Cugina scimmia! Dossier didattico dell'esposizione del Pandamobil - WWF Schweiz
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Sommario Prefazione 3 1. La foresta tropicale 4 Scheda di lavoro n. 1: Ciclo dei nutrienti nella foresta tropicale 6 ( esperienza: 9-12 anni) 2. Le grandi scimmie 9 Gli scimpanzé 11 I bonobo 12 I gorilla 13 Gli oranghi 14 I gibboni 16 Scheda di lavoro n. 2: Le scimmie e la parola (esperienza: 9-12 anni) 17 Scheda di lavoro n. 3: Dian Fossey e i gorilla (comprensione del testo: 11-12 anni) 18 Scheda di lavoro n. 4: Gioco delle 5 famiglie (gioco di società: 9-12 anni) 20 3. Le minacce per le grandi scimmie e la foresta tropicale 21 Scheda di lavoro n. 5: «Attenzione gibboni!» (attività fisica: 9-12 anni) 24 Scheda di lavoro n. 6: Gli oranghi in pericolo (testo da completare: 11-12 anni) 26 4. Come tutelare le grandi scimmie e la foresta tropicale? 27 Come si può agire dalla Svizzera 28 Scheda di lavoro n. 7: Una storia per salvare le grandi scimmie! 30 (lavoro manuale ed espressione orale: 9-12 anni) Scheda di lavoro n. 7 : Il progetto Ecomakala 31 Scheda di lavoro n. 7: Il progetto di Dzanga-Sangha 32 Scheda di lavoro n. 8 : «1, 2, 3… azione!» (match d’improvvisazione: 9-12 anni) 33 Bibliografia 34 2 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Prefazione Immaginatevi di passeggiare, all’alba, in una foresta tropicale: è ancora scuro, tuttavia gli animali cominciano a svegliarsi e la foresta risuona di grida e clamori. In lontananza sentite giungere il melodioso canto di una coppia di gibboni intenta a segnalare i confini del proprio territorio. Improvvisamente scorgete una femmina di orango e il suo piccolo che scompaiono nel fogliame di un albero. Una magnifica visione. La realtà non si discosta molto da questo quadro. Ma per quanto tempo ancora? Le grandi scimmie, infatti, sono minacciate di estinzione. Se non faremo nulla, nel giro di appena 40 anni, scimpanzé, bonobo, gorilla, oranghi e gibboni scompariranno! Il loro habitat principale, le foreste tropicali dell’Africa e dell’Asia, sono infatti vittime di una gigantesca deforestazione. Il WWF s’impegna da lungo tempo in progetti di tutela di aree protette e di salvaguardia delle grandi scimmie. È in tale contesto che l’esposizione «Cugina scimmia!» del Pandamobil vi invita a trascorrere una giornata nell’affascinante mondo delle grandi scimmie. Lo sapevate che gli scimpanzé organizzano partite di caccia, che i piccoli di orango trascorrono 8 anni con la madre prima di partire all’avventura o che i gibboni, una volta trovata l’anima gemella, non si lasciano più? Il presente dossier pedagogico, composto da 4 capitoli e 8 schede di lavoro, vi aiuterà a preparare la visita del Pandamobil. Ogni capitolo comprende una parte destinata all’insegnante nonché uno o più schede di lavoro per gli allievi, con attività da svolgere da soli o in gruppo. Le attività richiedono una lezione preliminare sul tema in questione. Trattano delle foreste tropicali, approfondiscono il tema delle grandi scimmie e le minacce che gravano su di esse, per poi descrivere le soluzioni per salvarle. Il tutto per mezzo di esercizi di comprensione del testo, esperienze, giochi o ancora scenette di teatro. Buon viaggio nel cuore delle foreste tropicali e benvenuti nell’affascinante mondo delle grandi scimmie! La squadra del Pandamobil dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 3
Capitolo 1: La foresta tropicale Le foreste pluviali tropicali si estendono attorno Lo sapevate che…? all’equatore. Man mano che ci si allontana da Nell’Amazzonia peruviana si contano fino questa linea immaginaria, ci si imbatte in zone in a 300 specie di alberi su un singolo ettaro cui le stagioni secche si alternano alle stagioni – che corrisponde a poco più di un umide. In queste regioni si situano le foreste tro- campo da calcio – contro soltanto 77 in picali umide e le foreste tropicali secche, che nel tutta la Svizzera!3 presente dossier raggrupperemo sotto il termine generale di foreste tropicali. Quest’ultime, come suggerisce il loro stesso nome, sono quindi cir- Un ecosistema particolare coscritte alle regioni situate tra il tropico del Can- Affinché una foresta tropicale possa esistere de- cro e il tropico del Capricorno, e formano una vono essere presenti diverse condizioni clima- fascia di vegetazione densa che circonda tutto il tiche essenziali: pianeta. • temperature piuttosto elevate e relativamente costanti (da 20 a 28 °C) • precipitazioni abbondanti (tra 1500 e 4000 Le foreste tropicali passato e presente mm all’anno, e tra 100 e 200 mm al mese, a paragone dei 1456 mm all’anno in Svizzera e dei 790 mm in Europa) • un tasso minimo di umidità dell’aria del 70% Le regioni equatoriali godono di una maggior in- solazione rispetto al resto della terra. Siccome il sole brilla allo zenit 12 ore al giorno per tutto l’anno, le temperature restano costantemente elevate. Questo forte soleggiamento comporta un riscaldamento delle masse di aria umida che tendono a salire di quota. A tale fenomeno di evaporazione degli oceani, dei laghi, dei corsi d’acqua e del terreno, si aggiunge quello della traspirazione degli organismi vegetali. Questi ul- 10000 anni fa questa cintura verde ricopriva il timi, infatti, emettono una notevole quantità d’ac- 20% della superficie terrestre. Oggigiorno ne ri- qua durante il processo di fotosintesi. veste solo il 5,3%1 e la sua estensione non cessa di diminuire sotto la pressione delle attività umane. L’aria tropicale calda e satura di umidità si raf- fredda man mano che sale nell’atmosfera. A La foresta tropicale, che si sviluppa al ritmo delle questo punto il vapore acqueo si condensa e ri- interazioni tra vegetali, animali, microorganismi cade sulla terra sotto forma di precipitazioni. ed elementi inorganici come aria e acqua, acco- In questo particolare ecosistema le piante conti- glie più della metà della biodiversità del pianeta, nuano a fiorire, fruttificare e appassire durante un patrimonio di cui non si conosce che una pic- tutto il corso dell’anno. Capita spesso di osser- colissima parte. L’Amazzonia, ad esempio, ospi- vare simultaneamente tutte queste fasi sulla ta circa il 10% di tutte le specie animali e vegetali stessa pianta. Nonostante tale ricchezza vege- della Terra, ossia 40000 piante, 427 mammiferi, tale, queste foreste crescono su terreni partico- 3000 pesci, 1300 uccelli, 378 rettili e 42 anfibi. larmente poveri di humus. Il nutrimento che compone quest’ultimo, infatti, viene immediata- mente riassorbito dalla vegetazione che, grazie Lo sapevate che…? al clima tropicale, cresce rapidamente. Tali ele- Secondo quanto riportato nel rapporto menti nutritivi sono sempre in movimento nel del 2011 della FAO, nonostante il ritmo ciclo della vita, alla stregua dell’acqua che serve della deforestazione stia gradualmente loro da supporto. rallentando rispetto a quello che caratte- rizzò gli anni ’90, ogni anno vengono an- 1 Boesch Christophe, Grundmann Emmanuelle e Mulhauser Blaise, cora distrutti circa 130000 km2 di foresta Manifeste pour les grands singes, Le savoir suisse, tropicale2, ossia più di tre volte la super- Losanna, 2011 2 Global Forest Resources Assessment 2010, FAO Forestry Paper ficie della Svizzera! 163, http://www.fao.org/docrep/013/i1757e/i1757e00.htm 3 http://assets.wwf.ch/downloads/wwf_aktuell_oktober_09_it.pdf 4 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
