L'inflazione potrebbe rimanere elevata, ma gli utili spingeranno al rialzo le azioni - UBS
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15 novembre 2021, 1:59PM UTC Chief Investment Office GWM Ricerca in materia di investimenti L’inflazione potrebbe rimanere elevata, ma gli utili spingeranno al rialzo le azioni UBS House View - Weekly Global Mark Haefele, Chief Investment Officer Global Wealth Management, UBS AG Al centro dell’attenzione Gli interrogativi della prossima settimana La Fed non reagirà all’elevata inflazione I dati sull’inflazione globale L’indice generale dei prezzi al consumo statunitense di ottobre ha registrato innervosiranno gli investitori? I mercati un aumento del 6,2% a/a, il più elevato da novembre 1990. Inoltre, i rincari azionari hanno reagito con relativa calma si sono allargati a più settori e la media troncata dell’inflazione, escluse le al dato sull’inflazione statunitense di variazioni dei prezzi più estreme, è salita dal 2% di gennaio al 4,1% a/a. ottobre uscito la scorsa settimana, che Questi dati indicano che i rallentamenti alle forniture stanno durando più del ha mostrato l’aumento più elevato degli previsto e l’inflazione potrebbe rimanere elevata fino a metà 2022,mettendo ultimi 30 anni. Questa settimana verranno alla prova la pazienza della Federal Reserve (Fed) e alimentando la volatilità. diffuse le cifre sull’inflazione di eurozona, Ma a nostro avviso la banca centrale americana non cederà alle pressioni Canada, Giappone e Regno Unito. Il dato a favore di una stretta prematura e l’inflazione non porrà fine al rialzo americano tende a dettare il passo su azionario. Crediamo che le tensioni sui prezzi finiranno per allentarsi quando scala globale, ma eventuali sorprese nelle le catene logistiche globali avranno superato le interruzioni causate dalla altre regioni potrebbero innervosire gli pandemia. Le quotazioni dell’energia dovrebbero stabilizzarsi, anche se a investitori. Nel complesso ci aspettiamo livelli più alti. Ci aspettiamo inoltre che un numero maggiore di lavoratori ancora che le banche centrali mantengano rientri nella forza lavoro, in particolare con la riapertura delle scuole, frenando un orientamento accomodante malgrado gli gli aumenti salariali. Gli esponenti della Fed rimangono vigili poiché sono attuali rallentamenti alle forniture. consapevoli che i dati sull’inflazione e sull’occupazione sono distorti dalla pandemia e dall’improvviso picco della domanda legato alla normalizzazione Gli utili europei continueranno a delle economie. Come ha dichiarato il Presidente della Fed Jerome Powell galoppare? Finora i risultati delle aziende alla riunione di ottobre,«Sappiamo bene che viviamo in un mondo per molti della regione hanno battuto le attese, aspetti diverso». corroborando la nostra opinione positiva sulle azioni dell’eurozona, e questa Conclusione: i dati sull’inflazione hanno continuato a superare le attese e dinamica dovrebbe proseguire. Consigliamo i rallentamenti alle forniture stanno durando più del previsto. Tuttavia, nel di puntare sui titoli esposti alla crescita nostro scenario di riferimento ci aspettiamo che l’inflazione rallenti nel corso mondiale, comprese le azioni dell’eurozona. dell’anno prossimo e che la Fed mantenga un orientamento accomodante. In questo contesto il reddito fisso tradizionale ci sembra offrire un potenziale Terminata la COP26, governi e imprese di rialzo modesto, a eccezione dell’high yield asiatico, e consigliamo quindi terranno fede agli impegni presi? di puntare sulle fonti di rendimento non convenzionali. La conferenza si è conclusa con giudizi contrastanti sull’entità dei progressi Il recupero degli utili sostiene il rialzo azionario compiuti. Ma l’effettivo successo del summit Mentre la stagione degli utili del 3T21 volge al termine, i solidi risultati delle dipenderà dagli interventi concreti che aziende americane continuano a sostenere il mercato azionario. Nonostante verranno realizzati da governi, imprese i rallentamenti delle forniture, le società dell’S&P 500 hanno registrato una e investitori nei prossimi mesi e anni. crescita dei ricavi del 17% a/a. L’aumento dei profittisupera il 38% su base Continuiamo a vedere un forte slancio annua, circa 10 punti percentuali (pp) più del previsto. Ma queste ottime Se non è disponibile la traduzione italiana, i link portano alla versione inglese. Il presente rapporto è stato elaborato da UBS AG. Vi preghiamo di leggere i commenti di natura legale in coda al documento.
