CATALOGO PRODUZIONI 2020-2021 - Aida Studio

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CATALOGO PRODUZIONI 2020-2021 - Aida Studio
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PRODUZIONI

2020-2021
CATALOGO PRODUZIONI 2020-2021 - Aida Studio
TEATRO-MUSICA
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TEATRO-MUSICA
                                                   TEATRO-MUSICA
                                                            | CONCERTI                                                    3

                                                          66/67
    Un concertato di Alessio Boni e Omar Pedrini
              Un progetto musicale nato dall’unione artistica tra Alessio Boni e Omar Pedrini. Un
              susseguirsi in scena di musica, visuals, recitato e cantato che coinvolge il pubblico
              con lo scopo di trasmettere la poeticità dei testi di alcuni brani che dagli anni ’60 ad
                                    oggi hanno fatto la storia della musica

ARTISTI
Un concertato di Alessio Boni e Omar Pedrini

Stefano Malchiodi, batteria

Mirco Pantano, basso

Carlo Poddighe, tastiere

testi a cura di Alessio Boni e Nina Verdelli

Questo è uno spettacolo che nasce da un’amicizia e da una serie di coincidenze. A dividere me e Omar Pedrini è solo un anno (io
sono del 1966, lui del 1967, da qui il titolo) Ci siamo scambiati i sogni: io, da piccolo, avrei voluto fare la rockstar, Omar l’attore.
Forse i nostri desideri incompiuti ci hanno dato la spinta per creare questo spettacolo.
Cresciuti con gli stessi riferimenti musicali, siamo entrambi convinti che alcune canzoni siano poesie. Poesie spesso perdute,
perché i testi sono per la maggior parte in inglese e non tutti li comprendono.
Lo scopo di questo Concertato è di raccontare il contesto, spiegare il testo di una canzone, per poi farlo apprezzare a pieno con
musica e canto. L’augurio è che capendo di più, si gusti di più.

                                        Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                                PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                              ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                         www.aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                       4

                                     ADRIANO GIANNINI
                                           in LO STRANIERO
                    reading musicale tratto da Lo straniero di CAMUS
                 Meursault è un terribile innocente: straniero alla società ed anche a se stesso.

ARTISTI
Adriano Giannini, voce recitante

musiche a cura di Massimo Moriconi, contrabbasso e
basso elettrico

adattamento del testo a cura di Andrea Tavani e Elena
Marazzita

ideazione di Elena Marazzita

Pubblicato nel 1942, “Lo straniero” è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto
impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio,
inesplicabilmente uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il
processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne.
Rileggere Lo straniero di Albert Camus è una esperienza straniante: la domanda che affiora quasi a ogni pagina è se siamo in
Algeria tre quarti di secolo fa, o oggi nelle nostre strade, nelle nostre case, nella nostra città. Il protagonista, Meursault, è un
individuo che appare come tutti, un lavoro che gli occupa molto tempo e lo tedia, una casa, una madre in un ospizio, una vita
affetta da abitudini che hanno trovato la pace in loro stesse. Nessun moto di ribellione, nessun guizzo di cambiamento, nessun
interesse per il mondo, nessuna voglia di fuga in Meursault, ma una quieta accettazione dell’ordinarietà. Non solo, una continua
ricerca di conferma di questa ordinarietà, non si può dire di certo un desiderio ma una tendenza piuttosto passiva a far sì che
nulla cambi, e se qualcosa cambia che presto si riassesti una abitudine che garantisca apatia e indifferenza.
Come scrisse Sartre in fin dei conti Meursault “è uno dei terribili innocenti” : è l’uomo che non vuole giustificarsi e per questo gli
si preferisce l’idea che ci si fa di lui e non quello che lui è. E la società che emerge durante i processi e si rivela molto simile alla
attuale quando si tratta di giudicare la persona che agisce secondo proprie spinte, per sostituirgli una apparenza fittizia creata
con l’idea che gli altri hanno di lui. Meursault non è solamente straniero alla società ma anche a se stesso.
Nel 1957 Albert Camus vince il Nobel perché “La sua opera mette in luce i problemi presenti ai giorni nostri alla coscienza degli
uomini”.
Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino Visconti ha tratto nel 1967 l’omonimo film con Marcello Mastroianni.

                                                   Produzione Aida Studio
                                        Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                                PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                              ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                          www.aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA | JAZZ                                                     5

                                    ADRIANO GIANNINI
                                   in IL GRANDE GATSBY
                                          con Nico Gori Swing 10tet
              Lo spettacolo dà doppia parola a Nick Carraway - il narratore guida dell’intramontabile
              romanzo di Francis Scott Fitzgerald pubblicato nel 1925 e considerato il “manifesto”
              degli Stati Uniti degli anni ‘20 - e alla figura, misteriosa e ambigua di Jay Gatsby, un
              self made man ossessionato dalla figura dell’amata Daisy, e che rappresenta i miti e
                                      le contraddizioni del “sogno americano”.

ARTISTI
Adriano Giannini, voce recitante

con Nico Gori Swing 10tet

musiche a cura di Nico Gori

testo a cura di Tommaso Mattei

ideazione di Elena Marazzita

Il Nico Gori Swing 10tet che presenta un repertorio formato da brani della tradizione delle storiche big band, di autori come
Benny Goodman e Count Basie e brani originali dello stesso Gori, sempre ispirati alla tradizione swing degli anni ’30. Prestigiose
le loro collaborazioni nei concerti dal vivo: Renzo Arbore, Stefano Bollani, Rossana Casale, Bosso, loro special guest nel concerto
del febbraio 2017 al Museo Piaggio. Seppur con un organico ridotto rispetto alla big band classica, gli arrangiamenti, il sound
ricercato e la scelta del repertorio sono volti a recuperare quel rapporto tra musica, spettacolo e ballo proprio delle grandi
orchestre jazz di quegli anni.
Anni Venti. New York. Siamo nell’età del jazz, del proibizionismo, dei nuovi ricchi, della finanza, dell’emancipazione, dell’America
che sta fondando il suo mito distruggendo tutti gli altri. La storia è quella di Jay Gatsby che vuole ad ogni costo riconquistare Daisy
Fay ed ogni sua azione è tesa a quell’unico scopo: l’enorme casa comprata a West Egg (toponimo inventato da F. S. Fitzgerald
per Long Island) sulla sponda opposta esattamente di fronte alla casa di Daisy, le lussuose feste, tutto per riconquistare la sua
adorata che nel frattempo ha sposato il ricco Tom Buchanan.
Oltre l’amore nel romanzo si indagano ben altri sentimenti, ben altre emozioni che dipingono e definiscono a pieno i personaggi
dell’America che sta crescendo. La mancanza di affetti autentici, la solitudine, l’incomunicabilità e l’indifferenza. Alle sensazionali
feste di Gatsby nessuno parla, nessuno si conosce, tutti sono entusiasti di incontrare gente sconosciuta; nessuno è interessato
davvero all’altro, nessuno conosce davvero Gastby e nessuno sembra nemmeno interessato a conoscerlo.
Il celebre romanzo ha accresciuto il suo successo anche grazie alle quattro versioni cinematografiche, specialmente quella di
Coppola con Robert Redford e l’ultima di Luhrmann con Di Caprio. Un’opera sulla vacuità, sull’assenza dei veri valori, degli affetti
autentici, sulla solitudine, sulla noia, sul dramma del mito americano.