70 m © Paul Forster/WWF-Canon Canopea 45 m I tre diversi livelli della foresta tropicale Nella foresta tropicale si distinguono sempre tre Volta livelli o piani delimitati dall’altezza degli alberi. 20 m Questi strati, che formano delle nicchie ecolo- giche molto diverse tra loro, ospitano un regno animale particolarmente eterogeneo. Lo strato superiore, chiamato «canopea», è for- Sottobosco mato da alberi emergenti che raggiungono un’al- tezza di almeno 70 metri. Questo piano, molto esposto agli elementi climatici, ospita qualche Gli strati della foresta tropicale scimmia, come ad esempio i gibboni, e pochi altri animali. non hanno bisogno di terra per vivere. Esse si stabiliscono su altre piante e ricavano l’acqua e Al di sotto di esso, a circa 45 metri dal suolo, si il nutrimento di cui hanno bisogno direttamente trova uno strato denso e spesso di cime di piante dall’aria. In questa categoria troviamo anche le che ferma l’acqua e filtra i raggi solari. Esso rap- liane e altre piante rampicanti che salgono verso presenta lo strato medio, anche detto «volta». È la luce avviluppandosi e abbarbicandosi grazie qui che vive la maggior parte degli animali arbo- alle loro appendici filiformi e prensili, protenden- ricoli della foresta tropicale, come gli uccelli, le dosi spesso per una lunghezza di 400 metri! scimmie, gli insetti e i felini. Il cupo e oscuro sottobosco ospita invece ar- busti, felci nonché varie specie di muschi e fun- ghi. Esso è inoltre l’habitat prediletto del tapiro, del gorilla e dell’elefante di foresta, nonché di mi- gliaia di insetti e invertebrati. Nella loro lotta per la luce, molti organismi vege- tali hanno dovuto dare prova di una particolare inventiva. È così che le epifite, come le orchidee e alcune bromeliacee (la famiglia dell’ananas), Se desiderate informazioni complementari sulla foresta tropicale, le potete trovare nel dossier dedicato a questo tema: La foresta tropicale: © WWF-Brazil/Adriano Gambarini scoprire, ricercare, sperimentare WWF Svizzera, 2001, 72 pagine, A4, età da 8 a 12 anni, parzialmente disponibile alla pagina web Scuola WWF o in vendita on- line www.shop.wwf.ch (pag. web: http://www.shop.wwf.ch/fr/product. cfm?uCat=169&uPrd=33672) dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 5
Scheda di lavoro n. 1 Ciclo dei nutrienti nella foresta tropicale Parole chiave Ciclo dei nutrienti, decomposizione, humus Tipo di attività Osservazione Obiettivi Comprensione del principio della decomposizione degli organismi e delle peculiarità della foresta tropicale Materiale ● 4 piccoli sacchetti di plastica trasparente ● 1 banana ● 2 bustine di lievito secco (di birra) ● un po’ d’acqua ● la scheda dell’allievo/a «Tabella delle osservazioni» Luogo In classe Durata 3-4 giorni per l’osservazione e 45 minuti per lo svolgimento Svolgimento 1 Contrassegnare i 4 sacchetti con le lettere A, B, C e D. 2 Mettere nel sacchetto • A: alcune fettine di banana • B: alcune fettine di banana e il contenuto di una bustina di lievito • C: alcune fettine di banana e un po’ d’acqua (2-3 cucchiaini da caffè) • D: alcune fettine di banana, il contenuto di una bustina di lievito e un po’ d’acqua 3 Tutti i sacchetti vengono richiusi ermeticamente e riposti all’interno in un luogo dove batte il sole (vicino a una finestra). 4 Compiti per l’osservazione: gli allievi osservano ogni giorno quel che accade alle fettine di banana in ciascuno dei 4 sacchetti e annotano le loro osservazioni nella «Tabella delle os- servazioni». Discussione in classe dopo 3-4 giorni Il docente discute con la classe dei risultati otte- decomposizione non sia avanzato è determi- nuti e può sfruttare i seguenti elementi per susci- nato dall’assenza di lievito. tare e animare la discussione: • Le fettine del sacchetto D presentano uno stato avanzato di decomposizione. Il liquido nel • Le fettine di banana del sacchetto A hanno as- sacchetto produce delle bolle: si è infatti for- sunto una colorazione più scura e bruna. Esse mata dell’anidride carbonica (CO2) e il sac- hanno cominciato a decomporsi a causa dei chetto si è leggermente gonfiato; il suo microorganismi già presenti nel frutto; tale pro- contenuto emana un odore piuttosto intenso. cesso, tuttavia, non ha potuto svilupparsi poi- In questo caso vi erano le condizioni favorevoli ché non vi era né umidità né lievito. per una rapida decomposizione: l’umidità e il • Il lievito di birra del sacchetto B è aumentato calore presenti nel sacchetto di plastica hanno leggermente di volume. Esso ha infatti avviato favorito lo sviluppo dei milioni di microorga- il processo di decomposizione delle banane; nismi del lievito. tuttavia, siccome non c’era acqua, tale pro- È possibile stabilire un parallelo con ciò cesso non ha potuto compiersi. che avviene nella foresta tropicale. • Le fettine di banana del sacchetto C hanno Quando tutte le condizioni sono riunite un aspetto un po’ «marcio», stanno comin- (umidità, calore e nutrimento), i microor- ciando a decomporsi a causa dell’umidità e ganismi si sviluppano rapidamente e de- della naturale presenza di microorganismi compongono la materia organica che, a contenuti nel frutto. Il fatto che il processo di sua volta, si trasforma in humus. 6 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Nome Scheda di lavoro n. 1 Ciclo dei nutrienti nella foresta tropicale SACCHETTO D SACCHETTO C OSSERVAZIONI E ANNOTAZIONI SACCHETTO B SACCHETTO A DATA dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 7
