LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
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2 CASSA DI TRENTO VITICOLTURA 06 L’INTERVISTA A FRANCO BERNABÈ 42 SPINGERSI... “FUORI DALLE MURA” 48 SUPERBONUS 110% 36 Periodico della Cassa di Trento, Lavis, Soggetta all’attività di direzione e coordinamento Direttore: Mezzocorona, Valle di Cembra - Banca di della Capogruppo Cassa Centrale Banca - Giorgio Fracalossi Credito Cooperativo - Società Cooperativa. Credito Cooperativo Italiano SpA. Proprietario ed editore Cassa di Trento, Reg. Imprese di Trento e c.f. n. 00107860223 Direttore responsabile: Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra - Società partecipante al gruppo IVA Cassa Walter Liber Banca di Credito Cooperativo - Società Centrale Banca - partita IVA 02529020220 cooperativa. Sede legale e direzione generale Comitato di redazione: Società iscritta all’albo delle banche al via Belenzani 12, Trento - Tel. 0461 206111 Giorgio Bagozzi, Paolo Frizzi, n. 2987.6, iscritta all’Albo delle società e-mail: civitasathesina@cassaditrento.it Mario Longo, Andrea Schir, cooperative al n. A157637. Aut. Trib. Trento n° 1063 del 31 ottobre 2000 Maurizio Tomasi, Adriana Osele, Aderente al Gruppo Bancario Cooperativo Grafica e impaginazione: Prima Comunicazione Roberta Pinto, Franco Dapor Cassa Centrale Banca - Credito Stampa: Litografica Editrice Saturnia Cooperativo Italiano SpA, iscritto all’Albo Foto: Mario Viola, Archivio Ecomuseo Ha collaborato: dei Gruppi Bancari. Argentario, Archivio Prima Comunicazione, Diego Nart Adobe Stock - lorenza62, Igor Igorevich Foto di copertina: Prima Comunicazione
CASSA DI TRENTO 3 SOMMARIO 04 EDITORIALE 4 La parola al Presidente 06 PRIMO PIANO 6 Viticoltura: dalla pergola al vino 12 LA NOSTRA BANCA 12 Addio a Ottone Zambotti, ultimo Presidente della Cassa Rurale di Povo e Vigo Cortesano 13 Roberto Simoni diventa il Presidente della Federazione Trentina della Cooperazione 14 Intervista al Socio: Ilenia Lazzeri, Comandante del Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco in Trentino 16 TERRITORIO 16 Chiesa S. Osvaldo a Garniga Terme 18 Castello di Segonzano 20 Giardino dei Ciucioi a Lavis 24 Palazzo Martini a Mezzocorona 28 Museo Diocesano a Trento 32 MONDO BANCA 32 La parola al Direttore generale Giorgio Bagozzi 36 Superbonus 110%, con il Vice Direttore generale Paolo Pojer 38 Finanziamento EcoFormula E-bike e Micromobilità 40 Un nuovo look per tre filiali 42 L’INTERVISTA 42 Intervista al prof. Franco Bernabè 48 FONDAZIONE CASSA RURALE DI TRENTO 48 Spingersi... “Fuori dalle mura” per aiutare i ragazzi Hikikomori 53 RaccontArti Teatro, progetto per socializzare 54 CLM BELL 54 CML BELL è pronto a ripartire
4 CASSA DI TRENTO EDITORIALE LA SCOMMESSA È FAR CONVIVERE TUTELA DELL’AMBIENTE E CRESCITA ECONOMICA parole come “ripartenza”, “rinascita”, “rico- struzione” sono risuonate più volte durante quest’estate così particolare. Sono state pro- nunciate spesso, ad esempio, in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo ponte di Genova, ricostruito, appunto, dopo la tragedia del crollo di due anni fa. In quel- la occasione, l’architetto Renzo Piano, che ha donato il progetto del nuovo ponte, ed il Presidente della Repubblica hanno ricordato che per ricostruire sono necessari una idea ed un cantiere: un’idea, per dare forma a ciò che non l’ha più ed un cantiere, per realizzare quell’idea attraverso il lavoro, l’azione infati- importanti pesano, ovviamente, le condizioni cabile e costante di una comunità di persone. materiali. Ma il rilancio è possibile se, accanto al legittimo gioco degli interessi, si manifesta Le complesse conseguenze di fenomeni socia- capacità progettuale, tendenza allo sviluppo li, economici e politici di portata globale, uni- integrale della persona, impegno per la cre- te a catastrofi naturali che hanno determinato scita di umanità che sconfiggano spinte alla tragedie, rovine e ferite non più rimarginabili chiusura, al risentimento, all’avversione, che hanno reso, davvero, necessaria l’elaborazio- condurrebbero invece al fallimento”. ne di una innovativa idea di sviluppo per dare una forma nuova alla convivenza civile di interi Affrontate le fasi più acute dell’emergenza de- popoli disorientati da quanto vissuto, oltre che terminata dalla pandemia, l’Europa ed il nostro di un grande cantiere per ricostruire su fonda- Paese, in particolare, sono, dunque, alle prese menta sicure una nuova casa comune. con una fase di ripartenza. Secondo qualche studioso, “oggi siamo economicamente in Illuminanti in tal senso le parole espresse dal un dopoguerra senza la guerra”. Avvertiamo, Presidente della Repubblica in una recente cioè, come necessaria un’azione ricostruttiva occasione pubblica: “Nei passaggi storici più in grado di affrontare una pluralità di proble-
CASSA DI TRENTO 5 Da sempre il credito cooperativo è uno ta sensibilità verso i temi della so- La Cassa di Trento ha pienamente dei cuori pulsanti dei stenibilità ambientale, della cura e condiviso questo approccio, soste- territori in cui è inserito della tutela del territorio si impone nendo le nuove idee di ripartenza ed ha fornito sempre un come un dovere etico. anche con una serie di iniziative grande contributo alla concrete che nella presente rivista costruzione di un nuovo Una delle più grandi scommesse troverete raccontate. Mi limito a modello di sviluppo, più per il rilancio post Covid 19 è, dun- ricordare le opportunità legate al equo e sostenibile que, quella di riuscire a far convi- Superbonus 110%, la disponibili- vere la tutela dell’ambiente con la tà consulenziale della nostra rete crescita economica. La Commissio- commerciale su tale tema, le solu- matiche e di avere una “visione in- ne Europea ha fatto proprie le indi- zioni di finanziamento denominate tegrale” dei bisogni che si sono im- cazioni espresse nel 2015 da Papa Ecoformula per l’efficientamento posti. Tutt’altro che secondaria, in Francesco nell’enciclica “Laudato energetico degli immobili, nonché questa fase, appare, a mio avviso, Sì” in tema di sviluppo sostenibile per il sostegno della scelta perso- la componente morale e culturale, ed anche quelle caldeggiate dalla nale della mobilità elettrica. la capacità di influenzare i processi mobilitazione dei giovani di tutta di cambiamento della società in cui Europa attraverso le numerose ma- Anche in questa fase, dunque, il viviamo attraverso pratiche virtuose nifestazioni dei “Fridays for Future”, Credito Cooperativo continua ad di cittadinanza attiva. Da sempre, il destinando oltre il 37% degli impo- interpretare il proprio ruolo, mo- credito cooperativo è uno dei cuori nenti fondi del “Recovery Fund” al