                                                  Produzione Aida Studio
                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                               PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                             ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                         www.aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                     6

                                ALESSANDRO HABER
                       in PAGLIACCI di LEONCAVALLO
             Uno spettacolo unico che suggella il degno finale di una storia travolgente, che parla
                    di amore, che si conclude con la cronaca di un omicidio passionale.

ARTISTI
Alessio Boni, voce recitante

Oscar Bonelli, musiche dal vivo, accompagnamento con
canto armonico gutturale e gregoriano

strumenti di scena: duduk, setar, gambus, gong, mizmar,
doholla, kalimba santur, fujara, surmandala, doppio
flauto, daf, tromba tibetana, zurna, esraj, conchiglia,
campana tibetana, def riqq, dan moi ronzoni, hang,
sansula.

adattamento e testi originali a cura di
Margherita Romaniello

Attraverso un’esibizione unica, un encomiabile Alessandro Haber, attore di teatro e di cinema, porta in scena la recita di
“Pagliacci”, la più grande opera di Leoncavallo, finora molto probabilmente rappresentata solo alla maniera tradizionale, sui
palcoscenici di tutto il mondo.
In un crescendo di pathos e emozione, Haber racconta la storia di “Pagliacci” accompagnato dal suono di un trio di eccezione.
Uno spettacolo unico che suggella il degno finale di una storia travolgente, che parla di amore, che si conclude con la cronaca
di un omicidio passionale.
Le voci di Nedda, Canio, Tonio, Beppe e Silvio animate da un Grande Haber, e l’accompagnamento dei meravigliosi temi musicali
di Leoncavallo.
Uno spettacolo che esce dai canoni tradizionali, un’idea originale, una contaminazione tra generi che accende i riflettori, sull’arte
e sulla cultura dei nostri giorni.

                                                  Produzione Aida Studio
                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                              PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                            ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                       www.aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                      7

                            ALESSANDRO PREZIOSI
                in OTELLO DALLA PARTE DI CASSIO
              Immaginiamo di essere catturati nel mezzo di un triangolo amoroso di cui non siamo
              consapevoli. Immaginiamo qualcuno mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro
              comportamento a nostra insaputa. Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il
              nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto né pensato.
              Immaginiamo di essere traditi dall’amore per la menzogna e da chi vuole la rovina di
                                spiriti nobili. Immaginiamo di essere Cassio.

ARTISTI
Alessandro Preziosi, voce recitante

Rebecca Woolcock, pianoforte

musiche di G. Verdi e G. Rossini

testo a cura di Tommaso Mattei

ideazione di Elena Marazzita

Otello – una delle più note opere di William Shakespeare viene messo in scena per la prima volta nel 1604 – è la tragedia della
gelosia: mostro che avvelena la mente e il cuore, creato dal nulla e sul nulla; strumento che il perfido Iago utilizza per corrompere
l’animo del Moro insinuando in lui il sospetto che la dolce Desdemona lo abbia tradito con il fido Cassio. La storia vive di un
complesso gioco di contrasti, ambiguità, ribaltamenti: realtà e apparenza, verità e menzogna, fedeltà e odio, luce e ombra si
esaltano nello scontro tra i due protagonisti maschili. Il nero Otello è il soldato ingenuo e primitivo che conosce solo l’amore
incondizionato o il furore scatenato e cade nella trappola per la troppa fiducia nell’onestà degli uomini, mentre il bianco Iago
rivela l’anima nera e diabolica di chi si arroga il potere di plasmare la volontà altrui per piegarla al suo disegno, pura astuzia che
si compiace tenebrosamente del male.
Questa è la lettura della storia a cui siamo soliti assistere. Ma…
Immaginiamo di essere catturati nel mezzo di un triangolo amoroso di cui non siamo consapevoli. Immaginiamo qualcuno
mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro comportamento a nostra insaputa. Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il
nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto né pensato. Immaginiamo di essere traditi dall’amore
per la menzogna e da chi vuole la rovina di spiriti nobili.
Immaginiamo di essere Cassio.
In questo dramma di grandi sentimenti, di fulminee e cieche passioni che divampano e consumano gli individui, accompagnati
dalle note di Verdi e Rossini – autori delle più note versioni operistiche dell’Otello – racconteremo “Otello: dalla parte di Cassio”.

                                          Produzione Aida Studio e Khorateatro
                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                               PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                             ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                        www.aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                      8

                                            ALESSIO BONI
                       in COGLI L’ATTIMO CHE FUGGE
              L’assoluta temporaneità del presente, del giorno, dell’attimo, unica certezza lasciata
              agli uomini. Orazio è sempre stato un autore moderno, apprezzato e sicuramente il
                                            più tradotto nel mondo.

ARTISTI
Alessio Boni, voce recitante

Oscar Bonelli, musiche dal vivo, accompagnamento con
canto armonico gutturale e gregoriano

strumenti di scena: duduk, setar, gambus, gong, mizmar,
doholla, kalimba santur, fujara, surmandala, doppio
flauto, daf, tromba tibetana, zurna, esraj, conchiglia,
campana tibetana, def riqq, dan moi ronzoni, hang,
sansula.

adattamento e testi originali a cura di
Margherita Romaniello

Accompagnato dal suono mistico e lisergico di oltre trenta strumenti provenienti da tutto il mondo e apparecchiati in scena
su un tappeto dal musicista Oscar Bonelli, Alessio Boni interpreta il poeta latino Quinto Orazio Flacco, vissuto sotto l’impero di
Augusto.
Partendo dalla storia della sua vita, dall’assolata Venosa (colonia romana ai confini fra la Lucania e l’Apulia del I sec a.C),
Alessio/Orazio traccia la storia della sua vita passando per la battaglia di Filippi al fianco del Cesaricida Bruto, fino all’arrivo a
Roma e l’incontro con Mecenate che rimarrà a lui legato fino alla fine dei loro giorni. Attraverso i suoi versi più significativi tratti
dalle Odi, le Satire, gli Epodi, le Epistole, Orazio racconta se stesso in prima persona. Dipingendo con tratto colto, ironico e non
accusatorio, ma anche meditativo, malinconico e sentimentale sia la sua esistenza sia la società romana del suo tempo, i suoi
legami con i potenti, con lo stesso Imperatore, le donne. Inneggiando ad una vita semplice, seppur di fatto anelando anche alla
rumorosa e caotica vitalità dell’Urbe, assaporando la quiete di una cena in campagna e la genuinità di un buon vino bevuto con
gli amici più cari; e ancora suggerendo il segreto di una vita senza troppe illusioni, senza il pensiero di un’esistenza ultaterrena,
ma piuttosto cogliendo l’assoluta temporaneità del presente, del giorno, dell’attimo, unica certezza lasciata agli uomini.
Orazio è sempre stato un autore moderno, apprezzato e sicuramente il più tradotto nel mondo.
In Cogli l’attimo che fugge, complice un’esecuzione musicale suggestiva ed emozionante ad opera di Oscar Bonelli, musicista
che esegue senza spartito e senza scrittura le sue musiche, lo spettatore verrà rapito in un viaggio lungo duemila anni e breve
settanta minuti, dalla Lucania antica, a Roma, al Mar Mediterraneo, fra campi di battaglia, corti egiziane ( quella della sconfitta
Cleopatra), circoli culturali, orti e ville di campagna.
Tanti i personaggi raccontati, i caratteri tratteggiati minuziosamente e con piglio incredibilmente divertente, ironico e
contemporaneo. Come non identificare la Roma augustea nella società di oggi quando si ascolta l’incontro con il pervicace
Seccatore, o la moda di celebrare i cuochi come fossero filosofi e maestri di vita, o ancora il vezzo di avvicinarsi ad un bicchiere
di vino con un estremo e a volte ottuso birignao.

