Il bocia - Associazione Nazionale Alpini Como
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Numero 3 - Anno XLV - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Como Como - Anno XLV - Luglio-Settembre 2019 - Numero 3 Il bocia dei veci
Omaggio a don Carlo Gnocchi nel 10° anniversario della beatificazione Volere o no, siamo tutti [...] inquieti appassionati e non mai sazi cercatori della faccia di Dio. Cristo con gli Alpini Santa Messa sezionale Como, sabato 9 novembre 2019
SOMMARIO In questo numero EDITORIALE All’altezza della situazione 2 DAL DIRETTORE Generosità senza confini 3 in copertina Arturo Bignucolo CENT’ANNI FA (Foto Mario Ghielmetti) Como - Anno XLV - Numero 3 Luglio-Settembre 2019 Il giorno del compleanno 4 Associazione Nazionale Alpini RADUNO SEZIONALE 8 Sezione di Como Via Zezio, 53 - 22100 Como (CO) Tel. 031.304180 Giornata indimenticabile sotto il Tricolore www.alpinicomo.it - como@ana.it Direttore responsabile ZONA ALTO LAMBRO Piergiorgio Pedretti pedretti.ppg1947@gmail.com Uno sguardo al futuro 12 Caporedattore Tiziano Tavecchio BATTAGLIONE “VAL D’INTELVI” Redazione Enrico Bianchi, Enrico Gaffuri, Mario Ghielmetti, Carlo Pedraglio Schignano, tra lago e valle 14 Progetto grafico e impaginazione QG Project - Alessandro Villa PROTAGONISTI Stampa Bieffe Srl Industria Grafica Ciao, ciao caro Bepi... 16 Via Mariano Guzzini, 38 62019 Recanati (MC) IN COPERTINA Registrazione al Tribunale di Como n. 21 del 7/10/1976. Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale - Il bocia dei veci 17 D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como SPORT Hanno collaborato a questo numero Franca Aiani, Alessandro Benazzo, Cesare Beretta, Emilio Binda, Enrico Binda, I Campionati nazionali di sci 18 Gaetano Bonaldi, Luigi Bordoni, Giulio Cappelletti, PROTEZIONE CIVILE 19 Andrea Cherchi, Alessandro Clerici, Luca Delle Vedove, Vanni Dodi, Florio Durini, Emanuele Erba, Famiglia Sala Singers, Sergio Ferrise, Sempre presenti in campo Kristian Fiore, Roberto Fontana, Antonio Guffanti, Cesare Lavizzari, Massimiliano Molteni, Giorgio Montorfano, IN GRIGIOVERDE 20 Angelo Moretti, Sergio Negrini, Roberto Novati, Natalino Pedrazzoli, Polo di Mantenimento Pesante Nord Piacenza, Mountain Warfare: Centro di eccellenza della Nato Carlotta Porro, Angelo Proserpio, Mario Renna, Mario Rusconi, VIVERE IL TERITORIO 26 Donatella Salambat, Emanuele Sandon, Suor Marta delle Clarisse di Lagrimone, Lorenzo Volontè, Luigi Zanfrini Il piccolo paradiso della Valbasca TANTO DI CAPPELLO Notizie alpine intra moenia ed extra moenia 30 DALLA PENNA DEI GRUPPI A tutti coloro che abbiano salvaguardato, aiutato, Fatti col cappello alpino 36 accresciuto la Patria, è assegnata in cielo una sede ben determinata, dove nella beatitudine RECENSIONI 46 possano godere di una vita eterna Omnibus, qui patriam servaverint, adiuverint, auxerint, certum est in caelo definitum locum, Finito di stampare ubi beati aevo sempiterno fruantur Marco Tullio Cicerone, De Re Publica, La versione digitale del Baradèll è pubblicata Somnium Scipionis, 6, 13 sul sito internet www.alpinicomo.it e su www.alpimediagroup.it
EDITORIALE All’altezza della situazione Purché ci si metta in gioco, molto più di prima Enrico Gaffuri P enso che ogni padre sogni di lascia- il futuro, che non sarà altrettanto roseo. sere un’organizzazione compatta, che vive re un’eredità, sia essa materiale o Un futuro che sarà avaro di rincalzi, per- all’insegna dell’impegno, della dedizione morale, a figli e nipoti. E sicura- ché i nuovi ingressi sono ben pochi e so- e della diffusione dei valori in cui ci rico- mente speri che questi ne com- prattutto non sono più i ventenni di un nosciamo, eppure la vera partecipazione prendano fino in fondo il valore e i sacrifici tempo. Naturalmente non ci possiamo far continua a diminuire. Non mi riferisco alla che è costato metterla insieme; che la con- molto, ma questa è una ragione in più per partecipazione agli eventi più importanti, siderino un bene prezioso da conservare tenere saldi in pugno i comandi dell’Asso- ma a quella attiva, la partecipazione agli or- con cura e, se possibile, da far crescere. In ciazione, con l’obiettivo di farla viaggiare ganismi direttivi ai vari livelli. La disponi- altre parole, che gli eredi siano all’altezza sicura ancora per molto tempo. bilità ad assumere incarichi di livello un po’ della situazione. Per raggiungere lo scopo dobbiamo met- superiore a quello di semplice iscritto. Vedo Cent’anni fa i nostri Padri hanno realizza- terci in testa che non è più sufficiente sempre maggior difficoltà a individuare chi to a costo di grandi sacrifici un bene d’im- iscriversi, pagare il bollino e aspettare la sia disposto ad assumere il ruolo di capo- menso valore e ce lo hanno affidato, per- scadenza dell’anno successivo. Una volta si gruppo, o di consigliere sezionale; ruoli che ché lo custodissimo e lo trattassimo con poteva anche fare, perché i numeri erano un tempo venivano accolti con orgoglio, amore, certi che saremmo stati all’altezza dalla nostra parte e dai tanti nuovi iscritti mentre adesso sembrano spaventare. della situazione. Un’eredità che si chiama saltava sempre fuori chi si buttava anima e Non è certo così che si onorano le aspet- Associazione Nazionale Alpini e sono sicu- corpo nella vita associativa, continuando a tative dei nostri veci, non è così che si cu- ro che i nostri veci, guardando giù da qual- farla funzionare a dovere. Adesso è arriva- stodisce la loro preziosa eredità. che finestra del Paradiso di Cantore, non to il momento di mettersi in gioco molto Cari Alpini, bisogna che ognuno scenda in possano far altro che essere soddisfatti. più di prima. campo e faccia la propria parte con gene- L’eredità gode ancora di buona salute e da Assisto da un bel po’ a situazioni che non rosità. Allora sì che saremo all’altezza della allora è cresciuta a dismisura, ma non dob- sono affatto in linea con ciò che continuia- situazione e potremo augurare lunga vita biamo commettere l’errore di sottovalutare mo imperterriti a predicare. Diciamo di es- all’Associazione, credendoci sul serio. Foto Archivio Andreoletti Gruppo Monte Olimpino 2 luglio-settembre 2019
