Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como

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Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
Numero 3 - Anno XLV - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como
                                                                                                                                                                                                                  Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Como

                                                                                                                                                             Como - Anno XLV - Luglio-Settembre 2019 - Numero 3

Il bocia
dei veci
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
Omaggio a don Carlo Gnocchi
nel 10° anniversario
della beatificazione
Volere o no, siamo tutti [...]
inquieti appassionati
e non mai sazi cercatori
della faccia di Dio.
Cristo con gli Alpini

                     Santa Messa sezionale
                   Como, sabato 9 novembre 2019
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
SOMMARIO

                                                        In questo numero
                                                         EDITORIALE
                                                         All’altezza della situazione                                      2
                                                         DAL DIRETTORE
                                                         Generosità senza confini                                          3
                   in copertina
                Arturo Bignucolo
                                                         CENT’ANNI FA
             (Foto Mario Ghielmetti)
         Como - Anno XLV - Numero 3
           Luglio-Settembre 2019
                                                         Il giorno del compleanno                                         4
        Associazione Nazionale Alpini
                                                         RADUNO SEZIONALE
                                                                                                                           8
               Sezione di Como
       Via Zezio, 53 - 22100 Como (CO)
                Tel. 031.304180
                                                         Giornata indimenticabile sotto il Tricolore
       www.alpinicomo.it - como@ana.it
           Direttore responsabile                        ZONA ALTO LAMBRO
             Piergiorgio Pedretti
         pedretti.ppg1947@gmail.com                      Uno sguardo al futuro                                            12
                 Caporedattore
                Tiziano Tavecchio
                                                         BATTAGLIONE “VAL D’INTELVI”
                  Redazione
        Enrico Bianchi, Enrico Gaffuri,
       Mario Ghielmetti, Carlo Pedraglio
                                                         Schignano, tra lago e valle                                      14
      Progetto grafico e impaginazione
        QG Project - Alessandro Villa                    PROTAGONISTI
                     Stampa
           Bieffe Srl Industria Grafica
                                                         Ciao, ciao caro Bepi...                                          16
            Via Mariano Guzzini, 38
             62019 Recanati (MC)
                                                         IN COPERTINA
     Registrazione al Tribunale di Como
              n. 21 del 7/10/1976.
 Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale -
                                                         Il bocia dei veci                                                17
  D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
    n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como
                                                         SPORT
     Hanno collaborato a questo numero
         Franca Aiani, Alessandro Benazzo,
     Cesare Beretta, Emilio Binda, Enrico Binda,
                                                         I Campionati nazionali di sci                                    18
 Gaetano Bonaldi, Luigi Bordoni, Giulio Cappelletti,
                                                         PROTEZIONE CIVILE
                                                                                                                          19
        Andrea Cherchi, Alessandro Clerici,
    Luca Delle Vedove, Vanni Dodi, Florio Durini,
Emanuele Erba, Famiglia Sala Singers, Sergio Ferrise,    Sempre presenti in campo
           Kristian Fiore, Roberto Fontana,
        Antonio Guffanti, Cesare Lavizzari,
     Massimiliano Molteni, Giorgio Montorfano,
                                                         IN GRIGIOVERDE
                                                                                                                          20
           Angelo Moretti, Sergio Negrini,
        Roberto Novati, Natalino Pedrazzoli,
   Polo di Mantenimento Pesante Nord Piacenza,
                                                         Mountain Warfare: Centro di eccellenza della Nato
          Carlotta Porro, Angelo Proserpio,
            Mario Renna, Mario Rusconi,
                                                         VIVERE IL TERITORIO
                                                                                                                          26
      Donatella Salambat, Emanuele Sandon,
      Suor Marta delle Clarisse di Lagrimone,
           Lorenzo Volontè, Luigi Zanfrini               Il piccolo paradiso della Valbasca

                                                         TANTO DI CAPPELLO
                                                         Notizie alpine intra moenia ed extra moenia                      30
                                                         DALLA PENNA DEI GRUPPI

  A tutti coloro che abbiano salvaguardato, aiutato,
                                                         Fatti col cappello alpino                                        36
      accresciuto la Patria, è assegnata in cielo
  una sede ben determinata, dove nella beatitudine
                                                         RECENSIONI
                                                                                                                          46
           possano godere di una vita eterna
     Omnibus, qui patriam servaverint, adiuverint,
     auxerint, certum est in caelo definitum locum,
                                                         Finito di stampare
          ubi beati aevo sempiterno fruantur
         Marco Tullio Cicerone, De Re Publica,           La versione digitale del Baradèll è pubblicata
              Somnium Scipionis, 6, 13
                                                         sul sito internet www.alpinicomo.it e su www.alpimediagroup.it
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
EDITORIALE

All’altezza della situazione
                             Purché ci si metta in gioco, molto più di prima

                                                               Enrico Gaffuri

P
         enso che ogni padre sogni di lascia-    il futuro, che non sarà altrettanto roseo.      sere un’organizzazione compatta, che vive
         re un’eredità, sia essa materiale o     Un futuro che sarà avaro di rincalzi, per-      all’insegna dell’impegno, della dedizione
         morale, a figli e nipoti. E sicura-     ché i nuovi ingressi sono ben pochi e so-       e della diffusione dei valori in cui ci rico-
         mente speri che questi ne com-          prattutto non sono più i ventenni di un         nosciamo, eppure la vera partecipazione
prendano fino in fondo il valore e i sacrifici   tempo. Naturalmente non ci possiamo far         continua a diminuire. Non mi riferisco alla
che è costato metterla insieme; che la con-      molto, ma questa è una ragione in più per       partecipazione agli eventi più importanti,
siderino un bene prezioso da conservare          tenere saldi in pugno i comandi dell’Asso-      ma a quella attiva, la partecipazione agli or-
con cura e, se possibile, da far crescere. In    ciazione, con l’obiettivo di farla viaggiare    ganismi direttivi ai vari livelli. La disponi-
altre parole, che gli eredi siano all’altezza    sicura ancora per molto tempo.                  bilità ad assumere incarichi di livello un po’
della situazione.                                Per raggiungere lo scopo dobbiamo met-          superiore a quello di semplice iscritto. Vedo
Cent’anni fa i nostri Padri hanno realizza-      terci in testa che non è più sufficiente        sempre maggior difficoltà a individuare chi
to a costo di grandi sacrifici un bene d’im-     iscriversi, pagare il bollino e aspettare la    sia disposto ad assumere il ruolo di capo-
menso valore e ce lo hanno affidato, per-        scadenza dell’anno successivo. Una volta si     gruppo, o di consigliere sezionale; ruoli che
ché lo custodissimo e lo trattassimo con         poteva anche fare, perché i numeri erano        un tempo venivano accolti con orgoglio,
amore, certi che saremmo stati all’altezza       dalla nostra parte e dai tanti nuovi iscritti   mentre adesso sembrano spaventare.
della situazione. Un’eredità che si chiama       saltava sempre fuori chi si buttava anima e     Non è certo così che si onorano le aspet-
Associazione Nazionale Alpini e sono sicu-       corpo nella vita associativa, continuando a     tative dei nostri veci, non è così che si cu-
ro che i nostri veci, guardando giù da qual-     farla funzionare a dovere. Adesso è arriva-     stodisce la loro preziosa eredità.
che finestra del Paradiso di Cantore, non        to il momento di mettersi in gioco molto        Cari Alpini, bisogna che ognuno scenda in
possano far altro che essere soddisfatti.        più di prima.                                   campo e faccia la propria parte con gene-
L’eredità gode ancora di buona salute e da       Assisto da un bel po’ a situazioni che non      rosità. Allora sì che saremo all’altezza della
allora è cresciuta a dismisura, ma non dob-      sono affatto in linea con ciò che continuia-    situazione e potremo augurare lunga vita
biamo commettere l’errore di sottovalutare       mo imperterriti a predicare. Diciamo di es-     all’Associazione, credendoci sul serio.