strando, pur fra mille difficoltà, di pulsanti dei territori in cui è inseri- contrasto al cambiamento climati- saper ancora mettere in atto gesti to ed ha fornito sempre un gran- co. Si tratta di enormi quantità di di “solidarietà di fatto”, in grado, de contributo alla costruzione di risorse che configurano in prospet- come alle origini, di creare un nuo- un nuovo modello di sviluppo, più tiva una nuova economia continen- vo dinamismo e di indicare strade equo e sostenibile. tale ad impatto climatico zero. Un innovative per superare le difficoltà, maggiore rispetto per l’ambiente senza rinnegare il proprio passato. In particolare, oggi, accanto alle comporta, in ultima analisi, un grandi sfide socio-economiche, è epocale mutamento culturale che Giorgio Fracalossi la sfida ambientale a chiamarci ad va nella direzione della maggiore Presidente una adesione di impegno improro- sensibilità ed attenzione per lo svi- gabile. L’espressione di un’adegua- luppo della giustizia sociale. DAL SUPERBONUS 110% AI FINANZIAMENTI “ECOFORMULA” LA CASSA DI TRENTO HA MESSO IN CAMPO UNA SERIE DI INIZIATIVE CONCRETE IN GRADO DI CREARE UN NUOVO DINAMISMO E DI INDICARE STRADE INNOVATIVE PER SUPERARE LE DIFFICOLTÀ
6 CASSA DI TRENTO PRIMO PIANO A colloquio con Maurizio Bottura della Fondazione Edmund Mach La pergola, la vite, il vino: patrimoni inestimabili Esiste una grande varietà di suolo e di clima che consente “di coltivare il vigneto “S i può dire che il territorio della Cassa di trova su terreni che giusto nel posto più giusto”, Trento rappresenti il cuore della viticol- appartengono ai ottenendo sempre un tura trentina, perché racchiude le zone Comuni di Albiano, prodotto di grande qualità principali di produzione qualitativa”: Aldeno, Altavalle, ad affermarlo è Maurizio Bottura, del Centro Cembra Lisignago, Cimone, Garniga, Lavis, Trasferimento Tecnologico della Fondazio- Lona, Mezzocorona, Segonzano, Terre d’Adi- ne Edmund Mach di San Michele all’Adige ge e Trento (solo nel comune di Sover non ci e membro del Consiglio di amministrazione sono impianti viticoli). Se si sposta l’attenzio- della Cassa di Trento. Un’affermazione che ne sulla produzione, i 353.634 quintali di uva si basa su alcuni dati precisi. In Trentino tutti raccolti nl 2019 nel territorio della Cassa di i vigneti sono in coltura specializzata e sono Trento, rappresentano il 30% del totale pro- coltivati con vitigni per la produzione di uva da vinciale. vino e la superficie vitata ammonta a 10.211 Oltre a questi dati relativi a superficie e pro- ettari (pari all’1,6% della su- duzione, dal punto di vista geografico quello Sono 2.807 gli ettari perficie viticola nazionale). della Cassa di Trento è un territorio molto va- coltivati a vigneto sul Di questi, 2.807 sono sul riegato, perché si passa dai 180 metri di alti- territorio di riferimento territorio di riferimentto della tudine del fondovalle ai 700-800 metri delle della Cassa di Trento, Cassa di Trento. Questo si- coltivazioni in Val di Cembra. Questo significa dove si raccolgono gnifica che il 27% dei vigneti che esiste una grande varietà di suolo e di cli- 353.634 quintali di provinciali (la coltivazione ma che consente “di coltivare il vigneto giusto uva, pari al 30% della della vite è presente in 96 nel posto più giusto”, ottenendo sempre un produzione provinciale Comuni della provincia) si prodotto di grande qualità. VITICOLTURA
8 CASSA DI TRENTO PRIMO PIANO Bottura spiega che questo è stato reso possibi- al caso. Se ad Albiano si coltivano Chardon- le dal processo di zonazione che ha interessato nay e Müller Thurgau e non Lagrein o Merlot, il Trentino viticolo fra la fine degli anni 90 e il è perché il terreno di quell’area è molto più primo decennio del Duemila. Sono state ela- adatto a quei tipi di vigneti, che possono così borate le carte del suolo a livello provinciale, esprimere al meglio le loro caratteristiche, con effettuati studi climatici, agronomici, enologici riflessi positivi sulla qualità del vino prodotto. e sono state fatte sperimentazioni in collabo- Gli studi effettuati hanno permesso ad esempio razione con l’Istituto agrario di San Michele di stabilire che la Piana rotaliana, pur essendo (diventato poi Fondazione Mach). Il risultato è pianeggiante, ha un terreno detritico-alluvio- che nella vitienologia trentina nulla è lasciato nale, perché un tempo il Noce la attraversava e sfociava nell’Adige a Grumo e le sue acque hanno determinato le qualità di quel terreno. Le caratteristiche del suolo e del clima delle colline, le rendono invece ideali per la coltiva- zione delle uve base spumante e per gli aro- matici, “come dimostra il fatto che in Val di Cembra il “re” è il Müller Thurgau”, afferma Bottura. Nei territori di riferimento del- La produzione la Cassa di Trento si produce è del 46% di Maurizio Bottura, responsabile Unità il 46% delle uve Teroldego e il uve Teroldego Viticoltura e olivocoltura 35% delle uve Chardonnay e e 35% di uve Fondazione Edmund Mach e Amministratore Müller Thurgau (vedi tabella nel- Chardonnay e Cassa di Trento la pagina a fianco). Müller Thurgau
CASSA DI TRENTO 9 Varietà, superficie e produzione A partire dagli anni ’80 la composizione va- Trento, solo una dozzina sono quelle di prin- rietale della superficie viticola trentina si è co- cipale interesse economico; al loro interno si stantemente e profondamente modificata a è assistito a una progressiva espansione delle favore delle varietà bianche, che attualmente varietà a frutto bianco. rappresentano il 74,2% della superficie totale. Negli ultimi dieci anni la produzione di uve in Le uve bianche con 856.484 quintali rappre- provincia di Trento è stata mediamente pari a sentano infatti il 76,8 % della produzione, circa 1.168.400 quintali. Delle 63 varietà la mentre le uve nere con 258.694 quintali co- cui coltivazione è autorizzata in provincia di stituiscono il restante 23,2 %. SUPERFICIE COLTIVATA VARIETÀ BIANCHE ETTARI PROVINCIA TERRITORIO CASSA % SU TOTALE PROVINCIALE Pinot grigio 2.949 696 23 Chardonnay 2.738 863 31,5 Müller Thurgau 944 285 30 VARIETÀ NERE ETTARI PROVINCIA TERRITORIO CASSA % SU TOTALE PROVINCIALE Teroldego 644 245 38 Merlot 556 116 20 Pinot Nero 352 122 34 PRODUZIONE IN QUINTALI VARIETÀ BIANCHE ETTARI PROVINCIA TERRITORIO CASSA % SU TOTALE PROVINCIALE Pinot grigio 379.744 89.548 23,5 Chardonnay 291.063 104.476 35 Müller Thurgau 112.986 39.194 34 VARIETÀ NERE ETTARI PROVINCIA TERRITORIO CASSA % SU TOTALE PROVINCIALE Teroldego 676.636 35.316 46 Merlot 67.124 17.121 26 Marzemino 26.488 1.068 4
