L'eco di TRAVAGLIATO Dicembre 2018 numero 4 - l'eco di TRAVAGLIATO - parrocchia di Travagliato
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Confessioni Mercoledì 7,30/8,30 Ogni Sabato 17.30/18.30 in copertina Battesimi Ogni prima Domenica del mese sommario Alternando al mattimo ore 11,15 (nella Messa) e al pomeriggio ore 16,00 Il bello del vivere 3 (senza messa) dopo adeguata Il Natale bello di Paolo VI 4 preparazione Per conoscere meglio Paolo VI 6 Natale 2018 7 Funerali Ogni giorno Il bello dell’essere santi 8 escluso le domeniche e giorni di festa Il Natale di Padre Pio 11 Ore 10.00 oppure Il bello del Matrimonio Cristiano 12 Ore 14.30 da Novembre a Marzo Anniversari di Matrimonio 14 Ore 16.00 da Aprile a Ottobre Scuola Materna San Giuseppe 16 Scuola Materna Parrocchiale 17 ORARIO SS. MESSE Croce Azzurra Travagliato 18 Festivo Inserto il Vomere 19 dal 1 Ottobre al 31 Maggio 7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.15 Oratorio 31 17 (presso Lourdes) - 18.30 Percorso LAB seconda e terza media 32 dal 1 Giugno al 30 Settembre Prime Comunioni 34 Festivo Gruppo Antiochia 7.00 - 8.30 - 10.00 Marko Ivan Rupnik, mosaico nel santuario di cristiani in cammino 35 San Giovanni Paolo II a Washington. 17 (presso S. Maria) - 18.30 Duc in Altum 2019 36 Feriale Centri di Ascolto in rete 37 7.00 - 8.30 - 18.30 in Chiesa Parrocchiale Luci e ombre di un’esperienza ogni Martedì ore 7.00 presso le suore Ancelle di accoglienza 38 Dicembre 2018 - Nº 4 ogni Giovedì ore 8.30 presso Chiesa di Lourdes Lettera di Suor Eleonora 40 ogni Venerdì ore 18.30 presso Chiesa di Fatima Direttore responsabile Perché rinunciare ad un’attività Sac. Antonio Fappani anche se piccola, ma buona? 41 Accadeva... 42 Direttore Editoriale e redazione ORARI DI APERTURA Concorso 44 Sac. Mario Metelli Casa Canonica La pagina degli auguri 45 dal Lunedì al Sabato Impaginazione e stampa 9.00/11.00 e 16.00/19.00 Anagrafe Parrocchiale 46 Tipografia ELC • Travagliato (Bs) La generosità dei travagliatesi 47 Ufficio Parrocchiale Autorizzazione del Trib. di Brescia Lunedì chiuso n. 19/82 del3/4/1982 Martedì 16,30/19,00 Mercoledì 9,30/12,00 Giovedì chiuso Venerdì 16,30/19,00 CERCASI PERSONE DISPONIBILI A DISTRIBUIRE NELLE CASE Sabato 9,30/12,00 IL NOTIZIARIO PARROCCHIALE «ECO DI TRAVAGLIATO» Segreteria Oratorio Mercoledì e Venerdì È necessario un ricambio di alcune dalle ore 20,30 alle ore 22,00 storiche distributrici e alcune vie della nostra città non sono attualmente coperte. Un grande grazie a chi si rende disponibile per TELEFONI UTILI questo importante servizio che Casa Canonica 030 660088 porta direttamente nelle nostre Ufficio Parrocchiale 030 660529 case informazione Segreteria Oratorio S. Michele 030 6864168 e formazione della nostra Curato Sant’Agnese 030 6865312 comunità parrocchiale, tanto importante Caritas Parrocchiale 347 2163810 soprattutto ai nostri giorni Radio Parrocchiale 030 661401 2 sommario l’eco di TRAVAGLIATO
Il bello del vivere Il clima natalizio invita tutti ad vola. Dio condivide la nostra storia, chi offre uno spazio per ospitare; chi essere più buoni e compiere gesti perché c’è tanto di bello e di buono sa donare oro, incenso e mirra; chi di solidarietà. Se ci impegniamo, ri- e ciò rende possibile trasformare il sa meravigliarsi di fronte all’impre- schiamo addirittura di riuscirci e di brutto e il negativo. Noi uomini sia- vedibile; chi aiuta a scorgere la stel- fare bella figura. Ma ciò è spesso una mo fatti non per rassegnarci intrap- la di una luce di speranza anche nel farsa che non corrisponde alla realtà polati nei nostri limiti, ma per ma- buio; chi annuncia parole di pace e di quel che realmente siamo. Troppo nifestare la superiorità della bellezza di bene; chi rinuncia a qualcosa di facile essere buoni in occasione di che c’è in noi e che noi cristiani chia- proprio per gli altri; chi sa mettersi una festa in cui tutti e tutto ci invita miamo “santità”. in gioco donando tempo e capacità ad esserlo. Non sono certamente gli Celebrare il Natale, significa pro- per qualcosa di bene; chi sa sorridere auguri che ci scambiamo, le luci, i prio dire ad alta voce tutto il buono e condividere momenti di gioia; chi regali, le cene conviviali e neppure e il bello della nostra realtà. Se si fa si mette insieme ad altri per compie- un solo gesto di generosità a render- fatica a scorgerlo è perché facciamo re imprese di solidarietà, ... ci buoni e belli. E’ la quotidianità che fatica a mostrarlo. Per un malsano Mi piacerebbe che “natalizzassi- rivela realmente quello che siamo. senso del pudore, di fronte alle tante mo” Travagliato, rendendo ciò che Una lettura spesso univoca della cose belle, abbiamo quasi vergogna facciamo di bello più conosciuto nostra realtà rivela una immagine a raccontarcele. reclamizzato, manifestato. Lo pos- negativa di quello che siamo, mo- Perché allora non sforzarci di co- siamo fare attraverso le pagine del strando difetti, debolezze, insuc- municarci ad alta voce “il bello del nostro bollettino parrocchiale, o cessi, rivalità, divisioni, egoismi, vivere” mettendo in luce fatti, gesti, dedicando un po’ di tempo nei no- difficoltà. Anche il recente rapporto iniziative positive? Non dobbiamo stri incontri formali e informali. La Censis descrive il popolo italiano nemmeno sforzarci ad inventarle, fantasia ci può spingere a dircelo con con queste caratteristiche. Dà ragio- perché a Travagliato ce ne sono tan- immagini, parole, testimonianze; ne a ciò l’informazione quotidiana, i te. Solo che non ce le diciamo o al con spontaneità e semplicità; nella discorsi condivisi in piazza, nei bar, massimo le teniamo solo per noi. straordinarietà e nella quotidianità. tra amici e aimè anche nelle nostre E’ questa la quotidianità del Na- In fondo basta poco per raccon- case. Il mondo sembra dominato da tale che si celebra non solo nel pe- tarci “il bello del vivere” e rendere cose brutte, e a noi piace ascoltarle e riodo del 25 dicembre, ma tutti i Natale ogni giorno che viviamo. commentarle. Purtroppo siamo ma- giorni dell’anno. Infatti, c’è ancora don Mario sochisti e preferiamo piangerci ad- dosso, forse per nascondere la nostra poca voglia di fare il bene, conso- landoci del male altrui. E’ tipica l’a- bitudine instaurata che di fronte ad ogni evento negativo, la prima cosa da fare è trovare i colpevoli a cui addossare la colpa, per poi sentirci tranquilli. Tutto questo avviene pur- troppo anche tra noi credenti e nelle nostre stesse realtà parrocchiali. Ma allora non esiste proprio “il bello del vivere”? Per consolarci, ci dobbiamo accontentare delle solite belle parole e di palliativi come il Natale più o meno cristiano? Io non sono assolutamente con- vinto di tutto questo e con me mi piace pensare lo siano tanti altri: i tanti che condividono la fede in un Dio che si incarna, in questa nostra realtà. Non oso pensare che il Natale di Gesù, sia una semplice bella fa- l’eco di TRAVAGLIATO editoriale 3