                                                                                                                                                  Foto Archivio Andreoletti Gruppo Monte Olimpino

2    luglio-settembre 2019
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
DAL DIRETTORE

       Generosità senza confini
                                   La gioia e la soddisfazione del “donare”

                                                            Piergiorgio Pedretti

L
          a generosità è una delle virtù più    ulteriore motivo che invita a non rinchiu-       quotidianamente nelle Sezioni e nei Grup-
          importanti dell’uomo; nasce dalla     dersi nel proprio io; è ciò che affiora dalla    pi alpini fatta di abnegazione, di sacrifici e
          nobiltà d’animo frammista a uno       parabola dei talenti che, scrive Matteo nel      di disponibilità senza tempo verso le più
          spiccato senso di altruismo; non      suo vangelo, sono il simbolo dei doni spi-       disparate necessità umane e sociali.
dipende da ciò che si possiede ma da ciò che    rituali e umani che ciascuno ha ricevuto         Quando mi capita di sfogliare il Libro Ver-
si è. Si manifesta attraverso il corretto at-   sotto forma di intelligenza, di ricchezza        de dalla Solidarietà e mi soffermo su quelle
teggiamento di ciascuno verso le persone,       di sentimenti, di onestà morale e di ca-         cifre tutte ben incolonnate che indicano la
il desiderio di ravvivare i rapporti umani      pacità personali; doni non da lasciare alla      laboriosità dell’alveare alpino, la mia men-
e nella condivisione gratuita delle proprie     mercè del nostro egoismo, ma da mettere          te e il mio pensiero vagano immaginando
capacità con coloro che, in luoghi e in modi    a frutto nei modi che la vita ci pone con-       lunghe schiere di Alpini impegnate nelle
diversi, ne sono bisognosi.                     tinuamente di fronte; doni da far crescere       opere di solidarietà più disparate; azioni
Ricordare questi concetti a noi Alpini è        attraverso la generosità, la disponibilità e     umili, altre più importanti, altre ancora
come sfondare una porta aperta. Uno dei         l’amore disinteressato. Senza voler peccare      che richiedono la partecipazione di tutti.
nostri motti più virtuosi – quello del 5°       d’orgoglio questa premessa, forse un po’         Ognuna di esse è una goccia, non ha im-
Reggimento – nec videar dum sim significa       filosofica, vuole ricordare tutta l’operosi-     portanza se piccola o grande; tutte insie-
appunto non per apparire ma per essere. La      tà degli Alpini da quando cento anni fa si       me concorrono a costruire una generosità
prima parte nec videar è un invito a perse-     sono riuniti in Associazione, dando prova        senza fine e senza confini al solo scopo di
guire l’umiltà evitando di porsi al centro      di una generosità smisurata in mille modi        donare senza nulla ricevere, ma assapo-
dell’attenzione e di voler emergere a tutti     diversi, dalle semplici azioni quotidiane a      rando l’immensa soddisfazione di sentirsi
i costi; la seconda dum sim sottintende una     quelle così grandi che hanno fatto coniare       ripagare con un grazie che contiene la rico-
vita attenta a ciò che si manifesta attorno     il motto dell’Adunata di Trento del 2018         noscenza del cuore, prontamente offerta ai
a noi perché l’uomo non è stato creato per      Per gli Alpini non esiste l’impossibile. Non è   Caduti in loro memoria per ricordare i morti
vivere solo. Inoltre per noi credenti c’è un    retorica; è la splendida realtà che si vive      aiutando i vivi.

                                                                                                                                                  Foto Pietro Malaggi

                                                                                                                   luglio-settembre 2019   3
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
CENT’ANNI FA

Il giorno del compleanno
Una vera festa, un grande dono: essere Alpini e sentirsi tali

4   luglio-settembre 2019
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
Il Labaro nazionale precede
                                                                                                                i Vessilli sezionali e i Gagliardetti
                                                                                                                all’ingresso della Galleria Vittorio
                                                                                                                Emanuele II per l’inaugurazione
                                                                                                                della targa del Centenario.

                                                                                                                la resa degli onori ai Caduti, al sacrario
                                                                                                                che si trova alle spalle della basilica di
                                                                                                                Sant’Ambrogio. Proprio il primo desiderio
                                                                                                                dei nostri Padri fondatori, non dimentica-
                                                                                                                re i fratelli rimasti sui campi di battaglia,
                                                                                                                non dimenticare le tante sofferenze pro-
                                                                                                                vocate dalle ferite nel corpo e nello spirito
                                                                                                                di chi aveva combattuto.
                                                                                                                E a far memoria si è proseguito duran-
                                                                                                                te il convegno al Teatro Dal Verme, con
                                                                                                                tanti relatori che hanno tracciato la no-
                                                                                                                stra storia, da cent’anni fa a oggi, citando
                                                                                                                uno per uno i nomi dei Padri fondatori.
                                                                                                                Abbiamo sentito le voci di storici, del
                                                                                                                presidente nazionale Sebastiano Favero,
                                                                                                                del past president Corrado Perona e del
                                                                                                                comandante delle Truppe Alpine genera-
                                                                                                                le Claudio Berto, che dimostra sempre di
                                                                                                                essere uno di noi.
                                                                                                                Ma la parte della giornata che mi ha cat-
                                                                                                                turato maggiormente è stata quella del
                                                                                                                pomeriggio. Ammassamento in corso
                                                                                                                Vittorio Emanuele, a ridosso della piazza
                                                                                                                San Babila. Un ammassamento in grande
                                                                                                                stile, da far pensare a quello dell’Adunata
                                                                                                                nazionale. Vessilli, gagliardetti e Alpini
                                                                                                                a perdita d’occhio, schierati sotto il sole.
                                                                                                                E la Fanfara degli ex dell’Orobica, diret-
                                                                                                                ta dal nostro amico Emilio Agolini, ha
                                                                                                                magnetizzato i numerosissimi passanti,
                                                                                                                tenendoli a lungo assiepati sotto i portici
                                                                                                                della via. Un pubblico fatto prevalente-
                                                                                                                mente di turisti stranieri, visto il periodo
                                                                                                                di vacanze. Tanto pubblico anche duran-
                                                                                                                te tutta la sfilata, fino in Galleria Vittorio
                                                                                                                Emanuele II, che abbiamo letteralmente
                                                                                                                invaso. Proprio sotto la storica finestra da
                                                                                                                cui sventolava il Tricolore cent’anni fa, è
                                                                                                                stata inaugurata la targa commemorati-
                                                                                                                va del nostro Centenario. Un momento
                                                                                                                speciale, che mi commuove ancora adesso
                                                                                                                solo a pensarci.
                                                                                                                È proprio da lì che ha preso il via la gran-
                                                                                                                de famiglia di cui sono fiero di far parte;
                                                                                          Foto Andrea Cherchi

                                                                                                                la famiglia alla quale credo di aver dato
                                                                                                                qualcosa, ma che mi ha ricompensato
                                                                                                                dandomi tanto, tanto di più. La famiglia
                                                                                                                che mi ha fatto crescere con valori e ideali
                                                                                                                sani, la famiglia che mi ha regalato tanti
             Enrico Gaffuri                 di poter assaporare minuto per minuto                               amici fraterni, che altrimenti non avrei
                                            ogni atto e ogni gesto delle celebrazioni                           potuto incontrare.
                                            ufficiali a Milano dell’8 luglio. Un’intera                         Che grande dono essere Alpini e sentirsi

C
        he fortuna essere Alpini e vivere   giornata trascorsa con un misto di emo-                             tali. Che grande famiglia la nostra, certa-
        una giornata tanto attesa come      zione, commozione e gioia che non sono                              mente la più bella del mondo e noi ci sia-
        quella del centesimo compleanno     capace di descrivere in altro modo.                                 mo dentro fino al collo, anzi, di più.
        della nostra Associazione! E una    Una giornata tutta all’insegna della me-                            Come si fa a non approfittare di ogni oc-
fortuna ancor più grande è stata quella     moria, a cominciare dalla cerimonia del-                            casione per gridare “Viva gli Alpini!”?

