DAVID JACKSON ANNIE BARBAZZA - STEVE ROTHERY IQ - Mat2020
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APRILE 2018 Numero ricchissimo quello che propone MAT2020 come secondo atto del 2018. Ricordando che non è più necessaria alcuna iscrizione per poter accedere a tutte le proposte - attuali e pregresse - e che è stata inserita la possibilità di fare una donazione libera per sostenere la rubrica (abbiamo già raggiunto i 12 € !!!)… passiamo ai contenuti. MAT 2020 - MusicArTeam mat2020@musicarteam.com racconta... Tantissime le recensioni: partiamo dal lavoro di Alberto Sgarlato, che commenta uno straordinario lavoro di Tony Banks, l’ultimo album di Cecilia Amici e quello dei Muffx. Angelo De Negri Franco Vassia presenta il “Live in Japan” degli Osanna mentre Evandro Piantelli ci fa scoprire le no- General Manager and Web Designer vità de L’Albero del Veleno. Athos Enrile Luca Nappo ha ascoltato per MAT gli argentini Nexus e Andrea Pintelli resta in area Black Widow 1st Vice General Manager and Chief Editor scrivendo le sue impressioni sul disco dei Blue Dawn. Andrea Zappaterra evidenzia la nuova uscita di Peppe Giannuzzi. Massimo ‘Max’ Pacini 2nd Vice General Manager, Chief Editor and Webmaster Una chicca la recensione di Jacopo Muneratti che ci introduce alla nuova versione di “Heavy Hor- ses”, dei Jethro Tull, mentre Max Rock Polis si sofferma sulla “nostra” storia parlandoci della Reale Marta Benedetti, Paolo ‘Revo’ Revello Accademia di Musica. Administration Edmondo Romano perlustra il jazz di Felice Del Gaudio e Athos Enrile realizza un poker di recensio- Web Journalists: ni: The Samurai Of Prog, OAK, il tributo a Marc Bolan e David Bowie e la sintesi di materiale storico nato nei primi seventies e mai pubblicato, quello de Il Sigillo di Horus. Angelica Grippa Jacopo Muneratti Ancora Vassia ci racconta dell’iter realizzativo del prossimo disco dei Syndone, mentre Polis occupa Luca Nappo lo spazio dedicato ai libri presentando la recente fatica di Fabio Zuffanti. Antonio Pellegrini Sono ben tre i ritratti/intervista che compaiono su MAT2020: David Jackson (Max Rock Polis), Annie Evandro Piantelli Barbazza (Andrea Pintelli) e Fabrizio Poggi (Athos Enrile), quest’ultimo reduce dall’incredibile suc- Andrea Pintelli cesso ai GRAMMY AWARDS 2018. Max Rock Polis Mauro Selis Sezione live: Piantelli ci riporta a due recenti performance, quella degli IQ, della Steve Rothery Band Alberto Sgarlato mentre Antonio Pellegrini riporta le emozioni di un concerto di Rod Stewart. Paolo Siani Riccardo Storti Passiamo alle rubriche: per il metal Angelica Grippa ci parla degli Stairs of Life, mentre Paolo Siani Franco Vassia ci regala le solite perle di saggezza legate alla tecnologia applicata alla musica. Andrea Zappaterra E poi Riccardo Storti, Alberto Sgarlato e il grande Mauro Selis, che si dividono tra album storici (a volte un po’ nascosti), musica sconosciuta alla maggior parte dei comuni mortali e connubio tra mu- sica e psicologia. MAT2020 is a trademark of MusicArTeam. Che si può volere di più! Diffondete il verbo! Lo staff 2 3
sommario MAT2020 - quarantaquattro 0418 Le Rubriche di MAT2020 (click sul titolo per andare alla pagina) Metalmorfosi 28 a cura di Angelica Grippa L’immagine di copertina: STAIRS OF LIFE DAVID JACKSON In questo numero: New Millennium Prog 40 a cura di Mauro Selis (click sul titolo per andare alla pagina) AFRICA parte 5 OSANNA 6 BOLAN/BOWIE 12 Angolo del libro PEPPE GIANNUZZI 18 44 a cura di Athos Enrile JETHRO TULL 20 FABIO ZUFFANTI “Storie Notturne” CECILIA AMICI 27 NEXUS 30 Once I wrote some poems 74 a cura di Alberto Sgarlato OAK 32 TWELFTH NIGHT L’ALBERO DEL VELENO 38 “Fact and Fiction” IQ 46 STEVE ROTHERY BAND 50 L’angolo diaPaolo Siani 82 cura di Paolo Siani BLUE DAWN 54 EPPUR SI MUOVE TONY BANKS 60 ANNIE BARBAZZA 62 Psycomusicology FABRIZIO POGGI 68 a cura di Mauro Selis DAVID JACKSON ROD STEWART 78 84 100 SPRAZZI DI VITA VISSUTA FELICE DEL GAUDIO 88 96 Gioielli nascosti SAMURAI OF PROG 90 110 a cura di Riccardo Storti LUCIO DALLA MUFFX 93 “1983” IL SIGILLO DI HORUS 94 SYNDONE 104 REALE ACCADEMIA DI MUSICA 112 4 5
Di Athos Enrile saustivo booklet troviamo infatti un poster, una spilla e un paio di cartoline relative alle immagini La produzione di Black Widow Records numero dei due volti. 200 è una novità assoluta, un contenitore musi- Un grande lavoro di squadra per qualcosa che cale che diventa celebrativo, didattico, culturale resterà nel tempo e che appare come elemento e anche un pezzo da collezione, perché il cofa- imperdibile per ogni buon collezionista. netto ideato per l’occasione è sontuoso, ricco e appagante da tutti i punti di vista. Mi riferisco a “Marc Bolan David Bowie – a Tri- Intervista a Massimo Gasperini bute to the Madmen”, ovvero un ricordo concre- della Black Widow Records to di due artisti ormai scomparsi, ma protagonisti assoluti del mondo del rock anzi, nel caso specifi- Partiamo dal sottotitolo, “a Tribute to the co, del Glam Rock. Madmen”: dove sta, in questo caso, il confine Appare chiaro come certe avventure discografi- tra pazzia e genialità? che abbiano un punto di partenza che è il cuore, MG-La pazzia a volte è determinazione... deter- e conseguentemente la passione, perché l’opera- minazione nel credere davvero in se stessi, tanto zione messa su da BWR è davvero mostruosa, sia da affrontare ostacoli che sembrano insormonta- dal punto di vista organizzativo che realizzativo. bili; la pazzia a volte è provare soluzioni che per Massimo Gasperini, nelle righe a seguire, ci spie- altri sarebbero impensabili o addirittura perico- ga nei dettagli quali siano i significati profondi del lose; la pazzia è sfidare continuamente le leggi progetto, tra elementi sentimentali e particolari del mercato. La genialità, oltre tutto questo, è tecnici, ma già la lettura dei brani e di chi li ha creare qualcosa che non esiste! Ecco, questi due proposti rende bene l’idea dell’impegno profuso. alieni l’hanno fatto e, soprattutto Bolan che ha Per disegnare in modo significativo l’arte di Bo- inventato il GLAM, ha influenzato molto della lan e Bowie sono stati necessari tre CD, tre ore mia vita, probabilmente è per questo che sono e mezza di musica in cui vengono proposti molti qui in mezzo alla musica. brani conosciuti e in cui si possono ascoltare tan- ti artisti, di scuderia e non, impegnati in ambiti inusuali, e magari scoprire artisti nuovi. La tentazione sarebbe ora quella di ripercorrere la storia, di sottolineare il valore di B & B, del loro posizionamento “mitologico”, ma il mio suggerimento è quello di utilizzare un atteggiamento da ascolto lontano dalla sola ricerca del passato - per questo esistono gli album originali -, cer- cando invece il piacere di un nuovo volto, attraverso le proposte di arti- sti dalle origini musicali molto varie- gate: le sorprese non mancheranno. Difficile, e in ogni caso inutile, stilare classifiche di merito… non esiste com- petizione ma solo orgoglio per la parte- cipazione, e l’ascoltatore sarà portato a soffermarsi di più su ciò che ha sollecitato in modo maggiore la sfera dei ricordi… per il resto è buona cosa lasciarsi andare al rock, senza troppe distinzioni. Dentro allo splendido cofanetto cartonato c’è spazio per molto materiale inusuale: oltre all’e- 12 13