Scheda di lavoro n. 1 Ciclo dei nutrienti nella foresta tropicale Nella foresta tropicale, quando un albero perde Perché allora nelle regioni attorno all’equatore le sue foglie queste si decompongono nel giro di piove così spesso e così abbondantemente? La qualche giorno grazie all’efficace azione dei mi- risposta sta nel fatto che la quantità d’acqua che croorganismi presenti nel terreno. l’aria può contenere dipende dalla temperatura Il calore e l’umidità favoriscono lo sviluppo dei di quest’ultima: più l’aria è calda, più acqua può microorganismi il cui ruolo è appunto quello di contenere. Nella fascia equatoriale il sole decomporre la materia organica e trasformarla splende più forte e più a lungo che da noi (circa in prezioso nutriente. 12 ore al giorno durante tutto l’anno), quindi l’ac- Nelle regioni tropicali tali nutrienti non vengono qua evapora di più (dal mare e dagli organismi immagazzinati nel terreno, ma sono continua- vegetali). L’aria, perciò, contiene più acqua, un mente assorbiti. In tal modo la vegetazione di fatto che produce piogge abbondanti e frequenti! questi ecosistemi può crescere e svilupparsi ra- pidamente. Il terreno delle foreste tropicali, perciò, è ricoperto da uno strato di humus particolarmente sottile. Nelle nostre regioni temperate, invece, il terreno delle foreste possiede un consistente strato di humus ricco di elementi nutritivi. La crescita degli alberi è infatti piuttosto lenta, a causa soprattutto della lunga pausa invernale. I rifiuti organici come le foglie secche, una volta decomposte, si trasformano in humus che si accumula lenta- mente. Suoli di una foresta svizzera e di una foresta tropicale. Glossario dell’attività Microorganismi esseri viventi microscopici come i batteri, i fun- ghi, alcune alghe verdi e animali quali il planc- ton. Nutrienti elementi che compongono il cibo come, ad esempio, i sali minerali oppure le vitamine. Ecosistema Il ciclo dell’acqua insieme di organismi viventi (piante, animali, mi- croorganismi…) che interagiscono tra loro e Così come i nutrienti, l’acqua che serve loro da con il loro ambiente (aria, acqua, terreno, luce). supporto fa parte di un ciclo permanente. Attinta Materia organica nel suolo dalle radici, l’acqua circola nelle piante materia che compone gli esseri viventi (animali, e finisce per evaporare attraverso le foglie. Tale vegetali, microorganismi). fenomeno viene definito con il termine di “traspi- Humus razione dei vegetali”. L’aria calda e umida comin- strato della superficie del terreno formato attra- cia a salire. Quando le goccioline d’acqua che la verso la decomposizione di animali e vegetali compongono vengono in contatto con strati morti. L’humus è una materia poco compatta e d’aria più fredda dell’atmosfera, esse si conden- aerata, di colore brunastro o nero, che assorbe e trattiene molto bene l’acqua. sano, formano le nuvole e ricadono infine sotto forma di pioggia. Atmosfera involucro di gas di 1500 km di spessore che cir- conda il nostro pianeta; l’atmosfera è suddivisa Lo sapevi che…? in diversi strati. È nello strato chiamato bassa Si stima che due terzi della pioggia che cade atmosfera, spesso 10 km, che si formano le nu- in Amazzonia e tre quarti della pioggia che vole. bagna il bacino del Congo siano da ricondurre direttamente alla traspirazione dei vegetali1. 1 http://fr.mongabay.com/rainforests/ http://www.forestepersempre.org/web/foreste/foreste_tropicali.htm 8 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Capitolo 2: Le grandi scimmie Al pari degli esseri umani, le grandi scimmie, chiamate anche scimmie antropomorfe per via delle loro sembianze umane e l’assenza di coda, appartengono all’ordine dei Primati e alla super- famiglia degli Ominoidei. Gli uomini, gli scim- panzé, i bonobo, i gorilla così come gli oranghi fanno parte della famiglia degli Ominidi, mentre i gibboni appartengono a quella degli Ilobatidi. L’uomo non discende dalla scimmia, ma en- trambi condividono un antenato comune vissuto circa 55 milioni di anni fa. La presenza delle grandi scimmie è limitata al «vecchio mondo», in Africa e in Asia, e principal- mente nelle foreste tropicali. Gli uomini e le grandi scimmie si assomigliano e presentano caratteristiche fisiologiche affini. Essi possono stare in posizione eretta e, grazie alle loro orbite orientate frontalmente e al loro cervello particolarmente evoluto, hanno una vi- sione tridimensionale e sanno quindi valutare le distanze con precisione. I loro pollici opponibili, infine, consentono loro di maneggiare e adope- rare qualsiasi strumento con grande abilità e destrezza. © Martin Harvey/WWF-Canon Lo sapevate che…? Le grandi scimmie, che a volte cammi- nano sulle sole due zampe posteriori, praticano generalmente una particolare quadrupedia detta «camminata sulle nocche»: le mani anteriori sono richiuse a pugno e l’animale si sorregge appog- Un gorilla di montagna giando al suolo il dorso delle mani. 8 anni. Il legame che unisce una madre al suo piccolo, oltre a governarne l’apprendistato, è fon- Gli uomini e le grandi scimmie presentano alcuni damentale per lo sviluppo psichico della giovane comportamenti molto simili. In alcune specie che scimmia. I ricercatori hanno spesso osservato vivono in gruppo, come ad esempio gli scim- giovani scimmie che si lasciavano morire in se- panzé, i bonobo o i gorilla, sono stati osservati guito alla scomparsa della madre. comportamenti quali la gelosia, la golosità o an- cora la collera. Lo sapevate che…? Al pari degli esseri umani, le grandi scimmie rag- I piccoli della maggior parte dei mammi- giungono la loro maturità sessuale molto più tardi feri raggiungono una certa indipendenza rispetto agli altri mammiferi. Le femmine hanno i nel giro di un solo anno, a volte anche loro primi piccoli, in media, verso i 13 anni e non prima. Infatti, se a un cucciolo di cane possono averne più di 5 o 6 durante tutta la loro bastano 8 mesi per diventare un indivi- vita. Quest’ultimi, crescendo, osservano molto duo adulto e un topolino è già topo dopo attentamente tutti i gesti compiuti dalla loro solo 5 settimane, ai piccoli delle grandi mamma, li imitano e acquisiscono progressiva- scimmie occore un periodo che va dai 6 mente i comportamenti della loro specie e le agli otto anni1. leggi che regolano i legami sociali della loro co- munità. I piccoli vengono coccolati, sorvegliati e 1 Platt Richard, Scimmie e altri primati pelosi, San Paolo Edizioni, educati per 6 anni e, in alcuni casi, addirittura per Cinisello Balsamo, 2003. dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 9
