SICCITÀ 2016-2017 Il clima cambia e in Italia cresce il rischio idrico - Arpae Emilia-Romagna
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SICCITÀ 2016-2017 Il clima cambia e in Italia cresce il rischio idrico L a situazione di siccità che Entrambe queste cause influiscono colpisce l’Italia già da diversi negativamente sulla disponibilità di mesi si è aggravata nel corso risorsa idrica. Considerando anche del periodo primaverile-estivo del che la richiesta di prelievi nel corso 2017; già a partire dall’inverno si degli anni è cresciuta, è evidente sono registrate precipitazioni sotto l’aumentare del rischio idrico nel le medie stagionali (deficit del 26%; nostro Paese. al nord picchi del 50%) e l’estate è stata caratterizzata da ondate di Si tratta di un problema che incide calore di intensità mai registrata, sugli usi molteplici dell’acqua, da con picchi di temperature massime quelli civili a quelli industriali – anche oltre i 40 °C. Diverse Regioni dall’approvvigionamento di acque italiane hanno dichiarato lo stato potabili all’agricoltura, agli usi nella di crisi idrica e richiesto lo stato trasformazione degli alimenti, alla di emergenza nazionale; tra queste produzione di energia, agli usi anche Emilia-Romagna, Toscana, ricreativi – sia in termini qualitativi Lazio e Sardegna. che quantitativi. È quindi necessario affrontare Questa situazione costituisce il rischio idrico con grande certamente un’eccezionalità determinazione e impegno da meteorologica, come quella del 2003, parte di tutti i soggetti coinvolti. ma condizioni simili si presentano Occorre individuare efficaci con sempre maggiore frequenza. politiche e azioni di adattamento La terza grave crisi idrica in dieci ai cambiamenti climatici, così anni (2006-7, 2011-12 e 2016-17) come è necessario investire in è un segnale della modifica del innovazione e nel miglioramento clima che si evidenzia nell’aumento delle reti osservative e previsionali considerevole delle temperature e idro-meteorologiche. Questi i temi in una diminuzione notevole delle al centro del servizio proposto nelle piogge nei periodi estivi. pagine che seguono. (DR)
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 2016-2017, UN LUNGO PERIODO DI SICCITÀ ECCEZIONALE INVERNO SICCITOSO, PRIMAVERA CALDA CON PRECIPITAZIONI QUASI ASSENTI. ESTATE CARATTERIZZATA DA ONDATE DI CALORE DI INTENSITÀ MAI REGISTRATA: LA SITUAZIONE DI SICCITÀ IN ITALIA È PARTICOLARMENTE GRAVE. I DATI DEL 2017 CONFERMANO CHE È IN CORSO UNA MODIFICA DEL CLIMA, CON UN FORTE RISCHIO IDRICO PER IL PAESE. EMERGENZA SICCITÀ L a siccità che sta colpendo la nostra di pioggia si protrae ormai dall’inizio persistente, che ha determinato l’ingresso penisola da diversi mesi si è dell’inverno: se si escludono alcune alle nostre latitudini di una imponente aggravata moltissimo nel corso del parentesi di breve durata (massimo uno- massa d’aria molto calda, proveniente periodo primaverile-estivo del 2017, viste due giorni) con abbondanti precipitazioni dalle aree sahariane. le alte temperature e la scarsa quantità nel mese di gennaio al centro-sud, è Questa situazione sinottica (figura 1) di pioggia caduta finora sul territorio. infatti da dicembre 2016 che si registrano ha determinato un’ondata di Al momento diverse Regioni italiane continuamente anomalie negative di calore eccezionale, sia per i valori hanno dichiarato lo stato di crisi idrica precipitazioni, soprattutto al nord. significativamente più alti delle medie regionale per la siccità e richiesto lo stato L’estate iniziata a giugno ha mantenuto stagionali, sia per la loro persistenza. I di emergenza nazionale. Tale situazione le caratteristiche della primavera. valori di temperatura massima registrata si protrae già dai mesi invernali, specie al Essenzialmente temperature elevate su gran parte del territorio nazionale nord, dove c’è stata una sensibile carenza e superiori alla norma, precipitazioni già a partire dal 1 agosto, per terminare di piogge. L’inverno 2017 per l’Italia è assenti, fatta esclusione di alcuni episodi essenzialmente solo la domenica 6, hanno stato alquanto siccitoso, con un deficit del temporaleschi, accaduti solo al nord, che in molti casi raggiunto e superato i 40 26% di pioggia rispetto alla media, che al non hanno mutato di niente la situazione gradi, sia sulle zone di pianura che su nord ha raggiunto anche picchi del 50% siccitosa presente. L’attuale periodo quelle basso-collinari. (ad esempio nelle aree delle province di estivo risulta particolarmente anomalo, In molti casi si è trattato di record Parma e Piacenza). e tale anomalia si è acuita vieppiù con storici letteralmente “stracciati”. A solo Dal punto di vista termico la primavera la “terribile” onda di calore che si è titolo di esempio, nel caso di Bologna, 2017 è risultata essere la seconda abbattuta nei primi giorni di agosto 2017, si sono raggiunti valori di temperatura primavera più calda dal 1800 a oggi, la quinta dall’inizio dell’estate, che ha massima di 40,5°C, con medie giornaliere con un’anomalia positiva di quasi due ulteriormente peggiorato la situazione ampiamente superiori ai 30 gradi. gradi rispetto alla media del periodo di già grave, per quanto concerne la risorsa Anche confrontando con la lunghissima riferimento 1971-2000. Solo il 2007 idrica, oltre che impattare pesantemente serie storica della Specola di Bologna è stato più caldo. Da uno studio del sullo stato di benessere fisico delle Università (1814-2000) non si trovano Cnr-Isac1 emerge come le precipitazioni persone. riscontri nel passato più lontano, dove durante la primavera 2017 sono risultate Come riferisce un comunicato stampa la temperatura non aveva mai superato i quasi assenti, al punto che tale stagione del Dipartimento della protezione 40°C in città, neanche durante la terribile è risultata la terza più asciutta dal 1800 civile2, dall’inizio del mese di agosto si è estate del 2003. Dal 1816 a oggi non era a oggi, con un deficit del 48% rispetto consolidato sull’Europa meridionale e in mai successo per esempio che per tre- alla media del periodo di riferimento particolare sul Mediterraneo, un campo quattro giorni consecutivi la temperatura 1971-2000. Tale situazione di carenza di pressione anticiclonico molto vasto e massima superasse ampiamente i 39°C. 56
