ZEROINCONDOTTA - ISTITUTO COMPRENSIVO PIANELLO VT

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ZEROINCONDOTTA - ISTITUTO COMPRENSIVO PIANELLO VT
ZEROINCONDOTTA                                        APRILE-MAGGIO 2020

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      ZeroInCondotta
             Giornale dell’Istituto comprensivo di Pianello

Sosteniamola
                                                         Cronaca
                                                         scolastica

                                                         da pag. 2

                                                         La scuola al
                                                         tempo del virus

                                                         da pag. 18

                                                         La Giornata
                                                         della Terra
                                                         da pag. 31

                                                         Libri e film

 Illustrazione di Emma Chiara Bulfari
                                                         da pag. 34

                                                         Sport e tempo
                                                         libero
                                                         da pag. 41
Periodico realizzato dai ragazzi delle scuole
         dell’Istituto comprensivo di                    Scrittura
             Pianello val Tidone                         creativa
                                                         da pag. 45

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Abitare la terra
L’orto Maramao compie 6 anni

E’ novembre 2013 e siamo nella
Scuola Primaria “Paolo Costa” di
Agazzano gli alunni, dell’allora 2°B,
esplorano una zolla di terra
interrogandosi su quale tipo di
habitat possa essere: è un buon
posto per vivere, ci sono lombrichi,
muschi radici. Ma anche sassi,
sabbia e acqua. I bambini discutono:
i semi cadono nella terra e diventano
piante ma come fanno? …prima si
pianta … poi si lascia riposare …
forse passa anche un anno …poi si
bagna….piano piano diventa una
pianta. Intanto riflettono
sull’ambiente e si pongono domande
grandi: cosa possiamo fare noi per
migliorare la terra? Quali azioni nel nostro piccolo? Nasce così un’idea:
chiediamo al Sindaco di darci in “adozione” un piccola porzione di terreno per
fare un orto da coltivare nel rispetto della natura e chiediamo aiuto a chi di orti
                            se ne intende.
                            Dall’idea si passa alla progettazione vera e propria: si
“Rastrellare,               misura, si tracciano confini. E così, vicino alla casetta
                            della sede degli Alpini di Agazzano dove c’è il grande
 eliminare i                prato, ora c’è anche un confine. Siamo a novembre
 sassi, scavare             e fa freddo, per ora bisogna aspettare.

 è faticoso…”               I cicli vitali della terra ci insegnano la pazienza e il
                            senso dell’attesa.
                            Il tempo è passato anche per noi, ora si deve
seminare, la terra presto si sveglierà e vorrà accogliere piante e semi. Con
l’aiuto di genitori e amici mettiamo a dimora i semi di pomodoro, di zucca e di
peperone. A seminare si impara: i grandi ci fanno vedere e noi proviamo.
Intanto nel prato qualcuno ha lavorato per noi: la terra è stata rivoltata. Ora
l’orto non è più un’idea, non è più un confine, è uno spazio vero. E’ il
momento: prima al mercato e poi all’orto a piantare i primi acquisti, i nostri
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semi intanto stanno crescendo, le prime piantine di pomodoro e le prime
zucche hanno messo il naso fuori dalla terra.
Andiamo a lavorare all’orto spesso, durante l’attività chiacchieriamo e
condividiamo pensieri: “però rastrellare, eliminare i sassi, scavare … e’
faticoso”. “Però guarda che bello … nel primo settore a sinistra le piante
aromatiche crescono a meraviglia e più in là il sedano alza la cresta.”
“Guarda un po’ le patate, non lo avrei proprio detto quando abbiamo messo
nella terra mezza patata tagliata” “E laggiù hai visto le fragole che belle e che
buone. E poi le piante sono diventate molto più grandi, guarda si stanno
allargando sempre di più vedrai quante fragole il prossimo anno!!!”
Caspita i bambini parlano del prossimo anno …l’orto incomincia a far parte
della nostra esperienza, vogliamo che lo sia e già ci
proiettiamo nel suo futuro!                                 “Però guarda
L'orto a scuola insegna molte cose. Una di queste è che
i risultati migliori si ottengono col tempo. Il prodotto
                                                            che bello… le
dell’orto però non sono solo i suoi ortaggi ma tutto            piante
quanto noi impariamo mentre osserviamo e lavoriamo           crescono a
direttamente. L’orto è un luogo di sperimentazione, è
un’occasione di riflessione è un momento per rilassarsi.     meraviglia!”
L'orto però deve essere aperto e condiviso, altrimenti
cessa la propria ragione di esistere.
Ecco che allora nasce l’esigenza di condividere con il nostro paese. L’orto ha
una recinzione necessaria per evitare l’ingresso ai cani o ad altri animali, ha un
cancello ma non ha chiusure chiunque voglia può entrare. Nasce così l’idea di
corredare l’orto di un nome e di un messaggio.
Era giugno 2014.
Oggi a distanza di 6 anni l’orto Maramao continua a vivere. Gli alunni della 2°B
di allora sono diventati grandi e proprio quest’anno concludono il loro percorso
alla scuola secondaria di primo grado. Alla fine della quinta nel 2017 hanno
lasciato in eredità l’orto ai compagni più piccoli che da allora non hanno mai
smesso di lavorare. Dall’inizio della primavera al settembre successivo l’orto
vive grazie al lavoro dei bambini e dei loro genitori e alla collaborazione
generosità di tanti. Da anni si occupano dell’orto i bambini delle classi che lo
hanno ricevuto in eredità l’attuale 5° e a loro si sono affiancati i più piccoli
della 3° e ora anche i nostri amici della 2°.L’orto è un luogo, un contesto, uno
spazio di lavoro, scoperta e scambio un modo di fare ed essere scuola.
L’orto Maramao non è ancora un orto cittadino come avrebbero voluto i
fondatori ma con l’aiuto di tutti lo può diventare.

                                                         Scuola primaria di Agazzano

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Libriamoci 2019
L’amore per i libri ci fa volare

                                                        Matteo Corradini durante l’incontro

Il 12 Novembre è stato un giorno fantastico per tutto l’Istituto. Infatti,
nell’ambito di “Libriamoci 2019-Giornate di lettura nelle scuole”, noi bambini
della classe quinta della primaria di Pianello abbiamo invitato gli autori Matteo
Corradini e Valentina Indigenti a leggere all’interno di Bibloh, la biblioteca
                             multimediale della scuola secondaria.
                             Nella mattinata abbiamo incontrato Matteo
   “Matteo sa                Corradini, che già conoscevamo dallo scorso anno
   spiegare le               e che è sempre un piacere ascoltare.
                             Corradini è uno scrittore che pubblica i suoi libri in
vicende più tristi           Europa e negli Stati Uniti d’America e che è sempre
       con                   impegnato nei teatri e con platee di studenti di

 delicatezza…”               tutti gli ordini scolastici.
                             Nel 2018 gli è stato conferito il premio Andersen
                             come protagonista della letteratura per l’infanzia.
Matteo ci ha letto passi dei suoi libri “Fu stella” e “Solo una parola” e noi gli
abbiamo posto alcune domande. Abbiamo capito tante cose grazie a lui, perché
Matteo sa spiegare le vicende più tristi dell’umanità con delicatezza e con
passione, facendoci a volte commuovere e altre volte sorridere.
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Nel pomeriggio del 12 Novembre abbiamo invece incontrato, sempre nella
biblioteca Bibloh, Valentina Indigenti, una giovane scrittrice che con il suo libro
“Shanti”ha già ottenuto premi e menzioni d’onore.

