In umile servizio CANTARE LA SPERANZA È CANTARE LA VITA - Mantellate
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in umile servizio PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLE SUORE MANTELLATE SERVE DI MARIA CONGREGAZIONE DI PISTOIA ANNO XLII N° 2 CANTARE LA SPERANZA 2022 È CANTARE LA VITA
IN UMILE SERVIZIO LA GRAZIA DELLA PENTECOSTE È PACE E CONCORDIA, FRATELLANZA, UNITÀ LA TORRE DI BABELE E LA PENTECOSTE La Pentecoste è la risposta divina a Ba- siamo vedere lungo la storia, ma anche bele: l’inutile pretesa degli uomini di nel nostro mondo. Con il progresso della raggiungere il cielo con una costruzione scienza e della tecnica siamo arrivati al fatta di mattoni e bitume. La pretesa di potere di dominare forze della natura, fare a meno di Dio. Babele ha scatenato il di manipolare gli elementi, di fabbricare caos delle incomprensioni, la Pentecoste esseri viventi, giungendo quasi fino allo ha stabilito l’armonia del Logos. Il Papa stesso essere umano. In questa situa- emerito Benedetto XVI, in un’Omelia in zione, pregare Dio sembra qualcosa di occasione della Pentecoste 2012 spiega sorpassato, di inutile, perché noi stessi infatti: “La narrazione della Pentecoste possiamo costruire e realizzare tutto ciò negli Atti degli Apostoli, (cfr At 2,1-11), che vogliamo. Ma non ci accorgiamo che contiene sullo sfondo uno degli ultimi stiamo rivivendo la stessa esperienza di grandi affreschi che troviamo all’inizio Babele. È vero, abbiamo moltiplicato le dell’Antico Testamento: l’antica storia possibilità di comunicare, di avere in- della costruzione della Torre di Babele formazioni, di trasmettere notizie, ma (cfr Gen 11,1-9). Ma che cos’è Babele? È la possiamo dire che è cresciuta la capacità descrizione di un regno in cui gli uomini di capirci o forse, paradossalmente, ci hanno concentrato tanto potere da pen- capiamo sempre meno? Tra gli uomini sare di non dover fare più riferimento a non sembra forse serpeggiare un senso un Dio lontano e di essere così forti da di diffidenza, di sospetto, di timore re- poter costruire da soli una via che por- ciproco, fino a diventare perfino perico- ti al cielo per aprirne le porte e mettersi losi l’uno per l’altro? Ritorniamo allora al posto di Dio. Questo racconto biblico alla domanda iniziale: può esserci vera- 2 contiene una sua perenne verità; lo pos- mente unità, concordia? E come?”.
La risposta la troviamo nella Sacra Scrit- tura: l’unità può esserci solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua nuova, una capacità nuova di comunicare. E que- sto è ciò che si è verificato a Pentecoste. ANNO XLII In quel mattino, cinquanta giorni dopo N° 2 la Pasqua, un vento impetuoso soffiò su 2022 Gerusalemme e la fiamma dello Spirito Santo discese sui discepoli riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divi- no, un fuoco di amore capace di trasfor- mare. La paura scomparve, il cuore sentì una nuova forza, le lingue si sciolsero e iniziarono a parlare con franchezza, in modo che tutti potessero capire l’annun- Giotto, La Pentecoste della National Gallery di Londra cio di Gesù Cristo morto e risorto. A Pen- tecoste dove c’era divisione ed estranei- tà, sono nate unità e comprensione. Da: Maria Milva Morciano, La Pentecoste, soffio dirompente dello spirito santo sulla terra, Pieter Bruegel il Vecchio, La grande torre di Babele, Vatican News Museo di Vienna 3
IN UMILE SERVIZIO “LA STORIA DA CUI PROVENIAMO” LA FAMIGLIA È LA RADICE INSOSTITUIBILE DI OGNI ESSERE UMANO In occasione della Festa della Santa Fa- certamente influenzato dall’affetto di cui miglia, il 26 dicembre scorso, papa fa esperienza ogni giorno all’interno del Francesco, dopo aver inaugurato l’anno contesto familiare. dedicato a “Famiglia Amoris Laetitia”, Anche laddove sussistono difficoltà e che si concluderà il 26 giugno 2022, ha dove il disagio sociale è più marcatamente condiviso con la Chiesa mondiale alcune evidente, la famiglia costituisce un punto considerazioni in merito al ruolo del- di riferimento per ciascuno, all’interno la famiglia nella vita di ogni individuo e di una famiglia più ampia che è quel- dell’intera società umana. Il primo pun- la della società. Lo scrittore verista Gio- to della riflessione di Francesco riguar- vanni Verga stabilisce come perno della da l’interpretazione della famiglia quale sua riflessione pessimistica sulla storia e radice insostituibile, per quanto spes- sull’essere umano proprio la contrappo- so imperfetta, della storia di ogni esse- sizione tra la “religione della famiglia” e re umano: “la famiglia è la storia da cui la “religione della roba”. I suoi protago- proveniamo. Ognuno di noi ha la propria nisti, i Vinti, come ogni uomo, si trovano storia, nessuno è nato magicamente, spesso di fronte a un bivio e sono costret- con la bacchetta magica, ognuno di noi ti a scegliere tra la via facile del benessere ha una storia e la famiglia è la storia da immediato, che anestetizza le coscienze dove noi proveniamo. […] Proveniamo e porta a un allontanamento dalle proprie da una storia intessuta di legami d’amo- radici, e una via più angusta, che richiede re e la persona che siamo oggi non nasce coraggio, umiltà e abnegazione al fine di tanto dai beni materiali di cui abbiamo far prevalere i veri valori che definiscono usufruito, ma dall’amore che abbiamo una vita degna. Da questo punto di vista, ricevuto, dall’amore nel seno della fami- i membri della famiglia Malavoglia che glia. Forse non siamo nati in una fami- decidono di percorrere la prima strada glia eccezionale e senza problemi, ma è sono poi trascinati dalla “vaga bramosia la nostra storia - ognuno deve pensare: è dell’ignoto” lontano dalle proprie radici la mia storia -, sono le nostre radici: se e, per riprendere l’immagine proposta le tagliamo, la vita inaridisce!”. Ciò che da papa Francesco, a poco a poco inari- 4 ogni essere umano è, pensa e realizza è discono; coloro che rimangono ancorati a