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 L’anticiclone africano domina sull’Italia Venendo all’analisi degli apporti pluviometrici condotta dal Dipartimento di protezione civile, in relazione alle medie di riferimento climatologiche del periodo 1981-2010 fornite dall’Ispra emerge (figura 2a) che il mese di giugno ha segnato deficit precipitativi del 60-80% su gran parte delle regioni FIG. 1 centrali e meridionali, aggravando così ONDATA DI CALORE lo stato di deficit pluviometrico che si era accumulato in modo cosi marcato ed Mappa della struttura esteso dai mesi autunnali, proseguendo isobarica del campo di fino ad oggi. geopotenziale a 500 mbar Considerando l’intero periodo dell’anno del giorno 2 agosto 2017. idrologico settembre 2016-giugno 2017 i deficit precipitativi accumulati (figura 2b) regioni extra-tropicali, e in particolare notevoli deficit precipitativi, unitamente sono estesi a tutto il territorio nazionale, sull’Europa, causando come conseguenza all’aumentata richiesta di risorsa idrica con valori più rilevanti (del 30-40%) piogge (anomale) nelle aree desertiche e connessa anche all’incremento della sulle regioni settentrionali, sulle regioni maggiore siccità nelle aree extra-tropicali temperatura, hanno provocato notevoli centrali, sulla Sardegna occidentale e su del Mediterraneo. Ciò determina lo riduzioni nelle portate di sorgenti, alcune aree delle regioni meridionali. spostamento verso nord e la persistenza pozzi, invasi di alcune aree del territorio La cosa interessante di tale situazione è per lunghi periodi dell’anticiclone nazionale. A titolo di esempio, nel grafico che mentre su buona parte del territorio di blocco così detto “africano” che in figura 3 si mostrano le portate del Po nazionale si è vissuta la quinta ondata sta, da qualche anno a questa parte, alla sezione di Pontelagoscuro (FE) in di calore, caratterizzata da temperature occupando sempre più spesso le aree diversi anni, che hanno subito notevoli massime mai registrate spesso da più di che qualche decennio fa erano occupate riduzioni, avvicinandosi ai valori del 2003 200 anni e tipiche delle aree sahariane, dalla presenza del “celebre” anticiclone e 2006, anni caratterizzati da rilevanti e assenza totale di piogge, proprio su delle Azzorre, che oscillando da ovest crisi idriche. parte di tale aree desertiche nord-africane verso est sull’Europa mediterranea, e sono al contrario cadute precipitazioni non da “nord verso sud” come questo Per quanto riguarda la risorsa idrica superiori alla norma e sono state misurate africano, determinava le estati “normali” accumulata negli invasi sul bacino del Po, temperature inferiori alla norma. (temperature estive a luglio attorno ai i grandi laghi prealpini regolati (figura 4) 30 gradi) degli anni 60-70-80, che ora hanno attualmente un riempimento di In sostanza, si rinnova lo scenario che sembrano un (malinconico...) ricordo. circa il 40% del volume invasabile, con caratterizza oramai queste ultime estati, Ovviamente, caldo eccessivo e mancanza livelli idrometrici compresi tra i livelli dove l’Area di convergenza inter-tropicale di precipitazione riverberano nello stato minimi e medi di riferimento. (Itcz) sembra essersi spostata verso le idrico sia dei suoli, sia dei bacini fluviali. I Anche nelle regioni centrali si sono a) b) FIG. 2 SICCITÀ Limiti regionali -100 \ -90% Scarti percentuali medi -90 \ -80% -80% \ -70% delle precipitazioni -70 \ -60% -60 \ -50% -50 \ -40% cumulate -40 \ -30% -30 \ -20% a) giugno 2017 (confronto -20 \ -10% -10 \ 10% con giugno “medio” 10 \ 20% 20 \ 30% 1981-2010) 30 \ 40% 40 \ 50% b) settembre 2016-giugno 50 \ 60% 60 \ 70% 2017. 70 \ 80% 80 \ 90% 90 \ 100% Fonte: Dipartimento > 100% No Data protezione civile nazionale 57
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 registrate notevoli riduzioni nelle portate Po a Pontelagoscuro di sorgenti, pozzi e livelli idrometrici. A 3000 tal riguardo si mostra l’andamento del 2800 fiume Arno (figura 5) alla sezione di Nave FIG. 3 2600 di Rosano, dove le portate idrometriche PORTATA FIUME PO 2400 2200 si sono notevolmente ridotte, attestandosi 2000 a valori prossimi al valore di deflusso Portate del Po (m3/sec) 1800 m3/sec minimo vitale alla sezione di 1600 Pontelagoscuro (FE). 1400 1200 In conclusione, certamente la Fonte: Regione Emilia- 1000 Romagna situazione sopra descritta rappresenta 800 una eccezionalità meteorologica. I 2003 600 2006 valori osservati, sia termometrici che 2007 400 200 pluviometrici, e come conseguenza anche 2016 1/1 11/1 21/1 31/1 10/2 20/2 2/3 12/3 22/3 1/4 11/4 21/4 1/5 11/5 21/5 31/5 10/6 20/6 30/6 10/7 20/7 30/7 i valori idrometrici dei bacini fluviali e 2017 EMERGENZA SICCITÀ dei laghi, mostrano valori fortemente deficitari. Tali situazioni, anche se forse Limite di sperimentazione in deroga con minore virulenza (ad eccezione del FIG. 4 400 “mitico” 2003), si stanno ripresentando ALTEZZA LAGO 300 con sempre maggiore frequenza negli MAGGIORE 200 Limiti di concessione ultimi 10-20 anni. Sul nord Italia, ad cm 100 esempio, si rileva la terza grave crisi Evoluzione dell’altezza 0 idrometrica nel lago idrica in dieci anni (2006-7, 2011-12 e Maggiore (Sesto Calende) -100 2016-17). Questo dato segnala come sia da 1//1/2017 a 31/12/2017 01/2017 02/2017 03/2017 04/2017 05/2017 06/2017 07/2017 08/2017 09/2017 10/2017 11/2017 12/2017 in corso, e già da tempo, una modifica Fonte: Enti regolatori grandi Minimo Medio Massimo 2017 del clima, che si evidenzia in maniera laghi, www.laghi.net sostanziale in un aumento considerevole delle temperature (in Italia certamente 10^3 superiore ai valori di media globale) e in una diminuzione notevole delle piogge nei periodi estivi. Entrambe queste cause hanno un impatto negativo FIG. 5 10^2 sulla disponibilità di risorsa idrica. PORTATA FIUME portata (m3/s) Se si tiene poi conto che la richiesta ARNO di prelievi nel corso degli anni non è certamente diminuita, anzi al contrario 10^1 Andamento del fiume è cresciuta notevolmente, il risultato Arno alla sezione di Nave di tali fattori è un aumentato rischio di Rosano. DMV=2.689 mc/s idrico. Problema che va assolutamente Fonte: Autorità di bacino 10^0 affrontato con grande impegno, attraverso distrettuale dell’Appennino 02/2 25/2 20/3 12/4 05/5 28/5 21/6 14/7 06/8 settentrionale; www.appenni- l’individuazione di efficaci politiche di nosettentrionale.it/itc 2017 adattamento ai cambiamenti climatici. Paola Pagliara1, Carlo Cacciamani2 1. Dipartimento della protezione civile nazionale 2. Servizio IdroMeteoClima, Arpae Emilia- Romagna Si ringraziano i colleghi del settore meteo ed Emanuela Campione del Centro funzionale centrale e Federico Grazzini di Arpae-Simc per la collaborazione tecnica fornita per la realizzazione di questo articolo. NOTE 1 http://bit.ly/2vj4iaj 2 http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/ view_com.wp?contentId=COM65107 58
