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                                                                                                            SETTEMBRE/OTTOBRE 2018   PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI
 Poste Italiane SpA Sped. abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L.27/02/2004) art. 1 comma 1 Aut. C/RM/10/2015
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            SOMMARIO

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                                                                                                                   del 11 ottobre 1914.
                                                                                                                   Il XX settembre: Roma acclama
                                                                                                                   la maggiore grandezza della Patria:
                                                                                                                   l’episodio dei tre ombrellini formanti
                                                                                                                   la Bandiera Italiana

                                                                                                                   Periodico
                                                                                                                   dell’Associazione Nazionale Bersaglieri
                                                                                                                   fondato nel 1951
                                                                                                                   DIREZIONE, REDAZIONE
                                                                                                                   E AMMINISTRAZIONE
                                                                                                                   Associazione Nazionale Bersaglieri
                                                                                                                   via Anicia 23/A - 00153 Roma
             3       LA VOCE DELLA PRESIDENZA                                                                      tel 06.58.03.611
             5       L’INTERVISTA 1                                                                                fax 06.58.81.040
             7       67° RADUNO NAZIONALE BERSAGLIERI                                                              redazionefiammacremisi@gmail.com
                                                                                                                   www.bersaglieri.net
            11       L’INTERVISTA 2
                                                                                                                   DIRETTORE RESPONSABILE
            14       L’ECO DEI REPARTI                                                                             Giuseppe Labianca
            16       STORIE DELLA GRANDE GUERRA                                                                    REDAZIONE
            19       VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE                                                              Paolo Girlando
            22       ATTUALITÀ                                                                                     Camillo Tondi
                                                                                                                   Alfredo Terrone
            23       148° ANNIVERSARIO DELLA PRESA DI PORTA PIA
                                                                                                                   DIREZIONE AMMINISTRATIVA ANB
            33       RADUNI E CERIMONIE                                                                            Concetta Marcelli
            35       VARIE                                                                                         DISTRIBUZIONE
            36       LA VOCE DEI LETTORI                                                                           Cecilia Prissinotti
            38       AMARCORD                                                                                      PROGETTO GRAFICO
            39       RICERCA E INCONTRI COMMILITONI                                                                RaffoArt communication - Roma
                                                                                                                   raffo@raffoartcommunication.it
            40       ATTIVITÀ ASSOCIATIVA                                                                          GRAFICA E IMPAGINAZIONE
            56       LE NOSTRE GIOIE                                                                               RaffoArt communication - Roma
            58       I NOSTRI LUTTI                                                                                raffo@raffoartcommunication.it
                                                                                                                   Vicolo D’Orfeo 22 - 00193 Roma
            60       SPORT CREMISI
                                                                                                                   STAMPA
            62       LETTURE E ALTRE STORIE                                                                        Arti Grafiche Boccia SpA
            63       LA PIUMA GRAFFIANTE                                                                           via Tiberio Claudio Felice 7 - 84100 Salerno
                                                                                                                   CONDIZIONI DI CESSIONE
                                                                                                                   Gratuito per gli iscritti all’ANB
                                                                                                                   Abbonamento annuale: € 15,00
                CAMPAGNA SOSTENITORI FIAMMA CREMISI 2019                                                           Numero arretrato: € 3,00
                                                                                                                   Abbonamento Benemerito:
                (se ogni Sezione adottasse il giornale...)                                                         versamento da € 20,00 e oltre
                                                                                                                   sul c/c postale n° 34846006
                                                                                                                   intestato a: ANB - Presidenza Nazionale
                       ome noto, Fiamma Cremisi viene inviato gratuitamente a tutti i Soci e Simpatizzanti

                C
                                                                                                                   via Anicia 23/A - 00153 Roma
                       dell’A.N.B. purché in regola con il pagamento annuale della quota associativa. Ai           L’amministrazione
                                                                                                                   non accetta denaro contante
                       già elevati costi di stampa del periodico, si aggiungono i rilevanti costi di spedizione.
                                                                                                                   Autorizzazione Tribunale di Roma
                Nelle more di addivenire a soluzioni che possano contribuire efficacemente a contenere             n°5319 del 16/10/1967
                le spese (vds. introiti pubblicitari o altro) e, nel contempo, far crescere la qualità del         Iscrizione R.O.C. n°29743
                nostro periodico, la Redazione lancia una Campagna di Sostegno a Fiamma Cremisi 2019
                mediante una contribuzione volontaria. Coloro che intendono aderire (Sezioni, Soci, Sim-
                patizzanti, Amici), possono sottoscrivere un Abbonamento Annuale Sostenitore mediante
                il versamento di una somma non inferiore a 20 euro sul c/c postale n° 34846006 (o,                 Associato all’USPI
                                                                                                                   Unione Stampa Periodica Italiana
                preferibilmente un bonifico di pari importo, codice IBAN: IT97 J033 5901 6001 0000
                0125 459), con la causale “Sostenitore Fiamma Cremisi 2019”, intestato a:                          Proprietà letteraria, scientifica e artistica riservata
                                                                                                                   Articoli e fotografie, anche se non pubblicati,
                ANB – Presidenza Nazionale, Via Anicia 23/A – 00153 Roma                                           non verranno restituiti
                                                                                                                   La Direzione si riserva, a termini di legge,
                                                                                                                   di modificare e ridurre gli articoli quando ciò si renda ne-
                                                                                                                   cessario per esigenze grafiche

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03 VOCE PRES 1.qxp_Layout 1 18/10/18 13:58 Pagina 3

            LA VOCE DELLA PRESIDENZA

            Il Presidente Nazionale incontra il Capo di SME
                 l 26 luglio u.s. il Presidente Nazio-

            I    nale Ottavio Renzi, accompagnato
                 dal Vice Presidente Carozzi e dal
                 Segretario Generale Verzari, è stato
                 ricevuto a Palazzo Esercito dal Ca-
             po di Stato Maggiore dell’Esercito,
             Gen. C. A. Salvatore Farina. Nell’in-
             contro, svoltosi all’insegna della mas-
             sima cordialità, sono state illustrate al
             Capo di SME le attività sociali del-
             l’ANB ed il successo dei grandi Ra-
             duni bersagliereschi, come quello re-
             cente di San Donà di Piave, a chiusura
             del centenario della Grande Guerra,
             con grande ed entusiastica partecipa-
             zione anche della popolazione locale.
             In particolare, è stata sottolineata l’im-
             portanza dell’impegno dell’ANB nel
             sostegno alle campagne di solidarietà
             dell’AISM e di Telethon ed ora anche
             del Banco Alimentare, nonché della           curato al Presidente Renzi il proprio     bilità di rivedere i Fanti piumati a Ro-
             presenza, sempre più organizzata, nel-       interessamento per il ripristino, cal-    ma, che entusiasma tutti i Bersaglieri
             le attività di Protezione Civile. Il Capo    deggiato dall’ANB, della Guardia          italiani e i cittadini romani, ha coro-
             di SME dopo aver espresso il suo             d’Onore dei Bersaglieri all’Altare del-   nato un incontro dal quale l’ANB ha
             grande apprezzamento per i Bersa-            la Patria e al Quirinale, almeno nelle    tratto i migliori auspici per il futuro,
             glieri come orgoglio delle FF.AA. e          grandi ricorrenze bersaglieresche a       che si prospetta ricco di iniziative e di
             vanto dell’Esercito Italiano, ha assi-       partire da quelle prossime. La possi-     importanti eventi.