                                        Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio
                                            da un’idea di Margherita Romaniello

                                                                                PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                              ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                         www.aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                     9

                                           ALESSIO BONI
                           in JOYCE CHAMBER MUSIC
             “La musica è stata una delle grandi passioni della mia vita… Essa m’ha portato gioie
             e certezze ineffabili, e mi ha dato la prova che qualcos’altro esiste oltre il nulla,
             contro il quale sono andato sempre a sbattere, dovunque. Essa corre come un filo
                        conduttore attraverso il labirinto di tutta la mia opera” - J. Joyce

ARTISTI
Alessio Boni, voce recitante

I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino

musiche a cura di Lorenzo Fiorentini

testo a cura di Gabriele Marchesini

ideazione di Elena Marazzita

Lo spettacolo è legato alla figura di James Joyce, uno dei più grandi autori di narrativa del XX secolo, uno dei sommi attentatori
del romanzo ottocentesco. Joyce avrebbe desiderato donarsi alla musica e al canto; aveva ereditato dal padre una voce tenorile
e, per un periodo, aveva addirittura pensato di tentare la carriera di cantante ma non ebbe successo: non tutti sanno che l’autore
delle pagine memorabili dell’Ulisse – per sanare le ferite della propria esistenza, vissuta tra gli stenti, prevalentemente in terra
straniera – si dedicò alla letteratura quasi come “ripiego”!
Grande amante di Verdi e Puccini, era amico dei tenori irlandesi John McCormack e John Sullivan, nonché convinto sostenitore
della carriera di quest’ultimo. La prima opera di Joyce, una raccolta di poesie, si intitola significativamente Musica da camera.
Non è dunque un caso che moltissimi compositori, da subito, abbiano dimostrato interesse per il suo repertorio verbale, con una
tempestività che ha arriso a pochi autori d’avanguardia nel Novecento.
Lo spettacolo è costruito sugli innumerevoli interessanti spunti musicali presenti nei suoi testi, nelle sue poesie e nella sua
biografia: la musica torna in tutti i momenti nodali del suo complesso percorso esistenziale e questo progetto drammaturgico si
muove proprio sulla musica, intesa come componente costante, presenza fondamentale e imprescindibile nella vita e nell’opera
di Joyce.

                                                  Produzione Aida Studio
                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                             PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                            ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                       www.aidastudio.it
CATALOGO PRODUZIONI 2020-2021 - Aida Studio
TEATRO-MUSICA                                                 10

        ALESSIO BONI e MARCELLO PRAYER
                             IN CANTO DEGLI ESCLUSI
                                  concertato a due per Alda Merini
             “Se un poeta dona le proprie carte con l’intenzione di regalare i propri patimenti,
             le ansie, le sue mille anime, gli altri dovrebbero ringraziarlo perché, con gli occhi
                          rarefatti dalla follia, sta guardando il destino anche per loro.

ARTISTI
Alessio Boni e Marcello Prayer, voci recitanti

Dopo Pavese e Pasolini, abbiamo scelto di continuare il gioco della Poesia nella nudità scenica con Alda Merini, dove le nostre
voci si alternano e s’intrecciano (come sempre) per diventarne Una, a cadenzare la ritmicità del Suoverso di forte intensità
emotiva nel grumo di cantraddizioni che l’hanno abitata.

Abbiamo immaginato d’ascoltare la Sua voce dettarci, come gli antichi rapsodi, il Libro di Poesia da mettere in voce: così è nata
la necessità di questo altro viaggio che ora proponiamo.

                                      Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                            PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                           ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
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DANTE 2021 | TEATRO-MUSICA                                               11

        ALESSIO BONI e MARCELLO PRAYER
                      in L’AMORE CHE MOVE IL SOLE
                                       Concertato a due per Dante
             Con questo concertato si attraversa la Divina Commedia ripercorrendo il viaggio
                      iniziatico dantesco, un viaggio di perfezionamento di se stessi.

ARTISTI
Alessio Boni e Marcello Prayer, voci recitanti

La chiave di lettura della Divina Commedia, esplicitata in modo chiaro e inequivocabile da Dante nell’ultimo verso dell’opera, è
l’amore, inteso non in senso umano ma divino.

Con questo concertato si attraversa la Divina Commedia ripercorrendo il viaggio iniziatico dantesco, un viaggio di perfezionamento
di se stessi, alla ricerca del segreto della vita, e quindi dell’amore, che coincide con Dio “’Il primo amore”.

                                        Per il VII centenario dalla morte di Dante
                                                  Produzione Aida Studio
                                      Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                            PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                           ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                     12

                                  AMANDA SANDRELLI
                            in IL TANGO DEL MARINAIO
              Una storia di emigranti e magia, di amore ed oblio. O meglio, la storia di chi non vuole
                          dimenticare. Di chi vuole essere un testimone a tutti i costi.