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 AZIONI E PROVVEDIMENTI IN EMILIA-ROMAGNA LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA SI È ATTIVATA DA MAGGIO 2017 PER FRONTEGGIARE LA SICCITÀ. DOPO LA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA, È STATO COSTITUITO UN COMITATO ISTITUZIONALE E ATTUATO UN PIANO PER GLI INTERVENTI URGENTI, PER LA PRESERVAZIONE E UN UTILIZZO RAZIONALE DELLA RISORSA ACQUA. L a scarsità di precipitazioni euro per l’attuazione dei primi interventi pluviometriche e nevose che a e con ordinanza n. 468 del 21 luglio partire dall’autunno 2016 a oggi 2017 il capo Dipartimento di protezione ha interessato il territorio regionale, civile nazionale ha nominato il presidente ha comportato deflussi molto ridotti della Regione Emilia-Romagna quale nei reticoli idrografici superficiali Commissario delegato per l’emergenza, prossimi o inferiori ai minimi storici e avente il compito di predisporre e ha determinato una grave crisi idrica sottoporgli per l’approvazione, il Piano iniziata per il settore irriguo già a partire dei primi interventi urgenti. dal mese di maggio 2017, in particolare Il Commissario con decreto n. 136/2017 per le province di Piacenza e Parma. Tale ha istituito un Comitato istituzionale situazione, è stata portata all’attenzione al fine di formulare una proposta di dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi interventi prioritari e maggiormente idropotabile o la diversa distribuzione idrici del distretto padano1 il 29 maggio, funzionali per la gestione e il superamento delle captazioni superficiali o profonde che ha condiviso un livello di severità dell’emergenza. Lo schema di Piano, che afferiscono alla medesima falda idrica media per tutto il bacino padano, predisposto dall’Agenzia di protezione per preservare maggiori risorse a civile e dall’assessorato Ambiente sulla scopo acquedottistico (è il caso degli quindi non sufficiente ad attivare le interventi previsti in val d’Arda nel procedure emergenziali. base delle istanze pervenute dal territorio, bacino alimentante la diga di Mignano La situazione si è evoluta velocemente è stato condiviso nella seduta del 18 luglio e in val Tidone con la diga del Molato, manifestando un rapido peggioramento 2017 del Comitato istituzionale, convocato che è responsabile con i propri rilasci solo dopo alcuni giorni, tanto da e presieduto dall’assessore Gazzolo. dell’alimentazione subalvea di pozzi fare emergere criticità per il settore Il Piano riporta il quadro degli interventi acquedottistici). idropotabile, in particolare per gli realizzati o in corso a valere sulle risorse Parallelamente, l’assessorato Ambiente acquedotti ubicati nei territori appenninici. dell’ordinanza 468/2017, aventi come svolge un continuo controllo sulla La Regione Emilia-Romagna ha ritenuto enti attuatori Comuni, enti gestori situazione degli approvvigionamenti idrici quindi opportuno attivarsi fin da subito del servizio idrico integrato, consorzi ricadenti nel proprio territorio attraverso in modo autonomo, individuando di bonifica, Agenzia regionale per la appositi tavoli tecnici, quali ad esempio e coordinando le possibili azioni da sicurezza territoriale e la protezione il Tavolo interregionale con la Liguria porre in essere, unitamente ai soggetti civile. Sono già state avviate azioni di finalizzato a rilasci straordinari dall’invaso interessati, per addivenire alla richiesta di razionalizzazione e parzializzazione della del Brugneto per le esigenze irrigue dichiarazione dello stato di emergenza risorsa idrica attraverso interventi urgenti piacentine e il Tavolo tecnico del fiume inviata al governo il 13 giugno 2017. riguardanti sia l’utilizzo di autobotti per Reno finalizzato a stabilire le possibili Vista l’entità e la gravità delle criticità, il il rifornimento dell’acqua potabile in azioni e soluzioni garantendo i rilasci dal presidente della Regione, nelle more della serbatoi in deficit, sia l’attivazione di fonti bacino di Suviana, nel periodo estivo, per suddetta richiesta, con decreto n. 103 del alternative, nonché opere di adeguamento l’uso idropotabile, irriguo e ambientale. 16 giugno 2017, ha dichiarato lo stato di degli impianti di sollevamento, in seguito crisi in tutto il territorio regionale sia per agli abbassamenti dei livelli idrometrici. il settore idropotabile che per il comparto La bonifica, titolare in alcuni casi della Rosanna Bissoli irriguo e con un provvedimento della gestione di acquedotti rurali, ha già Servizio Tutela e risanamento acqua, aria e giunta regionale (Dgr n. 870/2017) sono attivato interventi operativi e avviato la agenti fisici, Regione Emilia-Romagna state dettate le prime disposizioni per richiesta di fonti alternative, quali pozzi fronteggiare la crisi idrica, riguardanti consortili di emergenza, potenziamento le modalità di accesso all’istituto della al servizio di rifornimento con autobotti NOTE deroga al rispetto del deflusso minimo e opere di adeguamento degli impianti 1 Struttura operativa di tipo sussidiario a vitale, previste dalla pianificazione di sollevamento, finalizzati a efficientare supporto del governo integrato dell’acqua, regionale di settore. la distribuzione della risorsa idrica, finalizzata alla verifica e alla valutazione dei fabbisogni e dei consumi idrici nei vari settori Il Consiglio dei ministri, con atto n. contribuendo ad alimentare quella ad uso d’impiego. Ha l’obiettivo di fornire indirizzi 35 del 22 giugno 2017, ha deliberato la idropotabile. Tra questi lavori rientrano sulla regolamentazione dei prelievi e degli dichiarazione dello stato di emergenza, un ottimale sfruttamento degli invasi, utilizzi anche in funzione delle misure di assegnando risorse pari a 8.650.000,00 il cui utilizzo è anche destinato a scopo adattamento ai cambiamenti climatici. 59
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 SICCITÀ E IDROLOGIA DEL DISTRETTO PADANO NEL DISTRETTO DEL FIUME PO L’INVERNO SCORSO SEMBRAVA DELINEARE CONDIZIONI NELLA NORMA. UNA PRIMAVERA CON LOCALI ASSENZE DI PRECIPITAZIONI E UN’ESTATE CALDA E SECCA HANNO COMPORTATO UN PRECOCE E RAPIDO ESAURIMENTO DEI DEFLUSSI FLUVIALI CAUSANDO DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO E DISAGI AMBIENTALI. L’ EMERGENZA SICCITÀ anno 2016 si è concluso con una Po a Pontelagoscuro situazione idrologica del distretto 2016 padano non preoccupante. Le 3 25% FIG. 1 50% riserve idriche dei grandi laghi e degli SICCITÀ 2017, 2 75% 2017 invasi artificiali erano complessivamente BACINO PADANO 1 nella media. Tuttavia, a fine maggio SFI 3 mesi gli accumuli nevosi sull’arco alpino Standardized Flow Index 0 risultavano inferiori alla norma, (SFI) osservato (linea continua) e previsto (linea -1 così come gli afflussi e i deflussi alla tratteggiata) a 3 mesi, per chiusura del Po a Pontelagoscuro. Per la valutazione del grado -2 il trimestre giugno-agosto, le previsioni di scostamento della -3 meteorologiche fornivano come probabili portata trimestrale dal naio ebbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto tembre Ottobre vembre cembre temperature superiori e precipitazioni valore medio alla sezione Gen F Set No Di del Po a Pontelagoscuro. inferiori al clima; di conseguenza, le previsioni idrologiche indicavano deflussi fluviali in sensibile diminuzione per il periodo estivo. In particolare, a maggio si delineava una criticità locale di forte deficit di precipitazione primaverile sui bacini sud orientali del Piemonte, nella Lombardia centro meridionale e nelle aree di pianura e media collina dell’Emilia- Romagna occidentale. In quest’ultima area la carenza di precipitazioni, le più basse dal 1961, comportava contenuti di umidità del suolo e deflussi così scarsi da ritrovare le condizioni dell’estate scorsa, come se inverno e primavera non ci fossero mai stati. L’estate 2017 ha esordito in maniera precoce, con temperature molto elevate e conseguente necessità di approvvigionamento soprattutto per 1 le derivazioni a uso potabile e agricolo, in tempo reale e differito, in modalità di che acutizzavano la