LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI

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LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
LA PERGOLA,
LA VITE,
IL VINO:
PATRIMONI
INESTIMABILI
LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
2    CASSA DI TRENTO

                                                   VITICOLTURA

                                                           06

                                                                                                                                  L’INTERVISTA A
                                                                                                                                  FRANCO BERNABÈ

                                                                                                                                  42

     SPINGERSI...
    “FUORI DALLE
          MURA”

          48
                                        SUPERBONUS 110%

                                                           36
                       Periodico della Cassa di Trento, Lavis,       Soggetta all’attività di direzione e coordinamento   Direttore:
                       Mezzocorona, Valle di Cembra - Banca di       della Capogruppo Cassa Centrale Banca -              Giorgio Fracalossi
                       Credito Cooperativo - Società Cooperativa.    Credito Cooperativo Italiano SpA.
                       Proprietario ed editore Cassa di Trento,      Reg. Imprese di Trento e c.f. n. 00107860223         Direttore responsabile:
                       Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra -         Società partecipante al gruppo IVA Cassa             Walter Liber
                       Banca di Credito Cooperativo - Società        Centrale Banca - partita IVA 02529020220
                       cooperativa.                                  Sede legale e direzione generale                     Comitato di redazione:
                       Società iscritta all’albo delle banche al     via Belenzani 12, Trento - Tel. 0461 206111          Giorgio Bagozzi, Paolo Frizzi,
                       n. 2987.6, iscritta all’Albo delle società    e-mail: civitasathesina@cassaditrento.it             Mario Longo, Andrea Schir,
                       cooperative al n. A157637.                    Aut. Trib. Trento n° 1063 del 31 ottobre 2000        Maurizio Tomasi, Adriana Osele,
                       Aderente al Gruppo Bancario Cooperativo       Grafica e impaginazione: Prima Comunicazione         Roberta Pinto, Franco Dapor
                       Cassa Centrale Banca - Credito                Stampa: Litografica Editrice Saturnia
                       Cooperativo Italiano SpA, iscritto all’Albo   Foto: Mario Viola, Archivio Ecomuseo                 Ha collaborato:
                       dei Gruppi Bancari.                           Argentario, Archivio Prima Comunicazione,            Diego Nart
                                                                     Adobe Stock - lorenza62, Igor Igorevich
                                                                     Foto di copertina: Prima Comunicazione
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CASSA DI TRENTO   3

SOMMARIO
04 EDITORIALE

       		 4 La parola al Presidente

06 PRIMO PIANO

			 6 Viticoltura: dalla pergola al vino

12 LA NOSTRA BANCA
			12 Addio a Ottone Zambotti, ultimo Presidente della Cassa Rurale
      di Povo e Vigo Cortesano
			13 Roberto Simoni diventa il Presidente della Federazione Trentina
				 della Cooperazione
			14 Intervista al Socio: Ilenia Lazzeri, Comandante
				 del Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco in Trentino

16 TERRITORIO
			16       Chiesa S. Osvaldo a Garniga Terme
			18       Castello di Segonzano
			20       Giardino dei Ciucioi a Lavis
			24       Palazzo Martini a Mezzocorona
			28       Museo Diocesano a Trento

32 MONDO BANCA

			32       La parola al Direttore generale Giorgio Bagozzi
			36       Superbonus 110%, con il Vice Direttore generale Paolo Pojer
			38       Finanziamento EcoFormula E-bike e Micromobilità
			40       Un nuovo look per tre filiali

42 L’INTERVISTA
			42 Intervista al prof. Franco Bernabè

48 FONDAZIONE CASSA RURALE DI TRENTO

			48 Spingersi... “Fuori dalle mura” per aiutare i ragazzi Hikikomori
			53 RaccontArti Teatro, progetto per socializzare

54 CLM BELL
			54 CML BELL è pronto a ripartire
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4   CASSA DI TRENTO

                                                            EDITORIALE

      LA SCOMMESSA
      È FAR CONVIVERE
      TUTELA DELL’AMBIENTE
      E CRESCITA ECONOMICA

              parole come “ripartenza”, “rinascita”, “rico-
              struzione” sono risuonate più volte durante
              quest’estate così particolare. Sono state pro-
              nunciate spesso, ad esempio, in occasione
              della cerimonia di inaugurazione del nuovo
              ponte di Genova, ricostruito, appunto, dopo
              la tragedia del crollo di due anni fa. In quel-
              la occasione, l’architetto Renzo Piano, che
              ha donato il progetto del nuovo ponte, ed il
              Presidente della Repubblica hanno ricordato
              che per ricostruire sono necessari una idea
              ed un cantiere: un’idea, per dare forma a ciò
              che non l’ha più ed un cantiere, per realizzare
              quell’idea attraverso il lavoro, l’azione infati-    importanti pesano, ovviamente, le condizioni
              cabile e costante di una comunità di persone.        materiali. Ma il rilancio è possibile se, accanto
                                                                   al legittimo gioco degli interessi, si manifesta
              Le complesse conseguenze di fenomeni socia-          capacità progettuale, tendenza allo sviluppo
              li, economici e politici di portata globale, uni-    integrale della persona, impegno per la cre-
              te a catastrofi naturali che hanno determinato       scita di umanità che sconfiggano spinte alla
              tragedie, rovine e ferite non più rimarginabili      chiusura, al risentimento, all’avversione, che
              hanno reso, davvero, necessaria l’elaborazio-        condurrebbero invece al fallimento”.
              ne di una innovativa idea di sviluppo per dare
              una forma nuova alla convivenza civile di interi     Affrontate le fasi più acute dell’emergenza de-
              popoli disorientati da quanto vissuto, oltre che     terminata dalla pandemia, l’Europa ed il nostro
              di un grande cantiere per ricostruire su fonda-      Paese, in particolare, sono, dunque, alle prese
              menta sicure una nuova casa comune.                  con una fase di ripartenza. Secondo qualche
                                                                   studioso, “oggi siamo economicamente in
              Illuminanti in tal senso le parole espresse dal      un dopoguerra senza la guerra”. Avvertiamo,
              Presidente della Repubblica in una recente           cioè, come necessaria un’azione ricostruttiva
              occasione pubblica: “Nei passaggi storici più        in grado di affrontare una pluralità di proble-
LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
CASSA DI TRENTO   5

Da sempre il credito
cooperativo è uno                         ta sensibilità verso i temi della so-    La Cassa di Trento ha pienamente
dei cuori pulsanti dei                    stenibilità ambientale, della cura e     condiviso questo approccio, soste-
territori in cui è inserito               della tutela del territorio si impone    nendo le nuove idee di ripartenza
ed ha fornito sempre un                   come un dovere etico.                    anche con una serie di iniziative
grande contributo alla                                                             concrete che nella presente rivista
costruzione di un nuovo                   Una delle più grandi scommesse           troverete raccontate. Mi limito a
modello di sviluppo, più                  per il rilancio post Covid 19 è, dun-    ricordare le opportunità legate al
equo e sostenibile                        que, quella di riuscire a far convi-     Superbonus 110%, la disponibili-
                                          vere la tutela dell’ambiente con la      tà consulenziale della nostra rete
                                          crescita economica. La Commissio-        commerciale su tale tema, le solu-
matiche e di avere una “visione in-       ne Europea ha fatto proprie le indi-     zioni di finanziamento denominate
tegrale” dei bisogni che si sono im-      cazioni espresse nel 2015 da Papa        Ecoformula per l’efficientamento
posti. Tutt’altro che secondaria, in      Francesco nell’enciclica “Laudato        energetico degli immobili, nonché
questa fase, appare, a mio avviso,        Sì” in tema di sviluppo sostenibile      per il sostegno della scelta perso-
la componente morale e culturale,         ed anche quelle caldeggiate dalla        nale della mobilità elettrica.
la capacità di influenzare i processi     mobilitazione dei giovani di tutta
di cambiamento della società in cui       Europa attraverso le numerose ma-        Anche in questa fase, dunque, il
viviamo attraverso pratiche virtuose      nifestazioni dei “Fridays for Future”,   Credito Cooperativo continua ad
di cittadinanza attiva. Da sempre, il     destinando oltre il 37% degli impo-      interpretare il proprio ruolo, mo-
credito cooperativo è uno dei cuori       nenti fondi del “Recovery Fund” al       strando, pur fra mille difficoltà, di
pulsanti dei territori in cui è inseri-   contrasto al cambiamento climati-        saper ancora mettere in atto gesti
to ed ha fornito sempre un gran-          co. Si tratta di enormi quantità di      di “solidarietà di fatto”, in grado,
de contributo alla costruzione di         risorse che configurano in prospet-      come alle origini, di creare un nuo-
un nuovo modello di sviluppo, più         tiva una nuova economia continen-        vo dinamismo e di indicare strade
equo e sostenibile.                       tale ad impatto climatico zero. Un       innovative per superare le difficoltà,
                                          maggiore rispetto per l’ambiente         senza rinnegare il proprio passato.
In particolare, oggi, accanto alle        comporta, in ultima analisi, un
grandi sfide socio-economiche, è          epocale mutamento culturale che
                                                                                                       Giorgio Fracalossi
la sfida ambientale a chiamarci ad        va nella direzione della maggiore                                    Presidente
una adesione di impegno improro-          sensibilità ed attenzione per lo svi-
gabile. L’espressione di un’adegua-       luppo della giustizia sociale.

