Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion

Pagina creata da Simone Morandi
 
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Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion
Anno VI n. 3                                                          9 APRILE 2020

               Il Risorto ci rialzerà
                 Messaggio alla diocesi di mons. Francesco Oliva - pag.4
Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion
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Dopo il coronavirus
                     9 APRILE 2020

                                                     Coronavirus: le iniziative dalla Chiesa italiana. Intervista a mons. Russo (Cei)

     Rimettere ordine                                “Sosteniamo medici e operatori sanitari, siamo accanto ai malati”
   nella scala dei valori                            Riccardo Benotti                              e la salute - ha
Enzo Romeo                                                                                         stanziato finora 6
                                                     “In questo momento vorrei rivolgere un
                                                                                                   milioni di euro,

S
                                                     pensiero grato a tutti i nostri media che,
    crivo dalla quarantena imposta a tutti                                                         in due tranche
                                                     in forme diverse e secondo le specificità
    dall’emergenza coronavirus e penso alla                                                        da     3    milioni,
                                                     di ciascuno, stanno tessendo il filo
Pasqua celebrata nelle chiese vuote di fedeli,                                                     provenienti
                                                     delle comunità. Porto nel cuore quanto
come mai era avvenuto prima, neppure durante                                                       dall’otto per mille
                                                     mi hanno scritto diversi settimanali
le guerre. Ma penso soprattutto al dopo, al                                                        che i cittadini
                                                     diocesani in questi giorni: le nostre
tempo della ripartenza e della “ricostruzione”.                                                    destinano        alla
                                                     pagine sono diventate un necrologio
Può e deve essere questa un’occasione                                                              Chiesa cattolica.
                                                     continuo. Avverto la sofferenza che
preziosa, sia nella Chiesa che nella società. La                                                   Il primo contributo,
                                                     arriva dai territori, a tutti assicuro
Pasqua è passaggio salvifico tra i perigli di una                                                  del 24 marzo,
                                                     la vicinanza della Chiesa italiana.
mare che si apre al nostro passaggio, ed è per                                                     raggiunge          la
                                                     Grazie!”. A parlare è mons. Stefano                                                         in tanti li hanno pianti, unendoli ai lutti
noi cristiani memoria concreta di resurrezione,                                                    Piccola Casa della Divina Provvidenza
                                                     Russo, segretario generale della Cei,                                                       personali. Anche questo ci dice del
di vittoria sulla morte.                                                                           del Cottolengo di Torino, l’Azienda
                                                     nei giorni che precedono la Settimana                                                       prezioso mandato dell’essere comunità;
     Sì, ho usato una parola che è stata quasi                                                     ospedaliera “Cardinale Giovanni Panico”
                                                     Santa che quest’anno sarà vissuta                                                           un mandato che ci porta ad interpretare
bandita dal nostro parlare: la morte. La                                                           di Tricase, l’Associazione Oasi Maria
                                                     da un intero Paese in quarantena:                                                           il nuovo che abbiamo davanti e ad
sentiamo aleggiare, invisibile, nell’aria resa                                                     Santissima di Troina, nei pressi di Enna,
                                                     “Ricordo che la prossimità della                                                            assumere quindi anche nuove modalità
infida dalla pandemia. Eppure è proprio la                                                         e l’Istituto Ospedaliero Poliambulanza
                                                     Chiesa in Italia si esprime ugualmente                                                      di essere Chiesa.
paura di questa “sorella” sgradita che ci sta                                                      di Brescia. Il secondo, del 30 marzo, va
                                                     attraverso segni concreti. In particolare,
facendo ritrovare valori che si erano sbiaditi e                                                   a beneficio della Fondazione Policlinico      Ci aspetta una Settimana Santa
                                                     abbiamo promosso due sottoscrizioni
che invece sono fondamentali per una nazione                                                       Gemelli, dell’Ospedale Villa Salus            “senza concorso di popolo”. Che
                                                     di raccolta fondi: Sostegno alla sanità
che vuol dirsi tale. Il valore dell’unità: siamo                                                   di Mestre, dell’Ospedale Generale             Pasqua sarà?
                                                     ed Emergenza coronavirus, con Caritas
nella stessa barca, o ci salviamo tutti o tutti                                                    Regionale Miulli di Acquaviva delle
                                                     italiana”.                                                                                  Sarà sicuramente una Pasqua diversa:
andremo a fondo; il valore della solidarietà:                                                      Fonti in provincia di Bari. È stata inoltre
solo aiutandoci a vicenda potremo farcela;           Eccellenza, la Chiesa italiana si è                                                         la storia che stiamo vivendo ci pone
                                                                                                   aperta una raccolta fondi, che sarà
il valore dell’essenzialità: di quante cose          mossa fin dai primi momenti per                                                             dinanzi questa realtà, inedita per tutti. La
                                                                                                   puntualmente rendicontata e che potrà
superflue stiamo scoprendo che si può fare           fronteggiare la pandemia anche sul                                                          Settimana Santa apre al cuore della nostra
                                                                                                   aiutare altre realtà.
a meno! Tutto questo ha a che fare con la            piano dell’assistenza caritativa e                                                          fede; per questo, anche se le ristrettezze
dimensione religiosa ed evangelica, con quel         solidale stanziando oltre 16 milioni di       Con la sospensione delle attività             del momento presente ci mettono a dura
«sì sì, no no» a cui ci richiama Gesù.               euro. Decine di diocesi in tutta Italia       scolastiche, anche le scuole paritarie        prova, non dimentichiamo che siamo
    Rimettere ordine nella scala di valori della     stanno mettendo a disposizione le             attraversano una fase di crisi. Cosa si       in cammino verso la Resurrezione. Ed
nostra vita ci aiuterà ad essere più lucidi anche    loro strutture per la Protezione civile,      aspetta dalla politica?                       è proprio questo orizzonte ad aiutarci
nelle scelte politiche, economiche, sociali che      i medici e le persone in quarantena...        La Segreteria Generale della Cei ha           a vivere al meglio il tempo pasquale.
andranno prese d’ora in avanti, in un Paese                                                        rappresentato più volte al ministero          Siamo a casa, ma non siamo soli! Invito
                                                     È una geografia della carità in continuo                                                    tutti a riscoprire il senso pieno di ciò
che si ritroverà fatalmente addosso il fardello      aggiornamento. Le diverse iniziative sul      dell’Istruzione la situazione drammatica
della recessione. Ed ecco che qui entra in                                                         vissuta dalle scuole paritarie. A nome di     che, purtroppo, quest’anno non potremo
                                                     piano dell’assistenza caritativa e solidale                                                 vivere insieme, per fare festa tutti
ballo la nostra specificità di uomini e donne        sono tutte mosse dalla certezza che nel       tante famiglie, di insegnanti che sono
“di periferia”. La marginalità geografica e                                                        senza stipendio e di strutture che, stante    insieme quando sarà possibile. E quella
                                                     volto sofferente dei nostri fratelli è                                                      festa, che sarà la Pasqua di tutti noi, sarà
produttiva, che (finora) ha ridotto i rischi di      presente Cristo. È una certezza che viene     così le cose, a settembre difficilmente
contagio, potrebbe ridurre anche gli effetti                                                       potranno riaprire - con un danno              anche momento di conforto per quanti
                                                     dal Vangelo di Matteo: “Ho avuto fame                                                       ci hanno lasciato e per i loro familiari.
della crisi post-coronavirus? Sì, se sapremo         e mi avete dato da mangiare…”. Parole         oggettivo per il bene comune - si sono
utilizzare al meglio le opportunità specifiche                                                     presentate alcune richieste essenziali,       Ripeto: non siamo soli!
                                                     che sono riferimento imprescindibile
che offre il nostro territorio. Il basso costo       per le nostre azioni. Nella situazione        chiedendo a voce e per iscritto che Da Nord a Sud, si moltiplicano le messe
della vita, ad esempio, è un fattore di rilievo      attuale, in cui sono messe a nudo tutte le    l’appello venga raccolto. Ci aspettiamo in streaming, gli accompagnamenti
in una fase di stagnazione, in cui il sistema        nostre certezze, riscopriamo il senso e il    che questo passo possa essere fatto.         spirituali a distanza e le persone
produttivo avrà bisogno di delocalizzare per
poter andare avanti. La fascia jonica reggina
                                                     valore della prossimità, della cura, della    Sono tanti i sacerdoti che hanno perso si incontrano sui social per
va proposta come uno dei luoghi della nuova
                                                     relazione… In una parola: della carità,       la vita, molti di loro per adempiere a fare comunità. Tanti sacerdoti
Italia che dovrà rimettersi in marcia.
