in ansia per il futu- gine Maria. Amen. zonte sempre nuovo. Leonardo Sapienza OR Sett, -23 aprile
P AGINA 6 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA 57ª GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI (3 MAGGIO 2020) Le parole della vocazione Cari fratelli e sorelle! o di essere sfidata dai venti contrari delle diamo dentro un “io” isolato; al contrario, Il 4 agosto dello scorso anno, nel 160° difficoltà, dei dubbi e delle paure. è prima di tutto la risposta a una chiamata anniversario della morte del santo Curato Succede così anche nel cuore dei discepo- che ci viene dall’Alto. È il Signore che ci d’Ars, ho voluto offrire una Lettera ai li, i quali, chiamati a seguire il Maestro di indica la riva verso cui andare e che, pri- sacerdoti, che ogni giorno spendono la Nazaret, devono decidersi a passare all’al- ma ancora, ci dona il coraggio di salire vita per la chiamata che il Signore ha ri- tra riva, scegliendo con coraggio di ab- sulla barca; è Lui che, mentre ci chiama, volto loro, al servizio del Popolo di Dio. bandonare le proprie sicurezze e di met- si fa anche nostro timoniere per accompa- In quell’occasione, gnarci, mostrarci la ho scelto quattro direzione, impedire parole-chiave – che ci incagliamo dolore, gratitudine, negli scogli dell’inde- coraggio e lode – per cisione e renderci ringraziare i sacer- capaci perfino di doti e sostenere il camminare sulle ac- loro ministero. Ri- que agitate. tengo che oggi, in Ogni vocazione nasce questa 57ª Giornata da quello sguardo Mondiale di Pre- amorevole con cui il ghiera per le Voca- Signore ci è venuto zioni, quelle parole incontro, magari pro- si possano riprende- prio mentre la nostra re e rivolgere a tutto barca era in preda alla il Popolo di Dio, tempesta. «Più che sullo sfondo di un una nostra scelta, è la brano evangelico che risposta alla chiamata ci racconta la singolare esperienza capitata tersi alla sequela del Signore. Questa av- gratuita del Signore» (Lettera ai sacerdoti, 4 a Gesù e Pietro durante una notte di tem- ventura non è pacifica: arriva la notte, agosto 2019); perciò, riusciremo a sco- pesta sul lago di Tiberiade (cfr Mt 14,22- soffia il vento contrario, la barca è sbal- prirla e abbracciarla quando il nostro cuo- 33). lottata dalle onde, e la paura di non farce- re si aprirà alla gratitudine e saprà coglie- Dopo la moltiplicazione dei pani, che la e di non essere all’altezza della chiama- re il passaggio di Dio nella nostra vita. aveva entusiasmato la folla, Gesù ordina ta rischia di sovrastarli. Quando i discepoli vedono Gesù avvici- ai suoi di salire sulla barca e di precederlo Il Vangelo ci dice, però, che nell’avventu- narsi camminando sulle acque, inizial- all’altra riva, mentre Egli avrebbe conge- ra di questo non facile viaggio non siamo mente pensano che si tratti di un fantasma dato la gente. L’immagine di questa tra- soli. Il Signore, quasi forzando l’aurora e hanno paura. Ma subito Gesù li rassicu- versata sul lago evoca in qualche modo il nel cuore della notte, cammina sulle ac- ra con una parola che deve sempre ac- viaggio della nostra esistenza. La barca que agitate e raggiunge i discepoli, invita compagnare la nostra vita e il nostro cam- della nostra vita, infatti, avanza lentamen- Pietro ad andargli incontro sulle onde, lo mino vocazionale: «Coraggio, sono io, te, sempre inquieta perché alla ricerca di salva quando lo vede affondare, e infine non abbiate paura!» (v. 27). Proprio que- un approdo felice, pronta ad affrontare i sale sulla barca e fa cessare il vento. sta è la seconda parola che vorrei conse- rischi e le opportunità del mare, ma an- La prima parola della vocazione, allora, gnarvi: coraggio. che desiderosa di ricevere dal timoniere è gratitudine. Navigare verso la rotta giu- Ciò che spesso ci impedisce di cammina- una virata che conduca finalmente verso sta non è un compito affidato solo ai no- re, di crescere, di scegliere la strada che il la giusta rotta. Talvolta, però, le può stri sforzi, né dipende solo dai percorsi Signore traccia per noi sono i fantasmi capitare di smarrirsi, di lasciarsi abbaglia- che scegliamo di fare. La realizzazione di che si agitano nel nostro cuore. Quando re dalle illusioni invece che seguire il faro noi stessi e dei nostri progetti di vita non siamo chiamati a lasciare la nostra riva luminoso che la conduce al porto sicuro, è il risultato matematico di ciò che deci- sicura e abbracciare uno stato di vita –