            I Bersaglieri al Vittoriano e al Palazzo del Quirinale
            Celebrazioni per 148° anniversario della "Breccia di Porta Pia"
                 n occasione delle celebrazioni per

            I    il 148° anniversario della "Breccia
                 di Porta Pia", il servizio di Guardia
                 d'Onore al Palazzo del Quirinale
                 ed all’Altare della Patria di Piazza
             Venezia ha visto protagonisti i "fanti
             piumati" del 1° Reggimento Bersa-
             glieri di Cosenza e dell'8° Reggimento
             Bersaglieri di Caserta, Reparti in forza
             alla Brigata "Garibaldi". Suggestivo
             ed emozionante il cambio della Guar-
             dia tra i due Reparti, domenica 23 set-
             tembre sulla Piazza del Quirinale con
             i due reparti schierati, con le due plu-
             ridecorate Bandiere di Guerra, e con
             la fanfara della Brigata Garibaldi che,
             al termine della cerimonia, ha allietato
             le Autorità ed i tanti turisti presenti
             con musiche bersaglieresche.

            fiamma cremisi                                                                                                                 3
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04 VOCE PRES 2 NOV .qxp_Layout 1 18/10/18 13:58 Pagina 4

            LA VOCE DELLA PRESIDENZA
             Tutti uniti per un 4 novembre a solenne festività nazionale
                         ilano, 2 Novembre 1957. La

            M            scolaresca pende dalle lab-
                         bra del maestro Salvatore
                         Atzeni, perché ha la capacità
                         di spiegare la storia in modo
            affascinante. Siamo in prossimità del
            4 Novembre, festività nazionale che
            vedrà chiuse le scuole, ma l’aula è ve-
            stita di tricolore già da ieri. Alcuni ban-
            chi sono guarniti con reperti della
            Grande Guerra. Qualche bimbo ha
            portato il vecchio elmetto del nonno
            combattente. C’è persino un moschet-
            to 91, ormai inutilizzabile, accanto a
            due gavette, una sciabola, alcuni diari
            redatti in trincea e, nel mezzo di un
            banco, troneggia un sontuoso elmo             è pressoché sconosciuta. Dagli anni         dalla Storia. Il 17 Marzo, data da molti
            del “Savoia” cavalleria.                      Settanta non è più festa nazionale e la     spacciata per “Unità d’Italia”, è in re-
            Il maestro Atzeni fu volontario nella         ricorrenza è stata messa in naftalina       altà la costituzione del “Regno d’Ita-
            Grande Guerra e combatté nella rino-          insieme a molti altri valori. Tuttavia,     lia”. Ed era, quella del 1861, una Italia
            mata Brigata “Sassari”. È quindi com-         qua e là lungo la Penisola, qualche do-     monca, senza Roma, Veneto, Trentino,
            prensibile che, raccontando quegli            cente particolarmente sensibile, visto      Venezia Giulia e Istria. Urge che il
            eventi, i suoi occhi si inumidiscano.         il centenario dell’evento, ricorda in       Quattro Novembre torni a solenne fe-
            Ma l’emozione pervade anche i ra-             classe la Grande Guerra. Magari con         stività nazionale per coagulare il senso
            gazzini. E nei racconti rivedono ai loro      una lezione a tema, o con un alzaban-       dell’identità, dell’orgoglio nazionale,
            nonni, che hanno affrontato l’argo-           diera nel cortile della scuola, o con-      della vis civica con il senso della Patria
            mento della guerra durante le riunioni        ducendo gli allievi ad una mostra di        e dello Stato. Virtù delle quali, grazie
            di famiglia. Pur se giovanissimi, questi      reperti bellici. Ma, troppo infervoriti     al nostro sfrenato individualismo e alla
            cuccioli avvertono il peso di una Storia      nell’insegnamento “globale” e indot-        totale incuria del bene pubblico, siamo
            che fu a volte crudele, a volte gloriosa,     trinamento sui diritti umani sanciti dal-   ahimè assai carenti.
            ma che costruì gli italiani, che diede        la Comunità Europea, la storia nazio-       Ma che tanto gioverebbero all’educa-
            un senso e una identità a quella grande       nale cade nel buio senza lasciare trac-     zione delle nuove generazioni. Un tale
            Casa che è di tutti: dalla Valle d’Aosta      cia né emozione o senso dell’identità       Quattro Novembre non dovrà però es-
            alla Sicilia. Una Storia che essi sen-        nei giovanissimi scolari.                   sere una festività limitata a scarne e
            tono vicina proprio perché... di fami-        Quando si vuole essere partecipi di         frettolose cerimonie ufficiali. Bensì al
            glia. E in ogni casa c’è una foto di pro-     tutto, lo si è di nulla.                    pari di ciò che è il 14 Luglio per i fran-
            zii o parenti in uniforme grigioverde,                           ***                      cesi: una festa di popolo, con conve-
            o di qualche nonno non più tornato.           Ma il Quattro Novembre merita di rie-       gni, musei aperti, canti e balli per le
            Quelle parole, quelle immagini, nelle         mergere a solenne festività nazionale.      strade e nelle piazze, chioschi con sou-
            testoline di chi ha 8 o 10 anni, risuo-       Occorre ritrovare un momento comu-          venir e gadget, mostre e reperti storici.
            nano con solennità e grande rispetto          ne per celebrare quella italianità che,     E una parata di Forze Armate degna
            per quanti hanno perso la giovinezza          pur con pregi e difetti, ci ha fatti po-    di tale nome, con i più avanzati mezzi
            in un conflitto immane.                       polo e nazione. Altre date non possono      e tecnologie, senza la intromissione
            E in quel clima, con quegli oggetti di        rievocare il medesimo senso di appar-       di organismi che nulla hanno a che ve-
            guerra, con il canto dell’Inno al Piave,      tenenza e di identità al pari del Quattro   dere con le realtà militari. Il tutto, in
            si genera nei ragazzini un seme desti-        Novembre. Il 25 Aprile, infatti, è la       ogni parte d’Italia, ammantato da tri-
            nato a germogliare. Il suo nome è: co-        chiusura di una guerra civile che co-       colori: da ogni balcone, da ogni fine-
            scienza nazionale.                            munque lasciò divisi, e spesso ancora       stra, da ogni pennone.
                                 ***                      divide, gli italiani. Il 2 Giugno, allo     È un sogno che, con la forte volontà
            Anni 2015 - 2018. A cento anni dalla          stesso modo, vide contrapposti mo-          di chi si sente davvero italiano, può
            Grande Guerra, nell’istituzione sco-          narchici e repubblicani. Senza contare      essere realizzato.
            lastica la data del Quattro Novembre          i noti brogli elettorali ormai sanciti                        Bers. Daniele Carozzi

            4                                                                                                                     fiamma cremisi
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            L’INTERVISTA

            A piedi dalla Vetta d’Italia a Capo Passero con il Tricolore
            Nel centenario della Grande Guerra, il patriottico impegno di Pasquale Trabucco, un ex A.U.C. di fanteria
            che percorre a tappe lo Stivale, fa firmare la bandiera ai sindaci e chiede il ripristino del 4 Novembre

                       entre con passo da podista

            M          sta dirigendosi all’Altare
                       della Patria per un saluto al
                       Milite Ignoto, il fante 58en-
                       ne Pasquale Trabucco, ro-
            mano, già impiegato pubblico, AUC
            del 100° Corso e parà dell’ANPdI, si
            lascia intervistare telefonicamente per
            raccontare quella sua impresa che ha
            catturato l’attenzione dei media e dei
            social. Infatti, dopo aver appoggiato
            il Tricolore sulle nevi della Vetta
            d’Italia (BZ), il luogo più a Nord della
            Penisola, Pasquale lo ha bagnato nelle
            acque di Porto Palo di Capo Passero
            (SR), l’estremo Sud dell’Italia. Unico     richiesta che il 4 Novembre torni ad       non è molto sentita. Come è stato ac-
            mezzo di locomozione: i garretti.          essere festività nazionale. Sono partito   colto da una popolazione che è gran
              Lei ha percorso più di 1750 chilo-       il 20 maggio da Roma in treno per          parte di lingua e cultura tedesca?
            metri in quasi due mesi, di cui almeno     raggiungere Brunico dove ho reso             Nessun Sindaco Alto Atesino si è
            1400 a piedi lungo l’Italia, con il Tri-   omaggio ai Caduti austro-ungarici,         sottratto alla firma sul Tricolore, com-
            colore nello zaino. Quale messaggio        come mi sembrava doveroso. Quindi          preso il Sindaco di Predoi. In parti-
            ha voluto trasmettere?                     mi sono recato a piedi a Predoi, il Co-    colare il Vice Sindaco di Brunico ha
              Un messaggio di italianità, di onore     mune più a Nord del Paese, a ridosso       seguito la mia pagina Facebook fino
            a quei Caduti che sul Carso e sul Pia-     della Vetta d’Italia.                      alla fine e mentre mi trovavo a Noto,
            ve fecero nuova e unita la Patria, e la      Forse da quelle parti l’italianità       vicino al termine del viaggio, mi ha

