Il decollo del gigante - Camera di Commercio di Parma
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mercati esteri Il decollo del gigante Il Brasile NEL 2011 HA RAGGIUNTO IL (è ormai al) sesto posto tra le grandi potenze mondiali e reclama il RUOLO (posto) che merita nel consesso internazionale. Mentre la crescita economica ne fa una terra di grande interesse per le imprese straniere. Chiara Carnevali I l sorpasso del Brasile sulla Gran Bre- scesa verticale dei Paesi emergenti, e un Il Brasile è tagna al sesto posto tra le potenze Occidente invece in lento declino. Tanto ormai al sesto mondiali ha avuto grande risalto su tutti che è probabile che da qui al 2020 la posto mondiale i media internazionali alla fine del 2011. graduatoria dei big del pianeta, che vede Un sorpasso sul filo dei 2.500 miliardi di ormai saldi ai primi tre posti Usa, Cina e per prodotto dollari di prodotto interno lordo. E anche Giappone, possa arrivare a vedere subito interno lordo. mercati esteri se è di marzo la notizia del Fondo mone- sotto il podio Russia, India e Brasile. Una crescita che tario internazionale (FMI) che nel corso L’atteggiamento internazionale del Brasi- simboleggia del 2012 la Gran Bretagna recupererà la le mostra la consapevolezza del proprio l’ascesa posizione persa a causa di un apprezza- peso crescente negli equilibri mondiali. verticale dei mento del dollaro nei confronti del Real ( Con un indebitamento estero relativamen- (il FMI stima infatti che) l’economia brasi- te basso, ingenti stock di valuta estera e Paesi emergenti liana dovrebbe INFATTI crescere (di) più 360 miliardi di dollari di riserve, il Brasile e un Occidente di quella britannica in valore assoluto, ma è anche nelle condizioni di poter svolgere in lento declino il Pil nominale del Brasile misurato in dol- un ruolo per l’uscita dalla crisi internazio- lari SARA’ (si attesterà ad un livello) infe- nale. Intervenendo all’assemblea delle Na- riore rispetto a quello del Regno Unito), zioni Unite, la presidente Dilma Roussef questo (per ora solo) momentaneo (PER ha rimarcato la volontà di contribuire agli ORA) sorpasso ha ben simboleggiato la sforzi in tal senso e, insieme, di contare tendenza degli ultimi anni, che vede un’a- di più a livello internazionale, arrivando a PARMA economica 72
mercati esteri Luci e ombre sui BRICS Protagonisti dell’economia mondiale sono ormai da diversi anni i BRICS (la “S” finale è stata aggiunta lo scorso aprile, con l’ingresso del Sudafrica), il cui quarto summit si è svolto lo scorso 29 marzo a Nuova Delhi. Questi Paesi insieme valgono quasi il 20% del Pil globale e occupano il 26% della superficie terrestre, su cui vive il 42% della popolazione mondiale. Sfruttando i vantaggi della globalizzazione, grazie al commercio e agli investimenti ma attraverso un percorso controllato, in cui le politiche pubbliche hanno sostenuto la crescita - il ruolo dello Stato come motore dello sviluppo e pianificatore degli investimenti e il controllo sui capitali accomunano questi Paesi - Brasile, Russia, India e Cina hanno notevolmente ridotto la povertà, incorporando centinaia di milioni di persone nella classe media. Questo crescente peso economico intende accompagnarsi a un maggiore peso politico, unendo le forze non solo su temi economici ma anche su quelli politici, (e) PER dimostrare di essere insieme più di un acronimo, nonostante le difficoltà a individuare posizioni e interessi comuni. Per ora infatti paiono generalmente prevalere posizioni di opposizione, ad esempio con le critiche alle politiche anticrisi dei Paesi sviluppati o con questioni di politica internazionale, piuttosto che di costruttiva pro positività. Non si vede ancora una pars costruens in grado di rendere i BRICS una vera e propria coalizione. Ciò in parte spiega il recente fallito tentativo di far accettare un proprio candidato unitario alla guida del Fondo monetario internazionale, dopo la repentina caduta in disgrazia di Dominique Strauss-Kahn, quando