   DAL SUPERBONUS                             110%
                                AI FINANZIAMENTI
    “ECOFORMULA” LA CASSA DI TRENTO HA MESSO
   IN CAMPO UNA SERIE DI INIZIATIVE CONCRETE IN
   GRADO DI CREARE UN NUOVO DINAMISMO E DI
      INDICARE STRADE INNOVATIVE PER SUPERARE
                   LE DIFFICOLTÀ
LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
6   CASSA DI TRENTO

                                                              PRIMO PIANO

      A colloquio con Maurizio Bottura
      della Fondazione Edmund Mach

      La pergola,
      la vite, il vino:
      patrimoni
      inestimabili                                                                            Esiste una grande varietà di
                                                                                              suolo e di clima che consente
                                                                                              “di coltivare il vigneto

        “S
                      i può dire che il territorio della Cassa di    trova su terreni che     giusto nel posto più giusto”,
                      Trento rappresenti il cuore della viticol-     appartengono        ai   ottenendo sempre un
                      tura trentina, perché racchiude le zone        Comuni di Albiano,       prodotto di grande qualità
                      principali di produzione qualitativa”:         Aldeno, Altavalle,
              ad affermarlo è Maurizio Bottura, del Centro           Cembra Lisignago, Cimone, Garniga, Lavis,
              Trasferimento Tecnologico della Fondazio-              Lona, Mezzocorona, Segonzano, Terre d’Adi-
              ne Edmund Mach di San Michele all’Adige                ge e Trento (solo nel comune di Sover non ci
              e membro del Consiglio di amministrazione              sono impianti viticoli). Se si sposta l’attenzio-
              della Cassa di Trento. Un’affermazione che             ne sulla produzione, i 353.634 quintali di uva
              si basa su alcuni dati precisi. In Trentino tutti      raccolti nl 2019 nel territorio della Cassa di
              i vigneti sono in coltura specializzata e sono         Trento, rappresentano il 30% del totale pro-
              coltivati con vitigni per la produzione di uva da      vinciale.
              vino e la superficie vitata ammonta a 10.211           Oltre a questi dati relativi a superficie e pro-
                                  ettari (pari all’1,6% della su-    duzione, dal punto di vista geografico quello
Sono 2.807 gli ettari             perficie viticola nazionale).      della Cassa di Trento è un territorio molto va-
coltivati a vigneto sul           Di questi, 2.807 sono sul          riegato, perché si passa dai 180 metri di alti-
territorio di riferimento         territorio di riferimentto della   tudine del fondovalle ai 700-800 metri delle
della Cassa di Trento,            Cassa di Trento. Questo si-        coltivazioni in Val di Cembra. Questo significa
dove si raccolgono                gnifica che il 27% dei vigneti     che esiste una grande varietà di suolo e di cli-
353.634 quintali di               provinciali (la coltivazione       ma che consente “di coltivare il vigneto giusto
uva, pari al 30% della            della vite è presente in 96        nel posto più giusto”, ottenendo sempre un
produzione provinciale            Comuni della provincia) si         prodotto di grande qualità.

    VITICOLTURA
LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
CASSA DI TRENTO   7
LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
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                 Bottura spiega che questo è stato reso possibi-       al caso. Se ad Albiano si coltivano Chardon-
                 le dal processo di zonazione che ha interessato       nay e Müller Thurgau e non Lagrein o Merlot,
                 il Trentino viticolo fra la fine degli anni 90 e il   è perché il terreno di quell’area è molto più
                 primo decennio del Duemila. Sono state ela-           adatto a quei tipi di vigneti, che possono così
                 borate le carte del suolo a livello provinciale,      esprimere al meglio le loro caratteristiche, con
                 effettuati studi climatici, agronomici, enologici     riflessi positivi sulla qualità del vino prodotto.
                 e sono state fatte sperimentazioni in collabo-        Gli studi effettuati hanno permesso ad esempio
                 razione con l’Istituto agrario di San Michele         di stabilire che la Piana rotaliana, pur essendo
                 (diventato poi Fondazione Mach). Il risultato è       pianeggiante, ha un terreno detritico-alluvio-
                 che nella vitienologia trentina nulla è lasciato      nale, perché un tempo il Noce la attraversava
                                                                       e sfociava nell’Adige a Grumo e le sue acque
                                                                       hanno determinato le qualità di quel terreno.
                                                                       Le caratteristiche del suolo e del clima delle
                                                                       colline, le rendono invece ideali per la coltiva-
                                                                       zione delle uve base spumante e per gli aro-
                                                                       matici, “come dimostra il fatto che in Val di
                                                                       Cembra il “re” è il Müller Thurgau”, afferma
                                                                       Bottura.
                                                                       Nei territori di riferimento del- La produzione
                                                                       la Cassa di Trento si produce è del 46% di
       Maurizio Bottura,
       responsabile Unità
                                                                       il 46% delle uve Teroldego e il uve Teroldego
       Viticoltura e olivocoltura                                      35% delle uve Chardonnay e e 35% di uve
       Fondazione Edmund
       Mach e Amministratore
                                                                       Müller Thurgau (vedi tabella nel- Chardonnay e
       Cassa di Trento                                                 la pagina a fianco).                     Müller Thurgau
LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
CASSA DI TRENTO   9

  Varietà, superficie e produzione

  A partire dagli anni ’80 la composizione va-           Trento, solo una dozzina sono quelle di prin-
  rietale della superficie viticola trentina si è co-    cipale interesse economico; al loro interno si
  stantemente e profondamente modificata a               è assistito a una progressiva espansione delle
  favore delle varietà bianche, che attualmente          varietà a frutto bianco.
  rappresentano il 74,2% della superficie totale.
  Negli ultimi dieci anni la produzione di uve in        Le uve bianche con 856.484 quintali rappre-
  provincia di Trento è stata mediamente pari a          sentano infatti il 76,8 % della produzione,
  circa 1.168.400 quintali. Delle 63 varietà la          mentre le uve nere con 258.694 quintali co-
  cui coltivazione è autorizzata in provincia di         stituiscono il restante 23,2 %.

