Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli

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Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
01/2015

     Filosofie
     della
     solidarietà

     CONDIVIDERE, INSEGNARE,
     DECOLONIZZARE

     POLITICHE SOLIDALI E
     BUEN VIVIR
Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
SOMMARIO

 Consolato Generale della Repubblica
  Bolivariana del Venezuela a Napoli
 Console generale:
Amarilis Gutiérrez Graffe                             FILOSOFIE DELLA SOLIDARIETÀ
 Coordinatrice generale:
Marnoglia Hernández Groeneveledt
                                                         3 Editoriale
 Testi:                                                         Rivoluzione Culturale della Nostra America
Geraldina Colotti, Giuseppe Ferraro, Amarilis
Gutiérrez Graffe, Marnoglia Hernández                           di Fernando Buen Abad Domínguez
Groeneveledt, Porfirio Hernández, Duilio
Medero, Luisa Messina Fajardo, Giovanna
Russo                                                    6 Condividere, insegnare, decolonizzare
 Testimonianze:
Michele Fucci, Carmelina Patuto
                                                          8 Manifesto transculturale
  Testi selezionati:                                            di Armando Gnisci
Alberto Acosta, Andrés Bansart, Fernando
Buen Abad, José Luis Coraggio, Antoine                 10 Fare scuola e inventare il mondo vero. L’esperienza educativa di Simón
Fratini, Armando Gnisci, Eduardo Gudynas,
Serge Latouche, Alessandra Riccio                         Rodríguez nel racconto di Walter Kohan
                                                                di Giuseppe Ferraro
 Selezione testi:
Amarilis Gutiérrez Graffe, Marnoglia                   14 Il linguaggio della solidarietà
Hernández Groeneveledt, Emilia Saggiomo
                                                                di Marnoglia Hernández Groeneveledt
  Traduzioni:                                          16 Cuba-Venezuela. Maestri e medici in cambio di petrolio
Simona Palumbo, Emilia Saggiomo, Fabrizio
Verde                                                           di Alessandra Riccio
  Selezione foto:                                      18 Italia-Venezuela. Solidarietà e scambi culturali
Marnoglia Hernández Groeneveledt, Emilia                        di Luisa Messina Fajardo
Saggiomo; foto p.42/44 di Carlos Luis Finol
                                                       20 La parola agli Emigranti
   Fonti:
mre.gov.ve, decrescita.it, ilvelino.it,                         di AA.VV.
internazionale.it, fundamusical.org.ve,                22 Dedalo e le radici mitiche del progresso
curriform.me.gov.ar, institutopedrogual.
edu.ve, banksy.co.uk, patrialetteratura.com,                    di Antoine Fratini
nostramerica.wordpress.com, mdftorino.
it, gudynas.com: Acosta, A. / Gudynas, E.,             24 Il programma delle otto R
El Buen vivir o la disolución de la idea del                    di Serge Latouche
progreso, in La medición del progreso
y del bienestar, a cura di Rojas M., Foro
Consultivo científico y tecnológico,
México DF, 2011, pp. 103-109; Nuova                   26 Politiche solidali e buen vivir
Costituzione della Repubblica dell’Ecuador,
ASUD, marzo 2009; Nuova Costituzione
Politica dello Stato, Bolivia, ASUD, marzo             28 L’economia sociale e solidale come strategia di sviluppo nel contesto
2009, desarrolloamazonico.gob.ec,
justiciaambientalcolombia.org                             dell’integrazione territoriale latinoamericana
                                                                di José Luis Coraggio
  Personale del Consolato Generale della
  Repubblica Bolivariana del Venezuela a               30 Il buen vivir o la dissoluzione dell’idea di progresso
  Napoli:
Maria Vittoria Tafuro, Edith Alfonzo, Emilia                    di Eduardo Gudynas e Alberto Acosta
Saggiomo, Anna Diomaiuto, Gianfranco                   34 Le relazioni internazionali nella visione del Comandante Supremo
Sannino, Francesca Diomaiuto, Massimo Rea,
Indira Pineda, Giovanna Iovine                            Hugo Chávez. Elementi geopolitici, geostrategici e geoeconomici
  Contatti:                                                     di Amarilis Gutiérrez Graffe
Via A. Depretis, 102 - Napoli                          36 I Caraibi. Una sola possibilità di integrazione: la diplomazia dei popoli
Tel.: +39 081 5518159
Per scrivere alla redazione:                                    di Andrés Bansart
convenap.cultura@gmail.com
      Consulado General de la República                39 Belligeranza e solidarietà. Nuove identità
Bolivariana de Venezuela en Nápoles                             di Duilio Medero
      ConsulVenNap
www.consulvenenap.com                                  42 Venezuela: l’impegno dei media comunitari e alternativi
 Elaborazione Grafica:                                          di Geraldina Colotti
Dario Buonanno e Pino Buonanno                         44 Il Venezuela solidale con il mondo nella lotta al cambiamento climatico
 Agenzia di Pubblicità:                                         di Porfirio Hérnandez
Adek | adekcreative.it
                                                       45 I Sem Terra in Brasile: germogli di un mondo nuovo nei domini
 Foto di copertina:                                       dell’agro-business
Dario Buonanno
                                                                di Giovanna Russo

                                                Il Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli declina ogni responsabilità circa la correttezza o completezza
                                                delle informazioni rese disponibili; inoltre, al di là di possibili affinità o divergenze di pensiero rispetto ai contenuti degli articoli, garantisce
                                                ai suoi collaboratori la libertà di espressione della loro personale opinione. Inoltre, la sede diplomatica si riserva esplicitamente la facoltà
                                                di sottoporre a revisione e, ove necessario, a correzione i testi tradotti, nonché di sospendere temporaneamente o definitivamente la
                                                pubblicazione di un articolo.
Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
EDITORIALE

La prassi della solidarietà del
pensiero decolonizzato
«Non esiste pratica rivoluzionaria senza teoria, e viceversa».
(Vladimir I. Lenin)

N
            onostante le monumentali ed eroiche azioni dei Comandanti supremi Ernesto ‘Che’ Guevara e Fidel Castro
            Ruz, grandi pensatori della rivoluzione cubana e del processo di transizione al socialismo, non sono stati anco-
            ra pienamente valorizzati in qualità di pensatori, per le loro idee relative al marxismo non dogmatico, applicato
            alla specifica realtà latinoamericana. Insieme al gigante eterno Hugo Chávez Frías, ai popoli del mondo, sono
i massimi rappresentanti della solidarietà e dell’umanesimo, offrono le basi teoriche, epistemologiche, assiologiche, teleo-
logiche al Pensiero Critico Decolonizzato del XXI Secolo, definito ‘Socialismo’, facendo proprio il sogno di Simón Bolívar.

In quest’ordine di idee, si suggerisce un riesame approfondito, del lavoro dell’Università “Alberto Hurtado” del Cile che ha
pubblicato un libro eccellente di Maximiliano Figuero e Dorando Michelini, inedito del 2007, la ‘Filosofia e la Solidarietà’,
dove la priorità è l’esperienza della filosofia in America Latina e nei Caraibi, in particolare in Venezuela, indicando la tra-
sformazione come riconoscimento di ciò che viene giudicato degno di essere pensato nel presente.

Il testo citato si sviluppa partendo dalla concezione della filosofia e della solidarietà, con l’obiettivo di definire la loro rile-
vanza sociale e storica. Esempi di tale studio e di diversi dibattiti si riflettono nelle ricerche condotte dai francesi Jacques
Derrida, Emmanuel Lévinas, Paul Ricoeur, dai nordamericani John Rawls e Richard Rorty, dal tedesco Karl-Otto Apel, dal
belga Phillipe Van Parijs, fino all’argentino Enrique Dussel. Vi saranno di sicuro molti altri che esemplificano e sostengono
la Filosofia della Solidarietà.

Al fine di contribuire a diffondere il Pensiero Critico Decolonizzato del XXI Secolo, si raccomanda di approfondire anche
il denso processo investigativo di Thalia Fung Riverón, professoressa presso l’Università de L’Avana, alla guida di una nuova
disciplina scientifica, che rompe con il pensiero occidentale e rappresenta i popoli esclusi ed emarginati del mondo.

