Testimoni della vocazione - Il neosacerdote Stefano Trevisan Ermanno Allegri prete da 50 anni - Diözese Bozen-Brixen
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IP Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone Anno 56, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020 Testimoni della vocazione Il neosacerdote Ermanno Allegri Un anno senza Stefano Trevisan prete da 50 anni don Willi Fusaro
vocazione Ermanno, prete da 50 anni In questi giorni don Ermanno Allegri, 76 anni, ha festeggiato i 50 di sacerdozio. Ordinato presbitero diocesano a Bressanone il 29 giugno 1970, tre anni dopo è partito per la missione in Brasile. Da Fortaleza la testimonianza della sua vocazione. D on Ermanno, qual è l’idea di chie- sa che ha accompagnato i suoi 50 anni di sacerdozio? visite ad alcune belle esperienze pasto- rali e corsi di studio ci hanno aiutato E la situazione oggi è cambiata? Anche oggi non é tutto tranquillo dentro a svestirci, col tempo, delle visioni oc- la chiesa e nel mio/nostro lavoro, anzi. Quello che penso e vivo oggi come chie- cidentali per aprirsi allo spirito nuovo Esistono ancora ampi settori delle nostre sa é passato per un processo radicale e del Concilio e dell’America Latina. Cosí chiese che, troppo spesso, arrivano a le- abbastanza sofferto. Dalla chiesa con- abbiamo cercato di assumere le soffe- gittimare regimi fortemente repressivi e cepita come Cristianitá che orienta (e renze umane per fare un cammino di genocidi in favore del capitale nazionale lega) le persone e la societá a moralitá e umanizzazione solidale con la gente a e internazionale. Mi chiedo spesso: “Ma comportamenti come segno dell’appar- partire dalla comprensione della real- perché questi gruppi e movimenti ‘spiri- tenenza alla propria chiesa, sono passa- tá e illuminati dallo Spirito. Lo stesso tualisti’ hanno bisogno di tanti cadaveri to al período dell’entusiamo del Conci- Spirito che conduceva Gesú nelle strade per capire quello che dovrebbe essere ov- lio Vaticano II (1962-65) che apriva la della Palestina. vio? Il Vangelo non li aiuta a distinguere chiesa al mondo, alla storia, all’umani- il faraone d’Egitto da Gesú Cristo?” tá. Un tempo bello e di speranza che, Sono state molte le difficoltà incontra- Ed é dentro a questa realtá che la com- negli anni della teologia nel Seminario te nel tempo? prensione di chiesa mi ha portato a rico- per l’America Latina a Verona, mi ha in- Certo, perché non si passa da un model- noscermi bene nella pratica e nelle paro- vogliato a prestare attenzione alle per- lo di chiesa di secoli allo spirito nuovo le di Papa Francesco, che propone una sone e alle culture di quel continente del Vaticano II. E qui devo ricordare i chiesa in uscita, una chiesa ospedale di detto cristiano, ma pieno di ingiustizie quasi 30 anni di Giovanni Paolo II che, campagna, una chiesa povera a servizio e disuguaglianze assurde. In quella real- per la sua dura esperienza nella Polonia dei poveri. In questi nuovi spazi mi trovo tá, peró, lo Spirito aveva fatto sbocciare sotto il regime sovietico, ha sempre fat- a lavorare con molti cristiani di fatto che un tempo nuovo con la presenza della to molta fatica a percepire in profonditá non sono ingabbiati nelle strutture delle chiesa in mezzo ai poveri e agli esclusi lo Spírito presente nella chiesa dell’A- chiese ufficiali. Raniero la Valle, alcune e mi ha portato all’ordinazione sacer- merica Latina. Ma la fiducia e il cam- settimane fa, ha lanciato una luce mera- dotale nel 1970. Nel 1974 con don Lino mino nella chiesa di quel continente vigliosa: La chiesa oggi é tutta l’umanitá. (mio fratello), don Augusto e alcuni sono continuati. Un momento forte per Cosí rinasce nel profondo dell’anima una mesi dopo, con Emilia, una laica di Ro- riprendere animo fu il discorso di Bene- forza gioiosa nell’ ascoltare papa France- veré della Luna, Gottfried e Anna, una detto XVI nell’apertura della V Confe- sco che nei suoi appelli si dirige a tutti coppia di Salorno e don Pierluigi, siamo renza dell’Episcopato latino-americano quelli che amano l’umanitá e la nostra arrivati in Brasile cercando di ascoltare, nel 2007, in Brasile, in cui affermó che Terra, casa comune, diventando sale, luce studiare e trasferire nella nostra pratica la pratica pastorale e la teologia iniziate e fermento. Vedo che stiamo vivendo un pastorale quello che la chiesa del Bra- dovevano continuare perché erano luce tempo in cui non possiamo essere tiepidi. sile si proponeva. Documenti, incontri, per la chiesa nel mondo. É un tempo di accettare i rischi: stiamo attenti, lasciamo lavorare lo Spirito. Oggi credo a questa chiesa perché la vedo umi- le, a fianco di quanti sono vessati dai po- tenti, dai padroni del denaro, dai signori delle armi e delle guerre, dei mezzi di co- municazione. Ma, lo credo fermamente, non sono loro i padroni della storia e del futuro. Voglio vivere una chiesa che guar- da all’umanitá e ‘la sente’ con la Sapienza del Padre di Gesú. Cosa conserva tra i ricordi più belli dei suoi 50 anni da sacerdote? In tutto questo periodo ho sempre sen- tito una grande gioia quando vedevo le persone crescere, assumere come adulti la loro fede e la loro azione nella comuni- Don Allegri tra la sua comunità in Brasile tá cristiana e nella societá per seminare 2 Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020
vocazione altruismo e rispetto alle persone. Tutte lenza maschilista, i milioni di migranti e le persone. É bello vedere germogliare i rifugiati, i tre milioni, ogni anno, di vitti- segni del Regno, che fanno la societá piú me del traffico umano (prostituzione, tra- giusta, solidaria e di pace in cui le per- pianto di organi, lavoro schiavo), i senza sone lavorano la sua propria coscienza e terra, senza casa, senza lavoro... Per sco- scoprono la dignitá di figli e figlie di Dio. prirli, peró, bisogna convertirsi per non Cosí diventa concreta la scelta dei poveri guardare questa realtá come ‘normalitá’, che é stata la scelta radicale della chiesa di perché ‘é sempre stato cosí’. Ma é bello questo continente perché é stata la scelta vedere che di fronte ai nuovi volti dei de Gesú Cristo. poveri lo Spirito di Vita suscita dentro e fuori le chiese persone e gruppi che assu- Perchè ha scelto la strada della missione? mono queste sofferenze. Siamo o no una Mi ha sempre entusiasmato l’idea della chiesa missionaria che fermenta e illu- Missione. Mi pareva un campo in cui si mina la vita inventando ‘Nuovi Cammi- poteva vivere con piú concretezza il fatto ni di Evangelizzazione’ come ci propone di essere discepoli di Cristo in un cam- il Sinodo dell’Amazzonia? E nuovi, vuol mino insieme agli esclusi. Qui in Brasile dire... ‘nuovi’. Un giovane Ermanno Allegri con il