DOVE NASCE DIO, NASCE LA PACE - Suore Salesie
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ANNO LVII - N. 4 - 2019 - Bollettino della Congregazione delle Suore Salesie PD - POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/PD DOVE NASCE DIO, NASCE LA PACE PAPA FR ANCESCO Dalle Comunità Missioni Notizie da... Celebrando l’amore Casa Catecumeni e la fedeltà di Dio pagina 24 pagina 30
Sommario Vita della Chiesa 3. Lettera della Madre Generale 4. La donna nella Chiesa: l’ora è venuta! 6. L’agitazione è fonte di molte tentazioni 8. Nell’attesa della Tua venuta Beata Liduina 9. Un concerto per la Beata Liduina e per madre Norberta Piva 10. Concerto di Paradiso! 11. Una lieta testimonianza! 12. Festa della Beata Liduina 14. Un gesto di gratitudine alla Beata Liduina! 16. Beata Liduina proteggici! Cara Redazione 17. IMPORTANTE PER TUTTI COLORO CHE 18. Una lettrice scrive... Ricordi... RICEVONO VITA SALESIA 18. Sorpresa a sr Annarosa Laici Salesi 19. Laici salesi si incontrano Per motivi organizzativi ed economici, 21. Attualità di San Francesco di Sales la redazione di Vita Salesia ha bisogno Dalle Comunità di conoscere al più presto il numero reale 24. Notizie da ... Casa Catecumeni di coloro che ricevono Vita Salesia e sono 27. Ottobre Missionario 2019 28. Grande festa per i 100 anni di sr Ester! interessati a continuare a riceverla. 29. Congratulazioni a suor Marcia Margarita Missioni Si prega quindi di comunicarlo, 30. Celebrando l’amore e la fedeltà di Dio nel nostro popolo 32. Tornando alle nostre radici... almeno entro aprile 2020, rivolgendosi ai 33. Una visita molto emozionante 34. Elezioni del Consiglio degli Studenti seguenti numeri telefonici: 36. Il passaggio del Bambino Gesù, un gioiello partrimoniale 37. Esperienze che segano il cammino della Delegazione 049 8801355 – 049 8801433 Ecuador- Perù - Cuba 38. Riconoscenza ed affetto per Madre Paola e Suor Marina ... oppure tramite posta elettronica: dal Brasile! salesrivista@salesie.it o posta normale: Suore Salesie Rivista Vita Salesia Corso Vittorio Emanuele II 172 35123 Padova Foto di copertina: L’Adorazione del Bambino di Lorenzo Lotto, 1523. ANNO LVII - N. 4 - 2019 Bollettino trimestrale per la Congregazione delle Suore Salesie - PD Entro tale data, in assenza di comunicazione, Direttore Responsabile: Mimmo Vita Direzione e Amministrazione: Corso Vittorio Emanuele II, 172 - 35123 Padova viene sospesa la spedizione della Rivista. Tel. 049.8801355 - 8801433 Fax 049.8801426 mail: salesrivista@salesie.it web: www.salesie.it CCP 15278351 Ringraziamo per la collaborazione. POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/P Aut. Trib. PD n. 245 del 5 Novembre 1963 STAMPA e GRAFICA: Grafiche Erredici Srl - Padova La redazione Ai sensi del D.L. n. 196/2003 si garantisce la massima riservatezza dei dati personali forniti dai lettori a Vita Salesia e la possibilità di richie- derne la rettifica o la cancellazione.
Vita della Chiesa Carissimi sorelle e amici di Vita Salesia, in questo scorcio dell’anno 2019, tra le preoccupazioni e inquietudini quotidiane che riguardano un po’ tutti; in mezzo alle nebbie causate dalle insicurezze dell’avvenire su vari fronti, non ultimo su quello di un futuro planetario disseminato di sfide… proprio in mezzo a tutto questo, quasi a darci un ampio respiro e uno sprazzo di calda luce, ci è arrivata in questi giorni da Papa Francesco una stupenda Lettera apostolica, “Admirabile signum”, sul significato e il valore del presepe: “mirabile segno” da portare in tutti i luoghi pubblici, una genuina forma per riproporre la bellezza della nostra fede con semplicità. Sembra proprio arrivata, questa Lettera, per fugare da noi quella paura della solitudine, quel dubbio che ci sia un Dio che si interessi di noi… Il Papa ci riporta con stupende pennel- late alla bellezza del mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio descrivendoci i vari paesag- gi e personaggi del presepe, i quali altro non manifestano che la tenerezza di Dio, un Dio che ha scelto la via della spogliazione, della povertà e dell’umiltà. Il presepe, quel presepe della nostra infanzia che ricordiamo con tenerezza, quel presepe che allestiamo nelle no- stre chiese, nelle nostre scuole, che insegniamo a costruire ai nostri bambini… può essere fatto in mille modi diversi, ma ciò che conta – dice il Papa – “è che esso parli alla nostra vita”. Davanti al presepe ci si siede estatici in silenzio, con gli occhi chiusi e si prega gustando il mistero racchiuso in quella “mangiatoia” (=presepe) dove il Figlio di Dio ha voluto essere deposto, e provare a vedere con gli occhi del corpo, insieme a quelli dell’anima, i disagi in cui Gesù si è trovato per la mancanza delle cose necessarie ad un neonato, come fu adagiato nella greppia tra il bue e l’asino… e sentirci come “frastornati” dallo stupore al pensiero che “Lui, il creatore dell’universo, si abbassa alla nostra piccolezza”. Il presepe, dice il Papa, è un invito a “sentire”, a “toccare” la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé nella sua Incarna- zione. La via che Gesù apre non è quindi una via di conquista ma di umiltà, di povertà e di spogliazione. È quindi un appello a incontrarlo e servirlo con misericordia nei fratelli e nelle sorelle più bisognosi. Questa umile realtà del presepe, a cui noi cristiani siamo affezionati, contrasta con il lucci- chio mondano di questo tempo; i valori e l’atmosfera di pace e accoglienza che emanano dal presepe non si addicono a quell’aria intossicata di odio e intolleranza che ci avvolge e sembra imporsi da un capo all’altro del pianeta… Eppure, proprio in questo mondo, Gesù, dal presepe ancora proclama “con mite potenza” l’appello alla condivisione con gli ultimi quale strada verso un mondo più umano e fraterno, dove nessuno sia escluso ed emarginato”. È questa l’atmosfera, questo il clima che ci si addice come cristiani e consacrati: quello cioè che scaturisce dall’umiltà e dalla mitezza, dall’estrema semplicità dei gesti e delle parole che trasmettono pace e solidarietà, tenerezza e coinvolgimento profondo nelle esperienze di dolore e di solitudine che incrociamo lungo il cammino della nostra esistenza terrena. “Pensiamo a quante volte la notte circonda la nostra vita – ci dice il Papa invitandoci a guar- dare il cielo stellato nel buio e nel silenzio del presepe – Anche in quei momenti Dio non ci lascia soli, ma si fa presente per rispondere alle domande decisive che riguardano il senso della nostra esistenza: chi sono io? Da dove vengo? Perché sono nato in questo tempo? Perché amo? Perché soffro? Perché morirò?”. A questi interrogativi profondi, che ci accomunano tutti, credenti e non, Dio ha voluto dare una risposta facendosi uomo, uno di noi, proprio in tutto simile a noi, tranne che nel peccato. Ci ama a tal punto da unirsi a noi perché anche noi possiamo unirci a Lui! Allora lasciamoci commuovere, care sorelle e amici, contemplando il presepe, da soli o in- sieme ai nostri cari; ne usciremo senz’altro cambiati e rinnovati, perché Gesù – dice il Papa – è la novità in mezzo ad un mondo vecchio. Questa novità divina raggiunga i nostri cuori e le nostre menti per metterci in cammino verso una vita veramente nuova. É questo il mio augurio più cordiale a tutti voi, lettori di Vita Salesia, per questo vicino Na- tale di Gesù e per un Santo e Nuovo Anno 2020! sr Paola Contin Superiora generale Dicembre 2019 Vita Salesia 3