Per quanto concerne il Venezuela si consiglia di verificare tra i centocinquanta articoli pubblicati su aporrea.org dal

                                                                                                                                  3
Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
25/08/06, scritti dal noto ricercatore universitario e coordi-      Filosofia della Solidarietà.                                      re, espandere e consolidare il bene più prezioso che abbia-        Britto García ha spiegato che i proprietari di canali televisivi
natore delle cattedre di ‘Maestria y Doctorado’ dell’Univer-                                                                          mo riconquistato dopo 200 anni: l’Indipendenza naziona-            ed emittenti radiofoniche, agiscono come un quarto pote-
sità Militare Bolivariana del Venezuela; del corso post-lau-        In campo politico il Venezuela del XXI secolo si è dotato di      le; approfondire il processo di costruzione del Socialismo         re, nominando e destituendo dirigenti di partito, creando e
rea in Politica Estera dell’Istituto di Alti Studi Diplomatici      una delle Costituzioni più complete a tutti i livelli nel mon-    Bolivariano del XXI secolo in Venezuela, come alternativa          distruggendo partiti, redigendo strategie e programmi. Ci
“Pedro Gual” del Venezuela, Ernesto Wong Maestre Ph.D,              do, dove il potere costituente appartiene al popolo, risultato    al capitalismo selvaggio e con esso assicurare la ‘maggiore        troviamo di fronte a giornalisti che si autoproclamano lea-
Presidente della Asociación Civil Tricontinental de las Re-         della supremazia di questo popolo sovrano che grazie all’a-       quantità di sicurezza sociale, la più grande stabilità politica    ders, padroni che si auto-designano presidenti e crimini che
laciones Internacionales y Solidaridad.                             zione del Comandante Invitto Hugo Rafael Chávez Frías, è          e la maggior quantità di felicità’ per il nostro popolo; ren-      sono presentati alla stregua di eroiche gesta.
                                                                    stato incluso nel processo costituente, dando vita alla Co-       dere il Venezuela una potenza nell’ambito sociale, econo-
Allo stesso tempo, e in base a queste considerazioni di soli-       stituzione del 1999, quella definita dallo stesso Chávez “il      mico e politico all’interno della grande potenza nascente          In nome della Filosofia della Solidarietà e in risposta alla
darietà, le più recenti pubblicazioni del Ministero del Potere      Libro della Comunità”, il “Popul Vu” (riferito al libro sacro     dell’America Latina e dei Caraibi, per garantire la formazio-      solidarietà ricevuta dal popolo e dal governo bolivariano
Popolare per la Difesa attraverso la sua rivista Ambito Ci-         ancestrale dei popoli mayas Quiché).                              ne di una zona di pace nella Nuestra América; contribuire          proveniente da ogni angolo del mondo, dal Consolato Ge-
vico Militar, ragionano sulla solidarietà e l’unità civico-mi-                                                                        allo sviluppo di una nuova geopolitica internazionale nella        nerale della Repubblica Bolivariana a Napoli, attraverso il
litare del popolo venezuelano, l’invito è quello di leggere e       Esempio di istituzionalizzazione e attualizzazione è il mo-       quale prenda corpo un mondo multicentrico e pluri-polare           presente numero, ci proponiamo di dare spazio ai seguenti
studiare questi interessanti lavori, soprattutto quello di uno      dello di Pensiero Strategico del Comandante Supremo               dove siano garantiti equilibrio e pace planetaria; contribu-       obiettivi dei nostri popoli: Fine del blocco contro Cuba; De-
dei nostri articolisti e collaboratori della presente pubbli-       Hugo Rafael Chávez Frías nelle relazioni internazionali i         ire alla conservazione della vita sul pianeta e alla salvezza      roga del decreto contro il Venezuela; Indipendenza di Porto
cazione Amerindia, il dottor Duilio Medero, che ricopre il          cui elementi geopolitici, geostrategici, geo-economici, ma        della specie umana.                                                Rico; Ritiro delle basi militari degli Stati Uniti e della Nato;
ruolo di segretario della rivista civico-militare.                  soprattutto assiologici corrispondono con i significati del                                                                          Rispetto da parte di queste potenze della Dichiarazione che
                                                                    suo discorso politico, ampiamente studiato e investigato          L’amore e la solidarietà per la Rivoluzione Bolivariana di-        definisce “Zona di Pace” l’America Latina e i Caraibi; An-
In riferimento alle pubblicazioni sul Pensiero Critico De-          dall’autrice di questo editoriale.                                mostrato dai gruppi di solidarietà presenti in Italia, alberga     nullamento del debito non rimborsabile; Denuncia degli
colonizzato del XXI Secolo, definito il quanto ‘Socialismo’,                                                                          in tutti gli attivisti per la pace, nei diversi popoli del mondo   accordi di “libero scambio” e degli infami trattati sulla dop-
il professor Franklin González, Sociologo con dottorato di          L’operatività della Filosofia della Solidarietà è continuata      vittime della barbarie e del genocidio dell’impero. I movi-        pia imposizione; Esame delle violazioni contro l’ambiente
ricerca in Scienze Sociali dell’Università Centrale del Ve-         con il Presidente Costituzionale della Repubblica Bolivaria-      menti sociali hanno dichiarato nel loro Incontro di solida-        e i diritti umani negli Stati Uniti e in Canada; Ristruttura-
nezuela (UCV), con una vasta esperienza nel mondo acca-             na del Venezuela Nicolás Maduro Moros, e si riflette negli        rietà con la Rivoluzione Bolivariana a Napoli che il Vene-         zione o dissoluzione dell’Organizzazione degli Stati Ame-
demico, già professore presso la facoltà di Scienze Econo-          sforzi compiuti dal Venezuela per sradicare la fame e la po-      zuela non è una minaccia ma una speranza, per il mondo             ricani e sostituzione con organizzazioni che rappresentino
miche e Sociali dell’UCV, Coordinatore Accademico, Capo             vertà nella regione; testimonianza viva di autentici esempi       intero. Mentre il Presidente obrero Nicolás Maduro nel suo         realmente la Nuestra América, rispetto dei modelli d’in-
del Dipartimento Politico e Direttore della Scuola di Studi         di solidarietà.                                                   discorso tenuto in occasione della Marcia Antimperialista          tegrazione e cooperazione dell’America Latina, tra i quali
Internazionale dell’UCV, è autore di diverse pubblicazioni:                                                                           in appoggio alla Rivoluzione Bolivariana, tenutasi a Cara-         risaltano l’Alleanza Bolivariana per i popoli della Nuestra
‘40 anni di Democrazia, Economia Sociale e Politica 1959-           Dimostrazioni di solidarietà in Italia si sviluppano durante      cas il 28 di febbraio 2015, ha ricordato quanto affermava il       América (ALBA), il Mercato Comune del Sud (Merco-
2000’; ‘Parlano i fatti e Parlano i fatti I e II’; ‘Dall’emanci-    tutto l’anno 2015, prima con l’incontro di Napoli di aprile e     Comandante Invitto Chávez su Obama, ossia che vi sono              sur), la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici
pazione all’integrazione, la storia di una Patria Grande’.          successivamente con Ravenna - 9,10,11 ottobre 2015- dove          due Obama: l’Obama di Chicago, uomo delle lotte sociali,           (CELAC), l’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur),
Attualmente è professore in corsi post laurea presso l’Uni-         si terrà il Terzo Incontro Italiano di Solidarietà con la Rivo-   che sogna un mondo diverso, e l’Obama della Casa Bianca,           oltre a Petrocaribe, il mercato comune per promuovere la
versità Militare Bolivariana, l’Università Centrale del Vene-       luzione Bolivariana. In questo senso, la solidarietà dei mo-      presidente di un impero.                                           produzione sostenibile nella regione, il riconoscimento del
zuela e l’Istituto di Alti Studi Diplomatici “Pedro Gual”.          vimenti sociali a sostegno del Venezuela è molto apprezzata                                                                          Sistema Nazionale dei Mezzi di Comunicazione Pubblici e
                                                                    dal popolo e dal governo bolivariano di fronte all’escalation     Maduro ha affermato che l’Obama della Casa Bianca si è             Alternativi; Smilitarizzazione dei territori d’Europa, Ucrai-
Il pensiero filosofico latinoamericano, lungi dall’avere pre-       di aggressioni imperialiste, culminate nell’Ordine Esecutivo      lasciato mettere in un vicolo cieco rispetto al Venezuela.         na, Asia, Gaza, Iraq, Siria, Afghanistan, Pakistan, Repubbli-
tese di verità rivelata, invita a essere studiato e dibattuto ed    firmato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che       Chiedendo poi al presidente Obama, in nome di Dio, di              ca Centroafricana, Sud Sudan, Mali, Somalia, Repubblica
ha nella prassi la importante caratteristica di evidenziare la      dichiara il Venezuela una minaccia ‘straordinaria e inusua-       rettificare in tempo, perché il cammino che ha intrapreso          Democratica del Congo, Nigeria, tra gli altri.
Solidarietà attraverso l’azione e la letteratura scritta, ignora-   le’ per la sicurezza nazionale statunitense.                      lo segnerà per gli anni a venire, lo marcherà come accaduto
ta per la sua diversità dall’educazione alienante, borghese,                                                                          a George W. Bush con il Venezuela, così come è stato per           Il Socialismo del XXI secolo lotta per liberarsi dalle catene
depositaria, contraria ai movimenti educativi il cui princi-        Il decreto riflette la volontà dell’imperialismo statunitense -   Richard Nixon con il Cile, e per tutti quelli che hanno attac-     delle vestigia che ancora sono alla base dell’invasione dell’A-
pale rappresentante è il pedagogo brasiliano Paulo Freire.          ma non del suo popolo - di continuare l’aggressione contro        cato i degni popoli dell’America Latina.                           merica da parte di tutti gli imperi che storicamente hanno
                                                                    il socialismo in America Latina e nei Caraibi. Il presidente                                                                         distrutto la pace nel mondo.
Non si può negare la complessità nel rompere il paradigma           costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela,        Il Venezuela è una terra di pace e può contare su un popolo
egemonico capitalista in termini epistemologici di quello           Nicolás Maduro Moros, il suo esecutivo, e il popolo, rispon-      e un governo di pace, gli incontri di solidarietà con la Ri-       Infine, ringrazio tutti i membri del corpo consolare, i col-
che conosciamo oggi come pensiero eurocentrico in tutti i           dono di fronte al decreto di Obama e al governo degli Stati       voluzione Bolivariana realizzati dai movimenti sociali ren-        laboratori formali e informali, i critici del processo e tutti
campi: politico, economico, culturale, ciascuno di essi dagli       Uniti, reclamando la la pace fra i popoli.                        deranno visibile al mondo la realtà che si vive in America         coloro che ogni giorno credono nel Venezuela. Con l’auspi-
altri influenzato, da cui sono scaturiti i problemi originari                                                                         Latina. A differenza di ciò che viene rappresentato dalla dit-     cio che il presente numero torni utile per invitare alla par-
del colonialismo.                                                   La Filosofia della Solidarietà rappresenta l’impegno costan-      tatura mediatica, dove i mezzi di comunicazione agiscono           tecipazione, al dibattito sul pensiero libero, alla prassi della
                                                                    te del Venezuela per la pace, la solidarietà tra i popoli e la    al servizio del capitale, proprio come fossero partiti politici,   solidarietà, al pensiero decolonizzato e alla disarticolazione
L’emergere della Repubblica Bolivariana del Venezuela a             ferma convinzione che il Comandante Eterno Hugo Chávez            giudici, parti in causa, come legislatori che convalidano o        dei paradigmi dello status quo oggi dominante nel mondo.
partire dal 1999, grazie al Comandante Supremo Hugo Ra-             non ha arato nel mare e ha piantato nel popolo venezuela-         invalidano leggi e costituzioni. Il circuito informativo at-
fael Chávez Frías con la sua volontà di rivoluzionare anche         no, popolo di libertadores, il seme della liberazione, della      tualmente dominante fa circolare pubblicazioni che incita-         Amarilis Gutiérrez Graffe Ph. D.
l’approccio al pensiero economico capitalista, proprio degli        dignità e della lotta per l’Indipendenza e la Sovranità.          no alla guerra civile, al colpo di stato, alla discriminazione     Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a
imperi e della concezione del mondo eurocentrica, ha avuto                                                                            etnica e razziale; azioni debitamente denunciate dall’illustre     Napoli
come risultato in ambito continentale americano e regiona-          Il presidente Hugo Chávez ha lasciato nel Plan de la Patria       giornalista Luís Britto García.
le latinoamericano – caraibico l’istituzionalizzazione della        2013 - 2019 i cinque obiettivi storici da perseguire: difende-                                                                       (Traduzione Fabrizio Verde- Ciro Brescia)

