Benvenuto Vescovo Giuseppe - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA GIUGNO 2021 ANNO XXXVII - N. 662 - Insieme Ragusa

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Benvenuto Vescovo Giuseppe - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA GIUGNO 2021 ANNO XXXVII - N. 662 - Insieme Ragusa
Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCBRagusa Pubbl. inf. 45% CAMPIONE GRATUITO

                                                                                                                 DELLA DIOCESI DI RAGUSA
                                                                                                                 PERIODICO D’INFORMAZIONE
                                                                                                                 ANNO XXXVII - N. 662
                                                                                                                       GIUGNO 2021

Benvenuto Vescovo Giuseppe
Benvenuto Vescovo Giuseppe - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA GIUGNO 2021 ANNO XXXVII - N. 662 - Insieme Ragusa
PRIMO PIANO
                                   MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA
                                   3 Una Diocesi già in festa e pronta ad accogliere il vescovo
                                         Alessandro Bongiorno
                                   4 “Vengo in semplicità di cuore”
                                         Mons. Giuseppe La Placa
                                   7 Laureato a Roma in filosofia teoretica
                                   8 Una missione già nel nome di battesimo
                                         Paolo Antoci
                                   10 Ragusa, una bella Chiesa in fermento
                                         Mario Cascone
Reg. Trib. RG n.71 del 6.12.1977
                                   12 Le quattro insegne proprie del vescovo
         ROC n. 1954                     Paolo La Terra
                                   14 Una Chiesa da edificare su tre pilastri
                                         Emanuele Occhipinti
    Direttore Responsabile
                                   15 Un gregge in attesa del suo buon pastore
       Mario Cascone
                                         Saro Distefano
        Condirettore
                                   Chiesa
   Alessandro Bongiorno            16 Un cammino sinodale per annunciare il Vangelo
                                   in un tempo di rinascita
  In redazione, segreteria e               Roberto Asta
       amministrazione
     Gabriella Chessari            Chiesa e Società
   Via Roma, 109 Ragusa            18 OttoXmille: il valore di una semplice firma
     Tel. 0932646419               20 Istituito il ministero del catechista
insieme@diocesidiragusa.it                Marco Diara
                                   22 Con AC nella Chiesa e nella Storia
            Stampa                 23 «L’AC storia di amicizie bellissime»
      NonsololibriSrls
   Tel. e Fax 0932621130           In Diocesi
     Impaginazione a cura di       24 L’attività dell’ufficio Catechistico
       Gabriella Chessari                 L’equipe dell’ufficio catechistico
                                   25 I dieci anni della casa “Io sono con te”
                                          Vincenzo La Monica
        8 maggio 2021              26 La festa di Maria Addolorata a Comiso
                                          Giovannella Incardona
                                   27 Un itinerario pasquale attraverso l’arte
                                          Andrea Dall'Asta
                                   28 Brevi dalla Diocesi

                                   San Giuseppe
                                   30 S. Giuseppe nell’arte sacra della diocesi
                                         Giuseppe Antoci
                                   31 La chiesa di San Giuseppe a Vittoria
                                         Salvatrice Maria Piloto

                                   Attualità
                                   32 La Maturità apre un nuovo capitolo
                                         Franceca Russotto
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PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA 3
                                                                                                                              in
Una Diocesi già in festa e pronta
ad accogliere il vescovo Giuseppe
È    con grande gioia che la Diocesi di
     Ragusa si prepara ad accogliere
monsignor Giuseppe La Placa come
                                             dato in contemporanea con la Sala
                                             Stampa Vaticana, lo scorso 8 maggio,
                                             dall’amministratore apostolico monsi-
                                                                                          gioia ed essere segno e strumento di
                                                                                          Cristo, unico Pastore e guida delle no-
                                                                                          stre anime». Nel messaggio si sofferma
nuovo vescovo. Lo scorso 8 maggio, a         gnor Roberto Asta. Stessa cerimonia si       sulla sofferenza di «questo tempo tanto
mezzogiorno, le campane di tutte le          è svolta nella cattedrale di Caltanissetta   difficile», sulla misericordia «centro
chiese hanno suonato a festa. E c’è da       con il vescovo monsignor Mario Rus-          della vita cristiana e cuore stesso di
essere sicuri che anche il prossimo 16       sotto che ha letto al clero nisseno la no-   Dio» e sulla comunione «che siamo
luglio, giorno dedicato alla Madonna         mina del Santo Padre. Monsignor La           chiamati a costruire» come «segno e te-
del Carmine, ma anche anniversario           Placa succede, così, come sesto vescovo      stimonianza».
della scomparsa di monsignor Angelo          della sua storia, a monsignor Carmelo          Monsignor Giuseppe La Placa, 58
Rizzo, i fedeli si stringeranno attorno al   Cuttitta, monsignor Paolo Urso, mon-         anni, è nato a Resuttano in provincia e
loro nuovo pastore. Alle 18, in catte-       signor Angelo Rizzo, monsignor Fran-         nella Diocesi di Caltanissetta. Nel 1993
drale, si terrà infatti la solenne conce-    cesco Pennisi, monsignor Ettore              ha conseguito a Roma la Licenza in Fi-
lebrazione durante la quale monsignor        Baranzini                                    losofia Teoretica presso la Pontificia
La Placa sarà ordinato vescovo e, con-         «Mi preparo a venire a voi – ha scritto    Università Gregoriana ed ha seguito i
testualmente, prenderà possesso della        in una lettera indirizzata alla sua nuova    corsi per il dottorato. È iscritto all’Albo
sua nuova Diocesi.                           Diocesi – in semplicità di cuore, con        dei giornalisti. Ha ricoperto il ruolo di
  L’annuncio della sua elezione è stato      l’unico desiderio di servire la vostra       vicario generale della Diocesi di Calta-
                                                                                          nissetta.
                                                                                            La sua nomina rafforza il particolare
                                                                                          legame tra le Diocesi di Ragusa e Cal-
                                                                                          tanissetta. Fu infatti il ragusano vene-
                                                                                          rabile monsignor Giovanni Jacono, da
                                                                                          vescovo di Caltanissetta, a ordinare sa-
                                                                                          cerdote monsignor Angelo Rizzo che,
                                                                                          a sua volta, da vescovo di Ragusa,
                                                                                          avrebbe poi ordinato monsignor Mario
                                                                                          Russotto, oggi vescovo di Caltanissetta.
                                                                                          Diocesi che dona oggi a Ragusa monsi-
                                                                                          gnor Giuseppe La Placa.
                                                                                            La Diocesi di Ragusa ha celebrato nei
                                                                                          giorni scorsi i 71 anni della sua fonda-
                                                                                          zione, essendo stata eretta nel 1950.
                                                                                          Una Diocesi giovane con una storia che
                                                                                          si innesta su una fede radicata e un
                                                                                          lungo cammino ancora davanti. A gui-
                                                                                          darlo sarà ora monsignor La Placa. No-
                                                                                          stro pastore e compagno di viaggio.
                                                                                                                           Al. Bon.

