SIAMO TALI E QUALI A VOI - RadiocorriereTv SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
RadiocorriereTv SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA numero 45 - anno 90 8 novembre 2021 Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 I GEMELLI DI GUIDONIA SIAMO TALI E QUALI A VOI @Assunta Servello
Nelle librerie IL 2023 e store digitali NON È LONTANO In più occasioni ho parlato del 2023 come l’anno della nostra liberazione, della rinascita. E più passano i giorni, più vado convincendomi di quanto affermato. Rispetto allo scorso anno la situazione si presenta sicuramente in via di miglioramento, ma non siamo ancora del tutto al sicuro. Ricordate lo scorso Natale con tutte le restrizioni? Il 25 dicembre 2021 non è poi così lontano e la paura, Vita da strada purtroppo, sta tornando perché il virus continua a circolare. Anche se con numeri controllati, resiste. Come al solito i vari esperti presentano le loro opinioni, ma il colpo di coda del Covid, a cui si unirà quello della normale influenza invernale, sembra metterli tutti d’accordo. La situazione è chiara e ci impegnerà nel corso dei prossimi tre mesi. La speranza è che con l’arrivo della primavera la fase pandemica possa mutare in endemica e questo potrebbe consentire una normalità controllata. Anche se, come sostengono gli scienziati, un mondo completamente immunizzato sarà difficile da vedere. Il Covid ha raggiunto l’Antartide, in India dove vive un miliardo e mezzo di persone, solo il due per cento è vaccinato. Una situazione non facile, ma è pur vero che tra tantissime difficoltà siamo tornati a vivere una esistenza abbastanza regolare. Abbiamo recuperato quegli spazi di libertà che sembravano persi per sempre. Adesso sta a noi. Alla nostra intelligenza, al rispetto di quelle poche regole basilari e necessarie per non tornare, come nei giochi da tavolo, al punto di partenza. Il 2022 non è poi così lontano e speriamo che la mia convinzione possa essere smentita con largo anticipo. Buona settimana Fabrizio Casinelli
SOMMARIO PASQUALE CATALANO #MAESTRI BASTA UN PLAY MUSICA DONNE IN PRIMA LINEA “Per Carla, musiche che Le lezioni La Rai Anticipato dal singolo “Cambia Intervista a Valentina N. 45 appartengono al sempre”: della settimana si racconta un uomo”, esce venerdì 3 Ferrareis, Commissario 8 NOVEMBRE 2021 intervista al compositore in digitale dicembre “MATERIA (Terra)”, Capo, responsabile della della colonna sonora 32 l’album che segna l’inizio del Seconda Divisione dell’Ufficio originale del film su Carla 38 nuovo progetto discografico di Cerimoniale e Relazioni Fracci Marco Mengoni Esterne Cerimoniale e Studi Storici della Polizia di Stato 22 42 52 PREMIO ROBERTO STRIKE BACK: SILVIO ORLANDO VENDETTA MUSICA RAGAZZI VITA DA STRADA MORRIONE Il protagonista de “Il Pietro Mecarozzi, con Tornano le adrenaliniche “Cantiamo la libertà”: Tutte le novità del bambino nascosto”, nelle l’inchiesta “Maremma Felix”, avventure della Sezione intervista a Enzo palinsesto Rai dedicato 3 sale dal 3 novembre, ha vinto il prestigioso 20. Il venerdì in seconda Gragnaniello e James ai più piccoli racconta l’incontro con il riconoscimento per il serata su Rai4 la nuova Senese suo personaggio e con il giornalismo investigativo stagione in prima visione 56 giovane Giuseppe Pirozzi riservato agli under 30 44 40 24 34 ERNST KNAM E LE CLASSIFICHE UN PROFESSORE MARE FUORI PLOT MACHINE ALESSANDRA MION DI RADIO MONITOR Da giovedì 11 Al via la nuova stagione L’amore è il miglior Anteprima della Tutto il meglio della novembre, in prima della serie che ha per ingrediente: intervista ai puntata in onda musica nazionale e serata su Rai1, la protagonisti i ragazzi pasticceri di “Dolce Quiz”, su Rai Radio1 internazionale nelle serie interpretata da dell’Istituto di detenzione in onda il sabato alle classifiche di AirPlay Alessandro Gassmann minorile di Nidisa. Da 12.00 su Rai2 46 e diretta da Alessandro mercoledì 17 novembre in 58 D’Alatri prima serata su Rai2 28 12 18 I GEMELLI ALESSIO SAPIENS, LAPICE CARLA UN SOLO PIANETA OSSI DI SEPPIA REVOLUTIONS CULTURA CINEMA IN TV DI GUIDONIA A tu per tu con Pacifico, “Calogiuri, sbrigati!”: Il primo film mai realizzato Sabato 13 novembre alle Quattordici anni fa l’uccisione Sei imperdibili viaggi L'arte, la musica, la storia, Una selezione dei film Gino ed Eduardo Acciarino, intervista all’attore sulla vita della più grande 21.45, Mario Tozzi torna su del tifoso biancoceleste Gabriele televisivi che esplorano la danza, il teatro, i libri, la in programma sulle grandi protagonisti napoletano che in ballerina italiana di tutti Rai3 con la nuova stagione Sandri. Il racconto di quei fatti l’evoluzione del pensiero bellezza raccontati reti Rai dell’autunno della Rai, in “Imma Tataranni” i tempi. Al cinema l’8, il del suo appassionante drammatici dal 9 novembre su umano. Il giovedì in seconda dai canali Rai radio, televisione e sul web interpreta il giovane 9 e il 10 novembre e il 5 programma di divulgazione RaiPlay serata su Rai4 60 maresciallo che affianca dicembre su Rai1 scientifica 48 6 il sostituto procuratore 36 41 nelle indagini 20 30 14 RADIOCORRIERETV DIRETTORE RESPONSABILE www.radiocorrieretv.rai.it Capo redattore Grafica SETTIMANALE DELLA RAI FABRIZIO CASINELLI www.raicom.rai.it Simonetta Faverio Vanessa Penelope RADIOTELEVISIONE ITALIANA Redazione - Rai www.ufficiostampa.rai.it Somalvico In redazione Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Via Umberto Novaro 18 00195 ROMA Cinzia Geromino Antonella Colombo TUTTI I PROGRAMMI Numero 45 - anno 90 8 novembre 2021 Tel. 0633178213 Ivan Gabrielli Tiziana Iannarelli SONO DISPONIBILI SU RadiocorriereTv RadiocorriereTv radiocorrieretv
A tu per tu con Pacifico, Gino ed Eduardo Acciarino, I GEMELLI DI GUIDONIA grandi protagonisti dell’autunno della Rai, in radio, televisione e sul web. Conduttori del programma CHE BELLO ESSERE POP! di successo “Tre per 2” su Rai Radio2, con le loro imitazioni impeccabili hanno appena trionfato su Rai1 in “Tale e Quale Show” di Carlo Conti R agazzi, cominciamo col fare chiarezza su una que- stione fondamentale: non siete gemelli e non siete nati a Guidonia… GINO: Ma siamo fratelli e siamo nati a Caserta… Come nascono i “Gemelli”? EDUARDO: Avevamo un altro nome, Effervescenti naturali, ave- vamo già fatto le nostre esperienze, spettacolo e anche alcune cose televisive, poi siamo arrivati da Fiorello all’“Edicola Fio- re”… GINO: Lui ha cominciato a soprannominarci gemelli, a dire che venivamo da Guidonia (dove la famiglia Acciarino vive dal 1990), lo faceva spesso. E così quello che pensavamo fosse il nostro soprannome è diventato il nostro nome d’arte (sorride). PACIFICO: Con Fiorello c’è stato anche il tour, dove eravamo presenti come i Gemelli di Guidonia. Lì è finita la vecchia storia e ne è cominciata un’altra… EDUARDO: Siamo molto affezionati a questo nome perché ci ha portato bene, con i dovuti scongiuri… (sorride). GINO: Però all’inizio ci suonava un po’ strano, per abituarci c’è voluto del tempo. Veniamo quindi a Guidonia, città della quale tenete alto il nome… GINO: Guidonia ce l’abbiamo nel nome… (sorride). EDUARDO: Ci viviamo sin da piccoli, è la nostra città d’adozio- ne. PACIFICO: Dopo la prima puntata di “Tale e Quale Show” ci ha chiamati il sindaco con la promessa di vederci appena possibile per consegnarci una targa. EDUARDO: Un feedback cittadino non l’abbiamo proprio rice- vuto perché, a causa degli impegni lavorativi, a Guidonia ci sia- mo pochissimo. Sono però in molti a scriverci in rete, a partire dai gruppi social della città e questo fa molto piacere. “Tre per 2” è il nome del vostro show radiofonico in onda con successo dal 2019 su Rai Radio2. Dal punto di vista dei consumatori se c’è un “tre per due” uno di voi è in omaggio… PACIFICO: C’è l’offerta (sorride). EDUARDO: Si gioca sul fatto di essere noi tre per Radio2. La radio è un’esperienza bellissima e al tempo stesso una palestra, ci ha dato anche l’opportunità di scoprire cose di noi che non sapevamo, ci ha consentito di fare nascere dei personaggi, di giocare con la musica, con le parole, con i telespettatori…. 6 TV RADIOCORRIERE 7