scarsità idrica già Il sistema di monitoraggio previsione e scenario, un’infrastruttura in atto nell’Appennino, comportando una condizione di grave sofferenza per e modellazione DEWS informatica dedicata ad architettura l’Emilia-Romagna. La criticità si è (Drought Early Warning System) aperta e compatibile con gli standard del Wmo/Ogc per la condivisione protratta per tutta l’estate, richiedendo il Le informazioni relative all’idrologia dei dati idrologici. Inoltre, utilizza monitoraggio costante, sia a scala locale del distretto idrografico padano sono metodi, procedure e indicatori che che di distretto, e la periodica convocazione costantemente aggiornate attraverso il rappresentano lo stato dell’arte, spesso dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi sistema di monitoraggio e modellazione innovativa, per la gestione delle risorse idrici nel Distretto padano, struttura DEWS (Drought Early Warning System), idriche, in ottemperanza ai programmi operativa a supporto del governo integrato sviluppato a partire dal sistema di dell’Organizzazione meteorologica dell’acqua, per la valutazione aggiornata previsione delle piene FEWS (Flood mondiale e degli Osservatori sulla siccità della risorsa idrica. Early Warning System), entrambi europeo e del sud-est Europa. prodotti e mantenuti da accordi nazionali Le osservazioni idrologiche sono raccolte ed interregionali, promossi dalla in automatico dalle reti regionali di 1 2 agosto 2017, fiume Po a Pontelagoscuro (FE); livello idrometrico –6.30 m, portata Protezione civile nazionale e dall’Autorità monitoraggio, mentre la modellistica 520 m3/s. di bacino del fiume Po. Il sistema utilizza, si basa su una catena idrologica e 60
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 di bilancio idrico. A partire dai dati idrometeoclimatici e dalle caratteristiche 2005/2006 2006/2007 2015/2016 Osservato Previsto del bacino, il modello idrologico afflussi/ deflussi Topkapi fornisce le portate FIG. 2 2.500 giornaliere simulate e previste alle SICCITÀ 2017, sezioni di chiusura dei bacini modellati, BACINO PADANO 2.000 fornendo l’input al modello di bilancio Portata [m3/s] 1.500 idrico Ribasim. Questo a sua volta, dati Andamento delle portate la geometria e le regole di derivazione giornaliere osservate 1.000 e rilascio idrico, fornisce le portate (linea nera) e previste medie giornaliere per gli schemi idrici (linea rossa) alla sezione 500 del Po a Pontelagoscuro implementati. La catena Topkapi- nell’estate 2017 e Ribasim permette quindi sia di simulare 0 confronto con l’anno la situazione in atto a partire dai dati iu g g g g o o go precedente e gli anni 2 ag 9 ag 5 lu 1 2 lu 1 9 lu u 28 g 16 a 26 l osservati, sia di eseguire previsioni e notevoli. scenari idrologici, attraverso l’uso di dati idrometeorologici, climatici e di regole di e locale (cabine di regia per i fiumi progetti di ricerca europei (Enhance, derivazione e rilascio. regionali, previsione dell’intrusione del Proline-CE, Clara). DEWS è un valido strumento operativo cuneo salino, verifica del deflusso minimo di supporto tecnico sia per la gestione vitale), sia per studi specifici (Sistema della risorsa idrica a scala ampia (Piano di contabilità economica ambientale Valentina dell’Aquila, Silvano Pecora, di tutela delle acque, Piano di bilancio per l’acqua UN Seea-Water, scenari di Giuseppe Ricciardi, Enrica Zenoni idrico e bollettini di previsione delle cambiamento climatico, analisi degli Area Idrologia e idrografia, Servizio magre per l’Osservatorio permanente) habitat e degli ecosistemi fluviali) e IdroMeteoClima, Arpae Emilia Romagna IL MONITORAGGIO IDROLOGICO E LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE Il rilevamento e lo studio dei regimi idrologici sono imprescindibili per la comprensione di un territorio, per l’adeguata difesa del suolo e per ottimizzare la gestione delle risorse idriche disponibili. A tal riguardo, Arpae Emilia-Romagna (Area Idrologia di Parma) rileva ed elabora le grandezze idrologiche dei bacini idrografici che interessano il territorio regionale. La disponibilità continua, in tempo reale e differito, di dati idrologici ha un’importanza fondamentale per una corretta ed efficiente pianificazione, protezione e gestione operativa delle risorse idriche, tenendo conto dell’uso competitivo delle risorse e dei sempre più ricorrenti periodi siccitosi. Durante la siccità del 2017 si è provveduto all’aggiornamento settimanale del quadro idrologico regionale, oltre che alla fornitura di tutti i dati necessari agli enti competenti per l’emissione dei provvedimenti di gestione e controllo del demanio idrico; il personale specializzato dell’Area Idrologia ha eseguito ben oltre 150 misure di portata fluviale, mediante profilatori e velocimetri acustici doppler, supportando così le nuove competenze di Arpae in tema di risorse idriche Misura di portata liquida durante la campagna di misura di risalita del cuneo salino nel delta del Po. assegnate alle Strutture autorizzazioni e concessioni. Le misure di portata liquida sono state svolte anche ai fini di controllo Questa estate Arpae Emilia-Romagna, Arpa Veneto, Cnr- in collaborazione con ufficiali di polizia giudiziaria, agenti Ismar Venezia, Consorzio di bonifica delta del Po e Genio accertatori e Carabinieri forestali su tutto il territorio regionale. civile Regione Veneto hanno anche svolto una campagna sperimentale per il monitoraggio della risalita del cuneo salino lungo i rami del delta del Po, uno dei fenomeni più gravi in caso di siccità in quanto può pregiudicare gli approvvigionamenti idrici sia potabili che irrigui. Durante un ciclo di marea sono state eseguite misure di salinità in colonna d’acqua a intervalli regolari, inseguendo la testa del cuneo salino fino a circa 15 km di distanza dalle foci ed eseguendo anche misure di portata per verificare la ripartizione delle portate nei rami del delta. La campagna di misura dell’intrusione del cuneo salino ha così consentito di validare i modelli matematici attualmente operativi nel sistema DEWS-PO a supporto della corretta gestione delle risorse idriche in tutto il bacino padano. Area idrologia e idrografia, Servizio IdroMeteoClima Arpae Emilia Romagna Per saperne di più Siccità 2017, sito Arpae Sezioni di monitoraggio per l’aggiornamento continuo dello stato idrologico dei fiumi in Emilia- Emergenza siccità 2017, sito Regione Emilia-Romagna Romagna. 61
