Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
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01/2015 Filosofie della solidarietà CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR
SOMMARIO Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli Console generale: Amarilis Gutiérrez Graffe FILOSOFIE DELLA SOLIDARIETÀ Coordinatrice generale: Marnoglia Hernández Groeneveledt 3 Editoriale Testi: Rivoluzione Culturale della Nostra America Geraldina Colotti, Giuseppe Ferraro, Amarilis Gutiérrez Graffe, Marnoglia Hernández di Fernando Buen Abad Domínguez Groeneveledt, Porfirio Hernández, Duilio Medero, Luisa Messina Fajardo, Giovanna Russo 6 Condividere, insegnare, decolonizzare Testimonianze: Michele Fucci, Carmelina Patuto 8 Manifesto transculturale Testi selezionati: di Armando Gnisci Alberto Acosta, Andrés Bansart, Fernando Buen Abad, José Luis Coraggio, Antoine 10 Fare scuola e inventare il mondo vero. L’esperienza educativa di Simón Fratini, Armando Gnisci, Eduardo Gudynas, Serge Latouche, Alessandra Riccio Rodríguez nel racconto di Walter Kohan di Giuseppe Ferraro Selezione testi: Amarilis Gutiérrez Graffe, Marnoglia 14 Il linguaggio della solidarietà Hernández Groeneveledt, Emilia Saggiomo di Marnoglia Hernández Groeneveledt Traduzioni: 16 Cuba-Venezuela. Maestri e medici in cambio di petrolio Simona Palumbo, Emilia Saggiomo, Fabrizio Verde di Alessandra Riccio Selezione foto: 18 Italia-Venezuela. Solidarietà e scambi culturali Marnoglia Hernández Groeneveledt, Emilia di Luisa Messina Fajardo Saggiomo; foto p.42/44 di Carlos Luis Finol 20 La parola agli Emigranti Fonti: mre.gov.ve, decrescita.it, ilvelino.it, di AA.VV. internazionale.it, fundamusical.org.ve, 22 Dedalo e le radici mitiche del progresso curriform.me.gov.ar, institutopedrogual. edu.ve, banksy.co.uk, patrialetteratura.com, di Antoine Fratini nostramerica.wordpress.com, mdftorino. it, gudynas.com: Acosta, A. / Gudynas, E., 24 Il programma delle otto R El Buen vivir o la disolución de la idea del di Serge Latouche progreso, in La medición del progreso y del bienestar, a cura di Rojas M., Foro Consultivo científico y tecnológico, México DF, 2011, pp. 103-109; Nuova 26 Politiche solidali e buen vivir Costituzione della Repubblica dell’Ecuador, ASUD, marzo 2009; Nuova Costituzione Politica dello Stato, Bolivia, ASUD, marzo 28 L’economia sociale e solidale come strategia di sviluppo nel contesto 2009, desarrolloamazonico.gob.ec, justiciaambientalcolombia.org dell’integrazione territoriale latinoamericana di José Luis Coraggio Personale del Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a 30 Il buen vivir o la dissoluzione dell’idea di progresso Napoli: Maria Vittoria Tafuro, Edith Alfonzo, Emilia di Eduardo Gudynas e Alberto Acosta Saggiomo, Anna Diomaiuto, Gianfranco 34 Le relazioni internazionali nella visione del Comandante Supremo Sannino, Francesca Diomaiuto, Massimo Rea, Indira Pineda, Giovanna Iovine Hugo Chávez. Elementi geopolitici, geostrategici e geoeconomici Contatti: di Amarilis Gutiérrez Graffe Via A. Depretis, 102 - Napoli 36 I Caraibi. Una sola possibilità di integrazione: la diplomazia dei popoli Tel.: +39 081 5518159 Per scrivere alla redazione: di Andrés Bansart convenap.cultura@gmail.com Consulado General de la República 39 Belligeranza e solidarietà. Nuove identità Bolivariana de Venezuela en Nápoles di Duilio Medero ConsulVenNap www.consulvenenap.com 42 Venezuela: l’impegno dei media comunitari e alternativi Elaborazione Grafica: di Geraldina Colotti Dario Buonanno e Pino Buonanno 44 Il Venezuela solidale con il mondo nella lotta al cambiamento climatico Agenzia di Pubblicità: di Porfirio Hérnandez Adek | adekcreative.it 45 I Sem Terra in Brasile: germogli di un mondo nuovo nei domini Foto di copertina: dell’agro-business Dario Buonanno di Giovanna Russo Il Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli declina ogni responsabilità circa la correttezza o completezza delle informazioni rese disponibili; inoltre, al di là di possibili affinità o divergenze di pensiero rispetto ai contenuti degli articoli, garantisce ai suoi collaboratori la libertà di espressione della loro personale opinione. Inoltre, la sede diplomatica si riserva esplicitamente la facoltà di sottoporre a revisione e, ove necessario, a correzione i testi tradotti, nonché di sospendere temporaneamente o definitivamente la pubblicazione di un articolo.
EDITORIALE La prassi della solidarietà del pensiero decolonizzato «Non esiste pratica rivoluzionaria senza teoria, e viceversa». (Vladimir I. Lenin) N onostante le monumentali ed eroiche azioni dei Comandanti supremi Ernesto ‘Che’ Guevara e Fidel Castro Ruz, grandi pensatori della rivoluzione cubana e del processo di transizione al socialismo, non sono stati anco- ra pienamente valorizzati in qualità di pensatori, per le loro idee relative al marxismo non dogmatico, applicato alla specifica realtà latinoamericana. Insieme al gigante eterno Hugo Chávez Frías, ai popoli del mondo, sono i massimi rappresentanti della solidarietà e dell’umanesimo, offrono le basi teoriche, epistemologiche, assiologiche, teleo- logiche al Pensiero Critico Decolonizzato del XXI Secolo, definito ‘Socialismo’, facendo proprio il sogno di Simón Bolívar. In quest’ordine di idee, si suggerisce un riesame approfondito, del lavoro dell’Università “Alberto Hurtado” del Cile che ha pubblicato un libro eccellente di Maximiliano Figuero e Dorando Michelini, inedito del 2007, la ‘Filosofia e la Solidarietà’, dove la priorità è l’esperienza della filosofia in America Latina e nei Caraibi, in particolare in Venezuela, indicando la tra- sformazione come riconoscimento di ciò che viene giudicato degno di essere pensato nel presente. Il testo citato si sviluppa partendo dalla concezione della filosofia e della solidarietà, con l’obiettivo di definire la loro rile- vanza sociale e storica. Esempi di tale studio e di diversi dibattiti si riflettono nelle ricerche condotte dai francesi Jacques Derrida, Emmanuel Lévinas, Paul Ricoeur, dai nordamericani John Rawls e Richard Rorty, dal tedesco Karl-Otto Apel, dal belga Phillipe Van Parijs, fino all’argentino Enrique Dussel. Vi saranno di sicuro molti altri che esemplificano e sostengono la Filosofia della Solidarietà. Al fine di contribuire a diffondere il Pensiero Critico Decolonizzato del XXI Secolo, si raccomanda di approfondire anche il denso processo investigativo di Thalia Fung Riverón, professoressa presso l’Università de L’Avana, alla guida di una nuova disciplina scientifica, che rompe con il pensiero occidentale e rappresenta i popoli esclusi ed emarginati del mondo. Per quanto concerne il Venezuela si consiglia di verificare tra i centocinquanta articoli pubblicati su aporrea.org dal 3