4                                                                                                                                                                                                                                                                        5
Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
CONDIVIDERE,
  INSEGNARE,
DECOLONIZZARE
Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
può sostituire pacificamente, anche se implacabilmente, le
                                                                                                                                                                                                           marche metafisiche dell’“antico regime europeo”: l’Essere,
                                                                                                                                                                                                           l’Identità e l’Universalità. Noi pensiamo che queste cate-
                                                                                                                                                                                                           gorie filosofiche, diventate poi ideologiche e ormai ridot-
                                                                                                                                                                                                           te a parole fossili, abusate e indegne a dirsi ancora, perché
                                                                                                                                                                                                           menzognere, siano ancora le potentissime marche delle su-
                                                                                                                                                                                                           perstizioni della cosmovisione eurocentrica che tuttora go-
                                                                                                                                                                                                           verna retoricamente le guide politiche e grande parte della
                                                                                                                                                                                                           “gente” europea, anche se la sua estinzione è già in cam-
                                                                                                                                                                                                           mino, molto lento. La cosmovisione transculturale e la sua
                                                                                                                                                                                                           missione pratica e formativa, che è l’azione che sta dentro
                                                                                                                                                                                                           alla parola transcultura-azione e dentro alla nuova inten-
                                                                                                                                                                                                           zione del fare insieme, servono a noi europei per decoloniz-
                                                                                                                                                                                                           zarci, per creolizzarci e per mondializzarci. Il primo passo
                                                                                                                                                                                                           da fare è proprio la liquefazione e il licenziamento del nu-
                                                                                                                                                                                                           cleo di ferro del pensiero eurocentrico della modernità: la
                                                                                                                                                                                                           pretesa che possiamo fare tutto e sempre da soli, in quanto
                                                                                                                                                                                                           portatori della luce della civiltà superiore. Quel “The White
                                                                                                                                                                                                           Man’s Burden” dell’Ode di Kipling, del 1898, al quale oppo-
                                                                                                                                                                                                           niamo il motto cannibale di Oswaldo de Andrade, dal suo
                                                                                                                                                                                                           “Manifesto Antropofago” del 1928: “Prima che i portoghesi
                                                                                                                                                                                                           scoprissero i brasiliani, i brasiliani avevano scoperto la fe-
                                                                                                                                                                                                           licità.” Dobbiamo imparare ad educarci e salvarci insieme
                                                                                                                                                                                                           con i migranti e con tutte le culture del mondo, che proprio
                                                                                                                                                                                                           noi abbiamo avviato all’estinzione con la loro “scoperta”
                                                                                                                                                                                                           e sopraffazione. Tutto ciò non significa affatto la rinuncia

Manifesto transculturale
                                                                                                                                                                                                           all’identità europea, o per dire meglio: la fuga dalla nostra
                                                                                                                                                                                                           responsabilità storica. Ma significa il nostro voler decidere
                                                                                                                                         La Transculturazione è nata e prospera – come concetto            di ri-educarci, per arrivare a vedere e a riconoscere che ci è
                                                                                                                                         antropologico culturale e come parola comune anche se             offerta, nel XXI secolo, una straordinaria chance per creare
di Armando Gnisci*                                                                                                                       di origine colta: transculturación e transculturação – nella