© Martin Harvey/WWF-Canon Una coppia di gibboni dalle mani bianche Le diverse specie di grandi scimmie differiscono che giocano, le grandi scimmie ci assomigliano tra loro per i comportamenti; tutte però sono es- per l’immaginario presente nel loro ambiente so- senzialmente arboricole e dedicano la maggior ciale e materiale! parte della giornata alla ricerca del cibo. Ad ec- Giocando, il piccolo mette alla prova i limiti delle cezione dei gibboni, durante il pomeriggio le proprie capacità fisiche e mentali ed esplora il grandi scimmie riposano: fanno una siesta in nidi proprio ambiente. In gruppo sperimenta i com- costruiti in pochi minuti, si spulciano le une con portamenti sociali che adotterà più avanti nella le altre, riaffermano i legami sociali e giocano. vita. Il gioco rimane una presenza costante, anche nell’età adulta: giochi sociali, manipola- Il gioco ha infatti un ruolo preponderante nella zione di oggetti, esercizi e giochi di ruolo. vita dei primati. Seppure siano molti gli animali Sembrerebbe che i primati condividano con gli esseri umani la medesima facoltà di empatia e posseggano un ampio ventaglio di emozioni nonché la coscienza di sé. A tal proposito, le e- sperienze dello psicologo Gordon Gallup Jr. di- mostrano come la maggior parte delle grandi scimmie sviluppino, di fronte a uno specchio, una coscienza di sé. Per quanto riguarda le emozioni, le mimiche molto simili di scimmie e uomini parlano da sé, sebbene occorra fare attenzione alle false somi- glianze: tra le scimmie, infatti, un sorriso a tutti denti non traduce gioia o letizia, bensì una grande paura. Lo sapevate che…? Una giovane femmina di bonobo ha ten- tato di far volare di nuovo uno storno che era andato a sbattere contro una vetrata del recinto. Dopo essersi resa conto della © Martin Harvey/WWF-Canon vanità dei suoi sforzi, la scimmia ha ve- gliato sull’uccellino fino a quando quest’ultimo non ha recuperato le forze ed è volato via da solo2. 2 Grundmann Emmanuelle, L’homme est un singe comme les Una mamma bonobo con il suo piccolo autres, Hachette Pratique, Spagna, 2008. 10 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Gli scimpanzé Scimpanzé Pan troglodytes Gli scimpanzé sono, insieme ai bonobo, i più si- Dimensioni: maschio: 120 cm e 50 kg mili a noi da un punto di vista genetico. femmina: 110 cm e 40 kg Niger Longevità: 30-40 anni in ambiente naturale 60 anni in cattività Ciad Burkina Faso Guinea Benin Nigeria Riproduzione: pubertà: 6-8 anni Costa d’Avorio Ghana Repubblica ca na centrafricana primo parto: 12-15 anni Camerun gestazione: 7 mesi e mezzo Gabon Congo intervallo tra due parti: 5-6 anni Repubblica Democratica del Congo Comportamento: fissione-fusione (*) Alimentazione: regime onnivoro: soprattutto frutta e foglie tenere, ma anche germogli, semi, fiori, resine, corteccia, insetti, uccelli e piccoli Angola mammiferi Distribuzione geografica degli scimpanzé Habitat: le foreste tropicali e le savane di oltre 20 paesi dell’Africa centrale, dal Senegal Gli scimpanzé, di cui esistono 4 sottospecie, for- alla Tanzania mano comunità che contano dai 20 ai 100 indi- vidui di entrambi i sessi e di tutte le età. La Predatore: leopardo maggior parte del tempo si suddividono in grup- Populazione petti di 3 - 6 esemplari e, durante il giorno, si de- stimata: 1960: 1 milione dicano alle loro attività quotidiane. Alla sera, 2011: 150000 infine, si riuniscono di nuovo tutti insieme. Tali so- Situazione: in pericolo di estinzione cietà vengono definite a fissione-fusione(*). Gli scimpanzé hanno una vita sociale molto at- caccia e organizzano regolarmente delle vere e tiva, principalmente a causa delle loro manife- proprie incursioni contro altre comunità. stazioni comportamentali tra cui: saluti frequenti, formazione di alleanze, «spulciamento» ritualiz- Gli scimpanzé comunicano tra loro con urla e zato per riaffermare i legami, condivisione del strepiti, ma anche attraverso posizioni del corpo, cibo, numerose risse seguite da gesti di riconci- gesti e una particolare mimica. Quando ad liazione e così via. I maschi, inoltre, vanno a esempio tende la mano, si accovaccia o saltella, lo scimpanzé esprime un atteggiamento di sot- tomissione che può rafforzare con suoni definiti «ansimi-grugniti». In questa società a dominare sono i maschi. Tra di essi vige una gerarchia molto rigida. I maschi restano all’interno della loro comunità natale, mentre le femmine emigrano in pubertà per unirsi ad altri gruppi. In competizione per la conquista delle femmine, alcuni scimpanzé ma- schi cercano di cambiare status sociale met- tendo in atto strategie diverse. La ricerca del potere comporta così dei cambiamenti gerar- chici. Lo sapevate che…? Gli scimpanzé sono le grandi scimmie maggiormente utilizzate nella ricerca scientifica, in particolar modo per l’elabo- © Martin Harvey/WWF-Canon razione di vaccini. Molti di essi, inoltre, sono stati costretti a imitare i comportamenti degli esseri umani in occasione di serate mondane o nei circhi, per pubblicità o spettacoli allo scopo di divertirci. Due scimpanzé a caccia di termiti dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 11
Nelle popolazioni di scimpanzé sono stati osser- vati quasi 40 comportamenti diversi, in partico- lare nell’utilizzo di utensili: la pesca alle termiti non è praticata in tutte le comunità, mentre la rot- tura delle noci di cocco è stata osservata unica- © Michel Gunther/WWF-Canon mente nell’Africa occidentale. Differenze comportamentali quali piegare le foglie affinché trattengano l’acqua o ridurle in poltiglia affinché la possano assorbire, non sono innate. Si può dunque parlare, come per gli uomini, di culture degli scimpanzé. Seduta di «spulciamento» I bonobo, anche chiamati scimpanzé nani, I bonobo hanno un viso più affilato e allungato e membra Come nel caso degli scimpanzé, anche il 98% più longilinee rispetto a quelle degli scimpanzé. dei geni dei bonobo è identico al nostro. Il loro pelo e il loro muso sono completamente Questa specie è stata tuttavia identificata solo neri. nel 1929, poiché in precedenza i bonobo erano considerati scimpanzé. Anche i bonobo vivono in piccoli gruppi, i quali, in alcune occasioni, si riuniscono in grandi co- Costa Ghana Nigeria munità. d’Avorio Repubblica centrafricana Nel loro caso sono le femmine che si allonta- Camerun nano dal proprio gruppo natale verso i 9 anni. Esse tentano di instaurare delle relazioni sociali Gabon Congo con le femmine più anziane, essendo questo il Repubblica legame più potente in una società bonobo. Democratica del Congo Angola Distribuzione geografica dei bonobo Bonobo Pan paniscus Dimensioni: maschio: 110 cm e 40 kg femmina: 95 cm e 30 kg Longevità: circa 40 anni in ambiente naturale Riproduzione: pubertà: 6-8 anni primo parto: 13-14 anni gestazione: 8 mesi intervallo tra due parti: 4-5 anni Comportamento: fissione-fusione Alimentazione: regime onnivoro: soprattutto frutta e semi, foglie e fiori, insetti e piccoli animali Habitat: Repubblica Democratica del Congo, nel bacino del Congo, delimitato a nord e a ovest dal fiume © Martin Harvey/WWF-Canon Predatore: sconosciuto Populazione stimata: 1980: 100000 2011: 20000 Situazione: in pericolo di estinzione Giochi dei bonobo 12 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Contrariamente a quanto accade tra gli scim- panzé, il ruolo dominante spetta infatti alle fem- mine. Esse, ad esempio, hanno la precedenza sui maschi per quanto riguarda il cibo. Sebbene siano più pacifici degli scimpanzé, i bonobo litigano e si azzuffano spesso. Per ri- solvere i conflitti, barattare qualcosa o intes- sere delle relazioni, ricorrono