Il Teatro nel cuore dell'infanzia
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20 24 novembre 2018 osservatore.ch magazine posta@osservatore.ch Il Teatro nel cuore CULTURA dell’infanzia Senza Confini Intanto l’inaugurazione, domani, domenica 25 novembre (Teatro Foce, ore 16) vedrà in scena la popolare fia- ba Cappuccetto Rosso, rivisitata da La Baracca Testoni Ragazzi di Bologna (dai 3 ai 7 anni) di Bruno Cappagli, Fabio Galanti e Carlotta Zini con Carlotta Zini e Bruno Cappagli/Fabio Galanti, scenografie di Fabio Galanti ed Enrico Montalbani: qui, in un susseguirsi di scene, tra corse, rincorse e tante risate in cui paura e coraggio corrono insie- me, due attori giocano a interpretare Cappuccetto Rosso. i diversi personaggi contendendosi il ruolo più ambito: quello del lupo. L a rassegna transfrontaliera festeggia un traguardo im- portante e storico, 25 anni. È caratterizzata, oltre che dallo sguardo attento e sensibile dei suoi promotori verso il teatro che si rivolge ai giovani e giovanissimi spetta- un linguaggio teatrale che non si fa “piccolo” per raggiungere i “piccoli” ma che al contrario, desidera espan- dersi per giungere alle emozioni e al vissuto anche di chi anagraficamente più bambino non è. Un linguaggio che si affida a un sapere profondo e ampio Seguiranno, sempre di domenica alle ore 16.00: Il piccolo Clown della Compagnia dei Somari e ariaTeatro che vede in scena un padre, attore professionista, con suo figlio, un bambino di sette anni (16 dicembre); L’omaggio a Rodari, tori, dalla collaborazione organizzativa che sta dentro ad ognuno di noi, fin Il viaggio di Giovannino de I Fratel- di diversi enti: Teatro Pan di Lugano, dalla nascita. La rassegna si rivolge li Caproni tratto da Le avventure di con la coordinatrice Elena Chiaravalli, sia alle famiglie, con la proposta di Giovannino Perdigiorno (20 gennaio); Centro Culturale di Chiasso e Teatro spettacoli domenicali anche per i pic- Becco di rame del Teatro del Buratto Città Murata di Como ai quali si è ag- colissimi, sia alle scuole elementari e (17 febbraio); Pinochhio Pinochio (sic!) giunta in questi anni, per il programma superiori con spettacoli che, soprat- per i 25 anni, in collaborazione con di Lugano, la preziosa collaborazione tutto per le tematiche trattate, parti- Anfiteatro e Mumble Teatro di Como di LuganoInScena: «venticinque anni colarmente s’indirizzano a fasce d’età (24 marzo). (Man.C.) dunque di collaborazione e amplia- diverse», osservano gli organizzatori. mento di un’offerta che si propone In particolare, in marzo, vi saranno Informazioni più dettagliate sui siti di coinvolgere nella partecipazione due produzioni di due dei promotori, www.teatro-pan.ch anche il pubblico adulto proponendo Pan e Città Murata. Ne riparleremo. e www.luganoinscena.ch. 172
Senza Confini 24 novembre 2018 Una storia lunga 25 anni… CULTURA Q uest’anno la rassegna transfrontaliera fe- steggia la sua 25esima edizione. La sua prima edizione risale infatti al 1994 quando già a Lugano e Chiasso, esistevano due rassegne che propone- vano spettacoli per i ragazzi: Teatro famiglia a Lugano e Storie di miti e falsi eroi, create dallo spirito pio- nieristico, intuitivo e appassionato di Vania Luraschi, fondatrice del Teatro Pan e di Domenico Lucchini, allora responsabile culturale del Comune di Chiasso. Spirito pionieristico nel senso Pinochhio Pinochio. che per primi portavano in Ticino una proposta di quello che oggi è diventata Nel corso degli anni si ampliano e so tempo itinerante tra gli spazi e le una consuetudine: il Teatro Ragazzi. consolidano nuove collaborazioni, in macchine sceniche del teatro. Stava allora nascendo il teatro cre- particolare, con il Dicastero Cultura Pinocchhio Pinochio, in programma ato apposta per il giovane pubblico. Sport ed Eventi di Lugano e ultima- in marzo, al Teatro Foce di Lugano, al Senza confini nasce dal desiderio mente, con LuganoinScena, con cui Cinema Teatro di Chiasso e al Teatro di scambio e collaborazione tra questi Senza confini collabora anche per Sociale di Como, vede in scena cinque organizzatori oltre che con l’Associa- la promozione degli spettacoli per le attori e un musicista. Nello spettacolo, zione Cultura Popolare di Balerna, scuole. Collaborazioni molto preziose con semplicità e immediatezza, tutti di cui al tempo l’attuale coordinatrice, che restituiscono alla rassegna visibi- gli aspetti della famosa opera di Col- Elena Chiaravalli, curava la program- lità e istituzionalità. lodi e soprattutto quelli più divertenti, mazione e il Teatro Città Murata di Dal prossimo 25 novembre fino a vengono sottolineati dalla narrazione, Como. Altro partner, nel tempo, fu il maggio sono in programma a Lugano, dalle canzoni e dalle azioni degli attori Comune di Arogno. Chiasso e Como, spettacoli per tutto il in un gioco di invenzioni continuo e La rassegna nasce e si sviluppa anche pubblico e per le scuole. imprevedibile. Un bellissimo e trasci- con l’intento di coinvolgere nella par- Festeggiamo questo 25esimo, con il nante omaggio al teatro di una volta, tecipazione, il pubblico adulto, propo- riallestimento, a cura della rassegna, alla Commedia