CATALOGO PRODUZIONI 2020-2021 - Aida Studio
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TEATRO-MUSICA TEATRO-MUSICA | CONCERTI 3 66/67 Un concertato di Alessio Boni e Omar Pedrini Un progetto musicale nato dall’unione artistica tra Alessio Boni e Omar Pedrini. Un susseguirsi in scena di musica, visuals, recitato e cantato che coinvolge il pubblico con lo scopo di trasmettere la poeticità dei testi di alcuni brani che dagli anni ’60 ad oggi hanno fatto la storia della musica ARTISTI Un concertato di Alessio Boni e Omar Pedrini Stefano Malchiodi, batteria Mirco Pantano, basso Carlo Poddighe, tastiere testi a cura di Alessio Boni e Nina Verdelli Questo è uno spettacolo che nasce da un’amicizia e da una serie di coincidenze. A dividere me e Omar Pedrini è solo un anno (io sono del 1966, lui del 1967, da qui il titolo) Ci siamo scambiati i sogni: io, da piccolo, avrei voluto fare la rockstar, Omar l’attore. Forse i nostri desideri incompiuti ci hanno dato la spinta per creare questo spettacolo. Cresciuti con gli stessi riferimenti musicali, siamo entrambi convinti che alcune canzoni siano poesie. Poesie spesso perdute, perché i testi sono per la maggior parte in inglese e non tutti li comprendono. Lo scopo di questo Concertato è di raccontare il contesto, spiegare il testo di una canzone, per poi farlo apprezzare a pieno con musica e canto. L’augurio è che capendo di più, si gusti di più. Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 4 ADRIANO GIANNINI in LO STRANIERO reading musicale tratto da Lo straniero di CAMUS Meursault è un terribile innocente: straniero alla società ed anche a se stesso. ARTISTI Adriano Giannini, voce recitante musiche a cura di Massimo Moriconi, contrabbasso e basso elettrico adattamento del testo a cura di Andrea Tavani e Elena Marazzita ideazione di Elena Marazzita Pubblicato nel 1942, “Lo straniero” è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Rileggere Lo straniero di Albert Camus è una esperienza straniante: la domanda che affiora quasi a ogni pagina è se siamo in Algeria tre quarti di secolo fa, o oggi nelle nostre strade, nelle nostre case, nella nostra città. Il protagonista, Meursault, è un individuo che appare come tutti, un lavoro che gli occupa molto tempo e lo tedia, una casa, una madre in un ospizio, una vita affetta da abitudini che hanno trovato la pace in loro stesse. Nessun moto di ribellione, nessun guizzo di cambiamento, nessun interesse per il mondo, nessuna voglia di fuga in Meursault, ma una quieta accettazione dell’ordinarietà. Non solo, una continua ricerca di conferma di questa ordinarietà, non si può dire di certo un desiderio ma una tendenza piuttosto passiva a far sì che nulla cambi, e se qualcosa cambia che presto si riassesti una abitudine che garantisca apatia e indifferenza. Come scrisse Sartre in fin dei conti Meursault “è uno dei terribili innocenti” : è l’uomo che non vuole giustificarsi e per questo gli si preferisce l’idea che ci si fa di lui e non quello che lui è. E la società che emerge durante i processi e si rivela molto simile alla attuale quando si tratta di giudicare la persona che agisce secondo proprie spinte, per sostituirgli una apparenza fittizia creata con l’idea che gli altri hanno di lui. Meursault non è solamente straniero alla società ma anche a se stesso. Nel 1957 Albert Camus vince il Nobel perché “La sua opera mette in luce i problemi presenti ai giorni nostri alla coscienza degli uomini”. Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino Visconti ha tratto nel 1967 l’omonimo film con Marcello Mastroianni. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA | JAZZ 5 ADRIANO GIANNINI in IL GRANDE GATSBY con Nico Gori Swing 10tet Lo spettacolo dà doppia parola a Nick Carraway - il narratore guida dell’intramontabile romanzo di Francis Scott Fitzgerald pubblicato nel 1925 e considerato il “manifesto” degli Stati Uniti degli anni ‘20 - e alla figura, misteriosa e ambigua di Jay Gatsby, un self made man ossessionato dalla figura dell’amata Daisy, e che rappresenta i miti e le contraddizioni del “sogno americano”. ARTISTI Adriano Giannini, voce recitante con Nico Gori Swing 10tet musiche a cura di Nico Gori testo a cura di Tommaso Mattei ideazione di Elena Marazzita Il Nico Gori Swing 10tet che presenta un repertorio formato da brani della tradizione delle storiche big band, di autori come Benny Goodman e Count Basie e brani originali dello stesso Gori, sempre ispirati alla tradizione swing degli anni ’30. Prestigiose le loro collaborazioni nei concerti dal vivo: Renzo Arbore, Stefano Bollani, Rossana Casale, Bosso, loro special guest nel concerto del febbraio 2017 al Museo Piaggio. Seppur con un organico ridotto rispetto alla big band classica, gli arrangiamenti, il sound ricercato e la scelta del repertorio sono volti a recuperare quel rapporto tra musica, spettacolo e ballo proprio delle grandi orchestre jazz di quegli anni. Anni Venti. New York. Siamo nell’età del jazz, del proibizionismo, dei nuovi ricchi, della finanza, dell’emancipazione, dell’America che sta fondando il suo mito distruggendo tutti gli altri. La storia è quella di Jay Gatsby che vuole ad ogni costo riconquistare Daisy Fay ed ogni sua azione è tesa a quell’unico scopo: l’enorme casa comprata a West Egg (toponimo inventato da F. S. Fitzgerald per Long Island) sulla sponda opposta esattamente di fronte alla casa di Daisy, le lussuose feste, tutto per riconquistare la sua adorata che nel frattempo ha sposato il ricco Tom Buchanan. Oltre l’amore nel romanzo si indagano ben altri sentimenti, ben altre emozioni che dipingono e definiscono a pieno i personaggi dell’America che sta crescendo. La mancanza di affetti autentici, la solitudine, l’incomunicabilità e l’indifferenza. Alle sensazionali feste di Gatsby nessuno parla, nessuno si conosce, tutti sono entusiasti di incontrare gente sconosciuta; nessuno è interessato davvero all’altro, nessuno conosce davvero Gastby e nessuno sembra nemmeno interessato a conoscerlo. Il celebre romanzo ha accresciuto il suo successo anche grazie alle quattro versioni cinematografiche, specialmente quella di Coppola con Robert Redford e l’ultima di Luhrmann con Di Caprio. Un’opera sulla vacuità, sull’assenza dei veri valori, degli affetti autentici, sulla solitudine, sulla noia, sul dramma del mito americano. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 6 ALESSANDRO HABER in PAGLIACCI di LEONCAVALLO Uno spettacolo unico che suggella il degno finale di una storia travolgente, che parla di amore, che si conclude con la cronaca di un omicidio passionale. ARTISTI Alessio Boni, voce recitante Oscar Bonelli, musiche dal vivo, accompagnamento con canto armonico gutturale e gregoriano strumenti di scena: duduk, setar, gambus, gong, mizmar, doholla, kalimba santur, fujara, surmandala, doppio flauto, daf, tromba tibetana, zurna, esraj, conchiglia, campana tibetana, def riqq, dan moi ronzoni, hang, sansula. adattamento e testi originali a cura di Margherita Romaniello Attraverso un’esibizione unica, un encomiabile Alessandro Haber, attore di teatro e di cinema, porta in scena la recita di “Pagliacci”, la più grande opera di Leoncavallo, finora molto probabilmente rappresentata solo alla maniera tradizionale, sui palcoscenici di tutto il mondo. In un crescendo di pathos e emozione, Haber racconta la storia di “Pagliacci” accompagnato dal suono di un trio di eccezione. Uno spettacolo unico che suggella il degno finale di una storia travolgente, che parla di amore, che si conclude con la cronaca di un omicidio passionale. Le voci di Nedda, Canio, Tonio, Beppe e Silvio animate da un Grande Haber, e l’accompagnamento dei meravigliosi temi musicali di Leoncavallo. Uno spettacolo che esce dai canoni tradizionali, un’idea originale, una contaminazione tra generi che accende i riflettori, sull’arte e sulla cultura dei nostri giorni. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 7 ALESSANDRO PREZIOSI in OTELLO DALLA PARTE DI CASSIO Immaginiamo di essere catturati nel mezzo di un triangolo amoroso di cui non siamo consapevoli. Immaginiamo qualcuno mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro comportamento a nostra insaputa. Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto né pensato. Immaginiamo di essere traditi dall’amore per la menzogna e da chi vuole la rovina di spiriti nobili. Immaginiamo di essere Cassio. ARTISTI Alessandro Preziosi, voce recitante Rebecca Woolcock, pianoforte musiche di G. Verdi e G. Rossini testo a cura di Tommaso Mattei ideazione di Elena Marazzita Otello – una delle più note opere di William Shakespeare viene messo in scena per la prima volta nel 1604 – è la tragedia della gelosia: mostro che avvelena la mente e il cuore, creato dal nulla e sul nulla; strumento che il perfido Iago utilizza per corrompere l’animo del Moro insinuando in lui il sospetto che la dolce Desdemona lo abbia tradito con il fido Cassio. La storia vive di un complesso gioco di contrasti, ambiguità, ribaltamenti: realtà e apparenza, verità e menzogna, fedeltà e odio, luce e ombra si esaltano nello scontro tra i due protagonisti maschili. Il nero Otello è il soldato ingenuo e primitivo che conosce solo l’amore incondizionato o il furore scatenato e cade nella trappola per la troppa fiducia nell’onestà degli uomini, mentre il bianco Iago rivela l’anima nera e diabolica di chi si arroga il potere di plasmare la volontà altrui per piegarla al suo disegno, pura astuzia che si compiace tenebrosamente del male. Questa è la lettura della storia a cui siamo soliti assistere. Ma… Immaginiamo di essere catturati nel mezzo di un triangolo amoroso di cui non siamo consapevoli. Immaginiamo qualcuno mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro comportamento a nostra insaputa. Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto né pensato. Immaginiamo di essere traditi dall’amore per la menzogna e da chi vuole la rovina di spiriti nobili. Immaginiamo di essere Cassio. In questo dramma di grandi sentimenti, di fulminee e cieche passioni che divampano e consumano gli individui, accompagnati dalle note di Verdi e Rossini – autori delle più note versioni operistiche dell’Otello – racconteremo “Otello: dalla parte di Cassio”. Produzione Aida Studio e Khorateatro Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 8 ALESSIO BONI in COGLI L’ATTIMO CHE FUGGE L’assoluta temporaneità del presente, del giorno, dell’attimo, unica certezza lasciata agli uomini. Orazio è sempre stato un autore moderno, apprezzato e sicuramente il più tradotto nel mondo. ARTISTI Alessio Boni, voce recitante Oscar Bonelli, musiche dal vivo, accompagnamento con canto armonico gutturale e gregoriano strumenti di scena: duduk, setar, gambus, gong, mizmar, doholla, kalimba santur, fujara, surmandala, doppio flauto, daf, tromba tibetana, zurna, esraj, conchiglia, campana tibetana, def riqq, dan moi ronzoni, hang, sansula. adattamento e testi originali a cura di Margherita Romaniello Accompagnato dal suono mistico e lisergico di oltre trenta strumenti provenienti da tutto il mondo e apparecchiati in scena su un tappeto dal musicista Oscar Bonelli, Alessio Boni interpreta il poeta latino Quinto Orazio Flacco, vissuto sotto l’impero di Augusto. Partendo dalla storia della sua vita, dall’assolata Venosa (colonia romana ai confini fra la Lucania e l’Apulia del I sec a.C), Alessio/Orazio traccia la storia della sua vita passando per la battaglia di Filippi al fianco del Cesaricida Bruto, fino all’arrivo a Roma e l’incontro con Mecenate che rimarrà a lui legato fino alla fine dei loro giorni. Attraverso i suoi versi più significativi tratti dalle Odi, le Satire, gli Epodi, le Epistole, Orazio racconta se stesso in prima persona. Dipingendo con tratto colto, ironico e non accusatorio, ma anche meditativo, malinconico e sentimentale sia la sua esistenza sia la società romana del suo tempo, i suoi legami con i potenti, con lo stesso Imperatore, le donne. Inneggiando ad una vita semplice, seppur di fatto anelando anche alla rumorosa e caotica vitalità dell’Urbe, assaporando la quiete di una cena in campagna e la genuinità di un buon vino bevuto con gli amici più cari; e ancora suggerendo il segreto di una vita senza troppe illusioni, senza il pensiero di un’esistenza ultaterrena, ma piuttosto cogliendo l’assoluta temporaneità