Weekly Global performance non sono appannaggio esclusivo degli Stati Uniti. Finora circa in questa area, che produrrà opportunità l’89% delle società dell’eurozona ha pubblicato le cifre trimestrali, che hanno d’investimento importanti. superato le aspettative nel 72% dei casi. La regione ci sembra offrire il maggiore potenziale di rialzo azionario a breve termine. Nell’eurozona le revisioni al rialzo delle stime di utile sono state di entità superiore rispetto ad altre regioni e per l’esercizio in corso prevediamo un incremento degli utili del 60%. Non escludiamo un’espansione ancora più elevata, grazie alla rapida crescita economica trainata dal ritiro delle misure pandemiche, dalla ricostituzione delle scorte e dalle erogazioni di fondi nell’ambito dei piani di spesa per infrastrutture. Le valutazioni appaiono ancora convenienti, dato che l’MSCI EMU quota con un rapporto prezzo/utili (P/E) prospettici a 12 mesi di 16x. Alla luce dei bassi rendimenti dei titoli di Stato, giudichiamo equo un livello di circa 17x. Inoltre, per gli investitori orientati al reddito il rendimento da dividendi del 2,8% del mercato risulta appetibile rispetto ai rendimenti obbligazionari pari o inferiori a zero. Conclusione: il vigore degli utili sostiene le azioni globali e ci aspettiamo che l’S&P 500 raggiunga quota 5000 entro fine 2022. Tuttavia, crediamo che l’eurozona possa beneficiare in modo particolare della forza dell’economia globale e raccomandiamo agli investitori di puntare sui titoli esposti alla crescita mondiale. L’agenda verde rimane intatta nonostante i progressi limitati compiuti alla COP26 Con la chiusura dei lavori della COP26 dell’ONU la scorsa settimana è emersa l’opinione comune che siano state fatte tante promesse, accompagnate però da poche azioni concrete. Ma nonostante i progressi limitati, l’agenda verde non cambia. Primo, la conferenza ha portato a qualche passo avanti. Stati Uniti e Cina hanno colto tutti di sorpresa rilasciando una dichiarazione congiunta per rafforzare l’azione contro il cambiamento climatico. Inoltre, sono stati firmati nuovi accordi su carbone, metano e deforestazione. Al di là del summit, vediamo che vengono compiuti vari passi verso la riduzione delle emissioni. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta cercando di ottenere l’approvazione del Congresso a uno stanziamento da 555 miliardi di dollari per l’energia pulita, mentre l’Unione europea ha lanciato il suo programma«Fit for 55»(Pronti per il 55%) per decarbonizzare l’economia. Inoltre, l’agenda verde dipende sempre meno dal sostegno delle politiche governative, poiché il progresso è guidato da investitori, imprese e consumatori. Negli ultimi due anni i patrimoni gestiti in base a criteri d’investimento sostenibili sono aumentati del 15% a 35 mila miliardi di dollari. I consumatori prediligono sempre più i prodotti di aziende a più basso impatto. Nonostante i tagli ai sussidi governativi, nei primi otto mesi del 2021 i consumatori cinesi hanno acquistato 1,79 milioni di veicoli elettrici, +194% rispetto all’anno scorso. Conclusione: la transizione allo zero netto offre tutta una serie di opportunità d’investimento, che comprendono aziende attive in segmenti quali energia pulita, efficienza energetica e digitalizzazione, elettrificazione e batterie, bioenergia e finanziamenti verdi. Per saperne di più su come puntare sulla transizione a un’economia a emissioni zero, clicchi qui. 02