P AGINA 7 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA come il matrimonio, il sacerdozio ordina- per stanchezza o per paura rischiamo di to, la vita consacrata –, la prima reazione affondare, e ci dona lo slancio necessario Francesco indica il è spesso rappresentata dal “fantasma per vivere la nostra vocazione con gioia «piano» per risorgere dell’incredulità”: non è possibile che que- ed entusiasmo. dalla pandemia sta vocazione sia per me; si tratta davvero Infine, quando Gesù sale sulla barca, il della strada giusta? Il Signore chiede que- vento cessa e le onde si placano. È una sto proprio a me? bella immagine di ciò che il Signore opera E, via via, crescono in noi tutte quelle nella nostra vita e nei tumulti della sto- considerazioni, quelle giustificazioni e ria,specialmente quando siamo nella tem- quei calcoli che ci fanno perdere lo slan- pesta: Egli comanda ai venti contrari di cio, ci confondono e ci lasciano paralizza- tacere, e le forze del male, della paura, ti sulla riva di partenza: crediamo di aver della rassegnazione non hanno più potere preso un abbaglio, di non essere all’altez- su di noi. za, di aver semplicemente visto un fanta- Nella specifica vocazione che siamo chia- sma da scacciare. mati a vivere, questi venti possono sfian- «L’impatto di tutto ciò che sta accaden- Il Signore sa che una scelta fondamentale carci. Penso a coloro che assumono im- do, le gravi conseguenze che già si segna- di vita – come quella di sposarsi o consa- portanti compiti nella società civile, agli lano e s’intravedono, il dolore e il lutto crarsi in modo speciale al suo servizio – sposi che non a caso mi piace definire “i per i nostri cari ci disorientano, angoscia- richiede coraggio. Egli conosce le doman- coraggiosi”, e specialmente a coloro che no e paralizzano ». Immerso in un inter- de, i dubbi e le difficoltà che agitano la abbracciano la vita consacrata e il sacer- minabile Sabato Santo, il mondo è chiuso barca del nostro cuore, e perciò ci rassi- dozio. Conosco la vostra fatica, le solitu- nel sepolcro della pandemia. Il peso cura: “Non avere paura, io sono con te!”. dini che a volte appesantiscono il cuore, dell’angoscia per i morti e i malati, della La fede nella sua presenza che ci viene il rischio dell’abitudine che pian piano tristezza dell’isolamento, dell’ansia per il incontro e ci accompagna, anche quando spegne il fuoco ardente della chiamata, il devastante contraccolpo economico, gli il mare è in tempesta, ci libera da fardello dell’incertezza e della precarietà sbarra la via d’uscita. «Chi ci rotolerà via quell’accidia che ho già avuto modo di dei nostri tempi, la paura del futuro. il masso dall’ingresso del sepolcro?». Le definire «tristezza dolciastra» (Lettera ai Coraggio, non abbiate paura! Gesù è ac- parole delle discepole risuonano martel- sacerdoti, 4 agosto 2019), cioè quello sco- canto a noi e, se lo riconosciamo come lanti. Eppure, proprio nel ventre di pie- raggiamento interiore che ci blocca e non unico Signore della nostra vita, Egli ci tra del sepolcro, maturano i germi della ci permette di gustare la bellezza della tende la mano e ci afferra per salvarci. Risurrezione. Da lì, dunque, parte il vocazione. Nella Lettera ai sacerdoti ho E allora, pur in mezzo alle onde, la no- “Piano per risorgere” proposto da papa parlato anche del dolore, ma qui vorrei stra vita si apre alla lode. È questa l’ultima Francesco sulla rivista spagnola Vida tradurre diversamente questa parola e parola della vocazione, e vuole essere Nueva, uno dei punti di riferimento riferirmi alla fatica. Ogni vocazione com- anche l’invito a coltivare l’atteggiamento sull’attualità ecclesiale per i Paesi di