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Il Messaggero MENSILE DELLA BASILICA SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE MODICA della Madonna ANNO XLIX • N. 3 • MARZO 2016 SPED. IN ABB. POST. GR. III 40% AI SENSI ART. 2 COMMA 27, LEGGE 549/95 E.P.T. FILIALE DI RAGUSA N. 61
Nell’Anno Santo della Misericordia Pellegrinaggio a Roma per incontrare Papa Francesco Giubileo Mariano 7- 8 - 9 – 10 ottobre Venerdì 7 Alle ore 14,00 partenza in pullman per Catania. Ore 16,50 partenza in aereo per Roma. Arrivo a Fiumicino alle ore 18 e trasferimento in pullman all’hotel Villa Aurelia, non molto distante dal Vaticano. Cena e pernottamento. Sabato 8 Ore 8 colazione e partenza per P.zza S. Pietro. Pellegrinaggio alla Basilica di S. Pietro, attraversamento della Porta Santa e professione di fede. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio alle ore 16,30 in P.zza S.Pietro processione con effigie mariane di varie nazioni. Ore 17,30 Veglia con Papa Francesco. Tempo libero per visita della città. Cena in hotel. Serata libera. Domenica 13 Ore 8 colazione e partenza per P.zza S. Pietro dove alle ore 10 parteciperemo all’Eucaristia presieduta da Papa Francesco. Pranzo in Ristorante. Nel pomeriggio visita della città. Cena in pizzeria Lunedì 24 Ore 8 colazione e partenza in pullman per la visita guidata della città e delle Basiliche giubilari. Pranzo in ristorante. Prosegue la visita libera. Ore 18 partenza per l’aeroporto per il volo delle ore 20,10. Arrivo alle ore 21,20 e proseguimento in pullman per Modica. Quota di partecipazione € 280 a persona in camera doppia e € 260 in camera tripla, pensione completa. La Quota comprende: trasferimento per e da Catania, trasferimento da e per aeroporto di Fiumicino. Pensione completa. Visita in pullman con guida il lunedì mattina. La Quota non comprende: Il volo aereo che dipende dalle prenotazioni. Può sembrare lontana la data del Giubileo, ma è stata una fatica trovare ospitalità a Roma, quasi tutti gli Istituti per quella data sono al completo. Villa Aurelia è un ottimo Istituto, vicino al Vaticano ma chiede entro il 30giugno un acconto di € 3000. Acconto € 100 all’ iscrizione (al più presto) e il prezzo del biglietto che dipende dalla prenotazione.. Saldo il 10 settembre. 2 Il Messaggero della Madonna | Marzo
Editoriale di Umberto Bonincontro Il Messaggero È risorto, non è qui! della Madonna P erché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui. E’ risor- to”. Questo è l’annuncio pasquale. Le donne vanno al sepolcro, trovano che la pietra è stata rimossa e si presentano ad esse due Mensile della Basilica Santuario della Madonna delle Grazie uomini che rivolgono un rimprovero: “Perché cercate tra i mor- Aut. Trib. Modica ti colui che è vivo?” Non è qui. E’ risorto”. L’evangelista ci vuole n. 25 del 2/1/1968 dire che con Gesù la morte non interrompe la vita, ma le per- mette di fiorire in una forma nuova, piena e definitiva. La morte direttore responsabile non allontana i nostri cari da noi, ma li avvicina. La loro non è un’assenza, ma una presenza. Continuano poi ricordando loro che Gesù Don Umberto Bonincontro aveva già parlato di questo in Galilea, ma l’evangelista modifica la frase di Gesù. Infatti dice: bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano redazione ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno. Ma in Galilea Gesù non Maria Grazia Modica aveva parlato di peccatori, aveva parlato di anziani (i presbiteri), di sommi Domenico Pisana sacerdoti e di scribi, cioè i componenti del sinedrio, il massimo organo Francesco Ventura giuridico di Israele. Ora, dopo la morte di Gesù, vengono qualificati come Angelo Viola peccatori. I peccatori non sono quelli che trasgrediscono la legge, quelli che non riescono ad osservarne tutti i dettami ma proprio coloro che pretendo- hanno collaborato no di rappresentare Dio. Questi sono peccatori, perché hanno anteposto Maurilio Assenza il proprio interesse all’interesse degli altri, il proprio tornaconto al bene Valentina Di Rosa degli altri. Per questo hanno assassinato Gesù. Ebbene le donne a queste Enrico Frasca parole vanno ad annunciare, a svolgere cioè la stessa missione degli angeli, Angelo Gugliotta Gli apostoli sono stati evangelizzati dalle donne. Il ruolo della donna nel vangelo è importantissimo; sono le donne che annunciano agli uomini che Paolo Gulisano la vita è più forte della morte, ma gli uomini non ci credono. L’evangelista Nella Mallia denuncia una mentalità maschilista e misogina, e il suo commento è se- Mirella Spillicchi vero: Quelle parole parvero loro come vaneggiamento e non credevano ad Carmelo Stornello esse. La testimonianza delle donne non era valida. E gli undici, nonostante Valentina Terranova l’insegnamento di Gesù, nonostante Gesù avesse accolto al suo seguito del- Stefano Trombatore le donne, sono ancora condizionati da questa mentalità. C’è un’eccezione: Pietro, si mette in marcia verso il sepolcro, ma vede soltanto un sepolcro segreteria di redazione vuoto. Al sepolcro non c’è nulla da vedere. Ora c’è soltanto una parola da Giuseppe Anfuso ascoltare, da accogliere e far fiorire nella propria esistenza. Direzione e Redazione Via Mercè, 53 97015 Modica (Rg) 4 VITA PASTORALE • Il buon esempio parta dalla Chiesa tel. e fax 0932 941812 6 ETICA • Viaggio intorno al Giubileo www.santuariomadonnadellegrazie.net 8 VITA PASTORALE • Alloggiate i pellegrini, visitare i carcerati... stampa 10 VITA PASTORALE • Papa Francesco dono dello spirito... LA GRAFICA 11 CATECHESI M. • Donna di fede S.S. 115 n. 48 - Modica 12 SPIRITUALITA’ • Un Dio con la bilancia tel. e fax 0932 906552 14 SPIRITUALITA’ • L’enigma delle donne al sepolcro di Cristo servizio abbonamenti 20 ATTUALITA’ • L’insondabile mistero della maternità c/c postale n° 10724979 intestato a “Santuario 22 ATTUALITA’ • Sull’eterna lotta tra bene e male Madonna delle Grazie” 24 VITA PASTORALE • La parabola dell’altro figlio via Mercè - Modica (Rg) 26 APPUNTI D’ARTE • Castello di Donnafugata: il parco abbonamenti 27 VIVERE LA CITTA’ • Modica Flower Show offerta libera 28 GIOVANI • Dimmi Signore a che serve restare? 30 ASSOCIAZIONI • Dopo un anno la Misericordia cede... Il Messaggero della Madonna | Marzo 3