                                                   Un momento di festa e di commossa partecipazione
                                                   nella cattedrale di San Giovanni Battista
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in4    PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA

La lettera alla diletta Chiesa di Ragusa
«Vengo in semplicità di cuore
Di tutti voglio essere
compagno di viaggio, fratello e amico»
C     ara e diletta Chiesa di Ragusa, Fra-
      telli e sorelle nel Signore, nel
giorno in cui viene resa pubblica la no-
                                               Quando il 29 aprile scorso, festa di
                                             Santa Caterina da Siena, il Nunzio Apo-
                                             stolico in Italia mi ha convocato a
                                                                                           difficile che stiamo vivendo, chiedono
                                                                                           che la Chiesa eserciti tutta la sua fun-
                                                                                           zione di madre amorevole attenta e pre-
tizia della mia elezione a Vescovo della     Roma, presso la Nunziatura Apostolica,        murosa, capace di offrire motivi di
Chiesa di Dio che è in Ragusa, desidero      per comunicarmi la decisione di Papa          speranza facendosi casa di misericor-
rivolgermi a voi con le stesse parole del-   Francesco di affidarmi la cura pastorale      dia, luogo «dove tutti possono sentirsi
l'apostolo Paolo: «Grazia a voi e pace       della giovane e bella Chiesa che è in Ra-     accolti, amati, perdonati, e incoraggiati
da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù       gusa, un senso di stupore, commo-             a vivere secondo la vita buona del Van-
Cristo!» (1 Cor 1,3).                        zione, tremore e timore mi ha                 gelo» (EG n. 1 14).
                                             letteralmente sommerso. Tuttavia, pur
                                             consapevole della mia povera umanità e          Questo ministero esige
                                             della responsabilità del compito che mi         un cuore semplice,
                                             veniva affidato, ma al tempo stesso, ab-        pieno di amore
                                             bandonandomi alla grazia e alla miseri-         accogliente,
                                             cordia di Dio, ho accolto la nomina
                                             episcopale dicendo ancora una volta il
                                                                                             di pazienza,
                                             mio “sì” al Signore che mi chiamava.            di tenerezza
                                               Nel rendere grazie a Dio per il grande        e di misericordia
                                             dono, che senza alcun mio merito, ha
                                             voluto elargirmi e con la gioia e la pace        La misericordia, ci ricorda il Papa,
                                             interiore di chi confida unicamente nel       non è una parentesi nella vita della
                                             Signore, mi preparo pertanto a venire a       Chiesa, ma è il centro della vita cri-
                                             voi in semplicità di cuore, con l’unico       stiana, la misericordia è “il cuore stesso
                                             desiderio di servire la vostra gioia ed es-   di Dio”. Mentre esprimo il mio affetto
                                             sere segno e strumento di Cristo, unico       e la mia gratitudine a Papa Francesco
                                             Pastore e guida delle nostre anime.           per avermi scelto quale Vescovo della
                                               «Officium amoris pascere dominicum          vostra, e da oggi nostra, amata Chiesa
                                             gregem» scriveva S. Agostino nel suo          iblea, a voi chiedo il ricordo nella pre-
                                             commento al vangelo di Giovanni. Pa-          ghiera affinché il Signore mi sostenga
                                             scere il gregge del Signore è un mini-        con la perenne vitalità del suo Spirito,
                                             stero che esige un cuore semplice,            per poter essere per voi, con la mia vita
                                             pieno di amore accogliente, di pa-            e il mio ministero, trasparenza del volto
                                             zienza, di tenerezza e di misericordia.       di Dio e del cuore misericordioso di
                                             La sofferenza che leggiamo sul volto di       Cristo.
                                             tante persone e nella vita di tante fami-        Il mio affettuoso pensiero e il mio sa-
                                             glie, soprattutto in questo tempo tanto       luto vanno al carissimo Mons. Carmelo
Benvenuto Vescovo Giuseppe - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA GIUGNO 2021 ANNO XXXVII - N. 662 - Insieme Ragusa
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                                                                                                                               in
Cuttitta, mio predecessore e vostro Ve-      sone sole e ai poveri di amore e di pane.    loro che non professano nessuna fede e
scovo negli ultimi cinque anni. A lui i      Dite loro che hanno già un posto spe-        non si riconoscono in nessuna reli-
sentimenti di profonda riconoscenza e        ciale nel cuore e nella preghiera del Ve-    gione. Di tutti voglio essere compagno
gratitudine per il suo ministero pasto-      scovo.                                       di viaggio, fratello e amico.
rale esercitato con saggezza e umiltà e        Saluto con affetto i nostri cari semi-       Infine, il mio più cordiale saluto
per l’impegno profuso in favore del          naristi. Siete la porzione più preziosa      giunga a tutte le autorità civili e militari
santo popolo di Dio. Mentre gli assi-        della nostra Chiesa perché ne rappre-        del territorio e a tutti coloro che si de-
curo il mio affetto e la mia preghiera       sentate la speranza e il futuro. Vivete      dicano alla guida ed al governo delle no-
perché il Signore lo ricolmi di pace e sa-   con gioia e impegno il tempo della for-
lute, a lui voglio dire che Ragusa rimane    mazione, per prepararvi ad essere pa-
sempre la sua casa e la sua Chiesa e sa-     stori secondo il cuore di Cristo.
                                                                                           Ho l’unico desiderio
remo sempre contenti di averlo con noi         Il mio saluto e il mio pensiero grato       di servire la vostra gioia
ogni volta che vorrà venirci a trovare.      vanno ai Religiosi e alle Religiose. So       ed essere segno
  Saluto Mons. Paolo Urso, Vescovo           che in diocesi sono presenti, per grazia      e strumento di Cristo,
emerito di Ragusa, unitamente a Mons.        di Dio, molte comunità di vita consa-         unico Pastore
Carmelo Ferraro, Arcivescovo emerito         crata, alcune delle quali nate dal            e guida delle nostre
di Agrigento e Mons. Gianbattista Di-        grembo fecondo della nostra Chiesa lo-        anime
quattro, Nunzio Apostolico in Brasile,       cale. Vi esprimo la mia personale grati-
figli eletti della nostra Chiesa ragusana.   tudine e quella della Chiesa per la
Sono certo non mi faranno mancare il         vostra scelta d’amore totale e radicale      stre città. Ad essi fin d’ora assicuro leale
conforto e il sostegno della loro pre-       con la quale testimoniate, rendendola        collaborazione, nel pieno rispetto della
ghiera.                                      visibile e riconoscibile, la radicalità      differenza dei ruoli e degli ambiti, ma
  Saluto e ringrazio Mons. Roberto           della sequela di Cristo. Grazie per          anche nel sincero desiderio di contri-
Asta, Amministratore Apostolico du-          quello che siete e per quello che fate.      buire fattivamente al bene della nostra
rante il tempo di sede vacante. Con lui        Saluto i fedeli laici, i membri delle      gente, soprattutto degli ultimi.
saluto tutti voi, carissimi sacerdoti e      varie associazioni, gruppi e movimenti,        Permettetemi ora di rivolgere il mio
diaconi che con fedeltà servite il popolo    le confraternite e le aggregazioni laicali   grato pensiero alla Chiesa che mi ha ge-
santo di Dio. Sento forte il desiderio di    tutte.                                       nerato alla fede e alla vocazione sacer-
costruire con voi legami sinceri di fra-       Saluto con viva cordialità i fratelli      dotale: la mia amata Chiesa di
ternità, di amicizia e di stima reciproca,   nella fede cristiana che non apparten-       Caltanissetta.
non solo perché siete preziosi collabo-      gono alla Chiesa Cattolica e anche co-                Continua nella pagina seguente
ratori del Vescovo, ma perché insieme
dobbiamo essere segno e testimonianza
di quella comunione ecclesiale che
siamo chiamati a costruire. A voi voglio
dedicare le mie attenzioni e le mie cure
più profonde.
  Carissimi presbiteri, mentre vi saluto
e vi ringrazio per la generosità con cui
donate ogni giorno la vostra vita al Si-
gnore e alla sua Chiesa, vi chiedo di
portare la mia speciale benedizione alle
vostre comunità parrocchiali, alle fami-
glie, ai giovani, agli anziani e in modo
particolare a quelli che soffrono nel
corpo e nello spirito, a quelli che sono
provati a causa della pandemia, alle per-                  Il Cancelliere don Paolo La Terra durante l’annuncio
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   Un grazie affettuoso e riconoscente
al mio Vescovo, Mons. Mario Russotto,
figlio di codesta Chiesa, non solo per la
                                                  L’amministratore apostolico
fiducia che mi ha dimostrato chiaman-
domi ad essere suo stretto collabora-
                                                      mons. Roberto Asta
tore come Vicario Generale, ma                 «Un dono l’arrivo del nuovo vescovo
soprattutto per la sua testimonianza di
servizio alla Chiesa reso quotidiana-               Lo aspettiamo con gioia
                                                      e apertura di cuore»
mente con generosa passione e amo-
rosa dedizione. Il suo esempio e i
preziosi insegnamenti da lui ricevuti in      L’amministratore apostolico della Diocesi di Ragusa, monsi-
questi ultimi diciotto anni di stretta col-
laborazione, mi guideranno nell'eser-         gnor Sebastiano Roberto Asta, ha rivolto un messaggio di ben-
cizio del mio ministero episcopale,           venuto al vescovo eletto, monsignor Giuseppe La Placa.
nella certezza di poter sempre contare        «È con grande gioia – afferma monsignor Asta – che la nostra
sul sostegno della sua preghiera e della
sua affettuosa amicizia.                      comunità diocesana accoglie monsignor Giuseppe La Placa.
   La mia profonda gratitudine va ai          Da più di quattro mesi attendavamo l’arrivo del nuovo ve-
confratelli presbiteri del clero nisseno,     scovo. L’aver ricevuto questo dono dal Papa per noi è un mo-
ai Religiosi e alle Religiose, ai miei
compagni di ordinazione, ai seminari-         tivo di esultanza perché abbiamo una Chiesa che ha bisogno
sti, alle comunità parrocchiali presso le     del vescovo, che ha bisogno di essere guidata.
quali ho svolto il mio servizio sacerdo-
                                              In questo momento vogliamo davvero rendere grazie al Si-
tale, alle persone incontrate nei vari
gruppi e movimenti ecclesiali e a tutti       gnore per questo dono e nello stesso tempo vorremmo dire a
quelli che, con la loro vita e i loro inse-   monsignor La Placa che lo aspettiamo con gioia e apertura di
gnamenti, hanno lasciato una traccia
                                              cuore perché veramente è benedetto colui che viene nel nome
nella mia storia vocazionale e sacerdo-
tale. Alcuni di essi già abitano in Dio       del Signore».
nella Gerusalemme del cielo, dopo
averlo servito in quella della terra come
laici, presbiteri e vescovi. A tutti, va la
mia profonda gratitudine.
   Con questi sentimenti di gratitudine,
carissimi fratelli e sorelle, mi preparo a
venire da voi in Simplicitate cordis, af-
fidandomi all'intercessione della SS.ma
Vergine Maria, e alle Beate Madre
Maria Schininà e Madre Candida del-
l’Eucarestia, nonché al nostro Venera-
bile Mons. Giovanni Jacono, e
chiedendo fin da ora il dono della vostra
preghiera.
   Vostro Aff.mo
                    +Giuseppe La Placa
              Vescovo eletto di Ragusa
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                                                                                                                            in
Laureato a Roma in filosofia teoretica
è stato vicario di monsignor Russotto
M     onsignor Giuseppe La Placa è nato a Resuttano, pro-
      vincia e Diocesi di Caltanissetta, il 16 novembre 1962
da Rosario e Giuseppa Rivituso.
                                                                  “Mons. Guttadauro”, fondando la rivista Guttadauro, Annali
                                                                  del medesimo Istituto.
                                                                    È stato direttore della Scuola della Parola della Diocesi di
  Entrato nel Seminario diocesano di Caltanissetta il 30 set-     Caltanissetta; assistente diocesano Agesci; membro della
tembre 1973, ha conseguito la maturità classica nel 1981 e,       Commissione regionale per la Formazione permanente del
dopo gli studi teologici presso l’Istituto “Mons. G. Gutta-       clero; membro della Commissione presbiterale siciliana.
dauro” di Caltanissetta, è stato ordinato presbitero il 29 giu-     È iscritto all’Albo dei giornalisti ed è direttore responsabile
gno 1986. Durante i primi anni di sacerdozio ha svolto il         del periodico diocesano l’Aurora e del Monitore diocesano,
ministero come vicario parrocchiale della parrocchia San          organo ufficiale della Curia Vescovile di Caltanissetta. Du-
Pietro in Caltanissetta dal 1986 al 1989, insegnando contem-      rante gli anni del suo parrocato nella parrocchia Santo Spi-
poraneamente religione al liceo scientifico di Caltanissetta;     rito di Caltanissetta ha fondato la rivista l’Abbazia, periodico
dal 1989 al 1991 è stato vicario parrocchiale presso la parroc-   di cultura e di opinione.
chia Madrice e del Rosario in San Cataldo, ed ha insegnato          Attualmente è vicario generale della Diocesi di Caltanis-
religione all’Ipsia.                                              setta; canonico della cattedrale; responsabile diocesano per
  Ha studiato a Roma dove, nel 1993, ha conseguito la Li-         la Formazione permanente del clero; assistente dell’Ufficio
cenza in Filosofia Teoretica presso la Pontificia Università      per le Comunicazioni Sociali; membro del Consiglio presbi-
Gregoriana ed ha seguito i corsi per il dottorato.                terale, del Consiglio pastorale diocesano e del Collegio dei
  Tornato a Caltanissetta, contestualmente al nuovo incarico      consultori; gestore della Scuola cattolica diocesana “Gio-
di vicario parrocchiale nella parrocchia San Biagio di Calta-     vanni Paolo II”; cappellano delle Suore Francescane del Si-
nissetta affidatogli nel 1993, è stato assistente diocesano di    gnore in Caltanissetta (Iuculia); direttore della Casa del
Pastorale Familiare e direttore di Pastorale Giovanile, oltre     Clero “San Giuseppe” in Caltanissetta.
che cappellano delle Clarisse di Caltanissetta dal 1998 al
2002, anno in cui è stato nominato parroco della parrocchia
Santo Spirito in Caltanissetta, incarico mantenuto fino al
2006, anno in cui è stato nominato pro vicario generale della
Diocesi dal vescovo monsignor Mario Russotto. Dal primo
2009 è vicario generale della Diocesi di Caltanissetta e dal
19 giugno 2009 Cappellano di Sua Santità con il titolo di
monsignore.
  Ha insegnato etica professionale e bioetica all’Istituto
Euro-Mediterraneo di Caltanissetta dal 1994 al 1996, e dal
1993 filosofia sistematica all’Istituto teologico “Mons. Gut-
tadauro” e l’Istituto di scienze religiose “S. Agostino” di
Caltanissetta, mantenendo tutt’ora l’insegnamento. Inoltre,
dal 1995 ad oggi, insegna filosofia presso al Liceo Classico
“P. Mignosi” di Caltanissetta. Dal 1995 al 2001 è stato diret-
tore dell’Istituto di scienze religiose “S. Agostino” e dal
2000 al 2006 prefetto degli Studi presso l’Istituto teologico

