Grumello comunità storia di un'assemblea di mezza estate catechesi: quale proposta? dove va il lavoro? gmmr 2020 - Parrocchia ...
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mensile della comunità cristiana di grumello del monte ottobre 2020 numero 290 grumello comunità storia di un’assemblea di mezza estate catechesi: quale proposta? dove va il lavoro? gmmr 2020
sommario in copertina: il manifesto della nostra CET per la GMMR 2020 LO SPUNTO ISTITUTO PALAZZOLO - Oltre la passione 3 - Intervenire, adattarsi, ritirarsi... 32 DON ANGELO LA REDAZIONE DELL’ISTITUTO PALAZZOLO LO STUDIO IL LIBRO DEL MESE - L’icona evangelica 4 - Maria 34 DALLA LETTERA PASTORALE DEL VESCOVO DON ALBERTO - Storia di un’assemblea di mezza estate 6 DONATELLA VECCHI MISSIONI - Catechesi: quale proposta? 10 - Il Pando respira! 36 DON ALBERTO MONS. EUGENIO COTER - Dove va il lavoro? 13 - Dall’Ecuador 38 CORNA FRANCESCO (SEGRETARIO GENERALE CISL DI BEGAMO) GIORGIO CORINI - Buongiorno! Prego, entrate... 16 LUCA PIROLI AZIONE CATTOLICA 23 DETTI E FATTI - Offerte 40 - GMMR 2020 18 ANAGRAFE 41 - Umbria 22 LA REDAZIONE - Verbale CPP:ottobre è alle porte 27 LA SEGRETERIA - Vacanze insieme 30 Mensile della comunità cristiana di Grumello del Monte (Bg) Registrazione del Tribunale di Bergamo n. 37 del 13 Settembre 1991 responsabile: redattori: impaginazione: alberto carrara andrea belotti corrado lorini paola brevi direttore di redazione: progetto grafico: chiara distefano angelo domenghini bold. di valter tarenghi angelo domenghini beppe manenti stampa: segretaria di redazione: teresa paris tipografia signorelli chiara distefano carlamaria zadra costa di mezzate redazione: abbonamenti: via martiri della libertà 32 ha collaborato: normale: 25,00 euro tel. 035 830185 franca perletti sostenitore: 30,00 euro grumellodelmonte@diocesibg.it postale: 45,00 euro foto anniversari: 20,00 euro
LO SPUNTO Oltre la “sospensione” DON ANGELO S ospensione... E’ il termine che il nostro vescovo Francesco, nella Lettera alla Diocesi per il nuovo anno pastorale, usa per definire il sentimento mento che avverto diffuso è quello della “sospensio- ne”: una miscela di attesa, speranza, determinazio- ne, incertezza, confusione, contraddizioni, tensioni, paure...”. che sembra prevalere nel momento che stiamo In effetti non tutto è “normalmente” ricominciato, attraversando. Potrà essere utile pubblicarla su que- nella società come nella chiesa. Della scuola stiamo ste pagine, un capitolo per volta, incominciando, seguendo con apprensione i primi passi. Siamo come facciamo, dal racconto evangelico che il “sospesi”, ma cerchiamo di essere determinati e vescovo ha scelto come ispirazione. fiduciosi. Le pagine del nostro Grumello Comunità Egli ripercorre gli ultimi mesi: “Siamo rimasti scon- sono molto in sintonia con lo spirito che il vescovo certati nel momento in cui i gesti abituali e anche vuole comunicare. I confronti nei vari consigli pasto- quelli della fede, sono scomparsi. Ci siamo resi rali, in video e in presenza; lo sforzo dei catechisti di conto di una vulnerabilità, di una fragilità e debolez- ripensare la catechesi dei ragazzi; le prospettive del za che avevamo dimenticato. Abbiamo riconosciuto mondo del lavoro; e anche il semplice impegno di in molti un sentimento di fede che non poteva esser favorire il ritorno in chiesa: sono tutti segnali di ripre- solo riportato alla paura o all’attesa di un miracolo. sa. Nel segno di quel titolo: “Servire la vita dove la Con la diminuzione della violenza del contagio sono vita accade”. emersi altri sentimenti: lo smarrimento, la rassegna- Una frase-programma che segna l’impegno a vivere zione, la depressione, la rabbia, la rimozione, ma il vangelo laddove la vita ti viene incontro (senza anche la determinazione, la speranza, l’impegno nel essere programmata!). La vita che è la pandemia, le ricostruire le condizioni fondamentali della vita socia- migrazioni, l’istituto, il mondo delle missioni, i le. Su tutti ha dominato un sentimento di solidarietà momenti duri come quelli leggeri e festosi, il nasce- che ancora una volta ci ha stupito, allargato il cuore: re e il morire. E’ la logica eterna dell’Incarnazione. un sentimento che non vorremmo veder svanire man mano diminuisce il pericolo. Mentre scrivo, il senti- GRUMELLOCOMUNITÀ_OTTOBRE 2020 3
LO STUDIO L’icona evangelica DALLA LETTERA PASTORALE DEL VSCOVO N on è semplice individuare una pagina circostante. (Lc 7,11-17) evangelica, un’icona per rappresentare La risonanza più pertinente alle nostre e soprattutto per lasciarci ispirare in considerazioni è rappresentata dal conte- ordine al mandato che ci siamo proposti. La diffi- sto di questo segno di risurrezione. E’ un coltà consiste nel fatto che tutto il Vangelo e le segno che esprime la tenerezza e la gran- testimonianze apostoliche narrano di questa scel- de compassione di Gesù verso una donna ta. Ho individuato la breve testimonianza evange- che ha perso il marito ed ora il suo unico lica della risurrezione del figlio della vedova di figlio. Nello stesso tempo è un segno tutto Nain, perché mi sembra rappresenti in maniera illuminato dalla sua Risurrezione e dalla essenziale il servizio evangelico alla vita dell’uomo. coscienza dei discepoli che il potere della In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, morte non sarà più definitivo e assoluto. e con lui camminavano i suoi discepoli e una gran- Ritornano alcuni passaggi caratteristici de folla. Quando fu vicino alla porta della città, dello stile di Gesù: il suo sguardo, il sentimento ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico della compassione, i gesti espressivi quanto le figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente parole, le provocazioni che gesti e parole comuni- della città era con lei. Vedendola, il Signore fu cano, con l’intenzione di coinvolgere ed soprattut- preso da grande compassione per lei e le disse: to di evocare la fede dei suoi interlocutori. "Non piangere!". Si avvicinò e toccò la bara, men- Certamente il gesto di toccare la bara e l’espres- tre i portatori si fermarono. Poi disse: "Ragazzo, sione rivolta alla madre, sono provocazioni inten- dico a te, àlzati!". Il morto si mise seduto e comin- se per coloro che stanno assistendo a quell’in- ciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti contro e per il lettore del Vangelo. furono presi da timore e glorificavano Dio, dicen- La parola di Gesù non è magica, come il suo toc- do: "Un grande profeta è sorto tra noi", e: "Dio ha care l’intoccabile. Lui è una parola incarnata. visitato il suo popolo". Questa fama di lui si diffu- Toccare è necessario: è il segno concreto della se per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione vicinanza. 4 GRUMELLOCOMUNITÀ_OTTOBRE 2020