Il Natale bello di Paolo VI Desidero fare con voi un Natale in mezzo a noi e per farsi conosce- bello; voglio dire che anche il Papa re, per farsi direi afferrare da noi si deve fare un buon Natale e il mio è fatto nostro fratello, si è fatto uno Natale più bello è quando posso es- di noi, si è rivestito di carne umana, sere insieme a quelli che il Signore si è fatto uomo, per venire proprio a mi ha dato per fratelli e per figli. Es- essere nostro amico, nostro collega, sere insieme nella mia famiglia spi- nostro compagno. Per darci confi- rituale e voi siete una parte di questa denza! famiglia. È venuto come il più piccolo degli Voi forse immaginate che il Papa sia esseri, il più fragile, il più debole. l’uomo più felice di questa terra? Non Perché questo? Ma perché nessuno è vero: beh, «felice come un Papa» si avesse vergogna ad avvicinarlo, dice. Se sapeste! Perché? Ma perché perché nessuno avesse timore, tutti i dolori di questo mondo, tutte le perché tutti lo potessero proprio necessità, le guerre, le controversie avere vicino, andargli vicino, non fra gli uomini, e soprattutto il vedere avere più nessuna distanza fra noi tanti che sono lontani dal Signore, e lui. C’è stato da parte di Dio uno che tanti lo combattono, lo negano, sforzo di inabissarsi, di sprofondarsi lo offendono, e tutto questo viene a ra, colui che è sempre stato e sempre dentro di noi, perché ciascuno, dico finire nel nostro cuore. sarà, colui che è la ragione, il princi- ciascuno di voi, possa dargli del tu, E allora trovare una comunità di gen- pio dell’essere di tutte le cose, della possa avere confidenza, possa avvi- te buona, di gente che spera e crede nostra vita, della nostra esistenza, cinarlo, possa sentirsi da lui pensato, nel Signore, per me è una grandissi- colui che conosce tutto, che vede nei da lui amato… da lui amato: guar- ma gioia, è una grandissima conso- nostri pensieri, colui che è presente date che questa è una grande parola! lazione per augurare a tutti proprio a noi più che noi stessi, quello che Se voi capite questo, se voi ricordate con il cuore aperto l’augurio di buon si chiama Figlio di Dio, è venuto a questo che vi sto dicendo, voi avete Natale … di buon Natale. farsi insieme figlio dell’uomo e al- capito tutto il Cristianesimo. Io vorrei avere qui alcuni ragazzi lora la meraviglia deve essere la ca- Che cosa è il Cristianesimo? Che del catechismo per sentire da loro se ratteristica di questa festività: siamo cos’è questa nostra religione che ci sanno che cosa è il Natale. Beh, sì meravigliati, siamo ammirati, siamo fa costruire queste case, che ci orga- che lo sanno: c’è qui un bel presepio, sorpresi, siamo incantati per questo nizza in parrocchie, che ci fa una fa- sanno subito che Natale è la festa fatto che Dio si è fatto uomo, e che è miglia sola, che ci fa diventare Chie- che commemora la nascita di Gesù, in mezzo a noi. sa sua? Che cosa è? È l’amore di Dio e fino a qui ci arriviamo tutti, anche i Come è lontano Dio, cioè come è per noi. La capite questa parola: Dio bambini del catechismo, i più piccoli misterioso, come è inaccessibile, ci ama, ci ha voluto bene ancora pri- possono dire: «Oggi è Natale, è ve- come è incomprensibile. Tanta gente ma che nascessimo; ha riconosciuto nuto Gesù Bambino». Ma se io vado non ci crede, perché? Ma perché non le nostre cose, e ha avuto un occhio, avanti con le domande: «Ma chi era lo vede con gli occhi, perché non lo ha avuto un raggio di bontà e si è fer- Gesù Bambino?», «Gesù bambino è sente, perché non capisce, perché mato sopra ciascuno di noi. il figlio della Madonna, è il figlio di comprende una cosa: che se c’è Dio, Mi dite chi di voi può dire: «Io non Maria». Ed è tutto? Ecco, la grande Dio è un mistero senza confini e vie- sono amato da Dio». Un malato? Ma cosa che dobbiamo avere presente ne da questo mistero senza confini, se il Signore è venuto per quelli che nell’anima, facciamo uno sforzo, un da questo Dio nella profondità del soffrono. Un bambino? Ma se si è po’, non dico per capire, ma alme- tempo e dello spazio. fatto bambino. Una povera donna di no per farvi attenzione: Gesù, quel Ebbene il Dio di queste profondità, il famiglia? Ma se è venuto anche lui Gesù che vediamo nel presepio, quel Dio infinito, il Dio che sta nei cieli. per vivere in questa nostra famiglia bambino che vagisce lì, che non ha «Padre nostro che sei nei cieli», che umana. Un povero? Ma se ha voluto nessuna forza, nessuna espressione sei in questo tuo ... in questo immen- essere anche lui un povero. Un ope- di sé, proprio perché è un bambino so, immenso mistero; questo Dio che raio? Ma se è voluto essere lui un appena nato: quel Gesù è Figlio di è inafferrabile ai nostri occhi, e così povero falegname in un piccolissi- Dio! poco pensabile anche ai nostri cer- mo paese, Nazareth, dove ha passato Colui che ha creato il cielo e la ter- velli, questo Dio vero, Lui è venuto trent’anni della sua vita, la maggior 4 eco parrocchiale l’eco di TRAVAGLIATO
parte, per essere nostro compagno, stratti. Non siamo gente che dimen- e di trovare in fondo al vostro cuore per condividere con noi questa fatica tica e non siamo degli ingrati, perché un po’ di calore, un po’ di dolcezza della esistenza umana. la cosa più grave, più generale del- da dare intorno a voi? Avete fatto un la nostra povera umanità è questa, atto di amore per questa vostra comu- Io vorrei che vi restasse nel cuore di non avere la gratitudine, quanta nità, questa nostra società spirituale, proprio questo pensiero. Se siamo dovrebbe avere per Dio che così ci che è la parrocchia? Beh, fatelo con stati amati da Cristo, da Dio in Cristo ha amati. E amare Gesù vuol dire me adesso! Noi pregheremo proprio che dobbiamo fare? Rispondete voi. pregarlo, vuol dire venire in chiesa, per questa parrocchia, perché diventi È una cosa che sembra semplice, ma vuol dire davvero essere religiosi, davvero una famiglia in Cristo, per- comprende tutta la nostra vita: dob- per via di amore. Tanti vedono nella ché l’amore di Cristo regni, trionfi biamo dare anche noi. Se è così ric- religione una cosa che opprime, una nella vostra comunità parrocchiale. co per noi, se è così buono con noi, cosa difficile, una cosa incompren- L’amore deve essere il sole che illu- se è stato così generoso con noi, se sibile, una cosa noiosa: no! La reli- mina la nostra vita, il sole che scende ha dato la sua vita per noi, allora gli gione, l’essere a contatto con Cristo e che dirige il nostro amore dal senso vorrò bene, mi guarderò anch’io di e con Dio è una cosa che ci riempie verticale al