Benvenuto Vescovo Giuseppe - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA GIUGNO 2021 ANNO XXXVII - N. 662 - Insieme Ragusa
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Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCBRagusa Pubbl. inf. 45% CAMPIONE GRATUITO DELLA DIOCESI DI RAGUSA PERIODICO D’INFORMAZIONE ANNO XXXVII - N. 662 GIUGNO 2021 Benvenuto Vescovo Giuseppe
PRIMO PIANO MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA 3 Una Diocesi già in festa e pronta ad accogliere il vescovo Alessandro Bongiorno 4 “Vengo in semplicità di cuore” Mons. Giuseppe La Placa 7 Laureato a Roma in filosofia teoretica 8 Una missione già nel nome di battesimo Paolo Antoci 10 Ragusa, una bella Chiesa in fermento Mario Cascone Reg. Trib. RG n.71 del 6.12.1977 12 Le quattro insegne proprie del vescovo ROC n. 1954 Paolo La Terra 14 Una Chiesa da edificare su tre pilastri Emanuele Occhipinti Direttore Responsabile 15 Un gregge in attesa del suo buon pastore Mario Cascone Saro Distefano Condirettore Chiesa Alessandro Bongiorno 16 Un cammino sinodale per annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita In redazione, segreteria e Roberto Asta amministrazione Gabriella Chessari Chiesa e Società Via Roma, 109 Ragusa 18 OttoXmille: il valore di una semplice firma Tel. 0932646419 20 Istituito il ministero del catechista insieme@diocesidiragusa.it Marco Diara 22 Con AC nella Chiesa e nella Storia Stampa 23 «L’AC storia di amicizie bellissime» NonsololibriSrls Tel. e Fax 0932621130 In Diocesi Impaginazione a cura di 24 L’attività dell’ufficio Catechistico Gabriella Chessari L’equipe dell’ufficio catechistico 25 I dieci anni della casa “Io sono con te” Vincenzo La Monica 8 maggio 2021 26 La festa di Maria Addolorata a Comiso Giovannella Incardona 27 Un itinerario pasquale attraverso l’arte Andrea Dall'Asta 28 Brevi dalla Diocesi San Giuseppe 30 S. Giuseppe nell’arte sacra della diocesi Giuseppe Antoci 31 La chiesa di San Giuseppe a Vittoria Salvatrice Maria Piloto Attualità 32 La Maturità apre un nuovo capitolo Franceca Russotto
PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA 3 in Una Diocesi già in festa e pronta ad accogliere il vescovo Giuseppe È con grande gioia che la Diocesi di Ragusa si prepara ad accogliere monsignor Giuseppe La Placa come dato in contemporanea con la Sala Stampa Vaticana, lo scorso 8 maggio, dall’amministratore apostolico monsi- gioia ed essere segno e strumento di Cristo, unico Pastore e guida delle no- stre anime». Nel messaggio si sofferma nuovo vescovo. Lo scorso 8 maggio, a gnor Roberto Asta. Stessa cerimonia si sulla sofferenza di «questo tempo tanto mezzogiorno, le campane di tutte le è svolta nella cattedrale di Caltanissetta difficile», sulla misericordia «centro chiese hanno suonato a festa. E c’è da con il vescovo monsignor Mario Rus- della vita cristiana e cuore stesso di essere sicuri che anche il prossimo 16 sotto che ha letto al clero nisseno la no- Dio» e sulla comunione «che siamo luglio, giorno dedicato alla Madonna mina del Santo Padre. Monsignor La chiamati a costruire» come «segno e te- del Carmine, ma anche anniversario Placa succede, così, come sesto vescovo stimonianza». della scomparsa di monsignor Angelo della sua storia, a monsignor Carmelo Monsignor Giuseppe La Placa, 58 Rizzo, i fedeli si stringeranno attorno al Cuttitta, monsignor Paolo Urso, mon- anni, è nato a Resuttano in provincia e loro nuovo pastore. Alle 18, in catte- signor Angelo Rizzo, monsignor Fran- nella Diocesi di Caltanissetta. Nel 1993 drale, si terrà infatti la solenne conce- cesco Pennisi, monsignor Ettore ha conseguito a Roma la Licenza in Fi- lebrazione durante la quale monsignor Baranzini losofia Teoretica presso la Pontificia La Placa sarà ordinato vescovo e, con- «Mi preparo a venire a voi – ha scritto Università Gregoriana ed ha seguito i testualmente, prenderà possesso della in una lettera indirizzata alla sua nuova corsi per il dottorato. È iscritto all’Albo sua nuova Diocesi. Diocesi – in semplicità di cuore, con dei giornalisti. Ha ricoperto il ruolo di L’annuncio della sua elezione è stato l’unico desiderio di servire la vostra vicario generale della Diocesi di Calta- nissetta. La sua nomina rafforza il particolare legame tra le Diocesi di Ragusa e Cal- tanissetta. Fu infatti il ragusano vene- rabile monsignor Giovanni Jacono, da vescovo di Caltanissetta, a ordinare sa- cerdote monsignor Angelo Rizzo che, a sua volta, da vescovo di Ragusa, avrebbe poi ordinato monsignor Mario Russotto, oggi vescovo di Caltanissetta. Diocesi che dona oggi a Ragusa monsi- gnor Giuseppe La Placa. La Diocesi di Ragusa ha celebrato nei giorni scorsi i 71 anni della sua fonda- zione, essendo stata eretta nel 1950. Una Diocesi giovane con una storia che si innesta su una fede radicata e un lungo cammino ancora davanti. A gui- darlo sarà ora monsignor La Placa. No- stro pastore e compagno di viaggio. Al. Bon. Un momento di festa e di commossa partecipazione nella cattedrale di San Giovanni Battista
in4 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA La lettera alla diletta Chiesa di Ragusa «Vengo in semplicità di cuore Di tutti voglio essere compagno di viaggio, fratello e amico» C ara e diletta Chiesa di Ragusa, Fra- telli e sorelle nel Signore, nel giorno in cui viene resa pubblica la no- Quando il 29 aprile scorso, festa di Santa Caterina da Siena, il Nunzio Apo- stolico in Italia mi ha convocato a difficile che stiamo vivendo, chiedono che la Chiesa eserciti tutta la sua fun- zione di madre amorevole attenta e pre- tizia della mia elezione a Vescovo della Roma, presso la Nunziatura Apostolica, murosa, capace di offrire motivi di Chiesa di Dio che è in Ragusa, desidero per comunicarmi la decisione di Papa speranza facendosi casa di misericor- rivolgermi a voi con le stesse parole del- Francesco di affidarmi la cura pastorale dia, luogo «dove tutti possono sentirsi l'apostolo Paolo: «Grazia a voi e pace della giovane e bella Chiesa che è in Ra- accolti, amati, perdonati, e incoraggiati da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù gusa, un senso di stupore, commo- a vivere secondo la vita buona del Van- Cristo!» (1 Cor 1,3). zione, tremore e timore mi ha gelo» (EG n. 1 14). letteralmente sommerso. Tuttavia, pur consapevole della mia povera umanità e Questo ministero esige della responsabilità del compito che mi un cuore semplice, veniva affidato, ma al tempo stesso, ab- pieno di amore bandonandomi alla grazia e alla miseri- accogliente, cordia di Dio, ho accolto la nomina episcopale dicendo ancora una volta il di pazienza, mio “sì” al Signore che mi chiamava. di tenerezza Nel rendere grazie a Dio per il grande e di misericordia dono, che senza alcun mio merito, ha voluto elargirmi e con la gioia e la pace La misericordia, ci ricorda il Papa, interiore di chi confida unicamente nel non è una parentesi nella vita della Signore, mi preparo pertanto a venire a Chiesa, ma è il centro della vita cri- voi in