lin- porta un impegno. Il Signore ci chiama interiore di Maria Santissima: grata per lo gua castigliana. perché vuole renderci come Pietro, capa- sguardo di Dio che si è posato su di lei, Le lacrime profuse da un capo all’altro ci di “camminare sulle acque”, cioè di consegnando nella fede le paure e i turba- del pianeta, nelle ultime settimane, pro- prendere in mano la nostra vita per met- menti, abbracciando con coraggio la chia- prio come quelle delle donne di fronte terla al servizio del Vangelo, nei modi mata, Ella ha fatto della sua vita un eter- alla tomba del Maestro, non costituisco- concreti e quotidiani che Egli ci indica, e no canto di lode al Signore. no le parole ultime e definitive del pre- specialmente nelle diverse forme di voca- Carissimi, specialmente in questa Giorna- sente. zione laicale, presbiterale e di vita consa- ta, ma anche nell’ordinaria azione pasto- Poichè da e con esse irrompe crata. Ma noi assomigliamo all’Apostolo: rale delle nostre comunità, desidero che il desborde di Dio: parola cara al Pontefi- abbiamo desiderio e slancio, però, nello la Chiesa percorra questo cammino al ce, difficile da tradurre in italiano se non stesso tempo, siamo segnati da debolezze servizio delle vocazioni, aprendo brecce come “di più”. e timori. nel cuore di ogni fedele, perché ciascuno Il traboccamento divino consente agli Se ci lasciamo travolgere dal pensiero possa scoprire con gratitudine la chiamata esseri umani di trasformare il male in delle responsabilità che ci attendono – che Dio gli rivolge, trovare il coraggio di nuova forza per costruire il futuro. «Se nella vita matrimoniale o nel ministero dire “sì”, vincere la fatica nella fede in abbiamo potuto imparare qualcosa in sacerdotale – o delle avversità che si pre- Cristo e, infine, offrire la propria vita tutto questo tempo è che nessuno si salva senteranno, allora distoglieremo presto come cantico di lode per Dio, per i fra- da solo. lo sguardo da Gesù e, come Pietro, ri- telli e per il mondo intero. La Vergine Le frontiere cadono, i muri crollano schieremo di affondare. Al contrario, pur Maria ci accompagni e interceda per noi. e tutti i discorsi integralisti si dissolvono nelle nostre fragilità e povertà, la fede ci Roma, San Giovanni in Laterano, 8 marzo dinanzi a una presenza quasi impercettibi- permette di camminare incontro al Si- 2020, II Domenica di Quaresima le che manifesta la fragilità di cui siamo gnore Risorto e di vincere anche le tem- fatti», scrive Bergoglio e sottolinea: peste. Lui infatti ci tende la mano quando Francesco Continua a pagina 8
P AGINA 8 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 7 «È il soffio dello Spirito che apre orizzon- Pasqua 2020: ti, risveglia la creatività e ci rinnova in fraternità per dire presente (oppure ecco- Silenzio, Presenza, Attesa mi) dinanzi all’enorme e improrogabile compito che ci aspetta ». È, dunque, ur- «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandona- sonoro e assordante farsi Eco dentro di gente discernere il suo battito per dare to?». Nelle semplici parole del Salmo pos- noi. impulso a dinamiche in grado di testimo- siamo riassumere la nostra Pasqua 2020. Questa strana Settimana Santa ha dato niare e canalizzare la vita nuova che il Sono sgorgate dal nostro cuore come un sicuramente a ciascuno, e soprattutto a Signore vuole generare in questo momen- fiume in piena, mai le abbiamo incarnate chi ha saputo coglierle, diverse opportu- to della storia. Non è il momento in maniera così viscerale. «Fitte tenebre si nità. Prima fra tutte, abbiamo avuto la di comodi palliativi, di rattoppi inadeguati sono addensate sulle nostre piazze, strade e possibilità di guardarci allo specchio per rispetto alle gravi conseguenze della crisi città; si sono impadronite delle nostre vite recuperare il rapporto con noi stessi e con in atto. «È il tempo propizio per trovare riempiendo tutto di un silenzio assordante e di Dio: chiusi in casa, separati dal mondo, il coraggio di una nuova immaginazione un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al