                                                                                                                                   luglio-settembre 2019   5
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
CENT’ANNI FA

                            Le immagini della storia
    Le fotografie essenziali negli scatti di Andrea Cherchi e Mario Ghielmetti

6   luglio-settembre 2019
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
La gioia di un evento indimenticabile
                                      La celebrazione è continuata ad Albate

                                                                                 Foto Mario Ghielmetti

I l giorno 8 luglio 1919 veniva fondata
  a Milano l’Associazione Nazionale Al-
pini. Nessuno dei Padri fondatori poteva
immaginare che quella piccola scintilla,
accesa per ricordare i fratelli caduti nella
Grande Guerra, sarebbe diventata un fuo-
co così grande al punto che non si riesce a
spegnere e che dopo cento anni arde con
immutata convinzione. Un’Associazione
che ha visto passare al proprio interno
cinque-sei generazioni di Alpini sempre
unite tra loro attraverso quei grandi valori
che ancora oggi sono il fondamento della
vita associativa, primo su tutti “Per non
dimenticare” scritto sulla Colonna Mozza
dell’Ortigara.
Cento anni dopo, l’8 luglio 2019, il mon-
do alpino ha ricordato a Milano quella
data storica apponendo all’interno della
Galleria Vittorio Emanuele II, nel punto
esatto in cui è scoccata la scintilla, una        I partecipanti con don Angelo e don Luigi. Sopra, due momenti della cerimonia,
targa con la seguente scritta In questo luo-      al monumento ai Caduti e nella chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonino.
go l’8 luglio 1919 venne costituita la Associa-
zione Nazionale Alpini “Per non dimenticare”      brazione della santa Messa nella chiesa                della benedizione è stata letta la Preghie-
Milano, 8 luglio 2019 in occasione delle cele-    parrocchiale dedicata a Sant’Antonino                  ra dell’Alpino cui è seguito il canto Signo-
brazioni del Centenario.                          Martire. La liturgia è stata celebrata da              re delle Cime intonato da tutti i presenti e
Anche il Gruppo di Albate ha voluto dare          don Angelo Pavesi, cappellano degli Al-                accompagnato dal suono dell’organo. La
risalto all’avvenimento con una cerimo-           pini, reduce da alcune missioni di pace                manifestazione è stata coordinata dal ce-
nia semplice e familiare iniziata al mo-          all’estero, in particolare nei Balcani e in            rimoniere sezionale Tiziano Tavecchio al
numento ai Caduti con la deposizione              Afghanistan. Ha concelebrato don Luigi                 quale va il sentito ringraziamento degli
di una corona d’alloro, alla presenza del         Savoldelli parroco di Albate. Nell’omelia              Alpini di Albate. Con lui ringraziamo
Vessillo sezionale accompagnato dal pre-          don Angelo ha ricordato i sacrifici dei                don Angelo, don Luigi, Enrico Gaffuri,
sidente Enrico Gaffuri, dal vicepresiden-         militari delle guerra di ogni tempo e in               Enrico Bianchi e il consigliere di zona
te vicario Enrico Bianchi, dalla madrina          ogni luogo e quelli dei nostri ragazzi im-             Alessandro Clerici intervenuto con il ga-
Lorenza Longhi e dal capogruppo Giam-             pegnati nelle attuali missioni all’estero,             gliardetto del Gruppo di Como Centro.
paolo Bergna. Ha fatto seguito la cele-           egli stesso è testimone diretto. Prima                              Gli Alpini del Gruppo di Albate

                                                                                                                           luglio-settembre 2019   7
Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
RADUNO SEZIONALE

Giornata indimenticabile

            Piergiorgio Pedretti                   Carlo De Cristoforis, il maresciallo dei Ca-      aiutarla”. Ma lo striscione più commovente
                                                   rabinieri Gaetano Marco Ensabella, il capi-       è stato “Ciao Pietro” a ricordo dell’indimen-
                                                   tano della Guardia di Finanza Malvestuto          ticabile Pietro Dassiè scomparso in monta-

U
            na splendida giornata d’inizio         Grilli e i sindaci dei paesi limitrofi.           gna domenica 26 maggio.
            estate ha accolto ad Albavilla, lo     Anche il gruppo de I Paisan di Albavilla ha       La prima sosta è avvenuta in piazza Roma
            scorso 16 giugno, i partecipanti       sfilato con gli Alpini con il tipico costume.     di fronte alla sede del Comune e al mo-
            al Raduno sezionale 2019, per          La sfilata è stata animata dalle note festose     numento ai Caduti che gli Alpini hanno
celebrare contemporaneamente il 95° an-            della Fanfara alpina di Asso - Angelo Ma-         restaurato in occasione dell’evento. Qui è
niversario di fondazione del locale Grup-          sciadri e dalla Fanfara alpina di Olgiate Co-     avvenuta l’alzabandiera seguita dalla depo-
po Alpini e il centenario dell’Associazione.       masco. Tutti riuniti attorno al nostro Enri-      sizione di una corona d’alloro.
Albavilla per l’occasione era vestita a festa      co Gaffuri, al suo ultimo Raduno sezionale        Successivamente il corteo ha raggiunto
con le strade in Tricolore nell’atmosfera          nella veste di presidente, e al Vessillo le cui   il parco della congregazione dei Padri Be-
gioiosa delle grandi occasioni. Un paese           sette Medaglie d’Oro brillavano al sole. Fa-      tharramiti dove sono stati pronunciati i
tipico della Brianza, così ben descritta da        cevano seguito il vicepresidente vicario En-      discorsi ufficiali. Hanno parlato nell’ordi-
Giuseppe Parini, che è riuscito, con il sup-       rico Bianchi e i consiglieri sezionali. A far     ne: il capogruppo Angelo Proserpio, il sin-
porto affettivo di due gruppi folcloristici        da corona erano presenti numerosi vessilli        daco Giuliana Castelnuovo; il consigliere
albavillesi – I Contadini della Brianza e I Pai-   di Sezioni sorelle e più di cento gagliardetti    regionale Alessandro Fermi e il presidente
san – a mantenere nel tempo e tramandare           di Gruppi Alpini comaschi.                        sezionale Enrico Gaffuri. Al termine il par-
al futuro i tipici usi e costumi del passato.      Dopo l’ammassamento si è formato il cor-          roco di Albese con Cassano don Piero Lar-
Erano presenti molti personaggi di spicco:         teo: i cinque raggruppamenti che formano          mi, Alpino, per tutti amichevolmente don
il sindaco Giuliana Castelnuovo, il vice-          la Sezione hanno costituito la parte più          Sergente, ha celebrato la liturgia eucaristi-
presidente nazionale Lorenzo Cordiglia,            corposa; l’immancabile pannello floreale          ca. Nell’omelia ha ricordato la bellezza del-
il direttore generale dell’Ana Adriano Cru-        degli Alpini di Griante e i classici striscioni   le nostre manifestazioni e la necessità del
gnola, il comandante del Cedoc di Como             “Ricordiamo i morti aiutando i vivi”, “L’im-      ritrovarsi insieme per rimarcare tra noi, ma
colonnello Massimo Artemi, il colonnello           pegno a difendere i valori”, “Battaglione         soprattutto verso la gente che assiste alle
Fabio Asso e il tenente colonnello Claudio         Val d’Intelvi Presente!”, “Cento anni fa per      nostre manifestazioni, il grande significato
Lucarelli vicecomandante della caserma             difendere la Patria, oggi per proteggerla e       dell’amicizia e del bene comune dei quali

8     luglio-settembre 2019
sotto il Tricolore                                                                                   Albavilla festante
                                                                                                     ha accolto gli Alpini

gli Alpini sono fieri e generosi portatori.        zionale e la celebrazione della santa Messa     gli Alpini (comaschi) deve essere adeguata.
Unica nota negativa da rilevare è che a            sezionale sono – per la Sezione – le due        L’anno prossimo il Raduno sezionale si
fronte dei tanti gagliardetti presenti, il         manifestazioni che per importanza vengo-        celebrerà a Como, dove la Sezione nacque
numero degli Alpini era in proporzione             no subito dopo l’Adunata nazionale, è do-       cento anni fa, esattamente il 5 luglio 1920.
limitato. Considerando che il Raduno se-           veroso richiamare che la partecipazione de-                      Fotografie Mario Ghielmetti

Aria di casa                                       bavilla mi ha fatto un piacere particolare,
                                                   perché è il paese in cui sono nato, il luogo
                                                                                                   rassi, una forza della natura! Uno di quei
                                                                                                   capigruppo che non ti danno tregua, pie-
                                                   in cui sento davvero aria di casa. Ci sono      ni d’iniziative, sempre presenti e capaci

