Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri

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Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
opera
                    Stagione teatrale 2016-2017
                     TEATRO DANTE ALIGHIERI

Gioachino Rossini

La Cenerentola
Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Fondazione Ravenna Manifestazioni
                         Comune di Ravenna
       Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
                      Regione Emilia Romagna

            Teatro di Tradizione Dante Alighieri

          Stagione d’Opera e Danza
                                2016-2017

        La Cenerentola
       ossia La bontà in trionfo
     Omaggio a Lele Luzzati nel decennale della scomparsa

         dramma giocoso in due atti di Giacomo Ferretti
                musica di Gioachino Rossini
               (Edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro
       in collaborazione con Casa Ricordi, Milano a cura di Alberto Zedda)

                           Teatro Alighieri
                             17, 19 febbraio

con il contributo di           partner
Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Sommario
                                                La locandina................................................................. pag.           5

                                                Il libretto ........................................................................ pag.    7

                                                Il soggetto . ................................................................... pag.      37

                                                La Cenerentola di Lele Luzzati
                                                   Note di regia
                                                   di Aldo Tarabella.................................................... pag.               40
                                                   Note all’allestimento
Coordinamento editoriale                           di Enrico Musenich.............................................. pag.                    41
Cristina Ghirardini
Grafica Ufficio Edizioni                           I costumi..................................................................... pag.      43
Fondazione Ravenna Manifestazioni

Si ringrazia il Teatro del Giglio di Lucca      Il dolce thè dell’impresario Cartoni
per aver concesso il materiale editoriale.      di Daniele Spini .......................................................... pag.            45
Foto delle prove in palcoscenico al Teatro
del Giglio © Andrea Simi                        I protagonisti .............................................................. pag.          57

In copertina e a p. 4, disegni da Rita Cirio,
Emanuele Luzzati, Dodici Cenerentole in
cerca di autore, Milano, Nuages, 1991.
A p. 37 e a p. 45, disegni tratti da Emanuele
Luzzati, La Cenerentola musicata da
Gioachino Rossini, Milano, Emme, 1979.
A p. 40, bozzetto di Enrico Musenich.
A p. 42, costumi della Sartoria Cerratelli.

L’editore si rende disponibile
per gli eventuali aventi diritto
sul materiale utilizzato.

Stampa Edizioni Moderna, Ravenna
Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
La Cenerentola
ossia la bontà in trionfo
Omaggio a Lele Luzzati nel decennale della scomparsa
dramma giocoso in due atti di Giacomo Ferretti
musica di Gioachino Rossini
(Edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro
in collaborazione con Casa Ricordi, Milano a cura di Alberto Zedda)

a 200 anni dalla prima rappresentazione al Teatro Valle di Roma (25 gennaio 1817)

personaggi e interpreti
Don Ramiro Pietro Adaini
Dandini Pablo Ruiz
Don Magnifico Marco Filippo Romano
Clorinda Giulia Perusi
Tisbe Isabel De Paoli
Cenerentola Teresa Iervolino
Alidoro Matteo D’Apolito
direttore Erina Yashima
regia Aldo Tarabella
scene Enrico Musenich
costumi Lele Luzzati
luci Marco Minghetti
aiuto regia Emiliana Paoli
coreografie Monica Bocci
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro Melodi Cantores
maestro del coro Elena Sartori
maestro al fortepiano Laura Pasqualetti
danzatori Raffaella Desalvi, Michela Giannelli, Ambra Latino, Martina Mecchi

scene realizzate su progetto di Enrico Musenich per il Teatro del Giglio da L’Atelier di Elio Sanzogni,
Fresonara (Alessandria) attrezzeria Teatro del Giglio
costumi di Lele Luzzati per l’edizione del 1978 della Cenerentola, restaurati e messi a disposizione da
Fondazione Cerratelli, Pisa calzature Calzature artistiche Sacchi, Firenze parrucche Audello, Torino

nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca
coproduzione Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza

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Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
La Cenerentola
                       dramma giocoso in due atti
                       libretto di Giacomo Ferretti
                       musica di Gioachino Rossini
        prima rappresentazione Roma, Teatro Valle, 25 gennaio 1817

                               PERSONAGGI

Don Ramiro, principe di Salerno                         tenore
Dandini, suo cameriere                                   basso
Don Magnifico, barone di Monte Fiascone, padre di   basso buffo
Clorinda, e di                                         soprano
Tisbe                                             mezzosoprano
Angelina, sotto il nome di Cenerentola,
figliastra di Don Magnifico                           contralto
Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro                 basso

Dame che non parlano
Cortigiani del principe

 La scena, parte in un vecchio palazzo di Don Magnifico e parte in un
        Casino di delizie del principe distante mezzo miglio.

   Le parti di testo in grigio sono state omesse nel presente allestimento.
Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
[Sinfonia]                                               Clorinda                                            Cenerentola                                 Ma già pronta è la rovina.
                                                                    E due, e tre.                            Ah! soccorso chi mi dà!                     Voglio ridere a schiattar.
ATTO PRIMO
                                                         Tisbe, Clorinda                                     Alidoro                                     Cavalieri
[1. Introduzione]                                        La finisci sì o no?                                 (frapponendosi inutilmente)                 Già nel capo una fucina
                                                         Se non taci ti darò.                                Vi fermate, per pietà.                      sta le donne a martellar;
Scena prima                                                                                                                                              il cimento si avvicina,
Antica sala terrena nel castello del barone, con         Cenerentola                                         Cavalieri                                   il gran punto di trionfar.
cinque porte; a destra camino, tavolino con              Una volta...                                        O figlie amabili di Don Magnifico,
specchio, cestello con fiori, e sedie.                   (S’ode picchiare.)                                  Ramiro il Principe or or verrà.             [Recitativo]
Clorinda provando uno sciassè; Tisbe                                                                         Al suo palagio vi condurrà.
acconciando un fiore ora alla fronte ora al petto;       Clorinda, Tisbe e Cenerentola                       Si canterà si danzerà:                      Clorinda
Cenerentola soffiando con un manticetto al                          Chi sarà?                                poi la bellissima fra l’altre femmine       (dando una moneta a Cenerentola, onde la dia
camino per far bollire una cuccuma di caffè; indi        (Cenerentola apre, ed entra Alidoro da povero.)     sposa carissima per lui sarà.               ai seguaci del Principe che escono)
Alidoro da povero; poi seguaci di Don Ramiro.                                                                                                            Date lor mezzo scudo. Grazie. Ai cenni
                                                         Alidoro                                             Clorinda                                    del Principe noi siamo.
Clorinda                                                 Un tantin di carità.                                Ma dunque il Principe?                      (osservando il povero e raggricciando il naso)
No no no: non v’è, non v’è                                                                                                                               Ancor qui siete?
chi trinciar sappia così                                 Clorinda, Tisbe                                     Cavalieri                                   Qual tanfo! Andate, o ve ne pentirete.
leggerissimo sciassé.                                    Accattoni! Via di qua.                                                      Or or verrà.
                                                                                                                                                         Cenerentola
Tisbe                                                                                                                                                    (accompagnando Alidoro)
                                                         Cenerentola                                         Clorinda, Tisbe, Cenerentola
Sì sì sì: va bene lì.                                                                                                                                    (Io poi quel mezzo scudo
                                                         Zitto, zitto: su prendete                           E la bellissima?
Meglio lì; no, meglio qui.                                                                                                                               a voi l’avrei donato;
                                                         questo po’ di colazione.
Risaltar di più mi fa.                                                                                                                                   ma non ho mezzo soldo. Il core in mezzo
                                                         (Versa una tazza di caffè, e la dà con un pane ad   Cavalieri
                                                         Alidoro coprendolo dalle sorelle.)                                  Si sceglierà.               mi spaccherei per darlo a un infelice.)
Clorinda, Tisbe
A quest’arte, a tal beltà                                                                                                                                Alidoro
                                                         Alidoro                                             [Stretta dell’Introduzione]
sdrucciolare ognun dovrà.                                                                                                                                (marcato assai)
                                                         Forse il ciel il guiderdone
                                                                                                                                                         (Forse al novello dì sarai felice.)
Cenerentola                                              pria di notte vi darà.                              Tisbe, Clorinda
                                                                                                                                                         (Parte.)
(con tuono flemmatico)                                                                                       Cenerentola, vien qua.
Una volta c’era un re,                                   Cenerentola                                         Le mie scarpe, il mio bonnè.
                                                                                                                                                         Tisbe
che a star solo s’annoiò:                                Ah non reggo alla passione.                         Cenerentola, vien qua.
                                                                                                                                                         Cenerentola, presto
cerca, cerca, ritrovò;                                   Che crudel fatalità!                                Le mie penne, il mio colliè.
                                                                                                                                                         prepara i nastri, i manti.
ma il volean sposare in tre.                                                                                 Nel cervello ho una fucina;
Cosa fa?                                                 Clorinda, Tisbe                                     son più bella e vo’ trionfar.               Clorinda
Sprezza il fasto e la beltà,                             (pavoneggiandosi)                                   A un sorriso, a un’occhiatina               Gli unguenti, le pomate.
e alla fin sceglie per sé                                Risvegliar dolce passione                           Don Ramiro ha da cascar.
l’innocenza e la bontà.                                  più di me nessuna sa.                                                                           Tisbe
La la là                                                                                                     Cenerentola                                                           I miei diamanti.
li li lì                                                 Clorinda                                            Cenerentola, vien qua.
la la là.                                                (volgendosi ad osservare Alidoro)                   Cenerentola, va’ là.                        Cenerentola
                                                         Ma che vedo! Ancora lì!                             Cenerentola, va’ su.                        Uditemi, sorelle...
Clorinda, Tisbe                                                                                              Cenerentola, va’ giù.
Cenerentola, finiscila                                   Tisbe                                               Questo è proprio uno strapazzo!             Clorinda
con la solita canzone.                                   Anche un pane? anche il caffè?                      Mi volete far crepar?                       (altera)
                                                                                                             Chi alla festa, chi al sollazzo                              Che sorelle!
Cenerentola                                              Clorinda, Tisbe                                     ed io resto qui a soffiar.                  Non profanarci con sì fatto nome.
Presso al fuoco in un cantone,                           (scagliandosi contro Cenerentola)
via, lasciatemi cantar.                                  Prendi, prendi, questo a te…                        Alidoro                                     Tisbe
Una volta c’era un re,                                                                                       Nel cervello una fucina                     (minacciandola)
una volta…                                                                                                   sta le pazze a martellar.                   E guai per te se t’uscirà di bocca.