L
                                                                                                                                                                                                           un Mundus Novus anche in Europa. […].
                                                                                                                                         parte centrale, in quella antillana e in quella meridionale del   La Transculturazione è una via per riconoscere e compren-
         a Transculturazione deve sperimentare e promuo-           Gli europei oggi hanno scoperto di essere razzisti in casa            Mundus Novus delle Americhe. Come nazioni non povere              dere per bene […] i fenomeni migratori e sociali del nostro
         vere pratiche critiche di azione transculturale tra i     propria. […] I migranti, infatti, arrivano non per conqui-            ma impoverite e devastate, e non domate, dal colonialismo         tempo, e per proporre e costruire nuovi statuti del benes-
         saperi contemporanei allo scopo di produrre una           starci e colonizzarci, ma per vivere con noi una vita più             europeo e poi da quello nordamericano. La Transcultura-           sere individuale e comunitario, condivisi e diffusi. Con le
         nuova cosmovisione comunitaria attraverso forme           giusta e salutare in una nuova comunità transculturale da             zione aiuta a riconoscere come evidente la storia propria di      pratiche della “convivenza nella sana umanità” e della “co-
di azione creativa e di salute generale: tra le persone uma-       costruire insieme, in Europa. Invece, continuiamo a rimuo-            ogni cultura a ibridarsi con altre culture e a generare nuove     evoluzione creativa”, intendiamo fare ricerca e sperimenta-
ne, tra generi e tra generazioni, tra le culture; tra le persone   vere questa “banale” visione coevolutiva. Perché può diven-           forme “creole” e imprevedibili. Così come ci hanno inse-          re una revisione della disposizione e della consistenza dei
umane e le non-umane, tra i viventi e il pianeta abitato da        tare minacciosa. Se continuassimo a pensarla per bene e               gnato Fernando Ortiz, Oswaldo de Andrade, Aimé Césaire,           saperi, dei percorsi formativi della scuola e delle pratiche
noituttinsieme e il cosmo, di entrambi i quali siamo parte-        fino in fondo, infatti, dovremmo arrivare alla presa d’atto           Frantz Fanon, Édouard Glissant, Walter Mignolo, Roberto           comunitarie, della creatività condivisa. […]
cipi. Noi crediamo, ma non da soli, che il Multiculturalismo       che proprio e solo i migranti hanno la capacità di desiderare         Fernández Retamar, Eduardo Galeano, Sub-comandante
e l’Interculturalità siano due parole-concetti che debbono         questa “utopia giusta e concreta”. Anzi, che sono loro oggi           Marcos, Leonardo Boff e tanti altri. Il pensiero e la pras-       *Critico letterario ed ex docente di Letteratura Comparata (Univer-
essere revisionati profondamente nell’Europa occidentale e         portatori di sana umanità e di futuro. Questa scoperta, in-           si transculturali indicano che ciò avviene nella mutualità        sità “La Sapienza” di Roma)
nell’Unione Europea, dove abitiamo: la prima attraversa una        vece che al panico identitario e alla rabbia razzista, dovreb-        dello scambio e nella trasformazione imprevedibile, aldilà
evidente crisi politica, la seconda è una barchetta in balìa       be portare gli europei a costruire una visione più larga della        della violenza e del comando. In sintesi, riprendiamo una
mediterranea di una crisi di senso. […] Dal nostro punto di        convivenza tra le genti. Come hanno fatto alcuni piccoli co-          bella figura linguistica proposta da Glissant per indicare il
vista transculturale, l’esito della mancata decolonizzazione       muni del Sud dell’Italia, quel Meridione senza meridiano,             nostro approdo transculturale, “pensare con il mondo”. Se-
degli europei da se stessi, dall’essere stati e tuttora esserlo:   quella terra senza ora, perché mai è stata la sua ora. […]. Le        guendo il movimento latino-americano, vogliamo proporci
coloni e padroni. Una richiesta che fu fatta negli anni 50         macchine governative europee non sono capaci di assicura-             come coloro che rispondono ad esso dalla parte europea, in
del XX secolo agli europei da due grandi intellettuali: uno        re ai migranti nemmeno un trattamento da civiltà “borghe-             contrappunto e in relazione. Noi abbiamo individuato ed
francese e l’altro francofono, della Martinica antillana: Jean     se e illuminata”: nemmeno una “porca politica” [come dice             articolato l’idea e il progetto della Transculturazione in tre
Paul Sartre e Frantz Fanon.                                        la figlia di Barney a Barney] adeguata a prevedere e a rime-          moti, non tanto successivi quanto, invece, contemporanei
Le parole-concetti, multiculturalismo e interculturalità,          diare difficoltà e conflitti, leggi di polizia e razzismo, carità e   e coevolutivi: Decolonizzazione, Creolizzazione e Mondia-
sono state logorate dalla mancata, ma sempre più urgente,          solidarietà. Il che significa che non siamo capaci di pensare         lizzazione, tutte mutue. Perché possiamo salvarci solo l’un
decolonizzazione delle nostre menti ancora coloniali […].          alcun futuro e tantomeno di preparare una società transcul-           l’altro, come scrisse il filosofo epicureo Filodemo di Gadara.
                                                                   turale, insieme con chi la desidera, anche senza saperlo.             Solo così la nuova poetica dell’Interessere e della Relazione

8                                                                                                                                                                                                                                                                           9
Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE

Fare scuola
                                                                                                                                       dello stato dominante del sapere così com’è. Si può però in-
                                                                                                                                       vertire e intendere l’educazione come insegnare imparando
                                                                                                                                       dallo schiavo, dall’oppresso, dal bambino lungo un percorso

e inventare il mondo vero
                                                                                                                                       che porta allo stato del sapere dominante così come non è.
                                                                                                                                       Conoscere è apprendere ciò che non è dato di sapere attra-
                                                                                                                                       verso il ritmo proprio del tempo interiore, quello che scan-
                                                                                                                                       disce il sentimento dell’animo nella singolarità del vivere.
L’esperienza educativa di SimÓn Rodríguez                                                                                              In fondo l’esercizio maieutico di Socrate seguiva questo per-
                                                                                                                                       corso. Ogni volta che mi ritrovo a tenere in carcere gli in-
nel racconto di Walter Kohan                                                                                                           contri filosofia c’è sempre qualcuno che interviene per dire
                                                                                                                                       “queste cose le sapevamo già, ma non sapevamo di saperle”.
di Giuseppe Ferraro                                                                                                                    Siamo già del tutto immersi nel sapere delle cose che ci cir-

I
                                                                                                                                       condano e che utilizziamo facendo mondo, non basta però
       l figlio è il primo uomo. Albert Camus lascia intende-       sono lontani i nomi di Nietzsche e di Camus, che qui vorrei
                                                                                                                                       sapere bene le cose, se poi non si sa che cosa è bene fare.
       re questo rapporto nel titolo del suo ultimo romanzo.        avvicinare a Simón Rodríguez e Walter Kohan, ma dovrei
                                                                                                                                       Sono le scelte che segnano i nostri legami e misurano il gra-
       Non riuscì a completarlo. L’incidente che gli tolse la       invero aggiungere altri nomi e altre costellazioni di tempo,
                                                                                                                                       do della nostra libertà.
       vita ha forse voluto cancellare le pagine sulle quali si     altri avvicendamenti di una “prima” che sempre ritorna
                                                                                                                                       L’educazione è liberazione. L’America Latina ha dato il con-
sarebbe letto il segreto nascosto sulla linea di confine posta      in ogni figlio e in ogni nuovo inizio. L’infanzia è donata. I
                                                                                                                                       tributo più evidente e forte a questo passaggio da Freire an-
tra il mondo e la vita. Una strana sorte, quel libro resta un’o-    bambini sono i più vicini all’inizio della vita. Il primo uomo
                                                                                                                                       dando a ritroso a Rodríguez, e avanzando con Kohan. La
pera incompiuta. La sua interruzione sarà forse stata non           e il mondo com’è all’inizio quando la voce prende parola e                                                                           pubblica vanno insieme. Walter Kohan racconta Rodríguez
                                                                                                                                       scuola è politica quando la politica si fa scuola di libera-
una cancellazione ma il suggerimento che viene da quel              ne inventa il suono che la prende e le dà sentimento. Forse                                                                          in una prospettiva del tutto nuova. Il suo è il racconto di
                                                                                                                                       zione.
segreto, il suo silenzio, quel che non si può mettere in di-        tra il suono della voce e il sentire avviene quel passaggio al                                                                       un pensiero che si sviluppa contro l’imitazione, è l’“hacer
                                                                                                                                       L’America Latina è come un’officina continua. Non è l’infan-
scorso né si può formalizzare per indicare. In quel romanzo         sentimento, che è come un’eco a ritroso, un riverbero, un                                                                            escuela”, il fare scuola come invenzione ed erranza. Non è
                                                                                                                                       zia dell’Europa dello storicismo hegeliano, bisogna inten-
incompiuto Camus raccontava del suo ritorno. Ritrovava la           sentire concavo, che si esprime nel grandangolo interiore,                                                                           un “racconto storico”, al punto che nella sua postfazione
                                                                                                                                       derlo diversamente, il primato dell’infanzia, perché non sia
tomba del padre morto ancora in giovane età. Lesse le date          quando ci si espone, parlando, scrivendo. L’educazione dà                                                                            Maximiliano Durán, studioso di Rodríguez, ammette di
                                                                                                                                       il principio di una storia già vissuta e che ha smarrito il suo
sulla lapide e si ritrovò qualche anno più vecchio di chi è         forma al sentimento, scandisce il ritmo dell’apprendere se                                                                           non aver mai conosciuto quel rapporto con l’infanzia che
                                                                                                                                       inizio. Il primato dell’infanzia è l’invenzione del mondo,
era stato padre. Come un sopravvissuto. Anche Nietzsche             stessi, un tempo singolare, che non passa se non ritornan-                                                                           Walter Kohan indica come centrale nella svolta della scuola
                                                                                                                                       quella che Eraclito racchiuse in quel suo frammento, eleg-
visse un’esperienza simile, quando giunse alla quarta par-          do. Il vero ritorna senza lasciarsi chiudere in un sapere che                                                                        di Rodríguez segnata dall’incontro con il piccolo Thomas.
                                                                                                                                       gendo il bambino a signore dell’“aion”, del tempo tutt’insie-
te della sua Scienza Felice (die fröhlische Wissenschaft),          lo imprigiona. Così ritorna il vero amore, la vera amicizia,                                                                         È, come direbbe Foucault, una fissazione storica.
                                                                                                                                       me del mondo intero. È il mondo nuovo che si riscopre in
che chiamò “Sanctus Januarius”. Da quell’anno la sua età            la libertà. La vita. Il primo uomo ritorna ogni volta. Basta                                                                         Walter Kohan racconta se stesso nel libro che narra di Ro-
                                                                                                                                       memorie antiche e non vissute, di tradizioni che portano
cominciava a essere maggiore di quella vissuta dal padre.           scoprire che siamo tutti, ognuno figli, per non allontanarsi                                                                         dríguez. Parla del rapporto tra scuola e infanzia, di filosofia
                                                                                                                                       stupore, distese in terre e volti più vicini alla vita.
Aveva varcato un limite del tempo proibito, stabilito, quasi        dall’inizio della vita e pensarla come un’origine inafferra-                                                                         e infanzia, non come di un’età, ma come dimensione stessa
assegnato per rispetto della legge del padre. Da quel gior-         bile. L’inizio è più dell’origine, a meno di non volerle con-
                                                                                                                                       IL RICORDO E IL DESIDERIO                                         dell’insegnamento. I richiami a Paulo Freire nel libro non