DAL DIRETTORE Generosità senza confini La gioia e la soddisfazione del “donare” Piergiorgio Pedretti L a generosità è una delle virtù più ulteriore motivo che invita a non rinchiu- quotidianamente nelle Sezioni e nei Grup- importanti dell’uomo; nasce dalla dersi nel proprio io; è ciò che affiora dalla pi alpini fatta di abnegazione, di sacrifici e nobiltà d’animo frammista a uno parabola dei talenti che, scrive Matteo nel di disponibilità senza tempo verso le più spiccato senso di altruismo; non suo vangelo, sono il simbolo dei doni spi- disparate necessità umane e sociali. dipende da ciò che si possiede ma da ciò che rituali e umani che ciascuno ha ricevuto Quando mi capita di sfogliare il Libro Ver- si è. Si manifesta attraverso il corretto at- sotto forma di intelligenza, di ricchezza de dalla Solidarietà e mi soffermo su quelle teggiamento di ciascuno verso le persone, di sentimenti, di onestà morale e di ca- cifre tutte ben incolonnate che indicano la il desiderio di ravvivare i rapporti umani pacità personali; doni non da lasciare alla laboriosità dell’alveare alpino, la mia men- e nella condivisione gratuita delle proprie mercè del nostro egoismo, ma da mettere te e il mio pensiero vagano immaginando capacità con coloro che, in luoghi e in modi a frutto nei modi che la vita ci pone con- lunghe schiere di Alpini impegnate nelle diversi, ne sono bisognosi. tinuamente di fronte; doni da far crescere opere di solidarietà più disparate; azioni Ricordare questi concetti a noi Alpini è attraverso la generosità, la disponibilità e umili, altre più importanti, altre ancora come sfondare una porta aperta. Uno dei l’amore disinteressato. Senza voler peccare che richiedono la partecipazione di tutti. nostri motti più virtuosi – quello del 5° d’orgoglio questa premessa, forse un po’ Ognuna di esse è una goccia, non ha im- Reggimento – nec videar dum sim significa filosofica, vuole ricordare tutta l’operosi- portanza se piccola o grande; tutte insie- appunto non per apparire ma per essere. La tà degli Alpini da quando cento anni fa si me concorrono a costruire una generosità prima parte nec videar è un invito a perse- sono riuniti in Associazione, dando prova senza fine e senza confini al solo scopo di guire l’umiltà evitando di porsi al centro di una generosità smisurata in mille modi donare senza nulla ricevere, ma assapo- dell’attenzione e di voler emergere a tutti diversi, dalle semplici azioni quotidiane a rando l’immensa soddisfazione di sentirsi i costi; la seconda dum sim sottintende una quelle così grandi che hanno fatto coniare ripagare con un grazie che contiene la rico- vita attenta a ciò che si manifesta attorno il motto dell’Adunata di Trento del 2018 noscenza del cuore, prontamente offerta ai a noi perché l’uomo non è stato creato per Per gli Alpini non esiste l’impossibile. Non è Caduti in loro memoria per ricordare i morti vivere solo. Inoltre per noi credenti c’è un retorica; è la splendida realtà che si vive aiutando i vivi. Foto Pietro Malaggi luglio-settembre 2019 3
CENT’ANNI FA Il giorno del compleanno Una vera festa, un grande dono: essere Alpini e sentirsi tali 4 luglio-settembre 2019
Il Labaro nazionale precede i Vessilli sezionali e i Gagliardetti all’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II per l’inaugurazione della targa del Centenario. la resa degli onori ai Caduti, al sacrario che si trova alle spalle della basilica di Sant’Ambrogio. Proprio il primo desiderio dei nostri Padri fondatori, non dimentica- re i fratelli rimasti sui campi di battaglia, non dimenticare le tante sofferenze pro- vocate dalle ferite nel corpo e nello spirito di chi aveva combattuto. E a far memoria si è proseguito duran- te il convegno al Teatro Dal Verme, con tanti relatori che hanno tracciato la no- stra storia, da cent’anni fa a oggi, citando uno per uno i nomi dei Padri fondatori. Abbiamo sentito le voci di storici, del presidente nazionale Sebastiano Favero, del past president Corrado Perona e del comandante delle Truppe Alpine genera- le Claudio Berto, che dimostra sempre di essere uno di noi. Ma la parte della giornata che mi ha cat- turato maggiormente è stata quella del pomeriggio. Ammassamento in corso Vittorio Emanuele, a ridosso della piazza San Babila. Un ammassamento in grande stile, da far pensare a quello dell’Adunata nazionale. Vessilli, gagliardetti e Alpini a perdita d’occhio, schierati sotto il sole. E la Fanfara degli ex dell’Orobica, diret- ta dal nostro amico Emilio Agolini, ha magnetizzato i numerosissimi passanti, tenendoli a lungo assiepati sotto i portici della via. Un pubblico fatto prevalente- mente di turisti stranieri, visto il periodo di vacanze. Tanto pubblico anche duran- te tutta la sfilata, fino in Galleria Vittorio Emanuele II, che abbiamo letteralmente invaso. Proprio sotto la storica finestra da cui sventolava il Tricolore cent’anni fa, è stata inaugurata la targa commemorati- va del nostro Centenario. Un momento speciale, che mi commuove ancora adesso solo a pensarci. È proprio da lì che ha preso il via la gran- de famiglia di cui sono fiero di far parte; Foto Andrea Cherchi la famiglia alla quale credo di aver dato qualcosa, ma che mi ha ricompensato dandomi tanto, tanto di più. La famiglia che mi ha fatto crescere con valori e ideali sani, la famiglia che mi ha regalato tanti Enrico Gaffuri di poter assaporare minuto per minuto amici fraterni, che altrimenti non avrei ogni atto e ogni gesto delle celebrazioni potuto incontrare. ufficiali a Milano dell’8 luglio. Un’intera Che grande dono essere Alpini e sentirsi C he fortuna essere Alpini e vivere giornata trascorsa con un misto di emo- tali. Che grande famiglia la nostra, certa- una giornata tanto attesa come zione, commozione e gioia che non sono mente la più bella del mondo e noi ci sia- quella del centesimo compleanno capace di descrivere in altro modo. mo dentro fino al collo, anzi, di più. della nostra Associazione! E una Una giornata tutta all’insegna della me- Come si fa a non approfittare di ogni oc- fortuna ancor più grande è stata quella moria, a cominciare dalla cerimonia del- casione per gridare “Viva gli Alpini!”? luglio-settembre 2019 5
CENT’ANNI FA Le immagini della storia Le fotografie essenziali negli scatti di Andrea Cherchi e Mario Ghielmetti 6 luglio-settembre 2019
La gioia di un evento indimenticabile La celebrazione è continuata ad Albate Foto Mario Ghielmetti I l giorno 8 luglio 1919 veniva fondata a Milano l’Associazione Nazionale Al- pini. Nessuno dei Padri fondatori poteva immaginare che quella piccola scintilla, accesa per ricordare i fratelli caduti nella Grande Guerra, sarebbe diventata un fuo- co così grande al punto che non si riesce a spegnere e che dopo cento anni arde con immutata convinzione. Un’Associazione che ha visto passare al proprio interno cinque-sei generazioni di Alpini sempre unite tra loro attraverso quei grandi valori che ancora oggi sono il fondamento della vita associativa, primo su tutti “Per non dimenticare” scritto sulla Colonna Mozza dell’Ortigara. Cento anni dopo, l’8 luglio 2019, il mon- do alpino ha ricordato a Milano quella data storica apponendo all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II, nel punto esatto in cui è scoccata la scintilla, una I partecipanti con don Angelo e don Luigi. Sopra, due momenti della cerimonia, targa con la seguente scritta In questo luo- al monumento ai Caduti e nella chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonino. go l’8 luglio 1919 venne costituita la Associa- zione Nazionale Alpini “Per non dimenticare” brazione