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Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Cenerentola                                            Come son mortificate!                            Tisbe                                                     Don Ramiro
(Sempre nuove pazzie soffrir mi tocca.)                Degne figlie d’un Barone!                        Vicina mezzo miglio                                       Tutto è deserto. Amici?
(Entra a sinistra.)                                    Via: silenzio ed attenzione.                     venuto è ad abitar...                                     Nessun risponde. In questa
                                                       State il sogno a meditar.                                                                                  simulata sembianza
Tisbe                                                                                                   Clorinda                                                  le belle osserverò. Né viene alcuno?
                                                       Mi sognai fra il fosco e il chiaro
Non v’è da perder tempo.                                                                                                       Sceglie una sposa...               Eppur mi diè speranza
                                                       un bellissimo somaro.
                                                                                                                                                                  il sapiente Alidoro,
                                                       Un somaro, ma solenne.
Clorinda                                                                                                Tisbe                                                     che qui, saggia e vezzosa,
                                                       Quando a un tratto, oh che portento!,
                           Nostro padre                                                                 Ci mandò ad invitar...                                    degna di me trovar saprò la sposa.
                                                       su le spalle a cento a cento
avvisarne convien.                                                                                                                                                Sposarsi... e non amar! Legge tiranna,
                                                       gli spuntarono le penne
(questionando fra loro, ed opponendosi a                                                                Clorinda                                                  che nel fior de’ miei giorni
                                                       ed in aria, psct, volò!
vicenda d’entrare a destra)                                                                                                      E fra momenti...                 alla difficil scelta mi condanna!
                                                       Ed in cima a un campanile
                                                                                                                                                                  Cerchiam, vediamo.
                                                       come in trono si fermò.
Tisbe                                                                                                   Tisbe
                                                       Si sentiano per di sotto
                   Esser la prima                                                                       Arriverà per prenderci...
                                                       le campane sdindonar,
voglio a darne la nuova.                                                                                                                                          Scena quarta
                                                       din, don, din, don…
                                                                                                        Clorinda                                                  Cenerentola cantando fra’ denti con sottocoppa
                                                       Col cì cì, ciù ciù di botto
Clorinda                                                                                                                            E la scelta                   e tazza da caffe, entra spensierata nella stanza,
                                                       mi faceste risvegliar.
                         Oh! mi perdoni.                                                                la più bella sarà...                                      e si trova a faccia a faccia con Don Ramiro.
Io sono la maggiore.                                   Ma d’un sogno sì intralciato
                                                       ecco il simbolo spiegato.                        Don Magnifico                                             Cenerentola
Tisbe                                                  La campana suona a festa?                        (in aria di stupore ed importanza)                        Una volta c’era...
(crescendo nella rabbia fra loro)                      Allegrezza in casa è questa.                                         Figlie, che dite!                     (Le cade tutto di mano, e si ritira in un angolo.)
No no, gliel vo’ dir io.                               Quelle penne? Siete voi.                         Quel principon! Quantunque io nol conosca...                                Ah! è fatta.
                                                       Quel gran volo? Plebe addio.                     Sceglierà!.. v’invitò... Sposa... più bella!
Clorinda                                               Resta l’asino di poi?                            Io cado in svenimento. Alla favella                       Don Ramiro
È questo il dover mio.                                 Ma quell’asino son io:                           è venuto il sequestro. Il principato                      Che cos’è?
Io svegliare lo vuo’. Venite appresso.                 chi vi guarda vede chiaro                        per la spinal midolla
                                                       che il somaro è il genitor.                      già mi serpeggia, ed in una parola                        Cenerentola
Tisbe                                                  Fertilissima Regina                              il sogno è storia, ed il somaro vola.                              Che batticuore!
Oh! non la vincerai.                                   l’una e l’altra diverrà;                         Cenerentola, presto,
                                                       ed il nonno una dozzina                          portami il mio caffè.                                     Don Ramiro
Clorinda                                               di nepoti abbraccerà.                            (Cenerentola entra, vota il caffè e lo reca nella         Forse un mostro son io!
(osservando fra le scene)                              Un Re piccolo di qua…                            camera di Don Magnifico.)
                    Ecco egli stesso.                  servo, servo…                                                           Viscere mie,                       Cenerentola
                                                       Un Re bambolo di là…                             metà del mio palazzo è già crollata,                      (prima astratta poi correggendosi con
                                                       servo, servo…                                    e l’altra è in agonia. Fatevi onore.                      naturalezza)
[2. Cavatina]                                          e la gloria mia sarà.                            Mettiamoci un puntello.                                                           Sì... no, signore.
                                                                                                        (andando e tornando, e riprendendo le figlie,
Scena seconda                                          [Recitativo]                                     che stanno per entrare)                                   Don Ramiro
Don Magnifico, bieco in volto, esce in berretta                                                         Figlie state in cervello.                                 Un soave non so che
da notte e veste da camera, e detti; indi              Clorinda                                         Parlate in punto e virgola,                               in quegl’occhi scintillò!
Cenerentola.                                           (interrompendosi e strappandosi Don Magnifico)   per carità: pensate ad abbigliarvi:
                                                       Sappiate che fra poco...                         si tratta niente men che imprinciparvi.                   Cenerentola
Don Magnifico                                                                                           (Entra nelle sue stanze, Clorinda e Tisbe nella loro.)    Io vorrei saper perché
Miei rampolli femminini,                               Tisbe                                                                                                      il mio cor mi palpitò?
(ricusando di dar loro a baciar la mano)               (come sopra)
vi ripudio; mi vergogno!                               Il principe Ramiro...                            [3. Scena e Duetto]                                       Don Ramiro
Un magnifico mio sogno                                                                                                                                            Le direi... ma non ardisco.
mi veniste a sconcertar.                               Clorinda                                         Scena terza
(da sé, osservandole; Clorinda e Tisbe ridono          Che son tre dì, che nella deliziosa...           Don Ramiro vestito da scudiero; guarda intorno            Cenerentola
quando non le guarda)                                                                                   e si avanza a poco a poco.                                Parlar voglio… e taccio intanto.

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Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Cenerentola e Don Ramiro                              non ho calma un solo istante,                     Don Magnifico                                         Clorinda, Tisbe
Una grazia, un certo incanto                          tutto tutto tocca a me.                                                                  E quando?                  Ma quanti favori!
par che brilli su quel viso!
Quanto caro è quel sorriso!                           Don Ramiro                                        Don Ramiro                                            Don Magnifico
Scende all’alma e fa sperar.                          (Quell’accento, quel sembiante                    Fra tre minuti.                                       Che diluvio! che abisso di onori!
                                                      è una cosa sovrumana.
Don Ramiro                                            Io mi perdo in quest’istante,                     Don Magnifico                                         Dandini
Del Baron le figlie io chiedo                         già più me non trovo in me.)                      (in agitazione)                                       Nulla, nulla;
dove son? qui non le vedo.                                                                                              Tre minuti! ah figlie!                (con espressione or all’una ora all’altra)
                                                      Cenerentola                                       sbrigatevi: che serve?                                             Vezzosa; graziosa!
Cenerentola                                           Addio, signore…                                   Le vado ad affrettar. Scusi; con queste               (accostandosi a Don Ramiro)
Stan di là nell’altre stanze.                                                                           ragazze benedette,                                    (Dico bene?) Son tutte papà.
Or verranno. (Addio speranze.)                        Clorinda, Tisbe                                   un secolo è un momento alla toelette.
                                                      Cenerentola!                                      (Entra dalle figlie.)                                 Don Ramiro
Don Ramiro                                                                                                                                                    (Bestia! attento! ti scosta di qua!)
(con interesse)                                       Cenerentola                                       Don Ramiro
Ma di grazia, voi chi siete?                          Vengo, vengo.                                     Che buffone! E Alidoro mio maestro                    Dandini
                                                      (con passione)                                    sostien che in queste mura                            (alle due sorelle che lo guardano con passione)
Cenerentola                                           (Ah ci lascio proprio il core:                    sta la bontà più pura!                                Per pietà, quelle ciglia abbassate!
Io chi sono? Eh! non lo so.                           questo cor più mio non è.)                        Basta basta, vedrem. Alle sue figlie                  Galoppando sen va la ragione,
                                                                                                        convien che m’avvicini.                               e fra i colpi d’un doppio cannone
Don Ramiro                                            Don Ramiro                                        Qual fragor!.. non m’inganno. Ecco Dandini.           spalancato è il mio core di già.
Nol sapete?                                           (da sé, astratto, osservandola sempre)                                                                  Vezzosa! graziosa!
                                                      (Che innocenza! che candore!                                                                            son tutte papà!
Cenerentola                                           Ah! m’invola proprio il core!                     [4. Cavatina]                                         (da sé)
            Quasi no.                                 Questo cor più mio non è.)                                                                              (Ma al finir della nostra commedia,
(accostandosi a lui sottovoce e rapidissima,                                                            Scena sesta                                           che tragedia qui nascer dovrà!)
correggendosi ed imbrogliandosi)                                                                        Cavalieri, Dandini e detti; indi Clorinda e Tisbe.
                                                                                                                                                              Clorinda, Tisbe
Quel ch’è padre, non è padre...                       [Recitativo]
                                                                                                                                                              (da sé)
onde poi le due sorelle...                                                                              Cavalieri
                                                                                                                                                              (Ei mi guarda. Sospira, delira
era vedova mia madre...                               Scena quinta                                      Scegli la sposa, affrettati,
                                                                                                                                                              non v’è dubbio: è mio schiavo di già.)
ma fu madre ancor di quelle...                        Don Ramiro solo; indi Don Magnifico in abito di   s’invola via l’età.
questo padre pien d’orgoglio...                       gala senza cappello.                              La principesca linea.
                                                                                                                                                              Don Ramiro
Sta’ a vedere che m’imbroglio?                                                                          se no, s’estinguerà.
                                                                                                                                                              (sempre osservando con interesse se torna
Deh! scusate, perdonate                               Don Ramiro
                                                                                                                                                              Cenerentola)
alla mia semplicità.                                  Non so che dir. Come in sì rozze spoglie          Dandini
                                                                                                                                                              (Ah! perché qui non viene colei,
                                                      sì bel volto e gentil! Ma Don Magnifico           Come un’ape ne’ giorni d’aprile
                                                                                                                                                              con quell’aria di grazia e bontà?)
Don Ramiro                                            non apparisce ancor? Nunziar vorrei               va volando leggiera, e scherzosa;
Mi seduce, m’innamora                                 del mascherato principe l’arrivo.                 corre al giglio, poi salta alla rosa,                 Don Magnifico
quella sua semplicità.                                Fortunato consiglio!                              dolce un fiore a cercare per sé;                      (da sé osservando con compiacenza Dandini,
                                                      Da semplice scudiero                              fra le belle m’aggiro e rimiro,                       che sembra innamorato)
Clorinda, Tisbe                                       il core delle femmine                             ne ho vedute già tante e poi tante;                   (È già cotto, stracotto, spolpato:
(dalle loro stanze, a vicenda, ed insieme)            meglio svelar saprò. Dandini intanto              ma non trovo un giudizio, un sembiante,               l’Eccellenza divien Maestà.)
Cenerentola... da me.                                 recitando da principe...                          un boccone squisito per me.
                                                                                                        (Clorinda e Tisbe escono, e sono presentate a         [Recitativo]
Don Ramiro                                            Don Magnifico                                     Dandini da Don Magnifico in gala.)
Questa voce! che cos’è?                                                        Domando                                                                        Dandini
                                                      un milion di perdoni.                             Clorinda                                              (osservando Clorinda, Tisbe e Don Magnifico)
Cenerentola                                           Dica: e Sua Altezza il Prence?                    Prence!                                               Allegrissimamente! che bei quadri!
(ora verso una, ora verso l’altra delle porte)                                                                                                                che bocchino! che ciglia!
A ponente ed a levante,                               Don Ramiro                                        Tisbe                                                 Siete l’ottava e nona meraviglia.
a scirocco e a tramontana,                                                             Arriva.                  Sire!                                         Già talis Patris talem Figlia.