                                                        Valentina Indigenti durante l’incontro

Valentina ci ha illustrato il suo libro, popolato da creature fantastiche e
ambientato in scenari magici; è stata molto simpatica e disponibile,
rispondendo pazientemente a tutte le nostre domande.
Al termine la abbiamo omaggiata con un bouquet di fiori realizzati con carta
destinata al macero, invece lei ci ha donato tanti segnalibri.
Sia Matteo che Valentina ci hanno trasmesso il loro amore per la scrittura e per
i libri e sono riusciti a farci vivere momenti indimenticabili.

                                                               Scuola primaria di Pianello

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Hackathon after
futuri digitali
After festival 2019

Venerdì 25 ottobre, noi bambini di quarta siamo andati a Bologna, per la
giornata “Hackathon After Futuri
Digitali”.
Questo evento regionale, organizzato
dal Servizio Marconi,     si è svolto in
Piazza Maggiore e a Palazzo Re Enzo
Erano      presenti cinque scuole della
regione tra cui la nostra scuola con la
classe IV accompagnata dalle docenti
Federica Perina e Sara Potenza .
Durante la giornata noi bambini di 4^,
suddivisi in due gruppi, abbiamo
concorso all' Hackaton e presentato all’
“innovation desk “il nostro     progetto
realizzato in Minecraft “The school of

                                                                Docenti e alunni a Bologna duranl’incontro

                                    R i g h t s ”, u n a s c u o l a i d e a t a p e r
                                    rispettare e favorire i diritti dei
                                    bambini.
                                    È stata un’esperienza strepitosa , un
                                    momento alternativo di condivisione e
                                    creatività.
                                    Inoltre abbiamo avuto l’onore di
                                    partecipare all’inaugurazione della
                                    manifestazione “After digitale” e di
                                    tagliare il nastro insieme al Vicesindaco
                                    di Bologna .

                                                        Scuola primaria di Trevozzo

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Un acquisto
davvero futuristico
Uno straordinario computer in classe

                                                          Una mattina siamo
                                                          arrivati a scuola e
                                                          abbiamo visto un
                                                          nuovo e strano
                                                          computer.
                                                          Non era uguale agli
                                                          altri computer che ci
                                                          sono a scuola:
                                                          questo aveva un
                                                          tappetino davanti,
                                                          una tastiera senza fili
                                                          e in alto, attaccato
                                                          allo schermo, un
                                                          braccio con uno
                                                          specchio.
                                                          Il nostro maestro ci
ha spiegato che il braccio è un proiettore che trasmette le immagini sul
tappetino.
Con le nostre mani o con il pennino possiamo spostare le immagini sullo
schermo o sul tappetino e ingrandirle o modificarle, perché è tutto touch.
Ha tantissimi programmi e uno di questi l’abbiamo usato per creare i biglietti di
auguri: abbiamo preso delle immagini da internet, le abbiamo “ritagliate” e
unite in un’unica pagina, tutto ciò utilizzando solamente questo nuovo
computer.
Si possono creare e fare tantissime attività e tutte le volte scopriamo delle
cose nuove: è il computer più bello che abbiamo a scuola.

                                                         Scuola primaria di Pecorara

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La lotteria dei bambini
di Pecorara
Aiutarsi è sempre una festa

Il 31 ottobre di ogni anno si svolge la Festa della Zucca a Pecorara nel comune
di Alta Val Tidone.
Durante la festa la Scuola Primaria di Pecorara organizza una lotteria con tanti
bei premi.
Noi alunni per la festa vendiamo i biglietti: i più grandi prendono i soldi mentre
quelli più piccoli consegnano i biglietti alle persone.
Per questo evento le persone che partecipano alla
                                                       “Chiunque potrà
festa comprano volentieri i biglietti perché il ricavato
va tutto alla scuola.
Gli scorsi anni abbiamo usato i soldi, tolte le spese,     bere dalla
per comprare oggetti utili a migliorare la nostra       fontana donata
piccola scuola. Abbiamo comprato un asciugamano
elettrico per non consumare più fogli di carta e
                                                            da noi.”
proteggere la natura, un computer e tante altre
cose molto belle e utili.
Quest’anno il nostro maestro ha deciso insieme a noi alunni di usare i soldi per
le persone di Pecorara perché è bello ricevere, ma è ancora più bello
dimostrare la gratitudine contraccambiando il gesto.
Il maestro ha ordinato le luminarie da mettere sul tetto della scuola per il
periodo natalizio, per rendere più bello il nostro paese e ha ordinato una
fontana da donare al comune che sarà messa in giardino.
Così, in estate, chiunque potrà venire a vedere la scuola, ammirare il
panorama e bere dalla fontana che abbiamo regalato noi.

                                                          Scuola primaria di Pecorara

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La musica che unisce
Insieme… anche divisi!

Anche attraverso la musica si può sconfiggere l’isolamento e la paura. Questo è
il messaggio che i bambini della scuola primaria di Agazzano hanno deciso di
inviare.
Per questo hanno realizzato dei “frammenti musicali”, brevi filmati pubblicati
sui social e sulle piattaforme, attraverso i quali hanno condiviso canzoni e brani

eseguiti nelle proprie abitazioni e con i loro strumenti, senza dimenticare però,
che quando ancora potevano stare insieme... erano un coro!

                                                         Scuola primaria di Agazzano

  Il coro della classe

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Outdoor learning
 All’aria aperta si impara meglio!

OUTDOOR LEARNING è un progetto che ha permesso a noi bambini della
scuola primaria di Trevozzo di comunicare con certe scuole d’Europa attraverso
la piattaforma E-twinning e di imparare all’aria aperta.
                                                    Abbiamo fatto attività
                                                    diverse: al parco, in Tidone, a
                                                    Pianello. Tutte le esperienze
                                                    sono state molto belle e
                                                    sarebbe impossibile fare il
                                                    paragone.
                                                    Al parco: abbiamo fatto un
                                                    dialogo in inglese, abbiamo
                                                    osservato l’ambiente e scritto
                                                    tante paroline e frasi.
                                                    In Tidone abbiamo condotto
                                                    una caccia al tesoro di nomi
                                                    maschili e femminili.
 I bambini e le loro maestre al mercato di Pianello Un mercoledì siamo andati al
                                                    mercato di Pianello. Abbiamo
pagato da soli per comprare la merenda e parlato senza fare i timidi.
Insomma abbiamo imparato divertendoci con attività di geografia, di
educazione motoria, di inglese, di matematica, di scienze e di italiano in
mezzo alla natura: giocando con le regioni d’Italia, creando percorsi fitness,
una serra di fiori nel cortile scolastico e producendo poesie dopo essere stati in
contatto e aver ben osservato la natura.
Questo è stato un progetto bellissimo, siamo fieri di noi e delle nostre maestre!