10 CASSA DI TRENTO PRIMO PIANO Le previsioni per il 2020 dicono che sarà una vendemmia “media”. Buona per i quantitativi, ancora incerta per la qualità. In Trentino pre- vale la vendemmia manuale, che consente un In Trentino sono 7.965 controllo accurato sui grappoli, selezionando le aziende che coltivano l’uva più integra e ottimale per il conferimento. e 164 quelle che vinificano La durata media è di 40-50 giorni. “Dal 20 agosto ai primi giorni di ottobre nelle annate In occasione dell’ultimo Censimento Ge- precoci e dai primi di settembre a metà ottobre nerale dell’Agricoltura, tenutosi nel 2010, in quelle tardive”, precisa Bottura. sono state rilevate in ambito nazionale circa La precocità è influenzata anche dai cam- 383.000 aziende con vite. Rispetto al pre- biamenti climatici, i cui effetti si fanno sentire cedente Censimento del 2000 il numero di anche in Trentino. “Negli ultimi 35-40 anni aziende viticole presenti in Italia è risulta- ci sono stati inverni più miti e si è notato un to praticamente dimezzato. In provincia di anticipo medio di quindici giorni sulla ripresa Trento tale tendenza (-24,5%) risulta meno dell’attività vegetativa delle vigne in primavera accentuata rispetto alle altre Regioni italia- e che spesso questo anticipo si mantiene tale ne, nelle quali la riduzione oscilla fra il 43 sull’inizio della vendemmia. Ma vendemmiare e il 70%. ad agosto con il caldo non sempre è sinomino di prodotto di eccellenza. Per questo, nel caso Anno 2010 di grande anticipo, le cantine si sono attrezzate N° aziende con vite: 7.965 per ridurre le temperature del mosto delle uve Superficie media (ettari): 1,30 bianche al momento del conferimento”, spiega Bottura. L’avvio troppo anticipato del Il numero delle aziende viticole attive in pro- Ora si può germogliamento in primavera espone vincia di Trento rimane ancora consistente coltivare la vite tra l’altro i vigneti al rischio di gelate, ed evidenzia come la coltivazione della vite ad oltre 700 di come è successo nel 2017, quando il sia estremamente frazionata e interessi spes- altitudine raccolto soprattutto nel fondovalle è so una superficie aziendale molto ridotta. stato fortemente compromesso. Attualmente la superficie vitata media delle Bottura cita poi un’altra evidenza dell’influen- aziende trentine è stimata in 1,50 ettari. za dei cambiamenti climatici: rispetto ad alcuni decenni fa ora si può coltivare la vite ad altitudi- Le aziende produttrici di vino in provincia di ni più alte, oltre i 700 metri sul livello del mare. Trento ammontano invece a 164 unità così La forma prevalente di coltivazione della vite rappresentate: è rappresentata dalla tradizionale “pergola trentina” (circa 80%) nella variante semplice cantine sociali e altre 15 (ad un’unica ala) o doppia (a due ali opposte) associazioni cooperative mentre le forme a parete verticale o spalliera in- aziende dei settori commercio 30 teressano il 20% circa della superficie coltivata. e industria Se in Trentino è così diffusa la pergola – spiega imprese agricole vinificatrici 119 Bottura - la ragione sta nel fatto che la sua for- ma, a tetto inclinato, favorisce (rispetto ad una Totale aziende vinicole 164 superficie piana) una maggiore intercettazione della radiazione luminosa, che in Trentino è li-
CASSA DI TRENTO 11 Sulla base dei dati relativi alla vendemmia 2019 (fonte Servizio ambientale. Ma se si fa un bilancio Politiche Sviluppo Rurale P.A.T.), riportiamo, suddivisi per Co- economico, ambientale e sociale, mune, il numero di varietà impiantate, la quantità totale di uva per Bottura il piatto pende dalla raccolta e, per l’uva principale, entità della produzione e della parte della cura e del mantenimen- superficie coltivata. to del territorio, che garantisce una ALBIANO CIMONE MEZZOCORONA ricaduta molto positiva su più set- 6 varietà 16 varietà 15 varietà tori. Molto è stato fatto nel ridurre 1.033 q 2.415 q 93.941 q Chardonnay Müller Thurgau Pinot Grigio l’impatto di macchinari e fitosanita- 695 q 1.493 q 48.431 q ri e grazie agli studi in corso molto 6,8 ettari 14 ettari 317 ettari si potrà ancora fare ma tenendo ALDENO GARNIGA SEGONZANO presente che “non è così semplice 18 varietà 8 varietà 12 varietà e facile”. 21.077 q 235 q 6.049 q D’altronde la viticoltura è un pre- Pinot Grigio Chardonnay Müller Thurgau 9.224 q 167 q 3.118 q zioso patrimonio eredità del pas- 65,5 ettari 1,5 ettari 22,4 ettari sato, una solida realtà economica ALTAVALLE LAVIS TERRE D’ADIGE contemporanea ed è destinata ad 13 varietà 25 varietà 18 varietà avere un futuro. La viticoltura tren- 10.844 q 53.703 q 14.393 q tina fin dalla nascita delle Doc ne- Müller Thurgau Chardonnay Chardonnay 6.140 q 175 ettari 3.471 q gli anni 60 si è orientata verso la 43,5 ettari 23.672 q 24,9 ettari produzione di vini a denominazioni di origine. Mediamente circa l’80% CEMBRA LISIGNAGO LONA TRENTO 17 varietà 3 varietà 128 varietà della produzione trentina viene de- 31.469 q 113 q 8.322 q stinata alla produzione di vini con il Chardonnay Chardonnay Chardonnay 9.996 q 5q 44.567 q marchio D.O.C.; è questa una del- 76,5 ettari 1,4 ettari 432 ettari le più elevate percentuali di utilizzo a livello nazionale. “È un settore ben strutturato – affer- mitata dalla presenza delle monta- nissero mantenuti i terrazzamenti, il ma Bottura – ci sono vignaioli che gne. Questo si traduce in una mag- panorama non sarebbe quello che producono bene, le cantine Ferrari giore efficienza della fotosintesi, da conosciamo”, afferma Bottura: è che rappresentano il top dal punto cui dipende la formazione delle fo- probabile che avrebbero il soprav- di vista spumantistico, ci sono re- glie, dei germogli, dei grappoli e la vento acacie, cespugli, erbacce e il altà cooperative come il Gruppo maturazione finale. territorio perderebbe la sua bellezza Mezzacorona e le cantine sociali La pergola incide anche sull’aspetto e la sua attrattività. che conferiscono al gruppo Cavit, della vite e di conseguenza, consi- L’altro lato della medaglia è che due colossi che commecializzano in derata l’estensione della superfi- la coltivazione diffusa e intensiva tutto il mondo. Ci sono sempre dei cie coltivata, anche sul paesaggio, richiede l’uso di macchinari e il ri- margini di miglioramento sul piano che per una realtà a forte vocazio- corso a trattamenti fitosanitari, che della qualità ma il settore poggia su ne turistica come il Trentino, riveste hanno un impatto dal punto di vista basi solide e avrà un futuro”. un’importanza rilevante. La Piana Maurizio Tomasi Rotaliana, si sa, è stata definita il più bel giardino vitato d’Europa. “Se i Si ringraziano il Servizio Politiche Sviluppo Ru- rale della Provincia Autonoma di Trento e il terreni collinari non fossero Consorzio di tutela Vini del Trentino per aver coltivati, se non ve- messo a disposizione i dati riportati.