Da intenditori di mercato… è un momento buo- ri un quadruplo o quintuplo CD... sopratutto per no per la riscoperta del “Glam Rock”? Bolan abbiamo ricevuto, e continuiamo a riceve- Ma il GLAM rock non deve essere necessaria- re, richieste di partecipazione da tutto il mondo. mente riscoperto, è una parte fondamentale del- Devo dire che alla fine la qualità è altissima e sia- la storia del rock quindi vive ogni giorno grazie ad mo soddisfatti. una serie di album straordinari, come appunto Electric Warrior, The Slider, Ziggy Stardust, Thanx, I brani proposti sono il frutto della discrezione Aladdin Sane, Diamond Dogs, Scary Monster... dei musicisti o sono state impartite precise linee quelli dei Roxy Music, Sweet, Cockney Rebel... guida da parte vostra? Leggete il libro POLVERE DI STELLE di Simon Certo, qualche indicazione l’abbiamo dovuta Reynolds, è appena stato pubblicato in italiano, dare, soprattutto nella scelta dei brani, affinchè è affascinante e completissimo. certe canzoni non si ripetessero più volte. Artisti L’atteggiamento e certe pose Glam sono state ri- come Paul Roland, Bari Watts, Adrian Shaw (ex prese più avanti da certi gruppi metal - Poison, Hawkwind), hanno Marc Bolan e David Bowie Motley Cure, Hanoi Rocks - con risultati alterni, nel sangue, quindi per loro è un atto d’amore che magari anche efficaci in certi casi, ma la magia fa parte della loro vita di tutti i giorni, e si sente del vero GLAM è una altra cosa. direi! Steve Sylvester dei DEATH SS è stato com- Detto ciò Bolan e Bowie sono andati ben oltre il battuto fino all’ultimo tra “Metal Guru” e “20th GLAM, soprattutto Bowie, che ha avuto più tem- Century Boy“, optando per il devastante riff di po a disposizione sulla terra del suo compagno, quest’ultima, così “Metal Guru” è stata ripresa che per altro ha sempre inseguito con impegno alla grande da Jacopo Meille (Tygers of Pan Tang) ed anche una certa invidia positiva. Ricordo una con i suoi General Stratocuster. sua frase: “Ho lottato con tutte le mie forze per Devo dire che è stato proprio Steve Sylvester a raggiungere Marc e superarlo... ma non so se ci convincermi a realizzare questo tributo... ne par- sono riuscito... mi manca tanto, mi manca ogni lavamo da tempo di un qualcosa per il GLAM, poi giorno della mia vita”. la scomparsa di David ci ha dato la spinta per re- alizzare questo progetto. Il cofanetto che avete messo a disposizione è Alcune bands come Witchwood, Frank Carduc- sontuoso, triplo CD, booklet, spilletta, poster, ci e Northwinds hanno riproposto abbastanza immagine… cosa vi ha guidato nella cernita dei fedelmente i pezzi; altre, come Il Segno Del Co- particolari, musica esclusa? mando, La Fabbrica dell’ Assoluto, Presence, Blo- I due geni erano artisti completi dalle mille sfac- oding Mask, Danse Society, ne hanno dato una cettature, ogni minimo particolare è stato studia- loro personale interpretazione. A me personal- to in funzione del loro stile di vita e dei loro inte- mente non piacciono le versioni completamen- ressi. La copertina è stata realizzata dalla nostra te stravolte, non hanno alcun senso se si vuole amica Maru che ha seguito tutte le nostre indica- tributare amore e rispetto verso un certo artista. zioni mettendoci anche del suo. Le immagini dei Ti racconto un episodio accaduto durante il FIM due volti invece sono opera di Rosi Marsala, altra (Fiera Internazionale della Musica) del 2016 creativa di eccezionale livello, il poster è opera di mentre assistevo ad alcune esibizioni a “Casa Luca Malagò, già conosciuto per la realizzazione FIM”, nei momenti dove non avevo impegni sul dei manifesti dei nostri festival. Pino si è occupa- mio palco. Sale una ragazzina carina e giovanis- to della grafica generale. sima, 16 anni... si chiama Silvia Cesana ed è ac- compagnata da alcuni jazzisti di grande livello. Come si colloca il progetto all’interno della pro- voro assoluto, quindi puoi capire quanto sono Veniamo alla parte succosa, la musica; nel cast Quando apre la bocca resto colpito... canta nello duzione di Black Widow? L’impressione è che ci legato a Marc Bolan. Il giorno della sua scompar- compaiono musicisti stranieri e italiani: come è stile della Motown con voce sicura e calda anche siano tanto cuore e memoria, oltre che giustifi- sa per quel maledetto incidente automobilistico stata operata la scelta? se ancora da formare completamente. Nell’inter- cata pista di lavoro! resta uno dei più tremendi giorni della mia vita. Abbiamo lasciato scorrere il tutto in modo asso- vista le chiedono quali siano i suoi artisti preferiti Il primo 45 giri che comprai quando avevo 15 David Bowie poi… guarda mi è ancora difficile lutamente naturale, la notizia del tributo girava e lei cita i T. REX e David Bowie... salgo sul pal- anni fu “HOT LOVE” dei T. REX, ed uno dei primi rendermi conto di un mondo senza Bowie... e nel mondo e le richieste di partecipazione arri- co e le regalo la mia spilla di Marc Bolan (l’unica tre album fu “ELECTRIC WARRIOR”, che ancora poi il modo nel quale ci ha lasciati... e che album vavano in continuazione, tanto che ad un certo che avevo doppia nella mia collezione e che quel oggi è considerato dal mondo intero un capola- “Black Star”... genialità allo stato puro. punto ci siamo dovuti fermare sennò veniva fuo- giorno, non certo per caso perché nulla è per 14 15
caso, avevo con me). Si può avere un’idea del gradimento del pubbli- La invito a far parte del Tributo e la potete ascol- co sino ad oggi? tare in due personalissime riproposizioni di “Girl” MG- Troppo presto per dirlo.... ne abbiamo stam- e “Heroes”. Oggi ha appena firmato per la Sugar pato 1000 esemplari, speriamo di venderli tutti e di Caterina Caselli con lo pseudonimo di Sissy. magari arrivare alla ristampa nel giro di un anno. Il formato CD è l’unico disponibile? Siete pienamente soddisfatti del risultato otte- Sì, volevamo fare anche il vinile ma ci sarebbe nuto? E’ un’operazione da ripetere? voluto un quintuplo ed i costi erano veramente Siamo soddisfatti... era difficile fare di meglio; l’o- troppo elevati. perazione è di quelle complicate perché inizi e non sai mai quando e come finirai! Ripeterla? No, Anche se la tecnologia accorcia spazi e tempi, i assolutamente, questa è e resterà una emozione musicisti sono davvero tanti e sparsi per il mon- unica ed irripetibile. C’è dentro musica per tutti, do: quanto tempo ci è voluto per realizzare l’in- è rock ovviamente, c’è del jazz, del progressive tero progetto? elevatisismo, dell’heavy metal e del Glam Rock. MG-Due anni più o meno... mi dispiace per al- Tutta roba di prima qualità, non solo per chi ama cune band che sono rimaste fuori, mi sarebbe questi due alieni che ci guardano da lassù e cer- piaciuto ad esempio sentire GET IT ON fatta da tamente sorridono suonando assieme “Children Roberto Tiranti! of the Revolution” e “Space Oddity”. 16 17
