SARDEGNA SOSTENIBILE Manuale didattico sulla sostenibilità ambientale in Sardegna.
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SARDEGNA SOSTENIBILE Manuale didattico sulla sostenibilità ambientale in Sardegna. SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO
2 La presente pubblicazione è stata realizzata dalla Regione Autonoma della Sardegna, Presentazione nell’ambito del progetto Sardegna Sostenibile, L’esigenza di scrivere un manuale di educazione am- finanziato dall’Unione Europea, attraverso il bientale da distribuire agli studenti, nasce dalla neces- sità di coinvolgere i giovani nel progetto di costruzione POR Sardegna 2000-2006. di uno sviluppo sostenibile. L’esistenza di un manuale, A cura della ATS: che unisce l’educazione al rispetto dell’ambiente alla presentazione di tutto ciò che il nostro splendido terri- • Progetto Verde Srl torio ci offre,costituisce un valido supporto per il lavoro • Achab Group Srl che gli insegnanti dovranno fare per guidare i ragazzi • Cnos - Fap Regione Sardegna nei vari percorsi scolastici. • Nordest Ingegneria Srl Un supporto tecnico che sappia dare dei consigli, delle spiegazioni e delle informazioni utili, che riescano a far Supervisione: sentire gli studenti partecipi di questo progetto che li Regione Autonoma della Sardegna coinvolge in prima persona, perché capace di contri- buire alla costruzione del proprio futuro. • Assessorato della Difesa dell’Ambiente Perché la costruzione di un futuro sostenibile inizia dal- • Assessorato del Lavoro, l’educazione presente. Formazione professionale, cooperazione Romina Congera e sicurezza sociale Assessore Regionale del Lavoro, Formazione professionale Elaborazione testi e grafica: Cooperazione e Sicurezza Sociale • Progetto Verde Srl • Achab Group Srl Consulenti scientifici: Cari ragazzi, il Mondo che noi adulti abbiamo cono- sciuto venti o trenta anni fa e che vi abbiamo con- • Prof. Ing. Bixio Vincenzo - Univ. Padova segnato non è più lo stesso di quello che oggi state • Prof. Dott. Borin Maurizio - Univ. Padova osservando. • Prof. Ing. Del Col Davide - Univ. Padova Come sarà il Mondo che voi consegnerete ai vostri figli? • Ing. Giacetti Walter - Sintesi S.r.l. L’umanità, soprattutto nell’ultimo secolo e nell’area geografica nella quale abbiamo avuto la fortuna di Illustrazioni: nascere, ha conosciuto e incontrerà ancora nuovi pro- Tamiazzo Valentina gressi nel campo scientifico e tecnologico ma il pro- gresso, da solo, non basterà a conservare il pianeta e Foto: le sue risorse naturali ed ambientali se non si modifica • Regione Autonoma della Sardegna l’attuale modello di sviluppo “consumistico” che non tiene conto della limitatezza delle risorse disponibili. • Archivio Achab Group Srl Occorre perciò ripensare a un nuovo modello di svilup- • Fotolia po delle attività umane fondato su un minore e attento consumo delle risorse naturali e pertanto “più soste- Progetto Grafico: nibile” dal nostro pianeta terra. Per realizzarlo serve Zamengo Federica certamente l’innovazione scientifica ma, per affermarsi necessita della volontà e della partecipazione attiva di Stampa: tutti noi che possiamo dare un grande contributo a sal- Marca Print snc di Pizziolo & C. vare il nostro pianeta a partire dalle piccole buone pra- Quinto di Treviso (TV) tiche quotidiane di risparmio dell’acqua e dell’energia, www.marcaprint.it praticando una corretta raccolta differenziata che aiuta, attraverso il riciclo, il risparmio delle risorse naturali. Copyright: L’insieme di tante piccole azioni quotidiane può fare molto per costruire insieme un Mondo più bello, pulito, Regione Autonoma della Sardegna più verde e rispettoso dei valori naturali e ambientali. Per accompagnarvi in questa straordinaria esperienza di Ristampa Ottobre 2008 vita abbiamo ritenuto utile scrivere un manuale di edu- cazione alla sostenibilità ambientale nel quale potete “PROGRAMMA GALAPAGOS“ Progetto cofinanziato dall’Unione Europea trovare consigli, informazioni utili e strumenti da appli- mediante il Fondo Sociale Europeo (FSE) care subito nel presente e suggerire ad amici e familiari POR SARDEGNA 2000- 2006 Asse I per contribuire alla costruzione di un futuro sostenibile. MISURA 1.8 AZIONE B INFOAMB Cicito Morittu Assessore Regionale della UNIONE EUROPEA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Difesa dell’Ambiente
3 Cosa troverai nelle prossime pagine Il viaggio che ti proponiamo in questo piccolo manuale, ti porterà ad affrontare, con l’aiuto del tuo in- segnante, alcuni importanti temi legati all’ambiente della tua isola. Scoprirai che quelle parole che oggi senti spesso ripetere “sostenibilità ambientale” e “sviluppo sostenibile”, altro non sono che l’in- sieme di comportamenti virtuosi che non portino danno a questo bene prezioso che è l’ambiente, nella consapevolezza che la sua salvaguardia è vantaggiosa per te e per gli altri. Una volta che ne avrai appreso i contenuti, potrai coinvolgere la tua famiglia ed i tuoi amici nell’adozione dei buoni comportamenti che qui ti vengono consigliati e contribuire così a “costruire” insieme il futuro della Sardegna. I temi di cui ti parleremo sono quattro: • Rete ecologica regionale • Risorsa idrica • Gestione integrata dei rifiuti • Energia Potrai affrontarli nella successione con cui è impostato il manuale, oppure iniziare dai temi che più ti interessano. Inoltre molto spesso gli argomenti trattati nell’ambito di un tema, si collegano a quanto trattato in altri: in questi casi nel testo troverai l’indicazione “VAI ALLA PAGINA …”. Infine, utilizzando il glossario contenuto nelle ultime pagine, potrai approfondire il significato dei termini più specifici, evidenziati in giallo nel testo. Ogni tema è suddiviso in unità didattiche, impostate in riquadri di testo contraddistinti da simboli diversi, che ne identificano la tipologia dei contenuti: Nei riquadri contraddistinti da questo simbolo, ti proponiamo piccole ESPERIENZE O SEMPLICI OSSERVAZIONI che puoi fare nella tua vita quotidiana, che ti permetteranno di comprendere fin da subito quale sia l’argomento trattato nell’unità didattica. ATTENTO AI PERICOLI! Nei riquadri contraddistinti da questo simbolo, vengono riportate le principali minacce per l’ambiente in riferimento all’argomento trattato. OCCHIO AI CONSIGLI! Qui ti vengono suggeriti piccoli consigli che potrai mettere in pra- tica fin da subito, e che ti permetteranno di affrontare la tua vita quotidiana con maggior riguardo all’ambiente in cui vivi. PER SAPERNE DI PIÙ! In questi riquadri ti diamo alcune nozioni di carattere tecnico-scien- tifico, che potrai approfondire ulteriormente sui tuoi libri di testo. Per ulteriori approfondimenti visita il sito www.infosardegnasostenibile.it