al sesso. L’attività sessuale, d’altra parte, ha una tale importanza nella vita quotidiana dei bonobo che sovente la loro sessualità viene definita sfrenata. Generalmente i bonobo non sono noti per una © Martin Harvey/WWF-Canon particolare abilità nell’uso di utensili. Sono però stati visti inghiottire delle foglie per curarsi da infezioni causate da parassiti del tratto intesti- nale. Inghiottire delle foglie grosse e rugose senza prima masticarle, come avviene normal- mente, facilita l’espulsione dei vermi. Un bonobo mentre si abbevera nel fiume I gorilla Gorilla Sebbene sia davvero impressionante, il gorilla Specie e Gorilla occidentale Gorilla gorilla si rivela un tranquillo e pacifico vegetariano. sottospecie: Gorilla orientale Gorilla beringei Benin Nigeria Dimensioni: maschio: 170 cm in posizione eretta Repubblica e 160-180 kg Camerun centrafricana femmina: 150 cm in posizione eretta e 70-90 kg Longevità: circa 35 anni in ambiente naturale Congo Gabon e fino a 50 anni in cattività Repubblica Riproduzione: pubertà: 7-8 anni Democratica del Congo primo parto: 10-11 anni gestazione: 8 mesi e mezzo intervallo tra due parti: 4 anni Comportamento: harem familiare che può comprendere fino Distribuzione geografica dei gorilla a 30 individui Alimentazione: alimentazione principalmente vegetariana: Esistono due specie di gorilla nonché quattro foglie, gemme, germogli, virgulti, radici, sottospecie. I gorilla orientali sono più scuri, più bulbi, linfa, cortecce, frutti, insetti pelosi e più robusti e tarchiati rispetto a quelli Habitat: foreste tropicali dell’Africa (Nigeria, occidentali. Queste differenze nell’aspetto così Camerun, Angola, Repubblica centrafricana, Repubblica democratica del Congo, Guinea equatoriale, Gabon, Ruanda, Uganda) Predatore: leopardo Populazione stimata: Gorilla di Cross River: 250-300 © Martin Harvey/WWF-Canon Gorilla occidentale di pianura: 125 000-200 000 Gorilla orientale di pianura: 1998: 16 900 2011: 5000 Gorilla di montagna: 1981: 250 2011: 780 Situazione: in pericolo di estinzione Un gorilla con il suo piccolo sulla pancia dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 13
Lo sapevate che…? L’esibizione intimidatoria di potenza fisica del gorilla, che consiste nell’emettere delle urla, alzarsi sulle zampe posteriori colpendosi il petto e avventarsi sull’in- truso, non è altro che un attacco simulato. Quest’ultimo si conclude bruscamente e il gorilla scompare nella boscaglia senza aver neppure toccato l’intruso. adulta, li caccia dal gruppo. I maschi solitari sono quindi costantemente alla ricerca di fem- mine e non è un fatto raro che tentino di spez- zare l’autorità del capo di un harem. Tra i gorilla di montagna, invece, quasi la metà dei gruppi comprende fino a 6 individui dalla schiena argentata che si spartiscono le fem- mine quando il maschio dominante comincia a invecchiare. © naturepl.com/T.J. Rich/WWF Colpendosi il petto, il gorilla è in grado di emet- tere dei suoni che riecheggiano per un raggio di quasi 1 km. Alla base di questo fenomeno vi sono degli organi di cui noi umani siamo sprov- visti. Queste sacche vocali – cavità ben distinte Un gorilla occidentale dalla schiena argentata dai polmoni situate subito sotto la pelle e che il gorilla può riempire d’aria a suo piacimento – come un regime alimentare maggiormente in- fungono da vere e proprie casse di risonanza. centrato sulle foglie piuttosto che sulla frutta, Oltre al fatto di impressionare gli avversari e di trovano una spiegazione nell’ambiente nel quale sedurre le femmine, tale pratica consente vivono i gorilla orientali. Esso è infatti situato a anche di comunicare. un’altitudine più elevata rispetto alle pianure dell’ovest. I gorilla non fanno eccezione alla regola. Come le altre scimmie antropomorfe, essi fabbricano Vi sono tuttavia anche delle differenze compor- dei nidi per la siesta o per la notte servendosi tamentali. Tra i gorilla occidentali la struttura di rami e foglie. Le abitudini cambiano a se- sociale è molto simile a quella di un harem. Un conda dei gruppi: alcuni dormono sempre a maschio dominante, dalla schiena argentata, terra, mentre altri prediligono riposarsi tra i rami vive con le sue femmine e i loro piccoli, e degli alberi. A volte le femmine sistemano il loro quando i giovani maschi si avvicinano all’età nido ad addirittura 20 m dal suolo. Gli oranghi In malese orangutan significa «uomo dei bo- schi». Tra gli Iban del Borneo, l’orango – o oran- gutan – incarnava il dio della guerra, mentre i Dayaki credevano che gli uomini potessero tras- formarsi in scimmie e viceversa. Secondo una leggenda giavanese, inoltre, gli oranghi sareb- bero dotati di parola, ma non parlano con noi per © David Lawson/WWF-UK paura di essere costretti a lavorare. Oggigiorno queste grandi scimmie sono presenti unicamente in Indonesia e in Malesia. Le 3 sot- tospecie dell’orango del Borneo hanno un pelo più scuro e un muso più rotondo rispetto all’orango di Sumatra. Un orango maschio (Borneo) 14 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Malesia Orango Specie: Orango del Borneo Pongo pygmaeus Orango di Sumatra Pongo abelii Dimensioni: maschio: 140 cm e 90 kg femmina: 110 cm e 40 kg Indonesia Longevità: 40 anni in ambiente naturale e fino a 50 anni in cattività Riproduzione: pubertà: 9-10 anni Distribuzione geografica degli oranghi (maschio adulto a 15 anni) primo parto: 13-14 anni Raggiunta la maturità, all’orango maschio si for- gestazione: 8 mesi e mezzo mano dei cuscinetti di grasso in forma di semi- intervallo tra due parti: 7-8 anni luna sulle guance e una tasca sotto la gola, la Comportamento: semisolitario sacca laringea, che gli consente di amplificare i Alimentazione: regime essenzialmente vegetariano: suoi richiami – delle lunghe grida – con cui af- frutti e semi, corteccia, foglie, miele ferma il suo ruolo di riproduttore e, contempora- e insetti neamente, avverte gli altri maschi della sua Habitat: foreste tropicali umide, foreste palustri presenza per evitare di incontrarli. e torbiere nonché zone montuose del Borneo e di Sumatra L’orango, il più grande mammifero arboricolo al Predatore: leopardo nebuloso, pitone, tigre, mondo, conduce una vita piuttosto solitaria e non maiale selvatico ha un territorio fisso. Si sposta tra gli alberi alla ricerca di frutti maturi. Più pesante del gibbone, Populazione l’orango si muove lentamente e con circospe- stimata: 7000 a Sumatra e 55000 nel Borneo; si stima che vi sia il 91% di oranghi in zione. meno rispetto all’inizio del XX secolo! La maggior parte degli oranghi è nomade, seb- bene torni regolarmente in una data zona. Quelli Situazione: in pericolo critico di estinzione detti «residenti» costituiscono una minoranza e godono di uno status sociale elevato: hanno ac- cesso