Weekly Global Cosa ci porterà questa settimana L’inflazione potrebbe rimanere elevata, ma gli utili spingeranno al rialzo le azioni di Mark Haefele, Global Chief Investment Officer Cosa abbiamo saputo questa settimana L’inflazione statunitense ha toccato il livello più alto degli ultimi trent’anni… L’indice dei prezzi al consumo (IPC) statunitense di ottobre ha registrato un aumento del 6,2% a/a, il più elevato da novembre 1990. I prezzi dell’energia e dei generi alimentari hanno dato un contributo significativo al rincaro, ma anche al netto di queste voci l’IPC «core» è comunque salito del 4,6% a/a. La curva dei rendimenti statunitense si è appiattita… Il giorno in cui è stato diffuso il dato sull’inflazione la curva statunitense si è appiattita di 5 punti base (pb) nel segmento compreso tra 5 e 30 anni e lo spread è sceso a 68,5 pb, il livello più basso da marzo 2020. Le aspettative di mercato per il primo rialzo dei tassi sono state anticipate a luglio 2022. L’S&P 500 ha registrato una flessione, ma ha comunque chiuso la settimana al di sotto del suo livello record di appena lo 0,4%. La crescita degli utili ha continuato a superare le attese… Mentre la stagione degli utili del 3T21 volge al termine, un numero di aziende superiore alla media ha battuto le stime di utile. Come interpretiamo questi sviluppi L’impennata temporanea della volatilità azionaria e l’appiattimento della curva dei rendimenti negli Stati Uniti («bear flattening», fenomeno che si verifica quando i tassi a breve crescono più di quelli a lunga) della scorsa settimana testimoniano il timore che l’elevata inflazione possa portare a un’improvvisa stretta monetaria in grado di soffocare la crescita. Ogni rilevazione dei prezzi superiore alle attese può potenzialmente innescare una nuova ondata di volatilità sui mercati azionari e obbligazionari. L’inflazionepotrebberimanere elevata, ma dovrebbe rallentare nel corso dell’anno prossimo… L’inflazione si sta dimostrando più generalizzata e duratura del previsto ed è probabile che nei prossimi mesi continui a superare le attese. Tuttavia, nel nostro scenario di riferimento ci attendiamo un calo dell’inflazione rispetto agli attuali livelli nel corso del 2022, con il graduale ripristino dei normali equilibri tra domanda e offerta, la stabilizzazione dei prezzi dell’energia e il ritorno di un maggior numero di lavoratori nella forza lavoro. Diminuiranno così le pressioni su consumatori, tassi d’interesse e aziende, creando un quadro positivo per le azioni. …ed è probabile che la Fed non perda la pazienza... In un contesto economico incerto, la Federal Reserve (Fed) preferirà probabilmente agire con cautela e mantenere la calma senza alzare i tassi. Uno dei messaggi principali giunti dalla riunione del FOMC di novembre è che i dati economici – sia relativi all’inflazione che all’occupazione – sono distorti dalla pandemia e quindi le autorità non devono reagire in modo eccessivo. Pertanto, anche se l’aumento dell’inflazione mette alla prova la pazienza della Fed, a nostro avviso la banca centrale vorrà evitare di danneggiare l’economia con una stretta monetaria prematura che soffocherebbe la crescita. 03
Weekly Global …permettendo agli investitori di continuare a concentrarsi sui solidi fondamentali aziendali, che sosterranno il rialzo azionario. Il 92% delle società dell’S&P 500 ha già pubblicato i risultati del 3T21 e l’80% ha battuto le stime, contro una media a cinque anni del 76%. La crescita dei ricavi si è attestata al 17% a/a e le stime di fatturato sono state battute del 2% su base mediana, malgrado i rallentamenti alle forniture. La domanda robusta aiuta le società a gestire le pressioni sui costi: nel 3T21 i margini di profitto delle società dell’S&P 500 sono rimasti invariati sui massimi storici. Nel complesso, la crescita degli utili del 3T21 supera il 38% su base annua, circa 10 punti percentuali (pp) più del previsto. In Europa circa l’89% delle società ha pubblicato le cifre trimestrali, che hanno superato le aspettative nel 72% dei casi. Su scala globale prevediamo un aumento degli