25/08/06, scritti dal noto ricercatore universitario e coordi- Filosofia della Solidarietà. re, espandere e consolidare il bene più prezioso che abbia- Britto García ha spiegato che i proprietari di canali televisivi natore delle cattedre di ‘Maestria y Doctorado’ dell’Univer- mo riconquistato dopo 200 anni: l’Indipendenza naziona- ed emittenti radiofoniche, agiscono come un quarto pote- sità Militare Bolivariana del Venezuela; del corso post-lau- In campo politico il Venezuela del XXI secolo si è dotato di le; approfondire il processo di costruzione del Socialismo re, nominando e destituendo dirigenti di partito, creando e rea in Politica Estera dell’Istituto di Alti Studi Diplomatici una delle Costituzioni più complete a tutti i livelli nel mon- Bolivariano del XXI secolo in Venezuela, come alternativa distruggendo partiti, redigendo strategie e programmi. Ci “Pedro Gual” del Venezuela, Ernesto Wong Maestre Ph.D, do, dove il potere costituente appartiene al popolo, risultato al capitalismo selvaggio e con esso assicurare la ‘maggiore troviamo di fronte a giornalisti che si autoproclamano lea- Presidente della Asociación Civil Tricontinental de las Re- della supremazia di questo popolo sovrano che grazie all’a- quantità di sicurezza sociale, la più grande stabilità politica ders, padroni che si auto-designano presidenti e crimini che laciones Internacionales y Solidaridad. zione del Comandante Invitto Hugo Rafael Chávez Frías, è e la maggior quantità di felicità’ per il nostro popolo; ren- sono presentati alla stregua di eroiche gesta. stato incluso nel processo costituente, dando vita alla Co- dere il Venezuela una potenza nell’ambito sociale, econo- Allo stesso tempo, e in base a queste considerazioni di soli- stituzione del 1999, quella definita dallo stesso Chávez “il mico e politico all’interno della grande potenza nascente In nome della Filosofia della Solidarietà e in risposta alla darietà, le più recenti pubblicazioni del Ministero del Potere Libro della Comunità”, il “Popul Vu” (riferito al libro sacro dell’America Latina e dei Caraibi, per garantire la formazio- solidarietà ricevuta dal popolo e dal governo bolivariano Popolare per la Difesa attraverso la sua rivista Ambito Ci- ancestrale dei popoli mayas Quiché). ne di una zona di pace nella Nuestra América; contribuire proveniente da ogni angolo del mondo, dal Consolato Ge- vico Militar, ragionano sulla solidarietà e l’unità civico-mi- allo sviluppo di una nuova geopolitica internazionale nella nerale della Repubblica Bolivariana a Napoli, attraverso il litare del popolo venezuelano, l’invito è quello di leggere e Esempio di istituzionalizzazione e attualizzazione è il mo- quale prenda corpo un mondo multicentrico e pluri-polare presente numero, ci proponiamo di dare spazio ai seguenti studiare questi interessanti lavori, soprattutto quello di uno dello di Pensiero Strategico del Comandante Supremo dove siano garantiti equilibrio e pace planetaria; contribu- obiettivi dei nostri popoli: Fine del blocco contro Cuba; De- dei nostri articolisti e collaboratori della presente pubbli- Hugo Rafael Chávez Frías nelle relazioni internazionali i ire alla conservazione della vita sul pianeta e alla salvezza roga del decreto contro il Venezuela; Indipendenza di Porto cazione Amerindia, il dottor Duilio Medero, che ricopre il cui elementi geopolitici, geostrategici, geo-economici, ma della specie umana. Rico; Ritiro delle basi militari degli Stati Uniti e della Nato; ruolo di segretario della rivista civico-militare. soprattutto assiologici corrispondono con i significati del Rispetto da parte di queste potenze della Dichiarazione che suo discorso politico, ampiamente studiato e investigato L’amore e la solidarietà per la Rivoluzione Bolivariana di- definisce “Zona di Pace” l’America Latina e i Caraibi; An- In riferimento alle pubblicazioni sul Pensiero Critico De- dall’autrice di questo editoriale. mostrato dai gruppi di solidarietà presenti in Italia, alberga nullamento del debito non rimborsabile; Denuncia degli colonizzato del XXI Secolo, definito il quanto ‘Socialismo’, in tutti gli attivisti per la pace, nei diversi popoli del mondo accordi di “libero scambio” e degli infami trattati sulla dop- il professor Franklin González, Sociologo con dottorato di L’operatività della Filosofia della Solidarietà è continuata vittime della barbarie e del genocidio dell’impero. I movi- pia imposizione; Esame delle violazioni contro l’ambiente ricerca in Scienze Sociali dell’Università Centrale del Ve- con il Presidente Costituzionale della Repubblica Bolivaria- menti sociali hanno dichiarato nel loro Incontro di solida- e i diritti umani negli Stati Uniti e in Canada; Ristruttura- nezuela (UCV), con una vasta esperienza nel mondo acca- na del Venezuela Nicolás Maduro Moros, e si riflette negli rietà con la Rivoluzione Bolivariana a Napoli che il Vene- zione o dissoluzione dell’Organizzazione degli Stati Ame- demico, già professore presso la facoltà di Scienze Econo- sforzi compiuti dal Venezuela per sradicare la fame e la po- zuela non è una minaccia ma una speranza, per il mondo ricani e sostituzione con organizzazioni che rappresentino miche e Sociali dell’UCV, Coordinatore Accademico, Capo vertà nella regione; testimonianza viva di autentici esempi intero. Mentre il Presidente obrero Nicolás Maduro nel suo realmente la Nuestra América, rispetto dei modelli d’in- del Dipartimento Politico e Direttore della Scuola di Studi di solidarietà. discorso tenuto in occasione della Marcia Antimperialista tegrazione e cooperazione dell’America Latina, tra i quali Internazionale dell’UCV, è autore di diverse pubblicazioni: in appoggio alla Rivoluzione Bolivariana, tenutasi a Cara- risaltano l’Alleanza Bolivariana per i popoli della Nuestra ‘40 anni di Democrazia, Economia Sociale e Politica 1959- Dimostrazioni di solidarietà in Italia si sviluppano durante cas il 28 di febbraio 2015, ha ricordato quanto affermava il América (ALBA), il Mercato Comune del Sud (Merco- 2000’; ‘Parlano i fatti e Parlano i fatti I e II’; ‘Dall’emanci- tutto l’anno 2015, prima con l’incontro di Napoli di aprile e Comandante Invitto Chávez su Obama, ossia che vi sono sur), la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici pazione all’integrazione, la storia di una Patria Grande’. successivamente con Ravenna - 9,10,11 ottobre 2015- dove due Obama: l’Obama di Chicago, uomo delle lotte sociali, (CELAC), l’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur), Attualmente è professore in corsi post laurea presso l’Uni- si terrà il Terzo Incontro Italiano di Solidarietà con la Rivo- che sogna un mondo diverso, e l’Obama della Casa Bianca, oltre a Petrocaribe, il mercato comune per promuovere la versità Militare Bolivariana, l’Università Centrale del Vene- luzione Bolivariana. In questo senso, la solidarietà dei mo- presidente di un impero. produzione sostenibile nella regione, il riconoscimento del zuela e l’Istituto di Alti Studi Diplomatici “Pedro Gual”. vimenti sociali a sostegno del Venezuela è molto apprezzata Sistema Nazionale dei Mezzi di Comunicazione Pubblici e dal popolo e dal governo bolivariano di fronte all’escalation Maduro ha affermato che l’Obama della Casa Bianca si è Alternativi; Smilitarizzazione dei territori d’Europa, Ucrai- Il pensiero filosofico latinoamericano, lungi dall’avere pre- di aggressioni imperialiste, culminate nell’Ordine Esecutivo lasciato mettere in