dell’Arte, al cinema di nendo un linguaggio teatrale che non di due spettacoli particolarmente for- Totò e Peppino. si fa ’piccolo’ per raggiungere i ‘pic- tunati e che uniscono la collaborazione Il percorso itinerante dedicato a Sha- coli’ ma che al contrario, mira a giun- al progetto di due enti promotori del- kespeare, dal titolo Il gran teatro del gere alle emozioni e al vissuto anche la rassegna, il Teatro Pan e il Teatro mondo, dedicato ai ragazzi delle scuole di chi anagraficamente più bambino Città Murata di Como. Si tratta di un elementari e medie, sarà presentato, non è. Un linguaggio che si appella a esilarante e sorprendente Pinocchhio sempre in marzo, nella Sala Teatro un sapere profondo che sta dentro ad Pinochio e di un percorso itinerante LAC e al Cinema Teatro di Chiasso. ognuno di noi, dalla nascita. tra le opere di Shakespeare, nello stes- (Man.C.) 173
Millelibri 24 novembre 2018 Compie 60 anni il Gattopardo CULTURA di Michele Fazioli 60 anni fa, nel novembre del 1958, veniva pubblicato da Feltrinelli Il Gattopardo, uno dei maggiori ro- manzi italiani del ‘900. Il suo auto- re, il principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, era morto un anno prima, amareggiato dal rifiuto editoriale del suo manoscritto: Elio Vittorini, consulente di Mondadori e Ei- naudi, aveva rimandato indietro il romanzo con preavviso negativo. Poco dopo la morte dello scrittore, la moglie, la baronessa lettone Alexandra Wolf Stomersee, psicanalista, fece pervenire il manoscritto a Elena Croce, figlia di Bene- detto Croce, la quale lo trasmise all’amico scrittore Giorgio Bassani, che ne intuì il valore e lo fece uscire da Feltrinelli. Un anno dopo, nel 1959, Il Gattopardo aveva già venduto 250.000 copie, poi vinse il premio Strega, in breve diven- ne un clamoroso caso letterario. Lo sfondo del romanzo è la trasformazione di un antico sistema che dilegua, quello della Sicilia borbonica che a metà 800 manteneva una sua immobilità incrostata di isola nei secoli occupata, civiliz- zata, iniettata dai Greci, dai Romani, dagli arabi, dai Nor- manni biondi del nord, dagli spagnoli. Ed ecco che romba dal continente il Risorgimento, avanzano i garibaldini e i Savoia, si cambiano regno e sistema politico. Il princi- pe Fabrizio di Salina (alter ego del nonno dell’autore) è massiccio, intelligente, sensuale, disilluso. Sa i limiti e la La celebre copertina della prima edizione del Gattopardo. elegante, estenuata decadenza dei suoi pari, spossati da quell’Isola barocca, cotta dal sole e dagli innesti di civiltà e un po’ volgare che sta con i prossimi vincitori e ridac- diverse che l’hanno violata e plasmata. Ma al tempo stesso, chia sotto i baffi per la sconfitta dell’aristocrazia borbo- per orgoglio e per fedeltà a una radice antica, non vuole nica pur restando untuoso di fronte ad essa. Accanto alla nemmeno cedere alle frenesie dell’illusione del nuovo. Sa decadenza raffinata di una classe privilegiata si muove la che il vecchio regime è corroso ma anche che il nuovo che tristezza esistenziale del principe che sente avanzare la avanza è pieno di demagogia e velleità giacobine e ideolo- vecchiaia e dileguarsi i palpiti di vigore, desiderio, senso. giche. Il suo amato nipote Tancredi invece ci crede, anche Nel Gattopardo la vita privata con i suoi turbamenti e i se per intuizione quasi genetica capisce la relativizzazione suoi legami iscrive le sue trame sullo sfondo di una Sicilia di tutto: sarà lui a dire allo zio la celebre frase secondo la ottocentesca descritta con sontuosità di narrazione e con quale bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga come uno scavo perspicace e disilluso dentro la natura umana. prima, con una raffinata perspicacia nel comprendere che il cambio di regno e sistema avrebbe lasciate intatte Giuseppe Tomasi di Lampedusa le trame radicatissime dei poteri e dei segreti di un’Isola Il Gattopardo più stanca ma anche più astuta dei suoi riformatori ester- Feltrinelli ni. Poi c’è l’amore dirompente, sensuale di Tancredi per Angelica, la bellissima giovane figlia del sindaco contadino Questo e altro su www.circolodeilibri.ch 174
La voce e la pagina 24 novembre 2018 Un poeta irregolare e un ritorno alla prosa di Gilberto Isella CULTURA V engono chiamati “irregolari” quegli scrittori che, per scelte esistenzia- li, si defilano in un modo o nell’altro dall’establishment letterario. Ne è un esempio il poeta Leonardo Marcacci Rossi (1954-1995), brissaghese Solvejg Albeverio Manzoni, nota al nostro pubblico anche come poe- tessa e pittrice, è tornata alla prosa narrativa dopo una lunga pausa, con il suggestivo Ferite (Ed. puntoacapo, Pasturana, AL, 2018, postfazione di Mauro Ferrari). Non si tratta di un romanzo in senso stretto, quanto di un libro d’origine, ma vissuto tra il Ticino, Roma, Londra e Parigi. composito, dove intorno all’asse narrativo si alternano Conoscevamo di lui solo alcuni testi pubblicati nella rivi- spezzoni di pensiero filosofico, sguardi spesso crudi e sta “Bloc notes”. Correva il 1980. A molti anni di distanza, polemici sulla realtà sociopolitica, squarci evocativi che Daniele Bernardi raccoglie, nella