senso orizzontale: amia- volergli bene, mi sentirò cristiano, di felicità, di gioia. Perché? Perché è mo Dio e amiamo il prossimo. cioè legato dalla gratitudine, da ri- l’amore. Ma come è possibile ama- Se abbiamo capito questa chiave, conoscenza, da amore a questo Gesù re come il Signore ci ha amato? Ma questa sintesi del Cristianesimo, al- che ha dato la sua vita per me. posso io amare in questa misura? lora possiamo andare vicino al pre- Quelli che rispondono a questo amo- La misura no, ma l’esempio sì: come sepio, chiudere gli occhi e pensare re sono cristiani. E se davvero siamo Signore tu hai amato me, io cerche- a questo bambino che è venuto per stati tutti amati in Gesù Cristo eccoci rò di amare te, la mia vita sarà tesa essere il nostro Salvatore. qua! Ci troviamo insieme, si produce in questo desiderio di rispondenza, Paolo VI: una comunità, si produce una comu- in questo desiderio di dialogo, di in- omelia del 25 dicembre 1971 nità, si produce una simultaneità, si contro, di amore con te. produce un corpus, si produce una E in secondo luogo «amate ancora società: come si chiama? Si chiama come io ho amato», Gesù ha amato È NATO IL SALVATORE Chiesa. Siamo noi la Chiesa. Noi che tutti gli uomini, Gesù non ha detto Tu sei venuto o Signore, siamo i salvati di Cristo. di no a nessuno. Gesù non ha avu- Tu sei nato per noi oggi, Due conseguenze da tutta questa ri- to odio nemmeno per colui che lo o Salvatore, flessione. ha tradito, Giuda. Ha udito parole Tu sei pieno di Grazia Primo: bisogna che davvero com- amare di condanna e quando Giuda e di Verità. prendiamo meglio, non essere di- col bacio, con la profanazione, con La tua Verità, la ipocrisia più fiera e più crudele, lo cioè la tua Parola ha tradito, Gesù che cosa ha detto? ci è maestra di vita «Amico, amico, con un bacio tradi- e ci svela chi è Dio, sci il figlio dell’uomo», cioè Lui. Ve- ci insegna chi è l’uomo, ci dice cosa dobbiamo fare, dete chi è Gesù: lo conoscete adesso ci dice cosa dobbiamo amare, questo cuore di Cristo? Ebbene noi ci fa vedere nell’uomo dovremmo imitare il cuore del Si- che soffre un fratello. gnore, cioè essere capaci anche noi Ci restituisce alla libertà, di amare tutti. alla dignità, Vorrei fare delle domande e poi fi- ci rende capaci di bontà, nisco. Per celebrate il Natale: avete di giustizia e di pace. fatto qualche opera buona? Avete Tu sei la luce del mondo! perdonato a qualcheduno? Avete Tu investi l’umanità la scuoti, pregato per qualcheduno che ne ha la svegli, la tormenti, bisogno? Avete detto una buona pa- la rigeneri nel tempo per guidarla oltre il tempo rola per consolare qualcuno? Avete nell’eternità. dato un po’ di gioia a qualche bam- Questo è il Natale bino, a qualche parente o a qualche San Paolo VI persona? Avete cercato di effondere l’eco di TRAVAGLIATO eco parrocchiale 5
Per conoscere meglio Paolo VI alcune pillole della sua storia Tanti sono i gesti non sempre ecla- disgrazia. A Milano da Vescovo, vie- tanti e conosciuti, compiuti da san PREGHIERA ne a sapere di un operaio morto du- Paolo VI, che dimostrano la sua rante il lavoro. Si presenta, di sera, A SAN PAOLO VI “grandezza”. Ne vogliamo ricordare in quella famiglia e rimane a pregare Hai guidatpo la Chiesa alcuni, descritti con semplicità per tutta la notte. Al mattini chiede scu- in tempi difficili. essere meglio accolti e interiorizzati. sa per il fatto che non può rimane- Hai mantenuto fisso * Quando Giovanni Battista Montini re di più. Di venerdì, soprattutto in lo sguardo su Gesù. fa il suo ingresso da Vescovo nella Hai ascoltato le aspirazioni Quaresima, sempre di nascosto e da dell’umanità. diocesi di Milano, piove a dirotto, solo va a servire i poveri: li sistema, Hai scrutato i segni dei tempi. ma appena superati i confini della li lava, gli porta da mangiare (si è Hai vissuto la passione sua nuova diocesi, si inginocchia e venuto a sapere dopo, perché voleva del vangelo bacia la terra. mantenere il segreto). Hai guardato in faccia la morte. Poi risalito sull’auto dice all’autista: A te, immagine del bel pastore, “Non si può togliere il tettuccio?”. * A Manila nelle Filippini, proprio il rivolgiamo la nostra preghiera. L’autista perplesso risponde: “Vera- giorno in cui subisce l’attentato alla Insegnaci a vedere mente sta piovendo”. E Montini ri- sua vita esclama: “Oh Cristo, tu ci sei la luce dello Spirito batte: “Se piove sul gregge, perché necessario”; e sempre in quell’occa- Anche quando sembra non deve piovere anche sul Pasto- sione, fa un omelia che è un capola- che venga la notte. re?”. Guida ci alla scoperta voro sull’amore a Gesù Cristo. incessante del volto di Cristo. * Sempre a Milano incontra gli ope- * Un momento toccante della sua Ravviva in noi la passione rai, che sono lontani e arrabbiati con vita è quando Paolo VI scrive alle per l’annuncio. la Chiesa. Qualcuno lo fischia, qual- Brigate Rosse per liberare Aldo Apri i nostri cuori cuno gli volta le spalle, ma Giovan- Moro: li chiama “uomini”, cerca di a ogni persona umana. ni Battista Montini rimane calmo e ricordare loro la dignità che hanno Educaci all’amor per la chiesa. dice: “Vedo che siamo un po’ distan- sciupato, ma che lui non vuole ne- Affina il nostro sguardo ti, ma impareremo a conoscerci”. gare a nessuno, perché dono di Dio. sulla bellezza. * La prima Messa di mezzanotte di Scrive questa lettera in ginocchio, Disponi ci alla consegna definitiva Natale da Vescovo di Milano, la ce- correggendola e riscrivendola più per partecipare con Te alla Gloria lebra in periferia, in una chiesa fati- volte per poter dare valore allo scrit- del Padre. scente, con il tetto di lamiera, perché Amen to e importanza al messaggio. vuole far sentire la sua vicinanza a quelle sorelle e fratelli che si trova- no in una situazione difficile, appena arrivarti dal sud per cercare lavoro. * Quando incontra Madre Teresa, nel suo viaggio in India, Paolo VI porta in dono una nave carica di grano, re- gala la sua macchina, fa in ginocchio la comunione a tutti i bambini poveri … Quando Paolo VI muore, madre Teresa esclama: “E’ morto un san- to!”. * Paolo VI viene spesso criticato e calunniato; a chi lo spinge a difen- dersi risponde: “Ma no, ma no, io sto semplicemente vivendo la mia Mes- sa … * In Colombia denuncia l’ingiustizia e dopo l’alluvione di Firenze va a ce- lebrare la Messa di mezzanotte per confortare i fiorentini sconvolti dalla 6 eco parrocchiale l’eco di TRAVAGLIATO