fatica, un coraggio, ma è prima di tutto un dono, un dono interiore. Questa parola risuona dentro di noi, a partire soprattutto da chi la pronuncia o l’ha pronunciata per noi. Rialzarsi non è solo un atto di volontà, ma un atto di fede. E finalmente il ragazzo viene restituito alla madre: si tratta di una rinascita non dalla carne, ma dalla grazia. Servire la Vita, dove la vita accade è per Gesù e i suoi discepoli il dono di una vita nuova. Il testo ricorda che il ragazzo si mise a parlare. Il Cardinale Martini si domandava cosa avesse detto e concludeva immaginando che avesse pro- nunciato la parola della vita nuova: “Grazie”. Ho sobriamente ricordato alcuni passaggi della testimonianza evangelica, per ritornare al conte- sto dell’evento. La parola più importante per noi, alla luce del mandato “Servire la vita dove la vita accade” è “occasionalità”. Un’occasionalità paradossalmente cercata e volu- ta, a partire dalla scelta di Gesù di percorrere le “Quel tocco penetra nella realtà di sconforto e strade degli uomini, le strade della vita. Non crea disperazione. È il tocco del Divino, che passa una scuola, ha una casa non sua per istruire colo- anche attraverso l’autentico amore umano e apre ro che ha scelto, ma il suo insegnamento, i suoi spazi impensabili di libertà, dignità, speranza, vita gesti succedono lungo la via. La via è l’immagine nuova e piena. L’efficacia di questo gesto di Gesù dell’incontro non previsto, ma cercato; l’incontro è incalcolabile. Esso ci ricorda che anche un con tutti e nelle situazioni più diverse. E’ in quegli segno di vicinanza, semplice ma concreto, può incontri, di cui il Vangelo trabocca, che Gesù suscitare forze di risurrezione”. serve la Vita proprio nel suo accadere. La misericordia, sia in Gesù sia in noi, è un cam- Il Vangelo comincia con l’immagine di due cortei mino che parte dal cuore per arrivare alle mani. che occasionalmente si incrociano: quell’incrocio Tutto è preparato perché risuoni la parola della diventa un incontro che trasforma la vita, che dà vita, la parola che dà vita: “Ragazzo, dico a te, la Vita. Anche noi mettiamoci sulla via. àlzati!". Alzati: un comando che vince la morte e chiama alla vita. Rialzarsi non è una scelta, una GRUMELLOCOMUNITÀ_OTTOBRE 2020 5
LO STUDIO Storia di un’assemblea di mezza estate DONATELLA VECCHI unedì, 20 Luglio 2020 - ore 21,15: 2. INQUIETUDINE: L Assemblea Parrocchiale o, per meglio dire, riunione del Consiglio Pastorale parrocchiale di Grumello del Monte, aperta Papa Francesco, nel Convegno del 2016 a Firenze, ha parlato di una “sana inquietudine” e nell'istruzione “La conversione pastorale della all'Equipe Educativa, al gruppo liturgico, all'AC e comunità parrocchiale al servizio della missione ai Catechisti per un confronto “quasi assemblea- evangelizzatrice della Chiesa” - pubblicata proprio re” sui temi richiamati da un documento inviato a il 20 Luglio 2020 a cura della Congregazione del tutti nei giorni precedenti dal Parroco. Insolita data Clero - si parla addirittura di una “santa inquietu- per un'Assemblea in Parrocchia: in genere nel dine”. Quindi, pur avendo da poco stilato un mezzo dell'Estate, a Cre finito, tutte le attività si nuovo Piano Pastorale, siamo invitati a far nostra fermano, le famiglie partono, le persone rallenta- quella sana e santa inquietudine, che ci impedisce no... e invece... invece questa “stranita” Estate del di riposare sugli allori, di fidarci solo di “ciò che si 2020 è riuscita persino a far incontrare 34 perso- è sempre fatto”, e che ci sprona ad osare nuove ne che, munite di mascherina e con l'ormai con- strade, nuovi percorsi. sueto distanziamento sociale, pare gremiscano 3. FRATERNITÀ: l'Aula Santa Chiara. L'Ouverture è una preghiera Ciascuno di noi è invitato a vivere questo momen- corale allo Spirito, perché illumini tutti e ciascuno, to con la disponibilità ad ascoltarsi, senza il timo- seguita da 3 parole-guida che don Angelo regala re di esprimere pensieri, riflessioni e proposte, in all'Assemblea: un confronto fraterno. 1. SERENITÀ: negli ultimi tempi tutti l'abbiamo sentita vacillare in Si apre il sipario... Ciak! S’inizia... noi e anche ora, guardando le mascherine che Don Angelo richiama il documento inviato a tutti i indossiamo e la distanza che siamo tenuti a tene- Convocati e chiarisce che l'assemblea prevede re, pare essere una condizione ancora lontana, due Atti: ma non dobbiamo dimenticare che “tutto concor- • nel primo si condivideranno alcuni avveni- re al bene, per coloro che amano Dio” e da ciò menti e riflessioni vissuti negli scorsi mesi. scaturisce la speranza che ci può aiutare ad • Nel secondo si scambieranno alcune idee affrontare ogni circostanza, ogni momento che ci e proposte su ciò che si ritiene essenziale calen- troviamo a vivere. darizzare sin d’ora e su alcune scelte che si sarà 6 GRUMELLOCOMUNITÀ_OTTOBRE 2020
UN CALENDARIO DA IPOTIZZARE, UN CAMMINO DA RIPRENDERE E CONTINUARE Quasi un’assemblea parrocchiale, 20 luglio 2020. (Questo il testo che ha fatto da “ordine del giorno”) Ci troviamo per prospettare e programmare alcuni aspetti della vita della nostra Comunità cristiana che non possono ripartire a settembre chiamati a fare. in modo automatico e scontato: Alcuni Presenti concordano nel - non ce lo consente l’incertezza legata all’evoluzione della pandemia ritenere che il lockdown, se da un - non ce lo permettono le riflessioni che abbiamo fatto nei mesi scor- lato ha imposto gravi limitazioni, si, quando dicevamo: dall'altro ha insegnato a cercare - che nel lockdown e nel conseguente “sostare” c’era qualcosa di l'essenziale e può diventare dav- provvidenziale vero un'opportunità per riflettere - che abbiamo riscoperto e valorizzato la dimensione famigliare, anche di più su quello che facciamo; il del celebrare tornare alla normalità di prima, - che la Parola di Dio deve riacquistare la sua centralità con il suo “correre continuo”, pare - che poteva essere un bene la pausa imposta a liturgie troppo abitu- stridere con il vissuto dei mesi dinarie scorsi. É pur vero che “Questa - che i social e la relativa comunicazione hanno qualcosa di virtuoso e esperienza ci ha insegnato che di utile non possiamo dar nulla per scon- - ecc. ecc. Che riflessioni abbiamo fatto e facciamo su tutto quello che ci è capi- tato, che occorre saper mettere tato e su quello che ci sta davanti? tutto in gioco, confrontarsi, ascol- Il problema è solo l’incertezza legata all’emergenza sanitaria e alle con- tarsi.”