GINO: Ma anche di fare emergere una vena ancora più comica, EDUARDO: Essere pop è bello… PACIFICO: Ascoltando Fiorello in “Viva Radio2”. Cosa dice il maestro Fiore delle vostre performance a “Tale e di testare un nuovo metodo di scrittura. Gli ascoltatori sono GINO: Cerchiamo sempre di fare il nostro e di farlo al meglio. EDUARDO: Lui è un po’ la nostra stella polare. Quale Show”? sempre stati numerosi, ma negli ultimi mesi, con la nostra par- PACIFICO: L’obiettivo, in tutto ciò che facciamo, è sempre quello GINO: Il sogno era quello di condurre un programma nostro, EDUARDO: Ci scrive tutte le settimane. Il sabato ci manda il tecipazione a “Tale e Quale Show”, c’è stato un crescendo. Loro di abbracciare tutte le fasce di pubblico. Siamo contenti quan- proprio su Radio2, la radio che dà spazio all’intrattenimento, report sulla nostra esibizione. Ci dice “siete grandi, mostruosi”, partecipano, fanno delle parodie pazzesche, si mettono in gio- do questo accade. alla comicità, alle gag, alla leggerezza. spesso ci ascolta anche in radio. co cantando, sono sulla nostra linea. GINO: Guarda la puntata in diretta il venerdì, o su RaiPlay il Ma la domanda vera e propria è un’altra, un difetto l’avete? Cosa vi ha insegnato Fiorello? sabato mattina… è super contento di tutte le imitazioni. Cosa state imparando del vostro pubblico? PACIFICO, GINO, EDUARDO: (risata corale). EDUARDO: Innanzitutto il ritmo. PACIFICO: Lo fa sempre con un pizzico di ironia e ci dà consigli EDUARDO: Che è particolarmente attento, informato, a partire EDUARDO: Se parliamo di gruppo alcune volte ci servirebbe per farci fare meglio. GINO: Ma anche come andare subito all’obiettivo per mante- dalle date, dalle informazioni storiche… un po’ più di faccia tosta, ci manca un po’ di malizia, che non è nere viva l’attenzione, così come calibrare la durata degli inter- PACIFICO: O dagli accenti… ovviamente la disonestà. Vi aspettavate un’accoglienza tanto calorosa da parte del venti, o capire quale sia il momento giusto in cui fare una cosa GINO: Mi capitò di dire Abàno Terme e non Àbano Terme e arri- PACIFICO: Quel pizzico di intraprendenza in più che serve in pubblico? durante un programma. PACIFICO: No, anche perché ci siamo trovati a fare qualcosa varono decine di messaggi, sempre in modo simpatico. È anche qualsiasi settore. PACIFICO: Abbiamo avuto anche l’onore e il piacere di assiste- che va al di là di ciò che solitamente facciamo. un pubblico equilibrato e collaborativo. GINO: Ma pensiamo che il nostro modo di essere possa anche re, e in piccola parte di contribuire, alla scrittura di alcune cose. GINO: L’imitatore del gruppo fino a poco tempo fa ero più io. essere apprezzato. Piacete molto al pubblico della famiglia, mamme e nonne in In un angolo, osservando, abbiamo cercato di fare nostri i se- In questo caso sono usciti benissimo anche loro, è stata anche primis. Avete la faccia da bravi ragazzi… Come nasce la vostra passione per la radio? greti della scrittura, del mestiere. una crescita del singolo. 8 TV RADIOCORRIERE 9
EDUARDO: La gente, a partire da chi non ci conosceva, si è affezionata subito a noi. Che consigli vi ha dato il vostro coach Antonio Mezzancella? PACIFICO: Lui è bravissimo. Per fare un esempio, penso alla no- stra imitazione dei Pooh. Il lunedì precedente la trasmissione non sapevo proprio dove andare a parare per fare la voce di Facchinetti, la tonalità potevo prenderla, ma non avevo quel tocco di Roby, che è caratteristico dei Pooh. Lui in quattro giorni mi ha dato consigli illuminanti che mi hanno aiutato a dare il colore necessario. Tra le tante performance ce n’è una a cui siete particolar- mente legati? PACIFICO: La prima, “Mille” di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti. GINO: Era la cosa più azzeccata, subito dopo l’estate, loro era- no i personaggi del momento. EDUARDO: Ci piace che il pubblico abbia visto tante sfaccetta- ture diverse, ha visto Il Volo, i Bee Gees, i Ricchi e Poveri. Siamo soddisfatti. Di solito un genitore è felice quando ha un figlio che diventa famoso, che succede in una famiglia in cui i figli famosi sono addirittura tre… GINO: I nostri genitori sono contenti, stiamo dando loro grandi gioie, l’ultimo periodo ha superato anche quelli precedenti. Ci sostengono sempre senza essere mai invadenti. EDUARDO: Sin dalle primissime cose che facevamo non si so- no mai messi in mezzo, hanno sempre avuto un approccio di- screto, vivendo con noi le gioie e le delusioni. Ci salutiamo con una novità in arrivo, a breve sarete protago- nisti di uno spettacolo teatrale che si chiamerà proprio “Tre per 2”, di cui Rai Radio2 sarà partner… PACIFICO: Il pubblico ritroverà tanti personaggi nati qui in ra- dio che faremo dal vivo… GINO: Partiremo il 2 dicembre dal Teatro Olimpico di Roma, con la regia di Mariano D’Angelo, e seguiranno altre date. Un buon motivo per venirvi a trovare in teatro? EDUARDO: Perché ci sono i Gemelli di Guidonia e perché c’è tutto, cercheremo di fare cose leggere, di divertire. GINO: Riproponendo anche qualche personaggio di “Tale e Quale”, avremo modo di mostrare al pubblico come nascono le imitazioni. Un gesto scaramantico prima di andare in onda? EDUARDO: Facciamo “Merda, merda, merda!” tutti e tre… PACIFICO: E ci si tocca il sedere, in radio come in Tv e a teatro. 10 TV RADIOCORRIERE 11