con l’elezione della francese Christine Lagarde per l’undicesima volta su undici è stato scelto un candidato europeo. La cosa si è ripetuta pochi mesi dopo, ad mercati esteri aprile, per la presidenza della Banca Mondiale, con la vittoria del candidato del presidente degli Stati Uniti Barack Obama: il medico Jim Yong Kim, succeduto a Robert Zoellick che era stato voluto da George W. Bush. Si è confermato ancora una volta che continua a reggere, dopo quasi 70 anni, la struttura inaugurata con la conferenza di Bretton Woods nel 1944, voluta da Franklin D. Roosevelt per fissare il nuovo assetto post-bellico dell’economia internazionale: il Fmi si occupa di macroeconomia, cambi e bilance commerciali; la banca mondiale si concentra sugli aiuti allo sviluppo; il primo è guidato da un candidato del vecchio continente, il secondo da uno statunitense. chiedere ufficialmente che il Brasile sia Il Brasile, Paese immenso, grande più del ammesso permanentemente nel Consiglio doppio dell’Unione Europea e quinto al di Sicurezza dell’Onu. «Siamo in grado di mondo per estensione, può vantare un’e- aiutare, e siamo disposti a farlo finché c’è norme ricchezza di materie prime, agri- tempo, quei Paesi dove la crisi è ancora cole, energetiche e minerarie: il legname acuta. Il Brasile è pronto ad assumersi le pregiato delle foreste (protetto dal codice proprie responsabilità come membro per- forestale del 1965, oggetto negli ultimi manente del Consiglio di Sicurezza». Negli mesi di una proposta di modifica che ha ultimi anni è cresciuto notevolmente anche scatenato polemiche e aspri scontri tra ra- il peso che il Brasile riveste in un’istituzio- gioni di tutela ambientale ed interessi eco- ne come il Fondo monetario internazionale, nomici - cfr. riquadro La Foresta Amazzo- dove una nuova sottoscrizione di quote (ne nica), savane erbose adatte al pascolo e ha aumentato il peso, rendendolo) LO HA suoli fertilissimi (22% delle terre coltivabili RESO un creditore netto e non più debito- del mondo). È tra i principali produttori di re. Recentemente è stato raggiunto un ac- caffè e zucchero di canna (1° al mondo), cordo al G20 per la creazione di un firewall frutta (3°), soia, carne bovina e pollame contro i pericoli di contagio finanziario (che (1° esportatore mondiale) e granoturco. riguardano soprattutto l’eurozona) che È il secondo produttore mondiale di ferro, avrà a disposizione almeno 430 miliardi di il quarto di bauxite e stagno, e possiede dollari, cioè quasi il doppio della capacità riserve di zinco, nichel, oro e pietre pre- di prestito attuale del FMI. Il Brasile e gli ziose. altri BRICS (Russia, India, Cina, Sudafri- Tutte queste risorse hanno contribuito alla ca) forniranno un minimo di 72 miliardi di forte crescita del Pil dell’ultimo decennio dollari. Tuttavia, prima di proporre una cifra (in media il 3-3,5% annuo), con una signi- precisa, probabilmente da definire nel G20 ficativa riduzione del debito estero e una di giugno, vogliono dei progressi nella rifor- produzione industriale che vale oggi tre ma del FMI, nella direzione di un maggior quinti dell’intera economia sudamericana. PARMA economica potere di voto che riconosca il loro peso Questo aumento della ricchezza prodotta crescente nell’economia mondiale. ha reso possibile una politica redistribu- tiva, attuata principalmente attraverso il Il Paese ospita il 22% delle terre programma “Fome Zero” (fame zero) lan- coltivabili del mondo ciato dall’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva nel 2003, che ha raggiunto l’impor- 73
