News - TARTARUGA D'ACQUA, COME ALIMENTARLA? TUTTO SUI PESCI ACQUARIOLOGIA - Tesoro in copertina

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News - TARTARUGA D'ACQUA, COME ALIMENTARLA? TUTTO SUI PESCI ACQUARIOLOGIA - Tesoro in copertina
News
                                         1/2019

 VITA A SEI ZAMPE   ACQUARIOLOGIA
 IL SESTO SENSO     TUTTO SUI PESCI
 DEL GATTO          PULITORI

TARTARUGA D’ACQUA, COME ALIMENTARLA?
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Protegge da
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        pulci
     e zecche.

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                                     per evitare ogni contatto
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Editoriale

     Sesto senso,
     una “magia” a quattro zampe

    C
                    ari lettori,               colazione! C’è Hattori, balzato – lette-
                    c’è Momi, gatta euro-      ralmente – nella vita dei suoi umani
                    pea, che la domenica       in un momento di crisi, quasi a vo-
                    ha il suo rituale: balza   lerli rimettere insieme unendoli con
                    sul tavolo della cu-       l’affetto comune per lui. Chiamiamolo
                    cina e aspetta la sua      come vogliamo: sesto senso, empatia,
      ciotola di latte. Lo fa solo la do-      sensibilità. Fatto sta che non è diffici-
      menica, come sapesse che giorno          le imbattersi in storie di questo tipo, o
      è. E probabilmente sì, sa perfet-        in altre ancora più clamorose: ter-
      tamente che giorno è. C’è Chico,         remoti sentiti in anticipo, percezione
      il manto nero come la notte, che         di “strane presenze”, individuazione
      tutte le mattine, al rumore delle        di malattie ben prima delle diagnosi
      crocchette versate nelle ciotole per     mediche. Non c’è dubbio che i nostri
      la colazione, si dirige verso Milly,     felini domestici siano creature con
      l’altra gatta – sorda - di casa. Non     una marcia in più. Come il Devon Rex,
      sentendo suoni, ancora dorme;            la razza di cui ci occupiamo in questo
      Chico le si mette davanti, appog-        numero: una presenza affettuosa e
      giando le zampe superiori alla sua       giocherellona, un inseparabile com-
      cuccia, e la sveglia dolcemente.         pagno di vita casalinga all’insegna
      Come a dirle: dai Milly, è pronta la     della vivacità.

                                               Buona lettura!

                                               Annalisa Celeghin
                                               Direttore Responsabile

                                                                                           1
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Sommario

           1   EDITORIALE
               Sesto senso, una “magia” a quattro zampe

           4   NEWS DALL’ISOLA
               Ancora una volta Insegna dell’anno!
           5   Ritorna la Super Raccolta Punti 2019

           6   VITA A SEI ZAMPE
               Vibrisse e sesto senso del gatto
           10 Tutti gli accessori a prova di roditori

           12 CURA&BENESSERE
               Le malattie urinarie di Fido e Micio

           16 LA SALUTE VIEN MANGIANDO
               Cosa mangiano le tartarughe d’acqua?

           18 COMPORTAMENTO
               Il mio cane è stato adottato in canile

           21 RAZZE
               Il felino dal pelo riccio
           23 Una razza à pois!

           27 ASSOCIAZIONI
               Una Cascina per amare e capire gli animali
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31 EDUCAZIONE
                                                                              Come insegnare a Fido i nostri comandi?

                                                                      34 ETOLOGIA
                                                                              Chi ha paura dei pipistrelli?

                                                                      36 LE MILLE BOLLE BLU
                                                                              Non chiamiamoli pesci “spazzini”

                                                                      40 INTERVISTA
                                                                              Gli animali? Il segreto per una vita migliore

                                                                      46 ASTROLOGIA A QUATTRO ZAMPE
                                                                              L’oroscopo della primavera per il tuo pet

                                                                      47 L’ISOLA DEI GIOCHI

L’Isola News n. 1/2019
Registrazione al Tribunale di Rovigo        Foto: IngImage, Shutterstock
n.2/2016
                                            Per la pubblicità: L’Isola dei Tesori,
Realizzazione: Arbre Sas                    via Maseralino, 23 - 35020 Pernumia
via Andrea Costa, 2 - 20131 Milano          (PD) Telefono: 0429-765911

Direttore responsabile: Annalisa Celeghin   Stampa: Mediagraf Noventa Padovana
                                            (PD) - Tel. 049-8991511
Caporedattore: Stefania Colasuono

Impaginazione: Silvia Ballarin              Contatti
Hanno collaborato:                          Telefono: 0429-765911
Federica Bartoli, Maria Chiara Catalani,
Federica Farini, Sabrina Giussani,          Sito web: www.isoladeitesori.it
Stefano Mongiusti, Massimo Perla            Email: info@dmopetcare.it
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’Isola
       d al l
   s
New                                                   2015
                                                          -16   2016-1
                                                                      7
                                                                          20
                                               -15                          17
                                          14                                  -

                                     20

                                                                              18
                                   -14

                                                                                   201
                               2013

                                                                                      8-19

           SESTA VOLTA INSEGNA DELL’ANNO
                  L’ISOLA DEI TESORI È ANCORA UNA VOLTA LA MIGLIOR CATENA
              DI PRODOTTI PER ANIMALI D’ITALIA. PER IL SESTO ANNO CONSECUTIVO,
                        IL MERITO DI QUESTO SUCCESSO È ANCHE VOSTRO!

                                                     isoladeitesori.it
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Nei negozi L’Isola dei Tesori è arrivata la nuova raccolta punti 2019!
                 Tante novità e sorprese che premiano
            la tua fedeltà e quella dei nostri Amici animali!

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rilasciata subito e non                      • Accesso ai premi                             dicembre 2019 si potranno
ha scadenza!                                   del catalogo;                                accumulare i punti con la
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        (*) Verifica quali punti vendita con reparto toelettatura aderiscono all’iniziativa sul sito isoladeitesori.it
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Vita a sei zampe

Vibrisse
e sesto senso
del gatto

   Maria Chiara Catalani
   Medico veterinario esperto in comportamento animale.    Mistero o capacità sopraffini?
   Presidente SISCA - Dott. di Ricerca in Fisiopatologia   In realtà, più che essere misterioso, questo mera-
   e Medicina degli Animali d’Affezione.                   viglioso animale ha doti sensoriali così raffinate e
   Mail: mchiaracatalani@gmail.com                         sensibili da renderlo ai nostri occhi un vero enigma.
                                                           L’udito, ad esempio, gli permette di sentire suoni
   I gatti ci hanno sempre affascinato per il              a noi sconosciuti. La visione notturna, invece, gli
   loro comportamento, talvolta per noi in-                consente di muoversi al crepuscolo dando il mas-
   spiegabile e misterioso. Proviamo a capire              simo di sé, tanto quanto in piena notte.
   cosa c’è dietro e cosa possiamo fare per
                                                           Questione di... naso!
   instaurare con loro un legame ancora più                L’olfatto (analogamente al gusto) - meno specializ-
   forte.                                                  zato di quello del cane ma di gran lunga più detta-

   Q
                                                           gliato del nostro - è completato dalla possibilità di
           uando osserviamo un gatto non possiamo
           che rimanere quasi ipnotizzati. Sembra vi-
           vere in una realtà parallela fatta di stimo-
   li che noi non riusciamo a percepire con nessuno
   dei nostri sensi. Si acquatta, resta immobile, fissa
   concentrato un punto della stanza e poi balza ad
   afferrare un microscopico insetto che noi ignora-
   vamo totalmente. Forse è per questo che siamo
   soliti definirlo un animale “misterioso”.

   6
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sono paragonabili a
                                                                                      Qu
                                                         delle sensibilissi-     defin ello che n
                                                                                        i               o
                                                         me antenne. Col-       so è i amo sesto i
                                                                                      l  ta             s
                                                         locate in molte          perce tto del fe en-
                                                         zone del corpo -      attrav     p i t         l
                                                                                               o non ino,
                                                                                     e                s
                                                         guance, soprac-       anche   r  s o   la pel olo
                                                                                      (e s            lem
                                                         ciglia, mento e          dalle oprattutt a
                                                                                          vibris         o
                                                         zona plantare –                           se. )
                                                         sono peli speciali:
                                                         hanno la stessa strut-
                                                         tura cheratinica di quelli
                                                         tradizionali, ma sono più spesse e dure e,
                                                         soprattutto, si ancorano a zone fortemente
                                                         innervate.