silloge Mercati generali potranno sedimentarsi in segmenti più o meno lunghi di e altre poesie (Lugano, alla chiara fonte, 2018, con una scrittura in versi. Domina il motivo autobiografico incen- premessa sua e una nota di Massimo Daviddi) il corpus a trato sulla memoria infantile («fantasie di una malinconi- tutt’oggi reperibile di Marcacci, inclusa la raccolta Cica- ca infanzia solitaria»), in particolare sulla figura paterna le e petardi. È stata così resa giustizia a un autore ardi- resa spesso in dissolvenza, o sotto coperture mitiche e to e innovativo, senza dubbio meritevole di essere letto. fiabesche («Tu, padre legato a miei paesaggi lontani»). Il L’esperienza biografica presupposta dalla sua scrittura è tutto finalizzato alla ricerca di un’identità personale, pro- ribollente, segnata dal trauma, «tra un canto di sudori/ blematica e sempre rimessa in discussione. Ed è proprio e una corona di spini». Ma, come sottolinea a ragione il attraverso l’auscultazione di sé, ma di un sé immerso nel curatore, questa materia selvaggia non è «priva di com- travaglio delle vicende storiche, che le ferite emergono. postezza, di astrattismo». Fatte le debite proporzioni, le Ferite che toccano l’anima e il corpo (notevole il passo poesie di Marcacci possono essere accostate a quelle di in cui si mette a fuoco il proprio corpo assediato da fa- Amelia Rosselli, la poetessa romana che egli frequentò per stidiosi insetti), di cui è responsabile anche il peso degli breve tempo (una poesia porta il titolo Ospedaliera, con anni, l’incurvarsi della vita verso la vecchiaia. Non vanno probabile allusione a un’opera rosselliana). tuttavia dimenticate le pagine descrittive, ad esempio le Irregolarità e oltranze si rilevano, in misura a dire il ampie carrellate su ambienti d’antan: interni ed esterni, vero non eccessiva, nell’ordine grammaticale e ortografico salotti e giardini restituiti dal ricordo. Pagine guidate dal- (“traslocco”, “pellicie”, magari il francesismo “trubli dell’a- la sensibilità pittorica di Solvejg sempre operante, atte a nima”, ecc.). Facendo blocco con l’invenzione linguistica compensare con profitto la corrosione, le ferite del tempo. genuina, esse collaborano nondimeno all’esito formale dei Diciamo pure con il ruolo di toccasana. testi, alla vivacità del tessuto immaginale. Nei casi miglio- ri, dalla trama verbale si sprigiona una grazia innegabile: Salgo i gradini appoggiando stancamente i piedi, io, ritrovatami vecchia, una vecchia vestita in modo la febbre sale troppo colorato. come arcobaleno che gessa Su quel granito correvo da piccola, il caldino della le colline fisse penombra mi proteggeva; alla parete, la greca, spirali angolose si intrecciavano – ma non si toccavano mai – mi ami come l’ovatta una forma analoga rosso brillante bordava la tovaglia che cerca davanzali di lino, la mia preferita, linee affascinanti, lo sguardo contenere il mare non poteva non lasciarsi sempre di nuovo catturare contenere Trieste dai tratti, si susseguivano replicati all’infinito nella loro impossibilità di congiungersi. 175
Letteratura 24 novembre 2018 Piogge e alluvioni di… carta CULTURA geroglifici. Una leggenda della Grecia antica ha Poseidone e Apollo puniti da Zeus per l’ennesima rivolta. «Andrete a lavorare sulla terra!». Affidati al re troiano Laomedonte, ricevono l’inca- rico di costruire mura e bastioni per la difesa cittadina. Compiuto il lavoro non vengono però, contrariamente alle di Léon Bertoletti promesse, ricompensati. Ecco allora la vendetta. «Poseidone chiamò a sé tutte le forze del mare di cui era l’u- nico dio. Le onde salirono, salirono e mentre le due divinità se ne andavano sul cocchio di Poseidone trainato da cavalli marini, invasero ogni ango- lo della terra di Troia. Poi, distrutti i campi, i pascoli, le greggi e annientati i pastori si avventarono contro le mura divine. Malgrado fossero opera sacra non resistettero alla collera del mare e crollarono in un tremendo fragore. Poi ogni onda si precipitò nelle strade e nei vicoli di Troia e invase le abitazioni». R La storia è nota a Omero, Apollodoro, aggiunge livelli di guar- quemila anni fa l’Epopea di Gilgamesh Ovidio: la riprendono e rielaborano. dia, si riversa, trabocca. raccontava, con dovizia di segnetti a Dal mito al romanzo, il guado è bre- Affluisce, fuoriesce, allaga. cuneo impressi su mattonelle d’argil- ve. William Faulkner sminuzza Palme Esonda, inonda, tracima, la, la storia di un diluvio (universale, selvagge con l’avventura del Vecchio: straripa. L’acqua delle vittime indifese, verosimilmente per limitate cognizioni l’odissea di un forzato nell’inondazione delle popolazioni impaurite, dei territori geografiche) e di Utnapishtim, l’uomo del Mississippi del 1927. Acqua, ac- invasi, delle cronache apocalittiche, ha salvato dalle acque alla pari di Noè. A qua dappertutto. Cade dal cielo («non trovato pagine di capolavori, maestria guardare tanto indietro, comunque, è il breve, violento temporale di aprile e di autori. C’è quasi, si potrebbe dire, tutto un Tigri, un Eufrate, una Terra maggio, ma la lenta, insistente pioggia una letteratura “alluvionale” annaf- di mezzo. Tratti