abbiamo guardato in faccia alla nostra del possibile, con il realismo che solo il suo passaggio (…). Ci siamo trovati impauriti vuotezza, la nostra croce più vera, e con Vangelo può offrici», afferma Francesco. essa abbiamo fatto i conti. Nel L’implacabile lezione di interconnessio- vuoto dei giorni siamo diventati ne della pandemia ci mostra come le una domanda a noi stessi, nella emergenze possono essere sconfitte anzi- spasmodica ricerca di una ri- tutto «con gli anticorpi della sposta ci siamo persi nell’in- solidarietà », prosegue il Pontefice, citan- consistenza della nostra medio- do un recente documento della Pontificia crità, nel concretizzarsi delle Accademia per la vita. Se agiamo come nostre fragilità siamo tornati a popolo, pertanto, «persino di fronte al- guardare all’Uomo della Croce le altre epidemie che ci minacciano, pos- con una compassione diversa. siamo ottenere un impatto reale». Saremo I Vangeli, come ci ricorda il capaci di vincere il fatalismo di cui siamo sagrestano del celebre film Luci prigionieri e di scrivere la storia presente d’inverno di Bergman, danno e futura senza voltare le spalle alle soffe- ampio spazio alla dimensione renze di tanti? L’interrogativo di France- fisica del dolore di Gesù. An- sco è rivolto, certo, alla comunità inter- che la Chiesa, sicuramente per i nazionale. Ma soprattutto agli uomini e più nobili motivi, in duemila alle donne di buona volontà nelle cui ma- anni di storia ha sempre orien- ni – il Papa l’ha detto più di una volta – tato il focus in maniera troppo risiedono davvero le sorti del mondo. In incisiva sull’agonia materiale di e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo questo senso l’editoriale su Vida Nue- Cristo trascurando il dramma umano che stati presi alla sprovvista da una tempesta va prosegue la strada già tracciata nella stava vivendo. Pensiamo al Getsemani, inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di lettera inviata ai Movimenti e alle orga- «Padre (…) allontana da me questo cali- trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e diso- nizzazioni popolari il giorno di Pasqua, in ce!» (Lc 22, 42) : «i discepoli dormivano rientati, ma nello stesso tempo importanti e cui li invitava a essere costruttori di un calmi, non avevano capito niente, neanche cambiamento ormai improrogabile: necessari, tutti chiamati a remare insieme, l’ultima Cena. Quando arrivarono i soldati tutti bisognosi di confortarci a vicenda.» In «Pensiamo al progetto di sviluppo umano fuggirono e dopo Pietro lo rinnegò. Per tre questo contesto così singolare, unico al integrale a cui aneliamo, che si fonda sul anni Gesù aveva parlato loro e ogni giorno era punto da essere impensabile fino a qual- protagonismo dei popoli in tutta la loro stato con loro e loro non avevano capito le sue che mese fa, abbiamo celebrato il mo- diversità». Di nuovo, Francesco squarcia parole. Lo abbandonarono tutti e lui restò solo. mento Cruciale di tutta la vita della Chie- il velo della fatica presente per far balena- Quanto deve aver sofferto allóra, sapere che sa, del suo senso e della sua missione. Mai re un orizzonte che vede la famiglia uma- nessuno lo aveva capito, essere rinnegato pro- con un simile pathos. La grandezza di un na unita nella ricerca dello sviluppo uma- prio quando hai bisogno di qualcuno in cui mondo che corre, spesso senza una meta, no integrale. È questa «l’alternativa della avere fiducia». Quante volte anche noi abbia- è stata messa sotto scacco dal più piccolo civiltà dell’amore», con cui conclude l’ar- mo pensato di aver capito tutto ma all’occor- degli elementi, il dinamismo del divenire ticolo. Non un vagheggiamento ingenuo renza siamo corsi tra le braccia di chi offriva umano in crisi da un’entità che in sé non bensì un’utopia possibile con uno sforzo più grazia a buon mercato. Pretendevamo il ha vita, la certezza di tante convinzioni impegnato di tutti – come diceva il cardi- mondo da chi ci ha donato il cielo. Anche polverizzata sotto gli effetti del più incer- nale Eduardo Pironio, citato dal Papa –, Cristo si è trovato nella nostra stessa condizio- to tra le creature. Mai come in questo «una comunità impegnata di fratelli». ne: «l’attimo in cui fu inchiodato sulla Croce Lucia Capuzzi - Avvenire.it tempo abbiamo avvertito un silenzio così e, giunto vicino alla morte, gridò: “Dio, Dio