                                                         La loro importanza
                                                         Tale struttura fa delle vibrisse degli organi
                                                         sensoriali molto sensibili, in grado di essere
                                                         sollecitati da vibrazioni di bassissima inten-
                                                         sità che, attraverso la stimolazione tattile,
                                                         forniscono informazioni su ciò che circonda il
                                                         felino esploratore. Attraverso di esse, infatti,
                                                         il gatto può percepire microscopici ostacoli,
                                                         spostamenti, movimenti d’aria attorno a sé,
                                                         nonché sentire la temperatura o la consisten-
                                                         za di qualcosa che sfiora.

                                                         Una sensibilità estrema
                                                         Quindi non stupitevi, se accarezzando il vostro
                                                         gatto, avrà un repentino cambiamento d’umo-

percepire i “feromoni”, sostanze volatili con le qua-
li il piccolo felino delimita ogni spazio che frequen-
ta informando i propri simili della sua presenza, del
suo stato fisiologico e delle emozioni che prova.

Il sesto senso
Infine, il tatto. Un senso fondamentale sin dal pe-
riodo prenatale per ogni mammifero, grazie al qua-
le la mamma trasferisce emozioni ai piccoli, li rico-
nosce, li sollecita e li rassicura. A differenza degli
altri sensi che ricevono informazioni da specifi-
ci organi, il tatto è speciale poiché può essere sol-
lecitato in tutto il corpo, anche da stimolazioni
molto lievi. Esso, insomma, è riconducibile a ciò che
comunemente nel gatto chiamiamo “sesto senso”.

Vibrisse, peli speciali
Questo animale, infatti, non percepisce stimolazio-
ni tattili esclusivamente dalla pelle ma ha i cosid-
detti “baffi”, più propriamente definiti vibrisse, che

                                                                                                      7
News - TARTARUGA D'ACQUA, COME ALIMENTARLA? TUTTO SUI PESCI ACQUARIOLOGIA - Tesoro in copertina
Vita a sei zampe

 Se, accarezzando il nostro gatto,
 questo dovesse allontanarci da un
 momento all’altro è perché la sua
 sensibilità tattile gli ha provocato
 un fastidio improvviso!

 re e passerà dalle morbide fusa a un’antipatica
 zampata di allontanamento. Non è bisbetico, ma
 estremamente sensibile al tatto, ancor più quando
 inavvertitamente sfioriamo le vibrisse! La sua ne-
 cessità di dettare i tempi del contatto è una vera e

                                                        propria necessità fisica, prima ancora che emozio-
                                                        nale, e rispettarla ci permetterà di trasformare la
                                                        nostra relazione con lui in una splendida amicizia.

                                                        Gatto magico? No, magiche
                                                        vibrisse
                                                        Svelato parte del mistero, quindi: il gatto percepisce
                                                        ciò che noi non possiamo nemmeno immaginare
                                                        grazie ai suoi affinatissimi sensi e alle vibrisse che
                                                        li rendono infallibili detective. Perciò, quando lo
                                                        vediamo concentrato in un agguato, proviamo a
                                                        godere di questo magnifico spettacolo rispettando
                                                        un’attività che è di fondamentale importanza per il
                                                        suo benessere psicologico.

 Se anche noi saremo capaci di affinare le nostre
 capacità di osservazione, potremo scoprire qual-
 cosa di importante per la relazione con il gatto.
 Le vibrisse, infatti, si spostano sulla base delle
 emozioni che l’animale sta provando: in avanti?
 Attenzione, potrebbe balzare contro chi gli sta di
 fronte. Indietro? Meglio non contrariarlo, è piut-
 tosto nervoso. Guardare e toccare poco, insomma,
 e l’amicizia sarà garantita!

                                                                                                             9
Vita a sei zampe

                 Tutti gli accessori
                 a prova di roditori
  Per prenderci cura dei nostri amici                        Tanto spazio a disposizione
  roditori procuriamoci gabbie spaziose                      Le gabbie devono essere ampie, in modo da per-
                                                             mettere loro di muoversi li-
  e sicure, pronte per accogliere questi
                                                             beramente. È necessario
  teneri animaletti di grande compagnia.                     che siano in metallo,
   Federica Bartoli                                          per scongiurare il ri-

   T
                                                             schio di fuga, e devo-
          ra gli animali domestici più in voga, i roditori   no contenere una
          sono quelli che riscuotono maggiore succes-        casetta-nido,
          so. Ne esistono diverse specie e con caratte-      uno spazio nel
   ristiche differenti: alcuni prediligono vivere in grup-   quale l’ani-
   po, altri sono solitari. Determinati esemplari sono       male possa
   molto delicati, quindi è preferibile non lasciare che     rifugiarsi in
   siano i bambini a maneggiarli, altri ancora comu-         tranquillità.
   nicano tramite suoni particolari o sono attivi nelle      All’interno
   ore notturne. Scopriamo cosa non deve mai man-            possono es-
   care nelle nostre case quando decidiamo di allevar-       sere siste-
   ne uno.                                                   mati diversi

  10
I criceti conservano l’istinto naturale
                                                                  di cercare il proprio cibo: per far sì che
                                                                  non perdano questa abitudine e per sti-
                                                                  molare l’attività fisica, non è necessario
                                                                  ricorrere alle classiche ciotole, ma basta
                                                                  spargere il mangime per la gabbia, ma-
                                                                  gari nascondendolo sotto il fondo rico-
                                                                  perto di fieno.

                                                             attivi: il movimento è indispensabile per fare in mo-
I conigli amano lanciare gli og-                             do che si mantengano in forma, ma soprattutto che
getti, per cui è bene che le loro                            non cadano in depressione. La ruota è il gioco più
ciotole per cibo e acqua siano
composte da materiale pesante.

ripiani, per consentire salti e spostamenti, e della
sabbia, poiché alcuni esemplari sono scavatori.
Ovviamente non devono mancare ciotole per il cibo
e abbeveratoi.

La giusta alimentazione
I roditori si distinguono in erbivori e onnivori: i
primi - tra cui si annoverano il cane della prateria,
il cincillà e la cavia - si nutrono di semi, noci, bacche,
fieno, ma anche rametti di alberi da frutta. Gli on-
nivori invece - a cui appartengono il criceto e il topo
- possono mangiare pezzetti di carne, anche scot-
          tata, piccoli invertebrati, formaggio. Le lec-
              cornie sono da somministrare con par-          diffuso ed è disponibile in molte misure a seconda
                  simonia perché alcune specie sono          della taglia dell’animale: è bene che sia di plastica
                    soggette all’obesità. Ad ogni modo,      dura e non di metallo e che il fondo
                     una vasta scelta di mangimi spe-        della gabbia sia rivestito di mate-
                      cializzati e pellet è disponibile in   riale morbido per evitare danni
                      commercio.                             alle zampe. Labirinti, casette di
                                                             legno, tubi colorati sono tra i
                        Sempre in                            divertimenti più apprezzati dai
                          movimento                          roditori, badando sempre che i
                                  Si tratta di animali       materiali di cui sono composti
                                      estremamente           siano sicuri e atossici.
Cura&Benessere

                                  stro
                i ta re c he il no ffrano
              p                  o
   Può ca ostro gatto s zioni
          i l n                 m a
 cane e zioni o infiam io, che
   di infe arato urinar to con-
     all’app o di un atten inario
             itan                ter
  necess a parte del ve e cure
            d
   trollo bilirne caus           e
     per sta ppropriate.
                    a

                                   Le malattie urinarie
                                   di Fido e Micio                           Stefania Colasuono

                                            L
                                                   ’apparato urinario dei nostri animali do-
                                                   mestici, formato - oltre che da reni e ve-
                                                   scica, anche da ureteri e uretra - può es-
                                            sere colpito da alcune patologie, sorte per mo-
                                            tivi diversi e con sintomi che possono variare da
                                            un caso all’altro.