                                                     sempre silenziosa, ma operosa.                pieno i doveri del ministero. Cosa si sperimentano modalità nuove per le
                                                     La Chiesa, senza rumore e megafono,           sente di dire per tutti loro?                celebrazioni e l’accompagnamento dei
      Perché ciò sia fattibile serve camminare       continua a sostenere in maniera                                                            fedeli. Come valuta questa inattesa
insieme. L’eventuale iniziativa personale                                                          Tutti i nostri sacerdoti sono sempre vicini stagione ecclesiale?
                                                     corresponsabile medici, operatori
di un sindaco o di un altro amministratore                                                         alla gente, fedeli alla vocazione fino
                                                     sanitari e malati.
si rivelerebbe del tutto inutile. Nessuno dei                                                      alla fine, vivono con le proprie pecore, C’è un grande senso di appartenenza
                                                     È un ritorno dell’attenzione e generosità
nostri paesi o delle nostre cittadine ha la forza,                                                 come ripete spesso Papa Francesco. Lo che sta sempre più emergendo. Le
                                                     che tanti cittadini, ogni anno, rivolgono
da sola, di essere attrattiva. Solo la coesione                                                    sono così tanto che, proprio in questa varie iniziative sono una risposta a
                                                     con la destinazione dell’otto per mille
paga. I tricolori che abbiamo visto alle finestre                                                  circostanza, hanno condiviso anche la un desiderio profondo di comunità.
                                                     alla Chiesa cattolica.
in queste settimane, i flash mob per sostenere                                                     malattia e, purtroppo, in molti casi, la È alle domande della nostra gente
il personale sanitario, i gesti spontanei di         Il Sistema sanitario è in forte difficoltà    morte. Li ricordiamo prima di tutto per bisogna, in qualche modo, rispondere.
volontariato, le raccolte fondi sono tutti esempi    e anche la sanità cattolica sta facendo       fare memoria della loro vita, delle loro È ciò che ci ha mossi, come Segreteria
di ciò che è necessario fare per risollevarsi:       la sua parte. La Cei sostiene le              opere, di quanto hanno lasciato nei cuori Generale, nel progettare chiciseparera.
sentire che c’è un destino da condividere,           strutture sanitarie in vari modi.             di chi li ha conosciuti. I media cattolici, chiesacattolica.it, un ambiente digitale
un sforzo da compiere insieme, un progetto           In risposta ad alcune delle tante             e non solo, hanno onorato questi fratelli che rilancia le buone prassi messe in
collettivo da realizzare. L’individualismo           situazioni di necessità in sanità, la         celebrando esistenze spese per il atto dalle diocesi, offre contributi di
pervicace, che dalle nostre parti si declina         Conferenza episcopale italiana -              prossimo. Molti erano missionari, tornati riflessione - a partire da lettere, messaggi
attraverso il familismo da clan, ha favorito         raccogliendo il suggerimento della            in Italia dopo una vita tra i più poveri del e video dei vescovi -, condivide notizie
da sempre la tessitura del malaffare. La             Commissione episcopale per la carità          mondo; altri erano preti diocesani, alcuni e materiale pastorale. Viviamo una
’ndrangheta non è altro che la metastasi del                                                                           di questi a riposo - stagione di grande creatività, che ci
solidarismo, il fare gruppo per il bene che si                                                                          ma un sacerdote va permette di guardare oltre l’emergenza.
trasforma in legame criminale.                                                                                          mai veramente in E in quell’oltre non possiamo non essere
   Quando l’aria tornerà ad essere pulita e non                                                                         pensione? - dopo sostenuti dalla speranza, alimentata
ci sarà più il Covid 19 a minacciarci, speriamo                                                                         aver visto crescere dalla fede e dalla carità. Quando tutto
che si attenuerà pure l’inquinamento congenito                                                                          generazioni di fedeli, sarà finito, avremo modo di riflettere su
che soffoca la nostra terra. Sembrerà strano, ma                                                                        spesso in parrocchie quanto vissuto, non dimenticando che
la due cose possono mettersi in parallelo. La                                                                           piccole, dove ci si siamo in una situazione eccezionale.
lezione che ci sta dando la pandemia, se colta                                                                          conosce tutti come E che non possiamo fare a meno
bene, servirà a liberarci da virus più antichi.                                                                         una famiglia e dove dell’incontro fraterno che da sempre ci
                                                                                                                                                caratterizza.
Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion
9 APRILE 2020
                                                                                                                                                                                    3
         I geracesi e il sinodo                                   Un romanzo di Giorgio Metastasio
Enzo D’Agostino
                                                                                          Rina il sorriso e il dolore
I  l 3 dicembre 2006, mons. GianCarlo Bregantini, allora
   vescovo della nostra diocesi, indisse il sinodo diocesano,
137 anni dopo l’ultimo celebrato (dal 22 al 24 maggio
                                                                  Maria Teresa D’Agostino

1879 da mons. Francesco Saverio Mangeruva. Ma l’anno
dopo, l’8 novembre 2007, mons. Bregantini fu promosso             U     na storia dura, poetica e commovente. Una
                                                                        donna che attraversa abbandoni, disperazione e
                                                                  amore sempre sospinta dal coraggio del cuore. “Rina,
                                                                                                                                ma pure Raffaela Condello, Anna Maria Sarica, che
                                                                                                                                firmano presentazione e prefazione del libro, e l’attrice
                                                                                                                                Cinzia Costa. Non è stato facile raccontare vicende
e trasferito a Campobasso-Boiano ed il sinodo rimase
incompiuto.                                                       il sorriso e il dolore” di Giorgio Metastasio (edito da       tanto dolorose, ci sono stati momenti in cui ho dovuto
  La sospensione di un sinodo, nella nostra diocesi, non          Etabeta) è un romanzo intenso e dolente ispirato a            staccare un attimo, prendere fiato. La presenza di tante
accadeva per la prima volta, poiché anche un sinodo               una vicenda vera. Dagli inizi del Novecento ai primi          persone che mi hanno incoraggiato è stata quindi per
convocato nel 1620 rimase incompiuto, ma in un’altra              anni Duemila, tra Sicilia e Calabria, un lungo percorso       me molto importante».
situazione e per motivi più gravi.                                dentro condizioni storiche, sociali e umane che vedono          A rendere vive le commoventi pagine del romanzo,
  Il sinodo era uno degli strumenti valorizzati dal Concilio      la protagonista, Rina, provare sulla propria pelle            proprio l’attrice Cinzia Costa che, con grande
di Trento (insieme con le visite pastorali) e messo a             la durezza di un mondo per cultura e leggi centrato           professionalità e trasporto, ha offerto un’appassionata
disposizione dei vescovi per un più proficuo governo              sulla figura maschile, lo smarrimento dell’abbandono          interpretazione dei passaggi salienti della storia. «È
pastorale delle diocesi, e i vescovi postridentini se ne          e la ferita del tradimento. Un racconto che cattura           stato davvero emozionante per me entrare nell’anima
servirono senza risparmio, convocandolo se non proprio            pagina dopo pagina, grazie all’attenzione, alla cura          e nei sentimenti di Rina – ha detto Cinzia Costa
ogni anno (come aveva suggerito il Concilio), certamente          nella ricerca e alla sensibilità narrativa di Giorgio         – Una donna straordinaria di cui è impossibile
almeno una volta durante il proprio episcopato. Ma il sinodo      Metastasio.                                                   non innamorarsi. La storia andava assolutamente
- codificando norme e regole da rispettare che, per essere          Per la presentazione del romanzo in prima assoluta,         raccontata e Giorgio ha saputo farlo benissimo». Ha
messe per iscritto, erano più difficili da ignorare o aggirare    al Mondadori Bookstore di Siderno, un pubblico                tracciato una dotta analisi della personalità di Rina
- non era gradito e la gente faceva di tutto per impedirne la     numeroso e ospiti speciali hanno impreziosito la              la psicologa Raffaela Condello: «Possiamo dire con
convocazione e lo svolgimento. Di tali tentativi si ha notizia    serata. «Raccontare questa storia era un atto dovuto          sicurezza, usando un termine dei nostri tempi, che Rina
in parecchie diocesi; qui ci occupiamo della nostra.              verso una donna che ha sofferto tanto senza mai               è un simbolo di resilienza, un simbolo della capacità
  Il “fattaccio” avvenne nel 1620, anno in cui il popolo,         sentirsi vittima, senza farne un simbolo di dolore, anzi      di resistere senza farsi piegare dal destino. Una
eccitato da alcuni ecclesiastici mestatori e contestatori,        mostrando sempre il sorriso. Una donna coraggiosa             donna guerriera, dolce, fragile e infinitamente forte».