12 CASSA DI TRENTO LA NOSTRA BANCA COMMOSSO ADDIO A OTTONE ZAMBOTTI È stato l’ultimo Presidente della Cassa Rurale di Povo e Vigo Cortesano O ttone Zambotti, già Presi- radicamento al territorio e raffor- dente dal 1990 della Cassa zando la sua vicinanza alla base Rurale di Povo e, dal 1993, sociale. di quella di Povo e Vigo Cor- “Era una persona rigorosa, sem- tesano, protagonista di una stagio- pre attenta e dal carattere diretto”: ne di fusioni che aveva portato nel così lo ricorda Ivo Gabrielli, diret- 2000 anche alla nascita della Cas- tore della Rurale di Povo dal 1998 sa Rurale della città, con l’unione al 2000 e poi della Cassa Rurale con la Cassa Rurale di Villazzano e di Trento nel primo anno di attività Trento, si è spento all’età di 82 anni della neonata Cassa cittadina. lo scorso primo settembre. Il Presidente Zambotti era anche Dopo la nascita della Cassa Rura- un uomo pratico e dinamico, ap- le di Trento, e con l’ultimo manda- parentemente burbero ma sempre to in Consiglio di Amministrazione concreto e benefico, capace di svolto fino al 2003, non aveva cogliere con acutezza l’aspetto co- tuttavia cessato il suo impegno struttivo delle relazioni e la compo- e attento studioso del Neolitico e al servizio dell’associazionismo nente positiva delle persone. dell’Età del Bronzo e della storia e del volontariato nelle comunità Nella comunità di Povo Zambotti locale delle palafitte. di Povo, a Trento, e di Fiavè, nelle era stato impegnato anche in altre Il Presidente Giorgio Fracalossi lo Giudicarie, suo luogo di origine, attività sociali: tra il 1983 e il 1998 ricorda con particolare commozio- nel quale ha trascorso gli ultimi aveva guidato il locale Gruppo ne ed affetto: “Ottone era una per- anni della sua vita. Alpini dove era stato apprezzato e sona che si faceva voler bene, con- Il Presidente Zambotti si distingue- particolarmente stimato. Lo stesso siderate la sua perizia professionale va per generosità, concretezza e impegno lo aveva poi continuato e le sue notevoli doti di mediazione per tenacia, e ha guidato la Cassa ad interpretare anche nella nativa fra le parti: qualità che gli hanno Rurale con grande competenza e Fiavè, sia nelle attività del Gruppo permesso di gestire efficacemente, spirito di inclusività, contribuendo Alpini sia in quelle della Parrocchia. da Presidente, ben due fusioni fra a mantenere sempre saldo il suo A Fiavè era stato anche ammini- Casse Rurali. Tali doti si accom- stratore della Cassa Rurale “Don pagnavano ad una naturale intra- Lorenzo Guetti -Quadra – Fiavé prendenza e ad una spiccata uma- Il Presidente Zambotti – Lomaso”, consigliere comunale, nità, prerogative che lo rendevano si distingueva per anima del Gruppo ricerca e stu- una persona speciale: autorevole, generosità, concretezza di giudicariese di Campo Lomaso magnanima, efficiente e cordiale”. e per tenacia
CASSA DI TRENTO 13 Eletto il nuovo Presidente della Federazione Trentina della Cooperazione C Roberto Simoni, ommercialista cinquantanovenne di “Sarò il Presidente di 59 anni di Pinzolo, Pinzolo, può vantare una grande espe- tutti”, sono state le ha ottenuto rienza gestionale nel mondo della Co- sue parole al momen- la maggioranza operazione acquisita nel ruolo di Presi- to dell’elezione, “..la- assoluta dei voti dente della Cassa Rurale di Pinzolo, per oltre voriamo ogni giorno 16 anni, di Presidente di Promocoop per 6 per gli altri, ora dob- in occasione anni ma anche come componente di numerosi biamo scaricare a dell’assemblea Collegi Sindacali della cooperazione tra i qua- terra questa capacità del 31 luglio scorso li quello di Cooperfidi e di Famiglia Coopera- e riprendere quel ruo- tiva di Pinzolo, oltre che come Presidente, dal lo sociale che è fondamentale per il Trentino. giugno 2019, per un anno, del Consorzio Sait. Non bisogna confondere la crisi della Federa- Il nuovo Presidente ha ottenuto la maggioran- zione come crisi delle Cooperazione”. za assoluta con 423 voti su un minimo richie- Il nuovo Presidente ha ringraziato le socie e i sto di 407 voti. soci e ha affermato che applicherà spirito col- Il suo programma si ispira alle parole chia- laborativo ed inclusivo verso tutti per avviare ve dell’innovazione, della sostenibilità e della una stagione di rilancio e di crescita per il mo- collaborazione. vimento cooperativo trentino.
14 CASSA DI TRENTO LA NOSTRA BANCA ILENIA LAZZERI, PROTAGONISTA DI UN CAMBIAMENTO EPOCALE Il 1° marzo scorso è stata no- Che bilancio fa del primo se- cui riuscivamo solo a salutarci da minata comandante del Cor- mestre da Comandante? lontano. Abbiamo tutti sofferto per po permanente dei Vigili del quella lontananza imposta. fuoco della Provincia Auto- Non è facile, è un compito parti- noma di Trento, prima donna colarmente impegnativo, un ruolo Con tre figli di quattordici, a ricoprire questo incarico in di responsabilità. Ho comincia- dieci e sette anni non deve Trentino to a lavorare in questo settore nel essere facile conciliare il suo Q 2008, come funzionario del Ser- lavoro e la famiglia. uando era bambina, lo zio vizio antincendi. Nel 2017 sono In effetti non lo è e un po’ di sensi di Marco, che era vigile del stata nominata direttore dell’Ufficio colpa li ho. È una ricerca continua fuoco volontario a Capria- Operativo Interventistico. Nel mio di equilibrio. Ma mi conforta il fatto na, aveva regalato al suo nuovo incarico assunto il 1° mar- che anche se talvolta mi rimpro- fratellino una divisa da pompiere. zo mi occupo anche di realtà che verano di rientrare troppo tardi la Nessuno allora avrebbe mai potuto prima già conoscevo, dalla scuola sera, Adriano, Alessandro ed Anna immaginare che sarebbe stata inve- antincendi al Nucleo elicotteri, ma siano orgogliosi di avere la loro ce lei - Ilenia Lazzeri, nata a Trento delle quali non mi occupavo in pri- mamma a capo dei Vigili del fuo- il 21 maggio 1975, ingegnere civile ma persona e tante sono le strutture co. Quando ne parlano hanno una laureata con 110 e lode nel 2002 da gestire e coordinare: per fortuna luce particolare negli occhi. Credo all’Università di Trento - ad indos- posso contare sulla collaborazio- poi che questo mio incarico possa sarla qualche anno dopo tutti i gior- ne dei colleghi e dei referenti delle ni perché quella del Vigile del fuoco varie strutture. Tante sono anche le sarebbe diventata la sua professio- ore di lavoro quotidiane ed avere ne. Il 1° marzo scorso Ilenia è stata assunto l’incarico alla vigilia del nominata dirigente sostituto del Ser- lockdown imposto per fronteggia- vizio Antincendi e Protezione civile re l’epidemia del Coronavirus ha della Provincia Autonoma di Trento: comportato per me un ulteriore detto in altri termini, è la comandan- sacrificio: stare lontana dai miei te del Corpo permanente dei Vigili tre figli, che ho lasciato alle del fuoco, prima donna a ricoprire cure dei nonni. Il mio lavoro questo incarico in Trentino. in quei mesi era fatto anche di quotidiane riunioni con colleghi Prima donna e personale sanitario ed il mio pensiero è stato quel- comandante del Corpo lo di evitare il rischio di permanente dei Vigili contagio per i miei figli del Fuoco in Trentino e per i loro nonni. Per