della santa Messa nella chiesa della benedizione è stata letta la Preghie- Milano, 8 luglio 2019 in occasione delle cele- parrocchiale dedicata a Sant’Antonino ra dell’Alpino cui è seguito il canto Signo- brazioni del Centenario. Martire. La liturgia è stata celebrata da re delle Cime intonato da tutti i presenti e Anche il Gruppo di Albate ha voluto dare don Angelo Pavesi, cappellano degli Al- accompagnato dal suono dell’organo. La risalto all’avvenimento con una cerimo- pini, reduce da alcune missioni di pace manifestazione è stata coordinata dal ce- nia semplice e familiare iniziata al mo- all’estero, in particolare nei Balcani e in rimoniere sezionale Tiziano Tavecchio al numento ai Caduti con la deposizione Afghanistan. Ha concelebrato don Luigi quale va il sentito ringraziamento degli di una corona d’alloro, alla presenza del Savoldelli parroco di Albate. Nell’omelia Alpini di Albate. Con lui ringraziamo Vessillo sezionale accompagnato dal pre- don Angelo ha ricordato i sacrifici dei don Angelo, don Luigi, Enrico Gaffuri, sidente Enrico Gaffuri, dal vicepresiden- militari delle guerra di ogni tempo e in Enrico Bianchi e il consigliere di zona te vicario Enrico Bianchi, dalla madrina ogni luogo e quelli dei nostri ragazzi im- Alessandro Clerici intervenuto con il ga- Lorenza Longhi e dal capogruppo Giam- pegnati nelle attuali missioni all’estero, gliardetto del Gruppo di Como Centro. paolo Bergna. Ha fatto seguito la cele- egli stesso è testimone diretto. Prima Gli Alpini del Gruppo di Albate luglio-settembre 2019 7
RADUNO SEZIONALE Giornata indimenticabile Piergiorgio Pedretti Carlo De Cristoforis, il maresciallo dei Ca- aiutarla”. Ma lo striscione più commovente rabinieri Gaetano Marco Ensabella, il capi- è stato “Ciao Pietro” a ricordo dell’indimen- tano della Guardia di Finanza Malvestuto ticabile Pietro Dassiè scomparso in monta- U na splendida giornata d’inizio Grilli e i sindaci dei paesi limitrofi. gna domenica 26 maggio. estate ha accolto ad Albavilla, lo Anche il gruppo de I Paisan di Albavilla ha La prima sosta è avvenuta in piazza Roma scorso 16 giugno, i partecipanti sfilato con gli Alpini con il tipico costume. di fronte alla sede del Comune e al mo- al Raduno sezionale 2019, per La sfilata è stata animata dalle note festose numento ai Caduti che gli Alpini hanno celebrare contemporaneamente il 95° an- della Fanfara alpina di Asso - Angelo Ma- restaurato in occasione dell’evento. Qui è niversario di fondazione del locale Grup- sciadri e dalla Fanfara alpina di Olgiate Co- avvenuta l’alzabandiera seguita dalla depo- po Alpini e il centenario dell’Associazione. masco. Tutti riuniti attorno al nostro Enri- sizione di una corona d’alloro. Albavilla per l’occasione era vestita a festa co Gaffuri, al suo ultimo Raduno sezionale Successivamente il corteo ha raggiunto con le strade in Tricolore nell’atmosfera nella veste di presidente, e al Vessillo le cui il parco della congregazione dei Padri Be- gioiosa delle grandi occasioni. Un paese sette Medaglie d’Oro brillavano al sole. Fa- tharramiti dove sono stati pronunciati i tipico della Brianza, così ben descritta da cevano seguito il vicepresidente vicario En- discorsi ufficiali. Hanno parlato nell’ordi- Giuseppe Parini, che è riuscito, con il sup- rico Bianchi e i consiglieri sezionali. A far ne: il capogruppo Angelo Proserpio, il sin- porto affettivo di due gruppi folcloristici da corona erano presenti numerosi vessilli daco Giuliana Castelnuovo; il consigliere albavillesi – I Contadini della Brianza e I Pai- di Sezioni sorelle e più di cento gagliardetti regionale Alessandro Fermi e il presidente san – a mantenere nel tempo e tramandare di Gruppi Alpini comaschi. sezionale Enrico Gaffuri. Al termine il par- al futuro i tipici usi e costumi del passato. Dopo l’ammassamento si è formato il cor- roco di Albese con Cassano don Piero Lar- Erano presenti molti personaggi di spicco: teo: i cinque raggruppamenti che formano mi, Alpino, per tutti amichevolmente don il sindaco Giuliana Castelnuovo, il vice- la Sezione hanno costituito la parte più Sergente, ha celebrato la liturgia eucaristi- presidente nazionale Lorenzo Cordiglia, corposa; l’immancabile pannello floreale ca. Nell’omelia ha ricordato la bellezza del- il direttore generale dell’Ana Adriano Cru- degli Alpini di Griante e i classici striscioni le nostre manifestazioni e la necessità del gnola, il comandante del Cedoc di Como “Ricordiamo i morti aiutando i vivi”, “L’im- ritrovarsi insieme per rimarcare tra noi, ma colonnello Massimo Artemi, il colonnello pegno a difendere i valori”, “Battaglione soprattutto verso la gente che assiste alle Fabio Asso e il tenente colonnello Claudio Val d’Intelvi Presente!”, “Cento anni fa per nostre manifestazioni, il grande significato Lucarelli vicecomandante della caserma difendere la Patria, oggi per proteggerla e dell’amicizia e del bene comune dei quali 8 luglio-settembre 2019
sotto il Tricolore Albavilla festante ha accolto gli Alpini gli Alpini sono fieri e generosi portatori. zionale e la celebrazione della santa Messa gli Alpini (comaschi) deve essere adeguata. Unica nota negativa da rilevare è che a sezionale sono – per la Sezione – le due L’anno prossimo il Raduno sezionale si fronte dei tanti gagliardetti presenti, il manifestazioni che per importanza vengo- celebrerà a Como, dove la Sezione nacque numero degli Alpini era in proporzione no subito dopo l’Adunata nazionale, è do- cento anni fa, esattamente il 5 luglio 1920. limitato. Considerando che il Raduno se- veroso richiamare che la partecipazione de- Fotografie Mario Ghielmetti Aria di casa bavilla mi ha fatto un piacere particolare, perché è il paese in cui sono nato, il luogo rassi, una forza della natura! Uno di quei capigruppo che non ti danno tregua, pie- in cui sento davvero aria di casa. Ci sono ni d’iniziative, sempre presenti e capaci S ono stati due i Gruppi che hanno chie- sto di poter ospitare il Raduno Sezio- nale 2019, quello di Albavilla e quello di nato e vissuto per un po’ di anni fin quan- do la mia famiglia si è trasferita a Milano per via del lavoro del papà. Ad Albavilla ho di trasferire entusiasmo a chiunque. Un Artigliere da Montagna che in seguito sa- rebbe diventato vicepresidente di Sezione. Canzo. Compiono entrambi novantacinque iniziato ad andare a scuola e ho conosciuto Lo ricordavo fin da quando ero bambino, anni e il loro più che legittimo desiderio era gli amici d’infanzia di mio padre quasi tutti ma non conoscevo le sue qualità alpine. È quello di festeggiare in pompa magna un Alpini – che ogni tanto sentivo parlare di proprio stato grazie alla sua effervescenza compleanno tanto importante. Come ca- Russia – e di alcuni amici che non erano organizzativa che ho iniziato subito a fre- pita in questi casi la scelta spetta al Consi- più tornati. Il papà mi raccontava di Nino, quentare le Adunate