CARTABIANCA - Cosa vogliamo sapere? - incontrarsi per agire - Comundo
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CARTABIANCA incontrarsi per agire La rivista di COMUNDO | marzo 2017 Cosa vogliamo sapere? Nicaragua Le sfide dell’educazione inclusiva Svizzera La scuola come antidoto al consumismo
editoriale Cara lettrice, caro lettore Quante cose possiamo scoprire, quasi senza sforzo e con qualche click, sul mondo attorno a noi. Internet e i social media, con la possibilità di avere accesso a fonti infinite di dati, potreb- bero anche darci l’illusione di essere più informati che mai. Ma è davvero così? L’abbondanza di informazioni corrisponde a una maggiore conoscenza? In questo numero di CARTABIANCA ci interroghiamo su cosa vogliamo sapere, su cosa sarebbe giusto o necessario conoscere, ma anche su come impararlo e trasmetterlo. Cominciamo con Priscilla De Lima un contributo del noto teologo della liberazione Leonardo Boff che ci dice chiaro e tondo: «La conoscenza non basta». È ora di riscoprire la cordialità, l’incontro, il rispetto: noi esseri umani, in quanto mammiferi intellettuali, siamo portatori di emozioni, passioni e affetto. Bisogna mettere in campo il cuore, oltre alla mente, se vogliamo assicurarci un futuro. Solo coltivando l’accudimento e la spiritualità saremo in grado di mobilitarci per prenderci cura della terra, dell’acqua, del clima, delle relazioni inclusive. Tutto questo ha i suoi ritmi. Di fronte al mondo in accelerazione, che ci permette in pochi secondi di avere accesso a fonti infinite di informazioni, bisogna rendersi conto che i processi di comprensione e interpretazione dei dati non si possono comprimere, costano sempre ancora tempo e fatica. Così come richiede impegno l’educazione: cosa vogliamo insegnare ai nostri figli, e come? Oltre alla scuola pubblica, che la maggioranza di noi conosce per esperienza diretta, vi sono altre vie percorribili. Ecco perché abbiamo voluto la testimonianza di un’espe- rienza educativa diversa, con una scuola senza le classiche lezioni frontali. Senza dimenticare che è spesso nel tempo cosiddetto libero che si esercitano esperienze fonda- mentali quali la mediazione, l’empatia, la cooperazione. Concetti che non si ritrovano descritti in un classico programma scolastico, ma che restano dei pilastri da coltivare. Buona lettura! La serie fotografica: Questa serie fotografica ci presenta diverse aule reali, nei paesi in cui operiamo nel sud del mondo e in Svizzera. Abbiamo trovato degli esempi piuttosto simili nelle Filippine, in Kenya e in Perù, ma avremmo potuto portarne di ben più variegati: piazze, palestre, luoghi di meditazione. Per questo per la Svizzera abbiamo scelto un’aula nel bosco: la costruzione e la diffusione della conoscenza non si limitano alla scuola. Si mettono in atto dappertutto e da parte di tutti. Si tratta insomma di una responsabilità condivisa. Foto di copertina & pagina 2, Will Swanson/The NewYorkTimes/Redux/laif; pagina 5, Perù, Melba/www.avenue- images.com; pagina 9, Svizzera, Marcel Kaufmann/COMUNDO; pagina 11, Filippine, Navia / Agence VU/laif. 2 cartabianca marzo 2017
sommario dossier 4 La conoscenza non basta Servono una nuova mente e un nuovo cuore 6 Imparare senza lezioni L’autogestione porta a maggiore responsabilità 7 La comprensione chiede tempo Bisogna educarsi a una valutazione seria e attenta delle fonti 10 La scuola come antidoto al consumismo Lo sviluppo sostenibile sempre più presente nei programmi 12 Manca il coinvolgimento i nostri cooperanti L’educazione inclusiva in Nicaragua è un’impresa titanica Investire nella formazione per un futuro migliore Pagina 14 per COMUNDO 13 Il senso che permane i nostri 14 Lavoro sodo per il mio sogno cooperanti Promuovere piccole attività imprenditoriali nello Zambia. 16 Reinventarsi, con positività, leggerezza e un po’ di pazzia… Come reagire a un supertifone? Con il sorriso da COMUNDO 18 L’ambiente è una responsabilità globale 20 Perché ripartire? La vignetta di Daria i nostri cooperanti La positività del popolo filippino Pagina 16 da COMUNDO Il nostro impegno a tutela dell’ambiente Pagina 18 cartabianca marzo 2017 3
dossier La conoscenza lioni di anni fa, è apparso il cervello limbico, nato assieme all’av- vento dei mammiferi. Con loro nel mondo sono arrivati l’amore, non basta la necessità di prendersi cura degli altri, il bisogno di accudire. Noi esseri umani ci siamo dimenticati che siamo mammiferi in- tellettuali, che siamo fondamentalmente portatori di emozioni, passioni e affetto. Nel cervello limbico risiede la culla dell’etica, La presenza degli esseri umani sulle terra è minacciata. dei sentimenti oceanici e religiosi. Prima ancora, 300 milioni di Per prevenirla e prenderci cura del pianeta, è necessaria anni fa, è emerso il cervello rettilineo, responsabile delle nostre reazioni istintive. Ma non affronteremo l’argomento qui. Quello un’educazione che ci permetta di sentire il nostro lega- che conta è che oggi dobbiamo arricchire la nostra ragione in- me con la natura e con gli altri tellettuale con la ragione cordiale, molto più ancestrale, se vo- gliamo valorizzare l’accudimento e la spiritualità. Testo: Leonardo Boff Senza queste due dimensioni non saremo in grado di mobili- G tarci per prenderci cura della terra, dell’acqua, del clima, delle relazioni inclusive. Dobbiamo prenderci cura di tutto, senza eneralmente i processi educativi della società, con le aspettare che le cose si deteriorino e periscano e che andiamo sue istituzioni come la rete di scuole e università, sono così incontro a uno scenario drammatico. sempre in ritardo rispetto alla realtà. Non anticipano i cambia- menti, non prevedono eventuali processi di adattamento e le Senza questi valori non potremo trasformazioni necessarie per esserne all’altezza sono spesso percepite come onerose. garantirci un futuro degno Tra gli altri, sono due i grandi cambiamenti che stanno succe- dendo sulla terra: l’introduzione della comunicazione globale Un altro compito è quello di riscattare la dimensione della attraverso internet e le reti sociali e la grande crisi ecologica spiritualità. Essa non deve essere identificata con la religione: che mette a rischio il sistema-vita e il sistema-terra. Potremmo soggiace alla religione, perché la precede. La spiritualità è una scomparire dalla faccia della terra. Per impedire questa apoca- dimensione inerente l’essere umano, come la ragione, la volon- lisse, l’educazione deve essere un’altra, diversa da quella che ha tà e la sessualità. Fa parte del nostro essere più profondo, da cui predominato finora. emergono le questioni del senso ultimo della vita e del mondo. Una nuova mente e un nuovo cuore Esiste un “punto Dio” Non basta la conoscenza. Abbiamo bisogno di coscienza, di una Purtroppo queste questioni sono finora state considerate come nuova mente e di un nuovo cuore. Abbiamo bisogno anche di una qualcosa di privato e senza grande valore, ma senza di loro la vita nuova pratica. È urgente reinventarci come