                                                 12                                                                                                          13
Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Clorinda                                              Don Ramiro                                   Cenerentola                                     Dandini
(con inchino)                                                                     (Ecco colei!     Sentite.                                        Ma andiamo o non andiamo!
Grazie!                                               Mi ripalpita il cor.)
                                                                                                   Don Magnifico                                   Don Ramiro
Don Magnifico                                         Dandini                                            Il tempo vola.                            Mi sento lacerar.
(curvandosi)                                                               Belle ragazze,
       Altezza delle Altezze!                         se vi degnate inciambellare il braccio       Don Ramiro                                      Cenerentola
che dice? mi confonde. Debolezze.                     ai nostri cavalieri, il legno è pronto.      (Che vorrà?)                                    Ma una mezz’ora... un quarto.

Dandini                                               Clorinda                                     Don Magnifico                                   Don Magnifico
Vere figure! Etrusche.                                (servite dai cavalieri)                      (a Cenerentola)                                 (alzando minaccioso il bastone)
(piano a Don Ramiro)                                  Andiam.                                                  Vuoi lasciarmi?                     O lasciami, o ti stritolo.
                         (Dico bene?)
                                                      Tisbe                                        Cenerentola                                     Don Ramiro, Dandini
Don Ramiro                                                    Papà, Eccellenza,                                                  Una parola.       (accorrendo a trattenerlo)
(piano a Dandini)                                     non tardate a venir.                                                                         Fermate.
                                                                                                   [5. Quintetto]
(Cominci a dirle grosse.)                             (Clorinda e Tisbe escono.)
                                                                                                   Signore, una parola:                            Don Magnifico
Dandini                                               Don Magnifico                                signor,                                                  Serenissima!
(piano a Don Ramiro)                                  (a Cenerentola, voltandosi)                  in casa di quel principe,                       (Ma vattene.)
(Io recito da grande, e grande essendo,                                     Che fai tu qui?        un’ora, un’ora sola,                            (sorpreso, curvandosi rispettoso a Dandini)
grandi le ho da sparar.)                              Il cappello e il bastone.                    portatemi a ballar.                                          Altezzissima!
                                                                                                                                                   (Servaccia ignorantissima!)
Don Magnifico                                         Cenerentola                                  Don Magnifico
(piano alle figlie con compiacenza)                   (scuotendosi dal guardar Don Ramiro)         (ridendo)                                       Dandini
                         (Bel principotto!                                  Eh... sì, signor.      Ih! Ih!                                         (a Cenerentola)
che non vi scappi: attente!)                          (Parte.)                                                                                     Serva?
                                                                                                   Dandini
Dandini                                               Dandini                                      (tornando indietro, ed osservando Don Ramiro    Don Ramiro
Or dunque seguitando quel discorso                    Perseguitate presto                          immobile)                                       (a Cenerentola)
che non ho cominciato;                                con i piè baronali                           Cos’è?                                          Serva?
dai miei lunghi viaggi ritornato,                     i magnifici miei quarti reali.
e il mio papà trovato,                                (Parte.)                                     Don Magnifico                                   Cenerentola
che fra i quondam è capitombolato,                                                                 La bella Venere!                                      Cioè...
e spirando ha ordinato,                               Don Magnifico
che a vista qual cambiale io sia sposato,             (andando nella camera dove è entrata         Dandini                                         Don Magnifico
o son diseredato;                                     Cenerentola)                                 Qui fa la statua?                               (mettendole una mano sulla bocca e
fatto ho un invito a tutto il vicinato,               Monti in carrozza, e vengo.                                                                  interrompendola)
e trovando un boccone delicato,                                                                    Don Magnifico                                                  Vilissima
per me l’ho destinato.                                Don Ramiro                                   Vezzosa! Pomposetta!                            d’un’estrazion bassissima,
Ho detto, ho detto, e adesso prendo fiato.                                          (E pur colei   Sguaiata! Covacenere!                           (minacciando e trascinando)
                                                      vo’ riveder.)                                                                                vuol far la sufficiente,
Don Magnifico                                                                                      Don Ramiro                                      la cara, l’avvenente,
(sorpreso)                                            Don Magnifico                                (sottovoce fra loro in tempo del solo di Don    e non è buona a niente.
(Che eloquenza norcina!)                              (di dentro, in collera)                      Magnifico)                                      Va’ in camera, va’ in camera
                                                                   Ma lasciami.                    Silenzio, ed osserviamo.                        la polvere a spazzar.
Cenerentola
(entrando osserva l’abito del principe, e Don         Don Ramiro                                   Don Magnifico                                   Don Ramiro
Ramiro che la guarda)                                                         (La sgrida?)         Lasciami, deggio andar.                         (fra sé, con sdegno represso)
                          (Ah, che bell’abito!        (Don Magnifico esce con cappello e bastone   La Venere! Covacenere!                          Or ora la mia collera
E quell’altro mi guarda.)                             trattenuto con ingenuità da Cenerentola.)    Ah! lasciami, deggio andar.                     Non posso più frenar.

                                                 14                                                                                               15
Opera - La Cenerentola Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Dandini                                              Don Magnifico                           Dandini                                              Alidoro
(opponendosi con autorità)                           (balzandola in un cantone)              Io sono un principe,                                 Osservate. Silenzio.
Ma caro Don Magnifico,                               Se tu respiri,                          o sono un cavolo?                                    (Nel momento che si volge, Alidoro scopre il
via, non la strapazzar.                              ti scanno qui.                          Vi mando aI diavolo:                                 manto.)
                                                                                             Venite qua.                                                              Abiti, gioie,
Cenerentola                                          Don Ramiro                              (Dandini strappa Cenerentola da Don Magnifico,       tutto avrete da me. Fasto, ricchezza
(con tuono d’ingenuità)                              Ella morì?                              e la conduce via. Tutti seguono Dandini.             non v’abbaglino il cor. Dama sarete;
Ah! sempre fra la cenere,                                                                    Cenerentola corre in camera. Si chiude la porta      scoprirvi non dovrete. Amor soltanto
sempre dovrò restar?                                 Dandini                                 di mezzo.)                                           tutto v’insegnerà.
Signori, persuadetelo,                               Ella morì?
portatemi a ballar.                                                                                                                               Cenerentola
                                                     Don Magnifico                           [Recitativo]                                                        Ma questa è storia,
(Nel momento che Don Magnifico staccasi da           (sempre tremante)                                                                            oppure una commedia?
Cenerentola ed è tratto via da Dandini, entra        Altezza… morì.                          Scena settima
Alidoro con taccuino aperto.)                        (Momento di silenzio.)                  Alidoro, indi Cenerentola.                           Alidoro
                                                                                             Dopo qualche momento di silenzio entra Alidoro                              Figlia mia,
Alidoro                                              Tutti                                   in abito di pellegrino, con gli abiti da filosofo    l’allegrezza e la pena
Qui nel mio codice                                   (guardandosi scambievolmente)           sotto.                                               son commedia e tragedia, e il mondo è scena.
delle zitelle,                                       Nel volto estatico
con Don Magnifico                                    di questo e quello                      Alidoro                                              [6. Aria]
stan tre sorelle.                                    si legge il vortice                     Grazie, vezzi, beltà potrai scontrare
(a Don Magnifico con autorità)                       del lor cervello,                       ad ogni passo; ma bontà e innocenza,                 Vasto teatro è il mondo,
Or che va il principe                                che ondeggia e dubita                   se non si cerca, non si trova mai.                   siam tutti commedianti;
la sposa a scegliere,                                e incerto sta.                          Gran ruota è il mondo...                             si può fra brevi istanti
la terza figlia                                                                              (Chiama verso la camera di Cenerentola.)             carattere cangiar.
io vi domando.                                       Don Magnifico                                                    Figlia!                     Quel ch’oggi è un Arlecchino
                                                     (fra’ denti, trascinando Cenerentola)                                                        battuto dal padrone,
Don Magnifico                                        Se tu più mormori                       Cenerentola                                          domani è un signorone,
(confuso ed alterato)                                solo una sillaba,                       Figlia voi mi chiamate?                              un uomo d’alto affar.
Che terza figlia                                     un cimiterio                            (Esce e rimane sorpresa.)                            Fra misteriose nuvole,
mi va figliando?                                     qui si farà.                                                   Oh, questa è bella!           che l’occhio uman non penetra,
                                                                                             Il padrigno barone                                   sta scritto quel carattere
Alidoro
                                                     Cenerentola                             non vuole essermi padre, e voi...                    che devi recitar.
Terza sorella...
                                                     (con passione)                                                                               (S’ode avvicinare una carrozza.)
                                                     Deh soccorretemi,                       Alidoro                                              Odo del cocchio crescere
Don Magnifico
                                                     deh non lasciatemi,                                                     Tacete:              il prossimo fragore.
(atterrito)
                                                     ah! di me misera                        venite meco.                                         Vieni, t’insegni il core
Ella?… morì...
                                                     che mai sarà?                                                                                colui che devi amar.
Alidoro                                                                                      Cenerentola                                          (Aprono la porta, vedesi una carrozza.
Eppur nel codice                                     Alidoro                                            E dove?                                   Cenerentola vi monta. Alidoro chiude la porta e
non v’è così.                                        (frapponendosi)                                                                              sentesi la partenza della carrozza.)
                                                     Via, meno strepito:                     Alidoro
Cenerentola                                          fate silenzio,                                               Or ora un cocchio
(Ah! di me parlano.)                                 o qualche scandalo                      s’appresserà. Del principe                           [Recitativo]
(ponendosi in mezzo con ingenuità)                   qui nascerà.                            anderemo al festino.
No, non morì.                                                                                                                                     Scena ottava
                                                     Don Ramiro                              Cenerentola                                          Gabinetto nel casino di Don Ramiro.
Don Magnifico                                        Via consolatevi.                        (guardando lui, e le accenna gli abiti)              Dandini entrando con Clorinda e Tisbe sotto il
Sta’ zitta lì.                                       (strappandola da Don Magnifico)         Con questi stracci?                                  braccio, Don Magnifico e Don Ramiro.
                                                     Signor, lasciatela.                     Come Paris e Vienna? oh che bell’ambo.
Alidoro                                              (Già la mia furia                                                                            Dandini
Guardate qui!                                        crescendo va.)                                                                               Ma bravo, bravo, bravo!