Vita della Chiesa La donna nella Chiesa: l’ora è venuta! A ll’inizio del 2019, chiosan- ne. «La Chiesa – si leggeva all’inizio do la prima relazione di una di quel testo – è fiera, voi lo sapete, donna (Linda Ghisoni, sotto- d’aver esaltato e liberato la donna, segretario della sezione per d’aver fatto risplendere nel corso i fedeli laici del Dicastero dei secoli, nella diversità dei carat- per i Laici, la Famiglia e la Vita) teri, la sua uguaglianza sostanziale allo storico summit sugli abusi sui con l’uomo. Ma viene l’ora, l’ora è minori svoltosi a febbraio in Va- venuta, in cui la vocazione della ticano, Papa Francesco disse una donna si completa in pienezza, l’o- cosa molto importante: «Invitare a ra in cui la donna acquista nella so- parlare una donna non è femmini- cietà un’influenza, un irradiamen- smo ecclesiastico», perché alla fine to, un potere finora mai raggiunto. ogni femminismo diventa «un ma- È per questo, in questo momento chismo con la gonna». Allo stesso nel quale l’umanità sperimenta una modo non si tratta di dare alle don- così profonda trasformazione, che ne «più funzioni», ma di integrare le donne imbevute dello spirito del la figura femminile come immagine Vangelo possono tanto per aiutare reale della Chiesa. l’umanità a non decadere». Parole importanti, che rimandano a Era l’affermazione di un ruolo della un magistero oggi consolidato ma, donna non solo non più e mai più tuttavia, mai abbastanza ribadito e, subalterno, ma unico e originale e forse, ancora non diffusamente ap- insostituibile, tanto nella Chiesa plicato. Radicato in quel Messaggio quanto nella società. E l’avvio di Linda Ghisoni, sotto-segretario della sezio- che nel 1965 Paolo VI, alla fine del un magistero innovativo e del tut- ne per i fedeli laici del Dicastero per i Laici, Concilio, volle indirizzare alle don- to inedito, che nel corso degli anni la Famiglia e la Vita successivi si sarebbe via via arric- chito di sempre nuovi capitoli. Ba- sterebbe ripensare alla Mulieris di- gnitatem di Giovanni Paolo II, o alle tredici catechesi che Benedetto XVI dedicò alle grandi figure femminili del medioevo e al loro pensiero, e che ancora da cardinale, un anno prima della sua elezione, ammoni- va che «la promozione della donna all’interno della società deve es- sere compresa e voluta come una umanizzazione realizzata attra- verso quei valori riscoperti grazie alle donne». A tale magistero Fran- cesco ha dato un ulteriore impulso, mettendo la questione femminile in cima alla sua agenda, e certo in modo non sporadico, come è stato ricordato alla fine di novembre, il 25, quando s’è celebrata la Gior- 4 Vita Salesia Dicembre 2019
Vita della Chiesa nata mondiale contro la violenza sulle donne. Non è affatto ridondante ricordare quanto e come la Chiesa si sia fatta carico anche di questa che tra tutte le molteplici forme di vessazione di cui le donne sono quotidianamente vittime, è la più odiosa e vigliacca. Non è infatti un caso che Papa Fran- cesco nell’Amoris Laetitia abbia scritto tra l’altro, proprio a questo proposito, che «la vergognosa vio- lenza che a volte si usa nei confronti in quel viaggio che, pronunciò per goglio l’altro giorno, non è solo una delle donne, i maltrattamenti fami- la prima volta la parola “femmini- questione di stile, è “il genio fem- liari e varie forme di schiavitù non cidio”, ormai purtroppo entrata nel minile che si rispecchia nella Chie- costituiscono una dimostrazione di nostro lessico quotidiano. sa che è donna”. Così che, appunto, forza mascolina, bensì un codardo Ancora nell’Amoris laetitiae, Ber- «invitare a parlare una donna non degrado. La violenza verbale, fisica goglio ha voluto anche ribadire è entrare nella modalità di un fem- e sessuale che si esercita contro le l’impegno concreto della Chiesa minismo ecclesiastico, perché alla donne contraddice la natura stessa nella lotta contro questa violen- fine ogni femminismo finisce con dell’unione coniugale…». za: «Come sacerdoti spesso siamo l’essere un machismo con la gon- Ancora prima, nel gennaio del i primi a raccogliere brevi racconti na ». No. Ascoltare una donna che 2018, durante il viaggio in Perù, da chi subisce violenza. Dobbiamo riflette «sulle ferite della Chiesa ha voluto ribadire che «non è le- essere dunque più accoglienti, at- è invitare la Chiesa a parlare su cito naturalizzare la violenza sulle tenti e meno frettolosi nei loro con- se stessa, sulle ferite che ha». Un donne, sostenendo una cultura ma- fronti». Parlava, è vero, del dovere passo da «fare con molta forza: la schilista che rifiuta il protagonismo dei sacerdoti. Ma se ogni cristiano donna è l’immagine della Chiesa della donna all’interno della comu- si sentisse in dovere di prestare la che è donna, è sposa, è madre. Uno nità. Non è lecito guardare dall’al- stessa attenzione e accoglienza, stile». Senza il quale «parleremmo tra parte mentre tante donne, in forse qualcosa cambierebbe. Nes- del popolo di Dio ma come orga- particolare le adolescenti, sono suno si può voltare dall’altra parte. nizzazione, forse sindacale, ma non calpestate nella loro dignità». E fu Per questo allora, ha affermato Ber- come famiglia partorita dalla ma- dre Chiesa». È «il mistero femminile della Chie- sa che è sposa e madre». E a propo- sito di chi chiede un maggior rilievo femminile nelle istituzioni eccle- siastiche, per il Papa «non si tratta di dare più funzioni alla donna nel- la Chiesa – sì, questo è buono, ma così non si risolve il problema – si tratta di integrare la donna come figura della Chiesa nel nostro pen- siero». E pensare «la Chiesa con le categorie di una donna». Si tratta di guardare finalmente alla donna in modo diverso. Dott. Salvatore Mazza Dicembre 2019 Vita Salesia 5