semplicità di cuore, con l’unico stiana, la misericordia è “il cuore stesso desiderio di servire la vostra gioia ed es- di Dio”. Mentre esprimo il mio affetto sere segno e strumento di Cristo, unico e la mia gratitudine a Papa Francesco Pastore e guida delle nostre anime. per avermi scelto quale Vescovo della «Officium amoris pascere dominicum vostra, e da oggi nostra, amata Chiesa gregem» scriveva S. Agostino nel suo iblea, a voi chiedo il ricordo nella pre- commento al vangelo di Giovanni. Pa- ghiera affinché il Signore mi sostenga scere il gregge del Signore è un mini- con la perenne vitalità del suo Spirito, stero che esige un cuore semplice, per poter essere per voi, con la mia vita pieno di amore accogliente, di pa- e il mio ministero, trasparenza del volto zienza, di tenerezza e di misericordia. di Dio e del cuore misericordioso di La sofferenza che leggiamo sul volto di Cristo. tante persone e nella vita di tante fami- Il mio affettuoso pensiero e il mio sa- glie, soprattutto in questo tempo tanto luto vanno al carissimo Mons. Carmelo
PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA 5 in Cuttitta, mio predecessore e vostro Ve- sone sole e ai poveri di amore e di pane. loro che non professano nessuna fede e scovo negli ultimi cinque anni. A lui i Dite loro che hanno già un posto spe- non si riconoscono in nessuna reli- sentimenti di profonda riconoscenza e ciale nel cuore e nella preghiera del Ve- gione. Di tutti voglio essere compagno gratitudine per il suo ministero pasto- scovo. di viaggio, fratello e amico. rale esercitato con saggezza e umiltà e Saluto con affetto i nostri cari semi- Infine, il mio più cordiale saluto per l’impegno profuso in favore del naristi. Siete la porzione più preziosa giunga a tutte le autorità civili e militari santo popolo di Dio. Mentre gli assi- della nostra Chiesa perché ne rappre- del territorio e a tutti coloro che si de- curo il mio affetto e la mia preghiera sentate la speranza e il futuro. Vivete dicano alla guida ed al governo delle no- perché il Signore lo ricolmi di pace e sa- con gioia e impegno il tempo della for- lute, a lui voglio dire che Ragusa rimane mazione, per prepararvi ad essere pa- sempre la sua casa e la sua Chiesa e sa- stori secondo il cuore di Cristo. Ho l’unico desiderio remo sempre contenti di averlo con noi Il mio saluto e il mio pensiero grato di servire la vostra gioia ogni volta che vorrà venirci a trovare. vanno ai Religiosi e alle Religiose. So ed essere segno Saluto Mons. Paolo Urso, Vescovo che in diocesi sono presenti, per grazia e strumento di Cristo, emerito di Ragusa, unitamente a Mons. di Dio, molte comunità di vita consa- unico Pastore Carmelo Ferraro, Arcivescovo emerito crata, alcune delle quali nate dal e guida delle nostre di Agrigento e Mons. Gianbattista Di- grembo fecondo della nostra Chiesa lo- anime quattro, Nunzio Apostolico in Brasile, cale. Vi esprimo la mia personale grati- figli eletti della nostra Chiesa ragusana. tudine e quella della Chiesa per la Sono certo non mi faranno mancare il vostra scelta d’amore totale e radicale stre città. Ad essi fin d’ora assicuro leale conforto e il sostegno della loro pre- con la quale testimoniate, rendendola collaborazione, nel pieno rispetto della ghiera. visibile e riconoscibile, la radicalità differenza dei ruoli e degli ambiti, ma Saluto e ringrazio Mons. Roberto della sequela di Cristo. Grazie per anche nel sincero desiderio di contri- Asta, Amministratore Apostolico du- quello che siete e per quello che fate. buire fattivamente al bene della nostra rante il tempo di sede vacante. Con lui Saluto i fedeli laici, i membri delle gente, soprattutto degli ultimi. saluto tutti voi, carissimi sacerdoti e varie associazioni, gruppi e movimenti, Permettetemi ora di rivolgere il mio diaconi che con fedeltà servite il popolo le confraternite e le aggregazioni laicali grato pensiero alla Chiesa che mi ha ge- santo di Dio. Sento forte il desiderio di tutte. nerato alla fede e alla vocazione sacer- costruire con voi legami sinceri di fra- Saluto con viva cordialità i fratelli dotale: la mia amata Chiesa di ternità, di amicizia e di stima reciproca, nella fede cristiana che non apparten- Caltanissetta. non solo perché siete preziosi collabo- gono alla Chiesa Cattolica e anche co- Continua nella pagina seguente ratori del Vescovo, ma perché insieme dobbiamo essere segno e testimonianza di quella comunione ecclesiale che siamo chiamati a costruire. A voi voglio dedicare le mie attenzioni e le mie cure più profonde. Carissimi presbiteri, mentre vi saluto e vi ringrazio per la generosità con cui donate ogni giorno la vostra vita al Si- gnore e alla sua Chiesa, vi chiedo di portare la mia speciale benedizione alle vostre comunità parrocchiali, alle fami- glie, ai giovani, agli anziani e in modo particolare a quelli che soffrono nel corpo e nello spirito, a quelli che sono provati a causa della pandemia, alle per- Il Cancelliere don Paolo La Terra durante l’annuncio
in6 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA Un grazie affettuoso e riconoscente al mio Vescovo, Mons. Mario Russotto, figlio di codesta Chiesa, non solo per la L’amministratore apostolico fiducia che mi ha dimostrato chiaman- domi ad essere suo stretto collabora- mons. Roberto Asta tore come Vicario Generale, ma «Un dono l’arrivo del nuovo vescovo soprattutto per la sua testimonianza di servizio alla Chiesa reso quotidiana- Lo aspettiamo con gioia e apertura di cuore» mente con generosa passione e amo- rosa dedizione. Il suo esempio e i preziosi insegnamenti da lui ricevuti in L’amministratore apostolico della Diocesi di Ragusa, monsi- questi ultimi diciotto anni di stretta col- laborazione, mi guideranno nell'eser- gnor Sebastiano Roberto Asta, ha rivolto un messaggio di ben- cizio del mio ministero episcopale, venuto al vescovo eletto, monsignor Giuseppe La Placa. nella certezza di poter sempre contare «È con grande gioia – afferma monsignor Asta – che la nostra sul sostegno della sua preghiera e della sua affettuosa amicizia. comunità diocesana accoglie monsignor Giuseppe La Placa. La mia profonda gratitudine va ai Da più di quattro mesi attendavamo l’arrivo del nuovo ve- confratelli presbiteri del clero nisseno, scovo. L’aver ricevuto questo dono dal Papa per noi è un mo- ai Religiosi e alle Religiose, ai miei compagni di ordinazione, ai seminari- tivo di esultanza perché abbiamo una Chiesa che ha bisogno sti, alle comunità parrocchiali presso le del vescovo, che ha bisogno di essere guidata. quali ho svolto il mio servizio sacerdo- In questo momento vogliamo davvero rendere grazie al Si- tale, alle persone incontrate nei vari gruppi e movimenti ecclesiali e a tutti gnore per questo dono e nello stesso tempo vorremmo dire a quelli che, con la loro vita e i loro inse- monsignor La Placa che lo aspettiamo con gioia e apertura di gnamenti, hanno lasciato una traccia cuore perché veramente è benedetto colui che viene nel nome nella mia storia vocazionale e sacerdo- tale. Alcuni di essi già abitano in Dio del Signore». nella Gerusalemme del cielo, dopo averlo servito in quella della terra come laici, presbiteri e vescovi. A tutti, va la mia profonda gratitudine. Con questi sentimenti di gratitudine, carissimi fratelli e sorelle, mi preparo a venire da voi in Simplicitate cordis, af- fidandomi all'intercessione della SS.ma Vergine Maria, e alle Beate Madre Maria Schininà e Madre Candida del- l’Eucarestia, nonché al nostro Venera- bile Mons. Giovanni Jacono, e chiedendo fin da ora il dono della vostra preghiera. Vostro Aff.mo +Giuseppe La Placa Vescovo eletto di Ragusa
PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA 7 in Laureato a Roma in filosofia teoretica è stato vicario di monsignor Russotto M onsignor Giuseppe La Placa è nato a Resuttano, pro- vincia e Diocesi di Caltanissetta, il 16 novembre 1962 da Rosario e Giuseppa Rivituso. “Mons. Guttadauro”, fondando la rivista Guttadauro, Annali del medesimo Istituto. È stato direttore della Scuola della Parola della Diocesi di Entrato nel Seminario diocesano di Caltanissetta il 30 set- Caltanissetta; assistente diocesano Agesci; membro della tembre 1973, ha conseguito la maturità classica nel 1981 e, Commissione regionale per la Formazione permanente del dopo gli studi teologici presso l’Istituto “Mons. G. Gutta- clero; membro della Commissione presbiterale siciliana. dauro” di Caltanissetta, è stato ordinato presbitero il 29 giu- È iscritto all’Albo dei giornalisti ed è direttore responsabile gno 1986. Durante i primi anni di sacerdozio ha svolto il del periodico diocesano l’Aurora e del Monitore diocesano, ministero come vicario parrocchiale della parrocchia San organo ufficiale della Curia Vescovile di Caltanissetta. Du- Pietro in Caltanissetta dal 1986 al 1989, insegnando contem- rante gli anni del suo parrocato nella parrocchia Santo Spi- poraneamente religione al liceo scientifico di Caltanissetta; rito di Caltanissetta ha fondato la rivista l’Abbazia, periodico dal 1989 al 1991 è stato vicario parrocchiale presso la parroc- di cultura e di opinione. chia Madrice e del Rosario in San Cataldo, ed ha insegnato Attualmente è vicario generale della Diocesi di Caltanis- religione all’Ipsia. setta; canonico della cattedrale; responsabile diocesano per Ha studiato a Roma dove, nel 1993, ha conseguito la Li- la Formazione permanente del clero; assistente dell’Ufficio cenza in Filosofia Teoretica presso la Pontificia Università per le Comunicazioni Sociali; membro del Consiglio presbi- Gregoriana ed ha seguito i corsi per il dottorato. terale, del Consiglio pastorale diocesano e del Collegio dei Tornato a Caltanissetta, contestualmente al nuovo incarico consultori; gestore della Scuola cattolica diocesana “Gio- di vicario parrocchiale nella parrocchia San Biagio di Calta- vanni Paolo II”; cappellano delle Suore Francescane del Si- nissetta affidatogli nel 1993, è stato assistente diocesano di gnore in Caltanissetta (Iuculia); direttore della Casa del Pastorale Familiare e direttore di Pastorale Giovanile, oltre Clero “San Giuseppe” in Caltanissetta. che cappellano delle Clarisse di Caltanissetta dal 1998 al 2002, anno in cui è stato nominato parroco della parrocchia Santo Spirito in Caltanissetta, incarico mantenuto fino al 2006, anno in cui è stato nominato pro vicario generale della Diocesi dal vescovo monsignor Mario Russotto. Dal primo 2009 è vicario generale della Diocesi di Caltanissetta e dal 19 giugno 2009 Cappellano di Sua Santità con il titolo di monsignore. Ha insegnato etica professionale e bioetica all’Istituto Euro-Mediterraneo di Caltanissetta dal 1994 al 1996, e dal 1993 filosofia sistematica all’Istituto teologico “Mons. Gut- tadauro” e l’Istituto di scienze religiose “S. Agostino” di Caltanissetta, mantenendo tutt’ora l’insegnamento. Inoltre, dal 1995 ad oggi, insegna filosofia presso al Liceo Classico “P. Mignosi” di Caltanissetta. Dal 1995 al 2001 è stato diret- tore dell’Istituto di scienze religiose “S. Agostino” e dal 2000 al 2006 prefetto degli Studi presso l’Istituto teologico Tante esperienze arricchiscono il curriculum del nuovo vescovo
in8 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA Una missione già nel nome di battesimo Che sia un padre con cuore di padre E rano ancora le 7.00 quando mi arrivò un messaggio WhatsApp informandomi che alle ore 12 di sabato 8 maggio, in Cattedrale, veniva data una comunicazione im- Sì, che sia come San Giuseppe! Il resto sarà tutto nelle mani di Dio stesso. Ebbene, dopo aver riportato tutto nel mio profilo Facebook, partii al lavoro, in attesa della lieta no- portante a tutta la comunità diocesana. Avevo intuito che si tizia di mezzogiorno. L’annuncio, come da protocollo, fu trattasse dell’elezione del nuovo vescovo. Nella consueta dato: Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Ragusa il preghiera mattutina, dunque, pensavo, e ho pregato, per il Rev.do Mons. Giuseppe La Placa, Vicario Generale della nostro nuovo Pastore. Il vescovo di Ragusa? Che sia come Diocesi di Caltanis-setta. Giuseppe è il suo nome! Pensai San Giuseppe. Parli quanto lui, agisca come lui. Che sia un subito a una famosa canzoncina popolare in onore al santo vero sposo innamorato di questa chiesa iblea. Che sia un vero Patriarca e che canticchiai all’istante: “Giuseppe, nome santo padre coi suoi ministri e con tutti i fedeli laici. Che sia un è nome al cuor giocondo… Il nome tuo Giuseppe, dolcezza vero custode del Deposito della fede. Che sia un capo auto- suona ed amor, felice chi lo seppe, scolpir nell’alma e in revole e servo fedele come lo fu San Giuseppe. Che sia un cor!”. Avevo chiesto un Pastore come San Giuseppe, ci viene uomo giusto nelle intenzioni, nel discernimento, nelle deci- dato un ministro che porta il nome del santo Patriarca. sioni. Che sia un lavoratore instancabile, artigiano della vigna In questo anno giosefino, l’aver ricevuto un vescovo che del Signore. Che sia degno successore degli apostoli, come porta proprio il nome del santo Patriarca è, a mio avviso, si- San Giuseppe fu degno discendente davidico. gnificativo e provvidenziale. Ci auguriamo veramente che il nostro Pastore sia come il santo di Nazareth, che sia un padre e abbia un cuore di padre – Patris corde – come quello di San Giuseppe. Giovanni Paolo II, nel suo libro “Alzatevi, An- diamo!’”(2004), trattando della paternità del vescovo (cap. IV), dedica ben due paragrafi a una paternità sull’esempio di San Giuseppe. E partendo del suo legame con il santo, papa Karol Jozef (Giuseppe) Wojtyla ci parla di ciò che un vesco- vo deve essere e fare seguendo l’esempio del Padre di Gesù. In attesa, allora, dell’arrivo a Ragusa di monsignor Giuseppe La Placa, e in coincidenza con questo anno giubilare dedi- cato allo Sposo di Maria, potremmo prepararci meditando le belle e interessanti pagine del libro di papa Giovanni Paolo II. Mettiamo, infine, sotto la protezione di San Giuseppe questo nuovo pastore. Un’ultima annotazione: coincidenza vuole che il santo Patrono del paese natio di monsignor La Placa, Resuttano, sia proprio San Giuseppe; sicuramente sua Eccellenza si potrà sentire a casa sua perché qui, nella Dio- cesi di Ragusa, il santo Patriarca, dopo la Vergine santissima, è venerato in ogni parte più di qualunque altro santo. Paolo Antoci Abbracciamo un vescovo di nome Giuseppe nell’anno giubilare dedicato Il simulacro di San Giuseppe di Resuttano allo Sposo di Maria