                                            I segnali d’allarme
                                            Sicuramente, quando cane e gatto avvertono il
                                            bisogno di bere e di urinare più spesso, quan-
                                            do si leccano maggiormente nella regione ge-
                                            nitale provocando arrossamenti o iniziano a
                                            soffrire di incontinenza urinando anche in luo-
                                            ghi per loro inusuali, è necessaria una visita
                                            veterinaria per agire tempestivamente. Da non

  12
verso la vescica: in alcuni casi, per risolvere
                                                              il problema è necessario intervenire chirur-
                                                              gicamente. Può succedere, però, che il cal-
                                                              colo arrivi fino alla vescica creando delle ci-
                                                              stiti: la minzione risulta dolorosa e può com-
                                                              parire del sangue nelle urine.

                                                              Parola d’ordine:
                                                              tempestività
                                                              Nel caso più grave, infine, un calcolo di gros-
                                                              se dimensioni potrebbe ostruire l’uretra,
                                                              impedendo alla vescica di svuotarsi e al no-
                                                              stro amico a quattro zampe di eliminare le
                                                              sostanze di scarto dal proprio organismo. La

sottovalutare, inoltre, una loro eventuale inappe-
tenza o debolezza fisica nonché episodi di vomi-
to e perdita di peso.

Cosa fare?
Per valutare lo stato dei reni, il primo esame
effettuato è quello delle urine: se, in effetti, è in
corso un’infezione, esse saranno particolarmen-
te chiare e conterranno proteine (una situazione
non usuale, perché un rene sano non ne consen-
te l’eliminazione). Anche l’analisi del sangue è
molto importante, per verificare eventuali valo-
ri anomali che evidenzino la presenza di una pa-
tologia.

La cura più appropriata                                 tempestività, qui, gioca un ruolo fondamentale: se

                                                                                                           Pepe per
Nel caso di insufficienza renale cronica, è impor-      non curato in tempo, infatti, il nostro cane o gatto
tante fare in modo che gli organi non vengano af-       può entrare in coma e morire in pochi giorni.
faticati e che ci sia un maggiore equilibrio anche
dal punto di vista alimentare, con il giusto apporto    Esistono diversi tipi di cistiti che
di acqua, sali minerali e proteine nonché una ridu-     colpiscono la vescica: neoplasie (le più
zione del fosforo.                                      gravi, curate con interventi chirurgici
                                                        e chemio-radioterapia), batteriche o
Calcoli e cistiti                                       parassitarie (curate con medicinali) e
Le altre parti dell’apparato urinario possono es-
                                                        quelle da stress (che colpiscono i felini
sere colpite dalla formazione di calcoli, che ostru-
iscono l’uretere impedendo il passaggio dell’urina      e passano con la giusta alimentazione).

                                                                                                            13
REBO SRL - Via Mestre, 31 - 21050 Cairate ( VA) Italia - T. 0331-502700 - info@happydog.it

                                                                                                                                                                                  C

                                                                                                                                                                                  M

                                                                                                                                                                                  Y

                                                                                                                                                                                 CM

                                                                                                                                                                                 MY

                                                                                                                                                                                 CY

                                                                                                                                           Pratiche,
                                                                                                                                                                                 CMY

                                                                                                                                                                                  K

                                                                                                                                 appetitose,
                                                                                                                           unic h e n e l l or o g e n e r e .

                                                                                                 Freschezza e qualità
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La salute vien mangiando

             Cosa mangiano
         le tartarughe d’acqua?
   CARNIVORE, ERBIVORE, ONNIVORE: LE
   ABITUDINI ALIMENTARI DELLE TARTARUGHE
   TRACHEMYS SCRIPTA SONO VARIABILI.
   ECCO COME FARE PER ALLEVARLE AL MEGLIO.
   Federica Bartoli

   O
           riginaria del nord degli Stati Uniti, la
           tartaruga d’acqua è considerata un ani-
           male domestico a tutti gli effetti. Essa
   ha bisogno di un habitat adeguato in cui vive-
   re e soprattutto di un’alimentazione diversi-
   ficata, che cambia a seconda delle caratteri-
   stiche specifiche dei singoli esemplari.

   Carne o vegetali?
   Le tartarughe d’acqua possono essere carni-
   vore, erbivore oppure onnivore. Esse modifica-
   no il loro regime alimentare nel tempo: duran-

  16
La maggior parte delle tartarughe domestiche segue una dieta a
base di gamberetti secchi, spesso consigliata del rivenditore. In re-
altà, questo tipo di alimentazione monotematica può essere causa
di preoccupanti carenze vitaminiche, che mettono a repentaglio la
salute dell’animale!

te il periodo della crescita si                                    la carne va somministrata con parsimonia
nutrono prevalentemente di                                   ricca      ed è bene ricordare che il fegato è una
                                       n a d ie ta molto          D3
carne, poiché hanno bisogno          U                 a m  in a         fonte importante di vitamina A. La ver-
                                                  e vit
di assumere grassi, proteine        di calcio            r m a z io ne    dura è fondamentale in età avanzata,
                                                   la fo
e carboidrati per completare        favorisce po delle ossa               specialmente lattuga, rucola e cicoria,
                                                  p
il loro sviluppo. Negli adulti,      e lo svilu pace. Il tutto            mentre possiamo tralasciare pomodori
                                                   a
invece, aumenta il fabbisogno         e del car sposizione ai e spinaci. Alcuni insetti, come grilli e
                                                  ’e
di fibre e vitamine, quindi la        unito all i solari.               cavallette, sono invece ricchi di fosforo,
dieta delle nostre tartarughe do-             ragg                     mentre la frutta va servita solo di rado.
vrà essere ricca di vegetali.

Questione di età
Dall’età dell’esemplare, inoltre, dipende il numero
di pasti che la Trachemys Scripta può assumere
nell’arco di una giornata: i piccoli devono essere
nutriti quotidianamente, anche somministrando
loro il cibo in momenti separati, in modo da favorir-
ne la crescita. Gli adulti, invece, hanno un metabo-
lismo molto lento, quindi possono mangiare anche
ogni tre giorni.

Una dieta variegata
Un’alimentazione diversificata garantisce il corret-
to apporto di tutte le sostanze nutritive. Tra i cibi
principali c’è il pesce (vivo o morto), gamberetti,
granchietti e molluschi per l’incremento di proteine;

                                                                                                                17
Comportamento

  Il mio cane è
  stato adottato
  in canile
  Adottare un cane dev’essere una
  scelta ponderata e consapevole,
  per far sì che il nostro nuovo amico
  a quattro zampe possa entrare a far
  parte di una famiglia che lo ami,
  lo rispetti e si prenda cura di tutti
  i suoi bisogni.

   Sabrina Giussani
   Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale
   Diplomato Medico Veterinario Comportamentalista ENVF
   Master in Etologia applicata e Benessere animale
   Past President SISCA
   sabrinagiussani@yahoo.it

   S
        cegliere di condividere una parte del-
        la propria esistenza con un cane è una
        decisione importante, poiché la re-
   sponsabilità di soddisfare le esigenze dell’a-
   nimale spetta alla famiglia.

   Cura e protezione
   Esso possiede fabbisogni primari (mangia-
   re, bere, urinare e defecare, accoppiarsi) e
   secondari legati alle necessità della specie.
   La famiglia umana, quindi, deve garantirgli
   una giornata ricca di attività, innanzitutto

  18
attraverso le passeggiate, che gli permettono
di comunicare con i propri simili, incontrare
esseri umani, annusare e conoscere il mondo.
È necessario, inoltre, accoglierlo e proteggerlo
nelle situazioni difficili: anche i fabbisogni di
sicurezza devono essere soddisfatti!