ARTISTI
Amanda Sandrelli, voce recitante

Carmine Ioanna, fisarmonica

Roberto Ballestracci, illustrazioni

regia a cura di Giovanni Clementi

“Il Tango del marinaio” è la storia di un padre, barbiere provetto nel Barrio (quartiere) de La Boca, e di una figlia, segnata
indelebilmente dalla sorte nel fisico e nell’anima.
I profumi del ciauscolo e del brodetto rimasti al di là dell’Oceano, nelle lontane Marche, a qualche mese di Bastimento… Bastimenti
che continuano a scaricare sotto le arcate del Ponte di ferro, nella città delle Buone Arie, uomini e donne in cerca di fortuna.
E cosa potrebbe mai fare una povera “zoppetta” marchigiana, se non innamorarsi del ragazzo, dai capelli lunghi, appena
sbarcato? Un amore violento, mai rivelato, impossibile, che brucia lo stomaco ed il cuore. E Filomena, questo è il suo nome, che
diventa la Bruja (la strega) del Barrio. Un secolo e più di vita trascorsa nei “sozzi vicoli” a leggere carte a zitelle dall’alito pesante
e consigliare cavalli a scommettitori incalliti.
Poi la Storia irrompe a scompaginare sonnacchiose abitudini e languide illusioni. E non bastano i goal di Mario Kempes o i lanci
perfetti di Ardiles ad asciugare, dagli occhi delle madri, il pianto per quei figli scomparsi nei mari e nei fiumi argentini.
La storia di una donna, che mai ha conosciuto l’amore, ma, nonostante tutto, continua ad aspettare il suo marinaio, nascosta
dietro le persiane, per un ultimo tango sul vecchio ponte nero di ruggine.
Una storia di emigranti e magia, di amore ed oblio. O meglio, la storia di chi non vuole dimenticare. Di chi vuole essere un
testimone a tutti i costi.

                                 Produzione Aida Studio in collaborazione con Cronopios
                                      Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                                 PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                               ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                     13

                                         ANDREA BOSCA
                                                      in ORFEO
              Una sola clausola infatti v’era da rispettare lungo il percorso di risalita verso la luce:
                       mai Orfeo avrebbe dovuto voltarsi per guardare Euridice seguirlo.

ARTISTI
Andrea Bosca, voce recitante

Stefano Maffizzoni, flauto

Giulio Tampalini, chitarra

Bianca Melasecchi, autrice

testo a cura di Bianca Melasecchi

ideazione di Elena Marazzita e Stefano Maffizzoni

Edizioni Curci

Il mito di Orfeo viaggia da secoli tra le pagine dei più grandi scrittori, Ovidio, Rilke, Campana, Pavese.Il cantore Orfeo che persino
gli inferi riuscì ad ammaliare con la sua cetra, ha continuato nel tempo a tessere incanti seducendo illustri penne, facendo sì che
il suo mito divenisse tra i più famosi. Orfeo che per amore della sua Euridice, morta per la gelosia di un figlio d’Apollo che tutta la
voleva per sé, scende nel buio della terra d’Averno per riportarla a casa. La regina ed il re degli inferi, commossi dal racconto di
un amore grande quale fu quello tra il cantore e la sua Euridice, permisero ad Orfeo di riportarla tra i vivi. E vi sarebbe riuscito, se
avesse avuto fiducia nell’ignoto. Una sola clausola infatti v’era da rispettare lungo il percorso di risalita verso la luce: mai Orfeo
avrebbe dovuto voltarsi per guardare Euridice seguirlo. Ma Orfeo si voltò e la sua bella, ormai divenuta scolorita immagine di
quella che era sua moglie, venne risucchiata all’indietro.
Le declinazioni nelle quali il mito si è evoluto sono diverse. Con questo nostro progetto non abbiamo la pretesa di raccontar
meglio, di quanto non sia stato già fatto, il mito di Orfeo, sarà lui stesso che vi accompagnerà lungo il cammino del mistero che
lo vede protagonista, attraverso le diverse ed eccelse interpretazioni che grandi scrittori ne hanno tratto, cercando assieme al
pubblico una via per capirne l’essenza e ritrovar così se stesso.

                                        Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio
                                            da un’idea di Margherita Romaniello

                                                                                PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                              ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                     14

                              CLAUDIO SANTAMARIA
        in STORIE DAL DECAMERONE. IL POTERE
                   C’è un potente dalle cui decisioni dipendono la vita e la morte delle persone.

ARTISTI
Claudio Santamaria, voce recitante

Francesco Mariozzi, violoncello

testo a cura di Michele Santeramo

musiche originali di Francesco Mariozzi

C’è un potente dalle cui decisioni dipendono la vita e la morte delle persone.
Questo è il vero potere, comandare sulla vita.
Lui però, ad un certo punto, di fronte a un viso pulito e bello, dovrà prendere decisioni che gli ammalano l’anima.
Nel Decamerone troverà la guarigione.

RASSEGNA STAMPA
“Il Potere” di Michele Santeramo interpretato da Claudio Santamaria e da Francesco Mariozzi al violoncello costituisce il terzo tassello
dell’affascinante mosaico che prende il nome di “Storie dal Decamerone”. Un progetto trasversale che inaugura una concezione a
posteriori della più grande opera di Giovanni Boccaccio, inserendola in una luce diversa dal solito, che si proietta verso il presente.
Il Decamerone si erge a fonte purificatrice per i protagonisti dello spettacolo attraverso il carattere precursore e immortale delle sue
novelle, diventa exemplum narrativo e filosofico per il pubblico che viene sollecitato a ragionare e trovare in storie lontane secoli
il correlativo oggettivo delle proprie. […] Il violoncello di Francesco Mariozzi disegna sinfonie acute, da orchestra, che tracciano
vertigini clamorose che gettano il pubblico nel pieno dello sconforto confessato dal suo protagonista. Impeccabile Claudio Santamaria
nell’incontrollabile e volontario declino che investe l’uomo nel corso del suo racconto.”
— Enrico Esposito – Termopolio.it

                         Produzione 2018 Fondazione Teatro della Toscana – FestiValdera
                     Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio in collaborazione con Infinito

                                                                                PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                              ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                         www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA                                                   15

                                                           ELIO
                                                    in CASI… !
             Ascoltare Charms e Schostakovich è un’esperienza sinceramente curiosa: si viene
             presi di sorpresa, tormentati, raggirati, illusi, traditi … per poi ritrovarsi, semplicemente,
                                                       a ridere!

ARTISTI
Elio, voce recitante

I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino – quartetto
d’archi

letture da “Casi” di Daniil Charms

musiche di D. Shostakovich

ideazione di Elena Marazzita

Questo progetto nasce dalle suggestioni tratte dalle pagine di Casi di Daniil Charms, nato a San Pietroburgo nel 1905 e morto nel
1942 in un manicomio criminale di Leningrado. Racconti, frammenti, lampi: si piange dal ridere, si sospira, si vola! Indubbiamente
una delle opere più originali e profetiche della narrativa russa del secolo scorso. Una prosa in cui regnano il rifiuto della logica
quotidiana e i paradossi delle situazioni. Ci sono vecchie che per la troppa curiosità si ribaltano dalla finestra e si sfracellano…
Gatti che posano da maggiordomo, cani che si stendono sui fornelli. Individui che si prendono a colpi di cetrioli o muoiono di
insonnia per paura dei topi. Personaggi strampalati, parlatori infaticabili, logici illogici, narratori memorabili, voci che, messe
insieme, creano un coro acuto, tragicomico e paradossale.
A fare da contrappunto alla lettura dei brani scelti di Casi è la musica di Dmitrij Shostakovich uno tra i più importanti compositori
della scuola russa e, più in generale, della musica del Novecento.
Ascoltare Charms e Schostakovich è un’esperienza sinceramente curiosa: si viene presi di sorpresa, tormentati, raggirati, illusi,
traditi … per poi ritrovarsi, semplicemente, a ridere!