. seguenti disposizioni o dobbiamo comunque, sulla scorta di questa Qualcuno, più segnato da espe- esperienza, rimodulare i nostri ritmi? rienze di lutto e di malattia, mette Torniamo il più presto possibile alla nostra agenda parrocchiale ricca e in guardia da una lettura mistifi- …intasata? cante della realtà vissuta: “Il dolo- O aspettiamo un po’, prima di fissare appuntamenti, per vedere come re è stato davvero grande; i costi, va e intanto rifletterci sopra (i catechisti dei ragazzi lo stanno già facen- in termini di sofferenza e conse- do)? guenze anche economiche, altis- simi... Non è andato tutto bene, L’agenda è piena di diversi appuntamenti: come qualcuno ha scritto o can- - celebrazioni tato dai balconi!” - proposte formative “D'altro canto, però - fa notare - riunioni organizzative e istituzionali dei vari gruppi parrocchiali qualcun altro - i tristi mesi passati - momenti di festa hanno costretto noi, ma anche le Ci sono punti fermi? (e anche date certe, se possibile?) Che intensità e che frequenza immaginiamo per questi diversi livelli? persone che abitudinariamente Se c’è da ancorarci all’essenziale, dove lo troviamo? Come tradurlo in non sono solite farlo, a pensare a scelte comunitarie? Come ci può aiutare l’utilizzo di diversi linguaggi e Dio, o per lo meno a porsi il senso di diverse forme di comunicazione? Avete una vostra personale rifles- del nostro andare, del nostro fare, sione o particolari proposte da offrire? del vivere, del soffrire e del morire GRAZIE!!!! ed è proprio questo “il positivo”, che non ha nulla a che vedere GRUMELLOCOMUNITÀ_OTTOBRE 2020 7
LO STUDIO SEGNALI DI RIPRESA: LA MESSA SERALE DI DOMENICA 26 LUGLIO, IN ORATORIO, . UNA MESSA PER LE FAMIGLIE, NELLA FESTA DI S. ANNA. con una mistificazione della realtà, perché è real- attività a livello quantitativo e non qualitativo: “le mente accaduto, e neppure con l'andrà-tutto- tante cose che ci troviamo a fare dovrebbero darci bene.” soddisfazione, perché le riteniamo importanti; non Si riflette sull'elevato numero di visualizzazioni è riducendo la quantità delle iniziative che potre- della diretta streaming della Veglia pasquale, mo riguadagnare il piacere del fare; per ritrovare le numero che ha superato di gran lunga la quantità ragioni del nostro impegno dobbiamo alimentare di fedeli che, annualmente, vive in presenza la la nostra fede, sia a livello personale che comuni- Santa notte. Anche questo, sottolinea qualcuno, è tario e per far questo dobbiamo incontrarci.”. da interpretare come “un segno del tempo”: Don Angelo evidenzia che, con la nostra enco- “Tanta gente è passata dalla logica del fast-food miabile efficienza, avevamo programmato e siste- (che segue il motto USUFRUISCI) a quella dello matizzato ogni passo nella nostra fittissima agen- Slow-food (che predilige il VIVI, ASSAPORA!) E da, ma nei mesi scorsi la realtà ci ha investiti e ci questo nostro incontro dovrebbe avere lo scopo siamo resi conto che non possiamo avere il con- principale di portare innanzitutto noi a vivere, trollo su tutto. Un “punto a nostro vantaggio”, gustare fino in fondo il significato della proposta però, a suo parere, è lo stile che pare abbiamo che si sta per mettere in pista”. acquisito in questo momento di emergenza: il Alcuni ritengono che non si debba criticare così ritrovarsi, appena la situazione ce lo richiede - aspramente “il daffare, la normalità che c'erano come si è verificato alla riapertura delle celebra- prima”, considerato che proprio da questi è stato zioni ai fedeli del 18 Maggio o come sta avvenen- possibile, nel momento dell'emergenza, continua- do in questa sede - per vagliare, discutere, assu- re a sentirsi Comunità che s'interroga, che si mere decisioni condivise per affrontare la realtà incontra - seppur a distanza - e condivide deci- così come si presenta è un dono prezioso, un sioni. esempio di Comunità cristiana, di lavoro di grup- Un altro errore da evitare è quello di pensare alle po, di famiglia anche per le altre parrocchie della 8 GRUMELLOCOMUNITÀ_OTTOBRE 2020
nostra CET. Quindi, sulla base del vissuto di que- preoccupazione per l'interruzione dei cammini in sti ultimi mesi, sono da ritenersi punti fermi per la preparazione ai Sacramenti; in controcanto qual- ripartenza gli incontri dei vari Consigli: CPP, CPAE, cuno ribatte che sarebbe importante cogliere Consiglio AC e Gruppo Liturgico, e si stabilisce di quest'occasione per chiedersi cosa si intende per calendarizzarli da subito. catechesi: se sia essenzialmente una questione di Qualcuno fa notare che, essendo “giunto il “nozioni” da imparare o piuttosto un'esperienza di momento di ripartire, occorre accostarsi al Piano Comunità da vivere. Pastorale non con la pretesa di attuare tutto e Un catechista informa che il gruppo che cura la subito, ma con l'attenzione e la disponibilità a preparazione dei bambini alla Messa di Prima confrontarsi, per valutare e concordare una diver- Comunione sta ipotizzando soluzioni organizzati- sa attuazione del Piano o meglio la realizzazione ve che permettano di riprendere il percorso in possibile in questo stato di cose”. sicurezza, rispettando le norme sanitarie; la cate- Vengono individuati tre ambiti a cui dare priorità: la chesi inizierà, presumibilmente, con il nuovo anno Parola, la liturgia, la carità e, in particolare, “occor- liturgico, ma i catechisti hanno già iniziato un lavo- re valorizzare di più la Parola di Dio: la Parola è ro di revisione che proseguirà anche nei prossimi l'Essenziale, perché è in essa che possiamo tro- mesi. vare la trama, che corredata dall'ordito, progetta- Si sente la necessità di riaprire l'oratorio, di ripren- to dai vari Gruppi, può dare origine a un nuovo dere alcuni incontri, puntando su “poche iniziati- tessuto comunitario.” ve”, ma lo si ritiene di importanza vitale in questo L'Assemblea valuta positivamente l'esperienza clima incerto: “si sta vivendo in una sorta di limbo, delle celebrazioni in diretta streaming, i meet dei perché nessuno dà informazioni precise sulla vari Consigli, i corsi di formazione online proposti ripresa della scuola, dell'allenamento sportivo, dai sacerdoti della Parrocchia e della Fraternità 1 della catechesi e i ragazzi stanno pagando un della nostra CET, i brevi incontri di preghiera prezzo troppo alto”. mariana, preparati dai gruppi e dalle famiglie e poi Alle 23:25 l’assemblea si chiude su un’ultima pubblicati sul canale youtube dell'Oratorio; si ritie- scena: Don Angelo invita ciascuno a far tesoro di ne necessario continuare ad utilizzare questi stru- quanto emerso, per continuare a discernere l'es- menti, valorizzando e rendendo protagonisti i gio- senziale ed escogitare insieme nuovi itinerari, vani, che posseggono più competenze sui nuovi nuove strategie per vivere la gioia del Vangelo e linguaggi rispetto agli adulti. tutti si affidano alla protezione di Maria. Ci si confronta anche sui “Sacramenti sospesi”: le E così l'assemblea di mezza Estate si compie, ma Cresime, le Prime Comunioni; ci si interroga su persiste il sapore di aver vissuto un prezioso quando sia più opportuno “recuperarli”, anche incontro fraterno, un'inattesa esperienza di accogliendo l'invito del Vescovo Francesco, che Comunità e sembrano risuonare le parole di suggerisce di viverli entro la fine di quest'anno Sant’Agostino: - Sono tempi cattivi - dicono gli liturgico. uomini. Vivano bene ed i tempi saranno buoni. Noi A tal proposito alcune voci esprimono tutta la loro siamo i tempi. GRUMELLOCOMUNITÀ_OTTOBRE 2020 9