missionario le zone rurali di per sé giá sono aree di altoatesino Luis Lintner, ucciso nel 2002 in Brasile esclusione, cosí pure le periferie urbane Cosa si sente di consigliare a un giovane sacerdote di oggi? dove lavoriamo attualmente. E nel corso È ancora profondo il suo legame con la di questi 46 anni i poveri sono apparsi Molti devono ricordare don Francesco Chiesa di Bolzano-Bressanone? con volti nuovi, piú espliciti e piú crudi: Daz, un ‘uomo umano’. Un giorno mi é questo il campo della chiesa. Questa ha detto una frase che poi don Fernan- Sempre, quando vengo in Italia, faccio scelta é chiara se consideriamo le quattro do Pavanello, rettore del Seminario per una visita al nostro vescovo: da monsi- Conferenze dell’Episcopato Latino-ame- l’America Latina, mi ha ripetuto quasi gnor Gargitter, Enrico Forer, Guglielmo ricano (da Medellin, 1968, a Aparecida, con le stesse parole: “Se vuoi farti prete Egger, Carlo Golser e Ivo Muser. Sempre 2007) che hanno insistito sulla necessitá devi essere innamorato di Gesú Cristo e mi sono sentito accolto e compreso nel- di scoprire i nuovi volti dei poveri, pro- dei poveri”. Essere innamorati vuol dire le mie preoccupazioni e fatiche. Con gli dotti dal dio-mercato come materiale di fare esperienza viva, forte, ‘carnale’ direi, amici soprattutto laici mi fa piacere ri- scarto: sono le vittime della fame e della della persona concreta e storica di Gesú e spondere agli inviti per parlare de Brasile. miseria, i prigionieri comuni e i torturati dei poveri, nel contatto personale e nella Noto che c’é un interesse profondo per polítici, le vittime della discriminazione condivisione delle sofferenze e dei rischi. conoscere le situazioni e le attivitá della come gli indígeni, i settori LGBT, chi abi- Diceva un nostro vescovo-profeta, Dom chiesa in Brasile. Anche questa rivista ha ta nelle ‘favelas’, chi vive nelle strade, le Pedro Casaldaliga: “Fuori dei poveri non sempre aperto le sue pagine per pubblica- donne vittime dei preconcetti e della vio- c’é salvezza”. re interviste e articoli. L’attività multiforme di don Ermanno: alla presentazione di un reportage con due giornalisti della TV Cidades a Brasília e ad accogliere 236 medici cubani arrivati a Fortaleza Una vita tra gli esclusi del Brasile Ordinato sacerdote 50 anni fa a 12 anni nell’interno della Bahia, poi a fondato due Agenzie di notizie, una Bressanone, don Ermanno Alle- Goiânia come Segretario nazionale del- locale e una internazionale, con lo gri, nativo del Veronese, è stato per la Commissione pastorale della Terra. scopo di portare nel grande circuito tre anni cooperatore a Salorno e Dal 1991 è a Fortaleza, dove in succes- della comunicazione internazionale dal 1974 è missionario in Brasile: sione ha guidato tre parrocchie e ha le notizie degli esclusi. Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020 3
vocazione Così è cambiata la mia vita Da maestro di sci in val Badia a missionario comboniano: il 28 giugno Stefano Trevisan, 36 anni, è stato ordinato sacerdote a Bressanone, dopo 10 anni di formazione. Così racconta la sua storia e la scoperta fatta in Sud Sudan, dove a fine anno vuole tornare. di Stefano Trevisan D a ragazzo mi piaceva molto sciare e gareggiavo nello Sci Club del mio paese, San Vigilio di Marebbe. Una vol- ta maggiorenne ho fatto l’esame per diventare maestro di sci e grazie agli allenamenti con mio zio sono riuscito a superarlo. È stata una gioia grande e quel lavoro mi piaceva. Gli anni del- la mia gioventù li ho passati nel mio paese in val Badia, unica eccezione le scuole medie fatte in collegio nell’abba- zia di Novacella, vicino a Bressanone. Dopo le scuole superiori a Brunico e a Bolzano mi sono iscritto all’università a Bologna, ma dopo un anno sono tor- nato a casa perché ho visto che non era la mia strada. In estate ho fatto alcuni lavori saltuari come grafico, muratore, bagnino, segretario, lavorando in un pastifico; varie attività che mi hanno fatto crescere e maturare. Volontario in Africa Avevo un lavoro, amici, soldi, diverti- mento, tutto quello che mi serviva per vivere bene ma nonostante ciò mi sen- tivo inquieto e non del tutto realizza- Il momento-simbolo dell’ordinazione: il vescovo impone le mani sul capo di Stefano to. Attraverso la televisione e i giornali vedevo e sentivo di tante persone che Un incontro speciale mava alla vita missionaria. Così l’an- erano costrette a vivere in condizioni Oltre a incontrare le persone, in Sud no dopo sono entrato nel Postulato a veramente difficili, di povertà e degra- Sudan ho incontrato una Persona in Padova dove sono rimasto due anni a do, situazioni al limite dell’umanità. particolare, che mi ha chiamato e studiare filosofia. Finito il Postulato È così che ho deciso di fare un’espe- amato. Gesù si è reso presente quan- sono andato in Portogallo per il no- rienza di volontariato in Africa. Ho do meno me lo aspettavo. È stato un viziato, dove sono rimasto altri due contattato il Centro missionario della incontro che ha fatto cambiare dire- anni ma questa volta senza studiare. diocesi di Bolzano-Bressanone e l’al- zione alla mia vita e una volta tor- Il tempo in noviziato è servito per ap- lora vicedirettrice, Paola Vismara, mi nato a casa ho detto ai miei genitori profondire la vita di preghiera, la sto- ha dato la possibilità di andare in Sud che volevo diventare missionario! ria del nostro fondatore, san Daniele Sudan, a Lomin, al confine con l’U- Quell’inverno ho ancora fatto il mae- Comboni e il carisma dell’Istituto. È ganda dove lavorava un missionario stro di sci e una volta al mese andavo stata una sfida grande anche perché comboniano di Rio di Pusteria, fratel a Padova dai Missionari Comboniani durante questo tempo non sono mai Erich Fischnaller. Sono stato tre mesi dove per un anno ho fatto il percorso tornato a casa e anche i contatti con in missione, accolto veramente molto GIM (Giovani Impegno Missionario). l’esterno erano limitati. Terminato bene e ho potuto sperimentare un po’ È un cammino di sensibilizzazione ai il noviziato ho emesso la mia prima cosa significhi vivere con i più pove- temi della missione, della vocazione e professione religiosa nella famiglia ri. È stata un’esperienza davvero ar- dell’impegno a favore degli ultimi. Ho comboniana il 24 maggio 2014 e ricchente tanto che mi sono chiesto: usato questo tempo per approfondire sono stato destinato allo Scolastica- “Perché non diventare missionario l’esperienza fatta in Africa e per riflet- to di Napoli per gli studi di teologia. anch’io? ”. tere se veramente il Signore mi chia- Anni di vita a Napoli in una comuni- 4 Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020