                                                  Produzione Aida Studio
                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                              PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                            ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
                                                                                       www.aidastudio.it
TEATRO-MUSICA                                                    16

                                               FABIO TESTI
                    in CONCERTO D’AMORE IN VERSI
                                      “La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”.

ARTISTI
Fabio Testi, voce recitante

Stefano Maffizzoni, flauto

Andrea Candeli, chitarra

testi di F. Garcia Lorca, P. Neruda, P. Salinas, J. Prevert

musiche di A. Piazzolla, E. Morricone, G. Bizet, J. Ibert, F.
Sor, M. de Falla

La lettura calda e suadente di Fabio Testi restituisce la magia delle più intense voci poetiche del Novecento spagnolo
accompagnato da due musicisti d’eccezione per contestualizarne ed esaltarne il suadente messaggio: Stefano Maffizzoni e
Andrea Candeli.
I brani e le composizioni poetiche di Garcia Lorca, Pablo Neruda, Pedro Salinas, Jacques Prevert danzano sulle note di Piazzolla,
Morricone, Bizet, Ibert, dipingendo quell’Andalusia gitana ricca di tradizioni folklore, fortemente dominate da sentimenti,
emozioni profonde e semplicità primitiva.
Di fronte al bivio che tiene un amante sospeso tra l’amore e l’odio, la gioia e il dolore, il consenso e il dissenso, l’amore diviene,
in un magistrale gioco di parole, una “morte viva”.
“Concerto d’Amore in versi” racconta l’insondabile potenza dell’Amore, conduce ai vertici della passione, descrive con originalità
lo spettacolo del mondo amoroso offrendo allo spettatore arie e parole in cui l’amore pur diventando sofferto, complicato,
angosciante e oscuro resta sempre l’unica dimensione “reale” e vitale dell’animo umano.
“La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”.

                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                               PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                              ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                     17

                             FABRIZIO BENTIVOGLIO
                           in COSÌ FAN TUTTE,
                      DALLA PARTE DI DON ALFONSO
              Così fan tutti. Ingannano, sono poco affidabili, deludono, si prendono gioco del
              prossimo, affrontano le cose con superficialità, sono venali e pieni di amor proprio.
              Cosa c’è di più attuale di questo? In fondo forse Mozart e Da Ponte avevano ragione:
                                           gli uomini non cambiano mai!

ARTISTI
Fabrizio Bentivoglio, voce recitante

Francesca Giovannelli, pianoforte

testo a cura di Bianca Melasecchi

ideazione di Elena Marazzita

Edizioni Curci

Con questo reading Fabrizio Bentivoglio tramite il personaggio di Don Alfonso porta in scena lo stretto legame tra Strehler e
Mozart tirando le fila della drammaturgia come se fosse quel regista demiurgo che Strehler voleva in scena.
Si racconta al contempo un’opera amaramente comica, destabilizzante, complessa e a tratti straniante.
L’ambiguità della trama ci porta ad anticipare un tema tutto novecentesco: la difficoltà nell’individuare la linea di confine tra
finzione e realtà, dando la possibilità agli spettatori di interrogarsi sulla loro vita quotidiana, sulle loro maschere e ipocrisie. La
morale per giunta è esplicitamente pessimista: non c’è possibilità di miglioramento e di redenzione per l’essere umano, uomo o
donna che sia.
Così fan tutti. Ingannano, sono poco affidabili, deludono, si prendono gioco del prossimo, affrontano le cose con superficialità,
sono venali e pieni di amor proprio. Cosa c’è di più attuale di questo? In fondo forse Mozart e Da Ponte avevano ragione: gli
uomini non cambiano mai!

                                                  Produzione Aida Studio
                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                               PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                             ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
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DANTE 2021 | TEATRO-MUSICA                                                  18

                              FABRIZIO BENTIVOGLIO
                                               in DANTE VIVE
              A partire dal racconto tragico dell’esperienza dell’esilio, riprendono vita le vicende
                 biografiche e poetiche di uno dei più grandi autori della letteratura mondiale.

ARTISTI
Fabrizio Bentivoglio, voce recitante

Maurizio Camardi, sassofoni e duduk

Francesco Garolfi, chitarre

musiche a cura di Maurizio Camardi

testo a cura di Andrea Tavani

ideazione di Elena Marazzita

Alighieri Dante è condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e
lo si condanna a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo, e se lo si prende, al rogo, così che
muoia».
Recita così il testo della sentenza emessa dal tribunale cittadino che segnò per sempre la vita del Sommo Poeta e insieme la
storia della letteratura italiana. Mandare qualcuno in esilio nell’Italia del Trecento, significava volergli fare terra bruciata intorno,
distruggergli il nido, buttargli giù la casa pietra a pietra, sasso a sasso, trave a trave.
L’esilio per Dante significò dire addio per sempre alla sua amata terra e l’inizio di una lunga fase di sofferenza interiore e di
ripensamento della sua poetica, che costituì l’humus ideologico e stilistico del suo capolavoro immortale: la Divina Commedia.
Sarà poi Foscolo, esule anch’egli, a riscoprire il valore politico dell’autore della Commedia, e a volgere le sconfitte e i fallimenti
del poeta, anacronistico e impopolare in vita, in una trionfale rivalsa. Seguiranno, Mazzini, Cesare Balbo, Cavour, Garibaldi,
concordi nel fondare sulla figura dell’esule fiorentino l’identità politica e culturale del nascente popolo italiano.
La musica di questo reading si muove a volte in sintonia altre in contrasto con il testo, la scelta degli strumenti non identifica un
genere musicale preciso ma piuttosto un territorio fatto di suggestioni ed emozioni che rafforzano il senso della parola. Citazioni
di Jazz, Word Music, Blues e Psichedelia sono pensate in una tessitura omogenea e in funzionale all’insieme.

                                          Per il VII centenario dalla morte di Dante
                                                    Produzione Aida Studio
                                        Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                                PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
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TEATRO-MUSICA                                                    19

                          FRANCESCO MONTANARI
                              in PROCESSO A SHYLOCK
              Un testo difficile e misterioso che costringe a un’avventura sincera e senza possibilità
              di fuga e ci mette di fronte alla complessa contraddittorietà dell’umano, alla sua
                     incapacità di costruire un mondo adeguato ai suoi struggenti desideri.