Vita della Chiesa L’agitazione è fonte di molte tentazioni… «L’agitazione non è una semplice tentazione, ma una fonte dalla quale e a causa della quale ci ven- gono molte tentazioni […]. Se l’anima cerca i mezzi per liberarsi dal suo male per amore di Dio, li cercherà con pazienza, dolcezza, umiltà e serenità, aspettando la propria liberazione più dalla bontà e dalla Provvidenza di Dio che dai propri sforzi, dalle proprie capacità e dalla propria diligenza» (San Francesco di Sales, Filotea, XI). L’ agitazione è fonte di mol- sana autostima, nell’impegno quo- si prendere dall’agitazione per le te tentazioni. L’esperienza tidiano verso una meta concreta “molte cose” (cfr. Lc 10, 41-42), o stigmatizzata in questa da raggiungere, sarà possibile solo di non essere “ansiosi per il do- frase, suggerisce che «l’a- se si confida in Dio e nel progetto mani” (cfr. Mt 6, 25-34), mira alla gitazione» non coinvolge che egli ha sull’umanità intera. Un necessaria disposizione d’animo, soltanto aspetti psicologici della progetto in cui è al centro l’uomo, indispensabile a favorire la com- persona, ma produce anche effetti il quale, a sua volta, ha Dio come prensione di una verità essenziale: sulla vita spirituale di un credente. centro. “noi senza di Lui non possiamo fare La persona è la sua attività spiritua- nulla” (Gv 15, 8). Da qui la neces- le, in cui anche gli aspetti psicolo- L’esperienza di una esistenza carat- sità di lasciare agire la Grazia, sen- gici trovano una logica significativa terizzata dall’agitazione (dall’ansia, za la quale tutto appare vano. Di e aperta alla speranza. L’assenza di dalla preoccupazione, dall’affan- fatti, Gesù va incontro a chi vede una spiritualità personale, libera no), nega di fatto l’esercizio libero affannarsi per compiere il proprio gli aspetti psicologici, favorendone e consapevole di una spiritualità, progetto di vita, favorendo quelle una indisturbata attività, soltanto possibile soltanto in colui che ac- condizioni necessarie per attuarlo, in apparenza positiva. Saper co- coglie il dono dello Spirito Santo, credendo che tutto dipenda da sé gliere il limite di normali funzioni e si arrende alla sua grazia. La vera e dalle proprie capacità (cfr. Mc 6, psicologiche, è il frutto di una in- spiritualità produce sentimenti 48). La vita di fatti è più complica- tensa attività spirituale, basata su contrari (cfr Gal. 5, 22s.) all’agita- ta di quanto appaia, e supera noi un fiducioso abbandono in colui a zione, caratterizzati da «pazienza, stessi. L’insorgere dell’agitazione e cui si è accordata la propria fiducia. dolcezza, umiltà e serenità». Sen- dell’ansia ci suggerisce che stiamo Quest’ultima si esprime al massi- timenti di questo tipo non saranno vivendo come se tutto dipendesse mo grado nella fede, la quale, come perciò soltanto il risultato di una da noi e dalla nostra capacità di far- si sa, è dovuta solo a Dio, a colui scontata attività psicologica di un cela, senza accorgerci che stiamo che si è fatto prossimità “provvi- soggetto “sano”, ma la conseguen- invece costruendo una prigione in dente”. Senza una normale attività za di una altrettanto normale e cui ci stiamo rinchiudendo da soli, spirituale, che è di tutti, ma ancora libera attività spirituale di un cre- e da cui non saremo più in grado di più responsabilmente “esercita- dente, psicologicamente sano, per- uscircene da soli. Gesù al contrario ta” da un credente, è difficile ar- ché consapevole dei propri limiti e esorta ad un fiducioso abbandono ginare, o almeno prevenire, quelle arreso alla grazia. nelle mani del Padre, a “non essere condizioni favorevoli all’insorgere ansiosi per il domani” (cfr. Mt 6, 25; di veri e proprio disturbi. Sgonfia- L’insegnamento di Gesù di non af- anche Sal 31, 15), a non ipotecare re i propri deliri di onnipotenza, e fannarsi per le contrarietà (cfr. Mc il futuro, ma a rimanete aperti alle allo stesso tempo raggiungere una 6, 48), come anche di non lasciar- sorprese della Grazia che anticipa, 6 Vita Salesia Dicembre 2019
Vita della Chiesa male per amore di Dio, li cercherà con pazienza, dolcezza, umiltà e serenità, aspettando la propria li- berazione più dalla bontà e dalla Provvidenza di Dio che dai propri sforzi, dalle proprie capacità e dal- la propria diligenza». Di fatti «nul- la peggiora il male e allontana il bene, quanto l’agitazione e la pre- cipitazione». Al dire di San France- sco, per farsene una ragione di ciò, basta osservare quanto accade agli «uccelli che rimangono presi nelle reti e nei lacci». Essi, quando «vi si impigliano, si dibattono e si agi- tano disperatamente per venirne fuori», di modo che finiscono per rimanere ancora più «irretiti». L’an- sia da prestazioni, l’angoscia per le necessità incalzanti, la paura di quanto si è sperimentato come pe- ricolo, le contrarietà che si devono affrontare, e le tentazioni di cui si è bersagliati di continuo, lette come reali motivi di pericolo, possono ar- rivare a gestire la vita, irretendola, di modo che si rimane avvinti. L’essere ansiosi o agitati, non è la constatazione di una semplice manifestazione di malessere, ma una sorgente dalla quale e a cau- sa della quale si originano molte tentazioni. L’ansia, la preoccupa- zione, l’affanno, l’agitazione sono segnali di qualcosa che ostacola il proprio percorso normale di vita. Sono meccanismi di difesa, e come tali vanno accettati, senza lasciarsi coinvolgere oltre il dovuto. Stru- menti della normale battaglia quo- e supera le aspettative. vita di un credente. Senza questa tidiana di vita, tappe del normale La verità dell’espressione da cui logica può accadere che, per «libe- percorso per giungere vittoriosi siamo partiti, così felicemente sin- rarsi dal male che opprime e acqui- alla meta da veri atleti (cfr. Fil. 3, tetizzata da San Francesco di Sales, stare il bene che si spera», si viene 5-14). Essi indicano alcune real- mette in guardia dalle conseguen- catturati dall’«agitazione e dall’im- tà che devono essere affrontate e ze dell’agitazione, sintomo, per il pazienza», cause esse stesse di al- superate con la dovuta cautela e credente, di una attività spirituale tri guai. Di conseguenza un’anima, prudenza, senza far troppo affida- errata o inesistente. Da qui il suo per la soluzione dei problemi che mento sulle sole proprie forze, in consiglio di stare in guardia dal l’affliggono, finirà per «agitarsi una spiritualità matura, tipica di un «desiderio smodato di liberarsi dal e alterarsi nella ricerca dei mez- credente che si sente in compagnia male che opprime», ignorando la zi, come se dipendesse più da lei e sostenuto sul proprio cammino. Provvidenza divina, come se essa che da Dio». Al contrario se essa non ci fosse o non operasse nella «cerca i mezzi per liberarsi dal suo Mons. Luigi Telesca Dicembre 2019 Vita Salesia 7