            fiamma cremisi                                                                                                              5
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            L’INTERVISTA
            mandato un bellissimo messaggio
              Quando ha maturato questa deci-
            sione?
              Quando la combinazione del nume-
            ro cento si è affacciata più volte nei
            miei pensieri. Mi spiego meglio: i
            cento anni della Grande Guerra, il
            mio era il 100° Corso A.U.C., sono
            nato esattamente cento anni dopo la
            costituzione del 28° Reggimento fan-
            teria “Pavia” dove ho prestato servi-
            zio, ho partecipato alla podistica dei
            100 chilometri del Passatore in occa-
            sione del 150° dell’Unità… Da qui il
            progetto della maratona del Centena-
            rio 1918-2018 con l’aiuto dell’amico
            e parà alpino Alessandro Belliere
              La sua famiglia condivide questa
            singolare manifestazione di patriot-
            tismo?
              Sono fortunato, ho una bella fami-
            glia. Eleonora, mia moglie, condivide
            questa mia attività ed il mio viaggio,
            così come i miei figli: Margherita,
            psicologa, e Giorgio, laureato in
            Scienze Politiche
              Quante tappe è durato questo viag-          dell’ultima tappa, a Porto Palo di Ca-   Giovanni Tamiotti. Forse non tutti
            gio?                                          popassero (SR), che rappresenta il       sanno che questo grande italiano par-
              Quarantaquattro tappe, equivalenti          punto più a Sud della nostra Patria,     tecipò 17enne alla Prima guerra per
            ad altrettante città o paesi, dove sono       ho bagnato il Tricolore con l’acqua      l’Indipendenza e poi, arrivato alla bel-
            sempre stato accolto con entusiasmo.          di quel mare                             la età di 85 anni, si offrì volontario
            Dopo gli omaggi al Monumento ai                 Qualche evento o personaggio ri-       nella Grande Guerra. Morì alcuni me-
            Caduti, in ogni Comune ho fatto fir-          masto nel cuore durante questa espe-     si dopo il congedo, nel 1916. Parlan-
            mare il mio Tricolore al Sindaco o,           rienza?                                  do invece di oggi, mi ha fatto un
            in sua mancanza, al Vice. All’arrivo            Ho sovente pensato al valsesiano       grande piacere l’accoglienza ricevuta
                                                                                                   al Campidoglio dalla Sindaca Raggi,
                   n occasione delle celebrazioni per il 148                                       la quale ha firmato la bandiera ag-

                I  anniversario della presa di Porta Pia, il Pre-
                   sidente Nazionale Ottavio Renzi ha conse-
                   gnato al Ten. Pasquale Trabucco un Enco-
                mio “per aver saputo mirabilmente interpre-
                tare, con la sua straordinaria impresa, il gran-
                                                                                                   giungendovi un messaggio davvero
                                                                                                   significativo
                                                                                                     Il suo augurio?
                                                                                                     ...che il 4 Novembre, forse l’unica
                                                                                                   data che davvero vede uniti tutti gli
                de sentimento patriottico degli Italiani nel                                       italiani, torni ad essere festa nazionale
                culto di quei supremi ideali per i quali i nostri                                  non lavorativa. Ci rimasi molto male
                avi sacrificarono la giovinezza e la vita nella                                    quando la abolirono nel 1976. Chiun-
                tragedia della Grande Guerra fino al 4 No-                                         que voglia sostenere questa richiesta,
                vembre 1918, giorno della vittoria. Convinto fautore del ripristino, am-           può darmi la sua adesione su Face-
                piamente condiviso, della Festività Nazionale in onore di quella sublime           book
                giornata, egli ha percorso a piedi, con piglio bersaglieresco e con il tricolore     Caro Pasquale, inutile dirle che noi
                in spalla, l’Italia intera dalle Alpi a Capo Passero in Sicilia, per richiamare    bersaglieri tifiamo per lei e per la sua
                fortemente tutti, cittadini ed Istituzioni, al dovere inderogabile di segnare      ammirevole iniziativa.
                in rosso le date memorabili e sacre della Patria come è certamente il 4              Grazie per la vostra disponibilità e
                Novembre per la Storia del Popolo Italiano”.                                       teniamoci in contatto
                                                                                                                    Bers. Daniele Carozzi

            6                                                                                                                 fiamma cremisi
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                         atera è una città tra le più     fusione tra paesaggi, civiltà, culture,    suoi visitatori l’affascinante sensazio-

            M            antiche del mondo il cui ter-
                         ritorio custodisce testimo-
                         nianze di insediamenti uma-
                         ni a partire dal paleolitico e
             senza interruzioni fino ai nostri giorni.
             Rappresenta una pagina straordinaria
             scritta dall’uomo attraverso i millenni
                                                          diverse. Dalla civiltà rupestre a quelle
                                                          di matrice bizantina ed orientale, al-
                                                          l’avvento dei Normanni, il sistematico
                                                          tentativo di riduzione della città ru-
                                                          pestre alle regole della cultura della
                                                          città europea: dal romanico, al rina-
                                                          scimento, al barocco, gli ultimi otto
                                                                                                     ne di scoprire, sul filo originale della
                                                                                                     propria cultura, delle proprie emozio-
                                                                                                     ni, le tracce, a volte apparentemente
                                                                                                     umili, a volte colte, di quella compe-
                                                                                                     tizione che a lungo ha caratterizzato
                                                                                                     la città.

             di questa lunghissima storia. Matera         secoli di costruzione e rifinitura della   I SASSI DI MATERA
             è la città dei Sassi, il cui nucleo urba-    città hanno tentato di plasmare, vin-      L’architettura irripetibile dei Sassi di
             no originario, sviluppatosi a partire        cere le naturali resistenze del preesi-    Matera racconta la capacità dell’uo-
             dalle grotte naturali scavate nella roc-     stente habitat rupestre, determinando      mo di adattarsi perfettamente all’am-
             cia e successivamente modellate in           architetture e sistemazioni urbane di      biente e al contesto naturale, utiliz-
             strutture sempre più complesse, al-          particolare qualità ed originalità.        zando con maestria semplici caratte-
             l’interno di due grandi anfiteatri na-       Oggi, nuovamente nel segno della           ristiche come la temperatura costante
             turali che sono il Sasso Caveoso e il        cultura urbanistica europea, gli aspetti   degli ambienti scavati, la calcarenite
             Sasso Barisano. Nel 1993 l’UNE-              della sfida della riqualificazione, del    stessa del banco roccioso per la co-
             SCO dichiara i Sassi di Matera Patri-        recupero sostenibile, della riconquista    struzione delle abitazioni fuori terra
             monio Mondiale dell’Umanità. Il 17           dell’identità perduta sono le attività     e l’utilizzo dei pendii per il controllo
             ottobre 2014 Matera è stata designata        che hanno riportato alla ribalta questa    delle acque e dei fenomeni meteorici.
             Capitale Europea della Cultura per il        città unica diventata a ragione patri-     La struttura architettonica è costituita
             2019 Matera è una città dalla storia         monio mondiale dell’umanità.               da due sistemi: quello immediata-
             affascinante e complessa: città di con-      Sulla scorta di questa particolare vi-     mente visibile, realizzato con le stra-
             fine, di contrasti, di competizione e        cenda storica, Matera offre oggi ai        tificazioni successive di abitazioni,