un vicolo cieco rispetto al Venezuela. na, Asia, Gaza, Iraq, Siria, Afghanistan, Pakistan, Repubbli- tese di verità rivelata, invita a essere studiato e dibattuto ed firmato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che Chiedendo poi al presidente Obama, in nome di Dio, di ca Centroafricana, Sud Sudan, Mali, Somalia, Repubblica ha nella prassi la importante caratteristica di evidenziare la dichiara il Venezuela una minaccia ‘straordinaria e inusua- rettificare in tempo, perché il cammino che ha intrapreso Democratica del Congo, Nigeria, tra gli altri. Solidarietà attraverso l’azione e la letteratura scritta, ignora- le’ per la sicurezza nazionale statunitense. lo segnerà per gli anni a venire, lo marcherà come accaduto ta per la sua diversità dall’educazione alienante, borghese, a George W. Bush con il Venezuela, così come è stato per Il Socialismo del XXI secolo lotta per liberarsi dalle catene depositaria, contraria ai movimenti educativi il cui princi- Il decreto riflette la volontà dell’imperialismo statunitense - Richard Nixon con il Cile, e per tutti quelli che hanno attac- delle vestigia che ancora sono alla base dell’invasione dell’A- pale rappresentante è il pedagogo brasiliano Paulo Freire. ma non del suo popolo - di continuare l’aggressione contro cato i degni popoli dell’America Latina. merica da parte di tutti gli imperi che storicamente hanno il socialismo in America Latina e nei Caraibi. Il presidente distrutto la pace nel mondo. Non si può negare la complessità nel rompere il paradigma costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Il Venezuela è una terra di pace e può contare su un popolo egemonico capitalista in termini epistemologici di quello Nicolás Maduro Moros, il suo esecutivo, e il popolo, rispon- e un governo di pace, gli incontri di solidarietà con la Ri- Infine, ringrazio tutti i membri del corpo consolare, i col- che conosciamo oggi come pensiero eurocentrico in tutti i dono di fronte al decreto di Obama e al governo degli Stati voluzione Bolivariana realizzati dai movimenti sociali ren- laboratori formali e informali, i critici del processo e tutti campi: politico, economico, culturale, ciascuno di essi dagli Uniti, reclamando la la pace fra i popoli. deranno visibile al mondo la realtà che si vive in America coloro che ogni giorno credono nel Venezuela. Con l’auspi- altri influenzato, da cui sono scaturiti i problemi originari Latina. A differenza di ciò che viene rappresentato dalla dit- cio che il presente numero torni utile per invitare alla par- del colonialismo. La Filosofia della Solidarietà rappresenta l’impegno costan- tatura mediatica, dove i mezzi di comunicazione agiscono tecipazione, al dibattito sul pensiero libero, alla prassi della te del Venezuela per la pace, la solidarietà tra i popoli e la al servizio del capitale, proprio come fossero partiti politici, solidarietà, al pensiero decolonizzato e alla disarticolazione L’emergere della Repubblica Bolivariana del Venezuela a ferma convinzione che il Comandante Eterno Hugo Chávez giudici, parti in causa, come legislatori che convalidano o dei paradigmi dello status quo oggi dominante nel mondo. partire dal 1999, grazie al Comandante Supremo Hugo Ra- non ha arato nel mare e ha piantato nel popolo venezuela- invalidano leggi e costituzioni. Il circuito informativo at- fael Chávez Frías con la sua volontà di rivoluzionare anche no, popolo di libertadores, il seme della liberazione, della tualmente dominante fa circolare pubblicazioni che incita- Amarilis Gutiérrez Graffe Ph. D. l’approccio al pensiero economico capitalista, proprio degli dignità e della lotta per l’Indipendenza e la Sovranità. no alla guerra civile, al colpo di stato, alla discriminazione Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a imperi e della concezione del mondo eurocentrica, ha avuto etnica e razziale; azioni debitamente denunciate dall’illustre Napoli come risultato in ambito continentale americano e regiona- Il presidente Hugo Chávez ha lasciato nel Plan de la Patria giornalista Luís Britto García. le latinoamericano – caraibico l’istituzionalizzazione della 2013 - 2019 i cinque obiettivi storici da perseguire: difende- (Traduzione Fabrizio Verde- Ciro Brescia) 4 5
può sostituire pacificamente, anche se implacabilmente, le marche metafisiche dell’“antico regime europeo”: l’Essere, l’Identità e l’Universalità. Noi pensiamo che queste cate- gorie filosofiche, diventate poi ideologiche e ormai ridot- te a parole fossili, abusate e indegne a dirsi ancora, perché menzognere, siano ancora le potentissime marche delle su- perstizioni della cosmovisione eurocentrica che tuttora go- verna retoricamente le guide politiche e grande parte della “gente” europea, anche se la sua estinzione è già in cam- mino, molto lento. La cosmovisione transculturale e la sua missione pratica e formativa, che è l’azione che sta dentro alla parola transcultura-azione e dentro alla nuova inten- zione del fare insieme, servono a noi europei per decoloniz- zarci, per creolizzarci e per mondializzarci. Il primo passo da fare è proprio la liquefazione e il licenziamento del nu- cleo di ferro del pensiero eurocentrico della modernità: la pretesa che possiamo fare tutto e sempre da soli, in quanto portatori della luce della civiltà superiore. Quel “The White Man’s Burden” dell’Ode di Kipling, del 1898, al quale oppo- niamo il motto cannibale di Oswaldo de Andrade, dal suo “Manifesto Antropofago” del 1928: “Prima che i portoghesi scoprissero i brasiliani, i brasiliani avevano scoperto la fe- licità.” Dobbiamo imparare ad educarci e salvarci insieme con i migranti e con tutte le culture del mondo, che proprio noi abbiamo avviato all’estinzione con la loro “scoperta” e sopraffazione. Tutto ciò non significa affatto la rinuncia Manifesto transculturale all’identità europea, o per dire meglio: la fuga dalla nostra responsabilità storica. Ma significa il nostro voler decidere La Transculturazione è nata e prospera – come concetto di ri-educarci, per arrivare a vedere e a riconoscere che ci è antropologico culturale e come parola comune anche se offerta, nel XXI secolo, una straordinaria chance per creare di Armando Gnisci* di origine colta: transculturación e transculturação – nella L un Mundus Novus anche in Europa. […]. parte centrale, in quella antillana e in quella meridionale del La Transculturazione è una via per riconoscere e compren- a Transculturazione deve sperimentare e promuo- Gli europei oggi hanno scoperto di essere razzisti in casa Mundus Novus delle Americhe. Come nazioni non povere dere per bene […] i fenomeni migratori e sociali del nostro vere pratiche critiche di azione transculturale tra i propria. […] I migranti, infatti, arrivano non per conqui- ma impoverite e devastate, e non domate, dal colonialismo tempo, e per proporre e costruire nuovi statuti del benes- saperi contemporanei allo scopo di produrre una starci e colonizzarci, ma per vivere con noi una vita più europeo e poi da quello nordamericano. La Transcultura- sere individuale e comunitario, condivisi e diffusi. Con le nuova