       Tante esperienze arricchiscono
       il curriculum del nuovo vescovo
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Una missione già nel nome di battesimo
Che sia un padre con cuore di padre
E    rano ancora le 7.00 quando mi arrivò un messaggio
     WhatsApp informandomi che alle ore 12 di sabato 8
maggio, in Cattedrale, veniva data una comunicazione im-
                                                                     Sì, che sia come San Giuseppe! Il resto sarà tutto nelle
                                                                   mani di Dio stesso. Ebbene, dopo aver riportato tutto nel
                                                                   mio profilo Facebook, partii al lavoro, in attesa della lieta no-
portante a tutta la comunità diocesana. Avevo intuito che si       tizia di mezzogiorno. L’annuncio, come da protocollo, fu
trattasse dell’elezione del nuovo vescovo. Nella consueta          dato: Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Ragusa il
preghiera mattutina, dunque, pensavo, e ho pregato, per il         Rev.do Mons. Giuseppe La Placa, Vicario Generale della
nostro nuovo Pastore. Il vescovo di Ragusa? Che sia come           Diocesi di Caltanis-setta. Giuseppe è il suo nome! Pensai
San Giuseppe. Parli quanto lui, agisca come lui. Che sia un        subito a una famosa canzoncina popolare in onore al santo
vero sposo innamorato di questa chiesa iblea. Che sia un vero      Patriarca e che canticchiai all’istante: “Giuseppe, nome santo
padre coi suoi ministri e con tutti i fedeli laici. Che sia un     è nome al cuor giocondo… Il nome tuo Giuseppe, dolcezza
vero custode del Deposito della fede. Che sia un capo auto-        suona ed amor, felice chi lo seppe, scolpir nell’alma e in
revole e servo fedele come lo fu San Giuseppe. Che sia un          cor!”. Avevo chiesto un Pastore come San Giuseppe, ci viene
uomo giusto nelle intenzioni, nel discernimento, nelle deci-       dato un ministro che porta il nome del santo Patriarca.
sioni. Che sia un lavoratore instancabile, artigiano della vigna     In questo anno giosefino, l’aver ricevuto un vescovo che
del Signore. Che sia degno successore degli apostoli, come         porta proprio il nome del santo Patriarca è, a mio avviso, si-
San Giuseppe fu degno discendente davidico.                        gnificativo e provvidenziale. Ci auguriamo veramente che il
                                                                   nostro Pastore sia come il santo di Nazareth, che sia un padre
                                                                   e abbia un cuore di padre – Patris corde – come quello di San
                                                                   Giuseppe. Giovanni Paolo II, nel suo libro “Alzatevi, An-
                                                                   diamo!’”(2004), trattando della paternità del vescovo (cap.
                                                                   IV), dedica ben due paragrafi a una paternità sull’esempio di
                                                                   San Giuseppe. E partendo del suo legame con il santo, papa
                                                                   Karol Jozef (Giuseppe) Wojtyla ci parla di ciò che un vesco-
                                                                   vo deve essere e fare seguendo l’esempio del Padre di Gesù.
                                                                   In attesa, allora, dell’arrivo a Ragusa di monsignor Giuseppe
                                                                   La Placa, e in coincidenza con questo anno giubilare dedi-
                                                                   cato allo Sposo di Maria, potremmo prepararci meditando le
                                                                   belle e interessanti pagine del libro di papa Giovanni Paolo
                                                                   II. Mettiamo, infine, sotto la protezione di San Giuseppe
                                                                   questo nuovo pastore. Un’ultima annotazione: coincidenza
                                                                   vuole che il santo Patrono del paese natio di monsignor La
                                                                   Placa, Resuttano, sia proprio San Giuseppe; sicuramente sua
                                                                   Eccellenza si potrà sentire a casa sua perché qui, nella Dio-
                                                                   cesi di Ragusa, il santo Patriarca, dopo la Vergine santissima,
                                                                   è venerato in ogni parte più di qualunque altro santo.
                                                                                                                    Paolo Antoci