di Stefano Trombatore Giubileo. E’ tempo di restituire Il buon esempio parta da D io ordinò al suo popolo che al cinquantesimo anno venissero restituite le cose nel frattempo rubate e fosse ridata la libertà agli schiavi (Lev 25,10). Che si tornasse insomma allo stato originario in cui Dio aveva fatto il mondo per tutti e gli uomini uguali. Giubileo significa quindi restituzione. Non c’è vera conversione senza restituzione. Quante cose deve ancora restituire la chiesa! Quante cose noi uomini di chiesa dobbiamo tornare indietro. Altrimenti, per noi, non c’è Giubileo! La Parola di Dio è chiara, il Concilio Vaticano II lo ha ribadito: tutti i credenti sono un popolo di sacerdoti, profeti e re, cioè tutti i battezzati sono mediatori tra Dio e l’umanità, sono annunciatori della Parola, hanno la forza di vincere il potere del male e trasformare il mondo. La chiesa deve restituire ai semplici credenti la dignità di battezzati col sigillo della Trinità, dignità per varie ragioni lungo i secoli sottratta; deve ridare loro quei ruoli che spettavano ad essi di diritto e che sono man mano diventati monopolio di presbiteri, vescovi, ecc. Mi domando: la politica è il compito regale del popolo sacerdotale, da realizzarsi liberamente sulle strade e nelle piazze, o è una alleanza privata tra monsignori e potenti fatta nei palazzi e nelle curie? (talvolta, troppo spesso). Mi domando: benedire le persone e le cose (le case!) è compito esclusivo del prete o non è proprio di ogni battezzato che può dire-bene (questo significa bene-dire) dell’altro uomo a nome di Dio, dichiarargli cioè che Dio lo vuole bene, che egli è una cosa buona perché Cristo è morto per lui? Quella volta, Papa Francesco, dopo aver augurato “Buona sera”, chiese la benedizione al popolo di Piazza S. Pietro e l’accolse in religioso silenzio! Fu stravaganza di un papa o costume nuovo della chiesa? Ci sono ancora dei tabù che aspettano di essere sciolti dalla chiesa che può cambiare prassi che essa stessa ha posto in essere nel corso della storia. Se, ad esempio, il semplice battezzato può battezzare un bimbo in caso di malattia, perché non potrebbe farlo in linea ordinaria? Se un giovane e una ragazza, naufragati in un’isola deserta, possono da sé dichiararsi marito e moglie, dal momento che sono essi i ministri del loro matrimonio, perché allora non si mette nel giusto rilievo il fatto che dichiararsi eterno amore davanti alla chiesa costituisce i per se stesso il sacramento del matrimonio e che il rito che lo circonda è secondario, e quindi non sempre indispensabile, a cospetto di tale atto sacramentale? Se tutta la Chiesa in quanto tale ha il dono di manifestare la misericordia assoluta di Dio all’umanità, perché il ministero della riconciliazione è stato tutto ristretto alla Confessione che è solo il culmine sacramentale dell’esercizio del perdono affidato da Dio a tutta la chiesa? Quanti ruoli di organizzazione nella parrocchia, quante attività di curia, quanti uffici nello stesso Vaticano, attualmente ricoperti da preti e vescovi, potrebbero (dovrebbero!) essere ridati ai laici, uomini e donne, permettendo a questi di esercitare le loro capacità umane e professionali e a quelli di dedicarsi, come dice la Scrittura, “alla preghiera e al servizio della Parola”? (Atti 6,4). Sottraendo man mano quote di dignità e di poteri spirituali ai laici battezzati, la chiesa non ha fatto che perpetuare il loro stato di minore età trattandoli da minorenni minorati. Facciamo allora un passo indietro. Superiamo maschilismo e clericalismo che, se messi insieme, costituiscono una vera bomba di violenza e di depredazione. Se noi presbiteri restituiremo ai singoli credenti, a cominciare dalle donne, l’esercizio del dono che hanno ricevuto da Dio, troveremo attorno a noi non sudditi ma collaboratori, non dipendenti ma splendidi amici, non esecutori ma sorprendenti compagni di viaggio. Saremo insieme il Popolo di Dio, insieme la Madre misericordiosa dell’umanità, insieme vittoriosi sul male che si annida in ogni potere. Saremo una famiglia allargata. Sarà il nostro giubileo. 4 Il Messaggero della Madonna | Marzo
di Domenica Pisana Viaggio intorno al Giubileo: il “Porgere l’altra gua per i nemici”: due segni “possibili” della misericord N ella nostra società c’è sicuramente tanta gente che fa del bene e che, in silenzio, si sforza di amare il prossimo. Questa è una realtà sommersa, che non si vede, non fa rumore. Ma c’è anche tanta gente che odia, si vendica, guarda gli altri come nemici da abbattere. E fra questa gente ci sono anche cristiani, credenti, preti, laici, uomini della gerarchia. Purtroppo questo fa rumore, anzi diventa, spesso, fonte di speculazione. Certamente, si può parlare e scrivere di misericordia e di carità, ma se nell’animo umano albergano odio e vendetta, lì Dio non vi abita. Gesù del resto è stato chiaro: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente, ma io devono improntare all’odio, alla uomini, credenti o meno che vi dico di non opporvi al malvagio; vendetta, alla rivalità, ai conflitti, siano, ad avere come criterio di anzi se uno ti percuote la guancia ma devono costruirsi seguendo risposta, nelle varie circostanze destra, tu porgigli anche l’altra; e il criterio della misericordia e della vita, non il male e l’odio, a chi ti vuol chiamare in giudizio dell’amore, anche come semplici ma l’amore e il perdono; ad per toglierti la tunica, tu lascia sentimenti umani. acquisire un atteggiamento anche il mantello” (Mt 5, 38-41). E L’invito di Gesù “se uno ti percuote interiore misericordioso e di non ancora: “Avete inteso che fu detto: la guancia destra, tu porgigli anche violenza capace di perdonare e di Amerai il tuo prossimo e odierai il l’altra” costituisce certamente rispondere al male con il bene. tuo nemico; ma io vi dico: amate i una contrapposizione alla Certo, un atteggiamento del vostri nemici e pregate per i vostri “legge del taglione” dell’Antico genere è difficile da avere, persecutori, perché siate figli dei Testamento, la quale ammetteva ma non impossibile. Gesù lo Padre vostro celeste, che fa sorgere la punizione del colpevole con ha chiesto ai suoi discepoli, e il suo sole sopra i malvagi e sopra un male simile a quello che continua a chiederlo agli uomini i buoni, e fa piovere sopra i giusti aveva fatto, al fine di evitare la di oggi, non perché sapeva e sopra gli ingiusti”. Prendendo vendetta e mantenendo così che sarebbero stati in grado spunto da questo tratto del una sorta di uguaglianza tra di porgere l’altra guancia, ma discorso della montagna, vorrei, il male compiuto e il castigo perché costituisse una meta ed nel quadro del nostro viaggio imposto. Gesù, invece, alla una tensione ideale e morale intorno al Giubileo indetto logica della vendetta e della raggiungibile con il suo aiuto, da papa Francesco, fare una violenza sostituisce la logica nonché una strada da percorrere riflessione sulla misericordia della misericordia e dell’amore, per il bene dell’umanità. come atteggiamento di risposta fino a comandare di porgere Il Giubileo indetto da papa alla non violenza, nonché sul l’altra guancia. Qual è il senso di Francesco vuole dunque comandamento dell’amore del questo comando? spingere ogni uomo a una prossimo, considerato che, Certamente l’espressione non scelta controcorrente, lucida nella prospettiva del Vangelo, è da prendere alla lettera, ma e coraggiosa, che fa leva non i rapporti tra gli uomini non si vuole significare l’invito agli sulla violenza, sull’offesa, 6 Il Messaggero della Madonna | Marzo