del presente, del giorno, dell’attimo, unica certezza lasciata agli uomini. Orazio è sempre stato un autore moderno, apprezzato e sicuramente il più tradotto nel mondo. In Cogli l’attimo che fugge, complice un’esecuzione musicale suggestiva ed emozionante ad opera di Oscar Bonelli, musicista che esegue senza spartito e senza scrittura le sue musiche, lo spettatore verrà rapito in un viaggio lungo duemila anni e breve settanta minuti, dalla Lucania antica, a Roma, al Mar Mediterraneo, fra campi di battaglia, corti egiziane ( quella della sconfitta Cleopatra), circoli culturali, orti e ville di campagna. Tanti i personaggi raccontati, i caratteri tratteggiati minuziosamente e con piglio incredibilmente divertente, ironico e contemporaneo. Come non identificare la Roma augustea nella società di oggi quando si ascolta l’incontro con il pervicace Seccatore, o la moda di celebrare i cuochi come fossero filosofi e maestri di vita, o ancora il vezzo di avvicinarsi ad un bicchiere di vino con un estremo e a volte ottuso birignao. Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio da un’idea di Margherita Romaniello PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 9 ALESSIO BONI in JOYCE CHAMBER MUSIC “La musica è stata una delle grandi passioni della mia vita… Essa m’ha portato gioie e certezze ineffabili, e mi ha dato la prova che qualcos’altro esiste oltre il nulla, contro il quale sono andato sempre a sbattere, dovunque. Essa corre come un filo conduttore attraverso il labirinto di tutta la mia opera” - J. Joyce ARTISTI Alessio Boni, voce recitante I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino musiche a cura di Lorenzo Fiorentini testo a cura di Gabriele Marchesini ideazione di Elena Marazzita Lo spettacolo è legato alla figura di James Joyce, uno dei più grandi autori di narrativa del XX secolo, uno dei sommi attentatori del romanzo ottocentesco. Joyce avrebbe desiderato donarsi alla musica e al canto; aveva ereditato dal padre una voce tenorile e, per un periodo, aveva addirittura pensato di tentare la carriera di cantante ma non ebbe successo: non tutti sanno che l’autore delle pagine memorabili dell’Ulisse – per sanare le ferite della propria esistenza, vissuta tra gli stenti, prevalentemente in terra straniera – si dedicò alla letteratura quasi come “ripiego”! Grande amante di Verdi e Puccini, era amico dei tenori irlandesi John McCormack e John Sullivan, nonché convinto sostenitore della carriera di quest’ultimo. La prima opera di Joyce, una raccolta di poesie, si intitola significativamente Musica da camera. Non è dunque un caso che moltissimi compositori, da subito, abbiano dimostrato interesse per il suo repertorio verbale, con una tempestività che ha arriso a pochi autori d’avanguardia nel Novecento. Lo spettacolo è costruito sugli innumerevoli interessanti spunti musicali presenti nei suoi testi, nelle sue poesie e nella sua biografia: la musica torna in tutti i momenti nodali del suo complesso percorso esistenziale e questo progetto drammaturgico si muove proprio sulla musica, intesa come componente costante, presenza fondamentale e imprescindibile nella vita e nell’opera di Joyce. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 10 ALESSIO BONI e MARCELLO PRAYER IN CANTO DEGLI ESCLUSI concertato a due per Alda Merini “Se un poeta dona le proprie carte con l’intenzione di regalare i propri patimenti, le ansie, le sue mille anime, gli altri dovrebbero ringraziarlo perché, con gli occhi rarefatti dalla follia, sta guardando il destino anche per loro. ARTISTI Alessio Boni e Marcello Prayer, voci recitanti Dopo Pavese e Pasolini, abbiamo scelto di continuare il gioco della Poesia nella nudità scenica con Alda Merini, dove le nostre voci si alternano e s’intrecciano (come sempre) per diventarne Una, a cadenzare la ritmicità del Suoverso di forte intensità emotiva nel grumo di cantraddizioni che l’hanno abitata. Abbiamo immaginato d’ascoltare la Sua voce dettarci, come gli antichi rapsodi, il Libro di Poesia da mettere in voce: così è nata la necessità di questo altro viaggio che ora proponiamo. Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
DANTE 2021 | TEATRO-MUSICA 11 ALESSIO BONI e MARCELLO PRAYER in L’AMORE CHE MOVE IL SOLE Concertato a due per Dante Con questo concertato si attraversa la Divina Commedia ripercorrendo il viaggio iniziatico dantesco, un viaggio di perfezionamento di se stessi. ARTISTI Alessio Boni e Marcello Prayer, voci recitanti La chiave di lettura della Divina Commedia, esplicitata in modo chiaro e inequivocabile da Dante nell’ultimo verso dell’opera, è l’amore, inteso non in senso umano ma divino. Con questo concertato si attraversa la Divina Commedia ripercorrendo il viaggio iniziatico dantesco, un viaggio di perfezionamento di se stessi, alla ricerca del segreto della vita, e quindi dell’amore, che coincide con Dio “’Il primo amore”. Per il VII centenario dalla morte di Dante Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 12 AMANDA SANDRELLI in IL TANGO DEL MARINAIO Una storia di emigranti e magia, di amore ed oblio. O meglio, la storia di chi non vuole dimenticare. Di chi vuole essere un testimone a tutti i costi. ARTISTI Amanda Sandrelli, voce recitante Carmine Ioanna, fisarmonica Roberto Ballestracci, illustrazioni regia a cura di Giovanni Clementi “Il Tango del marinaio” è la storia di un padre, barbiere provetto nel Barrio (quartiere) de La Boca, e di una figlia, segnata indelebilmente dalla sorte nel fisico e nell’anima. I profumi del ciauscolo e del brodetto rimasti al di là dell’Oceano, nelle lontane Marche, a qualche mese di Bastimento… Bastimenti che continuano a scaricare sotto le arcate del Ponte di ferro, nella città delle Buone Arie, uomini e donne in cerca di fortuna. E cosa potrebbe mai fare una povera “zoppetta” marchigiana, se non innamorarsi del ragazzo, dai capelli lunghi, appena sbarcato? Un amore violento, mai rivelato, impossibile, che brucia lo stomaco ed il cuore. E Filomena, questo è il suo nome, che diventa la Bruja (la strega) del Barrio. Un secolo e più di vita trascorsa nei “sozzi vicoli” a leggere carte a zitelle dall’alito pesante e consigliare