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in10 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA Ragusa, una bella Chiesa in fermento ma con qualche elemento di debolezza I l prossimo 16 luglio il nostro nuovo vescovo, mons. Giu- seppe La Placa, sarà ordinato nella cattedrale San Giovanni Battista di Ragusa e prenderà possesso della Diocesi. rocchie, aggregazioni), sia nei rapporti interpersonali. Un certo individualismo serpeggia ancora tra di noi, impe- dendoci talvolta di conseguire risultati apostolici, che pure Inizierà così tra noi il suo ministero di successore degli sarebbero alla nostra portata. apostoli, configurandosi come nostro Pastore e Maestro Ritengo poi che vada estirpato con forza un certo clerica- nella fede. lismo, ancora imperante in tanti “vissuti” della nostra Chiesa Attraverso il servizio della successione apostolica, che si locale. collega a Pietro e ai primi apostoli scelti da Gesù, il vescovo Alludo sia al clericalismo dei preti, che non dà adeguato Giuseppe si farà garante della nostra fede cattolica. spazio ai fedeli laici, sia al ben peggiore clericalismo dei laici, Quale Chiesa incontrerà il nostro nuovo vescovo? Sicura- che non vivono la “secolarità” come essenza della loro voca- mente una Chiesa in attesa, che da alcuni mesi aspetta il suo zione, ma tendono a scimmiottare i chierici. Pastore con l’ansia di chi vuole essere guidato, sostenuto, Infine penso che vada guardato con attenzione il rapporto corretto, amato. fra la Tradizione (con la T maiuscola) e le tradizioni, che ta- Una Chiesa, quella ragusana, ancora giovane, dal momento lora sfociano in tradizionalismi trionfalistici, legalistici e per- che la Diocesi è stata istituita appena 71 anni fa. Giovane però fino folkloristici. non vuol dire inesperta, perché in essa sono presenti da se- Un contro è la Tradizione, intesa come trasmissione della coli autentici tesori di santità e di fedeltà a Cristo, come te- vera fede, un altro conto sono i tradizionalismi, che possono stimoniano non solo la beata Maria Schininà e la beata Maria condurre lontano dall’autentica vita cristiana e generare Candida dell’Eucaristia, ma anche numerosi sacerdoti e fe- inaccettabili atteggiamenti di fanatismo e di integralismo. deli laici o religiosi che si sono distinti per la loro autentica testimonianza cristiana. Una Chiesa che ha sempre fatto dell’amore alla Santissima Eucaristia il suo pilastro fondamentale, come testimoniano le diverse realtà parrocchiali e cittadine in cui si sperimenta la pratica dell’adorazione eucaristica perpetua. Il nuovo vescovo Giuseppe La Placa incontrerà una Chiesa in fermento, animata da parrocchie vivaci e da movimenti e associazioni, che da decenni le danno un impulso di grazia, soprattutto nel campo dell’evangelizzazione. Una Chiesa che, nonostante tutte le difficoltà incontrate nel discernimento delle vocazioni, può contare su un presbi- terio abbastanza numeroso e motivato, oltre che su un Semi- nario che annovera diversi alunni. Una Chiesa “buona”, in cui spiccano la generosità, la la- boriosità, la solidarietà di tantissimi fedeli, che non solo si riconoscono nella fede cattolica, ma sono anche profonda- mente legati alle realtà ecclesiali di cui fanno parte. Certamente la Chiesa di Dio, che è in Ragusa, presenta anche alcuni aspetti di debolezza, che andranno amorevol- mente curati e corretti. Penso anzitutto alla difficoltà di vivere in uno spirito di co- munione, sia nei rapporti fra le diverse realtà ecclesiali (par-
La comunità ecclesiale che attende la guida di monsignor La Placa e la situazione socio- economica della provincia di Ragusa in 11 È chiaro che mons. La Placa avrà il suo bel da fare e dovrà mettersi subito all’opera, sia per conoscere la Orizzonti sfuocati realtà ecclesiale che è stata affidata alle sue cure pa- in una realtà che ha perso storali, sia per portarla con gradualità verso un miglio- ramento, che utilizzi al massimo grado le valide risorse che in essa sono presenti. Da parte di tutti noi, “Chri- stifideles” di questa Diocesi, non mancherà di certo le sue certezze la fedele collaborazione col nuovo Pastore, che sicu- ramente porterà i suoi frutti. S empre meno isola nell’isola, Ragusa si è affacciata stanca al terzo millennio. Oggi è una realtà che spinge in salita con fatica senza più le certezze su cui ha costruito le sue for- Vescovo e fedeli sono sullo stesso fronte per com- battere la battaglia di una evangelizzazione che rag- tune e con orizzonti che vanno sfuocandosi. Come tutte le re- giunga il maggior numero possibile di persone e di altà del Sud, paga un tributo molto alto all’emigrazione dei una catechesi che le faccia maturare nella fede e nel giovani che per studiare e lavorare scelgono contesti più aperti servizio ecclesiale. e dinamici. L’industria sopravvive ed è ancora legata alle pro- Il Pastore senza il gregge rischierebbe di essere solo duzioni della filiera delle costruzioni e, in parte, della trasfor- una voce che grida nel deserto, il gregge senza il Pa- mazione dei prodotti agricoli e lattiero-caseari. L’edilizia ha store sarebbe disorientato e potrebbe imboccare vie già costruito tutto quello che c’era da costruire (e anche di che allontanano dalla verità. più) fagocitando terreni e, nelle località balneari, speranze le- È necessario perciò che si agisca in spirito di comu- gate a un futuro diverso. L’agricoltura e l’allevamento sono nione, nel pieno rispetto dei ruoli ministeriali di ancora le basi della ricchezza dei ragusani che, però, sono co- ognuno e in uno stile di obbedienza al Vescovo, suc- stretti a cedere la maggior parte dei frutti del loro lavoro alle cessore degli apostoli. multinazionali della grande distribuzione, accettando com- Mario Cascone pensi che sono sempre meno remunerativi e spingono sempre più aziende sull’orlo del baratro con lo Stato che pignora i beni e gli usurai in stato di costante allerta, nonostante la presenza sul territorio della più importante banca che abbia sede in Si- cilia. Il turismo ha tradito le attese. La proclamazione del- l’Unesco, le bandiere blu, la fiction del Commissario Montalbano, l’istituzione del Parco degli Iblei, i ristoranti stel- lati, l’aeroporto di Comiso, il porto di Marina di Ragusa hanno acceso i riflettori su questa terra ma non hanno creato una vera alternativa all’economia industriale. I grandi villaggi turistici sono per lo più in mano a società straniere, multinazionali, fondi d’investimento e offrono un’occupazione stagionale con profili medio-bassi che finiscono con l’attrarre soprattutto i lavoratori stranieri. E sono sempre di più i giovani che scel- gono di lavorare nel settore turistico all’estero dove trovano più tutele e maggiore attenzione alla loro formazione. La pan- demia non ha aiutato questa realtà sfibrata e le risorse del Re- covery Plan prenderanno strade diverse da quelle battute dai siciliani. La provincia di Ragusa così invecchia ogni anno di più, di- sperdendo preziose energie e quella forza e quell’entusiasmo che servirebbe per rilanciarsi. Se dal punto di vista economico Ragusa soffre, da quello sociale si presenta ancora come una realtà sana, estranea ai fenomeni malavitosi e attenta alla soli- darietà. Alessandro Bongiorno