Vita della Chiesa Nell’attesa della Tua venuta T empo di Natale: siamo chia- «Sì, verrò presto!». La speranza è fondata sulla fede mati a viverlo nell’attesa Amen. Vieni, signore Gesù cioè sulla relazione con Dio. Non della venuta del Signore. La grazia del Signore Gesù sia con sono le risorse e i desideri umani Lo diciamo a ogni Eucaristia tutti vo. a delineare che cosa sia sensato dopo la consacrazione. Non Amen! (ap. 22.17ss) sperare ma la promessa di Dio. Lo abbiamo solo la storia della nascita sguardo può spingersi avanti, avan- di Gesù, culminata con la Sua mor- Così il Natale lo facciamo uscire da ti fino alla fine perché l’esito della te e Risurrezione ma anche siamo tutti quei momenti sentimentali e di vita non è la morte ma la gloria, la proiettati in un futuro di cui non co- folclore in cui rischiamo di imprigio- comunione perfetta e felice nella nosciamo né il tempo, né l’ora della narlo. santissima Trinità. Koder presenta le Sua venuta nella Gloria. Lo inseriamo nel Credo che ci fa promesse di Dio come un albero con Ce lo ricorda anche la nostra pre- professare: credo in Gesù nato da in cima la natività e alla base tutta la ghiera quotidiana del Padre nostro: Maria Vergine che verrà a giudicare storia degli uomini di Dio. La stessa Venga il Tuo Regno. i vivi e i morti. cosa avviene nel Vangelo di Matteo Siamo in comunione col desiderio con la genealogia dei nomi di chi profondo dei primi cristiani che ave- Natale tempo di speranza aspettava e lavorava per la venuta vano nel cuore l’invocazione: Mara- Perché? del Signore. nathà, vieni Signore Gesù. È l’ultima La speranza ha lo scopo di orienta- Maria è la donna che riassume tutto preghiera della Bibbia. Nell’Apoca- re tutta la vita nella direzione della il desiderio di Israele di incontrare lisse la comunità radunata in pre- vita piena, sempre lieti nella quoti- il Messia. Ha pregato sapendo che ghiera, insieme allo Spirito dice: dianità turbolenta e sempre insod- quello che è stato promesso ai no- Vieni Signore Gesù. È una preghiera disfatti perché sempre in ricerca. stri padri ora è realtà. sponsale. Di chi desidera unirsi al La speranza ci ricorda che siamo Corpo dello Sposo per essere con in cammino verso il “compimento” Lui in unità e pace perenne. dell’amore. La speranza è la risposta alla pro- Signore Gesù, messa Ne è testimone Abramo che noi siamo la tua Sposa ha avuto due promesse grandi ma è che unita allo Spirito ti invoca: ritornato a Dio lasciando ai suoi suc- vieni, signore Gesù. cessori, a noi intuirne l’attuazione. Con i doni del Tuo Spirito vieni, signore Gesù. Con la Parola di Verità, nella Liturgia e nei Sacramenti, nella comunione attorno ai Pastori, nelle esperienze della tua misericordia vieni, signore Gesù. Tu vieni incontro a noi, oggi. Redindici capaci di accoglierti nella fede, di testimoniare nell’amore la beata speranza del tuo regno. Molte Annunciazioni presentano Ma- Chi ascolta ripeta ria con il Libro sulle ginocchia, atten- vieni, signore Gesù. ta, in attesa, in ascolto. Chi ha sete venga Chi vuole attinga Che la venuta del Signore sia capa- gratuitamente l’acqua della vita ce di dissotterrare la speranza. Nei vieni, signore Gesù. nostri cuori. Colui che attesta queste cose dice: p. Piero Ottolini 8 Vita Salesia Dicembre 2019
Beata Liduina Un concerto per la Beata Liduina e per madre Norberta Piva L a Chiesa della Casa Madre delle Salesie di In un mondo dove si muore per gli effetti dell’eccesso Padova era affollata di fedeli. Volevamo di cibo da una parte e di fame dall’altra, dove le merci tutti essere presenti alla festa del XVII sono più importanti delle Persone, quale ruolo ha la anniversario della Beatificazione di Testimonianza di suor Liduina? Suor Liduina e ricordare anche il primo Lei, una giovane donna che con la propria Vita ha anniversario della morte dell’ex Madre Generale, vissuto la guerra, affrontato la miseria, la solitudine, Norberta Piva, salesia di grandi valori umani e la malattia, l’incomprensione… è stata più forte, non spirituali, figura importante per la Congregazione. si è piegata al potere del mondo, ma ha mostrato Per l’occasione si sono esibiti i “Cantori del Panaro” un altro Potere che illumina, consola, disseta, (Corali Agàpe e S. Eurosia), insieme al Mezzosoprano protegge, risana…una sola umile Persona modello di Francesca Provvisionato accompagnati all’organo da Comunicazione, perché impiantata nella profondità Stefano Pollini, con la Direzione di Diego Magagnoli, del bisogno dell’Anima, trasmessa con azioni d’Amore nipote di Madre Norberta. che si diffondono come onde invisibili ad arricchire e Il programma del Concerto comprendeva vari brani trasformare i cuori e le menti e che oggi arriva fino a classici di musiche da Messa come Shubert, Puccini, noi con tutta la sua straordinaria forza. Mozart, Verdi… con qualche inclusione moderna. Come Maria che calpesta la testa del serpente, a Si è subito creata un’atmosfera di “ascolto” grazie significare che la pienezza di Dio non solo ci protegge alla magnifica iniziale interpretazione dell’Ave dalle nostre fragilità, ma proprio perché coscienti di Maria di Francesca Provvisionato. Le note musicali questo possiamo diventare strumento di cambiamento, magistralmente eseguite da Stefano Pollini e le di Amore verso il Prossimo, suor Liduina si è voci dei Cantori del Panaro che si alternavano con consegnata totalmente all’Ideale della propria vita: ne l’incantevole voce del mezzosoprano Francesca ha seguito i passi, lo ha mostrato al mondo non con i Provvisionato, hanno echeggiato all’unisono come una mezzi del mondo, ma lo ha fatto nella quotidianità dei preghiera. gesti, quando nessuno sembra vederti e niente sembra In un mondo dalle tante guerre, dalle moltissime ti sia dato in cambio, se non l’intima infinita gioia che miserie, dall’infinità di informazioni e dalla poca o ha il sapore di Paradiso. assente comunicazione, molto spesso viviamo nella Le note, le voci, le parole ascoltate durante il Concerto solitudine e nell’incomprensione, pensando poco e hanno dimostrato che abbiamo bisogno di Armonia, giudicando molto. di Bellezza… come Bella e piena di Armonia è stata la Vita di suor Liduina: Mozart, Bach, Shubert, Gounod, Puccini, Verdi…con la loro capacità, il loro talento, la loro passione ci hanno consegnato meravigliose opere d’Arte… la testimonianza di suor Liduina dimostra che solo nell’Amore e con l’Amore possiamo trasformare la nostra Vita in un’opera d’Arte. Dott. G. Avruscio Dicembre 2019 Vita Salesia 9
Testimonianze Concerto di Paradiso! Sono un-ex allieva delle Suore Salesie, Due ore sono volate via, e non è facile uscita tanti anni fa (sono nonna), ma sem- che accada in un Concerto; tutti eravamo pre rimasta in contatto con loro grazie al commossi e felici tanto da chiedere dei fatto che anche mio figlio ha frequentato bis. la stessa scuola e i miei nipotini la stanno Alla fine le belle parole di Madre Paola frequentando. Contin, Superiora Generale, hanno con- Sono felice di raccontare, dopo una do- cluso il pomeriggio in serenità. verosa premessa, l’esperienza vissuta Grazie Sorelle Salesie! domenica 20 ottobre nella Chiesa delle Suore nell’anniversario della morte della Liliana Scorzon ex-Madre Generale Suor Norberta Piva. I protagonisti: un Coro dei Cantori del Pa- naro, circa una cinquantina di voci, diretti dal Maestro Diego Magagnoli, nipote del- la Madre Norberta e accompagnati all’or- gano dal proff. Stefano Pellini e su tutti la voce della mezzosoprano Francesca Provisionato. All’inizio quando ho letto il programma, devo dire che sono rimasta un po’ per- plessa, ma poi…in Paradiso, sono sicura che cantano così! Si comincia con pezzi di Canto Gregoria- no e poi Ave Maria di Caccini e Schubert, una Ninna Nanna di Reger, che vorrei imparas- sero anche i miei nipotini. All’ascolto di “Dell’aurora tu sorgi più bella” mi sono ritrovata bambina, non la sentivo più da tanti anni e con la “Vergine degli Angeli“ mi sono commossa. Alla fine l’Hallelujah di Hendel ha fatto scoppiare la chiesa di applausi. Nell’impossibilità di farlo individualmente la Direzione ringrazia quanti hanno inviato offerte per le Missioni, per la Rivista e per la Causa della Beata Liduina. 10 Vita Salesia Dicembre 2019