utili per azione del 43% nel 2021 e del 9% nel 2022. Il vigore dei profitti aziendali dovrebbe sostenere le azioni nel nostro orizzonte previsivo. Le conseguenze per gli investitori Anche se l’S&P 500 rimane vicino ai massimi storici, crediamo che la forte crescita dell’economia e degli utili e le politiche accomodanti avranno la meglio sui timori d’inflazione e favoriranno un ulteriore rialzo azionario. Privilegiamo i segmenti esposti alla crescita mondiale, tra cui energia, finanziari, mid cap statunitensi e azioni di eurozona e Giappone. Poiché l’inflazione dovrebbe rimanere elevata ancora per qualche mese, mentre i tassi resteranno bassi, gli investitori che detengono liquidità oppure obbligazioni di alta qualità vanno probabilmente incontro a distruzione di ricchezza in termini reali. Tuttavia, vediamo opportunità di generare rendimenti reali positivi puntando su prestiti senior statunitensi, high yield asiatico, alcune valute selezionate e altre fonti di rendimento non convenzionali come il private credit. 04
15 novembre 2021, 09:30AM UTC Chief Investment Office GWM Ricerca in materia di investimenti Una nuova Cina per gli investitori Weekly - Regional View Italian Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy, UBS Europe SE, Succursale Italia «Il peso del mercato cinese negli indici globali è una frazione rispetto all’importanza del PIL» Nonostante sia tra le pochissime economie ad aver chiuso il 2020 in positivo e stia viaggiando a un tasso di crescita di circa l’8%, quest’anno i principali indici azionari cinesi hanno sottoperformato quelli globali di oltre 20 punti percentuali. Questo andamento è stato causato da un inaspettato inasprimento della regolamentazione su alcuni settori chiave: Internet, istruzione e immobiliare. I titoli tecnologici hanno sofferto, anche per via del cambiamento di direzione con riguardo alla privacy e ai dati personali, che sembrano essere diventati una priorità per la Cina. L’istruzione privata, un’industria miliardaria, è stata definita un bene pubblico e, pertanto, destinata a divenire non-profit. Inoltre, l’economia cinese ha decelerato rispetto a un anno fa per via della diminuzione dei consumi (causa le nuove restrizioni legate al COVID), del razionamento dell’energia e delle difficoltà a reperire materie prime. Infine, i problemi finanziari del gruppo immobiliare Evergrande hanno creato timori di contagio su altri operatori e settori. Per capire queste nuove politiche economiche, definite della «prosperità comune», occorre fare un passo indietro: dagli anni ’90 la Cina ha puntato su una crescita economica estremamente rapida e per ottenerla ha creato forti incentivi che hanno portato a contare quasi 700 miliardari e oltre 5 milioni di milionari (in dollari), numeri non distanti da quelli statunitensi. Per un Paese che conta un miliardo e quattrocento milioni di persone, mantenere la pace sociale è di particolare rilevanza e per farlo occorre un costante miglioramento delle condizioni di vita. A partire già dal 18° Congresso nazionale del Partito comunista cinese del 2012, il governo ha gradualmente spostato l’attenzione sulla «prosperità comune». L’obiettivo è una maggior condivisione e diffusione del benessere economico, rendendo la società più sostenibile, aumentando i redditi e il welfare. La Cina ha così identificato un nuovo modello di sviluppo più orientato alla domanda interna e meno focalizzato su competitività ed esportazioni. In linea con le politiche di prosperità comune, il governo e la banca centrale hanno cercato per mesi di raffreddare il mercato immobiliare con varie misure, Il presente rapporto è stato elaborato da UBS Europe SE, Succursale Italia. Vi preghiamo di leggere i commenti di natura legale in coda al documento.