                                                16                                                                                               17
Caro il mio Don Magnifico! Di vigne,               Scena nona                                    e non adopro occhiali.                              e bevuto ha già per tre
di vendemmie, di vini                              Dandini, Clorinda e Tisbe.                    (a Clorinda)                                        e finor non barcollò!
mi avete fatto una dissertazione.                                                                (Fidati pur di me.)                                 È piaciuto a Sua Maestà
Lodo il vostro talento                             Dandini                                       (piano a Tisbe)                                     nominarlo cantinier,
(a Don Ramiro)                                     (alle donne)                                                     (Sta’ allegra, o cara.)          intendente dei bicchier
Si vede che ha studiato.                           Ora sono da voi. Scommetterei                 (da sé)                                             con estesa autorità,
(a Don Magnifico)                                  che siete fatte al torno,                     (Arrivederci a presto alla Longara.) 1              presidente al vendemmiar,
Si porti sul momento                               e che il guercetto amore                      (Parte.)                                            direttor dell’evoè;
dove sta il nostro vino conservato.                è stato il tornitore.                                                                             onde tutti intorno a te
E se sta saldo e intrepido                                                                       Tisbe                                               s’affolliamo qui a ballar/saltar.
al trigesimo assaggio,                             Clorinda                                      (ironicamente fra loro)
lo promovo all’onor di cantiniero.                 (ritirando a sé Dandini)                      M’inchino a Vostr’Altezza.                          Don Magnifico
Io distinguo i talenti, e premio il saggio.                           Con permesso:                                                                  Intendente! Direttor!
                                                   (La maggiore son io, onde la prego            Clorinda                                            Presidente! Cantinier!
Don Magnifico                                      darmi la preferenza.)                         Anzi all’Altezza Vostra.                            Grazie, grazie; che piacer!
Prence! L’Altezza Vostra                                                                                                                             Che girandola ho nel cor.
è un pozzo di bontà. Più se ne cava,               Tisbe                                         Tisbe
                                                                                                                                                     Si venga a scrivere
più ne resta a cavar.                              (come sopra)                                  Verrò a portarle qualche memoriale.
                                                                                                                                                     quel che dettiamo.
(piano alle figlie)                                Con sua buona licenza.
                                                                                                                                                     (I cavalieri pongonsi intorno ai tavolini, e
                      (Figlie! vedete?             (La minore son io,                            Clorinda
                                                                                                                                                     scrivono.)
Non regge al vostro merto;                         invecchierò più tardi.)                       Lectum.
                                                                                                                                                     Sei mila copie
n’è la mia promozion indizio certo.)
                                                                                                                                                     poi ne vogliamo.
(forte)                                            Clorinda                                      Tisbe
Clorinduccia, Tisbina,                             Scusi. (Quella è fanciulla.                            Ce la vedremo.
                                                                                                                                                     Cavalieri
tenete allegro il Re. Vado in cantina.             proprio non sa di nulla.)
                                                                                                                                                     Già pronti a scrivere
(parte)                                                                                          Clorinda
                                                                                                                                                     tutti siam qui.
                                                   Tisbe                                         Forse sì, forse no.
Don Ramiro                                         Permetta. (Quella è un’acqua senza sale,
                                                                                                                                                     Don Magnifico
(piano a Dandini)                                  non fa né ben né male.)                       Tisbe
                                                                                                                                                     (osservando come scrivono)
(Esamina, disvela, e fedelmente                                                                                        Poter del mondo!
                                                                                                                                                     «Noi Don Magnifico…»
tutto mi narrerai. Anch’io fra poco                Clorinda
                                                                                                                                                     Questo in maiuscole.
il cor ne tenterò; del volto i vezzi               Di grazia. (I dritti miei                     Clorinda
                                                                                                                                                     Bestie! maiuscole!
svaniscon con l’età. Ma il core...)                la prego bilanciar.)                          Le faccio riverenza!
                                                                                                                                                     Bravi! così.
                                                                                                                                                     «Noi Don Magnifico,
Dandini                                            Tisbe                                         Tisbe
                                                                                                                                                     duca e barone
                                   (Il core                          Perdoni. (Veda,                                Oh! mi sprofondo!
                                                                                                                                                     dell’antichissimo
credo che sia un melon tagliato a fette:           io non tengo rossetto.)                       (Partono da parti opposte.)
                                                                                                                                                     Monte Fiascone,
un timballo l’ingegno,
                                                                                                                                                     grande intendente,
e il cervello una casa spigionata.)                Clorinda
                                                                                                                                                     gran presidente,
(forte, come seguendo il discorso fatto            Ascolti. (Quel suo bianco è di bianchetto.)   [7. Finale I]
                                                                                                                                                     con gli altri titoli,
sottovoce)
                                                                                                                                                     con venti et cetera,
Il mio voler ha forza d’un editto.                 Tisbe                                         Scena decima
                                                                                                                                                     in splenitudine
Eseguite trottando il cenno mio.                   Senta...                                      Deliziosa nel Casino del Principe Don Ramiro.
                                                                                                                                                     d’autorità,
Udiste?                                                                                          Don Magnifico a cui i cavalieri pongono un
                                                                                                                                                     riceva l’ordine
                                                   Clorinda                                      mantello color ponsò con ricami in argento di
                                                                                                                                                     chi leggerà:
Don Ramiro                                                Mi favorisca...                        grappoli d’uva, e gli saltano intorno battendo i
                                                                                                                                                     di più non mescere
      Udii.                                                                                      piedi in tempo di musica. Tavolini con recapito
                                                                                                                                                     per anni quindici
                                                   Dandini                                       da scrivere.
                                                                                                                                                     nel vino amabile
Dandini                                            (sbarazzandosi con un poco di collera)
                                                                                                                                                     d’acqua una gocciola,
            Fido vassallo, addio.                                       Anime belle!             Cavalieri
                                                                                                                                                     alias capietur,
(Parte Don Ramiro.)                                Mi volete spaccar? Non dubitate.              Conciosiacosaché
                                                                                                                                                     et stranguletur,
                                                   Ho due occhi reali,                           trenta botti già gustò!
                                                                                                                                                     perché ita et cetera,