SUPERFICIE COLTIVATA

VARIETÀ BIANCHE          ETTARI PROVINCIA          TERRITORIO CASSA       % SU TOTALE PROVINCIALE
Pinot grigio 			                 2.949 			                 696			                   23
Chardonnay 			                   2.738			                  863			                   31,5
Müller Thurgau			                  944			                  285			                   30

VARIETÀ NERE		           ETTARI PROVINCIA          TERRITORIO CASSA       % SU TOTALE PROVINCIALE
Teroldego			                        644			                 245			                   38
Merlot				                          556			                 116			                   20
Pinot Nero			                       352			                 122			                   34

PRODUZIONE IN QUINTALI

VARIETÀ BIANCHE          ETTARI PROVINCIA          TERRITORIO CASSA       % SU TOTALE PROVINCIALE
Pinot grigio		                379.744		                  89.548		                    23,5
Chardonnay		                  291.063		                 104.476		                    35
Müller Thurgau		              112.986		                  39.194		                    34

VARIETÀ NERE		           ETTARI PROVINCIA          TERRITORIO CASSA       % SU TOTALE PROVINCIALE
Teroldego		                  676.636		                  35.316			                   46
Merlot			                     67.124		                  17.121			                   26
Marzemino		                   26.488		                   1.068			                    4
LA PERGOLA, LA VITE, IL VINO: PATRIMONI INESTIMABILI
10   CASSA DI TRENTO

                                                            PRIMO PIANO

            Le previsioni per il 2020 dicono che sarà una
            vendemmia “media”. Buona per i quantitativi,
            ancora incerta per la qualità. In Trentino pre-
            vale la vendemmia manuale, che consente un                    In Trentino sono 7.965
            controllo accurato sui grappoli, selezionando                 le aziende che coltivano
            l’uva più integra e ottimale per il conferimento.             e 164 quelle che vinificano
            La durata media è di 40-50 giorni. “Dal 20
            agosto ai primi giorni di ottobre nelle annate                In occasione dell’ultimo Censimento Ge-
            precoci e dai primi di settembre a metà ottobre               nerale dell’Agricoltura, tenutosi nel 2010,
            in quelle tardive”, precisa Bottura.                          sono state rilevate in ambito nazionale circa
            La precocità è influenzata anche dai cam-                     383.000 aziende con vite. Rispetto al pre-
            biamenti climatici, i cui effetti si fanno sentire            cedente Censimento del 2000 il numero di
            anche in Trentino. “Negli ultimi 35-40 anni                   aziende viticole presenti in Italia è risulta-
            ci sono stati inverni più miti e si è notato un               to praticamente dimezzato. In provincia di
            anticipo medio di quindici giorni sulla ripresa               Trento tale tendenza (-24,5%) risulta meno
            dell’attività vegetativa delle vigne in primavera             accentuata rispetto alle altre Regioni italia-
            e che spesso questo anticipo si mantiene tale                 ne, nelle quali la riduzione oscilla fra il 43
            sull’inizio della vendemmia. Ma vendemmiare                   e il 70%.
            ad agosto con il caldo non sempre è sinomino
            di prodotto di eccellenza. Per questo, nel caso               Anno 2010
            di grande anticipo, le cantine si sono attrezzate             N° aziende con vite: 7.965
            per ridurre le temperature del mosto delle uve                Superficie media (ettari): 1,30
            bianche al momento del conferimento”, spiega
                     Bottura. L’avvio troppo anticipato del               Il numero delle aziende viticole attive in pro-
Ora si può           germogliamento in primavera espone                   vincia di Trento rimane ancora consistente
coltivare la vite tra l’altro i vigneti al rischio di gelate,             ed evidenzia come la coltivazione della vite
ad oltre 700 di come è successo nel 2017, quando il                       sia estremamente frazionata e interessi spes-
altitudine           raccolto soprattutto nel fondovalle è                so una superficie aziendale molto ridotta.
                     stato fortemente compromesso.                        Attualmente la superficie vitata media delle
            Bottura cita poi un’altra evidenza dell’influen-              aziende trentine è stimata in 1,50 ettari.
            za dei cambiamenti climatici: rispetto ad alcuni
            decenni fa ora si può coltivare la vite ad altitudi-          Le aziende produttrici di vino in provincia di
            ni più alte, oltre i 700 metri sul livello del mare.          Trento ammontano invece a 164 unità così
            La forma prevalente di coltivazione della vite                rappresentate:
            è rappresentata dalla tradizionale “pergola
            trentina” (circa 80%) nella variante semplice                 cantine sociali e altre
                                                                                                                  15
            (ad un’unica ala) o doppia (a due ali opposte)                associazioni cooperative
            mentre le forme a parete verticale o spalliera in-            aziende dei settori commercio
                                                                                                                  30
            teressano il 20% circa della superficie coltivata.            e industria
            Se in Trentino è così diffusa la pergola – spiega             imprese agricole vinificatrici        119
            Bottura - la ragione sta nel fatto che la sua for-
            ma, a tetto inclinato, favorisce (rispetto ad una             Totale aziende vinicole               164
            superficie piana) una maggiore intercettazione
            della radiazione luminosa, che in Trentino è li-
CASSA DI TRENTO       11

      Sulla base dei dati relativi alla vendemmia 2019 (fonte Servizio              ambientale. Ma se si fa un bilancio
      Politiche Sviluppo Rurale P.A.T.), riportiamo, suddivisi per Co-              economico, ambientale e sociale,
      mune, il numero di varietà impiantate, la quantità totale di uva              per Bottura il piatto pende dalla
      raccolta e, per l’uva principale, entità della produzione e della             parte della cura e del mantenimen-
      superficie coltivata.                                                         to del territorio, che garantisce una
      ALBIANO                    CIMONE                  MEZZOCORONA                ricaduta molto positiva su più set-
      6 varietà                  16 varietà              15 varietà                 tori. Molto è stato fatto nel ridurre
      1.033 q                    2.415 q                 93.941 q
      Chardonnay                 Müller Thurgau          Pinot Grigio
                                                                                    l’impatto di macchinari e fitosanita-
      695 q                      1.493 q                 48.431 q                   ri e grazie agli studi in corso molto
      6,8 ettari                 14 ettari               317 ettari                 si potrà ancora fare ma tenendo
      ALDENO                     GARNIGA                 SEGONZANO                  presente che “non è così semplice
      18 varietà                 8 varietà               12 varietà                 e facile”.
      21.077 q                   235 q                   6.049 q                    D’altronde la viticoltura è un pre-
      Pinot Grigio               Chardonnay              Müller Thurgau
      9.224 q                    167 q                   3.118 q                    zioso patrimonio eredità del pas-
      65,5 ettari                1,5 ettari              22,4 ettari                sato, una solida realtà economica
      ALTAVALLE                  LAVIS                   TERRE D’ADIGE
                                                                                    contemporanea ed è destinata ad
      13 varietà                 25 varietà              18 varietà                 avere un futuro. La viticoltura tren-
      10.844 q                   53.703 q                14.393 q                   tina fin dalla nascita delle Doc ne-
      Müller Thurgau             Chardonnay              Chardonnay
      6.140 q                    175 ettari              3.471 q                    gli anni 60 si è orientata verso la
      43,5 ettari                23.672 q                24,9 ettari                produzione di vini a denominazioni
                                                                                    di origine. Mediamente circa l’80%
      CEMBRA LISIGNAGO           LONA                    TRENTO
      17 varietà                 3 varietà               128 varietà                della produzione trentina viene de-
      31.469 q                   113 q                   8.322 q                    stinata alla produzione di vini con il
      Chardonnay                 Chardonnay              Chardonnay
      9.996 q                    5q                      44.567 q
                                                                                    marchio D.O.C.; è questa una del-
      76,5 ettari                1,4 ettari              432 ettari                 le più elevate percentuali di utilizzo
                                                                                    a livello nazionale.
                                                                                    “È un settore ben strutturato – affer-
mitata dalla presenza delle monta-          nissero mantenuti i terrazzamenti, il   ma Bottura – ci sono vignaioli che
gne. Questo si traduce in una mag-          panorama non sarebbe quello che         producono bene, le cantine Ferrari
giore efficienza della fotosintesi, da      conosciamo”, afferma Bottura: è         che rappresentano il top dal punto
cui dipende la formazione delle fo-         probabile che avrebbero il soprav-      di vista spumantistico, ci sono re-
glie, dei germogli, dei grappoli e la       vento acacie, cespugli, erbacce e il    altà cooperative come il Gruppo
maturazione finale.                         territorio perderebbe la sua bellezza   Mezzacorona e le cantine sociali
La pergola incide anche sull’aspetto        e la sua attrattività.                  che conferiscono al gruppo Cavit,
della vite e di conseguenza, consi-         L’altro lato della medaglia è che       due colossi che commecializzano in
derata l’estensione della superfi-          la coltivazione diffusa e intensiva     tutto il mondo. Ci sono sempre dei
cie coltivata, anche sul paesaggio,         richiede l’uso di macchinari e il ri-   margini di miglioramento sul piano
che per una realtà a forte vocazio-         corso a trattamenti fitosanitari, che   della qualità ma il settore poggia su
ne turistica come il Trentino, riveste      hanno un impatto dal punto di vista     basi solide e avrà un futuro”.
un’importanza rilevante. La Piana                                                                               Maurizio Tomasi
Rotaliana, si sa, è stata definita il più
bel giardino vitato d’Europa. “Se i                                                 Si ringraziano il Servizio Politiche Sviluppo Ru-
                                                                                    rale della Provincia Autonoma di Trento e il
terreni collinari non fossero                                                       Consorzio di tutela Vini del Trentino per aver
coltivati, se non ve-                                                               messo a disposizione i dati riportati.
12   CASSA DI TRENTO