irruppe nella cattedrale e costrinse i sinodali colà riuniti      cui ho sentito di dover dare voce. Rina viene lasciata al     Parole di elogio da parte di monsignor Francesco
dal vescovo Orazio Mattei a sospendere i lavori (allora,          brefotrofio in tenera età, la miseria e le troppe bocche      Oliva: «Ho letto il libro tutto d’un fiato, in una sera.
generalmente, duravano tre giorni) ed a tornarsene alle           da sfamare portano i genitori a                                             Ho scoperto un testo accattivante, mai
proprie residenze.                                                questa terribile decisione, viene                                           banale, ricco di sentimenti e di pathos
  Fu un fatto gravissimo, durante il quale fu in pericolo la      adottata da una nuova famiglia,                                             che porta alla luce tutta la bellezza del
stessa incolumità del vescovo, ma i geracesi andarono fieri       da adulta subisce il tradimento e,                                          mondo femminile, la capacità di reagire.
della loro “impresa” ancora per molti anni, vantandosene          in seguito alla separazione, come                                           Mi complimento con l’autore per la
pubblicamente.                                                    vuole la legge del tempo, perde                                             bravura con cui ha saputo narrare una
  Trenta anni dopo, nel 1651 (23-25 aprile), un successore        l’affidamento delle due piccole                                             storia così difficile» ha detto il Vescovo
del vescovo Mattei, Vincenzo Vincentini, decise di                figlie; la sua è una storia di cadute,                                      della diocesi Locri-Gerace. «Sono felice
convocare anche lui un sinodo, «per estirpare i gravi elementi    ma pure di altrettante risalite»                                            che il romanzo sia stato accolto con
di corruzione morale» che, appena messo piede in diocesi          ha spiegato Giorgio Metastasio,                                             calore dai lettori – ha concluso Giorgio
(era stato nominato il 2 maggio 1650), aveva riscontrato          autorevole firma del giornalismo                                            Metastasio – Rina merita di entrare nel
nel popolo. Questo, nuovamente istigato (secondo lui)             calabrese, autore di importanti                                             cuore delle persone e anche il contesto
dal diavolo (“diabolo instigante”) - tentò di impedirne lo        saggi a tema artistico, all’esordio                                         storico che lei ha vissuto, con un sistema
svolgimento, ripetendo l’impresa del 1620. «Anche io ho           nel mondo della narrativa. «Ho                                              giuridico familiare mutato solo nel 1975,
riunito il sinodo, nelle stesse condizioni di uguali difficoltà   deciso di scrivere anche invogliato                                         va oggi ricordato e tenuto presente per
ed opposizione, ma con risultato del tutto diverso, poiché        e supportato da tante persone, mia                                          comprendere il vissuto di tante donne
esso è stato regolarmente portato a compimento ed i suoi          moglie Cosimina prima di tutto,                                             come Rina».
atti sono stati immediatamente dati alle stampe», scriverà il
vescovo in una sua relazione, e non è difficile immaginare
un ghigno di diabolica soddisfazione mentre la sua penna                                     Il coraggio di camminare
vergava tali parole.
  Nel 1651, dunque, furono i geracesi a dover ritornare           Imma Divino
delusi alle proprie abitazioni.
                                                                  Un territorio in cui non solo batte il cuore di un patrimonio naturalistico di grande pregio, ma anche carico di
  Sempre in tema di sinodi, è il caso di ricordare anche
                                                                  cultura, che permette di leggere la storia scritta tra le pieghe delle pietre color ocra e il verde intenso dei boschi, di
quanto, sempre a Gerace, accadde nel 1735.
                                                                  paesi adagiati su denti di roccia, depositari di antiche tradizioni e memorie. Un vero manifesto dell’identità, che
  A quella data, sulla nostra cattedra sedeva Ildefonso
                                                                  il piacere di camminare ha aiutato l’uomo a ‘leggerlo’ con occhi nuovi e che potrebbe innescare, in una regione
Del Tufo, un vescovo il cui operato è ancora alla ricerca
                                                                  come la Calabria, con il più alto tasso di disoccupazione tra i giovani, un'inversione di rotta e trasformarsi in
di una incontrovertibile definizione e che a Gerace si
                                                                  opportunità di sviluppo sociale per restituire dignità economica e lavorativa a tanti calabresi. E’ quanto, in
scontrò apertamente con il capitolo cattedrale e con
                                                                  sintesi, è emerso durante il convegno letterario organizzato, pochi giorni prima che il coronavirus costringesse
l’ambiente politico della città, soprattutto sull’impiego
                                                                  tutti a casa, dall’Associazione di promozione sociale ‘Innovus’ nella biblioteca comunale di Placanica.
delle risorse finanziarie della diocesi. Ne uscì soccombente
                                                                  Tema dell’importante iniziativa culturale “Il coraggio di camminare, gesto semplice, ma rivoluzionario’,
e fu denunciato a Roma. Ivi il processo si concluse per lui
                                                                  argomento sviluppato, dopo un breve intervento del presidente Nicola Raschellà e i saluti istituzionali ai
negativamente ed il papa gli impose li lasciare la cattedra.
                                                                  partecipanti del sindaco Antonio Condemi, dal professore Antonio Picone Chiodo, dal dottore Pasquale Clemeno
  Di quel processo, e quindi delle specifiche accuse rivolte
                                                                  e dal professore Francesco Bevilacqua, esperti ambientalisti accomunati dalla passione dell’escursionismo.
a Del Tufo non si sa granché, perché gli atti, che pure
                                                                  Di grande interesse l’intervento del professore Chiodo, presidente della sezione CAI Aspromonte di Reggio
esistono, sono ben chiusi negli archivi romani e, anche se
                                                                  Calabria, che ha parlato del turismo naturalistico nell’Aspromonte, diventato già agli inizi degli anni 60 del
sono trascorsi quasi tre secoli, sono tuttora segretati. Ma
                                                                  secolo scorso patria di studiosi, primi a intuire le ricchezze inestimabili di quel territorio che porta in sé la
continuiamo a parlare di sinodi.
                                                                  sapienza della gente che ha saputo conservare il cordone ombelicale col passato e nei cui gesti e tradizioni
  Anche Del Tufo ne convocò uno, appunto nel 1735, lo
                                                                  esprime i molteplici volti di una civiltà stratificata nel tempo che ha saputo conservare nel tempo.
celebrò e ne promulgò gli atti, che, però, non pubblicò,
                                                                  Un impegno vissuto continuamente sulle ‘barricate’ per la valorizzazione di una delle aree più belle dell’Italia,
dando la stura ad accese discussioni e a lunghe e cavillose
                                                                  la cui immagine offuscata negli anni 80 dalla stagione dei sequestri, per poi riprendere vigore grazie alla nascita
controversie giudiziarie: per Del Tufo, gli atti del sinodo,
                                                                  del Parco Nazionale dell’Aspromonte che ha permesso il salto di qualità prima con l’ospitalità diffusa e poi col
che non erano stati dati alle stampe soltanto per carenze
                                                                  turismo sostenibile.
finanziarie, erano comunque pubblici ed in vigore; per gli
                                                                  A introdurre l’intervento del professore Bevilacqua, la relazione di Pasquale Clemeno, esperto escursionista
oppositori, gli stessi non erano stati pubblicati per mancanza
                                                                  che ha parlato delle ricchezze, in parte inesplorate, del territorio montano ricco di grotte e cavità naturali e in
di imprimatur e pertanto non avevano alcuna validità.