cosmovisione comunitaria attraverso forme giusta e salutare in una nuova comunità transculturale da zione aiuta a riconoscere come evidente la storia propria di pratiche della “convivenza nella sana umanità” e della “co- di azione creativa e di salute generale: tra le persone uma- costruire insieme, in Europa. Invece, continuiamo a rimuo- ogni cultura a ibridarsi con altre culture e a generare nuove evoluzione creativa”, intendiamo fare ricerca e sperimenta- ne, tra generi e tra generazioni, tra le culture; tra le persone vere questa “banale” visione coevolutiva. Perché può diven- forme “creole” e imprevedibili. Così come ci hanno inse- re una revisione della disposizione e della consistenza dei umane e le non-umane, tra i viventi e il pianeta abitato da tare minacciosa. Se continuassimo a pensarla per bene e gnato Fernando Ortiz, Oswaldo de Andrade, Aimé Césaire, saperi, dei percorsi formativi della scuola e delle pratiche noituttinsieme e il cosmo, di entrambi i quali siamo parte- fino in fondo, infatti, dovremmo arrivare alla presa d’atto Frantz Fanon, Édouard Glissant, Walter Mignolo, Roberto comunitarie, della creatività condivisa. […] cipi. Noi crediamo, ma non da soli, che il Multiculturalismo che proprio e solo i migranti hanno la capacità di desiderare Fernández Retamar, Eduardo Galeano, Sub-comandante e l’Interculturalità siano due parole-concetti che debbono questa “utopia giusta e concreta”. Anzi, che sono loro oggi Marcos, Leonardo Boff e tanti altri. Il pensiero e la pras- *Critico letterario ed ex docente di Letteratura Comparata (Univer- essere revisionati profondamente nell’Europa occidentale e portatori di sana umanità e di futuro. Questa scoperta, in- si transculturali indicano che ciò avviene nella mutualità sità “La Sapienza” di Roma) nell’Unione Europea, dove abitiamo: la prima attraversa una vece che al panico identitario e alla rabbia razzista, dovreb- dello scambio e nella trasformazione imprevedibile, aldilà evidente crisi politica, la seconda è una barchetta in balìa be portare gli europei a costruire una visione più larga della della violenza e del comando. In sintesi, riprendiamo una mediterranea di una crisi di senso. […] Dal nostro punto di convivenza tra le genti. Come hanno fatto alcuni piccoli co- bella figura linguistica proposta da Glissant per indicare il vista transculturale, l’esito della mancata decolonizzazione muni del Sud dell’Italia, quel Meridione senza meridiano, nostro approdo transculturale, “pensare con il mondo”. Se- degli europei da se stessi, dall’essere stati e tuttora esserlo: quella terra senza ora, perché mai è stata la sua ora. […]. Le guendo il movimento latino-americano, vogliamo proporci coloni e padroni. Una richiesta che fu fatta negli anni 50 macchine governative europee non sono capaci di assicura- come coloro che rispondono ad esso dalla parte europea, in del XX secolo agli europei da due grandi intellettuali: uno re ai migranti nemmeno un trattamento da civiltà “borghe- contrappunto e in relazione. Noi abbiamo individuato ed francese e l’altro francofono, della Martinica antillana: Jean se e illuminata”: nemmeno una “porca politica” [come dice articolato l’idea e il progetto della Transculturazione in tre Paul Sartre e Frantz Fanon. la figlia di Barney a Barney] adeguata a prevedere e a rime- moti, non tanto successivi quanto, invece, contemporanei Le parole-concetti, multiculturalismo e interculturalità, diare difficoltà e conflitti, leggi di polizia e razzismo, carità e e coevolutivi: Decolonizzazione, Creolizzazione e Mondia- sono state logorate dalla mancata, ma sempre più urgente, solidarietà. Il che significa che non siamo capaci di pensare lizzazione, tutte mutue. Perché possiamo salvarci solo l’un decolonizzazione delle nostre menti ancora coloniali […]. alcun futuro e tantomeno di preparare una società transcul- l’altro, come scrisse il filosofo epicureo Filodemo di Gadara. turale, insieme con chi la desidera, anche senza saperlo. Solo così la nuova poetica dell’Interessere e della Relazione 8 9
CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE Fare scuola dello stato dominante del sapere così com’è. Si può però in- vertire e intendere l’educazione come insegnare imparando dallo schiavo, dall’oppresso, dal bambino lungo un percorso e inventare il mondo vero che porta allo stato del sapere dominante così come non è. Conoscere è apprendere ciò che non è dato di sapere attra- verso il ritmo proprio del tempo interiore, quello che scan- disce il sentimento dell’animo nella singolarità del vivere. L’esperienza educativa di SimÓn Rodríguez In fondo l’esercizio maieutico di Socrate seguiva questo per- corso. Ogni volta che mi ritrovo a tenere in carcere gli in- nel racconto di Walter Kohan contri filosofia c’è sempre qualcuno che interviene per dire “queste cose le sapevamo già, ma non sapevamo di saperle”. di Giuseppe Ferraro Siamo già del tutto immersi nel sapere delle cose che ci cir- I condano e che utilizziamo facendo mondo, non basta però l figlio è il primo uomo. Albert Camus lascia intende- sono lontani i nomi di Nietzsche e di Camus, che qui vorrei sapere bene le cose, se poi non si sa che cosa è bene fare. re questo rapporto nel titolo del suo ultimo romanzo. avvicinare a Simón Rodríguez e Walter Kohan, ma dovrei Sono le scelte che segnano i nostri legami e misurano il gra- Non riuscì a completarlo. L’incidente che gli tolse la invero aggiungere altri nomi e altre costellazioni di tempo, do della nostra libertà. vita ha forse voluto cancellare le pagine sulle quali si altri avvicendamenti di una “prima” che sempre ritorna L’educazione è liberazione. L’America Latina ha dato il con- sarebbe letto il segreto nascosto sulla linea di confine posta in ogni figlio e in ogni nuovo inizio. L’infanzia è donata. I tributo più evidente e forte a questo passaggio da Freire an- tra il mondo e la vita. Una strana sorte, quel libro resta un’o- bambini sono i più vicini all’inizio della vita. Il primo uomo dando a ritroso a Rodríguez, e avanzando con Kohan. La pera incompiuta. La sua interruzione sarà forse stata non e il mondo com’è all’inizio quando la voce prende parola e pubblica vanno insieme. Walter Kohan racconta Rodríguez scuola è politica quando la politica si fa scuola di libera- una cancellazione ma il suggerimento che viene da quel ne inventa il suono che la prende e le dà sentimento. Forse in una prospettiva del tutto nuova. Il suo è il racconto di zione. segreto, il suo silenzio, quel che non si può mettere in di- tra il suono della voce e il sentire avviene quel passaggio al un pensiero che si sviluppa contro l’imitazione, è l’“hacer L’America Latina è come un’officina continua. Non è l’infan- scorso né si può formalizzare per indicare. In quel romanzo sentimento, che è come un’eco a ritroso, un riverbero, un escuela”, il fare scuola come invenzione ed erranza. Non è zia dell’Europa dello storicismo hegeliano, bisogna inten- incompiuto Camus raccontava del suo ritorno. Ritrovava la sentire concavo, che si esprime nel grandangolo interiore, un “racconto storico”, al punto che nella