RECENSIONI MAT2020 Con un genere nuovo, coniugando le influenze bero, che scrive musica che a lui, semplice- fuori suoni e fraseggi atipici, molto gradevoli per musicali Rock /World/Ambient e quelle della mu- mente, piace, con predilezione perle sono- chi ascolta. PEPPE sica tradizionale Salentina (Pizzica), Peppe Gian- rità Rock, provocatedall’accostamento dei Ben arrangiato e tecnicamente ben registrato nuzzi propone il suo secondo album nel pano- suoni del suo violino ad una chitarra elettrica. questo lavoro di Peppe Giannuzzi ha il pregio di rama musicale italiano, dopo “VIOLINIZER” del rilassare e far trascorrere un pò di tempo in stato GIANNUZZI 2013. HEAVY ADRENALINE si compone di 10 brani tut- di serenità musicale, gustando le atmosfere cre- Grandi collaborazioni hanno forgiato questo stile, ti originali, scritti da Giannuzzi, tranne la traccia ate dal violino, un disco in cui l’autore fornisce frutto della collaborazione con Enrico Capuano e #10 CHIOVE che è una lirica del Maestro Gianni dimostrazione di sapienza, conoscenza e gusto la Tammurriata Rock, con SU’ d’ESTCantierisuoni, De Santis, poeta griko scomparso tre anni fa, suo musicale, utilizzando il proprio strumento per al- ARTETIKA Pizzica e affini AVLEDDHA (con i quali ha mentore (recitata dal fratello Rocco De Santis). ternare momenti di pacatezza e di serenità con lo “Heavy inciso il Cd Ofidèa), con Trebleaka Lu Professore Gli altri 9 brani scorrono con un modus Rock, schema tipico del rock. per il brano “POLVERE ESILENZIO” (inserito nella a volte più dolci, a volte più aggressivi, ma con Adrenaline” colonna sonora del film FINE PENA MAI - 2007) un’alea poetica (data dal timbro del violino) che del regista Barletti, con l’orchestra della Notte caratterizza e pervade un pò tutte le tracce, spa- Collaboratori: della Taranta direttada Mauro Pagani nel 2007, ziando dal rock classico all’ irish rock sino alla con i Modena City Ramblers, con i SU’ D’EST con word music, sonorità di facile assimilazione dove Mattia Cavaiola (Chitarre) Marcello Colasurdo, con Fry Moneti(MCR), con spicca il suono dolce del violino, anche se la pas- Enrico Conte (Tastiere) di Andrea Zappaterra Stewart Copeland e Vittorio Cosma nel 2009. sione per i chitarristi rock (in particolare JoeSa- Daniele Marcianò (basso) Non condizionato comunque da cliché ed triani), porta Giannuzzi ad un utilizzo simile a Giovanni Indino “Indio” (batteria) etichette, lo si può definire un musicista li- quello di una chitarra elettrica, riuscendo a tirar 18 19
“Heavy Horses” New Shoes Edition di Jacopo Muneratti INTRODUZIONE mente compatti che non cercano di cavalcare i movimenti musicali contemporanei ma che si Siamo nel 1978. I gruppi che prima andavano per prefiggono, più che altro, di proseguire la matu- la maggiore adesso erano per lo più presi in giro rità artistica del gruppo; in questo modo, sono e visti come dei dinosauri. I critici e il pubblico stati amati fin da subito dai fan e, con il tempo, erano irritati e annoiati dall’oligarchia delle ma- la critica ha cominciato ad essere sempre più be- jors e dei loro pupilli e cominciavano a rifiutarli,nevola verso di essi, tant’è che, oggi, non sono preferendo le nuove band che stavano uscendo in pochi quelli che li considerano i dischi miglio- sul mercato, quasi tutte provenienti dalle classi ri del complesso. Solitamente cerco di esprime- sociali basse, autoprodotte, senza nessun vinco- re giudizi obbiettivi sugli album di cui tratto, ma lo dalle major, tutte determinate a rovesciare il nel caso di “Heavy Horses” è solo relativamen- monopolio musicale senza nessun tipo di finan- te possibile, dato che, oltre ad essere un disco ziamento esterno (un tipo di approccio che, fran- dalla grande caratura artistica, ha troppo valore camente, oggi potrebbe essere utile a salvare lo affettivo: uno dei miei primi ricordi d’infanzia è stato stantio della musica). Nel frattempo, i co- questo album in vinile che suona sul piatto del gi- siddetti “dinosauri” sfornavano dischi come “Oc- radischi di mio zio, all’epoca il mio mentore mu- tave” (The Moody Blues), “Love Beach” (Emer- sicale, reo di avermi fatto conoscere e amare arti- son, Lake & Palmer), “Street-Legal” (Bob Dylan), sti come Frank Zappa, Genesis, John Coltrane e, “And ThenThereWere Three” (Genesis), “Tor- appunto, i Jethro Tull. Tuttavia, quando qualche mato” (Yes), “Giant for a Day” (Gentle Giant) anno più tardi ho esplorato il resto della disco- e “London Town” (Paul McCartney &Wings); grafia, mi sono reso conto di quanto comunque a parte alcuni casi ovvi che non vale nemmeno reggesse il confronto con gli altri loro splendidi la pena distinguere, generalmente non si tratta album dello stesso periodo. nemmeno di album disprezzabili in toto ma che di certo non rappresentano il meglio degli artisti Come suggerisce il titolo stesso (i “cavalli pesan- che li hanno prodotti. ti” sono i cavalli che venivano usati per i lavori nei campi), liricamente l’album è a tema agre- ste, con molte allegorie e metafore verso gli ani- L’ALBUM “HEAVY HORSES” mali, visti come gli eroi della società moderna, quindi in maniera del tutto dissimile da quella C’erano, però, delle eccezioni e tra queste, sicu- dei famosi Chateau D’IsasterTapes (1972), nei ramente, “Heavy Horses“, l’undicesimo album in quali erano, invece, rappresentati in modo mol- studio dei Jethro Tull, oggi comunemente visto to Orwelliano. Musicalmente, il disco prosegue, come la seconda parte della trilogia folk compo- migliorando a mio avviso, il cammino iniziato con sta da “Songs from The Wood” (febbraio 1977), il precedente “Songs from the Wood“, fonden- “Heavy Horses” (aprile 1978) e “Stormwatch” do elementi tipicamente rock con sonorità folk, (settembre 1979). Si tratta di tre lavori estrema- sempre però mantenendo uno stile tipico e coe- 20 21
RECENSIONI MAT2020 rente con il resto della discografia. Il risultato di questa unione sono brani come “And The Mouse Police NeverSleeps“, “Acres Wild“, “No Lullaby“, “Moths“, “Journeyman“, “Weathercock” e, so- prattutto, “Rover” (che personalmente reputo una delle canzoni più belle mai scritte da chiun- que), composizioni che si collocano molto in alto considerando tutta l’opera dei Jethro Tull. Ovvia- mente, sarebbe ingiusto non citare la poetica tit- le-track, un lungo brano malinconico, dinamico e ricco di ottime armonie vocali; nel corso degli anni divenuto è un classico dal vivo e se ne pos- sono vedere due belle versioni completamente diverse tra di loro nei video “Slipstream” (1981) e “Live At Avo Session Basel” (2008). Questo trionfo non è solo dovuto al genio compositivo di Ian Anderson o ai meravigliosi arrangiamenti orchestrali di David Palmer ma anche ad una line- up spettacolare, probabilmente la più compatta che il gruppo abbia mai avuto, che conteneva il fido Martin Barre alla chitarra elettrica, John Evans alle tastiere e la poderosa sezione ritmica formata da John Glascock al basso, purtroppo scomparso tragicamente per un difetto cardiaco nel novembre dell’anno successivo, e Barrie Bar- lowalla batteria, sicuramente il miglior batterista che i Jethro Tull abbiano mai avuto. NEW SHOES EDITION Chi ha seguito questa serie di remix fino ad oggi, sa che Steven Wilson, solitamente, preferisce concentrarsi di più sulla pulizia dei suoni che sul riposizionamento degli strumenti nello spettro sonoro, in modo da poter creare nuovi mixag- gi che suonino come versioni HD degli originali. Poiché il mixaggio originale di “Heavy Horses” suonava un po’ troppo compresso per la quan- tità di informazioni che conteneva, questa volta, il musicista fonico si è preso più libertà. Com- prensibilmente, alcuni fan potrebbero storcere la bocca: l’originale, per quanto imperfetto, aveva un suono particolare che qui viene parzialmen- te perduto. Tuttavia, questa nuova versione del disco presenta decisamente molta più chiarezza nei dettagli, soprattutto per quanto riguarda gli arrangiamenti vocali, e , personalmente, credo sia impossibile lamentarsi troppo a lungo. In ogni caso, Wilson è rimasto molto rispettoso del ma- teriale originale, addirittura correggendo alcuni 22 23