nazionali e ad appas- glio Direttivo Sezionale che ha assegnato che conoscevo anch’io, rimasto congelato sionarmi alla vita associativa. Ecco, il fatto l’evento ad Albavilla. La motivazione sta ai piedi, ma non capivo bene di cosa mi di celebrare il mio ultimo Raduno sezionale nel fatto che Canzo aveva già ospitato in parlasse. Finito il mio servizio militare, in veste di presidente proprio dove mi sono passato il Raduno, mentre ad Albavilla non era stato proprio mio padre a spingermi a iscritto la prima volta e il piacere di essere è mai capitato. In quella riunione di Consi- iscrivermi all’Associazione, caldeggiando la ancora insieme al mio vecchio capogruppo glio ho tenuto un profilo d’imparzialità, la- scelta del Gruppo di Albavilla, dove c’era- mi hanno veramente soddisfatto. sciando la decisione ai consiglieri; in effetti, no appunto molti suoi amici, proprio quelli Ad Albavilla ho respirato ancor meglio entrambi i richiedenti erano meritevoli. che un tempo sentivo parlare di Russia. quell’aria di casa che ti fa sentire a tuo agio. Sta comunque di fatto che la scelta di Al- E che tipo il capogruppo Gianantonio Mo- Enrico Gaffuri luglio-settembre 2019 9
RADUNO SEZIONALE Effetti collaterali C ome avviene da diversi anni il Radu- no sezionale è anticipato da alcune manifestazioni che aiutano a ricordare lo rosissimo pubblico ha seguito le esecuzio- ni in religioso silenzio e al termine non ha fatto mancare un lungo appaluso che ha scoperta, da parte del Sindaco e del Ca- pogruppo, una piccola targa con la scritta Albero piantumato in ricordo dei 95 anni spirito e i valori alpini in attesa del gran coronato la serata. Gruppo Alpini di Albavilla e Raduno sezio- giorno della cerimonia ufficiale. Ad Alba- La piantumazione. La cerimonia della nale - 16 giugno 2019. Dopo la cerimonia villa sono state organizzati cinque incon- piantumazione è un momento molto par- di piantumazione è stata reso omaggio al tri collaterali che riassumiamo di seguito. ticolare che anticipa il Raduno sezionale; monumento all’Alpino. Simone Cristicchi. Una serata proposta viene messo a dimora un albero che, cre- A margine delle attività collaterali ufficia- in febbraio sul tema dei profughi istriani scendo, diventa un perenne ricordo della li è doveroso ricordare il Gruppo folclori- dalmati che è stata ricordata sul Baradèll manifestazione. Ad Albavilla è stato scel- stico I Paisan di Albavilla. È uno dei due n. 1, gennaio-marzo 2019. to un acero rosso che è stato piantato nel gruppi folkloristici di Albavilla (il secondo Concerto del Coro Sandro Marelli. Lo parco comunale alla presenza del sindaco è I contadini della Brianza). A fine giugno scorso 25 maggio, nella chiesa parrocchia- Giuliana Castelnuovo, del presidente se- ha organizzato una settimana solidale le di Albese con Cassano dedicata a Santa zionale Enrico Gaffuri, del presidente allo scopo di raccogliere fondi da donare Margherita, il Coro Ana Sandro Marelli di emerito Achille Gregori, del capogruppo agli Alpini di Albavilla per aiutare le zone Fino Mornasco diretto dal maestro Davi- Angelo Proserpio e degli Alpini albavil- del Veneto e Trentino colpite dal disastro de Benzoni ha proposto uno splendido e lesi. A fianco dell’albero piantato è stata della fine di ottobre 2018. Nel ricordo di chi ci ha preceduto N el corso di uno dei Consigli direttivi di Gruppo del 2018, convocato appositamente per preparare l’organizzazione del 95° anniversario, tutti i consiglieri hanno espresso all’unanimità il desiderio di poter abbinare l’im- portante ricorrenza albavillese al Raduno sezionale. Si trattava di una bel- lissima idea che però avrebbe dovuto essere portata al Consiglio Direttivo Sezionale, nella speranza che fosse accolta. E così fu fatto. E quando la risposta è stata positiva, in un primo momento ci siamo lasciati prendere dall’entusiasmo; poi con la calma tipicamente alpina, in considera- zione che si trattava del primo Raduno sezionale ad Albavilla e non si poteva certo far brutta figura, abbiamo cominciato a organizzarci. La prima cosa è stata quella di formare un gruppo di lavoro che si dedicasse diretta- mente. In linea di massima erano due obiettivi da definire: la mani- festazione ufficiale prevista per giugno 2019 e le attività collaterali a completamento. Sono occorse alcune riunioni per decidere il tutto che si concretiz- zò nell’organizzazione di alcune serate spettacolo introduttive e applauditissimo concerto di canti alpini. nel rifacimento del monumento I Bej di Erba. Il complesso folkloristi- ai Caduti, oltre naturalmente alla co I Bej di Erba si è esibito in una serata manifestazione ufficiale di giugno. proponendo canti e danze della tradizione Adesso, a cose fatte, mi sento in brianzola. Uno spettacolo caratteristico dovere di ringraziare tutti coloro che in qualche modo hanno reso possibile che desidera tramandare i modelli di vita l’ottima riuscita a partire dal Presidente e Consiglio sezionale che hanno pri- del passato quando, per la maggior parte vilegiato Albavilla; al Sindaco e al Consiglio comunale che hanno approvato della popolazione, la vita era subordinata le nostre richieste dimostrando ancora una volta la reciproca collaborazione. agli eventi atmosferici che determinavano Al termine di questo breve pensiero non posso tralasciare un ringraziamento l’abbondanza o la scarsità dei raccolti. sincero, di quelli che scaturiscono dal cuore, ai miei Alpini del Gruppo di Il Coro Alpino Orobica. Nella serata Albavilla che hanno lavorato ben oltre la normalità per realizzare tutto ciò dell’8 giugno, vigilia della manifestazione che ci eravamo prefissati. ufficiale, il Coro Alpino Orobica ha tenu- Quest’anno speciale l’abbiamo trascorso in ricordo degli Alpini che ci hanno to un concerto magistrale nella chiesa preceduto, ai Reduci e ai Caduti, nella convinzione che questo sia il modo parrocchiale di Albavilla dedicata a San migliore per non dimenticare chi ha sacrificato la vita per la nostra Patria e Vittore martire. Il repertorio proposto per il nostro paese. Viva gli Alpini. spaziava dai canti tradizionali alpini alle Angelo Proserpio, capogruppo composizioni di Bepi De Marzi. Il nume- 10 luglio-settembre 2019