Un’adozione consapevole
Tutti i membri della famiglia devono essere
d’accordo per quanto riguarda l’adozione, altri-
menti “il pelo sparso ovunque” o “l’obbligo del-
la passeggiata” possono scatenare “una guer-
ra” che a volte esita nell’abbandono dell’anima-
le. Inoltre, il cane adottato “per i bambini”
dev’essere desiderato in prima istanza dai
genitori in quanto saranno questi ultimi
a occuparsene, anche quando “i
piccoli” sono ragazzi adolescen-
ti.                                                        tarsi ai ritmi di vita della famiglia umana. Nu-
                               Prima di accogliere un        merosi canili e rifugi, infatti, realizzano
Un cucciolo o un               cane è necessario che           percorsi che preparano all’adozione gli
cane adulto?                   tutti i membri della fa-        animali arrivati in età adulta presso la
Si è portati a pensare che     miglia siano d’accordo           struttura. Grazie alla presenza di Medici
il cucciolo sia la scelta mi- sull’adozione,  per evita-        Veterinari Esperti in Comportamento Ani-
gliore, perché è possibile     re successivi  problemi         male, ogni cane possiede un indice di adot-
accompagnarlo nella cre-       che potrebbero porta-          tabilità che riassume i suoi punti di forza e
scita e formarlo con il pas-    re all’allontanamento        le “criticità”.
sare del tempo. Anche un cane        dell’animale.
adulto, però, è in grado di adat-                       Le fasi precedenti l’adozione
                                                    La visita pre-adozione (un colloquio tra l’adottante e
                                                    il Medico Veterinario) è un momento fondamentale
                                                    per la nascita di un futuro legame uomo-animale
                                                    pienamente soddisfacente per entrambe le parti.
                                                    Saranno valutate le precedenti esperienze di convi-
                                                    venza della famiglia adottante con un cane, la com-

                                                     Affidiamoci a un esperto
                                                     Nel caso in cui il cane, dopo l’adozione, mo-
                                                     strasse particolari difficoltà - come paura
                                                     delle persone o dei propri simili (con fuga
                                                     o aggressione), vocalizzi o distruzioni in
                                                     presenza della famiglia o quando è solo
                                                     oppure altri sintomi spia di un disagio - è
                                                     opportuno rivolgersi a un Medico Veteri-
                                                     nario Esperto in Comportamento così da
                                                     effettuare una visita e realizzare un per-
                                                     corso riabilitativo.

                                                                                                         19
Comportamento
                                                            un mese o più prima di ambientarsi e mostrare se
                                                            stesso. Secondo la mia esperienza, ciò potrebbe
                                                            essere dovuto all’inespressività emozionale e alla
                                                            difficoltà comunicativa che la maggior parte degli
                                                            animali adottati mostra durante i primi mesi di con-
                                                            vivenza con la famiglia, probabilmente perché vive
                                                            un momento di confusione per l’inserimento in un
                                                            nuovo ambiente di vita.

                                                            Calma e protezione
                                                            Durante questo periodo l’animale dev’essere protet-
                                                            to e la famiglia avere molta pazienza: è necessario
                                                            realizzare brevi passeggiate in luoghi tranquilli,
                                                            evitare l’area cani quando troppo affollata, atten-
                                                            dere che l’animale si avvicini agli sconosciuti senza
                                                            forzarlo e così via. Le uscite, inoltre, devono essere
                                                            numerose durante il primo periodo: nel box del ca-
                                                            nile, infatti, poteva urinare e defecare quando ne
                                                            aveva necessità, senza aspettare di essere condotto
                                                            all’esterno.

                                                            Non lasciamolo da solo
                                                            Consiglio, poi, di lasciarlo da solo il meno possibile
                                                            durante il primo mese di convivenza: l’animale deve
                                                            imparare a gestirsi con tranquillità nel nuovo spazio
  posizione della famiglia stessa (la presenza di bam-      abitativo dapprima in presenza della famiglia (per
  bini e anziani), l’ambiente di vita (appartamento,        esempio allontanarsi dalle persone cambiando stan-
  casa con giardino, centro urbano o campagna), il          za in autonomia, non sussultare ad ogni rumore e
  tempo che i membri della famiglia possono dedicare        perlustrare i balconi). Proviamo a metterci nei suoi
  al cane ogni giorno e così via. Queste informazioni       panni: l’abbandono, la vita in canile, l’adozione e un
  saranno poi “incrociate” con quelle presenti sulla        mondo sconosciuto mettono a dura prova! Sono ne-
  scheda comportamentale dell’animale così da tro-          cessari tempo e pazienza, comprensione e supporto
  vare la giusta coppia. Nel caso in cui in famiglia fos-   così che possa sentirsi parte della nuova famiglia.
  sero già presenti cani, gatti o altri animali è neces-
  sario predisporre un inserimento programmato così         Un cane adulto ha alle spalle un passato
  che possano conoscersi in sicurezza.                      e una serie di esperienze vissute che lo
                                                            hanno formato: quando lo adottiamo,
  Consigli per una corretta
  adozione                                                  quindi, dobbiamo avere pazienza e
  Prima di accogliere definitivamente il cane nella no-     rispettare i suoi tempi di adattamento
  stra abitazione è opportuno dunque, quando possi-         alla nuova vita.
  bile, farci conoscere. Portarlo in passeggiata quan-
  do si trova ancora in canile permette, in particolare,
  di iniziare a creare un legame. È necessario consi-
  derare, inoltre, che il cane ha bisogno di un riferi-
  mento una volta uscito dalla struttura: il centro re-
  ferenziale (la famiglia) lo aiuterà a conoscere il mon-
  do.

  L’importanza del suo passato
  Anche quando il passato del cane è conosciuto, al-
  meno in parte, non è possibile valutare con certezza
  le sue competenze e, soprattutto, le esperienze ne-
  gative vissute. Quando è adulto, infatti, ha un passa-
  to che lo ha plasmato e, dopo l’adozione, impiega

  20
Razze

       Il felino dal pelo riccio
                  Il Devon Rex, famoso per il suo mantello arriccia-
                  to, ha un carattere piuttosto dolce ed estroverso.
Armando Brescia   Ama stare in compagnia della propria famiglia
                  umana e, per questo, non sopporta la solitudine.

                  A cura di ANFI (Associazione Nazionale Felina Italiana)

                  L
                         a storia del Devon Rex inizia negli anni ’60 in Gran Bretagna,
                         quando la signora Cox trova un gatto che vive in una miniera
                         abbandonata vicino a casa sua e decide di prendersene cura.
                  Successivamente, questo felino dal pelo riccio si accoppia con una
                  gatta della sua nuova proprietaria e da qui nascono diversi cuccio-
                  li, di cui solo uno – Kirlee – con le stesse caratteristiche del papà.
                  Dalla collaborazione, poi, con un allevatore di Cornish e da una
                  serie di incroci con Burmesi, Siamesi e British (che ha allontana-
                  to la possibilità di trasmissione di una rara forma di distrofia mu-
                  scolare) è nata la razza del Devon Rex, riconosciuta ufficialmente
                  nel 1967.

                  Snello e muscoloso
                  Questi felini sono di taglia media e hanno una corporatura forte e
                  muscolosa. Le zampe sono lunghe e snelle, mentre la coda è
                  sottile, affusolata e ricoperta da peli corti. La testa, a forma di un
                  piccolo cuneo, presenta una fronte arrotondata e curvata all’in-
                  dietro, mentre gli zigomi sono prominenti. Riconoscere un esem-
                  plare di questa razza è facile anche per il muso corto e i baffi