             fiamma cremisi                                                                                                                7
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            corti, ballotoi, palazzi, chiese, strade
            orti e giardini; quello interno e invi-
            sibile a prima vista, costituito da ci-
            sterne, neviere, grotte, cunicoli e si-
            stemi di controllo delle acque, essen-
            ziali per la vita e la ricchezza della
            comunità. Il versante occidentale dei
            Sassi è caratterizzato in basso da pa-
            reti ripide che si affacciano sul tor-
            rente. In alto, presenta una serie di
            terrazzamenti, colline e pianori più
            adatti all’insediamento umano: luoghi
            che nel corso dei millenni sono stati
            trasformati da villaggi rupestri in una
            vera e propria città. I primi insedia-
            menti umani nel territorio di Matera
            risalgono al paleolitico e si sviluppa-
            rono utilizzando le grotte naturali che
            in gran numero definiscono il pae-
            saggio rupestre di Matera. Nel corso
            del tempo alle grotte naturali si sono
            aggiunte quelle scavate dall’uomo,
            che ha trovato nella friabile roccia tu-
            facea una eccezionale possibilità di
            insediamento al riparo dagli agenti
            naturali. I complessi rupestri hanno
            costituito la prima forma del nucleo
            urbano con ambienti, ancora oggi pre-
            senti, inglobati dentro edifici e fab-
            bricati costruiti fuori terra dal medioe-
            vo in poi. Dopo aver attraversato le        Oggi i Sassi di Matera offrono al vi-       opposto del Parco della Murgia Ma-
            fasi della preistoria: il paleolitico, il   sitatore un grande paesaggio culturale,     terana. È possibile salire e scendere
            neolitico e le diverse età dei metalli,     motivo per il quale l’UNESCO li ha          dai numerosissimi vicoli che si alter-
            la storia di Matera verrà fortemente        inseriti nella lista del Patrimonio         nano tra gli edifici e trovarsi in angoli
            caratterizzata dall’avvento del Cri-        Mondiale. Dal punto di vista archi-         sempre diversi e sorprendenti. Parti-
            stianesimo. L’impronta cristiana di-        tettonico presentano una serie incre-       colarmente interessanti sono le Chiese
            viene culturalmente dominante in bre-       dibile di elementi che si sono strati-      Rupestri che testimoniano il passag-
            ve tempo. Durante tutto il medioevo         ficati nel tempo, dai complessi rupe-       gio evolutivo dell’uomo dalle fasi
            il paesaggio rupestre fu sistematica-       stri scavati dall’uomo, alle chiese ru-     preistoriche al cristianesimo. Le chie-
            mente trasformato con la costruzione        pestri, aree di sepoltura, che si alter-    se si trovano infatti in luoghi di par-
            di imponenti luoghi di culto. Al me-        nano continuamente con fabbricati di        ticolare importanza e con ogni pro-
            dioevo risalgono edifici imponenti tra      tutte le diverse ere: medioevo, rina-       babilità erano già luoghi di culto nelle
            i quali la maestosa Cattedrale di Ma-       scimento, barocco fino all’epoca mo-        civiltà rupestri che hanno preceduto
            tera, la chiesa di San Giovanni Bat-        derna. Il visitatore troverà in conti-      quella cristiana. Quelle di maggiore
            tista, la Chiesa di S. Domenico, la         nuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese,   interesse e visitabili sono:
            Chiesa di Santa Maria della Valle Ver-      vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e   Santa Maria de Idris - San Giovanni
            de sulla via Appia. Da questo mo-           orti tutti incastonati l’uno nell’altro a   in Monterrone. La Chiesa è situata
            mento in poi prende forma un vero e         formare un luogo unico e magico.            all’interno dello sperone roccioso del
            proprio nucleo urbano concentrato           Passeggiando lungo l’asse principale        Monterrone che domina il Sasso Ca-
            inizialmente intorno alla Cattedrale,       che collega i due rioni Sassi (via Bru-     veoso, nelle vicinanze della Chiesa
            situata in cima alla collina della Ci-      no Buozzi, via Madonna delle Virtù          di San Pietro Caveoso e dell’omoni-
            vita, che divide in due i Sassi: il Sasso   e via D’Addozio), è possibile attra-        ma piazza. La posizione è stupenda
            Barisano rivolto ad est e il Sasso Ca-      versare questo paesaggio e ammirare         e offre un panorama unico, sulla città
            veoso rivolto a sud.                        nello stesso tempo quello del versante      e sulla Gravina. Santa Lucia alle Mal-

            8                                                                                                                  fiamma cremisi
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             ve. La Chiesa rupestre si trova nelle
             vicinanze della precedente S. Maria
             de Idris nel rione Malve. È il primo
             insediamento monastico femminile
             dell’ordine benedettino, risalente
             all’VIII secolo, ed il più importante
             nella storia di Matera. All’interno so-
             no presenti alcuni tra i dipinti murali
             più belli e importanti del territorio
             materano. San Pietro Barisano. Si tro-
             va nel Sasso Barisano, in origine detta
             san Pietro de Veteribus, è la più gran-
             de chiesa rupestre della città di Ma-
             tera. Le indagini archeologiche hanno
             permesso di individuare il primo im-
             pianto rupestre, risalente al XII - XIII
             secolo, al di sotto del pavimento.

             CENTRO STORICO DI MATERA
            Il centro storico di Matera è situato
            su un pianoro che delimita in alto i
            Sassi di Matera. Anche qui Matera
            mostra diversi livelli di sovrapposi-
            zione di strati urbani. Infatti nella
            piazza centrale, Piazza Vittorio Ve-
            neto, si trovano alcune aperture che
            mostrano il livello originario dei luo-
            ghi, oggi chiamati ipogei, che si tro-
            vano al di sotto della stessa piazza.
            Gli ipogei si articolano in continuità
            formando una vera e propria città           gei e la Chiesa rupestre del S. Spirito      città. La Cattedrale ha uno stile ro-
            sommersa connessa con i Sassi. Qui          risalente al X secolo. Poco più avanti       manico-pugliese, ma è caratterizzata
            si trovano delle strutture rupestri ec-     si trova un altro ex convento: quello        da particolari ed elementi artistici uni-
            cezionali come la grande cisterna de-       di “Santa Lucia alla fontana” che di-        ci e di grande pregio sia all’interno
            nominata Palombaro Lungo, con pa-           vide l’omonima chiesa settecentesca          che all’esterno. Intorno alla Cattedrale
            reti alte 15 metri e fino a poco tempo      a destra e la fontana Ferdinandea a          ci sono i palazzi delle nobili famiglie
            fa navigabile. Il centro storico si svi-    sinistra. Proseguendo lungo la via del       che li abitarono come Palazzo Gattini,
            luppa con vie che collegano diverse         Corso si arriva fino a piazza San            Palazzo Venusio, Palazzo Malvinni
            piazze lungo un asse chiamato “asse         Francesco d’Assisi dove si trova l’im-       Malvezzi. Proseguendo a destra da
            settecentesco della città” perché prese     ponente omonima chiesa seicentesca.          Piazza S. Francesco ci si immette su
            la sua fisionomia a partire dalla fine      Anche qui sono presenti degli ipogei         via Ridola dove si trova subito la
            del 1600. Nel centro di Matera si sus-      che testimoniano sotto la piazza il li-      Chiesa del Purgatorio. In fondo alla
            seguono una serie di importanti pa-         vello originario dei luoghi. A destra        via, la Piazzetta Pascoli delimitata da
            lazzi e chiese che hanno avuto un par-      della piazza ci si immette in via Ri-        un altro grande palazzo: Palazzo Lan-
            ticolare rilievo nel corso della storia     dola, dedicata a Domenico Ridola per         franchi, ora sede del Museo Nazio-
            cittadina. In Piazza Vittorio Veneto        i suoi studi e ricerche sul passato ar-      nale d’Arte Medievale e Moderna
            domina il grande Palazzo dell’An-           cheologico della città. A sinistra si tro-   della Basilicata. Sulla sinistra, un bel-
            nunziata, ex convento, attuale sede         va Piazza del Sedile, sede del Con-          vedere con affaccio sul Sasso Caveo-
            della Biblioteca Provinciale. Di fron-      servatorio, precedentemente Palazzo          so, un panorama molto bello domi-
            te, il grande palazzo della Prefettura,     di Città e sede del Comune di Matera,        nato al centro dallo sperone roccioso
            la Chiesa di San Domenico del XIII          attraverso la stretta via Duomo si ar-       del Monterrone dove si trovano le
            secolo, la Chiesa dei Cavalieri di Mal-     riva alla Cattedrale, risalente al 1270,     Chiese rupestri di Santa Maria de
            ta. Al centro della piazza, quattro         affiancata da un maestoso campanile          Idris e San Giovanni in Monterrone.
            grandi aperture che mostrano gli ipo-       che domina tutto il paesaggio della                                    La redazione

            fiamma cremisi                                                                                                                  9
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10 LOCANDINA MATERA.qxp_Layout 1 18/10/18 14:00 Pagina 10
11-12 VOCE PRES 4 INTERVISTA 2.qxp_Layout 1 18/10/18 14:00 Pagina 11

            L’INTERVISTA

            Piume e pennelli
            Artista internazionale e docente di Pittura oltre che responsabile P.R. all’Accademia di Belle Arti di Brera,
            Stefano Pizzi fu Sottotenente dei bersaglieri. È favorevole al ritorno della leva e si commuove all’alzabandiera
                   ul pedigree umano, niente da