LO STUDIO Catechesi: quale proposta? DON ALBERTO I niziamo il lavoro insieme sulla nostra pro- tempo della disgrazia abita la Grazia di Dio. posta di catechesi in questo tempo È questa Grazia che invochiamo e alla quale ci ancora di incertezza per l’epidemia da affidiamo, perché la più grande disgrazia, in que- COVID-19. Ci dicevamo da anni che occorreva sto tempo, è quello di limitarsi ad aspettare che intervenire, che si riscontravano difficoltà crescen- questo passaggio delicato che il nostro mondo ti, che era tempo di fermarsi un attimo a riflettere sta vivendo finisca, per tornare a fare le stesse e rileggere il senso della nostra catechesi e della cose di prima, esattamente come le facevamo sua struttura. Perché può sembrare scontato prima! Questo sarebbe un dramma! quello che affermano i documenti della Chiesa, E allora cosa si tratta di fare? Come lasciarsi gui- compreso l’ultimo Direttorio della Catechesi di dare dalla Grazia di Dio, in questo tempo? pochi mesi fa, ossia che la catechesi esiste per- Suggerisco tre immagini, che ho tratto da un bel- ché ciascuno incontri Gesù Cristo, ma la vita ci lissimo libro scritto da uomini capaci di leggere i insegna che incontrare Gesù Cristo oggi non è tempi, come suggeriva il Concilio. come quado lo si incontrava 10, 20, 50 anni fa! Lo diciamo tutti che il mondo cambia rapidamente, che “si fa fatica a stargli dietro”; eppure ogni volta abbiamo rischiato di cadere nella scelta più como- da, e ci siamo caduti. È la scelta del “si è sempre fatto così”, che se da un lato ci permette di arroc- carci su alcune presunte sicurezze, dall’altro ci impedisce di parlare veramente agli uomini, alle donne, ai bambini e ai ragazzi di oggi, che non sono quelli di ieri. Con questo non voglio affermare che il COVID-19 ci voleva, ci mancherebbe! È stata ed è ancora una disgrazia di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno. Tuttavia, come cristiani sappiamo che anche nel 10 GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020
La piazza vuota di San Pietro. Immagini fortissime, quelle del papa, solo, a pre- gare per il mondo intero, davanti a quel crocifisso ligneo bagnato dalla pioggia e all’icona della Vergine Salus Populi Romani. Il vuoto di quella piazza ci ha impressionato perché rappresentava i nostri vuoti: quartieri, luoghi di lavoro, Chiesa, Oratorio, catechesi, adolescenti… In quei mesi, con tutto il nostro mondo fermo, ci ha preso l’ansia della spogliazione. Il vuoto ci era insopportabile, perché ci ha fatto passare dall’an- sia di un’agenda troppo piena all’angoscia di un’agenda troppo vuota. E la reazione istintiva è stata quella di riempire, sostituendo la presenza con i vari streaming, per paura di perdere tempo.. Non è mancata la tentazione di riempire gli spazi Ci sono certamente le tante bellezze, che forse vuoti con dei pieni virtuali… mentre avevamo, e non avevamo nemmeno apprezzato, ma anche grazie a Dio qualcuno l’ha sfruttata, la possibilità di tanti rifiuti. domandarci chi siamo, che Chiesa vogliamo C’è tutto quello che riempiva, apparentemente, la essere, che Vangelo vogliamo annunciare. nostra vita, ma che semplicemente confondeva il Questo è il primo passaggio della conversione che desiderio con il soddisfacimento di bisogni, anche ci è richiesta: imparare ad essere una Chiesa che religiosi. custodisce i vuoti e li abita. È stato questo vuoto Qui si colloca la seconda tappa della nostra con- a permettere a tanto bene di emergere! versione, nella capacità di fare pulizia, scegliendo Quando la Chiesa programma tutto in anticipo, cosa conta e cosa no, cosa è necessario e cosa non c’è più spazio per le sorprese, né quelle non lo è. È il tempo per alleggerire, per promuo- umane né quelle di Dio. vere quelle attività che davvero rendono possibile Eppure, se ci pensiamo bene, la nostra fede è relazioni buone, necessarie a una fede semplice, partita davanti a un vuoto, a una tomba vuota quotidiana, sostenibile e leggera. nella quale il discepolo amato ha saputo ricono- scere il pieno di una Presenza... I camion con le bare dei nostri conterranei. Questa immagine è ormai famosa in tutto il La bassa marea. mondo, anche in America. Ma per noi Per la teologa Stella Morra, stiamo vivendo un Bergamaschi, non è qualcosa che potremo tempo che è come una bassa marea, che ha dimenticare. Su quei camion c’era la nostra lasciato emergere cosa c’è nei fondali. gente... parenti, amici, conoscenti. Un biblista di origine ebraiche, Paolo De GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020 11
LO STUDIO Perché questo sia possibile, preghiamo con le parole di Papa Francesco. Spirito Santo, memoria di Dio, ravviva in noi il ricordo del dono ricevuto. Liberaci dalle paralisi dell’egoismo e accedi in noi il desiderio di servire, di fare il bene. Benedetti, racconta la storia di una bara che uscì da Gerusalemme. Nella bara c’era Jochanan ben Perchè peggio di questa crisi, Zakkaj, il rabbì che nel 68 d.C., consapevole della c’è solo il dramma di sprecarla, sorte ineludibile che segnava la città e il tempio, che sarebbero stati incendiati e distrutti due anni chiudendoci in noi stessi. dopo, si finse morto e riuscì a uscire da Vieni, Spirito Santo: Gerusalemme portando con sé solo la torah, il Tu che sei armonia, rotolo della parola di Dio. Infatti, l’imperatore Vespasiano lasciava uscire rendici costruttori di unità; dalla città solo i morti, per paura dei contagi! Il rab- Tu che sempre ti doni, bino, salvatosi, fu poi colui che rifondò il giudai- smo come popolo della Parola, senza terra, senza dacci il coraggio di uscire da noi stessi, re, ma fondato sulla Parola di Dio. di amarci e aiutarci, Questo rabbino seppe scegliere, nel tempo dram- matico che viveva, cosa doveva portare con sé per diventare un’unica famiglia. per poi poter ripartire. E scelse la Parola. Anche per noi è il tempo di tor- (Omeliadi Papa Francesco nella Pentecoste 2020) nare all’essenziale, alla Parola di Dio proclamata, celebrata e vissuta, Parola viva, per farne il centro del nostro essere Chiesa. 12 GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020