Etica ancia” e l’“amore motivazioni, ritenersi a volte nella verità, pensare di essere con la coscienza a posto, ma di e di quelle folle che lo avevano osannato per i prodigi compiuti. Ebbene, Gesù non ha dia(!?)/3 fronte alla Verità credo nessuno possa avere questa pretesa. condannato ma ha annunciato il vangelo della misericordia e del sull’ingiustizia, sull’odio ma In ogni caso, non bisogna perdono; è lui che riconcilia tutti sul perdono, sulla misericordia dimenticare che l’odio e la a sé, che accoglie questa misera e sull’amore. Scegliere di non vendetta, le inimicizie, la fragilità umana invitandola al odiare non vuol dire rinunciare discordia, la gelosia, i dissensi, cambiamento, a lasciare alle a ogni lotta contro il male; anzi, le divisioni, le fazioni e le invidie spalle l’immondizia che deriva essa è una lotta più attiva e reale, escludono dal regno di Dio(Gal dalla superbia ed arroganza sul piano morale, della legge 5, 19-21). umana. del taglione. Non vuol dire, “Beati i misericordiosi, perché È difficile, certo, assumere il inoltre, atteggiamento passivo, troveranno misericordia”: sono comportamento di Gesù, specie quietista, rassegnato, di sterile queste le parole di Gesù nel in un tempo come il nostro nel deplorazione, ma atteggiamento discorso della montagna”. Bene, quale prevale più il conflitto che centrato sull’amore come forza il Giubileo offre a tutti, credenti la benevolenza. Sì, è vero, ma in grado di contestare ogni e non, a persone diversamente la beatitudine sta proprio nella sistema di vita fondato sul ispirate, l’occasione per avviarsi capacità di vivere la misericordia: disprezzo dell’uomo e dei valori. su un cammino di misericordia, - la misericordia tra noi e Dio: L’uomo, secondo la cultura cioè su un percorso nel quale ricordiamoci, anzitutto, che cristiano-evangelica, raggiunge il cuore del Dio che ama si la misericordia è un “dono” pertanto il suo culmine di riversa sulla povertà spirituale gratuito dell’amore di Dio, bellezza interiore ed esteriore degli uomini. Quanta miseria che ha accolto ogni uomo quando si apre alla misericordia e e povertà spirituale Gesù ha nonostante il suo peccato e gli riesce a “rendere bene per male”. incontrato lungo le strade ha restituito, mediante Gesù, la Da qui l’amore per i nemici della Palestina: la cecità e la dignità di figlio; e per i propri persecutori. E’ durezza del cuore degli scribi - la misericordia tra noi e il sicuramente legittimo chiedersi e dei farisei, l’intrigo politico- prossimo: se un uomo riceve se è possibile raggiungere economico dei sadducei; la misericordia, deve avere questo livello, tuttavia è certo violenza degli zeloti; la frode di misericordia per il proprio che la fede cristiana lo chiede ed Zaccheo; le diatribe fra giudei fratello. E’ questa la strada che è Gesù stesso che lo può rendere e samaritani; il rinnegamento indica papa Francesco con il possibile nella vita del cristiano. da parte dei suoi stessi amici Giubileo.. Non odiare e amare i nemici e i Continua propri persecutori non è infatti un atto di bravura, una capacità umana, uno sforzo sovrumano, Auguri né un sentimento, ma è fare agire dentro di sé, almeno nell’ottica della fede evangelica, Gesù, il suo Spirito di pace e di misericordia. Viviamo in un tempo caratterizzato da conflittualità e Il mondo vive nell’odio incapacità di relazione in tutti ma Gesù risorto i campi, dal sociale al politico, ha vinto il mondo da quello lavorativo a quello annunciando la sua pace. associazionistico, da quello L’augurio che ciascuno di noi ecclesiale a quello istituzionale, accogliendola la costruisca e la conflittualità, anche fra attorno a sè. i cristiani e le chiese, sfocia a volte nell’odio verso l’altro. Chi odia potrà avere le sue Il Messaggero della Madonna | Marzo 7
Vita Pastorale di Maurilio Assenza Le opere di misericordia corporale e spirituale / 5 Alloggiare i pellegrini, visitare i carcerati: la carità tutto copre, tutto spera! L a Quaresima di carità 2016 nella nostra diocesi ci impe- gna a due opere di misericordia corporale molto attuali e corali: alloggiare i pellegrini, visitare i carcerati. “Ci impegna” nel senso che siamo coinvolti come Chiesa che sta avviando per gli immigra- ti il progetto “Protetto, rifugiato a casa mia” e che sta sostenendo la nascita di una “redazione gior- nalistica” da parte di quattro de- tenuti al Carcere di Noto perché si crei un dialogo tra “dentro” e “fuori”. Saranno circa 15/16 all’i- nizio i profughi e gli immigrati che troveranno accoglienza in reti solidali che faranno perno sulla famiglia come soggetto voluto che pure in episcopio si una carità che «tutto copre» ... dell’accoglienza (e il vescovo ha dia questo segno). Impareremo Per accogliere veramente un im- migrato, infatti, ci vuole anzitut- to calore: quel calore che una fa- 1° e 2 aprile, Crisci ranni 2016 miglia o una rete di famiglie può assicurare per quell’apertura che “La piazza tra racconti e incontri” discende dal sacramento cele- brato e che lo autentica. Per ac- A vrà un significato particolare la festa educativa Crisci ranni 2016 perché in questi sei anni è diventato più di un Cantiere educativo: è anche un processo che coinvolge le scuole (due mila bambini stanno cogliere ci vogliono poi la ricerca di un lavoro, l’assistenza sanita- partecipando all’iniziativa della piazza rifiorita e i giovani alla scrittura ria e legale, l’insegnamento della creativa), è la festa che continua la Pasqua sul versante educativo, è nostra lingua e l’attenzione alla occasione di riflessione sulla città, è stato l’ispirazione di altri sette loro cultura, l’ascolto delle feri- cantieri educativi a Siracusa, Noto, Pozzallo, Ispica, Pachino, Scicli. te e dei sogni del cuore. L’acco- In particolare venerdì 1° aprile alle 18 nell’auditorium Pietro Floridia di glienza grazie a quest’impegno Piazza Matteotti a Modica vi sarà un convegno sul tema di quest’anno – “La piazza tra racconti e incontri” – con un dialogo tra i giovani e diventerà un segno forte, a cui studiosi che sono appassionati lettori del nostro territorio e del nostro le comunità interessate si sono tempo (Paolo Nifosì e Antonio Sichera) e il presidente di Fondazione preparate, pure con iniziative CON IL SUD Carlo Borgomeo, impegnato da anni sul versante del lavoro per il sostegno economico. Un giovanile, di un meridionalismo militante che impegni il Sud a diventare segno che rimanda a gesti, an- protagonista del proprio riscatto. che più semplici, che dovrebbe- Sabato 2 aprile la grande festa educativa, che inizierà nell’atrio comunale ro diventare più diffusi e più ac- alle 15,30, spostandosi poi nelle piazzette adiacenti per confluire alle 17 cessibili a tutti, come in piazza Matteotti per momenti di festa quello di guardarsi con i Clown dottori “Ci ridiamo su”. Introdurrà il rito don Corrado Lorefice, attorno e non lasciare arcivescovo di Palermo. La sera, dedicata mai un immigrato sen- in particolare ai giovani, musica con il za un gesto di affetto: complesso “Tiempu persu”. dal sorriso accoglien- te all’invito a mensa, 8 Il Messaggero della Madonna | Marzo