            S      dire: tra i suoi avi brillano uffi-
                   ciali di carriera, bersaglieri e
                   pittori come Filippo Carcano.
                   Nessuna meraviglia dunque se
            Stefano Pizzi Carcano, nato a Pavia
            e classe (di ferro, va da sé...) 1955,
            fin da bimbo ha maneggiato il pen-
            nello e, una volta militare, ha indos-
            sato il cappello piumato quale Sotto-
            tenente del 28° Battaglione “Oslavia”
            di Bellinzago Novarese (NO).
            E forse è l’unico che nel suo curricu-
            lum professionale “civile” scrive in
            chiaro di saper guidare carri armati e
            semoventi... Capelli sciolti, onor del
            mento ed una eleganza gradevolmen-
            te dandy, il pittore e bersagliere Pizzi
            ci racconta la sua vita durante un caffè
            nello storico e milanesissimo quar-
            tiere Brera.
              Stefano, quando è iniziato l’amore
            per la pittura?
              Si può dire già da bimbo. D’altra
            parte mio padre Giorgio Antonio era
            progettista e pittore. Evidentemente
            mi ha trasmesso queste sensibilità.
            Poi, dopo il Liceo artistico, mi sono
            iscritto all’Accademia di Belle arti di
            Brera e ho dato la tesi di laurea nel
            settembre 1978; ma nel 1974 già in-
            segnavo arte alla scuola statale per
            studenti lavoratori.
              E nel 1978 è arrivato il momento
            del servizio militare...
              Sì. Da parte di mamma furono nu-
            merosi gli ufficiali di carriera. E il
            nonno paterno, Pietro Stefano Maria
            Pizzi, bersagliere, “Ragazzo del 99”,
            Cavaliere della Croce Azzurra e con-
            vinto monarchico, fu richiamato alle
            armi per la guerra d’Abissinia. Quindi
            il mio arruolamento nel Corpo dei
            bersaglieri quale A.U.C., nel settem-
            bre 1978, fu seguire un po’ le tradi-
            zioni di famiglia.
              Scuola a Cesano e poi destinazione
            a Bellinzago Novarese. Ricordi, emo-         "Un fiero accademico italiano ha la notte nel suo cuore" 2013 cm. 250x125 tecnica mista su tessuto

            fiamma cremisi                                                                                                                                    11
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            L’INTERVISTA
            zioni, aneddoti, immagino che non ti
            mancheranno...
               Quella del militare fu una bella
            esperienza, una scuola di vita. A Ce-
            sano, nei momenti liberi dall’adde-
            stramento e aiutato da una decina di
            soldati, giusto per non perdere di vista
            il pennello, decorai la sala convegno
            degli allievi. Arrivato al 28° Batta-
            glione, comandato allora dal bravis-
            simo colonnello Busà, siculo, spirito
            goliardico, che chiamavamo “papà”,
            i colleghi anziani mi dissero: “guarda
            che noi vogliamo continuare a chia-
            marci 9° Reggimento. Il Battaglione
            è una invenzione da teste di...”. Quan-
            do nel gennaio del 1979 si verificò la
            crisi in Persia, ero di prima nomina e
            fummo messi in allarme. Con già il
            casco blu in testa, pareva si dovesse
            partire per il Medio Oriente ma tutto
            si sgonfiò nel giro di quarantott’ore.
            Ricordo anche che un lato della ca-
            serma confinava con l’aeroporto mi-
            litare di Cameri tramite un cancello.      "Eruzione d'amore" 2015 cm. 120x140 tecnica mista su tessuto
            Siccome dividevamo la guarnigione
            con altri reparti dell’Esercito, accadde   forte commozione.                                    Negli anni Ottanta, quando ho per-
            che un colonnello dell’“arma nobile”,        Molto bene, se come spero diven-                 fezionato il mio “linguaggio artistico”
            da tutti soprannominato “Cavallo           terai presto dei nostri, avrai l’occa-             che ha avuto successo da parte della
            Pazzo”, un giorno si mise alla guida       sione per commuoverti nuovamente.                  critica nazionale e internazionale. Nel
            di un carro armato e al grido di “Ca-      Ma ora parliamo della tua vita pro-                Duemila ho realizzato diverse grandi
            ricat”, abbatté il cancello. Forse era     fessionale...                                      opere, destinate nelle suite di prestigio
            innervosito dal fatto che questo aveva       Ho iniziato quale assistente volon-              di cinque navi della Costa Crociere.
            una apertura difficoltosa...               tario in Accademia e per tre anni in-              Nel mio lavoro, nelle mie creazioni,
               Quindi il tuo passato di “contesta-     segnante al Liceo Artistico di Brera,              sia come docente che come profes-
            tore” nel “Movimento studentesco”          quindi titolare della cattedra di Pittura          sionista, perseguo finalità in ambito
            non ti ha impedito di apprezzare la        all’Accademia di Belle Arti negli anni             sociale.
            vita militare...                           Novanta. Da vent’anni sono anche                     E questo ti fa onore. Cosa ne pensi
               Assolutamente no. Anzi, io sono per     responsabile delle Pubbliche relazioni             di certe incomprensibili brutture che
            le regole da rispettare e per il senso     dell’Accademia e mi interfaccio con                a parere di molti avviliscono l’arte?
            civico. Addirittura mi sono sposato,       istituzioni nazionali e internazionali,              Sono fra quelli che combattono
            nel 1979 con Susanna, in alta unifor-      ministeri della cultura, musei e mostre            l’“arte-spazzatura”. Perché ritengo
            me. Il mio testimone fu zio Carlo          in Europa e nel mondo.                             che l’arte debba essere comprensibile
            Soave, fratello di mia madre, allora         Ma sei anche un affermato pittore.               a chiunque e fruibile da tutti.»
            colonnello e oggi arzillo generale ot-     Quale è la tua espressività?                         A proposito di arte, l’Associazione
            tantasettenne in pensione. Sono anche        La mia è una ricerca di tipo figura-             Nazionale Bersaglieri ha in progetto
            favorevole al ritorno di una esperien-     tivo. Insomma, dipingo ciò che tutti               un prestigioso calendario con tavole
            za di leva per i giovani; credo ne ab-     possono comprendere e traggo ispi-                 di noti pittori. Mi risulta ci sia fra
            biano davvero bisogno, e devo con-         razione da iconografie storiche, roto-             questi anche Ennio Calabria...
            fessare una cosa...                        calchi d’epoca o attualità. Sono pre-                Calabria? Un amico. Beh, per que-
               Confessa dunque...                      sente con numerose mostre sia in Ita-              st’anno non siamo in tempo, ma se in
               Quando schieravo il mio plotone         lia che all’estero.                                futuro avrete bisogno di una mano
            per l’alzabandiera e la fanfara into-        Il tuo periodo “super” nella pro-                non farete che dirmelo...
            nava l’Inno Nazionale, provavo una         fessione?                                                                  Amleto Cortes

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                                                         Sull’onda del successo del Calendario 2018, la redazione
                                                         di Fiamma Cremisi sta realizzando il Calendario 2019 dal titolo
                                                         “I Bersaglieri nell’Arte Contemporanea”, i cui mesi saranno
                                                         contraddistinti da opere originali di artisti contemporanei.
                                                         Su cartoncino pregiato di grande qualità e stampa,
                                                         con più pagine del precedente, al prezzo di 8 euro.

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                                                         Provinciali ed ai Comandanti dei Reggimenti Bersaglieri di farsi carico
                                                         per la raccolta delle prenotazioni rispettivamente per tutte le Sezioni ANB
                                                         della propria circoscrizione e per i reparti dipendenti e di inviarle
                                                         entro e non oltre il 30 settembre alla Presidenza Nazionale.
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             L’ECO DEI REPARTI

            I Bersaglieri di domani...
             Un Corpo, una Specialità ha ragione di esistere se soddisfa un’esigenza operativa. In caso contrario,può
             essere sciolta e le sue Unità chiuse o riassorbite da altre specialità della Forza Armata. Le sole tradizioni
             e il “Folklore” non possono essere il motivo per restare in vita
                    cco perché come Bersagliere