NOVITA’ UN PROFESSORE © Anna Camerlingo Da giovedì 11 novembre, in prima serata su Rai1, Rai1, Alessandro Gassmann veste i panni dell’insegnante che è anticonformista e rivoluzionario; Simone è rigido e non ha torna a Roma dopo anni di assenza per occuparsi di suo figlio la serie interpretata da Alessandro Gassmann e mai infranto le regole; è cresciuto in fretta perché il padre se Simone (Nicolas Maupas), quando la sua ex moglie si trasferi- ne è andato quando era ancora un bambino. Inizialmente con LA STORIA INIZIA COSÌ diretta da Alessandro D’Alatri. Una commedia in sce per lavoro a Glasgow. “Una serie diversa da quelle con cui lui Dante non ne combina una giusta. Non immagina, Simone, sei serate con Claudia Pandolfi, Nicolas Maupas, mi ero confrontato finora, in quanto le linee di narrazione si D che l’apparente leggerezza del padre nasconde un animo feri- Damiano Gavino, un viaggio singolare ed emozio- svolgevano tutte in una decisa orizzontalità: come un prezioso to, perché sul cuore di Dante gravano dei pesi di cui nessuno ante torna a Roma dopo anni per occuparsi tessuto composto da più fili – afferma D’Alatri – Il primo filo era nante tra generazioni sa, eccetto Virginia, sua madre. Qualcosa del suo passato che del figlio Simone, ma il ritorno è doloroso, già contenuto nel titolo: la figura di un professore, nello spe- ha condizionato la vita. Nonostante il passato o forse anche evoca in lui brutti ricordi. Fra Simone e il pa- D cifico di filosofia, con la qualità di essere fortemente empatico per quello, Dante si appassiona a Manuel (Damiano Gavino) la dre i rapporti sono tesi, in casa e in classe, ante Balestra, appena arrivato al liceo Leonardo Da e lontano dalle convenzioni. Il professore che tutti avremmo “pecora nera della classe”, ma anche il più incline alla filosofia, e a peggiorare le cose c’è anche la crisi che Simone Vinci di Roma, è un prof di filosofia anticonformista e sognato di avere. La filosofia, applicata alla realtà del vivere e cerca di occuparsene, ma la cosa destabilizza ancora di più vive con Laura, la sua ragazza. Per fortuna Virginia, la affascinante. Insegna in modo eccentrico il pensiero quotidiano era un’altra occasione imperdibile: costruiva, oltre Simone, che ha scoperto di essersi innamorato proprio di lui. nonna, si trasferisce da loro. A scuola invece Dante si dei grandi filosofi e aiuta gli allievi a ragionare con a meravigliose occasioni di riflessione, divertenti tonalità di Sarà Anita (Claudia Pandolfi), la mamma di Manuel, a interrom- ambienta subito, affascina la giovane prof di matema- la propria testa. Alcuni colleghi lo trovano irritante, ma grazie commedia e l’esplorazione di variegati sentimenti tra le gene- tica e prende a cuore Manuel, ragazzo ribelle ma bril- a lui Socrate, Nietzsche, Epicuro e gli altri grandi pensatori non razioni”. Il rapporto tra Dante e Simone non è facile. Il ragazzo, pere la scia delle conquiste. Dante infatti capisce che quello lante considerato un caso disperato. Quando Anita, la sono capitoli di polverosi manuali di filosofia, ma compagni infatti, attraversa un momento delicato dei suoi sedici anni; ha che si è creato tra lui e Anita non è mera attrazione e, anche madre di Manuel, nota Dante nel cortile della scuola di viaggio che aiutano a risolvere i piccoli e i grandi problemi da poco scoperto la propria omosessualità, e tutto vorrebbe se confusamente, intuisce che la più improbabile delle storie ne è colpita: i due si sono già incontrati. Ma in quale della vita. Nella serie diretta da Alessandro D’Alatri per Rai tranne che avere Dante in casa come padre e in classe come d’amore potrebbe rivelarsi la storia della sua vita e la chiave circostanza del passato? Fiction, in onda da giovedì 11 novembre in prima serata su professore. In effetti padre e figlio sono agli antipodi. Dante per affrontare finalmente il suo passato. 12 TV RADIOCORRIERE 13
Nella serie di Rai1 è il giovane maresciallo che ALESSIO LAPICE affianca il sostituto procuratore Imma Tataranni nelle indagini, uno dei personaggi più amati della fiction diretta da Francesco Amato e tratta dai romanzi di Mariolina Venezia. L’attore napoletano, apprezzato da pubblico e critica per le sue inter- pretazioni al cinema e in televisione, si racconta al RadiocorriereTv, parla del suo personaggio e del rapporto con gli spettatori: «Ricevere l’affetto del- le persone è la cosa più bella del mondo». Lunedì 8 e martedì 9 novembre in prima serata I l pubblico di Rai1 sta confermando il grande affetto per la serie, è soddisfatto? Quando parte la seconda stagione di una serie che ha avuto successo hai sempre la curiosità di vedere come il pubblico ti seguirà, se continuerà a volerti bene, a essere ap- passionato al racconto. Sapevamo che i fan di “Imma Tataran- ni” ci stavano aspettando, anche perché le richieste di quando sarebbero uscite le nuove puntate non mancavano, ma devo dire che è stato bello trovarli così numerosi, che continuano a seguirci. Sono contento. Cosa ha significato per lei ritornare su quel set? Ricordo molto bene il primo giorno di riprese, quando abbiamo rispolverato dalla sartoria gli indumenti di scena di Calogiuri. Sono entrato nel camerino e li ho ritrovati sul divano, è stato molto bello. Ho pensato: io e Calogiuri siamo tornati. È stato ancor più emozionante visto il momento che stavamo vivendo, perché lavorare ci ha dato la possibilità di sentirci autorizzati a poterci divertire facendo il nostro mestiere. Quando si ac- cendeva la macchina da presa avevamo tutti una grandissima voglia di lanciarci in quello che stavamo facendo. Che sentimento prova nei confronti del suo personaggio? A lui voglio molto bene, lo stimo tanto. Ha grande voglia di A CALOGIURI DIREI: dimostrare a questa sua dottoressa, che idolatra come un mito, una donna che ha quella sicurezza, quella forza, quella deci- sione che a lui mancano, di essere capace, nel suo mestiere, di fare un passo in più. Cerca sicurezza, ma vuole anche essere SBRIGATI! utile agli altri in tutti i modi. È un personaggio buono, puro, pulito, senza pregiudizi, Calogiuri è come una spugna, assorbe tutto quello che c’è intorno a lui, è una parete bianca che ha voglia di essere scritta in ogni sua parte. Una crescita, quella di Calogiuri, che in questa stagione ap- pare evidente… Cerca di acquisire capacità, ha voglia di apprendere attraverso il suo percorso. Ma lo fa sempre cercando di non calpestare il prossimo, di non spingere e urtare nessuno. Ha grandi premura 14 TV RADIOCORRIERE 15
e attenzione e questo lo rende raro. Mi piace che metta davanti Con Vanessa ho un rapporto di grande amicizia, di affetto sin- Come vorrebbe il suo futuro, personale e professionale? Da uomo del Sud che rapporto ha instaurato con Matera? a tutto il bene degli altri piuttosto che il suo. cero. Le voglio molto bene, è un’attrice straordinaria, ma anche Non sono abituato a pensare molto come sarò. Cerco di affron- Matera ha molto in comune con il mio Sud. Sono nato a Napo- un’amica molto bella e piacevole da frequentare fuori dal set. tare il presente, di viverlo, di provare a godermelo e a volergli li, dove vive ancora la mia famiglia. È una città ospitale, fiera, Se dovesse dare un consiglio al suo maresciallo per conqui- Abbiamo un rapporto sincero, vero, senza troppi filtri. bene il più possibile. La notizia più bella è che il futuro è tut- orgogliosa delle proprie tradizioni, la gente questa volta ci ha stare per davvero la dottoressa Tataranni, cosa gli direbbe? Gli direi… sbrigati Calogiuri, smettila di pensare così tanto, va to da scoprire, non so cosa accadrà, ma questo è benzina. Per accolto ancor più a braccia aperte anche perché, dopo la prima Come è cambiata la sua vita professionale con l’arrivo di “Im- bene tutto ma adesso mostra i tuoi sentimenti, fai qualcosa, il domani, come uomo, spero di mantenere sempre la stessa stagione, ci conosceva. Abbiamo sentito il calore dei materani, ma Tataranni”? non aspettare ancora. È vero pure che la dottoressa Tataranni è Le serie generaliste e più popolari sviluppano un processo curiosità o