Testimoni di Angelo Gugliotta dall’aiuto per la lingua all’ascolto della sua storia e delle culture del mondo. Altra opera di mise- Ricordo ancora quel terribile sabato ricordia che impegna insieme è la visita ai carcerati. Don Seba- pomeriggio del 9 marzo 2013 stiano Boccaccio, cappellano al carcere di Noto, in un incontro al clero ha raccontato come sia A vevo preso servizio alle ore 14, ma il tempo trascorreva un pò a rilento complessa la vita del carcere, tanto che, avrei preferito come ci sono spesso forti sensi virtualmente spingere in di colpa difficili da sciogliere e avanti le lancette dell’orologio difficili integrazioni una volta per completare il mio che si esce dal carcere, ci sono turno in ospedale, quando ripetizioni dell’errore ma anche all’improvviso squilla il ripartenze grazie alla fede e al telefono. Era l’infermiere di sostegno fraterno di familiari, triage del pronto soccorso volontari, amici. L’icona per ec- che mi allertava con voce cellenza della misericordia – ha assai sbrigativa e concitata scritto su “La vita diocesana”- di un gravissimo politrauma resta la madre: anche se il figlio occorso ad un ragazzino e ha sbagliato, lo va a trovare e lo che, appena sbarellato dal 118, ama comunque. Con un affetto aveva bisogno urgentemente riflesso del cuore di Dio, che di una trasfusione di sangue vuole «che nessuno si perda». perché in shock. Siccome siamo prima di ogni cosa dei papà E, se sono pochi i volontari che in un baleno mi sono precipitato al pronto soccorso. Una possono andare in carcere per lampadina accesa di luce rossa sopra la porta chiusa del pronto la delicatezza del compito, tutti soccorso mi segnalava qualcosa di veramente grave e che era possiamo “visitarlo” sentendo- valsa la pena affrettarsi. Poi soprattutto un concitato accorrere ci rappresentati dal cappellano di persone e camici bianchi mi fecero intuire che lo scorrere con la sua presenza assidua e del tempo adesso diventava tremendamente fondamentale generosa; tutti possiamo con- per la vita di quel ragazzino. Diedi subito disposizione di dare tribuire a fare di ogni cella una prima una, poi due unità di sangue universale; poi sarebbero Porta santa contribuendo ad risultate necessarie altre ed altre ancora; preso il necessario, una cultura dell’accoglienza anche scappai verso il mio reparto con le provette e le richieste di chi ha sbagliato. «La carità tut- per… Bombardamento Stefano data di nascita 09.07.1999…. to copre, la carità tutto spera!». Diagnosi d’ingresso al pronto soccorso: grave politrauma La misericordia che raggiunge in stato di shock .Da quella sera, poi la notte e poi ancora il migranti e carcerati ci impegna giorno, la storia di Stefano accompagna il modesto servizio di a “misure alte” che ci fanno re- tante persone anche della Misericordia di Modica. Stefano da stare uomini veri e testimonia- quel giorno ad oggi è stato un continuo “snocciolare la corona no una fede autentica. Come ri- del rosario”. Interventi chirurgici demolitivi e ricostruttivi, corda il papa nel messaggio per importanti e meno importanti e poi la stressante permanenza la Quaresima: «la misericordia di per la riabilitazione a Rimini; in ultimo il faticoso ritorno a Dio trasforma il cuore dell’uomo e Modica, a casa sua. Un’illuminante testimonianza di sacrificio,di gli fa sperimentare un amore fede- sobrietà umana ha la sua famiglia: il papa, la mamma che le e così lo rende a sua volta capa- a volte possono sembrare schivi,raccolti nella loro intimità ce di misericordia. È un miracolo eppure è intrisa di riconoscenza per quanti sono stati vicino sempre nuovo che la misericordia anche nella preghiera accanto al loro dramma. Avere in mente divina si possa irradiare nella vita questa famiglia, soprattutto le sorelline di Stefano, mi sembrava di ciascuno di noi, motivandoci doveroso farlo in questi giorni di Quaresima ormai passata, all’amore del prossimo e animan- non al pensiero di un mesto Venerdì della sofferenza, ma di do quelle che la tradizione della un Venerdì di speranza e di una Domenica della Gioia. Auguri Chiesa chiama le opere di miseri- famiglia Bombardamento, auguri a te Stefano con la copertina cordia corporale e spirituale». rossa sul tuo lettino di speranze! Il Messaggero della Madonna | Marzo 9
Vita Pastorale di Umberto Bonincontro A tre anni dall’elezione a Vescovo di Roma Papa Francesco dono dello Spirito per il nostro tempo T re anni fa, il 13 marzo 2013, a seguito del gesto profetico di Benedetto XVI, che lasciando L’impegno maggiore di France- sco, in questi intensissimi anni, è stato quello di spingere la chie- risposta, dopo mille anni, all’a- nelito di Gesù “che tutti siano una cosa sola, perché il mondo anzitempo la cattedra di Pietro, sa, e i suoi organismi pastorali, creda”. La riforma della Curia ro- faceva voltare pagina alla storia a cambiare mentalità, partendo mana per una nuova vitalità della bimillenaria della Chiesa, saliva dal Concilio, per annunciare il chiesa, a cui ha messo mano dai al soglio pontificio il card. Jorge Vangelo agli uomini del nostro primi giorni di pontificato, è ne- Bergoglio, proveniente dall’Ar- tempo. Affermare subito dopo cessaria ed urgente ma non si ot- gentina, cioè dalla “fine del mon- l’elezione “come vorrei una tiene con la bacchetta magica. Le do”, come egli stesso ebbe a dire. Chiesa povera e per i poveri” innovazioni delle strutture fatte a Il nome “Francesco” che ha scel- non è stata una esclamazione colpi di penna non hanno futu- to è apparso subito a tutti come sentimentale ma un progetto ro se non procede di pari passo un programma, ha sottolineato più avanti strutturato nell’esorta- la conversione dei protagonisti. di essere anzitutto il vescovo di zione apostolica “Evangelii gau- Francesco sa che deve anzitut- Roma, molto importante per il dium”. In un tempo di grave cri- to motivare il cambiamento del dialogo ecumenica, e con un ge- si di credibilità per le istituzioni cuore e della mente di quanti in- sto di umiltà, che ha fatto storia, ecclesiastiche determinata dal tendono dedicare la loro vita alla dall’alto del Loggione di S. Pie- rapporto mondano con il denaro causa del Vangelo. Il Crocifisso, tro ha chiesto la benedizione al e dallo scandalo della pedofilia, sa bene il Papa, non può essere popolo. Guardando a questi tre Francesco ha lanciato un appello simbolo identitario per battaglie anni possiamo riassumere la sua urgente alla conversione. Il Con- confessionali, quanto piuttosto opera e la sua persona con una cilio è tornato ad essere il timo- esempio scomodo da