Un po’ di storia di Albavilla I l territorio di Albavilla è stato abitato dall’uomo fin dall’età neolitica: reperti di questa era sono stati rinvenuti nella verso Como al Castel Baradello mentre giungevano rinforzi alle truppe di Milano. Sotto la dominazione spagnola nei secoli grotta del Buco del Piombo e nelle torbie- XVI e XVII, l’agricoltura, il commercio e re di Bosisio e Pusiano. l’artigianato subirono un tracollo; la po- Nel corso dei secoli si sono stabiliti nella polazione conobbe la miseria, la carestie zona Liguri, Etruschi e Insubri (da cui la e le pestilenze. denominazione Insubria). Verso l’anno Nell’anno 1707 con il dominio austriaco 89 a.C. il territorio divenne parte di una la situazione migliorò: furono ridotte le provincia romana; infatti sono molti i tasse e approvate riforme amministrative. reperti di quest’epoca: tombe con mone- Sotto il governo di Maria Teresa nel 1755 te, terrecotte, bronzi, venuti alla luce un si stabilì un nuovo metodo di ammini- po’ in tutte le zone del paese. Gli storici strazione: i possidenti di ogni Comune collocano in Albavilla la villa dell’Alsium si riunivano in “Convocato” per decide- o Albium, dimora del console romano Vir- re le nomine e le spese del Comune. Del ginio Rufo; nomi che forse spiegano l’eti- ventennio di dominazione francese – dal mologia del nome Albavilla. Una vecchia 1796 al 1814 – rimane un ricordo topo- tradizione vuole che soggiornasse anche nomastico: l’Alpe del Viceré che prese il Cicerone, ospite di un tale Roscio da lui nome da Eugenio di Beauharnais, figlia- difeso con successo da un’accusa di omici- stro di Napoleone, viceré d’Italia. dio. Altri ospiti illustri si pensa siano stati Nel 1800 Villalbese con il distretto di secolo scorso, ha visto ridurre l’afflusso Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane. Erba passò definitivamente a far parte turistico ai soli turisti domenicali verso Dal terzo secolo fu un susseguirsi di inva- delle provincia di Como e nel 1859 il Co- l’Alpe del Viceré. sioni barbariche: Franchi, Alemanni, Goti, mune fu annesso al Regno d’Italia. Nei È praticamente scomparsa l’agricoltura Visigoti, Vandali, Unni, Longobardi. A decenni successivi avvenne un’importan- mentre la crisi dell’industria serica portò questo periodo risalgono probabilmente te trasformazione economico-sociale: da alla chiusura delle filande e alla riconver- i ruderi al Buco del Piombo. Nella frazio- villaggio dedito all’agricoltura a centro sione delle industrie meccaniche che si ne Carcano, in località Tassera, avvenne dell’industria serica e di villeggiatura. Il erano specializzate in impianti filandieri, nel 1160 la battaglia dei milanesi e loro 14 giugno del 1928 Carcano e Villalbese moltiplicandosi nel numero delle aziende. alleati contro il Barbarossa che riuscì a si fusero in un unico comune con il nome Da La Storia di Albavilla distruggere il Carroccio prima di dirigersi di Albavilla che, nella seconda metà del del Comune di Albavilla L’Alpe del Viceré Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone Bonaparte e da cipale del villaggio era la “casa madre”, con i servizi comuni: la lui nominato Viceré d’Italia, amava molto soggiornare presso mensa, la cucina, le dispense e i servizi igienici. Completavano la residenza estiva sul lago di Pusiano. Nel 1810 egli acquistò il complesso l’ufficio postale, un negozio e una piccola chiesa l’ampio pianoro sottostante il Monte Bollettone, oggi chiamato dedicata ai santi e beati di Casa Savoia. L’ultima stagione di appunto Alpe del Viceré. Fece costruire un grande fabbricato funzionamento fu quella del 1940 quando venne evacuato. per il soggiorno estivo dei suoi cavalli che in seguito fu trasfor- Durante le fasi cruciali della seconda guerra mondiale, il villag- mato in albergo col nome di Albergo della salute. gio fu utilizzato dall’Accademia Navale, dall’Accademia Aero- Negli anni Trenta del secolo scorso, per la salubrità dell’aria e nautica, dalle Schutzstaffel (SS) e da diverse formazioni mili- la bellezza del luogo, fu costruito il campeggio dell’Opera Na- tari fino al 1944; poi venne abbandonato. Venne distrutto da zionale Balilla che più tardi diventò il Campeggio per i figli degli bombardamenti aerei anglo-americano nei giorni 4, 5 e 7 feb- italiani all’estero; si trattava di centoventi baracche in legno in braio e 19 marzo 1945. Nel 1964 l’area fu ceduta al Comune di sistemazione provvisoria. Albavilla. Oggi l’Alpe del Viceré è un parco con area parcheg- Nel 1934 venne realizzata una nuova strada di collegamento gio e aree picnic; attorno si trovano ristoranti e rifugi alpini. Per con l’abitato di Albavilla, in sostituzione della ripida mulattie- gli escursionisti è possibile raggiungere lungo percorsi segnala- ra esistente. Il villaggio fu ricostruito stabilmente in muratura ti la baita Patrizi, la capanna Mara, il rifugio Bolettone, il rifugio con due garitte per le sentinelle Riella al Palanzone e la grotta all’ingresso, un lungo viale di Buco del Piombo. Gli Alpini del tigli, un ampio piazzale con la Gruppo di Albavilla provvedono Foto da “Albavilla, ritratto di un paese” palazzina del comando con il annualmente a mantenere pulito palo per l’alzabandiera. Le cen- e percorribile il sentiero boschi- toventi baracche di legno diven- vo che da Albavilla sale all’Alpe tarono diciotto casermette; pic- del Viceré; quasi a fine percorso coli edifici distribuiti in gruppi, hanno installato in una radura ciascuno composto da tre ali di boschiva la “Croce di Ferro” in fabbrica con all’interno un corti- segno di devozione e in ricordo letto piastrellato. L’edificio prin- dei Caduti in montagna. luglio-settembre 2019 11
ZONA ALTO LAMBRO Uno sguardo al futuro I nove Gruppi uniti per organizzare il primo raduno di zona Kristian Fiore purtroppo non ringiovaniamo e se le cose convenuto di effettuare il primo raduno restano così sarà pressoché impossibile presso il Gruppo Alpini più piccolo, nel aumentare il numero dei nostri associati. Comune più piccolo della zona, Lasnigo. I l principio della teoria dell’evoluzione Per la prima volta i nove Gruppi della Una vera dimostrazione di forza alpina. di Charles Darwin dice che non so- zona Alto Lambro si sono uniti per or- Tutti insieme siamo più forti, tutti insie- pravvive la specie più forte o la più ganizzare un loro raduno. Non sono cer- me siamo più visibili. Tutti insieme siamo intelligente ma quella che si adatta tamente i primi, ma vediamo cosa li ha ancora operativi. meglio ai cambiamenti. spinti e perché? Ma questo sentimento non si ferma solo La poco lungimirante sospensione del È parso da subito chiaro ai capigruppo e unicamente all’organizzazione di un sin- servizio di leva obbligatorio non ha reso che la realtà associativa li poneva davan- golo evento annuale. Allargando lo sguar- solo la nostra Italia più povera e le nuove ti a un bivio. Chiudersi nelle loro sedi e do oltre l’orizzonte della vita associativa generazioni orfane di una scuola di vita e aspettare l’inesorabile invecchiamento possiamo intravedere i prodromi di un di- civiltà, ma ha anche posto fine alle asso- oppure uscire, tornare al fondamento del- verso modo di essere Gruppo all’interno ciazioni d’arma, almeno per come le cono- la nostra vita associativa e quindi unirsi della Sezione e quindi dell’Associazione. sciamo; anche se malvolentieri dobbiamo con altri Gruppi per essere ancora forti. Infatti la maggior parte delle perplessità ammettere che anche l’Associazione Na- Naturalmente nel breve e nell’immediato in merito erano quelle legate alle reali for- zionale Alpini non può sottrarsi a questa questa volontà ha portato all’organizza- ze dei Gruppi. triste realtà. zione di un raduno condiviso. Fino a quando si avranno le forze e il per- Teniamo certamente duro, invecchiamo La scelta della località è stata profonda- sonale per effettuare lavori, anche all’in- meno e più lentamente degli altri, ma mente simbolica infatti i Gruppi hanno terno dei nostri Comuni, che ci permet- 12 luglio-settembre 2019