provare anche ad aumentarla. Credo che la curiosi- un affetto simile a quello di Napoli, dove può capitare che una una donna legata a un altro uomo, ha una famiglia, ma la verità più veloce di conoscenza e vicinanza alle persone. Avviene signora scenda in strada con il vassoio per offrire il caffè alla tà sia uno degli elementi imprescindibili di un essere umano, è che lui mette il bene altrui anche davanti alla propria sfera troupe. Penso sia una delle cose più belle del mondo, racconta con maggiore immediatezza rispetto a canali come il cinema, senza siamo una natura astratta. Ti insegna a conoscere, a ri- emotiva, personale, sentimentale, dove fa casini perché non sa anche per un discorso numerico. Mi capita spesso di ricevere una grande umanità, la facilità di trovare complicità anche con mai come comportarsi. Nel primo episodio ha tentato di fare spettare gli altri, ad ascoltare, a visitare nuovi posti ad acco- messaggi commoventi, cosa che mi fa molto piacere. È anche persone estranee. un passo avanti, ma non è andata proprio bene. gliere e ad amare tutto ciò che è diverso da te, ti permette di interessante vedere come il pubblico colga caratteristiche del conoscere lati della tua persona che non hai mai conosciuto. “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” è un appuntamen- Alessio Lapice e Vanessa Scalera di fronte a una pizza lonta- personaggio alle quali non avevo pensato, dimostrando gran- ni dal set… di cosa parlano… de affetto nei confronti di ciò che facciamo. Il nostro mestiere Ogni essere umano ha la fortuna di scoprirsi attraverso gli al- to imperdibile per moltissimi italiani, come vede le puntate? Durante le riprese ci è capitato spesso di raccontarci la gior- si fa per il pubblico. Ricevere l’affetto delle persone è la cosa tri, da soli non accadrebbe nulla. Anche per questo l’aspetto di Divano, telecomando, Rai1, amici con i quali condividere sorrisi nata, aneddoti divertenti o delle nostre cose un po’ più private. più bella del mondo. Calogiuri-spugna mi piace moltissimo. ed emozioni. 16 TV RADIOCORRIERE 17
GUARDANDO SERIE TV Rai2 propone la seconda stagione diretta da Milena Cocozza e Ivan Silvestrini, ambientata nel carcere minorile napoletano. Con Carolina IL MARE FUORI Crescentini, Carmine Recano, Valenti- na Romani, Nicolas Maupas, Mas- similiano Caiazzo. Da mercoledì 17 novembre in prima serata L ’Istituto di detenzione minorile di Nisida a Napoli è un’interruzione di tempo e spazio per i ragazzi che nel pieno della loro giovinezza si sono rivelati pericolosi per la società in cui vivono. Qui dentro, nel vuoto provocato dallo sradica- mento dal loro ambiente familiare e sociale, hanno modo di capire chi sono stati, chi sono e chi vorranno essere. Il primo passo da fare per compiere questo percorso è conoscere la famiglia da cui provengono e capire quella verso la quale tendono. Nella seconda stagio- ne di “Mare Fuori”, la serie nata da un’idea di Cristiana Farina e di Maurizio Careddu, diretta da Milena Cocozza e Ivan Silvestrini, in onda su Rai2 dal 17 novembre, ogni detenuto si tro- va di fronte, come uno specchio, la propria fa- miglia, e verrà chiamato a compiere una scel- ta. Seguirne le orme o rinnegarle? Troveremo nuovi personaggi che faranno il loro ingresso nell’IPM, come Kubra, una ragazza di origini nigeriane colpevole di matricidio. O Sasà, un ragazzino arrestato per violenza carnale, un reato che è convinto di non aver compiuto. Le nuove puntate vedono ancora una volta pro- tagonisti i ragazzi rinchiusi nell’istituto, ma è fuori da queste mura che si indaga per cercare i veri responsabili dei crimini compiuti dai gio- vani detenuti, perché quando un minorenne sbaglia ci sono sempre degli adulti colpevoli. Nella serie coprodotta da Rai Fiction e da Pi- coMedia ritroveremo Carolina Crescentini (La direttrice dell’IPM), Carmine Recano (il coman- dante della polizia penitenziaria) e ancora Valentina Romani (Naditza), Nicolas Maupas (Filippo Ferrari), Massimiliano Caiazzo (Car- © Sabrina Cirillo mine Di Salvo), Ar Tem (Pino O’Pazzo), Matteo Paolillo (Edoardo Conte). 18 TV RADIOCORRIERE 19
IN ANTEPRIMA AL CINEMA Il primo film mai realizzato sulla vita della più grande balle- rina italiana di tutti i tempi. Con Alessandra Mastronardi e la regia di Emanuele Imbucci. Nelle sale l’8, il 9 e il 10 novembre e il 5 dicembre in onda su Rai1 U n film che racconta la vita, la carriera e le emozioni di una delle artiste italiane più amate di tutti i tempi, Carla Fracci. Un talento CARLA, straordinario, apprezzato e applaudito nel mondo, una donna capa- ce di esprimere una femminilità sempre all’avanguardia. Dalla Scala di Milano ai più prestigiosi palcoscenici del Pianeta, Carla ha portato la danza al livello più alto. Al cinema l’8, il 9 e il 10 novembre e il 5 dicembre in prima serata su Rai1, il film è liberamente ispirato all’autobiografia “Passo dopo pas- so – La mia storia” e ripercorre il cammino umano e professionale di un’icona STELLA della danza mondiale, che nel 1981 il New York Times non stentò a definire “prima ballerina assoluta”. La macchina da presa del regista Gabriele Imbucci ci fa conoscere Carla bambina nell’immediato dopoguerra, quindi adolescente e giovane donna nella Milano degli anni ‘50-’60. Poi l’ascesa al successo e la difficile scelta di diventare mamma in un momento cruciale della sua carriera. Istinto, passione e sfida, sono gli elementi che portano Carla Fracci alla con- della danza sacrazione internazionale. “Ho cominciato a leggerne l’autobiografia e vi ho ritrovato la figura forte e determinata che mi aspettavo – afferma il regista Emanuele Imbucci – ma anche i sorprendenti ricordi di una tenera bambina sfollata in campagna per i bombardamenti, che già riusciva a cogliere nella natura i primi elementi dell’armonia, quell’equilibrio, che l’avrebbe ispirata lun- go tutto il suo percorso”. Realizzato con la consulenza della stessa Carla Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, il film, coprodotto da Rai Fiction e Anele, ha per protagonista Alessandra Ma- stronardi ed è stato girato tra Roma, Orvieto e Milano. Nel cast Stefano Rossi Giordani, che veste i panni di Beppe Menegatti, Paola Calliari (Ginevra Ande- gari), Euridice Axen (Esmee Bulnès), Léo Dussollier (Rudolf Nureyev), Valentina Romani (Anita Spelta). “Carla Fracci è stata una donna che ha raccolto innume- revoli successi, attenta al rapporto col suo pubblico, ma che ha saputo sempre difendere l’indipendenza delle proprie scelte – prosegue il regista – così, con la salda volontà di mettere alla luce un bambino mentre era al culmine della carriera, in contrasto col mondo del balletto dell’epoca che vedeva impossibile il binomio ballerina – madre, compie un gesto di grande coraggio e di eman- cipazione, che mostra tutta la modernità di questo grandissimo personaggio”. Tra le location scelte per le riprese, uno dei templi mondiali dell’arte, il Teatro alla Scala. “Ringraziamo il teatro, il sovrintendente, per averci dato questo me- raviglioso set – afferma Maria Pia Ammirati, direttore di Rai Fiction – Il nostro film racconterà una vera e propria vita vissuta, la vita di una donna straordi- naria che ha calcato per più di 50 anni un palcoscenico mondiale. Carla Fracci è tra le artiste che hanno varcato qualsiasi soglia. Il regista, la protagonista, il cast, sono riusciti a cogliere qualcosa di particolare di Carla. Non vedremo sono un’artista, ma una donna che è stata capace di sconfiggere un pregiu- dizio sostanziale, ossia che una ballerina non potesse essere una donna, che una donna non possa essere un’artista, mostrando come queste due anime si possano invece fondere in maniera spettacolare”. Con “Carla” la sala del Pier- marini si appresta dunque a ospitare, ancora una volta, un’artista il cui nome è da sempre sinonimo di sogno e la cui arte è divenuta leggenda. Le musiche del film sono scritte da Pasquale Catalano (Edizioni Curci – Rai Com). 20 TV RADIOCORRIERE 21