                                                          Scuola primaria di Trevozzo

             ZeroInCondotta

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Borracce alla scuola
Una borraccia per tutti

Come ridurre l’uso di plastica nelle nostre scuole? Il comune ha cercato una
soluzione.
Come ridurre l’uso di plastica nelle
scuole ma agevolare il servizio della
scuola? Nelle nostre scuole
produciamo in media 1000 kg di
spazzatura annui, e il 45% sono rifiuti
di plastica.
La maggior parte dei rifiuti in plastica
è composto da bottiglie. L’acqua è
imbottigliata in pratici contenitori di
plastica, che sono utilizzati da quasi
tutta la popolazione scolastica, ma
non tutti sanno che la plastica è tossica e favorisce l’annidamento di batteri al
suo interno. L’Università della Florida ha dichiarato dopo uno studio accurato
                                           che l’acqua imbottigliata in
                                           imballaggi di plastica, se lasciata ad
                                           una temperatura di più di 150°
                                           fahrenheit (più di 50° celsius) per
                                           più di 4 giorni, può essere nociva ed
                                           avere effetti collaterali, soprattutto
                                           su anziani e bambini.
                                           La soluzione? Una borraccia in
                                           alluminio!

U n a b o r ra c c i a d i a l l u m i n i o ! E s s e n d o
facilmente lavabili e riutilizzabili più volte,
sono la soluzione perfetta per trasportare
l’acqua. L’alluminio è riciclabile all’infinito ed
è un ottimo contenitore di cibo e di liquidi.
Inoltre, tiene al fresco tutti i tipi di bevande,
anche in estate!

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ZEROINCONDOTTA                                                           APRILE-MAGGIO 2020

           Con la distribuzione di 140 borracce a tutti gli alunni si prevede - ogni anno
           l’eliminazione di circa 30000 bottiglie da mezzo litro di acqua portate da casa e
           di circa 7200 bottiglie distribuite nel servizio mensa.”
           Il comune di Alta Val Tidone è riuscito a fare questo “regalo di Natale” ai
           bambini il 18 dicembre, ma non ha fatto tutto da solo, è stato aiutato dal
           contributo economico che ha dato lo sponsor Val Tidone Scavi S.r.l.
           Ma come riempirle tutte? Il comune ha pensato anche a questo!
           Grazie ai soldi ricevuti sono riusciti a comprare tre erogatori d’acqua, uno per
           ogni scuola dell’Alta Val Tidone
           (Nibbiano, Trevozzo e Pecorara).
           Queste colonnine sono state
           installate nei corridori oppure nelle
           mense delle scuole. Sono in grado
           di riempire le borracce con acqua
           tiepida o fredda e sono anche
           dotate di un led di colore blu per
           controllare il volume dell’acqua,
           dosabile a piacere.
           Il sindaco Franco Albertini, insieme
           agli sponsor, ai collaboratori e alla preside, hanno consegnato personalmente le
           borracce a tutti noi studenti e insieme abbiamo fatto le fotografie!

Gli alunni di Nibbiano e Trevozzo

                                      Maria Sofia Barocelli, scuola secondaria di Nibbiano, classe II C

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Culture(s) in a box
La nostra prima esperienza eTwinning

Noi bambini di classe seconda stiamo partecipando ad un progetto eTwinning
intitolato Culture(s) in a box. Per chi non lo sapesse, eTwinning è una
piattaforma dove è possibile entrare in contatto con i bambini di scuole di
diversi paesi d’Europa.
Per il nostro progetto abbiamo raccolto informazioni sulla cultura italiana
riguardo ad alcuni argomenti: arte, storia, scuola, festività, curiosità e cibo. Poi
abbiamo scritto queste informazioni al computer e le abbiamo raccolte in un
cartellone. Abbiamo anche cucinato e assaggiato due ricette tipiche piacentine;
erano buonissime!
                                                       Abbiamo caricato queste
                                                        informazioni sulla
                                                        piattaforma eTwinning,
                                                        così i bambini delle
                                                        scuole straniere le hanno
                                                        potute leggere; loro
                                                        hanno fatto lo stesso con
                                                        le informazioni che
                                                        hanno raccolto sui loro
                                                        Paesi.
                                                        Poi, con l’aiuto della
                                                        maestra, abbiamo fatto
                                                        una presentazione con il
                                                        programma PowerPoint:
                                                        secondo noi è venuta
                                                        molto bene!
 La classe II di Pianello
                                                       Grazie a questo progetto
stiamo imparando tanto non solo sull’Italia, ma anche sugli altri Paesi che
fanno parte del progetto: Inghilterra, Spagna, Albania, Romania e Turchia.
Insomma, eTwinning è proprio una bella avventura e speriamo di fare tanti
nuovi progetti in futuro!

                                                    Scuola primaria di Pianello, classe II

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La fortuna di avere
una STAMPANTE 3D a scuola!
Il futuro è già arrivato!

Noi abbiamo la fortuna di avere una STAMPANTE 3D.
Sapete cos’è la STAMPANTE 3D? E’ una macchina che funziona con tre
dimensioni diverse: altezza, lunghezza e spessore.
Sapete come funziona la STAMPANTE 3D? Si usa con delle bobine colorate:
giallo, trasparente, bianco, rosso,
verde e blu.
Poi c’è un macchinario che si
scalda ad una temperatura
molto alta, scioglie il filo in
plastica delle bobine e inizia a
fare le forme.
Ci siamo esercitati ,con la LIM,
con i programmi SUGARCAD e
TINKERCAD, a portare il cubo
sul piano. Poi siamo andati in
palestra e abbiamo usato i solidi
per formare animali diversi per
realizzarli in seguito con la
stampante 3D.
Infine lo scorso anno abbiamo progettato la nostra scuola ideale che è stata
portata a Bologna allo School Maker Day e ha avuto un successone!!
Tra poco progetteremo un regalo per la festa della mamma: creeremo al
computer, con il programma tinkercad, un ciondolo 3D. Per farlo utilizzeremo
due forme: il cuore e il toro, che servirà come foro per far passare un
cordoncino e realizzare una collanina meravigliosa.
Ogni classe progetta e stampa oggetti diversi in base all’età e alle difficoltà.
Usare la stampante 3D ci piace molto: è bello e tecnologico!

                                                        Scuola primaria di Trevozzo

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ZEROINCONDOTTA                                                       APRILE-MAGGIO 2020