NATALE 2018 CONFESSIONI IN PREPARAZIONE AL NATALE Per gli ADULTI: DOPO LA NOVENA ore 20,30 in Chiesa Parrocchiale Per i GIOVANISSIMI: VENERDI’ 21 ore 20,30 in Chiesa Parrocchiale CONFESSIONI NATALIZIE SABATO 22: Mattino ore 9,30/11,00 e Pomeriggio16,00/18,30 LUNEDI 24 VIGILIA DI NATALE: Mattino ore 9,30/11,00 e Pomeriggio ore 15,00/19,00 NB. Non si confessa durante le celebrazioni NATALE DEL SIGNORE LUNEDI 24 DICEMBRE ore 23,40: Veglia di preghiera - ore 24,00: S. Messa solenne della Mezzanotte MARTEDI 25 DICEMBRE Orario festivo delle Sante Messe ore 11,15: S. Messa accompagnata dal Coro parrocchiale ore 18,00: Vespri e Benedizione Eucaristica MERCOLEDI’ 26: SANTO STEFANO primo martire S. Messe ore 7,00 – 8,30 – 10,00 – 18,30 (è sospesa la Messa delle 11,15 e delle 17,00) DOMENICA 30 DICEMBRE: FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA Orario festivo delle Sante Messe LUNEDI 31 DICEMBRE ore 18,30: Messa di Ringraziamento, con il canto del Te Deum MARTEDI’ 1 GENNAIO 2019: MARIA MADRE DI DIO S. Messe festive, ore 8,30 – 10,00 – 17,00 – 18,30 (è sospesa la Messa delle 7,00 e delle 11,15) ore 18,00: Preghiera per la Pace DOMENICA 6 GENNAIO: EPIFANIA DEL SIGNORE Orario festivo delle Sante Messe ore 16,00: Preghiera con benedizione dei bambini ore 18,00: Vespri e Benedizione Eucaristica DOMENICA 13 GENNAIO: FESTA DEL BATTESIMO DI GESU’ Orario festivo delle Sante Messe ore 11,15: Celebrazione comunitaria del Battesimo l’eco di TRAVAGLIATO 7
Il bello dell’essere santi Pier Giorgio Frassati nasce in una delle famiglie più alla carità per i pove- ri che dedica le sue migliori ener- moderne dell’alta borghesia torinese di inizio secolo. gie: condivide con i bisognosi ogni genere di beni, che Senza mai rinnegare il suo ceto sociale e l’affetto per i porta nelle catapecchie di periferia. Una dedizione che lo suoi, Pier Giorgio è attivo in molte realtà ecclesiali, tra guida anche nella scelta dell’università: «Sarò ingegnere cui Azione Cattolica, Fuci e i Domenicani, di cui è ter- minerario per poter meglio servire Cristo tra i minatori». ziario. Il giovane, che vivrà anche un intenso affetto per Si iscrive anche al neonato Partito popolare perché «la una ragazza, Laura Hidalgo, si impegna anche in gruppi carità non basta, ci vogliono anche le riforme». Visitando culturali e sportivi, tra cui “la Società dei tipi loschi”, da i poveri negli ospedali, contrae la poliomielite che lo por- lui fondata con alcuni amici. Appassionato di montagna, terà alla morte il 6 luglio del 1925, a soli 24 anni. incoraggia i compagni dicendo: «Più su andremo, meglio sentiremo la voce di Cristo». Ma è alla San Vincenzo e Nel 2007 Stefano Vitali, ex presidente della Provincia di alla carità per i pove- ri che dedica le sue migliori ener- Rimini, è guarito da un cancro, dopo aver chiesto l’inter- gie: condivide con i bisognosi ogni genere di beni, che cessione di Sandra Sabattini: uno dei fatti inspiegabi- porta nelle catapecchie di periferia. Una dedizione che lo li che, se riconosciuti come miracoli, potrebbero porta- guida anche nella scelta dell’università: «Sarò ingegnere re alla beatificazione della ragazza, morta per incidente minerario per poter meglio servire Cristo tra i minatori». stradale a 23 anni il 2 maggio 1984. Nata a Riccione nel Si iscrive anche al neonato Partito popolare perché «la 1961, Sandra è una ragazza come tante: ama lo sport e carità non basta, ci vogliono anche le riforme». Visitan- la corsa, le piace suonare la chitarra e il pianoforte (no- do i poveri negli ospedali, contrae la poliomielite che lo nostante la mancanza della prima falange dell’anulare e porterà alla morte il 6 luglio del 1925, a soli 24 anni. dell’indice alla mano sinistra). Fin da piccola affida le Pier Giorgio Frassati nasce in una delle famiglie più mo- sue riflessioni a un diario spirituale. A 12 anni incontra derne dell’alta borghesia torinese di inizio secolo. Senza don Benzi e la Comunità Papa Giovanni XXIII che se- mai rinnegare il suo ceto sociale e l’affetto per i suoi, gna il cammino della sua vocazione e spiritualità: seguire Pier Giorgio è attivo in molte realtà ecclesiali, tra cui Gesù povero e servo, condividendo la vita degli ultimi. Azione Cattolica, Fuci e i Domenicani, di cui è terziario. Due anni dopo partecipa ad un soggiorno per adolescen- Il giovane, che vivrà anche un intenso affetto per una ti sulle Dolomiti con disabili gravi. Un’esperienza che ragazza, Laura Hidalgo, si impegna anche in gruppi cul- lascia il segno: «Ci siamo spezzati le ossa, ma quella è turali e sportivi, tra cui “la Società dei tipi loschi”, da lui gente che io non abbandonerò mai». Sogna di diventare fondata con alcuni amici. Appassionato di montagna, in- medico missionario in Africa e si iscrive a Medicina. Nel coraggia i compagni dicendo: «Più su andremo, meglio frattempo dedica tutto il suo tempo libero a condividere sentiremo la voce di Cristo». Ma è alla San Vincenzo e la vita con le persone con handicap e i giovani tossicodi- 8 eco parrocchiale l’eco di TRAVAGLIATO
pendenti accolti dalla comunità, «sempre sorridente, ac- la spesa: 4 uova, 10 cipolle, 20 zucche... Tutto attorno il cogliente, discreta». Don Oreste Benzi, fondatore della biglietto è sporco di sangue. Nella sua semplicità, quel “Papa Giovanni XXIII”, ha colto la profondità del cam- foglio racconta un amore appassionato per Cristo che si mino spirituale di Sandra, de- finendola «una contempla- traduce nella concretezza del servizio ai poveri. tiva di Dio nel mondo» e promuovendo la pubblicazione del suo “diario”. Nel 2006 è stata avviata la causa di be- È una storia di forte attualità ed evangelico coraggio atificazione. quella di Floribert Bwana Chui, giovane congolese, membro della Comunità di Sant’Egi- dio, ucciso a Goma A farsi i fatti degli altri, Giulio Rocca -valtellinese, nel 2007, all’età di 26 anni. Nato nel 1981 nell’est del- classe 1962- aveva cominciato presto: a 16 anni, infatti, la tribolata Repubblica Democratica del Congo, intelli- già partecipava ai campi di raccolta di carta e rottami gente, carico di idealità e voglia di cambiare il mondo, promossi dall’Operazione Mato Grosso, fondata dal sale- Floribert è convinto che il diritto possa essere la base siano Ugo de Censi, a sostegno dei progetti di solidarietà di quella giustizia sociale che tanto gli sta a cuore. Nel 2000 conosce la Comunità di Sant’Egidio e incomincia a dedicare il tempo libero ai bambini di strada e alla Scuola della pace animata dalla Comunità. Una volta laureatosi in giurisprudenza, per lui si spalancano le porte di una possibile prestigiosa carriera all’estero. Ma Floribert preferisce restare nella sua terra. Diventa responsabile dell’ufficio della dogana di Goma dove, fino a quel mo- mento, regnava una endemica corruzione: il suo arrivo coincide con un deciso cambio di rotta. Un mese prima di morire fa distruggere una partita di riso avariato: rice- ve, per questo, pressioni anche da parte di autorità pub- bliche per chiudere un occhio e incassare una tangente in premio. Lui, però, rimane inflessibile: «La salute