CASSA DI TRENTO 15 Nata nel 1975, ingegnere civile laureata con 110 e lode, è sposata e con tre figli: “la mia attuale posizione è il risultato di preparazione, tanta determinazione, un pizzico di ambizione e tanti sacrifici” insegnare loro che con l’impegno, determinazione, un pizzico di ambi- Corpo permanente con i suoi set- la volontà e il sacrificio si possono zione e tanti sacrifici. Dopo il liceo tori specialistici - come ad esempio ottenere ottimi risultati, in tutto, ba- avrei voluto fare medicina ma in il Nucleo sommozzatori, il gruppo sta volere, dare sempre il massimo quegli anni si diceva che non ci sa- soccorsi speciali, il nucleo Nuclea- di sé stessi. rebbero stati sbocchi professionali re Biologico Chimico Radiologico in quel settore. Ho quindi scelto -, il Nucleo elicotteri della Provincia Oltre a lei sono solo altre di fare ingegneria civile. La laurea Autonoma di Trento e altre strutture due le donne nel Corpo per- mi ha permesso di fare importanti incardinate nel Dipartimento Prote- manente dei Vigili del Fuo- esperienze professionali prima nel zione Civile. Poi c’è il mondo delle co della provincia. Mosche privato e poi nel pubblico. Ho par- associazioni di volontariato, come i bianche. tecipato ad una serie di concorsi, vigili del fuoco volontari, la scuola Un po’ di perplessità e un certo vincendoli: mi sono così trovata provinciale cani da ricerca e cata- scetticismo all’inizio quando sono nella condizione di poter scegliere strofe, il soccorso alpino e speleo- stata assunta ci sono stati, non lo tra una rosa di opportunità di lavo- logico Trentino, i Nu.Vol.A, e così posso negare. Ma non li ho vissu- ro e il cuore e la pancia mi hanno via. Sono tutte realtà che messe in ti male. E soprattutto non mi sono guidato verso la Protezione civile. rete e coordinate consentono di mai sentita discriminata: e a tutte Da trentina ho sempre vissuto e e tre riconoscono la stessa compe- far fronte alle emergenze e al soc- percepito il volontariato nei vigili tenza dei colleghi maschi. La nostra del fuoco come una componen- corso tecnico urgente. Non è un dedizione, perseveranza, costanza te importante della comunità. Ri- mistero che ce la invidino: tutte le e impegno sono fuori discussione. cordo l’evento di Stava, accaduto volte che la nostra Protezione civile mentre ero in vacanza nel paese è intervenuta al di fuori dei confini Una donna che diventa Co- provinciali ha raccolto complimenti di mio padre, con i volontari che mandante dei Vigili del fuo- e ringraziamenti. E i ringraziamen- andavano in mezzo al fango per co rappresenta poi indub- ti, che spesso ci vengono espressi dare una mano. biamente un cambiamento dalle persone che aiutiamo o dai epocale, in un ambiente pret- Dalla sua posizione di verti- loro familiari, ci danno la confer- tamente maschile. Quando ce, come vede la Protezione ma di quanto il nostro lavoro sia ha deciso che sarebbe diven- civile trentina? apprezzato e utile per la comunità tata un vigile del fuoco? È una struttura organizzata mol- e ci danno soddisfazione e la cari- È stato il frutto di una serie di coin- to bene, che funziona altrettanto ca per continuare con dedizione e cidenze. E la mia attuale posizione bene, che può contare su tante passione. è il risultato di preparazione, tanta componenti professionali, come il M.T.
16 CASSA DI TRENTO TERRITORIO SANT’OSVALDO, UN POSTO MAGICO Costruita attorno al 1377 sulla sommità del Dos dei Nozi, fino al 1940 è stata la chiesa di Garniga Terme. D al punto più alto del Dos dei Nozi, a Cimana, Cima Verde, Piana delle Viote, Pa- Garniga Terme, a poco più di 800 metri lon e di nuovo Trento. Coser precisa che nelle sul livello del mare, la vista spazia su giornate particolarmente serene si arriva a ve- un panorama vastissimo. Ivano Coser dere fino al Latemar. Che sia stato per questa - classe 1950, “garnigoto” doc, da vent’anni spettacolare posizione dominante sulla Valle presidente della Pro Loco - fa l’elenco dei prin- dell’Adige che attorno al 1377 gli abitanti di cipali luoghi che si vedono, partendo da Tren- Garniga decisero di costruire qui la chiesa di to sud e ruotando lo sguardo verso destra: Ca- Sant’Osvaldo? Per Ivano Coser la risposta è lisio, Villamontagna, Cognola, Monte Celva, scontata e affermativa. Povo, Villazzano, Marzola, Mattarello, Vigolo “Questo è un posto magico - afferma – e la Vattaro, Vigolana, Finonchio, Pasubio, Zugna, chiesa collocata in questo punto può essere vi-
CASSA DI TRENTO 17 sta da quasi tutti i nuclei abitati che bestiame, il cui culto nel Medioevo compongono il paese di Garniga era molto diffuso nel Tirolo. Il nu- Terme. Un tempo non esisteva un cleo originario della chiesa sul Dos, centro paese ed è stata la chiesa che ora si presenta con una pian- a svolgere questo ruolo, quando ta a croce latina, era un piccolo con il suono delle campane chia- edificio di stile gotico. Fu ampliata Ivano Coser, Presidente mava a raccolta gli abitanti”. Fino una prima volta nel 1522, poi nel Pro Loco al 1940, quando nel giugno di 1798 quando fu prolungata verso Garniga Terme e componente quell’anno fu benedetta e adibita al oriente e venne aggiunto il braccio della Consulta culto la nuova chiesa parrocchiale dei Soci della meridionale, e nel 1838 con la co- Cassa di Trento del Sacro Cuore, fortemente volu- struzione della nuova sagrestia. Nel ta da don Pietro Simion, originario 1923 venne dichiarata “immobile di Tonadico, “eroico parroco che di interesse artistico e storico” da Di notte è illuminata ed è morì stremato dalle fatiche per eri- parte della Soprintendenza ai Mo- ben visibile da più punti gere questa chiesa”, come si può numenti e Gallerie della Venezia della Valle dell’Adige leggere sulla lapide che lo ricorda Tridentina di Trento. all’ingresso della chiesa. Dopo la costruzione della nuova ha riportato la chiesa al suo antico Prima che fosse edificata quella chiesa andò incontro ad un de- splendore, iniziò nel 1998 per finire sulla sommità del Dos dei Nozi, grado al quale - come si legge sul nel 2002. esisteva una chiesetta nella frazio- sito del Comune - “si tentò di por- All’interno della chiesa ci sono tre ne Valle, datata verso la metà del re rimedio nel 1971 per intervento altari marmorei: quello centrale 1200, già dedicata a Sant’Osval- dell’allora Sovrintendente alle Belle dedicato a Sant’Osvaldo e gli al- do, re cristiano (604-642), vene- Arti, Niccolò Rasmo. Tuttavia il re- tri due all’Immacolata e alla Ma- rato come martire e protettore del stauro completo dell’edificio, che donna della neve, che custodisce un gruppo marmoreo risalente al quattordicesimo secolo. Di notte la chiesa è illuminata ed è ben visibile da più punti della Valle dell’Adige. Sant’Osvaldo ospita i fu- nerali e le celebrazioni in occasione della festività di Ognissanti (il cimi- tero del paese è proprio adiacente alla chiesa) e il parroco la mette vo- lentieri a disposizione per matrimo- ni e battesimi. La Pro Loco, a parte quest’anno a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, la utilizza come sede di concerti musicali, so- prattutto di cori, con grande soddi- sfazione da parte del pubblico per- ché ha una splendida acustica. “Anche se non viene frequentata tutti i giorni - conclude Coser - tra la chiesa e la comunità esiste tutto- ra un forte legame”.