Donare… colore!
Un disegno per Avis

La classe quarta della scuola primaria Piera Baiardi di Pianello Val Tidone, ha
partecipato, insieme alle insegnanti di classe, al progetto “Un disegno per AVIS”
organizzato dalla stessa associazione.
Mercoledì 9 ottobre gli alunni hanno ricevuto la visita di Mina Sibra, rappresentante
di Avis di Piacenza. Dall’incontro, che si è rivelato molto interessante, sono emersi
tantissimi aspetti dei quali gli alunni non erano a conoscenza.
Come prima cosa, la classe ha scoperto che AVIS significa Associazione Volontari
Italiani del Sangue, e rappresenta un’associazione attraverso la quale le persone
possono donare il proprio sangue a qualcuno che ne ha bisogno.
Mina ha spiegato cosa vuol dire donare, ha raccontato la propria esperienza e
alcuni principi sono rimasti particolarmente impressi nella mente dei bambini.
Questi ultimi hanno infatti appreso che donare è un gesto spontaneo, come fare un
regalo, un gesto che deve venire dal cuore; hanno scoperto che ci sono tante
persone che hanno bisogno di sangue e che ce ne
sono altrettante disposte a donare il proprio. Hanno
compreso che donare sangue vuol dire dare una
                                                       “Donare significa
possibilità a qualcuno, permettergli di tornare a stare     amare il
bene, di tornare a vivere; tutti, senza distinzioni,
                                                          prossimo ed
possono donare purché siano maggiorenni e
ovviamente in salute. Gli alunni sono rimasti colpiti    amare la vita”
dall’apprendere che il donatore non può conoscere la
persona che riceverà il suo sangue ma ciò, ha
spiegato Mina, avviene per non creare differenze. Il sangue è sempre sangue!
Pertanto poco importa chi lo ha donato e chi lo ha ricevuto: la cosa importante è
trovare persone generose che siano disposte a regalare. Mina ha fornito agli alunni
tante informazioni, ma ora il lavoro grosso spettava a loro. Infatti, lo scopo del
progetto, era quello di creare una copertina di quaderno, utilizzando disegni, frasi,
slogan…per fare emergere il senso e l’importanza della donazione.
Dopo aver riflettuto in classe sui principi e sul lavoro di AVIS, la vera a propria
attività artistica ha preso il via!
Gli alunni, divisi in gruppi, hanno deciso quale aspetto mettere in risalto nella
copertina, quali punti fare emergere e quali invece tralasciare; dopo una prima fase
di “schizzo”, la classe è passata al vero e proprio prodotto finale. Con attenzione,

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ZEROINCONDOTTA                                                             APRILE-MAGGIO 2020

precisione e raffinatezza, utilizzando attacchi d’arte e tecniche differenti gli studenti
hanno realizzato le copertine richieste.
I lavori terminati si presentavano tutti diversi gli uni dagli altri, ma trapelava la
stessa idea di fondo: “donare vuol dire amare”. Donare significa amare il prossimo,
amare la vita ed essere disposti a lasciare un po’ di sé per aiutare qualcuno che ne
ha bisogno.
Cosa stai aspettando? Dona anche tu!
                                                        Scuola primaria di Pianello, classe IV

Viaggio a Exmouth
I ragazzi di Agazzano in Inghilterra

Dal 16 al 23 febbraio dieci ragazzi della scuola secondaria di Agazzano hanno
potuto partecipare all’ultima uscita prima della chiusura delle scuole. E che
uscita! Il viaggio in Inghilterra, e precisamente ad Exmouth nel Devon, è stato
eccezionale. Una deliziosa cittadina che si affaccia sull’oceano alla foce del
fiume Ex e che ha dei dintorni altrettanto piacevoli.
Abbiamo visitato la cittadina
con il suo porto, abbiamo
fatto l’esperienza del Tea
Cream a Topsham, ci siamo
arrampicati sulla scogliera
della Jurassic Coast,
abbiamo fatto shopping a
Exeter dove si trovano una
bellissima cattedrale e il
vicolo che ha ispirato J.K.
Rowling nel creare Diagon
Alley, siamo arrivati fino a
Plymouth vedendo il luogo
dal quale sono partiti i Padri
Pellegrini per l’America. Poi                           I ragazzi in partenza dall’aeroporto
abbiamo giocato a Bowling,
ci siamo scatenati in discoteca e abbiamo ingaggiato una lunga gara a Twister.
Non poteva mancare, durante il viaggio di ritorno all’aeroporto, una sosta nelle
vicinanze di Stonhenge.
Insomma, un’esperienza da ripetere assolutamente, quando finalmente
potremo tornare a fare una vita normale.

                                                              Scuola secondaria di Agazzano
                                             16
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Pronti, partenza…
via alla Campestre!
Un’esperienza indimenticabile

Il giorno 7 Novembre 2019 tutte le classi della scuola media di Pianello e di
Nibbiano si sono recate al campo sportivo di Pianello V.T. per partecipare alla
corsa Campestre.
La gara consiste nell’affrontare un percorso di corsa. Chi arriva sul podio e chi
si classifica quarto va direttamente alle fasi provinciali a Piacenza. La corsa è
stata disputata in una giornata fredda e piovigginosa e, purtroppo, alcuni
ragazzi, come Gloria, Rebecca e Nixon, hanno dovuto ricorrere all’assistenza
medica. La situazione, comunque, si è risolta senza problemi.
I fortunati (e bravi) a classificarsi per accedere alle provinciali sono stati, per la
classe prima di Pianello, in ordine di arrivo: Cesare Rossi, Niso Spreafico,
Marcello Cassi, Mattia Travini per la gara maschile; Noemi Zambianchi, Asia
Zambianchi, Annesophie Cassi e Nessrine Cheddani per quella femminile. I
primi classificati tra i ragazzi di seconda e terza media sono: Florian
Zambianchi, Pietro Fornasari, Francesco Massari, Samuele Cassi; Giorgia
Gualdana, Giada Sabatino, Sofia Colla e Erika Spataru.
Al termine della campestre alcuni genitori ci hanno offerto del thè caldo e un
sacchetto contenente bocconcini e pizzette.
                                                Le Provinciali. Il giorno 19
                                                febbraio 2020 abbiamo preso il
                                                pulmino e siamo andati a
                                                Gossolengo, nel campo sportivo
                                                vicino all’Istituto Alberghiero.
                                                Ci siamo cambiati, ci hanno dato il
                                                pettorale, abbiamo iniziato a
                                                riscaldarci e poi siamo andati a
                                                memorizzare il percorso.
                                                Il terreno era abbastanza asciutto
                                                e c’era molto freddo.
                                                Alla fine della gara dovevamo
                                                togliere il numero e consegnarlo
ai giudici. Florian Zambianchi si è classificato secondo assoluto.
A fine premiazione siamo tornati a scuola.

                                                   Scuola secondaria Pianello, classe I A

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Possiamo farcela!
L’emergenza infinita

Il 21 febbraio è iniziata l’emergenza sanitaria COVID-19. Da quella data è
iniziato il nostro isolamento forzato. Quando le autorità hanno deciso di
chiudere le scuole per una settimana, eravamo contenti di rimanere a casa per
qualche giorno, ma poi la situazione ha cominciato a peggiorare, la chiusura
delle scuole è stata prolungata e siamo stati costretti a rimanere a casa
lontano da amici, parenti, insegnanti e compagni di classe.