imitare per sola parola “un Papa cristiano”, ne che guida la barca di Pietro. passare da credenti a credibili. cioè un vero discepolo di Gesù Prendere sul serio il principio di E l’uomo d’oggi, frastornato da di Nazaret, da cui quella parola autonomia delle realtà del mon- tante sirene, non ha bisogno di ha origine. Di Gesù raccontano do dalla religione, sancito dal una chiesa organizzata, ma con i Vangeli che “passò facendo del Concilio, significa destabilizzare le pecche tipiche delle organizza- bene a tutti”, di Papa Francesco la consolidata coscienza cristia- zioni mondane, quanto piuttosto si può dire lo stesso. Con una na. Lo stile e il modo con cui di una chiesa povera e libera che scelta di campo ben precisa: si è porta avanti il dialogo ecumeni- si presenta al mondo offrendo messo dalla parte dei poveri per co, dandogli nuova vitalità ed en- non oro ed argento ma unica- guardare il centro e scuotere la tusiasmo, indicano chiaramente mente la bella notizia che Dio è politica e l’economia del mondo. la rotta da seguire per dare una misericordioso. 10Il Messaggero della Madonna | Marzo
Catechesi Mariana a cura di Nella Mallia M Donna di fede aria ci porta sempre a Gesù. E’ una donna di fede, una vera credente. E allora viene da chiederci: com’è stata la fede di Maria? Il primo ele- mento della sua fede è questo: la fede di Maria scioglie il nodo del peccato. Che cosa significa? I Padri conciliari del Vaticano II hanno ripreso un’espressione di Sant’Ireneo che dice:” Il nodo del- la disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione con l’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva aveva legato con la sua incredu- lità, la vergine Maria l’ha sciolto con la sua fede”. Ecco, il “ nodo” della disobbedienza, il “ nodo” dell’incredulità. Quando noi non ascoltiamo Dio, non seguiamo la sua volontà, manchiamo di fidu- cia in Lui – e questo è il peccato -, si forma come un nodo nella nostra interiorità. E questi nodi ci tolgono la pace e la serenità. Sono pericolosi, perché da più nodi può venire un groviglio, sua Parola. Pensiamo forse che fine, fino al sacrificio della vita, che è sempre più doloroso e più l’incarnazione di Gesù sia un è la via della Croce. Quando è difficile da sciogliere. Ma alla mi- fatto solo del passato, che non arrivata l’”ora” di Gesù, cioè l’ora sericordia di Dio – lo sappiamo – ci coinvolge personalmente? della passione, la fede di Maria nulla è impossibile! Anche i nodi Credere in Gesù significa offrir- è stata la fiammella nella not- più intricati si sciolgono con la gli la nostra carne, con l’umiltà te. Nella notte del sabato santo sua grazia. E Maria, che con il e il coraggio di Maria, perché Maria ha vegliato. La sua fiam- suo “ sì” ha aperto la porta a Dio Lui possa continuare ad abitare mella, piccola ma chiara, è stata per sciogliere il nodo dell’antica in mezzo agli uomini. Noi sia- accesa fino all’alba della Resur- disobbedienza, è la madre che mo gli strumenti di Dio perché rezione; e quando le è giunta la con pazienza e tenerezza ci porta Gesù agisca nel mondo attraver- voce che il sepolcro era vuoto, a Dio perché Egli sciolga i nodi so di noi. L’ultimo elemento è la nel suo cuore è dilagata la gioia della nostra anima con la sua mi- fede di Maria come cammino: il della fede, la fede cristiana nella sericordia di Padre. Secondo ele- Concilio afferma che Maria “ ha Morte e Resurrezione di Gesù mento: la fede di Maria dà carne camminato nel pellegrinaggio Cristo. Perché la fede ci porta umana a Gesù.Dio non ha voluto della fede”. In che senso la fede sempre alla gioia, e Maria è la farsi uomo ignorando la nostra di Maria è stata un cammino? Madre della gioia. libertà, ma è voluto passare attra- Nel senso che tutta la sua vita è Com’è la nostra fede? La tenia- verso il libero assenso di Maria, stata seguire il Figlio. Ora, pro- mo accesa, come Maria, anche attraverso il suo “sì”. Quello che gredire nella fede, avanzare in nei momenti difficili, i momenti è avvenuto nella Vergine Madre questo pellegrinaggio spirituale di buio? Sentiamo la gioia della in modo unico, accade a livello che è la fede, non è altro che se- fede? Ti ringraziamo, Madre, spirituale anche in noi quando guire Gesù; ascoltarlo, lasciarsi per la tua fede di donna forte e accogliamo la Parola di Dio con guidare dalle sue parole; vedere umile, e rinnoviamo il nostro cuore buono e sincero e la met- come Lui si comporta e mette- affidamento a te, Madre della tiamo in pratica. Succede come re i nostri piedi nelle sue orme, nostra fede. se Dio prendesse carne in noi, avere i suoi stessi sentimenti e (da riflessioni di Papa Francesco perché Egli prende dimora in co- atteggiamenti. La via di Gesù è per la Giornata Mariana nell’an- loro che lo amano e osservano la quella dell’amore fedele fino alla no della Fede) Il Messaggero della Madonna | Marzo 11
di Angelo Viola Un Dio con la bilancia? S ul significato della passione e morte di Gesù oggi la teolo- gia sta realizzando un profondo cambiamento di prospettiva, pas- sando da un’impostazione giuri- dica e morale della Redenzione ad un’ impostazione più aderen- te alla realtà storica dei fatti. In questa luce, il concetto che va assolutamente superato è quello di “sacrificio di riparazione”. Nella tradizione cristiana questo concetto è stato applicato al rap- porto tra Dio e l’uomo e vuole indicare l’amore con cui Gesù ha offerto la sua sofferenza a Dio, come “prezzo”e “riparazione” del- le offese compiute dagli uomini peccatori. Sono stati soprattutto Sant’A- gostino e Tertulliano a teorizza- Dall’idea pagana che la giustizia La “Dottrina della Redenzione”, re in questo modo la salvezza di Dio fosse come quella degli nonostante risulti oggi la più operata da Cristo. Essi hanno uomini, una giustizia con la bi- limitante che la teologia abbia utilizzato i contesti culturali del lancia, è nata la “Teologia della potuto concepire, domina anco- loro tempo, subendo le influen- Redenzione”, che si fonda su due ra la mente ed il cuore di molti ze del diritto germanico e latino, teorie che la sensibilità moderna cristiani. secondo cui ogni “colpa” va ripa- rifiuta: Anche all’interno della Chiesa rata con una adeguata “pena” o - la “ teoria della punizione” di c’è ancora una certa resistenza a “espiazione”. Simbolo di questa Sant’Agostino, secondo la quale rompere col passato e a riformu- “giustizia umana” è la bilancia. occorreva una “pena” o “punizio- lare, unitamente alla dottrina sul Mettiamo su un piatto di questa ne” per saldare con Dio il “debito peccato originale, anche quella bilancia la colpa e sull’altro piatto del peccato nostro e dei nostri pro- sul concetto di Redenzione. la pena o espiazione: quando si genitori”; Pertanto è abbastanza frequente raggiunge l’equilibrio tra i due - la “teoria della sostituzione” di leggere o ascoltare espressioni piatti, giustizia