                                                           LA NOSTRA BANCA

             COMMOSSO ADDIO
             A OTTONE ZAMBOTTI
                 È stato l’ultimo Presidente della Cassa Rurale di Povo e Vigo Cortesano

O
               ttone Zambotti, già Presi-       radicamento al territorio e raffor-
               dente dal 1990 della Cassa       zando la sua vicinanza alla base
               Rurale di Povo e, dal 1993,      sociale.
               di quella di Povo e Vigo Cor-    “Era una persona rigorosa, sem-
       tesano, protagonista di una stagio-      pre attenta e dal carattere diretto”:
       ne di fusioni che aveva portato nel      così lo ricorda Ivo Gabrielli, diret-
       2000 anche alla nascita della Cas-       tore della Rurale di Povo dal 1998
       sa Rurale della città, con l’unione      al 2000 e poi della Cassa Rurale
       con la Cassa Rurale di Villazzano e      di Trento nel primo anno di attività
       Trento, si è spento all’età di 82 anni   della neonata Cassa cittadina.
       lo scorso primo settembre.               Il Presidente Zambotti era anche
       Dopo la nascita della Cassa Rura-        un uomo pratico e dinamico, ap-
       le di Trento, e con l’ultimo manda-      parentemente burbero ma sempre
       to in Consiglio di Amministrazione       concreto e benefico, capace di
       svolto fino al 2003, non aveva           cogliere con acutezza l’aspetto co-
       tuttavia cessato il suo impegno          struttivo delle relazioni e la compo-     e attento studioso del Neolitico e
       al servizio dell’associazionismo         nente positiva delle persone.             dell’Età del Bronzo e della storia
       e del volontariato nelle comunità        Nella comunità di Povo Zambotti           locale delle palafitte.
       di Povo, a Trento, e di Fiavè, nelle     era stato impegnato anche in altre        Il Presidente Giorgio Fracalossi lo
       Giudicarie, suo luogo di origine,        attività sociali: tra il 1983 e il 1998   ricorda con particolare commozio-
       nel quale ha trascorso gli ultimi        aveva guidato il locale Gruppo            ne ed affetto: “Ottone era una per-
       anni della sua vita.                     Alpini dove era stato apprezzato e        sona che si faceva voler bene, con-
       Il Presidente Zambotti si distingue-     particolarmente stimato. Lo stesso        siderate la sua perizia professionale
       va per generosità, concretezza e         impegno lo aveva poi continuato           e le sue notevoli doti di mediazione
       per tenacia, e ha guidato la Cassa       ad interpretare anche nella nativa        fra le parti: qualità che gli hanno
       Rurale con grande competenza e           Fiavè, sia nelle attività del Gruppo      permesso di gestire efficacemente,
       spirito di inclusività, contribuendo     Alpini sia in quelle della Parrocchia.    da Presidente, ben due fusioni fra
       a mantenere sempre saldo il suo          A Fiavè era stato anche ammini-           Casse Rurali. Tali doti si accom-
                                                stratore della Cassa Rurale “Don          pagnavano ad una naturale intra-
                                                Lorenzo Guetti -Quadra – Fiavé            prendenza e ad una spiccata uma-
 Il Presidente Zambotti                         – Lomaso”, consigliere comunale,          nità, prerogative che lo rendevano
 si distingueva per                             anima del Gruppo ricerca e stu-           una persona speciale: autorevole,
 generosità, concretezza                        di giudicariese di Campo Lomaso           magnanima, efficiente e cordiale”.
 e per tenacia
CASSA DI TRENTO   13

Eletto il nuovo
Presidente della
Federazione
Trentina della
Cooperazione

C
                                                                               Roberto Simoni,
         ommercialista cinquantanovenne di          “Sarò il Presidente di     59 anni di Pinzolo,
         Pinzolo, può vantare una grande espe-      tutti”, sono state le      ha ottenuto
         rienza gestionale nel mondo della Co-      sue parole al momen-       la maggioranza
         operazione acquisita nel ruolo di Presi-   to dell’elezione, “..la-
                                                                               assoluta dei voti
 dente della Cassa Rurale di Pinzolo, per oltre     voriamo ogni giorno
 16 anni, di Presidente di Promocoop per 6          per gli altri, ora dob-    in occasione
 anni ma anche come componente di numerosi          biamo scaricare a          dell’assemblea
 Collegi Sindacali della cooperazione tra i qua-    terra questa capacità      del 31 luglio scorso
 li quello di Cooperfidi e di Famiglia Coopera-     e riprendere quel ruo-
 tiva di Pinzolo, oltre che come Presidente, dal    lo sociale che è fondamentale per il Trentino.
 giugno 2019, per un anno, del Consorzio Sait.      Non bisogna confondere la crisi della Federa-
 Il nuovo Presidente ha ottenuto la maggioran-      zione come crisi delle Cooperazione”.
 za assoluta con 423 voti su un minimo richie-      Il nuovo Presidente ha ringraziato le socie e i
 sto di 407 voti.                                   soci e ha affermato che applicherà spirito col-
 Il suo programma si ispira alle parole chia-       laborativo ed inclusivo verso tutti per avviare
 ve dell’innovazione, della sostenibilità e della   una stagione di rilancio e di crescita per il mo-
 collaborazione.                                    vimento cooperativo trentino.
14   CASSA DI TRENTO

                                                          LA NOSTRA BANCA

       ILENIA LAZZERI,
       PROTAGONISTA DI UN
       CAMBIAMENTO EPOCALE
       Il 1° marzo scorso è stata no-           Che bilancio fa del primo se-           cui riuscivamo solo a salutarci da
       minata comandante del Cor-               mestre da Comandante?                   lontano. Abbiamo tutti sofferto per
       po permanente dei Vigili del                                                     quella lontananza imposta.
       fuoco della Provincia Auto-              Non è facile, è un compito parti-
       noma di Trento, prima donna              colarmente impegnativo, un ruolo        Con tre figli di quattordici,
       a ricoprire questo incarico in           di responsabilità. Ho comincia-         dieci e sette anni non deve
       Trentino                                 to a lavorare in questo settore nel     essere facile conciliare il suo

Q
                                                2008, come funzionario del Ser-         lavoro e la famiglia.
                 uando era bambina, lo zio      vizio antincendi. Nel 2017 sono
                                                                                        In effetti non lo è e un po’ di sensi di
                 Marco, che era vigile del      stata nominata direttore dell’Ufficio
                                                                                        colpa li ho. È una ricerca continua
                 fuoco volontario a Capria-     Operativo Interventistico. Nel mio
                                                                                        di equilibrio. Ma mi conforta il fatto
                 na, aveva regalato al suo      nuovo incarico assunto il 1° mar-
                                                                                        che anche se talvolta mi rimpro-
       fratellino una divisa da pompiere.       zo mi occupo anche di realtà che
                                                                                        verano di rientrare troppo tardi la
       Nessuno allora avrebbe mai potuto        prima già conoscevo, dalla scuola
                                                                                        sera, Adriano, Alessandro ed Anna
       immaginare che sarebbe stata inve-       antincendi al Nucleo elicotteri, ma
                                                                                        siano orgogliosi di avere la loro
       ce lei - Ilenia Lazzeri, nata a Trento   delle quali non mi occupavo in pri-
                                                                                        mamma a capo dei Vigili del fuo-
       il 21 maggio 1975, ingegnere civile      ma persona e tante sono le strutture
                                                                                        co. Quando ne parlano hanno una
       laureata con 110 e lode nel 2002         da gestire e coordinare: per fortuna
                                                                                        luce particolare negli occhi. Credo
       all’Università di Trento - ad indos-     posso contare sulla collaborazio-
                                                                                        poi che questo mio incarico possa
       sarla qualche anno dopo tutti i gior-    ne dei colleghi e dei referenti delle
       ni perché quella del Vigile del fuoco    varie strutture. Tante sono anche le
       sarebbe diventata la sua professio-      ore di lavoro quotidiane ed avere
       ne. Il 1° marzo scorso Ilenia è stata    assunto l’incarico alla vigilia del
       nominata dirigente sostituto del Ser-    lockdown imposto per fronteggia-
       vizio Antincendi e Protezione civile     re l’epidemia del Coronavirus ha
       della Provincia Autonoma di Trento:      comportato per me un ulteriore
       detto in altri termini, è la comandan-   sacrificio: stare lontana dai miei
       te del Corpo permanente dei Vigili       tre figli, che ho lasciato alle
       del fuoco, prima donna a ricoprire       cure dei nonni. Il mio lavoro
       questo incarico in Trentino.             in quei mesi era fatto anche di
                                                quotidiane riunioni con colleghi
Prima donna                                     e personale sanitario ed il
                                                mio pensiero è stato quel-
comandante del Corpo                            lo di evitare il rischio di
permanente dei Vigili                           contagio per i miei figli
del Fuoco in Trentino                           e per i loro nonni. Per
CASSA DI TRENTO   15