                                                     I nostri insegnanti hanno
                                                     iniziato a organizzare video
                                                     lezioni, compiti e verifiche
                                                     online per cercare di andare
                                                     avanti con il programma.
                                                     Questo metodo è del tutto
                                                     nuovo per noi studenti, ma
                                                     abbiamo cercato di
                                                     adeguarci in fretta,
                                                     scoprendo e imparando a
                                                     utilizzare applicazioni che
                                                     prima non sapevamo
                                                     neppure esistessero. Le
                                                     prime volte ci è sembrato
un po’ strano incontrare i nostri professori nelle nostre case. Con il passare del
tempo, invece, sta diventando la normalità.
Questo è un momento difficile, tante persone muoiono lontane dagli affetti e
altre vengono contagiate ogni giorno, in tutti gli ospedali c’è urgenza di medici
e di aiuti per combattere questo virus che è diventato una vera pandemia.
Lo Stato ha dato delle disposizioni, facendo chiudere i negozi, le fabbriche, gli
uffici e le banche; ci hanno costretto a stare a casa, non avere contatti con
altre persone, a muoversi solo per necessità o per fare la spesa e a stare
ognuno nel proprio Comune per non peggiorare la situazione, che è già molto
critica.
Questo Coronavirus, che è arrivato all'improvviso, ha cambiato le nostre
abitudini, passiamo le giornate in modo diverso, infatti molte cose che prima
facevamo quotidianamente adesso non possiamo farle più. Alcuni di noi sono
più fortunati perché, abitando in campagna, possono uscire a giocare, tutti gli
altri passano le giornate in casa, seguendo le lezioni al mattino, facendo i
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compiti, giocando, leggendo… e c’è anche chi passa del tempo ai fornelli,
cucinando crostate e meringhe. Stiamo più tempo in famiglia e questo, se per
certi aspetti può essere un vantaggio, in alcuni momenti diventa un ”casino
assurdo” perché uno telefona, l’altro studia, un’altra fa gli esercizi di danza e
un altro cerca di suonare il pianoforte. Tutto è organizzato intorno alla
disponibilità del wi-fi, che è una delle cose più preziose che abbiamo in questi
momenti (oltre alle mascherine e all’alcool).
Infatti il coronavirus ha cambiato anche le abitudini dei nostri familiari: molti
dei nostri genitori non vanno più a lavorare e fanno home-working, altri ci
vanno mettendo i guanti, la mascherina e gli occhiali di protezione.
In questo periodo molti di noi sono nervosi e tristi perché al telegiornale
continuano a dare brutte notizie, di persone che sono morte per questo virus e
che non hanno più potuto vedere i loro familiari, di bare che sono state portate
via con i camion perché non c’era più posto nei cimiteri, e dicono che sarà una
situazione molto lunga. Le nostre paure sono molte: paura per un virus che
non si vede e ti prende all’improvviso; interrogativi su quando ritorneremo alla
vita normale, quanto tempo servirà rimanere lontani.
Però cerchiamo di essere ottimisti e pensare che tutto questo sia un
videogioco. E nel frattempo aspettiamo il giorno in
cui per le persone il coronavirus diventi soltanto  “In questo
un vago ricordo del passato, aspettiamo il giorno    periodo molti di
in cui tutto finisca.
Aspettiamo il giorno in cui potremo uscire e
                                                     noi sono nervosi
andare a scuola, sì perché le video lezioni sono     e tristi…”
belle, ma non vediamo l’ora di rivedere i nostri
compagni dal vivo e non attraverso uno schermo.
Siamo convinti che se uniamo le forze e facciamo la nostra parte, restando a
casa, lavandoci le mani, mettendo la mascherina e credendo in tutti i medici
che stanno facendo un grande lavoro, noi possiamo farcela!

#iostoacasa
#andràtuttobene

                                                 Scuola secondaria Pianello, classe I A

             ZeroInCondotta
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La scuola ai tempi
del corona virus
Un momento difficile…

Gli alunni della scuola primaria di Nibbiano raccontano le loro giornate senza
scuola che somiglia sempre meno ad una vacanza ma ad una forzatura.
Tutti gli alunni della scuola primaria hanno partecipato con grande entusiasmo
al progetto del maestro Roberto Lovattini, che consiste di produrre un
disegno,una poesia o un racconto avente come tema principale “il coronavirus
e di pubblicarlo sul quotidiano Libertà.
I nostri alunni sono informati di quello che sta accadendo intorno a loro e
quello che poteva sembrare un provvedimento a breve termine rischia di
prolungarsi all’infinito.
Il fatto di restare in casa è fondamentale per potere contenere e non
sviluppare questo virus letale.
Ma si sa i bambini con la loro vitalità e la gioia di vivere che hanno; insegnano
a noi adulti ad essere forti e ci trasmettano tanta speranza per il futuro di cui
di questi tempi c’è davvero tanto bisogno.
Loro esprimono il desiderio di tornare a scuola dai loro insegnanti e dai loro
compagni.
Si può immaginare quanta la necessità di restare in casa possa far sentire i
bambini prigionieri di una situazione assurda e surreale.
Si può capire che ognuno di loro possa esprimere insofferenza, ma in maniera
speciale come solo i bambini sanno fare , risollevando il morale a noi adulti e
dandoci la forza di andare avanti…
                                            Le maestre della scuola primaria di Nibbiano

Come stanno vivendo i nostri bambini questo periodo di forzato isolamento?
Cosa hanno percepito di ciò che sta accadendo intorno a loro?
Cosa succederà quando tutto questo sarà solo un ricordo?
Queste sono state le domande che le maestre delle scuola primaria di
Agazzano hanno posto ai loro bambini durante le agorà virtuali che si sono
tenute attraverso video - conferenze nei fine settimana “all’epoca del corona
virus”. Loro ci hanno così risposto…..

                                            Le maestre della scuola primaria di Agazzano

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                                   F.Quero

  Gaia

                                        Dalila

                                        Tommaso

Chiara

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                                                      Claudia

  Emma

                               Giada

          Mariavittoria

Claudia                                                     Linda

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         Questa qui non è vacanza

      Stiamo chiusi in una stanza

      Col terrore, l’amuchina

    E anche qualche mascherina

   C’è chi dice “è solo un’influenza”

mentre tutti gli alunni sono in assenza

     e gli ospedali stracolmi di gente

         chi lo dice, sa che mente.

   Tutti senton ciò che voglion sentire

        e questo presto deve finire

        sennò da questa situazione

     non so se riusciremo a uscire

                      Vinicio Velli, classe V

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La mia esperienza nei giorni di
“vacanza”
Testimonianze dai ragazzi della scuola secondaria

In questi giorni non sto facendo nulla di molto complesso, studio e partecipo
alle videolezioni poi gioco ai videogiochi insieme ai miei amici.
Purtroppo mi annoia non poter uscire perché proprio in questo periodo mi
divertivo con i miei amici andando in giro.
L’unica cosa che mi infastidisce sono i miei fratelli che devono sempre farsi gli
affari degli altri (cioè i miei).
Ma in tutto questo cerco di stare il più calmo possibile senza pensare a questo
enorme problema.
                                                                      Ahmad Al Hanfif