della gente vale più del denaro». Una fermezza che gli costerà la vita: viene attirato in un agguato, torturato e ucciso. Il 22 novembre 2016 a Goma il vescovo Théophile Kaboy ha aperto il processo per la causa di beatificazione. avviati in America Latina. Nel 1985 era partito per quat- tro mesi di volontariato con l’OMG, destinazione Brasi- le. Qualche anno dopo, nel 1989, decide di giocarsi per la missione a tempo pieno e viene destinato alle Ande pe- ruviane. Ci va da ateo (così si definisce in alcune lettere), ma è proprio in missione che, aiutato dagli amici e alla scuola di padre Ugo, Giulio compie un intenso cammino spirituale che lo porterà, poche settimane prima di essere ammazzato, a chiedere al vescovo locale l’autorizzazio- ne ad entrare in seminario. Giulio Rocca viene ucciso il 1 ottobre 1992 da membri del movimento rivoluzionario Sendero Luminoso che accusano i volontari italiani di addormentare le coscienze dei poveri, esercitando la ca- rità, invece di sollevarli –armi in pugno- contro i potenti. Sul corpo di Giulio gli amici trovano un foglietto: su un lato c’è, in stampatello, la scritta Jesús; dietro la lista del- l’eco di TRAVAGLIATO eco parrocchiale 9
RACCONTIAMOCI SEMINARE IL BELLO DEL VIVERE “Come posso servirla?”, disse l’angelo. “Davvero vendete di tutto come è scritto Se hai qualche testimonianza, qualche sulla insegna?”, chiese incuriosito il giovane. piccolo racconto, qualcosa di cui sei sta- “Certamente. Tutto quello che desidera!”. to testimone, un fatto sentito… che vale la “Allora vorrei che i bambini non soffrissero pena condividere con gli altri e che esprime più. Vorrei che la gente non debba soccom- qualcosa di bello… fallo avere alla redazione bere sotto il peso della schiavitù. Vorrei un dell’Eco di Travagliato in canonica, o comu- po’ di pace. Vorrei che gli uomini non fosse- nicalo ai sacerdoti/diaconi. ro più gli uni contro gli altri. Vorrei più mise- Lo condivideremo con tutti, per dare voce ricordia e meno giudizi. Vorrei più dialogo a quanto di positivo succede nel nostro ter- e meno oppressione. Vorrei che il mondo ritorio. non fosse più diviso tra chi ha tutto e chi Basta poco per dare colore a un mondo che non ha niente. Vorrei …”. sembra dipinto di grigio. Ma l’angelo gli portò la mano alla bocca come per fermare le richieste e gli sussur- Attendiamo numerose le rò all’orecchio: “Guardi, credo che lei abbia vostre testimonianze, per frainteso: noi non vendiamo frutti; qui si pubblicarle sul bolletti- vendono solo semi!”. no o per pubblicizzarle in altre forme e in altri momenti. NB. La redazione si ri- serva liberamente la facoltà di pubblicare quanto pervenuto, avendo cura di ri- spettare la privacy di nomi, luoghi e cose. PER CONOSCERE E APPREZZARE LA FIGURA DI SAN PAOLO VI LA NOSTRA PARROCCHIA ORGANIZZA UN INCONTRO CON GISELDA ADORNATO esperta conoscitrice e autrice di vari libri sulla figura e sul magistero di Paolo VI GIOVEDI 10 GENNAIO ore 20,30 10 eco parrocchiale l’eco di TRAVAGLIATO
Il Natale di Padre Pio A pochi giorni dal Natale dovremmo piccolo bambino e si consegna nelle gli insegnamenti che si partono dal- fermarci, almeno qualche minuto, a mani dell’umanità riempiva di com- la grotta di Betlemme! O, come deve riflettere su cosa significhi veramen- mozione Padre Pio ed educava i suoi sentirsi acceso il cuore di amore per te per l’umanità la venuta di nostro figli spirituali ad accogliere la venu- Colui che tutto tenerezza si è fatto Signore. Gesù si è fatto uomo, ma ha ta di Dio. per noi! Oh, come dovremmo ardere deciso di nascere non tra gli agi e il Padre Pio, da piccolino, aveva un dal desiderio di condurre il mondo lusso, bensì nella povertà più assolu- amore spassionato per il Natale e, in tutto a quest’umile grotta, asilo del ta, vegliato solo da una umile don- parrocchia, insieme agli altri bam- Re dei Re, più grande di ogni reg- na e da un povero uomo, esposto al bini, ogni anno preparava il presepe gia umana, perché trono e dimora freddo e al gelo di una grotta. con statuine modellate con la creta di Dio! Chiediamo a questo Divin Ma siamo capaci di trarre insegna- e casette di cartone illuminate. Il le- Bambino di rivestirci di umiltà, per- mento dalla sua scelta? Siamo in game con la festa di Gesù Bambino ché solo di questa virtù possiamo grado di accostarci con cuore aperto andò ad intensificarsi con gli anni: gustare questo mistero ripieno di al mistero di questo bambino e di ap- una volta, dopo un’abbondante nevi- divine tenerezze. Tutto questo l’hai prendere da lui l’umiltà, l’amore ed cata a San Giovanni Rotondo, andò fatto per amore, e non ci inviti che il perdono? sul coro la mattina presto e, dopo all’amore, non ci parli che di amore, Certo non è semplice, presi dai mil- aver aperto la finestra, disse ad un non ci dai che prove di amore.” le impegni che la vita quotidiana ci frate che passava lì vicino di amare impone, trovare il tempo per riflet- la neve perché gli ricordava il Nata- “Vieni a rinascere nell’anima mia e tere con attenzione sul messaggio di le, la festa di Dio che, fattosi uomo, restaci per sempre, sforzane la por- Gesù, ma le parole dei santi possono entra nella storia dell’umanità. ta se sarò duro e regnavi per sem- venire in nostro soccorso e aiutarci a I confratelli ricordano che Padre Pio pre. Tu conosci la volontà che vuole vivere il Natale non come una festa voleva che il presepe fosse allestito assolutamente possederti, amarti, e vuota, ma nella sua vera essenza. di fronte al suo confessionale per prestare sottomissione alle tue divi- Con parole semplici e profonde Pa- poterlo ammirare costantemente. ne leggi. L’amore più ardente porta dre Pio ci avvicina al Divin Bambi- Nelle lunghe ore di confessioni, te- tu, nel mio freddo cuore.” (Ep. IV, p. no, al mistero del Dio che si è fat- neva sempre lo sguardo rivolto alla 869) to uomo per noi. Di fronte a Gesù statuetta del Bambino Gesù. Fu sem- Bambino, il Dio “umanato” - come pre un religioso umile, riservato, lo chiamava con un termine arcaico, non chiedeva mai niente per sé, si Preghiera a Gesù Bambino ma di profondo significato - Padre riteneva l’ultimo dei confratelli. Ma che Padre Pio recitava Pio provava una tenerezza infinita la messa della notte di Natale amava nel periodo di Natale: che lo attanagliava e lo commuoveva celebrarla lui nella chiesetta di San «O divinissimo Spirito, fino alle lacrime. La sua spiritualità, Giovanni Rotondo. Essendo una ce- dà moto al mio cuore per adorare impastata di emozioni vere, semplici rimonia solenne, sarebbe spettata di ed amare; e forti di partecipazione, di dolcezza, diritto al Superiore del convento. Ma dà lume al mio intelletto di compassione, di affetto, trovava sapendo con quale desiderio quella per contemplare la