è fatta! Spesso Tertulliano, secondo cui Gesù del genere, che spesso fanno da anche con la condanna a morte si è sostituito all’uomo nel paga- motivo conduttore a tutta un’in- del colpevole. mento di questo debito, poiché tera predicazione: “E’ Dio che ha l’uomo mai avrebbe potuto sal- mandato suo Figlio come vittima darlo, in quanto il suo peccato, di espiazione per i nostri peccati”; essendo un’offesa a Dio, aveva “La morte di Cristo è il sacrificio una gravità infinita. pasquale che compie la redenzione E come ha pagato Gesù? Come per mezzo dell’Agnello che toglie il fanno pagare gli uomini: con peccato del mondo”. la morte, cioè con l’estremo dei Solo con acrobazie intellettuali sacrifici. Un sacrificio dal valore e pseudo-mistiche è possibile infinito, essendo Gesù il Figlio dare a queste affermazioni un di Dio. senso diverso da quello che nella Da questa teologia si è sviluppa- loro immediatezza significano. ta l’idea del “sacrificio” per placa- Infatti, in base a tali affermazio- re l’ira di Dio. ni, Gesù sarebbe stato mandato 12 Il Messaggero della Madonna | Marzo
Spiritualità dal Padre per “espiare al posto no- sua amicizia e la benevolenza nei mi della terra. Portare, inoltre, a stro” la pena per i nostri peccati. confronti degli uomini. compimento la Rivelazione, per Eccoci di fronte all’immagine di Concludendo, la tragica fine di manifestare agli uomini il vero un dio pagano, bisognoso di una Gesù fu decisa dagli uomini con volto di Dio: un Dio Padre esclu- vittima sacrificale per poter per- ingiusta sentenza. Egli, tutta- sivamente buono e misericor- donare. via, ha vissuto la sua condanna dioso; un Dio che si è incarnato La morte in croce di Gesù, per- e la sua morte come momento non per essere servito, ma per tanto, farebbe parte di un preciso storicamente necessario per il servire; un Dio che non castiga e “progetto di Dio”. Ma se ammet- compimento di un progetto di- non mette alla prova le sue crea- tiamo che Dio abbia progettato vino. Quale progetto? Mostrare ture attraverso la sofferenza, ma questa morte, dobbiamo neces- concretamente la vicinanza di che si fa compagno di viaggio dei sariamente ammettere che l’ab- Dio con i perseguitati e gli ulti- sofferenti. bia anche voluta. Ma è possibile pensare questo di Dio? Venerdì 18 marzo la Via Crucis Le espressioni, poi, “ sacrificio pa- squale” e “ agnello che toglie il pec- ha percorso le vie della parrocchia cato del mondo” fanno riferimen- to al rito ebraico dell’espiazione. Nella storia degli Ebrei c’era un giorno, detto dell’Espiazione (Yom Kippur), in cui veniva pre- so un capro sul quale si caricava- no simbolicamente tutte le colpe del popolo e poi veniva mandato a morire nel deserto. Ebbene, se- condo una predicazione ancora corrente, Gesù sarebbe metafo- ricamente il “nuovo agnello” che si offre in sacrificio per togliere il peccato del mondo. Infinite le riflessioni lungo i secoli su que- sta immagine di Gesù: agnello offerto in sacrificio per noi. Ma offerto a chi? A Dio! E perché? Perché Dio tolga il peccato del mondo. Ed ecco che ritorna la domanda di fondo: ma Dio, che a noi comanda di perdonare gra- tuitamente settanta volte sette e cioè sempre, ha bisogno di una vittima per poter perdonare? L’autore della Lettera agli Ebrei arriva ad affermare: “Senza spar- gimento di sangue non c’è perdo- no!”. E’ terribile pensare questo! Ma possiamo rinunziare alla figura del Padre misericordioso della famosa parabola evangeli- ca? Dio, per essenza, non può asso- lutamente volere il male, in que- sto caso la morte del Figlio, per ricavarne un bene, cioè il perdo- no dei peccati, il ripristino della Il Messaggero della Madonna | Marzo 13
di Angelo Viola T utti e quattro i Vangeli af- fermano che furono alcune donne, per prime, a scoprire la tomba vuota di Gesù. Tuttavia ciascun evangelista fornisce una differente versione dei fatti. In primo luogo è diversa l’ora in cui le donne si recarono al se- polcro. Marco e Luca sostengo- no che fu la domenica mattina, al levar del sole. Anche Giovan- ni afferma che fu la domenica mattina, ma quando era anco- ra buio, cioè alcune ore prima dell’alba. Matteo, invece, riferi- sce che il fatto accadde durante la notte del sabato. La seconda differenza riguarda il numero di donne che si reca- rono al sepolcro. Per Marco era- no tre: Maria Maddalena, Maria la moglie di Giacomo e Salome. Per Luca, invece, si è trattato di un gruppo di donne, che aveva- no seguito Gesù dalla Galilea. Per Matteo erano due: Maria L’enigma delle donne Maddalena e un’altra Maria. Per Giovanni, infine, è stata una sola a recarsi al sepolcro, e cioè Ma- ria Maddalena. al sepolcro di Cristo Una terza differenza si riscontra nel resoconto dell’apertura della Di fronte a descrizioni così di- levar del sole” non per darci una tomba e nel riferimento al per- verse sorge spontanea una do- reale indicazione temporale, ma sonaggio o ai personaggi che le manda: chi dei quattro evangeli- per trasmetterci un messaggio donne incontrarono presso la sti ci fornisce la verità storica dei simbolico. Egli, infatti, aveva af- tomba: per Marco di trattava di fatti? La conclusione non può fermato che alla morte di Gesù un giovane; per Matteo di un an- non essere che questa: nessuno una grande oscurità era caduta gelo; per Luca di due uomini e dei quattro. su tutta la terra, quindi, ora che per Giovanni di due angeli. Infatti queste ed altre discor- Gesù risuscita, Marco presenta Gli evangelisti discordano pure danze che riscontriamo nei loro la luce del sole levato sulla ter- sulla reazione delle donne. In racconti ci indicano che gli auto- ra. Si tratta della luce del “nuovo Matteo e in Luca le donne usci- ri sacri non si posero affatto l’o- mondo” che sta sorgendo. E per- rono da quell’incontro piene di biettivo di trasmetterci la crona- ché sono tre le donne che secon- allegria per raccontare la noti- ca degli avvenimenti così come do questo evangelista si recano zia a tutti coloro che avrebbero avvennero realmente, ma cia- al sepolcro? Perché, come Gesù incontrato. Secondo Marco le scuno “modificò” le informazio- aveva nutrito preferenze per tre donne fuggirono dal sepolcro ni di cui era in possesso in base dei suoi apostoli ( Pietro, Giaco- spaventate e non raccontarono ai destinatari del suo vangelo, mo e Giovanni ), i quali alla sua niente a nessuno. Giovanni, in- con uno scopo eminentemente morte lo avevano abbandonato, vece, racconta che Maria Mad- educativo ed esortativo. così ora egli contrappone ad essi dalena, l’unica donna che si era Per ragione di spazio soltanto tre donne che testimoniano fe- recata al sepolcro, non si rese qualche esempio, iniziando col deltà al Risorto. Sempre secon- conto della risurrezione di Gesù Vangelo di Marco. do Marco, le donne incontrano e corse ad annunziare il furto Secondo questo evangelista, le presso il sepolcro un giovane del suo cadavere. donne si recarono al sepolcro “al seduto alla destra dell’ingresso, 14 Il Messaggero della Madonna | Marzo