La scoperta del COVID 19 ha reso la vita di tutti molto difficile. All'inizio io e la
mia famiglia pensavamo che fosse una cosa scontata, nel senso che non ci
davamo molto peso e pensavamo che si sarebbe risolta subito. Invece non è
così. Hanno dato molti giorni di vacanza (giustamente) ed io in questi giorni e
anche nei prossimi, ho imparato e imparerò molte cose. Sto passando molto
più tempo con la mia famiglia, soprattutto con mia madre che prima vedevo
non molto; per quanto riguarda mio padre e mio fratello è sempre uguale a
prima, iniziano a lavorare alle 5.00 e finiscono alle 17:00 e finchè l’azienda
non chiude sarà ancora così.Una cosa che mi preoccupa molto, oltre che alla
situazione nel mondo, è mio altro fratello che non posso vedere più tutti i
giorni come prima e questo mi fa un’ po’ soffrire, ma sono preoccupata anche
per i miei famigliari e di più per i nonni. In questo periodo di vacanza sto
facendo i compiti che ritengo molto utili ma servono anche per divertirsi e per
passare del     tempo; sto disegnando e anche aiutando mia madre nelle
faccende di casa, cosa che facevo anche prima. Questa situazione mi sta
annoiando molto, ma fortunatamente ho la mia cura, ovvero il mio cane che mi
sa sempre tirare su il morale. L’ITALIA sta passando un brutto periodo sia
economico e sia di salute. Le persone contagiate sono moltissime ma
fortunatamente ci sono anche dei guariti. Per ora la LOMBARDIA è quella con
più contagiati. Ma anche Piacenza non è da meno. Per quanto riguarda la
scuola, mi mancano molto i miei compagni ma anche le Prof, che ci stanno
aiutando molto. Mi manca la scuola perché, personalmente, a me non piace
vedere i miei compagni attraverso uno schermo e poi anche per un valore
affettivo. Stiamo usando la tecnologia per fare le videochiamate con la classe.
Detto ciò speriamo vada tutto bene.
                                                                       Chanel Nicolosi
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Il 22 febbraio è il giorno in cui sono cominciate queste strane “vacanze”.
All’inizio ero contenta all’idea che le scuole sarebbero state chiuse per due
settimane, ma poi, sentendo le notizie in televisione, ho capito che la
situazione stava peggiorando e che probabilmente saremmo stati a casa molto
più tempo, così ho iniziato ad impegnarmi di più in tutte le materie, studiando
e facendo sempre le lezioni online organizzate dai professori, in modo da non
perdere l’anno scolastico perché, vista la situazione, non si sa ancora se
ritorneremo a scuola oppure se ricominceremo direttamente a settembre. In
queste “vacanze” ho scoperto che mio fratello non è così antipatico come
credevo e poi sono riuscita a stare più tempo con la mia famiglia. Grazie alle
videolezioni riesco a capire meglio i compiti che ci vengono assegnati,
purtroppo però io non riesco a farmi sentire dagli altri perché il microfono del
computer non funziona. Certo, sarebbe meglio poter parlare di persona con i
professori, però almeno, anche se a distanza, possiamo comunque vederci.
Ora, a casa tutto il giorno, oltre a fare i compiti, mi annoio veramente molto,
però almeno ho la fortuna di poter uscire di casa perché vivo in un posto un pò
isolato. Anche se la mattina bisogna alzarsi presto, stare ore e ore seduti ad un
banco, arrivare a casa tardi, fare molti compiti e studiare, in questi giorni ho
capito che mi manca la scuola per i compagni e i professori e perché è quella la
vita normale, non questa situazione che ci allontana tutti chissà per quanto
tempo ancora.
                                                                     Vanessa Rossi

La gente è come se fosse impazzita…. Tutti a proteggersi da questo
Coronavirus, tutti a diffidare degli altri… Non è proprio un periodo di vacanza e
a me sinceramente la scuola manca; soprattutto per tornare alla normalità…
Come se fossimo in una prigione di gran lusso dove non puoi uscire. Ti rendi
conto che potresti non avere più gli amici o i parenti che avevi. Noi siamo
fortunati, siamo in un paesino e non molte persone vengono, perciò non siamo
in grave pericolo, ma quelli che sono in centro a Milano o in Cina, sono

disperati…. Assomiglia a una peste moderna, molto meno grave, ma è come se
il passato tornasse in vita… La scuola non è soltanto un luogo dove si studia e
si impara, ma anche dove nascono le amicizie, dei ricordi, un qualcosa che si
farà fatica a dimenticare… Più contribuiamo e prima torneremo “liberi” da
questo problema e potremo goderci le cose che ci piacciono fare. Anche i

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nemici potresti capire che ti mancano e che ti divertivi in un certo senso con
loro. Le persone è come se avessero acquisito un potere, di vedere il pericolo
dietro ogni angolo…. Quando questa crisi sarà finita non tutti potranno tornare
alla normalità, ad alcuni rimarrà impresso nella mente questo ricordo, il ricordo
di uno sgradevole avvenimento che gli ha cambiato la vita… Io spero con tutta
me stessa che chi ha sofferto riesca a superare la cosa e che i miei parenti e
amici stiano bene. Non si può continuare a pensare al passato e incolpare
qualcuno, ma bisogna concentrarsi al presente per poter riparare ai danni che
sta facendo il Coronavirus….
                                                                    Maristella Salvo

In this danger weeks is very difficult even to go out and do some exercises,
because of the virus. Everyday when I get up from bed, I make sure I pray to
God to protect my family, teachers, friends and loved ones, because I am
afraid some of my friends may lose their life. Also I feel uncomfortable at
home, because I’m worried I may forget some italian. So I’m always studying
harder in order to improve my level of italian.

(In queste settimane è molto difficile anche uscire e fare degli esercizi, a causa
del virus. Ogni giorno quando mi alzo dal letto, mi assicuro di pregare Dio che
protegga la mia famiglia, gli insegnanti, gli amici e tutte le persone amate,
perché ho paura che qualche mio amico possa perdere la vita. Non sono a mio
agio nemmeno in casa, perché ho paura di perdere un po’ di italiano. Così
studio sempre più sodo per migliorare il mio livello di italiano)
                                                                       Evans Danka

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   Vittorio

                                       Gabriele

                             Matteo
                                                  Matilde

                   Melissa

Edoardo

                                                              Leonardo

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La quarantena inaspettata
Dalla gioia alla paura…

L’ultimo mio giorno di scuola passato era un giorno come un altro, in cui il
Coronavirus non era ancora diffuso in Italia; e io ne sapevo veramente poco al
riguardo. Nel week-end ero uscita con una mia amica, e, sinceramente,non mi
sarei mai immaginata una notizia così: le scuole sarebbero rimaste chiuse per
due giorni!!!Io sinceramente ero strafelice di questo perché ero veramente
esausta di tutte quelle verifiche…
Qualche giorno dopo si viene a scoprire che si stava a casa una settimana, io
ero sempre più felice e pensavo: “finalmente un po’ di tempo per dedicarmi a
me stessa!”. Dopo si arriva a scoprire che non si può più uscire di casa e quindi
si sta in quarantena per evitare la diffusione del virus ; io non mi sono molto
preoccupata perché sapevo che tanto era soltanto una settimana…
Qualche giorno dopo arriva la notizia che si doveva stare in quarantena fino
all'8 marzo; io ero abbastanza annoiata in quei giorni,
figuriamoci un’ altra settimana, in più avevano                 “Che sarà mai
annullato tutte le partite che avevamo; stavolta non
                                                               una settimana in
ero felice, anzi ero impaurita: non si poteva più uscire,
tutti i ciclisti e le persone che venivano a camminare             casa…”
davanti a casa mia non venivano più... Per fortuna
mancava solo una settimana e tutto sarebbe tornato
normale: avrebbe riaperto la scuola, sarei tornata a fare sport, avrei potuto
uscire e vedere i miei amici, avrei potuto fare ciò che avrei voluto, tanto il
terrore sarebbe ormai passato…
Era quasi la fine della seconda settimana in quarantena quando annunciarono
che si sarebbe dovuto restare a casa fino al 3 aprile io non ne potevo
veramente più di questa situazione: vedevo tutte le persone terrorizzate,
impaurite e anch’io ero molto spaventata. Era davvero strano tutto ciò,
sembrava un film, ma sfortunatamente non lo era.
Oggi, 4 aprile, non siamo ancora riusciti a trovare una cura al Coronavirus,
l’unica soluzione è rimanere a casa per evitare il contagio e tutto tornerà alla
normalità e tutt’ora siamo in quarantena e non a scuola come al solito, io sono
veramente terrorizzata da questa situazione. Spero solo che ciò finisca e di
ritornare alla normalità...
                                 Elena Gazzola, scuola secondaria di Pianello, classe II A

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Fake news Corona Virus
Quante false notizie in rete.. come riconoscerle?