Dove va il lavoro? FRANCESCO CORNA (SEGRETARIO GENERALE CISL BERGAMO) C on l’arrivo della pandemia e delle con- seguenze che sta causando, parlare di economia e di lavoro in questo momen- to è particolarmente complesso, dal punto di vista ambientali e diritti sindacali, spesso pagando tasse irrisorie nei paesi dove vendono i prodotti finiti. Così facendo hanno indebolito lavoratori e cittadini, sottraendo risorse al sistema di protezio- economico e occupazionale. ne sociale. La crisi che sta determinando questa emergenza Ma il lavoro non è solo un’esigenza di reddito, sanitaria globale non deve farci perdere di vista la necessario per la sussistenza, bensì anche un nostra realtà produttiva attuale. Il nostro territorio luogo di relazione tra persone, un percorso di cre- fa parte di un tessuto industriale tra i più avanzati scita personale, uno veicolo di autonomia e di in Europa, le provincie di Bergamo e di Brescia emancipazione; è uno sforzo collettivo dove sono il distretto industriale con la maggior con- centrazione di attività produttive a livello europeo. Un tessuto industriale provinciale di tutto rispetto che contribuisce con un saldo positivo di 8 miliar- di alla bilancia commerciale del nostro paese, che è ancora oggi il secondo paese manufatturiero dopo la Germania. Malgrado questo, negli ultimi anni, abbiamo assi- stito ad un peggioramento delle condizioni lavora- tive perché la globalizzazione e le politiche econo- miche neo-liberiste, hanno determinato un aumentato della divaricazione tra valore aggiunto distribuito al lavoro e quello remunerato al capita- le. Chi detiene i mezzi economici ha potuto gode- re delle migliori opportunità offerte da vari paesi esteri, incrementando i profitti con l’utilizzo di un lavoro sempre meno costoso, proveniente da paesi privi di un sistema protezione sociale, tutele GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020 13
LO STUDIO ognuno può fare delle scelte che determinano il zioni tra più persone. Può essere un’agevolazione proprio futuro e quello della società ed è la conti- al lavoro femminile e favorire la natalità, ma sap- nuazione della creazione che, per i credenti, è piamo che la natalità è più alta dove le donne data all’uomo da Dio. lavorano e ci sono servizi pubblici a sostegno Ecco perché il lavoro dev’essere vissuto come delle famiglie, come nei paesi del nord Europa. impegno collettivo di coesione e inclusione socia- Purtroppo nel nostro paese, ancora oggi, molti le, per dare una prospettiva migliore ai nostri gio- genitori si trovano a dover scegliere l'alternativa vani che sono la migliore ricchezza che possiede tra lavoro e famiglia. il nostro paese, rafforzando l’alternanza scuola Questa crisi può e deve essere un’occasione di lavoro. inclusione e di rinascita. Le risorse dell’Europa devono essere utilizzate per nuove infra- strutture, per la formazione e la riqualifi- cazione delle persone, con particolare attenzione per chi ha perso il lavoro: E non ci deve rassegnare alla politica del- l’utilitarismo. Meno lavoro, ma per tutti, se necessario! Un lavoro che abbia come orizzonte uno sviluppo attento all’ambiente e alla salute delle persone, eliminando la piaga degli infortuni, ridu- cendo il profitto immediato e privilegian- do gli investimenti per un futuro migliore. In questo periodo molti si sono ritrovati a lavorare Ho avuto la fortuna di incontrare il sindacato, la forzatamente da casa, praticando il cosiddetto Cisl, nella mia attività lavorativa, presso la smart working o lavoro agile. Questa modalità di “Azienda regionale foreste”, a Curno, a 28 anni. lavoro, là dove può essere praticata, ha il vantag- Prima come delegato in azienda e poi come ope- gio di ridurre tempi e risorse per gli spostamenti e ratore sindacale a tempo pieno, ricoprendo vari permette di conciliare meglio impegni lavorativi e incarichi, fino a segretario generale della Cisl di familiari. Ma porta con sé anche dei rischi, come Bergamo. Ho incontrato molte persone, uomini e un lavoro che non si interrompe mai, la difficoltà donne, che per me sono state degli esempi di di relazione e collaborazione con i colleghi che altruismo e dedizione: tra queste ricordo un può determinare isolamento e perdita di creatività nostro paesano Flaminio Moioli, che da delegato determinata da una povertà di confronto e rela- volontario operava nella sede di Grumello, sem- 14 GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020
IN QUESTE PAGINE ALCUNE IMMAGINI DELLA SEDE CISL DI GRUMELLO E IL BUSTO DI DON CARMINATI NELLA PIAZZA OMONIMA pre disponibile e dotato di una particolare bontà d’animo, tanto buono che doveva nascondere queste sue virtù dietro la nube di fumo del suo sigaro toscano e un carattere apparentemente burbero. Ho iniziato in una sede Cisl “storica”, quella di Grumello, dove generazioni di lavoratori e lavora- trici hanno trovato aiuto e tutele, dove già nel lon- tano 1910-1920 don Franco Carminati, al quale la sede Cisl è intitolata, dopo la messa della domenica, organizzava la formazione dei lavora- tori mezzadri e dei bottonieri, i quali, con il loro sone che in silenzio e senza clamore sono sem- impegno comune e solidale, hanno dato origine pre state al servizio dei lavoratori. Con la loro allo sviluppo del territorio, riuscendo ad acquista- testimonianza mi hanno mostrato lo spirito giusto re con i loro pochi guadagni anche la loro sede verso l’organizzazione sindacale e mi hanno inse- sindacale, lo stabile che oggi è il teatro Aurora. gnato che il lavoro deve essere al servizio delle Sede dalla quale hanno mosso i loro primi passi persone e non il contrario. Ho capito che, per alcuni dirigenti sindacali della Cisl come Maria partecipare, bisogna conoscere, e che ognuno di Belotti, Adriano Asperti, Giuseppe Caldara: per- noi è diverso ed ha diversi bisogni, come diceva don Milani: “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali tra diseguali”. Ancora oggi, chi entra nella ex casa parrocchiale, oggi sede Cisl, trova tante persone pronte ad aiu- tare: volontari e professionisti, che, nei momenti più difficili della pandemia, quando molti uffici pubblici erano chiusi, con disponibilità e genero- sità umana, hanno dimostrato di essere degni eredi di una bella e lunga storia di solidarietà e servizio, che ha contribuito a rendere veramente ricca questa comunità, che tanto può ancora costruire benessere e svluppo, anche in questo momento difficile, attingendo dal suo carattere laborioso e solidale, con alla base quelle solide radici che permettono di affrontare ogni avversità. GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020 15