ciò che per la produzione di Verga è stato tiero della vita. L’invito all’ascolto e alla definito “ideale dell’ostrica”, l’insieme comprensione caritatevole è certamente dei valori trasmessi dalla famiglia, non il più urgente per le famiglie di oggi; la saranno invece sopraffatti dai flutti della confusione all’interno della quale sono “fiumana del progresso”. immerse, la frenesia degli impegni quo- L’esempio della famiglia siciliana frutto tidiani e un certo malcelato egoismo, che ANNO XLII dell’immaginazione di Giovanni Verga conduce a trascurare le esigenze di cia- N° 2 introduce in modo eloquente il secondo scuno in nome della felicità e della realiz- 2022 punto indicato da Francesco nell’angelus zazione personali, rischiano di indebolire del dicembre scorso: “a essere famiglia si quelle radici che costituiscono l’essenza impara ogni giorno. Nel Vangelo vedia- stessa delle famiglie. Genitori e figli as- mo che anche nella Santa Famiglia non somigliano sempre più a coinquilini che va tutto bene: ci sono problemi inattesi, si limitano a condividere gli spazi comuni angosce, sofferenze. Non esiste la San- di un’abitazione, conducendo, tuttavia, ta Famiglia delle immaginette. […] Ogni delle vite pressoché impermeabili le une giorno, in famiglia, bisogna imparare ad alle altre. La riscoperta dell’ascolto dei ascoltarsi e capirsi, a camminare insie- propri figli da parte dei genitori risulta me, ad affrontare conflitti e difficoltà. È oggi quanto mai indispensabile: fragilità, la sfida quotidiana, e si vince con il giusto insicurezze, dubbi nei confronti della vita atteggiamento, con le piccole attenzio- necessitano di un ascolto prolungato nel ni, con gesti semplici, curando i dettagli tempo e non superficiale. Solo in questo delle nostre relazioni. L’illusione della modo è possibile prevenire disagi che, se perfezione all’interno delle famiglie, an- trascurati per troppo tempo, rischiano di che delle famiglie cristiane, rappresenta essere irrecuperabili. L’accoglienza nei una pericolosa tentazione che danneggia confronti di un figlio che molto spesso i suoi membri, quindi l’intera comunità. silenziosamente, chiede l’aiuto dei pro- Come sostiene Francesco, una famiglia pri genitori, anche quando questi non reale, lontana da vuoti stereotipi, è for- condividono più un progetto di vita co- mata da anime imperfette che, ispirate mune, è indispensabile; accettare i suoi dall’amore vicendevole, portano insie- limiti, così come valorizzare i suoi me- me la propria imperfezione lungo il sen- riti, costituiscono le sfide cui ogni geni- “La famiglia è il motore del mondo e della storia. Ciascuno di noi costruisce la propria personalità in famiglia, crescendo con la mamma e il papà, i fratelli e le sorelle, respirando il calore della casa. La famiglia è il luogo dove riceviamo il nome, è il luogo degli affetti, lo spazio dell’intimità, dove si apprende l'arte del dialogo e della comunicazione interpersonale” (Amoris Laetitia) 5
tore si trova a far fronte nel contesto fa- gli altri, ci fissiamo nei nostri bisogni”. miliare. Da questo punto di vista bisogna La dittatura dell’io, non solo nei rapporti augurarsi che, come auspicato dal papa, familiari ma in tutte le relazioni, è nemi- l’incontro che si svolgerà tra il 22 e il 26 ca dell’ascolto, dell’accoglienza e della giugno parta proprio da considerazioni comprensione reciproca. Fissarsi su se legate alle famiglie reali, le famiglie del stessi e sulle proprie egoistiche esigenze, IN UMILE 2022, non quelle “delle immaginette”; in amore come in amicizia, rappresenta il SERVIZIO solo così il contributo di questo consesso preludio del fallimento. Due innamorati, mondiale potrà risultare rilevante all’in- genitori, figli e amici dovrebbero vivere terno della Chiesa e non solo. nel loro quotidiano la bellezza di quell’a- D’altro canto è ugualmente necessario more che, lungi dall’essere un fardello che i figli riscoprano la necessità e la bel- che trattiene e schiaccia a terra, permette lezza del rispetto che, a differenza delle di elevarsi e di fare esperienza di quella mode, non sfiorisce mai, ma, al contrario, leggerezza che non è frivolezza e super- è l’inizio e la fine di ogni relazione au- ficialità ma permette, al contrario, di co- tenticamente vissuta. Più volte negli anni struire la propria relazione sulla roccia papa Francesco ha sottolineato l’impor- che dura nel tempo, non sulla sabbia che tanza dell’utilizzo in ambito familiare di si deteriora all’arrivo dell’onda. In questo tre parole, apparentemente semplici ma senso risultano ancora illuminanti le pa- talvolta così impegnative: grazie, prego, role di Dante Alighieri relative all’amo- scusa. Gratitudine, cortesia e umiltà sono re, non quello passionale e frenetico, per indubbiamente l’antidoto ai veleni che quanto affascinante da un punto di vista sempre più si insinuano nelle vite del- letterario, di Paolo e Francesca, schiac- le famiglie di oggi, rendendole luogo di ciati dal peso delle proprie colpe, ma l’a- confronti aspri, anziché di vera condivi- more autentico che, innescato da Dio, è sione. La ragione di ciò è da riscontrarsi alimentato da se stesso. S. Tommaso nel in quella che Francesco chiama la “ditta- X canto del Paradiso riconosce in Dante tura dell’io”, un prodotto umano quanto un pellegrino illuminato dalla luce di- mai lontano dal messaggio evangelico. vina, che permette di fare esperienza di “Guardiamo a Maria, che nel Vangelo di quell’amore che non conosce vincoli e oggi dice a Gesù: «Tuo padre e io ti cerca- costrizioni ma è pura libertà, nella quale vamo» (v. 48). Tuo padre e io, non dice io alimenta e accresce se stesso. È quell’a- e tuo padre: prima dell’io c’è il tu! Impa- more, quella linfa vitale, di cui ogni rela- riamo questo: prima dell’io c’è il tu. Nella zione ha bisogno per elevarsi, sublimarsi mia lingua c’è un aggettivo per la gente nell’unico Amore che tutto comprende. che prima dice l’io poi il tu: “Io, me e con “E dentro a l’un senti’ cominciar: «Quando me e per me e al mio profitto”. Gente che lo raggio de la grazia, onde s’accende è così, prima l’io poi il tu. No, nella Sa- verace amore e che poi cresce amando, cra Famiglia, prima il tu e dopo l’io. Per multiplicato in te tanto resplende, custodire l’armonia in famiglia bisogna che ti conduce su per quella scala combattere la dittatura dell’io, quando u’ sanza risalir nessun discende;” l’io si gonfia. È pericoloso quando, inve- (Par. X, vv. 82-87) ce di ascoltarci, ci rinfacciamo gli sbagli; 6 quando, anziché avere gesti di cura per Leonardo Pasqualini