Con il propagarsi del virus e il passaggio a zona rossa, si diffondono anche una serie di
bufale del web e fake news sulle quali è bene fare chiarezza e non lasciarsi
influenzare. L'OMS la definisce ''infodemia'', termine già entrato sul sito Treccani, cioè
la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, che rendono difficile
orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.
    1. Bere molta acqua eviterebbe il contagio da Covid-19
       Bere più acqua previene la disidratazione ma non impedisce di essere infettati
       dal virus.
    2. L'aglio protegge dal nuovo Coronavirus
       L'aglio è un alimento sano e ha proprietà antimicrobiche, ma non esistono prove
       che consumare aglio protegga dal virus… forse dai vampiri!
    3. Bere l'acqua dal rubinetto facilita la trasmissione del virus
       Gli esperti chiariscono che le acque del rubinetto sono sicure rispetto ai rischi di
       trasmissione di Covid-19, date le correnti di depurazione efficaci nei confronti
       del virus.
    4. Antibiotici e tachipirina
         L'Organizzazione Mondiale della Sanità specifica che in fatto di virus gli
       antibiotici e la Tachipirina non servono a nulla.
    5. Prodotti Made in China
       Dopo le prime notizie sulla diffusione del Coronavirus si è scatenato il panico nei
       confronti di ogni cosa proveniente dalla Cina, che non risultano di fatto essere
       pericolosi, visto che il virus muore sulla superficie dopo qualche ora.
    6. Il Coronavirus sparirà col caldo
       Secondo Donald Trump la bella stagione si porterebbe via il virus insieme ad
       altri malanni stagionali, l'OMS specifica che sono false speranze e non esistono
       prove in merito.

       Sul sito del Ministero dell'interno viene chiarito che in questo periodo le notizie false sono
       all'ordine del giorno sui social e sul web. Tali notizie spesso si presentano graficamente con la
       stessa impaginazione del sito interno.gov.it.

                                                        Scuola secondaria di Agazzano, classe III D

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Sosteniamo la Terra!
ZeroInCondotta celebra “The Earth Day” 2020

Nonostante l’emergenza sanitaria che ci costringe a stare chiusi nelle nostre
case, la voglia di sostenere il nostro pianeta non è venuta meno; anzi, forse
quello che stiamo vivendo ci dà un motivo in più per far sentire al mondo la
nostra voce. Lontani l’uno dall’altro, ma vicini nel cuore mentre gridiamo il
nostro amore per la Terra!

                                      Carola

                                     31
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                                          Linda

   Manuel

                 Laveena                 Giancarlo

                 Laura
                  32
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La giornata della Terra
Dal 1970 ad oggi, un solo obiettivo: salvare il pianeta!

Mercoledì 22 aprile sarà la “Giornata della Terra”. La prima fu nel 1970, mezzo
secolo fa. È la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico
momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e
promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente
voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal
presidente John Fitzgerald
Kennedy, coinvolge ogni anno fino
a un miliardo di persone in ben
192 paesi del mondo.
L'idea della creazione di una
“Giornata per la Terra” fu discussa
per la prima volta nel 1962. In
quegli anni le proteste contro la
guerra del Vietnam erano in
aumento, e al senatore Nelson
venne l'idea di organizzare un
“teach-in” sulle questioni
ambientali. Nelson riuscì a
coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy, che
nel 1963 attraversò ben 11 Stati del Paese tenendo una serie di conferenze
dedicate ai temi ambientali.L'Earth Day (Giornata della terra) prese
definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla
fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in
California, a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il
momento di portare le questioni ambientali all'attenzione dell'opinione pubblica
e del mondo politico.
Nel corso degli anni la partecipazione internazionale all'Earth Day è cresciuta
superando oltre il miliardo di persone in tutto il mondo: è l'affermazione della
“Green Generation”, che guarda ad un futuro libero dall'energia da combustibili
fossili, in favore di fonti rinnovabili, alla responsabilizzazione individuale verso
un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un sistema
educativo ispirato alle tematiche ambientali.Tutti,nessuno escluso, dobbiamo
contribuire a far del bene al nostro pianeta,per farlo conoscere a sempre più
generazioni, e fare capire a tutte loro che verranno che la terra va trattata
bene per vivere al meglio.
                                       Giorgia Genesi, scuola secondaria di Pianello, classe II A

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ZeroInCondotta LIBRI e FILM

Alla scoperta degli infobook
Un nuovo modo di parlare di libri

Durante il periodo di quarantena, i ragazzi di prima D della scuola secondaria di
Agazzano hanno imparato a realizzare un loro infobook (la presentazione di un
libro che hanno letto) utilizzando il sito “Easel.ly” che permette di preparare,
gratuitamente, delle grafiche accattivanti. I ragazzi si sono molto impegnati, ed
ecco alcune delle creazioni.

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Storia di un gatto
e del topo che diventò
suo amico
L’amicizia vince su tutto…

Autore: Luis Sepúlveda.
Anno di pubblicazione: 2012.
Genere del libro: Romanzo.
I personaggi: Il protagonista è il gatto Mix. I personaggi secondari sono il suo
padrone Max e il topo Mex.
Ambiente: La vicenda si svolge a Monaco di Baviera e precisamente
nell'appartamento che ha affittato Max.
Tempo: La storia è ambientata nel tempo presente.
Breve trama: A Monaco di Baviera, un gattino di nome Mix e un bambino di
nome Max diventano grandi amici, sono inseparabili e crescono insieme. Max,
diventato un giovane uomo, va a vivere da solo con Mix in un appartamento.
Per motivi di lavoro è costretto ha
lasciarlo a casa da solo. Mix,
diventato vecchio e cieco, dopo
essere andato a sbattere contro
una scatola di libri, trascorre le sue
giornate in casa da solo,
aspettando il ritorno di Max.
Il felino, un giorno, scopre che in
casa vive un topo, col quale stringe
una grande amicizia e gli dà il
nome di Mex. Il roditore osserva
dalla finestra il paesaggio
circostante e lo descrive a Mix;                              Immagine tratta dalla copertina del libro

quest'ultimo in cambio gli dà della
muesli. Insieme si divertono a passeggiare sui tetti. Mex, stando sulla schiena
di Mix, aggrappato al suo collo, gli indica dove andare e il gatto salta tra i tetti.
Così, grazie all'aiuto di Mex, Mix riacquista la sua libertà.
Commento: Questo libro mi è piaciuto, perché parla di una profonda amicizia
tra un uomo, un gatto e un topo, usando parole semplici ed io non ho fatto
fatica a leggerlo. Mi ha colpito molto l'amicizia che è nata tra Mix e Mex, dato
che di solito questi animali non vanno d'accordo!!

                                           Corrado Maini, scuola secondaria di Pianello, classe II A

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How I Met Your Mother
Commedia americana al cento per cento!