S   ono stati due i Gruppi che hanno chie-
    sto di poter ospitare il Raduno Sezio-
nale 2019, quello di Albavilla e quello di
                                                   nato e vissuto per un po’ di anni fin quan-
                                                   do la mia famiglia si è trasferita a Milano
                                                   per via del lavoro del papà. Ad Albavilla ho
                                                                                                   di trasferire entusiasmo a chiunque. Un
                                                                                                   Artigliere da Montagna che in seguito sa-
                                                                                                   rebbe diventato vicepresidente di Sezione.
Canzo. Compiono entrambi novantacinque             iniziato ad andare a scuola e ho conosciuto     Lo ricordavo fin da quando ero bambino,
anni e il loro più che legittimo desiderio era     gli amici d’infanzia di mio padre quasi tutti   ma non conoscevo le sue qualità alpine. È
quello di festeggiare in pompa magna un            Alpini – che ogni tanto sentivo parlare di      proprio stato grazie alla sua effervescenza
compleanno tanto importante. Come ca-              Russia – e di alcuni amici che non erano        organizzativa che ho iniziato subito a fre-
pita in questi casi la scelta spetta al Consi-     più tornati. Il papà mi raccontava di Nino,     quentare le Adunate nazionali e ad appas-
glio Direttivo Sezionale che ha assegnato          che conoscevo anch’io, rimasto congelato        sionarmi alla vita associativa. Ecco, il fatto
l’evento ad Albavilla. La motivazione sta          ai piedi, ma non capivo bene di cosa mi         di celebrare il mio ultimo Raduno sezionale
nel fatto che Canzo aveva già ospitato in          parlasse. Finito il mio servizio militare,      in veste di presidente proprio dove mi sono
passato il Raduno, mentre ad Albavilla non         era stato proprio mio padre a spingermi a       iscritto la prima volta e il piacere di essere
è mai capitato. In quella riunione di Consi-       iscrivermi all’Associazione, caldeggiando la    ancora insieme al mio vecchio capogruppo
glio ho tenuto un profilo d’imparzialità, la-      scelta del Gruppo di Albavilla, dove c’era-     mi hanno veramente soddisfatto.
sciando la decisione ai consiglieri; in effetti,   no appunto molti suoi amici, proprio quelli     Ad Albavilla ho respirato ancor meglio
entrambi i richiedenti erano meritevoli.           che un tempo sentivo parlare di Russia.         quell’aria di casa che ti fa sentire a tuo agio.
Sta comunque di fatto che la scelta di Al-         E che tipo il capogruppo Gianantonio Mo-                                         Enrico Gaffuri

                                                                                                                      luglio-settembre 2019    9
RADUNO SEZIONALE

                                        Effetti collaterali
C    ome avviene da diversi anni il Radu-
     no sezionale è anticipato da alcune
manifestazioni che aiutano a ricordare lo
                                               rosissimo pubblico ha seguito le esecuzio-
                                               ni in religioso silenzio e al termine non ha
                                               fatto mancare un lungo appaluso che ha
                                                                                              scoperta, da parte del Sindaco e del Ca-
                                                                                              pogruppo, una piccola targa con la scritta
                                                                                              Albero piantumato in ricordo dei 95 anni
spirito e i valori alpini in attesa del gran   coronato la serata.                            Gruppo Alpini di Albavilla e Raduno sezio-
giorno della cerimonia ufficiale. Ad Alba-     La piantumazione. La cerimonia della           nale - 16 giugno 2019. Dopo la cerimonia
villa sono state organizzati cinque incon-     piantumazione è un momento molto par-          di piantumazione è stata reso omaggio al
tri collaterali che riassumiamo di seguito.    ticolare che anticipa il Raduno sezionale;     monumento all’Alpino.
Simone Cristicchi. Una serata proposta         viene messo a dimora un albero che, cre-       A margine delle attività collaterali ufficia-
in febbraio sul tema dei profughi istriani     scendo, diventa un perenne ricordo della       li è doveroso ricordare il Gruppo folclori-
dalmati che è stata ricordata sul Baradèll     manifestazione. Ad Albavilla è stato scel-     stico I Paisan di Albavilla. È uno dei due
n. 1, gennaio-marzo 2019.                      to un acero rosso che è stato piantato nel     gruppi folkloristici di Albavilla (il secondo
Concerto del Coro Sandro Marelli. Lo           parco comunale alla presenza del sindaco       è I contadini della Brianza). A fine giugno
scorso 25 maggio, nella chiesa parrocchia-     Giuliana Castelnuovo, del presidente se-       ha organizzato una settimana solidale
le di Albese con Cassano dedicata a Santa      zionale Enrico Gaffuri, del presidente         allo scopo di raccogliere fondi da donare
Margherita, il Coro Ana Sandro Marelli di      emerito Achille Gregori, del capogruppo        agli Alpini di Albavilla per aiutare le zone
Fino Mornasco diretto dal maestro Davi-        Angelo Proserpio e degli Alpini albavil-       del Veneto e Trentino colpite dal disastro
de Benzoni ha proposto uno splendido e         lesi. A fianco dell’albero piantato è stata    della fine di ottobre 2018.

                                                     Nel ricordo di chi ci ha preceduto
                                                    N     el corso di uno dei Consigli direttivi di Gruppo del 2018, convocato
                                                          appositamente per preparare l’organizzazione del 95° anniversario, tutti
                                                     i consiglieri hanno espresso all’unanimità il desiderio di poter abbinare l’im-
                                                     portante ricorrenza albavillese al Raduno sezionale. Si trattava di una bel-
                                                     lissima idea che però avrebbe dovuto essere portata al Consiglio Direttivo
                                                     Sezionale, nella speranza che fosse accolta. E così fu fatto.
                                                     E quando la risposta è stata positiva, in un primo momento ci siamo lasciati
                                                     prendere dall’entusiasmo; poi con la calma tipicamente alpina, in considera-
                                                     zione che si trattava del primo Raduno sezionale ad Albavilla e non si poteva
                                                     certo far brutta figura, abbiamo cominciato a organizzarci. La prima cosa è
                                                     stata quella di formare un gruppo
                                                     di lavoro che si dedicasse diretta-
                                                     mente. In linea di massima erano
                                                     due obiettivi da definire: la mani-
                                                     festazione ufficiale prevista per
                                                     giugno 2019 e le attività collaterali
                                                     a completamento.
                                                     Sono occorse alcune riunioni per
                                                     decidere il tutto che si concretiz-
                                                     zò nell’organizzazione di alcune
                                                     serate spettacolo introduttive e
applauditissimo concerto di canti alpini.            nel rifacimento del monumento
I Bej di Erba. Il complesso folkloristi-             ai Caduti, oltre naturalmente alla
co I Bej di Erba si è esibito in una serata          manifestazione ufficiale di giugno.
proponendo canti e danze della tradizione            Adesso, a cose fatte, mi sento in
brianzola. Uno spettacolo caratteristico             dovere di ringraziare tutti coloro che in qualche modo hanno reso possibile
che desidera tramandare i modelli di vita            l’ottima riuscita a partire dal Presidente e Consiglio sezionale che hanno pri-
del passato quando, per la maggior parte             vilegiato Albavilla; al Sindaco e al Consiglio comunale che hanno approvato
della popolazione, la vita era subordinata           le nostre richieste dimostrando ancora una volta la reciproca collaborazione.
agli eventi atmosferici che determinavano            Al termine di questo breve pensiero non posso tralasciare un ringraziamento
l’abbondanza o la scarsità dei raccolti.             sincero, di quelli che scaturiscono dal cuore, ai miei Alpini del Gruppo di
Il Coro Alpino Orobica. Nella serata                 Albavilla che hanno lavorato ben oltre la normalità per realizzare tutto ciò
dell’8 giugno, vigilia della manifestazione          che ci eravamo prefissati.
ufficiale, il Coro Alpino Orobica ha tenu-           Quest’anno speciale l’abbiamo trascorso in ricordo degli Alpini che ci hanno
to un concerto magistrale nella chiesa               preceduto, ai Reduci e ai Caduti, nella convinzione che questo sia il modo
parrocchiale di Albavilla dedicata a San             migliore per non dimenticare chi ha sacrificato la vita per la nostra Patria e
Vittore martire. Il repertorio proposto              per il nostro paese. Viva gli Alpini.
spaziava dai canti tradizionali alpini alle                                                          Angelo Proserpio, capogruppo
composizioni di Bepi De Marzi. Il nume-