Weekly - Regional View Italian riducendo la liquidità destinata al settore e perfino provando a introdurre nuove imposte sugli immobili. L’effetto collaterale è stato di far rallentare il settore delle costruzioni: le vendite di immobili residenziali sono scese del 25% a ottobre rispetto a un anno prima. Le difficoltà finanziarie di Evergrande e quelle di Fantasia, un altro operatore del settore, sono la diretta conseguenza di questi tentativi di frenare la speculazione nel campo immobiliare. Ma se facciamo un confronto con alcune crisi immobiliari come quella di Stati Uniti, Spagna e Irlanda nel periodo 2008-10, possiamo osservare alcune fondamentali differenze: l’andamento dei prezzi delle case in Cina è rimasto parallelo rispetto al PIL, le banche hanno mantenuto dei criteri di erogazione del credito abbastanza prudenti e le famiglie cinesi sono poco indebitate. L’introduzione di nuove misure potrebbe creare ulteriore volatilità nel mercato azionario e in particolare sui settori maggiormente interessati dalle stesse (per esempio Internet, immobiliare e sanità). La Cina rappresenta però oltre un quinto dell’economia mondiale e a medio termine la crescita rimarrà importante. L’obiettivo di crescita del governo è infatti del 4,7% l’anno nei prossimi 15 anni. Molti investitori sono di fatto sottoesposti al mercato cinese perché il suo peso negli indici azionari globali resta contenuto – una frazione rispetto alla sua importanza come PIL. Inoltre, Cina e Occidente perseguono modelli economici diversi e, considerando che le congiunture economiche sono spesso disallineate, l’azionario cinese può contribuire a una migliore diversificazione del portafoglio. L’introduzione di nuove misure potrebbe creare ulteriore volatilità nel mercato azionario cinese nel breve termine e per questo tatticamente rimaniamo neutrali. Da un punto di vista strategico è un mercato interessante, che nel futuro probabilmente tornerà a essere protagonista. Siamo prudenti sui settori potenzialmente interessati da ulteriori cambiamenti regolamentari come Internet, l’immobiliare e la sanità privata. Le valutazioni non sono impegnative, ma la visibilità su possibili cambiamenti regolamentari non è sufficiente. Invece siamo positivi su quei settori destinati a beneficiare della maggiore domanda interna come i beni durevoli, i servizi e l’energia. Inoltre, la Cina sta investendo molto nelle tecnologie per ridurre le emissioni di CO2, un’altra area interessante da prendere in considerazione. 06
Weekly Global Attivi non tradizionali Le classi di attivi non tradizionali sono investimenti alternativi che comprendono hedge fund, private equity, immobili e managed futures (collettivamente, investimenti alternativi). Le quote dei fondi d'investimento alternativi sono vendute solo a investitori qualificati e soltanto mediante documenti di offerta che forniscono informazioni su rischi, performance e spese dei fondi d'investimento alternativi. I clienti sono invitati a leggere attentamente i documenti in oggetto prima di sottoscrivere le quote e di entrarne in possesso. Un investimento in un fondo d'investimento alternativo è di natura speculativa e comporta rischi significativi. In specifico questi investimenti (1) non sono fondi comuni d'investimento e non sono soggetti agli stessi requisiti normativi di tali fondi; (2) possono presentare una performance volatile e gli investitori possono perdere una parte sostanziale o tutto il capitale investito; (3) possono comportare leva finanziaria e altre prassi d'investimento speculative con un possibile aumento del rischio di perdita di investimento; (4) sono investimenti illiquidi a lungo termine, solitamente non esiste un mercato secondario per gli interessi di un fondo e non se ne prevede alcuno sviluppo; (5) gli interessi dei fondi d'investimento alternativi sono solitamente illiquidi e soggetti a limitazioni di trasferimento; (6) può non essere chiesto loro di fornire agli investitori informazioni periodiche sui prezzi o sulla valutazione; (7) solitamente comportano complesse strategie fiscali ed eventuali ritardi nella distribuzione agli investitori delle informazioni fiscali; (8) sono soggetti a elevate commissioni, tra cui commissioni di gestione e altre commissioni e spese che nel complesso riducono i profitti. Le quote in fondi d'investimento alternativi non sono depositi né obbligazioni di banche o altri istituti di deposito garantiti, né sono garantite o avallate da questi, e non sono garantite a livello federale dalla Federal Deposit Insurance Corporation, dal