A Pasqua è nato il mondo nuovo L a Quaresima è il tempo che ci viene accordato ogni anno per lasciarci riconciliare da Dio. In questo Anno Santo siamo invitati a fare l’esperienza del suo amore traboccante e misericordioso. Passando attraverso la Porta Santa, che è Cristo, “Io sono la porta, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”, noi ci sentiremo accolti tra le braccia spalancate di un Padre che attende il nostro ritorno per far festa. Dobbiamo però fare attenzione a non identificarci con il “figlio buono” della parabola, rimasto sempre in casa, che si vede più servo che figlio e che non è disposto ad accogliere e a far festa con il fratello che torna. La Chiesa è la casa in cui si lavora con gioia e si è sempre pronti ad accogliere chi ritrova la via del ritorno per far festa. E’ proprio la Pasqua che segna la vittoria di Cristo sulla morte, e quindi il trionfo della vita, che ci fa sperimentare l’immenso amore di Dio verso di noi peccatori. Un amore che porta Gesù a passare attraverso la morte come ogni altro mortale, pronto però a far rotolare la pietra dal sepolcro per dirci che la morte, l’ultimo nemico ad essere vinto, è stata sconfitta perchè le è stato tolto il pungiglione, cioè il peccato. La Risurrezione di Cristo è infatti preludio della nostra risurrezione, perché anche noi siamo morti con Lui nel battesimo, e ora con Lui viviamo. Tutto questo lo celebriamo nel segno durante la settimana “Santa”. L’abbiamo iniziata la Domenica delle palme con una solenne Celebrazione che dalla chiesa del SS. Salvatore ci ha portati al piazzale del Santuario, dove abbiamo celebrato l’Eucaristia. Nel pomeriggio poi c’è stata una suggestiva rappresentazione sacra per rivivere l’ingresso di Gesù nella Città santa, ideata e realizzata da P. Palacino. Il Giovedì Santo abbiamo partecipato alla Solenne Messa Crismale nella Cattedrale di Noto e in serata abbiamo rivissuto la Cena del Signore, sia al Santuario che al SS. Salvatore. Nel pomeriggio di Venerdì abbiamo commemorato la Passione del Signore, a cui avevamo assistito con la Sacra rappresentazione realizzata in modo coinvolgente da P. Palacino. Il Sabato Santo celebreremo alle ore 10,30 l’Ora della Madre e quindi alle 22.45 la Solenne Veglia Pasquale. La notte santa in cui viene annunciata con la vittoria di Cristo sulla morte l’inizio della nuova umanità. Il Santuario è aperto tutti i giorni dalle ore 7 alle ore 21 S. Messa feriale ore 8,30/19 - festiva: sabato ore 19 - domenica: ore 9,30/19 L’ufficio parrocchiale è aperto nei giorni feriali dalle ore 16 alle ore 19 Il Messaggero della Madonna | Marzo 15
17/01 - Battesimo di Alessandro Iachininoto 1 marzo - Giubileo dei lavoratori della terra Pellegrinaggio dei ragazzi del catechismo S. Antonio Giubileo e Messa pasquale dei ragazzi dell’Istituto comprensivo S. Marta 16 Il Messaggero della Madonna | Marzo
50 Anniversario Matrimonio coniugi Iabichino Esercizi Spirituali al Santuario dettati da don Manlio Savarino Il Monumento a Cristo Porta con a fianco la famiglia e i poveri dell’artista Tonino Migliore innalzato dalla Comunità ecclesiale di Modica in occasione del Giubileo del 2000 danneggiato dall’incuria dei cittadini è stato restaurato dal Comune in occasione del Giubileo della Misericordia 12 Marzo - Festa del Perdono Promessa dei Lupetti del branco Fiore Rosso Il Messaggero della Madonna | Marzo 17
Hanno fatto Pasqua con il Signore I Nostri Defunti entrando nella vita eterna! Firrincieli Carmelo Avola Giorgia Ozzo Daniela Firrincieli Giuseppe Pulino Pietro Belluardo Orazia + il 06/08/85 + il 21/06/94 + il 26/04/12 + il 24/10/15 + il 05/10/07 + il 02/01/09 Tudisco Antonio Blanco Giuseppa Cappello Francesco Terranova Rosaria Di Rosa Giuseppe Spadaro Santina + il 17/11/1941 + il 30/03/02 + il 04/01/16 + il 16/03/14 + il 13/04/03 + il 17/03/05 Sammito Carmelo Sammito Giorgio Salemi Emanuele Scarso Orazio Cicero Margherita Spadola Giorgio + il 01/09/96 + il 28/03/94 + il 30/04/02 + il 01/06/07 + il 30/10/02 + il 14/05/10 Avola Giorgio Giannone Orazia Ancella Raffaele Cannizzaro Giorgia Incontruscieri Giorgio + il 03/07/86 + il 06/04/99 + 01/12/74 + il 04/04/1956 + il 04/05/10
Attualità Spiritualità vestito di bianco. Evidentemente sola e per di più di notte. Perché che per noi: l’incontro con Gesù siamo in presenza di un perso- mai allora Giovanni menziona è sempre qualcosa di personale naggio non reale, ma simbolico. soltanto la Maddalena? Forse e la fede nella sua risurrezione Egli rappresenta Gesù stesso, perché, all’epoca in cui scrive, non dipende dal numero dei te- con un corpo ormai trasfigurato, questa donna era diventata la stimoni, ma è sempre un’espe- con una veste bianca, che rap- grande messaggera e testimone rienza viva della Pasqua, come presenta la vita eterna. privilegiata della risurrezione passaggio dalla morte alla vita, Dieci anni più tardi Matteo scri- di Cristo. Ma c’è anche un forte dalla schiavitù del peccato alla ve il suo Vangelo, basandosi sul messaggio teologico, valido an- libertà di figli di Dio. resoconto di Marco. Ma, poiché i suoi lettori erano di origine giu- daica (non pagana, come, quel- li di Marco), egli operò alcuni cambiamenti per meglio adatta- Domenica delle Palme re il suo racconto alla mentalità giudaica. Ad esempio, Matteo riferisce che le donne si recaro- no al sepolcro non la domenica mattina ma il sabato, durante la notte. Come mai? Perché gli Ebrei celebravano la Pasqua la notte del sabato, per fare memoriale della notte dell’Esodo. Pertanto, secondo Matteo, la nuova Pa- squa, in cui Gesù libera l’uma- nità dalla schiavitù del peccato, deve anch’essa avvenire durante la notte del sabato. Solo così le comunità di Matteo, formate da giudei, possono accogliere il passaggio dalla Pasqua ebraica alla Pasqua cristiana. Luca scrive il suo Vangelo con- temporaneamente a Matteo e si basa anch’egli sul testo di Mar- co, ma lo adatta ai suoi lettori, che erano di origine greca. Ciò spiega, ad esempio, perché Luca sostenga che a recarsi al sepol- cro non sono né due, né tre, ma “un gruppo numeroso” di donne. Questo perché nella società gre- co-romana la donna era molto più stimata rispetto al mondo giudaico, per cui l’evangelista intende dimostrare la grande stima che Gesù ha per le donne. Infine, il Vangelo di Giovanni fu l’ultimo ad essere scritto. Se- condo questo evangelista una sola donna, la Maddalena, va al sepolcro. Difficile credere che una donna si rechi al sepolcro da Il Messaggero della Madonna | Marzo 19