sua postfazione derlo diversamente, il primato dell’infanzia, perché non sia tomba del padre morto ancora in giovane età. Lesse le date quando ci si espone, parlando, scrivendo. L’educazione dà Maximiliano Durán, studioso di Rodríguez, ammette di il principio di una storia già vissuta e che ha smarrito il suo sulla lapide e si ritrovò qualche anno più vecchio di chi è forma al sentimento, scandisce il ritmo dell’apprendere se non aver mai conosciuto quel rapporto con l’infanzia che inizio. Il primato dell’infanzia è l’invenzione del mondo, era stato padre. Come un sopravvissuto. Anche Nietzsche stessi, un tempo singolare, che non passa se non ritornan- Walter Kohan indica come centrale nella svolta della scuola quella che Eraclito racchiuse in quel suo frammento, eleg- visse un’esperienza simile, quando giunse alla quarta par- do. Il vero ritorna senza lasciarsi chiudere in un sapere che di Rodríguez segnata dall’incontro con il piccolo Thomas. gendo il bambino a signore dell’“aion”, del tempo tutt’insie- te della sua Scienza Felice (die fröhlische Wissenschaft), lo imprigiona. Così ritorna il vero amore, la vera amicizia, È, come direbbe Foucault, una fissazione storica. me del mondo intero. È il mondo nuovo che si riscopre in che chiamò “Sanctus Januarius”. Da quell’anno la sua età la libertà. La vita. Il primo uomo ritorna ogni volta. Basta Walter Kohan racconta se stesso nel libro che narra di Ro- memorie antiche e non vissute, di tradizioni che portano cominciava a essere maggiore di quella vissuta dal padre. scoprire che siamo tutti, ognuno figli, per non allontanarsi dríguez. Parla del rapporto tra scuola e infanzia, di filosofia stupore, distese in terre e volti più vicini alla vita. Aveva varcato un limite del tempo proibito, stabilito, quasi dall’inizio della vita e pensarla come un’origine inafferra- e infanzia, non come di un’età, ma come dimensione stessa assegnato per rispetto della legge del padre. Da quel gior- bile. L’inizio è più dell’origine, a meno di non volerle con- IL RICORDO E IL DESIDERIO dell’insegnamento. I richiami a Paulo Freire nel libro non L no Nietzsche racconta di aver sentito di vivere ogni giorno fondere e inventare l’una, l’origine, nell’altro, l’inizio, come mancano, ma più che l’aspetto “sociale” è quello “ideale”, nuovo come un di più. In quella parte della Scienza felice si può della certezza di una storia e la verità del tempo che “inventivo” che viene in risalto. Walter è titolare della catte- ’Europa è chiamata a ripensarsi quando pensa alla Nietzsche ci ha educato a pensare che ogni giorno è donato, ritorna. Gli adulti cercano l’origine perduta, i bambini sono dra di filosofia dell’educazione alla Universidade do Estado moltitudine dell’“Amerindia”. Attraversandola s’in- non assegnato, è gratuito, in più, come la vita che viene e più vicini all’inizio, sulla soglia del mondo. Lo inventano. do Rio de Janeiro (UERJ). È conosciuto in tutto il continen- contra mille colori di sentimenti sconosciuti. È un che nel figlio è sempre al primo uomo. L’infanzia non è un’età. L’educazione ha a che fare con un te latino americano, e nel mondo. La sua non è la rimesco- mescolarsi di nostalgie e desideri, di paure lasciate tale inizio. Ha a che fare con il desiderio, perché il desiderio lanza della Philosphy for Children, è diverso, la sua non è cadere come pioggia e sole. C’è la nostalgia di un ‘Europa INFANZIA E STORIA si libera, non si soddisfa come una necessità. Il desiderio che non è mai stata come è desiderata, c’è da confonder- l’adattamento della filosofia ai bambini, perché si tratta di C rende necessaria la libertà. un’applicazione dell’infanzia alla filosofia che ne precisa il si nelle discendenze indie e genealogie di storie perdute. ’è un rapporto tra infanzia e mondo marcato da carattere di “ritorno”. Sempre la filosofia parla del ritorno, Quando penso alla mia amica carioca dal nome di famiglia Camus come da Nietzsche, passa dal racconto APPRENDERE DALLO SCHIAVO tedesco, che non conserva traccia di quella lingua, se non perché sempre si applica al presente per non perderlo, ma alla filosofia, e ritorna. Bisogna forse pensare che E DAL BAMBINO nei suoi lineamenti e in quel tratto sconosciuto della voce, per trasformalo, inventarlo, quasi un immaginare quel che L il rapporto tra infanzia e storia messo in risalto c’è, un ritornare dove si è come mai si è stati. mi viene da riflettere su questo intrigo di doppia nostalgia da Agamben, sia quello che corre tra il figlio e l’uomo, tra a filosofia conosce questo ritorno di ciò che per- del non stato e del perduto, dell’avvenuto e trovato. Siamo la vita e il mondo. Alla fine c’è da convincersi che un uomo mane; sa dell’infanzia come linea di confine del INFANZIA E FILOSOFIA come piante che fioriscono a ogni terra e ne prendono l’o- W raggiunge la sua maturità quando libera la sua infanzia, vi mondo e della vita; esprime questo confine come dore e il colore. L’America Latina produce in un europeo ritorna. Allora è anche più libero di essere e dire quel che un fine comune. Socrate nel Fedone diceva che alter Kohan ha fondato il Núcleo de Estudos quel ritorno all’infanzia, all’inizio, non di una storia, ma gli fu interdetto crescendo. Anche la filosofia raggiunge la la filosofia è come la musica più grande e che la musica è de Filosofias e Infâncias (NEFI) uno spazio della vita, quel senso dell’impossibile vissuto, dell’invenzio- sua verità quando diventa racconto e pratica di vita. Mi ri- come la filosofia più grande. E nel Menone, quando provò d’insegnamento e di ricerca che rappresenta ne. Ogni desiderio è il ricordo di quel che è accaduto così trovo a pensare un tale rapporto mentre prendo a scrivere a dare dimostrazione di scuola chiese di uno schiavo nati- un’estensione dell’università alle scuole e al come non è avvenuto. Ogni desiderio è il ricordo del mon- di un argomento che parrebbe così distante nello spazio, vo. La disposizione educativa altera l’esercizio socratico in territorio. Al fondo della sua pratica è “imparare a doman- do così come non è.Walter Kohan ha pubblicato un libro, nel tempo, nei nomi, quando si tratta non del Mediterra- una configurazione di ruoli di potere, quando diventa “in- dare”. Kohan parte dalla disposizione del dialogo socratico tradotto di recente in italiano dal titolo programmatico: “Il neo dell’Europa, di Camus e di Nietzsche, ma dell’Ameri- segnamento”. Chi deve apprendere è lo schiavo, l’oppresso, come esame di se stessi. Il richiamo a Rodríguez è come maestro inventore”, il riferimento è a Simón Rodríguez che ca Latina e di un tempo, questo non così lontano quanto il bambino, lungo un percorso che porta al riconoscimento ritrovato: Rodríguez è chiamato il “Socrate di Caracas”. In resta inseparabile dal nome di Simón Bolívar. Scuola e Re- 10 11
CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE ragione certo dell’erranza, del suo continuo viaggiare e di- ra Bolívar, il quale ebbe a scrivere al fratello di Rodríguez Samuel Robinson, ed era Carreño nel cognome di famiglia LA SCUOLA BOLÍVARIANA L slocarsi, che ne rappresenta anche la sua maniera d’inten- «Credimi, caro amico, tuo fratello è il miglior uomo del del padre, divenne poi Rodríguez scegliendo il cognome di dere la scuola. Se l’insegnamento deve essere critico non c’è mondo, ma dal momento che è un filosofo cosmopolita, famiglia della madre. Le somiglianze si scelgono quando si a Scuola non indica un edificio, certo si svolge in un espressione più sapiente della critica che viene dal viaggiare. non ha patria, né casa, né famiglia, non ha nulla» (Lettera apprende. C’è un richiamo esplicito tra la somiglianza ma- luogo. Scholé dal greco indica però un tempo so- La critica che si ferma al giudizio si spegne nelle sue affer- di S. Bolívar a Cayetano Carreño, Cuzco, 27 giugno 1825). nifesta nel corpo e la metempsicosi per l’anima, insieme speso da quello corrente, indica un tempo proprio mazioni. La critica che sollecita altri orizzonti di esperienza Furono due viaggiatori. Concepirono la vita stessa come un sono i lati entro i quali si dà la reminiscenza che non è la interiore. Scuola è la costruzione del proprio tem- attiva l’immaginazione, che anche in termini kantiani è poi viaggio, sentendo la presenza vitale dell’altro come necessa- memoria della ripetizione, ma la memoria che s’inventa nel po interiore, del proprio apprendere e pensare, errare, in- quella che permette di collegare qualcosa ad altro, attivando ria, improrogabile, essenziale. «Si parla di Rodríguez come desiderio di un mondo così come non è. ventare, prendere coscienza di sé, farsi anima, darsi animo, il rimando, questa volta, però, non inferenziale, ma errante. del maestro di Bolívar più di quanto non si parli di Bolívar Alla fine ci si somiglia per desiderio della vita, per “conatus” sapere. I latini tradussero “scholé” con “otium”, dovremmo Agamben distingueva nella sua “infanzia e storia” tra l’avere come discepolo di Rodríguez, anche se i due legami han- stando all’espressione di Spinoza. Ci si somiglia per deside- pensare a tradurla come “gioco” ovvero di un tempo libero esperienza e il fare esperienza. Una distinzione che ritorna no una forza simile. Nonostante questo legame profondo, rio stando all’imparare che viene dal gesto di un maestro dal tempo capace perciò d’inventare un tempo nuovo, come e che potremmo estendere dicendo del vivere esperienzian- entrambe le loro vite possono essere viste separatamente, che insegna a desiderare quando espone il sapere che lo non è mai stato prima, com’è ogni amore. do, andando intorno, errando. in quanto hanno una densità esistenziale che non si riduce entusiasma. Walter Kohan conosce questi passaggi, il suo La scuola Bolívariana assume questo a suo principio, si trat- «Socrate reinventa la filosofia, attraverso la pratica di inter- alla presenza dell’altro e che, senza negare questa presenza, nome è già segno di una trasmigrazione per erranza da un ta di una relazione, di un corpo a corpo, non di uno sche- rogare gli altri affinché essi mostrino precisamente il valore la eccede e va oltre. Così come esiste un Bolívar al di là di paese di origine a un nuovo inizio. La sua voce è argentina ma rigido. È stato Gregorio Valera Villegas dell’università della vita che vivono. Vale a dire che Socrate toglie la filoso- Rodríguez, così esiste un Rodríguez al di là di Bolívar, tanto nella lingua brasiliana. Rodríguez errò molto per l’Europa. Central del Venezuela ha insisto tanto perché Walter Kohan fia dalla scrittura di testi, dove è nata, per situarla nell’am- che, quando si insiste a puntualizzare che egli è stato il mae- Credo che sia come una vocazione propria suggerita dal scrivesse di Rodríguez. L’impegno è sulla Scuola Bolívar- bito della parola parlata con altri» leggo alla pagina 128 del stro del Libertador, si relativizza l’importanza di Rodríguez, continente che chiamiamo latino americano. iana. Gregorio Valera Villegas ne è entusiasta. suo libro. Rodríguez scrisse molto, non fu come Socrate che che lo è stato certamente, ma fra molte altre altre cose», leg- In Venezuela la scuola Bolívariana ha dato impulso all’istru- lasciò che altri scrivessero di lui, ciò che dobbiamo intende- go alle pagine 58/59. LA SCUOLA DEL PICCOLO THOMAS zione coniugando insieme istruzione e formazione, civiltà R re nel modo che la filosofia è la scrittura della voce, come Ho avuto modo di conoscere Walter Kohan, ed è stato e cultura, affrontando la difficoltà dell’evasione scolastica può essere uno spartito per la musica, com’è il Parmenide come conoscersi da sempre e vivere la stessa ricerca, lo odríguez innestò nel cuore del Venezuela la tra- cambiando le condizioni della scuola in un luogo di ospi- di Platone, il dialogo più difficile da comprendere, perché è stesso esame e la stessa vita da un’altra parte, che coincide, dizione dell’Illuminismo europeo, la stagione talità, dove vincere la povertà, soddisfare il bisogno e avere come il canone sul quale ogni dialogo si scrive. La scrittura per entrambi, con quella interiore. In viaggio, inventando il più attenta allo sviluppo dell’educazione, da Kant cura del desiderio. Quando i luoghi diventano istituzioni è la traccia della voce. Invita a leggere ogni testo di filosofia mondo come non è, nella pratica di “bambini in filosofia”, a Rousseau a Voltaire, al punto che si potrebbe certamente soffrono di una memoria ripetitiva che cancella secondo la filologia della voce di chi legge. La scrittura è un distante da ogni adattamento formativo che fare dei bam- anche ammettere che “illuminismo” sia “educazione” ov- l’invenzione e l’erranza, il pensare e sapere. Allora si perde invito della voce a modularsi, invitare e inventare sono così bini degli “ogm” del pensare, ma cercando piuttosto di chi vero quella “uscita dallo stato di minorità”, come si dice, e il rapporto tra il ricordo e il desiderio. L’uno spegne l’altro vicini da far pensare che ogni invenzione è invitazione. «È capire che ne è della filosofia e del sapere quando lo incon- perciò un essere condotto-fuori-da, come vuole la parola nella ripetizione e imitazione di uno standard, di una clas- necessario vivere filosofando, cioè esaminando sé stessi e trano i bambini e si restituisce nell’infanzia di ogni uomo. “e-ducare”. L’illuminismo rappresentò un’opera di cultura e sificazione, di una numerazione. Poi arriva immancabile la gli altri» si legge nell’Apologia di Socrate (28e), che Walter La filosofia educa a questo rimando di vita in vita, educa di civilizzazione. Fu il tempo in cui si costruivano insieme globalizzazione in forma di misura di valutazione OCSE Kohan ripete nel suo testo. alla somiglianza. C’è come una tradizione orale che corre la Scuola e la Città. Sarà stato per questo che il racconto e PISA, che certificano un allineamento di base che taglia Kohan pratica il “domandare” nel rimando costante del sotto la linea della storia dei nomi dei filosofi. Ed è una ricorrente in quel tempo fu il mito del selvaggio, il giovane fuori ogni eccezione stabilendo di fatto uno scarto inaccet- domandarsi e chiedere, esaminando se stessi e riflettendo tradizione corporea, perché la voce è ancora corpo. Quel “inventato” della