       Nata nel 1975, ingegnere civile laureata
      con 110 e lode, è sposata e con tre figli:
      “la mia attuale posizione è il risultato di
       preparazione, tanta determinazione, un
        pizzico di ambizione e tanti sacrifici”

insegnare loro che con l’impegno,          determinazione, un pizzico di ambi-      Corpo permanente con i suoi set-
la volontà e il sacrificio si possono      zione e tanti sacrifici. Dopo il liceo   tori specialistici - come ad esempio
ottenere ottimi risultati, in tutto, ba-   avrei voluto fare medicina ma in         il Nucleo sommozzatori, il gruppo
sta volere, dare sempre il massimo         quegli anni si diceva che non ci sa-     soccorsi speciali, il nucleo Nuclea-
di sé stessi.                              rebbero stati sbocchi professionali      re Biologico Chimico Radiologico
                                           in quel settore. Ho quindi scelto        -, il Nucleo elicotteri della Provincia
Oltre a lei sono solo altre
                                           di fare ingegneria civile. La laurea     Autonoma di Trento e altre strutture
due le donne nel Corpo per-
                                           mi ha permesso di fare importanti        incardinate nel Dipartimento Prote-
manente dei Vigili del Fuo-
                                           esperienze professionali prima nel       zione Civile. Poi c’è il mondo delle
co della provincia. Mosche
                                           privato e poi nel pubblico. Ho par-      associazioni di volontariato, come i
bianche.
                                           tecipato ad una serie di concorsi,       vigili del fuoco volontari, la scuola
Un po’ di perplessità e un certo           vincendoli: mi sono così trovata
                                                                                    provinciale cani da ricerca e cata-
scetticismo all’inizio quando sono         nella condizione di poter scegliere
                                                                                    strofe, il soccorso alpino e speleo-
stata assunta ci sono stati, non lo        tra una rosa di opportunità di lavo-
                                                                                    logico Trentino, i Nu.Vol.A, e così
posso negare. Ma non li ho vissu-          ro e il cuore e la pancia mi hanno
                                                                                    via. Sono tutte realtà che messe in
ti male. E soprattutto non mi sono         guidato verso la Protezione civile.
                                                                                    rete e coordinate consentono di
mai sentita discriminata: e a tutte        Da trentina ho sempre vissuto e
e tre riconoscono la stessa compe-                                                  far fronte alle emergenze e al soc-
                                           percepito il volontariato nei vigili
tenza dei colleghi maschi. La nostra       del fuoco come una componen-             corso tecnico urgente. Non è un
dedizione, perseveranza, costanza          te importante della comunità. Ri-        mistero che ce la invidino: tutte le
e impegno sono fuori discussione.          cordo l’evento di Stava, accaduto        volte che la nostra Protezione civile
                                           mentre ero in vacanza nel paese          è intervenuta al di fuori dei confini
Una donna che diventa Co-                                                           provinciali ha raccolto complimenti
                                           di mio padre, con i volontari che
mandante dei Vigili del fuo-                                                        e ringraziamenti. E i ringraziamen-
                                           andavano in mezzo al fango per
co rappresenta poi indub-                                                           ti, che spesso ci vengono espressi
                                           dare una mano.
biamente un cambiamento                                                             dalle persone che aiutiamo o dai
epocale, in un ambiente pret-              Dalla sua posizione di verti-            loro familiari, ci danno la confer-
tamente maschile. Quando                   ce, come vede la Protezione              ma di quanto il nostro lavoro sia
ha deciso che sarebbe diven-               civile trentina?                         apprezzato e utile per la comunità
tata un vigile del fuoco?
                                           È una struttura organizzata mol-         e ci danno soddisfazione e la cari-
È stato il frutto di una serie di coin-    to bene, che funziona altrettanto        ca per continuare con dedizione e
cidenze. E la mia attuale posizione        bene, che può contare su tante           passione.
è il risultato di preparazione, tanta      componenti professionali, come il                                          M.T.
16   CASSA DI TRENTO

                                                             TERRITORIO

                SANT’OSVALDO,
               UN POSTO MAGICO
                          Costruita attorno al 1377 sulla sommità del Dos dei Nozi,
                               fino al 1940 è stata la chiesa di Garniga Terme.

          D
                       al punto più alto del Dos dei Nozi, a        Cimana, Cima Verde, Piana delle Viote, Pa-
                       Garniga Terme, a poco più di 800 metri       lon e di nuovo Trento. Coser precisa che nelle
                       sul livello del mare, la vista spazia su     giornate particolarmente serene si arriva a ve-
                       un panorama vastissimo. Ivano Coser          dere fino al Latemar. Che sia stato per questa
               - classe 1950, “garnigoto” doc, da vent’anni         spettacolare posizione dominante sulla Valle
               presidente della Pro Loco - fa l’elenco dei prin-    dell’Adige che attorno al 1377 gli abitanti di
               cipali luoghi che si vedono, partendo da Tren-       Garniga decisero di costruire qui la chiesa di
               to sud e ruotando lo sguardo verso destra: Ca-       Sant’Osvaldo? Per Ivano Coser la risposta è
               lisio, Villamontagna, Cognola, Monte Celva,          scontata e affermativa.
               Povo, Villazzano, Marzola, Mattarello, Vigolo        “Questo è un posto magico - afferma – e la
               Vattaro, Vigolana, Finonchio, Pasubio, Zugna,        chiesa collocata in questo punto può essere vi-
CASSA DI TRENTO     17

sta da quasi tutti i nuclei abitati che   bestiame, il cui culto nel Medioevo
compongono il paese di Garniga            era molto diffuso nel Tirolo. Il nu-
Terme. Un tempo non esisteva un           cleo originario della chiesa sul Dos,
centro paese ed è stata la chiesa         che ora si presenta con una pian-
a svolgere questo ruolo, quando           ta a croce latina, era un piccolo
con il suono delle campane chia-          edificio di stile gotico. Fu ampliata                                  Ivano Coser,
                                                                                                                 Presidente
mava a raccolta gli abitanti”. Fino       una prima volta nel 1522, poi nel                                      Pro Loco
al 1940, quando nel giugno di             1798 quando fu prolungata verso                                        Garniga Terme
                                                                                                                 e componente
quell’anno fu benedetta e adibita al      oriente e venne aggiunto il braccio                                    della Consulta
culto la nuova chiesa parrocchiale                                                                               dei Soci della
                                          meridionale, e nel 1838 con la co-                                     Cassa di Trento
del Sacro Cuore, fortemente volu-         struzione della nuova sagrestia. Nel
ta da don Pietro Simion, originario       1923 venne dichiarata “immobile
di Tonadico, “eroico parroco che          di interesse artistico e storico” da    Di notte è illuminata ed è
morì stremato dalle fatiche per eri-      parte della Soprintendenza ai Mo-       ben visibile da più punti
gere questa chiesa”, come si può          numenti e Gallerie della Venezia        della Valle dell’Adige
leggere sulla lapide che lo ricorda       Tridentina di Trento.
all’ingresso della chiesa.                Dopo la costruzione della nuova         ha riportato la chiesa al suo antico
Prima che fosse edificata quella          chiesa andò incontro ad un de-          splendore, iniziò nel 1998 per finire
sulla sommità del Dos dei Nozi,           grado al quale - come si legge sul      nel 2002.
esisteva una chiesetta nella frazio-      sito del Comune - “si tentò di por-     All’interno della chiesa ci sono tre
ne Valle, datata verso la metà del        re rimedio nel 1971 per intervento      altari marmorei: quello centrale
1200, già dedicata a Sant’Osval-          dell’allora Sovrintendente alle Belle   dedicato a Sant’Osvaldo e gli al-
do, re cristiano (604-642), vene-         Arti, Niccolò Rasmo. Tuttavia il re-    tri due all’Immacolata e alla Ma-
rato come martire e protettore del        stauro completo dell’edificio, che      donna della neve, che custodisce
                                                                                  un gruppo marmoreo risalente al
                                                                                  quattordicesimo secolo.
                                                                                  Di notte la chiesa è illuminata ed è
                                                                                  ben visibile da più punti della Valle
                                                                                  dell’Adige. Sant’Osvaldo ospita i fu-
                                                                                  nerali e le celebrazioni in occasione
                                                                                  della festività di Ognissanti (il cimi-
                                                                                  tero del paese è proprio adiacente
                                                                                  alla chiesa) e il parroco la mette vo-
                                                                                  lentieri a disposizione per matrimo-
                                                                                  ni e battesimi. La Pro Loco, a parte
                                                                                  quest’anno a causa delle restrizioni
                                                                                  imposte dalla pandemia, la utilizza
                                                                                  come sede di concerti musicali, so-
                                                                                  prattutto di cori, con grande soddi-
                                                                                  sfazione da parte del pubblico per-
                                                                                  ché ha una splendida acustica.
                                                                                  “Anche se non viene frequentata
                                                                                  tutti i giorni - conclude Coser - tra
                                                                                  la chiesa e la comunità esiste tutto-
                                                                                  ra un forte legame”.
18   CASSA DI TRENTO