fuori, strappati alla grigia di novembre e dicembre prima fiata di narrazioni paludose, vicende sostanza liquida sono Sargon di Aga- d’un freddo vento di tramontana») e melmose, storie anfibie. Piogge e fiu- de, sovrano di Mesopotamia appunto, sale dalla terra a ritmo di dramma: mi ingrossati, ruscelli, torrenti, laghi come Mosè, secondo quanto ancora «Era da ambo i lati della strada… e mari che derubano la loro e l’altrui rivela l’etimologia del nome, più egi- sembrava loro di poterla veder crescere serenità. Catastrofi, tragedie più o ziana che ebraica. Perché ci sono pure su per i fianchi del terrapieno… arri- meno annunciate, prevedibili, previste. le benefiche o malefiche piene del Nilo vava ai davanzali delle finestre… poi Salvezze inaspettate, anche. Già cin- tramandate a disegnetti ideiformi, a 176
Letteratura 24 novembre 2018 Piogge e alluvioni di… carta da pag. 176 CULTURA la strada scomparve». C’è la genialità di Mark Twain nelle righe allagate di Huckleberry Finn. Dove «per dieci o dodici giorni il fiume ha continuato a salire, finché ha invaso le rive. L’ac- qua era alta quasi un metro nei punti bassi dell’isola». Arrampicati sugli al- beri «si vedevano conigli, serpenti e altre bestie; e dopo uno o due giorni di inondazione erano diventati così mansueti per la fame che potevi toc- carli con la mano se volevi, ma non i fanno toccare con mano la differenza serpenti e le tartarughe, loro scivola- tra uno scrittore e un giornalista nel vano in acqua». In Cronache dell’allu- riferire le cose accadute» annotò Gio- vione, Gian Antonio Cibotto rievoca il vanni Comisso. Luigi Pirandello, nella disastro del Polesine nel 1951. «Sono novella Il fumo, inserisce «la zolfara degne di stare accanto alle pagine di allagata, irreparabilmente, distrug- certi classici. Sono l’unico documento gendo l’impianto del piano inclinato». c’era rimasta riconquistando così in serio su un avvenimento che ha visto È, in una «notte d’inferno», forse in- un minuto il pezzo di terra che in tre l’Italia unirsi come all’epoca del Pia- nesto autobiografico dell’allagamento secoli gli uomini le avevano rubato». ve. Sono un’opera viva, di quelle che di miniera che gli costò la dote della Vi si trova l’attualità, «quando il cielo moglie. Nella Venezia aggredita dal aveva aperto le sue cateratte e i gior- mare, sommersa, si svolge la quinta nali parlavano di sempre più grossi inchiesta del Commissario Brunetti, guai combinati dai fiumi in piena, creato dall’immaginazione feconda un po’ dappertutto». E vi si trovano di Donna Leon. Acqua Alta s’intitola le splendide parole del Crocifisso al il giallo, dove il protagonista deve in- buon parroco della Bassa che doman- dagare tra campi e campielli, tra va- da cosa deve fare di buono in tempi sellame cinese e musica lirica. Però il burrascosi. «Ciò che fa il contadino libro bisogna leggerlo nell’originale quando il fiume travolge gli argini e inglese, oppure nelle traduzioni tede- invade i campi: bisogna salvare il seme. sca e francese, perdurante l’allergia Quando il fiume sarà rientrato nel suo dell’autrice alle versioni italiane. Nep- alveo, la terra riemergerà e il sole l’a- pure si sottrae a fuoriuscite il grande sciugherà. Se il contadino avrà salvato fiume che fa da scenario alle peripezie il seme, potrà gettarlo sulla terra resa di Don Camillo, Peppone e tutti gli altri ancor più fertile dal limo del fiume, e il vivacissimi personaggi di Giovannino seme fruttificherà, e le spighe turgide Guareschi. Vi si trova infatti la memoria e dorate daranno agli uomini pane, di quando «cent’anni prima il fiume vita e speranza». Una lezione civile, in piena aveva rotto l’argine grande, un intero corso di catechismo, dagli e l’acqua era arrivata fino ai Pioppi e straripamenti. 177
Arte 24 novembre 2018 Dentro il mal di vivere Dipinti e disegni di Franco Francese al Deposito di Matasci CULTURA di Dalmazio Ambrosioni G uardando l’opera di Franco Francese in quest’abbondantissima mostra con 125 opere che vanno dal 1937 al 1995 proposta dalla Fondazione Matasci per l’arte nel Deposito di Cugnasco Gerra, mi viene generosamente in mente Pablo Neruda (1906-1973), premio Nobel per la letteratura nel 1971. È come se tra Franco Francese (Milano 1920-1996), artista pienamente inserito nella mi- gliore tradizione lombarda e il poeta cileno, una delle più importanti figu- re della letteratura latino-americana del Novecento, corresse una sorta di corrispondenza affettiva. Come a Elide morente. tratti, in particolare sul versante di un doloroso disincanto per la vita, si «Spesso il male di vivere ho incontra- del tutto, ma con un’implacabile co- ritrovassero l’uno accanto all’altro in to:/ era il rivo strozzato che gorgoglia,/ erenza su cui tornano, quasi con la un viaggio melanconico e senza meta, era l’incartocciarsi della foglia/ riarsa, stessa ossessione, anche le mostre di senza indirizzo: l’uno a raffigurare era il cavallo stramazzato./ Bene non Matasci da vent’anni a questa parte. questo esteso mal di vivere, l’altro a seppi, fuori del prodigio/ che schiude Intanto grazie all’artista per la sua raccontarlo più da poeta-cronista che la divina