                                              18                                                                                                    19
laonde et cetera,                                    oca eguale non si dà.                        Clorinda, Tisbe                                     Alidoro
nell’anno et cetera,                                 (Son due vere banderuole...                  (risolute)                                                        Signor sì.
barone et cetera.»                                   Ma convien dissimular.)                      No no no no no no no!
(sottoscrivendosi)                                                                                Un scudiero! oibò oibò!                             Clorinda, Tisbe
                                                     Don Ramiro                                                                                       Ma chi è?
Cavalieri                                            (Se le sposi pur chi vuole...                Don Ramiro
«Barone et cetera,»                                  Seguitiamo a recitar.)                       (ponendosi loro in mezzo, con dolcezza)             Alidoro
è fatto già.                                                                                      Sarò docile, amoroso,                                         Nol palesò.
                                                                                                  tenerissimo di cuore.
Don Magnifico                                        Scena dodicesima                                                                                 Clorinda, Tisbe
Ora affiggetelo                                      Clorinda, accorrendo da una parte, e Tisbe   Clorinda, Tisbe                                     Sarà bella?
per la città.                                        dall’altra.                                  (guardandolo con disprezzo)
                                                                                                  Un scudiero! No signore.                            Alidoro
Cavalieri                                            Clorinda                                     Un scudiero! Questo no.                                           Sì e no.
Il pranzo in ordine                                  (di dentro)
andiamo a mettere:                                   Principino dove siete?                       Clorinda                                            Don Ramiro, Dandini
vino a diluvio                                                                                    Con un’anima plebea!                                Chi sarà?
si beverà.                                           Tisbe
                                                     (come sopra)                                 Tisbe                                               Alidoro
Don Magnifico                                        Principino dove state?                       Con un’aria dozzinale!                                        Ma non si sa.
Premio bellissimo
                                                                                                  Clorinda, Tisbe
di piastre sedici                                    Clorinda, Tisbe                                                                                  Clorinda
                                                                                                  (con affettazione)
a chi più malaga                                     (entrando)                                                                                       Non parlò?
                                                                                                  Mi fa male, mi fa male
Si beverà/succhierà.                                 Ah! perché m’abbandonate?
                                                                                                  solamente a immaginar.
(Partono saltando attorno a Don Magnifico.)          Mi farete disperar.                                                                              Alidoro
                                                                                                                                                                    Signora no.
                                                                                                  Don Ramiro, Dandini
                                                     Clorinda
                                                                                                  (fra loro ridono)
[Duetto nel Finale I]                                Io vi voglio...                                                                                  Tisbe
                                                                                                  La scenetta è originale
                                                                                                                                                      E qui vien?
                                                                                                  veramente da contar.
Scena undicesima                                     Tisbe
Dandini e Don Ramiro correndo sul davanti del                      Vi vogl’io.                                                                        Alidoro
palco, osservando per ogni parte.                                                                 Scena tredicesima                                                 Chi sa perché?
                                                     Dandini                                      Coro di cavalieri dentro le scene, indi Alidoro.
Don Ramiro                                           Ma non diamo in bagattelle.                                                                      Tutti
(sottovoce)                                          Maritarsi a due sorelle                      Cavalieri                                           Chi sarà? chi è? perché?
Zitto zitto, piano piano:                            tutte insieme non si può!                    (interno)                                           Non si sa, ma si vedrà.
senza strepito e rumore:                             Una sposo…                                   Venga, inoltri, avanzi il piè!                      (Momento di silenzio.)
delle due qual è l’umore?                                                                         Anticamera non v’è,
Esattezza e verità.                                  Clorinda                                     no, no, no.                                         Clorinda, Tisbe
                                                     (con interesse di smania)                                                                        (Gelosia già già mi lacera,
Dandini                                                           E l’altra?                      Don Ramiro                                          già il cervel più in me non è.)
Sotto voce a mezzo tuono,                                                                         Sapientissimo Alidoro…
in estrema confidenza:                               Tisbe                                                                                            Don Ramiro
sono un misto d’insolenza,                           (come sopra)                                 Dandini                                             (Un ignoto arcano palpito
di capriccio e vanità.                                                       E l’altra?           …questo strepito cos’è?                             ora m’agita, perché?)

Don Ramiro                                           Dandini                                      Alidoro                                             Dandini
E Alidoro mi dicea                                   E l’altra, e l’altra…                        Dama incognita qua vien,                            (Diventato son di zucchero:
che una figlia del Barone...                         (accennando Don Ramiro)                      sopra il volto un velo tien.                        quante mosche intorno a me!)
                                                     all’amico la darò.
Dandini                                                                                           Clorinda, Tisbe                                     Alidoro
Eh! il maestro ha un gran testone;                                                                Una dama!                                           (Gelosia già già le rosica,

                                                20                                                                                                   21
più il cervello in lor non è.)                             Parlar, pensar non può.                 Dandini
(Dandini fa cenno ad Alidoro d’introdurre la Dama.)        Amar già la dovrebbe:                   (Oggi che fo da principe
                                                           il colpo non sbagliò.)                  per quattro io vuo’ mangiar.)

Scena quattordicesima                                                                              [Stretta del Finale I]
Cavalieri che precedono e schieransi in doppia             Scena ultima
fila per ricevere Cenerentola, che, in abito ricco         Don Magnifico accorrendo, e detti.      Tutti
ed elegante, avanzasi velata.                                                                      Mi par d’essere sognando
                                                           Don Magnifico                           fra giardini e fra boschetti.
Cavalieri                                                  Signora Altezza, è in tavola…           I ruscelli sussurrando,
Ah! se velata ancor                                        che... co... chi... sì... che bestia!   gorgheggiando gli augelletti,
dal seno il cor ci ha tolto,                               Quando si dice i simili!                in un mare di delizie
se svelerai quel volto, che sarà?                          Non sembra Cenerentola?                 fanno l’anima nuotar.
                                                                                                   Ma ho timor che sotto terra
Cenerentola                                                Tisbe
                                                                                                   piano piano, a poco a poco,
Sprezzo quei don che versa                                 Pareva ancora a noi…
                                                                                                   si sviluppi un certo foco,
fortuna capricciosa.
                                                                                                   e improvviso a tutti ignoto
M’offra chi mi vuol sposa,                                 Clorinda
                                                                                                   balzi fuori un terremoto,
rispetto, amor, bontà.                                     …ma a riguardarla poi…
                                                                                                   che crollando, strepitando
                                                                                                   fracassando, sconquassando
Don Ramiro                                                 Tisbe
                                                                                                   poi mi venga a risvegliar;
(Di quella voce il suono                                   …la nostra è goffa e attratta…
                                                                                                   e ho paura che il mio sogno
ignoto al cor non scende;
                                                                                                   vada in fumo a dileguar.
perché la speme accende,                                   Clorinda
di me maggior mi fa.)                                      …questa è un po’ più ben fatta…

Dandini                                                    Clorinda, Tisbe
Begli occhi che dal velo                                   …ma poi non è una Venere
vibrate un raggio acuto,                                   da farci spaventar.
svelatevi un minuto
almen per civiltà.                                         Don Magnifico
                                                           Quella sta nella cenere;
Clorinda, Tisbe                                            ha stracci sol per abiti.
(Vedremo il gran miracolo
di questa rarità.)                                         Cenerentola
                                                           (Il vecchio guarda e dubita.)
Dandini
Svelatevi.                                                 Don Ramiro
(Cenerentola svelasi. Momento di sorpresa, di              (Mi guarda, e par che palpiti.)
riconoscimento, d’incertezza.)
                                                           Dandini
Tutti                                                      Ma non facciam le statue.
(ciascuno da sé guardando Cenerentola, e                   Patisce l’individuo:
Cenerentola sogguardando Don Ramiro)                       andiamo, andiamo a tavola.
Ah!                                                        Poi balleremo il taice,
(Parlar, pensar vorrei,                                    e quindi la bellissima...
Parlar, pensar non so.                                     con me s’ha da sposar.
Questo è un inganno/incanto, o dei!
quel volto m’atterrò.)                                     Tutti
                                                           (meno Dandini)
Alidoro                                                    Andiamo, andiamo a tavola,
(Parlar, pensar vorrebbe                                   si voli a giubilar.

                                                      22                                                                           23
ATTO SECONDO                                           prender l’abito a nolo! aver coraggio             Don Magnifico                                  che mi vedo al letto intorno
                                                       di venire fra noi?                                Giocato ho un ambo e vincerò l’eletto.         supplichevole drappello:
Scena prima                                            E poi parlar coi linci e squinci? e poi           Da voi due non si scappa; oh come, oh come,    questo cerca protezione;
Gabinetto nel palazzo di Don Ramiro.                   starsene con sì gran disinvoltura,                figlie mie benedette,                          quello ha torto e vuol ragione;
Cavalieri, Don Magnifico, entrando con Clorinda        e non temere una schiaffeggiatura?                si parlerà di me nelle gazzette!               chi vorrebbe un impieguccio;
e Tisbe sotto il braccio, ed osservando i cavalieri                                                      Questo è il tempo opportuno                    chi una cattedra ed è un ciuccio;
che partono.                                           Tisbe                                             per rimettermi in piedi. Lo sapete,            chi l’appalto delle spille,
                                                       Già già questa figliastra                         io sono indebitato.                            chi la pesca dell’anguille,
[8. Coro] 2                                            fino in chi la somiglia è a noi funesta.          Fino i stivali a tromba ho ipotecato.          ed intanto in ogni lato
                                                                                                         Ma che flusso e riflusso                       sarà zeppo e contornato
Cavalieri                                              Don Magnifico                                     avrò di memoriali! ah questo solo              di memorie e petizioni,
Ah! Della bella incognita                              Ma tu sai che tempesta                            è il paterno desìo,                            di galline, di sturioni,
l’arrivo inaspettato                                   mi piomberebbe addosso,                           che facciate il rescritto a modo mio.          di bottiglie, di broccati,
peggior assai del fulmine                              se scuopre alcun come ho dilapidato               C’intenderem fra noi:                          di candele e marinati,
per certe ninfe è stato.                               il patrimonio suo! Per abbigliarvi,               viscere mie, mi raccomando a voi.              di ciambelle e pasticcetti,
La guardano e tarroccano,                              al verde l’ho ridotta. È diventata                                                               di canditi e di confetti,
sorridono, ma fremono.                                 un vero sacco d’ossa. Ah se si scopre,            [9. Aria]                                      di piastroni, di dobloni,
Hanno una lima in core                                 avrei trovato il resto del Carlino.                                                              di vaniglia e di caffè.
che a consumar le va.                                                                                    Sia qualunque delle figlie
                                                                                                                                                        Basta basta, non portate:
Guardate ! Già regnavano.                              Clorinda                                          che fra poco andrà sul trono,
                                                                                                                                                        terminate: ve n’andate?
Ci ho gusto. Ah! ah! ah!…                              (con aria di mistero)                             ah! non lasci in abbandono
                                                                                                                                                        basta basta, in carità!
(Partono deridendole.)                                 E paventar potete a noi vicino?                   un magnifico papà.
                                                                                                                                                        Serro l’uscio a catenaccio.
                                                                                                         Già mi par che questo e quello,
                                                                                                                                                        importuni, seccatori,
[Recitativo]                                           Don Magnifico                                     conficcandomi a un cantone
                                                                                                                                                        fuori fuori, via di qua!
                                                       Vi son buone speranze?                            e cavandosi il cappello,
                                                                                                                                                        (Parte.)
Don Magnifico                                                                                            incominci: «Sor barone,
(in collera caricata)                                  Clorinda                                          alla figlia sua reale
                                                                                                                                                        [Recitativo]
Mi par che quei birbanti                                                          Eh! niente niente!     porterebbe un memoriale?»
ridessero di noi sotto cappotto.                       Posso dir ch’è certezza.                          Prende poi la cioccolata,
                                                                                                                                                        Tisbe
Corpo del mosto cotto!                                                                                   e una doppia ben coniata
                                                                                                                                                        (accostandosi in confidenza)
Fo un cavaliericidio.                                  Clorinda                                          faccia intanto scivolar.
                                                                                                                                                        Di’: sogni ancor che il principe
                                                                                Io quasi quasi           Io rispondo: eh sì, vedremo.
                                                                                                                                                        vada pensando a te?
Tisbe                                                  potrei dar delle cariche.                         Già è di peso? Parleremo.
Papà, non v’inquietate.                                                                                  Da palazzo può passar.
                                                                                                                                                        Clorinda
                                                       Tisbe                                             Mi rivolto: è vezzosetta
                                                                                                                                                                             Me lo domandi?
Don Magnifico                                                                  In segreto                tutta odori e tutta unguenti,
(passeggiando)                                         m’ha detto: «Anima mia».                          mi s’inchina una scuffietta
                                                                                                                                                        Tisbe
                        Ho nella testa                 Ha fatto un gran sospiro, è andato via.           fra sospiri e complimenti:
                                                                                                                                                        Serva di Vostr’Altezza.
quattro mila pensieri. Ci mancava                                                                        (voce naturale)
quella madama anonima.                                 Clorinda                                          Baroncino! Si ricordi
                                                                                                                                                        Clorinda
                                                       Un sospiro cos’è? Quando mi vede,                 quell’affare.
                                                                                                                                                                              A’ suoi comandi.
Clorinda                                               subito ride.                                      (voce naturale)
                                                                                                                                                        (Partono, scostandosi e complimentandosi
                            E credete                                                                                  E già m’intende;
                                                                                                                                                        ironicamente.)
che del Principe il core ci contrasti?                 Don Magnifico                                     senza argento parla ai sordi.
Somiglia Cenerentola, e vi basti.                      (riflettendo e guardando ora l’una ora l’altra)   La manina alquanto stende,
                                                                   Ah! dunque                            fa una piastra sdrucciolar.
                                                                                                                                                        Scena seconda
Don Magnifico                                          qui sospira, e qui ride.                          Io galante: occhietti bei!
                                                                                                                                                        Don Ramiro, indi Cenerentola fuggendo da
Somiglia tanto e tanto                                                                                   Ah! per voi che non farei!
                                                                                                                                                        Dandini, poi Alidoro in disparte.
che son due goccie d’acqua, e quando a pranzo          Clorinda                                          Io vi voglio contentar!
faceva un certo verso con la bocca,                    Dite, papà barone,
                                                                                                                                                        Don Ramiro
brontolavo fra me: per bacco, è lei.                   voi che avete un gran testone,                    Mi risveglio a mezzo giorno:
                                                                                                                                                        Ah! Questa bella incognita
Ma come dagli Ebrei                                    qual è il vostro pensier: ditelo schietto.        suono appena il campanello,