                                                                                 Abbracciamo un vescovo
                                                                                      di nome Giuseppe
                                                                                nell’anno giubilare dedicato
      Il simulacro di San Giuseppe di Resuttano                                      allo Sposo di Maria
Benvenuto Vescovo Giuseppe - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA GIUGNO 2021 ANNO XXXVII - N. 662 - Insieme Ragusa
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Benvenuto Vescovo Giuseppe - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA GIUGNO 2021 ANNO XXXVII - N. 662 - Insieme Ragusa
in10 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA

Ragusa, una bella Chiesa in fermento
ma con qualche elemento di debolezza
I  l prossimo 16 luglio il nostro nuovo vescovo, mons. Giu-
   seppe La Placa, sarà ordinato nella cattedrale San Giovanni
Battista di Ragusa e prenderà possesso della Diocesi.
                                                                    rocchie, aggregazioni), sia nei rapporti interpersonali.
                                                                       Un certo individualismo serpeggia ancora tra di noi, impe-
                                                                    dendoci talvolta di conseguire risultati apostolici, che pure
  Inizierà così tra noi il suo ministero di successore degli        sarebbero alla nostra portata.
apostoli, configurandosi come nostro Pastore e Maestro                 Ritengo poi che vada estirpato con forza un certo clerica-
nella fede.                                                         lismo, ancora imperante in tanti “vissuti” della nostra Chiesa
  Attraverso il servizio della successione apostolica, che si       locale.
collega a Pietro e ai primi apostoli scelti da Gesù, il vescovo        Alludo sia al clericalismo dei preti, che non dà adeguato
Giuseppe si farà garante della nostra fede cattolica.               spazio ai fedeli laici, sia al ben peggiore clericalismo dei laici,
  Quale Chiesa incontrerà il nostro nuovo vescovo? Sicura-          che non vivono la “secolarità” come essenza della loro voca-
mente una Chiesa in attesa, che da alcuni mesi aspetta il suo       zione, ma tendono a scimmiottare i chierici.
Pastore con l’ansia di chi vuole essere guidato, sostenuto,            Infine penso che vada guardato con attenzione il rapporto
corretto, amato.                                                    fra la Tradizione (con la T maiuscola) e le tradizioni, che ta-
  Una Chiesa, quella ragusana, ancora giovane, dal momento          lora sfociano in tradizionalismi trionfalistici, legalistici e per-
che la Diocesi è stata istituita appena 71 anni fa. Giovane però    fino folkloristici.
non vuol dire inesperta, perché in essa sono presenti da se-           Un contro è la Tradizione, intesa come trasmissione della
coli autentici tesori di santità e di fedeltà a Cristo, come te-    vera fede, un altro conto sono i tradizionalismi, che possono
stimoniano non solo la beata Maria Schininà e la beata Maria        condurre lontano dall’autentica vita cristiana e generare
Candida dell’Eucaristia, ma anche numerosi sacerdoti e fe-          inaccettabili atteggiamenti di fanatismo e di integralismo.
deli laici o religiosi che si sono distinti per la loro autentica
testimonianza cristiana.
  Una Chiesa che ha sempre fatto dell’amore alla Santissima
Eucaristia il suo pilastro fondamentale, come testimoniano
le diverse realtà parrocchiali e cittadine in cui si sperimenta
la pratica dell’adorazione eucaristica perpetua.
  Il nuovo vescovo Giuseppe La Placa incontrerà una Chiesa
in fermento, animata da parrocchie vivaci e da movimenti e
associazioni, che da decenni le danno un impulso di grazia,
soprattutto nel campo dell’evangelizzazione.
  Una Chiesa che, nonostante tutte le difficoltà incontrate
nel discernimento delle vocazioni, può contare su un presbi-
terio abbastanza numeroso e motivato, oltre che su un Semi-
nario che annovera diversi alunni.
  Una Chiesa “buona”, in cui spiccano la generosità, la la-
boriosità, la solidarietà di tantissimi fedeli, che non solo si
riconoscono nella fede cattolica, ma sono anche profonda-
mente legati alle realtà ecclesiali di cui fanno parte.
  Certamente la Chiesa di Dio, che è in Ragusa, presenta
anche alcuni aspetti di debolezza, che andranno amorevol-
mente curati e corretti.
  Penso anzitutto alla difficoltà di vivere in uno spirito di co-
munione, sia nei rapporti fra le diverse realtà ecclesiali (par-
La comunità ecclesiale che attende la guida di monsignor La Placa
                        e la situazione socio- economica della provincia di Ragusa
                                                                                                                          in
                                                                                                                           11