                                                                  cui è incastonata la frazione Pietra. Dell’importanza dei cittadini di essere, agli amministratori locali, dei veri
  Di tali controversie ci sono tracce profonde in vari
                                                                  ‘fermenti lattici’ delle realtà locali, ha infine parlato lo scrittore e divulgatore Francesco Bevilacqua, autore del
documenti e se ne potrà parlare in altra occasione; qui è
                                                                  libro ‘Le fantasticherie del camminatore errante’, narratore appassionato di questo scorcio di Calabria, rimasto
sufficiente avere ricordato il tipo di accoglienza che talvolta
                                                                  prigioniero del tempo, ma tutto da esplorare con le sue borgate incollate nella roccia.
avevano i sinodi nei secoli passati.
                                                                  Con l’auspicio che, finita l’emergenza, ognuno si potrà mettere in marcia sui sentieri della Calabria.
Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion
4              9 APRILE 2020

Messaggio alla diocesi di mons. Francesco Oliva

            Come vivere questa Pasqua?
Carissimi,
         a tutti voi la gioia di esprimervi il mio saluto affettuoso    di speranza e di risurrezione.
in questa difficile ora, in cui ci troviamo a vivere un’esperienza             Esorto tutti voi, carissimi
cristiana, che mai avremmo immaginato con questa gravità.               fratelli e sorelle, a vivere
Ero nel pieno della visita pastorale nella Vicaria Sud, quando le       nell’intimità della casa la
circostanze emergenziali dettate dal contagio del coronavirus           Pasqua del Signore: anche
m’inducevano a interromperla. Lo stesso accadeva per tutte              se non è possibile la vostra
le altre attività pastorali: dalle attività di catechesi e di           presenza      alle     celebrazioni,
oratorio a quelle liturgico-sacramentali. Siamo di fronte ad            unitevi alle celebrazioni che
una pandemia che ci sta mettendo a dura prova. Quest’anno               avverranno a porte chiuse nella
abbiamo vissuto una Quaresima vera. Con Gesù come in un                 chiesa cattedrale e nelle chiese
deserto. Ci siamo chiusi in casa per tutelarci da un nemico             parrocchiali secondo gli orari che
invisibile che contagia, infetta, fa soffrire e produce morte.          sono stati comunicati. Saranno
All’improvviso ci è venuto a mancare tutto quello che avevamo           celebrazioni diverse da quelle
di più indispensabile. Eppure stiamo scoprendo quante risorse           cui eravate abituati, più sobrie
di solidarietà e di volontariato abitano le nostre parrocchie.          ed essenziali, con pochi segni e
Siamo stati costretti a reinventare le nostre giornate, il              senza assemblea. Potete seguire
nostro modo di vivere, segregati in casa, spinti a fermare una          le celebrazioni diocesane teletrasmesse e quelle parrocchiali,
vita frenetica ed a guardarci in profondità. Giorni abitati da          ma anche quelle del Santo Padre, avendo previsto orari diversi
paure, in un deserto di relazioni, rese più difficili.                  per non compromettere questa possibilità.
       Tuttavia la nostra azione ecclesiale non è stata del                    Vi avrò tutti spiritualmente presenti. Non mancherò di
tutto interrotta. Le porte delle nostre chiese sono rimaste             offrire al Signore le necessità di ciascuno di voi. Presenterò
aperte: chi, passando, intende entrare per una preghiera, può           all’altare la paura e l’angoscia degli anziani e di quanti sono
farlo. Anche la porta della Caritas (parrocchiale e diocesana)          malati di Covid-19, la trepidazione delle famiglie di fronte
non s’è mai chiusa. Molte parrocchie lodevolmente hanno                 ad un futuro incerto, la sofferenza dei fratelli e sorelle con
riattivato il servizio distribuzione alimenti, che, in questo           gravi disabilità, la povertà di quanti hanno perso il lavoro,
frangente, è particolarmente necessario. Un grazie speciale             la solitudine dei carcerati, il rischio di scoraggiamento dei
alla Caritas diocesana, che, con la collaborazione spontanea            giovani e dei ragazzi, che più di tutti soffrono lo stare al
di alcuni volontari, entusiasti del loro servizio, è riuscita ad        chiuso, la fatica del personale medico ed infermieristico, che
assicurare alcuni servizi essenziali, nel rispetto delle norme          opera nelle corsie degli ospedali, l’opera di chi è chiamato ad
igienico-sanitarie a tutela dal contagio.                               assicurare i servizi essenziali, perché la vita sociale possa
       È Pasqua, il cuore dell’anno liturgico, l’evento della nostra    continuare, la preoccupazione di chi è chiamato a governarci,
salvezza, che la nostra tradizione ha sempre celebrato con la           della Protezione civile, delle Forze dell’ordine e di quanti
solennità e ricchezza dei suoi riti. Una solennità molto attesa         sono impegnati nell’assicurare assistenza e cura, nonché la
dal popolo fedele. Quest’anno priva delle rappresentazioni              vigilanza ed il rispetto delle regole essenziali del vivere civile,
popolari che la contraddistinguono.                                     il timore di chi ha la propria attività imprenditoriale ferma e
       Come vivere la Pasqua in tempo di Coronavirus, che               non sa come e quando riprendere. Tutto questo presenterò al
c’impone di restare a casa?                                             Signore. E Lui, il Risorto, ci rialzerà e per Lui e con Lui tutta la
       Disponendo i nostri animi a vivere una Pasqua diversa,           nostra vita risorgerà.
ma sempre rinnovatrice, che, pur nella diversità delle                         Attendiamo       con     trepidazione     questa     Pasqua,
situazioni e modalità celebrative, è vera Pasqua! Viviamola             sperando che segni l’atteso passaggio dalla morte alla vita,
uniti a quanti sono in prima linea in questa emergenza. Penso ai        dall’angoscia alla gioia di una vita che rinasce. Ripartire
medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari. Penso ai      dall’incontro col Risorto, rimettendoLo al centro delle nostre
nostri Amministratori, alle Forze dell’ordine, alla Protezione          attese. Disponiamoci ad uscire dal deserto, a liberarci dagli
civile. Penso a quanti assicurano la cura e la vigilanza nella          ingolfamenti che ci siamo prodotti. Ritroviamo la strada
comunità, a quanti assicurano i servizi essenziali per la nostra        della verità e la forza della speranza e dell’amore. Accettiamo
                                              vita        quotidiana.   l’impossibilità di confessarci e comunicarci come “digiuno” da
                                              Penso agli operatori      offrire in preghiera, ripetendo al termine di ogni Padre nostro,
                                              della comunicazione,      liberaci dal male, Signore, liberaci dal male del coronavirus. Il
                                              che    permetteranno      Risorto, che non ha paura dei muri e delle porte, entrerà nelle
                                              di seguire da casa i      nostre case e verrà a visitarci e a portarci la pace. Facciamoci
                                              riti della Settimana      trovare pronti come famiglia, a vivere la Mensa Eucaristica
                                              Santa.     Nonostante     pasquale sulla mensa domestica. Sara una Pasqua “a tavola”,
                                              le    restrizioni,   il   come nell’Ultima Cena. Lo Spirito c’illumini interiormente, per
                                              Signore ci concede,       poter vedere il Signore presente in questa triste situazione
                                              anche quest’anno, di      e poter dire la nostra gioia: il Signore è Risorto! A tutti porti
                                              vivere la Pasqua. Se      serenità, consolazione e pace.
                                              guardiamo la storia,
                                                                           Vi saluto con affetto e Vi benedico.
                                              constatiamo che dopo
                                              la prova, la croce, la       Buona Pasqua!