PASQUALE CATALANO Per Carla, MUSICHE CHE APPARTENGONO AL SEMPRE la leggerezza e la grazia che la contraddistinguono. Tantissimi dinari, spesso sottoutilizzate. Noi italiani abbiamo una marcia Sono un onnivoro. Escludo il jazz perché non mi appartiene, elementi umani sono nel film. Carla era una donna moderna in più. dal metal alla musica elettronica ascolto tutto. Sono nato con ed è per questo che con le musiche sono sempre rimasto fuori l’hard rock e il punk e la fortuna della mia generazione è che Lei ha studiato pianoforte, chitarra e violino. Come è diven- dal contesto storico, infatti non ce ne sono che richiamano il non avevamo i maestri e ci siamo intrisi di qualsiasi cosa. Siamo tato poi compositore? passato, bensì musiche che appartengono al sempre. stati un po’ i primi ad attraversare gli stili senza la presunzione Ho unito due strade: la passione per il cinema che avevo sin di scrivere musica colta. Quanto tempo ha impiegato a scrivere tutti i brani della co- da ragazzino e ancora non smetto, tant’è che guardo un film al lonna sonora? giorno, e quella per la musica, perché era la cosa che mi veniva La musica metal e la musica classica però hanno un filo con- Esce l’8 novembre in digitale la colonna sonora più facilmente. Ad un certo punto le ho unite facendo teatro e Diversi mesi. Il lavoro è durato tra i sei e i sette mesi. Non è duttore spesso unico… originale del film “Carla”, edita da Edizioni Curci e facile e chi afferma il contrario fa cose superficiali. poi il cinema. Ho iniziato con Paolo Sorrentino e poi è diventato Certamente, hanno dei punti di contatto. In alcuni momenti, RaiCom. Il compositore ci racconta come le ha dato il mio lavoro. ad esempio, si possono ritrovare nei virtuosismi che sono quel La musica è stata eseguita e registrata da musicisti e tecnici vita e ci ricorda il grande talento dei musicisti e Ha firmato diverse colonne sonore di film e si è aggiudicato momento di grandezza, di sublimità dello strumentista, che italiani… numerosi riconoscimenti internazionali. Ma qual è la soddi- non è più un esecutore ma un musicista che riesce ad arrivare dei tecnici italiani Questa è una cosa alla quale tengo tanto. Faccio parte di un’as- sfazione più grande quando riguarda un film con le sue mu- ad una specie di situazione di nirvana, ad entrarci. Al di là degli sociazione di compositori di musica per film il cui presidente stili, si arriva a una sublimità che lega tutti i musicisti. Nel metal I è ancora Ennio Morricone, che è quello che ci ha battezzati. siche? Vedere che all’interno del film la mia musica ha espresso qual- succede tanto. l film racconta il percorso umano e professionale di Siamo più di cento musicisti. Vorrei che, come una volta, si tor- cosa che non arrivava con la recitazione o con le immagini e il Qual è la colonna sonora della sua vita? un’icona della danza mondiale. Come ha dato vita alla nasse a registrare in Italia con delle orchestre stabili. Ormai montaggio. Quindi, il fatto di diventare un elemento emotivo colonna sonora? c’è l’elettronica, ma ci tengo molto a dire che la nostra catena Non lo so, veramente, ma posso citare le colonne sonore che e semantico in più. Per quanto riguarda la musica, sentire a Carla ci ha lasciato durante la lavorazione del film ed è comprende, dopo di noi, almeno il lavoro di altre quaranta per- sono state per me le più importanti nella storia del cinema, che distanza di quindici anni o più, che la mia musica è utilizzata stata molto dura per noi, ma ha avuto modo di ascoltare an- sone. Noi italiani siamo quelli che esportiamo talenti musicali ne hanno cambiato il modo di vederlo e di farlo. Una è quella all’interno di un’altra cosa perché diventata un pezzo della me- che la colonna sonora. La danza classica è un terreno molto in continuazione ed è una cosa che non si sa. Ad esempio, da del “Terzo Uomo” con Orson Welles, le altre sono di Morricone moria delle persone. Non mi interessa la fama, non la rincorro, scivoloso, dove la musica ha i suoi tempi. Io volevo uscire da poco, un italiano, dopo diciassette anni, ha vinto il “Premio Pa- con “Un pugno di dollari” e “Indagine su un cittadino al di sopra ma la soddisfazione di sapere che ciò che ho inventato, appar- una dimensione puramente classica e volevo che emergessero ganini”. Ci sono cose che non fanno notizia, eppure gli italiani di ogni sospetto”. Poi, se devo aggiungerne una quarta, è “I mi- tiene a tutti. due lati: la modernità di questa donna, rispetto anche ai suoi quest’anno si sono affermati in tutti i concorsi internazionali steri del giardino di Compton House”. Sono secondo me le più tempi all’interno di un mondo fatto di regole e convenzioni, e che ci sono. Io mi trovo di fronte a persone con talenti straor- Lei che musica ascolta? importanti, ma anche le più belle che siano mai state scritte. 22 TV RADIOCORRIERE 23
Il protagonista de “Il bambino nascosto”, SILVIO ORLANDO film diretto da Roberto Andò nelle sale dal 3 novembre, racconta l’incontro con il suo personaggio, un insegnante di pianoforte che vive in un quartiere popolare di Napoli, e con il giovane Giuseppe Pirozzi, che nella pellicola interpreta Ciro, il figlio di un camorrista intenzionato a sfuggire a quello che sembra essere un destino segnato C ome è stato coinvolto in questo progetto? Quando Roberto Andò e il produttore Angelo Bar- bagallo mi hanno mandato il copione l'ho letto e subito dopo li ho chiamati e ho risposto "io ci sono". Non capita molto spesso in una carriera di avere a disposizione un personaggio ricco e sfaccettato come quello che mi veniva offerto. Chi è il Gabriele Santoro che interpreta e che cosa gli accade in scena? Si tratta di un professore di musica sessantenne molto colto e molto solitario che appartiene a un ceto alto borghese anche se lo ha ripudiato, insegna al Conservatorio e vive in un palazzo alla Sanità, in un appartamento al piano inferiore di quello di una famiglia camorrista. Il divario enorme tra il professore eru- dito, che vive in una sua dimensione artistica, e una famiglia di malavita che abita al piano di sopra, è il cuore del film che viene raccontato portando in scena un punto di vista borghese all'interno del cuore pulsante della città. Santoro è andato a vivere nel difficile quartiere della Sanità rintanandosi lì dopo aver rifiutato il ceto sociale da cui proviene, e spia la vita di quella specie di formicaio brulicante in un