                                                                                                                                       L
no Nietzsche racconta di aver sentito di vivere ogni giorno         fondere e inventare l’una, l’origine, nell’altro, l’inizio, come                                                                     mancano, ma più che l’aspetto “sociale” è quello “ideale”,
nuovo come un di più. In quella parte della Scienza felice          si può della certezza di una storia e la verità del tempo che                                                                        “inventivo” che viene in risalto. Walter è titolare della catte-
                                                                                                                                                ’Europa è chiamata a ripensarsi quando pensa alla
Nietzsche ci ha educato a pensare che ogni giorno è donato,         ritorna. Gli adulti cercano l’origine perduta, i bambini sono                                                                        dra di filosofia dell’educazione alla Universidade do Estado
                                                                                                                                                moltitudine dell’“Amerindia”. Attraversandola s’in-
non assegnato, è gratuito, in più, come la vita che viene e         più vicini all’inizio, sulla soglia del mondo. Lo inventano.                                                                         do Rio de Janeiro (UERJ). È conosciuto in tutto il continen-
                                                                                                                                                contra mille colori di sentimenti sconosciuti. È un
che nel figlio è sempre al primo uomo.                              L’infanzia non è un’età. L’educazione ha a che fare con un                                                                           te latino americano, e nel mondo. La sua non è la rimesco-
                                                                                                                                                mescolarsi di nostalgie e desideri, di paure lasciate
                                                                    tale inizio. Ha a che fare con il desiderio, perché il desiderio                                                                     lanza della Philosphy for Children, è diverso, la sua non è
                                                                                                                                       cadere come pioggia e sole. C’è la nostalgia di un ‘Europa
INFANZIA E STORIA                                                   si libera, non si soddisfa come una necessità. Il desiderio
                                                                                                                                       che non è mai stata come è desiderata, c’è da confonder-          l’adattamento della filosofia ai bambini, perché si tratta di

C
                                                                    rende necessaria la libertà.                                                                                                         un’applicazione dell’infanzia alla filosofia che ne precisa il
                                                                                                                                       si nelle discendenze indie e genealogie di storie perdute.
             ’è un rapporto tra infanzia e mondo marcato da                                                                                                                                              carattere di “ritorno”. Sempre la filosofia parla del ritorno,
                                                                                                                                       Quando penso alla mia amica carioca dal nome di famiglia
             Camus come da Nietzsche, passa dal racconto            APPRENDERE DALLO SCHIAVO                                           tedesco, che non conserva traccia di quella lingua, se non        perché sempre si applica al presente per non perderlo, ma
             alla filosofia, e ritorna. Bisogna forse pensare che   E DAL BAMBINO                                                      nei suoi lineamenti e in quel tratto sconosciuto della voce,      per trasformalo, inventarlo, quasi un immaginare quel che

                                                                    L
             il rapporto tra infanzia e storia messo in risalto                                                                                                                                          c’è, un ritornare dove si è come mai si è stati.
                                                                                                                                       mi viene da riflettere su questo intrigo di doppia nostalgia
da Agamben, sia quello che corre tra il figlio e l’uomo, tra                 a filosofia conosce questo ritorno di ciò che per-
                                                                                                                                       del non stato e del perduto, dell’avvenuto e trovato. Siamo
la vita e il mondo. Alla fine c’è da convincersi che un uomo                 mane; sa dell’infanzia come linea di confine del                                                                            INFANZIA E FILOSOFIA
                                                                                                                                       come piante che fioriscono a ogni terra e ne prendono l’o-

                                                                                                                                                                                                         W
raggiunge la sua maturità quando libera la sua infanzia, vi                  mondo e della vita; esprime questo confine come
                                                                                                                                       dore e il colore. L’America Latina produce in un europeo
ritorna. Allora è anche più libero di essere e dire quel che                 un fine comune. Socrate nel Fedone diceva che                                                                                                alter Kohan ha fondato il Núcleo de Estudos
                                                                                                                                       quel ritorno all’infanzia, all’inizio, non di una storia, ma
gli fu interdetto crescendo. Anche la filosofia raggiunge la        la filosofia è come la musica più grande e che la musica è                                                                                            de Filosofias e Infâncias (NEFI) uno spazio
                                                                                                                                       della vita, quel senso dell’impossibile vissuto, dell’invenzio-
sua verità quando diventa racconto e pratica di vita. Mi ri-        come la filosofia più grande. E nel Menone, quando provò                                                                                              d’insegnamento e di ricerca che rappresenta
                                                                                                                                       ne. Ogni desiderio è il ricordo di quel che è accaduto così
trovo a pensare un tale rapporto mentre prendo a scrivere           a dare dimostrazione di scuola chiese di uno schiavo nati-                                                                                            un’estensione dell’università alle scuole e al
                                                                                                                                       come non è avvenuto. Ogni desiderio è il ricordo del mon-
di un argomento che parrebbe così distante nello spazio,            vo. La disposizione educativa altera l’esercizio socratico in                                                                        territorio. Al fondo della sua pratica è “imparare a doman-
                                                                                                                                       do così come non è.Walter Kohan ha pubblicato un libro,
nel tempo, nei nomi, quando si tratta non del Mediterra-            una configurazione di ruoli di potere, quando diventa “in-                                                                           dare”. Kohan parte dalla disposizione del dialogo socratico
                                                                                                                                       tradotto di recente in italiano dal titolo programmatico: “Il
neo dell’Europa, di Camus e di Nietzsche, ma dell’Ameri-            segnamento”. Chi deve apprendere è lo schiavo, l’oppresso,                                                                           come esame di se stessi. Il richiamo a Rodríguez è come
                                                                                                                                       maestro inventore”, il riferimento è a Simón Rodríguez che
ca Latina e di un tempo, questo non così lontano quanto             il bambino, lungo un percorso che porta al riconoscimento                                                                            ritrovato: Rodríguez è chiamato il “Socrate di Caracas”. In
                                                                                                                                       resta inseparabile dal nome di Simón Bolívar. Scuola e Re-