LO STUDIO Buongiorno! Prego, entrate... LUCA PIROLI P er chi ha ripreso la partecipazione “in presenza” alle celebrazioni liturgiche è ormai diventata un'abitudine incontrare delle persone con indosso una pettorina gialla a 2 servizi (accoglienza e igienizzazione) pur nell’in- certezza generale della situazione. Per quanto riguarda il servizio di accoglienza, grazie anche al passaparola iniziale, ora si è formato un gruppo di “presidiare” l'ingresso della chiesa parrocchiale. Si 25 persone che in base alle proprie disponibilità tratta di una nuova figura che introdotta dall’emer- offre il proprio tempo a servizio della comunità... genza sanitaria: il volontario all’accoglienza delle Tra i compiti del volontario all’accoglienza ci sono celebrazioni liturgiche. in particolare: Il Protocollo sottoscritto tra la Conferenza - favorire un’entrata e un’uscita ordinata dalla Episcopale Italiana e il Governo Italiano in data 7 chiesa, evitando forme di assembramento; maggio 2020 per la graduale ripresa delle cele- - assicurarsi che ogni persona igienizzi le mani brazioni liturgiche con il popolo disciplina in parti- all’ingresso della chiesa e indossi correttamente la colare l’accesso ai luoghi di culto e l’igienizzazio- mascherina (che copra naso e bocca); ne degli ambienti. Tra le altre cose è indicato che - annotare il numero di ingressi in chiesa per evi- “L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizio- tare che venga superata la capienza massima ne, resta contingentato e regolato da volontari e/o prevista; collaboratori che favoriscono l’accesso e l’uscita e - assicurarsi che ogni persona prenda posto in vigilano sul numero massimo di presenze consen- modo corretto nei banchi e nelle sedie in modo tite”. che sia rispettata la distanza di 1 metro (frontale e Pertanto, anche la nostra Parrocchia a partire dal laterale) gli uni dagli altri. 18 maggio 2020 ha ripreso le celebrazioni con il Dopo quasi 5 mesi dalla ripresa delle celebrazioni popolo adeguandosi alle nuove disposizioni. “in presenza” c’è da dire che ormai quasi tutti i Nell’ambito del Consiglio Pastorale Parrocchiale fedeli, specialmente quelli più assidui alle celebra- alcuni volontari si sono fatti carico di organizzare i zioni, hanno fatto proprie le indicazioni fornite di 16 GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020
Non sono mancate anche scene abbastanza divertenti in questi mesi; soprassedendo ai diversi ten- tativi di occupare posti improbabili tra banchi adiacenti e all’interpreta- zione allargata di persone conviven- ti (“sì, abitiamo nello stesso condo- minio”, “sì, siamo amiche”...) ci piace ricordare la bella scena di una bambina che saltando di gioia nel poter ritornare a messa con la sua mamma ha “dato un cinque virtua- le” alla volontaria presente! volta in volta dai volontari all’accoglienza e quindi Al momento non sappiamo ancora per quanto il compito si è abbastanza alleggerito. tempo questo servizio proseguirà pertanto non In generale ci pare che questo nuovo servizio sia sarebbe male se l'attuale gruppo fosse integrato apprezzato dai fedeli, specialmente da quelli da qualche nuovo volontario in modo da poter meno giovani; a fianco degli incarichi previsti dal meglio gestire il servizio fino a quando sarà neces- citato protocollo, si è creata infatti una certa sinto- sario. nia tra la comunità cristiana che si è trovata accol- ta anche solo da un semplice “buon- SEGNALI DI RIPRESA: LA MESSA SERALE DI LUNEDÌ giorno”, da un sorriso nascosto dalla 27 LUGLIO, FESTA DI SAN PANTALEONE, PRESSO IL mascherina, da un piccolo gesto di CAMPO SPOSRTIVO DEL MONTE cortesia prima della messa o anche solo da qualcuno disposto a scambia- re due parole. Nello svolgimento del proprio ruolo il volontario all’accoglienza deve saper coniugare sia la fermezza per il rispet- to delle regole definite per far fronte all’emergenza sanitaria, sia la neces- saria sensibilità e pazienza per venire incontro alle situazioni di difficoltà che si possono venire a creare. GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020 17
DETTI E FATTI GMMR 2020 C ome ogni anno, il calendario della Chiesa ci offre l’opportunità di celebrare la GMMR (Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato) nella convinzione che st’anno a uno svolgimento a scartamento ridotto), la GMMR diventa sempre più occasione di una attenzione “plurale” nel cammino delle nostre comunità, nel dialogo tra un “noi” e gli “altri”. La quello delle migrazioni sia un fenomeno struttura- Chiesa è in questo davvero “cattolica”. Occasione le (e non un’emergenza) che insieme a questioni di incontro e di un’attenzione a quanti identificati politiche e sociali porta in sé anche delle sfide legalmente come “stranieri” sono fratelli e sorelle pastorali, sulle quali anche la nostra Diocesi di che vivono nei nostri paesi. Magari ci sono pure Bergamo da anni sta lavorando. nati. Magari sono cristiani che celebrano in altre Ispirandosi all’icona biblica della fuga in Egitto, il lingue e in altri riti. Abbiamo la convinzione che è il tema specifico che quest’anno papa Francesco ci Signore stesso a farsi prossimo anche in loro. Il porta all’attenzione, attraverso il suo messaggio suo Vangelo è allargare gli orizzonti e fare nuove le “COME GESÙ CRISTO, COSTRETTI A FUGGI- cose. RE”, è quello dell’attenzione agli “sfollati interni”, Ci pare doveroso riportare, in forma quasi integra- ovvero tutte quelle persone costrette per i più vari le, il Messaggio di papa Francesco per questa motivi ad abbandonare la propria casa, senza giornata. Pensate che papa Francesco ha voluto però emigrare in uno stato estero. Sono ben 50 assumere personalmente la presidenza dell’Ufficio milioni nel mondo. Per noi forse una realtà lonta- della Santa Sede che si occupa dei migranti e dei na, eppure anche nel nostro contesto locale è rifugiati! E’ evidente che il tema gli sta molto a possibilità per fare memoria di come smottamen- cuore... Le coppie di sei verbi che egli propone ti, esondazioni o terremoti sono stati trasformati in alla nostra attenzione sono assolutamente valide occasione di compassione e solidarietà verso chi non solo per il problema degli sfollati interni (dram- si è trovato sfollato dalla propria abitazione. ma che non ci tocca da vicino) ma anche per il Nella nostra Diocesi, per il cammino fatto insieme progressivo lavoro di interazione che stiamo svol- in questi anni (in particolare nella CET invitata a gendo con i nuovi grumellesi di origine straniera. co-organizzare le attività diocesane, che per il 2020 è la nostra, Calepio e Sebino - ma anche nel * * * 2021, visto che la pandemia ci costringe que- 18 GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020