vocazione tà molto internazionale, con 18 per- sone da 14 Paesi diversi. È veramente una ricchezza conoscere tante cultu- re e modi di pensare diversi, ma non è sempre facile vivere insieme. È un impegno grande: quello che ci unisce è la comune vocazione missionaria e il desiderio di continuare l’opera del nostro fondatore. Il lavoro vicino a Napoli Oltre ad andare all’università, il fine settimana ho svolto il mio lavoro pa- storale a Castel Volturno, piccola città a circa mezz’ora di macchina da Na- poli. È conosciuta per essere la città in Europa con la più alta percentuale di stranieri, soprattutto dalla Nigeria e Il giovane Stefano durante il suo viaggio in Africa. Ora vi torna da missionario dal Ghana. È qui dove ormai da circa 20 anni i Missionari Comboniani ge- stiscono una parrocchia per gli immi- grati. C’è una piccola comunità polac- ca ma la maggior parte sono africani e oltre alle varie attività come l’oratorio, il catechismo, il coro, alla domenica celebriamo la messa in inglese. Sono tante le persone che vengono e alcuni nostri parrocchiani, da molto tempo in Italia, hanno figli già maggiorenni, le seconde generazioni. È soprattutto con loro che cerchiamo di portare avanti un lavoro di approfondimento e sensibilizzazione su quei temi che li toccano più da vicino come figli d’im- migrati africani che non sono mai stati in Africa ma che dall’altra parte non possono fare a meno di accettare le proprie radici. Ordinazione ai tempi del virus: Stefano e la sua famiglia in duomo a Bressanone L’augurio del vescovo impegno PER e CON le persone Nel rito di ordinazione del padre esse stesse protagoniste della loro la pace e la cura del pianeta Ter- comboniano Stefano Trevisan, vita, capaci di impegnarsi per i loro ra come nostra casa comune.” La domenica 28 giugno nel duomo diritti e la loro dignità. La vicinanza certezza è che anche in Sud Sudan di Bressanone, il vescovo Ivo Mu- alle persone, in particolare ai poveri, Stefano sarà sempre accompagna- ser ha ricordato due frasi di san dovrà essere sempre una fonte impor- to dalla vicinanza e dalla preghie- Daniele Comboni, il pioniere dei tante del tuo servizio missionario.” ra di genitori e parenti – perché la missionari: “Tutte le opere di Dio Monsignor Muser ha poi ricordato a famiglia è la culla della vocazione nascono ai piedi della croce“ e padre Stefano che Comboni era un – ma anche dei suoi formatori, de- “Salvare l’Africa con l’Africa“. Da missionario con passione, convinto gli amici e della comunità sacer- qui l’augurio del vescovo al nuovo che l’annuncio del Vangelo deve ab- dotale. “Per questo – ha concluso missionario: “Di fare sempre tut- bracciare tutta la persona: “Ti auguro il vescovo – nel cammino che ora to non solo per le persone ma con che anche la tua opera missionaria sia inizia siamo sicuri che non sarai le persone, in modo che diventino segnata dall’impegno per la giustizia, mai solo.” Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020 5
vocazione Il paradiso comincia qui È passato un anno dall’addio a don Willi Fusaro, spentosi il 17 luglio 2019, a 53 anni, dopo lunga malattia. Ordinato sacerdote nel 1991, fu cooperatore a Bolzano: a Regina Pacis fino al 1995, poi nel Centro Pastorale Corpus Domini, dove sabato 18 si celebra la ricorrenza. Il ricordo del fratello. di Claudio Fusaro “ Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. San Giovanni apostolo ci aiuta a capire il vita umana è sacra! Questo ha sempre a che fare con il grande mistero di Dio stesso. Grazie per questa lezione: l’esse- segreto della vita: dare! re è molto più importante del dire e del Il 17 luglio 2020 ricorre il primo anni- fare! ” versario della salita al Cielo di don Wil- li Fusaro. La lezione che dall’alto della Le parole del suo parroco sua carrozzella ci ha dato è la pienezza Anche il suo parroco, don Gigi Carfa- di vita, la sua grandezza: vivere diventa gnini, ci ha aiutato, durante l’omelia, eccezionale quando si accetta la pro- a scoprire il tesoro della vita di Willi. pria condizione (vocazione). Questo è Ascoltiamo le sue parole: “Il disegno possibile solo se si è in compagnia di della vita lo comprendiamo solo nella ri- una Presenza capace di vera compa- surrezione. Non abbiamo tutto in mano. gnia. Ognuno di noi sa, se nell’istante, La sofferenza mette in crisi questo con- risponde a ciò che Dio gli chiede, tra- cetto, inesorabilmente. Ma la sofferenza mite il lavoro, l’accudire i figli, stirare, offerta è una grande forma di preghiera. accompagnare una persona anziana, Don Willi si è sempre fidato dell’amo- fino ad essere impegnato in politica. A È trascorso il primo anno senza don Willi re di Dio. Era innamorato del Signore e me, Willi, insegna a cercare la pienezza si lasciava plasmare dall’amore di Dio. della vita senza tregua, senza preoccu- del tuo esempio. Grazie della tua fede Salito al Cielo lo stesso giorno di monsi- parsi se si sta bene o male. Ad esempio, incrollabile, per il tuo sorriso, per la tua gnor Gargitter (vescovo dal 1952-1986). quando lo si aiutava nelle azioni più grinta, per la tua voglia di vivere. Mai, Ora, possiamo essere certi che il Signo- semplici del quotidiano, era assicurata in tutta la mia vita, dimenticherò la re gli dica: Vieni, servo buono e fedele; la risata e il clima gioviale. tua risposta alla domanda: Willi, come prendi parte alla gioia del tuo padrone”. stai? Bene, era la sua risposta piena di Sabato 18 luglio alle ore 18 lo ri- Il grazie del vescovo affetto, piena di vita piena di pazienza cordiamo, nella sua chiesa, durante Meglio di tutti l’ha descritto il suo ca- e piena di speranza. Adesso carissimo la messa prefestiva nella chiesa del rissimo amico e pastore, monsignor don Willi vorrei farti per l’ultima vol- Corpus Domini, in via Gutenberg 1 a Ivo Muser, che ci ha davvero spiazza- ta questa domanda: Come stai? Nella Bolzano. Abbiamo invitato il vescovo ti il giorno del suo funerale per aver- fede, nella speranza pasquale, sento la Ivo Muser, il neovescovo di Treviso Mi- lo raccontato nel profondo. Sentiamo sua risposta: Benissimo, ce l’ho fatta chele Tomasi, il vicario Eugen Runggal- le sue parole all’inizio della celebra- sono a Casa per sempre e vi attendo! dier. Affidiamoci alla sua intercessione, zione: “Con il cuore pieno di lutto, ma - Caro don Willi grazie della tua amici- come Ivo Muser ci ha sollecitato a fare, anche pieno di speranza, mi rivolgo zia personale, per la tua preghiera per le affidandogli le nostre preoccupazioni a te (Willi), perché ti credo vivo, anzi nuove vocazioni, grazie perchè tu ci hai e, come diceva sempre Willi: uniti nel- vivissimo. Carissimo don Willi, grazie lasciato una grandissima lezione: La la preghiera! Una passeggiata tra sacerdoti (con vescovo e vicario generale) Don Willi mentre celebra la santa messa 6 Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020