4 Prima di cominciare Nel corso dei secoli l’uomo ha sempre cercato Lo sviluppo sostenibile di migliorare la propria qualità di vita, attra- Lo sviluppo sostenibile è una forma di svilup- verso la scienza e la tecnologia. Ciò ha permes- po non solo economico, ma anche sociale e am- so da un lato di realizzare notevoli progressi, bientale, in cui la crescita economica si realizza ma dall’altro ha portato a molte conseguenze rispettando i limiti delle possibilità dell’ambiente negative, tra le quali la profonda modifica- di mantenersi e rigenerarsi, in modo da poter zione operata sull’ambiente, verificatasi so- soddisfare oggi i bisogni di tutti i popoli, ma an- prattutto nel corso del Novecento. che offrendo la stessa opportunità a chi abiterà Lo sfruttamento dell’ambiente da parte del- sulla terra dopo di noi. l’uomo è troppo veloce, e non tiene conto della Questo concetto di sviluppo sostenibile mette capacità intrinseca di rinnovazione delle risor- in discussione il fatto che la crescita economica se naturali. Il risultato è che l’ambiente risulta sia fondata solo sull’aumento della produttività sempre più povero ed inquinato. e del reddito, proponendo nuovi parametri di Nel momento in cui l’uomo si è accorto del valutazione: qualità della vita, rispetto per l’am- danno che stava arrecando all’ambiente e del- biente, equità sociale. la necessità di cambiare il proprio modello di Ciò si può realizzare attraverso: sviluppo, ha iniziato a parlare di sostenibilità • Un uso più razionale ed efficiente delle ri- ambientale e di sviluppo sostenibile. sorse naturali (acqua, energia, suolo, ecc.). La prima definizione di sviluppo sostenibile ri- • La conservazione del patrimonio naturale sale al 1987 (Commissione Brundtland): (rete ecologica). “Lo sviluppo che soddisfa i bisogni delle gene- • La riduzione dei rifiuti e la loro trasforma- razioni presenti senza compromettere la ca- zione in risorsa. pacità delle generazioni future di soddisfare i • La distribuzione e l’uso equo delle risorse propri”. naturali in tutti i paesi del mondo. Pula, spiaggia di Santa Margherita
5 La sostenibilità ambientale Potresti immaginare la sostenibilità ambien- tale come una grande piramide fatta da tanti mattoni colorati (ogni colore corrisponde ad un tema: acqua, rete ecologica, energia, ri- fiuti), in cima alla quale si sostiene in equilibro quel pezzetto di ambiente con cui interagisci attraverso tutte le azioni che compi quotidiana- mente, rappresentato simbolicamente da un al- bero che affonda le sue radici tra i mattoni della piramide. Ogni volta che adotti un comportamento vir- tuoso e rispettoso dell’ambiente aggiungi un mattone alla tua piramide, rendendola sempre più stabile. Al contrario, se tralasci di mettere in pratica anche uno solo di tali comportamenti, è come se togliessi uno dei mattoni. Tanti più mattoni toglierai e tanto più instabile diventerà il tuo albero, che un pò alla volta si piegherà su sè stesso e rischierà di cadere al suolo. Ricorda inoltre che per essere un vero cittadino eco-sostenibile devi impegnarti su tutti i fronti: se consideri importante il risparmio energetico, ma tralasci di riasparmiare l’acqua o di differen- ziare i rifiuti, sei comunque in difetto nei con- fronti di te stesso e dell’ambiente in cui vivi. Guarda la tua piramide: i buoni comportamenti sono ugualmente distribuiti indipendentemente dal loro colore (e quindi dal tema che rappresen- tano), in quanto sono tutti ugualmente impor- tanti, ma se togli tutti i mattoni di uno stesso colore la piramide crolla. acqua rete ecologica energia rifiuti
RETE ECOLOGICA 6 Il territorio si trasforma Terreni incolti Campagne della Marmilla, campi di carciofi Raffineria Saras a Sarroch Il territorio che è intorno a te, non è Un viaggio nel tempo sempre stato così. Se chiedi ai tuoi E se andassimo ancora più indietro nonni com’era quando loro avevano nel tempo? la tua età, ti sorprenderai di quanto sia cambiato in un arco di tempo così relativa- 1.000 ANNI FA: il territorio era costituito da mente breve. Quello che prima era un piccolo boschi, prati, distese di campi coltivati, villaggi borgo, oggi è una città. Dove prima c’erano bo- e strade di ciottoli e terra battuta. L’agricoltura schi, campi coltivati, muretti a secco e siepi, oggi era la principale forma di sostegno dell’uomo ed ci sono zone industriali, strade e ferrovie che si anche la principale causa di modificazione del intersecano, collegando paesi e città che territorio. prima non esistevano. 10.000 ANNI FA: l’ambiente era naturale e la presenza dell’uomo era pressoché nulla; la ve- La frammentazione del paesaggio, getazione cresceva spontanea e rigogliosa e gli causata dall’uomo, crea un grave animali potevano spostarsi da una zona all’altra danno all’ambiente naturale, soprattut- senza incontrare pericoli lungo il loro cammino. to agli animali selvatici, che fanno sempre più fatica a muoversi nel territorio in cui vivono, ADESSO TORNIAMO AI GIORNI NOSTRI. in cerca di nuove aree in cui trovare del cibo ed L’ambiente naturale è ormai pressochè un rifugio sicuro e tranquillo. inestistente. Le poche aree naturali rimaste, stanno diventando sempre più piccole, separate l’una dall’altra, come isole in mezzo al mare. Poiché è impossibile tornare indietro nel tempo Oggi le aree di e ripristinare il livello di naturalità di molti am- interesse bienti ormai troppo antropizzati, è comunque naturale necessario preservare le aree naturali che presenti nel rimangono sul territorio, che proprio per il territorio devono essere loro carattere di unicità, rappresentano una valorizzate e messe in ricchezza di inestimabile valore. È necessario collegamento tra loro: inoltre favorire lo sviluppo di una rete, che colle- ghi questi ambienti tra loro. Questa è la princi- questo è il ruolo della pale funzione della rete ecologica. rete ecologica.