                                                                                      21
Razze
                                                                        basta, infatti, una spuntati-
  Carta d’identità                                                      na bisettimanale alle un-
  Corpo: taglia media,                                                  ghie, una pulizia settimana-
  muscolatura salda                                                     le alle orecchie - che essen-
  Colore: ammesse tutte le                                              do piuttosto grandi accumu-
  variabilità sia nei colori                                            lano molto cerume - e una
  sia nei disegni                                                       spazzolatura quindicinale
  Testa: piccola e cuneifor-
                                                                        della pelliccia. Per quanto
  me, angolosa, zigomi spor-
  genti, naso corto, cranio
                                                                        riguarda il cibo, invece, bi-
  piatto, mento forte                                                   sogna stare particolarmen-
  Occhi: grandi, ovali, ben                                             te attenti alle quantità,
  distanziati, leggermente                                              perché il Devon Rex è on-
  obliqui verso l’esterno                                               nivoro e goloso! Il suo me-
  Orecchie: grandi e larghe                                             tabolismo, infatti, gli con-
  alla base, arrotondate                                                sente di bruciare in fretta
  in punta                                                              quanto mangia, quindi biso-
  Coda: lunga e sottile                                                 gna controllarlo per evitare
  Pelo: corto e fine,                                                   che ingrassi troppo.
  arricciato e ondulato

  crespi nonché per le orecchie molto grandi e basse, da
                                                                        Il Devon
                                                                                   Rex non
  cui spunta un ciuffetto in punta simile a quello di una lin-         muta e                 ha
                                                                                la partic
  ce. Il pelo, infine, è corto e sottile, soffice e ondulato, un     tessitur             o lare
                                                                               a del su
  po’ arruffato e con ricci disordinati.                           tello fa             o man-
                                                                            sì che s
                                                                    tabile a         ia soppo
                                                                             nche a p           r-
  Socievole e dinamico                                              solitam            ersone
  Il Devon Rex ha un carattere estroverso, molto vivace e                   ente alle
                                                                      al pelo          rgiche
  giocherellone: in pratica, è un piccolo folletto che vive                     del gatt
                                                                                        o.

  nella nostra casa! Socievole sia con i suoi simili sia con
  altri pet, detesta la solitudine, quindi è meglio farlo vive-
  re con un compagno per evitare che soffra troppo durante
  la nostra assenza. Il suo essere freddoloso e la sua curio-
  sità estrema, inoltre, lo rendono perfetto per la vita in
  appartamento, dove può evitare di cacciarsi nei guai all’e-
  sterno.

  Le cure necessarie
  Prendersi cura di questo gatto è estremamente semplice:

  22
Razze

 Una razza
 à POIS!

 Molto legato ai suoi familiari umani, il Dalmata è un cane giocherellone e socie-
 vole, mansueto e a volte imprevedibile. La sua allegria lo ha reso famoso anche
 sul grande schermo e la sua storia ha origini lontane.
 Federica Bartoli

 I
    l Dalmata appartiene alla famiglia dei segu-
    gi: gli studiosi, infatti, ritengono che possa
    vantare tra i suoi antenati l’Alano arlecchino
 o il Bracco del Bengala. Si tratta di una razza
 dotata di una struttura fisica atletica ed ele-
 gante, prestante e reattiva, il cui caratteristi-
 co manto bianco a chiazze nere è entrato nei
 cuori di grandi e piccini grazie al famigerato
 film Disney “La carica dei 101”.

 Una storia molto antica
 I Dalmata hanno origini misteriose: le prime
 testimonianze dell’esistenza di una razza affi-
 ne risalgono all’epoca degli egizi e dei greci,
 ma il loro arrivo in Europa è fatto risalire alle
 invasioni dei popoli slavi. Come si evince dal

                                                                                     23
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nome, infatti, questa spe-     Non solo notorietà
                        e si      cie canina proviene dai       Quando è uscito nelle sale cinematografiche, il film
  Non è un cane ch
          fa cil m en  te , ma      territori dell’antica       d’animazione “La Carica dei 101” ha reso questa
ammala
                         e sia       Dalmazia e i suoi          razza canina ancora più celebre. Allo stesso tempo,
 per assicurarci ch
          te è  be ne   co  n-       esemplari erano im-        però, allevatori poco attenti e spinti da scopi com-
  in salu
          pe rio di ca  m  en te     piegati nella caccia. In   merciali non hanno preservato la specie, mettendo
trollare
          de i de nt i  e de lle    Inghilterra, invece,        a rischio la salute di questi esemplari per rispon-
 lo stato
          orecchie.                erano noti come “cani        dere alle richieste sempre più numerose di cuccio-
                                 da carrozza” poiché ne         li dal manto maculato.
                               fungevano da scorta.
                                                                             Una razza in forma
                                                                             Proprio per quanto riguarda la salute,
                                                                             gli esperti affermano che il Dalmata
                                                                             ha una vita media di circa 11 anni e
                                                                             può soffrire di alcune patologie, come
                                                                             la sordità congenita, i calcoli renali e
                                                                             - in pochi casi - la displasia dell’anca.

                                                                             I maschi possono misu-
                                                                             rare dai 56 ai 61 cm e
                                                                             pesare dai 27 ai 32 kg.
                                                                             Le femmine misurano
                                                                             dai 54 ai 59 cm e pesano
                                                                             tra i 24 e i 29 kg.

                                           Carta d’iden
Sensibili e vivaci                                      tità
Dal carattere energico e gioio-             Corpo: taglia
                                                            medio-grande,
                                           atletico e mu
so, i Dalmata sono estrema-                               scoloso
                                           Colore: manto
mente giocherelloni, intelligen-                           bianco, con
                                           macchie nere
ti e adatti alla compagnia dei                           o marroni dal
                                           diametro di 2-
bambini. Molto attaccati alla                              3 centimetri
                                          Testa: squadr
famiglia e ai proprietari, ama-                          ata e piatta,
                                          muso lungo
no essere sempre al centro                Occhi: rotond
                                                        i, marrone sc
dell’attenzione: tendono a                ro negli esem                u-
                                                        plari a macchi
soffrire se trascurati, quindi           nere, color am                 e
                                                         bra in quelli
è bene non lasciarli troppo              con le macchi
                                                       e marroni
tempo soli in casa, poiché               Orecchie: lung
                                                         hezza media,
potrebbero dare sfogo al lo-             pendenti sull
                                                       e guance
                                        Coda: lunga,
ro spirito imprevedibile. Lun-                         ricurva verso
                                        l’alto
ghe passeggiate e attività
                                        Mantello: cort
familiari sono ideali per te-                           o, liscio,
                                        lucido, folto
nere a bada il loro grande
dinamismo.

26
Associazioni

                Una Cascina per amare
                 e capire gli animali

 Stefania Colasuono

 Fondata in un podere in mezzo       Com’è nata l’idea di fondare l’Associazione?
                                     Cascina Myriam è un progetto nato prima della
 alla natura dell’Appennino par-     fondazione dell’associazione: mi sono trasferita in
 mense, l’associazione Casci-        questo podere dell’Appennino parmense nel 2006,
 na Myriam ospita tanti animali      dopo aver abbandonato il mio lavoro e la mia vita
                                     precedenti. Qui, grazie all’esperienza diretta con gli
 bisognosi di una casa. Attraverso   animali in un ambiente quasi naturale, ho matura-
 la Scuola di Etologia Razionale®,   to la mia visione personale di approccio agli anima-
 inoltre, ne studia il comporta-     li e al loro studio, che ho registrato con il nome di
                                     Etologia Relazionale®. Ho inizialmente utilizzato il
 mento e offre corsi di formazione                   podere come polo didattico, svolgen-
 online per promuovere una re-                         do in contemporanea attività in asili,
 lazione uomo-animale ba-                               scuole elementari e medie. Nel 2011
                                                        ho pubblicato il mio primo libro (“L’a-
 sata non solo sull’amore,                             more che dai è l’amore che resta”),
 ma anche sull’empatia                                 in cui ho spiegato tutte le ipotesi, i
 e sulla conoscenza.                                  progetti e le ispirazioni a cui stavo
                                                      lavorando e - dopo un intenso tour di
 Ne abbiamo parlato                                  presentazione - sono cominciate ad
 con la fondatrice                                   arrivare sempre più richieste di per-
 Myriam Riboldi.                                    sone che volevano imparare ciò di cui

                                                                                             27
Associazioni

                                                              Quali sono le principali attività che svolgete e qua-
                                                              li gli animali a cui sono dedicate?
                                                              Ci occupiamo di divulgazione, formazione, studio e
                                                              recupero di animali. La maggior parte degli anima-
                                                              li in cascina arriva da abbandoni, allevamenti, ne-
                                                              gozi a fine attività e laboratori. A livello di specie,
                                                              l’associazione è fortemente orientata verso il recu-
                                                              pero di cosiddetti “avicoli da cortile”: galline, anatre,
                                                              oche, tacchini, faraone, pavoni, quaglie, ma tra gli
                                                              altri animali ospitati abbiamo avuto - e in parte
                                                              abbiamo ancora - anche capre, pecore, maiali, gat-
                                                              ti, cani, equini, cavie, ratti, topolini, criceti, conigli,
                                                              cincillà, degu, rettili, pappagallini, ricci africani e
                                                              altro ancora!

   parlavo. Il contesto da “fattoria didattica” era diven-
   tato troppo “stretto” e così ho intuito che avrei po-
   tuto offrire una formazione senza confini di tempo
   e spazio, organizzando una scuola sul web (corsi
   online). Di lì a poco è nato il portale di Etologia Re-
   lazionale® (etologiarelazionale.it) e nel 2015 ho
   fondato l’associazione scientifico-culturale Cascina
   Myriam-Scuola di Etologia Relazionale®.