in diocesi Covid: fondi CEI, domande entro settembre 2 00 milioni di euro per contribuire a far fronte alle conseguenze sani- tarie, economiche e sociali provocate Istituzioni ecclesiastiche e associazioni in Alto Adige, a iniziare dalle parrocchie, possono chiedere di accedere al contri- corona@bz-bx.net. Un gruppo di lavoro istituito presso la Curia vescovile a Bol- zano esaminerà le domande e approverà dal Covid-19: è l’aiuto straordinario buto per le misure che hanno adottato l’assegnazione dei contributi. deciso dalla Conferenza episcopale nel periodo da marzo a luglio 2020 vol- Dal 13 luglio 2020 tutto il materiale sui italiana. Le risorse saranno impiega- te a superare la crisi o ammortizzare contributi CEI (informazioni generali, te sul territorio dalle singole diocesi, le perdite economiche. La domanda va criteri, modulo per la richiesta) è dispo- e alla diocesi di Bolzano-Bressanone è compliata nel rispetto dei criteri fissati nibile online sul sito della Diocesi al link stato assegnato un contributo di circa e corredata da un’adeguata documenta- www.bz-bx.net/it/corona-cei. un milione di euro. In base alle indi- zione comprovante le spese sostenute. Per ogni chiarimento ci si può ri- cazioni della CEI, i fondi saranno as- La domanda va presentata entro il 30 volgere a verwaltung.amministra- segnati a istituzioni ecclesiastiche che settembre 2020 via mail all’indirizzo zione@bz-bx.net sostengono persone singole e famiglie, a istituzioni e associazioni che hanno svolto servizi speciali durante la crisi da Covid-19, a istituzioni ecclesiasti- che in situazioni di difficoltà causate dalla pandemia. Tra i destinatari dei contributi figurano anche le parroc- chie, che in questi mesi di emergen- za hanno continuato ad aiutare senza poter contare sulle normali entrate. L’erogazione impegna a un utilizzo di tali risorse entro il 31 dicembre 2020; una rendicontazione dovrà essere in- viata alla Segreteria generale della Cei entro febbraio 2021. Anche nelle parrocchie le ripercussioni delle misure anti-Covid Torna la Domenica di san Cristoforo C on il motto “Diamo mobilità ai missionari“, il 26 luglio la Dio- cesi di Bolzano-Bressanone celebra nelle missioni, il Centro missionario diocesano chiede alle parrocchie la loro partecipazione attiva. Lo scorso Weltweit miteinander Kirche sein MISSIO – AMT FÜR assieme Essere WELTKIRCHLICHE ChiesaAUFGABEN CENTRO MISSIONARIO DIOCESANO DIOZESE BOZEN-BRIXEN nel mondo DIOCESI BOLZANO-BRESSANONE DIOZEJA BULSAN-PERSENON la Domenica di San Cristoforo 2020. anno, in occasione della Domenica In considerazione dell’emergenza di San Cristoforo, sono stati raccol- sanitaria per il Covid-19, Missio e ti in Diocesi circa 253.500 euro, che il KMB (il movimento cattolico ma- hanno permesso di acquistare 20 au- schile) suggeriscono di celebrare la tomobili, 9 motociclette, 10 biciclet- Santa Messa all’aperto. In alcune te e un’ambulanza da destinare alle parrocchie è possibile anche inseri- missioni. re, al termine della celebrazione, la Causa contagi da coronavirus, che benedizione dei veicoli. In questo rendono ancora difficili gli sposta- caso i fedeli possono rimanere nelle menti internazionali, non si svolgerà loro vetture e da lì partecipare alla invece quest’anno il tradizionale in- 21.07.2019 funzione religiosa. Quale segno di contro dei missionari diocesani che ringraziamento per le offerte che saranno raccolte nel corso della Do- solitamente a luglio fanno ritorno in Alto Adige dai vari continenti per CHRISTOPHORUS Sonntag Domenica Domënia menica di San Cristoforo, il KMB trascorrere un periodo di vacanza. Mission braucht Fahrzeuge | Diamo mobilità ai missionari distribuirà chicchi di caffè e il volan- L’incontro, organizzato dall’Ufficio tino di San Cristoforo. Per poter fi- missionario diocesano, avrebbe do- Il manifesto dell’edizione 2020 della nanziare un buon numero di veicoli vuto svolgersi a Brunico. Domenica di San Cristoforo Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020 7
in vacanza Sentieri per lo spirito Nell’estate post-emergenza si torna alle escursioni nella montagna altoatesina, alla ricerca di sentieri spirituali e di meditazione. Sono infatti molto richiesti gli itinerari di fede nella natura. La Diocesi ha aggiornato il vademecum. E ntrati nella fase 2 e nella fase 3 della crisi da Covid-19, quella degli allentamenti, molte persone hanno ripreso l’attività all’aperto per tornare a gustare la bellezza del ter- ritorio altoatesino in piena sicurezza e lontano da assembramenti. Tra le scelte privilegiate si registrano i cam- mini della fede rivolti a vacanzieri-e- scursionisti alla ricerca di itinera- ri e pause di meditazione. Il giusto contrappeso a una vita quotidiana stressante e soprattutto segnata da mesi di pandemia e limitazioni. Una risposta alla richiesta di attività fisica unita ad approfondimento spiritua- le lo fornisce l’edizione aggiornata dell‘opuscolo “I sentieri spirituali in Alto Adige”. La guida realizzata dalla Commissione diocesana per la pastorale del turismo può essere messa a disposizione nelle chiese, Il Museo dedicato a papa Luciani a Canale d’Agordo, meta di molti altoatesini nelle aziende di soggiorno e negli uf- fici turistici. Il vademecum è un in- vito a cogliere il tempo libero come torio. Qualche esempio iniziando timo, il Sentiero dei sacramenti a momento di approfondimento spiri- dalla parte occidentale della provin- Grissiano di Tesimo, la Via Crucis e tuale, sia per gli altoatesini sia per i cia: in val Venosta sono frequenta- il Sentiero dei pellegrini da passo Pa- turisti, ed offre una serie di itinera- ti il Sentiero delle ore da Müstair a lade a Madonna di Senale. ri verso luoghi sacri e meditativi di Montemaria, il Sentiero del rosario a montagna in Alto Adige. Corces (Silandro) e il Sentiero della Bolzano e val d‘Isarco meditazione a Naturno. Nell’area del Non mancano percorsi spirituali e Val Venosta e Meranese Meranese si possono citare il Sen- destinazioni interessanti anche nella Nella diocesi di Bolzano-Bressanone tiero di meditazione della “Madonna zona di Bolzano e nelle aree circo- le offerte di una camminata contem- dei sette dolori” a Rifiano, il Sentiero stanti il capoluogo, dove si segnalano plativa sono sparse sull’intero terri- spirituale di Sant’Elena in val d’Ul- ad esempio la Via Crucis sul Virgolo, la Via Crucis da Laives al santuario della Madonna di Pietralba, il Sen- tiero della pace a Caldaro, il Sentiero spirituale a San Valentino in val Sa- rentino. Molto popolari anche gli iti- nerari in val d’Isarco: la Via Crucis che porta al monastero di Sabiona, il Sentiero della domenica a Veltur- no, il Sentiero dei Santi d’Europa da Bressanone a San Cirillo, il Sentiero spirituale per Santa Maria di Trens. Pusteria e Ladinia Sulle Dolomiti (ossia nelle valli la- Sono sempre di più gli escursionisti che scelgono i sentieri per lo spirito in Alto Adige dine, in Pusteria e valle Aurina) 8 Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020