tono non solo di essere utili, ma anche Un esempio da imitare di sostentarci? Ed ecco la bontà dell’ope- razione, ecco un modello di futuro asso- N ella vita di un Alpino ci sono convegni fondamentali e imprescindibili ciativo. Gruppi che lavorano in sinergia cui tutti dovrebbero partecipare: l’Adunata nazionale, il Raduno di Rag- condividendo un obiettivo comune. Una gruppamento, il Raduno e la santa Messa sezionali. Ma raduni, appuntamen- sorta di mutuo soccorso che integri le ri- ti e motivi d’incontro nel corso dell’anno associativo sono diventati ormai sorse di più Gruppi per il bene comune sempre più numerosi anche perché la maggior parte viene organizzata per nei territori di appartenenza. ricordare i singoli anniversari di fondazione e pertanto si ripetono periodi- E allora oggi i Gruppi di una Zona con- camente ogni cinque anni. dividono le loro risorse per la manuten- Due zone virtuose hanno avuto da tempo l’idea di ridurre in modo essen- zione di un sentiero presso un Gruppo, ziale il numero degli appuntamenti. La zona Valle Intelvi, del consigliere domani per la pulizia di un torrente in un e vicepresidente Agostino Peduzzi, è composta di tredici Gruppi e ogni altro, dopodomani per la manutenzione anno organizza a rotazione un solo raduno, in memoria del battaglione Val di un asilo in un altro ancora, in un clima d’Intelvi. La zona Prealpi Ovest, del consigliere e vicepresidente Silvano di attiva collaborazione. Miglioretto, formata da ben quindici Gruppi, programma due raduni, uno Non è una sterile utopia, la zona Alto per commemorare la battaglia di Nikolajewka e l’altro per festeggiare San Lambro l’ha dimostrato con i fatti e ci Maurizio, patrono degli Alpini. crede. Gli Alpini non hanno ancora la Dal prossimo anno anche la zona Alto Lambro, guidata dal consigliere Kri- scadenza sulla schiena. Invecchiamo ma stian Fiore, ha stabilito che sarà organizzata un’unica adunata tra i nove dobbiamo perseverare ancora quella vo- Gruppi che la compongono. glia di fare e di essere Associazione che Questa buona pratica ha tanti vantaggi: il raduno assume un’importanza rile- abbiamo avuto in questi cento anni e che vante e assicura partecipazione maggiore e collaborazione attiva alla buona ci porteremo dietro speriamo per altri riuscita dell’evento, molto più ricco di emozioni e gratificazione per tutti. cento, aprendoci a chi condivide i nostri Un invito rivolto ai consiglieri di zona di intraprendere questa direzione, ideali, a chi ha ancora la forza per difen- un esempio assolutamente da imitare da parte di tutte le altre zone della dere i nostri valori. nostra Sezione. Viva l’Italia, viva gli Alpini! Fotografie Mario Rusconi luglio-settembre 2019 13
BATTAGLIONE “VAL D’INTELVI” Schignano, tra lago e valle Il tradizionale raduno si è svolto nella località del famoso carnevale Gli Alpini della Val d’Intelvi I l pannello floreale preparato dagli Al- pini di Griante per l’occasione, ricor- dava due intenzioni particolari, due motivi fondamentali che hanno ac- compagnato il raduno dei Gruppi della Val d’Intelvi lo scorso 7 luglio a Schignano: il primo, il 90° anniversario del Gruppo ospitante; il secondo, il doveroso e tradi- zionale ricordo dei Caduti del battaglione Val d’Intelvi sull’Adamello, unico reparto nella storia degli Alpini a portare il nome di una località comasca. Una giornata solenne vissuta nella splen- dida conca di Schignano, famosa in tutta la Lombardia per il suo carnevale, posta tra i monti Gringo, Sasso di Gordona e San Zeno, ultime propaggini italiane a ri- dosso del confine svizzero; territorio caro agli “spalloni” che fino agli anni Settanta del secolo scorso hanno caratterizzato l’e- conomia della Valle. Una giornata di grande soddisfazio- ne, preparata fino all’ultimo particolare dall’entusiasmo del vicepresidente se- zionale e consigliere referente della zona Agostino Peduzzi e dai suoi validissimi collaboratori. La Val d’Intelvi è un territo- rio dove, i tredici Gruppi che lo compon- gono, operano insieme dimostrando un affiatamento esemplare. La manifestazione è iniziata con l’ammas- samento nella frazione Auvrascio, una del- 14 luglio-settembre 2019
La Fanfara alpina della Valle Intelvi ovvero una realtà poco conosciuta I l raduno dei Gruppi della Val d’Intelvi tenutosi a Schignano lo scorso 7 luglio, è stato arricchito dall’eccellente servizio musicale offerto dalla Fanfara alpina della Valle Intelvi. Si tratta di una compagine bandistica di grande bravura e ottimo affiatamento per fare “musica d’insieme”. A dire il vero è un complesso poco conosciuto forse perché, in ambito alpino, presta servizio solo una volta all’anno in occasione del raduno della Valle. È un peccato perché come bravura equivale alle altre fanfare sezionali; per questo motivo il Baradèll ha deciso di concedergli un po’ di spazio per farlo conoscere. La Fanfara alpina della Valle Intelvi è stata fondata nel 1983 per volontà dei capigruppo di quel periodo, dei Reduci e degli Alpini in congedo allo scopo di dare più lustro alle commemorazioni e ai raduni zonali. Ai nostri giorni la fanfara è composta da una trentina di musicanti che costituiscono un organico di stru- menti a fiato e percussioni come prescritto dal ruolino delle fanfare dell’Eser- cito Italiano. Anche il repertorio è attinto da quello dell’Esercito; in particolare vengono eseguite marce d’ordinanza e inni degli Alpini. Tra i componenti non ci sono professionisti o diplomati in Conservatorio – a eccezione del direttore – oppure titolati in ambito musicale, però tutti hanno frequentato scuole di musica bandistica e i relativi corsi di perfezionamento. Provengono dai Comuni della Valle e un buon numero di essi ha prestato servizio musicale presso il IV Corpo d’Armata Alpino. Quando per motivi diversi l’organico risulta incompleto, amici e simpatizzanti subentrano a ricomporre le fila. La Fanfara è gestita, come fu in origine, dai Gruppi della Valle Intelvi; non riceve sovvenzioni da enti o associazioni anche perché di solito non ha necessità di spese particolari, fatta eccezione di qual- che acquisto e della manutenzione ordinaria degli strumenti. Il rapporto con gli il vicepresidente sezionale vicario Enrico Alpini è autentico, basato sui principi fondamentali che sostengono il senso più Bianchi accompagnati da alcuni consiglieri profondo ed essenziale dell’alpinità. sezionali e da venticinque gagliardetti. Anche alla luce di quest’ultima affermazione