                                              disgrazia viene una                                                    Francesco Oliva
                                              alleanza nuova di bene,
Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion
EMERGENZA CORONAVIRUS
                                                                                                                                              9 APRILE 2020
                                                                                                                                                                                 5
       Suggerimenti per la celebrazione dei sacramenti                                                          Il vescovo Oliva benedice le palme
              in tempo di emergenza Covid-19                                                                    per i detenuti del carcere di Locri
I suggerimenti proposti si armonizzano
con la tradizione della Chiesa per cui, se
non sussistono le condizioni per poter
                                                  monouso in vinile o nitrile;
                                                  ‒ Si omettano il segno della croce sulla
                                                  fronte del bambino nei riti di accoglienza e il
                                                                                                     “A        nche se lontani dagli affetti più cari, non siete soli”. Nella Domenica
                                                                                                               delle Palme monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, si è
                                                                                                     recato presso la Casa Circondariale di Locri per benedire le palme e i ramoscelli
amministrare il sacramento, supplet Ecclesia,     rito dell’effatà in quelli esplicativi;            d’ulivo e per trasmetterà un messaggio di speranza e di vicinanza ai detenuti.
affidandosi al votum sacramenti, come del         ‒ In casi di particolare urgenza o emergenza,      In pieno rispetto delle norme per contrastare la diffusione del coronavirus, nes-
resto il “battesimo di desiderio” insegna.        si consideri la possibilità del rito abbreviato    sun detenuto ha potuto assistere al rito, ma ognuno successivamente ha potuto
Nello stesso tempo, la storia della Chiesa        (cfr. Rito per il battesimo dei bambini, ed. it.   ritirare nella Cappella del carcere i ramoscelli benedetti. Rammaricato per non
testimonia che, in situazioni estreme di guerra   1979, Cap. III).                                   averli potuto salutare da vicino, il vescovo Oliva rivolgendosi ai detenuti ha
o di epidemia, i sacerdoti non sempre hanno       Amministrazione del sacramento della               detto: “Mi basta far pervenire a ciascuno di voi la mia vicinanza ed il mio af-
potuto avvicinarsi ai fedeli che necessitavano    Riconciliazione                                    fetto. So che mi ascoltate e che accettate ben volentieri il mio incoraggiamento
di ricevere i sacramenti indefettibili, ma        Qualora sia amministrato nei luoghi di culto       in questo momento difficile. Anch’io come voi avverto il peso dell’essere co-
tutte le volte che è stato possibile lo hanno     avvenga in luoghi ampi ed areati. Nell’ascolto     stretti a stare al chiuso. Lo faccio perché questo giova a contenere il contagio
fatto con gli accorgimenti e le dotazioni che     delle confessioni si mantenga la distanza          ed a tutela della salute propria e altrui. Per voi le restrizioni sono di maggior
avevano a disposizione.                           tra il ministro e il penitente di almeno un        peso. La vostra sofferenza è ancora maggiore, perché dentro queste mura è più
Lo scopo di questa nota, diretta ai sacerdoti     metro, chiedendo agli altri fedeli presenti in     pesante il timore dell’epidemia. Stare lontani dalla famiglia aumenta il senso
impegnati nel servizio pastorale al di            chiesa di allontanarsi per garantire la dovuta     della solitudine e dell’abbandono. Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamen-
fuori dei presidi ospedalieri e degli istituti    riservatezza. A protezione del penitente e         to. Passerà questo pandemia. Non sentitevi soli”. Monsignor Oliva ha rivolto
di ricovero e cura, è duplice: assicurare         propria, il sacerdote indossi una mascherina       parole d’incoraggiamento, spiegando che “Dio non abbandona i suoi figli, an-
ai fedeli che ricevono i sacramenti una           protettiva idonea.                                 che se sbagliano, non vuole che si perdano”. Poi ha chiesto loro di fare un atto
adeguata protezione dal possibile contagio        Per la confessione auricolare nella casa di un     di pentimento sincero e compiere per la Pasqua un gesto di pietà: “Avendo fra
virale; prevenire una eventuale infezione del     ammalato o di persona anziana il sacerdote         le vostre mani una croce o davanti al Crocifisso dite, Grazie, Signore, che ti sei
ministro del sacramento.                          assuma le medesime precauzioni indicate            offerto per me. La tua morte mi guarisce dalle ferite del male, ti chiedo perdono
                       ***                        per la Riconciliazione nei luoghi di culto,        di tutto ciò che ho fatto, donami la tua pace”.
I suggerimenti sotto riportati costituiscono un   mantenendo la necessaria distanza dal              Per esaudire una richiesta che gli era stata fatta dagli stessi detenuti, il vescovo
aiuto pratico per vivere il ministero ordinato    penitente. Si eviti di stringere la mano prima     locrese ha portato loro in regalo un organetto e un tamburello. Questi strumenti,
con opportuno zelo nel servizio ai fedeli e       di congedarsi dal penitente e per salutare i       molto diffusi in Calabria per accompagnare il ballo della tarantella, saranno
con senso di responsabilità verso di loro e       familiari o altre persone presenti nella casa.     utilizzati per organizzare all’interno della Casa Circondariale dei corsi musi-
verso sé stessi, nella certezza di compiere i     Anche in questo caso, a protezione                 cali. “Il dono della musica -ha spiegato don Francesco, il Cappellano- potrà
gesti sacramentali nelle modalità rituali che     dell’ammalato o dell’anziano e propria, il         certamente favorire la collaborazione, creare sana aggregazione e armonia di
le circostanze straordinarie consentono.          sacerdote indossi una mascherina protettiva        relazioni umane”.
Tutto questo, fermo restando:                     idonea.                                            Don Francesco ha aggiunto: “Nella durezza del tempo che stiamo vivendo, la
‒ le direttive pastorali, ai sensi del diritto                                                       presenza del Vescovo in questo luogo di sofferenza, nel giorno di festa, è la
                                                  Il Viatico al capezzale del morente
canonico, emanate dai singoli Ordinari                                                               stessa presenza della Chiesa. Non si poteva negare la speranza a chi si vive di
diocesani, che prevedono limitazioni nella        Per quanto possibile, il Viatico – sino al         sola speranza, di desiderio di perdono e di voglia di riscatto”.
celebrazione dei sacramenti nelle chiese          termine dell’emergenza sanitaria – sia portato
aperte ai fedeli e tengono conto dei decreti      nella residenza del morente dal ministro
della Presidenza del Consiglio dei Ministri       ordinato e non da quello straordinario.
e delle norme regionali e locali promulgate       Si assumano le medesime precauzioni di
dalle autorità civili;                            cui ai punti 3b e 3c, avendo cura di non
‒ la valutazione iuxta casus, con                 toccare la bocca del malato mentre viene
discernimento prudenziale delle necessità         fatta assumere la particola consacrata o un
spirituali dei fedeli e della opportunità         frammento di essa.
pastorale, del sussistere di uno stato di grave   Il sacerdote – prima di comunicare il malato
necessità pro bono animae che raccomandi          e, di nuovo, prima di uscire dalla casa dove
l’indifferibilità dell’amministrazione del        ha portato il Viatico – deterga le mani con
sacramento;                                       acqua saponata o soluzione alcoolica e le
‒ le opportune consultazioni dei ministri         asciughi con carta monouso (portarli con sé
diocesani e religiosi con il superiore            recandosi nelle case dei malati).
responsabile della realtà pastorale del luogo.    L’Unzione degli infermi
Celebrazione della S. Messa senza concorso Il ministro che si reca presso il domicilio
di popolo                                      di un ammalato che ha richiesto l’Unzione             Pasqua 2020 - Messaggio Casa circondariale - Locri
Nelle sagrestie si curi con particolare degli infermi porti con sé un paio di guanti
attenzione l’igiene ambientale e la monouso in vinile o nitrile.                                                         E’ Pasqua anche per te
conservazione delle ostie e del vino Nell’amministrare la sacra Unzione, si
destinati alla consacrazione. Il corporale, la assumano le medesime precauzioni di cui ai            Mio caro Amico e Fratello,
palla e i purificatoi siano cambiati e lavati punti precedenti.                                        torno quest’anno per la Pasqua, anche senza celebrare la Messa
frequentemente. Siano provveda a dotarsi Prima di iniziare il rito, il ministro indossi i
                                                                                                     del Giovedì santo con il rito della lavanda dei piedi. Col rammarico
di un dispensatore di sapone liquido o di guanti e attinga all’olio con il pollice, avendo
soluzione alcoolica e degli asciugamani di cura successivamente di non toccare con le
                                                                                                     di non poterti stringere la mano. Le misure restrittive dovute al co-
carta monouso per la detergenza delle mani dita scoperte la superficie del guanto.                   ronavirus ce lo impediscono.
prima dell’inizio della S. Messa.              Visite domiciliari agli infermi (in caso di             Vengo solo per dirti: è Pasqua anche per te.
                                               cogente necessità)                                      E’ Pasqua per te, che ti senti perso e rattristato per gli errori del
Amministrazione del Battesimo                  I ministri che desiderano ricevere ulteriori          passato, ma hai nel cuore desideri di pace e speranze di vita.