Federal Reserve Board né da altri enti pubblici. I potenziali investitori devono capire questi rischi e avere la capacità finanziaria e la disponibilità ad accettarli per un lungo periodo prima di investire in un fondo d'investimento alternativo e devono considerare un fondo d'investimento alternativo come un'integrazione in un programma di investimento generale. In aggiunta ai rischi che si riferiscono agli investimenti alternativi in generale, vi sono rischi aggiuntivi correlati a un investimento in queste strategie: • Rischio degli hedge fund: l'investimento in hedge fund comporta dei rischi specifici tra cui possono figurare I rischi associati a investimenti in vendite allo scoperto, opzioni, azioni di small cap, junk bond, derivati, titoli in sofferenza, titoli azionari non statunitensi e investimenti illiquidi. • Managed futures: l'investimento in programmi di managed futures comporta dei rischi specifici. Per esempio non tutti i gestori si focalizzano contemporaneamente su tutte le strategie e le strategie di managed future possono comportare elementi direzionali sostanziali. • Immobili: l'investimento in prodotti immobiliari e real estate investment trust comporta dei rischi specifici. Tra questi figurano rischi associati a indebitamento, variazioni negative nelle condizioni economiche generali o nei mercati locali, variazioni nelle normative o nei regolamenti statali, fiscali, immobiliari e nei piani regolatori, rischi associati a richieste di capitale e, per alcuni prodotti immobiliari, rischi associati alla possibilità di beneficiare di trattamenti fiscali di favore ai sensi delle normative fiscali federali. • Private equity: l'investimento in private equity comporta dei rischi specifici. Se non soddisfatte, le eventuali richieste di capitali con preavviso breve possono avere significative ripercussioni negative inclusa, a titolo esemplificativo e non limitativo, la perdita totale dell'investimento. • Rischio di cambio/di valuta: chi investe in titoli di emittenti ubicati al di fuori degli Stati Uniti deve sapere che anche nel caso di titoli denominati in dollari statunitensi, le variazioni nel tasso di cambio tra il dollaro statunitense e la valuta "nazionale" dell'emittente possono avere effetti imprevisti sul valore di mercato e sulla liquidità di tali titoli. I titoli in oggetto possono inoltre essere interessati da altri rischi (cambiamenti della situazione politica, economica o del quadro normativo) di cui gli investitori statunitensi potrebbero venire a conoscenza in ritardo. 07
Weekly Global Appendice Le opinioni d’investimento di UBS Chief Investment Office («CIO») sono elaborate e pubblicate dalla divisione Global Wealth Management di UBS Switzerland AG (disciplinata dalla FINMA in Svizzera) o da una sua affiliata («UBS»). Le opinioni d’investimento sono state formulate in conformità delle norme di legge volte a promuovere una ricerca d’investimento indipendente. Ricerca d’investimento generica – Informazioni sui rischi: Questa pubblicazione viene distribuita solo a fini informativi e non rappresenta un’offerta né una sollecitazione di offerta diretta per l’acquisto o la vendita di prodotti d’investimento o di altri prodotti specifici. L’analisi contenuta nella presente pubblicazione non costituisce una raccomandazione personale né tiene conto degli obiettivi d’investimento, delle strategie d’investimento, della situazione finanziaria o delle esigenze particolari di un determinato destinatario. Si basa su numerosi presupposti. Presupposti diversi potrebbero dare risultati sostanzialmente diversi. Alcuni prodotti e servizi sono soggetti a restrizioni legali e non possono essere offerti in tutto il mondo in modo incondizionato e/o potrebbero non essere idonei alla vendita a tutti gli investitori. Tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento sono state ottenute da fonti ritenute attendibili e in buona fede; tuttavia, si declina qualsiasi responsabilità, contrattuale o tacita, per l’eventuale mancanza di correttezza o completezza (a eccezione della divulgazione di informazioni relative a UBS). Tutte le informazioni e le opinioni così come le previsioni, le stime e i prezzi di mercato indicati si riferiscono unicamente alla data della presente pubblicazione e sono soggetti a cambiamenti senza preavviso. Le opinioni qui espresse possono discostarsi o essere contrarie alle opinioni espresse da altri dipartimenti o divisioni di UBS a seguito dell’utilizzo di presupposti e/o criteri diversi. 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