Beata Liduina Una lieta testimonianza! A bbiamo conosciuto la Beata Liduina durante l’attesa del nostro secondo figlio Alessandro. La gravidanza, a detta dei medici e stando alle risultanze degli esami di routine, procedeva molto bene, ma il mio sesto senso di mamma mi aveva allertato in più di un’occasione insinuandomi il pensiero che forse... le cose non stavano procedendo ”molto bene”. Nessuno mi capiva quando mi veniva chiesto come stavo, ed io, che dovevo occuparmi anche del mio primo figlio Michele, di allora cinque anni, rispondevo competente, che aveva intuito da subito una difficoltà “bene” sempre con quell’alone di pensiero e tristezza del bambino che manifestava una lieve sofferenza che di certo stonava ad una futura mamma bis! Nel dovuta a due giri di cordone ombelicale attorno al mio grembo il mio cucciolo continuava a farsi sentire collo: evento non così grave da compromettere il parto bene...troppi movimenti... come se gli desse fastidio in forma naturale. Ma la cosa che scioccò tutti quanti, qualcosa. Tutti mi dicevano che avrei avuto un bimbo facendoci rimanere completamente senza parole, fu tanto vivace con un grande futuro da calciatore la presenza di un nodo vero al cordone ombelicale, ironizzando sulle mie preoccupazioni. Ormai questo individuato nel momento finale del parto: un nodo che malessere era onnipresente in me e rovinava le mie poteva stringersi in qualsiasi momento della gravidanza giornate, le mie aspettative, che cercavo di riempire di e del parto stesso bloccando l’ossigeno al nostro preghiere e speranze, ma non trovavo consolazione e bambino, un nodo che poteva portarci via per sempre il serenità. Fino a quella mattina di ottobre quando, mio nostro angioletto. marito, decise di prendersi un permesso da lavoro e di Alessandro è il nostro miracolo, è il miracolo della Beata accompagnarmi a fare una bella passeggiata a Padova... Liduina la cui ricorrenza si festeggia il 2 di dicembre: in realtà ben sapeva dove portarmi perché ben istruito proprio nel giorno della sua nascita. da mia suocera: donna di grande e forte fede... proprio Per fede, per ringraziamento infinito ed eterno abbiamo in questa accogliente cappellina: in questo angolo di affidato non solo il nostro Alessandro ma anche il paradiso dove è presente la Tomba della Beata Liduina: nostro Michele e tutta la nostra famiglia alla protezione la protettrice di tutti i bambini. della Beata Liduina e partecipare alle Celebrazioni È stata una preghiera profonda e di totale affidamento dei bambini organizzate dalla cara suor Bianca, due la nostra... quasi liberatoria! Ero felice, finalmente volte all’anno, è un piccolo modo, ma allo stesso qualcuno nel silenzio mi stava consolando come tempo, grandissimo per tenere sempre viva in noi la nessuno mai aveva provato a fare fino a quel momento. consapevolezza che, senza l’intercessione della Beata Era un’azione rassicurante, come un forte e amoroso Liduina, oggi nostro figlio non sarebbe qui con noi a abbraccio tale da avvolgere di calore anche il mio riempirci le giornate di gioia, dolcezza e amore. bambino. Potevo stare tranquilla: su di noi e sul piccolo Le celebrazioni dei bambini in cappellina sono Alessandro era scesa la Benedizione della Beata Liduina occasioni gioiose di preghiera che lasciano ai bambini ed era come se avessi trovato una forza potentissima. e alle loro famiglie che vi partecipano, una “carica” Alessandro doveva nascere il 23 novembre ma ... le speciale e che accendono fiammelle di nuova speranza contrazioni tanto attese non arrivavano. Iniziai ad con le quali affrontare le difficoltà del quotidiano avere dei problemi di pressione non pericolosi ma famigliare: se non ci fossero bisognerebbe proprio all’ennesimo monitoraggio i medici stabilirono il inventarle: per fortuna ci ha pensato suor Bianca, che termine ultimo per il parto il 4 di dicembre. Continuavo con dedizione ha trovato un fantastico modo di riunire a pregare e ad affidare il nostro piccolino alla Beata tutte le famiglie che hanno provato e che possono Liduina e alla Vergine Maria. Alessandro è nato la testimoniare, l’amore della Beata Liduina. Un tesoro da mattina del 2 dicembre 2017, un parto iniziato da solo, custodire sempre nel profondo del cuore. proseguito bene perché gestito da un’ostetrica molto Valentina e Cristian famiglia Scarparo Dicembre 2019 Vita Salesia 11
Beata Liduina Festa della Beata Liduina Omelia don Egidio Chellin, parroco di S. Croce N ella festa della Beata Liduina ho pensato che è interessante poter vedere, poter leggere la vita della Beata alla luce della fede. Ieri con il ritornello del salmo responsoriale abbiamo ripetuto più volte: “Andiamo con gioia incontro al Signore”. Possiamo dire che la vita della Beata Liduina, battezzata Elisa Angela, è stata un andare con gioia incontro al Signore. La sua biografia racconta che andava volentieri alla Messa, al catechismo nella sua parrocchia per ascoltare, per imparare, ma anche poi per insegnare. Con gioia nella sua famiglia pregava e poi all’età di 14 anni è andata a lavorare e penso che lo facesse con gioia, pur nella fatica; la gioia di poter realizzare era grande, soprattutto di poter dare una mano alla sua famiglia, ai suoi genitori perchè le bocche da sfamare erano diverse! Penso anche alla gioia che aveva nel cuore quando a 25 anni è entrata nell’Istituto delle Suore Salesie: una gioia immensa che le ha permesso di morire alla vita che aveva ricevuto dai genitori e che aveva fatto fino allora per entrare già in quella vita nuova di cui la sua professione religiosa era l’immagine. La vita nuova si compirà con la vita eterna ed è questo carisma che Lei anticipava ai presenti, il regno di Dio, il futuro, la vita nel Signore. La Beata questo carisma l’ha vissuto, vissuto in pienezza. L’ha vissuto nella storia. La sua biografia racconta che qualsiasi cosa facesse dentro il suo Istituto lo faceva sempre dando il meglio di sé, ma non solamente nell’impegno, ma soprattutto dando tutto di sé, in ogni momento. Allora per noi diventa un esempio, un esempio di cosa significa andare incontro al Signore, cioè avere la gioia di fare quello che stiamo facendo, di farlo con amore e di farlo con gioia; una persona una volta mi diceva: “Tanto costa la stessa cosa fare una cosa per forza o farla con gioia, con amore. Forse è meglio farlo con amore e con gioia così diventa meno pesante”. Così anche e soprattutto la Beata Liduina: faceva ogni cosa con gioia e con amore. Diceva l’apostolo Giovanni: ”sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli”. Il passaggio dalla morte 12 Vita Salesia Dicembre 2019