Nelle circostanze in cui l’amministrazione indicazioni sulle precauzioni sanitarie da
del Battesimo non può essere differita in data adottare nella visita domiciliare agli infermi
                                                                                                       E’ Pasqua per te, che vuoi tornare a godere la tua libertà, lascian-
successiva alla cessazione dell’emergenza e sui dispositivi di protezione personale                  do dietro di te scoraggiamento e rassegnazione.
sanitaria (per esempio, nel caso di bambini possono utilmente contattare un medico o                  E’ Pasqua per te, che hai bisogno della tua casa e degli affetti più
con malattie che li espongono a pericolo altro personale sanitario.                                  cari, per liberarti dall’isolamento del cuore.
per la loro vita), questa avvenga secondo la Il medico, l’infermiere o altra persona che si            E’ Pasqua per tutti, perché ancora una volta risuona l’annuncio
modalità in uso nel rito romano.               prende cura dell’infermo può essere presente          che il Signore è risorto e vive con noi!
Si tenga conto delle seguenti indicazioni:     durante l’amministrazione del sacramento,               Non c’è motivo per dire: non è per me questo annuncio. Non sei
‒ Il ministro mantenga una opportuna fatte salve le necessarie prudenze sanitarie e
                                                                                                     escluso dalla gioia del Signore Risorto.
distanza dal battezzando e dai genitori e la dovuta riservatezza.
padrini;                                                                                               Buona Pasqua di pace, di vita e Resurrezione!
‒ Per le unzioni con l’olio dei catecumeni                  Segreteria Generale della CEI                                                              Francesco Oliva
ed il sacro crisma, il ministro indossi guanti
Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion
6                   9 APRILE 2020                                                                                                               EMERGENZA CORONAVIRUS

   Un immobile della Diocesi per l’emergenza coronavirus

L    a Chiesa di Locri-Gerace, partecipe delle “gioie e delle speranze, delle tristezze e delle angosce”
     del territorio nel quale è chiamata a vivere la propria missione evangelizzatrice, ha deciso di
offrire il proprio contributo alle Istituzioni per affrontare la situazione di grave emergenza legata al
diffondersi del virus COVID-19 e lo ha fatto con un aiuto concreto, in ambito sanitario.
  Il Vescovo, monsignor Francesco Oliva, con una nota indirizzata alla Presidente della Giunta
Regionale Calabrese, on. Jole Santelli, al Prefetto di Reggio Calabria, dott. Massimo Mariani e al
Direttore della Protezione Civile, ing. Domenico Pallaria, ha offerto, attraverso la Fondazione Opera
di Religione, la disponibilità di una struttura di proprietà della Diocesi, che si trova nel comune di
Sant’Ilario dello Jonio.
  Si tratta di un immobile, che con pochi interventi, potrebbe essere adeguato alle stringenti necessità
legate al reperimento di strutture per aree sanitarie temporanee o l’incremento di posti letto sanitari,
di qualsiasi genere.
  La disponibilità della Chiesa diocesana, inoltre, è estesa anche ad altri edifici di sua proprietà distribuiti
nel territorio diocesano, se dovessero servire allo scopo di soccorrere le persone eventualmente colpite
e di alleviare le sofferenze della nostra popolazione.
  In questo modo la Chiesa di Locri-Gerace intende rispondere, offrendo la propria collaborazione,
con gli strumenti a disposizione, per risolvere questa gravissima fase emergenziale, confidando nel
lavoro di tutte le istituzioni coinvolte, ai cui sforzi ci sentiamo vicini e partecipi.

       testimonianza
Da asilo a struttura per l’emergenza sanitaria? Anche i vecchi muri possono dare una mano
                                                                                                                                                        visita del
Renato Mollica                                                                                                                                          vescovo
V     enuto a conoscenza dell’intento del vescovo della Diocesi di
      Locri-Gerace, sua S.E. Mons. Francesco Oliva, di rendere
disponibile agli enti preposti una struttura di proprietà della
                                                                         mio attaccamento personale a quel ricordo e quella parte di casa.
                                                                         Era il 13 Giugno del 2006 il giorno in cui sono stati definiti,
                                                                         tramite un protocollo d’intesa, vincoli e limiti, disposizioni e
                                                                                                                                                       al cimitero
                                                                                                                                                         di locri

                                                                                                                                                 I
Diocesi per l’eventuale utilizzo in ambito sanitario, essendo in         accordi. Oltre alla gestione dei locali, un’altra parola veniva ad         l “Venerdì della Misericordia”
corso l’emergenza di Covid-19, è nata in me una riflessione. Il          essa affiancata: tutela. Tutelare ciò che abbiamo per anni custodito       è stato un giorno di penitenza,
mio rapporto con questa struttura, che era l’asilo comunale di           non è lavoro più semplice che affondare la radice. Diviene viva         di digiuno e di preghiera per tutti i
Sant’Ilario dello Jonio negli anni ’60 del secolo scorso, è sempre       la consapevolezza di aver raggiunto un importante traguardo             fedeli che hanno seguito attraverso
stato molto forte, come un buon legame d’amore che si rispetti.          e pertanto il momento giusto per impiegare mezzi sufficienti            i mezzi della comunicazione i
Un’immagine ricorrente nei miei ricordi d’infanzia, che sa vivere        a garantire il sostegno. La richiesta dell’associazione aveva           momenti religiosi che si sono vissuti
ancora attraverso la memoria e nella bellezza delle parole che           l’intento di adoperare la sede “per fini culturali e sociali” del       nella diocesi e a Piazza San Pietro. Il
scelgo accuratemente per colorarla. Lo frequentai all’inizio degli       Centro Studi dell’Unione Mollica per la promozione della cultura,       vescovo di Locri-Gerace, monsignor
anni ’70, piantando lì, in quella struttura ubicata all’entrata del      con una quasi ovvia integrazione di eventi e/o manifestazioni che       Francesco Oliva, ha aperto questo
paesello, la radice dell’appartenenza.                                   altri enti avrebbero voluto proporre.                                   Venerdì con una messa di suffragio,
Negli anni ’80, dopo che la struttura passò in gestione alla             Con spirito di generosità, lealtà e amicizia abbiamo aperto             durante la quale ha pregato per
Diocesi, quest’ultima inviò sul posto una delegazione delle              la strada a numerose attività: coinvolgimento delle scuole;             tutte le persone morte a causa
Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore, da cui prese poi il              organizzazione di convegni dai temi più vari; inviti ad esperti;        del coronavirus ed ha ricordato
nome l’Istituto. La direttrice Suor Ester Frontera, che ricordo          presentazione di libri; discussione su temi, dalla scienza alla         tutti i morti di questo mese nella
affettuosamente, insieme a Suor Michelina e a tante altre che            letteratura; realizzazione di mostre fotografiche; pianificazione       diocesi locrese, per i quali non è
si sono succedute nel corso degli anni (Suor Carmelina, Suor             di attività sportive, gite, escursioni (nasceva il Gruppo               stato possibile celebrare le esequie.
Teresina, ecc.), hanno dato vita ad un profondo sodalizio con            Archeologico ed Escursionistico Akropolis); valorizzazione di           L’intenzione del vescovo è stata
l’intera comunità santilariese, facendo dell’asilo un punto di           beni di interesse artistico e storico; valorizzazione della natura e    quella di “affidare alla misericordia
riferimento. Qui, al sistema scolastico che faceva da base e             dell’ambiente; focalizzazione dell’attenzione su temi particolari       del Padre tutti i defunti di questa
all’insegnamento vigoroso della religione, si affiancavano attività      quali emigrazione e immigrazione e, a tal proposito, messa a            pandemia ed esprimere la vicinanza
ludiche, ricreative e laboratori di vario genere (taglio e cucito,       disposizione della comunità di una biblioteca (venne invitato           della Chiesa a quanti sono nel pianto
ricamo, cucina, canto). Una scuola di socialità, volta a rinvigorire     chiunque ad arricchirla con materiale nuovo: lettere, documenti,        e nel dolore”. Poi, monsignor Oliva
i tradizionali valori già appresi in famiglia; una scuola di vita,       filmati, ecc., in prospettiva di un archivio solido e gratuito). In     si è recato al Cimitero di Locri per
che trasmetteva senso del dovere e di responsabilità; una scuola         tutte queste e in molte altre occasioni ho condiviso l’esperienza       compiere “un atto di affidamento alla
di cultura, di possibilità e di opportunità.                             con persone competenti e buone d’animo, felici di trasmettere i         misericordia di Dio di tutti i defunti
I più grandi, già formati, aiutavano i più piccoli, creando una          loro messaggi e le loro esperienze.                                     di questa pandemia”. Nella Cappella
catena perfetta, trascinata da guide sicure volte ad allungarla fino     Ricordo con grande ammirazione e amicizia Don Eugenio                   del Cimitero ha detto: “Questo è il
ad obiettivi concreti. I bambini e soprattutto i giovani, da sempre      Fizzotti, che io definisco come un filo conduttore in questo            luogo del silenzio e della preghiera,
parte fragile della società, nel coinvolgimento di progetti, nella       albero/struttura, una sua vena possente e indelebile. Oltre             del dialogo muto con i nostri defunti.