esseri umani, nel senso perde luminosità e gioia. Attenzione però, c’è qualcosa di nuovo: di inaugurare una nuova forma di abitare il pianeta, con un nuovo i neurologi hanno appurato che ogni volta che l’essere umano tipo di civilizzazione. Come diceva molto bene Hannah Arendt: affronta tali questioni legate al senso delle cose, al sacro e a Dio, «Possiamo informarci per tutta la vita, senza mai educarci». Oggi vi è una accelerazione sensibile nei neuroni del lobo frontale del dobbiamo rieducarci e reinventarci come esseri umani. Per questo nostro cervello. L’hanno chiamato il “punto Dio” del cervello, aggiungo alle dimensioni citate qui sopra queste due: imparare una specie di organo interno attraverso il quale percepiamo la a prendersi cura e imparare a spiritualizzarsi. presenza di un’energia potente e amorevole che unisce e lega Ma prima ancora bisogna riscattare l’intelligenza cordiale, sen- tutte le cose. Attivare questo “punto Dio” ci rende più solidali, sibile o emozionale. Senza di essa parlare di cura e spirituali- amorevoli e premurosi. Si oppone al consumismo e al mate- tà ha poco senso. La causa sta nel fatto che tutto il moderno rialismo della nostra cultura. Tutti, specialmente coloro che si sistema di insegnamento si fonda sulla ragione intellettuale, trovano a scuola, dovrebbero essere iniziati a questa spirituali- strumentale e analitica. Questo tipo di ragione è una forma tà, poiché ci rende più sensibili agli altri, più legati alla Madre di conoscenza e dominazione della realtà, che si tende poi a Terra e alla natura, più propensi all’accudimento. Valori senza considerare come un mero oggetto. Si è arrivati a reprimere la i quali non potremo garantirci un futuro degno. ragione sensibile con il pretesto che essa impedirebbe l’ogget- tività della conoscenza. Questo ha causato una visione fredda L’intelligenza cordiale e la spiritualità sono le necessità più pres- del mondo: è successa una specie di lobotomia che ci impedisce santi alle quali l’attuale e minacciante situazione ci confronta. di sentirci parte della natura e di percepire il dolore degli altri. Leonardo Boff è filosofo e teologo ed è uno dei fondatori della È l’ora della ragione cordiale teologia della liberazione. Si occupa anche di etica, spiritualità ed Sappiamo che la ragione intellettuale, come la intendiamo oggi, ecologia. Questo articolo è stato pubblicato sul suo blog nel febbraio è recente: ha circa 200‘000 anni, quando è arrivato l’homo sa- del 2015. piens con il suo cervello neo-corticale. Prima però, circa 200 mi- 4 cartabianca marzo 2017
dossier Imparare senza lezioni tivazione, ma proprio grazie a questo!» rettifica la direttrice della scuola Karin Anderhalden. Da quest’anno, la Grunda- cherSchule comprenderà anche tre anni di livello superiore riconosciuti dal Canton Obvaldo, per permettere agli scolari Che fare se non si è soddisfatti del sistema scolastico di passare poi a un liceo breve o a una formazione professio- tradizionale? Karin Anderhalden e Victor Steiner nale. «Il Cantone non ci ostacola, al contrario − spiega Karin Anderhalden −. Hanno analizzato a fondo il nostro modello e non hanno esitato a fondare una nuova scuola. sanno che, come confermano anche le ricerche sul cervello, il Una visita a Sarnen nostro metodo didattico è molto più adatto ai bambini rispet- to ai sistemi scolastici tradizionali». Testo: Nicole Maron Farfalle e salamandre al posto dei voti A «Nei sistemi tradizionali si applicano gli stessi criteri a quan- nton è disteso prono sul pavimento. Con la fronte ag- ti più bambini possibile: tutti dovrebbero apprendere grosso grottata per la concentrazione, ordina piccoli dadi, modo le stesse cose nello stesso tempo», spiega Karin Anderhal- astine e blocchi e poi scrive sul suo quaderno di aritmetica la den illustrando le differenze fondamentali di approccio tra i cifra 587. «I dadini rappresentano le unità, le astine le decine due sistemi scolastici e di apprendimento. «Ma alla fine della e i blocchi le centinaia − spiega il bambino di otto anni −. Così sesta classe, ci sono comunque molti bambini che in alcune ma- possiamo fare i calcoli fino al 1000 in modo molto semplice». terie si ritrovano un voto mediocre in pagella, che è come dire Nella stanza accanto Simon, nove anni, si esercita sulle unità al bambino: “Non sei capace”». Invece nella GrundacherSchule di misura con una bilancia e vari pesi. Esamina con sguardo non ci sono voti e gli insegnanti non dicono “tu non sei capace” attento gli scaffali che occupano tutte le pareti, pieni zeppi dei ma “questo è il profilo delle tue competenze”. materiali più disparati per leggere, scrivere e far di conto. «Che cosa peserà duecento grammi?», si chiede ad alta voce. Gli è toc- cato il compito di trovare un oggetto di questo peso. L‘insegnan- Nei sistemi tradizionali si applicano gli stes- te Sebi Lambelet gli dà un consiglio: «Prendi il peso da 200g in si criteri a quanti più bambini possibile una mano e un oggetto nell‘altra, e prova a sentire se hanno lo stesso peso». Al piano superiore lavorano gli alunni più grandi. Moira, 11 anni, si esercita a scrivere al computer per mezzo di I profili sono compilati dagli insegnanti insieme ai bambini. un software, mentre la dodicenne Nathalia ha indossato le cuf- Sono rappresentati da animali suddivisi in molte piccole sezio- fie e sta ripetendo vocaboli inglesi. Nel frattempo le undicenni ni. Per esempio la farfalla porta il titolo “Quello che so fare” e Laura e Lea leggono all‘insegnante Victor Steiner la versione de- le singole competenze sono denominate tra l’altro “Lavorare in finitiva del giallo che hanno scritto. «”Il terrificante commiato” modo ordinato e accurato”, “Riordinare e mantenere l’ordine” è già la seconda avventura di Anna e Chloe − dichiarano fiere −. o “Accettare se qualcosa non va come vorrei”. Il cane mostra Abbiamo impiegato tre mesi per scriverla. Vogliamo scrivere un “Che cosa so fare bene insieme agli altri bambini”, mentre la libro intero!». salamandra porta il titolo “Aritmetica” ed è suddivisa in sezioni come “Raddoppiare o dimezzare” o “Calcolare mentalmente”. I Niente classi o insegnamento frontale campi colorati indicano che il bambino padroneggia già le com- È una giornata come un‘altra nella GrundacherSchule di Sar- petenze corrispondenti. Con il passare del tempo, si crea un‘im- nen. Gli scolari, una quarantina, non sono suddivisi in classi, magine che diventa sempre più colorata e completa. ma in livello base e livello primario; il primo comprende i bambini in età di scuola materna, prima e seconda classe, il Poter fare quello che si sa fare bene secondo gli alunni dalla terza alla sesta classe. Nella Grunda- Qual è il ruolo dell‘insegnante in una scuola in cui non si ten- cherSchule esistono mille possibilità: si possono scrivere libri, gono lezioni? «È molto semplice: osservare − risponde Karin produrre film, incidere cd musicali, comporre radiogrammi; Anderhalden −. Noi conosciamo molto bene i nostri alunni, le