cavalli a scommettitori incalliti. Poi la Storia irrompe a scompaginare sonnacchiose abitudini e languide illusioni. E non bastano i goal di Mario Kempes o i lanci perfetti di Ardiles ad asciugare, dagli occhi delle madri, il pianto per quei figli scomparsi nei mari e nei fiumi argentini. La storia di una donna, che mai ha conosciuto l’amore, ma, nonostante tutto, continua ad aspettare il suo marinaio, nascosta dietro le persiane, per un ultimo tango sul vecchio ponte nero di ruggine. Una storia di emigranti e magia, di amore ed oblio. O meglio, la storia di chi non vuole dimenticare. Di chi vuole essere un testimone a tutti i costi. Produzione Aida Studio in collaborazione con Cronopios Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 13 ANDREA BOSCA in ORFEO Una sola clausola infatti v’era da rispettare lungo il percorso di risalita verso la luce: mai Orfeo avrebbe dovuto voltarsi per guardare Euridice seguirlo. ARTISTI Andrea Bosca, voce recitante Stefano Maffizzoni, flauto Giulio Tampalini, chitarra Bianca Melasecchi, autrice testo a cura di Bianca Melasecchi ideazione di Elena Marazzita e Stefano Maffizzoni Edizioni Curci Il mito di Orfeo viaggia da secoli tra le pagine dei più grandi scrittori, Ovidio, Rilke, Campana, Pavese.Il cantore Orfeo che persino gli inferi riuscì ad ammaliare con la sua cetra, ha continuato nel tempo a tessere incanti seducendo illustri penne, facendo sì che il suo mito divenisse tra i più famosi. Orfeo che per amore della sua Euridice, morta per la gelosia di un figlio d’Apollo che tutta la voleva per sé, scende nel buio della terra d’Averno per riportarla a casa. La regina ed il re degli inferi, commossi dal racconto di un amore grande quale fu quello tra il cantore e la sua Euridice, permisero ad Orfeo di riportarla tra i vivi. E vi sarebbe riuscito, se avesse avuto fiducia nell’ignoto. Una sola clausola infatti v’era da rispettare lungo il percorso di risalita verso la luce: mai Orfeo avrebbe dovuto voltarsi per guardare Euridice seguirlo. Ma Orfeo si voltò e la sua bella, ormai divenuta scolorita immagine di quella che era sua moglie, venne risucchiata all’indietro. Le declinazioni nelle quali il mito si è evoluto sono diverse. Con questo nostro progetto non abbiamo la pretesa di raccontar meglio, di quanto non sia stato già fatto, il mito di Orfeo, sarà lui stesso che vi accompagnerà lungo il cammino del mistero che lo vede protagonista, attraverso le diverse ed eccelse interpretazioni che grandi scrittori ne hanno tratto, cercando assieme al pubblico una via per capirne l’essenza e ritrovar così se stesso. Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio da un’idea di Margherita Romaniello PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 14 CLAUDIO SANTAMARIA in STORIE DAL DECAMERONE. IL POTERE C’è un potente dalle cui decisioni dipendono la vita e la morte delle persone. ARTISTI Claudio Santamaria, voce recitante Francesco Mariozzi, violoncello testo a cura di Michele Santeramo musiche originali di Francesco Mariozzi C’è un potente dalle cui decisioni dipendono la vita e la morte delle persone. Questo è il vero potere, comandare sulla vita. Lui però, ad un certo punto, di fronte a un viso pulito e bello, dovrà prendere decisioni che gli ammalano l’anima. Nel Decamerone troverà la guarigione. RASSEGNA STAMPA “Il Potere” di Michele Santeramo interpretato da Claudio Santamaria e da Francesco Mariozzi al violoncello costituisce il terzo tassello dell’affascinante mosaico che prende il nome di “Storie dal Decamerone”. Un progetto trasversale che inaugura una concezione a posteriori della più grande opera di Giovanni Boccaccio, inserendola in una luce diversa dal solito, che si proietta verso il presente. Il Decamerone si erge a fonte purificatrice per i protagonisti dello spettacolo attraverso il carattere precursore e immortale delle sue novelle, diventa exemplum narrativo e filosofico per il pubblico che viene sollecitato a ragionare e trovare in storie lontane secoli il correlativo oggettivo delle proprie. […] Il violoncello di Francesco Mariozzi disegna sinfonie acute, da orchestra, che tracciano vertigini clamorose che gettano il pubblico nel pieno dello sconforto confessato dal suo protagonista. Impeccabile Claudio Santamaria nell’incontrollabile e volontario declino che investe l’uomo nel corso del suo racconto.” — Enrico Esposito – Termopolio.it Produzione 2018 Fondazione Teatro della Toscana – FestiValdera Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio in collaborazione con Infinito PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 15 ELIO in CASI… ! Ascoltare Charms e Schostakovich è un’esperienza sinceramente curiosa: si viene presi di sorpresa, tormentati, raggirati, illusi, traditi … per poi ritrovarsi, semplicemente, a ridere! ARTISTI Elio, voce recitante I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino – quartetto d’archi letture da “Casi” di Daniil Charms musiche di D. Shostakovich ideazione di Elena Marazzita Questo progetto nasce dalle suggestioni tratte dalle pagine di Casi di Daniil Charms, nato a San Pietroburgo nel 1905 e morto nel 1942 in un manicomio criminale di Leningrado. Racconti, frammenti, lampi: si piange dal ridere, si sospira, si vola! Indubbiamente una delle opere più originali e profetiche della narrativa russa del secolo scorso. Una prosa in cui regnano il rifiuto della logica quotidiana e i paradossi delle situazioni. Ci sono vecchie che per la troppa curiosità si ribaltano dalla finestra e si sfracellano… Gatti che posano da maggiordomo, cani che si stendono sui fornelli. Individui che si prendono a colpi di cetrioli o muoiono di insonnia per paura dei topi. Personaggi strampalati, parlatori infaticabili, logici illogici, narratori memorabili, voci che, messe insieme, creano un coro acuto, tragicomico e paradossale. A fare da contrappunto alla lettura dei brani scelti di Casi è la musica di Dmitrij Shostakovich uno tra i più importanti compositori della scuola russa e, più in generale, della musica del Novecento. Ascoltare Charms e Schostakovich è un’esperienza sinceramente curiosa: si viene presi di sorpresa, tormentati, raggirati, illusi, traditi … per poi ritrovarsi, semplicemente, a ridere! Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 16 FABIO TESTI in CONCERTO D’AMORE IN VERSI “La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”. ARTISTI Fabio Testi, voce recitante Stefano Maffizzoni, flauto Andrea Candeli, chitarra testi di F. Garcia Lorca, P. Neruda, P. Salinas, J. Prevert musiche di A. Piazzolla, E. Morricone, G. Bizet, J. Ibert, F. Sor, M. de Falla La lettura calda e suadente di Fabio Testi restituisce la magia delle più intense voci poetiche del Novecento spagnolo accompagnato da due musicisti d’eccezione per contestualizarne ed esaltarne il suadente messaggio: Stefano Maffizzoni e Andrea Candeli. I brani e le composizioni poetiche di Garcia Lorca, Pablo Neruda, Pedro Salinas, Jacques Prevert danzano sulle note di Piazzolla, Morricone, Bizet, Ibert, dipingendo quell’Andalusia gitana ricca di tradizioni folklore, fortemente dominate da sentimenti, emozioni profonde e semplicità primitiva. Di fronte al bivio che tiene un amante sospeso tra l’amore e l’odio, la gioia e il dolore, il consenso e il dissenso, l’amore diviene, in un magistrale gioco di parole, una “morte viva”. “Concerto d’Amore in versi” racconta l’insondabile potenza dell’Amore, conduce ai vertici della passione, descrive con originalità lo spettacolo del mondo amoroso offrendo allo spettatore arie e parole in cui l’amore pur diventando sofferto, complicato, angosciante e oscuro resta sempre l’unica dimensione “reale” e vitale dell’animo umano. “La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”. Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 17 FABRIZIO BENTIVOGLIO in COSÌ FAN TUTTE, DALLA PARTE DI DON ALFONSO Così fan tutti. Ingannano, sono poco affidabili, deludono, si prendono gioco del prossimo, affrontano le cose con superficialità, sono venali e pieni di amor proprio. Cosa c’è di più attuale di questo? In fondo forse Mozart e Da Ponte avevano ragione: gli uomini non cambiano mai! ARTISTI Fabrizio Bentivoglio, voce recitante Francesca Giovannelli, pianoforte testo a cura di Bianca Melasecchi ideazione di Elena Marazzita Edizioni Curci Con questo reading Fabrizio Bentivoglio tramite il personaggio di Don Alfonso porta in scena lo stretto legame tra Strehler e Mozart tirando le fila della drammaturgia come se fosse quel regista demiurgo che Strehler voleva in scena. Si racconta al contempo un’opera amaramente comica, destabilizzante, complessa e a tratti straniante. L’ambiguità della trama ci porta ad anticipare un tema tutto novecentesco: la difficoltà nell’individuare la linea di confine tra finzione e realtà, dando la possibilità agli spettatori di interrogarsi sulla loro vita quotidiana, sulle loro maschere e ipocrisie. La morale per giunta è esplicitamente pessimista: non c’è possibilità di miglioramento e di redenzione per l’essere umano, uomo o donna che sia. Così fan tutti. Ingannano, sono poco affidabili, deludono, si prendono gioco del prossimo, affrontano le cose con superficialità, sono venali e pieni di amor proprio. Cosa c’è di più attuale di questo? In fondo forse Mozart e Da Ponte avevano ragione: gli uomini non cambiano mai! Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
DANTE 2021 | TEATRO-MUSICA 18 FABRIZIO BENTIVOGLIO in DANTE VIVE A partire dal racconto tragico dell’esperienza dell’esilio, riprendono vita le vicende biografiche e poetiche di uno dei più grandi autori della letteratura mondiale. ARTISTI Fabrizio Bentivoglio, voce recitante Maurizio Camardi, sassofoni e duduk Francesco Garolfi, chitarre musiche a cura di Maurizio Camardi testo a cura di Andrea Tavani ideazione di Elena Marazzita Alighieri Dante è condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo, e se lo si prende, al rogo, così che muoia». Recita così il testo della sentenza emessa dal tribunale cittadino che segnò per sempre la vita del Sommo Poeta e insieme la storia della letteratura italiana. Mandare qualcuno in esilio nell’Italia del Trecento, significava volergli fare terra bruciata intorno, distruggergli il nido, buttargli giù la casa pietra a pietra, sasso a sasso, trave a trave. L’esilio per Dante significò dire addio per sempre alla sua amata terra e l’inizio di una lunga fase di sofferenza interiore e di ripensamento della sua poetica, che costituì l’humus ideologico e stilistico del suo capolavoro immortale: la Divina Commedia. Sarà poi Foscolo, esule anch’egli, a riscoprire il valore politico dell’autore della Commedia, e a volgere le sconfitte e i fallimenti del poeta, anacronistico e impopolare in vita, in una trionfale rivalsa. Seguiranno, Mazzini, Cesare Balbo, Cavour, Garibaldi, concordi nel fondare sulla figura dell’esule fiorentino l’identità politica e culturale del nascente popolo italiano. La musica di questo reading si muove a volte in sintonia altre in contrasto con il testo, la scelta degli strumenti non identifica un genere musicale preciso ma piuttosto un territorio fatto di suggestioni ed emozioni che rafforzano il senso della parola. Citazioni di Jazz, Word Music, Blues e Psichedelia sono pensate in una tessitura omogenea e in funzionale all’insieme. Per il VII centenario dalla morte di Dante Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 19 FRANCESCO MONTANARI in PROCESSO A SHYLOCK Un testo difficile e misterioso che costringe a un’avventura sincera e senza possibilità di fuga e ci mette di fronte alla complessa contraddittorietà dell’umano, alla sua incapacità di costruire un mondo adeguato ai suoi struggenti desideri. ARTISTI Francesco Montanari, voce recitante Nico Gori, sassofoni e clarinetto Massimo Moriconi, contrabbasso, basso elettrico, chitarra basso musiche a cura di Nico Gori testo a cura di Tommaso Mattei ideazione di Elena Marazzita Scontro etico, sociale e culturale. Conflitto fra amicizia e amore. Potere del denaro. Lealtà e giustizia. Una libbra di carne umana è l’immagine che segna la vicenda e disegna un ponte tra la carne e il suo simbolo, l’oro. Quando si traffica col denaro si dimentica che si sta toccando la carne degli uomini, i loro corpi e i loro destini. Anche amori, affetti, passioni in questa storia si traducono