decifrazione delle proprie paure e dei propri sogni, hanno sempre        all’esposizione e presentazione dei suoi scritti, dei convegni e        È il luogo del pianto e della ricerca di
trovato nell’istituto un porto sicuro a cui attraccare la propria        delle manifestazioni a supporto, era stato parroco di Sant’Ilario       una parola di consolazione. Quando
nave.                                                                    per un anno (1984-85), quando le suore abitavano i locali. Un           le nostre parole umane appaiono
Dopo aver messo le radici è necessario mantenerle salde ed è             intreccio profondo e di riflessione che ha dato un quid in più alla     insufficienti, risuona ancora forte e
per questo che lì tornavo, trascorrevo parte del mio tempo in            bellezza di quei fiori, trasformati in frutti dai tantissimi bambini    delicata la Parola di Dio, una parola
compagnia delle suore e tendevo la mia mano in segno di rispetto         e ragazzi che hanno animato la struttura. Mi piace ricordarli tra i     che vuole entrare nel nostro cuore
e cooperazione. La fiducia che ho sempre riposto in quei volti           banchi, tra pennarelli e matite, durante il laboratorio artigianale     per seminare la pace e la serenità”.
e in quei sorrisi non mi ha mai abbandonato, anzi essa è stata il        per la messa in atto di corti animati, imparando come da un
motore che ha acceso la volontà di custodia e protezione verso           semplice disegno “nasce” il movimento e quindi il risultato
quelle sale, quel giardino, quella cappella.                             finale. Esso era attività complementare di Epizephiry Corto Film
Una volontà che si è fatta più presente, quando nel Giugno del           Festival (cui ero direttore artistico), finestra aperta al panorama
2006 le suore hanno lasciato la sede.                                    del cinema e dei suoi dintorni. Il primo lavoro è stato “Spluff”,
Il vescovo di quegli anni, Mons. GianCarlo Maria Bregantini,             questo il titolo del corto-cortissimo che ancora oggi è possibile
ha tenuto così una riunione in Episcopio per determinare l’Ente          trovare in internet.
gestore della struttura, con il chiaro intento di continuare a tenerla   Dopo varie circostanze ho dovuto cedere alla restituzione della
in attività. Sentiti tutti gli interventi, le proposte e i chiarimenti   struttura, ma le mie forti radici, il mio senso di custodia e i miei
sui programmi degni organi convocati, perché intenti ad ottenere         ricordi, ogni qualvolta passo davanti, mi restituiscono lacrime
la suddetta, il Vescovo ha comunicato ai presenti che diveniva           commosse e insofferenti. Torno per un attimo bambino e con
promotore della sua cura l’Associazione Unione Mollica, di cui io        queste lacrime innaffio l’albero. Se frutti maturi sono caduti,
ero il presidente. In quell’associazione, prima della mia persona,       mi auguro che nascano altri fiori, sorretti da altri rami. Non vi è
hanno saputo parlare le radici coltivate, le nozioni apprese e il        identità senza appartenenza, ma neanche sconfitta senza speranza.
                                                                                                                                                  www.diocesilocri.it
Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion
EMERGENZA CORONAVIRUS                                                                                                                      9 APRILE 2020
                                                                                                                                                                                   7
   Quei riti sospesi ci indicano un’altra strada
Vito Teti

Q
                                                              tutti i partecipanti viene raccontata                                                           al rito, soprattutto
      uando, con tanta nostalgia, torno ai miei
                                                              l’iniziale incredulità della Madonna.                                                           per quanti portano
      primissimi anni di vita, è difficile che non scorrano
                                                              Al terzo viaggio, o, quando i viaggi                                                            le statue, compiono
immagini di riti, funzioni, preghiere, cerimoniali, canti
                                                              sono più numerosi, all’ultimo, San                                                              la svelazione della
della Settimana Santa che vedeva come protagonista
                                                              Giovanni si dirige verso la Madonna                                                             Madonna, realizzano
la Confraternita del SS. Crocefisso degli Angeli,
                                                              insieme a Cristo Risorto. Maria                                                                 l’incontro. L’esultanza
cui appartenevo fin dalla nascita, anzi, potrei dire,
                                                              finalmente si convince dell’avvenuta                                                            per la riuscita del rito si
prima che nascessi. Nonno Vito, padre di mio padre,
                                                              Resurrezione e incomincia a correre                                                             coniuga con l’orgoglio
figura mitica della Confraternita (fondata nel 1669),
                                                              verso il Cristo. In molto centri, come                                                          di     appartenere        a
sorvegliava e incoraggiava la presenza mia e dei miei
                                                              a Vibo Valentia, l’incontro viene                                                               un’istituzione         che
cugini a cerimonie che duravano intere giornate per tutta
                                                              quasi ritardato, rallentato, segnato                                                            organizza e gestisce
la Quaresima e poi nella Settimana Santa. Conservo
                                                              da un’attesa e da una lentezza                                                                  un evento fondante per
ancora la mantellina rossa (grazie alla cura e alla
                                                              che generano emozione e pathos:                                                               l’intera comunità.
memoria di mamma) di quella mia prima formazione
                                                              quando le statue sono ormai vicine, Maria va “avanti            I fratelli, “figure vicarie dei defunti” (Lombardi
religiosa e identitaria e quest’anno l’ho indossata
                                                              e indietro” per tre o più volte, non sa se avvicinarsi o     Satriani, Meligrana) recitano delle parti complesse, si
mentalmente con emozione quando ho visto Papa
                                                              allontanarsi. I portantini mimano in tal modo lo stupore     travestono, si mostrano e si nascondano, rappresentano
Francesco, con il suo camminare profetico e carico di
                                                              e la commozione della Madonna. In altre località la          sé stessi e raffigurano “altri”, operano delle vere e
pathos e senso di Pathos, verso la Chiesa di S. Marcello
                                                              drammaticità dell’evento è affidata alla corsa delle         proprie performance tutte tese a rendere possibile un
per pregare, in solitudine, per tutti, davanti alla statua
                                                              statue, al procedere veloce dei portantini, osservati in     incontro, una vicinanza tra vivi e defunti, tra morte e
della Crocefisso. A quella Confraternita quella del mio
                                                              un silenzio che denota stupore, ansia, smarrimento.          vita. In questo senso, possiamo considerare l’affruntata
paese è affiliata dalla fine del Settecento e, proprio nel
                                                                 Gli attimi precedenti l’incontro - a mezzogiorno o        un rito-dramma che si carica di “liminarità” che
giugno scorso i fratelli della mia Congrega in quella
                                                              subito dopo in un luogo centrale o emblematico del           permette alla performance di esprimere il momento
Chiesa hanno celebrato i loro riti assieme ai fedeli e
                                                              paese - sono carichi di tensione ed emozione. Nell’“ora      simbolico a anche religioso in tutto il suo spessore di
ai fratelli di S. Marcello. Quest’anno, sapere che i riti
                                                              cruciale del mezzogiorno” si verifica una sorta di           “serietà” e di “significatività”. I congregati, i fedeli, i
secolari della Settimana Santa (che magari non avevo
                                                              “sospensione del tempo”. Come se tutto, il mondo             portantini si pongono in una zona di “liminarità” tra
molto frequentato negli ultimi anni, condividendo,
                                                              e la vita potessero finire. Come se il destino della         vivi e defunti, ma anche tra luoghi separati, e, negli
però, con mia madre e prima mio padre il toccante
                                                              comunità dipendesse dalla riuscita di quell’evento.          ultimi anni, dopo l’emigrazione, tra mondi separati,
passaggio davanti a casa della Statua del Crocefisso
                                                              Al momento dell’incontro, la Madonna perde il velo           tra qui e altrove. Si pongono come attori e protagonisti
e di quella dell’Addolorata) sono sospesi, è qualcosa
                                                              nero e si presenta vestita di bianco. Sia la svelazione      di raccordi e collegamenti tra mondi separati. Questi
che rende più dolente il mio senso di appartenenza e
                                                              (’a svilazioni), sia i giri e i movimenti che i portantini   riti propongono, per dirla con Turner, la ripetizione
di essere nel mondo. Da giovane e poi dopo la laurea,
                                                              compiono per disporre le due o tre statue nella stessa       estetico-drammatica di un vero e proprio dramma
nella mia veste di antropologo, ma anche come
                                                              direzione, sia l’incontro, sia l’inchino che in alcuni       sociale, che proprio per la loro “riflessività”, per la
regista della Sede Rai della Calabria, ho avuto modo
                                                              luoghi la Madonna fa al Cristo al momento dell’incontro      loro “funzione a specchio”, sono in grado di smorzare
di osservare, documentare, filmare, descrivere Ho
                                                              richiedono una grande attenzione ed abilità, una lunga       la drammaticità del vivere quotidiano conflittuale
osservato, a partire dalla metà degli anni Settanta del
                                                              preparazione e consuetudine.                                 attraverso il momento estetico-espressivo vissuto nel
Novecento riti famosi e meno noti della regione. Ho
                                                                 Dalla            riuscita                                      rito stesso.