                                                           TERRITORIO

       Da sette secoli
       un simbolo della
       Val di Cembra
       Il Castello di Segonzano               episodio accaduto sul finire del        primavera del 1495 sulla via del
       alla fine del 1400 è stato             1400 è uscito “dal ristretto ambito     ritorno a Norimberga, ma nella
       ritratto in due acquerelli             della cronaca locale e delle beghe      sostanza poco importa. Perché,
       da Albrecht Dürer, il più              tra feudatari, per entrare, a buon      come si legge nel secondo volume
       grande pittore e incisore              diritto, nella più ampia e universa-    della guida “I castelli del Trentino”
       tedesco del Rinascimento               le storia dell’arte”, come ha scritto   di Aldo Gorfer (Edizioni Manfrini),
                                              Elio Antonelli (“Segonzano e Sevi-      i due acquerelli del castello di Se-
                                              gnano in Valle di Cembra” - Edizio-     gonzano dipinti dal Dürer “oltre a

 D
                                              ni Saturnia, 1982).                     un riconosciuto, altissimo valore
              ell’antica fortezza oggi sono   L’episodio in questione è il passag-    artistico, hanno una indiscussa im-
              rimasti pochi ruderi: lo spe-   gio in Val di Cembra di Albrecht        portanza storica perché delineano il
              rone d’ingresso e una parte     Dürer, il più grande pittore e inci-    profilo della vecchia fortezza quale
              della torre di vedetta, cir-    sore tedesco del Rinascimento. Gli      era alla fine del Quattrocento, con
      condati da vigneti e meleti. Ma il      esperti non hanno del tutto sciolto     torri e fabbricati di pietra e belfredi
      Castello di Segonzano, tuttora uno      la riserva sulla precisa datazione      e bertesche lignei che affollavano
      dei luoghi più simbolici e identitari   del passaggio, se nell’autunno del      lo spiazzo verso il fiume protenden-
      della Val di Cembra, ha avuto una       1494 durante il viaggio di anda-        dosi audacemente fuori dalla rupe,
      storia plurisecolare e grazie ad un     ta di Dürer verso Venezia o nella       aerei posti di vedetta”.
CASSA DI TRENTO   19

                                                                                   di Trento, Federico Vanga, investe
                                                                                   come feudatario Rodolfo Scancio e
                                                                                   lo autorizza a costruire un castello,
                                                                                   che “per circa un secolo fu custodi-
                                                                                   to da Rodolfo e dai suoi eredi” (A.
                                                                                   Gorfer). Il castello passò poi ai Rot-
                                                                                   tenburg, , fu amministrato per quasi
                                                                                   ottant’anni da capitani tirolesi e nel
                                                                                   1535 fu acquistato da Giovanni
                                                                                   Battista a Prato. Furono gli a Prato
                                                                                   “che trasformarono il vecchio ma-
                                                                                   niero gotico, in qualche sua parte
                                                                                   addirittura cadente, in una residen-
                                                                                   za alla moda” (A. Gorfer).
                                                                                   Risale invece al 2 novembre 1796
                                                                                   l’avvenimento che segnò l’avvio
                                                                                   del suo declino. In quel giorno si
                                                                                   svolse la Battaglia di Segonzano
                                                                                   che fu condotta dai Francesi guida-
                                                                                   ti da Napoleone, che attaccarono
L’acquerello “Ein welsch Schloss”         l’Antonelli – è un’immagine di rara      il castello e il paese di Segonzano
(Castello alpino) rappresenta il ca-      bellezza per il riposante senso di ar-   con forze cinque volte superiori a
stello visto da sud-ovest: il punto di    monia che emana dall’ardito e po-        quelle dei difensori austro-tirolesi. I
osservazione dell’artista era a Fa-       tente slancio dello scoglio, tempe-      Francesi furono respinti e il castello
ver. Nel disegno (dimensioni 19,1         rato dalla verde natura, che respira     seriamente danneggiato. Nel mar-
cm x 13,9 cm) conservato al Ga-           nelle fronde accarezzate dal sole e      zo 1797 il castello fu al centro di un
binetto della stampe di Berlino, si       gorgoglia nelle argentee acque del       nuovo scontro condotto dai Fran-
distinguono (partendo da destra,          torrente”.                               cesi: “bombardato, saccheggiato
come descritto dall’Antonelli) la         La prima citazione del castello in       e incendiato subì danni irreparabili.
cortina con merli a coda di rondine       documenti ufficiali risale al 1216,      Da allora la rovina fu progressiva e
che racchiude il cortiletto, l’ingresso   anno nel quale il Principe Vescovo       totale” (A. Gorfer).
coronato da merli guelfi e in parte
caduto, la torre, una vasta parete
ornata da merli diseguali sostenu-
ta da due contrafforti, una serie di
casette e tettoie, dalle quali emerge
con i suoi cinque merli un robusto
muro contro il quale è addossata
una costruzione coperta da una tet-
toia di “scandole”.
Il secondo si intitola “Schloss am
Wasser” (Castello in riva all’ac-
qua) con una visione della rocca
da nord-est ripresa dal ponte di
Cantilaga. “L’acquerello - scrive
20   CASSA DI TRENTO

                                                              TERRITORIO

            UN MONDO FANTASY
             NEL CUORE DI LAVIS
                        Il giardino Bortolotti detto “dei Ciucioi”, completato nel 1860,
                        è costituito da una serie di terrazzi artificiali, in parte scavati
                           nella roccia, sui quali si sviluppano originali architetture

 U
              na pittoresca macchina del       patrimonio che può essere impor-            metà dell’Ottocento: ci sono la fac-
              tempo e “un mondo fantasy”       tante per il paese, la sua economia,        ciata di una chiesa, un castello con
              sono le definizioni con cui la   i suoi abitanti, un buon motivo “per        criptoportico, una grotta artificiale,
              giornalista Beba Marsano         avere un orgoglio di paese”.                una loggia rinascimentale e guglie
       descrive il Giardino dei Ciucioi di     Il Giardino dei Ciucioi, completato         moresche. A realizzarlo, nella parte
       Lavis nel suo libro “Vale un viag-      nel 1860, è costituito da una serie         alta del paese sulle falde del colle
       gio. Altre 101 meraviglie d’Italia      di terrazzi artificiali, in parte scavati   Paion, fu Tommaso Bortolotti, im-
       da scoprire” (Edizioni Cinquesen-       nella roccia, sui quali si sviluppa-        prenditore tessile lavisano nato nel
       si, 2018). Per Andrea Brugnara,         no originali architetture che richia-       1796, sindaco del paese dal 1830
       sindaco di Lavis è un “unicum”, un      mano il gusto eclettico della prima         al 1832. Il nome deriva dalla stor-
CASSA DI TRENTO   21

                                                                                       Andrea Brugnara,
                                                                                       Sindaco di Lavis