soltanto una cosa non esiste, o quasi: l‘insegnamento fron- loro risorse e i loro interessi e siamo quindi in grado di accom- tale. Gli alunni imparano in modo autonomo, utilizzando lo pagnarli.» Un principio molto importante nella Grundacher- svariato materiale che hanno a disposizione. Si suddividono Schule è quello secondo cui i bambini devono poter fare quello il tempo e decidono anche se lavorare da soli o in gruppo. Al che fanno bene e volentieri. Se sono costantemente spronati a termine della scuola primaria, le loro conoscenze sono uguali, esercitarsi in quello che non sanno ancora fare, secondo Karin se non superiori, a quelle dei bambini che hanno frequentato Anderhalden la scuola diventa un‘esperienza sempre più fru- una scuola tradizionale: lo dimostra la percentuale di coloro strante. «Per esempio i nostri figli erano tutti molto bravi in ma- che subito dopo riescono ad affrontare la scuola secondaria A tematica, ma avevano una brutta scrittura − ricorda −. Quindi e il liceo. «Non è malgrado il nostro sistema di insegnamento sono stati costretti a scrivere in continuazione e non potevano completamente diverso, che imparano e conservano la mo- proseguire con l‘aritmetica; inutile dire che più dovevano scri- 6 cartabianca marzo 2017
vere e più odiavano la scrittura. Invece, se un bambino avverte che viene incoraggiato là dove è bravo, sarà in grado di gestire La comprensione chiede tempo meglio anche i suoi punti deboli». Sono state proprio le esperienze dei loro figli nella scuola ele- mentare che hanno fatto riflettere Karin Anderhalden e il mari- to Victor Steiner, rispettivamente insegnante di scuola materna Possiamo scaricare, salvare e trasferire dati in e di scuola primaria. «Spesso ci chiedevamo: perché esistono pochi secondi, ma il processo di interpretazione determinate regole? Perché nostro figlio che fa la seconda non non può essere accelerato può risolvere esercizi di aritmetica di terza, visto che quelli di seconda sono troppo facili per lui? Perché questo dà fastidio Intervista: Priscilla De Lima L agli insegnanti della terza? A questo punto non abbiamo avuto dubbi: la scuola deve escogitare una soluzione». Visto che non era possibile, Karin Anderhalden e Victor Steiner nel 1999 han- e nuove tecnologie hanno senz’altro un’enorme in- no deciso di prendere l‘iniziativa e, ispirandosi a diversi altri fluenza sulla diffusione dell’informazione e della cono- sistemi scolastici, hanno fondato la GrundacherSchule. I loro scenza: la possibilità potenziale di avere accesso a fonti infinite tre figli non hanno però avuto la possibilità di frequentarla. di dati potrebbe anche darci l’illusione di essere più informati Chi è estraneo al progetto, spesso si stupisce del fatto che i che mai. In realtà spesso è proprio la quantità il problema: che bambini, se possono decidere autonomamente i contenuti e la ne è della qualità? Ne abbiamo discusso con il professor Loren- velocità di apprendimento, quando arrivano alla sesta classe zo Cantoni dell’Università della Svizzera italiana. padroneggiano veramente tutte le materie. Karin Anderhalden si sente spesso chiedere se, in questo modo, i bambini non si CARTABIANCA: Oggi, sul web si trova di tutto e il contrario di occupano sempre soltanto della loro materia preferita, ignoran- tutto. Questa abbondanza di informazioni significa davvero che do tutte le altre, e se il maestro in questo caso interviene. Alla abbiamo a disposizione maggiori conoscenze? Non vi è il rischio prima domanda risponde «No, assolutamente», alla seconda di perdersi? «Dipende». «Bisogna scoprire se per esempio il bambino insiste Lorenzo Cantoni: Sì. È proprio così. Credo che per impostare a occuparsi di una materia linguistica perché vuole evitare la in modo corretto la questione dobbiamo chiarire alcuni ter- matematica o perché invece in questo momento è tutto preso mini e alcune dinamiche. I termini che vanno chiariti sono: dalla lingua. Se si vuole scrivere un libro, è chiaro che ci si met- “dato”, “informazione” e “conoscenza”, spesso usati in modo te di più di due mesi ed è un processo che non va interrotto. Nel intercambiabile, ma molto differenti. Dato è uno stato di cose. primo caso invece interveniamo e insieme al bambino cerchia- Informazione è uno stato di cose espresso/interpretato grazie a mo di capire quale parte della matematica potrebbe interessar- un codice. Conoscenza è la comprensione delle informazioni da lo». Secondo Karin Anderhalden, costringere i bambini a fare parte di un essere intelligente. qualcosa non funziona mai; si tratta invece di stimolare il loro Per fare un esempio: gli ingredienti di una torta sono gli ele- interesse: «Un apprendimento durevole è possibile soltanto se menti di base (dati), che vengono amalgamati e cotti secondo c‘è la motivazione!». una ricetta per ottenere una torta (informazione), che può esse- re mangiata da qualcuno, che se ne nutre e cresce (conoscenza). Assumersi la responsabilità Un testo, o una biblioteca piena di testi, non sono in sé “cono- E la motivazione dà veramente i suoi frutti: quando le chiedono scenza”, come a volte si dice ingenuamente, ma delle informa- che cosa le piace di più della GrundacherSchule, Laura rispon- zioni, che chiedono di essere lette e interpretate da qualcuno, de raggiante: «Trovo fantastico che qui si possa fare le proprie che − se le capisce − le trasformerà in conoscenza. Un testo pre- scelte e occuparsi delle cose che interessano». Laura è arrivata senta informazioni che rappresentano (anche) la conoscenza di alla GrundacherSchule soltanto nella terza classe e non è stato chi lo ha scritto, e sono in attesa di promuovere conoscenza in molto semplice per lei abituarsi: «Per esempio per me all‘inizio chi lo legge. era un po‘ strano il fatto che qui non ci sono né esami né voti, Passiamo ora alle dinamiche: oggi abbiamo una sovrabbondan- soprattutto perché così dobbiamo assumerci più responsabilità. za di dati (“big data”) e d’informazioni disponibili, che possono Decidiamo da soli che cosa fare e quando, ed è una cosa alla essere generati sia da sistemi automatici che da esseri umani. quale ci si deve un po’ abituare. Ma gli altri bambini mi hanno Tali dati e informazioni sono facilmente registrabili e trasferi- aiutato molto». bili da un luogo all’altro. La conoscenza però richiede sempre un’intelligenza che capisce, e il processo di comprensione non può essere accelerato come il trasferimento di dati e informa- zioni. Posso scaricare centinaia di libri o di video in pochi se- condi, trasferendoli da una parte all’altra del pianeta sul mio telefono, ma il tempo − e la fatica! − della comprensione sono simili a quelli di centinaia di anni fa. › cartabianca marzo 2017 7