ARTISTI
Francesco Montanari, voce recitante

Nico Gori, sassofoni e clarinetto

Massimo Moriconi, contrabbasso, basso elettrico, chitarra
basso

musiche a cura di Nico Gori

testo a cura di Tommaso Mattei

ideazione di Elena Marazzita

Scontro etico, sociale e culturale. Conflitto fra amicizia e amore. Potere del denaro. Lealtà e giustizia. Una libbra di carne umana
è l’immagine che segna la vicenda e disegna un ponte tra la carne e il suo simbolo, l’oro.
Quando si traffica col denaro si dimentica che si sta toccando la carne degli uomini, i loro corpi e i loro destini. Anche amori,
affetti, passioni in questa storia si traducono in denaro, in oro, in gioielli.
Un testo difficile e misterioso che costringe a un’avventura sincera e senza possibilità di fuga e ci mette di fronte alla complessa
contraddittorietà dell’umano, alla sua incapacità di costruire un mondo adeguato ai suoi struggenti desideri.
II mondo concreto di Venezia si contrappone al mondo mitico di Belmonte, ma i problemi degli uomini a delle donne che li
abitano sono gli stessi: la malinconia d’amore, il valore del denaro che non basta a riempire la vita, il dilemma della scelta del
proprio destino, la ricerca disperante di un equilibrio impossibile e di un’indefinibile felicità. Tutti – giovani innamorati e nobili
gaudenti, mercanti cristiani e usurai ebrei, belle ereditiere e servi deformi – si preoccupano della propria sopravvivenza e della
propria felicità, difendendo con feroce determinazione il proprio ideale di vita come l’unico possibile, calpestando la tolleranza e
confidando ciecamente nel potere del denaro.
Shakespeare ci regala un formidabile affresco della natura umana e il mondo che ci sembra così equilibrato, chiaramente diviso
in buoni a malvagi, colpevoli e innocenti, eletti e reietti, mostra le sue crepe e si rivela fragile, precario e relativo.
È chiaro perché Shakespeare apra la sua opera con la meravigliosa battuta di Antonio “…questa malinconia mi confonde… e
non so più chi sono”: allora come oggi, ci sfugge la radice più profonda della felicità, distratti come siamo a preoccuparci di una
sopravvivenza che vorremmo eterna, e ci troviamo a combattere con gli inferni di guerra, sopraffazione e vuoto che noi stessi
abbiamo creato. Solo rinunciando alla tentazione di fermare la vita con l’acquisizione di labili certezze, si riesce ad abbracciare
il senso profondo dell’opera: una grande tenerezza per la feroce ma anche disarmata lotta per l’esistenza che accomuna tutti –
al di là di ogni razza, censo o dote di natura – e dunque la profonda necessità della tolleranza e del rispetto reciproci che tutti i
personaggi della vicenda sembrano ostinatamente voler rifiutare.

                                          Produzione Aida Studio e Khorateatro
                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

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TEATRO-MUSICA                                                20

                              GIANCARLO GIANNINI
                       in OMAGGIO A SHAKESPEARE
             Shakespeare rivissuto solo ed unicamente attraverso i suoi protagonisti, non filtrati
             da idee registiche o allestimenti, ma dalla celebre voce di Giancarlo Giannini che ne
                                      darà una irripetibile interpretazione.

ARTISTI
Giancarlo Giannini, voce recitante

Stefano Maffizzoni, flauto

Marco Zurzolo, sax

Andrea Candeli, chitarra

ideazione di Elena Marazzita e Stefano Maffizzoni

Shakespeare, non cessa di stupirci per la sua complessità, bellezza, varietà e modernità dei personaggi e delle trame.
Con questo spettacolo Shakespeare è rivissuto solo ed unicamente attraverso i suoi protagonisti, non filtrati da idee registiche
o allestimenti, ma dalla celebre voce di Giancarlo Giannini che ne darà una irripetibile interpretazione.

                                                Produzione Aida Studio
                                     Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

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TEATRO-MUSICA                                                  21

                                  GIOVANNI VERONESI
                            e MUSICA DA RIPOSTIGLIO
             Dopo il grande successo della trasmissione Rai “Maledetti Amici Miei” Giovanni
              Veronesi improvvisa con i Musica da Ripostiglio uno spettacolo sempre diverso.

ARTISTI
Giovanni Veronesi, voce recitante

Luca Pirozzi, chitarra, banjo, voce

Luca Giacomelli, chitarre, cori

Raffaele Toninelli, contrabbasso, cori

Emanuele Pellegrini, batteria, percussioni, cori

Uno spettacolo nato dal connubio artistico tra l’irriverente Giovanni Veronesi e i Musica da Ripostiglio, dove racconti inediti sul
mondo del cinema e dello spettacolo, digressioni musicali e momenti di spregiudicata ironia sono gli ingredienti di uno show
che ogni volta si trasforma in un gioco tra attore e spettatore nel quale Veronesi, da gran mattatore, scardina la quarta parete
entrando in confidenza totale con il pubblico.
Caratteristica peculiare è la “regia in diretta” grazie alla quale Giovanni Veronesi, stravolgendo continuamente la scaletta,
improvvisa con i Musica da Ripostiglio uno spettacolo sempre diverso.

                                      Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                             PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
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TEATRO-MUSICA                                                  22

                                      ISABELLA FERRARI
                                                    in FEDRA
             La poesia e il mito greco, ovvero le radici e l’essenza stessa della comune cultura
             e civiltà occidentale, rivivono nella Fedra firmata da Ghiannis Ritsos, uno dei più
                                importanti poeti ellenici del ventesimo secolo.

ARTISTI
Isabella Ferrari, voce recitante

Georgia Privitera, violino

regia a cura di Vittoria Bellingeri

testo a cura di Ghiannis Ritsos

La poesia e il mito greco, ovvero le radici e l’essenza stessa della comune cultura e civiltà occidentale, rivivono nella Fedra
firmata da Ghiannis Ritsos, uno dei più importanti poeti ellenici del ventesimo secolo. Protagonista Isabella Ferrari, attrice
amatissima dell’universo cinematografico, diretta da Vittoria Bellingeri e accompagnata dalla violinista Georgia Privitera.
In questa efficace rilettura estremamente contemporanea, Isabella Ferrari dà voce alla passione impossibile di Fedra per Ippolito,
figlio del suo sposo, l’ateniese Teseo.
A lungo internato nei “campi di rieducazione nazionali” a causa del suo manifesto marxismo, decisamente poco gradito nel
dopoguerra greco, tra la guerra civile e la dittatura dei colonnelli, Ghiannis Ritsos, attraverso una lingua piana, diretta e per
questo estremamente efficace, usa le maschere dell’antica Grecia per parlare di democrazia, per far emergere le crisi sociali
e quelle individuali, e infine per portare alla luce i sottili contrasti che disorientano e al tempo stesso fanno percepire con
l’immediatezza della sensazione pura tutto il dolore di una vita di opposizione al regime.
Anche Ritsos, come tanti drammaturghi, da Seneca a D’Annunzio, sedotto dal mito di Fedra, le ha dedicato un’opera,
concentrandosi sul suo eros proibito, sulla sua psicologia.
La dichiarazione d’amore della Fedra di Ritsos ad Ippolito è una confessione che si svela gradualmente, sofferta, dilazionata con
allusioni, rimandi, dichiarazioni indirette fino allo svelamento finale.
La “sua” Fedra esplora i turbamenti contrastanti di una donna vittima delle proprie passioni e dei sensi di colpa che ne
scaturiscono.
Un monologo di grande intensità trova nell’interpretazione di Isabella Ferrari una preziosa e intensa dimensione di poesia e di
sogno, impreziosita dalle note del violino di Georgia Privitera.