                                                  24                                                                                                   25
con quella somiglianza all’infelice,            Cenerentola                                         si vuoti il mio palazzo.                          Don Magnifico
che mi colpì stamane,                           Mio fasto è la virtù, ricchezza è amore.            (chiamando i seguaci che entrano)                 (entra premuroso)
mi va destando in petto                                                                                                      Olà miei fidi,           Scusi la mia premura...
certa ignota premura... Anche Dandini           Don Ramiro                                          sia pronto il nostro cocchio, e fra momenti...    ma quelle due ragazze
ne sembra innamorato.                           Dunque saresti mia?                                 così potessi aver l’ali dei venti.                stan con la febbre a freddo. Si potrebbe
Eccoli: udirli or qui potrò celato.                                                                                                                   sollecitar la scelta?
(Si nasconde.)                                  Cenerentola                                         [Aria]
                                                Piano, tu devi pria                                                                                   Dandini
Dandini                                         ricercarmi, conoscermi, vedermi,                    Sì, ritrovarla io giuro.                                                È fatta, amico.
Ma non fuggir, per bacco! quattro volte         esaminar la mia fortuna.                            Amor, amor mi muove:
mi hai fatto misurar la galleria.                                                                   se fosse in grembo a Giove,                       Don Magnifico
                                                Don Ramiro                                          io la ritroverò.                                  (con sorpresa)
Cenerentola                                                                Io teco,                                                                   È fatta! ah! per pietà! dite, parlate:
O mutate linguaggio, o vado via.                cara, verrò volando.                                (Contempla lo smaniglio.)
                                                                                                                                                      È fatta!…
                                                                                                    Pegno adorato e caro
                                                                                                                                                      (con sorpresa, in ginocchio)
Dandini                                         Cenerentola                                         che mi lusinghi almeno,
                                                                                                                                                                e i miei germogli...
Ma che? Il parlar d’amore                       Fermati: non seguirmi. Io tel comando.              ah come al labbro, al seno,
                                                                                                                                                      in queste stanze a vegetar verranno?
è forse una stoccata!                                                                               come ti stringerò!
                                                Don Ramiro
                                                                                                                                                      Dandini
Cenerentola                                     E come dunque?                                      Seguaci
                                                                                                                                                      (alzandolo)
Ma io d’un altro sono innamorata!                                                                   Oh! qual tumulto ha in seno
                                                                                                                                                      Tutti poi lo sapranno:
                                                Cenerentola                                         comprenderlo non so.
                                                                                                                                                      per ora è un gran segreto.
Dandini                                         (Gli dà un smaniglio.)
E me lo dici in faccia?                                            Tieni.                           Don Ramiro e seguaci
                                                                                                                                                      Don Magnifico
                                                Cercami; e alla mia destra                          Noi voleremo, domanderemo,
                                                                                                                                                                                  E quale, e quale?
Cenerentola                                     il compagno vedrai.                                 ricercheremo, ritroveremo.
                                                                                                                                                      Clorindina o Tisbetta?
                     Ah! mio signore,           E allor... Se non ti spiaccio... allor m’avrai.     Dolce speranza, freddo timore
deh! non andate in collera                      (Parte; momento di silenzio)                        dentro al mio/suo cuore stanno a pugnar.
                                                                                                                                                      Dandini
col mio labbro sincero.                                                                             Amore, amore m’hai/l’hai da guidar.
                                                Don Ramiro                                                                                            Non giudicate in fretta.
                                                                                                    (Don Ramiro parte con i seguaci.)
Dandini                                         Dandini, che ne dici?
                          Ed ami?                                                                                                                     Don Magnifico
                                                Dandini                                                                                               Lo dica ad un papà.
                                                                                                    Scena terza
Cenerentola                                     Eh! dico che da principe                            Dandini, Alidoro; indi Don Magnifico.
                                Scusi...        sono passato a far da testimonio.                                                                     Dandini
                                                                                                                                                      Ma silenzio.
                                                                                                    [Recitativo]
Dandini                                         [10. Recitativo ed Aria]
Ed ami?                                                                                                                                               Don Magnifico
                                                                                                    Alidoro
                                                Don Ramiro                                                                                                      Si sa; via, dica presto.
                                                                                                    (La notte è omai vicina.
Cenerentola                                     «E allor... se non ti spiaccio... allor m’avrai.»   Col favor delle tenebre
      Il suo scudiero.                          Quali enigmi son questi?                                                                              Dandini
                                                                                                    rovesciandosi ad arte la carrozza
                                                (Scopre Alidoro)                                                                                      (andando ad osservare)
                                                                                                    presso la casa del baron, potrei...
Don Ramiro                                                                  Ah! mio sapiente                                                          Non ci ode alcuno.
                                                                                                    Son vicini alla meta i desir miei.)
(palesandosi)                                   venerato maestro, il cor m’ingombra                 (Parte frettoloso.)
Oh gioia! anima mia!                            misterioso amor.                                                                                      Don Magnifico
                                                Che far degg’io?                                                                                                       In aria
                                                                                                    Dandini
Alidoro                                                                                                                                               non si vede una mosca.
                                                                                                    (passeggiando)
(mostrando il suo contento)                     Alidoro
                                                                                                    Ma dunque io sono un ex? Dal tutto al niente
                    (Va a meraviglia!)                            Quel che consiglia il core.                                                         Dandini
                                                                                                    precipito in un tratto?
                                                                                                                                                                               È un certo arcano
Don Ramiro                                                                                          Veramente ci ho fatto
                                                Don Ramiro                                                                                            che farà sbalordir.
Ma il grado e la ricchezza                                                                          una bella figura!
                                                (a Dandini)
non seduce il tuo core?                         Principe non sei più: di tante sciocche