documentato la sacra rappresentazione di Laino Borgo,
                                                              dell’incontro in passato                                           Non è difficile capire quali siano i sentimenti
e quelle che si svolgevano a Luzzi e a Borgia, i riti di
                                                              si traevano auspici sulla                                          di dolore, lo spaesamento, tristezza che
Cassano e le affruntate del Vibonese (Vibo, S. Onofrio,
                                                              produzione e il raccolto,                                          oggi avvolgono le persone per la mancanza
Filogaso, Maierato, S. Gregorio, ma anche quelle di
                                                              sulla vita della comunità.                                         di riti che parlano di morte e di vita, dello
S. Vito sullo Jonio, Badolato, Gioiosa Ionica), il rito
                                                              La tradizione orale dei                                            spazio e del tempo. Soluzioni alternative le
dei vattienti di Nocera Terinese. I riti della Settimana
                                                              paesi in cui si svolge                                             celebrazioni a distanza, attraverso i media
Santa e del giorno di Pasqua - e non separerei i riti, le
                                                              l’affruntata è ricca di                                            e i collegamenti Facebook e della rete. Ma
scampagnate, le forme di aggregazione e di convivialità
                                                              racconti di “cattiva                                               nel chiuso della casa, in compagnia dei propri
della Pasquetta –, segnano, in maniera abbastanza
                                                              riuscita” del rito, della                                          familiari, credenti, praticanti, laici con una loro
omogenea l’intero territorio calabrese e presentano una
                                                              paura che colpisce la                                              religiosità, potrebbero riflettere sulla loro identità,
ricchezza e un’articolazione, che stupiscono anche per
                                                              gente e delle calamità                                             sul loro rapporto con il sacro, con il mondo, con
la grande capacità organizzativa e per il lungo impegno
                                                              che si verificano in                                               la morte e con la vita. Spero che non si sprechi
profuso da intere comunità, soprattutto dai giovani.
                                                              altre parti del mondo.                                            questo tempo sospeso, incerto, drammatico
  I riti della Settimana Santa e della Pasqua hanno
                                                              Se durante le manifestazioni della Settimana Santa           in sterili rimpianti o nella ricerca di surrogati a
al centro la “rappresentazione”, la “narrazione”, la
                                                              (fino alle fasi iniziali dell’“incontro”) Maria appare       legami intensi e veri, spero che questi giorni siano
“drammatizzazione” di una vicenda “esemplare”. Le
                                                              modello di sofferenza e di dolore e Cristo riassume e        periodo di riflessione, raccoglimento, ripensamento,
processioni del Venerdì o del Sabato Santo, le sacre
                                                              rappresenta tutte le morti individuali, con l’affruntata     rinnovamento, rigenerazione. I riti della Passione
rappresentazioni della passione e morte di Cristo, le
                                                              viene celebrato il rito della Resurrezione, viene narrato    e della Resurrezione, che ricorderemo con nostalgia,
processioni, i canti, i riti a lutto (che vedono come
                                                              e presentificato il trionfo della vita sulla morte. La       o che rinnoveremo in forme inedite, oggi ci dicono
protagoniste le confraternite religiose. I riti della
                                                              commemorazione della morte-resurrezione di Cristo            che l’umanità deve imboccare un’altra strada, del
Settimana Santa si concludono, domenica di Pasqua,
                                                              libera, come scrivono Lombardi Satriani e Meligrana,         tutto diversa da quella precedente che ci ha condotto
con l’affruntata (in alcune località cunfrunta o
                                                              “anche nell’orizzonte storico, gli uomini dalla loro         a questa catastrofe, deve riscoprire un nuovo senso
cunfruntata, o svilata), la rappresentazione teatralizzata
                                                              precarietà e dall'angoscia ad essa connessa, inserendoli     della convivialità, della fratellanza, della solidarietà,
dell’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna
                                                              in una strategia della speranza, essenziale per la           della giustizia sociale, del rispetto della natura,
Addolorata. L’affruntata con ogni probabilità si collega
                                                              continuazione dell’esistenza”.                               delle persone, degli animali, dei luoghi. Se a questa
alle “sacre rappresentazioni” quattro-cinquecentesche
                                                                 Attraverso un incontro paradigmatico in un luogo          catastrofe non risponderemo con un “rovesciamento”
e si diffonde, come in altre aree del Mediterraneo della
                                                              “centrale” e significativo per l’intera comunità, le molte   e un “ribaltamento” dei nostri comportamenti, delle
sponda nord, dopo il Concilio di Trento. La descrizione
                                                              storie separate individuali e di grippo si ricompongono.     nostre scelte sbagliate, delle nostre avidità potrebbe,
più antica, finora nota, è quella che ne fa il Fiore) nel
                                                              La comunità si presenta e si percepisce, nonostante le       e non voglio essere apocalittico, arrivare una “fine”
1691 e si riferisce all’incontro tra la Vergine e il Cristo
                                                              divisioni, come unità. Le statue che corrono ansiose         senza Rinascita. Questo mi pare abbia voluto dirci
a Gerace. L’incontro è preceduto, in molti paesi, dai
                                                              per incontrarsi raccontano una rinascita, ma anche           quell’uomo vestito di bianco che cammina, celebra,
                         viaggi di San Giovanni che,
                                                              l’ansia, l’angoscia e il bisogno di legami e relazioni tra   prega in solitudine e assieme a tutta quell’umanità che
                          per tre o più volte, si sposta da
                                                              paesi che hanno conosciuto lutti collettivi, terremoti,      ha voglia di ascoltare, capire, sentire che siamo tutti
                          una chiesa all’altra del paese
                                                              alluvioni, separazioni, disgregazioni, fughe. La frenesia    impegnati in uno stesso cammino di Resurrezione.
                          per annunciare a Maria la
                                                              e il pathos con cui si svolge il rito sembrano riflettere
                          Resurrezione del Figlio. I viaggi                                                                (Si ringrazia il prof. Vito Teti per questo gradito
                                                              un’inquietudine culturale e mentale degli abitanti di
                          di Giovanni sono, generalmente,                                                                  contributo che ha voluto offrire a “Pandocheion-Casa
                                                              una terra di contrasti e di separatezze, mobile, in fuga,
                          gioiosi,    allegri,    rumorosi.                                                                che accoglie”. Si può interagire con lui attraverso il
                                                              in viaggio.
                          Con una drammatizzazione                                                                         suo profilo Facebook).
                                                                 L’affruntata rappresenta una sorta di “trionfo” per i
                          dei portantini che coinvolge                                                                                                           ph. Vito Teti
                                                              fratelli delle confraternite che organizzano e partecipano
Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion Il Risorto ci rialzerà - 9 APRILE 2020 - Pandocheion
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