RETELa rete ECOLOGICA 7 ecologica regionale Il patrimonio naturale della Sardegna è La rete ecologica regionale è una vera caratterizzato da una varietà di am- e propria rete che interessa l’intero bienti di particolare pregio, ricchi di territorio della Sardegna, finalizzata specie animali e vegetali, che la Regione alla protezione degli ambienti di maggior tutela e valorizza attraverso la rete ecologica pregio naturalistico. È costituita innanzitutto regionale. dalle seguenti aree naturali protette, istituite con leggi nazionali e regionali: • 2 Parchi nazionali: arcipelago di La Madda- L’uomo, come parte integrante della na- lena e Isola dell’Asinara; Per ulteriori approfondimenti visita il sito www.infosardegnasostenibile.it tura, è chiamato a proteggerla, affinché • 2 Parchi regionali: Molentargius-Saline e le specie animali e vegetali presenti non Porto Conte; rischino di scomparire, garantendo così la con- • 5 Aree Marine Protette: Penisola del Sinis- servazione della biodiversità. Isola di Mal di Ventre, Tavolara-Punta Coda Isola dell’Asinara Cavallo, Capo Carbonara, Isola dell’Asinara e Capo Caccia-Isola Piana; • 18 Monumenti naturali; • 93 Oasi di protezione faunistica. A queste aree si aggiungono le Zone di Prote- zione Speciale (ZPS) e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), riconosciuti a livello euro- peo attraverso due importanti direttive: la Di- rettiva Uccelli del 1979 e la Direttiva Habitat del 1992. Le ZPS sono delle aree di fondamentale importan- za per la conservazione degli uccelli selvatici. I SIC sono invece delle aree di protezione caratte- rizzate dalla presenza sia di particolari habitat na- turali e seminaturali, che di specie animali e vege- tali selvatiche, individuati dalla Direttiva Habitat. L’insieme di SIC e ZPS forma la Rete Natura 2000. In Sardegna sono stati individuati 92 SIC e 37 ZPS pari al 22% del territorio regionale, alcu- ni dei quali sono ricompresi nelle aree naturali protette. Isola del Mal di Ventre Gennargentu La Regione Sardegna si impegna molto nella tutela e valorizzazione delle aree inserite nella rete ecologica regionale, ma non dobbiamo sottovalutare l’importanza dei comportamenti dei singoli cittadini. Anche tu, come cittadino sardo, impegnati a proteggere l’ambiente naturale che ti circonda.
RETE ECOLOGICA 8 Gli elementi della rete Perché è così importante la connes- Un elemento rilevante del concetto di sione tra le aree naturali? rete ecologica è la scala geografica Perché gli animali hanno bisogno di che ne determina la vastità dell’area muoversi nel territorio. Mantenere la con- considerata: si può passare dalla rete nessione tra gli elementi naturali permette loro ecologica regionale che, come abbiamo visto di spostarsi, di alimentarsi e di trovare riparo dai nella scheda precedente, collega aree protette predatori e da altri pericoli. lontane tra loro, ad una rete ecologica locale, Perché le piante trovano nella rete ecologica un che interessa un territorio più limitato, come ad ambiente adatto dove vivere e moltiplicarsi. esempio, un insieme di siepi che circondano dei campi coltivati. La rete ecologica, qualunque sia la scala, è l’in- sieme delle aree di interesse naturale di un terri- Quali sono i principali torio e delle loro interconnessioni. È lo strumen- pericoli per la rete ecologica? to per creare e mantenere un legame tra i diversi • La costruzione di nuove strade ed infrastrutture. ambienti naturali. • Gli incendi. È costituita dai seguenti elementi, di cui troverai • La gestione poco attenta del territorio. alcuni esempi nelle pagine seguenti: • Il prosciugamento di aree umide. • La tombinatura di corsi d’acqua. • Aree centrali: grandi aree poco influenzate dalla presenza dell’uomo, dove piante ed anima- li possono vivere indisturbati (es. parchi e riserve CORRIDOI naturali, aree marine, boschi ecc.) • Corridoi ecologici: fasce continue di territo- rio che collegano aree focali distanti tra loro (es. AREA CENTRALE corsi d’acqua, siepi, garighe, ecc.) • Aree sparse: elementi sparsi di piccole dimen- sioni utilizzati occasionalmente dagli animali (es. AREE incolti, grandi alberi isolati, stagni, paludi, ecc.) SPARSE • Fasce di protezione: fasce dense di vegeta- FASCE DI PROTEZIONE zione situate intorno a tutti gli altri elementi del- la rete (margine del bosco, roveti, ecc.) AREE DA • Aree da ripristinare: aree degradate che pos- RIPRISTINARE sono entrare nella rete dopo interventi di ripristi- no ambientale (es. cave, miniere ecc.). Papavero • Non eliminare le siepi. • Non arrecare danno alla flora e alla fauna delle aree verdi. • Non accendere fuochi dove non è permesso. • Non inquinare i corsi d’acqua. • Non disperdere i rifiuti nell’ambiente.
RETE ECOLOGICA 9 Il bosco Mufloni, cinghiali, volpi, martore, lepri, Il bosco è un’estensione di terreno co- rari esemplari di cervo sardo … ecco perto da alberi, arbusti e piante er- la grande famiglia naturale che da bacee. In Sardegna esistono boschi di tempo immemorabile trova ancora casa montagna, di pianura o costieri. Possono nel bosco. essere composti da una specie principale (es. su- ghereto se ci sono tante sughere, lecceto se ci sono tanti lecci) o da molte specie diverse. I boschi svolgono diverse funzioni: Protettiva: il bosco riesce a stabilizzare i versan- Quali sono i principali ti mediante l’azione delle radici degli alberi che pericoli per il bosco? trattengono il terreno. Approfondisci l’argomento con il tuo insegnante! • Gli incendi, che distruggono estese Grazie all’azione protettrice delle chiome, che ri- superfici di bosco e uccidono tutti gli animali che ducono l’impatto delle gocce d’acqua sul suolo, non riescono a sfuggire al fuoco. limita i danni di erosione causati dalle piogge. In- • Un taglio non pianificato degli alberi, che fine la produzione abbondante di sostanza orga- non tiene conto della capacità di crescita del nica (foglie, legno, frutti), rende il terreno poroso, bosco. in grado di assorbire grandi quantità d’acqua che viene poi rilasciata più a valle, andando ad ali- mentare ruscelli e fiumi (VAI A PAGINA 16). Ecologica: il bosco ospita una molteplice varietà di specie sia animali che vegetali, rappresentan- do una preziosa fonte di biodiversità. Produttiva: alcuni boschi vengono gestiti dal- l’uomo per la produzione di legname da costru- zione e legna da ardere, attraverso una pianifi- cazione accurata dei tagli degli alberi, sulla base di regole precise che prevedono cosa, come, quanto e quando tagliare. Turistico-ricreativa: il bosco è un ambiente ideale per favorire il contatto con la natura, per svolgere attività all’aria aperta (passeggia- te lungo i sentieri, pic-nic nelle aree attrezzate, birdwatching). Tutte queste funzioni svolte dal bosco, lo rendo- no una risorsa importantissima, che va protetta, conservata e valorizzata. • Se fai un pic-nic con la tua Il bosco nella rete ecologica famiglia, usa le aree attrezzate. Nella rete ecologica, il bosco è tra le aree centrali • Non accendere fuochi in più importanti per la sua estensione e perché ospi- prossimità di aree boscate, potresti ta un gran numero di piante e di animali. causare incendi gravissimi. Oltre a quelli già menzionati, numerosi sono i • Avvisa subito il Corpo Forestale e di rettili e gli anfibi. Tra gli uccelli si avvistano spes- Vigilanza Ambientale telefonando al so numerosi rapaci notturni (gufo, civetta) e 1515 in caso di avvistamento di fumo in diurni (poiana, sparviere, aquila minore), pic- un bosco, in campagna o a bordo strada. chi, fringuelli e beccacce.