e aggiungendo che la Fanfara alpi- Raggiunto il monumento ai Caduti sono na della Valle Intelvi è un fiore all’occhiello delle realtà locali, sarebbe auspicabile avvenuti i due momenti solenni che ca- che nel futuro possa inserirsi a pieno titolo nella Sezione di Como affiancando le ratterizzano i raduni: l’alzabandiera e due collaudate fanfare di Asso e Olgiate Comasco. È un augurio che vorremmo gli onori ai Caduti. È toccato ad alcuni possa diventare realtà. giovani Alpini in armi, tra coloro che in Alessandro Benazzo, Piergiorgio Pedretti questi mesi prestano servizio a Como per Strade Sicure, l’onore di elevare il Tricolore sul pennone e questo gesto ha arricchito ulteriormente lo splendido anniversario degli Alpini di Schignano. Ricostituita la sfilata è stato percorso il tratto di strada che conduce alla chiesa parrocchiale dedi- cata a Maria Assunta. Sulla piazza sono stati recitati i discorsi di circostanza da parte dell’emozionatissimo capogruppo Cesare Beretta, del sindaco, di Lorenzo Cordiglia e del presidente Enrico Gaffuri. Ognuno ha ricordato il grande impegno degli Alpini dalle Valle, sempre attenti alle necessità e disponibili in ogni circostan- za. E poi tutti in chiesa per la celebrazio- ne della liturgia eucaristica. Il parroco don Giovanni, originario di Cremia e quindi abituato a stare con gli Alpini, nell’omelia ha apprezzato la loro presenza laboriosa e capillare nel territorio, l’attaccamento alle le otto frazioni schignanesi – le altre sono della Fanfara alpina Valle Intelvi. Erano tradizioni e la generosità proverbiale. Almanno, Aurascio Malobbio, Molobbio, presenti il sindaco Ferruccio Rigola, il Una giornata indimenticabile che acco- Occagno, Perla, Retegno, Vesbio – dalla vicepresidente nazionale Lorenzo Cordi- muna gli Alpini alle genti di una valle tra quale, dopo gli onori al gonfalone comu- glia, il direttore generale dell’Ana Adriano le più caratteristiche del comasco, per nale e al vessillo della Sezione, ha avuto Crugnola, il parroco don Giovanni Illia, storia, arte e bellezza naturali. inizio la sfilata accompagnata dalle note il presidente sezionale Enrico Gaffuri e Fotografie Mario Ghielmetti luglio-settembre 2019 15
PROTAGONISTI Ciao, ciao caro Bepi… Ti abbiamo cantato in tutti i nostri concer- ti, e ogni volta le tue armonie toccanti, ge- nuine e profonde hanno commosso l’anima della gente, e ci hai trasportati, elevandoci con la tua poesia, in una dimensione spiri- tuale di contemplazione profonda. Ci riempi di profumi, di luce, di ricordi e di dolcezza. Dai campi con la bruma giunge una ninna nanna che si canta “pianin, pianin, piane- lo”; c’è un rifugio bianco che profuma d’a- more e luccica come una stella che guida chi cammina. È “la musica piana, come il vento del mare, che ci prende le mani e le congiun- ge nell’armonia”. Ti abbiamo incontrato a Como in concer- to nella basilica di Sant’Abbondio e poi in quella di San Fedele, due eventi indimen- ticabili. La freschezza della tua amicizia fa- So dove l’erba nasconde la rugiada, ceva percepire la tua presenza come quella di un nostro caro in visita di amicizia, con so dove i grilli accordano i violini, il sorriso e la felicità di condividere un mo- so dove il vento si ferma quando trema, mento per noi immensamente grande. Sei stato con noi a cena nella baita degli so dove nasce la voglia di cantare. Alpini di Albate con la semplicità che ti contraddistingue mentre, senza indugio Famiglia Sala guadagnata a noi con la propria vita sulla dopo una giornata di fatiche, eri già pron- con il Gruppo Alpini di Albate strada del Monte Pasubio o sull’Ortigara. to a ripartire nella notte per il ritorno a Canti gli spiragli di spensieratezza dei sol- casa con il tuo amato coro. dati, momenti rubati con i balli di Joska Caro, caro e ancora caro… Bepi. C aro, caro e tanto caro Bepi, pelle di bambagia e fidanzata degli Alpini. Ora lasci il coro che è nato da te e cresciu- hai cantato per tutta la vita. Co- Canti senza dare importanza alle onorifi- to con te, con la tua arte, forza, responsa- me un piccolo sasso hai increspa- cenze e alla gloria, senza fomentare l’or- bilità, coscienza, memoria, immaginazio- to l’acqua dei cuori e i cerchi si goglio personale, con la naturalezza di un ne, fede e amore. sono allargati all’infinito. bambino anche di fronte al “meraviglioso” Il tuo coro è il sassolino lanciato, è il cen- Canti le lucciole, le betulle con le chiome Presidente della Repubblica. tro di quei cerchi nell’acqua che continua- accarezzate dal vento, i tigli che profumano Doni ancora il tuo canto che ha percor- no ad allargarsi all’infinito producendo e i larici che, in mezzo ai pini, si distinguo- so tutto il pianeta e ha fatto conoscere la onde d’amore nei cuori di chi si avvicina no nell’autunno. Canti la sera e l’ultimo ab- fede e la commozione profonda del Signo- alla tua arte. braccio del sole, canti l’ombra che azzurra re delle cime. Con immensa gratitudine. le colline e il pensiero che va a chi “conosce bene il sole e colora i nostri sogni”. Solo chi sogna ogni giorno l’amicizia, la fratellanza, la giustizia e la bellezza può cantare con la tua voce, dare la voce alle lucciole che non si vedono quasi più, all’uc- cellino che scappa perché la caccia inutile lo uccide, ai bambini del mare che, con le scarpine cucite dalla mamma, attraversano onde di angoscia e di morte per cercare i giochi nei prati di un mondo lontano. Canti la neve che si sente arrivare con l’o- dore del vento di tramontana e che copre Foto I Crodaioli tutto con il suo silenzio; canti la nostra sto- ria, le contrade che vengono ormai abban- donate, e i sacrifici di chi questa Patria l’ha 16 luglio-settembre 2019
IN COPERTINA Il bocia dei veci Continua a essere il granitico Alpino del Tirano Enrico Gaffuri “I o sono del 1924, sono il bocia dei veci!”. Si era presentato così, in modo simpatico, du- rante una serata importante di una decina di anni fa. Era la fine del 2009 e nell’auditorium dell’Istituto Don Guanella si stava presentando il libro ap- pena pubblicato Comaschi in guerra, una raccolta di ricordi di ventitré Reduci di guerra Alpini della nostra Sezione, alcuni dei quali presenti. Conduceva la serata l’Alpino Bruno Piz- zul, che interpellava gli autori dei vari brani. E quando era toccato a lui, Arturo Bignucolo aveva usato quell’espressione per spiegare che tra i Reduci era proprio il più giovane, il bocia di tutti quei veci. Che storia, quella di Arturo e della sua famiglia. Tre sorelle e tre fratelli. I ma- Foto I Mario Ghielmetti schi tutti Alpini e tutti del 5° Reggimen- to, battaglione Tirano. Dei tre, i due più giovani gemelli, Arturo e Bruno. Il ter- zo, Giovanni, maggiore di qualche anno, aveva partecipato alla Campagna di Russia. Sta di fatto che l’8 settembre del Il bocia dei veci Arturo Bignucolo, del battaglione Tirano del 5° Reggimento Alpini, 1943 sorprese i tre