                                                                                       Grazie alla sua
                                                                                       forza attrattiva
                                                                                       il Giardino
                                                                                       può essere un
                                                                                       potente volano
                                                                                       per il territorio
   piatura di “Zum Zoll”, vale a dire “al dazio”,       delle potenzialità del Giardino: “grazie alla sua
   con riferimento al confine tra Principato vesco-     forza attrattiva può essere un potente volano
   vile di Trento e Tirolo austriaco che si trovava     per il territorio, per la promozione della produ-
   poco lontano.                                        zione vitivinicola e artigianale, per rivitalizzare
   Nel 1999 è stato acquistato dal Comune di            il centro storico, per creare nuove opportunità
   Lavis che con il supporto della Provincia ha         di lavoro”, afferma. Agricoltura, artigianato,
   condotto un accurato restauro. Nel settembre         industria e commercio sono la spina dorsa-
   dell’anno scorso, con una cerimonia di inau-         le dell’economia lavisana: grazie ai Ciucioi
   gurazione, è stato restituito alla comunità. La      adesso è possibile sviluppare anche il turismo.
   sua gestione è stata affidata all’Ecomuseo Ar-       Brugnara parla di sinergie con Trento e ricor-
   gentario, che si occupa delle visite guidate per     da che nella giornata dell’inaugurazione ha
   il pubblico.                                         raccolto l’interesse di guide turistiche che ope-
   “Nell’Ecomuseo Argentario abbiamo trovato le         rano in altri ambiti territoriali della provincia.
   persone giuste per valorizzare i Ciucioi, come       Sempre in chiave turistica, il Comune sta pre-
   dimostra il successo avuto nelle prime fasi di       disponendo un sentiero che risalendo la forra
   apertura”, afferma Brugnara. Dopo l’inaugu-          dell’Avisio porterà alla diga di San Giorgio,
   razione le visite guidate sono proseguite fino a     uno sbarramento idraulico in sassi della quale
   novembre, con una media di una cinquantina           pochissimi sono a conoscenza ma che alla fine
   di persone al giorno. In primavera la pande-         dell’Ottocento era ritenuta una delle opere più
   mia ha bloccato l’attività, ripresa il 25 luglio     importanti dell’epoca. Il percorso verso la diga
   con le visite guidate nel fine settimana (le visi-   partirà proprio in prossimità del Giardino.
   te si prenotano e si acquistano online sul sito      I Ciucioi, unici per il loro sviluppo in verticale e
   www.ecoargentario.it/ giardinodeiciucioi#*)          per eclettisimo architettonico, hanno insomma
   Il sindaco Brugnara è profondamente convinto         le carte in regola per essere di grande richiamo

 Dopo un accurato restauro, nel settembre
2019 è stato restituito alla comunità e la sua
 gestione affidata all’Ecomuseo Argentario,
      che si occupa delle visite guidate
22   CASSA DI TRENTO

                                                              TERRITORIO

                  Romantico, fantasioso, evocativo

             I
                  l giardino Bortolotti detto “dei Ciucioi”, è
                  un esempio di architettura di tipo romantico
                  tramite il quale si è cercato di far rivivere
                  un paesaggio fantastico e pittoresco, il cui
               significato è controverso, ma da molti inter-
               pretato come un percorso iniziatico, ispirato
               agli ideali della massoneria.
               Il percorso originale iniziava con una rampa
               elicoidale alla sommità della quale si trova
               l’edificio detto Casa del Giardiniere, da cui si
               accede ai diversi terrazzi.
               Completato nel 1860 per volontà di Tommaso
               Bortolotti da Lavis (1796 – 1872), il giardino        tati durante l’Ottocento nella realizzazione dei
               pensile sorge nei pressi delle salite del Bristol.    giardini di impronta romantica del nord Europa.
               Nel periodo di massimo splendore, il giardino         Tommaso Bortolotti fece costruire questo com-
               ospitò una suggestiva cornice di piante rare          plesso panoramico investendovi oltre 60.000
               ed esotiche disposte in due serre vetrate che         fiorini dell’epoca nella speranza di realizzare
               si inserivano con eleganza nel complesso na-          un’opera che potesse richiamare su Lavis l’in-
               turalistico contrassegnato da ampie terrazze          teresse dei forestieri. Il Giardino dei Ciucioi fu
               coltivate.                                            danneggiato durante la Prima Guerra Mon-
               Il complesso è una fantasiosa rassegna di stili       diale e, dopo il passaggio a diversi privati,
               architettonici e riprende stilemi analoghi adat-      venne abbandonato.
CASSA DI TRENTO   23

e arricchire l’offerta turistica di Lavis   di crescita spirituale che Bortolotti   nestra della serra durante una notte
come dell’intera Piana Rotaliana:           aveva in mente mentre progettava        temporalesca, ha regalato ai suoi
la pensa così anche Paolo Rumiz,            e costruiva la sua “creatura”.          concittadini di allora un bene che
giornalista e scrittore di libri di viag-   “Il Giardino ha qualcosa di magi-       può essere ancora più prezioso per
gi, che li ha visitati e si è ripromes-     co, ha una sua forza, che fa per-       i lavisani di oggi. Per Brugnara “i
so di tornare per raccontarli in uno        dere la cognizione del tempo in chi     Ciucioi avranno un futuro perché
dei suoi sempre seguiti e apprezzati        lo visita” afferma Brugnara. Il “vi-    hanno una potenzialità immensa”:
articoli. Brugnara ricorda anche i          sionario” Tommaso Bortolotti, che       spetta ad amministratori, imprendi-
positivi giudizi espressi da un grup-       dilapidò le sue fortune nella co-       tori e abitanti saperla cogliere e svi-
po di sindaci del Burkina Faso, che         struzione del Giardino nel quale tra    luppare. Come sta già avvenendo.
avevano colto nel percorso ascen-           l’altro morì cadendo da una scala
dente del Giardino quel messaggio           mentre tentava di chiudere una fi-                            Maurizio Tomasi

     Dal 5 settembre ospita la mostra
     “Giardini ritrovati”
       Il 5 settembre al Giardino dei Ciucioi è stata
       inaugurata la mostra “Giardini ritrovati - Spazi
       e caratteri delle architetture verdi in Trentino”
       realizzata dalla Soprintendenza ai Beni culturali
       della Provincia autonoma di Trento e già proposta
       nel 2018 presso il Palazzo delle Albere di Trento.
       Un viaggio introduttivo all’arte dei giardini e
       alle sue espressioni trentine, alla scoperta di
       un patrimonio seducente ma fragile, ricco di realtà talora
       nascoste: giardini di castelli, di ville e di palazzi, parchi
       pubblici e parchi termali, che traggono la loro peculiarità
       dalle forme e dal clima del contesto alpino.
       Di queste architetture verdi, in equilibrio dinamico tra natura
       e artificio, la mostra sviluppa i caratteristici macro-temi,
       dall’immersione nel paesaggio al tema del limite, dagli spazi
       aperti alla presenza dell’acqua e di manufatti sapientemente
       integrati nella vegetazione.                                                      INFO & VISITE
       Per l’allestimento a Lavis, sono stati realizzati dei nuovi                       Ecomuseo Argentario
                                                                                         info@ecoargentario.it
       contenuti dedicati al Giardino dei Ciucioi e alla sua storia,
                                                                                         T. 327 7660813 (Sandro)
       diventati parte integrante del percorso di visita.
                                                                                            335 6514145 (Lara)
                                                                                         www.ecoargentario.it
24   CASSA DI TRENTO

                                                                TERRITORIO

       Palazzo Martini,
       luogo di
       meraviglie
               Identificato nei documenti come uno                     i rustici intorno al palazzo che ospitarono stalle
               dei cinquanta masi medioevali che co-                   di bovini e di equini, distilleria, cantina, fienile
               stituivano la Vicinia di Mezzocorona,                   e le dimore dei contadini fino al XX secolo;
               ha assunto l’aspetto attuale a inizio                   non ultimo il vigneto storico di pregiato Terol-
               XVII secolo                                             dego, vino che lega indissolubilmente il suo
                                                                       marchio al territorio rotaliano.