mercati esteri tante obiettivo di alzare la soglia di povertà ternazionale è stato dello 0,5-1% sul Pil La crisi non ha e incentivare i consumi, favorendo così la brasiliano, e va ricondotto in primis al rallentato la formazione di una numerosa “classe me- calo della domanda estera da parte dei crescita in modo dia”, che vive principalmente nei grandi Paesi più colpiti. Quella interna, invece, agglomerati urbani. Tra questi, i principali ha continuato a crescere, seppur a un rit- significativo. La sono l’area metropolitana di San Paolo, mo rallentato. Il prodotto interno lordo del conseguenza con quasi 20 milioni di abitanti, e quella di Brasile nel 2011 è cresciuto del 2,7%, in più rilevante Rio de Janeiro, con più di 11 milioni. netto calo rispetto al 7,5% registrato nel è stato il calo 2010 (anno in cui si era registrato il tasso della domanda Le principali città sono San di crescita più elevato dal 1986), e solo estera. Dopo Paolo e Rio de Janeiro, rispetti- nel 2009 ha visto un segno negativo, pari a -0,2%. Nel World Economic Outlook di- un 2009 vamente con 20 e 11 milioni di vulgato ad aprile, il Fondo monetario inter- stagnante, dal abitanti nazionale ha portato le stime di crescita 2013 la crescita di quest’anno per il Brasile al 3%, mentre dovrebbe Il Brasile non ha risentito in maniera rile- dal 2013 dovrebbe tornare al 4%. tornare al 4% vante del rallentamento dovuto alla crisi: l’anno il ministro delle finanze Guido Mantega Un basso “rischio-Paese” ha reso noto che l’effetto della crisi in- In considerazione dei livelli di rischio po- mercati esteri Investire per crescere La crescita di questi anni e il contraccolpo limitato della crisi internazionale sul Pil del Paese sono stati resi possibili anche dai massicci programmi di investimenti statali iniziati da Luiz Inacio Lula da Silva e portati ora avanti dal successore Dilma Roussef: il PAC, Piano pluriennale di accelerazione della crescita, che nel primo triennio 2007-2010 ha ricevuto stanziamenti per un totale di circa 220 miliardi di euro. Nel 2010 è seguito il PAC 2, che prevede investimenti in infrastrutture per circa 680 miliardi di euro. Il PAC è un progetto IDEATO per innescare un circolo virtuoso, che attraverso l’attrazione di investimenti esteri favorisca lo sviluppo dell’economia locale, con l’innalzamento della soglia di povertà e il rafforzamento delle classi medie e ricche del Paese. Il PAC si concentra su sei ambiti: energia; acqua e luce per tutti; comunità cittadina (per aumentare nei quartieri popolari i servizi come scuole, asili, servizi sociali, biblioteche, cinema, infrastrutture sportive, ecc.); il minha casa minha vida (agevolazioni per alloggi popolari); trasporti; una città migliore. Investimenti per mondiali e olimpiadi Ulteriori investimenti, per oltre 20 miliardi, sono previsti per i mondiali di calcio del 2014 e le olimpiadi del 2016, coi progetti di urbanizzazione e costruzione degli stadi. La banca centrale brasiliana ha stimato che i mondiali di calcio indurranno un aumento del Pil nel 2014 dell’1,5%. L’Italia è il primo Paese europeo, e il secondo al mondo, per numero di imprese che si sono iscritte alla lista, istituita dal governo brasiliano, delle aziende estere interessate alla realizzazione delle opere previste per questi due grandi eventi sportivi. Il deficit di infrastrutture, in particolare, ha recentemente destato qualche preoccupazione nella FIFA (la federazione internazionale del calcio): preoccupazione che è stata espressa in termini diretti e coloriti dal segretario generale, Jérome Valcke, il quale lo scorso 2 marzo ha parlato di un calcio nel sedere («a kick up the back side») necessario agli organizzatori per accelerare i lavori, creando un vero e proprio incidente diplomatico che ha avuto notevole eco nei media nazionali e nell’opinione pubblica. Incidente risolto con lettera di scuse e con la visita del presidente della FIFA, Joseph Blatter, a Brasilia per rinnovare la fiducia nel Paese, contro le voci che vedevano addirittura possibile un cambio della sede prescelta per ospitare i mondiali. In quest’occasione è stato tuttavia ripetuto che «relativamente ad alcune realizzazioni si registra un ritardo, anche notevole, per le infrastrutture di trasporto: ci riferiamo specialmente alla mobilità urbana e aerea che, con ogni probabilità, non raggiungeranno i desiderata delle autorità al tempo della candidatura». Particolare preoccupazione è legata alla condizione degli aeroporti, anche in PARMA economica considerazione delle grandi distanze tra le 12 città che ospiteranno i mondiali (Recife, Rio de Janeiro, Salvador, San Paolo, Belo Horizonte, Brasilia, Cuiabà, Curitiba, Fortaleza, Manaus, Natal, Porto Alegre). A ciò si aggiungono episodi di corruzione, con scandali che hanno già costretto alle dimissioni vari componenti del governo di Dilma Roussef. 74