«IL REGNO DI DIO DEVE ESSERE LA NOSTRA PASSIONE» LA TESTIMONIANZA DI ARMIDA BARELLI UNA DONNA IMPEGNATA NELLA COMPAGINE ECCLESIALE E SOCIALE NOVECENTESCA, ANNO XLII N° 2 TESTIMONIANZA DI SINTESI TRA PAROLA E VITA NELLA DOCILITÀ ALLO SPIRITO 2022 Non mi preoccuperò più di acquistare virtù e san- tificarmi, ma d’amare e far amare l’Amore. I doveri del mio stato non mi concedono di amare Gesù nel- la tranquillità di una vita silente e nascosta. Marzio e Pegli sono oasi preparatemi da Gesù; la mia vita normale è nel lavoro, nel frastuono, nell’affanno di molteplici doveri. Mi sforzerò dunque d’amare il mio Gesù nel lavoro, nella sofferenza, nella lotta e glielo dimostrerò gettandogli ogni giorno i fiori dei miei piccoli sacrifici, senza dei quali non vi è cuore a cuore con Lui. e di adattarci ad esso perfettamente per Ogni volta vorrò versare ai tuoi piedi, o Gesù – e quanto possibile, con la semplicità di un secondo l’anno liturgico, in grembo a Maria, sul- fanciullo» (Armida Barelli). la tua culla, nei tuoi viaggi apostolici, al cenaco- Ripercorrendo, seppur brevemente e lo, sulla croce, nel tabernacolo – un fascio di rose senza pretesa di esaustività, le principa- d’amore, violette d’umiltà, gigli di purezza, fiori di li tappe della sua storia si può scorgere passione delle mie piccole penitenze. quindi il tratto distintivo di un’anima in ricerca, «approdata al lido di una fede Così scriveva nel 1924, al termine de- semplice e grata» (Luca Diliberto): gli Esercizi spirituali, Armida Barelli, fondatrice e animatrice della Gioventù Chi sei tu, mio Dio? Sei l’Amore fatto dolore per Femminile di Azione Cattolica, che, in- salvarci. E chi sono io? La tua creatura che, come sieme a don Mario Ciceri, è stata beatifi- tutte, ha tradito l’amore e ne va alla ricerca doven- cata a Milano lo scorso 30 aprile. do attraversare il dolore. Ma io ho paura del dolore Barelli condusse un’esistenza «nell’af- e non so né chiederlo, né volerlo, né desiderar- fanno di molteplici doveri» offerti al lo, né cercarlo, solo accettarlo. Viltà? Ecco il mio Signore Gesù, «senza mai cedere alla proposito: fare la volontà di Dio giorno per giorno bulimia dell’attivismo» (Papa France- fidandomi del S. Cuore, con l’aiuto di Maria, per sco). La sua biografia ci restituisce in- essere serena e non addolorare chi ci ama e per la- fatti il profilo di una donna impegnata vorare fino all’ultimo per lui e morire dolcemente nella compagine ecclesiale e sociale no- sul suo Cuore. Così sia per Maria. vecentesca, testimonianza di sintesi tra Parola e vita nella docilità allo Spirito: Armida Barelli nacque a Milano il 1° «Scopo di tutta la nostra vita è di entra- dicembre 1882, terza figlia (in tota- re con grande umiltà nel pensiero di Dio le, i fratelli saranno sei) di Napoleone 7
Barelli e Savina Candiani. Ricevette il sta «missione nel mondo» si concretiz- battesimo nella chiesa di San Carlo al zò ben presto nella fondazione dell’as- Corso dove vennero battezzati anche sociazione della Gioventù Femminile di altri due importanti rappresentanti del Azione Cattolica, grazie alla quale in un cattolicesimo ottocentesco: Federico tempo in cui la donna non aveva grandi Ozanam (1813-1853) e Contardo Ferri- spazi di azione, generazioni di ragazze IN UMILE ni (1859-1902). Un momento decisivo potevano condividere la passione della SERVIZIO nel suo percorso di crescita fu l’ottobre testimonianza cristiana, operando at- del 1895, quando Ida (come veniva nor- tivamente nella vita della Chiesa e della malmente chiamata) iniziò gli studi in società. Al primo congresso nazionale, un prestigioso collegio svizzero, nella svoltosi a Roma nell’ottobre del 1919, cittadina di Menzingen, una struttura la Gioventù Femminile poteva contare gestita dalle suore francescane di Santa oltre 40 mila socie iscritte, per le quali Croce. Qui, non senza qualche fatica ini- Armida Barelli si propose da subito come ziale determinata dall’impatto con un “sorella maggiore”. Maria Sticco rico- impianto educativo in parte estraneo a struì così il clima di quegli anni: una preadolescente dal carattere libero e spontaneo, completò con profitto la I discorsi tenuti dalla Barelli durante il 1918 nelle sua formazione fino a rimanere attratta parrocchie della diocesi milanese e durante il 1919 dalla spiritualità della famiglia religiosa nei principali centri diocesani d’Italia iniziarono francescana e a esprimere il desiderio di un movimento di rieducazione femminile senza farne parte, anelito che provocò la rea- precedenti. Le sue parole non scorrevano in super- zione negativa dei genitori. Rientrata a ficie. Restavano. E aprirono nuovi ideali alle signo- Milano, dopo il conseguimento del di- rine ancora chiuse in una gretta vita di provincia, ploma, si immerse in una città in rapida tra la cucina e il salotto; a quelle che, in attesa di trasformazione. Significativo fu l’incon- un “buon partito”, lavoravano solo per farsi un tro con padre Agostino Gemelli, sotto la corredo (cassoni pieni destinati a trasmettersi di cui guida nel 1913, alla vigilia della festa madre in figlia); a quelle che passavano giornate del Sacro Cuore, nel Duomo del capoluo- intere ricamando alla finestra e le serate sotto la go lombardo, si offrì definitivamente al lampada, facendo immense trine all’uncinetto o Signore, impegnandosi a vivere l’apo- a rete, ovvero leggendo romanzetti. Le sue paro- stolato cristiano nel mondo. Già in una le posero problemi nuovi anche a quelle che già lettera del 1910 Gemelli le ricordava che si guadagnavano il pane col lavoro, ma vivevano «si può rinunciare al mondo senza aver opacamente, senza interiorità, senza pensiero. Fe- bisogno di entrare in convento»; e in cero capire […] alle operaie, alle contadine, alle ar- un’altra, di qualche anno dopo, scrive- tigiane che non bastava essere figliuole rispettose, va: «Il Signore l’assista e faccia di lei una lavoratrici oneste, devote in chiesa; che bisognava santa laica nel vero senso della parola, impegnarsi seriamente nella difesa del cristiane- non come “suore in casa”, ma com’era- simo, risvegliarlo dove sonnecchiava, difenderlo no le vergini e martiri cristiane che han- dov’era combattuto. La sua voce infastidì molte no ingigantito la missione della donna famiglie impigrite in una comoda e accomodante nel mondo. E chissà quale parte hanno pietà; alla sua presa molte ragazze tentarono di avuto nella diffusione del cristianesimo! sfuggire, e parecchie sfuggirono, ma non senza 8 Così deve fare lei, laica, ma santa». Que- inquietudine, perché quella voce non chiamava in