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 IN TOSCANA UN DEFICIT IDRICO IMPORTANTE LA SICCITÀ DEL PERIODO 2016-2017 IN TOSCANA È SOLO UNO DEGLI EPISODI SICCITOSI DI INTENSITÀ ELEVATA E LUNGA DURATA REGISTRATI DOPO IL 2000. IL DEFICIT DI PIOGGIA INTERESSA SEMPRE PIÙ FREQUENTEMENTE IL PERIODO TARDO AUTUNNO-INVERNALE, CON GRAVI IMPATTI SULLE ATTIVITÀ AGRICOLE E SULLA DISPONIBILITÀ PER USI CONCORRENTI. L EMERGENZA SICCITÀ a Toscana, insieme al resto d’Italia FIG. 1 50% e al bacino del Mediterraneo, SICCITÀ 40% costituisce uno degli hot spot, 30% identificati negli ultimi rapporti Confronto fra le maggiori dell’Ipcc (Hartmann et al., 2013), che 20% Surplus / Deficit di pioggia siccità in Toscana dal 2000 maggiormente sta subendo gli effetti al 2017 (surplus/deficit 10% percentuale di pioggia del del cambiamento climatico; inoltre la periodo ottobre-giugno 0% particolare conformazione geografica e rispetto alla climatologia -10% il millenario sfruttamento non sempre 1981-2010). -20% sostenibile delle risorse, hanno reso Zone della Toscana -30% il territorio toscano particolarmente Nord -40% vulnerabile. Le analisi sui dati degli Centro -50% ultimi decenni relative a possibili Sud 2001/02 2002/03 2006/07 2011/12 2016/17 trend di temperatura e precipitazione evidenziano un aumento della frequenza degli eventi estremi, in particolare delle ondate di calore e degli episodi di siccità, peraltro sempre più estesi e intensi. Ne conseguono crescenti e importanti ripercussioni sui sistemi fisici, chimici, biologici e su alcuni aspetti socio- economici legati per esempio a salute, FIG. 2 agricoltura, foreste e turismo. ANOMALIA L’episodio che stiamo vivendo, a DI PIOGGIA cavallo fra il 2016-2017, è solo l’ultimo drammatico esempio di siccità Mappa dell’anomalia percentuale di pioggia prolungata. Negli anni 2000, infatti, si per il periodo ottobre sono verificati su gran parte della regione 2016-giugno 2017. altri episodi siccitosi di intensità elevata 0-10 120-140 e di medio-lunga durata (fra 6 e 12 10-20 140-160 mesi) nei periodi a cavallo degli anni 20-40 160-200 2001-2002, 2006-2007, 2011-2012. A 40-60 200-250 tali episodi va anche aggiunto il periodo 60-80 250-300 primaverile-estivo del 2003, noto come 80-100 300-500 uno degli anni più caldi e secchi non solo 100-120 in Toscana (figura 1), ma in gran parte dell’Europa. industriali per garantire una gestione non I mesi più piovosi sono stati ottobre e Dall’analisi di questi episodi emerge conflittuale dell’acqua fra i vari utenti. febbraio, con valori superiori alla media come il deficit di pioggia interessi sempre Andando a esaminare più in dettaglio rispettivamente al centro-sud e al centro- più frequentemente il periodo tardo l’evento siccitoso ancora in atto, il deficit nord della regione, mentre novembre, autunno-invernale, per poi proseguire pluviometrico accumulato nei 9 mesi tipicamente il mese più piovoso dell’anno, nelle stagioni successive, quando le compresi fra il 1° ottobre 2016 e il 30 è risultato in media. Dicembre, mese più temperature raggiungono i valori più alti giugno 2017 (intervallo di tempo che secco di questi nove mesi, ha ricevuto dell’anno, determinando ulteriori perdite include il periodo autunno-invernale nel solo il 20% delle precipitazioni che della risorsa per evapotraspirazione. In quale le piogge sono più abbondanti, le normalmente occorrono in questo mese tale situazione si creano problemi non temperature più basse e quindi la ricarica e il periodo da dicembre a oggi presenta solo nella portata dei fiumi, ma anche delle acque superficiali e profonde il deficit più elevato, segnando un -67% a livello di falda, con gravi impatti sulle efficace) oscilla fra il 20% del Valdarno nella parte meridionale della Toscana. attività agricole e progressivamente sulla Superiore e il 50% della Maremma Ad aggravare ulteriormente la situazione disponibilità di acqua per usi potabili e (figura 2). hanno contribuito le temperature, 62
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 FIG. 3 FIG. 4 STANDARD VEGETATION PRECIPITATION INDEX HEALTH INDEX Mappa dell’indice SPI 3 Mappa dell’indice (periodo aprile-giugno 2017). satellitare VHI, relativo alla vegetazione boschiva Siccità estrema (periodo 10-25 giugno 2017). Siccità severa Siccità moderata Siccità estrema Nella norma Siccità severa Umidità moderata Siccità moderata Umidità severa Siccità lieve Umidità estrema No siccità prevalentemente superiori alla norma con forti riduzioni delle rese soprattutto Il lago artificiale di Bilancino, uno dei da dicembre, con l’eccezione di gennaio, nelle aree centro-meridionali e costiere due grandi invasi della regione, a metà unico mese sotto media. Giugno è della regione. luglio aveva ancora una disponibilità pari risultato il secondo più caldo degli ultimi Dal monitoraggio dello stato della all’83% della sua capacità massima, dato sessant’anni dopo quello del 2003, con vegetazione tramite l’indice satellitare significativo, considerato che nel 2012, un’anomalia media intorno a +2.5°C e derivato VHI - Vegetation Health Index nello stesso periodo, si era già scesi al 68%. +2°C, rispettivamente nelle massime e (Kogan, 2001) è inoltre emerso come nelle minime; anche febbraio e marzo intorno a metà giugno quasi il 27% sono stati particolarmente anomali sia nelle temperature massime (con anomalie dei boschi toscani (il 45% dei quali Supporto operativo concentrati nelle province di Grosseto medie rispettivamente intorno a +2°C e e Siena) si trovasse in condizioni di Per poter far fronte a crisi di questa +3°C) che in quelle minime (con anomalie stress idrico e termico (figura 4). Una entità sono necessari un monitoraggio e medie rispettivamente di circa +3°C e +1.5 tale disponibilità di materiale vegetale una previsione meteorologica costante a C), cosa che peraltro ha anche favorito la secco ha reso il territorio particolarmente breve e lungo termine a supporto delle ripresa anticipata della stagione vegetativa, vulnerabile allo sviluppo d’incendi politiche di programmazione. Per questo con conseguente anticipata esposizione di grosse dimensioni, cosa che si è il Consorzio Lamma della Regione alla siccità da parte delle piante e ulteriore puntualmente verificata in varie zone Toscana si è dotato di un servizio aumento dell’evapotraspirazione. della Toscana, con roghi anche di alcuni operativo e di un bollettino mensile Un altro dato che ha caratterizzato giorni, come nel caso di Castiglione della in grado di fornire informazioni circa negativamente questo periodo è stato il Pescaia (GR) o Montale (PT), che hanno l’instaurarsi e l’evolversi di condizioni cumulato di neve caduto in Toscana nella distrutto oltre 250 ha di bosco e macchia siccitose. stagione novembre 2016-aprile 2017, mediterranea. uno dei più bassi dagli anni 70 e il più I livelli dei principali corsi d’acqua basso dal 2000, con soli 150 cm registrati a giugno sono scesi al di sotto della Ramona Magno1, Daniele Grifoni2, alla stazione dell’Abetone (Appennino Giorgio Bartolini3, Bernardo Gozzini4 media in diverse zone e alcuni punti Pistoiese), pari al 40% della media 1981- di misura indicano valori inferiori al 1. Ricercatrice Ibimet-Cnr, Consorzio Lamma 2010. Con l’assenza del consueto strato deflusso minimo vitale. Anche i livelli 2. Ricercatore/previsore Ibimet-Cnr, di neve invernale sulle zone appenniniche di soggiacenza del 40% delle falde Consorzio Lamma è venuta a mancare un’importante sotterranee monitorate risultano inferiori 3. Ricercatore/previsore Consorzio Lamma fonte di ricarica primaverile delle acque alla norma, in particolare lungo la costa e 4. Amministratore unico Consorzio Lamma superficiali e profonde. nella Maremma (dati Centro funzionale Secondo l’indice pluviometrico regionale). SPI - Standardized Precipitation Index (Guttman, 1999) nel trimestre aprile-giugno l’estensione della siccità BIBLIOGRAFIA d’intensità elevata ha raggiunto circa l’84% della superficie regionale, con 3 Hartmann D.L., A.M.G. Klein Tank, M. Rusticucci, L.V. Alexander, S. Brönnimann, Y. province su 10 (Grosseto, Pisa e Siena) Charabi, F.J. Dentener, E.J. Dlugokencky, D.R. Easterling, A. Kaplan, B.J. Soden, P.W. che presentano il loro intero territorio Thorne, M. Wild and P.M. Zhai, 2013, “Observations: Atmosphere and Surface”, in affetto da un deficit di pioggia da severo a Climate Change 2013: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fifth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change estremo (figura 3). [Stocker T.F., D. Qin, G.