dossier Internet e i social network influenzano la diffusione del sapere sia discussione fra persone interessate agli argomenti trattati dalle in positivo che in negativo. Come educarci ancora maggiormente sue innumerevoli voci, ma anche un’opportunità importante al loro uso? Come difendercene? per lingue e culture che non hanno mai avuto o non possono Un aspetto importante del sapere − e della saggezza − è quello avere un progetto enciclopedico. È vero che la versione inglese di saper scegliere le fonti adeguate, e di dedicare il tempo giu- è la più ricca e completa, ma è altrettanto vero che tutte le lin- sto alle diverse informazioni. Il che significa anche saper igno- gue vi hanno uguale diritto di cittadinanza. Non si tratta, natu- rare ciò che non merita attenzione. Alcuni hanno proposto di ralmente, di enfatizzare in modo romantico tale universalità: parlare di una “economia dell’attenzione”: molte informazioni sappiamo che molte aree del mondo, in particolare il cosiddetto concorrono per attrarre la nostra attenzione, per farci pensare “Global South”, sono a oggi meno rappresentate di altre sia per e/o agire − spesso si tratta di comperare − in un modo o in un quanto riguarda il numero di persone che contribuiscono, sia altro. Di più: quando arriva un nuovo modo di comunicazio- per quanto riguarda la quantità di contenuti disponibili (d’altro ne dell’informazione − un nuovo medium − all’inizio tendia- lato, era diverso per le enciclopedie cartacee?). mo ad attribuirgli una grande autorevolezza, a pensare che il mezzo di comunicazione sia in grado di assicurare, di per sé, la Bisogna educarsi a una valutazione qualità delle informazioni che veicola. «L’ha detto la radio» si diceva, quasi a consacrare il contenuto, poi: «L’ho visto in TV», e seria e attenta delle fonti ora, sempre più spesso: «L’ho trovato su internet». Ma il mezzo assicura la conservazione e il trasferimento, non la qualità dei Io stesso, come molti altri colleghi e colleghe, non accetto, di nor- contenuti. ma, che gli studenti possano citare Wikipedia nei loro elaborati o La qualità dell’informazione dipende anzitutto dalla relazione nelle tesi, ma è così, in generale, per tutte le enciclopedie. L’uni- con il mondo: accuratezza − dire le cose come stanno e in un versità è il luogo dell’approfondimento, mentre le enciclopedie linguaggio adeguato, aggiornamento − dire qualcosa che è vero servono per un primissimo accostamento a una tematica di cui anche adesso, e obiettività: esplicitare quali siano gli interessi non si è esperti. Ed è proprio questo il compito, quello di un in gioco. La qualità dipende poi anche da chi parla o scrive: primo accostamento a tematiche non note, punto di partenza autorevolezza − la sua competenza e benevolenza, e dalla cor- per approfondimenti e verifiche puntuali, che Wikipedia assolve rispondenza con il bisogno informativo di chi ascolta o guarda/ sempre più nelle pratiche di chi cerca informazioni oggi. Certa- legge − copertura e rilevanza. mente, a differenza delle enciclopedie su carta, Wikipedia è in Le “bufale”, di cui si parla sempre più, sono strumenti ottimi continuo mutamento: ciò la rende particolarmente aggiornata, per attrarre l’attenzione (ottenere click e far guadagnare le piat- e insieme del tutto instabile, aperta a continue revisioni positive taforme digitali che tali click sono in grado di monetizzare), ma e a possibili errori… Essa non è, propriamente, un’enciclopedia, certo non promuovono conoscenza, né, tantomeno, saggezza. E quanto piuttosto un’impresa enciclopedica: le voci non sono te- non è saggio consolarsi pensando che siano prodotte da qualche sti completi, ma discussioni in corso. cattivo ben identificato. Naturalmente sono prodotte da qualcu- Per certi aspetti, così come l’Enciclopedia degli illuministi rappre- no, ma funzionano perché qualcun altro − noi − ci crede, e altri sentò la perdita della dimensione “universale” del sapere univer- ci guadagnano… sitario, consolidando l’immagine di una serie di conoscenze par- È sempre più importante e urgente educarci ed educare le nuo- cellizzate, Wikipedia sta mostrando che tale idea di sapere non è ve generazioni a una valutazione seria e attenta delle fonti − se- oggi più sostenibile. Da un lato, in molti settori è quasi impossibile guendo i criteri accennati poco sopra − e a non credere che i fissare quanto si sa su di un argomento in un testo stabile, che primi risultati su Google o la voce di Wikipedia siano la quin- possa durare per anni; dall’altro, lo strumento ipertestuale aiuta a tessenza della verità. E a comprendere che se qualcosa non è riannodare legami tra i vari elementi del sapere. Di più: essa aiu- presente sul motore di ricerca o nella rete, questo non significa ta a comprendere la dimensione globale, universale dunque, del che non esista. sapere come collaborazione di molte persone, e insieme il valore delle diverse lingue e culture. L’Università della Svizzera italiana ha deciso nel 2014 di asse- gnare un dottorato honoris causa a Jimmy Wales, fondatore di Lorenzo Cantoni è laureato in Filosofia e Wikipedia. Perché? ha conseguito un dottorato di ricerca in Cominciamo anzitutto con la ragione per cui l’USI gli ha as- ambito formativo. È professore ordinario segnato il dottorato honoris causa: “Per il suo ruolo nel pro- alla Facoltà di scienze della comunicazione muovere la condivisione online della conoscenza e nell’offrire all’Università della Svizzera italiana, di cui è una piattaforma enciclopedica collaborativa aperta alle diverse stato anche decano. Il suo ambito di ricerca lingue e culture”. Si è trattato dunque anzitutto di riconoscere il si pone all´intersezione fra comunicazione, ruolo pionieristico svolto nel promuovere una cultura di condi- formazione e nuovi media. visione delle informazioni sulla rete internet, e nel realizzare e diffondere strumenti tecnologici idonei per tale obiettivo. Wiki- pedia costituisce non solo una piattaforma di condivisione e di Lorenzo Cantoni 8 cartabianca marzo 2017
dossier La scuola come an- anche docenti di geografia, biologia, storia, disegno e italiano hanno partecipato, contribuendo a realizzare una giornata di tidoto al consumismo sensibilizzazione alla sostenibilità a cui hanno partecipato al- lievi e dipendenti della scuola, ma anche attori esterni: ONG, guardiacaccia, guardiapesca, autorità e familiari. Quel giorno la mensa della sede ha proposto esclusivamente prodotti a chi- I programmi scolastici non prevedono l’ora dedicata allo lometro zero e da allora fa regolarmente capo a produttori e sviluppo sostenibile, ma il tema sta diventando sempre fornitori locali. più presente nella vita di allievi e docenti, anche grazie Quanto spesso un allievo della scuola dell’obbligo ha la possibili- al ruolo di éducation21. Oliviero Ratti ci spiega come tà di confrontarsi con l’ESS? Se è fortunato, molto spesso. Ma in ogni caso, sempre di più. Da Intervista: Priscilla De Lima una decina d’anni organizziamo assieme al DFA (Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI) delle giornate di in- formazione e formazione allo sviluppo sostenibile per docenti CARTABIANCA: Qual è il ruolo di éducation21 nella realizzazione e allievi e l’interesse è crescente. Sento che c’è una maggiore degli Obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030? coscienza e volontà di trovare risorse e spazio per questo tipo Oliviero Ratti: Education21 è nata proprio con lo scopo di ac- di attività interdisciplinare. Certo, ci sono anche delle resisten- compagnare, sostenere, ottimizzare e promuovere iniziative già ze, come è normale: ogni tipo di proposta ulteriore può essere presenti sul territorio a proposito di educazione allo sviluppo interpretata come un’aggressione nel proprio piccolo campo, sostenibile (ESS). La formazione ha un ruolo decisivo nella mes- ogni docente ha il suo programma da realizzare e vi è il timore sa in pratica dell’agenda 2030, come lo aveva già con l’Agen- di “perdere” delle ore dedicandosi a questi progetti speciali. Le da21, a cui dobbiamo il nostro nome. Quando abbiamo iniziato griglie orarie tradizionali possono essere un ostacolo. In realtà il nostro lavoro negli anni ‘90, ci siamo accorti di quanto già si pero, quando c’è la motivazione, si trova poi il modo di realiz- faceva in molte scuole del cantone, a volte in modo eccellente, zare questo tipo di iniziative. Noi le sosteniamo anche valutan- a proposito di ambiente, cooperazione internazionale, salute. do quei progetti che potrebbero ottenere dei sussidi o materiale Quello che proponiamo è un accompagnamento che permetta didattico. Cerchiamo di valorizzare il lavoro di rete con gli altri ai docenti di ampliare la visione e introdurre dei concetti di ESS attori della società civile. all’interno di questi progetti. Oggi per esempio, c’è una rivalo- rizzazione degli orti scolastici. Attraverso un lavoro di rete si fa L’Agenda 2030 si propone di condurre a una “trasformazione del in modo che si possano trattare temi come l’ambiente, l’inqui- mondo”, l’ESS può davvero fare la differenza? namento, la gestione dei rifiuti, la biodiversità, la sostenibilità. Certi temi si inseriscono volenti o nolenti nella vita di tutti noi, Ma anche la storia (cosa si coltivava una volta?), la geografia allievi compresi. Si sta pian piano assistendo a un cambiamen- (da dove arrivano certe varietà di patate?), l’economia (dove si to di paradigma e stiamo cercando di contribuire a realizzarlo comprano e quanto costano questi prodotti?), l’etica (quanto è questo cambiamento. Per quel che riguarda i progetti scolastici, pagato chi li ha coltivati?) e tanto altro ancora. oltre ai sussidi cantonali e federali, anche i comuni possono dare un loro contributo. Unendo le forze si possono realizzare Significa che si fa ESS in qualsiasi materia? iniziative interessanti e originali. Insomma, quando ci sono ini- Quasi: in realtà l’ESS può essere interpretata come una riflessio- ziativa e progettualità, si possono fare delle belle cose. Certo, il ne critica su quanto ci succede in varie situazioni della vita. È clima politico e culturale in cui viviamo a volte è esasperante e estremamente efficace quando si parte da una situazione perso- poco rispettoso dei limiti ai quali il nostro modello di sviluppo nale che ci porta poi ad ampliare la riflessione in termini globa- dovrebbe tendere. Proprio per questo diventa importante getta- li. Durante l’ultima giornata cantonale sul tema, per esempio, re un seme, quasi come un vaccino, che permetta di contene- uno dei relatori ha portato delle fotografie di sua nonna e di re e trasformare il consumismo compulsivo e quegli atteggia- sua figlia, per mostrare quanto il cambiamento climatico in- menti poco rispettosi dei diritti umani e fluisse concretamente sulle loro vite: quanti giorni di neve e dell’ambiente in cui viviamo. pioggia all’anno, come si scalda la casa, quali attività si posso- no fare in montagna, … Anche questa è ESS, se supportata da La fondazione éducation21 è un centro di temi trasversali. Un esempio molto concreto: in una scuola del competenza a livello svizzero per l’educa- Moesano un docente ha iniziato con la sua classe un percorso zione allo sviluppo sostenibile. Ha sedi a per sviluppare un atteggiamento critico nei confronti dei con- Bellinzona, Berna e Losanna. Oliviero Ratti, sumi, per ragionare sull’influenza che queste scelte hanno sui ex cooperante di Solidarietà Terzo Mondo rapporti Nord-Sud e sull’ambiente. Questo li ha portati a con- (l’attuale Inter-Agire), vi lavora dalla sua tatto con produttori locali e anche con politici e commercianti creazione. della valle. Grazie al coinvolgimento di tutta la sede scolastica, Oliviero Ratti 10 cartabianca marzo 2017
dossier Manca Prendersi a cuore l‘inclusione Anche per questo motivo, tra le righe delle frasi pronunciate il coinvolgimento dall‘insegnante Zulma si può leggere più di quanto non dica. Zulma insegna al mattino in una scuola privata gestita dall‘or- ganizzazione Fe y Alegria (FYA) e al pomeriggio in una scuola L‘integrazione dei bambini disabili nel sistema pubblica. In entrambe le scuole le classi sono composte da un massimo di cinquanta studenti, con un limite di due disabili scolastico del Nicaragua è un‘impresa titanica per classe. Il materiale scolastico è scarso; i bambini imparano su sedie con scrivania integrata, penna e quaderno. Zulma ha Testo: Corinne von Muralt orari di lavoro lunghi, una paga bassa e può usufruire di una previdenza sociale minima. «Q uando ho avuto la possibilità di passare alla scuola pubblica dopo tre anni di scuola speciale, è stata la mia occasione». Argeniz Assevedo ha 23 anni, vive nella cit- tà di Jinotepe in Nicaragua e ha una lieve paralisi cerebrale. I miei colleghi della scuola pubblica non si preoccupano Frequenta il primo anno di pedagogia. «Ci confrontiamo con In queste condizioni, l‘educazione inclusiva è un‘impresa tita- i genitori e conosciamo le esigenze degli studenti disabili per nica. Tuttavia, le differenze tra scuole pubbliche e private sono poterci occupare di loro nella certezza che si sentano parte del- impressionanti: mentre i docenti di FYA seguono un programma la classe». Zulma del Carmen García insegna scienze naturali a di formazione continua e trasmettono valori comuni, questo non Ciudad Sandino in una scuola media privata che promuove la avviene nel sistema pubblico. «I miei colleghi della scuola pub- formazione inclusiva. blica non si preoccupano se i bambini sono presenti ma non inte- Chi li sente parlare potrebbe pensare che la legge 763, che di- grati nella classe», spiega Zulma, che è convinta che l‘integrazio- sciplina i diritti dei disabili in Nicaragua, abbia trovato piena ne dei bambini disabili non stia a cuore a tutte le parti coinvolte. applicazione nell‘ambito dell‘istruzione e che i bambini disa- bili possano frequentare la scuola pubblica più vicina a loro o Il punto di partenza è la famiglia una scuola speciale, a seconda delle necessità. Penserebbe che i Questa è l‘opinione che condivide con Lenoska Gutiérrez, del docenti vengano istruiti, retribuiti adeguatamente e che lavori- settore per l‘istruzione in età scolare di Los Pipitos, un‘associa- no in condizioni ottimali. E che gli obiettivi delle Nazioni Unite zione di genitori