P AGINA 9 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA mio, perché mi hai abbandonato?” Lo gridò farsi prossima? La domanda con la quale Aprile in un atmosfera davvero irreale. con voce altissima, come se avesse creduto che tanti lontani in passato, con un filo di Tutta Ravello, avvolta dal silenzio, si è suo Padre nei cieli lo avesse abbandonato, malcelata retorica, hanno cercato di in- rivolta verso il Borgo, richiamata da una come se avesse creduto di essersi sbagliato». chiodare le nostre parrocchie all’urgenza melodia familiare, dolce e drammatica ad «Umano, troppo umano», così carico di della loro missione si è resa presente sulle un tempo. umanità da aver sperimentato finanche il nostre labbra quanto mai attuale. Indub- Un silenzio che, come detto, ha segnato Silenzio di Dio entrare dentro di lui, biamente la tecnologia, i social media e le tutto il Tempo di Quaresima e che ha «svuotò se stesso (…) divenendo simile tante forme di comunicazione virtuale mostrato strascichi anche nel tempo Pa- agli uomini» (Fil 2, 7). sono state quasi del tutto indispensabili squale. Com’è stato difficile intonare La mutezza di Dio, il suo silenzio, è espe- per supportare la pastorale liturgica. Mi l’Exultet nel freddo delle nostre case rienza propria del vissuto umano, è il piace sottolineare, a questo proposito, scaldate dalla flebile luce del Cero in un’iniziativa promossa da diretta. L’atmosfera festosa che accompa- Don Angelo, la cui sem- gna il Gloria della grande Veglia è sem- plicità non ha nascosto la brata fermarsi dietro gli schermi dei cel- forza del simbolo. Ogni lulari, computer e televisori. Anche noi, sera, grazie alla diretta come i discepoli di Emmaus abbiamo dal suo profilo Facebook, faticato a riconoscere il Risorto che ci siamo entrati idealmente camminava accanto. La loro storia, che nella Cappella delle Reli- ogni anno ci è presentata nella Liturgia quie del Duomo ai piedi vespertina della Domenica di Pasqua, mi di Gesù Eucarestia e ha sempre intrigato tanto e penso di non dell’Ampolla che custo- averla mai vissuta come quest’anno. disce il Sangue di S. Pan- Mentre ci avviamo alla conclusione, pro- taleone. Grazie ad una viamo a trarne qualche motivo di rifles- preghiera da lui compo- sione. Due amici che avevano seguito sta per l’occasione, ci Gesù in vita, delusi dal tramonto siamo sentiti più vicini a dell’“ideologia” in cui avevano creduto, quel Segno possente che vive fanno ritorno alla vita di un tempo. Ad tuttora, come cantano i un tratto un viandante si fa loro vicino e, nostri padri. A questo camminando con loro, si fa raccontare la proposito, proprio a loro versione sui fatti appena avvenuti. La qualche giorno dall’inizio risposta dell’uomo è sorprendente: «Non dell’incontro serotino, il avete capito niente», niente delle scrittu- momento in cui tutto sembra perduto, Parroco ha annunciato il prodigio di una re, niente del suo messaggio e niente tutto precipita e annichilisce. In questo straordinaria Liquefazione che permane della sua testimonianza. Quante volte tempo di prova siamo stati Crocifissi an- tutt’oggi, 25 aprile. Un segno che ci ri- vorremmo che Gesù ragionasse con le che noi a questo silenzio, forse non com- colma di speranza. Anche al Lacco la pa- nostre categorie umane, guardasse ai prendendone la portata. Proprio D. Bon- storale liturgica è stata assicurata dalle nostri bisogni materiali che mai si rifanno hoeffer, di cui quest’anno, ironia della dirette via Facebook sul profilo di Don a ciò che è Essenziale. Spesso dimostria- provvidenza, abbiamo celebrato il 75° Raffaele. Nella Parrocchia di S. Pietro mo di non sapere riconoscere quel «dono della morte proprio il Giovedì Santo, ci alla Costa e S. Michele Arcangelo, inve- di Dio», quell’acqua di vita che