   Chi ne fa parte e con quali esperti collaborate?
   L’associazione è stata fondata da me, insieme a mio
   marito Matteo e all’amica e attivista Carla Maria e
   ne fanno formalmente parte tutti gli studenti iscrit-
   ti ai corsi e chiunque ci aiuti tramite donazioni, ado-
   zioni a distanza e tesseramenti. Non siamo un’as-
   sociazione fondata sul volontariato e siamo esclu-
   sivamente mio marito ed io ad occuparci della
   formazione e della gestione di tutti gli animali ospi-
   tati, ma ci appoggiamo ovviamente alla competen-           Organizzate eventi e campagne per coinvolgere
   za di diversi veterinari (in Emilia Romagna e non          maggiormente i cittadini?
   solo). Inoltre, per tutto ciò che concerne l’attività di   Ho organizzato seminari e conferenze in giro per
   formazione e certi-                  ficazione collabo-    l’Italia per diversi anni, ma ora non mi è più possi-
   riamo con l’ente di                            ricerca     bile a causa di problemi di salute. Ho fatto di neces-
   Progetto Italia.                                           sità virtù e sono diventata molto attiva sui social, in
                                                              particolare sulla piattaforma Facebook, su cui ho
                                                                     un seguito complessivo di oltre 10.000 perso-
                                                                                  ne. Curo costantemente i conte-
                                                                                      nuti del nostro portale scri-
                                                                                        vendo articoli e promuoven-
                                                                                          do-patrocinando i proget-
                                                                                            ti, i crowdfunding e le

  28
petizioni dei nostri studenti e delle associazioni con    comportamento, in un ambiente consono alle loro
obiettivi comuni.                                         esigenze!

Parlando della Scuola di Etologia Razionale®, co-         Quali sono i progetti futuri?
sa vi ha spinto a fondarla e a chi è rivolta?             In Italia le realtà come la nostra vivono quotidiana-
Con la nascita della Scuola di Etologia Razionale®        mente una sfida soltanto: sopravvivere alla “Spada
sono fiera di dire che abbiamo raggiunto contem-          di Damocle” dei debiti e riuscire a continuare i pro-
poraneamente due obiettivi, uno puramente cultu-          pri progetti di ospitalità, assistenza agli animali e
                                                          divulgazione. Il nostro sogno per il futuro è ovvia-
                                                          mente quello di ampliare gli spazi e le risorse da
                                                          destinare agli animali in modo da ospitarne di più,
                                                          garantendo loro ancora più protezione, più libertà
                                                          di espressione e più cure. Per ciò che concerne la
                                                          mission culturale dell’associazione continuerò a
                                                          scrivere libri e a progettare nuovi percorsi formati-
                                                          vi, affinché si diffonda sempre di più una cultura di
                                                          amore “consapevole” per gli animali.

rale e uno più attivista. Il primo è stato quello di
dare l’opportunità a tutti gli appassionati di avvici-
narsi-riavvicinarsi alla conoscenza degli animali e
del loro comportamento, attraverso un approccio
che tenesse conto delle emozioni e dell’empatia,
imparando a disciplinare l’osservazione e l’inter-
pretazione sulla base dei fondamenti dell’etologia
(in accordo con la massima che “l’amore è impor-
tante ma non basta”). Il secondo è stato quello di
sfruttare i proventi dei servizi di formazione per
riuscire a ospitare e mantenere in cascina gli ani-
mali recuperati. Il modello (per quel che ne so ine-
dito) che abbiamo inaugurato è quello di un piccolo
santuario-scuola in grado di sostenersi autonoma-
mente attraverso attività formative online offerte ai
propri soci. La dimensione web è una strategia stra-
ordinaria per gli animali ospitati anche perché non
prevede il loro “utilizzo” ai fini della didattica. La
maggior parte degli animali che vive con noi ha già
sofferto a causa dell’uomo e ritengo non debba la-
vorare ulteriormente per i nostri scopi. Il loro unico
lavoro qui è vivere esprimendo liberamente il proprio

                                        Per saperne di più: info@etologiarelazionale.it - www.etologiarelazionale.it

                                                                                                                 29
Educazione

Come insegnare
a Fido i nostri comandi?
 Per far sì che il nostro cane apprenda velocemente e in maniera efficace i nostri
 insegnamenti è indispensabile avere pazienza e passare con lui un po’ di tempo,
 divertendoci insieme.
 Massimo Perla                                         che si alzi su due zampe anziché sedersi. Il cane
 Addestratore cinofilo e responsabile nazionale        deve seguire con lo sguardo la mano che spostiamo
 del settore CSEN Cinofilia                            piano piano verso la sua schiena, così da alzare la

 P
                                                       testa e abbassare il sedere. Appena si mette sedu-
        er insegnare alcune competenze basilari al     to gli possiamo dare il bocconcino come premio.
        nostro cane bisogna prima di tutto tenere a
        mente che tutti apprendono gradualmente,
 quindi è importante seguire sempre un criterio per
 volta. Bisogna iniziare in una stanza senza troppe
 distrazioni e dedicare pochi minuti per insegnargli
 qualche esercizio in totale relax e divertendoci
 insieme.

 A scuola di... “seduto!”
 L’esercizio più comune da cui si può iniziare è il
 “seduto”. Per insegnarlo possiamo tenere in mano
 un bocconcino e portarlo verso il muso del nostro
 amico a quattro zampe: non troppo basso così che
 possa raggiungerlo, ma neanche troppo alto così

                                                                                                        31
Educazione

                                                                                Il tono della voce non
                                                                                deve mai essere di
                                                                                rimprovero o malcon-
                                                                                tento, ma deve sem-
                                                                                pre motivare il nostro
                                                                                cane in maniera posi-
                                                                                tiva.
                                                                               così potrà associare questa parola
                                                                               alla posizione. Non bisogna, però, mai
                                                                               ripetere il comando più volte altri-
                                                                               menti il cane imparerà a mettersi
                                                                               seduto quando vuole lui anziché alla
                                                                               nostra prima richiesta. Dopo varie
                                                                               ripetizioni si può iniziare a chiedere il
   La pazienza paga                                                comando prima che il cane sia già in posizione.
   Si può continuare a fare questo movimento varie volte           Se si siede subito dopo averci sentito allora avrà
   per fargli capire che, appena si mette nella posizione          associato correttamente la parola a quel com-
   richiesta, viene premiato con un bocconcino. Dopo qual-         portamento e si potrà
   che ripetizione basterà muovere leggermente la mano             premiare con un
   con il piccolo premio e vedrete che il cane si siederà          bocconcino. Se,
   subito!                                                         invece, non
                                                                   dovesse se-
   Aggiungiamo il comando vocale                                   dersi è me-
   Dopo aver fissato questo comportamento possiamo ag-             g l i o fa re
   giungere il comando vocale e iniziare a dire la parola          un passo
   “seduto” quando il cane appoggia il sedere a terra. Ini-        indietro e
   zialmente è importante dirlo mentre si posiziona seduto         ripetere il
                                                                   procedi-
                                                                   mento con il
                                                                   gesto della
                                                  !
              d a  c u c c io li è meglio                          mano e il co-
  Imparare                                                iasi
                                                                   mando vocale ap-