RETE ECOLOGICA 10 La macchia e la gariga Macchia mediterranea La macchia è un particolare tipo di bo- sco sempreverde tipico degli ambien- ti mediterranei, composto da alberi ed arbusti. In Sardegna, dove è presente dal livello del mare fino a 1.000 metri di altitudine, rappresenta la tipologia forestale più estesa, creando un paesaggio tipico ed eterogeneo, caratterizzato da molti colori e dal gradevole profumo emanato dalle piante aromatiche ed officinali. Due sono i tipi principali di macchia: Macchia alta: cresce fino a 4 metri di altezza su terreno fertile ed umido. E’ composta da mirti, lentischi, corbezzoli, filliree, biancospini, ginepri Verdi che vanno dal colore intenso al gri- ed olivastri. gio, aggrappati ai terreni più diversi. Macchia bassa: cresce fino a 2 metri di altezza Ecco come ci appare la macchia me- su terreno arido. Composta da cisti, mortelle, diterranea, questo nostro peculiare bosco eriche, lavande e ginestre, rosmarino, elicriso. sempreverde che si estende a coprire pianure e È in grado di colonizzare le aree incendiate. colline, per arrampicarsi tenace anche sui monti. In alcuni luoghi della Sardegna, dove vi sono particolari condizioni del suolo e climatiche, dove si sono verificati incendi o viene praticato il pascolo, la macchia assume la connotazione di Quali sono i principali gariga, che può essere montana o costiera. pericoli per la macchia? La gariga montana è presente ad esempio sul Monte Linas e sul Monte Albo, mentre puoi tro- • L’eccessivo sfruttamento della vegetazione vare la gariga costiera ad esempio presso alcune per il pascolo degli ovini e dei caprini. località del Comune di Arbus. • Le espansioni urbane incontrollate. • Le discariche abusive e i rifiuti abbandonati. • Gli incendi. • Un turismo poco responsabile. La vita nella macchia La macchia ospita una moltitudine di animali piccoli e grandi. La vegetazione più bassa è un paradiso per insetti, chiocciole e uccelli tipici (sterpazzola e magnanina), mentre offre scar- so rifugio ai grandi mammiferi. I pipistrelli vo- • Quando cammini in un bosco, lano di notte sulla macchia bassa per catturare non allontanarti dal falene e grossi scarabei. Conigli, lepri e roditori si sentiero, rischieresti di nutrono esclusivamente di vegetali che ricercano arrecare danno alla flora. soprattutto nelle ore crepuscolari. Vivono sempre in stato di allerta, pronti a rifugiarsi nei cespugli, • Non raccogliere fiori, poichè rappresentano la risorsa alimentare di base non spezzare rami o incidere per mammiferi carnivori (donnola, volpe) uccelli tronchi. rapaci (falconiformi e strigiformi) e serpenti.
RETE ECOLOGICA 11 Le siepi ed i muretti a secco Campi nel territorio della Marmilla In Sardegna l’ambiente rurale è caratte- rizzato dalla presenza di siepi (in parti- colare di fico d’india, rovo, lentisco, ginestra e altre specie spontanee) e dai muretti a secco che troviamo ai lati delle strade di campagna. Le funzioni dei muretti a secco per l’ambiente La presenza dei muretti a secco è indice di attivi- tà umana legata soprattutto alle produzioni rurali agropastorali. La loro origine è duplice e si perde nei secoli scorsi. Da un lato vi era la necessità di rimuovere le pietre in ampie zone da destinare al pascolo o alla semina, dall’altro vi era l’esigenza di delimitare le proprietà e di contenere gli animali al Alberi, arbusti e recinzioni in pietra pascolo entro zone determinate ed in comunica- che, come vagoni di uno stranissimo zione. Al giorno d’oggi, l’abbandono delle attivi- treno, si inseguono al bordo di una tà rurali di pascolo ha conferito ai muretti a secco strada o lungo un fosso oppure a mar- un suggestivo ruolo storico legato alle tradizioni gine di un campo coltivato. Ecco le siepi ed i ma, soprattutto, anche una funzione ecologica. Per ulteriori approfondimenti visita il sito www.infosardegnasostenibile.it muretti a secco! Numerose sono infatti le specie di insetti, aracni- di, rettili e mammiferi che trovano habitat ideali tra le rocce accatastate in modo lineare. Queste infatti offrono siti di rifugio, alimentazione e Quali sono i principali protezione, consentendo anche lo spostamento pericoli per le siepi? indisturbato per decine e decine di metri. • La loro eliminazione per far posto a nuovi Le funzioni delle siepi per insediamenti. l’ambiente • La loro sostituzione con palificate e • Rinforzare le sponde dei canali e dei fossati. staccionate, per delimitare i confini di proprietà. • Depurare le acque di scolo dei campi coltivati. • L’uso eccessivo di fertilizzanti, erbicidi e • Riparare le coltivazioni dalle raffiche di vento. pesticidi nei campi limitrofi, che raggiungono • Catturare le polveri dell’atmosfera e i gas di le acque di scolo. scarico. • Gli incendi. • Mitigare l’effetto serra assorbendo anidride carbonica. • Fornire luoghi di rifugio, di alimentazione e di nidificazione per gli animali. Anche la siepe o la recinzione in • Delimitare i confini abbellendo il paesaggio e pietra di un giardino fanno mascherando strade, zone industriali, cave. parte della rete ecologica. Se osservi bene, ti accorgerai che tra Le siepi ed i muretti a secco nella i rami o le pietre, ci sono tanti piccoli rete ecologica animali che vi trovano rifugio e la All’interno della rete ecologica, le siepi ed i muret- possibilità di muoversi. ti a secco svolgono il ruolo di corridoio o di area Ecco perché è importante non sparsa, un po’ come le strade e le piazzole di so- interromperne la continuità. sta per noi uomini: delle vie di comunicazione che collegano aree più o meno distanti tra loro.
RETE ETE ET TE ECOLOGICA 12 La costa Vele, motoscafi, traghetti e navi cingo- Gli animali delle coste no, in una collana in movimento sen- Tanti animali sono tipici di questi am- za posa, quasi 2000 chilometri di coste bienti come numerosissimi insetti e rettili, della nostra isola, pari a circa un quarto della come ad esempio la lucertola tiliguerta ed il intera estensione delle coste italiane: un bel pa- colubro Ferro di Cavallo. Tra gli uccelli è spesso trimonio da valorizzare e da difendere! presente la magnanina sarda e tra i mammiferi la specie più caratteristica è il coniglio selvatico. Costa di Alghero Quali sono i principali La vegetazione pericoli per la costa? delle coste Questi ambienti pre- • Il turismo poco responsabile. sentano condizioni • La cementificazione incontrollata. difficili per la soprav- • La costruzione di strade. vivenza delle piante a • Il prelievo di sabbie. causa della forte sali- • L’erosione. nità, della mancanza • L’inquinamento sia da mare che da terra. di acqua dolce, del vento costante e della scarsità di substrato e nutrimento. Man mano che • Quando vai al mare, non ci si allontana dalla linea di battigia spostandosi abbandonare i tuoi rifiuti in verso l’interno, le condizioni migliorano e si inizia- spiaggia, ma portali con te e gettali no a trovare le prime forme di vita vegetale. Da negli appositi contenitori. rare specie erbacee si passa ad arbusti e ad alberi. • Non raccogliere sassolini e conchiglie dalla spiaggia. • Ricorda a chi ti accompagna, di Le coste nella rete ecologica parcheggiare l’auto nelle aree apposite. Le coste nelle reti ecologiche svolgono allo stes- • Utilizza i servizi pubblici, ove presenti, e so tempo sia la funzione di aree centrali che di le aree attrezzate per giocare, accendere corridoi ecologici, soprattutto per gli uccelli che fuochi, campeggiare e fare pic-nic. seguono con il volo le linee costiere.