in12 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA Le quattro insegne proprie del vescovo: croce, anello, mitria, pastorale L’ attesa del nuovo vescovo ci proietta verso la straordinarietà della sua ordinazione e, allo stesso tano il vescovo nella quotidianità della bolo prezioso della fede e segno visibile sua missione pastorale. e materiale del legame con Cristo». Il Si tratta delle insegne episcopali, le vescovo, infatti, come successore degli tempo, verso l’ordinarietà della sua fon- quali, con la loro materiale presenza, ci apostoli, è chiamato a condividere la damentale presenza nella vita della dio- dicono chi è il vescovo e cosa è chia- croce del Signore e a proclamare la cesi. mato a fare nei confronti del popolo di fede, che affonda le sue radici nel- Questa particolare situazione ci con- Dio che gli è stato affidato. l’evento pasquale. sente di ritornare su alcuni elementi Da un punto di vista antropologico, Un’altra insegna che connota il ve- che, presenti nel rito dell’ordinazione noi ci nutriamo di segni: ne abbiamo bi- scovo è l’anello, che porta all’anulare episcopale, accompagnano e conno- sogno perché ci aiutano a rendere con- destro. Secondo il Cerimoniale dei ve- crete realtà invisibili e difficilmente scovi, esso è «segno della fedeltà e descrivibili con semplici definizioni dell’unione sponsale con la Chiesa, sua verbali. La caratteristica fondamentale sposa». del segno è che – diversamente dal sim- Se portare l’anello significa, da un bolo – vi è una precisa coincidenza tra lato, la scelta di obbedienza e di servizio il significante (l’oggetto concreto) e il alla Chiesa da parte del vescovo, dall’al- significato che gli viene attribuito. tro, a causa del ministero ricevuto, è I segni, nel momento in cui servono a segno del potere che egli esercita sui fe- esprimere e connotare esteriormente la deli a lui affidati, dei quali si deve pren- condizione e il ruolo di una persona, dere cura e che deve guidare e condurre vengono chiamati insegne: da qui l’uso alla salvezza. Proprio per questo, fino a dell’espressione insegne episcopali. tempi non lontani, si era soliti inchi- Le insegne episcopali sono quattro e narsi e baciare l’anello del vescovo, ciascuna di esse denota la condizione quando si salutava, oppure si conclude- del vescovo (chi è) e il suo ruolo nella vano le lettere a lui indirizzate con la diocesi (cosa fa). formula: «Mi inchino al bacio del sacro La prima – e più visibile – insegna anello». Infine, la forma circolare del- episcopale è la croce pettorale: si tratta l’anello – normalmente di metallo pre- di una croce preziosa portata al collo zioso – rimanda all’eternità, come con un cordone o, talora, con una ca- infinito privo di inizio e fine. tena o un nastro. Il suo uso nella Chiesa La terza insegna episcopale, utilizzata da parte dei vescovi è abbastanza re- nelle celebrazioni liturgiche è la mitria cente e si fa risalire al periodo del Con- (a volte chiamata anche mitra o mitrea). cilio di Trento. Secondo Papa Letteralmente, dal greco, la parola si- Ratzinger, il suo significato non è «né gnifica “fascia per la testa”, “benda” o di ornamento, né di gioiello, ma di sim- “turbante”. La liturgia alla quale ci stiamo preparando è ricca di significati profondi e impegnativi
In attesa dell’ordinazione impariamo a conoscere i segni che svelano l’identità e la missione del vescovo in 13 Adottata dai vescovi a partire dal X secolo, era all’inizio in tela rigida con galloni dorati e, successivamente, si andò impreziosendo. Col passare del tempo le sue due punte (cu- spidi) divennero sempre più appuntite e alte: il loro significato indica l’Antico e il Nuovo Testamento, dei quali il vescovo è sommo an- nunciatore, custode e interprete per il po- polo di Dio a lui affidato. Dalla mitria scendono sulle spalle due stri- sce di stoffa, dette infule. La quarta e ultima insegna è il baculo pa- storale, che viene chiamato più semplice- mente pastorale. Baculo viene dal latino e significa “bastone”: si tratta del bastone con cui il pastore guida e difende il suo gregge. Il vescovo, modellato su Cristo capo e pa- store, deve prendersi cura della fede e della morale del gregge che il Signore gli ha affi- dato, come Egli ha detto di sé e fatto con Pie- tro alla fine del Vangelo di Giovanni. La sua forma, con il passare del tempo, è andata sti- lizzandosi soprattutto nella parte superiore, diventata un ricciolo. Secondo la tradizione, che si fa risalire a S. Ambrogio, il pastorale deve essere appuntito in fondo per spronare i pigri, diritto nel mezzo per guidare i deboli, e ricurvo in alto per recuperare e radunare gli smarriti. In- fatti, quando il vescovo porta il pastorale, tiene il ricciolo sempre rivolto verso il po- polo. Riflettere già da ora sui profondi – e impe- gnativi – significati delle insegne episcopali ci potrà aiutare ad apprezzarne l’importanza nel contesto della liturgia di ordinazione, alla quale ci stiamo preparando. Ma ci consentirà, soprattutto, di concen- trarci sulla identità e la missione del vescovo nella diocesi a lui affidata, al quale – come Video messaggio di mons. Giuseppe La Placa gregge docile – siamo chiamati a garantire la rivolto ai giornalisti e agli operatori nostra sincera obbedienza; un’obbedienza fondata sull’amore che, attraverso di lui, ha delle comunicazioni sociali come termine ultimo lo stesso Cristo Si- gnore. in occasione della Giornata Diocesana delle Comunicazioni Sociali Paolo La Terra