sublimità una piena sintonia nel mistero della cerimonia era ambita da Padre Pio, del mistero di carità nascita di Cristo, perché vedeva in i vari superiori la facevano sempre d’un Dio fattosi Bambino; quell’evento un amore smisurato di celebrare a lui. Era un rito che rima- dà fuoco alla mia volontà, Dio nei confronti dell’uomo. Tutte le neva indimenticabile per tutti coloro perché possa riscaldare con essa persone che hanno conosciuto Padre che avevano la fortuna di assistervi. colui che è tremante per me Pio e sono vissute accanto a lui, sono sulla paglia. concordi nel riferire che il Natale era Dai suoi scritti: Madre mia Maria, la festa liturgica che più sentiva. Si “Il celeste Bambino faccia sentire conducimi Teco nella grotta preparava a questa ricorrenza con anche al vostro cuore tutte quelle di Betlemme una meticolosità straordinaria e la sante emozioni che fece sentire a e fammi inabissare celebrava con trasporto. me nella santa notte, allorchè venne nella contemplazione di ciò deposto nella povera mangiatoia. che di grande e sublime La devozione di Padre Pio Oddio, non saprei esprimervi tutto è per svolgersi L’amore per il Bambinello quello che sentii nel cuore in questa nel silenzio di questa più grande è radicato nella sfera francescana: felicissima notte. Mi sentivo il cuore e bella notte che il mondo come San Francesco, il Padre senti- traboccante di un santo amore verso abbia mai visto. va forte il legame con il Cristo po- il nostro Dio umanato” vero. Sempre sulla scia del Santo di (Gruppo di Preghiera Assisi, il mistero di un Dio che si fa “Quali e quanti ne sono, o cristiani, santo Padre Pio) l’eco di TRAVAGLIATO gruppo preghiera padre pio 11
Il bello del Matrimonio Cristiano Itinerario di fede in preparazione al matrimonio cristiano Ogni anno la nostra comunità par- rocchiale propone un cammino per le coppie che si preparano a cele- brare il Sacramento del Matrimonio. Quest’anno hanno partecipato dodici coppie. I tempi moderni non sembra- no proclamare a gran voce “sposa- tevi”; la corrente moderna porta in tutt’altra direzione e le difficoltà, la moda, gli ostacoli, l’individualismo contrastano questa scelta. Ma tutto ciò non ha fermato questi giovani coraggiosi dal fare questo passo. Le coppie che frequentano, iniziano sempre il cammino con un atteggia- mento di sfiducia, spinte dall’obbli- go. Finiscono però per lasciarsi coin- volgere, provando una grande emo- zione di gioia nello sperimentare la tati a crescere, confrontarci come quelle che non pensano di sposarsi. bellezza dello stare insieme e nel ri- coppia, ci ha aiutato a dare maggior E’ un cammino che va bene a tutte scoprire il messaggio evangelico che sostanza e contenuti alla nostra deci- quelle persone che dicono o pensano li riavvicina a Dio e alla sua Grazia. sione di sposarci in Chiesa e di fron- di amarsi, e non dico o uso il termine te a Dio. “dicono” o “pensano” a caso. Ecco le loro testimonianze: Il corso, è stato inoltre arricchito dal- Siamo entusiasti di aver partecipato Abbiamo iniziato questo corso con la presenza di alcune figure profes- a questo cammino, un cammino che pochissime aspettative o solo come sionali che sono state invitate ad ap- inaspettatamente si è rivelato merite- proforma e perché era da fare, pen- profondire alcune tematiche, come vole, coinvolgente e soprattutto mol- sando che fosse il solito corso noio- ad esempio l’aspetto del distacco to profondo. so, dove avrebbero parlato di cose dalle famiglie di origine. Ringraziamo moltissimo don Mario, già scoperte, trattate e sapute. Più Ogni serata è stata a suo modo piace- Massimo e tutte le coppie guida per passavano le serate, più però la no- vole, interessante e aggiungeremmo averci accompagnato in questa me- stra reticenza iniziale è andata sce- essenziale, perché, poichè sono ar- ravigliosa avventura in preparazio- mandosi, fino a scomparire com- gomenti di cui si parla molto, spesso ne al matrimonio, supportandoci pletamente, quindi oggi siano qui a si sorvola sul vero significato e certi e dandoci la loro testimonianza di testimoniare il contrario. aspetti sono veramente basilari. com’è e come viene affrontata la Il percorso che abbiamo affrontato Ci ritroviamo a consigliare questo vita dopo il matrimonio. assieme ad altre coppie, ci ha aiu- percorso a tutte le coppie, anche a Da loro abbiamo imparato che se conosciamo davvero il vero signi- ficato dell’amore, uniti e con fede, si possono veramente superare le mille difficoltà che la vita ci mette davanti. Possiamo dire che dopo questi in- contri, ci sentiamo ancora più si- curi e pronti ad affrontare questo grande passo, impegnandoci ogni giorno a confrontarci, a rispettarci e a camminare sempre l’uno di fianco all’altra e mai uno davanti all’altro. Grazie di cuore per questo piccolo, grande bagaglio che porteremo con noi per sempre e che racconteremo 12 commissione famiglia l’eco di TRAVAGLIATO
pleto e interessante, che ci ha dato la possibilità di approfondire il matri- monio sotto diversi aspetti. Cogliamo l’occasione per ringrazia- re organizzatori e relatori per averci accompagnato e aiutato in questi in- contri. Manuel e Giada Un’esperienza partita senza aspetta- tive ma con una splendida conclu- sione. E’ stato molto bello aprire la mente e vedere oltre, cosa che spes- so non si fa; capire inoltre che il ma- con gioia e piacere ai nostri figli in viviamo oggigiorno. Condividere trimonio è molto di più di una festa futuro. Un abbraccio. con tutto il gruppo le nostre proble- tra amici. Quindi ragazzi sposatevi o Deborah e Alberto matiche personali e di coppia, ci ha almeno prendetelo in considerazio- resi più forti. ne. E’ un percorso e lo sarà anche Al di là delle aspettative, il corso è Oggi grazie a voi sappiamo di non dopo meraviglioso. stato costruttivo, interessante, tanto essere più soli. Ringraziamo tutte le persone che da chiedere di essere inseriti, per il Alessandro e Taira, Armando hanno dato il loro tempo in questo prossimo anno, come coppie guida. e Eleonora, Manuel e Giada cammino…. Le guide di questo gruppo sono state Grazie siete delle persone splendi- molto vicine, alle nostre realtà fami- Confermiamo la positiva impressio- de!!! liari e problematiche di coppia che ne iniziale, è stato un percorso com- M. e M. l’eco di TRAVAGLIATO commissione famiglia 13