in vacanza gli escursionisti “spirituali“ hanno l’imbarazzo della scelta tra la Via del dialogo a Ortisei, la Via Crucis in Vallunga a Selva di val Gardena, il Sentiero spirituale Memento Vivere a La Valle, il Sentiero spirituale a San- ta Croce in val Badia, il Sentiero del- la meditazione Nicola di Flüe a San Cassiano, il Sentiero di meditazione a San Pietro in Monte (Dobbiaco), il Sentiero di San Francesco a Campo Tures e la Via Crucis per la chiesa di Santo Spirito a Casere. A questi si ag- giunge il Sentiero della meditazione tra i boschi di Rodengo, inaugurato due anni fa e che ripercorre le tap- pe della creazione. Insomma, tanti percorsi nella natura alla scoperta di piccoli edifici carichi di storia ma so- prattutto di spiritualità, pensati per un turismo lento, green e sostenibile. Tante le mete per le escursioni ma anche per la meditazione nelle valli altoatesine Infine, restando in tema e guardando al vicino Bellunese, va segnalato che seo Albino Luciani a Canale d’A- del museo dedicato al pontefice dei dopo i mesi di chiusura legati all’e- gordo, il paese natale di papa Gio- 33 giorni sono nuovamente accessi- mergenza coronavirus, il 1° luglio ha vanni Paolo I, molto visitato in questi bili tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 riaperto al pubblico il Musal-Mu- anni anche dagli altoatesini. Le sale e dalle 15.30 alle 18.30. A pochi passi dal museo, inoltre, è possibile visi- tare la casa natale di Albino Lucia- La Messa bilingue ni e anche l’antica Casa delle Regole di Canale d’Agordo. La direzione del Con l’arrivo dell’estate e l’auspicata L’opuscolo di 20 pagine contiene tut- museo raccomanda la prenotazione ripresa del turismo in Alto Adige, la te le preghiere, risposte e acclama- delle visite allo 0437 1948001 oppure Diocesi ricorda alle parrocchie che zioni che i fedeli pronunciano du- via mail a info@fondazionepapalu- si trovano nelle zone turistiche, ma rante la celebrazione e facilita così ciani.com anche a tutte le altre, che è disponi- la partecipazione anche dei turisti Il vademecum aggiornato sui sentieri bile il sussidio bilingue “S. Messa-Hl. alle celebrazioni bilingui e alle euca- spirituali in Alto Adige può essere ri- Messe”, che può essere ordinato ristie monolingui che non vengono chiesto all’Ufficio pastorale diocesa- presso l’Ufficio pastorale a Bolzano. celebrate nella propria madrelingua. no, previa prenotazione telefonica al numero 0471 306210. Vacanza gratis per chi non può permettersela Sono oltre 2700 le notti di vacanza può permettersela, ecco giornate gra- Nonostante la crisi del turismo, que- gratuita che quest’estate l’Associa- tuite al mare, in montagna, immersi ste residenze hanno voluto tendere zione Ospitalità Religiosa Italiana, nella natura o nelle città d’arte. Tra le una mano a chi necessita di un perio- con il patrocinio dell’Ufficio per residenze che partecipano all’inizia- do lontano dai problemi quotidiani a la pastorale del turismo della CEI, tiva Ospitalità Misericordiosa 2020 cui è costretto per motivi economici mette a disposizione in tutta Italia per offrire quest’estate una vacanza o sociali. E per garantire la giusta per i meno abbienti, grazie alla di- gratuita a persone in difficoltà ci sono trasparenza, sono le parrocchie e le sponibilità di decine di residenze anche due strutture in Alto Adige: la Caritas ad avanzare le richieste per i religiose e no-profit. L’iniziativa de- pensione della Suore salvatoriane a loro assistiti. Un segno di accoglien- nominata Ospitalità Misericordio- Merano-Maia Alta e la Casa per fe- za e ospitalità che è la caratteristica sa cade in un momento nel quale rie Europa a Dobbiaco. di queste strutture extra-alberghie- anche l’idea di vacanza è stravolta L’elenco completo delle adesioni è di- re, in cui il clima che si respira, oltre dagli eventi legati al coronavirus. sponibile online sul portale www.ospi- alla purezza dei luoghi, riporta ad un E allora, per chi una vacanza non talitareligiosa.it caldo abbraccio familiare. Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020 9
verso la GMMR Farsi prossimo per servire Prosegue il commento del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato attraverso altre due coppie di verbi vissute sul territorio. Primo esempio: l’Ambulatorio Mobile di Volontarius. di Paola Vismara M a da dove viene l’espressione “farsi prossimo”? Ha radici nel vangelo di Luca (10,25-37) nella risposta che Gesù dà al dottore di Legge mosaica che lo mette alla prova con la domanda: “Chi è il mio prossimo?” Dopo aver raccon- tato la parabola del Buon Samaritano, Gesù gli consiglia di fare proprio come quell’abitante di Samaria. È lui che si è fatto PROSSIMO, cioè VICINO a quel poveraccio bastonato, derubato e lasciato ferito e sanguinante. Gli era andato tanto vicino da raccoglierlo da terra per met- Alessandro Scrinzi e l’Ambulatorio mobile gestito da Volontarius e Croce Bianca terlo sul suo asino e proseguire con lui (Fotografia di PianoB - Asia De Lorenzi) fino alla prima locanda. In ogni epoca storica ci sono i poveracci lasciati mezzi cate secondo le stagioni. Pochi possono sere prevenute se ci fosse un alloggio, i morti dai briganti di turno. Cambiano i immaginare la dura vita di chi non ha medici volontari sono stati attivi anche bastoni, si trasformano in armi sempre una casa. La dottoressa Martina Fel- nel periodo delle restrizioni da Covid-19. più sofisticate, crisi finanziarie che de- der conferma che tante patologie sareb- Prima erano coadiuvati anche da infer- stabilizzano l’economia di interi Paesi, bero evitabili se i “pazienti” abitassero in mieri, che sperano di tornare presto ad nazismi/fascismi/razzismi/apartheid, una casa alloggio. È da sfatare l’idea che essere attivi. Lo conferma Alessandro terroristi nostrani o islamici, schiavisti tutti i senzatetto vogliano davvero vivere Scrinzi, OSS coordinatore del servizio del passato e trafficanti di uomini e di per strada. Lei e gli altri medici (alcuni Ambulatorio mobile: insieme condivido- organi. Anche il buon samaritano capace in pensione come lei) rilevano che l’età no l’obiettivo di migliorarlo sempre più. oggi di “farsi prossimo per servire” cam- media delle persone visitate e curate è Perché se in termini tecnici è “di primo bia volto, ma continua ad accorgersi di 32 anni: sono italiani e immigrati a cui è livello”, evangelicamente resta di livello chi