in14 PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA Una Chiesa da edificare su tre pilastri: misericordia, sofferenza, comunione “Q uando parliamo o scriviamo ci lasciamo vedere”. Così scrive Luis Rojas Marcos, psichiatra e scrit- tore, in un libro tradotto di recente in italiano con il titolo una bussola che indichi alla “giovane e bella” Chiesa che è in Ragusa di esercitare «tutta la sua funzione di madre amo- revole attenta e premurosa, capace di offrire motivi di spe- “La parola giusta”. Con il suo messaggio alla Cara e diletta ranza facendosi casa di misericordia»; un luogo «dove tutti Chiesa di Ragusa, in occasione della sua elezione a vescovo, possono sentirsi accolti, amati, perdonati, e incoraggiati a monsignor Giuseppe La Placa si è “lasciato vedere” più che vivere secondo la vita buona del Vangelo». nelle innumerevoli foto che in diretta ci pervenivano dalla Misericordia, sofferenza e comunione. La carica emotiva diocesi sorella di Caltanissetta. Certo, la curiosità, tipica di con cui il vescovo Giuseppe ha accompagnato il saluto al- ogni novità, serpeggiava nella chiesa cattedrale: che aspetto l’amministratore apostolico monsignor Roberto Asta e con ha? come sarà? Che studi ha fatto? lui a tutti i «carissimi sacerdoti e diaconi» ha stabilito una In un contesto formale si ha l’impulso a controllare il modo promessa già piena di autenticità. «Sento forte – scrive – il di comunicare; Monsignor La Placa, da uomo della comuni- desiderio di costruire con voi legami sinceri di fraternità, di cazione, ha perfettamente bilanciato il suo messaggio ed ac- amicizia e di stima reciproca, non solo perché siete preziosi canto alla doverosa formalità di alcuni passaggi, altre righe collaboratori del Vescovo, ma perché insieme dobbiamo es- ci inducono a pensare alla sua apertura d’animo e al suo sen- sere segno e testimonianza di quella comunione ecclesiale tire. Con altrettanto legittima, anche se meno effimera, cu- che siamo chiamati a costruire. A voi voglio dedicare le mie riosità da parte nostra, senza con questo volere anticipare attenzioni e le mie cure più profonde». interpretazioni né limitare spunti più profondi. Benvenuto monsignor Giuseppe La Placa. Le sue parole Il primo di questi pensieri amiamo rilevarlo nel tema della sono motivo per ampliare la nostra gratitudine al Signore: misericordia che, sottolinea il Vescovo eletto «non è una pa- «mi preparo a venire a voi in semplicità di cuore, con l’unico rentesi nella vita della Chiesa ma il centro della vita cri- desiderio di servire la vostra gioia ed essere segno e stru- stiana», come dice Papa Francesco «il cuore stesso di Dio». mento di Cristo, unico Pastore e guida delle nostre anime». Ed ancora il richiamo alla sofferenza «che leggiamo sul volto È nostro unico desiderio corrispondere questi sentimenti di tante persone e nella vita di tante famiglie, soprattutto in che, col suo messaggio, è riuscito a far risuonare pure in noi. questo tempo tanto difficile che stiamo vivendo». Non mi di- Emanuele Occhipinti spiace immaginare queste due citazioni magnetiche come Dalle prime parole emerge in modo chiaro una promessa già piene di autenticità
PRIMO PIANO - MONS. LA PLACA ELETTO VESCOVO DI RAGUSA 15 in Un gregge in attesa del suo buon pastore e pronto a guardare al futuro post Covid I l gregge dei fedeli aspetta il nuovo pastore. Ritengo sia così ovunque. In maggior misura in una Diocesi che è solo il prossimo, ovvero l’auspicato post-Covid, con maggiore serenità. In tal senso mi permetterei di sugge- zioni e nelle molteplici eccellenze che esso esprime in vari campi e in molti settori. (…)». tale da soli settanta anni. rire a monsignor La Placa di leggere Il nostro vescovo troverà – inevitabil- Benvenuto monsignor Giuseppe. Il quanto ha dichiarato, in forma di saluto mente – delle criticità, delle frizioni tra Vescovo La Placa sarà accolto il 16 lu- ufficiale, il prefetto dottoressa Filippina quanti vivono il territorio della Diocesi glio da una comunità, di ecclesiastici e Cocuzza. Perché si tratta di parole che di Ragusa. Situazioni che Covid ha am- di laici, che con lui saluterà il suo potranno – seppure in sintesi – dare un plificato se non creato ex novo con la quinto episcopo da quando si è resa au- quadro della realtà dove il nuovo ve- sua funesta carica che ha coinvolto tutti tonoma da Siracusa. “Solo” il quinto. scovo verrà ad inserirsi. Un quadro che gli umani. Monsignor La Placa troverà Quindi storia recente. Pennisi (1955 – rassicura, perché quanto scrive il pre- anche, ed è l’auspicio di tutti, un 1974), Rizzo (1974 – 2002), Urso fetto Cocuzza, adesso a Trapani, è rap- gregge di fedeli che attende solo il suo (2002 – 2015), Cuttitta (2015 – 2020). presentativo della nostra area. Almeno pastore, con un affettuoso saluto a Adesso La Placa (ufficialmente vescovo noi iblei speriamo sia davvero così. monsignor Carmelo Cuttitta. eletto della nostra Diocesi dall’8 mag- Questo il testo, in sunto. Saro Distefano gio 2021). «I tre anni di permanenza qui sono Il nuovo vescovo arriverà a metà lu- volati (…) in questa provincia caratte- glio. Poco dopo il nuovo prefetto. Sin- rizzata da un contesto economico-im- golare coincidenza questa che ha visto prenditoriale particolarmente vivace e una doppia vacatio: quella del vescovo diversificato. Sono grata a tutti, colle- e quella del prefetto. Nominati en- ghi e collaboratori, senza i quali non La comunità dei fedeli trambi i successori (tutt’e due Giu- avrei raggiunto gli stessi risultati; ai pronta ad accogliere seppe) di Carmelo Cuttitta e di rappresentati delle istituzioni pubbli- in monsignor La Placa Filippina Cocuzza, rispettivamente che ed ecclesiastiche e alla magistra- Giuseppe Ranieri e Giuseppe La Placa, tura. (…) Ho avuto modo di apprezzare la sua nuova guida possiamo guardare al futuro, anche il territorio in tutte le sue manifesta-
in16 CHIESA Un cammino sinodale per annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita S tiamo vivendo un tempo di profondi e inediti cambiamenti che coinvol- gono anche le nostre comunità cri- nuovi linguaggi» (carta d’intenti per il cammino sinodale). Con l’Assemblea Generale dei Ve- che ha messo in primo piano l’imma- gine di Chiesa come popolo di Dio, evi- denziando l’uguale dignità di tutti i stiane e coloro che in esse svolgono un scovi, svolta a Roma dal 24 al 27 maggio battezzati, chiamati alla santità e al- compito, un ministero. È essenziale at- 2021, i vescovi italiani, su impulso del l’esercizio della missione. Lo stesso tivare un discernimento sensibile e at- Santo Padre, hanno dato avvio al “cam- Concilio ha affermato che il popolo di tento che permetta di capire, valutare e mino sinodale delle Chiese in Italia”. Dio partecipa alla funzione profetica di orientarsi nella complessità del nostro Già il 17 ottobre 2015, in occasione dei Cristo, per questo occorre mettersi tempo per comprendere come essere 50 anni dell’istituzione del Sinodo dei all’ascolto del suo sensus fidei. La sino- cristiani e Chiesa nell’oggi. Il discerni- vescovi, papa Francesco aveva affer- dalità è una maniera di essere e di agire mento comunitario ha lo scopo di scru- mato che «il cammino sinodale è il cam- nella Chiesa, un camminare insieme, tare la presenza di Dio nella storia, mino che Dio si aspetta dalla Chiesa del che favorisce la partecipazione di tutti i capire cosa Lui vuole e cosa ci sta di- terzo millennio». battezzati, in un processo di discerni- cendo e chiedendo; «mettersi in ascolto La sinodalità, particolarmente svilup- mento che fa vivere la corresponsabilità della vita personale e comunitaria per pata nei primi secoli, è stata riscoperta e la comunione al servizio della mis- intercettare nuove domande e tentare come frutto del Concilio Vaticano II, sione.