RECENSIONI MAT2020 errori tecnici di cui nessuno era a conoscenza pri- le, sembrano mancare del tutto le tastiere. Così in studio contenente alcune parti precedente- ze tra questa versione cruda e quella prodotta, ma di quest’edizione del disco: un confronto tra i come ci è stata presentata, si tratta di una com- mente sconosciute (e alcuni momenti di frustra- a volte per via di alcuni ritocchi in post produ- multitraccia e i Master del disco, infatti, ha rivela- posizione divisibile in due parti ben definite: la zione di Ian Anderson che non riesce ad eseguire zione, altre perché alcuni pezzi sono stati in se- to che, per un errore di voltaggio nelle macchine prima, cantata da uno Ian Anderson in splendida correttamente una parte di mandolino) e, infine, guito accorciati. Non voglio svelare in quali punti usate per produrre i mixaggi originali, “Moths” e forma, è molto cupa e con un tempo di marcia e “Living in These Hard Times” ci viene presentata ciò accade, però: preferisco non guastare il pia- “Rover” erano risultate leggermente accelerate. sembra anticipare un po’ alcune sezioni di “Dark anche in una seconda versione inizialmente pro- cere della sorpresa all’ascoltatore. Il mixaggio Questa nuova edizione le riporta alla velocità ori- Ages“, ma anche la splendida “And Further On” grammata per finire su un EP di “Moths” rimasto di JakkoJakszyk è molto soddisfacente e nitido, ginale: non così diversa da quanto siamo abituati che vedrà la luce su “A” (agosto 1980). La secon- poi nel cassetto e si tratta di un arrangiamento anche se ad alcuni potrebbe sembrare più fred- ma abbastanza notevole da renderle molto più da sezione, invece, è una complicata e intrica- più evoluto e complesso di quello a cui eravamo do, dato che il musicista/tecnico ha eliminato gli chiare e naturali. Da un punto di vista puramente ta sezione strumentale (che in alcune parti cita abituati. Come si potrà notare, non tutto questo effetti di “ambiente” artificiali e ha abbassato di tecnico, questo remix è uno dei migliori di que- la “Shahrazād” del compositore russo Nikolaj materiale è del tutto rifinito ma rimane comun- molto il suono del pubblico. Detto questo, il risul- sta serie di box e si colloca sullo stesso piano di AndreevičRimskij-Korsakov), non troppo dissimi- que tutto affascinante e sarà sicuramente ap- tato ci fa sentire molto più vicini al palco ed è un “Stand Up” e “Minstrel in the Gallery“, due al- le nello spirito dalle sezioni centrali delle “Pibroch prezzato moltissimo dai fan, anche perché le idee buon promemoria di quanto la presentazione so- bum nei quali, per motivi completamente diversi, (Cap in Hand)” e “Velvet Green” di “Songs from musicali di base contenute sono, come al solito, nora possa cambiare dal multitraccia al prodot- Wilson aveva compiuto miracoli. Definire questo the Wood“. Una piccola curiosità: noi superfan eccellenti. to finale. Stando a quanto dice il libro, le parti di nuovo mix come la versione definitiva dell’album conoscevamo già il titolo di questo pezzo da anni concerto finite su “Bursting Out” sono frammenti non è certo un atto blasfemo! perché era stato citato da David Rees nella fan- dell’assolo di flauto, “Cross-EyedMary“, “Too Old zine “A New Day” come un possibile candidato IL CONCERTO “INEDITO” To Rock’n’Roll; Too Young To Die“, “Aqualung“, per l’inclusione nel cofanetto “20 Years of Jethro “Locomotive Breath” e il medley finale con “The THE ASSOCIATED RECORDINGS Tull” (1988); tuttavia, in molti si sono chiesti se Il secondo e il terzo disco contengono la regi- Dambusters March“, oltre alla famosa introdu- non si trattasse di uno scherzo dato che “Horse- strazione completa dell’esibizione alla Festhalle zione di Claude Nobs e alcuni commenti tra un Come al solito, oltre all’album, ci vengono pre- HoeingHusbandry” è il titolo del libro scritto pro- di Berna il 28 Maggio 1978, uno dei concerti se- brano e l’altro. Questa informazione, però, non sentate anche le “AssociatedRecordings“, ossia prio da Jethro Tull, l’agronomo da cui il gruppo ha lezionati per il doppio album dal vivo “Bursting può essere del tutto corretta: “Cross-Eyed Mary” quei pezzi che, per un motivo o per l’altro, erano preso il nome, nel 1731. “BotanicMan“, invece, Out” (settembre 1978). Dei vari concerti che ab- è palesemente un’altra versione, come si può stati esclusi dal disco originale, trovando posto non era stata pensata per l’album ma come si- biamo avuto in questa serie (Stoccolma 1969, evincere dalle parti di batteria e di voce, diverse successivamente come lati B dei singoli, nelle va- gla di un programma omonimo dell’ambientali- Carnegie Hall 1970, Parigi 1975, il franken- rispetto a quelle su album. rie antologie future o, non in pochi casi, rispol- sta David Bellamy e, in effetti, suona un po’ fuori stein tra Boston e Landover 1977), questo è di verati per la prima volta su questa serie. Due di posto insieme al resto del materiale, dato che si sicuro il migliore come scaletta, performan- queste, le conosciamo già: “Beltane” e “Living in tratta principalmente di una ballata voce e piano ce e qualità audio e la cosa, pensandoci bene, DVD E VIDEO These Hard Times“, entrambe in mixaggi di gran (suonato da David Palmer) accompagnati dagli non dovrebbe sorprendere del tutto: i Jethro lunga superiori a quelli apparsi nel cofanetto “20 archi. Tuttavia, ascolti ripetuti rivelano una me- Tull avevano specificamente registrato questa Purtroppo, nemmeno questa volta posso fornire Years of Jethro Tull” e nei vari remaster come bo- lodia di rara bellezza che ricorderà a molti parti esibizione per una pubblicazione ufficiale, di un commento sui mixaggi in surround contenuti nus tracks. Per il resto, siamo davvero fortunati dell’album “Minstrel in the Gallery” (settembre conseguenza dando una particolare cura sia nei DVD, dato che continuo a non avere un im- perché i rimanenti 24 minuti dei 32 complessivi 1975). Il CD contiene anche una seconda versio- all’esecuzione dei pezzi e alla costruzione della pianto funzionante. Sarà divertente quando riu- di materiale addizionale sono costituiti da cose ne strumentale di questo brano, eseguita con chi- scaletta che alle tecniche di registrazione; il scirò a mettere le mani su uno di quegli affari per- tirate fuori dagli archivi per la prima volta, tra cui tarra acustica ed elettrica, basso e flauto. Infine, concerto è stato, infatti, registrato in 24 piste, ché avrò tutta questa serie da ascoltare! Tuttavia, alcune versioni sconosciute di brani che verran- nascosto al termine del CD dopo qualche minuto in modo da poter essere mixato meglio e da ci sono anche entrambi i mixaggi stereo dell’al- no ufficializzati solo in seguito e quattro canzoni di silenzio, c’è un frammento di una canzone mai poter “correggere” in post produzione alcune bum in alta definizione e i videoclip di “Moths” e inedite. Due di queste possono essere conside- terminata intitolata “A Town in England“, filolo- sviste. A livello di performance, come dicevamo, “Heavy Horses“, entrambi presentati in altissima rate, a tutti gli effetti, come delle anteprime di gicamente interessante ma musicalmente un po’ si tratta di un ottimo concerto che vede i Jethro qualità video, diversamente dalle mediocri copie “Stormwatch“. “Everything in OurLives” musical- debole. Per quanto riguarda, invece, le “nuo- Tull al massimo del loro splendore; certo, ci sono che possedevamo fino ad oggi. mente è una giga che ricorda molto “Kelpie” e la ve” versioni delle canzoni che già conoscevamo: un paio di errori qua e là e, forse, alcuni brani sezione centrale di “Flying Dutchman“, mentre il “Jack-A-Lynn” è una demo in versione acustica, sono preferibili nella loro controparte ufficiale testo anticonsumista sembra gettare le basi per voce e organo e si tratta di una versione molto su “Bursting Out” ma questo aiuta ad apprezza- NEW SHOES BOOK quello di “North Sea Oil“. calda e intimista del brano che i fan conoscono re di più la performance come un evento unico nella versione completata del 1981 (pubblicata più che un prodotto ufficiale e rende il tutto più Ancora una volta, il libro è una vera e propria “Horse-HoeingHusbandry“, invece, è un caso più però solo nel 1988 con il già citato cofanetto dei caloroso. A parte i brani che per motivi di spa- manna dal cielo per i fan, contenente la storia complesso, in quanto si tratta di un pezzo tanto 20 anni), che fa bene intendere le potenzialità zio sono stati tagliati dalla scaletta di “Bursting dettagliata del periodo dei Jethro Tull, racconta- bello quanto frustrante: evidentemente, la can- del pezzo, “Quatrain“, strumentale preceden- Out” (“Heavy Horses” e il medley tra “Living in ta come al solito dal grande Martin Webb, con zone è stata abbandonata in corso d’opera dato temente conosciuto solo in versioni dal vivo, ci the Past” e “Thickas a Brick” in coda a “A New interventi di Ian Anderson, Martin Barre e Dee che termina in maniera molto brusca e che, fatta viene offerto finalmente anche in una incisione Day Yesterday“), si possono notare altre differen- Palmer. Finalmente abbiamo dettagli specifici eccezione per un po’ di piano nella parte inizia- 24 25
RECENSIONI MAT2020 sulle session, i tour, gli scenari dietro le quinte e, compenso, mi sono ricordato che il mitico Aldo RECENSIONI MAT2020 Cecilia Amici, docente di canto, titolare e soprattutto, descrizioni specifiche di cosa hanno “WazzaKanazza” Pancotti, super fan e colonna organizzatrice di seminari e clinics in giro per contribuito i vari membri del gruppo alla musi- portante del fan club Italiano dei Jethro Tull e di l’Italia, direttrice di coro (e tante altre cose a ca, un aspetto volutamente (e criminalmente!) quello del Banco del Mutuo Soccorso, era pre- livello musicale) presenta il suo nuovo album Cecilia ignorato per tutti questi anni. Oltre al solito ec- sente al concerto e tempo fa ne aveva scritto intitolato “Bluviola”. cellente commento di tutti i brani da parte di An- un resoconto. Per fortuna, Wazza conservava derson, il libro contiene anche le testimonianze ancora in condizioni perfette il suo biglietto Ed è subito un viaggio in un sogno: la voce di MaddyPrior (SteeleyeSpan) e Darryl Way (Cur- originale ed è stato ben felice di mandarmene di Cecilia è tra le più belle del panorama Amici ved Air), entrambi ospiti in alcune di queste regi- uno scan ed è esattamente quello che vedete underground italiano attuale e in questo suo strazioni, riguardo al loro rapporto con il gruppo, nel menù del DVD 2, contenente il mixaggio in lavoro viene valorizzata in ogni sfumatura un racconto di Tony Williams di quando durante surround di tale magica serata. In questo modo, possibile, raggiungendo picchi di intenso il tour di ottobre e novembre ha sostituito John sia io che Aldo siamo riusciti a guadagnarci il no- lirismo. Glascock al basso quando quest’ultimo ha avuto stro nome nell’olimpo Tulliano! Pur rischiando di Un disco fortemente elettronico, rarefatto “Bluviola” problemi di tendinite (potete ascoltare e vedere cadere nell’autoreferenzialità, vi garantisco che e fiabesco, che sicuramente raccoglie in sé Williams nel CD/DVD “Live at Madison Square vedere il proprio nome sulla ristampa di uno dei Garden 1978” uscito nel 2009) e un racconto propri album preferiti di tutti i tempi è una soddi- tutto il vissuto di questa artista: ci sono le divertente, e a tratti commovente, del tecnico sfazione non da poco! trame oniriche dei Cocteau Twins che fanno del suono Colin Legget, che lavorava alla Maison (2018) capolino qua e là, le suggestioni antiche Rouge durante la produzione di questo album. dei Dead Can Dance, arpe e archi pizzicati Tra le altre innumerevoli cose interessanti, vale IN CONCLUSIONE E OLTRE … di Alberto Sgarlato che richiamano alla mente Enya, l’eleganza la pena citare anche la cronologia delle session di minimale e delicata di una Virginia Astley, le incisione del disco che, incredibilmente, riesce a Per tornare a questa serie di cofanetti, anco- sperimentazioni della Kate Bush più matura, farci salivare ancora di più dato che raccoglie in- ra una volta abbiamo davanti un prodotto fatto ritmiche trip-hop e loop sintetici che evocano formazioni anche sul materiale ancora esistente con estrema cura che si propone come versione ma troppo incompleto per poter essere pubbli- definitiva e non delude di certo, offrendo tut- Portishead e Massive Attack, orchestrazioni cato ufficialmente. Tra questi, ci sono una nuova to il materiale possibile in una presentazione maestose degne dei migliori album dei versione in studio di “Sweet Dream” (singolo ori- fatta con estrema cura verso anche il minimo Mercury Rev, quelli di “All is dream” e di ginariamente pubblicato nel 1969), un embrione dettaglio. In effetti, il confronto tra le edizioni “Deserter’s songs”. E poi c’è una spiazzante, di “4 W.D. (Low Ratio)“, pezzo che poi finirà su “A” speciali dei dischi dei Jethro Tull e quelle di, ad imprevedibile, indescrivibile rilettura di un e una versione alternativa di “Horse-HoeingHu- esempio, gli Yes, i Marillion, Emerson, Lake & classicissimo come “Hello, i love you” dei sbandry” che, stando a quanto dicono le note, Palmer e i Roxy Music, tutte fatte con molta cura Doors che farà saltare sulla sedia più di un contiene una lunga introduzione strumentale. e anch’esse mixate da Steven Wilson, non regge purista. il confronto, anche considerando che quelle dei nostri beniamini costano pure molto di meno. Sono 10 tracce per tre quarti d’ora circa di In effetti, l’unica lamentela che posso avere è musica, che volano via in un attimo e che PARLIAMO UN POCO DI NOI che, nonostante questa New Shoes Edition di appena terminano fanno salire la voglia di Scorrendo nelle pagine del libro, potete trovare “Heavy Horses” sia uscita da poche settimane, rimetterle da capo. Per perdersi nuovamente anche il mio nome tra i ringraziamenti. Dato che attendo già impazientemente quella speciale di in un sogno. si tratta di un evento più unico che raro e che non “Stormwatch“, fantasticando sul materiale che ci credo si ripeterà, vale la pena spiegare il motivo verrà presentato! del mio credit. Verso l’inizio dello scorso novem- bre sono stato contattato dai miei amici e storici collaboratori di questi cofanetti Pat Kent e Char- les Kenney: per la parte grafica di questo cofanet- to, serviva uno scan del biglietto del concerto di Berna incluso nei CD 2 e 3. Ne avevano reperito uno in rete caricato da un italiano ma non aveva- no trovato modo di contattarlo e non avrebbe- ro potuto usarlo senza il suo permesso esplicito, così mi avevano chiesto di fare qualche lavoro di ricerca. Non sono riuscito a contattarlo ma, in 26 27