RETE ECOLOGICA 13 Gli ambienti acquatici Lago del Liscia Sotto: Pollo sultano Fenicotteri La vita degli ambienti acquatici Negli ambienti acquatici crescono piante diver- Approfondisci l’argomento con il tuo insegnante! se a seconda della qualità dell’acqua (dolce in vicinanza di fiumi e laghi o salmastra lungo le coste). Lungo le sponde di fiumi e laghi troviamo piante erbacee o legnose, che vivono in condi- Anche gli stagni più piccoli, che ci zioni di alta umidità. A riva ci sono piante com- appaiono a prima vista come insi- pletamente o parzialmente sommerse, come la gnificanti, hanno una grande impor- canna di palude, la tifa, i giunchi e i carici; tanza perché consentono a molti animali sullo specchio di acqua possiamo vedere piante di sostare, trovare rifugio e cibo durante i loro galleggianti. Nelle acque salmastre troviamo spostamenti. specie adatte a resistere all’elevata salinità come le tamerici. La vegetazione degli ambienti ac- quatici è indispensabile per il mantenimento del- Quali sono i principali la biodiversità e costituisce nutrimento e rifugio pericoli per gli ambienti per gli animali. In queste zone troviamo, oltre a pesci, anfibi (rospo smeraldino, tritone), rettili acquatici? (testuggini, biscia viperina) e mammiferi. • Il cambiamento climatico, che porta siccità La componente faunistica più appariscente è ed alluvioni (VAI A PAGINA 16). però costituita dagli uccelli, presenti con nume- • I prelievi indiscriminati d’acqua con rose specie, sia stanziali che migratrici, fra cui il riduzione del deflusso minimo vitale fenicottero rosa, il pollo sultano, il grifone, il (VAI A PAGINA 21). falco della Regina, la pernice sarda e il cava- • L’inquinamento delle acque. liere d’Italia. • L’abbandono dei rifiuti lungo le rive. Gli ambienti acquatici nella rete ecologica • Non abbandonare rifiuti nei Gli specchi d’acqua più grandi, naturali e artifi- corsi d’acqua. ciali, possono fungere da aree centrali, perché • Non disperdere inquinanti. favoriscono l’insediamento e lo sviluppo di po- • Non danneggiare la vegetazione polazioni vegetali ed animali tipiche. Gli stagni riparia. più piccoli sono un esempio di aree sparse, per- • Non rilasciare pesci e rettili non ché consentono agli animali di sostare, trovando originari del luogo, che potrebbero rifugio e cibo, durante i loro spostamenti. I corsi d’acqua, con la vegetazione riparia, sono corri- entrare in competizione con le specie doi che collegano ambienti differenti, sia acqua- già presenti. tici che di terra, sia costieri che interni.
RETE ECOLOGICA 14 Il cervo sardo Il cervo sardo è una sottospecie del cer- vo europeo, dal quale si distingue per la corporatura più piccola e robusta, il colo- re del mantello più scuro e i palchi meno ramifica- ti. Queste differenze sono state acquisite nei secoli per adattamento al territorio. Vive nelle fitte bo- scaglie della macchia mediterranea, nutrendosi di piante, rovi e germogli; è ghiotto di castagne e ghiande. Può vivere fino a 17 anni in libertà. È un animale tranquillo, timido, che vive in branchi composti da femmine e piccoli. Nel periodo degli amori, che va da fine agosto a fine settembre, i ma- schi emettono il caratteristico verso del bramito e si sfidano in duelli per la conquista del branco. Il cervo sardo nella rete ecologica La maggior parte degli abitanti del In Sardegna ci sono tre popolazioni di cervo sar- bosco non è facilmente osservabile ad do che vivono in tre zone del meridione: un nostro passaggio distratto; il cervo, 1. Sulcis con la riserva del Monte Arcosu, la ungulato molto elusivo, ci fa sentire la sua foresta di Gutturu Mannu, il Monte Nieddu e Is presenza in un particolare momento dell’anno, Cannoneris. il periodo degli amori, attraverso il bramito, sua 2. Sarrabus. caratteristica vocalizzazione possente. 3. Monti dell’Iglesiente e dell’Arburese. Le tre zone sono separate, per cui le popolazioni di cervi non possono incontrarsi a causa dell’assenza di elementi di collegamento tra le foreste (corri- doi ecologici). Quali sono i principali Negli anni ‘60 gli esemplari di cervo erano talmente pericoli per il cervo sardo? pochi che si decise di inserire questa specie tra quel- le a rischio di estinzione. Negli anni ’70 fu eseguito • La caccia. un primo censimento attendibile, con una stima di • Il bracconaggio. circa 250-300 esemplari. Di fronte ad una minaccia • Il taglio dei boschi. così grande si sono istituite delle zone protette e • Gli incendi. sono partiti dei progetti finalizzati alla salvaguardia della specie. I risultati sono arrivati e oggi, dopo 20 anni di lavoro, si conta una popolazione di cervi di circa 7.000 esemplari. Un successo che deve essere mantenuto continuando ad operare con adeguate misure di protezione. Quando vai in bosco, non disturbare gli animali selvatici, facendo rumore e muovendoti troppo velocemente. E se hai la fortuna di osservarne qualcuno, comportati con rispetto e discrezione. Non inseguirli, ma limitati ad ammirarli. Potrebbe essere un’occasione più unica che rara!