In cinque anni la Chiesa Italiana è chiamata a sviluppare riflessione e pratica pastorale partendo dall’ascolto dei territori, delle periferie, ossia delle parrocchie e delle diocesi «Oggi la Chiesa che è in Italia è chia- mata a un discernimento che generi conversione, comunione e correspon- sabilità» (cardinale Gualtiero Bassetti, Introduzione alla 74. Assemblea Gene- rale dei vescovi). Un percorso da compiere insieme, vivendo un clima di stima reciproca e costruttiva tra laici, presbiteri, diaconi e religiosi Nel prossimo quinquennio, dal 2021 al 2025, la Chiesa Italiana sarà chiamata a riprendere in mano Evangelii Gau- dium e il Discorso di Firenze di Papa Francesco per vivere il cammino sino- dale e sviluppare riflessione e pratica pastorale partendo dall’ascolto dei ter- ritori, delle periferie, ossia delle par- rocchie, delle diocesi. «Ascolto, ricerca e proposte dal basso» sono i tre mo- menti per operare una lettura spirituale e sapienziale delle situazioni attuali ed elaborare uno stile e una modalità nuova di presenza nella società. Il si- nodo non è un evento, ma un processo, una modalità di vivere la Chiesa; è il rola di Dio e l’ascolto reciproco, attra- cammino ecclesiale che tutti devono verso cui si realizza l’ascolto della Spi- fare insieme. La sinodalità deve diven- rito Santo, e la concretezza delle scelte La sinodalità tare lo stile di vita di ogni parrocchia e pastorali, che sono il frutto del dialogo deve diventare diocesi in quanto è espressione della e del confronto franco e cordiale. È im- lo stile di vita fraternità fra i battezzati e la forma più portante valorizzare ciò che di bello e di ogni comunità visibile della comunione ecclesiale. di buono si è fatto negli ultimi anni e in quanto Per affrontare il cambiamento in atto purificare e rinnovare la prassi eccle- nella società e trovare nuove vie per co- siale, attraverso un costante discerni- è espressione municare il Vangelo occorre cammi- mento comunitario. E, soprattutto, è della fraternità nare insieme, vivendo un clima di stima fondamentale riaccendere nel cuore di fra i battezzati reciproca e costruttiva tra laici, presbi- molti la passione pastorale e la co- e la forma più visibile della teri, diaconi e religiosi. Al cuore del scienza missionaria. comunione ecclesiale cammino sinodale c’è l’ascolto della Pa- Roberto Asta
in18 CHIESA E SOCIETà Il valore di una semplice firma che spalanca le porte alla speranza «O gni firma è una porta che si spalanca»: ce lo ricorda monsi- gnor Stefano Russo, segretario gene- Le somme ricevute, e sempre pun- tualmente rendicontate, dalla Chiesa cattolica in questi 30 anni, questa terribile pandemia. I sacer- doti hanno certamente pagato un tri- buto pesantissimo in termini di rale della Cei, alla vigilia della vengono spese per la carità, per le contagi e di decessi, e molto spesso presentazione della dichiarazione dei esigenze del culto e della pastorale e proprio per mantenersi fedeli al ser- redditi. Proprio con una semplice per il sostentamento del clero. Nella vizio di accompagnamento e di assi- firma, e senza per questo dover aggiun- sua esperienza di sacerdote e poi di stenza agli ultimi, ai malati, ai gere un solo euro, possiamo infatti ga- vescovo, quale di queste destina- sofferenti. Le sembra che le persone rantire forza e sostegno alle opere e alla zioni, stabilite dalla legge, ha avuto nel nostro Paese se ne stiano ren- presenza della Chiesa Cattolica. È un modo di apprezzare maggiormente? dendo conto? gesto al quale siamo abituati e al quale «Queste tre destinazioni dell’8xmille «Sono convinto di sì, e soprattutto siamo forse anche affezionati. La nostra sono totalmente complementari. Glielo nelle zone in cui purtroppo il virus è partecipazione alla comunità ecclesiale mostro con un esempio. Nel momento stato più violento e feroce. Come Se- non si limita infatti a questo gesto ma in cui in una diocesi vengono investiti gretario Generale della Cei ho avuto proprio una semplice firma rende poi dei fondi per la manutenzione di un edi- modo, in questi mesi, di raccogliere le possibile tutto il resto. E “tutto il resto” ficio di culto storico, non solo si sta con- testimonianze di moltissimi confratelli è anche apprezzato da chi, pur lontano tribuendo al rafforzamento e alla tutela Vescovi che me lo hanno confermato. dalla Chiesa, preferisce dar fiducia pro- dell’identità di quel luogo, ma si sta con- E non mi riferisco solo ai sacerdoti che prio alla Chiesa Cattolica sapendo che temporaneamente permettendo a tante si sono spesi, con coraggio e abnega- il suo 8 per mille finirà in buone mani. famiglie di vivere dignitosamente, dando zione, nel servizio spirituale dentro le «Credo che questa fiducia – afferma lavoro alle maestranze impegnate nel re- terapie intensive e nei reparti Covid monsignor Russo – nasca dalla vici- stauro, e si sta permettendo alla comu- degli ospedali. Mi riferisco anche alle nanza e dalla reciproca conoscenza. Gli nità di beneficiare di un luogo in cui decine di migliaia di volontari che, in italiani, e non solo quelli che frequen- ritrovarsi e socializzare, accogliere e tutto il Paese, hanno consegnato, porta tano attivamente le comunità cristiane aprirsi a tutti. Lo stesso si dica quando, a porta, cibo e medicine, soldi per pa- ma anche quelli che lo fanno solo occa- insieme al contributo delle offerte dedu- gare le bollette e gli affitti, sostegno e sionalmente, sanno bene che dove si cibili, quei fondi vengono usati per il so- conforto alle persone. Per contrastare trovano le persone, e specialmente stentamento del clero. Garantire una la pandemia, la Chiesa italiana, solo lo quelle che hanno maggiormente biso- vita dignitosa ai sacerdoti in attività e a scorso anno, ha messo a disposizione gno, chi vive il Vangelo risponde sem- quelli anziani o ammalati, vuol dire del nostro territorio una cifra superiore pre “presente”, non si tira mai indietro. anche garantire alle loro comunità una ai 226 milioni di euro, più altri 9 milioni Penso alla presenza capillare in tutta presenza sicura e sempre disponibile, per progetti di contrasto della pande- Italia delle parrocchie e di tutte le ini- come è nello stile di vita e di servizio dei mia nei Paesi del Sud del mondo. È ziative solidali ed educative ad esse col- nostri sacerdoti, da sempre». stato uno sforzo straordinario, possi- legate (mense, centri di ascolto, Da sempre… e mai come oggi. bile solo grazie alla fiducia di chi ha oratori, centri giovanili), nelle grandi Stiamo attraversando un periodo di scelto, ancora una volta, di firmare per periferie come nei piccoli centri». difficoltà senza precedenti a causa di l’8xmille alla Chiesa cattolica. Ogni sin- Diamo forza alla presenza capillare delle parrocchie e di tutte le iniziative solidali ed educative ad esse collegate (mense, centri di ascolto, centri giovanili) nelle grandi città così come nei piccoli centri