indifferenza:/ era la statua incorruttibile capacità di reincarnarsi da complice. «A volte vedo/ solo bare nella sonnolenza/ del meriggio, e la nella migliore poesia del Novecento. a vela/ salpare con pallidi defunti, nuvola, e il falco alto levato». E per saperci confermare, con la sua con donne dalle trecce morte,/ (…) Forse la pittura del nostro, lombardo disillusa maestria, di essere stato un bare che salgono il fiume verticale dei Franco Francese - tra la vanitas del punto di riferimento per tanta pittu- morti,/ il fiume livido/ (…) La morte teschio e quello spazio-tempo della ra anche nostra. Soprattutto quando arriva a risuonare/ come una scarpa memoria che è l’atelier; nelle algide, questa cercava di liberarsi dalla forma. senza piede, un vestito senza uomo/ declinanti “notti stellate”, nell’osses- E per farlo aveva bisogno di maestri (…) riesce a gridare senza bocca, né sione della “bestia addosso”, nelle credibili. lingua, né gola». E potremmo conti- struggenti “notti d’amore”, nella pro- nuare con la poesia intitolata Solo la digiosa, rothkiana Finestra di sera, Cugnasco Gerra, muerte, autentica parafrasi della pit- 1959, in quell’autentica Via crucis Fondazione Matasci per l’arte, tura, dei disegni, delle ossessioni ed che è Elide (la compagna di vita) mo- Il Deposito: anche dei sogni (giovanili) di Francese. rente, in quei viaggi senza partenza Franco Francese, disegni e dipinti Magari richiamando un altro grande né tantomeno ritorno – forse questa 1937-1995. poeta, anch’egli premio Nobel per la pittura s’inchioda dentro il montalia- Fino al 26 gennaio 2019. letteratura nel ’75, Eugenio Montale no, misterioso «prodigio che schiude Domeniche 14-18. (1896-1981) con il suo Male di vivere. la divina indifferenza». Forse non 178
Jazz pop folk 24 novembre 2018 Omaggio a Wayne Shorter e i veleni di Adorno CULTURA di Luca Cerchiari* Wayne Shorter. L ’eccellente case editrice Mi- mesis (collane di varie disci- pline, perlopiù affrontate con taglio filosofico) propone due saggi dedicati al jazz, che si aggiun- gono a numerosi altri inerenti questo genere. Nel primo caso, si tratta dell’ul- di jazz, sì: i suoi veleni contro questa musica, della quale non sapeva né ca- piva nulla, hanno fatto solo danni. E i suoi scritti sul jazz, molti anni dopo, fanno quasi ridere. Come ha ben no- tato Massimo Donà: “È interessante Theodor W. Adorno, Variazioni sul jazz. scoprire quanto rischi di risultare co- timo titolo della bella collana “Musica mico chiunque - a maggior ragione se Mimesis 2018. contemporanea” (jazz, pop e musica smisuratamente pieno di se stesso (il colta del Novecento): è un omaggio di riferimento ad Adorno è palese) - si Antonio Marangolo, musicista e au- azzardi a discettare di cose intorno tore siciliano, al grande sassofonista alle quali ignori praticamente tutto”. di colore Wayne Shorter (1933), noto Testata online di approfondimento di temi culturali, tra l’altro per la discendenza coltra- *Università di Milano-IULM economici e scientifici niana, la militanza con Miles Davis, i Editore: dischi come solista e la co-direzione Cleto Pescia del celebre gruppo Weather Report. editore@osservatore.ch Nel secondo, di una “chicca”. Giovan- Responsabile del settore Cultura: ni Matteucci propone un’inedita anto- Manuela Camponovo cultura@osservatore.ch logia degli scritti sul jazz di Theodor Responsabile del settore Economia: Adorno. Sociologo, filosofo e musico- Corrado Bianchi Porro logo, Adorno fu costretto come molti, economia@osservatore.ch in quanto ebreo, ad espatriare negli Coordinamento redazionale: Usa. Di qui il suo incontro con la cultura Laura Quadri l.quadri@osservatore.ch americana, jazz incluso. Impatto per lui traumatico, foriero quindi di stra- Grafica e impaginazione: Armando Boneff li, fulmini e proclami sulla Suprema- grafica@osservatore.ch zia dell’Occidente, ultimo avamposto Indirizzo e-mail centrale (nelle sole avanguardie) della fine del per contattare la redazione: mondo, simbolizzata dalla mercifica- posta@osservatore.ch zione, tipica della società americana, Antonio Marangolo, Indirizzo e-mail per l’invio di comunicati stampa: della cultura e delle idee. In questo, Wayne Shorter e il jazz incerto comunicati@osservatore.ch Adorno non aveva torto. Nel parlare Mimesis 2018. 179
Andiamo al cinema? 24 novembre 2018 Robin Hood – di Emanuele Sacchi L’origine della leggenda Tit. or.: Robin Hood sti assurdamente epici, le vite umane CULTURA Usa, 2018. sembrano variabili di un algoritmo Regia: Otto Bathurst. genera-script. Tutto è eccessivo ma di- Interpreti: Taron Egerton, Jamie speratamente superficiale. La versione Foxx, Ben Mendelsohn, Eve Hewson. di Robin Hood di Kevin Reynolds – da Genere: Azione/Avventura cui Bathurst riprende il sodale di Ro- Durata: 116 minuti. bin, il saraceno John – è invecchiata tutt’altro che bene, ma sembra qua- Al ritorno dalla Terza crociata, Robin le Crociate diventano uno scenario di si un classico se accostata a questa di Loxley si ritrova sfrattato, in una guerra in Medio Oriente, stile Ame- nuova incarnazione dell’arciere della Nottingham controllata da un dispo- rican Sniper, e le balestre sembrano