  È chiaro che mons. La Placa avrà il suo bel da fare e
dovrà mettersi subito all’opera, sia per conoscere la                    Orizzonti sfuocati
realtà ecclesiale che è stata affidata alle sue cure pa-                   in una realtà
                                                                           che ha perso
storali, sia per portarla con gradualità verso un miglio-
ramento, che utilizzi al massimo grado le valide risorse
che in essa sono presenti. Da parte di tutti noi, “Chri-
stifideles” di questa Diocesi, non mancherà di certo                      le sue certezze
la fedele collaborazione col nuovo Pastore, che sicu-
ramente porterà i suoi frutti.                              S    empre meno isola nell’isola, Ragusa si è affacciata stanca
                                                                 al terzo millennio. Oggi è una realtà che spinge in salita
                                                            con fatica senza più le certezze su cui ha costruito le sue for-
  Vescovo e fedeli sono sullo stesso fronte per com-
battere la battaglia di una evangelizzazione che rag-       tune e con orizzonti che vanno sfuocandosi. Come tutte le re-
giunga il maggior numero possibile di persone e di          altà del Sud, paga un tributo molto alto all’emigrazione dei
una catechesi che le faccia maturare nella fede e nel       giovani che per studiare e lavorare scelgono contesti più aperti
servizio ecclesiale.                                        e dinamici. L’industria sopravvive ed è ancora legata alle pro-
  Il Pastore senza il gregge rischierebbe di essere solo    duzioni della filiera delle costruzioni e, in parte, della trasfor-
una voce che grida nel deserto, il gregge senza il Pa-      mazione dei prodotti agricoli e lattiero-caseari. L’edilizia ha
store sarebbe disorientato e potrebbe imboccare vie         già costruito tutto quello che c’era da costruire (e anche di
che allontanano dalla verità.                               più) fagocitando terreni e, nelle località balneari, speranze le-
  È necessario perciò che si agisca in spirito di comu-     gate a un futuro diverso. L’agricoltura e l’allevamento sono
nione, nel pieno rispetto dei ruoli ministeriali di         ancora le basi della ricchezza dei ragusani che, però, sono co-
ognuno e in uno stile di obbedienza al Vescovo, suc-        stretti a cedere la maggior parte dei frutti del loro lavoro alle
cessore degli apostoli.                                     multinazionali della grande distribuzione, accettando com-
                                        Mario Cascone       pensi che sono sempre meno remunerativi e spingono sempre
                                                            più aziende sull’orlo del baratro con lo Stato che pignora i beni
                                                            e gli usurai in stato di costante allerta, nonostante la presenza
                                                            sul territorio della più importante banca che abbia sede in Si-
                                                            cilia. Il turismo ha tradito le attese. La proclamazione del-
                                                            l’Unesco, le bandiere blu, la fiction del Commissario
                                                            Montalbano, l’istituzione del Parco degli Iblei, i ristoranti stel-
                                                            lati, l’aeroporto di Comiso, il porto di Marina di Ragusa hanno
                                                            acceso i riflettori su questa terra ma non hanno creato una vera
                                                            alternativa all’economia industriale. I grandi villaggi turistici
                                                            sono per lo più in mano a società straniere, multinazionali,
                                                            fondi d’investimento e offrono un’occupazione stagionale con
                                                            profili medio-bassi che finiscono con l’attrarre soprattutto i
                                                            lavoratori stranieri. E sono sempre di più i giovani che scel-
                                                            gono di lavorare nel settore turistico all’estero dove trovano
                                                            più tutele e maggiore attenzione alla loro formazione. La pan-
                                                            demia non ha aiutato questa realtà sfibrata e le risorse del Re-
                                                            covery Plan prenderanno strade diverse da quelle battute dai
                                                            siciliani.
                                                              La provincia di Ragusa così invecchia ogni anno di più, di-
                                                            sperdendo preziose energie e quella forza e quell’entusiasmo
                                                            che servirebbe per rilanciarsi. Se dal punto di vista economico
                                                            Ragusa soffre, da quello sociale si presenta ancora come una
                                                            realtà sana, estranea ai fenomeni malavitosi e attenta alla soli-
                                                            darietà.
                                                                                                    Alessandro Bongiorno
in12 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA

Le quattro insegne proprie del vescovo:
croce, anello, mitria, pastorale
  L’    attesa del nuovo vescovo ci
        proietta verso la straordinarietà
della sua ordinazione e, allo stesso
                                            tano il vescovo nella quotidianità della bolo prezioso della fede e segno visibile
                                            sua missione pastorale.                    e materiale del legame con Cristo». Il
                                               Si tratta delle insegne episcopali, le vescovo, infatti, come successore degli
tempo, verso l’ordinarietà della sua fon-   quali, con la loro materiale presenza, ci apostoli, è chiamato a condividere la
damentale presenza nella vita della dio-    dicono chi è il vescovo e cosa è chia- croce del Signore e a proclamare la
cesi.                                       mato a fare nei confronti del popolo di fede, che affonda le sue radici nel-
  Questa particolare situazione ci con-     Dio che gli è stato affidato.              l’evento pasquale.
sente di ritornare su alcuni elementi          Da un punto di vista antropologico,        Un’altra insegna che connota il ve-
che, presenti nel rito dell’ordinazione     noi ci nutriamo di segni: ne abbiamo bi- scovo è l’anello, che porta all’anulare
episcopale, accompagnano e conno-           sogno perché ci aiutano a rendere con- destro. Secondo il Cerimoniale dei ve-
                                            crete realtà invisibili e difficilmente scovi, esso è «segno della fedeltà e
                                            descrivibili con semplici definizioni dell’unione sponsale con la Chiesa, sua
                                            verbali. La caratteristica fondamentale sposa».
                                            del segno è che – diversamente dal sim-       Se portare l’anello significa, da un
                                            bolo – vi è una precisa coincidenza tra lato, la scelta di obbedienza e di servizio
                                            il significante (l’oggetto concreto) e il alla Chiesa da parte del vescovo, dall’al-
                                            significato che gli viene attribuito.      tro, a causa del ministero ricevuto, è
                                               I segni, nel momento in cui servono a segno del potere che egli esercita sui fe-
                                            esprimere e connotare esteriormente la deli a lui affidati, dei quali si deve pren-
                                            condizione e il ruolo di una persona, dere cura e che deve guidare e condurre
                                            vengono chiamati insegne: da qui l’uso alla salvezza. Proprio per questo, fino a
                                            dell’espressione insegne episcopali.       tempi non lontani, si era soliti inchi-
                                               Le insegne episcopali sono quattro e narsi e baciare l’anello del vescovo,
                                            ciascuna di esse denota la condizione quando si salutava, oppure si conclude-
                                            del vescovo (chi è) e il suo ruolo nella vano le lettere a lui indirizzate con la
                                            diocesi (cosa fa).                         formula: «Mi inchino al bacio del sacro
                                               La prima – e più visibile – insegna anello». Infine, la forma circolare del-
                                            episcopale è la croce pettorale: si tratta l’anello – normalmente di metallo pre-
                                            di una croce preziosa portata al collo zioso – rimanda all’eternità, come
                                            con un cordone o, talora, con una ca- infinito privo di inizio e fine.
                                            tena o un nastro. Il suo uso nella Chiesa     La terza insegna episcopale, utilizzata
                                            da parte dei vescovi è abbastanza re- nelle celebrazioni liturgiche è la mitria
                                            cente e si fa risalire al periodo del Con- (a volte chiamata anche mitra o mitrea).
                                            cilio di Trento. Secondo Papa Letteralmente, dal greco, la parola si-
                                            Ratzinger, il suo significato non è «né gnifica “fascia per la testa”, “benda” o
                                            di ornamento, né di gioiello, ma di sim- “turbante”.

                                                            La liturgia alla quale ci stiamo preparando
                                                            è ricca di significati profondi e impegnativi
In attesa dell’ordinazione impariamo a conoscere
     i segni che svelano l’identità e la missione del vescovo
                                                                                                  in
                                                                                                  13

   Adottata dai vescovi a partire dal X secolo,
era all’inizio in tela rigida con galloni dorati
e, successivamente, si andò impreziosendo.
Col passare del tempo le sue due punte (cu-
spidi) divennero sempre più appuntite e alte:
il loro significato indica l’Antico e il Nuovo
Testamento, dei quali il vescovo è sommo an-
nunciatore, custode e interprete per il po-
polo di Dio a lui affidato.
    Dalla mitria scendono sulle spalle due stri-
sce di stoffa, dette infule.
   La quarta e ultima insegna è il baculo pa-
storale, che viene chiamato più semplice-
mente pastorale. Baculo viene dal latino e
significa “bastone”: si tratta del bastone con
cui il pastore guida e difende il suo gregge.
   Il vescovo, modellato su Cristo capo e pa-
store, deve prendersi cura della fede e della
morale del gregge che il Signore gli ha affi-
dato, come Egli ha detto di sé e fatto con Pie-
tro alla fine del Vangelo di Giovanni. La sua
forma, con il passare del tempo, è andata sti-
lizzandosi soprattutto nella parte superiore,
diventata un ricciolo.
   Secondo la tradizione, che si fa risalire a S.
Ambrogio, il pastorale deve essere appuntito
in fondo per spronare i pigri, diritto nel
mezzo per guidare i deboli, e ricurvo in alto
per recuperare e radunare gli smarriti. In-
fatti, quando il vescovo porta il pastorale,
tiene il ricciolo sempre rivolto verso il po-
polo.
   Riflettere già da ora sui profondi – e impe-
gnativi – significati delle insegne episcopali
ci potrà aiutare ad apprezzarne l’importanza
nel contesto della liturgia di ordinazione, alla
quale ci stiamo preparando.
   Ma ci consentirà, soprattutto, di concen-
trarci sulla identità e la missione del vescovo
nella diocesi a lui affidata, al quale – come
                                                    Video messaggio di mons. Giuseppe La Placa
gregge docile – siamo chiamati a garantire la           rivolto ai giornalisti e agli operatori
nostra sincera obbedienza; un’obbedienza
fondata sull’amore che, attraverso di lui, ha               delle comunicazioni sociali
come termine ultimo lo stesso Cristo Si-
gnore.
                                                       in occasione della Giornata Diocesana
                                                            delle Comunicazioni Sociali
                               Paolo La Terra
in14 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA

Una Chiesa da edificare su tre pilastri:
misericordia, sofferenza, comunione
“Q        uando parliamo o scriviamo ci lasciamo vedere”.
          Così scrive Luis Rojas Marcos, psichiatra e scrit-
tore, in un libro tradotto di recente in italiano con il titolo
                                                                   una bussola che indichi alla “giovane e bella” Chiesa che è
                                                                   in Ragusa di esercitare «tutta la sua funzione di madre amo-
                                                                   revole attenta e premurosa, capace di offrire motivi di spe-
“La parola giusta”. Con il suo messaggio alla Cara e diletta       ranza facendosi casa di misericordia»; un luogo «dove tutti
Chiesa di Ragusa, in occasione della sua elezione a vescovo,       possono sentirsi accolti, amati, perdonati, e incoraggiati a
monsignor Giuseppe La Placa si è “lasciato vedere” più che         vivere secondo la vita buona del Vangelo».
nelle innumerevoli foto che in diretta ci pervenivano dalla           Misericordia, sofferenza e comunione. La carica emotiva
diocesi sorella di Caltanissetta. Certo, la curiosità, tipica di   con cui il vescovo Giuseppe ha accompagnato il saluto al-
ogni novità, serpeggiava nella chiesa cattedrale: che aspetto      l’amministratore apostolico monsignor Roberto Asta e con
ha? come sarà? Che studi ha fatto?                                 lui a tutti i «carissimi sacerdoti e diaconi» ha stabilito una
   In un contesto formale si ha l’impulso a controllare il modo    promessa già piena di autenticità. «Sento forte – scrive – il
di comunicare; Monsignor La Placa, da uomo della comuni-           desiderio di costruire con voi legami sinceri di fraternità, di
cazione, ha perfettamente bilanciato il suo messaggio ed ac-       amicizia e di stima reciproca, non solo perché siete preziosi
canto alla doverosa formalità di alcuni passaggi, altre righe      collaboratori del Vescovo, ma perché insieme dobbiamo es-
ci inducono a pensare alla sua apertura d’animo e al suo sen-      sere segno e testimonianza di quella comunione ecclesiale
tire. Con altrettanto legittima, anche se meno effimera, cu-       che siamo chiamati a costruire. A voi voglio dedicare le mie
riosità da parte nostra, senza con questo volere anticipare        attenzioni e le mie cure più profonde».
interpretazioni né limitare spunti più profondi.                      Benvenuto monsignor Giuseppe La Placa. Le sue parole
   Il primo di questi pensieri amiamo rilevarlo nel tema della     sono motivo per ampliare la nostra gratitudine al Signore:
misericordia che, sottolinea il Vescovo eletto «non è una pa-      «mi preparo a venire a voi in semplicità di cuore, con l’unico
rentesi nella vita della Chiesa ma il centro della vita cri-       desiderio di servire la vostra gioia ed essere segno e stru-
stiana», come dice Papa Francesco «il cuore stesso di Dio».        mento di Cristo, unico Pastore e guida delle nostre anime».
Ed ancora il richiamo alla sofferenza «che leggiamo sul volto      È nostro unico desiderio corrispondere questi sentimenti
di tante persone e nella vita di tante famiglie, soprattutto in    che, col suo messaggio, è riuscito a far risuonare pure in noi.
questo tempo tanto difficile che stiamo vivendo». Non mi di-                                              Emanuele Occhipinti
spiace immaginare queste due citazioni magnetiche come

     Dalle prime parole emerge in modo chiaro una promessa già piene di autenticità
PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA 15
                                                                                                                             in

Un gregge in attesa del suo buon pastore
e pronto a guardare al futuro post Covid
I  l gregge dei fedeli aspetta il nuovo
   pastore. Ritengo sia così ovunque. In
maggior misura in una Diocesi che è
                                           solo il prossimo, ovvero l’auspicato
                                           post-Covid, con maggiore serenità.
                                              In tal senso mi permetterei di sugge-
                                                                                         zioni e nelle molteplici eccellenze che
                                                                                         esso esprime in vari campi e in molti
                                                                                         settori. (…)».
tale da soli settanta anni.                rire a monsignor La Placa di leggere            Il nostro vescovo troverà – inevitabil-
  Benvenuto monsignor Giuseppe. Il         quanto ha dichiarato, in forma di saluto      mente – delle criticità, delle frizioni tra
Vescovo La Placa sarà accolto il 16 lu-    ufficiale, il prefetto dottoressa Filippina   quanti vivono il territorio della Diocesi
glio da una comunità, di ecclesiastici e   Cocuzza. Perché si tratta di parole che       di Ragusa. Situazioni che Covid ha am-
di laici, che con lui saluterà il suo      potranno – seppure in sintesi – dare un       plificato se non creato ex novo con la
quinto episcopo da quando si è resa au-    quadro della realtà dove il nuovo ve-         sua funesta carica che ha coinvolto tutti
tonoma da Siracusa. “Solo” il quinto.      scovo verrà ad inserirsi. Un quadro che       gli umani. Monsignor La Placa troverà
Quindi storia recente. Pennisi (1955 –     rassicura, perché quanto scrive il pre-       anche, ed è l’auspicio di tutti, un
1974), Rizzo (1974 – 2002), Urso           fetto Cocuzza, adesso a Trapani, è rap-       gregge di fedeli che attende solo il suo
(2002 – 2015), Cuttitta (2015 – 2020).     presentativo della nostra area. Almeno        pastore, con un affettuoso saluto a
Adesso La Placa (ufficialmente vescovo     noi iblei speriamo sia davvero così.          monsignor Carmelo Cuttitta.
eletto della nostra Diocesi dall’8 mag-    Questo il testo, in sunto.                                             Saro Distefano
gio 2021).                                    «I tre anni di permanenza qui sono
  Il nuovo vescovo arriverà a metà lu-     volati (…) in questa provincia caratte-
glio. Poco dopo il nuovo prefetto. Sin-    rizzata da un contesto economico-im-
golare coincidenza questa che ha visto     prenditoriale particolarmente vivace e
una doppia vacatio: quella del vescovo     diversificato. Sono grata a tutti, colle-
e quella del prefetto. Nominati en-        ghi e collaboratori, senza i quali non
                                                                                               La comunità dei fedeli
trambi i successori (tutt’e due Giu-       avrei raggiunto gli stessi risultati; ai            pronta ad accogliere
seppe) di Carmelo Cuttitta e di            rappresentati delle istituzioni pubbli-             in monsignor La Placa
Filippina Cocuzza, rispettivamente         che ed ecclesiastiche e alla magistra-
Giuseppe Ranieri e Giuseppe La Placa,      tura. (…) Ho avuto modo di apprezzare
                                                                                               la sua nuova guida
possiamo guardare al futuro, anche         il territorio in tutte le sue manifesta-
in16 CHIESA