RUBRICHE MAT2020 METALMORFOSI di ANGELICA GRIPPA vocale fa il grosso nello stile è una ballad intrisa di pop per quasi 6 minuti di emozione. “You are Gone” descrive in modo dettagliato, grazie Si capisce che possiedono un’enorme padronanza della materia e si impone a livello di orecchiabilità, obiettivo della band è giungere in modo diretto ad un connubio tra voce e strumenti, l’enorme agli ascoltatori con 4 soli brani che hanno già tristezza causata dalla perdita di una persona molto da dire. importante, più soft nella parte iniziale si La line up è composta da Luca Aldisio, voce, flauto movimenta nella seconda parte. L’Ep si chiude e chitarra acustica, Alessio Erriu alla chitarra con “Our Lady Of Grace” che narra la leggenda elettrica, Giordano Maselli al basso e al synth locale della Madonna di Nettuno. La storia mentre Fabio Vitiello alla batteria. Si presenta narra che sulla strada per Napoli dal porto di come una musica dedita alla parte emozionale Ispwhich una grande tempesta costrinse la barca molto più che a quella propriamente tecnica, una ad entrare nel porto di Nettuno, questo evento proposta interessante seppur legata ad un velo di fu interpretato come la volontà da parte della malinconia che mai l’abbandona. Aspettiamo un Madonna di rimanere in questa città, e infatti la lavoro più completo per capirne le reali capacità. statua è ancora posizionata lì, nel paese natale See you soon Boys! della band. Da qualche anno attivi nella capitale, Stairs of fa da matrice all’intera raccolta, che si apre con il Life debuttano grazie alla Sliptrick Records con un brano “The Mask”che esplora il tanto declamato Ep di tutto rispetto. Un progetto assolutamente tema della maschera da indossare nella società, moderno che propone un rock fra l’alternative sicuramente diversa da quella del privato e il progressive ma non solo, ama spaziare fra i ancora diversa nelle diverse situazione che vi diversi genere creando delle sfumature originali si presentano, non propriamente una canzone arrivando addirittura a toccare nella musica metal questa. La title track che segue tratta un d’autore ma sono evidenti a più tratti le influenze tema davvero forte quello dell’alcolismo, un pinkfloydiane. Quattro brani che hanno come vero rifugio per i dolori che ci presenta la realtà, tema fondamentale l’anima, ogni singolo pezzo una canzone delicata nella costruzione con la porta con sé le tracce di una forte malinconia che parte dark in vista, coinvolge e la performance 28 29
RECENSIONI MAT2020 Quella degli Argentini Nexus è una storia che numero sette della loro storia in studio e conferma dimostra il suo spessore, rivelando come NEXUS parte da lontano, da quella decade ‘70 che è stata tutte le caratteristiche citate in precedenza, maestri quali Emerson e Wakeman lo abbiano così seminale per il rock da creare tanti gruppi nonostante i vari cambiamenti di line-up avuti decisamente influenzato nel suo stile tastieristico. devoti, emulatori e procacciatori di sorprese nel tempo. Un esempio di devozione e bravura. audiofile pure in quella parte di mondo qual è il Protagonista assoluto il tastierista e leader Preceduto dalla breve e dolce ‘Huellos’, ‘Soplo Sud America, spesso meno citata o conosciuta Lalo Huber che domina con le sue evoluzioni De Vida’ è il brano che ritengo il capolavoro ma ugualmente interessante anche nell’ambito strumentali tutto il lavoro già a partire dell’album con il suo incedere epico e complesso progressive rock. dall’iniziale ‘El Ultimo Dia’, introducendoci in grazie all’ottimo basso pulsante di derivazione La band di Buenos Aires, dopo anni di gavetta, atmosfere oscure ed inquietanti con il mellotron rushiana di Jorge Mariño Martinez e il possente “En El Comienzo pubblica il suo primo album nel 1999 (l’ottimo protagonista, confermando quel suo tocco drumming di Luis Nakamura, protagonisti nella Detrás Del Umbral) e da allora è protagonista di caratteristico, marchio di fabbrica dell’opera dei prima parte del pezzo che poi si trasforma, un valido percorso artistico, con l’apice raggiunto Nexus, coadiuvato alle sei corde dal fidato Carlos rimanendo in bilico tra pause malinconiche Del Topos Uranos” con il disco ‘Metanoia’ del 2001, un combo Lucena, dallo stile che ricorda il seminale Steve e riflessive e atmosfere barocche dal fascino devoto al prog sinfonico, sicuramente debitore Hackett. arcano. di mostri sacri quali Yes, Genesis o Emerson Lake Ma è solo l’antipasto, poiché la successiva L’album, arricchito da tre bonus tracks dello & Palmer ma anche di quel movimento neo-prog ‘La Casa Del Invierno’ rappresenta la prima stesso livello dei restanti brani e per questo che trovò in IQ e Marillion delle bands trainanti. sorpresa dell’album, grazie agli interventi della inspiegabilmente lasciate fuori dal contesto, non La loro storia è in parte accostabile ai messicani suadente voce di Roxana Truccolo e ai passaggi di porta sicuramente niente di nuovo e non farà Cast, con cui condividono l’integrità delle loro pianoforte e synth che ricordano un altro gruppo certo gridare al miracolo chi si aspetta evoluzioni (Record Runner) scelte, incuranti del successo commerciale e cui i sudamericani devono molto e cioè i Camel. o rivoluzioni nel movimento prog attuale ma sopratutto delle mode che, spesso anche nel Il Nexus sound si conferma con le successive rappresenta una proposta onesta, diretta e prog, determinano onde di consenso più o meno ‘Un Cristal Bajo El Agua’ e ‘En El Tercer Planeta’, coinvolgente che ne fa un lavoro da annoverare di Luca Nappo effimero. quest’ultima ricca d’elementi space rock che tra le cose migliori uscite negli ultimi mesi del ‘En El Comienzo Del Topos Uranos’ è il tassello arricchiscono gli arrangiamenti, in cui Huber 2017… e di questi tempi non è poco. 30 31