Foresta di Sherwood. L’epilogo riapre tico sceriffo corrotto. Ruberà ai ricchi mortai. È lo spirito di un’operazione a una nuova saga, ma Robin Hood – per dare ai poveri. di prequel-remake-reboot su un mito L’origine della leggenda ha tutta l’aria Bastano pochi minuti per capire lo già abbondantemente sfruttato, che di restare privo di eredi. spirito dell’operazione di Otto Ba- guarda a un pubblico di teenager e thurst: un primo piano sul décolleté propone una modernizzazione del ca- CONSIGLIATO A: chi non può fare a prima, e sugli occhi cerulei poi, di none, sulla falsariga del Riccardo III di meno di redistribuire un po’ di ric- una truccatissima e improbabile la- Richard Loncraine. Ambizioni che si chezza e/o è un fan di Twilight. dra, che scopriremo essere (non più dissolvono nel caos di sceneggiatura e SCONSIGLIATO A: chi si domanda Lady) Marian. Seguiti da un duello messa in scena young adult: gli amori perché si continuino a fare film su Ro- sanguinoso in Medio Oriente, in cui sono ottusamente appassionati, i ge- bin Hood, per giunta sempre peggiori. Animali fantastici: i crimini di Grindenwald Tit. or.: Fantastic Beasts: dal momento che vi confluiscono con The Crimes of Grindelwald prepotenza paturnie e melodrammi dei Regno Unito/Usa, 2018. personaggi secondari, a discapito del- Regia: David Yates. le avventure fantasy del protagonista. Interpreti: Eddie Redmayne, Katherine Ancora una volta, Eddie Redmayne si Waterston, Johnny Depp, Jude Law. dimostra perfetto nei panni di questo Genere: Fantasy - Durata: 134 minuti. eroe insicuro e anticonvenzionale, tanto che le sequenze in cui si de- Con questa interpretazione, un inso- Secondo capitolo di quella che è già streggia con gli animali - terribilmente litamente misurato Johnny Depp ha stata concepita come una pentalo- vivi anche se digitali - possono da sole modo di riabilitarsi dopo il coinvolgi- gia, Animali fantastici - I crimini di valere il prezzo del biglietto. A questo mento in tristi vicende matrimoniali Grindelwald ha nettamente diviso la si aggiunge la destrezza di Rowling, e giudiziarie. critica e i fan di J.K Rowling. La scrit- capace di inserire in un racconto per trice, qui anche sceneggiatrice, ha im- ragazzi l’attualità del populismo e dei CONSIGLIATO A: I fan del maghetto più bastito una narrazione ricca di con- suoi rischi. Grindelwald è infatti il po- famoso della narrativa contemporanea. nessioni con l’universo di Harry Potter. tere che subdolamente lusinga i più SCONSIGLIATO A: Chi è a disagio tra Meno accattivante risulta l’intreccio, deboli per dominarne le coscienze. draghi e scenari fantasy. 180
Unità di misura 24 novembre 2018 Quant’è lungo un metro? Ridefinizione del Sistema internazionale delle unità di misura SCIENZA di Giovanni Ambrosioni * D a sempre, l’uomo ha mi- surato. Prima dell’in- venzione della scrittu- ra, l’uomo già tentava di descrivere il mondo circostante in base a dati punti di riferimento. L’atto di compiere una misurazione consiste quantità di materia). La ridefinizione in atto consiste nell’associare queste unità a delle costanti naturali, le quali nel corso dell’ultimo secolo sono sta- te misurate con estrema accuratezza: si pensi alla velocità della luce, circa 300’000 chilometri al secondo, misu- più precisa disponibile, e da questa si ricava a posteriori il chilogrammo. A prima vista potrebbe apparire come una definizione circolare, tuttavia alla base della nuova definizione sta solo il valore numerico della costante in questione. proprio nel determinare un rapporto rata con un’incertezza di circa 1 centi- Quali saranno le conseguenze? Que- fra una particolare caratteristica di un metro al secondo. Tre delle sette testè sta modifica del SI non ha precedenti oggetto (ad esempio la massa), e un citate (il secondo, il metro e la candela) nella storia della scienza e come tale dato fondamentale, quindi fisso (ad erano già state associate in passato ha richiesto enorme collaborazioni esempio il chilogrammo). La questione a costanti naturali e, come stabilito all’interno della comunità scientifica: le sta nel fissare queste unità fondamen- dalla conferenza di Parigi terminata maggiori personalità del campo hanno tali, di modo che siano internazional- venerdì 16 novembre, le ultime quat- lavorato affinché le nuove definizioni mente riconosciute e il più possibile tro ridefinizioni entreranno in vigore non abbiano nessun impatto sul lavo- stabili nel tempo. il 20 maggio 2019. ro della maggior parte dei non addetti Negli scorsi giorni a Parigi si è tenuta Facciamo un esempio. Dal 1889, 1 ai lavori e le misurazioni precedenti la 26° Conferenza Generale dei Pesi e chilogrammo è la massa di un proto- rimangano valide. delle Misure: l’obiettivo era quello di tipo composto da una lega di platino e Come un bravo padrone di casa, la terminare la ridefinizione del Sistema iridio, conservato da allora all’Ufficio comunità scientifica ha rimpiazzato le internazionale delle unità di misura internazionale dei pesi e delle misure, fondamenta del palazzo della scienza: (SI). Tale sistema è basato su sette in Francia. I problemi fondamentali di in superficie non ci si potrebbe nemme- unità fondamentali, da cui si posso- tale definizione sono la degradazione no accorgere, ma sono state apportate no ricavare le altre unità della fisica: dell’artefatto dovuta al contatto con modifiche sostanziali per assicurare la il secondo, il metro, la candela (unità l’ambiente esterno, e la sua difficile longevità della costruzione. dell’intensità luminosa), il kelvin (uni- riproduzione accurata. Il “nuovo” chi- tà della temperatura), l’ampere (unità logrammo sarà invece basato sul va- * studente di matematica dell’intensità di corrente elettrica), il lore della costante di Planck: si fissa il al Politecnico federale di Zurigo chilogrammo e la mole (unità della valore di tale costante alla misurazione 181