crate a Dio, che testimoniavano, nello spirito di san Francesco, la possibilità di vivere il Vangelo nella condizione se- colare, alla sequela di Gesù obbediente, povero e casto, per una missione laicale nella Chiesa e nel mondo. All’amicizia ANNO XLII con Gemelli, con monsignor Francesco N° 2 Olgiati e con il dottor Ludovico Necchi si 2022 deve anche la progettazione e la fonda- zione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: nome proprio, né in nome del dovere, o della virtù, Lo so, a molti è parso strano che una donna facesse o della giustizia, o della umanità, o in nome di altri parte del comitato promotore dell’università; che principi astratti; chiamava in nome di una Perso- accanto a tanta scienza e tanta santità maschile ci na: il Sacro Cuore. Ed era una voce appassionata di fosse una così evidente incompetenza femminile. una fede da veggente. Ma dalla storica scena del Vangelo in qua, sempre accanto alle Marie della contemplazione, accanto Una fede che, insieme a padre Gemelli, ai dotti assorti nei problemi intellettuali, vi sono la portò a dar vita, sempre nel 1919, al state le umili Marte che debbono provvedere ai bi- pio sodalizio delle Terziarie Francesca- sogni materiali. Ed anche la cara nostra università, ne del Regno Sociale del Sacro Cuore, questa idea così intellettuale, così spirituale, aveva che sarebbe divenuto l’Istituto Secolare bisogno delle sue Marte. delle Missionarie della Regalità di Cri- sto, oggi diffuso nei cinque continenti. Sempre con padre Gemelli, a partire dal Vi facevano parte donne laiche, consa- 1929, promosse l’Opera della Regalità, che ebbe un ruolo di primo piano nella diffusione in Italia della formazione li- turgica e contribuì a preparare il rinno- vamento liturgico conciliare. Nel 1946 assunse, su indicazione di Papa Pio XII, l’incarico di Vicepresidente genera- le dell’Azione Cattolica e si prodigò per sensibilizzare le donne chiamate per una delle prime volte al voto nelle ele- zioni per l’Assemblea Costituente. Instancabile e appassionata, Armi- da dovette tuttavia, da lì a poco, fare i conti con la fragilità del suo fisico: nella primavera del 1950 le fu diagnosticata una paralisi bulbare progressiva che il 15 agosto 1952 a Marzio, in provincia di Varese, la condusse a chiudere la sua vi- cenda terrena. 9
Di lei, che ora riposa nella cripta dell’U- niversità Cattolica, san Giovanni Paolo II ebbe a dire: «La sorgente di questo suo multiforme e fecondo apostolato era la preghiera, e specialmente un’arden- te pietà eucaristica, che trovava la sua IN UMILE risorsa più concreta ed efficace nella SERVIZIO devozione al Cuore di Gesù e nell’ado- razione del SS.mo Sacramento». Parole che ritroviamo in uno dei suoi scritti e che rinnovano in noi il desiderio di ri- manere nella storia del nostro tempo con lo sguardo e il cuore rivolti al Signo- re Gesù e al Suo regno: Ricordate che l’amore serafico non è sentimenta- lismo, ma concretezza: esclude gli interessi perso- nali per abbracciare quelli di Gesù; lotta per estin- guere il male fino alla radice; purifica con dura penitenza l’anima da tutti i suoi difetti; si sforza di camminare sempre con rettitudine e semplici- tà sotto lo sguardo di Dio; tiene sempre accesa la lampada della fede dell’amore per presentarsi allo Sposo quando verrà. Chiediamo a Gesù che ci conceda il dono della pre- ghiera. Occorre saper pregare: preghiera sempli- ce, pura, ardente, fatta con incondizionata fede. Lasciate al Signore la cura del vostro avvenire, Preghiera che fa realizzare le promesse di Gesù: preoccupatevi dei suoi grandi interessi. Vedrete «Domandate e riceverete, bussate e vi sarà aperto, come provvederà bene a voi il Padre che sta nei cercate e troverete». Breve tanto è la vita, sorelle cieli, se voi con zelo e amore lavorerete per lui. dilette; possiamo noi, soccorse da Maria, imitan- Il regno di Dio deve essere per tutte noi, la nostra do san Francesco, spenderla tutta per il Signore. passione e lo scopo di tutti i nostri sforzi… Amarlo, vederlo amato, farlo amare: ecco tutto il nostro programma. Anna Maria Cecchetto Cagnola Alcuni consigli di lettura per approfondire la figura di Armida Barelli (www.armidabarelli.net): • L. DILIBERTO, Armida Barelli da Milano al mondo. Protagonista al femminile di una società in trasformazione, In dialogo, Milano 2022; • Cara Sorella Maggiore... La nascita della Gioventù Femminile. Lettere ad Armida Barelli dalle dio- cesi italiane (1918-1921) a cura di E. Preziosi, Vita e Pensiero, Milano 2022; • E. PREZIOSI, La zingara del buon Dio. Armida Barelli, storia di una donna che ha cambiato un’e- 10 poca, San Paolo, Cinisello Balsamo 2022.
24 MAGGIO: GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LA CHIESA IN CINA “Vi invito ad accompagnare con la preghiera i fedeli cristiani in Cina, nostri carissimi fratelli e sorelle che tengo nel profondo del mio cuore” (Papa Francesco) ANNO XLII N° 2 2022 IL SANTUARIO DI SHESHAN E LA VENERAZIONE DI MARIA “AIUTO DEI CRISTIANI” NEL GIORNO IN CUI SI CELEBRA LA VERGINE AUSILIATRICE VIENE RICORDATO UNO DEI LUOGHI PIÙ SACRI A LEI DEDICATI: IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI SHESHAN IN CINA, CHE DAL XIX SECOLO ATTIRA PELLEGRINI NEL SEGNO DELLA SUA PROTEZIONE MATERNA Come ha ricordato Papa Francesco, il 24 Una preghiera ascoltata maggio ricorre la memoria della Beata Il santuario di Sheshan sorge infatti Vergine Maria Aiuto dei Cristiani, patro- su una collina ricoperta da un bosco di na del Santuario di Sheshan, nel distret- bambù, non lontano dall’osservatorio to di Songjiang, a 35 km a sud ovest di astronomico costruito dai gesuiti fran- Shangai, luogo santo che ha una lunga cesi nel XIX secolo, e spicca con il colore storia radicata nella fede. rosso del granito che la riveste, mentre 11
il tetto brilla per lo smalto delle tegole in Nasce la prima chiesa ceramica cinese. In origine sulla collina Il padre gesuita rese pubblico l’evento e sorgevano i resti di un tempio buddista. chiese l’aiuto necessario per la costru- Nel XIX secolo, padre Gu Zhen Sheng, zione della basilica. L’anno seguente, il superiore della comunità gesuita di 24 maggio del 1871, festa di Maria Au- Shangai, si inerpicò sulla collina per in- siliatrice, monsignor Languillat, ve- IN UMILE vocare la protezione della Vergine sulla scovo di Shangai, posò la prima pietra SERVIZIO diocesi che minacciava di essere distrut- e il 15 aprile 1873 consacrò e inaugurò ta dall’esercito ribelle dei Taiping. Come la chiesa, costruita con lo sforzo corale voto promise di far costruire una chiesa dei fedeli. I materiali per la costruzione in suo onore. Maria lo ascoltò e la diocesi furono trasportati a mano, la pietra da fu risparmiata. Fujian e il legno acquistato a Shangai. Preghiera a Nostra Signora di Sheshan Vergine Santissima, Madre del Ver- la storia l’opera della Redenzione, bo incarnato e Madre nostra, vol- alla quale cooperasti poi con solerte gi il tuo sguardo al Popolo di Dio e dedizione. Da allora tu divenisti, in guidalo con sollecitudine materna maniera nuova, Madre di tutti co- sulle strade della verità e dell’amo- loro che accolgono nella fede il tuo re, affinché sia in ogni circostanza Figlio Gesù e accettano di seguirlo fermento di armoniosa convivenza. prendendo la sua Croce sulle spalle. Con il docile “sì” pronunciato a Na- zaret tu consentisti all’eterno Figlio Da: Benedetto XVI, di Dio di prendere carne nel tuo Preghiera a nostra Signora di seno verginale e di avviare così nel- Sheshan 12