sola dis- ricorda come questa sia «l'ora della inaudi- ce, oltre alle dirette dal Santuario dei S. seta. La filosofia può aiutarci: da Hobbes ta prossimità di Dio, non della sua lontanan- Medici Cosma e Damiano, è stata messa ad Heidegger vediamo che il desiderio za» proprio perché «là dove tutte le altre sicu- in campo una bella iniziativa tesa a risco- dell’uomo si incentra prettamente sugli rezze si infrangono e crollano e tutti i puntelli prire la vera dimensione del culto ai do- oggetti finiti, effimeri, materiali o imma- che reggevano la nostra esistenza sono rovinati lori di Maria che, al Borgo Torello, è teriali che siano, si disperde nelle sue uno dopo altro, là dove abbiamo dovuto impa- venerata in modo davvero particolare. capacità e guarda al potere come al fine rare a rinunciare, proprio là si realizza questa Dopo l’invito di P. Aldo ad esporre un ultimo di una vita. prossimità di Dio, perché Dio sta per interve- lumino ad ogni finestra del Borgo all’im- Gesù al contrario ci offre sé stesso, infini- nire, vuol essere per noi sostegno e certezza. brunire del Venerdì Santo, per iniziativa to per definizione. I due discepoli di Em- Egli distrugge, lascia che abbia luogo il nau- dei giovani di Torello è stata realizzata in maus, come in fondo ciascuno di noi, fragio, nel destino e nella colpa; (…) in ogni poco meno di tre giorni una registrazione aspettavano di prender posto nel Regno naufragio ci ributta su di Lui. (…) La croce è a distanza dello Stabat Mater composto di Dio, che la loro condizione umana il segno in cui la falsa sicurezza viene sotto dal M° Mario Schiavo. Ciascuno ha regi- venisse riscattata da Gesù non al modo di posta a giudizio e viene ristabilita la fede in strato in famiglia la propria parte, che è Dio ma come gli uomini riscattano sé Dio». stata montata su un unico nastro mandato stessi. Come ha risposto la Chiesa? È riuscita a in filodiffusione alle ore 19.30 del 10 Continua a pagina 10
P AGINA 10 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 9 Wagner e Ravello nel 140° anniversario della ‘scoperta’ del giardino di Klingsor L’8 agosto 1930, il Prefetto di Salerno avrebbero potuto impedire la circolazione trasmetteva al Capo Ufficio Stampa di nelle camere di aria respirabile. Mussolini un telegramma che informava il Del resto, anche l’analisi sulla società Capo del Governo sulla visita a Ravello di ravellese ai tempi della presenza di Ri- Richard Wagner, avvenuta il 26 maggio chard Wagner, condotta principalmente 1880, durante la quale, in Villa Rufolo, fu sugli atti di Stato Civile, confermerebbe ispirato per l’ambientazione del secondo l’assenza di mestieri legati ad attività ri- atto del Parsifal. cettive. Di lui non avevano capito niente: salendo La comunicazione telegrafica era seguita Nel Censimento della popolazione del sulla Croce ci ha ricordato che le glorie da una nota trasmessa allo stesso Ufficio, Regno d'Italia al 31 dicembre 1881, Ra- del mondo non saziano ma solo l’amore, in pari data, che confermava la visita del vello e le sue frazioni contavano 484 fami- quello che non conosce sepolcri. Maestro di Lipsia e alla quale erano alle- glie e una popolazione abitualmente pre- Se, infatti, i nostri occhi non sanno vedere gate le copie di due autografi. Il primo era sente di 1917 abitanti su 1983 residenti, il maestro che cammina con noi, il nostro conservato a Villa Rufolo e precisava che mentre gli occasionali registrati erano cuore però può sentirlo poiché Egli non fa «lo scenario del 2° atto del Parsifal è ap- soltanto nove. ardere la mente ma il cuore. punto ispirato dalla bellezza dell’ingresso La principale occupazione maschile era Quando i discepoli lo videro spezzare il a detta Villa. Egli infatti avrebbe esclama- legata all’agricoltura, con le professioni di pane gli si aprirono gli occhi ed egli scom- to: “Ho trovato il giardino magico di colono e bracciale, cui si era aggiunta pare dalla loro vista perchè riconoscere Klingsor” ed avrebbe pregato il suo amico anche quella di giardiniere. Seguivano gli non è dato agli occhi ma