i cui figli convivono con una disabilità. L‘orga- relativi allo sviluppo sostenibile prefissati per il 2030, inclusi nizzazione opera a livello nazionale e offre spiegazioni mediche, quelli relativi all‘istruzione, siano stati raggiunti. terapie nonché formazione e sensibilizzazione per i genitori e le comunità. «La formazione inclusiva riesce soltanto quando i La crisi non ha colpito solo l‘istruzione genitori sono coinvolti, per questo ci concentriamo sulla fami- Il percorso scolastico di Argeniz Assevedo invece non è che un‘ec- glia. Spieghiamo quali diritti hanno e come possono richiederne cezione: nell‘aprile del 2016 il deputato Enrique Sáenz, in occa- l‘applicazione», dice Gutiérrez. La questione è complessa perché sione della settimana mondiale per l‘istruzione a Managua, ha coinvolge molte parti. In particolare, essendo un‘organizzazione parlato addirittura di una crisi dell‘istruzione. Chiede che l‘istru- non governativa non ha influenza sugli enti pubblici. I docenti zione venga messa al primo posto dell‘agenda politica e sociale e non hanno risorse e competenze sufficienti per l‘integrazione che i fondi per l‘istruzione aumentino di anno in anno di mezzo degli alunni con disabilità. L‘opinione che i disabili debbano fre- punto percentuale del prodotto interno lordo (PIL), fino al rag- quentare una scuola speciale è molto diffusa. giungimento dello standard internazionale del 7%. Questo corri- sponderebbe a un aumento di almeno sessanta milioni di dollari Il primo passo verso l‘istruzione inclusiva e di qualità per tut- americani: negli ultimi due anni, il Nicaragua ha investito nell‘i- ti è un cambio di mentalità delle persone coinvolte, sostiene struzione solo il 2,8% del PIL. Le spese mancano di trasparenza Gutiérrez. Genitori, alunni, insegnanti e responsabili delle de- ed efficienza. È necessario migliorare le condizioni e il livello di cisioni devono riconoscere il diritto all‘istruzione e impegnarsi istruzione dei docenti, nonché le infrastrutture e l‘accesso alle affinché venga applicato; dovrebbero sostenere i bambini con risorse tecniche come Internet e le biblioteche. disabilità nella routine quotidiana e scolastica, in modo che in Sáenz parla a gran voce laddove altri preferiscono tacere. Nel seguito possano raggiungere la massima autonomia. clima politico attuale in Nicaragua le critiche si trasformano Se l‘accesso all‘istruzione diventerà non solo una questione poli- rapidamente in rischi personali. Il processo di de-democratizza- tica, ma anche una richiesta privata di tutti, le realtà di Argeniz zione strisciante ha assunto proporzioni allarmanti nell‘anno e Zulma non saranno più casi isolati, ma esempi da seguire. elettorale 2016: i manifestanti dell‘opposizione sono stati pic- chiati per strada e tramite un decreto di luglio 2016 i parlamen- Corinne von Muralt collabora dall‘inizio del 2014 con l‘organizzazi- tari dei partiti dell‘opposizione sono stati destituiti dalla loro one Los Pipitos, partner di Comundo in Nicaragua. È responsabile carica, incluso il deputato Enrique Sáenz. delle relazioni pubbliche per le persone con disabilità. 12 cartabianca marzo 2017
per COMUNDO Il senso che permane L’avvocato Jörg Sprecher offre la sua consulenza alle persone che desiderano favorire nel loro testamento organizzazioni come COMUNDO Testo: Sylvie Eigenmann «D urante questi colloqui, l’atmo- sfera è quasi sempre sorpren- dentemente distesa e aperta. Anche Segnatevi il 13 settembre 2017 mobili, in caso di famiglie allargate o se non esiste alcun parente stretto, è neces- saria una consulenza più approfondita. quando si parla di cose che vanno oltre la propria morte, il tono non è mai lugu- COMUNDO organizzerà a Lucer- Dopo un decesso ci sono molte cose da bre», racconta Jörg Sprecher. Il notaio e na una manifestazione dedicata chiarire: da che cosa è costituito il cosid- avvocato offre la sua consulenza non sol- al tema dei legati con il Dr. Jörg detto asse ereditario, a chi spetta per leg- tanto in questioni legali che riguardano Sprecher (in tedesco). Seguono ge la cosiddetta “quota di legittima”, chi la vita, ma anche in merito alle ultime maggiori informazioni. sono gli altri beneficiari del testamento e disposizioni: si rivolgono a lui le persone come va diviso il lascito. «Una questione che hanno domande sul diritto di succes- di importanza centrale, anche se spesso sione, su come redigere un testamento, Avete domande ignorata, è quella riguardante il suben- un testamento biologico, un mandato su questo tema? tro dell’erede nella posizione giuridica precauzionale. A chi andrà il mio lasci- Sandra Pellanda, la persona di del defunto: l’erede infatti non eredita to, e in che misura? Devo incaricare un riferimento di COMUNDO sul soltanto il patrimonio del defunto, ma esecutore testamentario che amministri tema dei legati in Ticino, è a vost- anche i suoi debiti ed è responsabile il mio lascito? Che cosa succede a me e al ra disposizione: dell’intero lascito», spiega Jörg Sprecher. mio patrimonio se perdo la facoltà di in- sandra.pellanda@comundo.org, La stessa cosa vale per organizzazioni tendere e di volere? Come posso scegliere telefono 058 854 12 16. come COMUNDO, qualora vengano de- autonomamente una persona di fiducia, signate come eredi. Per questo esiste evitando un patrocinio d’ufficio? Chi ha anche un altro modo di favorire organiz- sistemato queste faccende non soltanto zazioni e fondazioni, e precisamente con rende nota la propria volontà ma sempli- un legato o una disposizione testamenta- fica anche le cose ai suoi congiunti. ria. Per il beneficiario o la beneficiaria, il legato ha il vantaggio di consistere solo Quando si affrontano queste questio- in una donazione: «Il legatario non di- ni? «Spesso i coniugi si pongono queste venta parte della comunione ereditaria domande al momento di acquistare un e non deve per esempio occuparsi dello immobile e si chiedono come ci si rego- sgombero dell’appartamento −, continua la nel caso di morte inaspettata», spiega Sprecher −. Il legato può consistere in im- Jörg Sprecher. «Ci sono però anche perso- mobili, valori monetari, oggetti-ricordo e ne sole che si accorgono di non rientrare molto altro ancora». nella successione legittima.» Altri aspetti Che cosa spinge le persone a destinare possono essere il pensionamento o l’età un legato ad organizzazioni come CO- avanzata. MUNDO? «Spesso è il bisogno di dare un senso a questo denaro. Si destina una La consulenza soprattutto riguardo alla parte del patrimonio a una determinata formulazione del testamento può avere Sandra Pellanda organizzazione della quale si apprezza uno svolgimento più o meno complesso. l’operato», spiega Jörg Sprecher. Spesso A volte bastano poche delucidazioni su COMUNDO lavora queste persone sono legate a un deter- un testamento già abbozzato personal- secondo le minato ente assistenziale, fondazione o mente. In un contesto più complesso, direttive ZEWO. organizzazione da un rapporto che dura per esempio se si ha a che fare con im- da molti anni. cartabianca marzo 2017 13