foresta, come ancora nel film di Truffaut, tabile tra la “scuola d’eccellenza” e la “scuola eccezionale” quel che altri rispondono domandando a propria volta. La “di nuovo” che insegna la fenomenologia si può intendere L’enfant sauvage, l’estraneo alla civilizzazione, il mondo come sono le tante scuole dove è difficile rispettare il cur- pratica di Walter è di attesa, di attenzione e meraviglia, una come di se ognuno sia il fenomeno della vita che si dà in della natura. La formazione e l’istruzione illuminista, la riculum formativo standard ma dove si possono inventare pratica di ascolto e del lasciarsi sorprendere da quel che l’al- nuovi volti e voci. Bisogna saperlo, apprenderlo, inventarlo, scuola e la città, hanno quel punto d’inizio, raccontano di relazioni di apprendimento e nuove forme di sapere. L’isti- tro, gli altri, fanno immaginare di quel che sa e si viene a cioè incontrarlo. quel principio. L’illuminismo propone l’educazione come tuzione è un po’ come i significati, arrivano tardi sulle cose sapere di nuovo. romanzo di formazione. Quello di Rodríguez è un raccon- che significano. Le perdono quando le hanno fissate. L’in- Kohan mira alla pratica socratica di “logos” ed “ergon”, e PROGETTI DI SOMIGLIANZA to. Walter Kohan lo racconta. E ancora è un selvaggio, un venzione è l’eliminazione di ogni fissazione. C’è un rapporto D in questa pratica trova due maestri, Rancièr, che ha inteso escluso, un bambino questa volta, Thomas è il suo nome. È tra il ricordo e il desiderio. Il desiderare è come ricordare la sua azione d’insegnamento come “maestro ignorante”, e i voce ci si somiglia, i figli hanno la stessa voce sfuggito a tanti che hanno studiato le pagine di Rodríguez quel che è non è avvenuto in quello che è accaduto e inven- Rodríguez la cui pratica, Kohan indica come “maestro in- dei padri. Poi però vanno per altre strade, si tro- e il suo “hacer escuela”, fare scuola. Thomas era il bambi- tare così il presente perché imparare e vivere siano lo stesso. ventore”. vano in altri paesi e apprendono altre lingue che no nero incontrato quel giorno. Rodríguez prese a gioca- Tutto questo è possibile quando le persone non diventano modulano diversamente quella voce. Non sarà re, come un bambino egli stesso tra i bambini. Il cappello il proprio ruolo, quando s’interrogano e vivono cercando, REPUBBLICA E SCUOLA più la stessa. La lingua di un paese è come una pelle che lanciato per gioco finì in alto sul balcone di chi non voleva errando, inventando quel che c’è perché non manchi di quel E prende il suo colore, la sua grana di voce, diceva Barthes. essere disturbato come padrone di quel luogo. Ogni tenta- che è la vita del suo fine. ducare a pensare. Questo alla fine resta il principio Non è difficile cogliere il rapporto tra la vocazione di un tivo di riprendere il cappello fu vano, era troppo alto e non La mia esperienza nei paesi dell’America Latina è fatta d’in- che guida ogni altro. Pensare non è imitare. Pensa- luogo e le voci di quelli che lo abitano nella somiglianza c’era una scala. Fu Thomas a suggerire di farsi scala salendo contri e di “progetti di somiglianza”. È l’esperienza d’incon- re è inventare, immaginare, vivere. «La memoria nei gesti, nell’andatura, nelle posizioni. Il padre riconoscerà uno sull’altro. Chi quel giorno insegnava giocando, Rodríg- tro e di progetto con Walter Omar Kohan, con Gregorio diventa qualcosa che ha a che fare con la rottura forse ancora la voce del figlio in un’altra lingua, la ricono- uez, dovette apprendere dal bambino come fare del gioco Valera Villegas, con tanti che vivono errando nella scuola con il passato e l’invenzione di un presente che il passato scerà la madre, si somigliano gli amici. Il sapere si passa un sapere. dell’invenzione della libertà. non può anticipare» leggo a pagina 94. Appena dopo Walter per desiderio ed è sempre l’altro il proprio desiderio, quello Walter Kohan rende quell’episodio come l’inizio di un Kohan richiama il detto di Manoel de Barros che fa ricorda- di essere altro, di diventarlo, senza perdere se stessi, sen- modo diverso di fare scuola e della relazione insegnante. *Docente di Filosofia Morale, Etica dell’Ambiente, Etica Sociale re Rodríguez: «tutto quello che non invento è falso». za perdere la vita, per sapore, per assimilazione, per somi- Questa volta il percorso è inverso alla tradizionale “dispo- (Università “Federico II” di Napoli) e direttore della Scuola di L’infanzia è viaggio, è erranza e invenzione. Rodríguez viag- glianza ancora. SimónRodríguez e SimónBolívar finirono sizione formativa”. Filosofia Fuori le Mura giò molto nella sua vita e fu in viaggio che ritrovò anco- per avere lo stesso nome. Si somigliano. SimónRodríguez fu 12 13
CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE Il linguaggio della Solidarietà di entrare in un’orchestra. Il Sistema Abreu ha dimostrato mero di immatricolazioni del Sistema arrivi al milione. E che i bambini a tre anni possono iniziare a fare pratica in se parliamo di numeri, il Venezuela possiede più orchestre un’orchestra, e in modo gratuito. Quando i bambini entrano infantili e giovanili di Austria e Germania messe insieme. a far parte dei nuclei della Fundación gli viene dato subito Ma un dato ancora più sorprendente è che solo nel mese di di Marnoglia Hernández Groeneveledt* uno strumento e in quello stesso momento iniziano i loro febbraio 2015, nell’ambito del 40° Anniversario del Sistema, corsi: invece con il metodo tradizionale i bambini vanno sono stati realizzati dagli studenti 600.000 concerti all’in- Il Linguaggio strumento di organizzazione sociale e di sviluppo umano . per tre anni a lezione di solfeggio ed educazione musicale terno di aeroporti, mercati, ospedali, registri civili, case di È il modello pedagogico, artistico e sociale che il Venezue- prima di iniziare il loro primo strumento. Questo metodo cura, piazze, e nei mezzi pubblici, di tutto il territorio ve- Il Primo Dio del popolo guaraní emerse dall’oscurità, illumi- la ha deciso di esportare nel mondo intero, essendo con- rivoluzionario, apprezzato nel mondo intero, ha permesso nezuelano. nato dai riflessi del suo stesso cuore, e creò le fiamme e la siderato come un modello riferimento. Il Progetto Abreu ai bambini di realizzare un processo di apprendimento più Le orchestre della Fundación Musical Simón Bolívar sono nebbia sottile. Creò l’amore, e non aveva a chi darlo. Creò il è rappresentato dalla Fundación Musical Simón Bolívar, agile e anche condivisibile fin dalla tenera età con altri bam- diventate delle ambasciate della cultura del Venezuela nel linguaggio, ma non c’era nessuno che potesse ascoltare. Al- ente ascritto al Ministero del Potere Popolare dell’Ufficio di bini nell’esperienza collettiva dell’orchestra. Inoltre, grazie mondo. L’esperienza venezuelana continua a ispirare centi- lora incaricò le divinità di costruire il mondo e di occuparsi Presidenza e Osservazione dell’Azione di Governo della Re- al metodo Abreu, si è smesso di etichettare la musica classi- naia di persone nell’utilizzo della musica come strumento del fuoco, della