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Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE

ragione certo dell’erranza, del suo continuo viaggiare e di-        ra Bolívar, il quale ebbe a scrivere al fratello di Rodríguez      Samuel Robinson, ed era Carreño nel cognome di famiglia            LA SCUOLA BOLÍVARIANA

                                                                                                                                                                                                          L
slocarsi, che ne rappresenta anche la sua maniera d’inten-          «Credimi, caro amico, tuo fratello è il miglior uomo del           del padre, divenne poi Rodríguez scegliendo il cognome di
dere la scuola. Se l’insegnamento deve essere critico non c’è       mondo, ma dal momento che è un filosofo cosmopolita,               famiglia della madre. Le somiglianze si scelgono quando si                   a Scuola non indica un edificio, certo si svolge in un
espressione più sapiente della critica che viene dal viaggiare.     non ha patria, né casa, né famiglia, non ha nulla» (Lettera        apprende. C’è un richiamo esplicito tra la somiglianza ma-                   luogo. Scholé dal greco indica però un tempo so-
La critica che si ferma al giudizio si spegne nelle sue affer-      di S. Bolívar a Cayetano Carreño, Cuzco, 27 giugno 1825).          nifesta nel corpo e la metempsicosi per l’anima, insieme                     speso da quello corrente, indica un tempo proprio
mazioni. La critica che sollecita altri orizzonti di esperienza     Furono due viaggiatori. Concepirono la vita stessa come un         sono i lati entro i quali si dà la reminiscenza che non è la                 interiore. Scuola è la costruzione del proprio tem-
attiva l’immaginazione, che anche in termini kantiani è poi         viaggio, sentendo la presenza vitale dell’altro come necessa-      memoria della ripetizione, ma la memoria che s’inventa nel         po interiore, del proprio apprendere e pensare, errare, in-
quella che permette di collegare qualcosa ad altro, attivando       ria, improrogabile, essenziale. «Si parla di Rodríguez come        desiderio di un mondo così come non è.                             ventare, prendere coscienza di sé, farsi anima, darsi animo,
il rimando, questa volta, però, non inferenziale, ma errante.       del maestro di Bolívar più di quanto non si parli di Bolívar       Alla fine ci si somiglia per desiderio della vita, per “conatus”   sapere. I latini tradussero “scholé” con “otium”, dovremmo
Agamben distingueva nella sua “infanzia e storia” tra l’avere       come discepolo di Rodríguez, anche se i due legami han-            stando all’espressione di Spinoza. Ci si somiglia per deside-      pensare a tradurla come “gioco” ovvero di un tempo libero
esperienza e il fare esperienza. Una distinzione che ritorna        no una forza simile. Nonostante questo legame profondo,            rio stando all’imparare che viene dal gesto di un maestro          dal tempo capace perciò d’inventare un tempo nuovo, come
e che potremmo estendere dicendo del vivere esperienzian-           entrambe le loro vite possono essere viste separatamente,          che insegna a desiderare quando espone il sapere che lo            non è mai stato prima, com’è ogni amore.
do, andando intorno, errando.                                       in quanto hanno una densità esistenziale che non si riduce         entusiasma. Walter Kohan conosce questi passaggi, il suo           La scuola Bolívariana assume questo a suo principio, si trat-
«Socrate reinventa la filosofia, attraverso la pratica di inter-    alla presenza dell’altro e che, senza negare questa presenza,      nome è già segno di una trasmigrazione per erranza da un           ta di una relazione, di un corpo a corpo, non di uno sche-
rogare gli altri affinché essi mostrino precisamente il valore      la eccede e va oltre. Così come esiste un Bolívar al di là di      paese di origine a un nuovo inizio. La sua voce è argentina        ma rigido. È stato Gregorio Valera Villegas dell’università
della vita che vivono. Vale a dire che Socrate toglie la filoso-    Rodríguez, così esiste un Rodríguez al di là di Bolívar, tanto     nella lingua brasiliana. Rodríguez errò molto per l’Europa.        Central del Venezuela ha insisto tanto perché Walter Kohan
fia dalla scrittura di testi, dove è nata, per situarla nell’am-    che, quando si insiste a puntualizzare che egli è stato il mae-    Credo che sia come una vocazione propria suggerita dal             scrivesse di Rodríguez. L’impegno è sulla Scuola Bolívar-
bito della parola parlata con altri» leggo alla pagina 128 del      stro del Libertador, si relativizza l’importanza di Rodríguez,     continente che chiamiamo latino americano.                         iana. Gregorio Valera Villegas ne è entusiasta.
suo libro. Rodríguez scrisse molto, non fu come Socrate che         che lo è stato certamente, ma fra molte altre altre cose», leg-                                                                       In Venezuela la scuola Bolívariana ha dato impulso all’istru-
lasciò che altri scrivessero di lui, ciò che dobbiamo intende-      go alle pagine 58/59.                                              LA SCUOLA DEL PICCOLO THOMAS                                       zione coniugando insieme istruzione e formazione, civiltà

                                                                                                                                       R
re nel modo che la filosofia è la scrittura della voce, come        Ho avuto modo di conoscere Walter Kohan, ed è stato                                                                                   e cultura, affrontando la difficoltà dell’evasione scolastica
può essere uno spartito per la musica, com’è il Parmenide           come conoscersi da sempre e vivere la stessa ricerca, lo                      odríguez innestò nel cuore del Venezuela la tra-        cambiando le condizioni della scuola in un luogo di ospi-
di Platone, il dialogo più difficile da comprendere, perché è       stesso esame e la stessa vita da un’altra parte, che coincide,                dizione dell’Illuminismo europeo, la stagione           talità, dove vincere la povertà, soddisfare il bisogno e avere
come il canone sul quale ogni dialogo si scrive. La scrittura       per entrambi, con quella interiore. In viaggio, inventando il                 più attenta allo sviluppo dell’educazione, da Kant      cura del desiderio. Quando i luoghi diventano istituzioni
è la traccia della voce. Invita a leggere ogni testo di filosofia   mondo come non è, nella pratica di “bambini in filosofia”,                    a Rousseau a Voltaire, al punto che si potrebbe         certamente soffrono di una memoria ripetitiva che cancella
secondo la filologia della voce di chi legge. La scrittura è un     distante da ogni adattamento formativo che fare dei bam-           anche ammettere che “illuminismo” sia “educazione” ov-             l’invenzione e l’erranza, il pensare e sapere. Allora si perde
invito della voce a modularsi, invitare e inventare sono così       bini degli “ogm” del pensare, ma cercando piuttosto di chi         vero quella “uscita dallo stato di minorità”, come si dice, e      il rapporto tra il ricordo e il desiderio. L’uno spegne l’altro
vicini da far pensare che ogni invenzione è invitazione. «È         capire che ne è della filosofia e del sapere quando lo incon-      perciò un essere condotto-fuori-da, come vuole la parola           nella ripetizione e imitazione di uno standard, di una clas-
necessario vivere filosofando, cioè esaminando sé stessi e          trano i bambini e si restituisce nell’infanzia di ogni uomo.       “e-ducare”. L’illuminismo rappresentò un’opera di cultura e        sificazione, di una numerazione. Poi arriva immancabile la
gli altri» si legge nell’Apologia di Socrate (28e), che Walter      La filosofia educa a questo rimando di vita in vita, educa         di civilizzazione. Fu il tempo in cui si costruivano insieme       globalizzazione in forma di misura di valutazione OCSE
Kohan ripete nel suo testo.                                         alla somiglianza. C’è come una tradizione orale che corre          la Scuola e la Città. Sarà stato per questo che il racconto        e PISA, che certificano un allineamento di base che taglia
Kohan pratica il “domandare” nel rimando costante del               sotto la linea della storia dei nomi dei filosofi. Ed è una        ricorrente in quel tempo fu il mito del selvaggio, il giovane      fuori ogni eccezione stabilendo di fatto uno scarto inaccet-
domandarsi e chiedere, esaminando se stessi e riflettendo           tradizione corporea, perché la voce è ancora corpo. Quel           “inventato” della foresta, come ancora nel film di Truffaut,       tabile tra la “scuola d’eccellenza” e la “scuola eccezionale”
quel che altri rispondono domandando a propria volta. La            “di nuovo” che insegna la fenomenologia si può intendere           L’enfant sauvage, l’estraneo alla civilizzazione, il mondo         come sono le tante scuole dove è difficile rispettare il cur-
pratica di Walter è di attesa, di attenzione e meraviglia, una      come di se ognuno sia il fenomeno della vita che si dà in          della natura. La formazione e l’istruzione illuminista, la         riculum formativo standard ma dove si possono inventare
pratica di ascolto e del lasciarsi sorprendere da quel che l’al-    nuovi volti e voci. Bisogna saperlo, apprenderlo, inventarlo,      scuola e la città, hanno quel punto d’inizio, raccontano di        relazioni di apprendimento e nuove forme di sapere. L’isti-
tro, gli altri, fanno immaginare di quel che sa e si viene a        cioè incontrarlo.                                                  quel principio. L’illuminismo propone l’educazione come            tuzione è un po’ come i significati, arrivano tardi sulle cose
sapere di nuovo.                                                                                                                       romanzo di formazione. Quello di Rodríguez è un raccon-            che significano. Le perdono quando le hanno fissate. L’in-
Kohan mira alla pratica socratica di “logos” ed “ergon”, e          PROGETTI DI SOMIGLIANZA                                            to. Walter Kohan lo racconta. E ancora è un selvaggio, un          venzione è l’eliminazione di ogni fissazione. C’è un rapporto