i nostri cooperanti Lavoro sodo per il mio sogno Lavoro duro e stipendio minimo Maria Ngoma sa che nello Zambia la prosperità non è un dono del cielo. Per Nella capitale dello Zambia, una scuola si preoccupa potersi permettere la retta scolastica in un‘altra scuola, in precedenza aveva di trasformare i diplomati in piccoli imprenditori. venduto banane sul marciapiede. Ora È importante per sopravvivere nello Zambia. Visita al non ha più questa preoccupazione. Nel- la sua squadra ha ormai due aiutanti e progetto del partner di COMUNDO con il suo lavoro guadagna un po‘ di più del salario minimo, che non è una ba- Testo: Sylvie Eigenmann nalità. La sera, dopo aver riordinato la Foto: Marcel Kaufmann/COMUNDO cucina, spesso aiuta le studentesse a fare M i compiti. Non ha tempo libero. «Il mio obiettivo è che le mie sorelle possano fre- aria Ngoma è china davanti cui soltanto il 20% circa degli abitanti quentare la scuola», spiega. Lei conosce a una padella in cui friggono ha un contratto di lavoro, gli altri in ge- l‘importanza dell‘istruzione: è stata l‘u- grandi pezzi di pesce che estrae dall‘olio nere lavorano nel settore informale. Un nica di nove figli a completare gli studi. bollente con lunghi bastoni. Nelle altre giro nel centro di Lusaka mostra l‘intero In cambio del suo lavoro, oltre a ricevere pentole sulle braci sta preparando dei ra- spettro di iniziative commerciali: nelle la metà dei profitti realizzati, Maria Ngo- violi e un piatto di verdura tipico dello bancarelle improvvisate disposte su lun- ma può vivere nel Villaggio Pestalozzi. Zambia, che viene poi mischiato ad ara- ghe file sul ciglio della strada si vendo- C‘è però un grande svantaggio: sua figlia chidi tritate. Tra poco gli insegnanti e gli no banane, scarpe da ginnastica, borse, Agnes di sei anni non può abitare nel studenti del Pestalozzi Education Centre foglie di colza, cavoli, giochi di società, complesso. «Mi manca», spiega mostran- di Lusaka, Zambia, arriveranno per pran- arachidi, lapidi, mobili in legno o pale do le foto della bambina con tante trec- zo al piccolo ristorante di Maria Ngoma e da giardino. Sono in pochi a guadagnare cine e con il sorriso furbetto. Agnes per avranno molta fame. bene. Le donne sono quelle con maggio- ora vive con la sorella di Maria e la sua Anche la 29enne Maria si è diplomata in ri difficoltà, perché sono ancora molto famiglia in una baraccopoli alle porte di questa scuola. Se da un paio d‘anni può diffuse le famiglie con molti figli affidati Lusaka. Nel fine settimana, quando può, gestire la piccola mensa e il chiosco nel Maria Ngoma va a trovarle. I soldi non complesso scolastico in cui gli studenti Se i soldi non bastano sono sempre sufficienti per l‘autobus. trascorrono le loro pause, lo deve a un Il sogno di Maria Ngoma è di poter aprire progetto per gli ex-allievi del Villaggio per mandare tutti a scuola il suo ristorante con un negozio nell‘ap- Pestalozzi. «La scuola vuole dare ai di- pezzamento che ha ricevuto da suo zio. plomati l‘opportunità di avere l‘accesso vengono favoriti soprattutto «Ce la farà, perché lavora sodo ed è affi- sicuro al mondo del lavoro», sostiene i figli maschi dabile», afferma con convinzione Corne- lo svizzero orientale Cornelius Köhler. lius Köhler. Da marzo 2015 Köhler lavora qui per COMUNDO. I progetti in corso sono di- alla donna, mentre l‘uomo è visto come Favorire lo spirito imprenditoriale versi: oltre alla mensa e al chiosco ci capofamiglia. A causa di questa divisione Per il Pestalozzi Education Centre è evi- sono anche un laboratorio per la lavo- dei ruoli, spesso le donne restano escluse dente che lo spirito imprenditoriale va razione dei metalli e una tipografia in dal mondo del lavoro. Per lo stesso mo- incentivato già durante gli studi. Per le cui gli studenti usano i computer e pos- tivo, se i soldi non bastano per mandare classi avanzate c‘è un corso specifico per sono stampare. Anche la coltivazione tutti i figli a scuola, vengono favoriti so- coltivare i talenti, tenuto da Cornelius del grande orto alla fine verrà affidata prattutto i maschi. Köhler. Gli studenti possono approfon- a uno dei diplomati. I proventi di que- In questo contesto, le scuole come l‘i- dire da soli le materie che interessano sti progetti saranno in parte destinati al stituto Pestalozzi di Lusaka sono ancora loro e acquisire esperienza pratica: cu- Villaggio Pestalozzi. più importanti perché favoriscono an- cire, cucinare, lavorare a maglia, creare che le ragazze. Fino al 2010 il Pestalozzi gioielli, riparare biciclette e molto altro. Creare maggiori opportunità Education Centre accettava unicamente «All‘inizio ci sono semplici competenze, per i giovani ragazze, molte provenienti da situazio- che si perfezionano sempre più. Alla fine L‘idea è semplice: i diplomati dell‘isti- ni precarie, da campi profughi, da fami- gli studenti gestiscono un progetto in cui tuto Pestalozzi potranno entrare nel glie svantaggiate senza accesso all‘istru- possono applicare ciò che hanno appre- mondo del lavoro con piccole attività zione. Tutte motivate, diligenti e piene so», spiega Cornelius Köhler. imprenditoriali in proprio. Un‘oppor- di talento. Una di loro era Maria Ngoma, Ora Cornelius Köhler insegna come cal- tunità rara e preziosa nello Zambia, in allora dodicenne. colare la copertura dei costi in una classe 14 cartabianca marzo 2017
di 61 studentesse di circa 18 anni. Non Nascono così progetti svariati e molto del sostegno: «Ci vediamo ogni volta che c‘è posto a sedere per tutte: molte stanno vivaci. Ad esempio il gruppo di studenti mi serve aiuto; lavoriamo molto bene in- in piedi o si siedono sui banchi, sussur- che vuole incidere un CD rap. O produr- sieme», racconta. È grata per quello che rano e ridono, è un corso vivace e chias- re video musicali, anche se con i mezzi ha appreso e vorrebbe poterlo trasmette- soso. Ciononostante seguono la lezione più elementari. In classe Cornelius Köhl- re ad altri. In cambio accetta la sua vita e discutono con interesse. Questa lezio- er aiuta a realizzare i progetti, ne discute attuale senza tempo libero e senza sua ne è un‘opportunità e le studentesse ne le difficoltà, aiuta nella contabilità, nella figlia vicino. «Lavoro sodo perché voglio sono consapevoli. «L‘obiettivo è insegna- compilazione di moduli, nelle stime dei fare qualcosa della mia vita. E per questo re a pensare autonomamente e motivar- costi e in molto altro. ho bisogno di persone che mi aiutino. E le a gestire una piccola attività», spiega come fa la gente ad aiutarmi se non lavo- „Uncle Cornelius“, come viene chiamato Trasmettere le conoscenze ro sodo?», si chiede. dalle ragazze. Per lui la chiave sta nella acquisite passione: «Devono poter scoprire quello Cornelius offre lo stesso aiuto anche nei a cui sono realmente interessate. Se pos- progetti per gli ex-alunni. Ad esempio, sono lavorare a un progetto che le appas- aiuta Maria Ngoma in materia di conta- siona, imparano più in fretta e hanno bilità e finanza o anche se deve creare un successo», spiega. business plan. Maria si compiace molto Se i soldi non bastano per mandare tutti a scuola vengono favoriti soprattutto i figli maschi cartabianca marzo 2017 15