INTERVISTA MAT2020 Cutillo in questa occasione è quella di “Giordano atmosfere oniriche e dark dei VdGG, ma con il Bruno” - è questo il titolo dell’album -, e il tocco geniale di Jerry Cutillo, un musicista intriso percorso che viene delineato parte dal suo arrivo di rock e vissuto popolare. a Roma e, dopo il lungo peregrinare, il ritorno, Ho goduto al primo ascolto, senza aver con l’epilogo drammatico, il rogo, il 17 febbraio volutamente usufruito di alcun tipo di spiegazione. del 1600: da Campo dè Fiori a… Campo dè Fiori. Mi sono ripetuto in modo più cosciente, avendo L’ascolto abbinato alle didascalie regala una però davanti un booklet con i testi e i crediti: il chiave di lettura completa e particolarmente risultato non è cambiato. piacevole, tanto da provocare una sorta di La storia e la musica, come accade da sempre, si immedesimazione, un... “entrare nella parte”. intrecciano e la sintesi che ne deriva, in questo La mia idea è che sia questo il sogno musicale caso, è qualcosa di magico che vale la pena della vita, quello che andava realizzato afferrare e condividere. indipendentemente dalle richieste di mercato (qualora ne esistessero ancora!) o dalla necessità «Attraverso le sbarre della sua cella, Giordano di mantenersi entro una categoria precisa… un osserva le stelle danzare. “Se è certo che lavoro di pregio culturale - proporre la storia e ogni vicenda umana, avviluppata com’è nelle i suoi parallelismi utilizzando la musica come circostanze di un momento, non custodisce la elemento didattico - ma allo stesso tempo verità assoluta, è altrettanto vero che spiriti eletti coinvolgente e pieno di spunti accattivanti, uno di possono comunicare e condividere conoscenze quei contenitori che, se nati in epoca seventies, anche a distanza di secoli. In uno di questi mondi avrebbero raggiunto lo status dell’immortalità. infiniti, noi ci incontreremo.” E’ ovviamente un lavoro tipico della nostra epoca, momento in cui nessuno investe più e ci si Imperdibile! deve arrangiare per limitare i costi e al contempo la tecnologia permette di lavorare da casa, L’INTERVISTA accorciando gli enormi spazi che spesso esistono tra i vari musicisti. Ciò nulla leva alla qualità del Il tuo nuovo lavoro, “Giordano Bruno”, è in incu- OAK prodotto in uscita salvo, forse, la continuità live, bazione da molto tempo: mi racconti la nascita vista la lista degli ospiti stranieri presenti. dell’idea e l’iter che ti ha portato al completa- Parlo di musicisti incredibili come David Jackson - mento del progetto? impossibile non riconoscere il suo tocco -, Maartin La figura di Giordano Bruno si è sempre aggirata, “Giordano Bruno” Allcock - sempre presente quando Jerry chiama come un’ombra, nelle mie vicende esistenziali. - Richard Sinclair, la cui partecipazione regala Sono sempre stato attratto dal magnetismo della una delle tracce più significative (proposta a statua in Piazza Campo dè Fiori e con il passare Di Athos Enrile seguire), Sonya Kristina - una timbrica vocale degli anni ho avvertito come un richiamo che mi da brividi -, Jenny Sorrenti, nell’occasione una avvicinava alla storia del filosofo nolano. In “Sa- sorta di versione femminile di Peter Hammill, e il tor Arepo Tenet Opera Rotas”, un mio lavoro del Jerry Cutillo è la mente degli OAK (Oscillazioni suoi progetti. drummer scozzese Derek Wilson. Ma non finisce ’96, figurava il brano “XXI Century Jubilee”, dove Alchemico Kreative), band romana di lungo Cutillo è un polistrumentista di valore e, nel tempo, qui… come si potrà leggere nell’intervista. il nome Giordano Bruno faceva il suo ingresso corso da lui formata molti anni fa, propositrice i suoi “amici” esterni si sono fatti coinvolgere nelle liriche, strillato al megafono dalla mia voce di programmi sonori molto variegati, a volte in sempre di più, sia in fase live che in quella di “Roma, 17 febbraio 1600. La porta della cella sopra una cornice di suoni laceranti. Quel pro- azione come tributo ai miti musicali del passato, registrazione. Anche in questo caso ne abbiamo si chiude con un rumore sinistro. All’apostata dotto non fu mai pubblicato e rimase nel casset- ma sempre più spesso espressione personale una prova concreta, come si evince dall’intervista Giordano Bruno, detenuto nel carcere to. Poi, due anni fa, decisi di inserire il brano nel di gusti e passioni che intrecciano la storia a seguire, uno scambio di battute che permette dell’Inquisizione romana, viene applicata la Cd “Viandanze” e insieme al produttore Marco con la tradizione, con una voglia estrema di di entrare nei dettagli della proposta. mordacchia così da non poter gridare o lanciare Viale girammo le riprese del videoclip in Piazza contaminazione e rottura degli argini culturali che Già… il nuovo lavoro degli OAK, il doppio vinile anatemi lungo il percorso che conduce a Campo San Pietro e in Piazza Farnese (adiacente a Piazza la musica progressiva ci ha insegnato a superare + Cd (quasi 70 minuti di musica) che riporta ad dè Fiori. Lì, ad attenderlo, c’è il rogo.” Campo dè Fiori) dove si trova l’ambasciata Fran- con naturalezza. elementi storici che da sempre appassionano cese. Il caso volle che ciò avvenisse appena due Beh, parlare solo di Jerry non è corretto, ma l’uomo moderno e non, e che toccano Da qui inizia il viaggio sonoro, puntellato da trame giorni prima dell’eccidio del Bataclan. Quarantot- lui è il fulcro attorno al quale si materializza la particolarmente certe zone geografiche che comprese tra la miglior acusticità di Ian Anderson to ore in ritardo e saremmo stati circondati dai dinamicità di musicisti che entrano ed escono nei hanno rappresentato la scenografia su cui la (“Aqualung” viene citato espressamente) e le reparti speciali antiterrorismo in difesa di due tra storia ha camminato. La vita su cui si è focalizzato i maggiori siti a rischio della capitale. 32 33
INTERVISTA MAT2020 Il video a cui accennavo è su youtube e potete O.A.K. ho sperimentato ogni genere di rapporto gramma e ti incanta dalla prima all’ultima nota. semble di Eleonora Briatore? Non avevo quindi trovarlo digitando la parola chiave: “Giubileo, dal artistico. Tuttavia, andando per esclusione, pos- Per tre giorni abbiamo lavorato in casa, soffrendo dubbi sull’ottimo risultato che avremmo raggiun- nuovo album degli OAK “Viandanze”. so affermare che gli O.A.K. non sono un gruppo il caldo di settembre, fino alla realizzazione del- to. Questo accadeva due anni fa circa, poi, in seguito di amatori/appassionati/collezionisti, non sono le parti vocali e della linea di basso. Con grande I fraseggi del basso sono ritmicamente puntuali ad uno scambio di battute con Massimo Gaspe- una società a scopo di lucro, non sono il delirio impegno siamo riusciti a far riemergere lo spirito e melodicamente risolutivi. Un vero pezzo di bra- rini, discografico dell’etichetta genovese Black di un pazzo egocentrico, non sono una tribute del migliore Sinclair, con tutta la sua straordinaria vura del nostro amico Maart che ha registrato la Widow, avviai un nuovo progetto. Ricordo che band, non sono un fan club, non sono una set- abilità tecnica e il brano, che dietro un’ apparente parte in tutta comodità nel suo home studio ad alla sua affermazione “Io ci farei un album intero ta diabolica, non sono una band di session men, semplicità cela un sofisticato puzzle di progres- Harlech nel Galles e poi spedito il wav file. Un au- su Giordano Bruno” replicai: “Sì, ma in formato non sono un duo/trio… sioni armoniche, ne ha tratto grosso vantaggio. Il tentico capolavoro di stile alle quattro corde. doppio vinile!”. E cominciò la sfida… contro i miei E’ di assoluta importanza però sottolineare lo testo è immaginifico e descrive una scena molto Tra le voci femminili dell’album ci sono anche limiti, il tempo e le scarse finanze a mia disposi- straordinario line up con cui presenteremo “Gior- bizzarra: “Sottili lingue di fumo volano alte nel sa- quelle di Annamaria Manzi e Gertrude Urner. zione. Mi posi come obiettivo l’aver pronto l’al- dano Bruno” al Planet Live Club di Roma domeni- lone dei ricevimenti di palazzo Sidney quando gli Anche Jenny Sorrenti è con noi a cantare in “Wit- bum in tempo per l’anniversario della morte del ca 18 febbraio: Jerry ospiti si svegliano dal volo magico. Soltanto ora il tenberger fuchstanz”. Jenny ha sempre avuto filosofo che cade il 17 febbraio. Cominciai così Cutillo alla voce, chitarra acustica, flauto e tastie- maestro Giordano Bruno si illumina di un sorriso ottime intuizioni nei miei brani, ed oltre ad ave- a comporre del nuovo materiale e a registrare, re – David Jackson ai fiati – Francesco De Renzi beffardo. Ai suoi lati, due incensi alla mandrago- re una naturale predisposizione melodica è una insieme a Giacomo Pettinelli alla batteria e Fran- alle tastiere – Guglielmo Mariotti al basso e do- ra si spengono con un soffio d’argento”. cantante molto esperta e con grandi doti im- cesco De Renzi alle tastiere, alcune basi. Conti- dici corde – Shanti Colucci alla batteria. Anche Ringrazio Pat Rowbottom per l’aiuto alla scrittura maginifiche. Anche in questa occasione è stata nuai le session in Svizzera a Leontica, nel “Sound Jenny Sorrenti e Valentina Ciaffaglione daranno il del testo. infallibile ed ha colto in pieno lo spirito dell’un- Avenue Studio” di Marco Viale dove ci raggiunse loro contributo vocale a questa serata che si pre- Un’altra sacerdotessa del mistero è Sonja Kristi- derworld degli O.A.K.. David Jackson. Effettuai degli overdubs al “ReFo annuncia come una grande festa per il pensiero na, storica frontwoman dei Curved Air. Con lei Derek Wilson è noto per essere uno dei migliori studio” di Daniele Nuzzo e infine realizzai il mis- libero, la creatività e il futuro del prog. avevo realizzato “Demons of prog” uno spettaco- session men della capitale e il suo contributo in saggio e la masterizzazione rispettivamente allo lo di musica O.A.K., VDGG, Genesis e Curved Air, “Parallel dances” nel 2000 era stato molto rile- “studio Blu” con Marco Lecci e al “Seven Studio” Ho visto ospiti stratosferici: me ne parli? e Il suo fascino e la sua dolcezza mi avevano pro- vante. In seguito a quell’esperienza Derek comin- di Stefano Vicarelli. Tuttavia, per ammortizzare David Jackson è stato il primo ad essere contatta- fondamente colpito. Nell’album “Giordano Bru- ciò ad apprezzare il mio stile compositivo finendo i costi di produzione, effettuai la maggior parte to perché il sound che volevo dare all’album non no” volevo inserire l’episodio dell’incontro del per inserire alcuni brani nei suoi video tutorial. delle incisioni nel mio home studio dedicandomi era guitar oriented e David, con il suo tonewall, filosofo con una donna, che in seguito Giordano Per “Giordano Bruno” serviva un’opening track ad uno sfrenato polistrumentismo. A posteriori rappresentava l’unica soluzione. Se non avesse chiamerà Diana, avvenuto sulla spiaggia di Nola. che dettasse gli orientamenti dell’album e i primi posso assicurarti che la gestazione del progetto è chiamato i demoni del suo passato a darci una Avevo in mente, come riferimenti, Morricone - tentativi ritmici, effettuati con altri musicisti, non stata problematica e convulsa. Nei diciotto mesi mano, sarebbe stato ben diverso e l’album non “Giù la testa” - e Pink Floyd - “The great gig in avevano dato esiti positivi. Cominciavo a teme- di lavorazione è successo di tutto e le probabilità avrebbe probabilmente visto la luce. Dave ha the sky”. Cominciai con una progressione armo- re per “Campo dè Fiori” perchè Il muro sinfonico di insuccesso sembravano superare di gran lunga sempre apprezzato molto i miei sforzi artistici nica al piano che introduceva dei vocalizzi che dei mellotron necessitava di un adeguato soste- quelle di riuscita. Sono stato costretto a fronteg- e il suo background aderisce perfettamente al immaginavo dovessero crescere ed esplodere in gno ritmico. Mi rivolsi quindi a Furio De Chirico e giare carenze strutturali, promesse non mante- nostro attuale progetto. Il suono inconfondibile un inciso molto lirico. Purtroppo la composizione Derek Wilson. Quest’ultimo si rivelò particolar- nute, equivoci e defezioni, e l’assenza cronica di dei suoi double horns ha contaminato i miei ar- arrivò ad uno stallo finché decisi di utilizzare do- mente motivato dal 16/8 sincopato che muove un budget sufficiente per portare a termine ade- rangiamenti in maniera originale, auguriamoci dici battute armonico/melodiche che avevo com- la sinfonia del brano e arrivò al traguardo super- guatamente il progetto. quindi che la nostra collaborazione duri ancora posto molto tempo addietro in seguito ad un mio bamente con timing e dinamiche a regola d’ar- Sul sito www.oscillazionialchemicokreativegior- per molto tempo. viaggio sull’isola di Skye in Scozia. Le inserii nel te. La lista degli ospiti continua con il contributo danobruno.eu in 13 steps sono racchiuse tutte le Anche l’invito a Richard Sinclair è avvenuto spon- nuovo progetto e… suonavano a meraviglia! Co- di Marco Lecci che ha effettuato i missaggi, di fasi della crescita dell’album. taneamente perché, in passato, avevamo condi- minciò poi il carosello dei tentativi canori ma, per Marco Viale per le riprese nel suo studio SoundA- Infine, lo scorso autunno, il richiamo di “Giorda- viso una serie di spettacoli e ci eravamo lasciati diverse ragioni, non si arrivò ad una definizione venue di Bellinzona e poi Charles Yossarian, Fab no Bruno” è arrivato alle orecchie di Iaia De Ca- con la promessa di tornare a lavorare insieme. delle altre parti vocali. Poi arrivò Sonja, che final- Santoro, Alexa Trinity Bersiani, Daniele Nuzzo, pitani (Immaginifica by Aereostella) che ha fina- Una delle mie nuove composizioni, “Dreams of mente rispose al mio invito rivoltole molto tem- Gerlinde Roth, Roberto Bersiani, Mirko Valtulini lizzato il prodotto rapidamente e in modo molto mandragora”, era nata dalla visualizzazione di po prima e cantò insieme a me tre nuove strofe. e Yoshiko Progrena. professionale. un’ immagine sonora. Hai presente i “choir boys” I vocalizzi di Valentina Ciaffaglione completarono delle chiese inglesi? Richard ha un esperienza si- poi brillantemente la parte corale del brano con A proposito dei guests, ho catturato un tuo com- Chi fa parte attualmente degli OAK? mile, avendo frequentato il coro della chiesa nel note da brividi. mento di pochi giorni fa, parole con cui esprime- Questa è una domanda a cui ho sempre maggiori distretto di Canterbury dove viveva, e il suo tim- Per Maartin Allcock il compito invece è stato più vi soddisfazione nel sapere che nello stesso mo- difficoltà a rispondere. Rischierei di scrivere una bro vocale, unito ad una intonazione impeccabi- semplice perchè la mia “Danza macabra”, un mento musicisti differenti erano impegnati nel line up che potrebbe dissolversi nel giro delle le, è rimasto inalterato. Nessun bending o note nuovo arrangiamento del celebre capolavoro di lavorare a fasi di “Giordano Bruno”: che tipo di ventiquattro ore, tant’è vulnerabile il panorama vibrate o urli arrochiti. Un plasma tonale omo- Saint Seans, gli ronzava nelle orecchie già da pa- piacere si prova nel creare un album negli anni musicale. Nel corso dei venticinque anni con gli geneo che si muove orizzontalmente sul penta- recchio: ricordi a Savona Athos? E il Dance en- 2000? 34 35
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