                                                                    D
in questa pratica trova due maestri, Rancièr, che ha inteso                                                                            escluso, un bambino questa volta, Thomas è il suo nome. È          tra il ricordo e il desiderio. Il desiderare è come ricordare
la sua azione d’insegnamento come “maestro ignorante”, e                         i voce ci si somiglia, i figli hanno la stessa voce   sfuggito a tanti che hanno studiato le pagine di Rodríguez         quel che è non è avvenuto in quello che è accaduto e inven-
Rodríguez la cui pratica, Kohan indica come “maestro in-                         dei padri. Poi però vanno per altre strade, si tro-   e il suo “hacer escuela”, fare scuola. Thomas era il bambi-        tare così il presente perché imparare e vivere siano lo stesso.
ventore”.                                                                        vano in altri paesi e apprendono altre lingue che     no nero incontrato quel giorno. Rodríguez prese a gioca-           Tutto questo è possibile quando le persone non diventano
                                                                                 modulano diversamente quella voce. Non sarà           re, come un bambino egli stesso tra i bambini. Il cappello         il proprio ruolo, quando s’interrogano e vivono cercando,
REPUBBLICA E SCUOLA                                                 più la stessa. La lingua di un paese è come una pelle che          lanciato per gioco finì in alto sul balcone di chi non voleva      errando, inventando quel che c’è perché non manchi di quel

E
                                                                    prende il suo colore, la sua grana di voce, diceva Barthes.        essere disturbato come padrone di quel luogo. Ogni tenta-          che è la vita del suo fine.
         ducare a pensare. Questo alla fine resta il principio      Non è difficile cogliere il rapporto tra la vocazione di un        tivo di riprendere il cappello fu vano, era troppo alto e non      La mia esperienza nei paesi dell’America Latina è fatta d’in-
         che guida ogni altro. Pensare non è imitare. Pensa-        luogo e le voci di quelli che lo abitano nella somiglianza         c’era una scala. Fu Thomas a suggerire di farsi scala salendo      contri e di “progetti di somiglianza”. È l’esperienza d’incon-
         re è inventare, immaginare, vivere. «La memoria            nei gesti, nell’andatura, nelle posizioni. Il padre riconoscerà    uno sull’altro. Chi quel giorno insegnava giocando, Rodríg-        tro e di progetto con Walter Omar Kohan, con Gregorio
         diventa qualcosa che ha a che fare con la rottura          forse ancora la voce del figlio in un’altra lingua, la ricono-     uez, dovette apprendere dal bambino come fare del gioco            Valera Villegas, con tanti che vivono errando nella scuola
con il passato e l’invenzione di un presente che il passato         scerà la madre, si somigliano gli amici. Il sapere si passa        un sapere.                                                         dell’invenzione della libertà.
non può anticipare» leggo a pagina 94. Appena dopo Walter           per desiderio ed è sempre l’altro il proprio desiderio, quello     Walter Kohan rende quell’episodio come l’inizio di un
Kohan richiama il detto di Manoel de Barros che fa ricorda-         di essere altro, di diventarlo, senza perdere se stessi, sen-      modo diverso di fare scuola e della relazione insegnante.          *Docente di Filosofia Morale, Etica dell’Ambiente, Etica Sociale
re Rodríguez: «tutto quello che non invento è falso».               za perdere la vita, per sapore, per assimilazione, per somi-       Questa volta il percorso è inverso alla tradizionale “dispo-       (Università “Federico II” di Napoli) e direttore della Scuola di
L’infanzia è viaggio, è erranza e invenzione. Rodríguez viag-       glianza ancora. SimónRodríguez e SimónBolívar finirono             sizione formativa”.                                                Filosofia Fuori le Mura
giò molto nella sua vita e fu in viaggio che ritrovò anco-          per avere lo stesso nome. Si somigliano. SimónRodríguez fu

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Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE

Il linguaggio della Solidarietà
                                                                                                                                      di entrare in un’orchestra. Il Sistema Abreu ha dimostrato           mero di immatricolazioni del Sistema arrivi al milione. E
                                                                                                                                      che i bambini a tre anni possono iniziare a fare pratica in          se parliamo di numeri, il Venezuela possiede più orchestre
                                                                                                                                      un’orchestra, e in modo gratuito. Quando i bambini entrano           infantili e giovanili di Austria e Germania messe insieme.
                                                                                                                                      a far parte dei nuclei della Fundación gli viene dato subito         Ma un dato ancora più sorprendente è che solo nel mese di
di Marnoglia Hernández Groeneveledt*                                                                                                  uno strumento e in quello stesso momento iniziano i loro             febbraio 2015, nell’ambito del 40° Anniversario del Sistema,
                                                                                                                                      corsi: invece con il metodo tradizionale i bambini vanno             sono stati realizzati dagli studenti 600.000 concerti all’in-
Il Linguaggio                                                      strumento di organizzazione sociale e di sviluppo umano .          per tre anni a lezione di solfeggio ed educazione musicale           terno di aeroporti, mercati, ospedali, registri civili, case di
                                                                   È il modello pedagogico, artistico e sociale che il Venezue-       prima di iniziare il loro primo strumento. Questo metodo             cura, piazze, e nei mezzi pubblici, di tutto il territorio ve-
Il Primo Dio del popolo guaraní emerse dall’oscurità, illumi-      la ha deciso di esportare nel mondo intero, essendo con-           rivoluzionario, apprezzato nel mondo intero, ha permesso             nezuelano.
nato dai riflessi del suo stesso cuore, e creò le fiamme e la      siderato come un modello riferimento. Il Progetto Abreu            ai bambini di realizzare un processo di apprendimento più            Le orchestre della Fundación Musical Simón Bolívar sono
nebbia sottile. Creò l’amore, e non aveva a chi darlo. Creò il     è rappresentato dalla Fundación Musical Simón Bolívar,             agile e anche condivisibile fin dalla tenera età con altri bam-      diventate delle ambasciate della cultura del Venezuela nel
linguaggio, ma non c’era nessuno che potesse ascoltare. Al-        ente ascritto al Ministero del Potere Popolare dell’Ufficio di     bini nell’esperienza collettiva dell’orchestra. Inoltre, grazie      mondo. L’esperienza venezuelana continua a ispirare centi-
lora incaricò le divinità di costruire il mondo e di occuparsi     Presidenza e Osservazione dell’Azione di Governo della Re-         al metodo Abreu, si è smesso di etichettare la musica classi-        naia di persone nell’utilizzo della musica come strumento
del fuoco, della nebbia, della pioggia e del vento. E gli affidò   pubblica Bolivariana del Venezuela. Questo progetto è de-          ca come elitaria, rendendo il piacere della musica da camera         per forgiare valori. Il popolo venezuelano vuole condivide-
la musica e le parole dell’inno sacro, affinché dessero vita a     dicato in particolare a bambini e adolescenti provenienti da       un piacere di tutti, senza distinzioni sociali.                      re la sua cultura di pace e di solidarietà con i popoli amici
donne e uomini. Così l’amore si fece comunione, il linguaggio      strati sociali di scarse risorse economiche per allontanarli                                                                            attraverso il potere immenso della musica, quello che riesce
prese vita e il Primo Dio si salvò dalla sua solitudine. Lui       dalla vita di strada. Questi bambini frequentano i corsi sei       Dall’arrivo della Rivoluzione Bolivariana tutte le espressioni       a rompere qualsiasi tipo di barriera e che diede vita ai primi
accompagna gli uomini e le donne che camminano e cantano:          volte a settimana, fruiscono di lezioni di arte, di repertori di   culturali venezuelane hanno ricevuto grande sostegno dal-            uomini d’America.
siamo già in cammino su questa terra, siamo già in cammino         musica classica e popolare. Attualmente, circa mezzo mi-           lo Stato venezuelano. Nel 2007 il presidente Hugo Chávez
su questa terra lucente.                                           lione di bambini è distribuito in 285 orchestre per la prima       Frías istituisce la Misión Música, per consolidare il Sistema        Traduzione di Emilia Saggiomo
                                                                   infanzia, 220 orchestre infantili, 180 orchestre giovanili, 30     Nacional de Orchestre y Coros Infantiles y Giovanilees del
Memorie del fuoco I, Le Origini, Eduardo Galeano                   orchestre professionali, 360 gruppi corali, 1355 gruppi co-        Venezuela con l’obiettivo di incrementare il numero di stu-          *Console aggiunto