Un cammino sinodale
per annunciare il Vangelo
in un tempo di rinascita
S   tiamo vivendo un tempo di profondi
    e inediti cambiamenti che coinvol-
gono anche le nostre comunità cri-
                                             nuovi linguaggi» (carta d’intenti per il
                                             cammino sinodale).
                                               Con l’Assemblea Generale dei Ve-
                                                                                         che ha messo in primo piano l’imma-
                                                                                         gine di Chiesa come popolo di Dio, evi-
                                                                                         denziando l’uguale dignità di tutti i
stiane e coloro che in esse svolgono un      scovi, svolta a Roma dal 24 al 27 maggio    battezzati, chiamati alla santità e al-
compito, un ministero. È essenziale at-      2021, i vescovi italiani, su impulso del    l’esercizio della missione. Lo stesso
tivare un discernimento sensibile e at-      Santo Padre, hanno dato avvio al “cam-      Concilio ha affermato che il popolo di
tento che permetta di capire, valutare e     mino sinodale delle Chiese in Italia”.      Dio partecipa alla funzione profetica di
orientarsi nella complessità del nostro      Già il 17 ottobre 2015, in occasione dei    Cristo, per questo occorre mettersi
tempo per comprendere come essere            50 anni dell’istituzione del Sinodo dei     all’ascolto del suo sensus fidei. La sino-
cristiani e Chiesa nell’oggi. Il discerni-   vescovi, papa Francesco aveva affer-        dalità è una maniera di essere e di agire
mento comunitario ha lo scopo di scru-       mato che «il cammino sinodale è il cam-     nella Chiesa, un camminare insieme,
tare la presenza di Dio nella storia,        mino che Dio si aspetta dalla Chiesa del    che favorisce la partecipazione di tutti i
capire cosa Lui vuole e cosa ci sta di-      terzo millennio».                           battezzati, in un processo di discerni-
cendo e chiedendo; «mettersi in ascolto        La sinodalità, particolarmente svilup-    mento che fa vivere la corresponsabilità
della vita personale e comunitaria per       pata nei primi secoli, è stata riscoperta   e la comunione al servizio della mis-
intercettare nuove domande e tentare         come frutto del Concilio Vaticano II,       sione.
In cinque anni la Chiesa Italiana è chiamata a sviluppare riflessione
                      e pratica pastorale partendo dall’ascolto dei territori, delle periferie,
                                                        ossia delle parrocchie e delle diocesi

  «Oggi la Chiesa che è in Italia è chia-
mata a un discernimento che generi
conversione, comunione e correspon-
sabilità» (cardinale Gualtiero Bassetti,
Introduzione alla 74. Assemblea Gene-
rale dei vescovi).

 Un percorso
 da compiere insieme,
 vivendo un clima di stima
 reciproca e costruttiva
 tra laici, presbiteri,
 diaconi e religiosi

   Nel prossimo quinquennio, dal 2021
al 2025, la Chiesa Italiana sarà chiamata
a riprendere in mano Evangelii Gau-
dium e il Discorso di Firenze di Papa
Francesco per vivere il cammino sino-
dale e sviluppare riflessione e pratica
pastorale partendo dall’ascolto dei ter-
ritori, delle periferie, ossia delle par-
rocchie, delle diocesi. «Ascolto, ricerca
e proposte dal basso» sono i tre mo-
menti per operare una lettura spirituale
e sapienziale delle situazioni attuali ed
elaborare uno stile e una modalità
nuova di presenza nella società. Il si-
nodo non è un evento, ma un processo,
una modalità di vivere la Chiesa; è il       rola di Dio e l’ascolto reciproco, attra-
cammino ecclesiale che tutti devono          verso cui si realizza l’ascolto della Spi-
fare insieme. La sinodalità deve diven-      rito Santo, e la concretezza delle scelte    La sinodalità
tare lo stile di vita di ogni parrocchia e   pastorali, che sono il frutto del dialogo    deve diventare
diocesi in quanto è espressione della        e del confronto franco e cordiale. È im-     lo stile di vita
fraternità fra i battezzati e la forma più   portante valorizzare ciò che di bello e      di ogni comunità
visibile della comunione ecclesiale.         di buono si è fatto negli ultimi anni e      in quanto
   Per affrontare il cambiamento in atto     purificare e rinnovare la prassi eccle-
nella società e trovare nuove vie per co-    siale, attraverso un costante discerni-
                                                                                          è espressione
municare il Vangelo occorre cammi-           mento comunitario. E, soprattutto, è         della fraternità
nare insieme, vivendo un clima di stima      fondamentale riaccendere nel cuore di        fra i battezzati
reciproca e costruttiva tra laici, presbi-   molti la passione pastorale e la co-         e la forma più visibile della
teri, diaconi e religiosi. Al cuore del      scienza missionaria.                         comunione ecclesiale
cammino sinodale c’è l’ascolto della Pa-                                Roberto Asta
in18 CHIESA E SOCIETà

Il valore di una semplice firma
che spalanca le porte alla speranza
«O        gni firma è una porta che si
          spalanca»: ce lo ricorda monsi-
gnor Stefano Russo, segretario gene-
                                                  Le somme ricevute, e sempre pun-
                                               tualmente rendicontate, dalla
                                               Chiesa cattolica in questi 30 anni,
                                                                                              questa terribile pandemia. I sacer-
                                                                                              doti hanno certamente pagato un tri-
                                                                                              buto pesantissimo in termini di
rale della Cei, alla vigilia della             vengono spese per la carità, per le            contagi e di decessi, e molto spesso
presentazione della dichiarazione dei          esigenze del culto e della pastorale e         proprio per mantenersi fedeli al ser-
redditi. Proprio con una semplice              per il sostentamento del clero. Nella          vizio di accompagnamento e di assi-
firma, e senza per questo dover aggiun-        sua esperienza di sacerdote e poi di           stenza agli ultimi, ai malati, ai
gere un solo euro, possiamo infatti ga-        vescovo, quale di queste destina-              sofferenti. Le sembra che le persone
rantire forza e sostegno alle opere e alla     zioni, stabilite dalla legge, ha avuto         nel nostro Paese se ne stiano ren-
presenza della Chiesa Cattolica. È un          modo di apprezzare maggiormente?               dendo conto?
gesto al quale siamo abituati e al quale          «Queste tre destinazioni dell’8xmille         «Sono convinto di sì, e soprattutto
siamo forse anche affezionati. La nostra       sono totalmente complementari. Glielo          nelle zone in cui purtroppo il virus è
partecipazione alla comunità ecclesiale        mostro con un esempio. Nel momento             stato più violento e feroce. Come Se-
non si limita infatti a questo gesto ma        in cui in una diocesi vengono investiti        gretario Generale della Cei ho avuto
proprio una semplice firma rende poi           dei fondi per la manutenzione di un edi-       modo, in questi mesi, di raccogliere le
possibile tutto il resto. E “tutto il resto”   ficio di culto storico, non solo si sta con-   testimonianze di moltissimi confratelli
è anche apprezzato da chi, pur lontano         tribuendo al rafforzamento e alla tutela       Vescovi che me lo hanno confermato.
dalla Chiesa, preferisce dar fiducia pro-      dell’identità di quel luogo, ma si sta con-    E non mi riferisco solo ai sacerdoti che
prio alla Chiesa Cattolica sapendo che         temporaneamente permettendo a tante            si sono spesi, con coraggio e abnega-
il suo 8 per mille finirà in buone mani.       famiglie di vivere dignitosamente, dando       zione, nel servizio spirituale dentro le
   «Credo che questa fiducia – afferma         lavoro alle maestranze impegnate nel re-       terapie intensive e nei reparti Covid
monsignor Russo – nasca dalla vici-            stauro, e si sta permettendo alla comu-        degli ospedali. Mi riferisco anche alle
nanza e dalla reciproca conoscenza. Gli        nità di beneficiare di un luogo in cui         decine di migliaia di volontari che, in
italiani, e non solo quelli che frequen-       ritrovarsi e socializzare, accogliere e        tutto il Paese, hanno consegnato, porta
tano attivamente le comunità cristiane         aprirsi a tutti. Lo stesso si dica quando,     a porta, cibo e medicine, soldi per pa-
ma anche quelli che lo fanno solo occa-        insieme al contributo delle offerte dedu-      gare le bollette e gli affitti, sostegno e
sionalmente, sanno bene che dove si            cibili, quei fondi vengono usati per il so-    conforto alle persone. Per contrastare
trovano le persone, e specialmente             stentamento del clero. Garantire una           la pandemia, la Chiesa italiana, solo lo
quelle che hanno maggiormente biso-            vita dignitosa ai sacerdoti in attività e a    scorso anno, ha messo a disposizione
gno, chi vive il Vangelo risponde sem-         quelli anziani o ammalati, vuol dire           del nostro territorio una cifra superiore
pre “presente”, non si tira mai indietro.      anche garantire alle loro comunità una         ai 226 milioni di euro, più altri 9 milioni
Penso alla presenza capillare in tutta         presenza sicura e sempre disponibile,          per progetti di contrasto della pande-
Italia delle parrocchie e di tutte le ini-     come è nello stile di vita e di servizio dei   mia nei Paesi del Sud del mondo. È
ziative solidali ed educative ad esse col-     nostri sacerdoti, da sempre».                  stato uno sforzo straordinario, possi-
legate (mense, centri di ascolto,                 Da sempre… e mai come oggi.                 bile solo grazie alla fiducia di chi ha
oratori, centri giovanili), nelle grandi       Stiamo attraversando un periodo di             scelto, ancora una volta, di firmare per
periferie come nei piccoli centri».            difficoltà senza precedenti a causa di         l’8xmille alla Chiesa cattolica. Ogni sin-