                                                   How I met your mother è una
                                                   commedia americana ideata da
                                                   Carter Bays e da Craig
                                                   Thomas,composta da nove
                                                   stagioni. Come dice il titolo
                                                   "How met your mother", che
                                                   tradotto vuol' dire "Come ho
                                                   incontrato vostra madre",
                                                   questa serie parla di Ted
                                                   Mosby,nella serie interpretato
                                                   dall'attore Renato novara, che
                                                   racconta ai suoi figli, come
                                                   appunto dice il titolo, il modo
                                                   in cui ha incontrato la loro
                                                   madre. Ma per questo prima
                                                   deve fargli conoscere il
     I protagonisti della serie
                                                   contesto che precede il tanto
                                                  atteso incontro.
Inizia a raccontare dall'anno 2005, quando era solamente un single, ogni sera
andava sempre ad un bar vicino a casa, Mc Larens, insieme ai suoi amici,
Marshall Eriksen (Jason Sehel) e Lily Aldrin (Alison Hanningam), coppia
fidanzata e amici di Ted dai tempi dell'università, nonché coinquilini; e Barney
Stinson, amico importante e spalla nel "rimorchiare ragazze", come dice lui,
grazie al suo "Play book", un libro in cui scrive varie bugie per riuscire ad avere
avventure di una notte con le ragazze e mai più richiamarle.
Ted incomincia a raccontare da una sera, al solito bar Barney gli fa incontrare
con il solito gioco "Lo conosci Ted?" Robin Scherbatsky (Sonia Mazza). Dopo
alcuni giorni Ted la porta a cena e si innamora di lei al primo incontro
rivelandoglielo a fine serata.

                                   Anita Parolini, scuola secondaria di Pianello, classe II A

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Stranger Things
Un mondo… sottosopra!

Stranger Things è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da
Matt e Ross Duffer.
Il titolo Stranger Things tradotto in italiano significa cose sconosciute.
E’ ambientata negli anni ottanta nella città di Hawkins,nell’indiana uno Stato
federato degli Stati Uniti
d’America, e in parte nel
mondo                      del
“Sottosopra”(Upside Down
in lingua originale); è
incentrata sulla misteriosa
sparizione di un bambino e
sulla comparsa di una
bambina dai capelli rasati
dotata di poteri psichici,
fuggita da un laboratorio
segreto, la Hawkins National
Laboratory.
Quasi tutti gli eventi che
accadono nel corso della              I protagonisti della serie
vicenda sono strettamente
connessi al Sottosopra, un’oscura dimensione parallela al nostro mondo,
popolata da creature mostruose: i demogorgoni.
Stranger Things è composta da 3 stagioni. La prima stagione è stata pubblicata
su Netflix il 15 luglio 2016, la seconda stagione è stata pubblicata il 27 ottobre
2017, la terza il 4 luglio 2019 e il 30 settembre è stata annunciata
ufficialmente la 4 stagione, prevista per il 2021.
La serie è stata accolta positivamente dalla critica, che ha apprezzato la
caratterizzazione dei personaggi, il cast e l’atmosfera che rappresenta nel
migliore dei modi il cinema di fantascienza, la musica e i riferimenti culturali
degli anni ottanta.

                               Giorgia Gualdana, scuola secondaria di Pianello, classe II A

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Sybilla
l’odissea di una bottiglia di plastica

Sybilla, l’odissea di una bottiglia di palstica è il titolo del libro che noi abbiamo
letto a scuola e che è stato scritto da Marco Mastrorilli, ornitologo esperto di
rapaci notturni, in special modo di gufi. Sybilla è una bottiglia di plastica che vive
mille avventure. Dopo essere caduta in un fiume, raggiunge il mare; nel suo viaggio
incontra oggetti di plastica come lei, ma anche balene, capodogli, tartarughe, gabbiani e
albatros e comprende che la plastica costituisce un gravissimo problema sia per il
presente che per il futuro della Terra. Impara che per non essere più dannosa può essere
trasformata in qualcos’altro, tornando ad essere utile. Sybilla capisce così l'importanza
della rinascita, cioè del riciclo e ha trasmesso a noi questo
messaggio, sia durante la lettura del libro che durante l’incontro
con Marco Mastrorilli.
Marco è venuto a scuola il 28 gennaio e insieme a lui abbiamo
imparato che ogni anno finiscono in mare milioni di tonnellate di
plastica e anche se potessimo riciclare sempre, la quantità
sarebbe comunque enorme. Lo sapete che tra qualche anno in
mare ci sarà più plastica che pesci? E che più della metà delle
balene del mondo ha già inghiottito plastica?
E che lo hanno fatto anche il 60 % dei delfini e il 94% delle
tartarughe? La soluzione sarebbe ridurre la quantità di plastica
prodotta nel mondo cambiando              tantissime delle nostre
abitudini. Abbiamo capito che sarebbe meglio non acquistare
più oggetti di plastica, sopratutto se si tratta di oggetti usa e
getta. Inoltre potremmo raccogliere la plastica sotto casa, in un
parco, lungo le coste o sugli argini di un fiume, come facciamo
noi ogni anno in occasione dell’iniziativa “Puliamo il mondo”
Intanto con Marco Mastrorilli, oltre ad aver imparato tutto questo
abbiamo anche fatto un bellissimo laboratorio, utilizzando bottiglie di plastica per costruire
tartarughe

                                                                      Scuola primaria di Gazzola

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La Casa di carta
Una serie spagnola di grandissimo successo

La “Casa di Carta” è una serie spagnola ambientata nei giorni nostri, l’ideatore
di questa serie è Álex Pina.
La storia parla dello sviluppo di una rapina molto originale: irrompere nella
Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, a Madrid, per far stampare migliaia di
banconote e scappare con i soldi. L’ideatore di questa impresa è un uomo che
s i f a c h i a m a r e “ i l P r o f e s s o r e ”, i l
reclutamento di ogni singolo membro non
è casuale: lui, infatti, seleziona persone
con precedenti penali, che quindi non
hanno nulla da perdere. Tutti i membri
durante la rapina sono vestiti di rosso e
indossano delle maschere del pittore
Salvador Dalì. I componenti della banda
non possono rivelare la propria identità,
quindi decidono di chiamarsi con delle
città: Tokyo, Mosca, Berlino, Nairobi, Rio,
Denver, Helsinki e Oslo. Non solo non
possono dire la loro identità, ma non
possono neanche avere relazioni perché
potrebbero ostacolare la rapina.
I protagonisti si nascondono per cinque
mesi in una tenuta nelle campagne di
Toledo per prepararsi, facendo tutte le
simulazioni necessarie per affrontare
qualsiasi imprevisto. La ragazza soprannominata Tokyo è la narratrice e
commenta le diverse situazioni della vicenda. Fingendosi poliziotti delle Guarda
Civile che scortano carta per banconote, i componenti della banda riescono a
entrare nella zecca di Stato, con un’azione coordinata dall’esterno dal
Professore. Dal momento in cui gli occupanti vengono presi in ostaggio, il capo
(Berlino) decide di instaurare una sorta di empatia con loro, specificando che
non vogliono fare del male a nessuno. Tutto sembra procedere come pianificato
dal Professore, ma a un certo punto, la storia si sviluppa in modo diverso,
anche dal punto di vista personale...

                              Manuel Beccalupi, scuola secondaria di Pianello, classe II A

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