18 CASSA DI TRENTO TERRITORIO Da sette secoli un simbolo della Val di Cembra Il Castello di Segonzano episodio accaduto sul finire del primavera del 1495 sulla via del alla fine del 1400 è stato 1400 è uscito “dal ristretto ambito ritorno a Norimberga, ma nella ritratto in due acquerelli della cronaca locale e delle beghe sostanza poco importa. Perché, da Albrecht Dürer, il più tra feudatari, per entrare, a buon come si legge nel secondo volume grande pittore e incisore diritto, nella più ampia e universa- della guida “I castelli del Trentino” tedesco del Rinascimento le storia dell’arte”, come ha scritto di Aldo Gorfer (Edizioni Manfrini), Elio Antonelli (“Segonzano e Sevi- i due acquerelli del castello di Se- gnano in Valle di Cembra” - Edizio- gonzano dipinti dal Dürer “oltre a D ni Saturnia, 1982). un riconosciuto, altissimo valore ell’antica fortezza oggi sono L’episodio in questione è il passag- artistico, hanno una indiscussa im- rimasti pochi ruderi: lo spe- gio in Val di Cembra di Albrecht portanza storica perché delineano il rone d’ingresso e una parte Dürer, il più grande pittore e inci- profilo della vecchia fortezza quale della torre di vedetta, cir- sore tedesco del Rinascimento. Gli era alla fine del Quattrocento, con condati da vigneti e meleti. Ma il esperti non hanno del tutto sciolto torri e fabbricati di pietra e belfredi Castello di Segonzano, tuttora uno la riserva sulla precisa datazione e bertesche lignei che affollavano dei luoghi più simbolici e identitari del passaggio, se nell’autunno del lo spiazzo verso il fiume protenden- della Val di Cembra, ha avuto una 1494 durante il viaggio di anda- dosi audacemente fuori dalla rupe, storia plurisecolare e grazie ad un ta di Dürer verso Venezia o nella aerei posti di vedetta”.
CASSA DI TRENTO 19 di Trento, Federico Vanga, investe come feudatario Rodolfo Scancio e lo autorizza a costruire un castello, che “per circa un secolo fu custodi- to da Rodolfo e dai suoi eredi” (A. Gorfer). Il castello passò poi ai Rot- tenburg, , fu amministrato per quasi ottant’anni da capitani tirolesi e nel 1535 fu acquistato da Giovanni Battista a Prato. Furono gli a Prato “che trasformarono il vecchio ma- niero gotico, in qualche sua parte addirittura cadente, in una residen- za alla moda” (A. Gorfer). Risale invece al 2 novembre 1796 l’avvenimento che segnò l’avvio del suo declino. In quel giorno si svolse la Battaglia di Segonzano che fu condotta dai Francesi guida- ti da Napoleone, che attaccarono L’acquerello “Ein welsch Schloss” l’Antonelli – è un’immagine di rara il castello e il paese di Segonzano (Castello alpino) rappresenta il ca- bellezza per il riposante senso di ar- con forze cinque volte superiori a stello visto da sud-ovest: il punto di monia che emana dall’ardito e po- quelle dei difensori austro-tirolesi. I osservazione dell’artista era a Fa- tente slancio dello scoglio, tempe- Francesi furono respinti e il castello ver. Nel disegno (dimensioni 19,1 rato dalla verde natura, che respira seriamente danneggiato. Nel mar- cm x 13,9 cm) conservato al Ga- nelle fronde accarezzate dal sole e zo 1797 il castello fu al centro di un binetto della stampe di Berlino, si gorgoglia nelle argentee acque del nuovo scontro condotto dai Fran- distinguono (partendo da destra, torrente”. cesi: “bombardato, saccheggiato come descritto dall’Antonelli) la La prima citazione del castello in e incendiato subì danni irreparabili. cortina con merli a coda di rondine documenti ufficiali risale al 1216, Da allora la rovina fu progressiva e che racchiude il cortiletto, l’ingresso anno nel quale il Principe Vescovo totale” (A. Gorfer). coronato da merli guelfi e in parte caduto, la torre, una vasta parete ornata da merli diseguali sostenu- ta da due contrafforti, una serie di casette e tettoie, dalle quali emerge con i suoi cinque merli un robusto muro contro il quale è addossata una costruzione coperta da una tet- toia di “scandole”. Il secondo si intitola “Schloss am Wasser” (Castello in riva all’ac- qua) con una visione della rocca da nord-est ripresa dal ponte di Cantilaga. “L’acquerello - scrive
20 CASSA DI TRENTO TERRITORIO UN MONDO FANTASY NEL CUORE DI LAVIS Il giardino Bortolotti detto “dei Ciucioi”, completato nel 1860, è costituito da una serie di terrazzi artificiali, in parte scavati nella roccia, sui quali si sviluppano originali architetture U na pittoresca macchina del patrimonio che può essere impor- metà dell’Ottocento: ci sono la fac- tempo e “un mondo fantasy” tante per il paese, la sua economia, ciata di una chiesa, un castello con sono le definizioni con cui la i suoi abitanti, un buon motivo “per criptoportico, una grotta artificiale, giornalista Beba Marsano avere un orgoglio di paese”. una loggia rinascimentale e guglie descrive il Giardino dei Ciucioi di Il Giardino dei Ciucioi, completato moresche. A realizzarlo, nella parte Lavis nel suo libro “Vale un viag- nel 1860, è costituito da una serie alta del paese sulle falde del colle gio. Altre 101 meraviglie d’Italia di terrazzi artificiali, in parte scavati Paion, fu Tommaso Bortolotti, im- da scoprire” (Edizioni Cinquesen- nella roccia, sui quali si sviluppa- prenditore tessile lavisano nato nel si, 2018). Per Andrea Brugnara, no originali architetture che richia- 1796, sindaco del paese dal 1830 sindaco di Lavis è un “unicum”, un mano il gusto eclettico della prima al 1832. Il nome deriva dalla stor-
CASSA DI TRENTO 21 Andrea Brugnara, Sindaco di Lavis Grazie alla sua forza attrattiva il Giardino può essere un potente volano per il territorio piatura di “Zum Zoll”, vale a dire “al dazio”, delle potenzialità del Giardino: “grazie alla sua con riferimento al confine tra Principato vesco- forza attrattiva può essere un potente volano vile di Trento e Tirolo austriaco che si trovava per il territorio, per la promozione della produ- poco lontano. zione vitivinicola e artigianale, per rivitalizzare Nel 1999 è stato acquistato dal Comune di il centro storico, per creare nuove opportunità Lavis che con il supporto della Provincia ha di lavoro”, afferma. Agricoltura, artigianato, condotto un accurato restauro. Nel settembre industria e commercio sono la spina dorsa- dell’anno scorso, con una cerimonia di inau- le dell’economia lavisana: grazie ai Ciucioi gurazione, è stato restituito alla comunità. La adesso è possibile sviluppare anche il turismo. sua gestione è stata affidata all’Ecomuseo Ar- Brugnara parla di sinergie con Trento e ricor- gentario, che si occupa delle visite guidate