La prima costruzione aveva la pianta a di un tenue colore grigio converge ver- forma di croce ed era preceduta da un so l’altare con un baldacchino dorato e portico a colonne guardato da una fila di l’immagine di Maria e il Bambino, nella leoni. Lo stile mescolava caratteristiche riconoscibile accezione di Maria Ausi- orientali e occidentali. Nel 1874, Papa liatrice. L’altare è in marmo intarsiato di Pio IX concesse l’indulgenza plenaria a giada e oro. La capienza è di circa 3.000 ANNO XLII chi si recava in preghiera nel santuario e più fedeli ed è considerata la prima ba- N° 2 nel mese di maggio, così la sacra colli- silica dell’Asia orientale. Il sentiero che 2022 na attirava sempre più pellegrini. Questa conduce in cima alla collina dove si in- struttura sembrò presto troppo piccola e nalza la chiesa è scandito dalle stazioni modesta e si decise di costruire un edifi- della Via Crucis, mentre a metà strada ci cio di culto più grande e adeguato. sono cappelle dedicate al Sacro Cuore, a San Giuseppe e alla Madre di Dio. La basilica attuale Nel 1921, iniziarono i lavori per la nuo- La statua di Nostra Signora di Zose va costruzione che si protrassero fino Ciò che caratterizza la Basilica è sicu- al 1935. La prima pietra fu posata il 24 ramente la statua bronzea di Nostra maggio 1925. Progettista fu l’architet- Signora di Zose, così pronunciano She- to belga, sacerdote della congregazione shan gli abitanti di Shangai, posta sulla del Cuore Immacolato di Maria, Alphon- cupola allungata del campanile. Inco- se Frédéric De Moerloose e a realizzar- ronata nel 1946 per volere della Santa la l’architetto e padre gesuita di origini Sede, la statua pesa due tonnellate ed è portoghesi François-Xavier Diniz, in ci- alta 3,87 metri. La Vergine sembra fare nese Ye Zhaochang. La basilica attuale è un gesto inedito dal punto di vista ico- quindi costruita in cemento armato se- nografico ma assolutamente familiare condo le tendenze neoromaniche dell’e- se pensiamo a un genitore che gioca con poca, in voga dalla metà del XIX ai primi il figlio piccolo all’aria aperta. Maria sol- anni del XX secolo. La pianta è a croce leva il Figlio in alto, con le braccia sopra latina, lunga circa 56 metri e larga 25. Il la propria testa, come se volesse dargli corpo della chiesa è alto quasi 17 metri, la possibilità di guardare ancora più lon- mentre il campanile svetta per un’al- tano e abbracciare con lo sguardo quan- tezza di 38 metri. L’interno a tre navate to più possibile delle terre sconfinate intorno a sé. Gesù ha le braccia aperte verso il mondo, come per abbracciarlo, così che di lontano la figura della ma- dre con il Figlio si fonde nella forma di una croce. Questa statua di Maria e Gesù Bambino, tanto singolare, stabilisce un dialogo gioioso tra sé e chi la guarda e permette di comprendere il significato più profondo della Madre quale tramite tra gli uomini e il Figlio. Maria Milvia Morciano (Vatican News) 13
Dalle nostre CASE NELLA DIOCESI DI XOCHIMILCO (MESSICO) CRESCE L’OPPORTUNITÀ DI “FARE UN PO’ DI BENE” IN UMILE COMUNITÁ DI NOSTRA SIGNORA SERVIZIO DELLA SPERANZA “MANTELLATE” SERVE DI “MANTELLATE” SIERVAS MARIA DI PISTOIA DE MARÍA DE PISTOIA La Congregazione gioisce, rende grazie La Congregación se alegra, da Gracias a a Dio e a Maria Nostra Madre, perché il Dios y a María Nuestra Madre porque el 4 aprile di quest’anno è stata aperta la día 4 de abril del corriente año abrió la se- seconda comunità a Città del Messico, gunda comunidad en la Ciudad de México, nella Parrocchia di San Juan Bautista en la Parroquia de San Juan Bautista Ix- Ixtayopan, Tláhuac, Diocesi di Xochi- tayopan, Alcaldia de Tláhuac, Diócesis de milco. Tale comunità è iniziata con la Xochimilco. Dicha comunidad al momento presenza di due sorelle: Suor Maria Ma- está formada por tres hermanas de votos gdalena Gamiño Esquivel e Suor Maria perpetuos: Hna. María Magdalena Ga- miño Esquivel Hna. María del Carmen Díaz Diez y la Hna. María Elena Sarellano Al- varado; Colaboramos con el Parroco en la pastoral parroquial y esperamos con nue- stra presencia y la ayuda de Dios, anuciar y testimoniar a Cristo en humilde servicio a ejemplo de la Santísima Virgen María Nuestra Buena Madre y “hacer un poco de bien” como nuestras fundadoras. Hermanas de la comunidad Nuestra Señora de la Esperanza Suor M. Magdalena, suor M. Elena, suor M. Carmen 14 Chiesa di San Juan Bautista
DALLE NOSTRE CASE Elena Sarellano Alvarado; la suddetta comunità gioisce per l’arrivo di un’altra sorella proveniente dalla Spagna arri- vata il 1° giugno del c.a.: Suor Maria del Carmen Diaz Diez. Collaboriamo con il parroco nel ministero parrocchiale e ANNO XLII speriamo, con la nostra presenza e l’a- N° 2 iuto di Dio, di annunciare e testimoniare 2022 Cristo, nell’umile servizio, sull’esempio della Beata Vergine Maria nostra Buona Madre e “fare un po’ di bene” come le nostre madri fondatrici. Suore della comunità Nostra Signora della Speranza FIRENZE - ISTITUTO S. GREGORIO UN FATTO DI CRONACA RIAPERTA AL PUBBLICO LA CAPPELLA DELL’ISTITUTO Alleluia! Un avvenimento nuovo è avvenuto all’I- “Questo è il giorno che ha fatto il Signore: stituto San Gregorio di Firenze. La cap- rallegriamoci ed esultiamo” pella della casa è stata riaperta al pub- (Sal 117,24) blico per l’Eucaristia di Pasqua e per le domeniche successive: giorno del Si- Alleluia! È Pasqua di risurrezione! gnore, Pasqua domenicale. Dopo due Cristo è risorto! anni di sospensione per la pandemia, 15