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TEATRO-MUSICA                                            23

                                     LAURA MORANTE
                                    in BRIVIDI IMMORALI
             I racconti e interludi di Laura Morante si spalancano come finestre spazzate da venti
             umorali su un mondo di relazioni e affetti, attraversato da una quotidiana violenza,
                                                piccola o grande.

ARTISTI
Laura Morante, voce recitante

Maurizio Camardi, sassofoni e duduk

Famiglie, coppie in crisi, omicidi e amici: storie di verità taciute che assumono, senza volerlo, le
sembianze di una bugia.
Tradimenti e paure alimentati da vecchi rancori o da accadimenti fortuiti, fraintendimenti e
rimpianti serbati per anni che arrivano improvvisi a scompaginare le carte, a scrivere da capo un
inizio o una fine, mandando all’aria ogni morale.
Irregolari e spiazzanti, quasi si muovessero al ritmo di un’improvvisazione jazz, diversissimi
eppure legati nel profondo, i Racconti e interludi di Laura Morante si spalancano come finestre
spazzate da venti umorali su un mondo di relazioni e affetti, attraversato da una quotidiana
violenza, piccola o grande.
Ma sopra ogni cosa, su queste donne inquiete, fragili, contradditorie, su questi uomini razionali
e infantili, su bambini sognanti e feroci, su città familiari come case di campagna e case di
campagna sterminate come continenti da esplorare, veleggia un’esatta, implacabile ironia che,
nel disordine degli elementi, scova una bellezza insensata: la melodia disarmonica, imprevedibile
e trascinante su cui il destino ci invita a ballare.

                                                 Produzione Aida Studio
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TEATRO-MUSICA                                                   24

                                      LAURA MORANTE
                                                    in MEDEA
             Medea fissa nell’amore di Giasone tutta la sua energia esistenziale fino a travolgere
                                 ogni coscienza di bene e di male, e uccide.

ARTISTI
Laura Morante, voce recitante

Lorenzo Fuoco, violino

Salvatore Monzo, pianoforte

musiche di S. Prokofiev – sonata per violino e pianoforte
in fa minore n.1 op.80

adattamento del testo a cura di Laura Morante

Euripide con Medea rappresenta l’indicibile e l’irrappresentabile del cuore umano nelle sue pieghe più profonde e nelle sue parti
più oscure e riposte, dove istinto e intelletto, passione e ragione si mescolano e si confondono senza che sia possibile separarle,
dove la logica, divenuta paralogismo, salva l’onore perché salva le apparenze, ma obbedisce alle ingiunzioni di una forza oscura,
dove l’assoluto smarrimento si coniuga con la lucidità estrema.
Medea è veramente umana nella complessità del suo carattere: è una donna di straordinaria razionalità ma anche di estrema
passionalità e la molteplicità dei gesti è il risultato del diverso e mutevole rapporto di forze tra esigenze razionali e istanze
emotive. Fissa nell’amore di Giasone tutta la sua energia esistenziale fino a travolgere ogni coscienza di bene e di male, e uccide.

                                                  Produzione Aida Studio
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TEATRO-MUSICA                                                   25

 LAURA MORANTE ed EUGENIA COSTANTINI
                                                  in IL BALLO
               reading musicale tratto da Il Ballo di Irène Némirovsky
             “Ci vuole metodo, cara mia… Per il primo ricevimento, tanta e tanta gente, più facce
             possibili… Solo al secondo o al terzo si può fare una cernita… Ma questa volta bisogna
                                              invitarne a bizzeffe…”.

ARTISTI
Laura Morante, voce recitante

Eugenia Costantini, voce recitante

Francesca Giovannelli, pianoforte

musiche di C. Debussy, F. Poulenc, Satie, R. Hahn,
M. Ravel

testo a cura di Laura Morante, Eugenia Costantini, Elena
Marazzita

ideazione di Elena Marazzita

In questo romanzo, oltre alla tematica della rivalità tra le due protagoniste splendidamente rappresentate da Laura Morante
ed Eugenia Costantini (madre e figlia anche nella vita reale) emerge un ritratto sagace e beffardo sulla borghesia francese,
evidenziandone vizi e difetti, con un risultato eccellente e altamente esplicativo della società frivola, pettegola e ridicolmente
piena di sé che caratterizzava quegli anni. Con una scrittura scarna ed essenziale, Il ballo riesce a raccontare un dramma
dell’amore, del risentimento e dell’ambizione.
I Kampf neo ricchi, arroganti e altezzosi, per confermare la loro improvvisa e splendente ascesa, decidono di organizzare
una festa da ballo alla quale invitano tutte le persone “che contano”. Antoinette, la quattordicenne figlia dei Kampf, delusa e
arrabbiata per la crudele decisione della madre di escluderla dall’”evento” e lasciarla a dormire persino nello ripostiglio mette in
atto in maniera istintiva e spietata una vendetta: una sera, tornando dalle sue solite lezioni di pianoforte, dopo aver consegnato
un invito solamente alla sua insegnante – l’unica che di fatti si presenterà – decide di non spedire gli altri, anzi, li getta nella
Senna! La sera della festa i Kampf attendono inutilmente l’arrivo degli ospiti e poiché non hanno nessuna esperienza della vita
sociale, non riescono a spiegarsi questa strana rinuncia da parte di tutti invitati.
Il pubblico assisterà impotente alla tremenda escalation della storia con un po’ di apprensione. L’ironia della sorte aiuterà a
sdrammatizzare e a rendere il tutto diabolicamente divertente!

                                                  Produzione Aida Studio
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TEATRO-MUSICA                                                26

               LUCIA MASCINO e FILIPPO TIMI
                               in IL PICCOLO PRINCIPE
     Adattamento da “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupèry
            C’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico.

ARTISTI
Lucia Mascino e Filippo Timi, voci recitanti
I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino
Lorenzo Fuoco, violino
Andrea Tavani, violino
Herber Dezi, viola
Viktor Jasman, violoncello
Marco Salvatori, oboe
Elaborazione drammaturgica e regia a cura di
Lucia Mascino e Filippo Timi

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“Il Piccolo Principe” è la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che
è arrivato sulla Terra dallo spazio.

Ma c’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico.

C’è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera
e naturale voglia di autenticità. Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei
bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.

                                  Coproduzione I Concerti nel Parco - Aida Studio
                             Distribuzione esclusiva I Concerti nel Parco - Aida Studio

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                                                          ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                               27

                                        LUIGI LO CASCIO
                                      in L’AFFARE VIVALDI
              La concatenazione degli eventi, per quanto bizzarra possa sembrare, è dovuta alla storia.
              Se conosciamo Vivaldi quanto lo conosciamo oggi, oltre le “Quattro stagioni”, ciò è dovuto
              a numerose peripezie dimenticate, e sono proprio queste peripezie – così assurde, intricate,
              incredibili, comiche, cariche di suspense che hanno ispirato la costruzione di questo
                            spettacolo di teatro-musica a tratti drammatico e a tratti farsesco.