dimenticanza. La crisi che stiamo affron- tando non ci faccia dimenticare tante altre emergenze che portano con sé i patimenti di molte persone» (Messaggio Urbi et Orbi, 12 aprile 2020). Alla luce dei tragici eventi che hanno segnato il 2020, estendo questo Messaggio, dedicato agli sfollati interni, a tutti coloro che si sono trovati a vivere e tuttora vivono esperienze di preca- rietà, di abbandono, di emarginazione e di rifiuto a causa del COVID-19. Vorrei partire dall’icona che ispirò Papa Pio XII nel redigere la Costituzione Apostolica Exsul Familia (1 agosto 1952). Nella fuga in Egitto il piccolo Gesù sperimenta, assieme ai suoi geni- tori, la tragica condizione di sfollato e profugo «segnata da paura, incertezza, disagi. Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di famiglie possono riconoscersi in que- sta triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono Messaggio del Santo Padre Francesco dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla per la 106ma Giornata Mondiale ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé del Migrante e del Rifugiato 2020 e per le proprie famiglie». In ciascuno di loro è pre- … sente Gesù, costretto, come ai tempi di Erode, a Ho deciso di dedicare questo Messaggio al dram- fuggire per salvarsi. Nei loro volti siamo chiamati a ma degli sfollati interni, un dramma spesso invisi- riconoscere il volto del Cristo affamato, assetato, bile, che la crisi mondiale causata dalla pandemia nudo, malato, forestiero e carcerato che ci inter- COVID-19 ha esasperato. Questa crisi, infatti, per pella. Se lo riconosciamo, saremo noi a ringraziar- la sua veemenza, gravità ed estensione geografi- lo per averlo potuto incontrare, amare e servire. ca, ha ridimensionato tante altre emergenze uma- …Si tratta di una sfida pastorale alla quale siamo nitarie che affliggono milioni di persone, relegando chiamati a rispondere con i quattro verbi che ho iniziative e aiuti internazionali, essenziali e urgenti indicato nel Messaggio per questa stessa per salvare vite umane, in fondo alle agende poli- Giornata nel 2018: accogliere, proteggere, pro- tiche nazionali. Ma «non è questo il tempo della muovere e integrare. Ad essi vorrei ora aggiunge- GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020 19
DETTI E FATTI re sei coppie di verbi che corrispondono ad azio- discepoli: si è spogliato, si è inginocchiato e si è ni molto concrete, legate tra loro in una relazione sporcato le mani. di causa-effetto. Per riconciliarsi bisogna ascoltare. Ce lo Bisogna conoscere per comprendere. insegna Dio stesso, che, inviando il suo Figlio nel La conoscenza è un passo necessario verso la mondo, ha voluto ascoltare il gemito dell’umanità comprensione dell’altro. Lo insegna Gesù stesso con orecchi umani. L’amore, quello che riconcilia nell’episodio dei discepoli di Emmaus: «Mentre e salva, incomincia con l’ascoltare. Nel mondo di conversavano e discutevano insieme, Gesù in oggi si moltiplicano i messaggi, però si sta per- persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i dendo l’attitudine ad ascoltare. Ma è solo attra- loro occhi erano impediti a riconoscerlo» (Lc 24). verso un ascolto umile e attento che possiamo Quando si parla di migranti e di sfollati troppo arrivare a riconciliarci davvero. Durante il 2020, spesso ci si ferma ai numeri. Ma non si tratta di per settimane il silenzio ha regnato nelle nostre numeri, si tratta di persone! Se le incontriamo strade. Un silenzio drammatico e inquietante, che arriveremo a conoscerle. E conoscendo le loro però ci ha offerto l’occasione di ascoltare il grido storie riusciremo a comprendere. Potremo com- di chi è più vulnerabile, degli sfollati e del nostro prendere, per esempio, che quella precarietà che pianeta gravemente malato. E, ascoltando, abbiamo sperimentato con sofferenza a causa abbiamo l’opportunità di riconciliarci con il pros- della pandemia è un elemento costante della vita simo, con tanti scartati, con noi stessi e con Dio, degli sfollati. che mai si stanca di offrirci la sua misericordia. È necessario farsi prossimo per servire. Per crescere è necessario condividere. Sembra scontato, ma spesso non lo è. «Invece La prima comunità cristiana ha avuto nella condi- un Samaritano, che era in viaggio, passandogli visione uno dei suoi elementi fondanti: «La molti- accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece tudine di coloro che erano diventati credenti vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò a un considerava sua proprietà quello che gli apparte- albergo e si prese cura di lui» (Lc 10). Le paure e neva, ma fra loro tutto era comune» (At 4). Dio i pregiudizi – tanti pregiudizi – ci fanno mantene- non ha voluto che le risorse del nostro pianeta re le distanze dagli altri e spesso ci impediscono fossero a beneficio solo di alcuni. No, questo non di “farci prossimi” a loro e di servirli con amore. l’ha voluto il Signore! Dobbiamo imparare a con- Avvicinarsi al prossimo spesso significa essere dividere per crescere insieme, senza lasciare fuori disposti a correre dei rischi, come ci hanno inse- nessuno. La pandemia ci ha ricordato come gnato tanti dottori e infermieri negli ultimi mesi. siamo tutti sulla stessa barca. Ritrovarci ad avere Questo stare vicini per servire va oltre il puro preoccupazioni e timori comuni ci ha dimostrato senso del dovere; l’esempio più grande ce lo ha ancora una volta che nessuno si salva da solo. lasciato Gesù quando ha lavato i piedi dei suoi Per crescere davvero dobbiamo crescere insie- 20 GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020
me, condividendo quello che abbiamo, come È necessario collaborare per costruire. quel ragazzo che offrì a Gesù cinque pani d’orzo …Costruire il Regno di Dio è un impegno comu- e due pesci… E bastarono per cinquemila perso- ne a tutti i cristiani e per questo è necessario che ne (Gv 6)! impariamo a collaborare, senza lasciarci tentare Bisogna coinvolgere per promuovere. da gelosie, discordie e divisioni. E nel contesto Così infatti ha fatto Gesù con la donna samarita- attuale va ribadito: «Non è questo il tempo degli na (Gv 4). Il Signore si avvicina, la ascolta, parla al egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci suo cuore, per poi guidarla alla verità e trasfor- accomuna tutti e non fa differenza di persone» marla in annunciatrice della buona novella. A (Messaggio Urbi et Orbi, 12 aprile 2020). Per pre- volte, lo slancio di servire gli altri ci impedisce di servare la casa comune e farla somigliare sempre vedere le loro ricchezze. Se vogliamo davvero più al progetto originale di Dio, dobbiamo impe- promuovere le persone alle quali offriamo assi- gnarci a garantire la cooperazione internazionale, stenza, dobbiamo coinvolgerle e renderle prota- la solidarietà globale e l’impegno locale, senza goniste del proprio riscatto. La pandemia ci ha lasciare fuori nessuno. ricordato quanto sia essenziale la corresponsabi- Roma, San Giovanni in Laterano, 13 maggio lità e che solo con il contributo di tutti – anche di 2020, Memoria della B. V. Maria di Fatima categorie spesso sottovalutate – è possibile Francesco affrontare la crisi. Il manifesto prodotto dalla nostra CET per la GMMR 2020 riprende e mette in evidenza la frase dive- nuta un programma pronunciata da papa Francesco il 27 marzo, nella piazza san Pietro vuota: “Siamo tutti sulla stessa barca”. Così il dramma della pandemia, da superare insieme e il tema della reciproca conoscenza e della interazione, si uniscono per far procedere il viaggio di quella porzione di umanità che vive nel nostro paese. Domenica 27, nella celebrazione delle Messe, pregheremo in sintonia con questa giornata e il ricor- do che riceveremo da portare a casa ci ricorderà come la vicenda della migrazione, che è stata per tanti anni anche l’esperienza degli italiani, ha molto a che fare con la vicenda analoga di Gesù, pro- fugo e sfollato, da bambino, in Egitto. Una serie di brevi filmati, approntati generosamente e artigianalmente da diverse parrocchie della nostra CET, saranno disponibili sui social, giorno dopo giorno, nella settimana che precede il 27, per aiutarci a rimasticare in modo semplice, ma si spera efficace, i verbi che papa Francesco dedidera farci imparare: CONOSCERE PER COMPRENDERE; FARSI PROSSIMO PER SERVIRE; ASCOLTA- RE PER RICONCILIARSI; CONDIVIDERE PER CRESCERE; COINVOLGERE PER PROMUOVERE; COLLABORARE PER COSTRUIRE. GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020 21