fratelli mentre si tro- in due immagini che lo ritraggono sorridente con la moglie Titti e Chicco Gaffuri. vavano tutti a Malles; i due gemelli erano freschi di arruolamento. Fatti prigionieri Nonostante le traversie, i fratelli Bignu- co al campo di prigionia c’era una zona dai tedeschi, furono caricati su una tra- colo non hanno mai smesso di sentirsi destinata agli ebrei, separata con reti e dotta e condotti in un campo di lavoro a Alpini e si sono sempre dedicati con pas- filo spinato. Non è però mai riuscito a Königsberg, in Prussia Orientale. Dopo sione all’Associazione, rivestendo ruoli completare il racconto di quanto aveva poco tempo Arturo rimase solo, perché i diversi in Gruppi e Sezioni. visto in quelle baracche, poiché il pianto due fratelli furono trasferiti altrove. Gra- Il nostro Arturo, che abita a Inverigo, è gli tagliava la voce. zie a Dio, tornarono tutti a casa alla fine stato a lungo consigliere della Sezione Anche nella vita civile Arturo ha dovuto della guerra, chi più e chi meno in salute. di Como, con il ruolo di referente per la affrontare in diverse occasioni ostacoli zona Brianza. Per un breve periodo è sta- anche piuttosto importanti, che però ha to anche segretario di Sezione. sempre superato senza perdersi d’animo. L’ho conosciuto negli anni Ottanta del Mi ha sempre sbalordito osservare la se- secolo scorso e siamo diventati subito renità con cui ha affrontato ogni prova; amici; Arturo ha quello che si dice un probabilmente sono proprio le avversità gran bel carattere e legare con lui è la incontrate in una vita a temprare le per- cosa più facile al mondo. sone. Sì, Arturo Bignucolo ha veramen- Nelle tante chiacchierate che abbiamo te la tempra che si dà all’acciaio, quella fatto nel corso degli anni mi ha rac- robustezza che gli ha fatto superare una contato tanti aspetti del suo periodo bella serie d’interventi chirurgici, dai più di prigionia in Prussia e del successivo semplici, fino ai più importanti. trasferimento in Estonia, con centinaia E così, con i suoi novantacinque anni di chilometri percorsi a piedi. Mi ha par- suonati, il bocia dei veci continua a es- lato di lavoro pesante, di condizioni di sere il granitico Alpino del battaglione sofferenza e paura, di freddo e di fame. Tirano e noi gli vogliamo un gran bene. Tante volte mi ha raccontato che di fian- Ciao, bocia! luglio-settembre 2019 17
SPORT I Campionati nazionali di sci Sulle nevi delle Dolomiti con i nostri atleti Campionato nazionale Ana di Sci di Fondo Dobbiaco 23-24 febbraio 2019 I l 23 e 24 febbraio 2019 nella località di Dobbiaco in alta val Pusteria la Sezione Alto Adige, in collaborazione con la Com- missione Sport Nazionale Ana, ha organiz- zato l’edizione numero 84 del Campionato nazionale Ana di Sci di Fondo. La manifestazione si è svolta nella Nordic Arena di Dobbiaco, centro di svolgimento di manifestazioni di Coppa del Mondo, con quattro tracciati della lunghezza di 2,5 - 5 - 7,5 - 10 chilometri. Ogni anno infatti si svolgono gare internazionali quali, ad esempio una tappa del celebre Tour de Ski, pini provenienti da quarantuno Sezioni pini ha consentito di classificare la Sezione la Pustertaler Ski-Marathon e la Granfon- e settantré soci Aggregati di ventiquattro di Como al trentaquattresimo posto, men- do Dobbiaco-Cortina. Sezioni Ana. La Sezione di Como era pre- tre la classifica dei soci aggregati ha visto Uno dei centri dello sci di fondo per eccel- sente con tre atleti Alpini: Martino Maglia, la Sezione di Como classificarsi al diciasset- lenza, incorniciato nelle spettacolari cime Daniele Perego, Stefano Marinoni e il socio tesimo posto. Dalle pagine del Baradèll un delle Dolomiti di Sesto. Il campionato ha aggregato Marco Fumagalli. Nella classifica sincero ringraziamento a tutti gli atleti. accolto ben trecentotrentadue atleti Al- per sezioni Ana l’impegno dei tre atleti Al- Massimiliano Molteni Campionato nazionale Ana di Slalom Gigante Alleghe - Monte Civetta, dopo il ritiro dei pettorali e dei pacchi gara tracciatori del comprensorio – insieme agli 23-24 marzo 2019 che – grazie alla Sezione di Belluno – sono atleti di ben trentanove Sezioni. E in undici molto ricchi di sorprese, partecipiamo alle concludiamo la gara soddisfatti in attesa dei N elle giornate di sabato 23 e domenica 24 marzo 2019, nella splendida corni- ce del Monte Civetta si è svolto il 53° Cam- celebrazioni alpine. S’incontrano vecchi e nuovi amici, si sfila con vessilli e gagliar- detti; una schiera di Alpini si snoda e riem- risultati che saranno reso noti nel pomerig- gio. Dopo il pranzo a Caprile, ci prepariamo ad assistere alla presentazione delle classifi- pionato nazionale Ana di Slalom Gigante. pie le vie del paese in un clima di festa e che e alle premiazioni. Cosa dire… Un misto Arriviamo ad Alleghe il sabato mattina gioia. Poi l’alzabandiera, gli onori ai Caduti di stupore e soddisfazione quando appren- presto per un allenamento; ci godiamo la e le allocuzioni che si susseguono in un cli- diamo che la Sezione di Como si è classifica- neve – poca e quasi estiva viste le alte tem- ma familiare. La mente e lo sguardo però ta al decimo posto assoluto nella classifica perature – circondati dalle Dolomiti che ci non possono dimenticare il disastro che ha generale che vede alla testa la Sezione di guardano dall’alto. Nel pomeriggio del sa- subìto il Veneto nell’ottobre 2018: la tem- Trento. Mai così in alto! Il miglior risultato bato noi undici atleti della Sezione di Como pesta “Vaia”, che ha mutato il paesaggio in di sempre nel campionato di slalom gigan- maniera impressionante; una signora vicino te! Poi una magnifica premiazione; tutti sul a noi racconta ancora impaurita quello che i palco perché, con gli Alpini, vincono tutti. suoi occhi hanno visto e cosa ha provato in Vince l’amicizia, vince lo sport, vince l’alpi- quei momenti drammatici. Ma sia i veneti nità, vince la nostra Italia! E non possono che gli Alpini non si spaventano, si sono mancare i ringraziamenti: al Gruppo Alpi- rimboccati le maniche ed ecco che quasi ni Alleghe - Monte Civetta, alla Sezione di tutto è tornato come prima soprattutto se Belluno, alla nostra Sezione di Como e a c’è un appuntamento così importante. La tutti i partecipanti. L’esemplare sinergia di domenica mattina sveglia col sole e pronti tutte queste forze e di ogni componente ha per la gara. Alle sette tutti sulle piste emo- permesso una stupenda e indimenticabile zionati, ma carichi e pronti a ben figurare manifestazione e un così bel risultato. per tenere alto il nome della nostra Sezio- Il prossimo appuntamento è per le Alpinia- ne. In undici ci presentiamo ai cancelletti di invernali del 2020 a Pila. di partenza – essendo due le piste prepa- Viva l’Italia, viva gli Alpini. rate impeccabilmente dai battitori e dai Lorenzo Volonté 18 luglio-settembre 2019
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