RETE ECOLOGICA 15 La tartaruga marina Dati della FAO, l’organizzazione mon- Caretta caretta è la specie di tartaruga Per ulteriori approfondimenti visita il sito www.infosardegnasostenibile.it diale per l’alimentazione e l’agri- marina più comune del Mediterraneo. coltura, riportano che fino a 60.000 Nei nostri mari può raggiungere una tartarughe marine vengono catturate lunghezza di 100 cm ed un peso di 80-100 kg. accidentalmente ogni anno nel Mediterraneo Presenta cinque placche laterali sul carapace ed durante le operazioni di pesca professionale. ha una grande testa provvista di potenti ma- scelle. Generalmente la colorazione è marrone scura sul dorso e giallastra sul ventre con mol- tissime variazioni cromatiche. Ama vivere in acque calde ed è proprio per que- sto motivo che compie lunghe migrazioni all’in- terno del Mediterraneo. L’alimentazione varia secondo lo stadio di svi- luppo raggiunto dall’esemplare. Il cibo preferito è costituito da molluschi e cro- stacei, talvolta spugne e pesci. È una specie solitaria per la maggior parte del- Foto di Alberto Melis Foto di Elisabetta Secci l’anno; nel periodo riproduttivo si riunisce in branchi più o meno numerosi, formati quasi sempre dai medesimi individui, e compie lunghe migrazioni verso i luoghi di riproduzione. Nel periodo estivo, col riscaldamento dell’ac- qua, giunge nelle nostre coste in cerca di cibo. Il numero esiguo dei branchi che si avvicinano alle nostre coste, rende molto difficile l’osservazione in mare e spesso si ha la possibilità di trovare solo gli animali in difficoltà che, spinti dalla cor- rente, si riversano sulle spiagge in fin di vita. Foto di BLON - S. Antioco Foto di Elisabetta Secci Quali sono i principali In Sardegna esistono 7 centri di pericoli per le recupero per i cetacei e le tartarughe tartarughe marine? marine: - quattro aree marine protette • L’intensificazione del traffico di imbarca- (Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre, zioni che porta ad un aumento degli impatti con Capo Caccia-Isola Piana, Tavolara-Punta gli scafi e le eliche. Coda Cavallo, Capo Carbonara); • L’inquinamento delle coste che espone mag- - due parchi nazionali (Arcipelago di giormente gli animali ad infezioni e malattie. La Maddalena e Isola dell’Asinara); - un centro privato (Laguna di Nora). • La forte antropizzazione della fascia co- Questi centri si occupano del recupero e stiera che ha modificato gli habitat. della cura delle tartarughe marine in • L’aumento delle attività di pesca che le difficoltà; una volta guarite, le tartarughe rendono prede, seppur indesiderate, di diversi vengono poi rilasciate nel loro ambiente strumenti di pesca. naturale equipaggiate con targhette di A causa di tutti questi pericoli, la tartaruga marina riconoscimento per seguirle nei loro è una specie considerata a rischio di estinzione. spostamenti.
ACQUA 16 Il ciclo naturale dell’acqua e le sue alterazioni precipitazioni NUBI L’acqua, che per effetto dell’energia so- precipitazioni lare evapora dagli oceani e dal mare, si accumula nell’atmosfera e forma le nu- vole. Quando una nuvola incontra una massa d’aria più fredda, il vapore acqueo si condensa e traspirazione evaporazione precipita a terra sotto forma di pioggia, grandine o neve. evaporazione MARE Una parte della pioggia è assorbita dalla vegeta- LAGO FIUME zione, e ritorna in atmosfera attraverso la traspi- razione delle piante. acque sotterranee Una parte si infiltra nel terreno e va ad alimentare la falda acquifera sotterranea. Il terreno, infatti, I corsi d’acqua della Sardegna hanno può essere immaginato come una grande spugna caratteristiche di tipo torrentizio, per che assorbe l’acqua e la trattiene; le acque conte- cui è possibile veder scorrere acqua in nute nelle falde sono dette anche acque sotter- abbondanza durante i mesi primaverili e ranee. vederli completamente asciutti d’estate. Tutta- La parte rimanente scorre sul suolo e dà origine ai via sempre più spesso capita di vedere in TV le fiumi. Nelle depressioni del terreno, o dove esista immagini di piogge torrenziali e fiumi straripanti uno sbarramento, l’acqua può accumularsi e origi- nare i laghi. Queste acque vengono anche dette oppure torrenti in secca e laghi senz’acqua per acque superficiali. molto tempo. Ti sei mai chiesto perché esistano Le acque dei fiumi e dei laghi e una piccola frazio- situazioni così diverse ed estreme? ne delle acque sotterranee raggiungono il mare, da dove ricomincia nuovamente il ciclo naturale. • La causa principale delle variazioni cli- L’andamento del ciclo naturale dipende diret- matiche è il riscaldamento globale del tamente dagli eventi climatici; le variazioni cli- pianeta dovuto all’aumento dell’ effetto matiche producono modificazioni alle carat- serra provocato dalle attività dell’uomo. La con- teristiche del ciclo naturale e quindi danni seguenza più evidente è l’aumento dei fenomeni all’ambiente. estremi, uragani ed alluvioni da una parte, siccità In Sardegna le piogge sono generalmente scarse e desertificazione dall’altra. e ciò ha provocato condizioni di emergenza idrica • La mancanza di opere ed interventi per la di- dovute ai lunghi periodi di siccità. Tuttavia sempre fesa del suolo mette a rischio il territorio e la po- più spesso si verificano intense ondate di maltem- polazione durante il verificarsi degli eventi estremi. po e alluvioni. Contrasta l’effetto serra! Per sapere cos’è l’effetto serra e come agire per contrastarlo, VAI A PAGINA 38! Castiadas - Rio Picocca
ACQUA 17 Il dissesto idrogeologico Hai mai visto tua madre trapiantare una L’aspetto del territorio, come lo co- delle sue piante da un vaso ad uno più nosciamo oggi, è il risultato di lente grande? Osserva con attenzione: quan- trasformazioni e modellazioni operate do estrae la pianta dal vaso, la terra rimane dagli agenti atmosferici (vento, pioggia), da fe- saldamente attaccata alle radici, come un unico nomeni geofisici (terremoti, eruzioni vulcaniche) blocco. In montagna succede la stessa cosa: le e dalle variazioni climatiche (glaciazioni). radici degli alberi trattengono il terreno evitan- I fiumi, scorrendo verso il mare, erodono i terre- do così che esso si sgretoli e che si formino le ni, scavano il proprio alveo e trasportano i ma- frane. teriali a valle. A seguito delle piene i materiali Per ulteriori approfondimenti visita il sito www.infosardegnasostenibile.it trasportati si depositano dando origine alle pia- nure alluvionali. Questi eventi naturali, quali ero- sioni, frane, alluvioni, sono noti come dissesto idrogeologico e sono normali processi evolutivi della morfologia del territorio. Alcune attività dell’uomo però (ad esempio la costruzione di edifici in zone pericolose, la scar- sa manutenzione dei corsi d’acqua o il disbo- scamento eccessivo) interferiscono con questi fenomeni, causandone l’amplificazione ed au- mentandone la frequenza, con effetti spesso ca- tastrofici sull’ambiente e sull’uomo stesso. In Sardegna sono presenti diffuse situazioni di dissesto idrogeologico: il pericolo di allagamenti è spesso indotto da una scarsa attenzione ai corsi d‘acqua e alle loro aree di pertinenza; il pericolo di frane deriva invece in parte dalle caratteristi- che geologiche del territorio e in parte dalle con- dizioni di uso del territorio stesso, soprattutto in relazione agli interventi antropici. Per questo motivo la Regione si è dotata di un Il dissesto è causato Piano di Assetto Idrogeologico, che individua principalmente da: le principali situazioni di rischio e definisce gli in- terventi di difesa da attuare. • Sfruttamento delle risorse naturali quali acqua, suolo e vegetazione. • Errata pianificazione del territorio. • Incendi boschivi. • Diventa un osservatore attento: se avvisti un incendio, avverti • Disboscamento. subito qualcuno del pericolo. • Mancata manutenzione delle sponde e dell’ alveo dei corsi d’acqua. • Gli alberi sono molto utili per proteggere • Tecniche agronomiche inadeguate, che l’ambiente: piantane uno anche tu. determinano l’impoverimento dei terreni rendendoli soggetti ad erosione . • Inadeguatezza delle rete di drenaggio e canalizzazione delle acque superficiali.