10     luglio-settembre 2019
Un po’ di storia di Albavilla
I  l territorio di Albavilla è stato abitato
   dall’uomo fin dall’età neolitica: reperti
di questa era sono stati rinvenuti nella
                                                  verso Como al Castel Baradello mentre
                                                  giungevano rinforzi alle truppe di Milano.
                                                  Sotto la dominazione spagnola nei secoli
grotta del Buco del Piombo e nelle torbie-        XVI e XVII, l’agricoltura, il commercio e
re di Bosisio e Pusiano.                          l’artigianato subirono un tracollo; la po-
Nel corso dei secoli si sono stabiliti nella      polazione conobbe la miseria, la carestie
zona Liguri, Etruschi e Insubri (da cui la        e le pestilenze.
denominazione Insubria). Verso l’anno             Nell’anno 1707 con il dominio austriaco
89 a.C. il territorio divenne parte di una        la situazione migliorò: furono ridotte le
provincia romana; infatti sono molti i            tasse e approvate riforme amministrative.
reperti di quest’epoca: tombe con mone-           Sotto il governo di Maria Teresa nel 1755
te, terrecotte, bronzi, venuti alla luce un       si stabilì un nuovo metodo di ammini-
po’ in tutte le zone del paese. Gli storici       strazione: i possidenti di ogni Comune
collocano in Albavilla la villa dell’Alsium       si riunivano in “Convocato” per decide-
o Albium, dimora del console romano Vir-          re le nomine e le spese del Comune. Del
ginio Rufo; nomi che forse spiegano l’eti-        ventennio di dominazione francese – dal
mologia del nome Albavilla. Una vecchia           1796 al 1814 – rimane un ricordo topo-
tradizione vuole che soggiornasse anche           nomastico: l’Alpe del Viceré che prese il
Cicerone, ospite di un tale Roscio da lui         nome da Eugenio di Beauharnais, figlia-
difeso con successo da un’accusa di omici-        stro di Napoleone, viceré d’Italia.
dio. Altri ospiti illustri si pensa siano stati   Nel 1800 Villalbese con il distretto di         secolo scorso, ha visto ridurre l’afflusso
Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane.            Erba passò definitivamente a far parte          turistico ai soli turisti domenicali verso
Dal terzo secolo fu un susseguirsi di inva-       delle provincia di Como e nel 1859 il Co-       l’Alpe del Viceré.
sioni barbariche: Franchi, Alemanni, Goti,        mune fu annesso al Regno d’Italia. Nei          È praticamente scomparsa l’agricoltura
Visigoti, Vandali, Unni, Longobardi. A            decenni successivi avvenne un’importan-         mentre la crisi dell’industria serica portò
questo periodo risalgono probabilmente            te trasformazione economico-sociale: da         alla chiusura delle filande e alla riconver-
i ruderi al Buco del Piombo. Nella frazio-        villaggio dedito all’agricoltura a centro       sione delle industrie meccaniche che si
ne Carcano, in località Tassera, avvenne          dell’industria serica e di villeggiatura. Il    erano specializzate in impianti filandieri,
nel 1160 la battaglia dei milanesi e loro         14 giugno del 1928 Carcano e Villalbese         moltiplicandosi nel numero delle aziende.
alleati contro il Barbarossa che riuscì a         si fusero in un unico comune con il nome                           Da La Storia di Albavilla
distruggere il Carroccio prima di dirigersi       di Albavilla che, nella seconda metà del                            del Comune di Albavilla

    L’Alpe del Viceré
  Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone Bonaparte e da         cipale del villaggio era la “casa madre”, con i servizi comuni: la
  lui nominato Viceré d’Italia, amava molto soggiornare presso           mensa, la cucina, le dispense e i servizi igienici. Completavano
  la residenza estiva sul lago di Pusiano. Nel 1810 egli acquistò        il complesso l’ufficio postale, un negozio e una piccola chiesa
  l’ampio pianoro sottostante il Monte Bollettone, oggi chiamato         dedicata ai santi e beati di Casa Savoia. L’ultima stagione di
  appunto Alpe del Viceré. Fece costruire un grande fabbricato           funzionamento fu quella del 1940 quando venne evacuato.
  per il soggiorno estivo dei suoi cavalli che in seguito fu trasfor-    Durante le fasi cruciali della seconda guerra mondiale, il villag-
  mato in albergo col nome di Albergo della salute.                      gio fu utilizzato dall’Accademia Navale, dall’Accademia Aero-
  Negli anni Trenta del secolo scorso, per la salubrità dell’aria e      nautica, dalle Schutzstaffel (SS) e da diverse formazioni mili-
  la bellezza del luogo, fu costruito il campeggio dell’Opera Na-        tari fino al 1944; poi venne abbandonato. Venne distrutto da
  zionale Balilla che più tardi diventò il Campeggio per i figli degli   bombardamenti aerei anglo-americano nei giorni 4, 5 e 7 feb-
  italiani all’estero; si trattava di centoventi baracche in legno in    braio e 19 marzo 1945. Nel 1964 l’area fu ceduta al Comune di
  sistemazione provvisoria.                                              Albavilla. Oggi l’Alpe del Viceré è un parco con area parcheg-
  Nel 1934 venne realizzata una nuova strada di collegamento             gio e aree picnic; attorno si trovano ristoranti e rifugi alpini. Per
  con l’abitato di Albavilla, in sostituzione della ripida mulattie-     gli escursionisti è possibile raggiungere lungo percorsi segnala-
  ra esistente. Il villaggio fu ricostruito stabilmente in muratura      ti la baita Patrizi, la capanna Mara, il rifugio Bolettone, il rifugio
  con due garitte per le sentinelle                                                                       Riella al Palanzone e la grotta
  all’ingresso, un lungo viale di                                                                         Buco del Piombo. Gli Alpini del
  tigli, un ampio piazzale con la                                                                         Gruppo di Albavilla provvedono
                                                                                                      Foto da “Albavilla, ritratto di un paese”

  palazzina del comando con il                                                                            annualmente a mantenere pulito
  palo per l’alzabandiera. Le cen-                                                                        e percorribile il sentiero boschi-
  toventi baracche di legno diven-                                                                        vo che da Albavilla sale all’Alpe
  tarono diciotto casermette; pic-                                                                        del Viceré; quasi a fine percorso
  coli edifici distribuiti in gruppi,                                                                     hanno installato in una radura
  ciascuno composto da tre ali di                                                                         boschiva la “Croce di Ferro” in
  fabbrica con all’interno un corti-                                                                      segno di devozione e in ricordo
  letto piastrellato. L’edificio prin-                                                                    dei Caduti in montagna.

                                                                                                                                                  luglio-settembre 2019   11
ZONA ALTO LAMBRO

               Uno sguardo al futuro
                I nove Gruppi uniti per organizzare il primo raduno di zona

               Kristian Fiore                   purtroppo non ringiovaniamo e se le cose     convenuto di effettuare il primo raduno
                                                restano così sarà pressoché impossibile      presso il Gruppo Alpini più piccolo, nel
                                                aumentare il numero dei nostri associati.    Comune più piccolo della zona, Lasnigo.

I
     l principio della teoria dell’evoluzione   Per la prima volta i nove Gruppi della       Una vera dimostrazione di forza alpina.
     di Charles Darwin dice che non so-         zona Alto Lambro si sono uniti per or-       Tutti insieme siamo più forti, tutti insie-
     pravvive la specie più forte o la più      ganizzare un loro raduno. Non sono cer-      me siamo più visibili. Tutti insieme siamo
     intelligente ma quella che si adatta       tamente i primi, ma vediamo cosa li ha       ancora operativi.
meglio ai cambiamenti.                          spinti e perché?                             Ma questo sentimento non si ferma solo
La poco lungimirante sospensione del            È parso da subito chiaro ai capigruppo       e unicamente all’organizzazione di un sin-
servizio di leva obbligatorio non ha reso       che la realtà associativa li poneva davan-   golo evento annuale. Allargando lo sguar-
solo la nostra Italia più povera e le nuove     ti a un bivio. Chiudersi nelle loro sedi e   do oltre l’orizzonte della vita associativa
generazioni orfane di una scuola di vita e      aspettare l’inesorabile invecchiamento       possiamo intravedere i prodromi di un di-
civiltà, ma ha anche posto fine alle asso-      oppure uscire, tornare al fondamento del-    verso modo di essere Gruppo all’interno
ciazioni d’arma, almeno per come le cono-       la nostra vita associativa e quindi unirsi   della Sezione e quindi dell’Associazione.
sciamo; anche se malvolentieri dobbiamo         con altri Gruppi per essere ancora forti.    Infatti la maggior parte delle perplessità
ammettere che anche l’Associazione Na-          Naturalmente nel breve e nell’immediato      in merito erano quelle legate alle reali for-
zionale Alpini non può sottrarsi a questa       questa volontà ha portato all’organizza-     ze dei Gruppi.
triste realtà.                                  zione di un raduno condiviso.                Fino a quando si avranno le forze e il per-
Teniamo certamente duro, invecchiamo            La scelta della località è stata profonda-   sonale per effettuare lavori, anche all’in-
meno e più lentamente degli altri, ma           mente simbolica infatti i Gruppi hanno       terno dei nostri Comuni, che ci permet-