i nostri cooperanti Il popolo filippino non ha mai smesso di sorridere Reinventarsi, con positività, È passato già qualche mese. Il tifone Lawin è arrivato il 18 ottobre ed leggerezza e un po’ di pazzia … è stato forte. Il più forte qui nel Kalinga da quando hanno messo i segnali d’al- lerta. Era un segnale numero 5. Quando un tifone raggiunge il segnale numero Il tifone Lawin ha sconvolto le priorità nelle Filippine. Anche quelle 5 lo chiamano “super tifone”, ed è un nome appropriato. Lawin è proprio stato del progetto di formazione in ambito riabilitativo della nostra un super tifone. Ha spazzato via tanto, cooperante Laura Rodesino, che ci racconta come si reagisce a una tutto quello che ha potuto. È stato forte e cattivo. E abbiamo avuto paura, un po’ tale catastrofe tutti. Io in particolare. Ma ora è passato e quello che rimane qualche mese dopo, Testo e foto: Laura Rodesino al di là del ricordo di una notte stregata, è paradossalmente quasi impercettibile. Silenzioso. Umile. 16 cartabianca marzo 2017
Non si è mai smesso di sorridere Apparentemente tutto è tornato alla nor- piuttosto che acquisire competenze in Oggi non c’è sentimento di vittimismo. malità. E pochi si lamentano ora. Ma i strategie riabilitative. Gli enti statali non Non c’è depressione. Non ci sono teste danni che Lawin ha lasciato sono subdo- hanno oggi fondi da stanziare per lavo- chinate. La vita continua. La gente conti- li e impercettibili. Ci sono ancora strade rare su progetti di sviluppo che vadano nua a sorridere. Non hanno mai smesso impraticabili. Ci sono ancora villaggi che a coprire ambiti al disopra dei bisogni di di sorridere, nemmeno nei giorni subito non hanno l’elettricità e il segnale per base. Quindi copio il modus vivendi lo- dopo Lawin. In quei giorni si percepiva- il telefono. La maggior parte dei raccol- cale… se non ho la zappa, uso il martel- no la depressione e lo spavento, celate ti dei campi di riso è andata distrutta. lo. Attualmente faccio marketing per il dietro i sorrisi stanchi. I prezzi di frutta e verdura al mercato sapone che produciamo, confeziono con La settimana dopo Lawin mi ha fatto pen- sono alle stelle. lo staff bigliettini di Natale, discutendo sare ai giorni che stanno tra l’inverno e la Lo stato ha distribuito sardine nelle co- con loro di disabilità, e coltivo funghi al primavera. Quel giorni lì, appesi. Quando la munità particolarmente colpite ed ha va- centro. E forse il mio obiettivo bello, pu- neve si è sciolta e libera di nuovo la natura. lutato a modo suo i danni. Ci sono state lito, sostenibile e svizzero sarà raggiunto E la natura sta lì, ad aspettare che un sole promesse di aiuti più cospicui, soprattut- in ritardo o forse non lo sarà mai. E nes- nuovo la riaccenda. Non mi piacciono quei to per chi con il lavoro della terra nutre suno probabilmente sosterrebbe il mio giorni. Sono momenti di attesa in cui biso- i figli. Vedremo se questa nuova ammi- progetto se l’unico obiettivo fosse stato gna in qualche modo ritrovare le forze per nistrazione dell’altro tifone (Duterte) ri- quello di riuscire a percepire il mondo rialzarsi. È una fase di stallo, dove si ha l’im- uscirà a mantenere la parola. pressione di dover andare a fondo all’inter- no di noi per richiamare l’energia vitale che Cambiare per sopravvivere Ora capisco il modus vivendi nutre l’essere. Era un sentimento così. Prima di Lawin facevo fatica a capire il modus vivendi locale dell’ “ogni giorno filippino: permette di Il popolo ha reagito prima della ho un business diverso”. La filosofia dell’ adeguarsi e sopravvivere natura “ho studiato da infermiere ma ora faccio In quei giorni gli alberi erano calvi. Nel- il poliziotto” o dell’ “oggi faccio il parruc- le filippine è primavera sempre, le foglie chiere e domani vendo spiedini di inte- e la vita da un’angolatura diversa. Non non cadono mai. Dopo Lawin ho perce- stini di maiale in strada”, mi sembrava otterrei fondi statali svizzeri se l’obietti- pito e visto pezzi di mondo che non ave- paradossale, poco sostenibile. Predicavo vo fosse quello di lasciarsi trasportare da vo mai distinto prima. Perché la natura la filosofia del “se scegli una strada, biso- quello che succede, sostenendo e pun- rigogliosa li nascondeva all’occhio. Era gna andare fino in fondo, insistere per il tellando qua e là progetti a volte stram- tutto pelato. Nudo. successo”. palati e imprevedibili. Eppure oggi non Poi pian pianino la linfa ha ricomincia- Ora capisco. Oggi questo modus viven- posso fare altro, aspettando che torni la to a scorrere e gli alberi si sono rivestiti. di è quello che permette ai tuoi figli di “normalità”. E onestamente ne sono fe- E tutto è tornato come prima. Il suolo è mangiare. Ieri eri contadino, oggi non lice. Sono grata a Lawin per avermi dato cosi fertile quaggiù che niente rimane hai più la zappa. Quindi affitti per un l’opportunità di percepire un mondo poco verde a lungo. La natura ha sempre periodo il tricycle scassato di tuo cugino dove di strada non ce n’è una sola, non voglia di rimangiarsi tutto. Di riprendere e racimoli 100 pesos al giorno traspor- saranno tutte asfaltate, ma in fondo non quello che le appartiene. tando gente per la città. Perlomeno puoi è importante. Per cui oggi, qualche mese dopo, Lawin comprare un po’ di zampe di gallina al Bisogna reagire all’imprevedibilità. Rein- si percepisce poco. E se la natura ci ha mercato per far magiare i tuoi sette bam- ventarsi, con positività, leggerezza e messo qualche settimana a riprendersi, bini. E se tua moglie riesce a farsi inviare con un po’ di pazzia. Con il sorriso, alla il popolo ha agito prima. dalla zia in America, un sacco di vestiti moda filippina. È quello che funziona. vecchi, può costruire un paio di zerbini Qui. Ora. Domani si vedrà… Una normalità solo apparente: i da vendere. Così magari riesci anche a ri- danni sono subdoli parare la zappa. Il giorno dopo Lawin, nessuno ha recu- E se ieri ero un’ergoterapista quadrata e perato le ore di sonno. Tutti erano im- indaffarata, che lavorava in un centro di pegnati a rimettere in piedi quello che riabilitazione con l’obiettivo bello, pu- Lawin aveva fatto cadere. E sono stati lito, sostenibile e svizzero di formare le davvero bravi. Nessuno ha aspettato aiu- famiglie, lo staff e persone-chiave nelle ti esteri o locali. Hanno rappezzato le comunità… beh oggi anche la mia zappa case con quello che hanno trovato, per è un po’ distrutta. Le famiglie fanno fa- evitare che la pioggia entrasse dal tetto. tica ad arrivare al centro e noi facciamo Ora hanno case con le pezze, ma sono ancora fatica a raggiungerle. Le comuni- sempre case e ci possono vivere. tà hanno oggi altre priorità più basiche, cartabianca marzo 2017 17
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