ACQUA 18 Il ciclo integrato dell’acqua Sicuramente ti sarà capitato, giocando Per far fronte alle necessità alimentari presso un ruscello, di creare con i sassi ed igieniche della popolazione, per irri- una piccola diga e formare un piccolo ri- gare i campi, per raffreddare gli impianti gagnolo che, dopo il percorso da te costrui- industriali e per tutti gli altri usi l’acqua viene to, è rientrato nel ruscello qualche metro più a temporaneamente sottratta al proprio ciclo natu- valle. Giocando, hai per un po’ rubato al ruscello rale ed entra nel ciclo integrato. dell’acqua, ma poi gliel’hai restituita… è proprio Questo ciclo si suddivide in 5 fasi: così che funziona il ciclo integrato! L’uomo sottrae temporaneamente l’acqua al suo CAPTAZIONE: corso naturale, la utilizza, e poi gliela restituisce. L’acqua è prelevata dalle fonti superficiali o dalle Tu l’hai restituita pulita… ma non tutti sono bra- falde sotterranee. vi come te! ADDUZIONE E TRATTAMENTO: L’acqua è trasportata fino all’impianto di trat- tamento che la rende compatibile con le esigenze • L’eccessivo degli utenti. Nel caso in cui sia destinata alle nostre consumo d’ac- case l’acqua viene potabilizzata. qua provoca la DISTRIBUZIONE: riduzione della risorsa L’acqua è distribuita a tutte le utenze mediante disponibile. apposite strutture di trasporto. • La sottrazione di RACCOLTA E COLLETTAMENTO : acqua dal ciclo natu- Dopo l’utilizzo l’acqua residua viene raccolta rale mette a rischio i dagli scarichi ed è inviata all’impianto di depu- naturali processi bio- razione attraverso la rete fognaria. logici degli organismi acquatici e danneggia DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE E SCARICO: l’ecosistema fluviale. Il depuratore riduce la concentrazione delle so- stanze inquinanti producendo sostanze di rifiuto • L’ inquinamento (fanghi). L’acqua trattata è successivamente prodotto dall’uomo scaricata nei fiumi o nel mare e ritorna quindi durante l’utilizzo della al ciclo naturale. risorsa non è comple- tamente eliminabile RIUTILIZZO DELLE ACQUE REFLUE: mediante i processi In alcuni casi le acque reflue, opportunamente depurativi. trattate dal depuratore, possono essere riutiliz- zate per vari scopi: irrigazione, raffreddamento degli impianti industriali, lavaggio delle strade. Il riutilizzo di queste acque permette di proteggere Riduci i tuoi fabbisogni attraverso l’ambiente riducendo i prelievi idrici e lo scarico di comportamenti virtuosi, volti alla acque inquinate. limitazione degli sprechi: per i Maggiore è la quantità d’acqua che entra a far parte consigli su come fare VAI A del ciclo integrato, maggiore è la quantità che viene PAGINA 21! In questo modo puoi sottratta alle riserve naturali. L’acqua che restituiamo preservare questa risorsa così preziosa all’ambiente, inoltre, non è mai pulita come quella ed evitare i danni agli ecosistemi fluviali, che abbiamo prelevato; la sua qualità peggiora pro- salvaguardandone la biodiversità. gressivamente, creando danni non solo agli ecosi- stemi acquatici, ma anche all’uomo stesso.
ACQUA 19 Fonti di approvvigionamento idrico Cosa fai quando hai bisogno di un po’ Le fonti superficiali d’acqua per lavarti o per bere? Giri Le fonti superficiali, che comprendono i una manopola e l’acqua scorre limpida e corsi d’acqua ed i laghi, forniscono il 75% pulita pronta per l’uso. Ma ti sei mai chiesto delle risorse idriche necessarie per i diver- da dove viene l’acqua che così facilmente esce si fabbisogni della Sardegna. Per contrastare gli dal rubinetto di casa tua? effetti negativi del clima della nostra Regione, E se la tua regione dovesse fare i conti con la caratterizzato da scarse precipitazioni e da lun- siccità, come pensi che si potrebbe fare per ga- ghi periodi di siccità, è stato creato un articola- rantire l’acqua di cui tutti abbiamo bisogno? to sistema di serbatoi. Essi sono stati ottenuti mediante la realizzazione di dighe e traverse fluviali che, sbarrando il corso dei fiumi, per- mettono l’accumulo dell’acqua a monte, utile Approfondisci l’argomento con il tuo insegnante! riserva in periodi di prolungata siccità. PRINCIPALI INVASI ARTIFICIALI DELLA SARDEGNA Invaso artificiale Altezza diga (m) Volume Uso (milioni di m3) Cantoniera (OR) 93.3 450 Irriguo, potabile, idroelettrico Rio Mulargia (CA) 94 323 Irriguo, potabile, industriale Flumendosa (CA) 119 263 Irriguo, idroelettrico, industriale, potabile Coghinas (OT) 58 224 Idroelettrico, irriguo, industriale, potabile Liscia (OT) 65 104 Potabile, irriguo, industriale PRINCIPALI FIUMI DELLA SARDEGNA Denominazione Lunghezza (km) Bacino (km2) Fiume Tirso 153.6 3366 Fiume Coghinas 64.4 2552 Fiume Flumendosa 147.8 1842 Flumini Mannu 95.8 1779 Fiume Cedrino 77.2 1076 Le fonti sotterranee La quantità d’acqua disponibile varia Le fonti sotterranee sono le riserve d’acqua con- durante l’anno. Prolungati periodi di tenute negli strati porosi delle rocce e del sottosuo- siccità possono causare un deficit idrico lo, chiamate anche acquiferi, e forniscono il 25% che si ripercuote sulla disponibilità d’acqua po- delle risorse idriche utilizzate in Sardegna. L’acqua tabile, con conseguente razionamento. può scaturire in superficie in maniera naturale, for- mando le sorgenti, oppure può essere estratta da pozzi profondi con l’ausilio di sistemi di pompag- gio. Per proteggere dall’inquinamento le acque de- • Rispetta le aree di protezione stinate al consumo umano, bisogna garantire: delle fonti d’acqua. • Una zona di tutela assoluta presso l’ope- ra di captazione, dove sono vietati l’accesso e • Non scaricare sul terreno o nei qualunque attività. corpi idrici acque sporche o inquinate. • Una zona di rispetto, costituita dalla parte di • Salvaguarda la vegetazione spontanea territorio circostante la zona di tutela assoluta, che cresce lungo le sponde dei fiumi o dove le attività che creano pericolo per il corpo idri- dei laghi. co sono vietate od opportunamente disciplinate.