                             r ic o r d a r c i che quals          pena si è seduto.
                 empre                                al cuc-
   Dobbiamo s mento da insegnare                                   Parola d’ordine:
                  r ta                                 stiamo
   sia il compo più impor tante che                                divertimento
                 sa                                     re: se
    ciolo, la co imparare ad apprende arci                         Il segreto del successo con questi esercizi è di
                   è l’                                 ad
    costr uendo ua giovinezza impara oi e
                                                                   renderli un momento di gioco tra voi e il vostro
                    as                                   in        cane e di divertirvi insieme: non bisogna mai
     un cane nell n adulto motivato su d ec-                       avere fretta o spazientirsi. Lo scopo, infatti, è di
                    ou                           appreso il m
      retta avrem               u n  a  v o lt a                   migliorare la comunicazione tra di voi, di pas-
                     Infatti,                             rono e
      propositivo. adulti ben impostati off en-
                                                                   sare del tempo insieme insegnandogli delle
                     ani                                  tam      competenze e di ottenere effettivamente un co-
       canismo, i c rapidamente il compor                          mando affidabile e sicuro, ossia un controllo del
                     lto
       colgono mo ercando di insegnare.                            cane generalizzandolo in qualsiasi situazione o
                       oc
        to che stiam
                                                                   circostanza. Quindi, il passaggio successivo sa-
                                                                   rà quello di chiedergli di mettersi seduto per
                                                                   qualche istante in altri posti o mentre siamo in
                                                                   passeggiata o al parco.

  32
Il momento del “resta”
Quando il nostro cucciolo avrà appreso il
seduto, mettiamo un bocconcino nella ma-
no a due passi da lui e alla sua altezza,
mentre teniamo l’altra mano tesa e aperta
per fargli capire di non muoversi. Nel caso
in cui rimanga fermo, lo premiamo subito
portando la nostra mano con il premio ver-
so la sua bocca. Se, invece, cerca di muo-
versi per raggiungere il bocconcino dobbia-
mo bloccarlo e rimetterlo nella stessa po-
sizione in cui si trovava e ripetere l’esercizio.
Quando avrà ben chiaro il fatto che non si
deve muovere possiamo dire la parola “re-
sta”.

L’importanza del richiamo
L’ultima competenza basilare importante
per i nostri cani è sicuramente il richiamo. I cuccio-          Il richiamo non è sinonimo
                                                                di sgridata
                                                                Uno dei primi errori è quello di abbinare sempre il
                                                                richiamo ad esperienze sgradevoli o a punizioni
                                                                oppure alla conclusione di qualcosa di bello come
                                                                l’uscita dal parco. La conseguenza è che la parola
                                                                “vieni” inizia presto a logorarsi se abbinata ad av-
                                                                venimenti negativi. Quindi, per esempio se siamo
                                                                al parco, premiamo il cane quando fa spontanea-
                                                                mente un check su di noi e rimandiamolo a giocare.

                                                                Premiamolo quando
                                                                ci raggiunge
                                                                Per quanto riguarda i cani adulti, magari con qual-
                                                                cuno bisogna essere un po’ più convincenti. Non
                                                                bisogna mai andare verso di lui ma, al contrario,
li hanno una naturale tendenza ad approcciare                   dobbiamo allontanarci chiamandolo e facendo dei
verso di noi se battiamo le mani o facciamo dei                 rumoretti invitanti. Possiamo indietreggiare, chi-
rumori, perché sono dei salutatori compulsivi e                 narci, utilizzare un tono di voce allegro per far sì che
tendono ad essere molto ricettivi. Bisogna sfrutta-             ci raggiunga. Appena arriva, lo premiamo e lo man-
re questa loro tendenza e premiarli ogni volta che              diamo di nuovo a divertirsi così da fargli capire che
vengono da noi quando li chiamiamo, con qualche                 avvicinarsi quando lo chiamiamo è una cosa positi-
carezza o un biscottino per poi lasciarli di nuovo li-          va e conveniente.
beri di giocare.

  Chi è Massimo Perla
  Massimo Perla è presente da 40 anni nel mondo della cinofilia, dove ha raggiunto
  alti livelli sia negli sport cinofili che nella diffusione dell’educazione cinofila. A Roma
  dirige la sua scuola di addestramento e circolo sportivo “Indiana Kayowa” ed è il
  Responsabile Nazionale del settore CSEN Cinofilia per lo sviluppo delle attività
  sportive cinofile. Inoltre addestra e dirige sui set televisivi e cinematografici la mag-
  gior parte dei cani attori che vediamo in tv.

                                                                                                                      33
Etologia

 Chi ha paura
 dei pipistrelli?                                   Federica Bartoli

   DA SEMPRE TEMUTO E PROTAGONISTA DI LEGGENDE E STORIE DELL’ORRORE,
   IL PIPISTRELLO È IN REALTÀ UN ANIMALE TUTT’ALTRO CHE PERICOLOSO,

                                         I
   COMPLESSO E SPESSO UTILE ALL’UOMO.
                                            Chiroptera sono il secondo gruppo di mammi-
                                            feri più numeroso al mondo: contano circa 1200
                                            specie, vivono in colonie molto numerose e
                                         prediligono rifugi bui e riparati, come le caverne,
                                         le grotte, ma anche i sottotetti degli edifici citta-
                                         dini. Scopriamo alcune delle loro caratteristiche
                                         più importanti.

                                         Mammiferi che volano
                                         Nel corso dell’evoluzione, gli arti anteriori dei
                                         pipistrelli hanno subito una profonda mutazione:
                                         tra le dita, che sono diventate sempre più lunghe,
                                         si è creata una membrana - chiamata patagio -
                                         che ha trasformato le “mani” di questi animali
                                         in vere e proprie ali, rendendoli gli unici mam-
                                         miferi al mondo in grado di volare. Questa muta-
                                         zione è testimoniata anche dal nome scientifico
                                         dei pipistrelli: il termine Chiroptera, infatti, deri-
                                         va dalle parole greche “mano” e “ala”.

  34
Artigli acuminati e un parti-
                                                        colare sistema circolatorio
                                                        permettono ai pipistrelli di
                                                        resistere per lunghi periodi
                                                        appesi a testa in giù. Questa
                                                        posizione agevola il decollo,
                                                        ma consente loro anche di
                                                        non gravare col peso sulle
                                                        zampe posteriori, indebolite
                                                        durante l’evoluzione.
Famiglie numerose
I pipistrelli sono suddivisi in numerose specie, dif-
fuse in svariate parti del mondo e diverse per di-      Vedere con i suoni
mensioni e abitudini alimentari. Infatti, a seconda     Nonostante la loro natura di animali notturni, i pipi-
della famiglia, i Chiroptera seguono “diete” diffe-     strelli non sono dotati di una grande vista: per que-
renti: quelli che troviamo in Italia e in Europa sono   sto hanno sviluppato un modo di orientarsi e muo-
prevalentemente insettivori e si nutrono di zanza-      versi nell’oscurità che sfrutta gli ultrasuoni. I Chi-
re e insetti dannosi per l’agricoltura. Altre specie    roptera li emettono attraverso la laringe e utilizzano
si nutrono di frutta, vegetali, nettare, pesci e mam-   l’eco che essi producono rimbalzando sugli oggetti
miferi di piccole dimensioni, altre ancora di sangue.   per conoscere l’ambiente che li circonda.

                                                            La letteratura e il ci-
                                                            nema si sono ispirati
                                                            alla specie dei desmo-
                                                            dontidi per la creazio-
                                                            ne del mito del vampi-
                                                            ro: questa particolare
                                                            razza di pipistrello,
                                                            diffusa prevalentemen-
                                                            te in America Latina,
                                                            si nutre esclusivamen-
                                                            te di sangue di altri
                                                            animali, raramente di
                                                            sangue umano.