Beata Liduina alla vita noi lo facciamo con il battesimo, la Beata lo ha fatto nel rito, nella sua consacrazione al Signore, ma poi questo passaggio dalla morte alla vita lo ha fatto ogni giorno scegliendo di volere bene alle persone, di trattarle con tutto il suo cuore, con tutta la sua amorevolezza, trattandole con mitezza, trattandole con misericordia e questo che portava nel cuore lei, lo voleva portare costantemente alle persone, nei posti dove viveva, dove svolgeva il suo compito. Lo voleva portare lontano però, voleva diventare missionaria e così è avvenuto nel 1937. Va in missione lì, nel corno d’Africa e si mette ancora una volta a disposizione di tutti, non guardava la lingua, il colore, la razza, la religione perchè per lei ogni persona era una persona da amare e a cui porte dell’ospedale di Padova e poi in Africa dai annunciare il vangelo, perchè il Vangelo è la cosa militari non solamente italiani, ma per tutte quelle più bella che abbiamo. Quando uno vuole fare felice persone che erano martirizzate, ferite, mutilate. un altro cosa fa? Gli dona ciò che di più prezioso ha, Lei era lì per ognuno, ad alleviare, a prendersi non gli dona quello di cui non sa più cosa farci… Va cura perchè il Signore si è preso cura di lei. Lei bene, quest’anno riciclo come regalo per il Natale! imitava Gesù buon samaritano. È una samaritana, Lei invece donava ciò che aveva di più prezioso, il per l’uomo lasciato sulla strada mezzo morto, unge suo Gesù, il suo Vangelo e così ha fatto dentro le le sue ferite con olio… finché la morte in maniera improvvisa e devastante porta via anche Lei. Il suo ricordo continua ad essere vivo perchè il nostro corpo muore, ma il bene che abbiamo fatto rimane, rimane nel cuore delle persone, rimane soprattutto nel cuore di Dio. E allora pensiamo come sarà stato l’incontro tra la Beata Liduina e il suo Gesù! “Ti benedico Padre, Signore del cielo e della terra perchè hai tenuto nascoste queste cose hai sapienti e le hai rivelate ai piccoli”. Non è che Beata Liduina fosse stupida, certamente non era di una famiglia altolocata, non era di una famiglia che contava, ma quando Gesù dice che queste cose le ha nascoste ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli non significa che le abbia rivelate a lei perchè era stupida, probabilmente era molto più sapiente e intelligente di qualche altro. La sua speranza, la sua forza, la sua energia non erano riposte nella sua sapienza, nella sua intelligenza umana, ma nella sapienza e nell’intelligenza divina: ”Quando sono debole è allora che sono forte” dice S. Paolo. E allora in questo tempo di Avvento chiediamo alla Beata Liduina di saper andare incontro al Signore con gioia, nella piccole cose di ogni giorno, nelle cose quotidiane vissute nell’amore e per amore. Dicembre 2019 Vita Salesia 13
Beata Liduina Un gesto di gratitudine alla Beata Liduina! I l 2 dicembre, per festeggiare la memoria liturgica pareti di questa chiesa. Anche le dolci curve delle della Beata Liduina, i Militari di Padova si sono decorazioni ci ricordano le onde delle dune e… i nostri ritrovati nella Cappella della Beata per una soldati italiani in guerra. Celebrazione Eucaristica di rendimento di grazie Suor Liduina con le consorelle li incontrerà proprio come ben dice il saluto del Cappellano Militare nel momento della prova e del dolore ‘servendoli’ in Coordinatore all’inizio della S.Messa: quell’ospedale che con la guerra diventò militare. È un gesto di gratitudine quello che ci porta qui oggi. “Nell’avvicinarsi alla memoria liturgica della nascita È un sentimento di riconoscenza a nome di quanti al cielo della beata Liduina Meneguzzi - che cade tra quei soldati non sono mai rientrati in patria e proprio oggi 2 dicembre - ci potrebbe venire da là trovarono sepoltura. Quel cimitero militare dove pensare perché ritrovarci con una scadenza annuale anche la beata Liduina trovò sepoltura fino al luglio presso la sua tomba noi uomini e donne in divisa. 1961 quando il suo corpo partì per un ultimo viaggio E allora la nostra memoria deve andare a quel 1937 è ritornò proprio qui… accanto alla sua gente, alle quando i Superiori la scelsero tra quelle suore che sue consorelle, ai suoi militari. Se rientrando vi sarebbero partite per l’Etiopia e là sarebbe rimasta chiedessero perché siamo qui oggi ora lo sapete: per fino al 2 dicembre 1941. ‘rendere grazie’ come la celebrazione che stiamo per ‘Dire-Dawa’ già il nome di quella località ci porta iniziare”. a paesaggi africani, a quella sabbia dorata come le 14 Vita Salesia Dicembre 2019
Beata Liduina Sono il Ten. Col. Marco Metrano dell’Aeronautica potuto avere da lei parole di sollievo e cure. Militare e presto servizio dal 2014 presso il 2° Partecipare alla sua celebrazione di oggi mi ha fatto Reparto Manutenzione Missili, nell’aeroporto “Gino ancora una volta provare una forte emozione: una Allegri” di Padova. donna semplice, fragile fisicamente ma ferma come Con oggi è il terzo anno in cui accetto molto una roccia grazie alla sua fede e al suo amore per volentieri, come rappresentante del mio reparto, il prossimo bisognoso, che ha scelto di riposare l’invito di suor Bianca delle Suore Salesie di Padova sepolta nella terra accanto ai suoi soldati non può a partecipare alla celebrazione della Beata Liduina non continuare a seguirli e proteggerli con la sua Meneguzzi. preghiera e la sua dolce e quotidiana disponibilità. Questa religiosa ha messo da parte ogni suo timore e Aprendo il nostro cuore, possiamo ancora sentire tutto sofferenza per aiutare dapprima i malati bisognosi in questo. Etiopia e, dopo lo scoppio della 2^ Guerra Mondiale, i Grazie a suor Bianca e alle sue sorelle per averci dato nostri militari feriti e malati ricoverati in quelle zone. ancora questa possibilità. Il suo amore e la sua dedizione hanno avuto la meglio anche sulla sua malattia, che pur strappandola Tenente Colonnello Marco Metrano materialmente all’affetto delle persone a lei vicine e dei suoi pazienti il 2 dicembre 1937, non ha potuto cancellare il suo dolce ricordo dalle menti di chi ha Questa mattina ho partecipato ad una sentita cerimonia in ricordo dell’anniversario della morte della Beata Luidina Menuguzzi presso la Cappella