a diverse femmine il cui territorio si sovrap- Le femmine e i maschi, perciò, si incontrano solo pone al loro. per l’accoppiamento. La femmina, quindi, si oc- cupa da sola del suo piccolo e lo alleva per circa 8 anni. Il legame che si crea in questo periodo è in assoluto il più forte tra quelli che si sviluppano nei mammiferi, a parte forse nel caso dell’uomo. Esso non si scioglierà mai: una volta adulta, la giovane scimmia farà in modo di incontrare re- golarmente la madre durante le sue peregrina- zioni arboricole. Sebbene più inventivo e preciso dello scimpanzé nei test eseguiti in cattività, l’orango – in libertà – utilizza pochi utensili. Sa nondimeno fabbricare dei cappelli per ripararsi dalla pioggia e maneg- giare un cucchiaio per raccogliere il miele. È tut- tavia nella costruzione del nido che l’orango eccelle. È, infatti, estremamente selettivo nella scelta dei materiali: essenza e tipo di foglie, taglia © Fletcher & Baylis/WWF-Indonesia o struttura dell’albero che lo accoglie, nulla viene lasciato al caso. Lo sapevate che…? L’apertura delle braccia di un orango può raggiungere i 2,40 metri! Un giovane orango maschio in un centro di riabilitazione a Sumatra dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 15
evitare che entrino in competizione con loro: i Gibboni gibboni, pur non comportandosi secondo uno I gibboni sono degli acrobati nati. Il personaggio schema dominante-dominato, sono animali ter- di Tarzan, d’altronde, si ispira proprio a questi ritoriali. animali. Cina Queste piccole scimmie antropomorfe posseg- gono braccia molto lunghe e sono piuttosto leg- Birmania gere. Si spostano tra gli alberi – a volte distanti Thailandia Laos tra loro fino a 15 metri – affidandosi alla sola Cambogia forza delle loro braccia. Questo tipo di locomo- zione viene definito brachiazione. Vietnam Malesia I gibboni sono cantanti di grande talento. Comin- ciano a cantare sin dalle prime luci dell’alba. Il Indonesia maschio e la femmina di una stessa coppia vo- calizzano in duetto, alternando melopee comple- mentari. Questi canti salgono di tonalità man Distribuzione geografica dei gibboni mano che i gibboni si infervorano e possono es- sere uditi a chilometri di distanza. Gibbon Hylobatidae Specie: 17 specie suddivise in 4 generi: - Hoolock - Nomascus - Hylobates - Symphalangus Dimensioni: maschio: 45-65 cm e 5-7,5 kg femmina: 45-65 cm e 4-6,6 kg © Martin Harvey/WWF-Canon Longevità: 25-30 anni in ambiente naturale e fino a 50 anni in cattività Riproduzione: maturità sessuale: 6-7 anni primo parto: 7 anni gestazione: ca. 7 mesi intervallo tra due parti: 2-3 anni Comportamento: coppia o gruppo familiare Un siamango (piú grande dei gibboni) di qualche individuo Alimentazione: regime onnivoro, composto essenzialmente Oltre a questi canti, che servono ad avvertire i da frutta e foglie, uova e insetti loro consimili dei limiti del loro territorio, i gibboni Habitat: canopea delle foreste pluviali delle pianure posseggono 7 espressioni vocali di base, il cui e delle colline del sudest asiatico significato cambia in funzione del contesto: arrivo (Birmania, Bangladesh, India, Vietnam, di un predatore, conflitto, cambiamento anor- Cambogia, Laos, Thailandia, Borneo, male nell’ambiente, contatto… Sumatra, Giava) Predatore: pitone I gibboni sono le uniche scimmie antropomorfe che non cedono alla siesta del pomeriggio. Res- Populazione tano attivi tutto il giorno, ma vanno a dormire stimata: dati incompleti molte ore prima del tramonto. Non costruiscono Situazione: stato vulnerabile per il gibbone dalle neppure dei nidi, preferendo dormire seduti su guance bianche; stato di pericolo critico di un ramo, le braccia attorno alle ginocchia e la estinzione per il gibbone dal ciuffo orientale testa ripiegata all’interno. (Nomascus nasutus); stato di pericolo di estinzione per le altre 15 specie di gibbone Lo sapevate che…? I gibboni vivono, per la maggior parte, in coppia Al gibbone, la scimmia antropomorfa e partecipano insieme all’educazione dei piccoli. più arboricola di tutte, capita a volte di Una famiglia di gibboni non conta mai più di 4 o essere costretto a muoversi sul terreno: 5 individui, poiché i giovani la lasciano di loro in queste occasioni corre sollevando le spontanea volontà una volta raggiunta la pu- braccia sopra la testa! bertà. Capita, tuttavia, che i genitori li caccino per 16 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Scheda di lavoro n. 2: Le scimmie e la parola Parole chiave Laringe, corde vocali Tipo di attività Esperienza Obiettivi ● Scoprire il ruolo della laringe nell’ambito del linguaggio ● Capire perché le scimmie non sono in grado di parlare come gli esseri umani Materiale Un numero di bicchieri di vetro pieni d’acqua corrispondente al numero di allievi della classe Luogo Esterno Durata ¼ d’ora per l’esperienza e ½ ora per la discussione con gli allievi Svolgimento 1 Ogni allievo tenta di bere un sorso d’acqua dal bicchiere e, insieme, di respirare. 2 In un secondo tempo l’allievo cerca di pronunciare delle parole e delle lettere tenendo premuta la lingua contro il palato. 3 Ogni allievo appoggia una mano sul collo e, contemporaneamente, parla. Discussione in classe • Le due prime esperienze hanno dato risultati • Che cosa possono dire gli allievi in proposito? convincenti? • Che cosa hanno provato durante la terza esperienza? ✄ Nome Scheda di lavoro n. 2 Le scimmie e la parola Gli organi dell’uomo e quelli delle grandi scimmie si assomigliano. Perché, quindi, i nostri «cugini» non parlano come noi? Ma, del resto, noi come riusciamo a parlare? Innanzitutto respiriamo. L’aria espulsa attraverso i polmoni mette in movimento le corde vocali che si trovano nel collo, all’interno di ciò che chia- miamo laringe. È a livello di questo organo che sono riuniti l’apparato respiratorio e l’apparato digerente, ossia la trachea e l’esofago. Le vibrazioni delle corde vocali producono dei suoni. E questa è la seconda tappa. La terza tappa, infine, è rappresentata dalla trasformazione di questi suoni in un linguaggio articolato grazie alla faringe, una sorta di cassa di risonanza che li filtra. È grazie al nostro palato, che si alza e si abbassa, nonché alla nostra lingua estremamente mobile e alle nostre labbra se riusciamo a emettere vocali, consonanti e parole. Le grandi scimmie, dal canto loro, non hanno accesso al linguaggio articolato e la ragione è molto semplice: la loro laringe è situata molto più in alto nella gola, praticamente alla stessa altezza della lingua, e la loro cavità faringea non è abbastanza grande per fungere da filtro. Oltre a ciò la loro lingua, più larga e piatta della nostra, occupa tutta la bocca e impedisce loro di produrre gli stessi suoni che emettiamo noi. Le scimmie, tuttavia, al pari dei nostri neonati, la cui laringe si abbassa dopo circa 8 mesi, possono bere e respirare contemporaneamente: una cosa che noi non possiamo fare. Ma il fatto di non riuscire a parlare non impedisce alle scimmie di comunicare. Esse, infatti, comuni- cano attraverso la mimica, i gesti o le grida. Alcune scimmie, a cui è stato insegnato il linguaggio dei segni o dei simboli, riescono persino a sostenere brevi conversazioni con gli uomini. dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 17