            E       sento la forte necessità di con-
                    dividere con i tanti che, forgiati
                    nel solco dei fanti piumati e del-
                    la loro gloriosissima storia
             aspettano un segno di cambiamento,
             quelle idee che già i nostri più illumi-
             nati “Top Brass”, alti vertici del ber-
             saglierismo, da un anno ormai cerca-
             no di portare avanti come progetto at-
             to a rinvigorire le eredità di cui siamo
             depositari.
             Una ventata di moderna peculiarità
             operativa nel solco delle tradizioni
             che ne hanno fatto il “Corpo” per ec-
             cellenza nell’immaginario iconogra-          ristiche così peculiari e antesignane:      cui il Paese era chiamato a far fronte,
             fico e storico del Paese, oltre che il       “Proposizione per la formazione di          ma sempre come truppe altamente
             depositario di fatti d’arme e di corag-      una compagnia di bersaglieri e mo-          mobili, spregiudicate e risolutive.
             gio, di cui chiara ne è l’evidenza nelle     delli di uno schioppo per l'uso loro...”.   Oggi cosa sono e dove sono i Bersa-
             Bandiere e nei Labari dei Bersaglieri,       Con lungimiranza tattica l’allora Ca-       glieri? La storia più recente, tuttavia,
             che portano il più alto numero di de-        pitano dei Granatieri- Guardie del-         ne ha visto una sostanziale riduzione
             corazioni al valore tra le specialità del-   l’esercito piemontese ipotizzò le pe-       delle capacità e peculiarità. I sei reg-
             la Forza Armata.                             culiarità relative a: “l'impiego tattico    gimenti ancora in vita, 1°, 3°, 6°, 7°,
                                                          della nuova truppa nonché quelli re-        8°e 11° per lo più collocati nell’area
                                                          lativi al reclutamento del personale,       sud del Paese, assimilati nelle speci-
                                                          all'organizzazione della compagnia,         ficità di impiego alla fanteria leggera,
                                                          al vestiario, all'equipaggiamento e         o media o pesante soffrono di invec-
                                                          all'istruzione”. Tuttavia egli cercò an-    chiamento dei quadri; decadenza, col-
                                                          che di sintetizzare quanto sopra in una     laterale all’età, delle capacità fisi-
                                                          raccolta di precetti morali, che ele-       che;“annacquamento” dello spirito di
                                                          vassero lo spirito di Corpo e il senso      Corpo. In particolare quest’ultimo è
                                                          di unicità nel contesto sociale dell’Ita-   conseguente all’essere tali reggimenti
                                                          lia pre-unitaria, che tuttavia possono      divenuti meta, per collocazione geo-
                                                          essere considerati validi e attuali an-     grafica, di quanti con lo “svecchia-
                                                          che oggi.                                   mento” e l’accoglienza delle istanze
                                                          Il Decalogo da solo potrebbe essere         di avvicinamento relative, si affaccia-
                                                          sufficiente a ricordare cosa e perché       no dopo più di vent’anni di servizio
                                                          egli cercasse tali requisiti, e deve es-    alle unità Bersaglieri, senza essere nati
                                                          sere un viatico per indicare ai Bersa-      nello spirito che ne contraddistingue
                                                          glieri di oggi quale strade intrapren-      il Corpo. L’assenza degli stimoli ca-
             Andiamo con ordine, però.                    dere per rimanere Specialità.               ratteriali, e la mancanza della prestan-
             Potrebbe sembrare presuntuoso ricor-         Nella storia sempre protagonisti, i         za fisica necessaria a giustificarne la
             dare perché il Fondatore, Alessandro         Bersaglieri hanno visto le proprie uni-     presenza, laddove ci si volesse atte-
             Ferrero della Marmora ipotizzò prima,        tà crescere e diminuire in considera-       nere a quanto espresso nella “Propo-
             e realizzò poi un Corpo con caratte-         zione sempre degli impegni bellici a        sizione dell’allora Capitano La Mar-

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             L’ECO DEI REPARTI
             mora”, hanno reso quindi le Unità
             Bersaglieri sempre più “Conformi” e
             sempre meno una “Specialità”.
             Ecco allora che diviene necessario in-
             dividuare e potenziare quelle singo-
             larità che rappresentano le radici sto-
             riche che diedero origine al Corpo.
             Tra tutte le principali sono la volon-
             tarietà a sottoporsi e superare prove
             fisiche e di tiro, quale prerogativa ir-
             rinunciabile, sostenuta da un continuo
             accertamento e potenziamento grazie
             a moduli differenziati con parametri
             più stringenti. Uno spirito di corpo in-
             domito che con costanza e continuità         il Veicolo Blindato Medio (VBM)
             trovi le sue fondamenta e il suo con-        “Freccia”, il Veicolo da Trasporto
             tinuo rinvigorirsi in una scuola di ber-     Leggero Multiruolo (VTLM) “Lince.
             saglierismo, depositaria delle tradi-        Le peculiarità individuali del fante
             zioni, che innegabilmente consenti-          bersagliere unitamente alle comple-
             ranno agli appartenenti di sentire l’or-     mentari caratteristiche – connesse
             goglio di aver superato una selezione        con la mobilità tattica, i livelli di pro-
             e di essere Speciali. È necessario, per-     tezione e l’eterogeneità della potenza
             tanto, che i bersaglieri, da sempre con-     di fuoco esprimibile – proprie delle
             traddistinti per l’enfasi e l’accurata at-   piattaforme leggere, medie e pesanti,
             tenzione posta nella preparazione in-        in tale contesto conferirebbe alla spe-
             dividuale al combattimento, in termini       cialità una spiccata versatilità di im-
             di addestramento ginnico sportivo/mi-        piego per poter operare nell’intero
             litare e al tiro, tornino a essere“soldati   spettro dei conflitti.
             selezionati e reclutati in virtù di una      La collocazione ordinativa di un reg-
             elevata preparazione fisica, altamente       gimento, per ogni Brigata pesante e          ● differenti livelli di mobilità tattica;
             addestrati al combattimento indivi-          media, ne faciliterebbe l’impiego qua-       ● spiccate performance fisiche per po-
             duale e al tiro, i quali, oltre a poter      le precostituita entry force, resolutive     ter approcciare con slancio e dinami-
             operare nell’intero spettro dei conflitti    force o riserva della Grande Unità. La       smo alla compartimentazione propria
             come forze medio/pesanti, sono par-          flessibilità di impiego delle unità ber-     dello specifico ambiente, anche in
             ticolarmente idonei alla condotta di         saglieri si concretizzerebbe, parimenti,     condizioni non permissive;
             operazioni in aree urbanizzate, in           nel poter essere impiegate in svariati       ● un’elevata abilità nel tiro per ridurre
             quanto capaci di sviluppare autono-          ambienti operativi, anche molto com-         il rischio di danni collaterali.
             mamente tutte le attività tattiche per       plessi, in cui sia richiesta la capacità     Tutti noi Bersaglieri restiamo oggi nel
             tale tipologia di ambiente operati-          di combattimento sia appiedata, sia da       solco delle tradizioni, e nel rispetto di
             vo”.Tale aspetto, pur non identifican-       bordo dei veicoli, con livelli di prote-     quanti ci hanno preceduto credendo
             do una specializzazione tout court nel-      zione e mobilità differenti. Tra questi,     e sempre riferendoci allo spirito con
             l’ambiente urbano – nel cui ambito           l’ambiente urbanizzato – la cui rile-        cui il Fondatore scrisse il Decalogo,
             devono saper operare tutte unità della       vanza strategica negli scenari operativi     tuttavia poniamo anche grandi aspet-
             F.A. – colloca i bersaglieri come scelta     attuali e futuri è stata enfatizzata nel-    tative in una quanto mai possibile e
             prioritaria, tra le specialità della fan-    l’ambito del Libro Bianco della Difesa       auspicabile valorizzazione della spe-
             teria dell’Esercito Italiano, per la con-    – rappresenterebbe un dominio di im-         cialità. Il Rispetto delle tradizioni esi-
             dotta delle operazioni nelle aree alta-      piego tale da esaltare le caratteristiche    ste solo se c’è l’orgoglio d’apparte-
             mente urbanizzate. Le unità reggi-           delle unità bersaglieri, richiedendo:        nenza. L’orgoglio d’appartenenza esi-
             mentali potrebbero essere equipag-           ● un significativo grado di protezione       ste solo se c’è un processo di selezio-
             giate con tutte le principali piattaforme    delle forze, nonchè una stretta coope-       ne che possa ingenerare motivazione
             da trasporto e combattimento in do-          razione tra unità appiedate e mezzi          e spirito di Corpo. Hurrà!
             tazione alle unità di fanteria della For-    medio/pesanti;
             za Armata, quali il Veicolo Corazzato        ● duttilità nella capacità di ingaggio          Col. f.(b.) s.SM Marco Stoccuto
             da Combattimento (VCC) “Dardo”,              letale;                                        ACOS InfoOps presso NRDC-ITA

             fiamma cremisi                                                                                                                   15
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            STORIE DELLA GRANDE GUERRA

            I Bersaglieri M.O.V.M. nel 1918
                l Calendario associativo 2018, che chiude la serie di quattro calendari con i quali l’A.N.B.