mercati esteri mercati esteri Le agenzie litico, economico, finanziario e operativo sulla competitività: nel rapporto si fa rife- del Paese, anche le agenzie di rating han- rimento in particolare a una regolamenta- di rating no, in questi ultimi anni, promosso il Bra- zione fiscale eccessiva e a imposte troppo confermano sile: Standard&Poor’s, dopo il riconosci- alte, a un’eccessiva regolamentazione del le prospettive mento a investment grade nel 2008, nel mercato del lavoro, una scarsa efficienza di crescita novembre 2011 ha ulteriormente alzato il della burocrazia pubblica, un elevato gra- e il giudizio rating a lungo termine in divisa straniera do di corruzione, difficoltà di accesso al sull’affidabilità da BBB- a BBB, e quello in divisa locale credito e inadeguatezza delle infrastrut- da BBB+ ad A-, confermando le prospet- ture (strade, autostrade, porti, aeroporti, del sistema- tive di crescita a lungo termine. Questa costruzioni civili e industriali). Paese. Tra i fiducia è dovuta al riconoscimento che In relazione a quest’ultimo aspetto si re- punti deboli: «l’amministrazione Rousseff ha dimostrato gistrano i maggiori sforzi da parte del go- elevata il proprio impegno a rispettare gli obietti- verno, di Lula prima e della Roussef ora, pressione vi fiscali e al tempo stesso la capacità di per dare impulso alla modernizzazione del fiscale, mercato utilizzare gli strumenti monetari per gover- Paese, che si sta tra l’altro preparando nare la crescita dell’economia interna»: la a ospitare i più grandi eventi sportivi dei del lavoro iper- società auspica quindi il mantenimento di prossimi anni: il campionato mondiale di regolato, scarsa politiche monetarie e fiscali prudenti, che calcio nel 2014 e le olimpiadi nel 2016. efficienza della mettano il Paese in grado di sopportare Il piano di accelerazione della crescita ha PA, corruzione, l’impatto di potenziali ulteriori shock pro- contribuito sia all’aumento del 7,5% del infrastrutture venienti dall’estero. Pil registrato nel 2010, sia alla capacità inadeguate Invece, per quanto riguarda la valutazio- di ripresa dalla crisi mostrata nel 2009, ne dei sistemi bancari in base al rischio- quando il Brasile ha subito uno dei cali Paese (banking industry country risk più limitati tra le economie sviluppate ed assessment, BICRA) il Brasile si colloca emergenti, e nel 2011 (cfr. riquadro Inve- nel quarto gruppo, in una scala di rischio stire per crescere). PARMA economica crescente da 1 a 10, insieme ad altri 12 Paesi tra cui Sudafrica, Messico, Repub- Esportare in Brasile: le opportunità blica Ceca e, da alcuni mesi, l’Italia. Il sistema legislativo brasiliano è stato In questo quadro positivo, segnaliamo riformato nel corso degli ultimi anni per anche le criticità dell’economia brasiliana, favorire l’apertura ai mercati internazio- evidenziate dal World Economic Forum nali. Un’apertura relativamente recente, 75
mercati esteri iniziata dopo la fine della dittatura milita- re (1984) e in particolare negli anni ‘90. La bandiera giallo-oro Sono ancora presenti barriere tariffarie e L’interpretazione più diffusa in Brasile non tariffarie (definizione di requisiti tecni- dei colori della bandiera li vuole colle- ci e sanitari, quote, prezzi minimi, ecc); le gati alle ricchezze naturali del Paese: percentuali delle imposte possono variare il verde rappresenterebbe la foresta a seconda del prodotto e, in particolare, amazzonica, il giallo l’oro, mentre il blu sulla base dell’esistenza (o meno) di un riproduce il cielo di Rio