12     luglio-settembre 2019
tono non solo di essere utili, ma anche
Un esempio da imitare                                                           di sostentarci? Ed ecco la bontà dell’ope-
                                                                                razione, ecco un modello di futuro asso-

N    ella vita di un Alpino ci sono convegni fondamentali e imprescindibili     ciativo. Gruppi che lavorano in sinergia
     cui tutti dovrebbero partecipare: l’Adunata nazionale, il Raduno di Rag-   condividendo un obiettivo comune. Una
gruppamento, il Raduno e la santa Messa sezionali. Ma raduni, appuntamen-       sorta di mutuo soccorso che integri le ri-
ti e motivi d’incontro nel corso dell’anno associativo sono diventati ormai     sorse di più Gruppi per il bene comune
sempre più numerosi anche perché la maggior parte viene organizzata per         nei territori di appartenenza.
ricordare i singoli anniversari di fondazione e pertanto si ripetono periodi-   E allora oggi i Gruppi di una Zona con-
camente ogni cinque anni.                                                       dividono le loro risorse per la manuten-
Due zone virtuose hanno avuto da tempo l’idea di ridurre in modo essen-         zione di un sentiero presso un Gruppo,
ziale il numero degli appuntamenti. La zona Valle Intelvi, del consigliere      domani per la pulizia di un torrente in un
e vicepresidente Agostino Peduzzi, è composta di tredici Gruppi e ogni          altro, dopodomani per la manutenzione
anno organizza a rotazione un solo raduno, in memoria del battaglione Val       di un asilo in un altro ancora, in un clima
d’Intelvi. La zona Prealpi Ovest, del consigliere e vicepresidente Silvano      di attiva collaborazione.
Miglioretto, formata da ben quindici Gruppi, programma due raduni, uno          Non è una sterile utopia, la zona Alto
per commemorare la battaglia di Nikolajewka e l’altro per festeggiare San       Lambro l’ha dimostrato con i fatti e ci
Maurizio, patrono degli Alpini.                                                 crede. Gli Alpini non hanno ancora la
Dal prossimo anno anche la zona Alto Lambro, guidata dal consigliere Kri-       scadenza sulla schiena. Invecchiamo ma
stian Fiore, ha stabilito che sarà organizzata un’unica adunata tra i nove      dobbiamo perseverare ancora quella vo-
Gruppi che la compongono.                                                       glia di fare e di essere Associazione che
Questa buona pratica ha tanti vantaggi: il raduno assume un’importanza rile-    abbiamo avuto in questi cento anni e che
vante e assicura partecipazione maggiore e collaborazione attiva alla buona     ci porteremo dietro speriamo per altri
riuscita dell’evento, molto più ricco di emozioni e gratificazione per tutti.   cento, aprendoci a chi condivide i nostri
Un invito rivolto ai consiglieri di zona di intraprendere questa direzione,     ideali, a chi ha ancora la forza per difen-
un esempio assolutamente da imitare da parte di tutte le altre zone della       dere i nostri valori.
nostra Sezione.                                                                 Viva l’Italia, viva gli Alpini!
                                                                                                    Fotografie Mario Rusconi

                                                                                                luglio-settembre 2019   13
BATTAGLIONE “VAL D’INTELVI”

   Schignano, tra lago e valle
                  Il tradizionale raduno si è svolto nella località del famoso carnevale

       Gli Alpini della Val d’Intelvi

I
     l pannello floreale preparato dagli Al-
     pini di Griante per l’occasione, ricor-
     dava due intenzioni particolari, due
     motivi fondamentali che hanno ac-
compagnato il raduno dei Gruppi della Val
d’Intelvi lo scorso 7 luglio a Schignano:
il primo, il 90° anniversario del Gruppo
ospitante; il secondo, il doveroso e tradi-
zionale ricordo dei Caduti del battaglione
Val d’Intelvi sull’Adamello, unico reparto
nella storia degli Alpini a portare il nome
di una località comasca.
Una giornata solenne vissuta nella splen-
dida conca di Schignano, famosa in tutta
la Lombardia per il suo carnevale, posta
tra i monti Gringo, Sasso di Gordona e
San Zeno, ultime propaggini italiane a ri-
dosso del confine svizzero; territorio caro
agli “spalloni” che fino agli anni Settanta
del secolo scorso hanno caratterizzato l’e-
conomia della Valle.
Una giornata di grande soddisfazio-
ne, preparata fino all’ultimo particolare
dall’entusiasmo del vicepresidente se-
zionale e consigliere referente della zona
Agostino Peduzzi e dai suoi validissimi
collaboratori. La Val d’Intelvi è un territo-
rio dove, i tredici Gruppi che lo compon-
gono, operano insieme dimostrando un
affiatamento esemplare.
La manifestazione è iniziata con l’ammas-
samento nella frazione Auvrascio, una del-

14     luglio-settembre 2019
La Fanfara alpina della Valle Intelvi
  ovvero una realtà poco conosciuta

 I  l raduno dei Gruppi della Val d’Intelvi tenutosi a Schignano lo scorso 7 luglio,
    è stato arricchito dall’eccellente servizio musicale offerto dalla Fanfara alpina
  della Valle Intelvi. Si tratta di una compagine bandistica di grande bravura e
  ottimo affiatamento per fare “musica d’insieme”. A dire il vero è un complesso
  poco conosciuto forse perché, in ambito alpino, presta servizio solo una volta
  all’anno in occasione del raduno della Valle. È un peccato perché come bravura
  equivale alle altre fanfare sezionali; per questo motivo il Baradèll ha deciso di
  concedergli un po’ di spazio per farlo conoscere.
  La Fanfara alpina della Valle Intelvi è stata fondata nel 1983 per volontà dei
  capigruppo di quel periodo, dei Reduci e degli Alpini in congedo allo scopo di
  dare più lustro alle commemorazioni e ai raduni zonali. Ai nostri giorni la fanfara
  è composta da una trentina di musicanti che costituiscono un organico di stru-
  menti a fiato e percussioni come prescritto dal ruolino delle fanfare dell’Eser-
  cito Italiano. Anche il repertorio è attinto da quello dell’Esercito; in particolare
  vengono eseguite marce d’ordinanza e inni degli Alpini. Tra i componenti non
  ci sono professionisti o diplomati in Conservatorio – a eccezione del direttore
  – oppure titolati in ambito musicale, però tutti hanno frequentato scuole di
  musica bandistica e i relativi corsi di perfezionamento. Provengono dai Comuni
  della Valle e un buon numero di essi ha prestato servizio musicale presso il IV
  Corpo d’Armata Alpino.
  Quando per motivi diversi l’organico risulta incompleto, amici e simpatizzanti
  subentrano a ricomporre le fila. La Fanfara è gestita, come fu in origine, dai
  Gruppi della Valle Intelvi; non riceve sovvenzioni da enti o associazioni anche
  perché di solito non ha necessità di spese particolari, fatta eccezione di qual-
  che acquisto e della manutenzione ordinaria degli strumenti. Il rapporto con gli            il vicepresidente sezionale vicario Enrico
  Alpini è autentico, basato sui principi fondamentali che sostengono il senso più            Bianchi accompagnati da alcuni consiglieri
  profondo ed essenziale dell’alpinità.                                                       sezionali e da venticinque gagliardetti.
  Anche alla luce di quest’ultima affermazione e aggiungendo che la Fanfara alpi-             Raggiunto il monumento ai Caduti sono
  na della Valle Intelvi è un fiore all’occhiello delle realtà locali, sarebbe auspicabile    avvenuti i due momenti solenni che ca-
  che nel futuro possa inserirsi a pieno titolo nella Sezione di Como affiancando le          ratterizzano i raduni: l’alzabandiera e
  due collaudate fanfare di Asso e Olgiate Comasco. È un augurio che vorremmo                 gli onori ai Caduti. È toccato ad alcuni
  possa diventare realtà.                                                                     giovani Alpini in armi, tra coloro che in
                                              Alessandro Benazzo, Piergiorgio Pedretti        questi mesi prestano servizio a Como per
                                                                                              Strade Sicure, l’onore di elevare il Tricolore
                                                                                              sul pennone e questo gesto ha arricchito
                                                                                              ulteriormente lo splendido anniversario
                                                                                              degli Alpini di Schignano. Ricostituita la
                                                                                              sfilata è stato percorso il tratto di strada
                                                                                              che conduce alla chiesa parrocchiale dedi-
                                                                                              cata a Maria Assunta. Sulla piazza sono
                                                                                              stati recitati i discorsi di circostanza da
                                                                                              parte dell’emozionatissimo capogruppo
                                                                                              Cesare Beretta, del sindaco, di Lorenzo
                                                                                              Cordiglia e del presidente Enrico Gaffuri.
                                                                                              Ognuno ha ricordato il grande impegno
                                                                                              degli Alpini dalle Valle, sempre attenti alle
                                                                                              necessità e disponibili in ogni circostan-
                                                                                              za. E poi tutti in chiesa per la celebrazio-
                                                                                              ne della liturgia eucaristica. Il parroco don
                                                                                              Giovanni, originario di Cremia e quindi
                                                                                              abituato a stare con gli Alpini, nell’omelia
                                                                                              ha apprezzato la loro presenza laboriosa e
                                                                                              capillare nel territorio, l’attaccamento alle
le otto frazioni schignanesi – le altre sono   della Fanfara alpina Valle Intelvi. Erano      tradizioni e la generosità proverbiale.
Almanno, Aurascio Malobbio, Molobbio,          presenti il sindaco Ferruccio Rigola, il       Una giornata indimenticabile che acco-
Occagno, Perla, Retegno, Vesbio – dalla        vicepresidente nazionale Lorenzo Cordi-        muna gli Alpini alle genti di una valle tra
quale, dopo gli onori al gonfalone comu-       glia, il direttore generale dell’Ana Adriano   le più caratteristiche del comasco, per
nale e al vessillo della Sezione, ha avuto     Crugnola, il parroco don Giovanni Illia,       storia, arte e bellezza naturali.
inizio la sfilata accompagnata dalle note      il presidente sezionale Enrico Gaffuri e                        Fotografie Mario Ghielmetti