            I   ha voluto celebrare il ricordo della Prima Guerra Mondiale, apre con i nominativi e le foto
                dei dodici Bersaglieri che nell’ultimo anno della Grande Guerra sono stati decorati di
                Medaglia d’Oro al Valor Militare. Anche nei numeri di Fiamma Cremisi del corrente anno,
                la redazione intende far conoscere più da vicino i 12 Eroi che cento anni or sono con il loro
            eroismo hanno meritato l’Alto riconoscimento militare. Essi sono: Fedele Caretti, Leopoldo
            Pellas, Ivo Lollini, Giuseppe Paggi, Attilio Verdirosi, Soccorso Saloni, Ciro Scianna, Giuseppe
            De Carli, Nicolò De Carli, Oreste De Gaspari, Giulio Lusi, Alberto Riva di Villasanta.
            Durante i 41 mesi del Primo Conflitto Mondiale il Corpo dei Bersaglieri meritò 92 Ordini
            Militari di Savoia, 50 Medaglie d’Oro al Valor Militare, 2.592 Medaglie d’Argento, 3.784
            Medaglie di Bronzo e 1.687 Croci di Guerra.

            Caporale Giuseppe De Carli, classe 1897
                     i Achille e Caterina Venier, nac-   emulando l’eroismo di Nazario Sauro,

            D        que ad Azzano Decimo di Udi-
                     ne il 2 novembre 1897 e morì
                     il 27 novembre 1960 a Porde-
                     none. Arruolato nell’8° reggi-
            mento bersaglieri nell’ottobre 1916 e
            promosso caporale nell’aprile dell’an-
            no successivo, animato da alto spirito
                                                         negò decisamente che l’arrestato fosse
                                                         suo figlio, lasciando nascere dubbi nel-
                                                         l’animo degli inquisitori. Tre giorni
                                                         dopo, il 16 ottobre, poche ore prima
                                                         del processo, il Carli, riuscito ad eva-
                                                         dere in modo quasi miracoloso, rag-
                                                         giunse il fratello Nicolò. Continuarono
            combattivo, chiese di essere messo a         temerariamente insieme la loro profi-
            disposizione del Quartier Generale del-      cua missione, facendo pervenire ai co-
            la 3^ Armata insieme con il fratello         mandi italiani preziose informazioni
            Nicolò, tenente nello stesso reggimen-       sull’ammassarsi delle truppe nemiche
            to, per compiere l’ardita impresa di         nella regione del Piave e rimasero nella
            portarsi nel territorio invaso dal nemico    zona fino al 1° novembre quando, con       novato fervore la sua missione. – Fron-
            e svolgere attività informativa a favore     la battaglia di Vittorio Veneto, il loro   te del Piave – Territorio invaso, 29 lu-
            dei comandi italiani. Trasportati da un      Friuli venne liberato dalla oppressione    glio – 2 novembre 1918”.
            idrovolante della Marina, pilotato           straniera. Al valoroso caporale venne      Rientrato al reggimento ad armistizio
            dall’audace tenente di vascello Euge-        concessa, con r.d. 13 novembre 1920,       concluso, fu promosso sergente nel
            nio Casagrande, i due fratelli bersa-        la Medaglia d’Oro al Valor Militare        febbraio 1919 e sergente maggiore nel
            glieri, travestiti da pescatori, scesero     con la seguente motivazione: “Offer-       dicembre dello stesso anno. Fece parte
            nelle paludi di Caorle nella notte del       tosi spontaneamente, insieme al pro-       della commissione incaricata di rac-
            29 luglio 1918 ed iniziarono così l’av-      prio fratello, per farsi trasportare in    cogliere dai cimiteri di guerra undici
            venturoso cammino, fra disagi e peri-        aeroplano nel diletto Friuli invaso, a     salme di militari ignoti fra le quali fu
            coli d’ogni genere col solo conforto di      compiervi la delicatissima e pericolosa    scelta poi quella del Milite Ignoto, che
            avere vicino la madre, coraggiosa            missione di informatore, con alacre        trasportata solennemente a Roma fu
            compagna dei loro rischi. Meno for-          intelligenza e invitto coraggio, affron-   inumata sull’Altare della Patria. Con-
            tunato del fratello, Giuseppe Carli cad-     tando le più drammatiche situazioni,       gedatosi nel 1920, svolse attività di
            de in un tranello tesogli dalla insospet-    riusciva a vincere ogni difficoltà ed      agente di assicurazione e fra le varie
            tita gendarmeria austriaca ed arrestato      ogni insidia, per raggiungere l’intento.   cariche amministrative ebbe anche
            il 13 ottobre venne tradotto a Porde-        Caduto nelle mani del nemico e sor-        quelle di commissario prefettizio del
            none e messo a confronto con la ma-          vegliato da una guardia speciale, riu-     comune di Latisana e vice podestà di
            dre, per il riconoscimento. Questa,          sciva ad evadere, riprendendo con rin-     Pordenone.

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            STORIE DELLA GRANDE GUERRA

            Tenente Nicolò De Carli, classe 1894
                    i Achille e di Caterina Venier,          valorosi bersaglieri, trasportati da un

            D       nacque ad Azzano Decimo di
                    Udine il 19 maggio 1894 e
                    morì il 1° dicembre 1937 a
                    Torino. Arruolatosi nel 3° reg-
            gimento bersaglieri nel gennaio 1915
            come allievo sergente, nel settembre
            successivo passò all’8° reggimento
                                                             idrovolante pilotato dal tenente di
                                                             vascello Eugenio Casagrande, tra-
                                                             vestiti da pescatori, poterono scen-
                                                             dere nelle paludi di Caorle. Ebbe così
                                                             inizio l’avventuroso cammino du-
                                                             rante il quale, superati disagi di ogni
                                                             genere e col pericolo continuo di es-
            bersaglieri mobilitato e lo raggiunse            sere catturati dalla gendarmeria au-
            al fronte, sull’alto Cordevole. Com-             striaca che, avuto sentore della loro
            batté a Col di Lana, al Passo della              presenza nel territorio, li cercava ac-
            Stria, nell’alto Boite, meritando una            canitamente, poterono trasmette ai
            Medaglia di Bronzo al Valore a Col-              comandi italiani numerose e preziose
            bricon il 2 ottobre 1916 per essere              informazioni, servendosi dei più di-
            giunto primo sulla seconda cima,                 sparati mezzi di collegamento, dai
            obiettivo dell’azione, dando esempio             piccioni viaggiatori ai segnali lumi-
            di valore ai suoi bersaglieri. Pochi             nosi. Né Nicolò De Carli cessò dal-                prova di sapiente spirito di organiz-
            giorni dopo ottenne la nomina ad                 l’assolvere il pericoloso compito sia              zazione, di sublime abnegazione e di
            aspirante ufficiale e nel corso del              quando il fratello Giuseppe venne                  fulgido coraggio, sostenuto dalla fe-
            1917 ebbe la promozione a tenente,               catturato dalla gendarmeria austriaca,             de incrollabile nella santità della no-
            sempre nello stesso reggimento. La               sia dopo la di lui fuga dal carcere e              stra causa. – Fronte del Piave – Ter-
            invasione da parte del nemico della              fino al 1° novembre, con la battaglia              ritorio invaso, 29 luglio – 2 novem-
            sua terra natale, dopo il ripiegamento           di Vittorio Veneto. Al valoroso uffi-              bre 1918.”
            al Piave, lo spinse ad offrire al Co-            ciale, con r.d. 13 novembre 1920,                  Ad armistizio concluso rientrò al suo
            mando Supremo la sua opera, chie-                venne concessa la Medaglia d’Oro                   reggimento e nell’ottobre 1919 fu
            dendo di poter raggiungere i paesi               al Valor Militare con la seguente mo-              collocato in congedo. Trasferitosi a
            del Friuli e trasmettere a mezzo di              tivazione: “Offertosi spontaneamen-                Torino come gerente procuratore del-
            piccioni viaggiatori notizie sulle for-          te, insieme col proprio fratello, per              le Assicurazioni Generali di Venezia,
            ze armate e i movimenti del nemico.              farsi trasportare in aeroplano nel                 ebbe anche importanti incarichi nel
            Messo a disposizione della 3^ Ar-                suo diletto Friuli invaso, a compiervi             campo della Previdenza e del Credito
            mata, unitamente al fratello Giusep-             la delicatissima missione di infor-                e fu anche deputato al Parlamento
            pe, caporale nello stesso reggimento,            matore, riusciva a compierla felice-               per due Legislature. Nel febbraio
            dopo alcuni tentativi riusciti vani,             mente attraverso le più grandi diffi-              1929 venne promosso capitano a
            nella notte del 29 luglio 1918 i due             coltà e le più terribili insidie, dando            scelta.