Nome Scheda di lavoro n. 3 Comprensione del testo Leggi il testo che trovi qui sotto e rispondi alle domande. Le belle giornate di sole sono molto apprezzate dai gorilla. Mentre si riposano o mangiano, i primati emettono delle vocalizzazioni molto simili a rutti – naoum, naoum, naoum – che provocano risposte simili da parte degli animali vicini. L’imitazione di queste vocalizzazioni rappresenta per l’uomo un eccellente metodo per entrare in contatto con i gorilla quando questi sono parzialmente o comple- tamente nascosti nella foresta. Informavo così i gorilla della mia presenza attraverso il rumore che facevo avvicinandomi. Questo tipo di «vocalizzazioni-rutti», come li chiamavo io, rappresenta la forma più frequente di co- municazione orale all’interno di uno stesso gruppo. Se sono prolungati, esprimono una grande gioia. Se invece sono più brevi, questi vocalizzi vengono utilizzati come leggero rimprovero rivolto ai più giovani. Il «grugnito del maiale», un'altra vocalizzazione, viene utilizzato dai gorilla dalla schiena argentata per far cessare un litigio all’interno di un gruppo. Le femmine possono impiegare questo tipo di vo- calizzo in caso di conflitti per il cibo o ancora con i loro piccoli quando non vogliono più allattarli. I giovani emettono questo genere di grugniti durante alcuni giochi particolarmente brutali. Quando si furono abituati alla mia presenza, e solo allora, i gorilla sostituirono i loro segnali d’allarme espressi attraverso grida e grugniti con queste famose vocalizzazioni di comunicazione. Alla fine del 1972, quando i primi studenti cominciarono a lavorare a Karisoke, i miei corsi comin- ciavano sempre con delle «vocalizzazioni-rutti». Alcuni non riuscirono mai a imitare correttamente i suoni. Mi ricordo di uno studente le cui imitazioni assomigliavano a un belato tremolante. Tuttavia, nel giro di qualche settimana, i gorilla si abituarono al suo segnale sonoro di benvenuto. A volte, gli studenti, ed io stessa, ci imbattevamo nei gorilla senza aver avuto il tempo di avvertirli della nostra presenza. Gli animali allora caricavano, soprattutto se vi erano diversi gruppi gli uni vi- cini agli altri, se si stavano spostando in una zona pericolosa frequentata dai bracconieri, o se c’era tra di loro un gorilla appena nato. Un giorno ero sulle tracce di un gruppo di gorilla che credevo si trovasse a qualche ora di cammino. L’aria fu improvvisamente lacerata dalle grida stridenti di cinque gorilla che si precipitarono a rotta di collo giù dalla collina per caricarmi. Quando il gorilla dalla schiena argentata mi riconobbe si fermò bruscamente. Si trovava a circa un metro da me. I quattro maschi che lo seguivano gli cad- dero addosso. Mi lasciai scivolare lentamente a terra, assumendo una posizione sottomessa. Ai gorilla intanto si drizzarono i peli sopra la testa ed essi mostrarono i denti. Restai immobile per più di mezz’ora poiché i maschi, non appena accennavo un movimento, ricominciavano a lanciare urla e strida. Alla fine finsi di mangiare un po’ d’erba. Mi lasciarono fare e poi, con passo rapido e sicuro, risalirono la collina. Pur sapendo che le cariche dei gorilla sono puramente difensive, la nostra reazione istintiva è la fuga, un impulso che invita i gorilla a gettarsi all’inseguimento. Convinta della bontà dei gorilla, ho sempre pensato che le loro cariche avevano una natura intimidatoria e non ho mai esitato a rima- nere sul posto. Di fronte alla violenza delle loro urla e alla rapidità con cui si avvicinavano, tuttavia, mi aggrappavo con tutte le mie forze alle piante che mi circondavano. Se non avessi avuto quell’ap- piglio, avrei sicuramente alzato i tacchi e me la sarei data a gambe. Adattamento di un brano tratto dal libro di Dian Fossey, Gorilla nella nebbia, pubblicato nella versione originale in inglese nel 1983, due anni prima che l’autrice venisse assassinata dai bracconieri. 18 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Nome Scheda di lavoro n. 3 Domande 1. Cosa rappresentano le «vocalizzazioni-rutti» emesse dai gorilla e a cosa servono? 2. Secondo te, perché la primatologa Dian Fossey impone delle lezioni di «vocalizzazioni-rutti» agli studenti che la affiancano nella ricerca sul posto? 3. Cosa spinge i gorilla a caricare? 4. Nell’aneddoto raccontato da Dian Fossey, sapresti dire perché i maschi di gorilla le si gettano contro? 5. Secondo te quali problemi potrebbe porre il fatto di abituare i gorilla alla presenza dell’uomo? dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 19
Nome Scheda di lavoro n. 4 Gioco delle 5 famiglie Gioco per 4 giocatori. Ogni giocatore riceve 5 carte e deve tentare di ricomporre il maggior numero possibile di famiglie. Quando una famiglia è completa, egli pone le carte davanti a sé. Il primo giocatore comincia chiedendo a un altro giocatore una carta che gli manca e che vorrebbe ottenere (es.: Hai il papà della famiglia di gibboni?). La carta gli viene data solo se risponde correttamente alla domanda. Il turno passa quindi al giocatore che si trova alla sua sinistra, e così via. ✄ IL PAPÀ SCIMPANZÉ LA MAMMA SCIMPANZÉ IL PICCOLO SCIMPANZÉ I maschi, a volte, vanno a caccia. Quale lasso di tempo separa il primo Quanti anni può vivere in media IL GIOVANE SCIMPANZÉ Che cosa non cacciano mai: parto dal secondo nel caso di una uno scimpanzé che vive Gli scimpanzé sono completamente antilopi, piccole scimmie femmina di scimpanzé? in ambiente naturale? vegetariani. Vero o falso? o gatti selvatici? A. 2-3 anni A. Da 20 a 30 anni B. 5-6 anni B. Da 30 a 40 anni C. 8 anni C. Da 50 a 60 anni IL PAPÀ BONOBO LA MAMMA BONOBO IL PICCOLO BONOBO IL GIOVANE BONOBO Che dimensioni ha, in media, Chi ha il ruolo dominante Un piccolo di bonobo quanti mesi Dove vivono i bonobo? un maschio bonobo adulto? tra i bonobo? rimane nel ventre di sua madre? A. Nel bacino del Congo A. 95 cm A. I maschi A. 3 mesi B. Sull’isola di Sumatra in Indonesia B. 110 cm B. Le femmine anziane B. 6 mesi C. In Amazzonia C. 140 cm C. I piccoli C. 8 mesi IL GIOVANE GORILLA IL PAPÀ GORILLA LA MAMMA GORILLA Tra i gorilla occidentali, Come viene chiamato un maschio A che età una femmina di gorilla IL PICCOLO GORILLA cosa fa il giovane adulto? completamente adulto? partorisce il suo primo piccolo? Il piccolo impara osservando A. Aiuta