E
                                                                   rali associati e 20 laboratori di liuteria con 15.000 maestri.     denti nel sistema; è del 2014 la fusione, voluta dal presiden-       Responsabile Cultura e Stampa
         ra l’arte delle Muse per i Greci, utile ad ammansire      Inoltre, il Sistema dispone di programmi sociali come l’Or-        te Nicolás Maduro Moros, della Misión Música con altre               Consolato Generale della Repubblica Bolivariana
         le fiere, secondo un detto popolare; per Beethoven        chestra Penitenziaria e il programma di Assistenza Ospeda-         missioni educative, per darle un maggior peso nell’ambito            del Venezuela a Napoli
         era più grande della filosofia e della saggezza, e se-    liera, tra gli altri.                                              della formazione pedagogica. Si auspica che nel 2019 il nu-
         condo Nietzsche la vita senza di essa sarebbe un
errore; per il Maestro venezuelano José Antonio Abreu, è           Il Venezuela ha esportato il suo programma in più di 35
uno strumento per seminare valori positivi. Ed effettiva-          Paesi che oggi, incoraggiati dai risultati del Sistema, si sono    IL SISTEMA COMPRENDE 25 GRUPPI:
mente la musica è un elemento che suscita sentimenti spez-         ispirati al suo programma di insegnamento musicale per
zando le barriere linguistiche e unendo popoli interi.             adattarlo alle loro specifiche realtà. Il successo del proget-     ORCHESTRE:                                                           GUSTAVO DUDAMEL
                                                                   to Abreu risiede nell’utilizzo della filosofia dell’orchestra e    - Orchestra Sinfonica Giovanile de Carabobo                          La passione musicale del dinamico direttore d’orchestra Dudamel
Molti studi sostengono che la musica ha poteri curativi:           del coro come schema di società. I cori e le orchestre sono        - Orchestra Afrovenezuelana Simón Bolívar                            continua a entusiasmare un pubblico eterogeneo, di ogni fascia
negli ospedali può contribuire alla guarigione dei pazienti;       piccole comunità dove si inculcano i valori etici, spiritua-       - Orchestra Barocca Giovanile Simón Bolívar                          d’età, e in tutto il mondo. Attualmente è il direttore d’orchestra del-
inoltre è d’aiuto nei processi cognitivi: è stato dimostrato       li ed estetici, e gli atteggiamenti positivi. I bambini, futuri    - Orchestra Sinfonica Simón Bolívar del Venezuela                    la Sinfonica Simón Bolívar del Venezuela (OSSBV) e della Filar-
che i bambini regolarmente applicati in attività musicali mi-      musicisti, coltivano l’autostima e imparano a socializzare in      - Sinfonica Giovanile Teresa Carreño del Venezuela                   monica di Los Angeles (LA Phil), e l’impatto della sua leadership
                                                                                                                                      - Sinfonica Giovanile di Caracas                                     musicale è riconosciuto nei diversi continenti. Sebbene il suo im-
gliorano il loro rendimento scolastico. La musica è anche          un contesto di comunità, imparando necessariamente a la-
                                                                                                                                      - Orchestra Sinfonica della Gioventù Francisco de Miranda            pegno come direttore d’orchestra negli Stati Uniti e in Venezuela
strumento di solidarietà, come l’esperienza venezuelana ha         vorare in gruppo per raggiungere gli obiettivi e l’eccellenza.                                                                          assorba la maggior parte della sua agenda annuale, Dudamel viene
                                                                                                                                      - Orchestra Nazionale di Fiati del Venezuela
confermato.                                                        Si esercitano tolleranza e solidarietà, e una cultura di pace.     - Orchestra Latino Caraibica Simón Bolívar                           spesso invitato a dirigere alcune delle più prestigiose orchestre del
                                                                                                                                      - Orchestre Sinfoniche Penitenziarie                                 mondo.
In Venezuela, infatti, il Sistema Nacional de Orchestre y          Il Venezuela ha cambiato il paradigma dell’insegnamento            - Orchestra Giovanile e Infantile Alma Llanera dello Stato Guárico
Coros Giovanilees e Infantiles viene fondato nel 1975 dal          musicale: abitualmente i bambini dovevano studiare per di-         - Orchestra di Rock Sinfonico Simón Bolívar                          DIEGO MATHEUZ
Maestro Abreu con la finalità di utilizzare la musica come         versi anni in un conservatorio per arrivare a poter scegliere      - Sinfonica Nazionale Infantile del Venezuela                        Giovane direttore e violinista venezuelano, formatosi grazie
                                                                                                                                                                                                           all’ormai noto Sistema Nazionale di Orchestre e Cori Giovanili
                                                                                                                                      BANDE MUSICALI:                                                      e Infantili del Venezuela, è considerato tra i talenti della direzio-
                                                                                                                                      - Banda Sinfonica Giovanile Simón Bolívar                            ne d’orchestra più promettenti d’America. Dal 2009 è il direttore
                                                                                                                                      - Simón Bolívar Big-Band Jazz                                        principale invitato dell’Orchestra Mozart e da settembre 2011 il
                                                                                                                                                                                                           principale direttore del Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2013 è
                                                                                                                                      ENSAMBLE:                                                            stato nominato direttore musicale associato dell’Orchestra Sinfo-
                                                                                                                                      - Ensamble 7/4                                                       nica Simón Bolívar del Venezuela e direttore principale invitato
                                                                                                                                      - Ensamble di Ottoni Carabobo                                        della Sinfonica de Melbourne, Australia.
                                                                                                                                      - Ensamble di Ottoni del Venezuela
                                                                                                                                                                                                           JESÚS ALBERTO PARRA
                                                                                                                                      GRUPPI MUSICALI DA CAMERA                                            Senza abbandonare gli studi di viola, questo giovane talento (nato
                                                                                                                                      - Quartetto d’Archi Simón Bolívar                                    nel 1994 a La Victoria, nello Stato di Aragua in Venezuela) si è
                                                                                                                                      - Quartetto Libertadores                                             concentrato con rigore e costanza sui suoi studi di direzione, do-
                                                                                                                                      - Quartetto Teresa Carreño                                           vendo la sua intera formazione alla Scuola di Direzione d’Orche-
                                                                                                                                      - Quartetto Yaracuy                                                  stra del Sistema Nazionale d’Orchestre e Cori Giovanili e Infantili
                                                                                                                                                                                                           del Venezuela. Di recente ha partecipato al Festival di Giovani
                                                                                                                                      CORI:                                                                Direttori, guadagnandosi elogi per la sua direzione della Sinfonia
14                                                                                                                                                                                                         nº 5 in mi minore di Tchaikovsky con la Sinfonica Giovanile15   di
                                                                                                                                      - Coro Manos Blancas
                                                                                                                                      - Corale Nazionale Giovanile Simón Bolívar del Venezuela             Caracas (SJC), di cui pure è membro.
                                                                                                                                      - Cori Penitenziari
Filosofie della solidarietà - CONDIVIDERE, INSEGNARE, DECOLONIZZARE POLITICHE SOLIDALI E BUEN VIVIR - Consolato Venezuela in Napoli
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