Diamo forza alla presenza capillare delle parrocchie e di tutte le iniziative
solidali ed educative ad esse collegate (mense, centri di ascolto, centri giovanili)
nelle grandi città così come nei piccoli centri
Nell’8X1000 alla Chiesa Cattolica
      un gesto di fiducia e di partecipazione                                                             CHIESA E SOCIETà 19
                                                                                                                                   in

      Mons. Stefano Russo segretario generale Cei

gola firma ha contribuito in modo de-         valori esprime quella firma?                     a favore della Chiesa cattolica?
terminante».                                    «Chi firma, nella propria comunità, fa            «A chi non è praticante vorrei dire
   A proposito, mons. Russo, la cam-          un gesto di comunione, di partecipa-             che firmare per la Chiesa cattolica si-
pagna promozionale di quest’anno              zione e di solidarietà. In qualche modo          gnifica compiere un gesto di fiducia e
punta proprio sul valore di ogni              esprime la propria corresponsabilità             di grande generosità, al quale noi ci im-
firma, lo strumento concreto con cui          con la missione di tutta la Chiesa, se ne        pegniamo a rispondere con la massima
ciascuno dei contribuenti italiani            fa carico. Certamente sono persone che           trasparenza nel rendere conto. È bello
può scegliere di devolvere l’8xmille          nella propria realtà locale già parteci-         pensare che per partecipare insieme a
del gettito Irpef alla Chiesa cattolica.      pano alla vita della comunità cristiana e        noi a costruire un mondo più giusto,
Questo gesto, stiamo sentendo ripe-           la sostengono, col proprio tempo, con            accogliente e fraterno, un mondo a mi-
tere nei vari media, è “più di una            le proprie capacità e anche con le pro-          sura del Vangelo, non serva alcuna tes-
firma; molto di più”. Perché?                 prie offerte in parrocchia, nella misura         sera di appartenenza».
   «Perché ogni firma è come una porta        delle possibilità di ciascuno. Ma firmare           Il nostro Dio – ricordava il Santo
che si spalanca. Chi firma può vedere         per l’8xmille o fare un’offerta deduci-          Padre solo qualche mese fa, all’Angelus
con i propri occhi come il frutto di quel     bile per i sacerdoti è ancora qualcosa in        – “continua a chiamare chiunque, a
gesto di fiducia e di partecipazione co-      più. Un valore aggiunto. Significa pren-         qualsiasi ora, per invitarlo a lavorare nel
struisca benessere e solidarietà, di cui      dere a cuore anche le sorti delle parroc-        suo Regno. Questo è lo stile di Dio, che
beneficiano tutti. In qualche modo,           chie con risorse più esigue della                a nostra volta siamo chiamati a recepire
però, quella porta che si apre è anche la     propria, perché i criteri di distribuzione       e imitare. Egli non sta rinchiuso nel suo
fiducia con cui chi firma ci spalanca il      di questi fondi sono assolutamente pe-           mondo, ma 'esce': Dio è sempre in
cuore. È una grandissima responsabi-          requativi. E significa anche fare un             uscita, in cerca di noi. Esce continua-
lità che avvertiamo, sacerdoti e laici,       gesto di libertà, perché non è certa-            mente alla ricerca delle persone, perché
perché sappiamo bene di non poter de-         mente automatico che questo sistema              vuole che nessuno sia escluso dal suo
ludere le giuste aspettative di chi si fida   continui a funzionare e ad alimentarsi           disegno d'amore". Ecco, vorrei fare
di noi. Chi firma dà il suo concreto con-     se non scendono in campo, ogni anno,             mio questo invito del Papa. La Chiesa
tributo con un gesto semplice ma effi-        le libere scelte dei fedeli. Di tutti i fedeli   che è in Italia vuole avere questo stesso
cace. E noi vogliamo rispondere con           e insieme a loro anche di chi in chiesa          stile nell’annunciare il Vangelo. Al
trasparenza, efficacia e, soprattutto,        non ci va».                                      fianco degli ultimi, innanzitutto, e in-
frutti concreti».                               E a questi ultimi, ai non praticanti,          sieme a tutti quelli che vogliono starci.
   Per un cattolico praticante, che           cosa vorrebbe dire per invitarli a               Anche grazie a una firma per la scelta
vive in una comunità cristiana, quali         mettere ugualmente la propria firma              dell’8xmille.
in20 CHIESA E SOCIETà

Istituito il ministero del catechista
Cosa vuol dire e cosa cambia
«L’        intera storia dell’evangelizzazione di questi due
          millenni mostra con grande evidenza quanto sia
stata efficace la missione dei catechisti»: così scrive Papa
                                                                    un maggior ruolo e una maggiore responsabilità. Da allora
                                                                    la riflessione nella Chiesa, anche con l’impegno dei vari Papi,
                                                                    è continuata e si è approfondita fino a questo passo ufficiale.
Francesco nella lettera apostolica, in forma di Motu Proprio           Che cosa vuol dire “Motu proprio” e perché il Papa ha
“Antiquum ministerium”, con la quale istituisce il ministero        preso questa decisione? Con l’espressione latina “Motu
del catechista. Ma di cosa si tratta? Cosa vuol dire? Che im-       proprio” (letteralmente: “di propria iniziativa”) si intende
plicazioni avrà questa decisione nella vita quotidiana delle        un atto, una decisione, un provvedimento che il Papa prende
parrocchie di tutto il mondo e in quelle italiane? Da settem-       in autonomia, e non su proposta di un organismo della Curia
bre cambieranno molte cose? Tutte le persone impegnate              romana. Secondo il Codice di diritto canonico, infatti, il Papa
nell’evangelizzazione dei bambini, dei ragazzi, degli adole-        è dotato di tutti i poteri per esercitare sovranità immediata
scenti, dei giovani, degli adulti, potranno continuare a farlo      su tutta la Chiesa universale e su ciascuna chiesa particolare
come sempre oppure serve un percorso formativo.                     (ad esempio le diocesi). Papa Francesco nel suo pontificato
   Il documento emanato dal Pontefice prosegue una rifles-          sta dando particolare rilievo alle figure laicali. Nelle scorse
sione avviata da tempo ed è, in realtà, il coronamento di un        settimane, con un altro “Motu proprio”, ha stabilito la pos-
lungo percorso che, negli anni, ha visto vari contributi in altri   sibilità di accedere al ministero dell’accolitato (chi presta ser-
documenti della Chiesa: nel Catechismo della Chiesa Catto-          vizio sull’altare) e del lettorato (chi legge la Parola di Dio
lica, nel decreto Ad gentes (1965), nel Motu Proprio Mini-          nelle assemblee liturgiche) anche da parte delle donne. Di
steria quaedam (1972), nell’Esortazione apostolica Evangeli         fatto, nelle nostre comunità questo avviene già, ma il Papa
nuntiandi (1975), in Catechesi tradendae (1989), nel Diret-         con questa scelta e con questo atto ufficiale dà, giustamente,
torio catechistico generale (1991), nel Direttorio generale         valore a una prassi ormai consolidata e significativa. Istituire
per la catechesi del 1997 e nel più recente Direttorio per la       un ministero significa dare valore a un ruolo che non è, e non
catechesi del 2020. Le radici di questa lunga riflessione af-       deve essere, marginale nella vita della Chiesa e delle singole
fondano nel Concilio Vaticano II che ha riconosciuto ai laici       comunità.
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