              P
                       alazzo Martini sorge nel centro storico
                       del paese di Mezzocorona e conserva
                       intorno a sé un tessuto paesaggistico
                       fatto di costruzioni storiche e lussureg-
               giante natura vegetale, che rende il luogo par-
               ticolarmente armonioso e immerge il visitatore
               nel passato.
               Il restauro degli edifici rustici intorno al palazzo
               e la costruzione della nuova sede della banca,
               promossi dalla Cassa Rurale di Mezzocorona
               dopo l’acquisizione dell’immobile e delle sue
               pertinenze (2003), hanno rispettato quest’ori-
               ginaria atmosfera, come ha avuto modo di
               apprezzare il Cda della Cassa di Trento nel
               corso della visita guidata che ho avuto il pia-
               cere di condurre il 3 agosto.
               Ogni cosa che si vede dal cortile dell’edificio
               ha una storia significativa:
               la monumentale quercia nata nel 1885 dalla
               ghianda piantata dal piccolo Giovanni Martini
               e recuperata dal gozzo di un fagiano, prove-
               niente da Tetschen (Boemia), che fu inviato in
               dono a Violante Thun, madre di Giovanni, dai
               parenti Thun Hohenstein;
               la torretta affrescata con gli stemmi De Vescovi
               e Calvi (in via Conte Martini) che servì per al-
               meno 2 secoli, prima della conquista del frigo-
               rifero, come fresca dispensa per i cibi;
CASSA DI TRENTO   25

                Gli arredi, le boiserie, le stufe in
              maiolica, i caminetti e le pitture del
               palazzo datano dal 1600 al 1900,
                riassumono vari secoli di storia
              dell’arte e appartengono a vari stili

Il palazzo, che ha assunto l’aspetto      Vescovi, proveniente da Vermiglio,        alla Cassa Rurale di Mezzocorona.
attuale a inizio XVII secolo, è nato      il cui esponente di rilievo Vigilio di-   Oltre a fornire questa informazione
come Maso Paumgarthof, ed è iden-         resse con perizia dal 1641 al 1679        inedita, l’esperto di storia locale Le-
tificato nei documenti come uno dei       la parrocchia di Mezzocorona              one Melchiori nel corso di anni di
50 masi medioevali che costituivano       L’edificio passò per eredità nel          ricerche d’archivio ha recuperato e
la Vicinia di Mezzocorona.                1801 dall’abate Giovanni Antonio          fornito alla biblioteca molte notizie
L’aspetto di elegante residenza no-       De Vescovi, rimasto senza eredi, ai       storiche, che ci hanno permesso di
biliare di matrice tirolese fu dunque     parenti Conti Martini di Calliano,        sviluppare un efficace percorso di
attribuita all’edificio dalla casata de   che lo abitarono fino alla vendita        visita guidata.
26   CASSA DI TRENTO

                                                                  TERRITORIO
                                                                                                    Notevoli nella barocca
                                                                                                    galleria degli stucchi
               La facciata del palazzo è caratterizzata dall’ af-        Notevoli nella baroc-      i quadri a soffitto di
               fresco della Sacra Famiglia datato 1663, dagli            ca galleria degli stuc-    soggetto mitologico
               stemmi delle famiglie de Vescovi e Martini, dalle         chi i quadri a soffitto
               finestre con le inferriate in stile tirolese, presenti    di soggetto mitologico realizzati nel 1755 da
               al primo piano e da quelle con gli originari vetri        Gioacchino Antonio Mayr.
               esagonali piombati al secondo piano. Sul retro            Entusiasmante nel suo impatto maestoso la
               emerge invece la presenza degli erker, creati             sala delle feste, la cui decorazione parietale
               per catturare la luce.                                    è stata realizzata da Giovanni Battista Le Gru
               Gli arredi, le boiserie, le stufe in maiolica, i          (1793) con grande fantasia. Lo stesso artista
               caminetti e le pitture del palazzo datano dal             realizza anche la biblioteca con la raffinata
               1600 al 1900, riassumono vari secoli di storia            boiserie in stile Rococò, dedicata ai letterati
               dell’arte e appartengono a vari stili: per questa         romani.
               peculiarità la visita del palazzo assume quindi           Nella stanza dell’abate, dove il Rococò si de-
               in ogni stanza il carattere dell’inaspettato e su-        clina alla moda francese, oltre alla deliziosa
               scita continua meraviglia.                                cappella privata con pregevole pala d’altare,
               Si passa infatti dal Liberty al Classico, dal Ba-         è presente una delle 3 stufe in maiolica del
               rocco al Biedermeier, dal Rococò francese allo            palazzo, che esprimono con perizia e creati-
               stile Rustico trentino, dallo stile Luigi Filippo         vità, l’alto livello raggiunto dalla fornace di
               allo stile Impero.                                        Sfruz nei secoli XVII e XVIII nella realizzazione
CASSA DI TRENTO   27

                                                    È stato scelto come set
                                                    per girare alcune scene
                                                    di due serie televisive di
                                                    successo della RAI

                                                    edizione. Altre occasioni significative di valo-
                                                    rizzazione del palazzo sono state occasionali
                                                    quali incontri di degustazione, presentazione
                                                    di libri, cene di rappresentanza.
                                                    Più costanti le mostre d’arte in collaborazio-
                                                    ne con la Galleria civica di Trento e le visi-
                                                    te guidate in occasione di Palazzi aperti o di
                                                    altri eventi significativi, nonché le iniziative
                                                    per bambini promosse annualmente dalla bi-
                                                    blioteca che hanno abbinato la lettura di una
                                                    fiaba ambientata nel Palazzo ad un’attività di
                                                    laboratorio (“Le fiabe della quercia saggia”).
artigianale e artistica di questi manufatti. Per-   Curiosità finale: il palazzo è stato scelto come
fettamente conservati il salotto bianco ispirato    set per girare alcune scene di due serie televisi-
al motto dell’arcadia “Ubi pax ubi amor” e la       ve di successo della RAI dal titolo “Una buona
stanza padronale in stile Biedermaier, intera-      stagione” (regista Gianni Lepre, 2014) e “La
mente rivestita di legno di cirmolo, che emana      dama velata” (regista Carmine Elia, 2015).
tuttora il suo caratteristico profumo.
                                                                               Dott.ssa Margherita Faes
Vari eventi significativi, privati e soprattut-                    Responsabile della biblioteca di Mezzocorona

to pubblici, sono stati ospitati nel Palazzo: le
collaborazioni più significative sono peral-
tro quelle coordinate da due associazioni di
Mezzocorona ovvero la Mostra del Teroldego
promossa dalla Proloco in collaborazione con
la Camera di Commercio nell’ambito del Set-
tembre Rotaliano e l’iniziativa family friendly
“Babbo Natale a Palazzo Martini”, promossa
dagli Operatori economici ed artigiani di Mez-
zocorona, che giunge quest’anno all’ottava
28   CASSA DI TRENTO

                                                          TERRITORIO

                   IL DIOCESANO
                 INVITA A RIFLETTERE
                Dopo il successo della mostra sul Simonino e l’originale proposta del
             “Museo della quarantena”, dall’1 ottobre al 9 novembre “Risvegli” racconta
                le storie di cinque persone colpite dal Covid-19 che ce l’hanno fatta

       A colloquio con la                   paganda alla storia”. Necessaria         TV austriaca, quella Svizzera, Rai 1
       direttrice del Museo                 perché “se di fronte a questi errori     e Rai 2; Noemi Di Segni, la presi-
       Domenica Primerano                   della storia si facesse finta di nien-   dente dell’Unione delle comunità
                                            te, non si riuscirebbe a ragionare in    ebraiche italiane, durante la sua

N
             ecessaria: è questo l’agget-   modo diverso”. Inaugurata il 14 di-      visita aveva parlato di iniziativa sto-
             tivo che Domenica Prime-       cembre 2019 e programmata fino           rica, c’erano tantissime prenotazio-
             rano, direttrice del Museo     al 13 aprile 2020, la mostra fin         ni da parte delle scuole”, ricorda la
             Diocesano Tridentino, sce-     dall’inizio ha richiamato un grande      direttrice del Museo. La risonanza
      glie per definire la mostra “L’in-    numero di visitatori, ha avuto gran-     avuta era tale che si era deciso di
      venzione del colpevole – Il “caso”    de risonanza: “ne avevano parlato        prorogarne la durata. Poi è arriva-
      di Simonino da Trento dalla pro-      a livello nazionale, erano venute la     to il Covid-19 a interrompere un
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