luogo dove si può nascondere e restare il più inosservato possibile, un contesto che non prevede la sua presenza in cui lui può essere e restare invisibile, un semplice spettatore di quello che succede. L'irruzione in casa di Ciro, bambino in fuga per motivi mi- steriosi che si chiariranno col tempo, gli rivoluziona però la vita… GABRIELE SANTORO? Sì, come spesso accade, certi processi di autoisolamento porta- no quasi sempre con loro qualcosa di autolesionistico: la vita del professore si riduce a pochissime cose quali gli esercizi al pianoforte, la lettura dei suoi poeti preferiti, il rapporto sem- pre più disincantato con i suoi allievi, quelli a cui dovrebbe LO ASPETTAVO DA TEMPO trasmettere la sua arte. Non è un musicista qualsiasi, è mol- to dotato, ha rischiato di diventare un virtuoso del pianoforte, è reduce anche da questo ulteriore fallimento per cui il suo rinchiudersi in una specie di bozzolo lo ha visto inaridirsi nel tempo nei rapporti con l'esterno. Il fulmine a ciel sereno del © Lia Pasqualino ragazzino che gli si rifugia in casa con la sua disperazione, l'ir- 24 TV RADIOCORRIERE 25
ordinaria come se quello dovesse diventare inevitabilmente il Quanto ha contato per lei tornare a recitare a Napoli? suo mestiere. È un bambino spensierato ma pieno di pensieri, A eccezione di "Polvere di Napoli" di Antonio Capuano, che ave- ragionamenti: un piccolo operaio della vita. Tornando al tipo di vo interpretato molti anni fa, curiosamente non ho girato tanti rapporto creatosi direi che è stato di grande fiducia reciproca, film nella mia città e sulla mia città, ma questa volta c'è stata come quella che si crea con un fratello maggiore o un padre. l'occasione di descriverla da un punto di vista forte e inedito. Che tipo di rapporto si è ricreato con Roberto Andò dopo la Non ci sono al mondo molti luoghi come Napoli dove si possa vostra esperienza in teatro di qualche anno fa con "Il dio del- raccontare la storia della compresenza di un erudito musicista la carneficina" di Jasmina Reza?" nello stesso condominio di una famiglia camorrista, altrove la È il regista ideale per un interprete, ha idee molto precise e situazione sarebbe poco credibile. Il popolo non è mai anda- chiare ma mai rigide, è sempre molto "in ascolto" di quello che to via dal centro storico ma lo presidia, è questa la sua vera dicono i suoi attori. Ho avuto la sensazione di costruire il film eccentricità che ne rende pienamente il fascino: i turisti che un po' insieme a lui grazie alla sua forte capacità di essere ac- arrivano ne ammirano i monumenti e quanto c' è di più tipico e cogliente e aperto e alla sua grande onestà intellettuale. Ro- caratteristico, ma sono affascinati proprio dal constatare come berto non ha sentito nessun tipo di quella inquietante seduzio- e quanto il popolo viva la metropoli dal suo interno. Ultima- ne verso il male e la malavita che è molto radicata nel cinema mente un po' tutte le città tendono a creare o a ricreare un e nella fiction di oggi, il suo è un punto di vista borghese molto centro storico che è una sorta di museo all'aperto, ma senza forte, così come lo può essere comunque uno sguardo su Na- vita vera al suo interno. Napoli è l'unico luogo in cui il popolo poli. È un intellettuale palermitano che negli scorsi decenni ha presidia con forza il suo nucleo originario con tutte le sue luci, vissuto le fasi atroci della violenza della mafia e perciò, sotto questo punto di vista, è come se fosse in qualche modo "vac- ombre, contraddizioni e pericolosità. Va sottolineato come il cinato": pur conservando uno sguardo di grande pietà umana nostro film sia molto meno intimista di come appare, ma ab- verso le persone, la seduzione del male non la sente affatto e bia invece una sua tesi politica molto forte, incentrata su una questo mi è piaciuto molto, è un atteggiamento che condivido riflessione: come sia possibile spezzare la catena di violenza pienamente e che ci ha reso subito molto complici. quando viene tramandata dai genitori ai figli. ruzione di questa sorta di scheggia impazzita, lo chiama alla parte di Ciro ed è stato naturale che, oltre alla pagina scritta, ci responsabilità nei suoi confronti e col tempo, per uno strano fosse un'ulteriore parte di "scrittura scenica", sia pure minima, e processo, proprio lui che dovrebbe salvare il bambino ne viene in un ambito molto preciso. Roberto Andò aveva a disposizione a suo modo salvato perché, prendendosi a cuore la sua sorte, un attore di cui si fidava e un ragazzino di talento, anche se ritorna a provare emozioni, a vivere, e forse anche a essere un alle prime armi, e non abbiamo mai rinunciato a farci sorpren- artista. dere da quello che ci arrivava sul set, dall'estemporaneità di un bambino molto dotato, portatore di un mondo che un adulto Che cosa l'ha fatta amare il suo Gabriele Santoro? crescendo ha ormai dimenticato. È un personaggio che aspettavo da tempo, mi è apparso com- pleto nel suo essere molto "giocato" anche sui silenzi, nel mio Come ha interagito con il suo giovane partner? lavoro ho notato come si tenda a sopravvalutare la parola, La nostra è stata una scoperta reciproca, abbiamo avuto la for- mentre invece i silenzi e le pause contengono spesso più verità tuna di girare in sequenza, seguendo ogni giorno l'iter narra- e ti permettono di raccontare molto di più. Santoro vive da solo tivo del copione: nel nostro dramma da camera il blocco delle ed è molto introverso e viene fuori quindi un forte contrasto scene ambientate in quel palazzo, che è uno dei protagonisti tra la sua introspezione e la furia disperata e violenta della della storia, rappresenta circa l'80 per cento del racconto. Come vita che pulsa fuori dalla finestra e dalla porta del palazzo in accade solo in rare occasioni magiche quello che succedeva ai cui lui vive. Confrontarmi con un una simile occasione ha rap- personaggi nel corso del film si ripeteva anche per noi sul set: presentato una fantastica opportunità che mi ha consentito di Giuseppe, che all'epoca delle riprese, un anno fa, aveva 11 anni attingere a tutto quello che ho imparato negli ultimi anni, por- e si dimostrava già molto dotato per la recitazione, si è rivelato tandomi in qualche modo a "restituirlo" in scena. imprevedibile, come accade sempre per i bambini, e così quello che succedeva al suo personaggio in scena si ripeteva nella Il copione è stato osservato e rispettato rigidamente o c’è nostra vita sul set e ci costringeva a una sorta di flusso vitale stata anche la possibilità di inventare qualcosa sul set? all'interno del racconto: questo bambino molto particolare ha Per quanto accurata e credibile fosse la sceneggiatura, non era portato un inedito elemento di vita e di vitalità. Suo padre fa facile prevedere "a tavolino" il rapporto di complicità che sareb- il regista e lui quindi sapeva che cosa volesse dire stare su un © Lia Pasqualino be nato tra me e il piccolo Giuseppe Pirozzi che interpreta la set, ma allo stesso tempo lui portava con sé una passione stra- 26 TV RADIOCORRIERE 27