Nell’8X1000 alla Chiesa Cattolica un gesto di fiducia e di partecipazione CHIESA E SOCIETà 19 in Mons. Stefano Russo segretario generale Cei gola firma ha contribuito in modo de- valori esprime quella firma? a favore della Chiesa cattolica? terminante». «Chi firma, nella propria comunità, fa «A chi non è praticante vorrei dire A proposito, mons. Russo, la cam- un gesto di comunione, di partecipa- che firmare per la Chiesa cattolica si- pagna promozionale di quest’anno zione e di solidarietà. In qualche modo gnifica compiere un gesto di fiducia e punta proprio sul valore di ogni esprime la propria corresponsabilità di grande generosità, al quale noi ci im- firma, lo strumento concreto con cui con la missione di tutta la Chiesa, se ne pegniamo a rispondere con la massima ciascuno dei contribuenti italiani fa carico. Certamente sono persone che trasparenza nel rendere conto. È bello può scegliere di devolvere l’8xmille nella propria realtà locale già parteci- pensare che per partecipare insieme a del gettito Irpef alla Chiesa cattolica. pano alla vita della comunità cristiana e noi a costruire un mondo più giusto, Questo gesto, stiamo sentendo ripe- la sostengono, col proprio tempo, con accogliente e fraterno, un mondo a mi- tere nei vari media, è “più di una le proprie capacità e anche con le pro- sura del Vangelo, non serva alcuna tes- firma; molto di più”. Perché? prie offerte in parrocchia, nella misura sera di appartenenza». «Perché ogni firma è come una porta delle possibilità di ciascuno. Ma firmare Il nostro Dio – ricordava il Santo che si spalanca. Chi firma può vedere per l’8xmille o fare un’offerta deduci- Padre solo qualche mese fa, all’Angelus con i propri occhi come il frutto di quel bile per i sacerdoti è ancora qualcosa in – “continua a chiamare chiunque, a gesto di fiducia e di partecipazione co- più. Un valore aggiunto. Significa pren- qualsiasi ora, per invitarlo a lavorare nel struisca benessere e solidarietà, di cui dere a cuore anche le sorti delle parroc- suo Regno. Questo è lo stile di Dio, che beneficiano tutti. In qualche modo, chie con risorse più esigue della a nostra volta siamo chiamati a recepire però, quella porta che si apre è anche la propria, perché i criteri di distribuzione e imitare. Egli non sta rinchiuso nel suo fiducia con cui chi firma ci spalanca il di questi fondi sono assolutamente pe- mondo, ma 'esce': Dio è sempre in cuore. È una grandissima responsabi- requativi. E significa anche fare un uscita, in cerca di noi. Esce continua- lità che avvertiamo, sacerdoti e laici, gesto di libertà, perché non è certa- mente alla ricerca delle persone, perché perché sappiamo bene di non poter de- mente automatico che questo sistema vuole che nessuno sia escluso dal suo ludere le giuste aspettative di chi si fida continui a funzionare e ad alimentarsi disegno d'amore". Ecco, vorrei fare di noi. Chi firma dà il suo concreto con- se non scendono in campo, ogni anno, mio questo invito del Papa. La Chiesa tributo con un gesto semplice ma effi- le libere scelte dei fedeli. Di tutti i fedeli che è in Italia vuole avere questo stesso cace. E noi vogliamo rispondere con e insieme a loro anche di chi in chiesa stile nell’annunciare il Vangelo. Al trasparenza, efficacia e, soprattutto, non ci va». fianco degli ultimi, innanzitutto, e in- frutti concreti». E a questi ultimi, ai non praticanti, sieme a tutti quelli che vogliono starci. Per un cattolico praticante, che cosa vorrebbe dire per invitarli a Anche grazie a una firma per la scelta vive in una comunità cristiana, quali mettere ugualmente la propria firma dell’8xmille.
in20 CHIESA E SOCIETà Istituito il ministero del catechista Cosa vuol dire e cosa cambia «L’ intera storia dell’evangelizzazione di questi due millenni mostra con grande evidenza quanto sia stata efficace la missione dei catechisti»: così scrive Papa un maggior ruolo e una maggiore responsabilità. Da allora la riflessione nella Chiesa, anche con l’impegno dei vari Papi, è continuata e si è approfondita fino a questo passo ufficiale. Francesco nella lettera apostolica, in forma di Motu Proprio Che cosa vuol dire “Motu proprio” e perché il Papa ha “Antiquum ministerium”, con la quale istituisce il ministero preso questa decisione? Con l’espressione latina “Motu del catechista. Ma di cosa si tratta? Cosa vuol dire? Che im- proprio” (letteralmente: “di propria iniziativa”) si intende plicazioni avrà questa decisione nella vita quotidiana delle un atto, una decisione, un provvedimento che il Papa prende parrocchie di tutto il mondo e in quelle italiane? Da settem- in autonomia, e non su proposta di un organismo della Curia bre cambieranno molte cose? Tutte le persone impegnate romana. Secondo il Codice di diritto canonico, infatti, il Papa nell’evangelizzazione dei bambini, dei ragazzi, degli adole- è dotato di tutti i poteri per esercitare sovranità immediata scenti, dei giovani, degli adulti, potranno continuare a farlo su tutta la Chiesa universale e su ciascuna chiesa particolare come sempre oppure serve un percorso formativo. (ad esempio le diocesi). Papa Francesco nel suo pontificato Il documento emanato dal Pontefice prosegue una rifles- sta dando particolare rilievo alle figure laicali. Nelle scorse sione avviata da tempo ed è, in realtà, il coronamento di un settimane, con un altro “Motu proprio”, ha stabilito la pos- lungo percorso che, negli anni, ha visto vari contributi in altri sibilità di accedere al ministero dell’accolitato (chi presta ser- documenti della Chiesa: nel Catechismo della Chiesa Catto- vizio sull’altare) e del lettorato (chi legge la Parola di Dio lica, nel decreto Ad gentes (1965), nel Motu Proprio Mini- nelle assemblee liturgiche) anche da parte delle donne. Di steria quaedam (1972), nell’Esortazione apostolica Evangeli fatto, nelle nostre comunità questo avviene già, ma il Papa nuntiandi (1975), in Catechesi tradendae (1989), nel Diret- con questa scelta e con questo atto ufficiale dà, giustamente, torio catechistico generale (1991), nel Direttorio generale valore a una prassi ormai consolidata e significativa. Istituire per la catechesi del 1997 e nel più recente Direttorio per la un ministero significa dare valore a un ruolo che non è, e non catechesi del 2020. Le radici di questa lunga riflessione af- deve essere, marginale nella vita della Chiesa e delle singole fondano nel Concilio Vaticano II che ha riconosciuto ai laici comunità.
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