della Casa Madre delle Salesie a Padova. Non conoscevo la storia di questa suora che ha dedicato la sua vita agli altri, ai fratelli più sfortunati in una terra come quella di Etiopia dove tanti soldati italiani e civili hanno sofferto in un periodo storico difficile per i patimenti della guerra, delle privazioni e della prigionia. Lei stessa ha condiviso le afflizioni e le angosce di chi soffriva riuscendo a portare un raggio di luce a chi ne aveva più bisogno. Mi sono ricordata che anche mio nonno ha combattuto e sofferto in terra di Etiopia ed è stato prigioniero e mi sono chiesta se mai avesse potuto incontrare la Beata Luidina. La preghiera di oggi con tanti colleghi che come me sono al servizio dei cittadini mi ha arricchito e mi ha fatto percepire, ancora una volta, quanta energia positiva, quanto desiderio di fare il bene ci sia attorno a noi. Con tanta speranza nel cuore confido nelle preghiere delle consorelle Salesie della Beata Luidina a cui affido i nostri operatori che tanto bisogno hanno della protezione per svolgere al meglio possibile il loro servizio per il bene di tutti. Cinzia Ricciardi Dirigente Superiore della Polizia di Stato Dirigente del Compartimento Polizia Stradale Veneto Dicembre 2019 Vita Salesia 15
Beata Liduina Beata Liduina proteggici! a di Venezia gazzi di II Medi Catechiste e ra Silvia ia santo, Mo la con l’amica della German a di Cagliari enti di Campo Dina di Marsa Aneta e Anja Mauro ed Enric Famiglia Ambi Adriana gnese di Villa tto di Tribano ici di Brescia Famiglia Bolo Familiari Giro Gruppo di am di Stati Uniti di Fiorano, Mo e di Padova Fam. Montoya Coniugi Casali Suore Orsolin 16 Vita Salesia Dicembre 2019
Cara Redazione « Luanda - Angola Cari lettori della rivista “Vita Salesia”, avendo celebrato 25 anni di Vita Consacrata nella Chiesa Angolana il giorno 24 agosto di quest’anno, sento il dovere di comunicare l’esperienza com- movente che ho vissuto, posso definirla un avvenimento indimenticabile. Alle 16,30 nella parrocchia di Nostra Si- gnora del Capo ha avuto inizio la S. Messa presieduta da Mons. Filomeno Vieira Dias, Arcivescovo di Luanda. Erano presenti Suor Joana Piedade, Delegata della Madre Gene- rale in Angola, vari sacerdoti, religiose provenienti da varie parti del paese, i familiari delle festeggiate, il santo popolo di Dio, amici, aspiranti, postulanti e le bambine dei nostri collegi. È stato qualcosa di molto bello e per questo desidero comunicarlo: fa bene infatti condividere le cose buone. Oh mio Dio, come sei stato buono e provvidente con me! Hai sempre camminato al mio fianco! Il Signore ha guidato sempre e in tutto il mio cammino e oggi voglio ricordare tutte le suore missionarie che sono passate in Angola e ci hanno insegnato a vivere il carisma salesio: suor Nerea, suor Francesca, suor Antonia, suor Giacinta, suor Giuliana, suor Lucia, suor Lionella, suor Liduina e suor Nazaria, suor Fiorenziana, suor Agnese che già ci hanno preceduto nella casa del Padre. Celebrare il 25° senza ricordarle sarebbe impossibile. Sono felice che abbiano segnato la mia storia! Dal mio cuore sgorga un canto di ringraziamento a Dio prima di tutto, alla Congrega- zione, alla Madre e al suo Consiglio, alla Delegazione dell’Angola, rappresentata da suor Joana e dal suo Consiglio locale per la dedicazione e attenzione con cui mi hanno accompagnato. Non mi resta altro che dire grazie di tutto! In questo contesto di gioia e di ringraziamento posso dire che il 2019 è stato un anno particolare e carico di molti benefici per me, uno dei quali è stato anche la conclusione dei miei studi di Teologia. Grazie a Dio ho concluso con buoni risultati. Oltre tutto que- sto studio mi ha aiutato a crescere nella fede. Una parola di apprezzamento anche per tutte le care sorelle della Delegazione per l’at- tenzione, l’affetto e le preghiere che hanno offerto per me. Mi sono sentita onorata e ricordata da tutte. Tutto devo a Dio! Vorrei lasciarvi, cari lettori, con le parole del nostro Patrono S. Francesco di Sales: “Non dobbiamo rifiutare un aiuto o un conforto quando abbiamo la possibilità di darlo!” Il nostro Dio, ricco di bontà, ricompensi ciascuna e che Maria, nostra Madre e Abbadessa » continui a proteggere la nostra Famiglia Salesia. Suor Mariana Pedro Cari amici lettori di Vita Salesia, Questi sono i nostri recapiti: desideriamo offrirvi uno spazio per Redazione Vita Salesia comunicare ed esprimere rif lflessioni, C. so V. Emanuele II, 172 35123 Padova commenti, grazie ricevute, che possono salesrivista@salesie.it arricchire e mantenere il dialogo fra noi. Tel. 049.8801433 049.8801355 Attenderemo con gioia anche un semplice Fax 049.8801426 pensiero. Dicembre 2019 Vita Salesia 17
Cara Redazione « Ricordi ... Cara Redazione, i ricordi ci le- gano tutte…tante Suore Salesie, tante bambine dai tre anni in poi fino a ragazze delle superiori, in tutto una ottantina. Sono passati gli anni e tanti! Erano tutte ospiti nel collegio di Villa Adriana (RM) negli anni ’50 in poi, tutte orfane di madre o di padre, a volte di tutti e due: un’infanzia con i segni della tristezza, del desiderio di casa, di famiglia…Noi suore eravamo consapevoli che non potevamo sostituire del tutto i loro cari, ma le amavano! Consapevoli di doverle educare, istruire, responsabilizzare, ci dedicavamo di giorno e di notte se necessario. A volte eravamo esigenti, a volte cercavamo di non vedere… crescevano nella loro viva- cità, spontaneità. Tutti le conoscevano per le ‘Enaoline’ (orfane dei lavoratori italiani) e ancor oggi si fanno conoscere per le ‘ex Enaoline’ di Villa Adriana. Ricorrono alla mente tanti nomi…Maria Pia, Silvana, Stefania, Resi, Milena…Vincenzina… tutti carichi di no- stalgia… tante storie che di tanto in tanto riaffiorano. È bello ricordare le esplosioni di gioia, le fatiche dello studio, le passeggiate spensierate, le birichianate normali… A di- stanza di molti anni ci sono i ritorni inaspettati per dire: Grazie! Dobbiamo anche a voi quello che siamo, il coraggio di aver affrontato la vita dopo… Alla Redazione in questi giorni sono arrivate varie foto di un gruppo di loro che sono ritornate a visitare il loro collegio ormai trasformato. Ti ricordi?... Madre Marcellina? suor Eugenia ? suor Adolfa? suor Licinia? suor Nerea?...e via… una lunga lista di persone che fanno parte della loro fanciullezza. Vogliamo pubblicarne qualcuna, sicure di far loro piacere e per ringraziarle di conserva- » re in cuore tanta riconoscenza. Ecco l’e-mail! Stefania Bosco « Cara Redazione, Lama – Polesine ROVIGO desideravo fare una sorpresa alla mia cara suor Annarosa Guerriero. Quest’anno ha festeggiato 70 anni di professione. La mia è un’amicizia che dura da 35 anni. Nel giorno della sua festa ho scattato qualche foto, un ricordo che resta nel cuore. Spero si riesca a trovare un angolino su Vita Salesia che testi- moni che sempre e per sempre è un’amicizia che non finirà mai. Rimane nel cuore. Bacioni a suor Annarosa. Ida Turolla » 18 Vita Salesia Dicembre 2019