IL MIGLIOR INGREDIENTE? Tutti quelli buoni. Il cioccolato è la materia prima, come l’uovo, DOLCE QUIZ lo zucchero e la farina. Il cioccolato piace a noi, ma anche molto alla gente. L’AMORE CHE CI METTIAMO DENTRO Ernst Knam e Alessandra Mion (Frau Knam) Il dolce molto spesso si mangia in compagnia, è un bel mo- mento per stare insieme… sono i pasticceri del programma condotto da Stare insieme è sempre un bel momento. Il dolce può partire Alessandro Greco, in onda il sabato alle 12,00 su Rai2. dalla colazione, si può mangiare dopo il pranzo o nel pomerig- In questa intervista ci raccontano come procede la gio. Insomma, lo possiamo mangiare sempre. Anche prima di nuova avventura televisiva e ci danno consigli andare al letto, un buon cioccolatino aiuta. e suggerimenti per i dolci autunnali Panettone o pandoro? Christstollen, il dolce natalizio tedesco. Noi lo produciamo. Ernst Knam Frau Knam C ome sta procedendo questa nuova avventura televisiva in “Dolce Quiz”? Come vive questa avventura televisiva insieme a suo marito? Bene, è un programma molto dolce, atmosfera bellissima Molto bene nel senso che ero un pochino timorosa inizialmen- sul set. Sono molto contento. te, ma poi mi è piaciuto stare all’interno dello studio televisivo. La sicurezza me l’hanno trasmessa mio marito e Alessandro Com’è stato l’incontro con Alessandro Greco? Greco, due riferimenti per me, che mi hanno incoraggiato in Bellissimo. Una persona speciale, molto umana, una persona amica questa avventura. e con grande conoscenza. Sa fare molto bene il suo mestiere. Il dolce ci rende felici? Ha aperto la sua pasticceria 29 anni fa. Cos’è sempre uguale nelle Ci cambia anche l’umore. Il cioccolato può cambiare addirittura sue creazioni? la giornata e fa tornare il sorriso. L’amore che metto dentro. Che dolce autunnale vuole consigliare ai nostri lettori? Come è nata la passione per la pasticceria? In autunno mi piace fare i biscotti speziati o quasi natalizi. Can- A quale bambino non piacciono i dolci? Da noi i dolci li abbiamo nella, cioccolato e spezie in genere. Poi mi viene in mente il sempre mangiati, in Germania era una tradizione. Già a novembre frangipane con una base di frolla e la crema alle mandorle, si preparano i biscotti per Natale. Il nostro è un bellissimo mestiere, magari con i marroni o con le nocciole. Qualcosa insomma di perché creiamo cose con materie eccellenti. autunnale, anche come colori. Dove ha iniziato la sua esperienza? Qual è la cosa più difficile da imparare nella pasticceria? Ho iniziato dopo la scuola con l’apprendistato. Leggevo libri, ho fatto Più di una. La prima cosa il metodo, quindi l’organizzazione, esami, ho imparato tutte le basi, i fondamenti. la lettura della ricetta e la pesatura degli ingredienti e cosa si fa prima e cosa si fa dopo. In generale anche i tempi di riposo Come è cambiata la pasticceria? sono importanti, le temperature, come montare la panna. So- Prima la pasticceria era pesante e barocca, oggi conosciamo meglio no davvero tante cose da imparare come base. Ci vuole tanto le materie prime e le nuove tecniche e tecnologie da applicare. Io esercizio. cerco sempre di tirare fuori il gusto, non gli zuccheri. Il dolce oggi deve essere leggero, è sempre l’ultimo piatto che mangiamo e deve Come si fa a tagliare una millefoglie senza romperla? essere gustoso e molto molto buono. E’ quasi impossibile. A me piace tantissimo, ma non la chiedo mai al ristorante proprio per l’imbarazzo di tagliarla. Però pos- L’ultimo, ma quello che attendiamo di più… siamo cercare di tagliarla con un coltello seghettato. Oppure, Certo, e può anche rovinare una cena perché è quello che ricordiamo mi insegna mio marito, dovremmo cercare di fare con la for- anche di più. chetta un taglio netto perpendicolare per rompere un primo Che sensazione le arriva quando la chiamano “il re del cioccolato”? pezzo. Non provo nulla. Dieci anni fa per la prima volta feci televisione e Qual è il vostro ingrediente segreto di coppia? mi attribuirono questo titolo al quale ero contrario. Non sono per i Quello che dovrebbe essere di tutti. Alla base c’è l’affetto con titoli, ho già un nome e un cognome. Non è l’abito che fa il monaco. ©Andrea Maria Falzone il quale si risolvono tutti gli attriti, ci si viene incontro e ci si Qual è il suo ingrediente preferito, a parte il cioccolato? supporta. 28 TV RADIOCORRIERE 29
antichi resti del genere Homo trovati in Europa, e alle tracce di NUOVA STAGIONE DNA preistorico, è possibile ricostruire la storia dei nostri pro- genitori e provare a capire perché di tante specie umane alla fine ne è rimasta soltanto una: la nostra. Mario Tozzi indagherà su quello che potrebbe essere il primo omicidio documenta- SAPIENS, to della storia umana. E visiterà anche la grotta di Chauvet, in Francia, una sorta di cappella Sistina del passato, e la grotta di Lamalunga, nella zona di Altamura (BA), dove si trova il più antico Neanderthal d’Europa, filmato e raccontato per la prima un solo Pianeta volta in conduzione. Infine, una delle più recenti e straordina- rie scoperte nel campo dell’evoluzione umana: in esclusiva, il programma “Sapiens” nella Grotta Guattari al Circeo nel Lazio, dove sono stati appena trovati resti degli ultimi Neanderthal, risalenti ad un’epoca vicina alla loro scomparsa sul pianeta. Nella seconda puntata Mario Tozzi, dalla montagna del Monvi- Sabato 13 novembre alle 21.45, Mario Tozzi torna so, il Re di Pietra, la più alta delle Alpi Cozie, racconterà l’appas- sionante storia meno conosciuta della conquista dell’Everest. su Rai3 con il suo appassionante programma di Per scoprire che le montagne si differenziano non tanto per divulgazione scientifica. Uomini, montagne, fiumi, l’altezza, come pensano i Sapiens, ma per la loro formazione. pietre, la nostra Terra protagonisti dei sei ap- Le montagne, infatti, sono antichi fondali oceanici e nascono, puntamenti. Nella prima puntata un’indagine sui vivono, si muovono… e muoiono. Con la terza puntata Mario Tozzi torna alle sue origini con il nostri antenati, con un’esclusiva visita nella Grotta racconto del motore Terra: dai Bagni di San Filippo (SI) Mario Guattari al Circeo nel Lazio, dove sono appena sta- Tozzi inizia la sua indagine sul centro della Terra, che è in parte ti trovati resti degli ultimi Neanderthal, risalenti ancora un mistero. Da Larderello (PI), primo luogo al mondo ad un’epoca vicina alla loro scomparsa dove si è sfruttata l’energia rinnovabile e pulita della Terra, la geotermia diventa una chiave per capire quale può essere il nostro equilibrato rapporto con il pianeta. M Sempre in Toscana, nella quarta puntata, saranno protagoniste ario Tozzi e le sue incursioni nel passato, nel pre- le pietre: attraverso un viaggio nei luoghi più famosi di Firenze, sente e nel futuro della vita dei Sapiens saranno e a un documentario sulla Grande Storia della Francia, Mario di nuovo in prima serata su Rai3 a partire sabato Tozzi andrà alla scoperta delle ragioni per cui le città e le nazio- 13 novembre alle ore 21.45. “SAPIENS – un so- ni sono lo specchio delle pietre di cui sono fatte. lo pianeta” tornerà ad appassionare un pubblico sempre più attento e desideroso di capire fenomeni complessi attraverso E poi ancora: un giorno nella vita della Terra. Come si modifica e quell’approccio diretto e immediato alla divulgazione scienti- si