                                                                                                          35
Le mille bolle blu

Non chiamiamoli pesci “spazzini”
    Erroneamente si pensa che il compito dei pesci pulitori sia quello di rimuovere
    dall’acquario qualsiasi tipo di sporcizia (sia dai vetri che dal fondale): la realtà,
    però, è ben diversa! Andiamo alla scoperta di questa meravigliosa ”categoria”,
                             composta da numerose specie.
   Stefano Mongiusti
   Medico veterinario, acquariofilo ed erpetofilo                    come non ci sono pesci in grado di ripulire per-

   A
                                                                     fettamente i vetri o altro dalle alghe al nostro
           ncora oggi, con il nome generico di pulitori              posto. Tutte queste creature, per vivere a lungo,
           molti acquariofili raggruppano tut-                             devono essere alimentate in maniera mirata e
           ti quei pesci d’acqua dolce che                                        hanno le loro esigenze specifiche che de-
   si nutrono sul fondo o che, grazie            Una cur                            vono essere rispettate come tutte le
                                              pulitori       iosità: i
   alla loro bocca a ventosa, sono in                  C  orydo         p e s c i      altre specie.
                                           grado d
   grado di aderire ai vetri dell’ac-               i respira ras sono in
                                             atmosfe              re l’oss               Pulitori da fondo
   quario e alle decorazioni.                          r                    ige
                                            ta di ved ico, per cui ca no
                                                       e r li a bb            p i-       Senza dubbio i più conosciuti sono i
                                           r
   Tante esigenze da vasacpidamente il foannddonare                                      Corydoras, un genere di piccoli
                                               a pe                    o de
   rispettare                            cie a pr r andare in sup lla                    pesci-gatto corazzati del Sudame-
   Occorre subito chiarire una cosa:              endere                   erfi-        rica presenti da decenni sul mercato
                                                              u
                                                 d’aria fr na “boccata
   non esistono pesci “spazzini” in                           e sca”!                  acquariofilo con svariate specie. Se ne
   grado di ripulire il fondale da rifiu-                                            trovano sia di allevamento che di cattu-
   ti ed escrementi di altri pesci, così                                          ra, sono molto robusti ed economici e vi-

  36
piccoli gruppi e che devono ricevere un’alimenta-
                                                        zione mirata. Le Botia tendono a mangiare le pian-
                                                        te più tenere e sono ghiotte di lumache acquatiche.

                                                        I pesci “pulivetro”
                                                        Con questo nome si descrivono (in modo fuorviante)
                                                        tutti quei pesci dotati di un apparato boccale le cui
                                                        labbra formano una specie di anello che permette
                                                        all’animale di aderire alle superfici lisce. Questa
                                                        conformazione a ventosa della bocca, però, non
                                                        serve a raschiare le alghe ma, in molti casi, è un
                                                        adattamento evolutivo che ha permesso ad alcune
                                                        specie ittiche di vivere anche in fiumi e torrenti dal-
                                                        la corrente impetuosa, aggrappandosi saldamente
                                                        alle rocce senza venir trascinati via.

                                                        Diverse specie
                                                        In commercio si trovano facilmente sia specie asia-
                                                        tiche appartenenti, come le Botia, alla famiglia di
                                                        Ciprinidi (la stessa del comune pesce rosso) sia
                                                        specie sudamericane appartenenti alla famiglia dei
                                                        Loricaridi. Fra i primi, il più conosciuto in acquario-
                                                        filia è senza dubbio il Gyrinochellius: si tratta di un
                                                        pesce dalla forma piuttosto affusolata che da gio-
                                                        vane si nutre esclusivamente di alghe, poi crescen-
vono in gruppo, ragione per cui è bene inserirli in     do si alimenta anche di squame e muco di grossi
vasca in gruppi di almeno 4 o 5 esemplari.              pesci.

L’errore più comune
Questi simpatici pesciolini, lunghi pochi centimetri,
spesso sono allevati in maniera inadeguata e non
vengono alimentati nella convinzione che quello
che troveranno sul fondale nella loro continua ri-
cerca di cibo sia sufficiente al loro fabbisogno. Non
è assolutamente così, però, e per questo motivo è
facile trovare in acquario esemplari magri e denu-
triti.

Il mangime giusto
Per allevarli con cura, vederli muoversi incessan-
temente sul fondo della vasca alla ricerca di cibo e
magari assistere alla loro deposizione, occorre in-     Mangiatori di alghe
serirli in vasche già avviate da tempo (e, quindi,      Altro ospite asiatico che si nutre di alghe è il Cros-
ricche di piccoli organismi dei quali si nutrono) e     socheilus siamensis, pesciolino di branco molto
completare la loro alimentazione con un buon man-       vivace, che non supera i 15 cm di lunghezza mas-
gime da fondo in compresse.                             sima. Un altro ciprinide asiatico comunemente re-
                                                        peribile nei nostri negozi, infine, è il piccolo Ga-
Come allevare le Botia                                  stromyzon: si tratta di un pesciolino che non supe-
Altri pesci popolari per lo strato inferiore dell’ac-   ra i 5-6 cm di lunghezza, dalla classica forma del
quario sono i cobiti asiatici del genere Botia. Ri-     corpo a goccia con ventre appiattito a formare una
spetto ai colleghi americani hanno dimensioni su-       specie di grande ventosa.
periori, che vanno dai 10 ai 30 cm della bellissima
Botia Pagliaccio. Anche in questo caso si tratta di     Il gruppo dei sudamericani
pesci di branco che vanno allevati perlomeno in         Come accennato, il Sudamerica è la terra dei Lo-

                                                                                                             37
Le mille bolle blu

  ricaridi. Si tratta di una famiglia appartenente
  all’ordine dei siluriformi che raggruppa diver-
  si generi e specie, molte delle quali ancora da
  classificare, la cui taglia varia dai pochi centi-
  metri fino a superare il mezzo metro. Alcuni
  sono fitofagi (mangiano alghe e piante acqua-
  tiche), molti altri sono onnivori o addirittura
  carnivori. Ci sono, poi, esemplari con livree
  molto vistose e per questo particolarmente
  ricercati dagli appassionati e venduti a prezzi
  molto elevati.
                                                        ... agli Otocinclus
  Dai piccoli Ancystrus...                              e Plecostomus
  La maggior parte degli esemplari in commercio è       Altro genere piuttosto comune è quello degli Oto-
  di cattura e ha esigenze di allevamento specifiche,   cinclus: si tratta di pesciolini di pochi centimetri,
  per cui prima di acquistarli occorre informarsi       dal ventre bianco e il dorso scuro, piuttosto timidi
  correttamente. Fra le specie più diffuse in com-      e delicati (per cui vanno allevati in piccoli gruppet-
  mercio c’è l’Ancystrus: si tratta di un pesciolino    ti come in natura) e amano nutrirsi di alghe. Il Ple-
  lungo una decina di centimetri, di colore scuro,      costomus, al contrario, non è certo adatto a tutti gli
  con piccole macchie bianche su tutto il dorso.        acquari: venduto spesso come mangia alghe quan-
                                                        do misura pochi centimetri, questo pesce onnivoro
  I Loricaridi sudamericani han-                        supera facilmente in poco tempo i 30 cm sconvol-
  no in comune solo la forma del                        gendo con i suoi movimenti l’arredo e la vita degli
                                                        inquilini della normale vasca casalinga.
  corpo compresso dorso-ventral-
  mente, ricoperto da placche os-                       La pulizia dipende da noi!
  see e la grande bocca a ventosa.                      In conclusione, i cosiddetti pesci pulitori sono ani-
                                                        mali molto diversi fra loro, spesso attraenti e dal
  Gli Ancystrus sono onnivori, per cui è necessario     comportamento interessante. Meritano, perciò, di
  integrare la loro dieta con vegetali come zucchine    essere allevati con cura e attenzione e non sem-
  sbollentate e mangimi in compresse se si vuole        plicemente per tenere pulito l’acquario: questo
  evitare che la fame li spinga a mangiare le piante    compito resta inevitabilmente a carico di un diligen-
  dell’acquario o le uova di altri pesci!               te acquariofilo e nessun pesce può sostituirlo!

     ATTENZIONE ALLA TEMPERATURA!
     Alcune specie del genere
     Botia sono piuttosto sen-
     sibili all’Ichtyo, la malat-
     tia “dei puntini bianchi”:
     per questo è importante
     evitare sbalzi di tempe-
     ratura e altri stress che
     possono indebolire le loro
     difese immunitarie, come
     la qualità dell’acqua (che
     deve essere sempre cura-
     ta) e la vasca piccola e/o
     sovraffollata.

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