DETTI E FATTI Umbria L a parrocchia propone per i giorni 2-6 gennaio 2021 un pellegrinaggio in Umbria Umbria NATURA, BELLEZZA, STORIA, SANTI, IDEE… PER RIPARTIRE San Francesco, ASSISI: “Va’ e ripara la mia chiesa”. Idee per il futuro San Benedetto, padre dell’Europa, NORCIA: Ricostruire dopo il terremoto Santa Rita, CASCIA: come ricostruire la propria vita SMO ISI. A N TURI LE IN ASS G R L BUS GO 3 STE TE DI 1° giorno: GRUMELLO - PERUGIA - SANTA MARIA ANGELI A L B E R G L I E QUO O TA N I DET RRAN 2° giorno: escursione SPELLO - SPOLETO L T E RIOR ZIONE VE I, SUL U ECIPA VANT SO 3° giorno: ASSISI PART OTI PIÙ A ARÀ MES E S I N C H E S R IANT E 4° giorno: escursione NORCIA - CASCIA DEPL POSIZION A D I S 5° giorno: GUBBIO – LA VERNA - GRUMELLO 22 GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020
AZIONE CATTOLICA Per chi vuole vederli, ci sono fiori dappertutto. Al gruppo whatsApp CHE TEMPO! - composto dai partecipanti al gruppo XL lo scorso 2 aprile - arriva un messaggio particolare. E’ Elena Valle ad inviarlo. Carissimi tutti, don Antonio Seghezzi nella corrispondenza che intratteneva con i suoi giovani al fronte scriveva: “Ti auguro una buona primavera. Essa viene e ti porta luce e fiori. Accoglila e canta. Al di sopra di tutto la vita difficile c’è questa poesia, che niuno ci ruba – viviamola. Accogli il gaudio delle albe di marzo e canta quando tremano le cime delle piante, che si muovono nella luce della rinascita”. E ancora: “la nostra primavera è Dio” Vorrei proporre a grandi e piccoli di partecipare ad un piccolo laboratorio artistico diffuso. 1. Prendete un foglio QUADRATO 20X20 2. Disegnate UN fiore bello grande 3. Coloratelo a tinte vivaci… Tempere, pennarelli, collage… quello che preferite… 4. Fate una foto con il telefono ben parallelo all’originale 5. Speditemela. Il tutto diventerà un’opera collettiva… Mettetevi in gioco! Qualche giorno dopo… “Qualche fiore è sbocciato ed è stato recapitato… Possiamo trasformare in fiore ciò che riempie le nostre giornate: i petali possono essere le bobine di fili elettrici, le pagine del Sole24ore, le Lego, le macchinine, una torta… magari anche i panni da stirare! Fate la vostra com- posizione… vi aspetto numerosi e intrepidi! Gli artisti, si sa, sanno vedere oltre. Così Elena ha trasformato il contributo di ciascuno in un’opera davvero inte- ressante, illustrata nelle pagine seguenti. In essa vi è la spensieratezza dei bambini, la quotidianità vissuta con cura e creatività, la freschezza della primavera, la fiducia nella Vita, dono prezioso in ogni suo attimo… ...ed altro ancora! Vuole essere un augurio a tutta la nostra comunità, perché – anche se l’autunno è alle porte - possa tenere viva nel cuore la poesia della Primavera, che sempre sa sorprenderci! Chi lo desidera può staccare queste pagine: possano farci buona compagnia e ricordarci che “ci sono fiori dap- pertutto per chi è capace di vederli”. GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020 23
“vederli... Per chi vuole
...ci sono fiori dappertutto ”
RIPARTI-AMO contemplare, ascoltare, annusare….dopo tanto tempo certi gesti banali diventano densi di signifi- E’ una di quelle domeniche di inizio estate, quel- cato. Allora mi godo questo silenzio, questo le in cui il sole filtra dalle imposte, senti i cinguet- passo lento che mi permette di assaporare que- tii fuori. Quelle domeniche in cui ti svegli e sai già ste prime esperienze di ritorno alla vita normale. che ti aspetta una bella giornata, sicuramente La fatica di questo periodo la rappresenteremo sarà così; hai già il tuo programma in mente: con dei sassi. Ne raccoglieremo uno per la stra- zaino, scarponcini, qualcosa da mangiare… da. Rappresenterà la durezza e le difficoltà di Ma questa non è una domenica qualsiasi, di un questi mesi. Per alcuni di noi le difficoltà sono anno qualsiasi….Questa è una domenica di que- state dei macigni pesanti con i quali ogni giorno sto strano anno, “anno della pandemia” qualcuno ancora si fanno i conti. lo chiama. Proviamo a ripartire, a riprendere le Arriviamo alla prima tappa: un rivolo fresco attra- belle abitudini, a stare con gli altri, a camminare versa il percorso. Qui siamo riparati anche dal insieme. Ho ancora un po’ paura, non lo nego… caldo. Si sta bene, possiamo riposarci un poco. I mi chiedo se riusciremo a stare a debite distanze; ragazzi giocano schizzandosi e il clima è bello. Mi se i bambini riusciranno a rispettare le regole ed a rendo conto di come sia bella la compagnia degli tenere la mascherina. Siamo ancora molto prova- altri, di quanto sia mancata la condivisione anche ti da questi mesi nelle nostre case, dai rapporti nella semplicità di qualche ora trascorsa insieme. con gli altri attraverso le mascherine, dal traccia- A quei sassi che abbiamo raccolto occorre dare re con gli occhi il metro e mezzo di distanza che un significato, come alle fatiche degli scorsi mesi. parrebbe tutelarci. Con dei pennarelli cerchiamo di personalizzarli; Ripartiamo quindi! Gli altri arrivano alla spicciolata una frase, un disegno o un colore renderà il sasso e decidiamo di partire. Mi incammino con gli altri più “nostro”, come unica e personale è l’espe- verso il calvario. Mi tengo a distanza, come tutti. rienza vissuta durante il lockdown. La mascherina è irritante, mi impedisce il respiro, Ripartiamo poi verso gli Alpini. Prima della cele- o forse è la salita? brazione eucaristica mettiamo i sassi sull’altare. Di quei primi kilometri ho nel cuore il rumore dei Le presentiamo così le nostre fatiche. Dei sassi nostri passi. C’è come un silenzio rispettoso. colorati di varie forme, con varie scritte, cuori, Rispettoso forse delle reciproche storie, dei rac- nomi, frasi. Siamo riuniti di nuovo, insieme, all’al- conti di questa quarantena, delle paure superate tare. La fatica, la durezza e per alcuni il dolore per la voglia di incontrarsi ma che abitano ancora per la perdita di un caro è ancora attraversata nei cuori; un silenzio di intima contentezza: stare dalla grazia, lo è sempre stata credo…anche se a all’aria aperta, camminare, guardare, respirare, volte è stato difficile riconoscerla. Laura 26 GRUMELLOCOMUNITÀ _OTTOBRE 2020
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