trasforma il nostro pianeta ogni giorno che passa: dai vulcani fica che da sempre contraddistingue il lavoro di Mario Tozzi. Ci alle piante, dai terremoti agli animali e ai Sapiens che modifica- sono mai stati altri uomini, prima di noi? E, se sì, che fine hanno no l’ambiente. Con Tozzi tante dimostrazioni ed esperimenti per fatto? L’aspetto più importante delle montagne è davvero la comprendere i fenomeni che tengono in vita il nostro pianeta. loro altezza? O piuttosto sapere che un tempo erano il fondo di Nella puntata che chiude questo primo ciclo, Mario Tozzi, do- vecchi oceani e cha hanno percorso decine di chilometri prima cumentando per la prima volta luoghi del sistema delle acque di fermarsi? La Terra può essere considerata una macchina? E del Colle Palatino di Roma mai svelati al pubblico, racconterà il suo calore ha davvero creato la vita? Qual è la nostra grande le tappe fondamentali del rapporto dei Sapiens con l’acqua: dal storia? Quella delle gesta eroiche o quella delle pietre e dei fiume Isar, affluente del Danubio, all’africano Okawango, che materiali che le hanno rese possibili? Questi sono solo alcuni scorre nell’Africa sud-occidentale; dai numerosi corsi d’acqua degli interrogativi sui quali si concentrerà la quarta stagione di della Nuova Zelanda al fiume Colorado e ai ghiacciai della Nor- “SAPIENS – un solo pianeta” approfondendo, conducendo ra- vegia, per un viaggio intorno al mondo alla scoperta dell’ele- gionamenti, provocando reazioni e ponendo interrogativi con mento naturale per eccellenza. i quali i Sapiens dovranno, prima o poi, fare i conti. Sempre da “SAPIENS – un solo pianeta”, da un’idea di Mario Tozzi, Giovanna un angolo visuale differente e spesso sorprendente. Ciorciolini e Riccardo Mazzon, è un programma di Mario Tozzi, Il nuovo ciclo di puntate si aprirà con un’indagine eccezionale Alberto Puoti, Fosco D’Amelio, Giuseppe Giunta, Elisabetta Mari- © Assunta Servello sugli antenati dell’Homo Sapiens realizzata presso il sito ar- no, Riccardo Mazzon, Fabio Roberti e Stefano Varanelli. La Regia cheologico di Atapuerca nel nord della Spagna. Grazie ai più è di Luca Lepone. Produttore esecutivo Mara Querenghi. 30 TV RADIOCORRIERE 31
SERVIZIO PUBBLICO LA SETTIMANA la cooperazione. Stefano Mancuso è docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Firenze e diret- DEI #MAESTRI tore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. Nella seconda parte della puntata la professoressa Gabriella Turnaturi, già ordinaria di sociologia all’Università di Bologna, ci parlerà “dell’importanza delle emozioni nella nostra vita e dell’influenza del contesto sociale sul modo che abbiamo di manifestarle”. Il programma di Edoardo Camurri è in onda dal lunedì GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE – GENTILE E GIANNINI Nella prima parte ci chiederemo “come sta la democrazia?” Co- al venerdì alle 15.25 su Rai3 me è cambiato il rapporto tra i governanti e le masse duran- e alle 17.50 su Rai Storia te il XX secolo attraverso le figure carismatiche di Charles De Gaulle e John Kennedy. Per comprendere come si sono evolute le forme di costruzione del consenso fino a Trump e Macron, sarà con noi Emilio Gentile, lo storico e accademico dei Lincei. Nella seconda parte della puntata Cinzia Giannini, Direttore dell'Istituto di Cristallografia del Consiglio Nazionale delle Ri- cerche e Presidente della Società Italiana di Luce di Sincrotro- ne, spiegherà che “cos'è e perché è così importante lo studio dei cristalli oggi grazie ai microscopi a raggi X”. La verifica della struttura cristallina, infatti, garantisce che il collagene da usare LUNEDÌ 8 NOVEMBRE – VITALE E CINELLI MARTEDÌ 9 NOVEMBRE – BOELLA E VELARDI gender gap che ancora persiste in campo informatico e quali per riparare tessuti umani sia davvero compatibile con il nostro Nella puntata di oggi la slavista Serena Vitale ci guida sulle “Chi sono le imperdonabili? Milena Jesenká, Etty Hillesum, Ma- le prospettive di cambiamento della presenza delle donne in organismo. “tracce del diavolo, sulla presenza del demoniaco nella cultura rina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo sono cin- questo settore”. russa”. Dall'influenza del Faust di Goethe alle leggende popo- que figure fondamentali del Novecento”. Scrittrici, poetesse, lari per circa due secoli: da Gogol a Dostoevskij, da Sologub a pensatrici, giornaliste, queste donne, mediante un uso della MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE – MANCUSO E TURNATURI VENERDÌ 12 NOVEMBRE – MESSINA E LORENZONI Bulgakov il diavolo, i demoni sono ovunque. Perché? Serena parola coraggioso e consapevole, hanno raccontato i dubbi e le Il botanico Stefano Mancuso ci aiuterà a “capire come funziona Nella puntata di oggi la storica dell'arte Maria Grazia Messina, Vitale è slavista e scrittrice, ha insegnato lingua e letteratura angosce di un secolo scosso da due guerre mondiali. Con Lau- il mondo delle piante che può aiutare il genere umano a risol- già professoressa nelle università Ca' Foscari di Venezia e di Fi- russa all'Istituto Orientale di Napoli e all'Università Cattolica ra Boella, professoressa di filosofia morale all’Università degli vere i propri problemi, anche quelli più complessi”. Il mondo renze, ci racconta “come l'eros ha attraversato un secolo di arte di Milano Studi di Milano, approfondiremo in particolare il percorso e le vegetale è una storia di straordinario successo dal punto di contemporanea: da Marcel Duchamp a Jeff Koons”. Un viaggio Nella seconda parte di questa puntata Ilaria Cinelli, membro opere di Milena Jesenská, autrice di alcuni intensi reportage vista evolutivo e rappresenta la stragrande maggioranza degli tra avanguardie storiche e nuove tendenze dell'arte che ha co- esperto della Aerospace Medical Association e già comandante che anticipano la minaccia nazista arrivando poi fino a docu- esseri viventi. Le piante non solo hanno vere e proprie capacità me centro l'altro da noi. senior di missioni di simulazione marziane, spiega “quali sono mentare, a rischio della vita, l’invasione della Cecoslovacchia cognitive, ma la loro organizzazione, il loro modo di scambiare Nella seconda parte di questa puntata il maestro di scuola ele- le competenze e le abilità richieste oggi per diventare astro- da parte delle truppe di Hitler. informazioni e collaborare le rendono un esempio in grado di mentare Franco Lorenzoni, fondatore della Casa Laboratorio di nauta”. Il mondo dello spazio, dopo essersi aperto alle donne, Nella seconda parte della puntata, con l'aiuto della professo- fornirci un modello diverso da quello al quale siamo abituati a Cenci, spiega che “cos'è e come si insegna l'educazione civica dovrà diventare sempre di più inclusivo per tutti e avrà bisogno ressa Paola Velardi, docente di informatica dell'Università La ricorrere, abbandonando la gerarchia a favore delle strutture a nelle scuole, come è stata introdotta e quali problemi si trova di persone con capacità diverse. Sapienza di Roma, proveremo a capire “quali sono le cause del rete, i rapporti basati sul potere e la forza per quelli basati sul- ad affrontare”. 32 TV RADIOCORRIERE 33
Puoi anche leggere