sta per strada, curare le sue piaghe e precluso il lavoro, la progettualità di vita, esemplare: “Va e fa’ anche tu così!” Paro- malattie, coinvolgere altri per raggiunge- una normale vita di famiglia. Nella so- la di Gesù. re lo scopo comune. Questo buon sama- cietà organizzata spesso la legge si ritorce ritano odierno può essere un modello: contro la persona. Non hai un numero di Paola Vismara è referente diocesana del settore pastorale della salute e del lutto “Va’ e anche tu fa’ così!” codice? non puoi accedere ai servizi sani- tari. Vivi per strada e non hai la Tessera Ambulatorio, farmacia, centro salute Sanitaria? Non sei registrato come STP Così come? Lo scopriamo nel servizio (Straniero Temporaneamente Presente) Ambulatorio nato a novembre 2017 in seno a Volon- o come ENI (Europeo Non Iscritto)? Al- mobile nel 2019 tarius Onlus e oggi gestito con Croce lora… “non esisti”! A meno che un buon Bianca: l’Ambulatorio mobile, com- samaritano non ti aiuti ad accedere al Persone assistite: 667 pletato dalla Farmacia solidale e dal Servizio Sanitario Nazionale e a curarti Interventi in totale: 900 centro Lemayr salute a Bolzano. Dopo con qualche farmaco. E qui arriva la rete Medici volontari: 7 aver utilizzato fino al 2018 un automezzo dei buoni samaritani odierni: privati e Infermieri volontari/altri operato- specifico (offerto in comodato gratuito farmacisti che offrono quantità di me- ri sanitari: 7 dall’Associazione Armut und Gesundheit dicinali alla Farmacia Solidale, sempre Degenze al centro Lemayr salute: di Mainz), ora utilizza un camper attrez- gestita da Volontarius. Perciò quando 43 (1220 giorni di presenza totali) zato e adattato, consentendo a 7 medici occorre, viene dato il farmaco adatto, op- ht t ps : / / g r uppovolont a r iu s . it / volontari di offrire un servizio sanitario pure il medico volontario prescrive la ri- projects/#salute di primo livello alle persone senza fissa cetta e il farmaco viene acquistato grazie Contatti: dimora a Bolzano. Non solo: si monitora alle donazioni in denaro. Alessandro.Scrinzi@volontarius.it e registra chi ha bisogno di cure e l’insor- A parte una certa frustrazione per dover Tel. 335 143 8707 gere di patologie permanenti o diversifi- tamponare situazioni che potrebbero es- 10 Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020
verso la GMMR Ascoltare per riconciliarsi Tra gli specialisti dell’ascolto non ci sono solo psicologi, psicoterapeuti, psicanalisti, psichiatri. A Bolzano c’è il Centro di ascolto della Caritas diocesana, che a ottobre celebra i 30 anni. Un operatore ci guida alla scoperta del servizio. I l Centro d’Ascolto nasce nel 1990: una sala nella vecchia sede di Cari- tas/Odar in via Renon 1. Poche prete- se ma tanta buona volontà: si offriva una bevanda calda a chi entrava, la- sciando per poche ore la difficile vita per strada. Oltre a tazze e bicchieri, si porgevano orecchio e cuore capaci di ascolto e di accoglienza. È Mariano Buccella a ricordare questi inizi, anche se non vissuti in prima persona. Da dicembre 2015 lavora - con immensa passione e competenza - al Centro d’A- scolto, nella sede attuale della Caritas in via Cassa di Risparmio 1 a Bolzano. Educatore sociale, con altri colleghi Tutti sono benvenuti al Centro di ascolto della Caritas a Bolzano costruisce progettualità e vie d’uscita per/con chi attraversa periodi difficili do da “antenna” che percepisce disagi zione. Noi prendiamo contatto con i e quasi impossibili da risolvere, se af- e bisogni, serve agli organi di gover- colleghi di altri uffici Caritas oppure frontati da soli. no, oltre che alla chiesa locale, perché con enti e associazioni specifiche, non- rileva e sottolinea le vulnerabilità cre- ché sempre più anche con altre realtà Ascoltare: è così difficile ma così im- scenti, stimola la prevenzione di pro- del territorio come le parrocchie. Solo portante! Voi del Centro d’ascolto Ca- blematiche destinate ad ingigantirsi, così si riesce a risolvere le situazioni ritas siete “gli specialisti” dell’ascolto come nel caso del servizio di ‘bassa più difficili, in toto o in parte. Nella ormai da 30 anni! Come si è evoluto il soglia’ (B7) per tossicodipendenti a vita si può perdere all’improvviso servizio? Bolzano, frutto del Centro d’ascolto. casa, lavoro, salute, familiari; anche Sono cambiate molte cose, oltre alle Perché il monitoraggio serve anche e una situazione economica normale persone anche gli indirizzi: da via Re- soprattutto a leggere i bisogni e a coin- può diventare disastrosa, con terribili non 1 a via Renon 31 (sede di La Sosta, volgere la comunità. conseguenze. oggi Conte Forni), poi in via Cassa di Risparmio. Ora abbiamo una sala d’at- Ascoltare il grido: questa è l’azione di Il silenzio purtroppo può essere tesa (dove non manca il “Benvenuto” Dio nei confronti del Suo popolo op- drammatico e inquietante. Per la vo- scritto in molte lingue, anche arabo!), presso in Egitto. Chi sono le persone stra esperienza, quando si deve avere la sala d’ascolto e l’ampio ufficio. Già che gridano la loro disperazione nel paura del silenzio di chi è vulnerabi- questo dice come l’approccio di calda Centro d’ascolto Caritas? le? accoglienza è rimasto. Non si ascol- Non solo i poveri, ma persone che Certo, si deve aver paura del troppo ta una persona in ufficio (intuisco il definiremmo normalissime. Molti si silenzio! Come ho detto, per una giu- motivo: telefoni e tastiere potrebbero trovano loro malgrado a sostenere in stificabile ‘vergogna’, molti tardano disturbare il colloquio). L’accompa- un periodo della propria vita difficoltà nel chiedere aiuto e così un problema gnamento è “uno a uno”, si affianca la di vario genere: economiche, lavorati- che - se preso in tempo - è facilmen- persona che chiede aiuto, ma non ci ve, relazionali. Spesso dicono all’inizio te risolvibile, diventa gigantesco e col si sostituisce ad essa, si promuove la del colloquio: “Io mi vergogno, non sa- tempo assomiglia a una matassa im- sua autonomia e responsabilità. È un rei mai venuto qui …” Questo signi- possibile da districare. Perciò chi co- lavoro di rete dove le competenze dei fica che tutti siamo potenzialmente nosce qualcuno in difficoltà deve con- vari uffici si completano e spesso sono fragili, anche se abbiamo competenze vincerlo al più presto a chiedere aiuto la chiave di soluzione. Ma il centro d’a- e professionalità, esperienze positive al Centro d’ascolto, così da prevenire scolto non è solo un servizio alla sin- e di successo. Devo riconoscere che ci il peggioramento della situazione. Ab- gola persona, diventa un importante vuole coraggio per raccontare i propri biamo avuto casi in cui la situazione monitoraggio della società che vive sul problemi a perfetti sconosciuti, anche era degenerata proprio per il ritardo territorio e un importante strumento se per missione e lavoro sono lì per a servizio della comunità. Funzionan- ascoltare e cercare insieme una solu- continua a pag. 12 > Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020 11