DALLE NOSTRE CASE finalmente è riaperta la chiesa! “Le cose di prima sono passate…” (cf. Apocalisse 21,4-5). La cappella si è riempita di fedeli; alcune persone hanno trovato posto nella scala che porta al coretto, occupato dalle suo- IN UMILE re. L’ambiente è accogliente: addobbato SERVIZIO con molti fiori di vario tipo, all’ambone domina il Cero pasquale. Tutto invita alla lode e al ringraziamento. P. Felice Vinci, della Congregazione della Missione, ha presieduto la celebrazione, già ricca di simboli, e resa più viva dai canti adatti alla solennità. La S. Messa ha infuso nei cuori gioia e pace, elargiti ai partecipanti dal Signore risorto: “Pace a voi”! (Lc 24,36). Lo si è notato, a fine Messa, nel brusio gioio- so dello scambio degli auguri di BUONA PASQUA. La Comunità San Gregorio di Firenze I 100 ANNI DI SUOR NICODEMA MACCHI UN SECOLO DI VITA VISSUTO NELLA FEDELTÀ E NEL SERVIZIO Il 3 Maggio la comunità Padri, dal nostro Parroco di Milano ha festeggia- don Adriano. to ufficialmente il 100mo Alla cerimonia erano pre- compleanno di suor Ni- senti suor Germana in codema Macchi. rappresentanza dell’U- La cappella è stata pre- SMI, suor Cristina per il parata per l’occasione decanato, le consorelle di ed esprimeva la gioia e San Macario, i parenti di la gratitudine per questo suor Nicodema, la Presi- giorno importante. de e altri docenti. L’Eucarestia, presieduta L’omelia del celebrante è dal Vicario episcopale S.E. stata incentrata sul tema Mons. Paolo Martinelli è stata concele- della gratitudine, rendimento di grazie, 16 brata dal Superiore dei cappuccini e altri Eucarestia, per quanto le è stato dona-
DALLE NOSTRE CASE ANNO XLII N° 2 2022 to di vivere nei lunghi anni, nelle storie letto ”Signore, mostraci il Padre e ci ba- condivise, nelle persone incontrate e ac- sta” ecco la Parola che ha sostenuto suor colte. Nicodema e che ha dato senso pieno alla Un secolo di vita, una testimonianza di sua vita. vita consacrata nella fedeltà e nel servi- Al termine dell’Eucarestia il Vescovo ha zio, un servizio attento e fedele sull’e- letto la benedizione del Papa, il parroco sempio delle Fondatrici e in risposta ad la benedizione e augurio del nostro Ve- un Amore per il quale ha donato la sua scovo Mons. Mario Delpini e l’Assessore vita. Nel Vangelo Gv 14-6, 14 abbiamo comunale, a nome del Sindaco, ha con- 17
DALLE NOSTRE CASE IN UMILE SERVIZIO segnato l’Ambrogino d’oro, un ricono- nuare, (nella sua freschezza) a raccon- scimento milanese davvero speciale. Nel tarci e a trasmetterci il senso della me- consegnarlo ha ricordato che le suore moria nel quartiere e nella città. sono nel quartiere una presenza storica Dopo la Messa, tutti insieme, abbiamo a favore della popolazione, nell’edu- festeggiato suor Nicodema con un mo- cazione e nella pastorale, quindi l’Am- mento di convivialità e gioia con una brogino è dato come gratitudine per chi gradita cena. aiuta la città. La sua presenza ci ricorda La festeggiata, sempre molto schiva, ha quanto è importante, avendo dietro di sé benevolmente partecipato e condivi- 100 anni ricordare i valori vissuti, valori so con noi la sua gioia e gratitudine per importanti su cui edificare la vita. questi anni. Ha augurato a suor Nicodema di conti- Suor Emanuela Canziani 18
Le vie della BELLEZZA “CHI ENTRA DALLA PORTA È PASTORE DELLE PECORE” (GV 10,2) Fig.1 - Lunetta del buon pastore, mausoleo di Galla Placidia, Ravenna 426-50 d.C. All’interno del capitolo 10 del Vangelo secondo Giovanni Dio, è da lui che siamo stati creati e quindi ci può condurre in ritroviamo un linguaggio caro all’antichità: il concetto del quanto ci conosce. Gesù afferma “io sono il buon pastore”, pastore, della porta e delle pecore. Noi siamo abituati a con- l’espressione “Io sono” è l’abbreviazione del nome stesso di siderare l’aggettivo “buono” ma, nel testo greco, viene usato Dio, la Sua essenza. il termine “bello” che corrisponde alla bellezza dell’anima, Padre Hernandez, gesuita, ci ricorda, in questa frase, “Gesù non è solo bontà, è una figura carismatica, che affascina, sta dicendo che lui è la rivelazione del fatto che Dio è che guida con amore, come possiamo vedere in questo mo- fondamentalmente pastore, e “pastore” è una metafora saico (Fig.1) attraverso il gesto di tenerezza e complicità con dell’Antico testamento che si usava per dire che è il re del cui Gesù accarezza il mento della pecorella. È un gesto di suo popolo, è il pastore che raduna le pecore perse, che ri- intimità, è il conoscere fisico di ciascuno di noi da parte di porta il gregge”.
Fig.2 Addentriamoci meglio all’interno del testo e lasciamoci gui- sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le dare. “in Verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un la- cammina davanti ad esse, e le pecore lo seguono perché co- dro e un brigante. Chi invece entra dalla porta è pastore delle noscono la sua voce… io sono la porta: se uno entra attraver- pecore”. In Verità, in verità… ripetuto due volte non significa so di me sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”. Il enfatizzarne il significato ma, in ebraico, significa dichiara- guardiano, colui che protegge coloro che entrano nel recinto, re che chi parla è la Verità e, in quanto tale, dice il Vero, la nel tempio, nell’intimità di Dio, ci apre la porta e ci permette Parola, dice Dio. Di quale porta stiamo parlando? In realtà di di ascoltare la sua voce. Mettersi in ascolto, è l’atteggiamento due porte diverse, una fisica, reale e una un po’ diversa. La del discepolo, di colui che è chiamato. Egli chiama le sue pe- prima è la porta delle pecore, ora distrutta, a Gerusalemme, core ciascuna per nome. Il nome: nella cultura ebraica, quan- si trovava dalla parte più vicina al tempio in quanto, da quella do si impone il nome al bambino appena nato, non si mette porta, passavano le pecore destinate al sacrificio e gli ebrei un nome qualsiasi, il nome rappresenta ciò che Dio ha scelto che volevano entrare il più possibile vicino al tempio. In Ne 3,1 per te, per ciascuno di noi. Le pecore: pecora non è soltanto si ricorda come fosse l’unica ad essere consacrata. La secon- colui che ascolta, ma rappresenta l’identità del discepolo e, da porta è Gesù stesso, che è unto, consacrato, che è re quindi al tempo stesso, di Gesù. Usare il termine pecora o agnello, pastore, è colui che guida, è colui che protegge. nelle Scritture, è indifferente. Gesù, che è agnello, chiama i Il recinto: il recinto contiene e separa, protegge dall’attac- suoi discepoli come lui stesso è chiamato, “è grazie alla ri- co dei nemici, è luogo sicuro, riservato, ristretto, è il luogo surrezione stessa che ciascuno di noi è chiamato ad entrare dell’incontro. La porta: Gesù è la soglia, attraverso la sua a far parte dell’identità stessa di Gesù, dell’agnello, di Dio” morte e resurrezione ci ha riaperto la porta della salvezza. Il continua padre Hernandez. Se ci rifacciamo al termine ara- testo continua “Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la maico agnello, dobbiamo ricordarci che è lo stesso che viene