                                                                                                              luglio-settembre 2019   15
PROTAGONISTI

               Ciao, ciao caro Bepi…
                                                                                                  Ti abbiamo cantato in tutti i nostri concer-
                                                                                                  ti, e ogni volta le tue armonie toccanti, ge-
                                                                                                  nuine e profonde hanno commosso l’anima
                                                                                                  della gente, e ci hai trasportati, elevandoci
                                                                                                  con la tua poesia, in una dimensione spiri-
                                                                                                  tuale di contemplazione profonda.
                                                                                                  Ci riempi di profumi, di luce, di ricordi e
                                                                                                  di dolcezza.
                                                                                                  Dai campi con la bruma giunge una ninna
                                                                                                  nanna che si canta “pianin, pianin, piane-
                                                                                                  lo”; c’è un rifugio bianco che profuma d’a-
                                                                                                  more e luccica come una stella che guida
                                                                                                  chi cammina.
                                                                                                  È “la musica piana, come il vento del
                                                                                                  mare, che ci prende le mani e le congiun-
                                                                                                  ge nell’armonia”.
                                                                                                  Ti abbiamo incontrato a Como in concer-
                                                                                                  to nella basilica di Sant’Abbondio e poi in
                                                                                                  quella di San Fedele, due eventi indimen-
                                                                                                  ticabili. La freschezza della tua amicizia fa-
                 So dove l’erba nasconde la rugiada,                                              ceva percepire la tua presenza come quella
                                                                                                  di un nostro caro in visita di amicizia, con
                  so dove i grilli accordano i violini,                                           il sorriso e la felicità di condividere un mo-
               so dove il vento si ferma quando trema,                                            mento per noi immensamente grande.
                                                                                                  Sei stato con noi a cena nella baita degli
                  so dove nasce la voglia di cantare.                                             Alpini di Albate con la semplicità che ti
                                                                                                  contraddistingue mentre, senza indugio
               Famiglia Sala                      guadagnata a noi con la propria vita sulla      dopo una giornata di fatiche, eri già pron-
      con il Gruppo Alpini di Albate              strada del Monte Pasubio o sull’Ortigara.       to a ripartire nella notte per il ritorno a
                                                  Canti gli spiragli di spensieratezza dei sol-   casa con il tuo amato coro.
                                                  dati, momenti rubati con i balli di Joska       Caro, caro e ancora caro… Bepi.

C
           aro, caro e tanto caro Bepi,           pelle di bambagia e fidanzata degli Alpini.     Ora lasci il coro che è nato da te e cresciu-
           hai cantato per tutta la vita. Co-     Canti senza dare importanza alle onorifi-       to con te, con la tua arte, forza, responsa-
           me un piccolo sasso hai increspa-      cenze e alla gloria, senza fomentare l’or-      bilità, coscienza, memoria, immaginazio-
           to l’acqua dei cuori e i cerchi si     goglio personale, con la naturalezza di un      ne, fede e amore.
sono allargati all’infinito.                      bambino anche di fronte al “meraviglioso”       Il tuo coro è il sassolino lanciato, è il cen-
Canti le lucciole, le betulle con le chiome       Presidente della Repubblica.                    tro di quei cerchi nell’acqua che continua-
accarezzate dal vento, i tigli che profumano      Doni ancora il tuo canto che ha percor-         no ad allargarsi all’infinito producendo
e i larici che, in mezzo ai pini, si distinguo-   so tutto il pianeta e ha fatto conoscere la     onde d’amore nei cuori di chi si avvicina
no nell’autunno. Canti la sera e l’ultimo ab-     fede e la commozione profonda del Signo-        alla tua arte.
braccio del sole, canti l’ombra che azzurra       re delle cime.                                  Con immensa gratitudine.
le colline e il pensiero che va a chi “conosce
bene il sole e colora i nostri sogni”.
Solo chi sogna ogni giorno l’amicizia, la
fratellanza, la giustizia e la bellezza può
cantare con la tua voce, dare la voce alle
lucciole che non si vedono quasi più, all’uc-
cellino che scappa perché la caccia inutile
lo uccide, ai bambini del mare che, con le
scarpine cucite dalla mamma, attraversano
onde di angoscia e di morte per cercare i
giochi nei prati di un mondo lontano.
Canti la neve che si sente arrivare con l’o-
dore del vento di tramontana e che copre
                                                                                                                                                   Foto I Crodaioli

tutto con il suo silenzio; canti la nostra sto-
ria, le contrade che vengono ormai abban-
donate, e i sacrifici di chi questa Patria l’ha

16      luglio-settembre 2019
IN COPERTINA

                               Il bocia dei veci
                           Continua a essere il granitico Alpino del Tirano
              Enrico Gaffuri

“I
           o sono del 1924, sono il bocia
           dei veci!”. Si era presentato
           così, in modo simpatico, du-
           rante una serata importante
di una decina di anni fa. Era la fine del
2009 e nell’auditorium dell’Istituto Don
Guanella si stava presentando il libro ap-
pena pubblicato Comaschi in guerra, una
raccolta di ricordi di ventitré Reduci di
guerra Alpini della nostra Sezione, alcuni
dei quali presenti.
Conduceva la serata l’Alpino Bruno Piz-
zul, che interpellava gli autori dei vari
brani. E quando era toccato a lui, Arturo
Bignucolo aveva usato quell’espressione
per spiegare che tra i Reduci era proprio
il più giovane, il bocia di tutti quei veci.
Che storia, quella di Arturo e della sua
famiglia. Tre sorelle e tre fratelli. I ma-
                                               Foto I Mario Ghielmetti