Asset Management 24 novembre 2018 Lugano Fund Forum: previsioni facendo gli scongiuri ECONOMIA Oh fossi così tu sempre, come quando e raramente, fuori dai sensi, inavvertita, sospiri. Sei te, sei te. (Giovanni Giudici) di Corrado Bianchi Porro Lugano Fund Forum al Palazzo dei Congressi. A ffollata ottava edizio- ne del Lantern Fund Forum, una delle più importanti manifesta- zioni dell’Asset Management, che si è svolta questa settimana a Lugano, pur con qualche rilevante defezione rispet- incidente di percorso o sia da temere un rallentamento globale per il 2019. Ne hanno parlato in varie sessioni gli specialisti di Swissquote, Natixis, Schro- ders, Edmond de Rotschild, Vontobel e altri. Proponiamo a questo riguardo l’intervento di Philippe Vantrimpont, ta più forte è dovuta all’eurozona, a sua volta tributaria del dato negativo della Germania, spiega Vantrimpont. Ma questo è dovuto al problema spe- cifico del ramo auto: riteniamo che il quarto trimestre possa tornare nella sua media standard. Il vero problema to alle edizioni precedenti, dato che il product specialist di Oddo BHF, pure in Europa, è piuttosto l’Italia, che nel focus incentrato quest’anno su ETF e tra i principali relatori al convegno. terzo trimestre ha segnalato una cre- crypro-currencies non ha scaldato gli Pericolo dunque di recessione per il scita di appena lo 0,1% e che potrebbe sponsor. Ospite d’onore è stata Viviane 2019? Vero è – riconosce – che le pre- diventare negativa nel quarto (da 1,2% Reding, ex primo vice presidente della visioni per il 2019 sono più basse di nel primo; 0,8% nel secondo; 0,1% nel Commissione europea. Ma gli occhi quelle del 2018. L’FMI ha abbassato terzo: restano poche certezze), visto il degli operatori economici erano pun- le sue stime per il 2018-2019 al 3,7%. trend poco promettente. La Cina, poi, tati sulla salute dell’economia globale Le nostre stime sono ancora più basse: sta rallentando, dal 7,8 % del primo al dopo lo scivolone dell’economia tede- 3,3%, tenendo conto dei rischi politici. 6,5% probabilmente ora. Di positivo sca nel terzo trimestre 2018 a motivo Comunque, siamo ancora in un mondo il fatto che la crescita americana sia del settore auto (a corollario di cui si in crescita, seppure rallentata e meno ancora molto forte (3,5%): sono dun- è inserito l’arresto del presidente del omogenea. Anche quest’anno la cresci- que gli Usa che pilotano la crescita. gruppo Renault-Nissan, Carlos Gho- ta nel terzo trimestre è stata più bassa Negli indici PMI scende maggiormente sn). La domanda è se si tratti di un rispetto al primo e secondo. La frena- 182
Asset Management 24 novembre 2018 Lugano Fund Forum: previsioni facendo gli scongiuri da pag. 182 ECONOMIA la fiducia nel settore manifatturiero rispetto ai servizi. Questo a motivo dell’aumento dei prezzi energetici e soprattutto per i timori della guerra commerciale tra USA e Cina. Ma ora, dopo le elezioni di medio termine, Trump non è indebolito? Se all’inizio d’anno vi erano solo timori, ora vediamo i fatti, commenta l’esperto di Oddo BHF. Le tensioni Cina-USA sono ancora molto elevate. L’incontro dello scorso week-end si è concluso per la prima volta dal 1993 senza un comu- nicato finale congiunto. Gli americani mettono una pressione pesantissima sulle trattative in corso. Vi è dunque il timore che la storia sia ancora lunga. L’incertezza frena investimenti e crediti. Philippe Vantrimpont, product specialist di Oddo BHF. Lo si vede nel settore auto, manifattura, lusso, semiconduttori. Quando suben- aprioristico, ma a posteriori. D’altra è ragione di temere un credit crunch tra la politica, è difficile far previsioni. parte, tassi più alti e dollaro più forte perché il credito lo si trova abbonante Poi, sempre in Europa c’è la vicenda non sono mai stati una buona notizia anche negli USA (più avanti nel ciclo) Brexit. Forse Theresa May non avrà per i mercati emergenti. Negli USA dove le aziende si sono rifinanziate a la sfiducia, ma ci sono passaggi par- l’inflazione è sotto controllo, con un tassi minimi. L’aumento degli spread è lamentari importanti. Anche qui con mercato del lavoro forte e questo spie- comunque oggi compensato dal carry l’incertezza che aleggia, si fermano ga il rialzo dei tassi. In Europa, Mario sulle valute. Oggi siamo piuttosto sia gli investimenti: prender posizioni Draghi indica che per un aumento dei sull’equity che sul credito ai livelli di sotto lo