verso la GMMR da leggere Animali e etica nell’affrontare all’inizio il problema. Al contrario, chi è venuto in tempo ha spesso trovato la soluzione grazie a interventi mirati e tempestivi (aggiun- Il rapporto con gi animali e il nostro stile di vita: nel libro go io: il fattore ‘tempo’ è decisivo, non “Etica animale. Una prospettiva cristiana” il teologo Martin solo in caso di malattie e di incidenti Maria Lintner rilancia i temi della Laudato si’. stradali!) di Maria Teresa Pontara Pederiva Il Papa ha accennato al lockdown: L “Nel 2020 per settimane il silenzio ’infanzia trascorsa ha regnato nelle nostre strade”. Il Co- in un maso sudti- vid-19 ha impedito l’incontro con le rolese - a contatto con persone, ma il Centro d’ascolto non si ogni sorta di animali è fermato… domestici, cani, gatti, È vero, non abbiamo più potuto in- mucche, pecore, capre, contrare fisicamente chi aveva biso- conigli, polli … - a due gno, ma lo abbiamo fatto in modali- passi dal Santuario tà diverse, al telefono soprattutto e, della Madonna di Pie- quando possibile, con videochiamate. tralba è l’esperienza da All’inizio è stato molto difficile anche cui prende le mosse per noi, perché nell’ascolto dal vivo i padre Martin Maria gesti ci dicono molto, le espressioni Lintner, religioso dei del volto, le lacrime, la compostezza o Servi di Maria, docen- l’agitazione… insomma, osserviamo te di teologia morale quel “linguaggio del corpo” che rac- a Bressanone e Inn- conta tanto, pur senza parole. Abbia- sbruck. Nella traduzio- mo dovuto re-imparare l’ascolto puro, ne di Queriniana, per quello dell’orecchio, e dunque anche la collana di Teologia trovare le parole giuste da dire, al mo- contemporanea, arri- mento opportuno. Abbiamo continua- va sugli scaffali ”Etica Padre Lintner, docente di teologia morale to il nostro servizio per restare vicino animale” (304 pagine), a chi è nel bisogno: ed è fortissimo un testo che raccoglie le riflessioni nate rienza di essere interpellati dal dovere il bisogno di ascolto! La solitudine è da un interesse di studio per il diploma è un elemento essenziale dell’auto-espe- pesante, ma può essere in parte lenita alla Facoltà cattolica dell’Università di rienza e dell’auto-osservazione umana». da chi può e vuole ascoltare, anche al Vienna. È nella capitale austriaca che il Sarà allora la “responsabilità” la chiave telefono. Abbiamo cercato di costru- religioso ha potuto far tesoro delle con- di lettura del rapporto uomo/creato. ire una relazione positiva a distanza, versazioni con l’etologo Kurt Kotrschal, Tutti gli esseri viventi sono “oggetti mo- che incoraggia a proseguire insieme, ma nel libro si dà spazio anche alle pa- rali” - destinatari di obbligo morale e nella speranza di trovare una soluzio- role di studiosi come Albert Schweitzer, inclusi nella comunità morale - e ogni ne, alleviando così la disperazione che Peter Singer (il filosofo che ha fondato essere umano ha il dovere di rendere serpeggia in molte vite, oggi ancor più nel 2006 a Oxford il “Centre for Animal conto delle sue azioni nei loro confronti. di prima della pandemia. Ethics” sviluppando una propria visione Di conseguenza il concetto di “dignità Paola Vismara del rapporto con gli animali), Tom Re- animale” e l’imperativo categorico di gan, Martha Nussbaum, Richard David “etica animale”: agisci in modo da non Precht, Ursula Wolf, Anne Siegetsleit- utilizzare mai gli animali semplicemen- 2mila incontri l’anno ner, Leonie Bossert... te come mezzi per soddisfare i tuoi in- Nell’Anno speciale dedicato alla Lauda- teressi. Nel 2019 il Centro ha accol- to si’ è significativa la sua piena appro- La responsabilità su cui fa leva padre to e seguito 774 persone (607 vazione dell’enciclica di papa Francesco Lintner si rivela l’unica arma per com- uomini; 167 donne). Incontri pubblicata nel maggio 2015, un docu- battere la distruzione del pianeta anche totali: 2024 (la stessa perso- mento che colma il ritardo della Chiesa per quanto riguarda la biodiversità ani- na viene incontrata più volte). cattolica su questi temi. È in quest’otti- male. Degno di nota, infine, il tono del CONTATTI: Centro d’ascolto ca che Lintner colloca il suo lavoro: «In discorso che non “invade” mai il campo Caritas diocesana, tel. 0471 questo libro - scrive - non si intende dare scientifico, ma lo valorizza. 304 308, mail cda@caritas.bz.it. una fondazione dell’esigenza morale che Maria Teresa Pontara Pederiva, inse- Apertura al pubblico lunedì, mer- chiede ad ogni essere umano di agire in gnante in Trentino, scrittrice e giornali- coledì e venerdì dalle 9 alle 11. modo moralmente buono e giusto. Si sta freelance (la recensione è pubblicata darà invece per presupposto che l’espe- anche da Vita Trentina e La Stampa) 12 Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020
caritas Marta&Maria, Casa di ascolto e servizio È stata inaugurata in stile sobrio (come si addice non solo a causa delle restrizioni sanitarie) la nuova sede della Caritas diocesana a Merano. Non sarà solamente un insieme di uffici, ma innanzitutto una “casa”. Un luogo di ascolto e accoglienza, dove vivono e lavorano persone. Vi trovano spazio Moca (consulenza migranti), i servizi Hospice, Consulenza debitori, Assisten- za domiciliare (con Integra e Mosaic) e Caritas&Comunità. Nei piani superiori dieci piccoli alloggi ospiteranno perso- ne con difficoltà abitative. La struttura è dedicata a Marta e Maria, le due sorelle che accolsero Gesù a casa loro, due di- Ultimata la nuova sede della Caritas diocesana a Merano mensioni essenziali della Caritas e della comunità cristiana: l’ascolto e il servi- posto della comunità, essa porta la co- Maria sono un tutt’uno”, ha detto il ve- zio (simboleggiate, all’inaugurazione, munità a mettersi al servizio delle per- scovo Ivo Muser nella cerimonia di be- da sedia e grembiule). Sono dimensioni sone. Così anche in casa Marta&Maria. nedizione della casa. “L’ascolto e l’azione, che possono entrare in conflitto. Fra di Un tempo il luogo dove sorge la nuova la riflessione e l’impegno, la preghiera esse non va solo trovato un equilibrio, sede era “fuori le mura”. Oggi si trova in e il lavoro non sono atteggiamenti tra ma vanno integrate l’una nell’altra. posizione centrale. In ogni epoca c’è sta- loro in contrapposizione. Solo insieme Non c’è servizio senza ascolto e non c’è ta la tendenza a mettere i poveri “fuori possono essere espressione della carità vero ascolto senza servizio. La