per da che nella giornata dell’inaugurazione ha il pubblico. raccolto l’interesse di guide turistiche che ope- “Nell’Ecomuseo Argentario abbiamo trovato le rano in altri ambiti territoriali della provincia. persone giuste per valorizzare i Ciucioi, come Sempre in chiave turistica, il Comune sta pre- dimostra il successo avuto nelle prime fasi di disponendo un sentiero che risalendo la forra apertura”, afferma Brugnara. Dopo l’inaugu- dell’Avisio porterà alla diga di San Giorgio, razione le visite guidate sono proseguite fino a uno sbarramento idraulico in sassi della quale novembre, con una media di una cinquantina pochissimi sono a conoscenza ma che alla fine di persone al giorno. In primavera la pande- dell’Ottocento era ritenuta una delle opere più mia ha bloccato l’attività, ripresa il 25 luglio importanti dell’epoca. Il percorso verso la diga con le visite guidate nel fine settimana (le visi- partirà proprio in prossimità del Giardino. te si prenotano e si acquistano online sul sito I Ciucioi, unici per il loro sviluppo in verticale e www.ecoargentario.it/ giardinodeiciucioi#*) per eclettisimo architettonico, hanno insomma Il sindaco Brugnara è profondamente convinto le carte in regola per essere di grande richiamo Dopo un accurato restauro, nel settembre 2019 è stato restituito alla comunità e la sua gestione affidata all’Ecomuseo Argentario, che si occupa delle visite guidate
22 CASSA DI TRENTO TERRITORIO Romantico, fantasioso, evocativo I l giardino Bortolotti detto “dei Ciucioi”, è un esempio di architettura di tipo romantico tramite il quale si è cercato di far rivivere un paesaggio fantastico e pittoresco, il cui significato è controverso, ma da molti inter- pretato come un percorso iniziatico, ispirato agli ideali della massoneria. Il percorso originale iniziava con una rampa elicoidale alla sommità della quale si trova l’edificio detto Casa del Giardiniere, da cui si accede ai diversi terrazzi. Completato nel 1860 per volontà di Tommaso Bortolotti da Lavis (1796 – 1872), il giardino tati durante l’Ottocento nella realizzazione dei pensile sorge nei pressi delle salite del Bristol. giardini di impronta romantica del nord Europa. Nel periodo di massimo splendore, il giardino Tommaso Bortolotti fece costruire questo com- ospitò una suggestiva cornice di piante rare plesso panoramico investendovi oltre 60.000 ed esotiche disposte in due serre vetrate che fiorini dell’epoca nella speranza di realizzare si inserivano con eleganza nel complesso na- un’opera che potesse richiamare su Lavis l’in- turalistico contrassegnato da ampie terrazze teresse dei forestieri. Il Giardino dei Ciucioi fu coltivate. danneggiato durante la Prima Guerra Mon- Il complesso è una fantasiosa rassegna di stili diale e, dopo il passaggio a diversi privati, architettonici e riprende stilemi analoghi adat- venne abbandonato.
CASSA DI TRENTO 23 e arricchire l’offerta turistica di Lavis di crescita spirituale che Bortolotti nestra della serra durante una notte come dell’intera Piana Rotaliana: aveva in mente mentre progettava temporalesca, ha regalato ai suoi la pensa così anche Paolo Rumiz, e costruiva la sua “creatura”. concittadini di allora un bene che giornalista e scrittore di libri di viag- “Il Giardino ha qualcosa di magi- può essere ancora più prezioso per gi, che li ha visitati e si è ripromes- co, ha una sua forza, che fa per- i lavisani di oggi. Per Brugnara “i so di tornare per raccontarli in uno dere la cognizione del tempo in chi Ciucioi avranno un futuro perché dei suoi sempre seguiti e apprezzati lo visita” afferma Brugnara. Il “vi- hanno una potenzialità immensa”: articoli. Brugnara ricorda anche i sionario” Tommaso Bortolotti, che spetta ad amministratori, imprendi- positivi giudizi espressi da un grup- dilapidò le sue fortune nella co- tori e abitanti saperla cogliere e svi- po di sindaci del Burkina Faso, che struzione del Giardino nel quale tra luppare. Come sta già avvenendo. avevano colto nel percorso ascen- l’altro morì cadendo da una scala dente del Giardino quel messaggio mentre tentava di chiudere una fi- Maurizio Tomasi Dal 5 settembre ospita la mostra “Giardini ritrovati” Il 5 settembre al Giardino dei Ciucioi è stata inaugurata la mostra “Giardini ritrovati - Spazi e caratteri delle architetture verdi in Trentino” realizzata dalla Soprintendenza ai Beni culturali della Provincia autonoma di Trento e già proposta nel 2018 presso il Palazzo delle Albere di Trento. Un viaggio introduttivo all’arte dei giardini e alle sue espressioni trentine, alla scoperta di un patrimonio seducente ma fragile, ricco di realtà talora nascoste: giardini di castelli, di ville e di palazzi, parchi pubblici e parchi termali, che traggono la loro peculiarità dalle forme e dal clima del contesto alpino. Di queste architetture verdi, in equilibrio dinamico tra natura e artificio, la mostra sviluppa i caratteristici macro-temi, dall’immersione nel paesaggio al tema del limite, dagli spazi aperti alla presenza dell’acqua e di manufatti sapientemente integrati nella vegetazione. INFO & VISITE Per l’allestimento a Lavis, sono stati realizzati dei nuovi Ecomuseo Argentario info@ecoargentario.it contenuti dedicati al Giardino dei Ciucioi e alla sua storia, T. 327 7660813 (Sandro) diventati parte integrante del percorso di visita. 335 6514145 (Lara) www.ecoargentario.it
24 CASSA DI TRENTO TERRITORIO Palazzo Martini, luogo di meraviglie Identificato nei documenti come uno i rustici intorno al palazzo che ospitarono stalle dei cinquanta masi medioevali che co- di bovini e di equini, distilleria, cantina, fienile stituivano la Vicinia di Mezzocorona, e le dimore dei contadini fino al XX secolo; ha assunto l’aspetto attuale a inizio non ultimo il vigneto storico di pregiato Terol- XVII secolo dego, vino che lega indissolubilmente il suo marchio al territorio rotaliano. P alazzo Martini sorge nel centro storico del paese di Mezzocorona e conserva intorno a sé un tessuto paesaggistico fatto di costruzioni storiche e lussureg- giante natura vegetale, che rende il luogo par- ticolarmente armonioso e immerge il visitatore nel passato. Il restauro degli edifici rustici intorno al palazzo e la costruzione della nuova sede della banca, promossi dalla Cassa Rurale di Mezzocorona dopo l’acquisizione dell’immobile e delle sue pertinenze (2003), hanno rispettato quest’ori- ginaria atmosfera, come ha avuto modo di apprezzare il Cda della Cassa di Trento nel corso della visita guidata che ho avuto il pia- cere di condurre il 3 agosto. Ogni cosa che si vede dal cortile dell’edificio ha una storia significativa: la monumentale quercia nata nel 1885 dalla ghianda piantata dal piccolo Giovanni Martini e recuperata dal gozzo di un fagiano, prove- niente da Tetschen (Boemia), che fu inviato in dono a Violante Thun, madre di Giovanni, dai parenti Thun Hohenstein; la torretta affrescata con gli stemmi De Vescovi e Calvi (in via Conte Martini) che servì per al- meno 2 secoli, prima della conquista del frigo- rifero, come fresca dispensa per i cibi;