schi tutti Alpini e tutti del 5° Reggimen-
to, battaglione Tirano. Dei tre, i due più
giovani gemelli, Arturo e Bruno. Il ter-
zo, Giovanni, maggiore di qualche anno,
aveva partecipato alla Campagna di
Russia. Sta di fatto che l’8 settembre del                           Il bocia dei veci Arturo Bignucolo, del battaglione Tirano del 5° Reggimento Alpini,
1943 sorprese i tre fratelli mentre si tro-                          in due immagini che lo ritraggono sorridente con la moglie Titti e Chicco Gaffuri.
vavano tutti a Malles; i due gemelli erano
freschi di arruolamento. Fatti prigionieri                           Nonostante le traversie, i fratelli Bignu-    co al campo di prigionia c’era una zona
dai tedeschi, furono caricati su una tra-                            colo non hanno mai smesso di sentirsi         destinata agli ebrei, separata con reti e
dotta e condotti in un campo di lavoro a                             Alpini e si sono sempre dedicati con pas-     filo spinato. Non è però mai riuscito a
Königsberg, in Prussia Orientale. Dopo                               sione all’Associazione, rivestendo ruoli      completare il racconto di quanto aveva
poco tempo Arturo rimase solo, perché i                              diversi in Gruppi e Sezioni.                  visto in quelle baracche, poiché il pianto
due fratelli furono trasferiti altrove. Gra-                         Il nostro Arturo, che abita a Inverigo, è     gli tagliava la voce.
zie a Dio, tornarono tutti a casa alla fine                          stato a lungo consigliere della Sezione       Anche nella vita civile Arturo ha dovuto
della guerra, chi più e chi meno in salute.                          di Como, con il ruolo di referente per la     affrontare in diverse occasioni ostacoli
                                                                     zona Brianza. Per un breve periodo è sta-     anche piuttosto importanti, che però ha
                                                                     to anche segretario di Sezione.               sempre superato senza perdersi d’animo.
                                                                     L’ho conosciuto negli anni Ottanta del        Mi ha sempre sbalordito osservare la se-
                                                                     secolo scorso e siamo diventati subito        renità con cui ha affrontato ogni prova;
                                                                     amici; Arturo ha quello che si dice un        probabilmente sono proprio le avversità
                                                                     gran bel carattere e legare con lui è la      incontrate in una vita a temprare le per-
                                                                     cosa più facile al mondo.                     sone. Sì, Arturo Bignucolo ha veramen-
                                                                     Nelle tante chiacchierate che abbiamo         te la tempra che si dà all’acciaio, quella
                                                                     fatto nel corso degli anni mi ha rac-         robustezza che gli ha fatto superare una
                                                                     contato tanti aspetti del suo periodo         bella serie d’interventi chirurgici, dai più
                                                                     di prigionia in Prussia e del successivo      semplici, fino ai più importanti.
                                                                     trasferimento in Estonia, con centinaia       E così, con i suoi novantacinque anni
                                                                     di chilometri percorsi a piedi. Mi ha par-    suonati, il bocia dei veci continua a es-
                                                                     lato di lavoro pesante, di condizioni di      sere il granitico Alpino del battaglione
                                                                     sofferenza e paura, di freddo e di fame.      Tirano e noi gli vogliamo un gran bene.
                                                                     Tante volte mi ha raccontato che di fian-     Ciao, bocia!

                                                                                                                                   luglio-settembre 2019    17
SPORT

  I Campionati nazionali di sci
                                Sulle nevi delle Dolomiti con i nostri atleti

Campionato nazionale Ana di Sci di Fondo
Dobbiaco 23-24 febbraio 2019

I l 23 e 24 febbraio 2019 nella località di
  Dobbiaco in alta val Pusteria la Sezione
Alto Adige, in collaborazione con la Com-
missione Sport Nazionale Ana, ha organiz-
zato l’edizione numero 84 del Campionato
nazionale Ana di Sci di Fondo.
La manifestazione si è svolta nella Nordic
Arena di Dobbiaco, centro di svolgimento
di manifestazioni di Coppa del Mondo,
con quattro tracciati della lunghezza di 2,5
- 5 - 7,5 - 10 chilometri. Ogni anno infatti
si svolgono gare internazionali quali, ad
esempio una tappa del celebre Tour de Ski,      pini provenienti da quarantuno Sezioni           pini ha consentito di classificare la Sezione
la Pustertaler Ski-Marathon e la Granfon-       e settantré soci Aggregati di ventiquattro       di Como al trentaquattresimo posto, men-
do Dobbiaco-Cortina.                            Sezioni Ana. La Sezione di Como era pre-         tre la classifica dei soci aggregati ha visto
Uno dei centri dello sci di fondo per eccel-    sente con tre atleti Alpini: Martino Maglia,     la Sezione di Como classificarsi al diciasset-
lenza, incorniciato nelle spettacolari cime     Daniele Perego, Stefano Marinoni e il socio      tesimo posto. Dalle pagine del Baradèll un
delle Dolomiti di Sesto. Il campionato ha       aggregato Marco Fumagalli. Nella classifica      sincero ringraziamento a tutti gli atleti.
accolto ben trecentotrentadue atleti Al-        per sezioni Ana l’impegno dei tre atleti Al-                             Massimiliano Molteni

Campionato nazionale Ana di Slalom Gigante
Alleghe - Monte Civetta,                        dopo il ritiro dei pettorali e dei pacchi gara   tracciatori del comprensorio – insieme agli
23-24 marzo 2019                                che – grazie alla Sezione di Belluno – sono      atleti di ben trentanove Sezioni. E in undici
                                                molto ricchi di sorprese, partecipiamo alle      concludiamo la gara soddisfatti in attesa dei

N    elle giornate di sabato 23 e domenica
     24 marzo 2019, nella splendida corni-
ce del Monte Civetta si è svolto il 53° Cam-
                                                celebrazioni alpine. S’incontrano vecchi e
                                                nuovi amici, si sfila con vessilli e gagliar-
                                                detti; una schiera di Alpini si snoda e riem-
                                                                                                 risultati che saranno reso noti nel pomerig-
                                                                                                 gio. Dopo il pranzo a Caprile, ci prepariamo
                                                                                                 ad assistere alla presentazione delle classifi-
pionato nazionale Ana di Slalom Gigante.        pie le vie del paese in un clima di festa e      che e alle premiazioni. Cosa dire… Un misto
Arriviamo ad Alleghe il sabato mattina          gioia. Poi l’alzabandiera, gli onori ai Caduti   di stupore e soddisfazione quando appren-
presto per un allenamento; ci godiamo la        e le allocuzioni che si susseguono in un cli-    diamo che la Sezione di Como si è classifica-
neve – poca e quasi estiva viste le alte tem-   ma familiare. La mente e lo sguardo però         ta al decimo posto assoluto nella classifica
perature – circondati dalle Dolomiti che ci     non possono dimenticare il disastro che ha       generale che vede alla testa la Sezione di
guardano dall’alto. Nel pomeriggio del sa-      subìto il Veneto nell’ottobre 2018: la tem-      Trento. Mai così in alto! Il miglior risultato
bato noi undici atleti della Sezione di Como    pesta “Vaia”, che ha mutato il paesaggio in      di sempre nel campionato di slalom gigan-
                                                maniera impressionante; una signora vicino       te! Poi una magnifica premiazione; tutti sul
                                                a noi racconta ancora impaurita quello che i     palco perché, con gli Alpini, vincono tutti.
                                                suoi occhi hanno visto e cosa ha provato in      Vince l’amicizia, vince lo sport, vince l’alpi-
                                                quei momenti drammatici. Ma sia i veneti         nità, vince la nostra Italia! E non possono
                                                che gli Alpini non si spaventano, si sono        mancare i ringraziamenti: al Gruppo Alpi-
                                                rimboccati le maniche ed ecco che quasi          ni Alleghe - Monte Civetta, alla Sezione di
                                                tutto è tornato come prima soprattutto se        Belluno, alla nostra Sezione di Como e a
                                                c’è un appuntamento così importante. La          tutti i partecipanti. L’esemplare sinergia di
                                                domenica mattina sveglia col sole e pronti       tutte queste forze e di ogni componente ha
                                                per la gara. Alle sette tutti sulle piste emo-   permesso una stupenda e indimenticabile
                                                zionati, ma carichi e pronti a ben figurare      manifestazione e un così bel risultato.
                                                per tenere alto il nome della nostra Sezio-      Il prossimo appuntamento è per le Alpinia-
                                                ne. In undici ci presentiamo ai cancelletti      di invernali del 2020 a Pila.
                                                di partenza – essendo due le piste prepa-        Viva l’Italia, viva gli Alpini.
                                                rate impeccabilmente dai battitori e dai                                        Lorenzo Volonté

18     luglio-settembre 2019
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