de Janeiro il prodotto similare in Brasile. Sulle importa- mattino del 15 novembre 1889, giorno zioni si applicano: della dichiarazione della repubblica. In realtà, l’attuale bandiera - l’imposta d’importazione (II), nell’ambito brasiliana deriva dalla precedente bandiera imperiale brasiliana, dell’interscambio commerciale tra i fir- con il verde a rappresentare la famiglia reale del primo imperato- matari del Mercosur (il mercato comune re, Pedro I, e il giallo degli Asburgo, famiglia di Leopoldina, mo- dell’America del Sud) con Paesi terzi, che glie dell’imperatore. Lo stemma reale che si trovava al centro fu può arrivare fino al 20%; sostituito dal globo blu con le stelle, tante quante sono gli Stati - l’imposta sui prodotti industriali (IPI); federali, in ricordo, come detto, della nascita della repubblica. Il - il programma integrazione sociale (PIS/ motto “Ordem e Progresso” è una citazione attribuita al filosofo PASEP); positivista Antoine Comte. - il contributo finanziamento sicurezza so- mercati esteri ciale (COFINS); - le imposte destinate a programmi sociali; capitali nel Paese. Negli ultimi anni, ai tra- Il sistema dizionali partner commerciali si è aggiun- legislativo è - l’imposta sulla circolazione di merci e ta la Cina (ora primo mercato di sbocco, stato riformato servizi (ICMS), che equivale a un’IVA e davanti a Stati Uniti e Argentina), special- varia nei diversi Stati (18% nel San Paolo, mente per l’acquisto di materie prime, che per favorire 12% nell’Espirito Santo, 17% nel Santa l’apertura raggiungono quasi l’88% delle esporta- Catarina). ai mercati zioni totali. I dazi di importazione, mantenuti come forma di protezione del mercato interno, internazionali, oltre alle difficoltose procedure burocra- Da sola, la Cina assorbe l’88% ma permangono tiche, incidono notevolmente su tempi e dell’export di materie prime dazi costi delle importazioni in Brasile. d’importazione Non è probabile, almeno nel breve termi- La Cina cresce anche dal lato delle impor- come forma ne, un abbattimento delle tariffe: in stallo tazioni, dove si trova ora al secondo posto di protezione da tempo è il negoziato bi-regionale UE- davanti agli Stati Uniti. Questa dinamica Mercosur, il cui obiettivo sarebbe quello sta avendo effetti negativi sulla produzio- del mercato di trovare un punto di equilibrio e accor- ne brasiliana, specialmente nel settore interno. Un loro do tra una maggiore liberalizzazione dei manifatturiero che vede (NEI SETTORI abbattimento è prodotti industriali, nell’interesse europeo, DEL MANIFATTURIERO CHE VEDO- improbabile nel e dei prodotti agricoli, nell’interesse bra- NO) un maggiore impiego di manodope- breve periodo siliano, a causa di forti resistenze da en- ra: i recenti aumenti dei dazi su prodotti trambe le parti. come giocattoli, automobili o porcellanato Sono tuttavia previste anche delle agevo- hanno avuto come obiettivo di limitare l’in- lazioni fiscali, nel caso si tratti di beni indu- vasione delle merci cinesi, penalizzando striali che in Brasile non sono prodotti: ad però ulteriormente anche gli altri Paesi essi è applicata la facilitazione detta “ex- esportatori. tariffaria”, che comporta un abbattimento temporaneo, parziale o anche totale, del L’interscambio con l’Italia dazio rispetto a quello generalmente ap- Nel 2011 le esportazioni italiane sono sta- plicato, sulla base di un elenco aggiornato te pari a 3,6 miliardi di euro, in linea con ogni sei mesi, di beni tecnologici non pre- l’anno precedente, e hanno riguardato senti sul mercato locale. principalmente prodotti della meccanica strumentale, autoveicoli, elettronica ed La bilancia dei pagamenti elettrotecnica. Anche le importazioni, co- La bilancia dei pagamenti ha visto una stituite prevalentemente da prodotti ener- diminuzione dell’avanzo commerciale per getici e agroalimentari, sono rimaste stabili PARMA economica il calo dell’export, legato sia al calo della e sono risultate pari a 3,2 miliardi di euro. domanda esterna che all’apprezzamento del real, e per un parallelo aumento delle Il settore alimentare importazioni, favorite dalla valuta forte. Il Negli ultimi anni il mercato brasiliano dei saldo delle partite correnti è negativo, ma prodotti alimentari importati è cresciuto, viene compensato dall’ingente afflusso di con l’eccezione del 2009 per le ripercus- 76