allo spirito. Lì la pittore Iukovsky (Paul von Joukowsky), impieghi legati all’edilizia e all’artigianato delusione dei due, e anche la nostra, frut- che lo accompagnava, di fargli un disegno (sarti, calzolai, bottai e fabbri). Le donne to di false aspettative, viene curata e tra- di quella magnifica visione». erano impegnate nei mestieri sartoriali sformata in desiderio. Il secondo autografo, invece, venne la- Scrive A. D’Avenia: «Il luogo in cui c’è sciato alla famiglia di Pasquale Palumbo, «gusto» è nelle cose quotidiane, vissute con che aveva ospitato Wagner insieme alla l’apertura e la cura di chi invita un amico a moglie Elisabeth von Wartburg, «dato cena. I due [discepoli ndr] infatti ripartono che in quell’epoca non esistevano alber- subito verso Gerusalemme per raccontare tutto ghi». Anzi la futura Pensione Palumbo agli altri. sarebbe sorta proprio su suggerimento del Dovrebbero essere ancora più tristi perché compositore tedesco. l’hanno perso di nuovo, e invece hanno scoper- Su questo episodio Antonino Procida, che to che è ovunque, perché la resurrezione è una a Wagner e alla sua visita a Ravello ha rivoluzione da ricevere, non da fare. Quando dedicato un articolo apparso nel 1943 umano e divino cenano alla stessa tavola, allo- sulla rivista illustrata del Corriere della ra l’ordinario diventa straordinario. Sera, «La Lettura», aggiungeva che il Risorgere è la ricetta per dare infinito gusto maestro «tracciò infatti il piano di un fu- alla vita, perché permette di riconoscere la vita turo grande albergo da far sorgere in quel nascosta in ogni cosa: a casa, a lavoro, nel luogo a Ravello, indicando persino l’ar- dolore, nella fatica, nelle relazioni, nella luce chitettura, che avrebbe dovuto arieggiare sulle foglie... in tutto, perché solo ciò che viene quella arabo-normanna delle antiche ve- fatto con e per amore diventa vivo. Così la stigia locali». “vita di sempre” diventa la “vita per sempre”» e Le testimonianze memorialistiche e lette- come filatrici e tessitrici, ma non manca- così anche noi lasciamo che questo tempo rarie, concordanti sull’assenza di una vano quelle dedite ai campi. che ormai volge al tramonto sia l’occasio- struttura alberghiera ai tempi della visita Ciò che impediva lo sviluppo delle attività ne dell’Incontro vero con il Risorto che wagneriana, ma solo di qualche abitazione alberghiere era anche la mancanza di co- siede alla mensa della nostra ordinarietà, destinata all’ospitalità, trovavano confer- mode vie di comunicazione che collegas- sepolto vivo in ognuno di noi, in attesa ma anche nel regolamento di pubblica sero i centri costieri e il pessimo stato del mattino della nostra Pasqua personale, igiene, approvato dal Consiglio comunale della viabilità interna. pronto a ribaltare il macigno delle nostre il 15 giugno 1877, nel quale, all’art. 3, si A tal proposito, solo il 22 luglio 1880, la certezze. raccomandavano i proprietari delle abita- Giunta municipale chiedeva al Prefetto di Francesco Reale zioni da destinare ad alloggio di non ospi- Salerno l’autorizzazione a convocare il tare un numero eccessivo di persone, che Consiglio comunale in seduta straordina-
P AGINA 11 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA ria per deliberare la presa d’atto del prov- L’interesse della critica musicale e lettera- collegate non solo è stato misurato, ma vedimento sovrano sulla costituzione del ria per i luoghi italiani frequentati dal anche – ciò che è più – occupato in prova Consorzio per la realizzazione della strada maestro di Lipsia e in particolare per la con sedie, disposte a lungo intervallo in obbligatoria Atrani, Ravello e Scala, sulla visita a Ravello conobbe un deciso svilup- tutti i sensi»18. Per le autorità era stato quale, a causa delle ristrettezze economi- po a partire dagli anni ’20 del Novecento, individuato il terrazzo con il giardino su- che, il Comune di Ravello, nel 1888, fu attraverso i contributi di Mario Panizzar- periore, perché esso risultava isolato e costretto a introdurre il pagamento di un di, Nino Salvaneschi, Angelo