il maschio dominante A. Schiena argentata A. 5-6 anni e imitando la madre a controllare l’harem B. Schiena grigia B. 10-11 anni Vero o falso? B. Lascia il gruppo alla ricerca C. Schiena bianca C. 15-16 anni di altre femmine C. Uccide il padre IL PAPÀ ORANGO IL PICCOLO ORANGO IL GIOVANE ORANGO Grazie a quale organo il maschio adulto riesce ad amplificare le sue grida? LA MAMMA ORANGO Quanto a lungo rimane Dove vivono gli oranghi? A. I cuscinetti di grasso un piccolo con la madre? A. Madagascar Gli oranghi vivono in coppia. A. 4 anni B. Sumatra e Borneo a forma di semiluna Vero o falso? B. 6 anni C. Sulle isole di Papua B. La sua sacca laringea (tasca sotto la gola) C. 8 anni Nuova Guinea C. I suoi polmoni IL PICCOLO GIBBONE IL PAPÀ GIBBONE LA MAMMA GIBBONE Il piccolo impara con i suoi genitori IL GIOVANE GIBBONE Un gorilla pesa fino a 180 kg. I gibboni vivono in coppia. Cosa a spostarsi tra gli alberi a forza Quanto pesa, più o meno, un maschio fanno tutte le mattine all’alba? di braccia. Come si chiama questo I gibboni sono le sole grandi scimmie adulto di gibbone? modo di spostarsi? a non costruirsi un nido per dormire. A.Fanno il bagno A. 5-7,5 kg A. Quadropedia Vero o falso? B. Cantano in duetto B. 15-20 kg B. Brachiazione C.Vanno a caccia C. 30 kg C. Bipedia Aumentare la grandezza delle carte prima della stampa. 20 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
Capitolo 3: Le minacce per le grande scimmie e la foresta tropicale Secondo la lista rossa dell’Unione Internazionale lucrativo: negli Stati Uniti si contano infatti circa per la Conservazione della Natura (UICN), tutte 15 000 scimmie acquistate illegalmente come le specie di grandi scimmie esistenti sono mi- animali da compagnia. nacciate e il loro stato di conservazione oscilla tra «in pericolo» e «in pericolo critico di estin- A causa della loro grande prossimità genetica, le zione». scimmie antropomorfe sono particolarmente vul- nerabili alla trasmissione di malattie da parte La decimazione su vasta scala delle grandi scim- dell’uomo e viceversa. Il virus Ebola ne è un buon mie ha preso avvio a partire dalla seconda metà esempio. La prima epidemia, esplosa nel Sudan del XX secolo. Durante gli anni Sessanta e gli nel 1976, coinvolse sia gli uomini sia le grandi anni Settanta dello scorso secolo, infatti, le scim- scimmie. Da allora questo virus si è diffuso verso mie antropomorfe venivano catturate per rifornire occidente decimando popolazioni intere di grandi zoo, circhi e laboratori di ricerca. Normalmente, scimmie: si stima che nel 2002 abbia fatto 5000 per ogni piccolo consegnato vivo, morivano circa vittime in pochi mesi. Le grandi scimmie sono una decina di scimmie: le madri e a volte anche molto sensibili anche ad altri virus come quello i maschi troppo protettivi venivano uccise du- dell’influenza, di cui possono morire. rante la cattura e, spesso, numerosi piccoli non sopravvivevano al lungo viaggio. Anche se oggi quel tipo di traffico è stato smantellato grazie all’adozione, da parte di oltre un centinaio di paesi, della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES) e al successo dell’allevamento negli zoo, la cattura di giovani scimmie persiste per soddisfare la domanda di privati che le acqui- stano come animali da compagnia. La vendita locale di gibboni e oranghi è particolarmente dif- fusa nel sudest asiatico, inoltre grandi porti inter- nazionali come Singapore e Hong Kong fungono da piattaforme per un mercato mondiale assai © David Greer Lo sapevate che…? Dal 2002 in Europa nessuna grande scimmia può più essere usata legal- Ma la causa principale del tracollo delle popola- mente per la ricerca scientifica. Negli zioni di scimmie antropomorfe – stiamo parlando Stati Uniti, tuttavia – nonostante il loro nu- di un declino di oltre il 70% durante gli ultimi 10 mero sia in calo per via del divieto di ri- anni2 – è da imputarsi alla distruzione del loro produzione in cattività e di importazione habitat da parte dell’uomo. Le grandi scimmie, –, vi sono ancora un migliaio di scim- strettamente adattate alla vita arboricola nelle fo- panzé da laboratorio1. reste tropicali – che forniscono loro cibo e riparo –, non possono assolutamente sopravvivere in ambienti rovinati dalle attività umane. Il disboscamento frenetico praticato in tutte le foreste tropicali del pianeta è in realtà il risultato di diverse attività dietro cui si celano enormi in- © Mark Edwards /WWF-Canon teressi economici: il taglio a zero della foresta per produrre legno prezioso legale e illegale va 1 http://www.rtbf.be/info/societe/detail_usa-de-vieux-chim- panzes-malades-pour-tester-des-medicaments?id=5726163] 2 David Greer, rapporto sul programma del WWF «African Great Dissodamento con il fuoco a Sumatra Apes», dicembre 2011 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia! 21
© Alain Compost/WWF-Canon Deforestazione illegale a Sumatra per la produzione di pasta da carta di pari passo con le piantagioni a monocoltura di palme da olio, soia ed hevea (la famosa pianta da cui si estrae il caucciù), ricavate dis- sodando la foresta col fuoco, o ancora con le praterie artificiali per l’allevamento bovino op- pure con le colture destinate alla produzione di agrocarburanti. © Adriano Gambarini/WWF-Brazil Se il sudest asiatico detiene ancora il monopo- lio della produzione di olio di palma, l’Africa – che disboscava le sue foreste per creare pian- tagioni di caffè e cacao – assiste all’arrivo dei primi investitori in questo tipo di coltivazioni, come lo dimostra il recente esempio di una compagnia americana impegnata nella crea- zione di piantagioni di palme in Camerun, e più Monocoltura di soia in Brasile esattamente nei territori dei gorilla di Cross River4. La degradazione e la frammentazione della fo- resta vengono ulteriormente aggravate dallo sfruttamento minerario e dalla crescita demogra- fica delle popolazioni locali: le risorse forestali sono messe vieppiù sotto pressione dalla produ- zione di legna da ardere e dalla coltura su deb- biato (messa a coltura di terreni dissodati col fuoco). Le reti stradali, quanto a loro, continuano Lo sapevate che…? A Sumatra oltre 100 milioni di m3 di legna vengono tagliati ogni anno per alimentare la dozzina di industrie di pasta da carta installate sull’isola; il 65% degli alberi pro- © Tantyo Bangun/WWF-Canon viene dalla foresta, il resto da piantagioni di acacia o eucalipto3. 3 Boesch Christophe, Grundmann Emmanuelle e Mulhauser Blaise, Manifeste pour les grands singes, Le savoir suisse, Lo- sanna, 2011 4 David Greer, rapporto sul programma del WWF «African Great Palme avvolte dal fumo degli incendi in Indonesia Apes», dicembre 2011 22 dossier didattico del WWF Pandamobil – Cugina scimmia!
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