Aniversari di Matrimonio La comunità parrocchiale ha vissuto domenica 28 ottobre, la bellissima festa degli Anniversari di Matrimo- 60º nio. Erano molte le coppie che han- no risposto all’invito. Insieme han- no rinnovato la promessa del loro amore e alla fine della celebrazione è stata consegnata una pergamena ricordo con una particolare benedi- zione per loro. Festeggiare le coppie che sono anco- ra insieme dopo tanti anni, è cantare che l‘Amore può essere forte duratu- ro e possibile, perché l’amore della famiglia è un riflesso e una parteci- pazione all‘Amore stesso della Tri- Le coppie nità. Greco Giuseppe / Bonometti Rosa e Verzeletti Andrea / Dalera Luigia hanno celebrato le Nozze di Diamante 55º con 60 anni di matrimonio 50º Dodici coppie hanno celebrato le Nozze di Smeraldo con 55 anni di matrimonio 40º Sedici coppie hanno celebrato le Nozze d’Oro con 50 anni di matrimonio Dieci coppie hanno celebrato le Nozze di Rubino con 40 anni di matrimonio 14 commissione famiglia l’eco di TRAVAGLIATO
Cinque coppie hanno celebrato le Nozze di Perle con 30 anni di matrimonio 30º 25º 20º Undici coppie hanno celebrato le Nozze d’Argento con 25 anni di matrimonio Sette coppie hanno celebrato le Nozze di Porcellana 10º con 20 anni di matrimonio Due coppie hanno celebrato le Nozze di Ottone con 10 anni di matrimonio l’eco di TRAVAGLIATO commissione famiglia 15
Scuola Materna San Giuseppe «Una notte davvero speciale» È la storia di una giovane donna, di bini si sono preparati in questa attesa di Gesù, hanno realizzato un bellis- un falegname, di pastori e pecrelle, e accompagnati da un amico partico- simo spettacolo che parla proprio di di stelle e di angioletti, ma soprattut- lare, «l’asinello Piccolo», potranno questa notte speciale. «Vi auguriamo to è la storia di un bambino specia- conoscenre e vivere i momenti prin- di sentire e vedere il Natale attraver- le: GESù!. Con grande fermendo e cipali e più significativi del Natale. so gli occhi del cuore dei bambini, trepidazione, ma anche con grande Per ricordare e sottolineare l’impor- con lo stupore e l’emozione che solo impegno e attenzione, i nostri bam- tanza di questa festa e della nascita loro sanno donare!». I bambini, le suore, le insegnanti e tutto il personale della scuola dell’infanzia San Giuseppe augurano a tutta la comunità un felice Natale e gioioso 2019 16 scuola infanzia san giuseppe l’eco di TRAVAGLIATO
Scuola materna parrocchiale Il tempo passa e così si avvicina il modo semplice ed autentico come si gli affidano i loro piccoli tesori .Quel Natale ,un momento magico per i addice al loro essere. grembiule sempre candido di bucato bambini e per le loro famiglie Il 25 ed indossato con tanta passione ed Dicembre al centro del mondo viene Quest’anno però, alla scuola Parroc- orgoglio , un giorno ,molti anni fa messo un bambino che nasce proprio chiale, doppia festa... sì sì doppia fe- ,il cardinale Bevilacqua e il nostro per salvare il mondo e nella scuola sta perché la nostra cara ZIA ANNA “Montini” visitando un “asilo in cit- dell’infanzia tutto l’anno al centro ci QUARESMINI se ne va... indovina- tà disse ”al personale ausiliario che sono i bambini, protagonisti assoluti te un po’ in pensione. faceva i lavori più umili nella scuola che per l’occasione, trasformano la ::non sapete che quel grembiule vi scuola in un ‘officina per realizzare Dopo tanti anni dedicati con amore porterà in paradiso ?Ecco da allora gli ornamenti natalizi”, diventano , passione, impegno, professionali- la nostra Anna ogni volta che si è poeti e attori per il grande spettaco- tà e con quel suo carattere sempre trovata al “sicer” ha sempre pensato lo natalizio che si farà al Palazzetto allegro che la contraddistingueva che anche quell’umile lavoro se fatto dello sport E’ bello che i nostri bim- è giunto per lei il momento di fare con amore ,dolcezza e dedizione, sa- bi si sentano parte di questo clima di la nonna a tempo pieno e non solo rebbe stata la sua preghiera , un gra- attesa e di festa ,ma è altrettanto im- la zia dei centinaia di bambini che dino in più verso il paradiso. portante che vengano aiutati a com- ha visto crescere, e che ancora oggi prendere il vero senso dell’evento in quando la incontrano la salutano e Grazie Anna, ci mancherai l’eco di TRAVAGLIATO scuola infanzia parrocchiale 17
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Percorso LAB seconda e terza media Oltre l’incontro: il teatro come strumento RAGAZZI, ANNOTATEVI L’AP- alla scoperta dello star bene insieme, lettura della Parola, dal canto, dal PUNTAMENTO: sabato dalle anche nelle diversità. E’ all’inter- gioco, dalla preghiera, per mettere in ore17.30 alle ore 18.30 all’Orato- no di questa esperienza umana che luce valori quali l’amicizia, l’affetti- rio S. Michele. Sono iniziati gli in- Cristo può essere detto come amico, vità, l’attenzione agli altri, la bellez- contri dei LAB, percorso di fede per come «modello». Il teatro, da sem- za del creato. chi frequenta la 2^ e la 3^ media. pre, nasce come esigenza per espri- Se pensiamo tradizionalmente alla Provare per credere! mere qualcosa di religioso, ma so- catechesi come incontro “su” Dio, E ora cerchiamo di spiegare ai vostri prattutto è il mezzo per comunicare questa diventa occasione e spazio genitori di che cosa si tratta, perché messaggi e valori, perché possiede per l’incontro “con” Dio, a parti- si rassicurino, convinti dell’impor- alcune caratteristiche che lo rendono re dalla propria vita e dalla propria tanza che voi continuiate il cammino attività vicina all’esperienza di fede. esperienza. Si tratta di aiutare i ra- che avete intrapreso e confermato Per questo motivo abbiamo pensa- gazzi a riappropriarsi della propria con il sacramento della Cresima. to di offrire ai nostri ragazzi questa fede, da vivere sempre più respon- L’obiettivo individuato quest’an- opportunità, capace di rispondere ai sabilmente nei vari ambiti della vita no vede la presenza di un educato- loro interessi e bisogno di aggrega- sociale, affettiva, di svago... re professionista che userà il teatro zione, perché permette creatività e come strumento che accompagna il spontaneità, lasciando emergere le E a questo punto non aggiungiamo tradizionale incontro di gruppo. Le potenzialità espressive che, nono- altro, se non confidare nella colla- numerose sfaccettature del teatro stante la timidezza e talvolta la gof- borazione dei genitori, a cui stanno offrono possibilità educative impor- faggine, ognuno possiede. a cuore le sfide educative che il no- tanti e interessanti, a partire dalla Questo percorso vede inoltre la pre- stro tempo ci sottopone. Chiediamo consapevolezza e conoscenza del senza di un gruppo di giovani edu- il loro aiuto per condividere questa proprio corpo, della propria voce, catori, che, con la loro freschezza e esperienza su cui stiamo scommet- dalla bellezza di creare relazioni si- vivacità, si mettono in cammino con tendo. gnificative, attraverso il “gioco”, i ragazzi, per inserire in questo lavo- aprendosi al dialogo, al confronto e ro riflessioni che scaturiscono dalla Gli educatori 32 oratorio l’eco di TRAVAGLIATO