nebbia, della pioggia e del vento. E gli affidò pubblica Bolivariana del Venezuela. Questo progetto è de- ca come elitaria, rendendo il piacere della musica da camera per forgiare valori. Il popolo venezuelano vuole condivide- la musica e le parole dell’inno sacro, affinché dessero vita a dicato in particolare a bambini e adolescenti provenienti da un piacere di tutti, senza distinzioni sociali. re la sua cultura di pace e di solidarietà con i popoli amici donne e uomini. Così l’amore si fece comunione, il linguaggio strati sociali di scarse risorse economiche per allontanarli attraverso il potere immenso della musica, quello che riesce prese vita e il Primo Dio si salvò dalla sua solitudine. Lui dalla vita di strada. Questi bambini frequentano i corsi sei Dall’arrivo della Rivoluzione Bolivariana tutte le espressioni a rompere qualsiasi tipo di barriera e che diede vita ai primi accompagna gli uomini e le donne che camminano e cantano: volte a settimana, fruiscono di lezioni di arte, di repertori di culturali venezuelane hanno ricevuto grande sostegno dal- uomini d’America. siamo già in cammino su questa terra, siamo già in cammino musica classica e popolare. Attualmente, circa mezzo mi- lo Stato venezuelano. Nel 2007 il presidente Hugo Chávez su questa terra lucente. lione di bambini è distribuito in 285 orchestre per la prima Frías istituisce la Misión Música, per consolidare il Sistema Traduzione di Emilia Saggiomo infanzia, 220 orchestre infantili, 180 orchestre giovanili, 30 Nacional de Orchestre y Coros Infantiles y Giovanilees del Memorie del fuoco I, Le Origini, Eduardo Galeano orchestre professionali, 360 gruppi corali, 1355 gruppi co- Venezuela con l’obiettivo di incrementare il numero di stu- *Console aggiunto E rali associati e 20 laboratori di liuteria con 15.000 maestri. denti nel sistema; è del 2014 la fusione, voluta dal presiden- Responsabile Cultura e Stampa ra l’arte delle Muse per i Greci, utile ad ammansire Inoltre, il Sistema dispone di programmi sociali come l’Or- te Nicolás Maduro Moros, della Misión Música con altre Consolato Generale della Repubblica Bolivariana le fiere, secondo un detto popolare; per Beethoven chestra Penitenziaria e il programma di Assistenza Ospeda- missioni educative, per darle un maggior peso nell’ambito del Venezuela a Napoli era più grande della filosofia e della saggezza, e se- liera, tra gli altri. della formazione pedagogica. Si auspica che nel 2019 il nu- condo Nietzsche la vita senza di essa sarebbe un errore; per il Maestro venezuelano José Antonio Abreu, è Il Venezuela ha esportato il suo programma in più di 35 uno strumento per seminare valori positivi. Ed effettiva- Paesi che oggi, incoraggiati dai risultati del Sistema, si sono IL SISTEMA COMPRENDE 25 GRUPPI: mente la musica è un elemento che suscita sentimenti spez- ispirati al suo programma di insegnamento musicale per zando le barriere linguistiche e unendo popoli interi. adattarlo alle loro specifiche realtà. Il successo del proget- ORCHESTRE: GUSTAVO DUDAMEL to Abreu risiede nell’utilizzo della filosofia dell’orchestra e - Orchestra Sinfonica Giovanile de Carabobo La passione musicale del dinamico direttore d’orchestra Dudamel Molti studi sostengono che la musica ha poteri curativi: del coro come schema di società. I cori e le orchestre sono - Orchestra Afrovenezuelana Simón Bolívar continua a entusiasmare un pubblico eterogeneo, di ogni fascia negli ospedali può contribuire alla guarigione dei pazienti; piccole comunità dove si inculcano i valori etici, spiritua- - Orchestra Barocca Giovanile Simón Bolívar d’età, e in tutto il mondo. Attualmente è il direttore d’orchestra del- inoltre è d’aiuto nei processi cognitivi: è stato dimostrato li ed estetici, e gli atteggiamenti positivi. I bambini, futuri - Orchestra Sinfonica Simón Bolívar del Venezuela la Sinfonica Simón Bolívar del Venezuela (OSSBV) e della Filar- che i bambini regolarmente applicati in attività musicali mi- musicisti, coltivano l’autostima e imparano a socializzare in - Sinfonica Giovanile Teresa Carreño del Venezuela monica di Los Angeles (LA Phil), e l’impatto della sua leadership - Sinfonica Giovanile di Caracas musicale è riconosciuto nei diversi continenti. Sebbene il suo im- gliorano il loro rendimento scolastico. La musica è anche un contesto di comunità, imparando necessariamente a la- - Orchestra Sinfonica della Gioventù Francisco de Miranda pegno come direttore d’orchestra negli Stati Uniti e in Venezuela strumento di solidarietà, come l’esperienza venezuelana ha vorare in gruppo per raggiungere gli obiettivi e l’eccellenza. assorba la maggior parte della sua agenda annuale, Dudamel viene - Orchestra Nazionale di Fiati del Venezuela confermato. Si esercitano tolleranza e solidarietà, e una cultura di pace. - Orchestra Latino Caraibica Simón Bolívar spesso invitato a dirigere alcune delle più prestigiose orchestre del - Orchestre Sinfoniche Penitenziarie mondo. In Venezuela, infatti, il Sistema Nacional de Orchestre y Il Venezuela ha cambiato il paradigma dell’insegnamento - Orchestra Giovanile e Infantile Alma Llanera dello Stato Guárico Coros Giovanilees e Infantiles viene fondato nel 1975 dal musicale: abitualmente i bambini dovevano studiare per di- - Orchestra di Rock Sinfonico Simón Bolívar DIEGO MATHEUZ Maestro Abreu con la finalità di utilizzare la musica come versi anni in un conservatorio per arrivare a poter scegliere - Sinfonica Nazionale Infantile del Venezuela Giovane direttore e violinista venezuelano, formatosi grazie all’ormai noto Sistema Nazionale di Orchestre e Cori Giovanili BANDE MUSICALI: e Infantili del Venezuela, è considerato tra i talenti della direzio- - Banda Sinfonica Giovanile Simón Bolívar ne d’orchestra più promettenti d’America. Dal 2009 è il direttore - Simón Bolívar Big-Band Jazz principale invitato dell’Orchestra Mozart e da settembre 2011 il principale direttore del Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2013 è ENSAMBLE: stato nominato direttore musicale associato dell’Orchestra Sinfo- - Ensamble 7/4 nica Simón Bolívar del Venezuela e direttore principale invitato - Ensamble di Ottoni Carabobo della Sinfonica de Melbourne, Australia. - Ensamble di Ottoni del Venezuela JESÚS ALBERTO PARRA GRUPPI MUSICALI DA CAMERA Senza abbandonare gli studi di viola, questo giovane talento (nato - Quartetto d’Archi Simón Bolívar nel 1994 a La Victoria, nello Stato di Aragua in Venezuela) si è - Quartetto Libertadores concentrato con rigore e costanza sui suoi studi di direzione, do- - Quartetto Teresa Carreño vendo la sua intera formazione alla Scuola di Direzione d’Orche- - Quartetto Yaracuy stra del Sistema Nazionale d’Orchestre e Cori Giovanili e Infantili del Venezuela. Di recente ha partecipato al Festival di Giovani CORI: Direttori, guadagnandosi elogi per la sua direzione della Sinfonia 14 nº 5 in mi minore di Tchaikovsky con la Sinfonica Giovanile15 di - Coro Manos Blancas - Corale Nazionale Giovanile Simón Bolívar del Venezuela Caracas (SJC), di cui pure è membro. - Cori Penitenziari
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