Attualità di Paolo Gulisano L’insondabile mistero della m A ttraverso lo stupore di Maria avviene l’Incarnazione, l’ini- zio di quella risposta definitiva, con cui Dio viene incontro alle inquietudini del cuore dell’uo- mo. Madre. Mamma: la parola più dolce, la prima che viene bal- bettata dalle labbra di un bambi- no, quella che spesso è l’ultima, sulle labbra dei morenti. Nel Cristianesimo la parola madre è fondamentale: essa ci richiama l’altissima dignità della donna, chiamata a trasmettere la vita, a nutrirla, ad accudirla. E tra le donne ce n’è una, in particolare, che venne chiamata a generare il Verbo di Dio. Maria, la nuova Eva, la donna per eccellenza, la Madonna. La donna si trova al cuore dell’uomo. È attraverso la da costituire «una sola carne». cuore dell’evento salvifico del tenerezza di una madre che il Il reciproco dono della persona nel Cristianesimo: la rivelazione di Verbo si fa carne. La maternità matrimonio si apre verso il dono Dio, che è l’imperscrutabile uni- contiene in sé il grande mistero di una nuova vita, di un nuovo tà della Trinità, è contenuta nelle della generazione della vita, un uomo, che è anche persona a so- sue linee fondamentali nell’an- mistero custodito dalla donna. miglianza dei suoi genitori. La nunciazione di Nazareth. «Ecco, Maria abbraccia il mistero della maternità implica sin dall’inizio concepirai un figlio, lo darai alla «donna», all’interno del mistero una speciale apertura verso la luce e lo chiamerai Gesù. Egli di Cristo. L’essenza della Nuova nuova persona: e proprio questa sarà grande e chiamato Figlio Alleanza consiste nel fatto che è la «parte» della donna, come dell’Altissimo». «Come avverrà il Figlio di Dio, consustanziale scriveva san Giovanni Paolo II questo? Non conosco uomo». all’eterno Padre, diventa uomo: nella sua enciclica Mulieris di- «Lo Spirito Santo scenderà su di accoglie l’umanità nell’unità gnitatem. In tale apertura, nel te, su di te stenderà la sua ombra della Persona divina del Verbo. concepire e nel dare alla luce la potenza dell’Altissimo. Colui Colui che opera la Redenzione è il figlio, la donna si ritrova me- che nascerà sarà dunque santo e al tempo stesso un vero uomo. diante un dono sincero di sé. Il chiamato Figlio di Dio (...). Nul- L’uomo - sia il maschio che la dono dell’interiore disponibilità la è impossibile a Dio». È facile femmina - è l’unico essere nel nell’accettare e nel mettere al pensare a questo evento nella mondo che Dio abbia voluto mondo il figlio è collegato all’u- prospettiva della storia d’Israele, il per se stesso: è una persona, è nione matrimoniale, che - come popolo eletto di cui Maria è fi- un soggetto che decide di sé. Al è stato detto - dovrebbe costitu- glia; ma è facile anche pensarvi tempo stesso, l’uomo non può ire un momento particolare del nella prospettiva di tutte quelle ritrovarsi pienamente se non reciproco dono di sé da parte e vie, lungo le quali l’umanità da mediante un dono sincero di della donna e dell’uomo.La ma- sempre cerca risposta agli inter- sé. La maternità dunque è frutto ternità della donna, nel periodo rogativi fondamentali ed insie- dell’unione di un uomo e di una tra il concepimento e la nascita me definitivi che più l’assillano. donna,e in questo modo essa del bambino, è un processo bio- Attraverso lo stupore di Maria realizza - da parte della donna - fisiologico e psichico che ai no- avviene l’Incarnazione, l’inizio uno speciale «dono di sé» come stri giorni è conosciuto meglio di quella risposta definitiva, me- espressione di quell’amore spon- che non in passato ed è oggetto diante la quale Dio stesso viene sale col quale gli sposi si uni- di molti studi approfonditi. L’a- incontro alle inquietudini del scono tra loro così strettamente nalisi scientifica conferma pie- 20Il Messaggero della Madonna | Marzo
Attualità Attualità di Felice Scalia* maternità tori, nonché la parte più impe- speciale comunione col mistero gnativa. L’essere genitori - anche della vita, che matura nel seno se appartiene ad ambedue - si re- della donna: la madre ammira alizza molto più nella donna. È questo mistero, con singolare namente come la stessa costitu- lei a «pagare» direttamente per intuizione «comprende» quel- zione fisica della donna e il suo questo comune generare, che lo che sta avvenendo dentro di organismo contengano in sé la letteralmente assorbe le energie lei. Alla luce del «principio» la disposizione naturale alla mater- del suo corpo e della sua anima. madre accetta ed ama il figlio nità, al concepimento, alla gravi- Bisogna, pertanto, che l’uomo sia che porta in grembo come una danza e al parto del bambino, in pienamente consapevole di con- persona. Questo modo unico di conseguenza dell’unione matri- trarre, in questo loro comune es- contatto col nuovo uomo che si moniale con l’uomo. Al tempo sere genitori, uno speciale debito sta formando crea, a sua volta, stesso, tutto ciò corrisponde verso la donna. Nessun program- un atteggiamento verso l’uomo anche alla struttura psico-fisica ma di «parità di diritti» delle - non solo verso il proprio figlio, della donna. Quanto i diversi donne e degli uomini è valido, ma verso l’uomo in genere -, rami della scienza dicono su se non si tiene presente questo tale da caratterizzare profonda- questo argomento è importante in un modo del tutto essenziale. mente tutta la personalità della ed utile, purché non si limitino La maternità contiene in sé una donna. ad un’interpretazione esclusiva- mente bio-fisiologica della don- na e della maternità. Una simi- le immagine «ridotta» andrebbe Cresima di pari passo con la concezione materialistica dell’uomo e del mondo. In tal caso, andrebbe purtroppo smarrito ciò che è veramente essenziale: la ma- ternità, come fatto e fenome- no umano, si spiega pienamente in base alla verità sulla persona. Il Creatore fa ai genitori il dono del figlio. Da parte della donna, questo fatto è collegato in modo speciale ad «un dono sincero di sé». Le parole di Maria all’an- nunciazione: «Avvenga di me quello che hai detto» significa- no la disponibilità della donna al dono di sé e all’accoglienza della nuova vita. Nella maternità della donna, unita alla paternità dell’uomo, si riflette l’eterno mi- stero del generare che è in Dio stesso, in Dio uno e trino L’uma- no generare è comune all’uomo e alla donna. E, se la donna, gui- data dall’amore verso il marito, dirà: «Ti ho dato un figlio», le sue parole nello stesso tempo Domenica 28 febbraio hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo significano: «Questo è nostro per l’imposizione delle mani del Vescovo Mons. Antonio Staglianò: figlio». Eppure, anche se tutti e Antoci Mattia, Baglieri Paolo, Cannizzaro Roberta, Cavallo Silvia, due insieme sono genitori del Denaro Francesca, Di Maria Michele, Guccione Andrea, La Cognata loro bambino, la maternità della Francesca, Lasagna Alessandra, Paolino Elena, Roccasalva Angela, donna costituisce una «parte» spe- Traina Miriam. ciale di questo comune essere geni- Il Messaggero della Madonna | Marzo 21
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