spettro di decisioni politiche, tassi bisognerà aspettare fino all’au- inizio 2017. Insomma, la salute è buo- è arduo e si capisce perfettamente la tunno 2019. In Germania i tassi sono na, ci sono opportunità però è molto volatilità dei mercati. Quanto alla Fed molto bassi a motivo della situazione importante avere alle spalle una forte si ipotizzano sempre tre rialzi fino a italiana. Nel maggio scorso, all’epoca analisi fondamentale per conoscere i giugno 2019? Secondo Philippe Van- delle elezioni, abbiamo visto salire rischi effettivi soprattutto ora, con una trimpont, l’atteggiamento americano tutti gli spread della periferia euro- decorrelazione tra i tassi americani e sarà molto pragmatico. Le incertezze pea, mentre oggi il rialzo è focalizzato quelli tedeschi che non cresceranno politiche sono molto più forti. Per ora sull’Italia. Non c’è stato un contagio. finché non siano eliminate le incertezza non ci sono ragioni per cambiare il Ritorniamo a una situazione come sull’Italia. Vi è poi una valutazione del ritmo dei rialzi previsti consideran- nel 2015? No, perché allora c’era un credito molto più attrattiva rispetto a do l’andamento dell’economia, però grosso rischio sulla Cina. Poi vi era inizio anno. Però ci sono rischi poli- se tali rischi dovessero influire anche paura di deflazione e i prezzi delle tici, conclude. C’è gente che investe, sull’economia americana, la Fed può Commodities erano bassi. Oggi, i tassi ma deve essere capace di gestire la fermarsi: non ha un atteggiamento di default sono ancora limitati e non vi volatilità. 183
Convegni 24 novembre 2018 La crisi: in marcia verso una democrazia illiberale? ECONOMIA La gente, non sai più dove sia. Bruciata anche l’osteria. Non resta nemmeno il lutto ad aspettar la sola (inesistente) parola. (Giorgio Caproni) sia stata la nostra. Il secondo motivo è una ribellione contro i cambiamen- ti culturali e demografici. Nel 1960, italiano era chi nasceva nel territorio. Oggi è ancora così? Ci sono persone che si ribellano a questo, perché hanno qualcosa da perdere. La terza causa è la diffusione di internet e dei social media che ha cambiato la nostra poli- tica. Cinque anni fa c’era un’élite che decideva chi e di cosa parlare. Ba- stava solo avere un giornale, una TV. Quel tipo di comunicazione - da uno a molti - è totalmente cambiata. Oggi ci sono persone che hanno milioni di fol- Yascha Mounk, politologo ad Harward. lowers. La democrazia ha il compito di trasformare la coscienza del pubblico Y in un momento in cui la gente ha già ascha Mounk, politologo Il presidente della Turchia non ama i di per sé paura dei cambiamenti ed è ad Harward, autore de non musulmani. Quelli di destra vo- frustrata per la crisi economica: tutto «Il popolo contro la de- gliono ridurre lo Stato sociale, quelli si compone in un cocktail pericoloso. mocrazia» è stato rela- di sinistra intendono allargarlo. Han- Che fare? Accettare la globalizzazione, tore al convegno Capire per cambiare no però in comune una visione della ma battersi per i propri cittadini perché che si è svolto alla Statale di Milano politica e pensano che la sola ragione la crescita economica arrivi nella vita per individuare i motivi dell’attuale per cui abbiamo problemi è a motivo di ciascuno. Dobbiamo impegnarci per minor sensibilità sulla partecipazio- dell’economia attuale. Secondo loro, c’è un patriottismo inclusivo, interpretan- ne democratica. Stiamo vivendo un bisogno di una figura che rappresenti do le istanze profonde che impegnano cambiamento profondo, ha spiegato. i bisogni del popolo vero. Chi è con me la gente sui valori fondamentali del- Quando domandiamo alla gente cosa (detto al limite) appartiene al popolo, la democrazia. Non dunque in difesa pensa della democrazia – commenta altrimenti siete nemici del popolo. dello status quo, ma come promessa – è sempre più critica. Meno di un ter- Una volta arrivati al potere, attaccano per realizzare i valori sociali e politici zo dei più giovani si esprime a favore. la libertà individuale, le minoranze e in maniera coraggiosa. Nel mondo c’è Non si tratta solo di sondaggi. Vi sono le istituzioni loro contrarie. Si passa un grande fuoco che ci fa sentire tutti governi autoritari che non rispettano le dalla democrazia liberale a quella illi- in pericolo perché ciascuno di noi ha regole fondamentali. I partiti populisti berale e infine alla dittatura eletta. Poi in mano solo un bicchiere d’acqua. in Europa nel 2000 avevano l’8% del vi sono anche le cause strutturali. La Cosa possiamo fare? Pensiamo che voto, ora sono al 26%. Ben 11 Paesi prima è la stagnazione degli standard siamo in tanti e se tutti insieme ver- in Europa son governati da populisti. di vita dei cittadini medi. Negli USA siamo il nostro umile bicchier d’acqua, Cos’è un populista? Cos’hanno in co- la loro situazione è stabile dal 1985. possiamo estinguere il fuoco. Almeno mune strutture tra di loro non molto Oggi si teme che la vita dei nostri figli dobbiamo provarci. Se crediamo in simili? Trump non ama i musulmani. possa essere molto peggio di quanto questi valori. (CBP). 184
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