CASSA DI TRENTO 25 Gli arredi, le boiserie, le stufe in maiolica, i caminetti e le pitture del palazzo datano dal 1600 al 1900, riassumono vari secoli di storia dell’arte e appartengono a vari stili Il palazzo, che ha assunto l’aspetto Vescovi, proveniente da Vermiglio, alla Cassa Rurale di Mezzocorona. attuale a inizio XVII secolo, è nato il cui esponente di rilievo Vigilio di- Oltre a fornire questa informazione come Maso Paumgarthof, ed è iden- resse con perizia dal 1641 al 1679 inedita, l’esperto di storia locale Le- tificato nei documenti come uno dei la parrocchia di Mezzocorona one Melchiori nel corso di anni di 50 masi medioevali che costituivano L’edificio passò per eredità nel ricerche d’archivio ha recuperato e la Vicinia di Mezzocorona. 1801 dall’abate Giovanni Antonio fornito alla biblioteca molte notizie L’aspetto di elegante residenza no- De Vescovi, rimasto senza eredi, ai storiche, che ci hanno permesso di biliare di matrice tirolese fu dunque parenti Conti Martini di Calliano, sviluppare un efficace percorso di attribuita all’edificio dalla casata de che lo abitarono fino alla vendita visita guidata.
26 CASSA DI TRENTO TERRITORIO Notevoli nella barocca galleria degli stucchi La facciata del palazzo è caratterizzata dall’ af- Notevoli nella baroc- i quadri a soffitto di fresco della Sacra Famiglia datato 1663, dagli ca galleria degli stuc- soggetto mitologico stemmi delle famiglie de Vescovi e Martini, dalle chi i quadri a soffitto finestre con le inferriate in stile tirolese, presenti di soggetto mitologico realizzati nel 1755 da al primo piano e da quelle con gli originari vetri Gioacchino Antonio Mayr. esagonali piombati al secondo piano. Sul retro Entusiasmante nel suo impatto maestoso la emerge invece la presenza degli erker, creati sala delle feste, la cui decorazione parietale per catturare la luce. è stata realizzata da Giovanni Battista Le Gru Gli arredi, le boiserie, le stufe in maiolica, i (1793) con grande fantasia. Lo stesso artista caminetti e le pitture del palazzo datano dal realizza anche la biblioteca con la raffinata 1600 al 1900, riassumono vari secoli di storia boiserie in stile Rococò, dedicata ai letterati dell’arte e appartengono a vari stili: per questa romani. peculiarità la visita del palazzo assume quindi Nella stanza dell’abate, dove il Rococò si de- in ogni stanza il carattere dell’inaspettato e su- clina alla moda francese, oltre alla deliziosa scita continua meraviglia. cappella privata con pregevole pala d’altare, Si passa infatti dal Liberty al Classico, dal Ba- è presente una delle 3 stufe in maiolica del rocco al Biedermeier, dal Rococò francese allo palazzo, che esprimono con perizia e creati- stile Rustico trentino, dallo stile Luigi Filippo vità, l’alto livello raggiunto dalla fornace di allo stile Impero. Sfruz nei secoli XVII e XVIII nella realizzazione
CASSA DI TRENTO 27 È stato scelto come set per girare alcune scene di due serie televisive di successo della RAI edizione. Altre occasioni significative di valo- rizzazione del palazzo sono state occasionali quali incontri di degustazione, presentazione di libri, cene di rappresentanza. Più costanti le mostre d’arte in collaborazio- ne con la Galleria civica di Trento e le visi- te guidate in occasione di Palazzi aperti o di altri eventi significativi, nonché le iniziative per bambini promosse annualmente dalla bi- blioteca che hanno abbinato la lettura di una fiaba ambientata nel Palazzo ad un’attività di laboratorio (“Le fiabe della quercia saggia”). artigianale e artistica di questi manufatti. Per- Curiosità finale: il palazzo è stato scelto come fettamente conservati il salotto bianco ispirato set per girare alcune scene di due serie televisi- al motto dell’arcadia “Ubi pax ubi amor” e la ve di successo della RAI dal titolo “Una buona stanza padronale in stile Biedermaier, intera- stagione” (regista Gianni Lepre, 2014) e “La mente rivestita di legno di cirmolo, che emana dama velata” (regista Carmine Elia, 2015). tuttora il suo caratteristico profumo. Dott.ssa Margherita Faes Vari eventi significativi, privati e soprattut- Responsabile della biblioteca di Mezzocorona to pubblici, sono stati ospitati nel Palazzo: le collaborazioni più significative sono peral- tro quelle coordinate da due associazioni di Mezzocorona ovvero la Mostra del Teroldego promossa dalla Proloco in collaborazione con la Camera di Commercio nell’ambito del Set- tembre Rotaliano e l’iniziativa family friendly “Babbo Natale a Palazzo Martini”, promossa dagli Operatori economici ed artigiani di Mez- zocorona, che giunge quest’anno all’ottava
28 CASSA DI TRENTO TERRITORIO IL DIOCESANO INVITA A RIFLETTERE Dopo il successo della mostra sul Simonino e l’originale proposta del “Museo della quarantena”, dall’1 ottobre al 9 novembre “Risvegli” racconta le storie di cinque persone colpite dal Covid-19 che ce l’hanno fatta A colloquio con la paganda alla storia”. Necessaria TV austriaca, quella Svizzera, Rai 1 direttrice del Museo perché “se di fronte a questi errori e Rai 2; Noemi Di Segni, la presi- Domenica Primerano della storia si facesse finta di nien- dente dell’Unione delle comunità te, non si riuscirebbe a ragionare in ebraiche italiane, durante la sua N ecessaria: è questo l’agget- modo diverso”. Inaugurata il 14 di- visita aveva parlato di iniziativa sto- tivo che Domenica Prime- cembre 2019 e programmata fino rica, c’erano tantissime prenotazio- rano, direttrice del Museo al 13 aprile 2020, la mostra fin ni da parte delle scuole”, ricorda la Diocesano Tridentino, sce- dall’inizio ha richiamato un grande direttrice del Museo. La risonanza glie per definire la mostra “L’in- numero di visitatori, ha avuto gran- avuta era tale che si era deciso di venzione del colpevole – Il “caso” de risonanza: “ne avevano parlato prorogarne la durata. Poi è arriva- di Simonino da Trento dalla pro- a livello nazionale, erano venute la to il Covid-19 a interrompere un
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