mercati esteri sioni della crisi, registrando un +31,8% hanno registrato un aumento del 170% nel 2008 (49,5 milioni di euro) e +22,7% rispetto al 2009). nel 2010 (59 milioni di euro). Ciò è do- I prodotti alimentari made in Italy sono vuto soprattutto all’aumento del potere considerati prodotti di qualità, simboli del d’acquisto dei brasiliani, oltre all’apprez- “vivere all’italiana”, uno stile di vita ap- I prodotti zamento del real. prezzato e sentito vicino al proprio. Non italiani stanno Nonostante i prezzi siano generalmente si dimentichi che il Brasile è culturalmente conoscendo molto alti, i prodotti italiani stanno veden- affine al nostro Paese, e ha una comuni- grande do un costante aumento, soprattutto nei tà italiana assai numerosa, stimata in 25 grandi centri urbani, grazie a un’ampia di- milioni di oriundi italiani. A questo propo- diffusione, stribuzione su tutto il territorio nazionale sito si pone però il problema connesso al- soprattutto in attraverso la grande distribuzione orga- l’“Italian sounding” di prodotti i cui nomi, città, grazie sia nizzata, oltre alla presenza diretta di al- indicazioni ed etichette richiamano pale- alla GDO, sia cuni grandi gruppi (Barilla e Ferrero). Tra semente un’origine italiana, pur essendo alla presenza i prodotti più acquistati vi sono la pasta prodotti interamente in Brasile: fenomeno diretta di gruppi di grano duro, l’olio d’oliva (mercato che, che riguarda numerosi prodotti anche di nonostante il Brasile sia uno dei maggiori origine controllata, come il Parmigiano- come Barilla consumatori mondiali, possiede ancora Reggiano, venduto nella versione brasilia- e Ferrero. un forte potenziale di crescita, essen- na “italianizzante” del parmesão. mercati esteri Importante il do il consumo pro capite ancora molto target della basso: 170 g/anno, contro i 25 kg/anno Investire in Brasile comunità della Grecia e i 12 kg/anno dell’Italia), In considerazione del fatto che i dazi fan- italiana, stimata l’aceto balsamico, preparati di verdure e no praticamente raddoppiare il prezzo di sottaceti, biscotti, formaggi (con aumento molte merci importate, il mercato brasi- in 25 milioni di del 107% del consumo in generale e del liano può rappresentare una concreta ri- persone 269% per i formaggi di lusso negli ultimi sorsa e una maggiore opportunità per le anni) e affettati (nel 2010 le importazioni aziende che sono in grado di offrire, oltre PARMA economica 77
mercati esteri La foresta amazzonica L’Amazzonia accoglie la più grande foresta pluviale al mondo, protetta, insieme alle altre aree boschive del Paese, dal codice forestale istituito nel 1965, che regola la conservazione delle aree boschive all’interno delle proprietà private. Tale codice prevede l’obbligo di preservare una percen- tuale di copertura naturale, che cambia a seconda delle aree (dal 20% fino all’80% in Amazzonia) e obbliga alla preservazione di alcune zone sensibili, come le cime delle colline e le rive di fiumi e corsi d’acqua. Mo- difiche al codice forestale che prevedono allentamenti nelle restrizioni ai disboscamenti, condoni e regolarizzazioni sono state proposte nel 2011, suscitando un’attenzione internazionale data l’importanza del Brasile nel contesto delle foreste mondiali. L’approvazione, ormai definitiva, è arrivata dal Senato nel dicembre 2011 dopo un lungo dibattito politico e polemiche, che hanno visto contrapposti da un lato le varie anime degli ecologisti, le comunità indigene degli indios delle riserve, gran parte del popolo della sinistra delle città e il movimento dei sem terra (che ha voluto così contrapporsi agli interessi dei