Fig.3 utilizzato per dire “servo” e “ragazzo”. “Io sono il buon pastore. vocazione coincide con la redenzione. Siamo chiamati con la Il buon pastore dà la vita per le pecore” Gesù è lo spazio in cui creazione alla comunione con Dio, dunque della vita, la chia- Dio diventa pastore. In questo mosaico è rappresentato at- mata significa essere rigenerati, ritornare alla vita. Se la vo- traverso una iconografia antica e a tutti conosciuta: quella di cazione fosse solo per la nostra esistenza terrena, per la vita Orfeo che, vestito d’oro, sapeva incantare e quindi chiamare a fino alla tomba, poco gioverebbe, anzi sarebbe una cosa tri- sé, è il pastore che sa cantare e che, con la sua voce, risveglia ste. La vocazione si fonda e si giustifica proprio perché Colui e raduna il creato. Nel mosaico troviamo anche un riferimento che chiama è capace di strapparci dalle tenebre e unirci alla al giardino, il Paradiso, e all’acqua fonte di vita. luce senza tramonto. La vocazione vuol dire essere chiamati Questa metafora di Gesù buon pastore, ripresa dal mito di Or- alla comunione con Dio Padre, cioè ad una vita non più sotto- feo, è spesso utilizzata dai padri della Chiesa nei primissimi messa alla corruzione della morte”. secoli del cristianesimo. Quando Gesù vuol farci entrare nella sua risurrezione e far- L’opera di padre Marko Ivan Rupnik, Cappella delle suore di ci riconoscere Dio come pastore, ci chiama agnellini, pecore Gesù buon pastore a Roma, del 2011 (Fig.2), rappresenta tutto (Fig.3). Le pecore ascoltano chi le chiama e le guida, mettersi ciò di cui abbiamo appena parlato; in aggiunta padre Rupnik in ascolto: Dio non lo si può possedere o vedere, ma solo ascol- spiega che “per una più completa visione del buon pastore, è tare. Ascoltare è una esperienza di visione interiore. Attraver- utile considerare i capitoli 10 e 11 del Vangelo di Giovanni. Nel so questo atteggiamento di mettersi in ascolto e di permet- capitolo 10 Cristo si identifica con il pastore che alla matti- tere alla Parola di venire ad abitare dentro di noi, io mi lascio na, dall’unico ovile del villaggio, chiama le sue pecore fuori… abitare da Dio, Io conosco, permetto a Dio di mettersi in con- Nel capitolo 11 si racconta della morte di Lazzaro, amico del tatto fisico con me, diventando un solo corpo. Questo è il sen- Signore. Cristo, mettendosi fuori dalla tomba, chiama il suo so di essere in comunione con Dio, di farsi Eucarestia. Siamo amico Lazzaro, riconoscendo la voce del Signore, perché suo conosciuti, allora il nostro cuore cambia, guarisce. Ci guarisce amico, esce fuori dalla tomba. Con ciò, appare subito chiaro anche dalle falsi immagini di Dio che ci costruiamo. Seguirlo che la chiamata del Signore è la chiamata dalla morte alla da vicino, fare gli stessi passi che Lui fa, lasciarci portare in vita. Infatti, nella tradizione spirituale cristiana, il senso della braccio, essere conosciuti da Dio, è riconoscere l’agnello.
È vivere la vita eterna ora, nella nostra storia e nella nostra vita ora, su questa terra, in tutto ciò che facciamo. Un’altra immagine con cui, dall’antichità, si è ripresa la figura del buon pastore, è quella legata ad un’altra divinità pagana: Hermes. Il crioforo portava un animale in braccio, al sacrificio. Il cristianesimo delle origini insiste sulla bellezza e giovinezza del volto, in cui si copia Apollo, in quanto correlato al sole, al sole nascente. È la bellezza del mattino, dell’aurora. Diventa così metafora della risurrezione che prende ciascuno di noi sulle spalle. Ecco perché lo troviamo spesso rappresentato anche sui sarcofagi (Fig.4-5). Il pastore che porta sulle sue spalle l’agnello allude alle quali- tà personali del defunto e si trova frequentemente nei sarco- fagi pagani e nei dipinti delle catacombe. Per terminare questa chiacchierata, mi viene in mente il sal- mo 23, dove recita: “anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone ed il tuo vincastro mi danno sicurezza” È questo l’augurio e la speranza per ciascuno di noi, insieme a te, o Signore, tutto è possibile e non dobbiamo temere nulla, perché tu sei la nostra sicurezza e la nostra certezza. Laura Vanna Ferrari Bardile Fig.4 - Buon Pastore, Museo Lateranense, città del Vaticano Fig.5 - Sarcofago dei tre pastori, Musei Vaticani
DALLE NOSTRE CASE VENEZIA - LIDO UN NUOVO FILONE DI STUDIO: ANNO XLII N° 2 LA RIABILITAZIONE ONCOLOGICA 2022 «PER I MALATI DI TUMORE SI GUARDA SOPRATTUTTO ALLA TERAPIA, MA NON AI SUOI EFFETTI» «Al San Camillo ci sono ottime profes- del professor Pier Franco Conte, nuovo sionalità, un gruppo di ricerca con pro- direttore scientifico dell’lrrcs (Ospeda- fessionisti giovani che arrivano anche le istituto di ricovero e cura a carattere dall'estero e una classe medica mol- scientifico) San Camillo degli Albero- to valida. Il mio lavoro avrà due punti ni al Lido di Venezia. L’incarico è stato fondamentali: da un lato consolidare formalmente assunto dal primo marzo. le linee di ricerca già molto efficien- Oncologo conosciuto a livello naziona- ti nel campo della neuroriabilitazione, le ed internazionale, il direttore scien- dall'altro esplorare un ambito ancora tifico sarà presente anche a Villa Salus poco affrontato in Italia, ovvero la ri- - data la gestione comune delle due abilitazione neuro-oncologica, area strutture, in capo alle Suore Mantella- che potrà portare il San Camillo all’a- te Serve di Maria di Pistoia - e qui po- vanguardia a livello nazionale e inter- trà continuare a esercitare la sua pro- nazionale». Sono questi gli obiettivi fessione di oncologo medico in corsia, collaborando con la nuova sezione di senologia chirurgica guidata dal dottor Fernando Bozza. Ecco perché l’ultima nomina, in ordine di tempo, voluta for- temente dall’amministratore delegato dott. Mario Bassano e condivisa dalle Suore Mantellate avrà ricadute impor- tanti sul Lido ma anche sull’ospeda- le mestrino che entra così ancor più in collegamento diretto con la Rete On- cologica Veneta di cui il professor Con- te mantiene il ruolo di coordinatore. Si apre un collegamento diretto anche con lo Iov di Padova, di cui lo stesso Conte è stato, negli anni scorsi, sia direttore che Il nuovo direttore scientifico dell’Irccs San Camillo Franco Conte. Affiancherà la ricerca all’attività di oncologo in direttore scientifico facente funzioni. corsia a Villa Salus 19