-K. Plattner, M. Tignor, S.K. Allen, J. Boschung, A. Nauels, Y. Xia, V. Bex and P.M. Midgley (eds.)]. Cambridge University Press, Cambridge, United Kingdom and New York, NY, Usa. Impatti Guttman N.B., 1999, “Accepting the Standandardized Precipitation Index: a calculation algorithm”, J. Amer. Water Resour. Assoc., 35 (2), 311-322. A fare le spese per primo della condizione Kogan F.N., 2001, “Operational space technology for global vegetation climatica particolarmente critica è stato, assessment”, Bulletin of the American Meteorological Society, 82 (9), 1949-1964. come spesso avviene, il settore agricolo, 63
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 UN’ANNATA ALTALENANTE IN SARDEGNA IL PERIODO AUTUNNALE-INVERNALE HA REGISTRATO PRECIPITAZIONI INFERIORI ALLA NORMA IN ALCUNE AREE E MOLTO SUPERIORE ALLA NORMA IN ALTRE, ANCHE CON ABBONDANTI NEVICATE. DALLA PRIMAVERA LE PRECIPITAZIONI SONO STATE MOLTO SCARSE, DETERMINANDO CONDIZIONI GRAVI DI STRESS IDRICO PER L’AGRICOLTURA. IN DEFICIT ANCHE FIUMI E INVASI. N EMERGENZA SICCITÀ ell’annata idrologica 2016-2017 il territorio della Sardegna ha registrato condizioni siccitose piuttosto gravi, con danni da stress idrico a carico delle colture cerealicole, orticole e soprattutto foraggere. Lo scorso mese di giugno, la giunta regionale ha deliberato il riconoscimento del carattere di eccezionale avversità atmosferica ed ha attivato la FIG. 1 richiesta al ministero per l’ottenimento di PRECIPITAZIONI TORRALBA interventi per le aziende agricole. Precipitazioni giornaliere e cumulate, stazione Analisi dell’annata in corso di Torralba, ottobre 2016-giugno 2017. L’analisi sul periodo ottobre- giugno, condotta dal Dipartimento meteoclimatico dell’Arpas, è stata eseguita a livello mensile e su periodi di 3 e 12 mesi per evidenziare sia condizioni di deficit idrici dei suoli, sia anomalie sulle portate dei corsi d’acqua e quindi sui volumi invasati nei bacini FIG. 2 di piccole e medie dimensioni. I report, PRECIPITAZIONI costantemente aggiornati, sono pubblicati LANUSEI sul sito www.sar.sardegna.it. Il periodo in esame può essere diviso Precipitazioni giornaliere in due parti: da ottobre fino alla prima e cumulate, stazione decade di febbraio, caratterizzata da di Lanusei, ottobre piogge abbondanti sul versante orientale 2016-giugno 2017. e scarse su quello occidentale, e il periodo seguente contraddistinto da una marcata Sardegna ha registrato cumulati mensili sono raggiuti i 30 mm. Le piogge di carenza di piogge su tutta l’isola. inferiori a 50 mm, corrispondenti a 1/4 marzo hanno interessato solo una parte Più in dettaglio, la stagione delle piogge si della media, mentre sul versante orientale dell’isola, con percentuali inferiori al è aperta con un ottobre decisamente secco, si sono raggiunti valori totali compresi 50% del clima (sul centro-nord) mentre con cumulati mensili inferiori a 10 mm, tra 400 e 500 mm, pari a circa 4 volte altrove la percentuale scende al di sotto pari a meno del 25% della media climatica la media (es. stazione di Genna Silana del 25%. In aprile le piogge sono state 1971-2000, su gran parte dell’Oristanese, 507,7 mm). Gennaio è stato caratterizzato decisamente modeste, ad eccezione di dell’Ogliastra e localmente su altre aree da abbondanti nevicate. Sulla parte quelle cadute su alcune aree circoscritte, del sud e del nord Sardegna. Altrove le occidentale i cumulati sono generalmente soprattutto al Sud. Su buona parte del percentuali sono leggermente più elevate, compresi tra 50 e 100 mm (in linea nord Sardegna e sul versante orientale il attestandosi comunque al di sotto del col clima), mentre sulla parte orientale rapporto col clima è inferiore al 25%. Le 50% della media. I cumulati di novembre (Ogliastra, Nuorese, Gallura) risultano ben piogge di maggio sono state quasi nulle. sono compresi tra 40 e 100 mm su gran più elevati, con valori superiori a 200 mm Anche giugno è stato asciutto su gran parte della Sardegna e in generale in linea in molte località e punte fino a 300 mm. parte della Sardegna. I cumulati mensili con le medie climatiche. Al nord, nella Febbraio è stato un mese poco piovoso più significativi, compresi tra 30 e 45 mm vasta area che comprende il Logudoro, su quasi tutta l’isola e la quasi totalità sono stati registrati nelle aree tra Sassari Goceano e Montacuto è piovuto circa della pioggia si è concentrata nella e Tempio. Sul resto dell’isola e sul settore 30-40 mm (al di sotto della media). In prima decade. Al sud, in diverse località nord-orientale non si sono superati i dicembre il settore occidentale della del cagliaritano e del Sulcis, non si 15 mm. 64
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 TAB. 1 - Valori dell’indice SPI e corrispondenti classi di siccità. aprile 2017 maggio 2017 giugno 2017 CLASSE VALORI DI SPI > 3,0 >3 2.5 \ 3 2 \ 2.49 Estremamente umido >2 da 2,5 a 3,0 1.5 \ 1.99 FIG. 3 1 \ 1.49 da 2,0 a 2,49 INDICE SPI 0.01 \ 0.99 -0.99 \ 0 Molto umido da 1,5 a 1,99 SU 3 MESI -1.49 \ -1 -1.99 \ -1.5 -2.49 \ -2 -3 \ -2.5 Moderatamente umido da 1,0 a 1,49 Mappe dell’indice SPI < -3 da aprile a giugno 2017 da 0,01 a 0,99 calcolato con finestre Vicino alla media temporali di 3 mesi. da -0,99 a 0 aprile 2017 maggio 2017 giugno 2017 Moderatamente siccitoso da -1,49 a -1,0 Molto siccitoso da -1,99 a -1,5 >3 da -2,49 a -2,0 2.5 \ 3 2 \ 2.49 1.5 \ 1.99 Estremamente siccitoso