                                           26                                                                                                        27
Don Magnifico                                  Dandini                               il vero principe         che d’alto in basso
(smaniando)                                    Uomo saggio e stagionato              mi renda conto.          piombar lo fa.
                      Sto sulle spine.         sempre meglio ci consiglia.                                    Vostra Eccellenza
                                               Se sposassi una sua figlia,           Dandini                  abbia prudenza:
Dandini                                        come mai l’ho da trattar?             Oh non s’incomodi        se vuol rasoio,
(annoiato, portando una sedia)                                                       non farà niente.         sapone e pettine,
Poniamoci a sedere.                            Don Magnifico                         Ma parta subito          saprò arricciarla,
                                               (Consiglier son già stampato.)        immantinente.            sbarbificarla…
Don Magnifico                                  Ma che eccesso di clemenza!                                    ah ah! guardatelo,
Presto, per carità.                            Mi stia dunque Sua Eccellenza...      Don Magnifico            l’allocco è là.
                                               bestia!.. Altezza, ad ascoltar.       Non partirò.             (Partono.)
Dandini                                        Abbia sempre pronti in sala
                  Voi sentirete                trenta servi in piena gala,           Dandini
un caso assai bizzarro.                        cento sedici cavalli,                 Lei partirà.             [Recitativo]
                                               duchi, conti, marescialli,
Don Magnifico                                  a dozzine convitati,                  Don Magnifico            Scena quarta
                           (Che volesse        pranzi sempre coi gelati,             Sono un barone.          Alidoro solo.
maritarsi con me!)                             poi carrozze, poi bombè.
                                                                                     Dandini
                                                                                                              Alidoro
                                                                                     Pronto è il bastone.
Dandini                                        Dandini                                                        Mi seconda il destino. Amor pietoso
                       Mi raccomando.          Vi rispondo senza arcani                                       favorisce il disegno. Anche la notte
                                                                                     Don Magnifico
                                               che noi siamo assai lontani.                                   procellosa ed oscura
                                                                                     Ci rivedremo.
Don Magnifico                                  Io non uso far de’ pranzi,                                     rende più natural quest’avventura.
(con smania che cresce)                        mangio sempre degli avanzi,           Dandini                  La carrozza già è in pronto; ov’è Dandini?
Ma si lasci servir.                            non m’accosto a’ gran signori,        Ci parleremo.            Seco lo vuol nel suo vïaggio. Oh come
                                               tratto sempre servitori,                                       indocile s’è fatto ed impaziente!
Dandini                                        me ne vado sempre a piè.              Don Magnifico            Che lo pizzica amor segno evidente.
                Sia sigillato                                                        Non partirò.             (Entra.)
quanto ora udrete dalla bocca mia.             Don Magnifico
                                               Mi corbella?                          Dandini
Don Magnifico                                                                        Lei partirà.             [12. Canzone]
Io tengo in corpo una segreteria.              Dandini                               Pronto è il bastone,
                                                           Gliel prometto.           lei partirà.             Scena quinta
[11. Duetto]                                                                                                  Sala terrena con camino in casa di Don
                                               Don Magnifico                         Don Magnifico            Magnifico.
Dandini                                        Questo dunque?                        Non partirò.             (Cenerentola nel solito abito accanto al fuoco.)
Un segreto d’importanza,
                                                                                     Tengo nel cerebro
un arcano interessante                         Dandini                                                        Cenerentola
                                                                                     un contrabbasso
io vi devo palesar.                                               È un romanzetto.                            Una volta c’era un re,
                                                                                     che basso basso
È una cosa stravagante,                        È una burla il principato,                                     che a star solo s’annoiò:
                                                                                     frullando va.
vi farà trasecolar.                            sono un uomo mascherato.                                       cerca, cerca, ritrovò;
                                                                                     Da cima a fondo,
                                               Ma venuto è il vero principe,                                  ma il volean sposare in tre.
                                                                                     poter del mondo!
Don Magnifico                                  m’ha strappata alfin la maschera,                              Cosa fa?
                                                                                     che scivolata,
Senza battere le ciglia,                       io ritorno al mio mestiere:                                    Sprezza il fasto e la beltà.
                                                                                     che gran cascata!
senza manco trarre il fiato                    son Dandini il cameriere:                                      E alla fin sceglie per sé
                                                                                     Eccolo eccolo
io mi pongo ad ascoltar.                       rifar letti, spazzar abiti                                     l’innocenza e la bontà,
                                                                                     tutti diranno
Starò qui petrificato                          far la barba, e pettinar.                                      la la la là
                                                                                     mi burleranno
ogni sillaba a contar.                                                                                        li li li lì
                                                                                     per la città.
                                               Don Magnifico                                                  la la la là!
Dandini                                        Far la barba, e pettinar…
                                                                                     Dandini                  [Recitativo]
(Oh! che imbroglio! che disdetta!
                                               Di quest’ingiuria,                    Povero diavolo!
Non so come cominciar.)                                                                                       (guarda lo smaniglio)
                                               di quest’affronto                     è un gran sconquasso,

                                          28                                                                 29
Quanto sei caro! e quello                          Don Magnifico                                     Don Magnifico                                         Don Magnifico
cui dato ho il tuo compagno,                       Altro che temporale!                              Che dice! Si figuri! mio padrone.                     (volendo interompere Don Ramiro)
è più caro di te. Quel signor principe             Un fulmine vorrei                                 (alle figlie)                                         Ma...
che pretendea con quelle smorfie? Oh bella!        che incenerisse il camerier...                    (Eh non senza perché venuto è qua.
Io non bado a’ ricami, ed amo solo                                                                   La sposa, figlie mie, fra voi sarà.)                  Don Ramiro
bel volto e cor sincero,                           Cenerentola                                       Ehi, presto, Cenerentola,                                 Tacete!
e do la preferenza al suo scudiero.                                               Ma dite,           Porta la sedia nobile.
Le mie sorelle intanto... ma che occhiate!         Cosa è accaduto? avete                                                                                  Don Magnifico
parean stralunate!                                 qualche segreta pena?                             Don Ramiro                                                        Addio cervello!
(S’ode bussare fortemente, ed apre)                                                                  No, no: pochi minuti! Altra carrozza                  (come sopra)
                    Qual rumore!                   Don Magnifico                                     pronta ritornerà.                                     Se…
(Uh? chi vedo! che ceffi!) Di ritorno!             (con impeto)                                                                                            (Prende a sé Don Ramiro e Dandini.)
Non credea che tornasse avanti giorno.             Sciocca! va’ là, va’ a preparar la cena.          Don Magnifico
                                                                                                                        Ma che! gli pare!                  Don Ramiro, Dandini
                                                   Cenerentola                                                                                                Silenzio.
Scena sesta                                        Vado sì, vado. (Ah! che cattivo umore!)           Clorinda
Don Magnifico, Clorinda, Tisbe e detta.            Ah! lo scudiere mio mi sta nel core.              (con premura verso le quinte)                         Tutti
                                                   (Parte.)                                          Ti sbriga, Cenerentola.                                             Che sarà!
Clorinda                                                                                                                                                   Questo è un nodo avviluppato,
(entrando, accennando Cenerentola)                                                                                                                         questo è un gruppo rintrecciato,
(Ma! ve l’avevo detto...)                          [13. Temporale]                                   Scena ottava                                          chi sviluppa più inviluppa,
                                                                                                     Cenerentola recando una sedia nobile a Dandini,       chi più sgruppa, più raggruppa;
Don Magnifico                                      Scena settima                                     che crede il Principe.                                ed intanto la mia testa
Ma cospetto! cospetto !                            Don Magnifico, Tisbe, Clorinda, indi Don Ramiro                                                         vola, vola e poi s’arresta,
Similissime sono affatto affatto.                  da Principe e Dandini.                            Cenerentola                                           vo tenton per l’aria oscura,
Quella è l’original, questa è il ritratto.                                                           Son qui.                                              e comincio a delirar.
Hai fatto tutto?                                   [Recitativo]
                                                                                                     Don Magnifico                                         Clorinda
Cenerentola                                        Dandini                                                 Dalla al Principe, bestia, eccolo lì.           (strappando Cenerentola con violenza dal suo
                Tutto.                             Scusate, amici!                                                                                         sbalordimento)
Perché quel ceffo brutto                           La carrozza del principe                          Cenerentola                                           Donna sciocca! Alma di fango,
voi mi fate così?                                  ribaltò...                                        (sorpresa riconoscendo per Principe Don               cosa cerchi? che pretendi?
                                                   (riconoscendo Don Magnifico)                      Ramiro, si pone le mani sul volto, e vuol fuggire)    Fra noi gente d’alto rango
Don Magnifico                                                 Ma chi vedo?                           Questo! Ah che vedo! Principe!                        l’arrestarsi è inciviltà.
                Perché, perché...
per una certa strega                               Don Magnifico                                     Don Ramiro                                            Don Magnifico
che rassomiglia a te...                                                    Uh! Siete voi!                                           T’arresta.             (come sopra, da un’altra parte)
                                                   Ma il Principe dov’è?                             Che! Lo smaniglio!… è lei! che gioia è questa!        Serva audace! E chi t’insegna
Clorinda                                                                                                                                                   di star qui fra tanti eroi?
                                                                                                     [14. Sestetto]
                         Su le tue spalle          Dandini                                                                                                 Va’ in cucina, serva indegna,
quasi mi sfogherei.                                (accennando Don Ramiro)                           Siete voi?                                            non tornar mai più di qua.
                                                                     Lo conoscete!
Cenerentola                                                                                          Cenerentola                                           Don Ramiro
                    Povere spalle,                 Don Magnifico                                     (osservando il vestito del principe)                  (frapponendosi con impeto)
cosa ci hanno che far?                             (rimanendo sorpreso)                                       Voi prence siete?                            Alme vili ! invan tentate
(Cominciano lampi e tuoni, indi si sente il        Lo scudiero? Ih! guardate.                                                                              insultar colei che adoro;
rovesciarsi di una carrozza.)                                                                        Clorinda, Tisbe                                       alme vili! paventate!
                                                   Don Ramiro                                        (fra loro, attonite)                                  il mio fulmine cadrà.
Tisbe                                              Signore, perdonate                                Qual sorpresa!
                    Oh fa mal tempo!               se una combinazione...                                                                                  Dandini
Minaccia un temporale.                                                                               Dandini                                               Già sapea che la commedia
                                                                                                                      Il caso è bello!                     si cangiava al second’atto:

                                              30                                                                                                          31
ecco aperta la tragedia,                          Don Ramiro                                         Io felice! oh qual evento!                   Alidoro
me la godo in verità.                             Lo giuro… mia sarà.                                È un inganno! ah! se mi desto!                                          Il bivio è questo.
                                                                                                     Che improvviso cangiamento!                  o terminar fra la miseria i giorni,
Clorinda, Tisbe                                   Don Magnifico                                      Sta in tempesta il mio cervello,             o curve a piè del trono
Son di gelo.                                      Ma fra i rampolli miei,                            posso appena respirar.                       Implorar grazia ed impetrar perdono.
                                                  mi pare a creder mio...                                                                         Nel vicin atrio io stesso,
Don Magnifico                                                                                        Don Ramiro, Dandini                          presago dell’evento,
         Son di stucco.                           Don Ramiro                                         Vieni, vieni… Amor ti guida                  la festa nuziale ho preparata.
                                                  (con aria di disprezzo, contraffacendolo)          a regnar e a trïonfar.                       Questo, questo è il momento.
Don Ramiro                                        Per loro non son io.                               (Don Ramiro trae seco Cenerentola, ed è
(Diventato è un mamalucco.)                       Ho l’anima plebea,                                 seguito da Dandini e da Don Magnifico.)      Clorinda
                                                  ho l’aria dozzinale.                                                                            Abbassarmi con lei! Son disperata!
Clorinda, Tisbe, Don Magnifico
                                                                                                                                                  [15. Aria]
Ma una serva...                                   Dandini                                            [Recitativo]
                                                  Alfine sul bracciale                                                                            Sventurata! mi credea
Don Ramiro                                        ecco il pallon tornò;                              Scena nona                                   comandar seduta in trono.
(facendo una mossa terribile)                     e il giocator maestro                              Tisbe, Clorinda, indi Alidoro.               Son lasciata in abbandono
                 Olà tacete!                      in aria il ribalzò.                                                                             senza un’ombra di pietà.
L’ira mia più fren non ha!                                                                           Tisbe                                        Ma che serve! tanto fa:
                                                  Don Ramiro                                         Dunque noi siam burlate?                     sono alfine giovinetta;
Cenerentola                                       (tenendo con dolce violenza Cenerentola)                                                        capitar potrà il merlotto,
(in ginocchio a Don Ramiro, che la rialza)        Vieni a regnar: lo impongo.                        Clorinda                                     vo’ pelarlo in fretta in fretta,
Ah! signor, s’è ver che in petto                                                                                                  Dalla rabbia    e scappar non mi potrà.
qualche amor per me serbate,                      Cenerentola                                        io non vedo più lume.                        Un marito, crederei,
compatite, perdonate,                             (Volendo baciar la mano a Don Magnifico ed                                                      alla fin non mancherà.
e trionfi la bontà.                               abbracciare le sorelle, è rigettata con impeto.)   Tisbe                                        (Parte.)
                                                  Su questa mano almeno;                             Mi pare di sognar; la Cenerentola...
Don Ramiro, Dandini                               e prima a questo seno...                                                                        [Recitativo]
(a Don Magnifico e le figlie)                                                                        Alidoro
Quelle lagrime mirate:                            Don Magnifico                                      (entrando)                                   Alidoro
qual candore, qual bontà!                         Ti scosta!                                         Principessa sarà.                            La pillola è un po’ dura:
                                                                                                                                                  ma inghiottirla dovrà; non v’è rimedio.
Clorinda, Tisbe, Don Magnifico                    Clorinda, Tisbe, Don Magnifico                     Clorinda                                     E voi, cosa pensate?
(con disprezzo)                                             Ti allontana!                            Chi siete?
Ah! l’ipocrita guardate!                                                                                                                          Tisbe
oh che bile/rabbia che mi fa.                     Don Ramiro                                         Alidoro                                                             Cosa penso?
                                                  Perfida gente insana!                              (con alterigia)                              Mi accomodo alla sorte:
Don Magnifico                                     Io vi farò tremar.                                            Io vi cercai la carità.           se mi umilio, alla fin non vado a morte.
Ma in somma delle somme,                                                                             Voi mi scacciaste. E l’Angiolina, quella     (Parte.)
Altezza, cosa vuole?                              Gli altri                                          che non fu sorda ai miseri,
                                                  (meno Cenerentola)                                 che voi teneste come vile ancella,           Alidoro
Don Ramiro                                        Quello brontola e borbotta,                        fra la cenere e i cenci,                     Giusto ciel! ti ringrazio! I voti miei
Piano: non più parole.                            questo strepita e s’adira,                         or salirà sul trono. Il padre vostro         non han più che sperar. L’orgoglio è oppresso.
(Prende per mano Cenerentola.)                    quello freme, questo fiotta,                       gli è debitor d’immense somme. Tutta         Sarà felice il caro alunno. In trono
Questa sarà mia sposa.                            chi minaccia, chi sospira;                         si mangiò la sua dote. E forse forse         trionfa la bontà. Contento io sono.
                                                  va a finir che a’ Pazzarelli 3                     questa reliquia di palazzo, questi           (Esce.)
Clorinda, Tisbe                                   ci dovranno trascinar.                             non troppo ricchi mobili, saranno
Ah! ah! dirà per ridere.                                                                             posti al pubblico incanto.
                                                  Cenerentola                                                                                     Scena ultima
Clorinda, Tisbe, Don Magnifico                    (passeggiando incerta, e riflettendo ed            Tisbe                                        All’alzarsi della tenda scorgesi un atrio con
(a Cenerentola)                                   abbandonandosi a vari sentimenti)                  Che fia di noi, frattanto?                   festoni di fiori illuminato, e nel cui fondo su
Non vedi che ti burlano?                          Dove son? che incanto è questo?

                                             32                                                                                                  33
piccola base siedono in due ricche sedie Don             ma per soave incanto,                    APPENDICE                                            rapirai tutti i cuori.
Ramiro, e Cenerentola in abito ricco; a destra           dell’età mia nel fiore,                                                                       Vien meco e non temer:
in piedi Dandini, dame e cavalieri intorno. In un        come un baleno rapido                    Scena scritta da Ferretti e musicata da Rossini      per te dall’alto m’ispira un Nume
angolo Don Magnifico, confuso, con gli occhi             la sorte mia cangiò.                     per il basso Gioacchino Moncada nel 1821             a cui non crolla il trono.
fitti in terra. Indi Alidoro, Clorinda e Tisbe,                                                   (Teatro Argentina, Roma).                            E se dubiti ancor, mira chi sono!
                                                         (a Don Magnifico e sorelle)
mortificate, coprendosi il volto.
                                                         No no, tergete il ciglio,                                                                     Là del ciel nell’arcano profondo,
                                                                                                  [Atto primo - 6a. Scena ed Aria]
                                                         perché tremar, perché?                                                                        del poter sull’altissimo trono
[16. Finale secondo - Coro e Scena]
                                                         A questo sen volate:                                                                          veglia un Nume, signore del mondo,
                                                                                                  Scena settima
                                                         figlia, sorella, amica                                                                        al cui piè basso mormora il tuono.
Dame e Cavalieri                                                                                  Alidoro, indi Cenerentola.
                                                         (abbracciandole)                                                                              Tutto sa, tutto vede, e non lascia
Della fortuna instabile                                                                           (Dopo qualche momento di silenzio entra
                                                         tutto trovate in me.                                                                          nell’ambascia perir la bontà.
la revolubil ruota                                                                                Alidoro, in abito da pellegrino, con gli abiti da
                                                                                                                                                       Fra la cenere, il pianto, l’affanno,
mentre ne giunge al vertice                                                                       filosofo sotto; indi Cenerentola.)
                                                         Tutti                                                                                         ei ti vede, o fanciulla innocente,
per te s’arresta immota:
                                                         (meno Cenerentola)                                                                            e cangiando il tuo stato tiranno
cadde l’orgoglio in polvere,                                                                      Alidoro
                                                         M’intenerisce e m’agita,                                                                      fra l’orror vibra un lampo fulgente.
trïonfa la bontà.                                                                                 Sì, tutto cangerà.
                                                         è un Nume agli occhi miei.                                                                    No, no, no, non temer.
                                                                                                  Quel folle orgoglio poca polve sarà,
                                                                                                                                                       Si è cambiata la scena:
[Recitativo]                                                                                      gioco del vento.
                                                         Cenerentola                                                                                   la tua pena cangiando già va.
                                                                                                  E al tenero lamento
                                                         Padre... sposo... amico... oh istante!
Don Ramiro                                                                                        succederà il sorriso.                                Un crescente mormorio
(scuotendo Cenerentola)                                                                           (Chiama verso la camera di Cenerentola.)             non ti sembra d’ascoltar?..
                                                         Tutti
Sposa...                                                                                          Figlia... Figlia...                                  Ah sta’ lieta: è il cocchio mio
                                                         (come sopra)
                                                                                                                                                       su cui voli a trionfar!
                                                         Degna del tron tu sei,
Cenerentola                                                                                       Cenerentola                                          Tu mi guardi… ti confondi...
                                                         ma è poco un trono a te.
(stupida per la gioia)                                                                            (esce e rimane sorpresa)                             Ehi ragazza, non rispondi?
                                                         È un Nume.
         Signor, perdona                                                                          Figlia voi mi chiamate? Oh questa è bella!           Sconcertata è la tua testa
la tenera incertezza                                                                              il padrigno barone non vuole essermi padre…          e rimbalza qua e là,
                                                         Cenerentola
che mi confonde ancor. Poch’anzi, il sai,                                                         e voi... per altro,                                  come nave in gran tempesta
                                                         Non più mesta accanto al foco
fra la cenere immonda...                                                                          guardando i stracci vostri e i stracci miei,         che di sotto in su sen va.
                                                         sarò sola a gorgheggiar.
ed or sul trono... e un serto mi circonda.                                                        degna d’un padre tal figlia sarei.                   Ma già il nembo è terminato,
                                                         Ah fu un lampo, un sogno, un gioco
                                                         il mio lungo palpitar.                                                                        scintillò serenità.
Don Magnifico                                                                                     Alidoro                                              Il destino s’è cangiato:
(corre in ginocchio)                                                                              Taci, figlia, e vien meco.                           l’innocenza brillerà.
                                                         Dame e Cavalieri
Altezza... a voi si prostra.                                                                                                                           (Prende Cenerentola per mano, e seco la
                                                         Tutto cangia a poco a poco,
                                                                                                  Cenerentola                                          conduce.)
                                                         cessa alfin di sospirar.
Cenerentola                                                                                                                    Teco, e dove?
                                                         (Ensemble.)
Né mai m’udrò chiamar la figlia vostra?
                                                                                                  Alidoro
Don Ramiro                                                                                        Del principe al festino.
(accennando le sorelle)
Quelle orgogliose...                                                                              Cenerentola
                                                                                                  Ma dimmi, pellegrino:
Cenerentola                                                                                       perché t’ho data poca colazione,
                     Ah, prence,                                                                  tu mi vieni a burlar?
io cado ai vostri piè. Le antiche ingiurie                                                        Va’ via... va’ via! Voglio serrar la porta...
mi svanir dalla mente.                                                                            possono entrar de’ ladri
Sul trono io salgo, e voglio                                                                      e allora, allora starei fresca davvero.
starvi maggior del trono,
e sarà mia vendetta il lor perdono.                                                               Alidoro
                                                                                                  No! sublima il pensiero!                             1
                                                                                                                                                         Si tratta di un manicomio romano.
Nacqui all’affanno, al pianto;
                                                                                                  Tutto cangiò per te!                                 2
                                                                                                                                                         Di Luga Agolini.
soffrì tacendo il core;
                                                                                                  Calpesterai men che fango i tesori,                  3
                                                                                                                                                         Manicomio napoletano.

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