             CARICHE SOCIALI
            DESIO (MI)                                       Consiglieri: Salvatore MUSELLA, Emilio GIANI,      rettivo Sezionale per il triennio 2018 – 2021,
            Alla data del 3 marzo 2018, il Consiglio Di-     Filippo TRIGGIANI, Riccardo TAGLIABUE, Flo-        risulta così composto: Presidente Ivano
            rettivo Sezionale per il triennio 2018 – 2021,   riano CAPRA, Gianfranco MALANCA, Arnaldo           CHIOLDELLI; Vice Presidente Massimo PA-
            risulta così composto: Presidente Walter AT-     CASSANO; Segretario Paolo CAVENAGHI.               PETTI; Consiglieri: Andrea BRAGUTI, Giovanni
            TISANI; Vice Presidente Adriano LO CURTO;        ARCONATE (MI)                                      BRUGNOLI, Stefano PEDRATTI, Pierluigi SA-
            Consiglieri: Enrico MARIANI, Giuseppe CAT-       Alla data del 5 marzo 2018, il Consiglio Di-       LESELLA; Segretario Giuliano GANDOLFI.
            TANEO, Rosario PERDICHIZZI, Giuseppe MO-         rettivo Sezionale per il triennio 2018 – 2021,     BOVOLONE (VR)
            ROTTI, Lorenzo LOMBARDO (Segretario).            risulta così composto: Presidente Attilio BA-      L’ 11 marzo 2018, il Consiglio Direttivo Se-
            MILANO                                           CATI; Vice Presidente Pietro BINAGHI; Con-         zionale per il triennio 2018 – 2021, risulta
            Alla data del 3 marzo 2018, il Consiglio Di-     siglieri: Egidio TANZINI, Luigi MERLOTTI, Sergio   così composto: Presidente Giorgio BELTRAME;
            rettivo Sezionale per il triennio 2018 – 2021,   CERIOTTI (Segretario).                             Vice Presidente Stefano VACCARI; Consiglieri:
            risulta così composto: Presidente Paolo CA-      CASALBUTTANO (CR)                                  Umberto CORRÀ, Claudio DI BIASE, Franco
            VENAGHI; Vice Presidente Pietro DRAGAN;          Alla data del 9 marzo 2018, il Consiglio Di-       SPEZZONI; Segretario Giampietro BRUNELLI.

            fiamma cremisi                                                                                                                                 17
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            STORIE DELLA GRANDE GUERRA

            Brig. Gen. Oreste De Gaspari, classe 1864
                    i Marcello e di Anna Adelaide                      nel corso della controffensiva, ferito

            D       Speroni, nacque a Potenza il
                    10 dicembre 1864 e morì a
                    Genova il 12 settembre 1933.
                    Di famiglia genovese, uscì sot-
            totenente di fanteria dalla Scuola Mi-
            litare di Modena nel 1883, assegnato
            al 53° reggimento fanteria della bri-
                                                                       gravemente ad una gamba e mutilato
                                                                       della mano sinistra, fu decorato di Me-
                                                                       daglia d’Argento al Valore. Ritornato
                                                                       al fronte, al comando della brigata Co-
                                                                       mo ebbe una Croce di Guerra al Va-
                                                                       lore per la difesa dei Solaroli, sul mas-
                                                                       siccio del Grappa, durante la battaglia
            gata Umbria. Tenente nell’ottobre                          del solstizio del giugno 1918. Al co-
            1887 e capitano nel gennaio 1898, fu                       mando del 1° raggruppamento d’as-
            trasferito al 2° reggimento bersaglieri.                   salto con la promozione a brigadiere
            Combatté in Cina nel 1900 contro i                         generale, nell’ottobre dello stesso an-
            Boxers meritando un encomio solen-                         no, nella battaglia di Vittorio Venete,               de del combattimento, non appena
            ne. Rimpatriato, passò al 12° reggi-                       superato il Piave in circostanze diffi-               possibile riordinò le truppe per la ri-
            mento bersaglieri, nel settembre 1910,                     cilissime, contribuì con le sue valorose              presa dell’attacco, che condusse a
            per la promozione a maggiore, e ri-                        truppe alla vittoria. La Medaglia d’Oro               completo compimento. I suoi arditi,
            tornò al 2° reggimento, nel febbraio                       al Valor Militare, conferitagli con d.                nella gioia della vittoria, provarono
            1915, allorché fu promosso tenente                         l. 1919, così dice nella motivazione:                 la fierezza più grande alla quale po-
            colonnello. Al comando del II batta-                       “Comandante di due gruppi d’assalto                   tessero aspirare: quella di vedere im-
            glione, varcò il confine al Passo di Ce-                   rinforzati con elementi di artiglieria                personati nel loro comandante il va-
            reda, nella Val Cordevole, il 24 mag-                      e genio, li condusse risolutamente al                 lore insigne ed i fulgori di eroismo che
            gio, dopo la dichiarazione di guerra                       di là del Piave e raggiunse con precisa               la battaglia aveva richiesti. – Falzè di
            all’Austria. Promosso colonnello po-                       manovra gli obiettivi assegnatigli. Du-               Piave, 27 – 28 ottobre 1918.”
            chi mesi dopo, assunse il comando del                      rante un grave contrattacco nemico,                   Dopo l’armistizio, fu in Tripolitania e
            138° reggimento fanteria e nel novem-                      spiegò la più grande energia, mano-                   nel 1920 comandante delle truppe del-
            bre 1915 fu decorato di Medaglia di                        vrando con la più grande opportunità                  la Cirenaica; promosso generale di
            Bronzo al Valore a M. Sei Busi, sul                        le provate sue truppe. Nel momento                    brigata, nel dicembre 1923 per la con-
            Carso. Nel maggio 1916 ritornò nei                         più critico, quando maggiormente fer-                 quista di Agedabia fu insignito della
            bersaglieri al comando del 14° reggi-                      veva la lotta, fu alle sue schiere sim-               Croce di Cavaliere dell’Ordine Mili-
            mento che condusse con valore nelle                        bolo di indomito eroismo e inflessibile               tare di Savoia. Rimpatriato, comandò
            azioni sull’Altipiano di Asiago. A M.                      forza di comando. Dominate con fer-                   la brigata Roma e fu collocato nella
            Zebio, il 6 luglio dello stesso anno,                      missimo imperio le sanguinose vicen-                  riserva nell’ottobre 1924.

               LE RICOMPENSE AL VALOR MILITARE NELLA GRANDE GUERRA
               L    e ricompense al Valor Militare sono istituite per esaltare gli atti di eroismo militare, segnalando come degni di pubblico onore gli autori di
                    essi e suscitando, ad un tempo, lo spirito di emulazione negli appartenenti alle forze militari. Traggono origine dall'Ordine dei Decorati al
                    Valor Militare istituito da Vittorio Amedeo III nel 1793. Caduto in disuso durante il periodo della dominazione napoleonica, venne riproposto
               nel 1815 da Vittorio Emanuele I. Lo stesso Sovrano ne abrogò l'istituzione pochi mesi dopo sostituendo le Medaglie al Valore con l'Ordine Militare
               di Savoia (oggi d'Italia). Nel1833, Carlo Alberto riconosciuto che i titoli richiesti per la concessione dell'Ordine Militare erano troppo severi, ristabiliva
               la possibilità di concedere Medaglie al Valore (Oro e Argento) in premio a generosi atti compiuti in guerra e in pace da militari. Nel 1887, un Regio
               Decreto convertì tutte le Menzioni onorevoli al Valor Militare concesse tra il 1848 e il 1887 in Medaglie di Bronzo al Valor Militare. Il Regio Decreto
               1º luglio 1915, n. 1072 stabilì la concessione anche sul campo delle Medaglie d'Argento e di Bronzo al Valor Militare.
                                                                     ORDINE MILITARE DI SAVOIA

                        CAVALIERE                        UFFICIALE                    COMMENDATORE                     GRAND'UFFICIALE             CAVALIERE DI GRAN CROCE
                                                                     MEDAGLIE AL VALOR MILITARE

                                                      MEDAGLIA D'ORO                MEDAGLIA D'ARGENTO               MEDAGLIA DI BRONZO

            18                                                                                                                                                 fiamma cremisi
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