ACQUA 20 Il trasporto dell’acqua Sicuramente avrai visto in qualche docu- I l Il sistema migliore per il trasporto mentario sull’Africa bambini e donne dell’acqua verso i centri urbani, recarsi ai pozzi a raccogliere acqua con aree industriali e agricole è quello grandi recipienti. Fino a non molti anni fa degli acquedotti. Già gli antichi romani anche noi raccoglievamo l’acqua così, dalle fon- realizzavano anche in Sardegna strutture dedica- tane o dai pozzi… prova a chiederlo ai tuoi non- te per l’adduzione dell’acqua utilizzando come ni! Oggi invece tutti noi abbiamo l’acqua in casa. principale tipologia di trasporto quella dei canali Sai come l’acqua arriva a casa tua? artificiali a pelo libero (che sfruttano cioè solo la pendenza dell’alveo). Oggi questa tipologia è stata affiancata dalle condotte in pressione. Gli acquedotti permet- • Spesso durante il trasporto si tono di trasportare notevoli quantità d’acqua possono perdere ingenti volumi con costi e perdite relativamente contenuti, e d’acqua: proteggono la risorsa idrica da possibili contami- - Nel caso dei canali artificiali aperti a causa nazioni esterne. dell’infiltrazione nel terreno e dell’evaporazione. Per mantenere il sistema efficiente e limitare le - Nel caso delle condotte in pressione a causa di perdite idriche durante il tragitto, è molto im- fori nelle tubazioni. portante eseguire gli interventi di manutenzio- ne e migliorare il controllo sui volumi d’acqua • Il trasporto su autobotti e erogati. quello delle bottiglie provoca un forte impatto ambientale: Per le acque destinate al consumo umano c’è i gas di scarico dei mezzi di anche il trasporto su autobotti e quello in bot- trasporto su gomma causano tiglia. l’inquinamento dell’aria e i contenitori dell’acqua comportano problemi di smaltimento. • Preferisci l’acqua del rubinetto all’acqua in bottiglia! Se il gusto non ti piace, mettila in una brocca circa un’ora prima di berla. In questo modo farai evaporare il cloro, sostanza usata per disinfettare l’acqua del rubinetto e responsabile a volte del suo gusto sgradevole. • Ricorda ai tuoi genitori di tenere sempre d’occhio il contatore dell’acqua, in questo modo potranno accorgersi dell’esistenza di eventuali perdite nelle tubazioni.
ACQUA 21 I consumi d’acqua per i diversi usi I consumi d’acqua in Sardegna USO POTABILE CIRCA 25% L’acqua è essenziale per i bisogni della popola- zione: per questo l’uso potabile è considerato l’uso primario. Per ulteriori approfondimenti visita il sito www.infosardegnasostenibile.it USO IRRIGUO CIRCA 68% La risorsa idrica è utilizzata in agricoltura pre- valentemente per l’irrigazione delle colture. At- traverso questa pratica si fornisce alle piante la quantità d’acqua necessaria per la loro crescita. USO INDUSTRIALE CIRCA 7% Ogni cittadino consuma ogni gior- L’acqua è usata nei processi industriali per raf- no oltre 200 litri di acqua. Se ti freddare gli impianti e per trasportare sostanze sembra impossibile riuscire ad utilizzare varie come le materie prime e le scorie di lavo- tutta quest’acqua ogni giorno, pensa che razione. ogni volta che tiri lo sciacquone consumi già 10 litri d’acqua e ogni volta che ti fai la doccia ne consumi 35-50, ma se ti fai il bagno ne puoi USO AMBIENTALE consumare anche 180! Hai visto quanto è facile La mancanza d’acqua in un fiume o in un tor- arrivare a 200 litri? rente impedisce i normali processi biologici vitali e compromette la conservazione dell’ecosistema fluviale. Per salvaguardare l’integrità e l’equili- brio dell’ambiente idrico naturale, a valle di ogni Dove e perché si consuma sbarramento viene rilasciata una portata minima troppa acqua? d’acqua, chiamata deflusso minimo vitale. Nelle città, nelle industrie e nell’agricoltura, principalmente a causa della convinzione dif- fusa, quanto errata, che l’acqua sia una risorsa illimitata. Campagne della Marmilla, campi di carciofi Per ridurre i consumi d’acqua nella tua città ecco cosa puoi fare: • Ricordati di chiudere il rubinetto mentre ti lavi i denti. • Chiedi inoltre di installare i riduttori di flusso nei rubinetti di casa al posto dei normali rompigetto in modo da utilizzare meno acqua. • Preferisci la doccia al bagno. • Chiedi ai tuoi genitori di controllare se nelle tubazioni ci sono perdite e di sostituire le guarnizioni dei rubinetti gocciolanti!
ACQUAL’acqua potabile 22 In una favola del poeta latino Fedro ci sono un lupo e un agnello che bevo- no dallo stesso ruscello. Il lupo accusa l’agnello di sporcargli l’acqua, ma è solo un misero pretesto per attaccar briga, dato che l’agnello si trova più a valle del lupo! Il lupo però sapeva che è sbagliato sporcare l’acqua e che una volta inquinata non si può più bere! • Se l’inquinamento delle fonti è par- ticolarmente elevato si devono usare trattamenti di potabilizzazione più inten- si, più costosi e che producono una maggiore quantità di rifiuti da smaltire. • L’acqua potabile viene sprecata perché è utiliz- zata anche per scopi che non richiedono acqua L’impianto di pura, come per il lavaggio delle strade, per irri- potabilizzazione gare parchi e giardini pubblici, per le reti antin- cendio, ecc. L’acqua prelevata dalle fonti può contenere so- stanze chimiche e microrganismi dannosi per la salute, e può trasportare foglie, rami, ma- teriali galleggianti e particelle di terreno che la rendono torbida. L’acqua destinata al consumo umano viene perciò trattata negli impianti di potabilizzazione per renderla microbiologi- camente pura, limpida, incolore, inodore e con acidità prossima al valore neutro. Una volta resa potabile, l’acqua viene immessa • Limita i tuoi consumi. nella rete di distribuzione dell’acquedotto. Usa il più possibile l’acqua non Durante i trattamenti di potabilizzazione si pro- potabile: le piante dell’orto non ducono sostanze di scarto (chiamate fanghi) hanno bisogno di acqua pura! Per che devono essere trattate e smaltite in appo- questo scopo infatti va benissimo l’acqua site discariche. piovana, che puoi raccogliere in recipienti e cisterne nel tuo giardino oppure l’acqua L’acqua è energia che la mamma usa per lavare frutta e Quando usi l’acqua potabile, consumi anche verdura. energia. Il costo complessivo per rendere po- tabile 100 litri d’acqua è infatti equivalente a • Limita l’inquinamento. quello dell’energia consumata da una lampa- Tutela le fonti di approvvigionamento da dina da 100 W accesa per 2 ore. ogni forma di contaminazione. Per sapere cosa è necessario fare per garan- tire la tutela delle fonti VAI A PAGINA 19!
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