in denaro, in oro, in gioielli. Un testo difficile e misterioso che costringe a un’avventura sincera e senza possibilità di fuga e ci mette di fronte alla complessa contraddittorietà dell’umano, alla sua incapacità di costruire un mondo adeguato ai suoi struggenti desideri. II mondo concreto di Venezia si contrappone al mondo mitico di Belmonte, ma i problemi degli uomini a delle donne che li abitano sono gli stessi: la malinconia d’amore, il valore del denaro che non basta a riempire la vita, il dilemma della scelta del proprio destino, la ricerca disperante di un equilibrio impossibile e di un’indefinibile felicità. Tutti – giovani innamorati e nobili gaudenti, mercanti cristiani e usurai ebrei, belle ereditiere e servi deformi – si preoccupano della propria sopravvivenza e della propria felicità, difendendo con feroce determinazione il proprio ideale di vita come l’unico possibile, calpestando la tolleranza e confidando ciecamente nel potere del denaro. Shakespeare ci regala un formidabile affresco della natura umana e il mondo che ci sembra così equilibrato, chiaramente diviso in buoni a malvagi, colpevoli e innocenti, eletti e reietti, mostra le sue crepe e si rivela fragile, precario e relativo. È chiaro perché Shakespeare apra la sua opera con la meravigliosa battuta di Antonio “…questa malinconia mi confonde… e non so più chi sono”: allora come oggi, ci sfugge la radice più profonda della felicità, distratti come siamo a preoccuparci di una sopravvivenza che vorremmo eterna, e ci troviamo a combattere con gli inferni di guerra, sopraffazione e vuoto che noi stessi abbiamo creato. Solo rinunciando alla tentazione di fermare la vita con l’acquisizione di labili certezze, si riesce ad abbracciare il senso profondo dell’opera: una grande tenerezza per la feroce ma anche disarmata lotta per l’esistenza che accomuna tutti – al di là di ogni razza, censo o dote di natura – e dunque la profonda necessità della tolleranza e del rispetto reciproci che tutti i personaggi della vicenda sembrano ostinatamente voler rifiutare. Produzione Aida Studio e Khorateatro Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 20 GIANCARLO GIANNINI in OMAGGIO A SHAKESPEARE Shakespeare rivissuto solo ed unicamente attraverso i suoi protagonisti, non filtrati da idee registiche o allestimenti, ma dalla celebre voce di Giancarlo Giannini che ne darà una irripetibile interpretazione. ARTISTI Giancarlo Giannini, voce recitante Stefano Maffizzoni, flauto Marco Zurzolo, sax Andrea Candeli, chitarra ideazione di Elena Marazzita e Stefano Maffizzoni Shakespeare, non cessa di stupirci per la sua complessità, bellezza, varietà e modernità dei personaggi e delle trame. Con questo spettacolo Shakespeare è rivissuto solo ed unicamente attraverso i suoi protagonisti, non filtrati da idee registiche o allestimenti, ma dalla celebre voce di Giancarlo Giannini che ne darà una irripetibile interpretazione. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 21 GIOVANNI VERONESI e MUSICA DA RIPOSTIGLIO Dopo il grande successo della trasmissione Rai “Maledetti Amici Miei” Giovanni Veronesi improvvisa con i Musica da Ripostiglio uno spettacolo sempre diverso. ARTISTI Giovanni Veronesi, voce recitante Luca Pirozzi, chitarra, banjo, voce Luca Giacomelli, chitarre, cori Raffaele Toninelli, contrabbasso, cori Emanuele Pellegrini, batteria, percussioni, cori Uno spettacolo nato dal connubio artistico tra l’irriverente Giovanni Veronesi e i Musica da Ripostiglio, dove racconti inediti sul mondo del cinema e dello spettacolo, digressioni musicali e momenti di spregiudicata ironia sono gli ingredienti di uno show che ogni volta si trasforma in un gioco tra attore e spettatore nel quale Veronesi, da gran mattatore, scardina la quarta parete entrando in confidenza totale con il pubblico. Caratteristica peculiare è la “regia in diretta” grazie alla quale Giovanni Veronesi, stravolgendo continuamente la scaletta, improvvisa con i Musica da Ripostiglio uno spettacolo sempre diverso. Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 22 ISABELLA FERRARI in FEDRA La poesia e il mito greco, ovvero le radici e l’essenza stessa della comune cultura e civiltà occidentale, rivivono nella Fedra firmata da Ghiannis Ritsos, uno dei più importanti poeti ellenici del ventesimo secolo. ARTISTI Isabella Ferrari, voce recitante Georgia Privitera, violino regia a cura di Vittoria Bellingeri testo a cura di Ghiannis Ritsos La poesia e il mito greco, ovvero le radici e l’essenza stessa della comune cultura e civiltà occidentale, rivivono nella Fedra firmata da Ghiannis Ritsos, uno dei più importanti poeti ellenici del ventesimo secolo. Protagonista Isabella Ferrari, attrice amatissima dell’universo cinematografico, diretta da Vittoria Bellingeri e accompagnata dalla violinista Georgia Privitera. In questa efficace rilettura estremamente contemporanea, Isabella Ferrari dà voce alla passione impossibile di Fedra per Ippolito, figlio del suo sposo, l’ateniese Teseo. A lungo internato nei “campi di rieducazione nazionali” a causa del suo manifesto marxismo, decisamente poco gradito nel dopoguerra greco, tra la guerra civile e la dittatura dei colonnelli, Ghiannis Ritsos, attraverso una lingua piana, diretta e per questo estremamente efficace, usa le maschere dell’antica Grecia per parlare di democrazia, per far emergere le crisi sociali e quelle individuali, e infine per portare alla luce i sottili contrasti che disorientano e al tempo stesso fanno percepire con l’immediatezza della sensazione pura tutto il dolore di una vita di opposizione al regime. Anche Ritsos, come tanti drammaturghi, da Seneca a D’Annunzio, sedotto dal mito di Fedra, le ha dedicato un’opera, concentrandosi sul suo eros proibito, sulla sua psicologia. La dichiarazione d’amore della Fedra di Ritsos ad Ippolito è una confessione che si svela gradualmente, sofferta, dilazionata con allusioni, rimandi, dichiarazioni indirette fino allo svelamento finale. La “sua” Fedra esplora i turbamenti contrastanti di una donna vittima delle proprie passioni e dei sensi di colpa che ne scaturiscono. Un monologo di grande intensità trova nell’interpretazione di Isabella Ferrari una preziosa e intensa dimensione di poesia e di sogno, impreziosita dalle note del violino di Georgia Privitera. Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 23 LAURA MORANTE in BRIVIDI IMMORALI I racconti e interludi di Laura Morante si spalancano come finestre spazzate da venti umorali su un mondo di relazioni e affetti, attraversato da una quotidiana violenza, piccola o grande. ARTISTI Laura Morante, voce recitante Maurizio Camardi, sassofoni e duduk Famiglie, coppie in crisi, omicidi e amici: storie di verità taciute che assumono, senza volerlo, le sembianze di una bugia. Tradimenti e paure alimentati da vecchi rancori o da accadimenti fortuiti, fraintendimenti e rimpianti serbati per anni che arrivano improvvisi a scompaginare le carte, a scrivere da capo un inizio o una fine, mandando all’aria ogni morale. Irregolari e spiazzanti, quasi si muovessero al ritmo di un’improvvisazione jazz, diversissimi eppure legati nel profondo, i Racconti e interludi di Laura Morante si spalancano come finestre spazzate da venti umorali su un mondo di relazioni e affetti, attraversato da una quotidiana violenza, piccola o grande. Ma sopra ogni cosa, su queste donne inquiete, fragili, contradditorie, su questi uomini razionali e infantili, su bambini sognanti e feroci, su città familiari come case di campagna e case di campagna sterminate come continenti da esplorare, veleggia un’esatta, implacabile ironia che, nel disordine degli elementi, scova una bellezza insensata: la melodia disarmonica, imprevedibile e trascinante su cui il destino ci invita a ballare. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 24 LAURA MORANTE in MEDEA Medea fissa nell’amore di Giasone tutta la sua energia esistenziale fino a travolgere ogni coscienza di bene e di male, e uccide. ARTISTI Laura Morante, voce recitante Lorenzo Fuoco, violino Salvatore Monzo, pianoforte musiche di S. Prokofiev – sonata per violino e pianoforte in fa minore n.1 op.80 adattamento del testo a cura di Laura Morante Euripide con Medea rappresenta l’indicibile e l’irrappresentabile del cuore umano nelle sue pieghe più profonde e nelle sue parti più oscure e riposte, dove istinto e intelletto, passione e ragione si mescolano e si confondono senza che sia possibile separarle, dove la logica, divenuta paralogismo, salva l’onore perché salva le apparenze, ma obbedisce alle ingiunzioni di una forza oscura, dove l’assoluto smarrimento si coniuga con la lucidità estrema. Medea è veramente umana nella complessità del suo carattere: è una donna di straordinaria razionalità ma anche di estrema passionalità e la molteplicità dei gesti è il risultato del diverso e mutevole rapporto di forze tra esigenze razionali e istanze emotive. Fissa nell’amore di Giasone tutta la sua energia esistenziale fino a travolgere ogni coscienza di bene e di male, e uccide. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 25 LAURA MORANTE ed EUGENIA COSTANTINI in IL BALLO reading musicale tratto da Il Ballo di Irène Némirovsky “Ci vuole metodo, cara mia… Per il primo ricevimento, tanta e tanta gente, più facce possibili… Solo al secondo o al terzo si può fare una cernita… Ma questa volta bisogna invitarne a bizzeffe…”. ARTISTI Laura Morante, voce recitante Eugenia Costantini, voce recitante Francesca Giovannelli, pianoforte musiche di C. Debussy, F. Poulenc, Satie, R. Hahn, M. Ravel testo a cura di Laura Morante, Eugenia Costantini, Elena Marazzita ideazione di Elena Marazzita In questo romanzo, oltre alla tematica della rivalità tra le due protagoniste splendidamente rappresentate da Laura Morante ed Eugenia Costantini (madre e figlia anche nella vita reale) emerge un ritratto sagace e beffardo sulla borghesia francese, evidenziandone vizi e difetti, con un risultato eccellente e altamente esplicativo della società frivola, pettegola e ridicolmente piena di sé che caratterizzava quegli anni. Con una scrittura scarna ed essenziale, Il ballo riesce a raccontare un dramma dell’amore, del risentimento e dell’ambizione. I Kampf neo ricchi, arroganti e altezzosi, per confermare la loro improvvisa e splendente ascesa, decidono di organizzare una festa da ballo alla quale invitano tutte le persone “che contano”. Antoinette, la quattordicenne figlia dei Kampf, delusa e arrabbiata per la crudele decisione della madre di escluderla dall’”evento” e lasciarla a dormire persino nello ripostiglio mette in atto in maniera istintiva e spietata una vendetta: una sera, tornando dalle sue solite lezioni di pianoforte, dopo aver consegnato un invito solamente alla sua insegnante – l’unica che di fatti si presenterà – decide di non spedire gli altri, anzi, li getta nella Senna! La sera della festa i Kampf attendono inutilmente l’arrivo degli ospiti e poiché non hanno nessuna esperienza della vita sociale, non riescono a spiegarsi questa strana rinuncia da parte di tutti invitati. Il pubblico assisterà impotente alla tremenda escalation della storia con un po’ di apprensione. L’ironia della sorte aiuterà a sdrammatizzare e a rendere il tutto diabolicamente divertente! Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 26 LUCIA MASCINO e FILIPPO TIMI in IL PICCOLO PRINCIPE Adattamento da “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupèry C’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico. ARTISTI Lucia Mascino e Filippo Timi, voci recitanti I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino Lorenzo Fuoco, violino Andrea Tavani, violino Herber Dezi, viola Viktor Jasman, violoncello Marco Salvatori, oboe Elaborazione drammaturgica e regia a cura di Lucia Mascino e Filippo Timi GUARDA IL VIDEO “Il Piccolo Principe” è la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio. Ma c’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico. C’è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità. Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero. Coproduzione I Concerti nel Parco - Aida Studio Distribuzione esclusiva I Concerti nel Parco - Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 27 LUIGI LO CASCIO in L’AFFARE VIVALDI La concatenazione degli eventi, per quanto bizzarra possa sembrare, è dovuta alla storia. Se conosciamo Vivaldi quanto lo conosciamo oggi, oltre le “Quattro stagioni”, ciò è dovuto a numerose peripezie dimenticate, e sono proprio queste peripezie – così assurde, intricate, incredibili, comiche, cariche di suspense che hanno ispirato la costruzione di questo spettacolo di teatro-musica a tratti drammatico e a tratti farsesco. ARTISTI Luigi lo Cascio, voce recitante Ensemble Modo Antiquo Federico Maria Sardelli, flauto dritto e traversiere Enrico Casazza, violino Raffaele Tiseo, violino Bettina Hoffmann, violoncello Gianluca Geremia, tiorba e chitarra ideazione di Elena Marazzita Lo spettacolo è interamente dedicato all’opera di Vivaldi ispirandosi al testo “L’Affare Vivaldi” di Federico Maria Sardelli, edito da Sellerio, vincitore del premio Comisso 2015 per la narrativa. Luigi lo Cascio e Federico Maria Sardelli riscrivono il testo di questo questo leggibilissimo libro raccontando la storia, l’itinerario attraverso i secoli, dei manoscritti di Vivaldi, di come hanno rischiato di sparire nel nulla, e di come sono stati ritrovati e da chi. Tra musiche inedite del giovane Vivaldi, magistralmente eseguite dall’ensemble Modo Antiquo, la lettura di Lo Cascio si muove con grande agilità e sicurezza su diversi itinerari dando allo spettatore l’opportunità di seguire, sia sul piano musicale, sia sul piano musicologico, l’affascinante percorso di un enorme patrimonio musicale che ha rischiato di andare perduto. La fortuna popolare delle “Quattro stagioni” di Vivaldi ha infatti certamente reso il nome del compositore familiare al grande pubblico al punto forse di costituire un ostacolo alla conoscenza più ampia della sua opera, vasta, complessa e affascinante. I molti appassionati di Vivaldi pur apprezzando le sue composizioni orchestrali, la musica vocale, sia sacra che profana, non sanno però che grandissima parte dell’opus vivaldiana è rimasta per secoli sepolta nella biblioteca di famiglie aristocratiche più o meno decadute, e che ha rischiato di non veder mai la luce. Quello che rende lo spettacolo particolarissimo e fruibilissimo, è che questa materia, potenzialmente oggetto di dotte dissertazioni e grande erudizione, è trattata da Lo Cascio con deliziosa leggerezza e raffinato senso dell’umorismo. Lo Cascio dà prova di una straordinaria interpretazione dell’ambientazione passando dall’epoca vivaldiana fino al periodo fascista. L’umorismo che pervade il testo ne rende uno spettacolo divertente, ancorché alquanto istruttivo e Lo Cascio ha anche la capacità di adottare un registro sobrio e serio quando la narrazione tocca momenti difficili della storia nazionale. In conclusione, uno spettacolo che chiunque abbia ascoltato con piacere la musica di Vivaldi dovrebbe vedere – e che rimane piacevolissimo anche per chi si approccia per le prime volte al barocco! Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA 28 LUIGI LO CASCIO in L’INFINITO Sono trascorsi due secoli da quando il poeta, appena ventenne, scriveva una delle liriche più belle, intense e significative di tutta la letteratura italiana l’Infinito; una lirica che, come un dipinto, un monumento, un’opera d’arte, parla agli uomini di qualsiasi epoca con la stessa forza evocativa ed emozionante di quando fu scritta. ARTISTI Luigi lo Cascio, voce recitante Erica Piccotti, violoncello musiche di J. S. Bach ideazione di Elena Marazzita Sono trascorsi due secoli da quando il poeta, appena ventenne, scriveva una delle liriche più belle, intense e significative di tutta la letteratura italiana l’Infinito; una lirica che, come un dipinto, un monumento, un’opera d’arte, parla agli uomini di qualsiasi epoca con la stessa forza evocativa ed emozionante di quando fu scritta. È la lingua pura della poesia che non conosce tempo, né spazio, né età. Una mostruosa intelligenza che abitava un corpo mostruoso, chilometri di pagine scritte in versi e in prosa da un uomo alto solo 1 metro e 39, una cultura enciclopedica e un cuore adolescente. Pur conscio di appartenere a quell’età moderna, e pur accettando il predominio di una poesia fondata sul pensiero e sulla consapevolezza dell’infelicità, che si esprime attraverso il patetico, Leopardi non si rassegna ad escludere il carattere immaginoso dai suoi versi. Così come non si rassegnerà a rinunciare alle illusioni, continuandole a vagheggiare attraverso la memoria e a nutrire di esse la sua poesia. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA | JAZZ 29 LUIGI LO CASCIO in OGNI RICORDO UN FIORE Luigi Lo Cascio, popolare e pluripremiato attore e regista siciliano, legge e interpreta la sua opera prima dando prova di essere anche un autore eccezionalmente raffinato. ARTISTI Luigi lo Cascio, voce recitante Nico Gori, sassofoni e clarinetto Massimo Moriconi, contrabbasso, basso elettrico, chitarra basso musiche a cura di Nico Gori In viaggio da Palermo a Roma rileggendo i suoi duecentoquaranta (e oltre) tentativi di romanzo, tutti interrotti al primo punto fermo, e decidere infine cosa farne. Cercare di cimentarsi in ogni genere e stile possibili, senza mai riuscire a sceglierne uno, portare a termine un’opera e potersi così dire scrittore. “Sono un tipico esempio di come agisca in maniera diffusa lo spirito incerto e schizoide dei tempi, per cui, mentre sto appena vivendo un’esperienza, mi sento accerchiato da tutte le cose che in quello stesso istante sto perdendo. E migro. Trasmigro.” Ma proprio questi tanti cominciamenti narrativi disegnano, tassello dopo tassello, la figura del protagonista: in ognuno degli incipit è contenuta una scheggia della sua vita, delle sue ossessioni, delle sue paure e dei suoi desideri. La vita stessa, in fondo, finisce sempre per essere incompiuta, “uno svolazzo di pagine sparse”. Lo spettacolo vede spazi ironici e leggeri alternati a temi più intensi e drammatici, sempre accompagnati dalla emotiva, densa, evocativa atmosfera jazz di Nico Gori e Massimo Moriconi, che dialogano attivamente con Luigi lo Cascio facendosi talvolta loro stessi attori. Produzione Aida Studio Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it www.aidastudio.it
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