Di Salvio, bloccato e vi si poteva accedere o dalla pedaggio. Gabriel Faure e Antonino Procida. scala d’ingresso o dalla doppia scala del Sulla condizione delle strade interne, il 23 Ma l’espressione più alta della memoria terrazzo. agosto 1880, il Sindaco di Ravello, Giu- del passaggio di Richard Wagner è stato Definita la disposizione dei posti e della seppe D’Amato, riceveva la somma di lire sicuramente il suo esito artistico e musica- segnaletica, in previsione dell’arrivo tra 500 a titolo di sussidio su un fondo di due le, celebrato nel luogo più rappresentativo gli ospiti del Principe e della Principessa milioni del bilancio del Ministero dell’In- di quella breve ma intensa esperienza ra- di Piemonte, il 14 maggio 1932 venne terno7. La somma serviva a pagare i lavori vellese. che in parte erano stai eseguiti dal mastro Così, in occasione muratore ravellese Lorenzo Proto, limita- della "Settimana tamente al tratto di strada principale che Salernitana", pro- dal Vescovado raggiungeva la Piazza mossa dal Comita- (Piazza Fontana Moresca), sulla base di un to Provinciale del progetto di restauro dell’ingegnere Gio- Turismo di Salerno vanni Tagliaferri. La parte restante degli dal 15 al 22 mag- interventi di manutenzione avrebbe ri- gio 1932, con l'o- guardato altre strade come quella che dal biettivo di richia- Vescovado conduceva a Santa Chiara, mare "correnti costata lire 598,90. cospicue di turisti" In questo contesto, dunque, mercoledì 26 alla visita delle maggio 1880, come scrive nel proprio bellezze naturali, diario Cosima Wagner, il maestro di Lip- archeologiche e sia si dirigeva a dorso di un asino verso artistiche del terri- Ravello, dopo un’allegra colazione ad torio, la Città di Amalfi. Ravello, allora Dopo aver visitato l’ex cattedrale, come governata dal Po- riferisce il Procida, Wagner e il suo segui- destà Francesco to si recavano a Villa Rufolo, dove erano Colavolpe, contri- accolti dal custode del complesso monu- buì con la mentale, Luigi Cicalese, che a molti anni "Rievocazione di distanza raccontava «con gioia e fierez- Wagneriana nel za» i particolari di quella giornata. Al ter- Giardino di mine della visita si tiene una colazione a Klingsor a Villa Villa Episcopio, la locanda gestita dall’am- Rufolo", che si ministratore di Francis Nevile Reid, Pa- tenne mercoledì squale Palumbo, e dalla moglie bernese 18 maggio, alle Elisabeth von Wartburg. La giornata ra- ore 16.30. vellese di Wagner si concluse con la visita Per la realizzazione all’area in cui poi sarebbe sorta Villa Cim- dell’iniziativa ven- brone, che colpì particolarmente Cosima, ne nominata dal Prefetto di Salerno, Do- emesso l’ordine di servizio relativo all’or- che definì la vista da “Santa Chiara” come menico Soprano, una sottocommissione ganizzazione della sicurezza. il panorama più bello. incaricata di definire il programma delle La direzione del servizio d’ordine e di La visita di Wagner a Ravello, di cui lo celebrazioni, per cui il Comitato Provin- vigilanza venne affidata al Commissario stesso maestro informava pochi giorni ciale del Turismo di Salerno prese accordi Rella, che doveva recarsi a Ravello il gior- dopo il re Ludovico II di Baviera, attirò con il Teatro di San Carlo per l’orchestra. no precedente il concerto. A completare verso la cittadina costiera – come ha scrit- Il Podestà di Ravello, intanto, aveva tra- il servizio d’ordine gli venivano affiancati i to di recente Dieter Richter – una sorta di smesso al Questore di Salerno, Gustavo commissari aggiunti Iacobelli, Greco e «“turismo wagneriano” che perdura sino a Cipriani, la copia della pianta del Giardino Carella; 45 carabinieri reali, di cui 10 di oggi e che si rivolge a un paesaggio della di Villa Rufolo con la disposizione dei riserva della Stazione di Ravello; 20 agenti memoria in cui si legano indissolubilmen- posti, specificando che «in merito allo di pubblica sicurezza. te tra loro architettura, natura e musica». spazio da occupare con sedie numerate e Continua a pagina 12
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