Caritas le mura”, invece è bene che le persone in cristiana, di quell’amore che Dio cerca è soprattutto quell’attività pastorale che difficoltà restino al centro della comu- e serve nell’uomo. Dio nell’uomo e l’uo- accompagna la comunità a farsi carico nità cittadina. Una comunità che emar- mo in Dio, questo è il programma che delle proprie responsabilità. La Caritas gina produce quella che papa Francesco auguro alla nuova sede della Caritas a non si mette al servizio delle persone al definisce “cultura dello scarto”. “Marta e Merano”.pv Diözese Bozen-Brixen Diocesi Bolzano-Bressanone La fame non fa ferie P Diozeja Balsan-Porsenù arte il 16 luglio la nuova edizione all’acqua potabile. La situazione è resa La della campagna di sensibilizza- zione e raccolta fondi della Caritas più drammatica dai miliardi di cavallette che hanno invaso molte zone dell’Africa fame diocesana “La fame non fa ferie”. Le restrizioni legate al coronavirus distruggendo gran parte delle pianta- gioni e i pascoli per gli animali. Grazie non fa hanno portato e stanno portando alla fame milioni di famiglie. In Afri- soprattutto alla campagna “La fame non fa ferie”, lo scorso anno la Caritas altoa- ferie ca, nonostante i numeri mostrino tesina ha potuto sostenere molti progetti uno sviluppo della pandemia meno in nove Paesi africani e quest’anno farà lo grave che in altre parti del mondo, stesso. Su invito del vescovo Ivo Muser, una situazione alimentare già grave le parrocchie altoatesine parteciperanno sta però degenerando in emergenza alla campagna nella giornata di venerdì fame in molti stati. Migliaia di perso- 31 luglio (oltre che con varie altre inizia- ne che si erano garantite un sosten- tive) suonando le campane delle chiese tamento con piccole attività, a causa alle tre del pomeriggio più a lungo e più La sopravvivenza dei blocchi sono ora senza reddito e intensamente del solito per risvegliare, di tante persone non sanno più come sfamare le loro nell’ora della morte di Cristo, le coscien- dipende anche da noi famiglie. I bambini sono i più colpi- ze di tutti e invitare la popolazione a par- www.caritas.bz.it | info: 0471 304 339 ti: a causa della chiusura delle scuole tecipare alla lotta contro la fame. non hanno nemmeno più l’unico pa- Fabio Molon, settore Mondialità Il manifesto della campagna Caritas 2020 sto nutriente giornaliero e l’accesso della Caritas diocesana Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020 13
psicologia&spiritualità Insicuri, quindi più umani La scossa del coronavirus ci fa prendere atto della nostra precarietà, ci ha resi coscienti di essere interdipendenti fra noi e con tutte le forme di vita. L’insicurezza come porta di ingresso alla comprensione della nuova umanità. di Dario Fridel S pecie nel nostro mondo occiden- tale stiamo assistendo al crollo di tante illusorie certezze. Molte nelle trappole di una mente ingannevole. Il vivere interrogandosi e le abbiamo coltivate nel nome di una cercando… senza mai concezione riduttiva di progresso di- adagiarsi entro degli menticando purtroppo che esso do- schemi sarebbe quindi vrebbe – se è tale – esserlo per tutti il vero vivere: è un af- e riguardare tutto l’uomo, quindi an- fidarsi allo Spirito. La che la sua dimensione spirituale. Mol- scienza stessa del resto te altre convinzioni, specie se legate a sta abbandonando una tradizioni considerate religiose, sono visuale meccanicisti- diventate atteggiamenti di vita e le ab- ca sulla vita, ci educa biamo spesso sostenute come se fos- al dubbio, alla ricerca, sero dettate direttamente da Dio. Per alla compassione ri- questo J.S.Spong (Vita eterna, Ed.Ga- cordandoci che l’inter- brielli) afferma: “La religione nel pas- dipendenza è alla base sato era una ricerca di sicurezza, ma delle relazioni esistenti la sicurezza è qualche cosa che io non nell’Universo. considero più una virtù. Devo cercare di accettare l’insicurezza come uno dei I cambiamenti religiosi tratti essenziali della nostra umanità e Il grande filosofo Nor- sforzarmi di aiutare la gente a capire berto Bobbio, come che essa non è più un difetto, ma la uomo di ragione e porta di ingresso alla comprensione non di fede, sapeva di della nuova umanità”. essere immerso nel mistero: significa ca- Un nuovo modo di essere pacità di interrogarci, Il coronavirus ci ha impegnati a dan- voglia costante di ri- zare con la morte, a prendere atto della cerca, meraviglia e ri- nostra precarietà; ci ha resi coscienti conoscenza, passione. di essere profondamente interdipen- La verità quindi non è denti fra noi e con tutte le forme di più un possesso, non vita. L’insicurezza, l’incertezza, il biso- la si incontra in ambiti separati; ma non è segno di ortodossia; è un segno gno di riorganizzarci sembravano così nel bel mezzo dell’umano, del cono- dell’essere spiritualmente morti, Il essere il preludio di un nuovo modo sciuto, del mondano. L’uomo che compito della religione non è di tra- di essere: più prudente, più rallentato, veramente cerca, vive una specie sformarci in buoni credenti; è quello orientato alla cura, attento agli ultimi, di tensione mistica: sa collegare di approfondire ciò che è personale riappacificato con la Terra e con le ciò che è gramo e insignificante con il dentro di noi, di abbracciare la poten- energie cosmiche. Certo la tentazione tutto, con ciò che è permanente; non za della vita, di estendere la nostra co- di far prevalete il calcolo, la competiti- conosce distinzioni fra atei, credenti, scienza in modo che possiamo vedere vità, la riuscita individuale, il giudizio, agnostici. Apprezza la confluenza di cose che gli occhi normalmente non le ragioni della mente rispetto alle ra- religioni e umanesimi. Si sente così vedono. È quello di cercare una uma- gioni del cuore è ancora grossa. Inve- aiutato a relativizzare, a scendere in nità che non è governata dal bisogno ce di riflettere su noi stessi tendiamo profondità, ad attingere alle miniere di sicurezza, ma che si esprime nella quindi a proiettare sugli altri. E così ci della misericordia e scoprire il cielo capacità di donarci”. È la legge dell’in- sfugge la nostra nobiltà interiore. Giu- come nucleo della terra. Johan Shel- carnazione: la scoperta del divino nel stamente Galimberti ci ricorda quan- by Spong riferendosi ai cambiamenti cuore dell’umano. to sia importante imparare a porci religiosi che questo modo di interro- domande, a risalire magari a quelle garsi implica afferma: “il credere con Don Dario Fridel ha insegnato religione, psico- logia della religione e psicologia pastorale più essenziali, proprio per non cadere il cervello umano a concetti obsoleti 14 Il Segno, Numero 7 – Luglio/Agosto 2020
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