Laici salesi L I laici salesi si incontrano! Ibarra, Ecuador “Venite con me in disparte, in un luogo solitario, per riposare un poco” (Mc 6,31) L a Commissione Nazionale dei laici salesi dell’Ecuador, vista l’impor- tanza della formazione, la frater- nità, la vita nello Spirito e la mis- sione, organizza ogni anno un Incontro Nazionale dei Laici Salesi, attività per la quale ci si dedica molto, soprattutto si sente la presenza dello Spirito Santo. Il XII Incontro dei Laici Salesi è un evento profondo ed esperienziale diretto dalla Commissione Nazionale e altri collabo- ratori, realizzato nella accogliente Casa di Spiritualità “Padre Domenico Leona- ti” in Ibarra, provincia di Imbabura. Vista l’attività intensa del mese di otto- bre in un tempo difficile e di agitazione politico-sociale vissuta nel Paese, è sta- tà dell’amore di Cristo, mite ed umile di ta rinviata la data di questo incontro che cuore attraverso la riflessione, l’orazio- si è svolto dal 25 al 27 ottobre. ne e l’esercizio della devozione salesia C’è stata la partecipazione di 60 perso- per incontrare la ragione del nostro ne provenienti dalle comunità di Viche, amare e vivere”. Otavalo, San Pablo, Juniorato, La Prima- Una volta registrati i partecipanti, ab- vera, Pelileo, Milagro, e Honorato Va- biamo iniziato l’incontro con attività di squez che sono state presenti per gusta- ambientazione, saluto di benvenuto, re questo tempo di grazia e di preghiera. conoscenza del Tema, Motto, Obiettivo In unione alla nostra santa Madre Chiesa generale; in seguito, si sono formate le e per promuovere la cultura evangeliz- commissioni… e abbiamo proceduto con zatrice del nostro mondo cristiano che i ricordi del precedente incontro e la re- ci conduce a innumerevoli esperienze cita della Coroncina del Sacro Cuore di dell’amore di Dio e per la conversione Gesù con la processione nei vari punti della nostre vite, l’obiettivo dell’incon- predisposti della Casa Leonati. tro tende ad ottenere una esperienza Il giorno seguente c’è stato un tempo spirituale che permetta la partecipa- zione attiva nella predicazione del Van- gelo. In conseguenza, la nutrita agenda dell’incontro la potremmo sintetizzare nelle seguenti fasi metodologiche che orientano a interiorizzare ciò che dice il Fondatore, Padre Domenico Leonati: ”Veder personificato l’amore eucaristi- co di Gesù nel suo Sacro Cuore”. È qui una dimensione della nostra spiritualità salesia. TEMA: Sacro Cuore di Gesù MOTTO: Sacro Cuore di Gesù, fa’ il mio cuore somigliante al Tuo! OBIETTIVO: “Contemplare la profondi- Dicembre 2019 Vita Salesia 19
L Laici salesi di distensione, riposo, preghiera e oc- dei ricordi da parte della Commissione cupazioni materiali per condividere un Nazionale. Tutte queste attività hanno momento di incontro con il Signore at- appoggiato il lavoro catechetico - evan- traverso l’analisi di alcuni materiali es- gelizzatore con riflessioni, suggerimenti senziali che hanno permesso il normale che portano ad una integrale formazio- sviluppo e l’integrazione del gruppo, ne. come: il rosario dell’Aurora, la S. Messa, È stato così che il terzo giorno dell’in- conferenze su S. Margherita Maria Ala- contro le attività sono state dirette con coque, la Consacrazione dell’Ecuador una visione realista, piena di speranza al Sacro Cuore, le litanie al Sacro Cuore, e positiva del mondo e la preghiera e il abisso di tutte le virtù…paziente e mise- canto hanno trovato il luogo più impor- ricordioso… tante, dentro ogni momento, per espri- Sono seguite drammatizzazioni sulla mere la gioia, la lode al Signore. costruzione dell’altare dedicato al S. Cuore del Leonati, balloterapia e frater- Silvia Paredes nità salesia, recita dei Vespri, consegna (segreteria Laici salesi) 20 Vita Salesia Dicembre 2019
Laici salesi L Attualità di San Francesco di Sales Italia N el mese che inizia con la cele- brazione di Ognissanti, non si può non parlare del Santo, ispi- ratore della famiglia Salesia, poco noti suoi scritti però, al comune fedele. Tralasciando le numerose notizie stori- che, facilmente consultabili su numero- si siti, l’attenzione è rivolta in particola- re ad una sua opera “Introduzione alla vita devota”, detta anche Filotea (anima che ama Dio), pubblicata nel 1609. Mi è stata regalata, qualche anno fa, da sr Concetta Polimeni, superiora della Comunità Salesia di Piedimonte Mate- se (Caserta) fino all’agosto scorso, ora trasferita a Padova. Dono-ricordo molto prezioso di una Suora davvero speciale, che avrò sempre nel cuore, la Filotea ha rappresentato per me un vero e proprio vademecum spirituale, la cui lettura è stata scorrevole e semplice. Nonostan- te sia un testo del 1600, in ogni pagina, in ogni passo ho ritrovato tanta attuali- risoluzione, di giudizio e coraggio e an- tà! Non potendo fare una sintesi di ben nienta le forze… Se mai vi accadesse, quattrocento pagine, mi limiterò a ripor- Filotea, di finire in questa tristezza catti- tare e descrivere alcuni punti, che pos- va, praticate i rimedi seguenti. Se uno è sono essere considerati come un “filo triste… preghi: la preghiera è un rimedio rosso” per la vita quotidiana di ciascuno, supremo, perché fa innalzare lo spirito in nella società odierna. Dio… È buona cosa occuparsi di attività Il punto di partenza del percorso tra le esterne e diversificarle il più possibile, righe del testo da cui voglio cominciare per distogliere l’anima dal motivo della è la costante tristezza, che trapela oggi tristezza, purificare e infiammare gli spi- in ogni ambito. San Francesco l’ha af- riti… Anche la frequenza alla Comunione frontata così: “La tristezza che è secondo è eccellente; perché quel pane celeste ir- Dio, dice san Paolo, produce la peniten- robustisce il cuore e fa gioire lo spirito” za per la salvezza; la tristezza del mon- (parte IV - cap. XII). do opera la morte. La tristezza può esser Dunque per sconfiggere la tristezza, ma insomma buona o cattiva, a seconda dei direi ogni pensiero negativo, bisogna diversi effetti che produce in noi… Di cat- pregare! tivi effetti ne produce sei, cioè angoscia, San Francesco consiglia: “Siccome l’ora- pigrizia, indignazione, gelosia, invidia e zione… espone la nostra volontà al calore impazienza… La tristezza malsana turba dell’amore celeste, non c’è nulla che me- l’anima, la getta nell’’inquietudine, pro- glio di essa purifichi il nostro intelletto voca timori smodati, fa provare disgusto dalle sue ignoranze e la nostra volontà per la preghiera, fiacca e addormenta il dai suoi attaccamenti depravati… Ma cervello, priva l’anima di saggezza, di soprattutto vi consiglio l’orazione della Dicembre 2019 Vita Salesia 21
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