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 LA STRATEGIA NAZIONALE E IL RUOLO DEGLI OSSERVATORI GLI OSSERVATORI PERMANENTI SUGLI UTILIZZI IDRICI, COSTITUITI A LIVELLO DI OGNI DISTRETTO, RAPPRESENTANO UN NUOVO SISTEMA DI GOVERNANCE PER AFFRONTARE SITUAZIONI CRITICHE RISPETTO ALLA DISPONIBILITÀ IDRICA. GIÀ PIENAMENTE OPERATIVI, FUNGONO DA CABINA DI REGIA PER LA DEFINIZIONE DELLE DECISIONI SUGLI USI DELLA RISORSA. L’ EMERGENZA SICCITÀ articolo 1 della direttiva 2000/60/ FOTO: ALESSANDRA CALCAGNI - ARPA LAZIO CE, che istituisce un quadro d’azione sulle acque a livello europeo, chiede agli stati membri di agevolare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili, nella consapevolezza che gestire in maniera sostenibile l’acqua significa innanzitutto garantire il soddisfacimento a un livello accettabile di tutte le esigenze, inclusa quella, per il ministero dell’Ambiente dirimente, di mantenere portate e livelli idrici compatibili con la salute degli ecosistemi e con la qualità degli ambienti naturali. Garantire l’accessibilità ad acqua di adeguata qualità a tutti gli utenti, in base al fabbisogno, e contribuire al 1 contempo alla tutela dell’ambiente, specie quando le condizioni climatiche diventano Proprio per realizzare questo obiettivo e di rafforzamento strutturale della severe e le disponibilità idriche si fanno strategico, la Direzione generale per la collaborazione tra i vari soggetti deputati scarse, è dunque un obiettivo strategico salvaguardia del territorio e delle acque alla gestione delle risorse idriche, è stata di livello continentale, che va perseguito (Sta) del ministero dell’Ambiente ha riconosciuta anche dalla Commissione anche attraverso forme di governo delle promosso – con l’istituzione, nel luglio europea, la quale, nel corso degli risorse il più possibile partecipate, in 2016, degli Osservatori permanenti sugli approfondimenti tematici condotti a grado di promuovere efficacemente utilizzi idrici a livello di ogni distretto livello tecnico nell’ambito delle riunioni l’ottimizzazione degli usi, mitigando al italiano e con appositi protocolli d’intesa bilaterali Italia-Ue, ha rinvenuto nella contempo le rivalità di impiego. (con l’eccezione della Regione Sicilia, costituzione degli Osservatori un Non è più possibile, infatti, pensare il cui protocollo sarà firmato a breve) elemento utile ai fini del superamento di gestire le risorse idriche senza – la creazione di un nuovo sistema di delle criticità riscontrate in merito condivisione, o sulla base di domini governance, in grado di assicurare la all’applicazione, sul territorio italiano, informativi incompleti o parziali; gestione ottimale della risorsa idrica e di della direttiva quadro in materia di acque al contrario, vi è una stringente affrontare le crisi da scarsità all’insegna 2000/60/CE. necessità che le prese di decisione delle della cooperazione, del dialogo tra le Gli Osservatori sono strutture amministrazioni pubbliche preposte al parti e dell’attenzione alle specificità prettamente operative, partecipate governo dell’acqua si basino su di un territoriali, dando avvio, su tutto il da tutti i principali attori distrettuali, patrimonio di dati il più possibile esteso, territorio nazionale, a una nuova modalità pubblici e privati; al loro interno sono affidabile e condiviso, in grado di fondare di gestione sostenibile dell’acqua, basata effettuate le analisi sui trend climatici razionalmente la programmazione e di sulla condivisione delle informazioni, sulla in atto, la raccolta, l’aggiornamento garantire, soprattutto in condizioni di concertazione con gli attori territoriali e e la diffusione dei dati relativi alla significativa severità idrologica, il miglior sulla programmazione strategica. disponibilità e all’uso della risorsa idrica equilibrio possibile tra la disponibilità di risorse reperibili e i fabbisogni per i L’istituzione degli Osservatori è stata nei distretti, compreso il riuso delle acque diversi usi, in un contesto di sostenibilità inserita, come elemento qualificante, reflue, le importazioni e le esportazioni di ambientale, economica e sociale e all’interno dei programmi di misure risorsa e i volumi eventualmente derivanti nel pieno rispetto delle finalità di dei Piani di gestione delle acque dei dalla desalinizzazione, e vengono raggiungimento degli obiettivi di qualità distretti idrografici, approvati con Dpcm formulate proposte, tecnicamente basate, dei corpi idrici. il 27 ottobre scorso. L’importanza per la regolamentazione dei prelievi di tali strutture, anche in termini di e degli usi e per il contenimento dei azione strategica per la mitigazione consumi idrici, in funzione degli obiettivi 1-2 Lago di Bracciano. degli impatti dei cambiamenti climatici fissati dai Piani di gestione dei distretti 66
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 idrografici e in coerenza con gli indirizzi serie storica di riferimento che consenta forniti della Strategia nazionale di l’inquadramento e la classificazione adattamento ai cambiamenti climatici. degli stati di carenza idrica e siccità, FOTO: GIORGIA NADIA TORELLI - ARPA LAZIO Gli Osservatori operano anche da e definiscono il modello proattivo di cabina di regia per la previsione e gestione delle crisi idriche. gestione degli eventi di carenza idrica In caso di “scenario di severità idrica e siccità, garantendo un adeguato bassa”, o ancora di “scenario di severità flusso di informazioni, necessarie per la idrica media”, gli Osservatori provvedono valutazione dei livelli di criticità, della alla valutazione delle misure più sua evoluzione, dei prelievi in atto, e per appropriate per la mitigazione degli la definizione delle azioni più adeguate impatti della carenza idrica e della siccità, per la gestione proattiva degli eventi da sulla base degli elementi conoscitivi scarsità. Le attività degli Osservatori sono disponibili e proponendo l’attuazione ovviamente impostate in funzione dei vari delle stesse misure. 2 scenari gestionali e di severità idrologica, Infine, in caso di “scenario di severità secondo un criterio di proporzionalità idrica alta”, allorquando, malgrado siano pressoché settimanale, riunioni per ed efficienza. Nelle situazioni normali, già state prese tutte le misure preventive, analizzare lo stato di fatto climatico in cui i valori degli indicatori (portate/ è presente uno stato critico non e meteorologico, per monitorare livelli/volumi/accumuli) sono tali da ragionevolmente prevedibile, nel quale l’impiego delle risorse, per predisporre prevedere la capacità di soddisfare le la risorsa idrica non risulta sufficiente gli scenari di utilizzo e per sviluppare esigenze idriche del sistema naturale e a evitare danni al sistema, anche il modello proattivo di gestione della antropico, gli Osservatori individuano e irreversibili, gli Osservatori, in qualità di scarsità idrica, proponendo misure di implementano le reti di monitoraggio e vere e proprie cabine di regia, forniscono contenimento dei consumi, nonché gli strumenti necessari al monitoraggio il supporto informativo/operativo al deroghe alle ordinarie modalità di dei volumi prelevati dai diversi soggetti, fine di contribuire alla definizione delle gestione degli invasi (ad esempio sub predispongono gli indicatori e i parametri decisioni per la gestione dell’eventuale alpini), a sostegno delle attività agricole e di riferimento (idrologici, idraulici, emergenza da parte degli organi della dell’approvvigionamento a uso potabile. agronomici, ambientali, di siccità e relativo Protezione civile nazionale e delle altre impatto economico) rappresentativi autorità competenti coinvolte. Gaia Checcucci della situazione di disponibilità idrica A oggi gli Osservatori sono già Direzione generale per la Salvaguardia del e di soddisfacimento dei fabbisogni pienamente operativi sui vari distretti territorio e delle acque, Ministero dell’Ambiente del distretto, per la costruzione di una italiani e stanno tenendo, con cadenza e della tutela del territorio e del mare SICCITÀ E CACCIA ISPRA CHIEDE ALLE REGIONE MISURE CAUTELATIVE PER LA CACCIA ALLE SPECIE PIÙ VULNERABILI L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha inviato una lettera alle Regioni alla vigilia dell’apertura dell’attività venatoria, chiedendo siano prese misure cautelative per alcune specie più vulnerabili in considerazione della siccità di quest’anno e degli incendi che hanno colpito molte parti del paese. Le condizioni meteorologiche e la prolungata siccità hanno determinato in tutta Italia una situazione accentuata di stress in molti ecosistemi. Questo fenomeno può determinare un peggioramento delle condizioni fisiche degli individui rispetto a quanto si registra in annate caratterizzate da valori nella norma dei parametri climatici, poiché risulta necessario fuoco può rappresentare un importante fattore limitante per un maggior dispendio energetico per raggiungere le fonti il successo riproduttivo delle popolazioni nel periodo estivo, idriche, che si presentano ridotte e fortemente disperse. Ciò ma può anche condizionare negativamente la dinamica delle può condizionare negativamente il successo riproduttivo e stesse popolazioni negli anni seguenti. aumentare la mortalità degli individui giovani e adulti, a causa Ispra ha ritenuto, quindi, che in occasione della prossima di una maggior vulnerabilità a malattie e predazione. apertura della stagione venatoria e seguendo il principio Quanto agli incendi, nella regione mediterranea essi di precauzione, vadano assunti provvedimenti cautelativi rappresentano un importante fattore di modificazione atti a evitare che popolazioni in condizioni di particolare dell’ambiente con alterazione della struttura, della vulnerabilità possano subire danni, in particolare nei territori composizione e della distribuzione della vegetazione, ovvero interessati da incendi e condizioni climatiche estreme nel degli habitat cui sono legate le diverse specie, modifica corso dall’attuale stagione estiva. del microclima, attraverso l’alterazione della quantità di La lettera inviate alle Regioni suggerisce di adottare una serie radiazione solare che raggiunge il suolo, come conseguenza di misure in tale senso, richiamando quanto previsto dalla della riduzione (fino alla distruzione) della copertura vegetale, legge n. 157/92, art. 19, comma 1. innalzamento dell’escursione termica per periodi anche prolungati, aumento della ventosità, modificazione del tasso La nota di Ispra è disponibile sul sito dell’Istituto, all’indirizzo medio di umidità nell’aria e nel suolo ecc. Di conseguenza, il http://bit.ly/IspraCaccia. 67
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2017 IN ITALIA SERVONO AZIONI PREVENTIVE E INVESTIMENTI SCARSITÀ DI PRECIPITAZIONI E ANOMALIA POSITIVA DI TEMPERATURA HANNO PORTATO IN TUTTA ITALIA A SITUAZIONI CRITICHE PER LA DISPONIBILITÀ IDRICA. SONO NECESSARIE AZIONI DI ADATTAMENTO E PREVENZIONE CHE TENGANO CONTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO, CON IL COINVOLGIMENTO DI TUTTI GLI ATTORI. IL RUOLO DEGLI OSSERVATORI PERMANENTI. I EMERGENZA SICCITÀ l cambiamento climatico comporta deflussi superficiali. In alcune sezioni l’intensità e la crescente frequenza La siccità in Italia nel 2017 idrometriche del bacino del Po, si di eventi idrologici estremi, Con riferimento alla siccità in Italia osservano localmente valori di portata inondazioni e siccità, e l’innalzamento nel 2017, la scarsità di precipitazioni è inferiori al minimo deflusso vitale. Per del livello marino. Occorrono azioni di stata affiancata da un’anomalia positiva l’Adige, la media del mese di luglio (1995- adattamento per ridurre gli impatti dei di temperatura dall’inizio dell’anno. Su 2005) è pari a circa 720 Mm3, equivalente cambiamenti climatici su salute, sicurezza tutto il bacino del Po, l’equivalente idrico a circa 270 m3/s. Il valore inferiore dello della popolazione, sviluppo economico e della neve Swe (snow water equivalent) scarto quadratico medio è pari a circa l’ambiente. dall’inizio di giugno è in continua 550 Mm3, equivalente a circa 200 m3/s. Scopo degli Osservatori permanenti diminuzione e ha raggiunto 160 Mm3, In Sardegna i puntatori di allerta tendono sugli usi idrici dei Distretti idrografici, mentre si assiste a una fusione anticipata a scendere dal livello di pericolo a quello strutture operative volontarie e della quantità di neve su tutto l’arco di emergenza e in Sicilia la siccità severa sussidiarie a supporto del governo alpino. Le riserve idriche disponibili già interessa la parte nord dell’isola, integrato dell’acqua, è il rafforzamento invasate al 18 giugno sono stimabili in mentre i volumi invasati sono scesi sotto della cooperazione e del dialogo tra circa 233 Mm3, circa il 60% della capacità 400 Mm3 a luglio; in Calabria importanti i soggetti del sistema di governance massima teorica complessiva. eventi di siccità severa interessano gran della risorsa idrica, per l’uso sostenibile La combinazione di scarse precipitazioni, parte della parte settentrionale tirrenica. (direttiva 2000/60/CE), la rimozione temperature elevate e fusione anticipata Per lo scenario di severità idrica alta, il degli ostacoli alla circolarità e della neve influenza negativamente i quadro per il Distretto dell’Appennino trasparenza delle informazioni, quanto necessario per la gestione proattiva di FIG. 1 eventi estremi siccitosi e l’adattamento SISTEMA SARDEGNA, 2000 ai cambiamenti climatici, anche con VOLUMI INVASATI una Cabina di regia per la gestione degli eventi di siccità e di scarsità Analisi storica degli 1500 indicatori di stato: volumi idrica, garantendo un adeguato flusso invasati di informazioni per la valutazione ed evoluzione dei livelli della criticità, dei 2007-2008 Mm3 1000 prelievi in atto e per la definizione di 2008-2009 2009-2010 idonee azioni emergenziali. 2010-2011 Le attività comprendono strumenti di 2011-2012 500 conoscenza e di controllo dei fattori 2012-2013 naturali e antropici che governano il 2013-2014 2014-2015 bilancio idrico e fanno riferimento 2015-2016 0 ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre alle situazioni corrispondenti agli 2016-2017 scenari di severità idrica, tra cui quello di “severità idrica alta”, in cui, attuate 1.0 indicatori le misure preventive, prevale uno 0.9 stato critico non ragionevolmente 0.8 prevedibile, in cui la risorsa idrica non FIG. 2 0.7 è sufficiente a evitare danni al sistema, SISTEMA SARDEGNA, 0.6 anche irreversibili, sussistendo così le PUNTATORI ALLERTA puntatori condizioni per la dichiarazione dello 0.5 stato di siccità prolungata (art. 4.6 della Analisi storica degli 0.4 direttiva 2000/60/CE) o, finanche, per indicatori di stato: 0.3 puntatori di allerta l’eventuale richiesta, dalle Regioni, della 0.2 dichiarazione dello stato di emergenza Regime ordinario 0.1 nazionale, ai sensi della legge 225/1992, Livello di vigilanza come modificata dalla legge 100/2012, e Livello di pericolo 0.0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 della Dir. Pcm 26 ottobre 2012. Livello di emergenza 68
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