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Gruppo Antiochia: celebrazione della Cresima e Prima Comunione Domenica 18 Novembre 34 oratorio l’eco di TRAVAGLIATO
Gruppo Antiochia… cristiani in cammino Il percorso dell’Iniziazione Cristiana nostro cammino di fede. È sempre i sacramenti dell’IC per consegnare si conclude con l’anno denominato emozionante vivere questi momenti loro il mandato di essere testimoni Antiochia: ad Antiochia infatti lo di gioia profonda. Ecco quindi le credibili del Vangelo. Quest’anno Spirito allarga gli orizzonti della fotografie scattate al termine della il tema scelto è stato la santità: ogni fede anche ai pagani che grazie alla celebrazione di Prima Comunione. gruppo ha portato l’immagine di un predicazione di Paolo e Barnaba Su questa pagina invece vediamo i santo scelto come punto di riferimento diventano cristiani. Antiochia è ragazzi del Gruppo Antiochia che per il cammino del post cresima. Il l’anno in cui si ricevono i sacramenti hanno partecipato allo START UPO Vescovo Pierantonio ha invitato tutti di Cresima ed Eucaristia e si scopre della Fede a Brescia il giorno 9 i ragazzi a seguire le orme di questi in che modo i sacramenti ricevuti dicembre. Ogni anno infatti il Vescovo nostri fratelli maggiori imitandone la ci danno la grazia per vivere il incontra i ragazzi che hanno ricevuto fede e il coraggio nel seguire Gesù. l’eco di TRAVAGLIATO oratorio 35
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Centri di ascolto in rete Sabato 24 novembre al Centro Pa- Sono state esaminate le quattro pro- cessario l’accompagnamento. storale Paolo VI, si è tenuto il pri- blematiche che si incontrano più In questo panorama variegato, è sta- mo incontro di accompagnamento frequentemente e cioè il lavoro, la to proposto di SO/STARE per capire formativo del “Collegamento dei casa, l’immigrazione e le patologie come muoverci e guardare al futuro. Centri di ascolto Caritas” rivolto ai dimenticate. Si è capito che per po- Nel primo arco dell’anno, verranno referenti dei 34 centri di ascolto del- terle affrontare è essenziale lavorare proposti incontri zonali per com- la Diocesi di Brescia. insieme, sorreggerci l’un l’altro per prendere meglio come funziona, È stata l’occasione per conoscere il alleggerire il peso di queste sfide, come si è strutturati, quali relazioni e nuovo direttore Caritas don Mauri- stare insieme nella relazione, soprat- prospettive rispetto al momento che zio Rinaldi e scoprire, da parte dei tutto nella relazione con Dio, accom- viviamo per RI-CONOSCERE. travagliatesi presenti, che si tratta di pagnati e sorretti dalla sua Parola. Nel secondo momento, da aprile, si una vecchia conoscenza. Infatti don Il primo risultato concreto è stata metterà insieme tutto quanto raccol- Maurizio ha svolto nella nostra par- la “Carta dell’ascolto”, frutto di un to per RI – COMPORRE. rocchia l’anno di diaconato ai tempi percorso condiviso, partendo da al- Infine nel terzo momento, verso di don Mario Turla e don Massimo, cuni tratti peculiari della formazione l’estate, si andranno ad individuare sacerdoti verso cui ha espresso pro- di Caritas Diocesana, valorizzando le prospettive e le direzioni da in- fonda riconoscenza. Brevemente ci il confronto con l’esperienza e con traprendere per RI-LANCIARE il ha fatto partecipi delle sue prece- i compagni di strada in cammino collegamento dei centri di ascolto e denti esperienze e si è augurato che verso la stessa metà. Ognuno di noi quindi la formazione. questo nuovo incarico possa essere si è messo in gioco accettando un Don Maurizio ci ha invitato a collo- un ulteriore segno di grazia. confronto aperto, autentico. Abbia- carci nella dimensione del presente, Partendo a ritroso, Chiara e Cateri- mo ascoltato e ci siamo ascoltati. Ci con riferimenti importanti al passato na, operatrici della Caritas Diocesa- siamo accolti nella semplicità, con le e con lo sguardo al futuro. Ci ha ri- na, hanno ricostruito la storia di 10 nostre difficoltà. Abbiamo condiviso cordato che ognuno è un segmento anni del collegamento dei Centro le fatiche dell’ascolto, fatiche che indispensabile, fondamentale rispo- Ascolto, fino a tornare alle radici. viviamo quotidianamente, ma ab- sta del nostro tempo. Una risposta Nell’ultimo anno, attraverso una biamo altresì provato a riconoscere che solo noi possiamo dare, pur tro- semplice storia, si è ragionato sul i tasselli del nostro operare. L’invito vando elementi importanti e signifi- tema della resilienza, collegandola quindi ad esaminarli, accettandone cativi in coloro che sono stati prima alla realtà specifica dei vari Centro le provocazioni, senza temere le cri- di noi. È necessario riconoscerlo! Ascolto Caritas. Resilienza intesa ticità, per poter poi guardare ai frutti. Per questo ha concluso, rivolgen- come capacità di affrontare eventi A volte amari, ma pur sempre frutti, do un messaggio di saluto, a nome traumatici e difficili, riorganizzan- da condividere nei lavori di gruppo, di tutti, al diacono Giorgio Cotelli, do positivamente la propria vita, a con l’illuminazione della Parola. precedente direttore di Caritas Dio- dispetto di esperienze che, di per sé, E così si è concluso il capitolo pas- cesana. potrebbero portare ad esiti negativi. sato. Per quello futuro, Marco Dane- Questa forza interiore non rimuove si, vicedirettore Caritas Diocesana, le sofferenze, non cancella le ferite, ha sottolineato l’importanza di fare ma le utilizza come base dalla quale memoria del passato per determina- poter ripartire. La resilienza, vista re dove siamo, per diventare base di come risorsa, ci ha spinti a guardare partenza sia dal punto di vista orga- dentro di noi, dentro ai nostri Cen- nizzativo, sia dal punto di vista delle tri di Ascolto, dentro alle storie che diverse situazioni di ogni Centro di abbiamo accompagnato. Alcune con Ascolto: dal più strutturato, di lunga esito positivo, altre no, per una serie tradizione, al più piccolo, al più re- di condizioni che non lo hanno per- cente,. ….. messo, ma tutte storie extra–ordina- Altro elemento di riflessione è stata rie, che nella loro ordinarietà hanno la crisi profonda che stiamo attra- avuto un significato straordinario. È versando. Pur essendo meno nume- stato necessario approfondire alcune rose le persone che si presentano al cose, lavorare su di noi, sulle nostre Centro Ascolto, non sono diminu- esperienze personali e di volontari ite le fatiche, perché è aumentatala Caritas. Questo per verificare come complessità delle situazioni. Forse si stava lavorando, per individuare l’impegno è maggiore, perché non strumenti più idonei a capire il biso- si tratta solo di offrire la borsa degli gno. alimenti, ma è più importante e ne- l’eco di TRAVAGLIATO commissione caritas 37
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