grandi capitali agrari); dall’altro agrari (ruralistas) e “sviluppisti” (desenvolvistas). Contrapposizione aspra, che ha anche avuto le sue vittime: in contemporanea alla seduta d’approvazione della Camera, venivano assassinati il leader ambientalista João Cláudio Ribeiro da Silva e sua moglie, che avevano denunciato minacce da parte di tagliaboschi e allevatori illegali. mercati esteri al prodotto di fascia alta, una seconda li- negli altri stati più industrializzati del Sud- Sommario a nea dai prezzi più bassi ma pur sempre Sudest (São Paulo, Minas Gerais, Rio de lato - Oggi le con il vantaggio del marchio made in Janeiro, Espírito Santo, Santa Catarina e Italy; oppure per le aziende che decida- Rio Grande do Sul), ma possono presen- imprese in loco no di andare direttamente in Brasile, con tare interessanti opportunità anche altri controllate da un investimento produttivo che permetta stati del Nord-Nordest, che registrano aziende italiane di risolvere il problema dei dazi e di tutte crescite positive e offrono incentivi per sono circa 600, le tariffe e le procedure che ostacolano le investimenti, anche nell’ottica di favorire la metà delle importazioni facendo perdere competitivi- la formazione di nuovi distretti industriali. quali attive nel tà alle aziende esportatrici. Nel Paese esistono già alcuni distretti Gli investimenti esteri sono disciplinati italo-brasiliani: ad esempio, quello legato manifatturiero. dalla Foreign Capital Law del 1962 e dai alla produzione di marmi e graniti nello Oltre il 50% successivi emendamenti. In generale, gli stato di Espirito Santo e alla nautica nello si concentra investitori stranieri possono acquisire fino stato di Santa Caterina, o quello indotto nella zona di al 100% di imprese locali, con restrizioni dall’investimento Fiat nello Stato di Minas San Paolo. Da in settori considerati di importanza stra- Gerais (un altro si sta sviluppando nel menzionare i tegica come comunicazioni, aviazione e Pernambuco). difesa, mentre altri settori, tra cui l’indu- I principali gruppi italiani presenti in Bra- distretti italo- stria aerospaziale e lo sviluppo di energia sile sono: Fiat Group, Pirelli, Ferrero, brasiliani del nucleare, sono completamente chiusi agli Finmeccanica, TIM, Azimut Benetti, Ter- marmo e della investimenti esteri. nium Techint, Eni, Enel, Mossi&Ghisolfi, nautica La fama e il prestigio del made in Italy non Impregilo, Atlantia, Luxottica, Generali, riguarda solamente il cibo, e per questo Marcegaglia, Danieli, Maire Tecnimont, prestigio e questa vicinanza culturale si Campari, Alitalia, Almaviva, Ghella, Natuz- può dire che il Brasile rappresenti per le zi, Maccaferri, Prysmian. imprese italiane il più interessante tra tutti Sono inoltre presenti le seguenti aziende i Paesi emergenti. di Parma: Barilla (San Paolo), Casappa A oggi, in Brasile risultano poco meno di (Atibaia, San Paolo), Robuschi (Barueri, 600 imprese in loco controllate da azien- San Paolo), Chiesi Farmaceutici (San Pa- de italiane, la metà attive nel settore ma- olo). nifatturiero (circa un terzo sono impianti produttivi, circa 220 le filiali commerciali) Tra i settori più interessanti per prevalentemente della meccanica (auto- le nostre PMI: ambiente, auto, mobili, macchinari, componentistica, tra- PARMA economica sformazione di metalli), oltre a servizi, beni energie rinnovabili, petrolchimi- di consumo, costruzioni civili, chimica, ali- co, telecomunicazioni menti, telecomunicazioni ed energia. Più della metà di queste aziende si concentra I settori di investimento più interessan- nella zona di San Paolo, il cuore econo- ti per PMI italiane sono: l’ambiente, data mico del Paese, e un altro 30% si colloca l’importanza dei programmi pubblici ad 78