DALLE NOSTRE CASE Gli effetti neurologici a lungo termine pazienti: al riguardo c’è ancora una ca- delle terapie renza di studi dovuta soprattutto al fat- «La progressione della medicina e le to che l’oncologia si sofferma più sulla nuove terapie per pazienti con patologie cura del paziente che sulle conseguenze oncologiche – spiega ancora Conte - ci a lungo termine delle terapie. Determi- consentono di arrivare, per fortuna, in nante è però considerare la qualità della IN UMILE molti casi alla guarigione della malattia vita e non solo la durata. In questa dire- SERVIZIO e laddove questo non è ancora possibile, zione le strutture private sono strategi- ottenere perlomeno la cronicizzazione che al fianco della sanità pubblica. Pos- di questa. Ci si sta rendendo conto, tra siamo e dobbiamo fare più ricerca». i medici, che molte terapie hanno con- seguenze sulle capacità cognitive dei Lorenzo Mayer NUOVI SERVIZI E NUOVE AREE DI RICERCA ALL'IRCCS AGLI ALBERONI SAN CAMILLO: INFORMAZIONE “PORTA A PORTA” AL LIDO «VOGLIAMO FAR CONOSCERE DI PIÙ LA NOSTA STRUTTURA» L’ospedale lrccs San Camillo degli Albe- l’ospedale di Mestre: entrambi infat- roni al Lido di Venezia sta sviluppando ti sono gestiti dalle Suore Mantellate di nuovi progetti di ricerca nella onconeu- Pistoia. La novità relativa alla neuroria- roriabilitazione. Già riconosciuto dal bilitazione in campo oncologico viene Ministero della Salute come Istituto di impressa dal nuovo direttore scientifico ricovero e cura a carattere scientifico, professor Pier Franco Conte, oncologo di l’ospedale del Lido vuole aggiungere fama internazionale chiamato a dirigere anche questa nuova caratterizzazione, l’ambito di ricerca e la parte scientifi- 20 sempre più in sinergia con Villa Salus, ca dell'ospedale. Progetti di ricerca che
DALLE NOSTRE CASE vanno di pari passo con l’area clinica che partire con una campagna informativa è guidata dal direttore sanitario dottor quasi “porta a porta” nell’isola su tutti Tiziano Salvadori. L’area della onco- quelli che sono i nostri servizi sanitari», neuroriabilitazione, ovvero della riabili- spiega l’amministratore delegato Mario tazione o neuroriabilitazione in pazienti Bassano. «Questo perché ci siamo resi oncologici, oggi ha ancora grandi mar- conto che ancora in molti non conosco- ANNO XLII gini da esplorare. Lo ha ricordato il di- no a fondo quello che stiamo facendo e N° 2 rettore scientifico sottolineando come le abbiamo a disposizione al San Camillo, 2022 cure oncologiche, terapie e trattamenti, in convenzione con l’azienda sanitaria, siano riusciti oggi a portare in molti casi oppure ad un prezzo comunque agevo- alla guarigione della malattia. Con Villa lato per i residenti. Siamo a disposizione Salus è inoltre prevista una collabora- dell’Ulss 3 Serenissima anche per incre- zione anche per alcuni progetti in ambito mentare il numero di specialità e tratta- cardiologico che coinvolgeranno anche menti in convenzione». il Lido. Ma non c’è solo ricerca, c’è anche l’apertura al territorio, e alla cittadi- Lorenzo Mayer, da Gente Veneta, nanza locale, per la clinica. «Intendiamo 17 giugno 2022 UN’OPPORTUNITÁ PER MIGLIORARE I SERVIZI SAN CAMILLO E VILLA SALUS NELLA SANITÀ PONTIFICIA LA FONDAZIONE HA ADERITO ALLA COMMISSIONE CHE RIUNISCE LE STRUTTURE SANITARIE CATTOLICHE L’ospedale San Camillo degli Alberoni al servizio secondo standard condivisi più Lido e la Fondazione Villa Salus entra- elevati. no nella commissione pontificia delle Una struttura sanitaria di orientamento strutture sanitarie-cattoliche italiane. religioso non può prescindere dalla sua L’Irccs del Lido punta ad ottenere un’ul- sostenibilità e funzionalità economica. teriore caratterizzazione nell’ambito L’esperienza di Villa Salus in questa di- della onconeuroriabilitazione. «Parteci- rezione è virtuosa: in pochi anni la nuova piamo a questa commissione con grande gestione ha sanato il bilancio economico entusiasmo e fiducia - ha commentato e ha potuto così affrontare investimenti Mario Bassano, amministratore dele- importanti in strumentazioni innovati- gato della Fondazione Villa Salus - cer- ve e personale qualificato». All’incon- ti che un maggior coordinamento offra tro in cui è stata illustrata l’iniziativa ha anche migliori opportunità ad esempio partecipato con un videomessaggio an- nell'acquisto su scala di strumentazioni che il cardinale Pietro Parolin, Segreta- all'avanguardia e di miglioramento del rio di Stato Vaticano. 21
DALLE NOSTRE CASE IN UMILE SERVIZIO Ospedale S. Camillo – Lido, Venezia Censimento signor Marco Belladelli - in America è Per analizzare la sostenibilità del siste- da 20-30 anni che il mondo della sanità ma sanitario della Chiesa in Italia è stato cattolica fa rete e i risultati si vedono. realizzato un questionario-censimen- Partiamo dall’analisi della situazione to per aggiornare una banca dati delle attraverso i dati che saranno raccolti con strutture esistenti e della loro situazione questa prima iniziativa di censimento, economica. «Pur nel rispetto dell’auto- poi insieme valuteremo i punti di forza nomia di ciascuno - ha spiegato Paro- e debolezza e definiremo le strategie a lin - è ormai chiara a tutti l’urgenza di lungo termine». Monsignor Belladel- agire come un unico corpo, superando li è anche stato recentemente in visita individualismi e resistenze. Siamo chia- all’Irccs San Camillo del Lido di Venezia, mati a pensare ad un quadro organico realtà che ha potuto apprezzare per la e strutturato per tutte le attività sani- sua nuova gestione e in particolare per tarie della Chiesa in Italia nel segno di l’eccellenza nell’ambito della ricerca: una solidarietà reciproca, per perseguire «Sono rimasto piacevolmente sorpreso una sostenibilità economico-finanziaria di conoscere una simile realtà - ha di- e sociale dei singoli soggetti coinvolti e chiarato - Sono certo che anche per lo del sistema stesso, a garanzia del fine sviluppo della ricerca fare rete e sinergia apostolico delle opere. Il fare sistema con altre strutture sanitarie d’Italia po- favorirà anche un rapporto con lo Sta- trà solo portare grande beneficio a que- to e le Regioni più paritario e faciliterà sto istituto e ai pazienti che è impegnato l’attivazione di strumenti di supporto a curare». comuni». «È la prima volta che in Italia ci muoviamo in questa direzione - spie- Lorenzo Mayer, da Il Gazzettino, 22 ga il direttore della Commissione, mon- 20 giugno 2022
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