ARTISTI
Luigi lo Cascio, voce recitante

Ensemble Modo Antiquo

Federico Maria Sardelli, flauto dritto e traversiere

Enrico Casazza, violino

Raffaele Tiseo, violino

Bettina Hoffmann, violoncello

Gianluca Geremia, tiorba e chitarra

ideazione di Elena Marazzita

Lo spettacolo è interamente dedicato all’opera di Vivaldi ispirandosi al testo “L’Affare Vivaldi” di
Federico Maria Sardelli, edito da Sellerio, vincitore del premio Comisso 2015 per la narrativa.
Luigi lo Cascio e Federico Maria Sardelli riscrivono il testo di questo questo leggibilissimo libro
raccontando la storia, l’itinerario attraverso i secoli, dei manoscritti di Vivaldi, di come hanno
rischiato di sparire nel nulla, e di come sono stati ritrovati e da chi.
Tra musiche inedite del giovane Vivaldi, magistralmente eseguite dall’ensemble Modo Antiquo, la
lettura di Lo Cascio si muove con grande agilità e sicurezza su diversi itinerari dando allo spettatore
l’opportunità di seguire, sia sul piano musicale, sia sul piano musicologico, l’affascinante percorso
di un enorme patrimonio musicale che ha rischiato di andare perduto. La fortuna popolare delle
“Quattro stagioni” di Vivaldi ha infatti certamente reso il nome del compositore familiare al grande
pubblico al punto forse di costituire un ostacolo alla conoscenza più ampia della sua opera, vasta,
complessa e affascinante.

I molti appassionati di Vivaldi pur apprezzando le sue composizioni orchestrali, la musica vocale, sia sacra che profana, non
sanno però che grandissima parte dell’opus vivaldiana è rimasta per secoli sepolta nella biblioteca di famiglie aristocratiche più
o meno decadute, e che ha rischiato di non veder mai la luce. Quello che rende lo spettacolo particolarissimo e fruibilissimo,
è che questa materia, potenzialmente oggetto di dotte dissertazioni e grande erudizione, è trattata da Lo Cascio con deliziosa
leggerezza e raffinato senso dell’umorismo. Lo Cascio dà prova di una straordinaria interpretazione dell’ambientazione passando
dall’epoca vivaldiana fino al periodo fascista. L’umorismo che pervade il testo ne rende uno spettacolo divertente, ancorché
alquanto istruttivo e Lo Cascio ha anche la capacità di adottare un registro sobrio e serio quando la narrazione tocca momenti
difficili della storia nazionale. In conclusione, uno spettacolo che chiunque abbia ascoltato con piacere la musica di Vivaldi
dovrebbe vedere – e che rimane piacevolissimo anche per chi si approccia per le prime volte al barocco!

                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                               PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
                                                             ELENA MARAZZITA: (+39) 347 3342211 - elena.marazzita@aidastudio.it
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TEATRO-MUSICA                                                   28

                                       LUIGI LO CASCIO
                                                in L’INFINITO
             Sono trascorsi due secoli da quando il poeta, appena ventenne, scriveva una delle
             liriche più belle, intense e significative di tutta la letteratura italiana l’Infinito; una lirica
             che, come un dipinto, un monumento, un’opera d’arte, parla agli uomini di qualsiasi
                    epoca con la stessa forza evocativa ed emozionante di quando fu scritta.

ARTISTI
Luigi lo Cascio, voce recitante

Erica Piccotti, violoncello

musiche di J. S. Bach

ideazione di Elena Marazzita

Sono trascorsi due secoli da quando il poeta, appena ventenne, scriveva una delle liriche più belle, intense e significative di tutta
la letteratura italiana l’Infinito; una lirica che, come un dipinto, un monumento, un’opera d’arte, parla agli uomini di qualsiasi
epoca con la stessa forza evocativa ed emozionante di quando fu scritta.
È la lingua pura della poesia che non conosce tempo, né spazio, né età. Una mostruosa intelligenza che abitava un corpo
mostruoso, chilometri di pagine scritte in versi e in prosa da un uomo alto solo 1 metro e 39, una cultura enciclopedica e un
cuore adolescente.
Pur conscio di appartenere a quell’età moderna, e pur accettando il predominio di una poesia fondata sul pensiero e sulla
consapevolezza dell’infelicità, che si esprime attraverso il patetico, Leopardi non si rassegna ad escludere il carattere immaginoso
dai suoi versi. Così come non si rassegnerà a rinunciare alle illusioni, continuandole a vagheggiare attraverso la memoria e a
nutrire di esse la sua poesia.

                                                  Produzione Aida Studio
                                       Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                              PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
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TEATRO-MUSICA | JAZZ                                          29

                                       LUIGI LO CASCIO
                           in OGNI RICORDO UN FIORE
             Luigi Lo Cascio, popolare e pluripremiato attore e regista siciliano, legge e interpreta
             la sua opera prima dando prova di essere anche un autore eccezionalmente raffinato.

ARTISTI
Luigi lo Cascio, voce recitante

Nico Gori, sassofoni e clarinetto

Massimo Moriconi, contrabbasso, basso elettrico, chitarra
basso

musiche a cura di Nico Gori

In viaggio da Palermo a Roma rileggendo i suoi duecentoquaranta (e oltre) tentativi di romanzo,
tutti interrotti al primo punto fermo, e decidere infine cosa farne. Cercare di cimentarsi in ogni
genere e stile possibili, senza mai riuscire a sceglierne uno, portare a termine un’opera e potersi
così dire scrittore.
“Sono un tipico esempio di come agisca in maniera diffusa lo spirito incerto e schizoide dei tempi,
per cui, mentre sto appena vivendo un’esperienza, mi sento accerchiato da tutte le cose che in
quello stesso istante sto perdendo. E migro. Trasmigro.”
Ma proprio questi tanti cominciamenti narrativi disegnano, tassello dopo tassello, la figura del
protagonista: in ognuno degli incipit è contenuta una scheggia della sua vita, delle sue ossessioni,
delle sue paure e dei suoi desideri.
La vita stessa, in fondo, finisce sempre per essere incompiuta, “uno svolazzo di pagine sparse”.
Lo spettacolo vede spazi ironici e leggeri alternati a temi più intensi e drammatici, sempre
accompagnati dalla emotiva, densa, evocativa atmosfera jazz di Nico Gori e Massimo Moriconi,
che dialogano attivamente con Luigi lo Cascio facendosi talvolta loro stessi attori.

                                                 Produzione Aida Studio
                                      Distribuzione esclusiva a cura di Aida Studio

                                                                             PER DISPONIBILITÀ E PREVENTIVI
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