mercati esteri Sommario a esso correlati, la maggior parte rivolta al sign; e il settore delle macchine utensili, lato - Nei prossi- settore del trattamento delle acque con in cui il prodotto italiano è sinonimo di un mi anni la sfida un potenziale di mercato stimato in circa grande livello di innovazione tecnologica 40 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni; e specializzazione. sarà il contrasto il settore automobilistico, che negli ultimi dell’inflazione, 10 anni ha attratto investimenti di circa 17 La sfida futura causato dall’au- miliardi di dollari, di cui il 40% solo a par- I prossimi anni saranno caratterizzati da mento dei con- tire dal 2008 (sono presenti filiali produt- una nuova sfida: contrastare le criticità, sumi, e dell’ap- tive delle maggiori multinazionali del set- tipiche dei Paesi in via di sviluppo, dal prezzamento tore); le energie rinnovabili, nel quale l’E- punto di vista macroeconomico, ossia NEL sta assumendo un ruolo crescente (il l’inflazione e l’apprezzamento della mone- della moneta, piano nazionale energetico 2030 prevede ta. L’obiettivo è cercare di seguire la via che mette in dif- di arrivare a possedere una matrice ener- di uno sviluppo sostenibile, che possa ficoltà le espor- getica composta al 47% da fonti rinnova- equilibrare l’inflazione, causata dall’au- tazioni bili; complessivamente le fonti rinnovabili, mento dei consumi, riportandola al target compresa l’energia idroelettrica importata stabilito dalla banca centrale (4,5% per il dalla centrale bi-nazionale di Itaipu, copro- 2012), non dimenticando però di conti- no l’86% della domanda di energia elet- nuare, parallelamente, a sostenere la cre- trica del Paese, rispetto al 19% del resto scita. Un processo reso difficile proprio mercati esteri del mondo); il già citato settore dei marmi dall’apprezzamento del real (che ha gua- e graniti; il petrolchimico, per il potenziale dagnato il 31% sul dollaro dal 2008), che di sviluppo dopo la scoperta da parte del- mette in difficoltà le esportazioni e rallenta la Petrobras di nuovi giacimenti nell’area il Pil (anche per questo motivo la banca di presale chiamata Tupi; le telecomuni- centrale brasiliana ha accelerato il taglio cazioni; il tessile e calzaturiero, grazie alla dei tassi, abbassandoli fino al 9%). fama del made in Italy per qualità e de- Nella situazione internazionale, un altro fattore critico per l’equilibrio macroeco- Un Paese giovane nomico brasiliano (in quanto spinge ul- Il Brasile è un Paese giovane, in cui l’età media non raggiunge i teriormente verso l’apprezzamento della 30 anni: il 26,2% della popolazione ha meno di 14 anni e il 67% moneta locale) è costituito dal basso co- tra 15 e 65 anni. Anche i giovani che erano emigrati in Occi- sto del denaro nelle economie avanzate, dente in cerca di maggiori opportunità hanno cominciato a fare che sta generando enormi flussi di denaro ritorno: secondo il governo, quasi la metà dei brasiliani all’estero presi a prestito a buon mercato dalle ban- (3 milioni nel 2007) sono già tornati in patria (oggi sono meno che centrali europee e riversati nei Paesi di 2 milioni). emergenti (BRICS in particolare), dove sono attratti invece proprio dall’alto costo del denaro (solo tra gennaio e febbraio sono affluiti in Brasile 15,5 miliardi di dol- lari). La presidente Rousseff e il ministro delle finanze Mantega vedono con preoc- cupazione questa tendenza, e per questo motivo in più occasioni hanno criticato la politica monetaria europea, arrivando a parlare di una vera e propria guerra valu- taria. Un economista del BNDES (il Banco na- zionale di sviluppo economico e sociale) spiega la sfida che attende il Brasile nei prossimi anni utilizzando una metafora “molto brasiliana” nei termini di paragone scelti: «La giocata delle autorità monetarie brasiliane - evitare un’inflazione crescente senza frenare la ripresa - si può tradurre in un magnifico goal da centrocampo, se le cose vanno bene. Se invece vanno male PARMA economica sarebbe come... entrare trionfalmente nel sambodromo, sbagliando i passi di danza, vanificando così il lavoro di un anno di al- lenamenti. Sarebbe un carnevale fallito». 79
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